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PRINCIPI CONTABILI PER IL COMPARTO PUBBLICO

Prof. Paolo Ricci

Ordinario di Economia delle Aziende e delle Amministrazioni Pubbliche

Salerno, 19 marzo 2012

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AGENDA

I SISTEMI DI CONTABILITÀ PUBBLICA

PRINCIPI CONTABILI NAZIONALI PER GLI ENTI LOCALI

PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI PER IL SETTORE PUBBLICO

PRINCIPI NAZIONALI E INTERNAZIONALI: UN POSSIBILE CONFRONTO

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I SISTEMI DI CONTABILITÀ PUBBLICA

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SISTEMA INFORMATIVO E RILEVAZIONE QUANTITATIVA D’AZIENDA

Sono meccanismi per soddisfare

Esigenze conoscitive interne

Ciclo

Decisione – esecuzione - controllo

Stakeholders,

portatori di differenti interessi

Esigenze conoscitive esterne

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L’individuazione dei fini conoscitivi

e la scelta dei fenomeni da osservare costituiscono la

premessa indispensabile per trasformare,

attraverso la rilevazione quantitativa,

il dato grezzo in informazioneProf. Paolo Ricci

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La rilevazione quantitativa

Insieme di strumenti e processi atti a

“mettere in rilievo e misurare”

i fenomeni economici in termini di valori monetari

formatisi originariamente in scambi di mercato

Quando tali sistemi si articolano in singoli momenti di elaborazione elementare

(espressi da prospetti detti “conti”)

SISTEMI CONTABI

LI

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In funzione dei fini prescelti, i sistemi contabili sono classificabili in modo diverso se volti a rappresentare

Risultati consuntiviRisultati preventivi e consuntivi

Risultati generali di uno specifico periodoRisultati analitici- Prodotti

- Attività - Processi- Unità organizzative

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Con riferimento ai fini conoscitivi di carattere generale

Si analizza la contabilità generale economica relativamente alle aziende private e

alla finalità di misurare il reddito d’esercizio e il connesso capitale di funzionamento

Si analizza la contabilità generale di tipo finanziario relativamente alle istituzioni

pubbliche e alla finalità di conoscere preventivamente le

quantità di risorse finanziarie erogate o, meglio, autorizzate

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CARATTERI DELLA CONTABILITÀ FINANZIARIA

- Rileva il solo aspetto finanziario della gestione

- Determinazione dei risultati di amministrazione e di cassa

- La natura è sia preventiva che consuntiva

- Il preventivo svolge funzione autorizzativa

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L’OSSERVAZIONE DEI FENOMENI NELL’AZIENDA PUBBLICA

PREVISIONE

GESTIONE

RENDICONTAZIONE

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IL PROCESSO MANAGERIALE

Programmazione

Azione Controllo

Processo decisorio

Obiettivi

Processo esecutivoFunzioni esecutive

Processo di guida

Verifica

FEED-BACK

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LE FASI DELLA RILEVAZIONE

ENTRATE

Competenza Accertamento

CassaRiscossione

Versamento

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LE FASI DELLA RILEVAZIONE

SPESE

Competenza Liquidazione

Cassa Pagamento

Impegno

Ordinazione

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I DOCUMENTI CONTABILI

- Bilancio annuale di previsione

- Bilancio pluriennale di previsione

- Documenti di maggiore analiticità

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I RISULTATI FINALI DI SINTESI

- Risultati di competenza- Risultati di cassa- Fondo di cassa

- Risultati di amministrazione

Risultati generali consuntivi

- Pareggio di bilancio- Equilibrio economico

Risultati generali di previsioneRisultati parziali di previsione

- Indicatori

Tasso di smaltimento residuiTasso di formazione residuiRealizzazione (prev./acc.; prev./imp.)Definizione (acc./risc.; imp./pag.)

Altri indicatori

- Residui attivi e passivi

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Determinazione ed analisi dei risultati di sintesi

Risultato di amministrazione

(+) Fondo di cassa finale

(+) Residui attivi a riportare

(-) Residui passivi a riportare

(=) Risultato di amministrazione

Risultato di competenza

(+) Accertamenti di competenza

(-) Impegni di competenza

(=) Risultato di gestione di competenza

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Risultato di amministrazione e di competenzaRisultato di amministrazione dell’esercizio precedente 13

Fondo iniziale di cassa 18

Esercizio xxxx – Gestione competenza

Previsioni definitive Entrate 170

Accertamenti a competenza 180

Riscossioni a competenza 130

Residui attivi a riportare 50

Previsioni definitive Spesa 170

Impegni a competenza 150

Pagamenti a competenza 100

Residui passivi a riportare 50

Esercizio xxxx – Gestione residui

Residui attivi derivanti dal rendiconto precedente 45

Residui attivi riaccertati 40

Riscossioni a residui 31

Residui attivi a riportare 9

Residui passivi derivanti dal rendiconto precedente 50

Residui passivi riaccertati 46

Pagamenti a residui 40

Residui passivi a riportare 6Prof. Paolo Ricci 17/71

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Calcolo del risultato di amministrazioneMETODO I

Fondo iniziale di cassa (a) 18

Riscossioni (totali) (b) 161

Pagamenti (totali) (c) 140

Fondo di cassa finale (d) = (a+b-c) 39

Residui attivi a riportare (totali) (e)

59

Residui passivi a riportare (totali) (f) 56

Risultato di amministrazione (d+e-f)

42

METODO II

Risultato di amministrazione dell’esercizio precedente (a) 13

Maggiori o minori residui attivi riaccertati (b)

-5

Minori residui passivi riaccertati (c)

4

Risultato della gestione residui (d) = (a+/-b+c)

12

Maggiori o minori accertamenti di competenza rispetto alle previsioni di entrata definitive (e)

10

Minori impegni di competenza rispetto alle previsioni di spesa definitive (f)

20

Risultato di amministrazione (d+/-e+g)

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Calcolo del risultato di competenza

METODO IAccertamenti di competenza (a)

180

Impegni a competenza (b)

150

Risultato di competenza (a-b)

30

METODO IIRiscossioni a competenza (a)

130

Pagamenti a competenza (b)

100

Residui attivi a riportare (c)

50

Residui passivi a riportare (d)

50

Risultato di competenza (a-b+c-d)

30

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Grado di attendibilità previsione Previsioni iniziali Previsioni definitiveGrado di realizzazione previsione Impegni Previsioni definitiveGrado di realizzazione impegni Pagamenti ImpegniGrado di formazione residui Impegni - Pagamenti ImpegniTasso di smaltimento dei residui Pagamenti in c/residui Residui inizialiRapporto tra residui e competenza Residui finali Previsioni definitive o impegni

INDICATORI

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Si ottiene evitando di impiegare le risorse prelevate da generazioni passate

per finanziare investimenti utili solo alle generazioni future,

ovvero evitando di richiedere alle generazioni future il finanziamento di deficit prodotti esclusivamente

dalle generazioni passate

EQUITÀ INTERGENERAZIONALE

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CARATTERI DELLA CONTABILITÀ ECONOMICA

Con riferimento alla determinazione del reddito e del connesso capitale di funzionamento,

la rilevazione contabile è finalizzata alla misurazione della ricchezza (prodotta o consumabile)

realizzata per mezzo dei processi produttivi o fattori della produzione impiegati durante il normale divenire dell’impresa

I flussi monetari in entrata e in uscita, generati attraverso lo scambio, rappresentano la misura dei fattori acquistati e dei

prodotti cedutiOgni scambio può essere osservato sotto due aspetti:

- Monetario (connesso al pagamento e alla riscossione)

- Economico (connesso all’atto di acquisizione di una risorsa o alla sua cessione)

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CARATTERI DELLA CONTABILITÀ ECONOMICA

- Rileva l’aspetto monetario ed economico della gestione

- Determinazione del reddito d’esercizio

- La natura è preventiva, ma comunemente si limita ad analisi e rilevazioni consuntive

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Il REDDITO D’ESERCIZIO

rappresenta il risultato ottenuto per effetto della gestione in un determinato periodo

amministrativo

Il REDDITO GLOBALE

totale o puro è la somma dei redditi d’esercizio dell’intera vita dell’impresa,

dal momento in cui nasce al momento in cui cessa di esistere

È una quantità economica, congetturata ed astrattaastratta, frutto di una artificiosa divisione della

vita dell’impresa, unica e unitaria in singoli periodi amministrativi

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Il principio da seguire nella redazione del bilancio d’esercizio è quello della

COMPETENZA ECONOMICA

Ai fini della determinazione del reddito d’esercizio si deve tener conto dei ricavi e dei costi

indipendentemente dalla data di riscossione o di pagamento

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LE FASI DELLA RILEVAZIONE

- Previsione

- Liquidazione

- Rilevazione dei movimenti monetari e delle connesse causali economiche

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I DOCUMENTI CONTABILI

- Bilancio di esercizio, in fase consuntiva

- Budget economico, in fase preventiva

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- Il reddito di periodo con riferimento ai costi e ai ricavi di competenza economica dell’esercizio

- Il patrimonio, con riferimento alle attività e passività riferibili alle imprese

- I risultati economici e patrimoniali parziali (ROI, ROE, ROS, …)

I RISULTATI FINALI DI SINTESI

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Tratto da La contabilità delle aziende pubbliche, E. Annessi Pesina, EGEA, 2000

CONFRONTO TRA CONTABILITÀ GENERALE E FINANZIARIA CONTABILITÀ GENERALE

(ECONOMICO PATRIMONIALE)

CONTABILITÀ PUBBLICA (FINAZIARIA)

FINALITÀ PRINCIPALE

osservazione della gestione e valutazione dell’economicità (ex-

post)

funzione autorizzativa (ex-ante)

OGGETTO combinazione generale d’aziendavalori numerari e non numerari

generati nello scambio;reddito d’esercizio e capitale di

funzionamento

combinazione generale d’azienda;combinazioni e coordinazioni

parzialicolo valori numerari (certi,

assimilati o stimati)fondo cassa e risultato di

amministraz.

METODOMomento di rilevazione

Tecnica di rilevazioneTecnica di costruzione delle sintesi

momento della variazione e del credito (Mcc)

partita duplicericorso a stime e congetture

fasi decisionali dei processi di entrata e di spesapartita semplice

nessun ricorso a stime e congetture nella costruzione delle

sintesi

ALTRE CARATTERISTICHE DELLE RILEVAZIONI

contabilimonetarie

prevalentemente concomitanti e consuntive con finalità di

informativa interna ed esternaobbligatorie e facoltative

cronologiche e sistematicheguidate dalla dottrina e da

standard professionali

contabilimonetarie

prevalentemente preventivecon prevalenti finalità di

informativa esterna

prevalentemente obbligatoriecronologiche e sistematiche

guidate negli aspetti principali da norme e prassi consolidate; mancano riferimenti nella

dottrina aziendali e standard professionali

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MOMENTI LOGICI DELLA RILEVAZIONE IN COFI E COGE

FASI DELL’OPERAZIONE DI COMPRAVENDITA

RILEVAZIONE DI CONTABILITÀ

GENERALE

RILEVAZIONI DI CONTABILITÀ

PUBBLICA

1. Analisi e valutazione dell’opportunità di effettuare una spesa e delle diverse alternative

2. Decisione di spesa

3. Inizio della trattativa

4. Stipulazione del contratto ed ordine al fornitore

< eventuale rilevazione nel sistema dei conti d’ordine>

IMPEGNO (definizione generale)

5. Ricevimento del bene < rilevazione di fatture da ricevere a fine periodo>

6. Ricevimento della fattura + ACQUISTI- FORNITORI

7. Verifica della coerenza tra condizioni di scambio concordate, bene consegnato, fattura

LIQUIDAZIONE

8. Pagamento + FORNITORI- DISPONIBILITÀ LIQUIDE

ORDINAZIONE E PAGAMENTO

9. Scadenza della garanzia < eventuale rilevazione nel sistema dei conti d’ordine>Tratto da La contabilità delle aziende pubbliche, E. Annessi Pesina,

EGEA, 200030/71

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Rilevazioni di contabilità pubblica

e rilevazioni di contabilità generale

1) Sistemi di contabilità finanziaria estesa

3) Sistemi di contabilità parallela

4) Sistemi di contabilità integrata

Quattro soluzioni alternative:

2) Sistemi unici di contabilità

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Sistemi di contabilità finanziaria estesa

Ipotesi base:

La contabilità pubblica, se correttamente tenuta, già effettua tutte le rilevazioni elementari necessarie per la costruzione del conto del patrimonio e del conto economico

Operativamente:

1) Nel corso dell’esercizio l’azienda composta pubblica effettua solo le rilevazioni di contabilità finanziaria (numerarie)

2) A fine periodo, extracontabilmente, i valori rilevati vengono riesaminati per essere rettificati ed integrati

3) Redazione di appositi prospetti di conciliazione32/71

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Sistemi unici di contabilità

Ipotesi base:

Il sistema principale si basa sulla contabilità economico-patrimoniale

Operativamente:

1) Nel corso dell’esercizio, i momenti esclusivamente a rilevanza giuridica (privi di immediato significato economico) confluiscono in appositi sottosistemi informativi (conti d’ordine)

2) A fine periodo, i sottosistemi informativi si collegano al sistema principale di contabilità economico-patrimoniale

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Sistemi di contabilità parallela

Ipotesi base:

1) La contabilità pubblica e la contabilità generale sono diverse per le finalità assunte, l’oggetto osservato e la metodologia seguita

2) La contabilità pubblica contiene dati parzialmente inutilizzabili, derivati dalla funzione autorizzativa

Operativamente:

1) Il sistema contabile si basa sulla contabilità finanziaria e sulla contabilità generale parallelamente, senza alcun collegamento

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Sistemi di contabilità integrata

Ipotesi base:

1) La contabilità pubblica non permette la costruzione del conto del patrimonio e del conto economico

2) Progettare un sistema contabile integrato che rispetti la specificità dei diversi sistemi contabili, ma sfrutti una base comune di dati

Operativamente:

1) Il sistema contabile si basa sulla contabilità finanziaria, sulla contabilità generale ed eventualmente su quella analitica e fiscale

2) Ogni sistema contabile mantiene le sue peculiarità

3) Il prospetto di conciliazione integra le due contabilità35/71

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Possono coesistere la contabilità economica per centri di costo

e la contabilità finanziaria?

Bisogna definire le esigenze conoscitive di ciascuna realtà

(non profit, Stato, Enti locali)

Si propone di seguito un esempio di un

sistema di contabilità finanziaria estesa

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Impegni RISCONTI ATTIVI RATEI PASSIVI

Iniziali + Finali - Iniziali - Finali +Costo anticipato nell’anno precedente ma compete all’anno in corso

Costo anticipato nell’anno in corso ma compete all’anno successivo

Costo posticipato nell’anno in corso ma di competenza dell’anno precedente

Costo posticipato nell’anno successivo ma di competenza dell’anno in corso

Accertamenti

RISCONTI PASSIVI RATEI ATTIVI

Iniziali + Finali - Iniziali - Finali +Ricavo anticipato nell’anno precedente ma compete all’anno in corso

Ricavo anticipato nell’anno in corso ma compete all’anno successivo

Ricavo posticipato nell’anno in corso ma di competenza dell’anno precedente

Ricavo posticipato nell’anno successivo ma di competenza dell’anno in corso

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ANNO

Costo non

impegnato

Costo impegnat

o

Costo impegnat

o

Costo non

impegnato

2003 Impegni

100

+10 -15 -30 +20

Impegno 2010

Competenza 2011

Impegno 2011

Competenza 2012

Impegno 2011

Competenza 2010

Impegno 2012

Competenza 2011

Ricavo non

accertato

Ricavo accertato

Ricavo accertato

Ricavo non

accertato

2003 Accert.nti

100

+10 -15 -30 +20

Accertamento 2010

Competenza 2011

Accertamento 2011

Competenza 2012

Accertamento 2011

Competenza 2010

Accertamento 2012

Competenza 201139/71

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31/08/10

31/10/10 31/12/10

28/02/11

30/04/11

RATEO PASSIVO

INIZIALE (-)

RISCONTO ATTIVO

INIZIALE (+)

01/07/11 31/12/11

30/11/11 31/03/12

30/06/12

RATEO PASSIVO

FINALE (+)

RISCONTO ATTIVO

FINALE (-)

A) I11 = 0 I10 = 120 RiAI = (120/6)*2=40 (+) Costo11 = 40B) I11 = 60 I12 = 0 RiAF = (60/4)*3=45 (-) Costo11 = 15

C) I11 = 90 I10 = 0 RaPI = (90/6)*2=30 (-) Costo11 = 60D) I11 =0 I12 =240 RaPF =(240/12)*6=120 (+) Costo11 = 120

A B

C D

Assicurazione con pagamento anticipato

Locazione con pagamento posticipato

I = 120

I = 90

I = 60

I = 240

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FINALITÀ DEI PRINCIPI CONTABILI

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PRINCIPALI DOCUMENTI E FONTI DI RIFERIMENTO

Allo stato attuale i documenti, le regole, i criteri, nazionali e internazionali a cui si ispirano le Amministrazioni Pubbliche sono:

Principi di redazione e criteri di valutazione

civilistici;

Principi dei Dottori Commercialisti e dei

Ragionieri;

Principi dell’Organismo Italiano di Contabilità;

Principi ministeriali per gli enti pubblici

istituzionali;

Principi dell’Osservatorio e del TUEL per gli

enti locali;

Principi Ias/Ifrs;

Principi Ipsas.

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PRINCIPI CONTABILI ITALIANI PER GLI ENTI LOCALI

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Art. 151 del D.Lgs 267/2000 (TUEL) Principi in materia di contabilità

1. Gli enti locali deliberano entro il 31 dicembre il bilancio di previsione per l'anno successivo, osservando i principi di unità, annualità, universalità ed integrità, veridicità, pareggio finanziario e pubblicità. […]

PRINCIPI CONTABILI ITALIANI PER GLI ENTI LOCALI

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PRINCIPI CONTABILI ITALIANI PER GLI ENTI LOCALI

Art. 154 D.Lgs 267/2000 (TUEL) Osservatorio sulla finanza e la contabilità

degli enti locali

1. È istituito presso il Ministero dell'interno l'Osservatorio sulla finanza e la contabilità degli enti locali.

2. L'Osservatorio ha il compito di promuovere la corretta gestione delle risorse finanziarie, strumentali ed umane, la salvaguardia degli equilibri di bilancio, l'applicazione dei principi contabili e la congruità degli strumenti applicativi, nonché la sperimentazione di nuovi modelli contabili. L'Osservatorio adotta iniziative di divulgazione e di approfondimento finalizzate ad agevolare l'applicazione ed il recepimento delle norme. 45/71

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I documenti elaborati dall’Osservatorio per la Finanza e la Contabilità degli Enti Locali sono 4 e sono stati emessi tra il 2002 e il 2004 a cui si aggiungono le Linee Guida dell’Osservatorio per la Rendicontazione Sociale

PRINCIPI DELL’OSSERVATORIO PER GLI ENTI LOCALI

Documento 1

Documento 2

Documento 3

Documento 4

Finalità e postulati dei Principi contabili

Programmazione e previsione del sistema di bilancio (Principio Contabile n. 1)Gestione nel sistema di bilancio (Principio Contabile n. 2)

Il rendiconto degli enti locali (Principio Contabile n. 3)

Linee guida Documento in quattro sezioni per la redazione del Bilancio Sociale

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“Finalità e postulati dei principi contabili degli enti locali”

costituisce un vero e proprio quadro sistematico (framework), contenendo in parte una esplicazione delle funzioni svolte dai principi ed in parte alcuni importanti postulati generali.

In esso, infatti, sono contenuti: il quadro giuridico di riferimento le funzioni dei principi contabili e i loro destinatari le finalità assunte dal sistema di bilancio i postulati fondamentali

Consta complessivamente di 94 punti

DOCUMENTO N. 1 (18 ottobre 2006)

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“Programmazione e previsione del sistema di bilancio”

si occupa delle funzioni che sono a monte di ogni processo gestionale dell’ente locale

Il documento contiene:

un quadro giuridico di riferimento

l’indicazione degli strumenti della programmazione

il principio del coordinamento e della coerenza nel sistema di bilancio

l’analisi di tutti i documenti attraverso cui si esercitano le attività di programmazioneEsso consta di 43 punti

DOCUMENTO N. 2 (3 luglio 2003)

(principio n. 1)

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“Gestione nel sistema di bilancio”

fa riferimento ai processi e ai momenti tipici della gestione di un ente locale, con una introduzione sul quadro giuridico di riferimento

Il documento contiene:

le descrizioni dei fondamenti generali della gestione

l’indicazione dei criteri di rilevazione delle entrate e delle spese

esplicazioni concernenti: −le attestazioni di copertura finanziaria−l’inammissibilità e l’improcedibilità delle deliberazioni−i debiti fuori bilancio −i registri o libri contabili raccomandati Esso consta di complessivi 100 punti

DOCUMENTO N. 3 (8 gennaio 2004)

(principio n. 2)

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“Il rendiconto degli enti locali”

ha lo scopo di evidenziare il processo di “resa del conto” della gestione, sia nei suoi aspetti meramente contabili sia nei suoi aspetti valutativi.

Esso, infatti, si compone, oltre che dal consueto quadro giuridico:

delle finalità del rendiconto e dei profili di responsabilità collegati ai suoi fondamenti

dei termini, dei principi e della struttura del rendiconto

dell’analisi dei risultati finanziari, economici e patrimoniali

Esso consta di 173 punti

DOCUMENTO N. 4 (8 gennaio 2004)

(principio n. 3)

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LINEE GUIDA DELL’OSSERVATORIO (7 giugno 2007)

Finalità del documento

“Rispondendo ad un crescente e complesso bisogno di informazioni di natura sociale provenienti da una molteplicità di soggetti interessati alla vita degli Enti locali, ci si propone di:

a) aumentare il livello di accountability sociale

b)rendere omogenei i processi e le modalità di rendicontazione sociale

c)rispondere alle esigenze conoscitive dei portatori di interesse

d)promuovere la partecipazione dei portatori di interesse nella definizione dei programmi e nella valutazione dei risultati

e)supportare il processo di asseverazione dei bilanci sociali”

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LINEE GUIDA DELL’OSSERVATORIO (7 giugno 2007)

Contenuti del documento

Il documento si articola in quattro parti:

1)Definizione e finalità del bilancio sociale

2)Struttura e contenuto del bilancio sociale

3)Processo di rendicontazione sociale

4)Asseverazione

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PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI

PER IL SETTORE PUBBLICO

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I principi contabili internazionali per il settore pubblico sono emanati dal Public Sector

Committee, il Comitato permanente del

Consiglio dell’International Federation of Accountants

(IFAC)

PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI PER IL SETTORE PUBBLICOPER IL SETTORE PUBBLICO

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INTRODUZIONE DEGLI IPSAS – I SOGGETTI

L’IFAC è l’Associazione Internazionale delle professioni contabili a cui aderiscono

numerose organizzazioni professionali di diverse nazioni. Attualmente l’IFAC

comprende 167 membri e associati, in 127 Paesi e giurisdizioni

Public Sector Committee (PSC) è il Comitato permanente per la contabilità, il bilancio e la revisione nel settore Pubblico

fondato nel 1986.È stato rinominato International Public

SectorAccounting Standards Board (IPSASB) nel

2004

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INTRODUZIONE DEGLI IPSAS – COSA SONO GLI IPSAS

Si tratta di specifici principi, basi, convenzioni, regole e prassi applicati

da una entità economica nella redazione e nella presentazione del

bilancio

DEFINIZIONE DI IPSAS

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INTRODUZIONE DEGLI IPSAS – CARATTERISTICHE

a) Sono Principi Internazionali per la contabilità e il bilancio nel settore pubblico

b) Prevedono sia una contabilità a base finanziaria (cash basis) sia una economico-patrimoniale (accrual basis), ma l’IFAC-PSC privilegia la seconda

c) Si basano sugli IAS/IFRS

d) Non hanno ancora carattere obbligatorio

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GLI IPSAS – I DESTINATARI

I Principi Contabili Internazionali per le Pubbliche Amministrazioni sono indirizzati a tutte le entità economiche del settore pubblico, in particolare:

agli Stati nazionali

agli enti territoriali subordinati

agli enti locali (ad esempio Comuni e Province)

e le relative entità governative Non si applicano alle imprese a controllo

pubblicoche devono applicare gli IAS/IFRS.

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GLI IPSAS – L’ITER NORMATIVO

Dal 1986 al 1996 l’IPSASB ha emanato solo linee guida, studi e reporting

Nel 1996 si è iniziato invece a parlare di Principi Contabili

sviluppandoli in due fasi:

1.1996 – 2002, sono stati emessi i primi 20 IPSAS ispirandosi e ricalcando i contenuti degli IAS/IFRS

2.Dal 2003 ad oggi, sono stati emessi altri principi ufficiali, ed altri sono in corso di elaborazione, che sono prettamente legati al settore pubblico e che non vengono trattati dagli IAS/IFRS

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GLI IPSAS EMESSI TRA IL 1996 – 2002IPSAS TITOLO IAS PUBBLICAZIONE EFFETTIVO

IPSAS 1 Presentazione del bilancio 1 Maggio 2000 Luglio 2001

IPSAS 2 Rendiconto finanziario 7 Maggio 2000 Luglio 2001

IPSAS 3 Utile (perdita) d’esercizio, errori determinanti e cambiamenti di criteri

contabili 8

Maggio 2000 Luglio 2001

IPSAS 4 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere

21 Maggio 2000 Luglio 2001

IPSAS 5 Oneri finanziari 23 Maggio 2000 Luglio 2001

IPSAS 6 Bilancio consolidato e contabilizzazione delle partecipazioni in società controllate

27 Maggio 2000 Luglio 2001

IPSAS 7 Contabilizzazione delle partecipazioni in società collegate

28 Maggio 2000 Luglio 2001

IPSAS 8 Informazioni contabili relative alle partecipazioni in joint venture

31 Maggio 2000 Luglio 2001

IPSAS 9 Proventi derivanti dalle operazioni commerciali

18 Luglio 2001 Luglio 2002

IPSAS 10 Informazioni contabili in economie iperinflazionate

29 Luglio 2001 Luglio 2002

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GLI IPSAS EMESSI TRA IL 1996 – 2002IPSAS TITOLO IAS PUBBLICAZIONE EFFETTIVO

IPSAS 11 Commesse a lungo termine 11 Luglio 2001 Luglio 2002

IPSAS 12 Rimanenze 2 Luglio 2001 Luglio 2002

IPSAS 13 Leasing 17 Dicembre 2001 Gennaio 2003

IPSAS 14 Fatti intervenuti dopo la chiusura dell’esercizio

10 Dicembre 2001 Gennaio 2003

IPSAS 15 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio d’esercizio e informazione

integrativa

32 Dicembre 2001 Gennaio 2003

IPSAS 16 Investimenti immobiliari 40 Dicembre 2001 Gennaio 2003

IPSAS 17 Immobili, impianti e macchinari 16 Dicembre 2001 Gennaio 2003

IPSAS 18 Presentazione di informazioni contabili per settori

14 Giugno 2002 Gennaio 2003

IPSAS 19 Accantonamenti, passività e attività potenziali

37 Giugno 2001 Gennaio 2004

IPSAS 20 Informazioni relative a terzi collegati 24 Giugno 2001 Gennaio 2004

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GLI IPSAS EMESSI DAL 2003 ad OGGIIPSAS TITOLO IAS PUBBLICAZIONE EFFETTIVO

IPSAS 21 Rettifiche di attività “non generatrici” di flussi finanziari

…. Dicembre 2004 Gennaio 2006

IPSAS 22 Divulgazione delle informazioni finanziarie delle Amministrazioni

Pubbliche

…. Dicembre 2006 Gennaio 2008

IPSAS 23 Reddito derivante da operazioni non commerciali (imposte, tasse)

…. Dicembre 2006 Giugno 2008

IPSAS 24 Presentazione del budget nei rendiconti finanziari

…. Dicembre 2006 Gennaio 2009

IPSAS 25 Benefici per i dipendenti …. Febbraio 2008 Gennaio 2011

IPSAS 26 Rettifiche di attività “generatrici” di flussi finanziari

…. Febbraio 2008 Aprile 2009

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GLI IPSAS EMESSI DAL 2003 ad OGGIIPSAS TITOLO IAS PUBBLICAZIONE EFFETTIVO

IPSAS 27 Agricoltura …. Dicembre 2009 Aprile 2011

IPSAS 28 Strumenti finanziari: presentazione …. Gennaio 2010 Gennaio 2013

IPSAS 29 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione

…. Gennaio 2010 Gennaio 2013

IPSAS 30 Strumenti finanziari: informativa …. Gennaio 2010 Gennaio 2013

IPSAS 31 Immobilizzazioni immateriali …. Gennaio 2010 Aprile 2011

IPSAS 32 Accordi per servizi in concessione: il concessore

…. Ottobre 2011 Gennaio 2014

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PRINCIPI CONTABILI NAZIONALI E INTERNAZIONALI:

UN POSSIBILE CONFRONTO

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1) Il sistema di contabilità e bilancio adottato

I principi italiani, in conformità a quanto previsto all’ordinamento contabile, fanno riferimento ai fondamenti dei sistemi finanziari autorizzatori.

Per gli Ipsas,la scelta esclusiva della contabilità economico-patrimoniale permea tutto. Il documento di bilancio Ipsas si compone infatti di: - Stato patrimoniale, - Conto economico, - Rendiconto finanziario, - Prospetto delle variazioni del patrimonio netto.

ASPETTI RILEVANTI DI CONFRONTO TRA PRINCIPI CONTABILI NAZIONALI E

INTERNAZIONALI

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2) Finalità e destinatari dell’informazione di bilancio Per i principi contabili nazionali sono utilizzatori/destinatari:

Cittadini, Consiglieri ed amministratori, Organo di controllo ed altri enti pubblici, Dipendenti, Finanziatori, Fornitori ed altri creditori sono indicati come categorie a cui l’informazione economico-finanziaria dell’ente locale è rivolta.Le finalità, perfettamente in sintonia con le categorie di stakeholder individuati, sono riconducibili a tre diversi livelli: - il livello politico-amministrativo, - il livello economico-finanziario, - il livello informativo tout-court.

Il framework Ias, incorona “top stakeholder” o “stakeholder privilegiato” l’investitore con la seguente motivazione: “Poiché gli investitori sono i fornitori di capitale di rischio all’impresa, un bilancio che soddisfi le loro esigenze informative soddisferà anche la maggior parte delle esigenze di altri utilizzatori del bilancio”.

… ASPETTI RILEVANTI DI CONFRONTO

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3) Il principio della prevalenza della sostanza sulla forma Per i principi contabili nazionali il rendiconto deve

fornire una “informativa che sia attendibile in modo tale che rifletta la sostanza economica degli eventi e delle operazioni e non meramente la forma legale”. Occorre dire che in un sistema di contabilità assolutamente finanziaria non è possibile disgiungere la forma dalla sostanza: la forma è sostanza.

Per gli IPSAS l’aspetto di osservazione da privilegiare, per rilevare un evento amministrativo, è quello della sua sostanza economico-finanziaria; la forma giuridica che comunque, esprimendo la causa dell’evento, costituisce un aspetto importante, passa in secondo piano.

… ASPETTI RILEVANTI DI CONFRONTO

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4) Il principio della prudenza

Per i principi contabili nazionali la sua osservanza non deve degenerare in arbitri né avere incidenza sulla realtà degli eventi, ma il riferimento è comunque alla ricerca di una particolare difesa dell’integrità del patrimonio e di tutela dei terzi. Prudenza per la tutela Per gli IPSAS “l’esercizio della prudenza non consente, per esempio, la creazione di riserve occulte o accantonamenti eccessivi, la sottostima deliberata di attività o ricavi o la sovrastima deliberata di passività o costi, poiché il bilancio non sarebbe neutrale e, quindi, non avrebbe la caratteristica dell’attendibilità”. Prudenza per la neutralità

… ASPETTI RILEVANTI DI CONFRONTO

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5) Il criterio del fair value

Il criterio in parola è fuori dal campo delle proposte considerate dai principi contabili

nazionali. L’applicazione del criterio di valutazione al fair

value comporta la misurazione di un reddito potenziale rispetto ad una configurazione di

reddito prodotto. Per i principi contabili nazionali, infatti,

l’osservazione sulla gestione si concentra sui risultati finanziari.

… ASPETTI RILEVANTI DI CONFRONTO

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Aspetto osservato Principi Osservatorio Principi Ipsas

Sistema di contabilità e bilancio adottato

Finanziario, autorizzatorioSistema conciliatorio

Economico-patrimoniale

Prevalenza della sostanza sulla forma

SiRiflettere la sostanza degli eventi e

non meramente la loro forma legale Si

Principio della prudenzaA tutela dei terzi anche se senza

pregiudizio alla veritàPer la neutralità e quindi la

attendibilità dei valori

Criterio della competenza economica

SiMa riferibile solo ai documenti

SiRiferibile a tutto l’impianto

Finalità del bilancioPolitico - amministrativaEconomico - finanziaria

Informativa per la decisione

Per la ResponsabilitàInformativa per la decisione

Destinatari del bilancioStakeholder politiciStakeholder sociali

Stakeholder economici

InvestitoriDecisori

Stakeholder esterni

Criterio fair valueNo

Criterio del costo con obbligo di riesame

Si

Configurazione di reddito Prodotto Potenziale

Risultati finanziari Approccio contabile formale Non presenti

… RIEPILOGANDO

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Grazie per l’attenzione!

Prof. Paolo Ricci

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