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Problemi di Geografia Economico Politica Lezione 7 |Venerdì 11 Maggio 2018 Docente: Dr. Elisa Ravazzoli Email: [email protected]

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Problemi di Geografia Economico Politica

Lezione 7 |Venerdì 11 Maggio 2018

Docente: Dr. Elisa Ravazzoli

Email: [email protected]

Problemi di Geografia Economico Politica | Lezione 7 | Venerdì 11 Maggio 2018 |Docente: Elisa Ravazzoli

• Le migrazioni

• I flussi migratori odierni

• Appartenenze etniche e religiose

Indice degli argomenti

Le migrazioni

• Le migrazioni costituiscono una costante nella storia delle civiltà umane.

• Globalizzazione e migrazioni sono due temi interdipendenti in quanto lemigrazione sono cause ed effetto della globalizzazione. La globalizzazione(liberalizzazione dei movimenti di beni e persone; telecomunicazioni dimassa, sistema dei trasporti) ha promosso e continua a promuovere lospostamento delle persone.

• La popolazione straniera rappresenta oggi una parte importante dellapopolazione residente nelle nostre città. Le città sono infatti ledestinatarie dei grandi flussi migratori internazionali. La composizioneetnica è una caratteristica che contraddistingue le grandi città ed inparticolare le metropoli;

Migrazioni e globalizzazione

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• Per migrazione si intende lo spostamento di più persone da un Paeseall'altro, per motivi economici (studio e/o lavoro) o perché costrette dafame, guerre, persecuzioni.

• Le migrazioni possono essere volontarie (legate alla volontà di migliorarela propria condizione di vita) o forzate (avvengono a causa di guerre, crisiumanitarie, problemi)

• Le migrazioni possono essere interne (la migrazione che avviene entro iconfini politici di uno stato) o internazionali (travalica detti confinipolitici).

Le migrazioni: alcuni concetti

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Nel mondo ci sono 244 milioni di migranti, 41% in più rispetto al 2000

5,8 milioni, sono i migranti in Italia nel 2015

• Il Migrante è una persona che si è spostata in un paese diverso da quellodi residenza abituale e che vive in quel paese da più di un anno(definizione Nazioni Unite).

• Il profugo è una persona costretta a lasciare il proprio paese, soprattuttoin seguito a guerre, persecuzioni politiche o razziali, calamità naturali.

• Richiedente asilo è colui che ha lasciato il paese d’origine e ha inoltratouna richiesta di asilo in un paese terzo, ma è in attesa di una decisione daparte delle autorità competenti riguardo al riconoscimento dello status dirifugiato.

• Rifugiato è lo status giuridicamente riconosciuto di una persona che halasciato il proprio paese e ha trovato rifugio in un paese terzo. La suacondizione è stata definita dalla Convenzione di Ginevra (relativa allostatus dei rifugiati, appunto), firmata nel 1951 e ratificata da 145 statimembri delle Nazioni Unite.

Chiarezza su alcuni termini

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Le migrazioni: i fattori• Squilibrio demografici e/o economici tra il luogo di partenza e il luogo di

arrivo povertà estrema, Impossibilità di trovare un lavoro.• Squilibri demografici - sovraffollamento e squilibrio tra popolazione e

risorse del territori• Mancanza dei servizi indispensabili (es. sanità)• Mancanza di sicurezza personale per sé e per la propria famiglia• Violazione dei diritti umani• Persecuzioni per motivi religiosi, politici, etnici, conflitti e guerre• Cause ambientali (es. carestie, terremoti…)

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Migrazioni volontarie

• Avvengono per motivi economici e sono frutto della libera scelta dei migranti, ovvero le persone che lasciano il proprio Paese in cerca di lavoro o di migliori condizioni di vita ed economiche.

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Migrazioni forzate

• Avvengono in occasione di guerre, in presenza di deportazioni di massa,o ancora per sfuggire a persecuzioni di carattere religioso, etnico epolitico; i migranti che lasciano il proprio Paese per uno di questi motiviè chiamato profugo e quando giungono in un altro Paese possonochiedere asilo politico, per ottenere lo status di rifugiati.

• Il Paese ospitante può decidere di concedere oppure rifiutare l'asilo, inbase ai motivi per cui i profughi hanno lasciato il Paese di origine.

• Coloro che ottengono il riconoscimento dello status di rifugiati godonodi alcuni diritti, tra cui la tutela legale, aiuti economici e un permesso disoggiorno speciale per restare nel Paese concedente asilo (di solitovalido per 5-10 anni).

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Migrazioni forzate

• Una persona su 113 costretta alla fuga nel mondo. Al mondo esistono65.3 milioni di persone costrette alla fuga (2015). Attualmente, irichiedenti asilo provengono principalmente da Siria (49%),Afghanistan(21%),Iraq (8%) ed Eritrea (4%).

• Rifugiati politici: Secondo l’Alto Commissariato dell’Onu, i rifugiati nelmondo ossia coloro che hanno ricevuto una risposta positiva allarichiesta di asilo a metà del 2016 erano 16 milioni e 515.190. Circa 2milioni e 100mila si trovano in Europa mentre i restanti due terzisuddivisi tra altri tre grandi continenti: America, soprattutto Asia e Africa.Si tratta di tutti coloro che nel mondo hanno visto riconosciuto ilproprio diritto individuale a essere protetti così come previsto dallaConvenzione firmata a Ginevra nel 1951 e aggiornata nel 1967 e dallevarie legislazioni nazionali.

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Migrazioni forzate

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Diaspora: un caso particolare di migrazione forzata, ovvero la dispersionedi un intero popolo che lascia il proprio Paese d'origine per spostarsi inaree adiacenti o anche lontane: il caso più famoso è certo quello dellagrande diaspora del popolo ebraico, avvenuta nel I sec. d.C. in seguito allarepressione da parte dei Romani della rivolta giudaica e alla distruzione delTempio di Gerusalemme.

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Rotte migratorie

Le principali rotte migratorie verso l’Ue sono quattro: • La prima è quella del Mediterraneo centrale, che parte dall’Africa

settentrionale, in particolare dalla Libia, e viene percorsa dalle personein fuga dai paesi dell’Africa sub-sahariana e dal Medioriente;

• La seconda è quella del Mediterraneo orientale, che va dalla Turchiaverso la Grecia, la Bulgaria e Cipro;

• La terza è quella del Mediterraneo occidentale, che va dall’Africasettentrionale alla Spagna;

• La quarta è la rotta balcanica, per entrare in Europa dal Kosovo,dall’Afghanistan e dalla Siria(cfr. Ministero dell’Interno, 2015).

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I flussi migratori

Prima ondata migratoria: 1870-1915 l’Europa era il punto di partenza digrandi (e pacifici) flussi di emigrazione soprattutto verso il Nuovo Mondo,prodotti per un verso dal tentativo di sfuggire a persecuzioni, violenze eregimi oppressivi e per l’altro dalla volontà di prodotti per un verso daltentativo di sfuggire a persecuzioni, violenze e regimi oppressivi e per l’altrodalla volontà di garantirsi migliori condizioni di vita e di lavoro.Tali flussi sono andati esaurendosi tra le due guerre mondiali, in parte perle perdite demografiche provocate dai due conflitti e in parte per lepolitiche restrittive che i paesi di destinazione hanno poco per voltaopposto all’arrivo di nuovi migranti.Tra il 1876 e il 1915 circa 7,5 milioni di italiani siano emigrati nelleAmeriche, dapprima specialmente in Argentina e in Brasile e poisoprattutto negli Stati Uniti. In quest’ultimo Paese tra il 1896 e il 1905entrarono in media 130.000 italiani all’anno, che divennero 300.000 nel1905 e 376.000 nel 1913.

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Breve storia dei flussi migratori

Seconda ondata migratoria: 1945- 1970. Rispetto alla prima ondata, havisto coinvolte meno persona; popolazione mediamente più istruita especializzata sul lato lavorativo. Migrazioni dall’Europa Meridionale verso iPaesi nordeuropei.

Terza ondata migratoria: 1980 fino ad oggi. Interessa parte dellapopolazione mondiale. I flussi partono perlopiù dai Paesi dell'Africa, Europaorientale e dell'Asia, diretti verso l'Europa, il Nord America e alcuni Paesiasiatici sviluppati (primo fra tutti il Giappone). l’Europa è tornata ad essereprincipalmente un continente di immigrazione. È un polo di attrazione perquelle regioni – Africa subsahariana, Nord Africa e Medio Oriente – chesono affette da crescita demografica, condizioni di pesante arretratezzaeconomica, spesso aggravate dalla presenza di regimi dittatoriali e daconflitti e guerre civili.

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Breve storia dei flussi migratori

Flussi migratori alla fine del XX secolo

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I principali flussi migratori vanno dalle zone più povere (Africa, America Latina, Est Europa) alle zone più ricche ( Europa, America Settentrionale).Si assiste anche alla presenza di migrazione interne ad ogni paese dalle regioni povere e meno industrializzate alle grandi città;.

Secondo i dati dell’ultimo International Migration Report delle NazioniUnite, i migranti nel mondo provengono in maggioranza dall’India (16milioni di indiani emigrati), dal Messico (12 milioni), dalla Russia (11milioni) e dalla Cina (10 milioni), dalla Siria (5 milioni).

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• Gli Stati Uniti sono l’area geografica dove si concentra il numero più altodi stranieri (47 milioni).

• L’ Europa è il continente con il più alto numero di migranti, 76 milioninel 2015 (mentre nel 2000 erano 56 milioni). Al suo interno i Paesi delNord e dell’Europa Occidentale sono quelli più quotati, con unapercentuale rispettiva del 13% per i primi e del 14% per i secondi,mentre l’Italia, anche se ha visto più che raddoppiare la sua quota dal2000 al 2015, si mantiene su una percentuale del 10% (5,8 milioni dimigranti).

Flussi migratori odierni

Flussi migratori odierni

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Flussi migratori odierni

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Flussi migratori in Europa

Flussi di migranti internazionali in arrivo in Europa• 14,6 milioni (3,4% della popolazione totale) nel 1960• 19,1 milioni(4,2%) nel 1970• 23 milioni(4,8%) nel 1980• oltre 49 milioni(6,8%) nel 1990• 56,2 milioni(7,7%) nel 2000• 69,1 milioni(9,3%)• 72,4 milioni(9,8%) nel 2013.

Anni Novanta: penetrazione slavo-albanese.

Anni 2000: immigrazione arabo-islamica,

I flussi migratori rappresentano oggi l’8,7% della popolazione europea

Migrazioni verso l’Europa

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Migranti Forzati

Rifugiati 2004:37,5 milioni

Rifugiati 2014: 59,5 milioni

8,3%

Flussi migratori in Italia

Aumento degli ingressi • Motivi familiari• Motivi umanitari• Motivi di lavoro

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Flussi migratori in Italia

• 2,5 milioni sono cittadini europei di cui 1,5 milioni sono gli stranieri di altri paesidell’Unione Europea e 1 milione di non comunitari.

• 3,5 milioni circa sono extra-comunitari di cui 1,1 milioni sono i cittadini africani, 1milione di asiatici, 700 mila nord africani e 400 mila provenienti dall’Africasubsahariana e 400 mila gli americani

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https://www.lenius.it/quanti-sono-gli-immigrati-in-italia-e-in-europa/

Cinque regioni con la maggiore incidenza della popolazione straniera: • Emilia-Romagna (11,9%)• Lombardia (11,4%) • Lazio (11,2%) • Umbria (10,9%) • Toscana (10,7%)

Flussi migratori in Italia

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Primi dieci mesi del 2016 sono state presentate in Italia oltre 98miladomande di asilo, il numero più altro registrato negli anni. Circa un terzodei richiedenti proviene da Nigeria (oltre 20mila domande in dieci mesi) ePakistan.

Nello stesso periodo le Commissioni Territoriali hanno esaminato 76miladomande, e per ben il 62,5% dei casi l’esito è stato negativo (nel 2015 lapercentuale di dinieghi è stata del 39%). Nel corso del 2015 le richieste inItalia sono state 84mila, un terzo in più rispetto all’anno precedente.

Nel 2016 il nostro paese ha accolto circa 131mila rifugiati politici (Unhcr).131mila persone su 60 milioni di abitanti significa una proporzione del 2 permille.

Richiedenti asilo – rifugiati in Italia

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Migranti: problema o risorsa

Il fenomeno dell’immigrazione può essere visto come una risorsa:

• Contributo allo sviluppo economico e manodopera per numerosi settori in cui c’è carenza;

• Contributo al bilancio demografico e aumento dei tassi di natalità

• Arricchimento culturale

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Il fenomeno dell’immigrazione può essere visto come un problema:

• Conflitti sociali ed economici, soprattutto tra le classi deboli italiane eimmigrate (“guerra tra poveri”), politici e culturali per l’esistenza didifferenze non conciliabili su principî di convivenza e diritti fondamentali.

• Delinquenza degli immigrati senza lavoro

• Scadimento di un sistema di protezione sociale gravato da troppo assistiti,con conseguenze negative per gli Italiani

• Cattive condizioni di vita degli immigrati, sia dal punto di vista del lavorosia da quello dell'alloggio

Popolazione straniera: problema o risorsa

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• Assimilazione di un individuo o di un gruppo etnico in un ambientesociale, in un’organizzazione, in una comunità etnica, in una societàcostituita.

• In che modo ci si può integrare in un paese straniero? Imparando lalingua? Trovando degli amici, avendo contatti umani? Trovando lavoro oandando a scuola? Trovando un’abitazione) Sentendosi accettati dagli altri(a lavoro, negli ambienti di svago…)

Esempio: http://www.alpine-space.eu/projects/pluralps/en/home

Esempio : http://www.cadorescs.com/

Popolazione straniera: integrazione

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Appartenenze etniche e religiose

• Un gruppo etnico è un insieme di persone unito da caratteristicheculturali, religiose e linguistiche, oltre che da caratteri somatici simili(colore della pelle e dei capelli, tratti del volto, statura, ecc.)

• Il concetto di "razza" riferito a uomini e donne è da considerarsisuperato, mentre all'aggettivo "razziale" è da preferirsi "etnico" (anchese nel linguaggio comune si fa ancora riferimento a concetti come"razzismo", "discriminazione razziale" e così via).

• La popolazione del mondo si può suddividere genericamente in tregrandi gruppi etnici: il gruppo europeo (individui con la pellechiara), africano (pelle scura e capelli crespi) ed asiatico (pelle olivastrae occhi a mandorla).

I gruppi etnici nel mondo

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I gruppi etnici principali nel mondo

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Europoide (Preeuropidi, Europidi, Lappidi), Australoide (Australidi, Papuasisi, Veddidi), Mongoloide (Premongolidi, Mongolidi, Eschimidi) e Negroide (Khoisanidi, Pigmidi, Negridi). A questi si affianca il gruppo comprendente popolazioni che non trovano collocazione nei precedenti e che vengono solitamente indicate come ceppi derivati (Paleoindidi, Americanidi, Polinesidi, Etiopidi).

I gruppi etnici nel mondo

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I gruppi etnici nel mondo

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Harvard Institute of Economic Research

I paesi europei e del nord est dell’Asia sono i più omogenei mentre quelli dell’Africa sub-Sahariana sono i più “diversi”

Le religioni del mondo

• Le più diffuse al mondo vi sono le tre religioni monoteistiche, ovveroil Cristianesimo (ripartito fra rito cattolico, protestante e greco-ortodosso), l'Islam (anch'esso diviso tra Sunniti e Sciiti) e l'Ebraismo,mentre molto diffusi in Asia sono il Buddhismo, il Confucianesimo,l'Induismo e lo Shintoismo.

• Le tre religioni principali nascono nell'area del MedioOriente (Cristianesimo ed Ebraismo in Palestina, l'Islam nella PenisolaArabica) e da lì si sono poi diffuse in vaste zone del mondo, il cultocristiano in Europa e America mentre l'Islam si è radicato soprattutto inAfrica e in Asia.

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Le religioni nel mondo

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Testi di riferimento:

Cap. 4. Geografia dell’Economia Mondiale

Look here: http://www.lastampa.it/2015/12/02/medialab/data-journalist/la-mappa-dellesodo-dei-migranti-verso-leuropa-5ORlZeuDznoce9R7G5ZBWL/datajournalism.html