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questione socialequalità socialequalità dello sviluppo social journalism
D WNGRADEq
Accountability si traduce conresponsabilità:ce n’è un disperato bisogno
Bisogna per forza tornare a crescere. Che sensazione strana. A leggere i commenti sul commissariamento
europeo della crisi italiana, sembrerebbe proprio il caso. Scegliamone due.
Dubito che gli italiani siano davvero in grado di affrontare la sfida di questo momento critico. Perché non hanno
- non abbiamo -più il fisico e lo spirito critico di una volta. Perché oggi essere familisti, localisti, individualisti - e
furbi -non costituisce una risorsa, ma un limite. Perché l’abbondanza di senso cinico e la povertà di senso civico
è un limite u Ilvo Diamanti, “L’arte di arrangiarsi non ci salverà“, la Repubblica.
Un’impresa come quella oggi richiesta all’Italia potrebbe tentarla solo una classe dirigente
credibile. Dove per credibile non intendo solo un po’ meno corrotta e squassata dagli
scandali, ma soprattutto più lucida, più unita, più coraggiosa, meno ossessionata dalla
ricerca del consenso a breve termine u Luca Ricolfi, “Un paese senza“, La Stampa.
Come formare allora questa classe che non c’è da nessuna parte?
Come convincere masse intere di infanti di 50 e 60 anni (per non parlare di quelli
di 70 e 80) a diventare gli adulti responsabili che hanno fatto di tutto per non
essere? Impossibile. La crisi italiana (e non solo) richiede un’operazione radicale,
di lunghissimo termine, che parte dall’educazione degli attuali bambini nazionali
nel tentativo di formare così i cittadini che si occuperanno del paese tra vent’anni.
Troppo estremo? Non credo, perché proprio dalle radici va estirpata la malattia dolciastra
che ha beccato tutti, e che nulla - nemmeno quest’ultimo disastro -potrà
cambiare nel profondo.
Occorre sradicare il familismo, specie ora che la famiglia tradizionale ha almeno
una decina di modelli nuovi, sperimentali, a partire dalla comunità etero dei
plurimatrimoniati per arrivare alle coppie monosesso con prole.
Occorre disegnare dalle fondamenta una società complessa in grado di formare individui
dotati del piacere profondo, adulto, della responsabilità individuale e collettiva -su questo
va assolutamente letto il saggio di Massimo Recalcati, Cosa resta del padre?, uscito da poco
- e quindi in possesso dell’umiltà necessaria per essere pronti ad imparare per tutta la vita.
Il passaggio dal 2.0 al 3.0 sta tutto lì: nella trasformazione della partecipazione estemporaneain vera
cultura civile [...] Per questo [...] occorre sgobbare duro. Tutti quanti, grandi e piccini.
Suona la campana. La lunga ricreazione è finita.
(Carlo Antonelli, Inside, Wired, settembre 2011)
Carissimi fratelli,
[...] Quello della unità e trinità di Dio (insieme con l'incarnazione di Gesù Cristo) non solo
è il mistero principale della nostra fede, ma è anche il cardine portante della nostra
morale. Se il Signore, questo mistero, ce l'ha rivelato, non l'ha fatto certo per
complicarci le cose: l'ha fatto per offrirci un principio permanente di critica cui
sottoporre la nostra vita nelle sue espressioni personali e comunitarie.
Sicché la Trinità non è una specie di teorema celeste buono per le esercitazioni accademiche dei
accademiche dei teologi. Ma è la sorgente da cui devono scaturire l'etica del
contadino e il codice deontologico del medico, i doveri dei singoli e gli
obblighi delle istituzioni, le leggi del mercato e le linee ispiratrici dell'
economia, le ragioni che fondano l'impegno per la pace e gli orientamenti
di fondo del diritto internazionale.
La Trinità, dunque, è una storia che ci riguarda, ed è a partire da essa che va
pensata tutta l'esistenza cristiana. Bloch, un grande filosofo, diceva che Dio è un
padrone collocato così in alto, che l'uomo, il servo, di fronte a lui rimane a bocca
asciutta. Nulla di più falso, almeno per il nostro Signore, il quale, se si è rivelato uno
e trino, è perché vuol far sedere il servo alla tavola delle sue ricchezze. [...]
Come la Santissima Trinità è il mistero di tre persone uguali e distinte che formano un solo Dio,
così noi, esseri viventi, siamo obbligati a ripetere nella storia terrena il mistero di più «persone»,
«uguali» e «distinte», destinate a formare un solo Uomo, Cristo Gesù. […]
don Tonino Bello, da “In principio la Trinità”Discorso a Prato del 10 settembre 1988: “La famiglia come laboratorio di pace” http://on.fb.me/tGi4be
I disastri ambientali non sono imprevedibili ma ilfrutto di scelte politiche miopi e comportamentiindividuali guidati dalla, propria, cieca avidità.
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Bisogna per forza tornare a crescere