Preziosa n.1
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Transcript of Preziosa n.1
dicembre | gennaio
BBRRAANNDD
AAllffiieerrii && SStt..JJoohhnn LLoo ssttiillee ddii rriinnnnoovvaarrssii ccoonnttiinnuuaammeennttee
EEVVEENNTTSS
IIttaalliiaann JJeewweelllleerryy AAwwaarrddLLee eecccceelllleennzzee ddeell ddeessiiggnn ddeell ggiiooiieelllloo pprreemmiiaattee aadd AAmmaallffii
OORROOLLOOGGII
JJaaeeggeerr -- LLeeCCoouullttrreeMMeemmoovveexx TTrriibbuuttee ttoo PPoollaarriiss
2
Dalla sapiente arte dei Maestri orafi del BorgoOrefici di Napoli nasce una nuova linea di gioielliinteramente ispirata ai tesori dell'antichità.
CCoonnssoorrzziiooAANNTTIICCOO BBOORRGGOO OORREEFFIICCII -- NNAAPPOOLLII wwwwww..aauurreeaavveennuuss..ccoomm
Che il mondo intero sta vivendo una grande crisi economica è ormai un dato di fatto.
Con la stessa consapevolezza possiamo affermare che il mercato della gioielleria italia-
na ha subito, negli ultimi anni, importanti cambiamenti ed evoluzioni che oggi mal si
sposano con i nuovi scenari internazionali. Da una recente ricerca, realizzata da Gary
Gereffi e Joonkoo Lee del Department of Sociology della Duke university di Durham,
presentata nel corso dell’ultima fiera di Valenza, sono emersi dati che meritano più di
una riflessione.
Secondo i due studiosi il teatro economico attuale è caratterizzato da un forte calo
dei volumi di produzione, compensato dal valore globale di quest’ultima, in continuo
trend di crescita a causa dei costanti aumenti della materia prima. Dalla ricerca risulta
che anche se è vero che la domanda di oro da impiegare per la realizzazione di gioielli
è decresciuta del 24 per cento, è anche vero che il prezzo dell’oro è cresciuto del 168
per cento in dollari USA e del 93% in euro tra il luglio del 2003 e il luglio del 2008
(World Gold Council 2008). A questo particolare scenario, va aggiunto le nuove real-
tà produttive in via di sviluppo (India, Cina e Turchia) che, anno dopo anno, stanno
spostando il baricentro del mercato della gioielleria. Un dato per tutti: la presenza ita-
liana nella produzione globale è scesa del 6 per cento nel periodo 2000-2005, mentre
quella dell’India è aumentata dal 20 al 23 per cento. Complessivamente, nello stesso
periodo, le quote di mercato occupate da India, Cina e Turchia sono passate dal 33 al
38 per cento. Questa è dunque la situazione e, leggendo i numeri, al di là dei valori
della crisi generalista, si nota una modifica sostanziale del mercato in termini di vecchi
e nuovi scenari. La soluzione, secondo la professoressa Alba Cappallieri, per il futuro
delle nostre aziende orafe va ricercata nel passato. “L’Italia ha uno straordinario patri-
monio di tecniche e materiali che aspettano solo di essere riscoperti dalle nostre azien-
de orafe e il design potrebbe rappresentare lo strumento per farli rivivere in un’estetica
contemporanea. Pensate per esempio al corallo o alla filigrana, solitamente impiegati
per riprodurre gioielli antichi o popolari” - ha dichiarato alla nostra giornalista.
Insomma anche in questo caso vince chi si rimbocca le maniche.
Il futuro è innovare la tradizione
ufficio del Tarì: tel. 0823 517220 - 0823 837635 fax 0823 837637 e- mail: [email protected]
ANTWERP BANGKOK MUMBAI NAPOLI
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PAOLOMINIERI
s.a.s.
group
Saremo presenti alle seguenti manifestazioni:
First Vicenza 11-18 gennaio 2009SiciliaOro Taormina 17-20 aprile 2009
brand
CCrriivveellllii GGiiooiieellllii La femminilità raccontata dalle emozioni pag. 9
Le armoniche bellezze di PPoonnttee VVeecccchhiioo pag. 14
Nell’iridescenza delle perle l’espressività del lussoCCoosscciiaa.. Una storia nata nel 1919 pag. 18
Universi da sognoCCaarrlloo BBaarrbbeerriiss preziosi fuori dal coro pag. 21
Flames of Passion Eleganza e glamour nelle nuove linee della NNaarrddeellllii GGrroouupp pag. 25
La classe esaltata dai gioielliLa tradizione dei materiali e la ricerca delle novità nelle creazioni RReeccaarrlloo pag. 28
AApprriillee GGiiooiieellllii naturalmente chic pag. 32
AAllffiieerrii && SStt..JJoohhnn Lo stile di rinnovarsi continuamente pag. 35
Magie di luce di forme e di contrastiLa semplicità elegante di DDaavviittee && DDeelluucccchhii pag. 38
breaking news
GGeemmeellllii.. Quando il bottone cede il posto ad un gioiello pag. 42
brand
MMaattttiiaa MMaazzzzaa l’arte orafa fra tradizione e innovazione L’azienda torrese fra i pionieri della lavorazione del corallo pag. 43
breaking news
OOrreecccchhiinnii Punti luce o chandelier ma mai senza pag. 46
trend
EEtteerrnnaall PPllaattiinnuumm 23 idee dell’amore, 23 fedi in platino realizzate dai maestri del Design, della Moda e del Gioiello italiano riunite in una grande mostra alla Triennale di Milano pag. 49
MMoonnttbbllaanncc:: gioielli da scrittura, gioielli da red carpet pag. 52
events
IIttaalliiaann JJeewweelllleerryy AAwwaarrddLe eccellenze del design del gioiello premiate ad Amalfi pag. 56
in copertina:
DDRRDD DDiiaammoonnddss sede: Via Grande Orefici, 1 - 80133 Napoli tel. +39 081 200104 / fax +39 081 204335
il Tarì: showroom 243/244 tel. +39 0823 513011 / fax +39 0823 513013
www.digennarodiamanti.it [email protected]
referenze fotografiche:
si ringraziano tutti coloro che hanno gentilmente messo a disposizione il materiale iconografico
L’Editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali fonti iconografiche non individuate.
GGoollddeenn AAggeennccyy ssrrllvia Generale Orsini, 40 80132 Napoli
Giovanni [email protected]
Maria Rosaria [email protected]
Nunzia ArilloMartino BelmantoElisabetta BowinkelMarco CantarellaMario DidoneChiara Di MartinoRoberto EsseGiovanni Lepre Federica LongobardiPaolo MinieriSilvia PassalacquaAntinisca Pozzi
Luigi [email protected]
Artemisia Comunicazione srl
via Generale Orsini, 4080132 Napolitelefono 0810782962fax 0812471142
D’Auria Industrie Grafiche spaSant’Egidio alla Vibrata (TE)
AAccttiioonn ssrrllvia A. Diaz, 2480134 Napolitelefono 0814977186fax 0814203089email: [email protected]
responsabile commerciale: Mila [email protected]
bimestrale a distribuzione gratuita DICEMBRE 2008 | GENNAIO 2009 / n. 1 Reg. Tribunale di Napolin. 77 del 01/10/2008
Proprietà letteraria e artistica riservata. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazionesenza autorizzazione dell’editore. Manoscritti e foto, anche se non pubblicati, non vengono restituiti.Golden Agency srl garantisce la massima riservatezza delle informazioni custodite nel suo archivio. Gliindirizzi verranno utilizzati, oltre che per l’invio della rivista, anche per l’invio di proposte commer-ciali. Ai sensi della legge 675/96 è nel diritto degli interessati richiedere la cessazione dell’invio e/o l’ag-giornamento dei dati.Del contenuto degli articoli e degli annunci economici e pubblicitari sono legalmente responsabili isingoli autori.
LL’’OOrroo ddeell VVeessuuvviioo, la tradizione dell’arte torreseIntervista a Mimmo Esposito, assessore alle attività Economiche e Produttive di Torre del Greco pag. 60
IIlleeaannaa DDeellllaa CCoorrttee1990-2009: vent’anni di napoletanità chic pag. 62
trend
Innovare la tradizione. Il design come strumento per l’evoluzione e la crescita delle aziende orafe. Intervista ad AAllbbaa CCaappppeelllliieerrii, professore associato al Politecnico di Milano pag. 64
trade
L’oro come bene di risparmio per risollevare le sorti della filiera orafaIntervista a LLuuiiggii CCaassssaattaa, presidente FEDORA pag. 66
orologi
MMiissss PPrroottooccoollee l’arte di indossare il tempo pag. 68
JJaaeeggeerr -- LLeeCCoouullttrree Memovex Tribute to Polaris pag. 72
IIll nnuuoovvoo ee llaa rriicceerrccaa alla rincorsa delle ore pag. 74
gemmologia
II ddiiaammaannttii ssoonnoo uunn iinnvveessttiimmeennttoo??Che valore attribuirgli nell’attuale fase di stagnazione pag. 76
Cosa succede al rruubbiinnoo ““rriieemmppiittoo””? pag. 78
trade
Gioiellieri in giro per l’Italia. GGllii aappppuunnttaammeennttii ffiieerriissttiiccii aauuttuunnnnaallii:Tarì in Mostra, Valenza Oro e Sicilia Oro pag. 81
Tutti insieme! È arrivato il momento di fare squadraIntervista a BBrruunnoo GGuuaarroonnaa, presidente AOV pag. 83
tecnico amministrativo
SSttuuddii ddii sseettttoorree: stop all’applicazione automatica senza l’analisi delle condizioni reali delle aziende accertamenti non validi pag. 86
VViiddeeoossoorrvveegglliiaannzzaa e tutela della privacy pag. 88
IIll ccoorrrreennttiissttaa che movimenta denaro altrui deve provarlo pag. 90
rubrica
LLaa VVeettrriinnaa dd’’IInnvveerrnnoo... Natale pag. 91
new mediaLLiiffeessttyyllee ssuu PPQQ CChhaannnneell. Parte dal Sud una sfida internazionale pag. 92
tradeIl MMaacceeff in trasferta a Napoli pag. 94
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Muzzico Gioielli | Il Tarì, mod. 045 Edificio Perla | Marcianise (CE) tel. 0823 513118 | www.muzzicogioielli.it
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luce avvinta a scintille di mare per colorare i miei desideri
11
CCrriivveellllii GGiiooiieelllliiLLaa ffeemmmmiinniilliittàà rraaccccoonnttaattaa
ddaallllee eemmoozziioonnii ddii MMaarriiaa RRoossaarriiaa PPeettiittoo
GGiirrooccoolllloo aa ccaatteennaa iinn oorroo rroossssoo ccoonn mmoonneettaa aannttiiccaa iinnccaassttoonnaattaa ppeennddeennttee.. IIll ccaassttoonnee èè iimmpprreezziioossiittoo ddaa uunn ppaavvèè ddii bbrriillllaannttii bbiiaanncchhii ee bbrroowwnn..
BBrraacccciiaallee aa ccaatteennaa aalltteerrnnaattaa ccoonn mmoodduullii ee mmaagglliiee iinn oorroo rroossssoo ee bbrriillllaannttii..
brand
12
13
Sono gioielli di grande emozione che
parlano linguaggi raffinati e colti, di pas-
sioni e di infuocate emozioni; che
mescolano con piacevolezza il sacro ed il
profano raccontando di femminilità fra-
gili e volitive.
Ecco nuove forme di espressione per
metalli preziosi che con ardue architet-
ture creano equilibristiche circonferenze,
spire sibilanti, profili nobili e fauci fero-
cissime dal ruggito assordante.
Non conoscono confini di fogge o di
genialità le creazioni Crivelli, sono versa-
tili e rigorosamente singolari quando
danno vita a cascate di diamanti puri
come ruscelli di acque limpidissime, a
romantici collier degni di una zarina, a
petali d’oro ricamati come sete orientali.
Alternanze di pietre e di volumi per
anelli importanti ed eloquenti che sanno
di bello e di unico. Spaziali geometrie
per un design che perfettamente esprime
il buon gusto e i più reconditi desideri,
che distingue e sa distinguersi. Anche
nelle deliziose silhouette che rimandano
a giochi infantili o raffaelici angioletti.
E ancora cifre, segni zodiacali e divine
Orecchini in oro rosso con pavè di brillanti formato dacerchi concentrici impreziositi nel giro interno da dia-manti di taglio rosetta incastonati su griffe.
Anello a sigillo in oro rosa con antica moneta romanain bronzo. Il bordo è impreziosito da un motivo di bril-lanti bianchi brown e dark.
14
creature sospesi a lunghi rosari o a più
frivoli bracciali, a divertenti anelli o a
tintinnanti orecchini, tanti monili pre-
ziosi da portare con allegra disinvoltura
senza mai essere dissacratori.
Crivelli sa essere mero lusso da indos-
sare per una grande soiree, in un pigro
pomeriggio tra amici o in una mattinata
tutto shopping.
Componenti essenziali, pura contami-
nazione di granitici temperamenti e
desiderabili raffinatezze.
Superba, romantica, estrosa, provocato-
ria, sensuale, libera: donne speciali che
vogliono parlare di sé attraverso un gioiello.
CCrriivveellllii ggiiooiieellllii15048 Valenza (AL)
viale Dante, 24ph. +39 0131 945296
NY 10036576 Fifth Avenue
ph. +1 212 8693350web www.crivelligioielli.com
Anello a sigillo tondo in oro rosso con onice briolettata.Il bordo è impreziosito da un motivo in brillanti bian-chi, brown e dark.Bracciale contrairè a molla in oro rosso e 2 onici brio-lettati taglio goccia. Gli elementi decorativi ed i casto-ni sono impreziositi da pavè di brillanti bianchi.
dimenti di
sorta: Vivaldi,
sinfonia di forme;
Famosi, omaggio alle
gemme più celebri;
Trilogy, amore più pre-
zioso...
In ogni linea, in ogni esemplare è pro-
tagonista la luce che come un torrente in
piena travolge, abbraccia, si insinua,
esplode tra colori, forme ed ombre.
Vortici che abbagliano valorizzando le
nuance più gioiose delle gemme.
Asimmetrie armoniche, morbide disu-
guaglianze, movimenti e scomposizioni
concentriche, dimensioni dissimili ed
opposte, stravolgenti evoluzioni si incon-
I 700 anni di storia del medievale Ponte
Vecchio fanno da cornice al quartiere dei
maestri orafi fiorentini dove oltre 30
anni fa nacque l’azienda PVG, e dal
1994 presente sotto i colli di Scandicci e
in Italia e nel mondo con oltre 300
punti vendita.
Un laboratorio del bello dove i gioielli
sono ideati, disegnati e realizzati esclusi-
vamente a mano da esperti artigiani, dove
nascono sperimentazioni artistiche dal-
l’inconfondibile marchio ad arcate, dove i
metalli preziosi sposano solamente pietre
naturali dalle sfumature irripetibili.
Qui nulla è trascurato, finanche i
nomi delle collezioni sanno raccontare
di fantasie e raffinatezze senza frainten-
16
Le armoniche bellezze di Ponte Vecchiodi Federica Longobardi
Collezione VivaldiAnello in oro rosa con rubini, acquamarina, ametista,
tormalina rossa, granato e diamanti taglio rose.
brand
17
Collezione AtlantidePendenti in oro e pietre preziose
Un laboratoriodel bello
dove i gioiellisono ideati,disegnati erealizzati
esclusivamente a mano da
esperti artigiani
18
trano in giochi di energia che incan-
tano come una fiaba.
Vere realizzazioni scultoree che
meritano uno sguardo più attento per
coglierne l’incanto, manufatti dalla
forte personalità che nessuna sintesi ne
soddisferebbe il pregio.
L’eccezionalità della lavorazione fa
degli anelli, dei girocolli e dei bracciali
inattese bellezze, preziosità sempre nuove
e diverse che si esprimono in pavé di
castoni, di sfericità, di spirali dove parte-
cipano le pietre più belle, dai colori più
caldi, dai tagli più inusuali.
Espressione di alta gioielleria italiana.
Collezione FamosiAnello in oro rosa e brillanti con ametista taglio Cullinan.
Collezione Cellini
PPoonnttee VVeecccchhiioo GGiiooiieellllii50018 Badia a Settimo, Firenzevia delle Fonti, 8/Bservizio clienti, ph. +39 055 7225626customer service, ph. +39 055 7225620/40web www.pontevecchiogioielli.it
qquuaannddoo llaa pprroommoozziioonnee ddiivveennttaa ssppeettttaaccoolloo
““FFuuooccoo NNaappoolleettaannoo”” eevveennttoo rreeaalliizzzzaattoo ppeerr iill ssiinnddaaccaattoo CCaassaarrttiiggiiaannii NNaappoollii nneellll’’aammbbiittoo ddii uunn pprrooggeettttoo ddii pprroommoozziioonnee ddeellllee eecccceelllleennzzee ccaammppaannee ppeerr iill mmeerrccaattoo rruussssooNNaappoollii,, CCaammeerraa ddii CCoommmmeerrcciioo,, SSaallaa ddeellllee GGrriiddaa
““RRiittrraattttii ddii DDoonnnnee”” eevveennttoo rreeaalliizzzzaattoo ppeerr llaa MMaaiissoonn MMaarriioo VVaalleennttiinnoo eedd iill CCoonnssoorrzziioo AAnnttiiccoo BBoorrggoo OOrreeffiiccii
NNaappoollii,, CCaammeerraa ddii CCoommmmeerrcciioo,, SSaallaa ddeellllee GGrriiddaa
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Una fanciulla ricevette in dono una perla nera,
la legò ad un filo d’oro e se ne cinse il collo.
Quel gioiello brillava di una luce strana-
mente viva, dai riflessi deliziosa-
mente sensuali e l’invidia
incominciò a serpeggiare
feroce più di una belva.
Dalle porte socchiuse le
donne spiavano quella bel-
20
CCoosscciiaa PPeerrllee CCoollttiivvaatteeshowroom 185 c/o “Il Tarì”
81025 Marcianise (CE)ph. +39 0823 513452fax +39 0823 513096
web www.coscia.it
Nell’iridescenza delle perlel’espressività del lussoCoscia. Una storia nata nel 1919
di Martino Belmanto
brand
“
”
lezza, a loro, ancora sconosciuta.
Il principe, allora, parlò al popolo e disse:
“Inginocchiatevi perché sarà lei la vostra regi-
na, non vedete che indossa il dono del cielo?”
Chiunque avrebbe reso l’anima per pos-
sederne una, ma un editto regale ne impo-
se il divieto relegando alle sole donne blaso-
nate il privilegio di indossare una gemma
di tale valore.
Bellezzemagnetiche estravaganti,preziosissimiornamenti dal rivoluzionariogusto estetico pervivaci e volitivefemminilità
Perle dai colori naturali che spaziano
dal grigio al bruno al giallo oro al rosa al
purple, e forme che tracciano disegni
fantasiosamente irripetibili dalle impal-
pabili iridescenze. Bellezze seducenti,
magnetiche e stravaganti, preziosissimi
ornamenti dal rivoluzionario gusto este-
tico per vivaci e volitive femminilità.
È così, infatti, che la ditta Coscia, oggi
come ieri, propone al mercato
mondiale un prodotto di altis-
sima qualità ma con lo sguar-
do verso quel quid che si
distacca con gusto e raffinatezza
dal classico. Una provocatoria
espressività nel mondo del lusso
attraverso queste intramontabili
icone di eleganza.
21
Una leggenda, dalle origini remote,
che racconta il pregio delle perle nere, a
volte ingiustamente cinte da sciocche
credenze di negatività che altro non
fanno, invece, che avvalorarne il pregio.
Di questa eccezionalità la ditta Coscia,
già presente a Torre del Greco dal 1919
ed oggi anche al Tarì di Marcianise, ne
ha fatto il suo emblema. Perle sì, bian-
che, belle e grandi, in fili graduati o
principessa, matinée o collane a più fili e
di lunghezze diverse ma più ancora
asimmetriche, stravaganti ed irripetibili.
L’intraprendenza e la lungimiranza di
Giancarlo Coscia, infatti, hanno ricono-
sciuto alla non perfezione qualcosa di
speciale, un impagabile pregio. Quasi un
elogio dell’imperfezione.
MMaaii oovvvvii,, ii ggiiooiieellllii BBaarrbbeerriiss sspprriiggiioonnaannoo
uunnaa iimmppeerrttiinneennttee ssttrraavvaaggaannzzaa..
CCoolloorraattii ee ggiiooiioossii ssaannnnoo ffaarr mmoossttrraa ddii
uunnaa iinnssoolliittaa aarrmmoonniiccaa ggeeoommeettrriiaa,, tteenn--
ddeennzziiaallmmeennttee ffuuttuurriissttiiccaa.. OOrreecccchhiinnii,,
aanneellllii,, ccoollllaannee ee bbrraacccciiaallii cchhee ssii pprrooppoonn--
ggoonnoo ccoommee eesspplloossiioonnii ddii ffeerrvviiddee ffaannttaassiiee,,
ggiioocchhii ddii ccoolloorrii ee ddii ccoonnttrraassttii,, ddii ssmmaallttii ee
ddii ggeemmmmee pprreezziioossee.. QQuuaannddoo,, ppooii,, ssii
ccoommbbiinnaannoo aallllaa aauusstteerriittàà ddeeii ddiiaammaannttii ssii
ffaannnnoo mmoonniillii iinnddiissccuuttiibbiillmmeennttee cchhiicc,, ddii
qquueellllii cchhee ssaannnnoo ccaattttuurraarree lloo ssgguuaarrddoo,,
cchhee iinnccaannttaannoo,, cchhee ffaannnnoo ppaarrllaarree ddii sséé..
ÈÈ qquuii,, aa VVaalleennzzaa,, nneeii llaabboorraattoorrii ddeellllaa
BBaarrbbeerriiss,, cchhee ddaall 11992299 pprreennddoonnoo ffoorrmmaa
uunniivveerrssii ddaa ssooggnnoo,, ooggggeettttii ffuuoorrii ddaall ccoorroo
ddeellllaa ssttaannddaarrddiizzzzaazziioonnee..
UUnnaa iinncceess--
ssaannttee ssppeerriimmeennttaa--
zziioonnee cchhee ssaa ddii bbeelllloo ee
ddii rraaffffiinnaatteezzzzaa,, cchhee ssaa ddeecclliinnaarree
uunn’’aarrttee eedd uunn gguussttoo ttuuttttii iittaa--
lliiaannii aapppprreezzzzaattiissssiimmii nneell
mmoonnddoo.. DDeelliizziioossee iinnffii--
nniittee iinntteerrpprreettaazziioonnii
nnaattee ddaallllaa ccoommpplliicciittàà
ddeellllaa ppiiùù ssffrreennaattaa iimmmmaa--
ggiinnaazziioonnee..
UUnnaa vviissiioonnaarriiaa aarrmmoonniiaa cchhee ssffiioorraa
aappppeennaa llaa rreeaallttàà,, cchhee ttrraavvaalliiccaa ooggnnii ccaannoo--
23
Universi da sognoCarlo Barberis, preziosi fuori dal coro
MRP
CCaappoollaavvoorrii cchhee rriimmaannddaannoollaa mmeemmoorriiaa aallllaa eelleeggaannzzaappiiùù rraaffffiinnaattaa ee ppuurraa
brand
ne stilistico. È un divertente e divertito
lavoro fatto di classe e di capricci.
Ma tra morbide rotondità e tratti flo-
reali, tra ali di farfalle e nuance che cola-
no come lava cocente ammantando di
allegria i preziosi metalli, la parola si inter-
rompe in un rispettoso silenzio innanzi
ad un mare di brillanti che si rincorre tra
tenere sinuosità e graziose virgole. Sono
capolavori che rimandano la memoria
alla eleganza più raffinata e più pura. Un
classico atemporale e sobrio nelle sue
complessità.
24
Una incessante sperimentazione che sa dibello e di raffinatezza, che sa declinare
un’arte ed un gusto tutti italianiapprezzatissimi nel mondo
25
CCaarrlloo BBaarrbbeerriissVV..llee BB..CCeelllliinnii,, 5577
VVaalleennzzaa ((AALL))pphh.. ++3399 00113311 994411661111ffaaxx ++3399 00113311 994411002299
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CCiirrccuuss,, KKiimmoonnoo,, LLeeaavveess,, SSoommbbrreerrooss,,
HHaappppyy FFlloowweerrss,, MMiinnee,, PPaaiisslleeyy,, BBoouuqquueett,,
BBuubbbblleess,, CCaapprriicccciioo,, RRaammaaggee,, RRiittmmoo...... ee
ttaannttee ee ttaannttee aannccoorraa,, ccoolllleezziioonnii ddiivveerrssee
ppeerr mmoommeennttii ddiivveerrssii,, eesspprreessssiioonnii ddii aallttiiss--
ssiimmaa oorreeffiicceerriiaa ddaall ppeerrffeettttoo eeqquuiilliibbrriioo ddii
iimmppoorrttaannttii vvoolluummii..
PPrreeggiiaattii rriittrraattttii ccaarriicchhii ddii ffeemmmmiinniilliittàà..
V I A E N R I C O D E N I C O L A, 2 1 - 8 0 0 5 9 T O R R E D E L G R E C O ( N A ) I T A L Y T E L . + 3 9 0 8 1 8 8 1 1 7 9 7 - F A X + 3 9 0 8 1 8 8 1 1 9 0 8 - M A I L : [email protected] - [email protected]
D’ E L I A
In alto foto d’epoca di casa D’Elia in Giappone. Nella foto al centro perle faccettate. In basso: (1) perle Akoya, (2) perle gold, (3) perle barocche, (4) fili di perle Australia, Tahity e fresh water.
1 2 3 4
F I E R A D I V I C E N Z A P A D I G L I O N E F S T A N D 2 3 0 3
Giocano con i colori dell’oro e delle pie-
tre e con le forme, sono quattro e sono
stati scelti da Adriana Volpe per portare
ovunque il loro marchio: si tratta di
Domenico, Bruno, Salvio e Gianni della
Nardelli Group. Un recente restyling del
logo, un simbolo fusione di un diamante
e del sole, e quattro linee (Gioielli per
amore, Nardelli Uomo, LiuJo Luxury e
elli’s Nardelli) assicurano al gruppo un
posto di tutto rispetto nel panorama ita-
liano. Ne è testimonianza l’affluenza regi-
strata allo stand Nardelli durante il Tarì in
Mostra, svoltosi dal 10 al 13 ottobre a
Marcianise: il picco di presenze si è rag-
giunto quando, dall’esedra che ora ospita
il nuovo spazio espositivo, ha fatto il pro-
prio ingresso la conduttrice-attrice
Adriana Volpe, che al collo portava il
nuovo gioiello di punta della Nardelli:
“Flames of Passion”, un cuore di oro e dia-
manti attorniato da fiamme.
Due le novità di rilievo, peraltro oramai
già assestate, che hanno garantito a
Nardelli Group una visibilità nuova, e più
27
Flames of Passion Eleganza e glamour nelle nuove linee della Nardelli GroupRedazione
Domenico, Bruno, Salvio e Giannihanno scelto Adriana Volpe per
diffondere con bellezza ed eleganzail marchio della loro azienda
forte: il nuovo brand Elli’s, interamente
votato al femminile - come evoca il nome
- e con un forte richiamo agli anni ’60:
pietre e diamanti, in questa linea, hanno
lo scopo di celebrare la pace, l’amore e la
natura. Fiori, farfalle, lumache: il tutto
espresso dall’accostamento di oro bianco,
giallo e rosa e, ovviamente, diamanti.
Non è da meno la sinergia che il gruppo
Nardelli ha instaurato con la Liu Jo Spa,
sinergia da cui è nata la linea Liu Jo Luxury.
«Il gioiello deve assolutamente sposarsi con
la moda - così racconta Domenico Nardelli
- e soprattutto la donna deve fare attenzio-
ne al connubio tra eleganza e glamour: è
questo che perseguiamo ogni volta che
disegniamo un pezzo nuovo per questa
linea». È lo stile - discreto ma ricercato - ciò
che contraddistingue la donna che indossa
i gioielli Liu Jo Luxury.
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Il recente restyling del logo, un simbolo fusione di undiamante e del sole, e quattro linee assicurano al gruppoun posto di tutto rispetto nel panorama italiano
NNaarrddeellllii ggrroouuppMod. 154 - Centro Orafo “Il Tarì”
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Una firma inconfondibile per un’eleganza
che, di riflesso, si sovrappone a quella già
propria di chi indossa i gioielli Recarlo.
Tante linee per un brand sinonimo di
bellezza, la maggior parte delle quali
costruite intorno allo splendore del dia-
mante. Ma non solo. L’azienda Recarlo
ha saputo mettersi in gioco e ha accettato
30
La classe esaltata dai gioielliLa tradizione dei materiali e la ricerca delle novità nelle creazioni Recarlo
di Silvia Passalacqua
31
nuove sfide: la perla accanto ai diamanti -
come negli splendidi orecchini “bouquet”
- o i moderni e suggestionanti accosta-
menti di oro bianco e oro rosa. O, anco-
ra, l’esplosione di colori della linea “spir-
it”. Il tutto senza mai perdere di vista la
tradizione, la storia che da oltre 40 anni la
famiglia Recarlo porta avanti con dedi-
zione e un unico valore: la soddisfazione
di chi indossa le loro creazioni.
La classe è qualcosa di innato, certa-
ciondolo e anelli, collezione spiritorecchini, collezione bouquet
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mente: ma non c’è dubbio che un gioiel-
lo possa esaltarla. Ed è esattamente questo
ciò che si pensa restando incantati davan-
ti alla linea “dama”: il classico abbinamen-
to tra diamanti, zaffiri, smeraldi e rubini
incastonati in forme nuove, danno al
bene “gioiello” un nuovo respiro. Quello
che autorevoli studiosi del design cercano
di affermare oramai da tempo: unire la
tradizione dei materiali preziosi intra-
montabili alla ricerca della novità,
negli accostamenti, nelle
fisionomie, nei richiami
di volta in volta differ-
enti. E su questo non
c’è dubbio: Recarlo
ci è riuscito.
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Il bello e la vera arte non sono mai
schiavi delle mode, le creano. E al catti-
vo gusto imperante Guglielmo Aprile
risponde con preziosità traboccanti di
purezza e semplicità, proprio come una
margherita; il fiore che racconta del-
l’amore, il fiore che agli innamorati
nasconde nell'ultimo petalo il temuto
responso.
I suoi gioielli sono significative
espressioni di contemporaneità, pregia-
ti oggetti dall’accattivante schiettezza.
Sono monili importanti e raffinati
che sprigionano il pro-
fumo di un prato in
primavera; eleganti
espressioni visive del
bisogno di semplicità che è
in ogni donna.
Margherite da indossare
sempre, dunque, da sole o
lasciate sbocciare timida-
mente nelle nuove linee
Legami di cuore, Antea ed
34
Aprile Gioiellinaturalmente chicFL
brand
Artemisia, collezioni che raccontano di
inscindibili abbracci di cuori in argento
bianco e rosé; di petali d’oro giallo e
rosa avvinghiati ad onice, agata, quarzi
viola e verde; di chiaroscuri di argento
dove fanno capolino divertenti charms
di pietre naturali. Tutti elaborati diver-
samente fantasiosi dall’animo romanti-
co. Anche quando entra in ballo il
più tenace acciaio.
Giardini tintinnanti di
bracciali, anelli, collane e
capricciosi orecchini ora impreziositi da
diamanti, ora accesi dai colori più sola-
ri delle gemme.
La chiave del loro successo è la versa-
tilità perché sono complementi perfetti
e fedeli all’eleganza, sobri negli accosta-
menti materici e briosi quando le suste
spiccano prepotenti nel gioco delle
parti.
Unicité dalla sferzante freschezza.
Gioielli che come pochi sanno essere
spontaneamente eleganti.
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39
40
Magie di luce di forme e di contrasti
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È la purezza che rende desiderabili i gio-
ielli della Davite & Delucchi, quel raro
ammaliante candore materico.
Sono linee eccezionalmente armoniose
dall’inconfondibile valore estetico che
esplodono in inarrestabili emozioni.
Sobri, eterei, misteriosi, sofisticati,
romantici, elegantemente ricchi di fan-
tasiosa immaginazione; sono oggetti
esclusivi ai quali è difficile rinunciare.
Magia di luce, di forme e di contrasti
che si rincorrono tra pavé di brillanti
bianchi e neri, rubini, zaffiri, smeraldi e
le più calde e algide tonalità dell’oro che
si avvolge, si cerca, si ritrova in nuovi
abbracci dalla disinvolta regalità.
Trent’anni di esperienza e di passione
per un design che riesce a rubare alla mate-
ria ciò che gli altri non sanno trovare o
mostrare, che di ogni oggetto sa tracciare il
profilo più incantevole e nuovo, che fa sfa-
villare le prospettive più inconsuete.
Una eccitante avventura nel mondo
del fascino tra le più ardite innovazioni
che rimbombano di impercettibili echi Anello “Travolgente”: oro rosa con diamanti bianchi e neri
Magie di luce di forme e di contrasti La semplicità elegantedi Davite & DelucchiRedazione
di antichità. Colori e scintillii dove la bel-
lezza non è segnata dal tempo, dove svani-
sce la forza delle parole, dove ha inizio
l’immaginazione.
Arte da ammirare, da desiderare, da
indossare che trova la sua completezza
nella semplicità, il valore dell’eleganza.
DD Fashion e DD Gioielli, due marchi
per una sola essenza di raffinata creatività
per chi ama il lusso, per chi cerca l’assolu-
ta purezza. Incantevoli gioie senza tempo
pensate per stupire e abbagliare, per svela-
re la più recondita femminilità, preziosi
fatti di quella raffinata eleganza che vola
trasversale alle mode ed ai tempi.
Decò, Divina, Flowers, Vintage, Charme,
Jackie’o, Tentazione, Travolgente nomi
importanti per collezioni importanti.
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Collanina “Jackie’O”:oro rosa, oro bianco
e diamanti
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vvaaiiddCollezione “Bon Bon”,gemelli in oro giallo concristallo, madreperla e lapis;cristallo e lastra oro satinata.www.vaid.it
breaking newsClasse. È forse l’espressione che meglio racconta di questi discreti accessori che nell’im-
maginario collettivo restano i protagonisti di raffinate serate. Hanno accompagnato
l’appeal del Maestro Arturo Toscanini, di Modugno e del suo uomo in frac, dell’agen-
te 007, sono sempre presenti alla notte degli Oscar come non mancano mai negli even-
ti più mondanamente ricercati; a nodo turco, snodabili, tondi o quadrati, in acciaio,
con pietre colorate, in madreperla, a tema, stemmati, francesi, inglesi o americani, con
chiusura a clip, con catenina, con inserti in tessuto, ad un solo bottone, in platino o in
argento. Si indossano con mise eleganti o con abiti casual ma sempre rigorosamente
con cravatta e orologio. Insomma, non sono mai fuori luogo, sia con abiti formali sia
con giacche sportive. Un ritorno alla grande per questi piccoli gioielli da polso escogi-
tati a metà Ottocento per sostituire i bottoni nella chiusura dei rigidi polsini allora in
voga. Sono un vezzo, un capriccio che fa tanto chic, che fa tanto dandy; alla camicia
azzurra si accostano bene quelli in argento, con camicia bianca o da frac sono d’obbli-
go in oro bianco o giallo, in tutte le altre occasioni in cui si indossa una
camicia con polsino doppio la scelta è libera purché il gioiello non
prevarichi, mai.
È solo una questione di classe.
Quando il bottone
cede il posto ad un gioiello
di Maria Rosaria Petito
gemelli
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Corallo che passione: splendido da
ammirare; affascinante da indossare; duro
da lavorare. Il dono giusto per ogni occa-
sione. Il tocco magico che tramuta in dea
ogni donna che ha la fortuna di poterlo
indossare. Nei racconti di Ovidio questo
prezioso nacque dal sangue di una delle
Gorgoni, Medusa, quando Perseo la
decapitò.
Sicuramente non si lasciò influenzare
da miti e leggende Mattia Mazza quando
nel 1905 mise su la sua Ditta, quella che
lo ha reso immortale nella memoria di
quanti hanno avuto la fortuna di indossa-
re le sue creazioni. Un grande amore,
nato a Torre del Greco ed esportato ben
oltre i confini di quella che, a giusta ragio-
ne, è considerata la patria del corallo. Una
passione che continua a tramandarsi di
generazione in generazione, fra i membri
della famiglia Mazza con la
stessa passione del fondatore,
nel solco della tradizione. Da
allora sono passati più di cento
anni e ben quattro generazio-
ni si sono succedute alla
guida di uno dei marchi sto-
rici della storia della produzio-
ne corallina. Con lo scorre-
re dei mesi sono stati
aggiunti elementi
che hanno saputo
ben coniugare l’in-
novazione con la
lavorazione tradizio-
nale.
Corallo e non solo, nel
destino della ditta Mattia
Mazza: anche altri articoli di gioielleria e
oreficeria, montati con pietre preziose,
Mattia Mazzal’arte orafa fra tradizione e innovazione L’azienda torrese è fra i pionieri della lavorazione del corallodi Roberto Esse
ffaannnnoo ppaarrttee ddeell rriiccccoo ccaattaallooggoo pprrooppoossttoo
aaii cclliieennttii.. NNoonn mmaannccaannoo ii pprreessttiiggiioossii
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ddeell GGrreeccoo hhaa uunnaa ggrroossssaa ttrraaddiizziioonnee
46
orafa, in tanti però - sottolinea Daniele-
pian piano hanno cominciato a spostarsi
in strutture in grado di ospitare i vari pro-
duttori che appartengono alla stessa filie-
ra. Queste strutture hanno dato una col-
locazione più sicura a quanti operano fra
i preziosi. Adesso è in piedi un progetto
più concreto anche per Torre. Speriamo
che le varie beghe politiche che ne hanno
condizionato la realizzazione siano messe
da parte e che presto anche noi possiamo
usufruire degli spazi che hanno il Tarì ed
Oromare. Torre del Greco deve rimanere
al centro della nostra produzione per que-
sto non ci siamo mai spostati da qui”.
C’è ne è davvero per tutti i gusti. Da
Mattia Mazza è possibile trovare articoli
che spaziano dalle linee classiche a quelle
più moderne, abilmente combinate con
gli immancabili coralli che sottolineano
in maniera inequivocabile l’espressione
della grande tradizione italiana.
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UUnnaa ppaassssiioonnee cchhee ccoonnttiinnuuaa aattrraammaannddaarrssii ddii ggeenneerraazziioonnee iinn
ggeenneerraazziioonnee,, ffrraa ii mmeemmbbrrii ddeellllaaffaammiigglliiaa MMaazzzzaa ccoonn llaa sstteessssaa
ppaassssiioonnee ddeell ffoonnddaattoorree,, nneell ssoollccooddeellllaa ttrraaddiizziioonnee
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eevvaannuueevvaaCollezione “Athena”www.evanueva.it
breaking news
Il desiderio di abbellire il nostro corpo per ostentare importanza o sem-
plicemente per sentirsi più seducenti è una pratica antichissima della
quale nessuna moda ha saputo farne a meno e che in ogni cultura e in
ogni epoca ha goduto di un suo spazio espressivo, anche per comuni-
care l’appartenenza ad una razza o ad una religione. Anelli, collane,
bracciali ma più di ogni altro orecchini. Freud li riteneva una metafo-
ra della sessualità ma senza dubbio sono un chiaro simbolo di seduzio-
ne perché sanno dare luminosità al viso di chi li indossa. La loro scelta
obbedisce a pochissime regole, sobri di giorno e tanto più capricciosi la
sera, di materiali insoliti per le più giovani ma rigorosamente preziosi,
indipendentemente dai volumi, per le signore. Etnici o classici, di ten-
denza o misuratamente eleganti, sono proposti da sempre in svariate
soluzioni e nelle fogge più audaci e stravaganti, anche per gli
uomini che se prima li portavano per denunciare regalità o arte
oggi ne fanno sfoggio per trasmettere trasgressività e strava-
ganza. Uno, due o più per volta, ricchi di perle e pietre pre-
ziose, a cerchio, a bottone o pendenti, con turchesi o
coralli, traboccanti di colorate gemme o di lucidissimi
smalti, piccoli punti luce o grandi e vistosissimi chande-
lier, semplici cerchi o più complessi pendenti, poveri o
preziosi sono infiniti esemplari per infinite mise per infini-
te occasioni; accessori tanto antichi ma straordinariamente
attuali e sorprendenti che non conoscono limiti di età o di cul-
tura e che più di ogni altro sanno dipingere la nostra personalità.
Punti luce o chandelier ma mai senzaRedazione
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Collezione “Aurora”, orecchini in oro rosso satinato con cristallo di rocca sfaccettato.www.vaid.it
Collezione “Pizzo”spinello, onice e citriniwww.amle.it
Collezione “Pizzo”corno naturale, pizzo tombolo
lavorato a mano, quarzo lemon e zirconi. www.amle.it
Collezione “La tua buona stella”perez gioielli
Una tradizione antica, già in uso presso
gli antichi romani, attribuisce all’anello
nuziale la simbolicità dell’infinito: per la
sua forma circolare in cui l’inizio e la fine
non sono distinguibili, la fede è il simbo-
lo dell’amore eterno, del sentimento raro
che unisce due persone, sentimento dure-
vole e prezioso come il platino. Ed è alla
fede in platino che è dedicata Eternal
Platinum, una grande mostra organizzata
da Platinum Guild International, allestita
dal 5 al 30 Novembre 2008 presso la
Triennale di Milano.
Le fedi in platino diventano opere stra-
ordinarie realizzate da ventuno artisti:
sette maestri del design, sette della
moda e sette del gioiello, testimoni (e
fautori) dell’eccellenza italiana
secondo quelle caratteristiche di
“bello e ben fatto” che contrad-
distinguono il Made in Italy
anche nell’ambito dei preziosi. E’ questa
un’occasione unica: per la prima volta la
fede in platino viene pensata, meditata e
disegnata da veri e propri maestri del pro-
getto, esportatori di bellezza italiana in
tutto il mondo, qui riuniti dall’esposizio-
ne curata da Alba Cappellieri, professore
di design del gioiello al Politecnico di
Milano.
Non più solo oggetto simbolo di una
promessa, la fede in platino si fa occasio-
ne di riflessione progettuale da parte di
professionisti che elaborano il progetto
declinandolo secondo diverse anime: il
design, la moda e il gioiello. Ventuno
nomi di prestigio riconosciuto e condi-
viso, tra i quali: Pierluigi Cerri, Aldo
Cibic, e Patricia Urquiola per il design,
Salvatore Ferragamo, Gianfranco Ferré,
Alberta Ferretti, e Antonio Marras, per
la moda, Gabriele De Vecchi, GianCarlo
Montebello, Rossella Tornquist,
e Annamaria Zanella per il gioiel-
lo. Ventuno più due: Claudia
Bombara e Barbara Antolini, due
studenti del corso di perfeziona-
mento in design del gioiello del
Politecnico di Milano, a testimo-
niare l’interesse per la fede in pla-
tino anche di giovani progettisti.
Esplorare le qualità del platino:
questo è quanto ha fatto ognuno
degli ideatori coinvolti nel pro-
getto, ideando e creando un
manufatto di grande persona-
lità, così che in ogni fede si
rivela il pensiero dell’artista
nei riguardi di ciò che
essa rappresenta: l’amo-
re eterno. I disegni
che accompagnano
i modelli aiutano
51
23 idee dell’amore, 23 fedi in platino realizzate dai maestridel Design, della Moda e del Gioiello italiano riunite in una
grande mostra alla Triennale di Milanodi Antiniska Pozzi
Eternal Platinum
a comprendere il processo che ha portato
alla loro realizzazione e come l’approccio
di chi li crea riesca a permeare in profon-
dità l’oggetto finale.
Esplorare le qualità del platino: una lega
pura al 95%, il cui colore bianco rimane
invariato nel tempo, ragion per cui diven-
ta il metallo ideale per il design italiano
d’eccellenza. Filo rosso che lega design,
moda e gioiello, il platino è un metallo
eccezionalmente duttile e altrettanto
durevole, che si presta alla concretizza-
zione di idee originali, avvicinando pro-
fessionisti molto diversi per linguaggi e
ambiti di riferimento. I più insigni mae-
stri della gioielleria, da Fabergé a Cartier,
hanno sempre preferito, non a caso,
lavorare con il platino puro.
Ventitré fedi d’autore, risultato di un
processo che unisce la materia preziosa e
il pensiero filosofico, sono in
mostra alla Triennale di Milano,
vere e proprie opere d’arte, raccolte
in un catalogo inglese/italiano edito
da Skira. Ventitrè declinazioni dello
stesso oggetto, incredibilmente
diverse tra loro ma accomunate dal
medesimo intento, i cui progetti
sono disponibili sul sito internet
www.eternalplatinum.com, per per-
mettere anche a chi non ha potuto
recarsi in Triennale di avere una
visione completa dell’evento.
Una mostra che parte da
Milano per approdare nei
prossimi anni in altre parti
del mondo, nell’idea di
portare in giro la forza
creativa ed espressiva del
Made in Italy.
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Gli OrafiGeometrie complementari sono quelle diGiampaolo Babetto. Gabriele De Vecchi farifulgere il platino a specchio per tre fedi inuna. Misteriosa ed elegante: Alba PoleghiLisca dona volume alla bidimensionalitàdella lastra. La perfezione imperfetta delcerchio nella creazione di GianCarloMontebello (10). Un nastro in platino piattoche si piega e si ripiega senza fermarsi mai:l’amore per Rossella Tornquist. Una fede acontrasto, il colpo da maestro di GiorgioVigna. Il tormento della materia scolpito nel-l’anello di Annamaria Zanella.
I DesignerUna linea a zig zag che sdoppia i livelli inuna composizione articolata ed elegante èla fede di Sergio Asti. L’idea dell’ingranag-gio, compenetrazione e movimento comenella coppia dà vita all’anello di AntoniaAstori (1). Due figure che si tengono permano sopra un cerchio sono la rappresen-tazione dell’amore per Andrea Branzi (2).Un cerchio nell’altro, uniti ma separati: èl’ispirazione raffinata di Pierluigi Cerri (3). Ilsimbolo dell’infinito nell’eternità del platino:Aldo Cibic. Arancio intenso nel perimetrointerno per il segreto da indossare diAntonio Citterio (4). Un ottagono sinuosodalla doppia anima è la proposta di PatriciaUrquiola.
Gli StilistiMicro boules saldate a catena, le perle inplatino di Albino D’Amato (5). Sfaccettaturedel metallo come dell’amore per SalvatoreFerragamo. Un nodo flessuoso ed elegantenel nome di Gianfranco Ferrè (6). Tre sezio-ni e nove diamanti, tradizione e rinnovamen-to nell’anello di Alberta Ferretti. Sonora edinamica coma la vita: è la fede di PierluigiFucci. Tecnica nella materia per la fedesarda di Antonio Marras (7). Pubblico e pri-vato, fede di coppia per Debora Sinibaldi.
Gli StudentiDentature sigillo d’amore per il talento diBarbara Antolini (8). La T e la U del ‘tu’ nellefede a due sezioni di Claudia Bombara (9).
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Tre volte 7 (più due): opere e maestri
(1) (2) (3) (4) (5)
(6) (7) (8) (9) (10)
Una nuova stella nasce nel firmamento
Montblanc, che presenta una nuova col-
lezione di strumenti da scrittura: Etoile
de Montblanc. Veri e propri gioielli da
scrittura, nati con l’intento di celebrare
la femminilità delle estimatrici della
Maison. Tre modelli, Etoile de
Montblanc, Etoile Précieuse e Etoile de
Montblanc Collection Joaillière, che
hanno come caratteristica comune le
forme sinuose e le pietre preziose.
Eleganza e preziosità: doti apprezzate dal
pubblico femminile. Ed è proprio al
corpo femminile che s’ispira il profilo
del corpo della stilografica, dalle curve
sinuose ed eleganti in resina nera. Come
il braccio sul fianco di una donna, la clip
affusolata si posa delicatamente sulla
penna, mentre dettagli e piccoli anelli
platinati impreziosiscono lo strumento
da scrittura. L’estremità del cappuccio è
trasparente, per lasciar fluttuare e ammi-
rare in tutto il suo splendore, un diaman-
te bianco taglio Montblanc. Sul pennino
in oro rodiato, il tradizionale foro per
l’inchiostro si trasforma in una stella,
simbolo della Maison. Un modello per il
quale sono disponibili anche la sfera, il
roller e il portamine.
E dalle stelle di Montblanc alle stelle
del red carpet il passo è breve: per la più
prestigiosa delle occasioni il marchio ha
creato Montblanc Haute Joaillerie, una
collezione ispirata dal frizzante splen-
dore dei diamanti. Incantevoli gemme,
simbolo di purezza, eleganza ed estrema
sofisticatezza femminile. Tra le linee più
preziose c’è Bouquet, a cui appartiene il
collier indossato dalla provocante show-
girl Dita Von Teese e dalla cantante
Ophelie Winter. Un magnifico girocollo
in oro bianco tempestato di diamanti
per un totale di 25 carati, dall’originale
design a fiocco : massima espressione di
una linea che identifica nel bouquet di
diamanti tutto il potere di fascinazione e
sensualità che posseggono solo i
momenti d’amore passionale. Un bou-
54
Montblanc: gioielli da scrittura, gioielli da red carpetdi A.P.
55
quet che si presenta nelle forme morbide
e sensuali di un fiocco che si adatta per-
fettamente al corpo di chi lo indossa,
aderendo dolcemente alla linea del collo.
L’assoluta bellezza dei diamanti
Montblanc è lo specchio perfetto e lumi-
noso dell’emozione personale che si
prova sui momenti red carpet.
E poiché il Natale si avvicina,
Montblanc lo celebra all’insegna del-
l’esclusività, proponendo tre creazioni di
alta gioielleria in edizione limitata: i
bracciali charms, già molto apprezzati
nelle collezioni Silver, vengono ripropo-
sti, in una versione preziosa, in oro e dia-
manti. Nascono i Montblanc 4810
“Charming Holidays”, 3 nuovi bracciali
in edizione limitata, in 22 pezzi al
mondo: 4 bracciali in oro rosso, 8 brac-
ciali in oro giallo e 10 bracciali in oro
bianco. Tutte le versioni dei Montblanc
4810 Charming Holidays sono impre-
ziositi da 5 charms realizzati in oro e pavè
di diamanti. Il Natale, la fortuna e l’amo-
re sono i temi dei bracciali. In tutte le
versioni, infatti, sono presenti charms a
forma di: chiave e quadrifoglio, simboli
di fortuna; fiocco di neve, icona natali-
zia; cuore, simbolo per eccellenza del
sentimento dell’amore ed infine la Stella,
icona del brand.
56
58italian jewellery award
events
Italian Jewellery AwardLe eccellenze del design del gioiello premiate ad Amalfiddii CChhiiaarraa DDii MMaarrttiinnoo
Un vanto per il Sud Italia ospitare, nella
suggestiva cornice di Amalfi, la prima edi-
zione italiana degli Italian Jewellery Awards,
premi destinati alle eccellenze del design
del gioiello ma anche alle più innovative
strategie di comunicazione delle aziende
orafe italiane. Un’iniziativa fortemente
voluta dall’Assessorato all’Agricoltura e alle
Attività produttive della Regione
Campania guidato da AAnnddrreeaa CCoozzzzoolliinnoo:
il respiro internazionale dell’evento è tangi-
bile nella partnership instaurata con
EMAP - Spring Fair International di
Birmingham, già organizzatore dei presti-
giosi UK Jewellery Awards, di cui la
Regione Campania è sponsor.
La premiazione si è svolta sabato 15
novembre nell’hotel Santa Caterina di
Amalfi: a presentare i finalisti delle sette
categorie in gara la giornalista televisiva
IIllaarriiaa DD’’AAmmiiccoo. La giuria, presieduta da
AAllbbaa CCaappppeelllliieerrii, professore associato di
Design del Gioiello presso il Politecnico
di Milano, e composta da esperti del set-
tore orafo, del marketing e del giornali-
smo, ha svolto un duro lavoro di selezio-
ne nell’ambito delle sette categorie indivi-
duate. Per “il miglior giovane designer
italiano” ha raccolto gli applausi del pub-
blico MMaassssiimmiilliiaannoo BBoonnoollii, direttore arti-
stico della Mattia Cielo; per “il miglior
giovane designer britannico” il premio è
andato a MMaarriissaa HHoorrddeenn, di Missoma,
inconfondibile marchio della gioielleria
britannica; “miglior designer professioni-
sta italiano” è stato proclamato GGiiaannccaarrlloo
MMoonntteebbeelllloo, art director che vanta oltre
40 anni di esperienza nel settore; il pre-
mio del “più innovativo punto vendita
del settore” è stato consegnato a DDooDDoo, la
linea easy di Pomellato, che ha rinnovato
i propri punti vendita ispirandoli alle
forme e ai colori della natura; è stata rite-
nuta “la più innovativa campagna di
comunicazione del settore” quella di
DDaammiiaannii, maison internazionale che ha
dato via ad una strategia di comunicazio-
ne realmente ispirata ai valori dell’affer-
mazione dell’identità e dei nuovi scenari
dell’advertising; il premio destinato al
miglior prodotto realizzato con materiali
e tecniche proprie della gioielleria campa-
59italian jewellery award
I vincitori sono
stati scelti tra una rosa di
cinque finalisti per ogni
categoria: sul palco, a
consegnare i premi i
rappresentanti dei
consorzi orafi campani e
gli esponenti istituzionali
dei comuni e delle
province coinvolte
60
Le sette categorie degli Italian Jewellery Awardsono state così assegnate:
11.. IILL MMIIGGLLIIOORR GGIIOOVVAANNEE DDEESSIIGGNNEERR IITTAA--LLIIAANNOO 0088:: MMaassssiimmiilliiaannoo BBOONNOOLLIIArt director del gruppo Cielo Venezia, Bonolisi è distinto per la combinazione di un approc-cio altamente tecnologico e una visione inte-grata del progetto. Curando tutte le fasi delprocesso di creazione. Ha consegnato il premioAndrea Romano, Scuola Il Tarì
22.. IILL MMIIGGLLIIOORREE GGIIOOVVAANNEE DDEESSIIGGNNEERRBBRRIITTAANNNNIICCOO 0088:: MMaarriissaa HHOORRDDEENNI progetti di Marisa Horden per Missoma, mar-chio tra i più ricercati in Gran Bretagna, si sonodistinti per il loro inconfondibile design cheassocia oro e argento a colori vibranti e imme-diatamente riconoscibili. Ha consegnato il pre-mio Giovanna Martano, Assessore al TurismoProvincia Napoli
33.. IILL MMIIGGLLIIOORR DDEESSIIGGNNEERR PPRROOFFEESSSSIIOONNII--SSTTAA IITTAALLIIAANNOO 0088:: GGiiaannccaarrlloo MMOONNTTEE--BBEELLLLOOEditore dal ’67 di gioielli d’artista, Montebellorappresenta uno dei maestri imprescindibili delDesign del Gioiello italiano. I suoi lavori sonopresenti in numerosi musei internazionali,sempre caratterizzati dalla sperimentazione difunzioni e materiali innovativi. Ha consegnato
11
22
66
77
33
44
55
il premio Ciro Esposito, Presidente consorzioVulcano Promart
44.. IILL PPIIÙÙ IINNNNOOVVAATTIIVVOO PPUUNNTTOO VVEENNDDIITTAADDEELL SSEETTTTOORREE 0088:: DDOODDOOIl punto vendita fiorentino di DODO, lineaeasy di pomellato, si è distinto per la filosofiasorprendente che ha voluto sovvertire i cano-ni del negozio tradizionale, istallando un“prato gigante” fatto di morbidi fili di siliconeche cresce dal soffitto, mettendo al centrol’esperienza polisensoriale e l’elemento ludicoche ben rappresenta lo spirito giocoso ed anti-conformista della linea Dodo. Ha consegnatoil premio Mimmo Esposito, Assessore Torredel Greco
55.. LLAA PPIIÙÙ IINNNNOOVVAATTIIVVAA CCAAMMPPAAGGNNAA DDIICCOOMMUUNNIICCAAZZIIOONNEE DDEELL SSEETTTTOORREE 0088::DDAAMMIIAANNIIDamiani si è aggiudicato il premio per lacomunicazione, distinguendosi per la capacitàdi coniugare nelle sue campagne comunicativeil valore del design associato al glamour dei suoifamosi testimonial. Ha consegnato il premioMichele Lomuto, Presidente di Proteus aziendaspeciale della Camera di Commercio di Napoli
66.. IILL MMIIGGLLIIOORR PPRROODDOOTTTTOO RREEAALLIIZZZZAATTOOCCOONN MMAATTEERRIIAALLII EE TTEECCNNIICCHHEE PPRROO--PPRRIIEE DDEELLLLAA GGIIOOIIEELLLLEERRIIAA CCAAMMPPAANNAA0088:: CCHHAANNTTEECCLLEERRCasa di gioielleria nata a Capri nel 1947,Chantecler si caratterizza da sempre per le suestraordinarie creazioni in corallo che hanno finda subito attirato il jet set internazionale di pas-saggio a Capri. Oggi Chantecler è distribuitanei punti vendita delle migliori gioiellerie mon-diali più eleganti al mondo. Ha consegnato ilpremio Roberto De Laurentis, Presidente delConsorzio Antico Borgo Orefici
77.. LLAA PPIIÙÙ IINNNNOOVVAATTIIVVAA AAZZIIEENNDDAA OORRAAFFAAIITTAALLIIAANNAA 0088:: VVHHEERRNNIIEERRNasce come laboratorio d’arte orafa sotto laguida di Angela Camurati, esperta di pietre.Nel 2001 viene acquistata da Carlo Traglio chene mantiene la qualità artigianale consolidandol’espansione a livello internazionale. Inauguratala prima boutique a Milano nel 2002, oggiVhernier conta altri monomarca a Capri,Ginevra, St. Moritz ed è presente nelle miglio-ri gioiellerie al mondo. Ha consegnato il pre-mio Pietro Celiento, Consigliere d’amministra-zione Centro Orafo Oromare
italian jewellery award
italian jewellery award
na è stato assegnato a CChhaanntteecclleerr, casa di
gioielleria fondata a Capri e gestita da
sempre dalla famiglia Aprea; VVhheerrnniieerr,
azienda particolarmente ispirata alla ricer-
ca e all’innovazione, è stata riconosciuta
dalla prestigiosa giuria come la “più inno-
vativa azienda orafa italiana”.
Tutti i vincitori sono stati scelti tra una
rosa di cinque finalisti per ogni categoria: sul
palco, a consegnare i premi agli emozionati
vincitori, i rappresentanti dei consorzi orafi
campani e gli esponenti istituzionali dei
comuni e delle province coinvolte: l’evento,
prodotto da Universal Marketing che rap-
presenta EMAP in Italia, è stato sponsoriz-
zato, infatti, da “Vulcano Promart”,
“Consorzio Oromare”, “Consorzio Antico
Borgo Orefici”, “il Tarì”, “Torre del Greco -
Città del Corallo”, “Proteus” (azienda spe-
ciale della Camera di Commercio,
Industria, Artigianato e Agricoltura di
Napoli) e da “Cantine a casa”, naturalmen-
te con l’indispensabile supporto del
Comune di Amalfi.
L’atmosfera della serata, già scintillante
per la presenza di ospiti davvero illustri, è
stata ulteriormente vivacizzata dalla voca-
list americana Cheryl Porter, che ha
intrattenuto gli ospiti durante il cocktail e
al termine della premiazione, e da un
innovativo spettacolo di danza moderna,
con ballerine in movimento tra gli ospiti
in sala. Una serata tutta speciale per l’ec-
cellenza orafa italiana, con lo sfondo della
costiera amalfitana di notte, tra le luci
della costa e il rumore del mare.
un compar-
to forte del-
l’economia italiana,
ma sta scontando,
negli ultimi anni, un
processo di erosione dei propri
margini di competitività, dovendosi
adeguare alla nuova era di globalizzazione.
Per promuovere e salvaguardare il patri-
monio orafo campano tutti gli imprendi-
tori del settore devono essere uniti; Torre
del Greco, città storicamente legata alla
lavorazione del cammeo e del corallo, è
un punto di riferimento per tutti gli atto-
ri della filiera orafa campana. La mostra
ha coinvolto aziende orafe torresi e non,
favorendo questa interazione”.
““QQuuaallii ssoonnoo ii ttrraattttii ddiissttiinnttiivvii ddii qquueessttoo
eevveennttoo??””
“Questo evento ha scoperto il “dietro le
quinte” della lavorazione dei gioielli. I
giornalisti italiani e stranieri, giunti a Torre
del Greco, hanno visitato i laboratori
dell’Istituto Statale d’Arte e quelli di una
62
Negli ultimi tempi il Comune di Torre del
Greco si è distinto per una serie di impor-
tanti iniziative e progetti tesi ad aiutare e a
far conoscere le peculiarità della gioielleria
e dell’oreficeria torrese; tra questi, la
mostra espositiva “L’Oro del Vesuvio”,
legata alla Manifestazione Internazionale
“Italian Jewellery Awards”. Nella mattina-
ta del 14 novembre una delegazione di
giornalisti italiani e stranieri è giunta a
Torre del Greco ed ha visitato i laboratori
dell’Istituto Statale d’Arte e quelli di una
nota azienda orafa torrese. Nel pomerig-
gio ha partecipato all’inaugurazione della
mostra, allestita nella Sala del Crocefisso
del Duomo di Amalfi.
All’Assessore alle attività Economiche e
Produttive di Torre del Greco, Mimmo
Esposito, abbiamo chiesto di fare il
punto su questo evento.
““PPuuòò iilllluussttrraarrccii lloo ssccooppoo ee ll’’iimmppoorrttaannzzaa
ddeellllaa mmoossttrraa eessppoossiittiivvaa ““LL’’OOrroo ddeell
VVeessuuvviioo”” ppeerr iill sseeggmmeennttoo oorraaffoo ttoorrrreessee??””
“Il sistema orafo campano rappresenta
italian jewellery award
L’Oro del Vesuviola tradizione dell’arte torrese
Intervista a Mimmo Esposito, assessore alle attività Economiche e Produttive di Torre del Greco
mentando un modello integrato di pro-
mozione in grado di coniugare, in un
mix equilibrato, la valenza istituzionale
dell’evento e la visibilità dei prodotti del-
l’oreficeria torrese.
Il consuntivo di questa esperienza è
sicuramente positivo, tanto che
l’Amministrazione Comunale di Torre
del Greco ha già previsto di ripeterla. Il
mio obiettivo, condiviso dal Sindaco,
Dott. Ciro Borriello, è fare in modo che
Torre del Greco sia presente in tutte le
più importanti manifestazioni fieristiche
internazionali a sostegno degli imprendi-
tori orafi torresi e delle loro necessità nel-
l’affrontare mercati nuovi e complessi.
Noi, a buon diritto, proponiamo la sal-
63
famosa azienda orafa torrese, luoghi dove
vengono meticolosamente incisi cammei
e coralli; hanno osservato vecchi maestri e
giovani allievi all’opera; insomma, si sono
resi conto che ogni gioiello è frutto di una
lunga lavorazione e per questo unico, a
differenza dei prodotti seriali che creano
ogni giorno le industrie”.
““LLaa ssppoonnssoorrsshhiipp ttrraa iill CCoommuunnee ddii TToorrrree
ddeell GGrreeccoo ee llaa MMaanniiffeessttaazziioonnee ““IIttaalliiaann
JJeewweelllleerryy AAwwaarrddss”” hhaa mmeessssoo llee aazziieennddee
oorraaffee ttoorrrreessii ssoottttoo ii rriifflleettttoorrii.. CCii ppuuòò ffaarree
uunn ccoonnssuunnttiivvoo ddii qquueessttaa eessppeerriieennzzaa??””
“Con questa sponsorship si è inteso
dare una prima risposta del sistema orafo
torrese alle sfide poste dalla sempre cre-
scente globalizzazione dei mercati, speri-
vaguardia di un bene prezioso, prezioso
non solo per noi, ma anche per la
Campania e per l’intero Paese. Per il set-
tore orafo diciamo no alla globalizzazio-
ne per i motivi di cui ho già parlato
ampiamente e proponiamo di porre par-
ticolare attenzione alle piccole aziende
che, se sottovalutate, rischiano di scom-
parire”.
““CChhee ccoossaa ccoonnttrraaddddiissttiinngguuee iill ggiiooiieelllloo
ttoorrrreessee ddaa qquueelllloo ddeell rreessttoo ddeell mmoonnddoo??””
“Il gioiello fatto a Torre del Greco si
riconosce fra tutti non solo per la qualità,
ma anche per l’originalità, la fantasia.
L’artigianalità del gioiello torrese, e degli
stessi strumenti con cui è stato realizzato,
rende indubbia la sua origine”.
italian jewellery award
Mimmo Esposito, assessore alle attivitàEconomiche e Produttive di Torre del Greco con
una delegazione di stampa estera
Per raccontare Napoli con uno sguardo
diverso bisogna sovvertire lo stereotipo di
un costume troppo spesso autocommise-
revole e guardare oltre proponendo più
stimolanti talenti.
E l’originale approccio narrativo scelto
nel 1988 da Ileana e Carla Della Corte è,
appunto, una insolita visione che esprime
il desiderio di riscatto di una città geniale
che quando ha voglia, fa.
Così Partenope mostra una delle sue
tante facce e si presenta attraverso luoghi
e persone in prospettive eccentriche di
forte impatto. Immagini lontanissime
dalla ordinarietà che per questo suscitano
emozioni, forse, ancora sconosciute.
20 anni di classe, 240 mesi di creativi-
tà, 1040 settimane di eleganza, 7300 gior-
ni di bello per una Napoli che sa essere
metropoli del futuro, ma ricca di storia, di
professionalità e di nobiltà.
Gente interessante per un calendario
naturalmente chic, per uno strumento di
promozione nato dalla voglia di una
azienda carica di ottimi propositi e desti-
nato, sin dalla prima edizione, a diventare
un cult grazie all’audacia tutta femminile
delle due brillanti ideatrici che hanno
saputo esorcizzare le negatività di un terri-
torio che non ha eguali.
Quest’anno si celebra il suo ventennale
e non è un caso che in questo storico anni-
versario gli si affianchi una nuova gemma,
“L’oro di Napoli”, una sofisticata pubbli-
64
Ileana Della Corte1990-2009: vent’anni di napoletanità chic di Maria Rosaria Petito
IIlleeaannaa ddeellllaa CCoorrtteeVia Calabritto, 16
80121 Napoliph. +39 081 7641092
web: www.ileanadellacorte.it
events
Un lungo percorso,accattivante e
metamorfico, tramode, facce e spazi
che sanno risvegliareun orgoglio troppo
spesso assopito
ccaazziioonnee,, ppaattrroocciinnaattaa ddaallllaa PPrroovviinncciiaa ddii
NNaappoollii,, ppeerr rriippeerrccoorrrreerree lloo ssppiirriittoo ddeeii
tteemmppii.. UUnn lluunnggoo ppeerrccoorrssoo,, aaccccaattttiivvaannttee ee
mmeettaammoorrffiiccoo,, ttrraa mmooddee,, ffaaccccee ee ssppaazzii cchhee
ssaannnnoo rriissvveegglliiaarree uunn oorrggoogglliioo ttrrooppppoo
ssppeessssoo aassssooppiittoo..
MMaannccoo aa ddiirrlloo,, iill rriiccaavvaattoo ddeellllaa ssuuaa
vveennddiittaa ssaarràà ddeevvoolluuttoo aadd uunn pprrooggeettttoo
ddeell VViiccaarriiaattoo ppeerr llaa CCaarriittàà ddeellllaa CChhiieessaa
ddii NNaappoollii,, iinnddiivviidduuaattoo ddaall CCaarrddiinnaallee
CCrreesscceennzziioo SSeeppee,, cchhee ssii ccoonnccrreettiizzzzeerràà
aattttrraavveerrssoo llaa rreeaalliizzzzaazziioonnee ddii uunnoo ssppaa--
zziioo ppoolliiffuunnzziioonnaallee ppeerr ii rraaggaazzzzii ddii SSaannttaa
MMaarriiaa LLaa BBrruunnaa;; uunnaa iinniizziiaattiivvaa ddii ssoollii--
ddaarriieettàà sspprroonnee ppeerr uunn ddoommaannii sseennzzaa
iinncceerrtteezzzzee..
65
Chi, meglio di una donna che insegna
Design del gioiello, poteva presiedere
una giuria di premi di eccellenze orafe?
AAllbbaa CCaappppeelllliieerrii, professore associato
presso il Politecnico di Milano, è stata a
capo del gruppo di esperti del settore che
ha individuato i vincitori degli Italian
Jewellery Awards, durante la scintillante
serata di Gala svoltasi ad Amalfi sabato
15 novembre.
E nessuno meglio di Alba Cappellieri
può spiegare qual è il legame effettivo,
concreto ed attuabile, tra il design e il gio-
iello. Ci ha risposto così, poco prima che
iniziasse la premiazione, nello splendido
scenario disegnato per onorare gli Italian
Jewellery Awards:
«Dipende da cosa si intende per design.
Nel mondo orafo il design rappresenta
principalmente una scelta stilistica, il gio-
iello di “design” che si contrappone al gio-
iello “tradizionale”: se è così che lo inten-
diamo, non ha alcun valore, in quanto è
cifra formale legata alla transitorietà della
moda. Ma se per design intendiamo un
processo che può migliorare prodotti,
processi e servizi di un’azienda e aumen-
tarne il vantaggio competitivo, allora il
design conta enormemente. Le aziende
che praticano il design come processo ne
hanno degli evidenti benefici in termine
di innovazione, produttività e fatturato».
IIll ccoonnssuummaattoorree ccoommpprreennddee iill vvaalloorree ddeell
ddeessiiggnn oo ffaa uunnaa sscceellttaa ssppiinnttoo ssoolloo ddaall pprroo--
pprriioo gguussttoo??
«Ci sono aziende che abusano del termi-
ne design per posizionare i propri prodotti
in un segmento di mercato sensibile al
design, come per esempio i giovani. In que-
sto caso, più che di un “credo”, si tratta di
una pura operazione di make-up. Sono
poche le imprese che “praticano” realmen-
te i metodi e i processi del design e non ne
fanno un volano pubblicitario ma uno
strumento di qualità e innovazione. E la
qualità se non si vede, si percepisce.
Sempre. Quello che è cambiato nel gioiello
contemporaneo è il sistema valoriale. Nel
gioiello tradizionale il valore era affidato
alla preziosità dei metalli e delle gemme;
66
Nel gioiellotradizionale il
valore era affidatoalla preziosità dei
metalli e dellegemme; nella
contemporaneitàsi è aggiunto il
valore delprogetto, che non
è un parametrocommerciale, ma
culturale
Innovare la tradizioneIl design come strumento per l’evoluzione e la crescita delle aziende orafeIntervista ad Alba Cappellieri, professore associato al Politecnico di Milanodi Chiara Di Martino
trend
nella contemporaneità si è aggiunto il valo-
re del progetto, che non è un parametro
commerciale, ma culturale».
CC’’èè aannccoorraa uunnaa ddiissttiinnzziioonnee ffrraa ggiiooiieelllloo ee
bbiijjoouuxx??
«C’è e sempre ci sarà. Quello che è
cambiato è il confine tra gioiello e acces-
sorio. Che piaccia o no la contemporanei-
tà orafa è fondata sulla compresenza di
valori diversi, dove la nobiltà dei metalli e
delle gemme non è più condizione neces-
saria e sufficiente a sancire il valore di un
oggetto e a rendere esaustiva, se non a
livello lessicale, la differenza tra un gioiel-
lo e un non gioiello. Nel passato il bijoux
era quello che riproponeva in materiali
poveri le forme del gioiello prezioso: oggi,
invece, materiali poco consueti al panora-
ma orafo quali carta, plastica, resine e
metalli non nobili sono entrati prepoten-
temente nel gioiello contemporaneo
attraverso quello che viene chiamato “gio-
iello di ricerca”. Non bisogna dimentica-
re, del resto, che le principali innovazioni
tecniche e tecnologiche nel gioiello del
Novecento vengono dal gioiello accesso-
rio e da aziende che, come la Swarovsky
hanno combinato la tradizione del bijoux
con l’innovazione della tecnologia, passa-
to e futuro».
CChhee vvaalloorree hhaa ooggggii uunn ppeezzzzoo dd’’aarrttiiggiiaannaa--
ttoo uunniiccoo??
«Quello di un prototipo il cui valore è
dato dalla valorizzazione dei materiali o
dalla capacità manifatturiera, raramente
dalla qualità progettuale. I gioielli piece
unique sono sempre esistiti e sempre esi-
steranno perché sono storicamente il
corollario di pietre straordinarie, messe in
evidenza da forme più o meno gradevoli.
È importante sottolineare che l’eteroge-
neità del panorama orafo contemporaneo
contempla tanto la serie industriale quan-
to la piccola serie o le serie limitate d’arti-
sta. Ma l’unicità appartiene all’arte, la
riproducibilità è del design. È per questa
ragione che le aziende orafe dovrebbero
praticare di più il design, come insegna il
settore dell’arredo».
QQuuaall èè llaa ““rriicceettttaa CCaappppeelllliieerrii””??
«In sintesi? “Innovare la tradizione”. Per
esteso: l’Italia ha uno straordinario patri-
monio di tecniche e materiali che aspetta-
no solo di essere riscoperti dalle nostre
aziende orafe e il design potrebbe rappre-
sentare lo strumento per farli rivivere in
un’estetica contemporanea. Pensate per
esempio al corallo o alla filigrana, solita-
mente impiegati per riprodurre gioielli
antichi o popolari. Designer come Alba
Lisca e Rossella Tornquist hanno dimo-
strato che tali materiali e tecniche posso-
no essere elegantemente reinterpretate
secondo il gusto corrente con evidenti
benefici sia per l’innovazione aziendale
che per la valorizzazione territoriale».
67
È alla guida della federazione nazionalegrossisti da 5 anni e ha le idee chiare sucome affrontare la crisi che, più che una crisidel settore, è un momento di crollo genera-lizzato della nostra società. Ma a LuigiCassata, presidente FEDORA (Federazionenazionale distributori orafi argentieri), nonpiace piangersi addosso: le difficoltà vannoaffrontate con ottimismo. Non perde unasola fiera, convinto che i problemi si possa-no risolvere soltanto con il confrontocostante tra tutti i livelli coinvolti.
PPrreessiiddeennttee CCaassssaattaa,, qquuaall èè llaa ssoolluuzziioonnee,, iinnqquueessttoo mmoommeennttoo ssttoorriiccoo,, ppeerr rriissoolllleevvaarree lleessoorrttii ddeellllaa ffiilliieerraa oorraaffaa??«Io lo sostengo da tempo, ma se ne stan-
no accorgendo tutti: in una fase in cui iforti valori della globalizzazione affermatisinegli ultimi decenni sono venuti a manca-re, l’oro rappresenta un prezioso bene dirisparmio. Attenzione: non di investimen-to, adesso, ma di risparmio. E voglio sotto-lineare che con oro intendo proprio ilmetallo prezioso, non il gioiello in genera-le. Se da un lato bisogna differenziare epersonalizzare l’offerta, dall’altro lato vaanche constatato che, se due gioiellierinella stessa strada offrissero lo stesso ogget-to, cosa potrebbe fare la differenza? Il rap-porto di fiducia con il cliente, certamente».
EE iinn qquueessttoo sscceennaarriioo ddoovvee ssii ccoollllooccaa iillbbrraanndd??«Il brand vive un crollo profondo. È un
altro segnale: bisogna ritornare all’oggettod’oro. Ben vengano i marchi, ma non puòbasarsi tutto su questo. Negli anni ’80 veni-vano vendute tonnellate di oggetti d’oro,tutti diversi gli uni dagli altri. È necessariofare un passo indietro: il mondo del gioiel-lo non è come la moda, dove può esserciuno stile a differenziare i vari marchi. Amio avviso, l’unico marchio possibile nelnostro settore è il 750/1000. Come si dice-va un tempo: “l’oro fa bene al cuore”. Masoprattutto le fasce d’età più giovani non locapiscono: ormai amano regalare e ricevereoggetti di altro tipo». AAii ggiioovvaannii ggiiooiieelllliieerrii qquuaallee mmeessssaaggggiioovvuuoollee mmaannddaarree??«Ecco, ci stavo arrivando. I giovani, nel
nostro settore, sono pochissimi. Non c’èricambio. Il nostro è un campo conosciutosoltanto dagli “addetti ai lavori”. Oggi lepersone possono informarsi su qualsiasicosa, eppure la nostra rimane sempre unaprofessionalità sconosciuta. Proprio in talsenso va rivisto il ruolo delle fiere: il lorocompito dovrebbe essere quello di farci“conoscere”. Non parlo di apertura al pub-blico, parlo di iniziative studiate per comu-nicare. Innanzi tutto ritengo che le fiere
non debbano essere colossali, ma piccole,snelle e ben organizzate. E poi vanno coin-volte le scuole: facciamo vedere ai giovanicome si fa il nostro lavoro».QQuuaall èè iill rruuoolloo ddeeii ggrroossssiissttii?? ÈÈ uunn lliivveellllooddeellllaa ffiilliieerraa ““iinn vviiaa dd’’eessttiinnzziioonnee””??«Sa che per un po’ di tempo lo abbiamo
pensato anche noi? Ma, in tutta onestà, cisiamo poi accorti che il ruolo di sintesi e diselezione ricoperto dai grossisti è indispen-sabile. Come potrebbero altrimenti i detta-glianti muoversi in un’offerta nazionale edinternazionale così vasta? Siamo un anellodi congiunzione importante e molti setto-ri sono andati in crisi proprio in seguitoall’eliminazione dell’ingrosso. La culturadel servizio è quella che ci guida, tant’è che,alla dicitura classica della nostra federazio-ne, abbiamo voluto recentemente aggiun-gere “distributori”. È il nostro obiettivoprimario essere dei professionisti».CC’’èè uunn ddiiaallooggoo ccoonn ii ddeettttaagglliiaannttii ssuu qquuee--ssttee tteemmaattiicchhee?? «C’è, e dovrà continuare ad esserci. Loro
sono i nostri interlocutori: sono in atto ini-ziative di confronto tra le rispettive federazio-ni nazionali. Ma creare conflitti e piangerciaddosso per la crisi del momento è inutile:abbiamo la possibilità di rinascere, ora piùche mai, e dobbiamo farci trovare pronti acambiare, con ottimismo. E insieme».
68
L’oro come bene di risparmioper risollevare le sorti della filiera orafaIntervista a Luigi Cassata, presidente FEDORACDM
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uunniiccaazziioonnee..ccoomm
10 accessori per partecipare ai festeggia-
menti: l’elegante cappello a cilindro, i
seducenti sandali dai tacchi vertiginosi,
il raffinato abito da sera, l’avvolgente
braccialetto, la vezzosa cravatta, il
foulard bicolore, il comodo porta i-
phone, il guanto in pelle dal sapore
fetish, la borsa dal mega fiocco ed una
seducente cintura.
Diamanti, oro, smalto e madre perla
sono i protagonisti di queste multiple e
stravaganti trasformazioni. Tutti modi
per rivoluzionare il modo di leggere il
tempo e di indossarlo.
Negli ultimi 10 anni, Miss Protocole
ha completamente rivoluzionato i codici
dell’orologeria femminile, in maniera
inconfondibilmente insolente ed origi-
nale. Raramente un orologio si è distin-
to per audacia e stile, nell’arte di rein-
ventarsi.
I suoi stravaganti, inusuali, ed inter-
cambiabili cinturini sono in mink, alli-
gatore, feathers e raso satin.
Miss Protocole,l’orologio Piaget
famoso percarattere edoriginalità,
festeggia il suodecimo
anniversario,trasformandosiin 10 accessorimoda di lusso
70
Miss Protocole l’arte di indossare il tempo di Nunzia Arillo
Il fiocco sulla borsa è impreziosito dall’orologio dal quadrante in oro giallo e diamanti
71
Il cappello a cilindro è infiocchettato da un lungo nastro in raso nero e da un quadrante rettangolare in oro bianco e diamanti
72
5 qu
adranti si susseg
uono
sul lun
ghissim
o gua
nto d
i pelle
73
Il braccialetto avvolge il braccio con le sue spire ricoperte di cristalli neri e termina con il quadrante in oro bianco e diamanti
Anno importante il 2008 per la Maison
Jaeger - LeCoultre, ricorre infatti il 175°
anniversario dalla fondazione, era il 1833,
e da allora sempre a lavorare nella Vallée
de Joux, quando l’atelier originale di
Antoine LeCoultre era al centro del vil-
laggio di Le Sentier.
Con alle spalle ben 300 brevetti e oltre
1000 calibri, gli artigiani portano avanti
una grande tradizione con competenza e
passione producendo capolavori e leggen-
darie collezioni.
Tra queste la linea Memovox, nata nel
1950, proseguita nel 1956 con un orolo-
gio automatico sveglia, e nel 1965 con il
famoso ed amatissimo modello da
immersione Polaris, seguito da una
seconda versione del 1968.
Punti forti per quei tempi, la sua imper-
meabilità, la grande luminescenza del qua-
drante con il classico triangolo posto al suo
centro, e la generosa misura della cassa
considerata l’epoca.
E proprio al salone dell’alta orologeria
di Ginevra lo scorso Aprile viene presen-
tato il Memovox Tribute to Polaris, fede-
le riedizione del celebre modello conside-
rato uno dei migliori orologi per gli
amanti degli sport acquatici e stimato dai
collezionisti.
Sul mercato ci saranno soli 165 pezzi al
mondo per la versione in Platino (model-
lo del 1965) e 768 esemplari in acciaio
(versione del 1968), questo orologio ha
una sveglia con timbro acustico sospeso,
ed è animato da un movimento automa-
tico dotato delle più moderne innovazio-
ni tecniche rispetto all’originale, realizza-
te dagli ingegnosi orologiai della maison.
Le 268 parti che compongono il movi-
mento, sono racchiuse nella cassa dal dia-
metro di 42 mm, altezza anse comprese
46.5 mm, larghezza corona compresa
45.5, spessore 18 mm, peso complessivo
90 gr impermeabile fino a 200 metri, le
alternanze ora 28800 e sono ben 45 le ore
di riserva di carica, da sottolineare la
massa oscillante montata su cuscinetti a
sfera in ceramica (niente lubrificazione) il
calibro è il 956, l’originale era l’825, le
funzioni sono ore, minuti, secondi, data,
sveglia.
Il quadrante di rara bellezza, con ghie-
ra girevole di sicurezza, tre cifre, indici e
lancette ad alta luminescenza, ed il vetro
in materiale sintetico (non zaffiro) rispec-
chiano appieno il passato e ci trasporta-
no a quei memorabili anni ’60, fedeli
all’originale anche le tre corone sul lato
della cassa.
Le linee e l’estetica sebbene risalgano a
circa 40 anni fa, ritengo siano all’altezza
del nuovo millennio, esprimendo impor-
tanza, solidità, ed affidabilità, degne della
tradizione Jaeger, sempre perfetta nei
minimi particolari, e sono certo che ren-
deranno felici i fortunati che riusciranno
ad accaparrarsi il proprio esemplare.
74
Jaeger - LeCoultreMemovex Tribute to Polarisdi Mario Didone
75
È uno degli oggetti preziosi più regalati
e uno dei regali più apprezzati: il Natale
si avvicina e anche nel settore orologi
vengono presentate alcune novità.
Come la linea PPaarriiss HHiillttoonn oorroollooggii, una
collezione colorata e preziosa nata dalla
fortunata collaborazione tra la bionda
imprenditrice e il Gruppo Binda. Una
linea, tre ispirazioni: RRoouunndd CCoolllleeccttiioonn
si distingue per il quadrante tondo arric-
chito da cristalli, disponibile in diversi
colori dall’interno in madreperla,
TToonnnneeaauu CCoolllleeccttiioonn racchiude piccoli
gioielli art-decò che si fanno notare per
la ricchezza di dettagli come i disegni in
rilievo di spirito vintage, men-
tre MMuullttiiffuunnccttiioonn CCoolllleeccttiioonn
propone quattro modelli in pelle e
pietre e tre modelli con bracciale in
acciaio e cassa impreziosita da pietre
ultra brillanti che incorniciano elegante-
mente il quadrante. Tutti i nuovi pro-
dotti rivelano un’attenzione particolare
per il dettaglio, il glamour e l’eleganza:
lo dimostrano forme più lineari e pulite,
e l’utilizzo di pietre e colori che strizzano
l’occhio a uno stile fresco e originale.
Per uno stile più sportivo, arrivano
OOrroollooggii DDuuccaattii ee DDuuccaattii CCoorrssee: l’azienda
leader nella costruzione di motociclette
Il nuovo e la ricercaalla rincorsa delle ore di A.P.
Ducati, Versus e ParisHilton orologi, ecco lenuove proposte
Paris Hilton Collection,linea Round
76
77
sportive ad alte prestazioni, e riconosciu-
ta per lo stile italiano, il design e l’eccel-
lenza tecnologica, presenta la sua prima
collezione di orologi. Vincenti nello stile
e nella performance gli or ologi DDuuccaattii e
DDuuccaattii CCoorrssee racchiudono l’essenza del
mito italiano. Oggetti dall’anima sporti-
va, coniugano lo spirito di Ducati con le
caratteristiche degli orologi di alta
gamma: movimento swiss made, vetro
zaffiro e una particolare cura ai dettagli.
I materiali utilizzati richiamano il mondo
dei motori: fibra di carbonio, titanio,
gomma, acciaio affiancandosi ai compo-
nenti dell’orologeria più evoluta. L’intera
collezione è disponibile dallo scorso set-
tembre attraverso una distribuzione selet-
tiva, nelle gioiellerie e orologerie più pres-
tigiose.
Nuove collezioni anche per VVeerrssuuss,
ormai riconosciuto come marchio di
accessori moda che affonda le radici nel
mondo Versace, e affermato come brand
con una propria identità, indipendente e
definita. Tra le linee di maggior eleganza e
preziosità si distinguono HHoorriizzoonnttaall il
maxi bracciale segnatempo: il bracciale a
maglie e il piccolo quadrante con logo
rendono questo orologio un vero e pro-
prio gioiello da polso. La versione placca-
ta in oro rosa e l’acciao sono le nuove
nuance, che si aggiungono al classico
placcato oro giallo, mentre tra le nuove
varianti di quadrante, il nero o silver
“clou de Paris”. Sempre più preziosa è la
linea DDaazzzzllee con maxi quadrante (30
mm) con grande logo in strass. La cassa
placcata in oro rosa è impreziosita da
Swarosky bianchi mentre il cinturino è
in vernice nera. Disponibile anche nelle
versioni in acciaio e placcato oro giallo
oppure con cinturino bianco che gioca
con il contrasto nero creato con gli strass.
Dedicato espressamente al mondo fem-
minile è Always, orologio di piccole
dimensioni con bracciale e cassa placcati
oro rosa, e quadrante silver con logo
Versus a ore 12.
Versus, linea Horizontal
Linea Ducati
Non è infrequente, tra gli osservatori
meno giovani, che l’attuale fase di stagna-
zione economica mondiale venga messa a
confronto con la fase recessiva degli anni
‘70, contraddistinta dallo shock petrolife-
ro e da una generale debolezza dei merca-
ti. A quel tempo un gruppo di operatori
israeliani giocò la carta del diamante
come bene rifugio, una sorta di “valuta”
di riferimento in una contingenza con-
trassegnata da alta inflazione. Ma la
mossa produsse, oltre che l’accaparra-
mento per fini estranei alle dinamiche del
consumo, anche l’indebolimento dell’of-
ferta di diamanti nel tentativo di far sali-
re i prezzi. De Beers e l’allora CTO vide-
ro in ciò una minaccia a quella che consi-
deravano loro prerogativa indiscussa: il
controllo dell’offerta. Legare i diamanti
alle risorse di scambio avrebbe a lungo
termine fatto crollare i prezzi perché alcu-
ni paesi produttori emergenti (ex Unione
Sovietica, Australia, ex Zaire) avrebbero
avuto di fatto l’opportunità di creare que-
sta “valuta” dal nulla. La reazione, decisa
ed efficace, sfociò addirittura nell’esclusio-
ne dei produttori israeliani dal cartello dei
sightholders generando la reazione positiva
di calmierare il mercato depurandolo
dagli effetti collaterali della speculazione
finanziaria.
Per la verità la filosofia di De Beers (che
detiene pur sempre il 40% delle vendite di
diamanti grezzi) e stata solo poche setti-
mane fa esplicitata da Stephen Lussier,
direttore Affari Esterni, che ha ribadito di
non credere che i diamanti siano un inve-
stimento ma che si debbano semmai pre-
ferire a altri generi di consumo in ragione
del concetto di “store of value”, riserva di
valore. L’ottica è quella di rapportare il
pregio del diamante a quello di prodotti
78
I diamanti sono un investimento?Che valore attribuirgli nell’attuale fase di stagnazionedi Sergio Sorrentino*
È registrato da unanno il lancio sul
mercatofinanziario di
fondi (DiamondCircle Capital) efutures legati ai
diamanti dialtissimo pregio. Iloro rendimentisono al di sopradegli altalenanti
indici di borsa diquesti ultimi mesi
ccoonnccoorrrreennttii qquuaallee ll’’eelleettttrroonniiccaa cchhee
ddiivveennttaa rraappiiddaammeennttee oobbssoolleettaa aa ccaauussaa ddeeii
ccoonnttiinnuuii aavvaannzzaammeennttii tteeccnnoollooggiiccii.. IInn
aallttrree ppaarroollee nnoonn èè ssttaattaa cceerrttoo ffaavvoorriittaa llaa
tteennddeennzzaa aa ssoottttrraarrrree iill ddiiaammaannttee ddaallllaa
vveettrriinnaa ddeell ggiiooiieelllliieerree ppeerr iimmmmeetttteerrlloo nneell
ppoorrttaaffoogglliioo ttiittoollii ddeell ccoonnssuummaattoorree.. LLee
rraaggiioonnii ssoonnoo mmoolltteepplliiccii:: qquueessttaa ggeemmmmaa
ffaavvoolloossaa nnoonn èè uunnaa vveerraa ee pprroopprriiaa ““ccoomm--
mmooddiittyy”” ((nnoonn hhaa lloo ssttaattuuss ddeellllee mmaatteerriiee
pprriimmee,, uunnaa ssuuaa BBoorrssaa rriiccoonnoosscciiuuttaa ee uunn
mmeerrccaattoo ddeeddiiccaattoo)),, nnoonn hhaa qquuoottaazziioonnii
ffrraazziioonnaabbiillii ((ccoommee ll’’oorroo,, cchhee ttrraa ll’’aallttrroo
bbeenneeffiicciiaa ddii eesseennzziioonnee IIVVAA ssee mmoovviimmeenn--
ttaattoo iinn lliinnggoottttii)) mmaa sseemmpprree rriiffeerriibbiillii aallllee
ddiivveerrssee ggrraannddeezzzzee ee rriisseennttee ddeell ddiivvaarriioo ttrraa
llaa vvaalluuttaazziioonnee ddeellllaa ggrraannddee ddiissttrriibbuuzziioonnee
ee iill mmeerrccaattoo aall ccoonnssuummoo.. LL’’oossttaaccoolloo tteecc--
nniiccoo rriissiieeddee pprroopprriioo nneellll’’aasssseennzzaa ddii aaggeenn--
ttii aattttii aall rraappiiddoo rriiccoollllooccaammeennttoo ddeellllee
ggeemmmmee ddaallll’’aaccqquuiirreennttee ffiinnaallee,, vviiaa vviiaa
aallll’’iinnddiieettrroo nneellllaa ccaatteennaa ddiissttrriibbuuttiivvaa..
EEppppuurree ii tteemmppii ccaammbbiiaannoo eedd iill ggrruupp--
ppoo DDee BBeeeerrss hhaa ggiiàà mmoossttrraattoo aaggllii ooppeerraa--
ttoorrii ddii ssaappeerr ccoonnttrroosstteerrzzaarree ccoonn uunnaa
nnuuoovvaa ssttrraatteeggiiaa ((FFoorreevveerrmmaarrkk)) rriivvoollttaa aall
ccoonnttrroolllloo ddeellllaa ddoommaannddaa ee aallllaa ggeessttiioonnee
ddeellllee nnuuoovvee mmiinniieerree iinn uunnoo sscceennaarriioo
lloonnttaannoo aannnnii lluuccee ddaaggllii aannnnii 7700.. MMaa iinn
qquueessttoo ccoonntteessttoo vvaa ccoommuunnqquuee rreeggiissttrraa--
ttoo ddaa uunn aannnnoo iill llaanncciioo ssuull mmeerrccaattoo
ffiinnaannzziiaarriioo ddii ffoonnddii ((DDiiaammoonndd CCiirrccllee
CCaappiittaall)) ee ffuuttuurreess lleeggaattii aaii ddiiaammaannttii ddii
aallttiissssiimmoo pprreeggiioo.. II lloorroo rreennddiimmeennttii ssoonnoo
aall ddii ssoopprraa ddeeggllii aallttaalleennaannttii iinnddiiccii ddii
bboorrssaa ddii qquueessttii uullttiimmii mmeessii.. CCii ppoottrreebb--
bbee eesssseerree uunn’’iinnvveerrssiioonnee ddii tteennddeennzzaa?? AAvvii
PPaazz,, pprreessiiddeennttee ddeellllaa WWFFDDBB,, llaa ccoonnffee--
ddeerraazziioonnee mmoonnddiiaallee ddeellllee BBoorrssee ddeell ddiiaa--
mmaannttee,, hhaa ddiicchhiiaarraattoo iill 1188 nnoovveemmbbrree::
““llaa ccrriissii nnoonn ccrreeeerràà ddaannnnoo ssee ccii aassssiiccuu--
rriiaammoo cchhee iill ppuubbbblliiccoo aapppprreezzzzii iill vvaalloorree
ddeell ddiiaammaannttee,, nnoonn ssoolloo ccoommee ppiieettrraa
pprreezziioossaa mmaa ccoommee iinnvveessttiimmeennttoo ffiinnaann--
zziiaarriioo””.. NNoonn èè ddeettttoo cchhee,, ssuull lluunnggoo tteerr--
mmiinnee,, nnoonn ssii ddeelliinneeii qquuiinnddii ll’’iippootteessii ddii
uunn lleeggaammee ssttrreettttoo ttrraa ddiiaammaannttee ee mmeerr--
ccaattoo ffiinnaannzziiaarriioo.. GGllii ooppeerraattoorrii ddeell sseettttoo--
rree rreessttiinnoo ccoommuunnqquuee sseerreennii ppeerrcchhéé qquuee--
ssttaa ggeemmmmaa eevviiddeennzziiaa ppeerrffoorrmmaannccee vvaallii--
ddiissssiimmee iinn mmeerriittoo aa tteennuuttaa ddeeii pprreezzzzii
aallll’’iinnggrroossssoo ((llee mmiissuurree rreessttrriittttiivvee ssuull
ccoommmmeerrcciioo ddeell ggrreezzzzoo lloo ddiimmoossttrraannoo)),,
uunnaa ccrreesscciittaa aannnnuuaa ddeellllaa ddoommaannddaa ddeell
66%% ee uunn ggiirroo dd’’aaffffaarrii ccoommpplleessssiivvoo vviiccii--
nnoo aaii 112200 mmiilliiaarrddii ddii ddoollllaarrii.. SSee nnoonn èè
ppoossssiibbiillee ddeeffiinniirrlloo uunnoo ssttrruummeennttoo ddii
rriissppaarrmmiioo vveerroo ee pprroopprriioo rreessttaa ppuurr sseemm--
pprree ttrraa ii mmiigglliioorrii iinnvveessttiimmeennttii cchhee ssii
ppoossssaannoo rreeaalliizzzzaarree aall ccoonnssuummoo..
79
* Operatore del settore
Il rubino trattato per riempimento (vedi
box) pone un bel po’ di problemi all’ope-
ratore coscienzioso. Come classificare
questa pietra quando un acquirente chie-
de spiegazioni? Come sarà la sua durata
nel tempo se sottoposto agli agenti chimi-
ci tipici della lavorazione orafa?
Il pensiero degli addetti ai lavori andrà
subito ai bagni decappanti utilizzati
dagli orafi per disossidare oggetti sotto-
posti a saldatura. Infatti, come si potrà
vedere nelle prove che abbiamo realizza-
to, i riempienti tuttora più diffusi (vetro
al piombo) sono particolarmente sensi-
bili a quel tipo di acidi, anche ai più eco-
logici e tendono a dissolversi nel giro di
pochi minuti lasciando profondi solchi,
simili a canyon, sulle superfici della
gemma. Inoltre la sensibilità del tratta-
mento ad agenti chimici aggressivi ne
rende pericolosa l’esposizione anche a
prodotti come l’ammoniaca o la varechi-
na che fanno largamente parte dell’espe-
rienza quotidiana come costituenti di
comuni detersivi.
Il nostro test ha impiegato campioni di
materiale comunemente reperibile di gran-
dezze da 0.85 ct a 1.17 ct. L’immersione
negli elementi chimici è stata effettuata per
intervalli di 15, 30 e 60 minuti. Sono stati
presi in considerazione prodotti utilizzati
comunemente nei laboratori orafi e per la
pulizia della casa, in particolare: soluzione
biologica Sparex per imbianchimento,
soluzione galvanica per rodiatura, lavaggio
chimico a ultrasuoni, acetone, varechina,
ammoniaca e succo di limone. Una diffe-
renza sostanziale rispetto a quello che è
considerato lo studio più documentato su
questo trattamento (Gems & Gemology,
Vol XLII, spring 2006) riguarda la reazio-
ne dei rubini all’esposizione ad acetone e
varechina. Nei nostri test non si sono veri-
ficati danneggiamenti, neppure superfi-
ciali, anche dopo 60 minuti di immersio-
ne. La spiegazione potrebbe risiedere nella
differente composizione chimica del riem-
piente migliorata per consentire maggior
durabilità alle pietre. In sostanza il proble-
ma maggiore deriva dall’esposizione alla
80
Cosa succede al rubino “riempito”?di Paolo Minieri* e Alberto Scarani**
gemmologia 2
soluzione per imbianchimento (vedi foto
1-6) che causa danneggiamenti consi-
stenti a carico del riempiente anche solo
dopo i primi 5 minuti di immersione. Il
solo altro agente chimico che abbia pro-
vocato danni, anche se in maniera drasti-
camente inferiore, è stato il succo di
limone (vedi foto 7/8).
Tuttavia si sono riscontrati comporta-
menti differenti tra materiali provenienti
da fornitori diversi. In alcuni casi, ad
esempio le gemme hanno resistito al
lavaggio ad ultrasuoni, in altri ne sono
risultate irrimediabilmente danneggiate.
La spiegazione è quasi certamente dovuta
alle numerose varianti di composizione
del riempiente chimico per cui, in con-
clusione non è possibile eesscclluuddeerree dan-
81
Dalla Tailandia, il rubino rosso trattato si è diffuso in tutto il mondoUno spettro si aggira nei laboratori orafi e nelle gioiellerie di tutto il mondo. Infatti a par-tire dal 2004 una valanga di rubini, che si sono presto rivelati essere riempiti consostanze vetrose, si è riversata dalla Tailandia su tutti i mercati, compreso il nostro, aprezzi esageratamente competitivi (attualmente dai 30 ai 70 € per carato per gemmeanche di 10 carati) se si considera la cronica penuria di rubini nelle qualità gemma e dipeso superiore ai 3 carati. Manco a dirlo, il successo è stato immediato. Il procedimen-to riprende in Tailandia una tecnica per il miglioramento della purezza nei diamantimessa a punto nel 1982 da Zvi Yehuda. Nel caso del rubino il materiale di partenza(quasi esclusivamente di provenienza Malgascia di Andilamena) con un buon colore emolto incluso, una volta portato ad elevate temperature viene infiltrato con un compo-sto di sostanze che facilita il percorso della luce all’interno della pietra. Il risultato è mira-coloso: materiale praticamente invendibile a causa di estese fessurazioni assumel’aspetto di gemme ormai quasi introvabili sul mercato. Il rubino “riempito” al vetro-piom-bo sta irrompendo con decisione nel mercato italiano, al punto che nelle ultime edizio-ni della Fiera di Vicenza troneggiava sovranamente in molte vetrine non solo del padi-glione internazionale, illudendo i più sprovveduti sulla disponibilità di rubini naturali aprezzi da ribasso. Così non è. Anzi, al contrario, le quotazioni di gemme naturali didimensioni ragguardevoli stanno raggiungendo vette impensabili a causa dell’inaridi-mento dei siti tradizionali di reperimento in Birmania (la Tailandia praticamente non pro-duce più rubini da un decennio).
foto 1-6) Effetti dell’immersione in soluzione Sparexper imbianchimento a 60°C. Dall’alto, rubino prima
dell’immersione, dopo 15 e 60 minuti; foto 7-8)Effetti a seguito immersione in succo di limone per 5
minuti; foto 9) Bolle gassose nel riempiente.
*Consigliere Federazione Orafi Campania**Gemmologo IGI di Anversa
neggiamenti anche da parte di solventi
che non ne hanno provocati nei nostri
test. In definitiva ci sono più evidenze
che fanno congetturare che i materiali
riempienti e le tecniche stesse di riempi-
mento, abbiano subito un’evoluzione. Le
differenze sostanziali tra il trattamento
originario e il più recente riguardano
modifiche apportate agli ingredienti del
riempiente che hanno consentito una
drastica riduzione dell’effetto flash osser-
nente sul mercato, un rubino trattato,
abbastanza grande e per tutte le tasche.
Ma il punto chiave per i professionisti
rimane quello di prendere coscienza della
natura gemmologica del prodotto, della
sua relativa resistenza e scarsa durata nel
tempo. E’ dunque cruciale per il gioiel-
liere accertarsi di cosa si acquisti, interve-
nire con cautela sul rubino “riempito” per
evitare spiacevoli sorprese e veicolare al
cliente finale informazioni corrette.
82
vabile al microscopio. Per contro la pre-
senza di bolle gassose è notevolmente
aumentata (foto 9) ma questo potrebbe
essere in parte derivante dal materiale di
partenza che presenta fessurazioni più
ampie rispetto a quello più datato. In con-
clusione, anche pur violando una delle
leggi base riguardanti i trattamenti comu-
nemente accettate dal commercio e cioè la
stabilità/durevolezza, questo materiale ha
ormai trovato una collocazione perma-
Pilloledi Paolo Minieri* e Alberto Scarani**
Rapaport: nasce il RapNet Price ListRapaport introduce da Novembre unsecondo listino per i diamanti, il RapNetPrice list, più alto di quello tradizionale ecentrato sulla media dei prezzi richiestidagli inserzionisti RapNet, il proprio net-work per il commercio che elenca pietreper un valore di oltre 4 miliardi di US$.
De Beers: dimezza le sightsCauti tutti gli operatori del diamante grez-zo tra ottobre e novembre: De Beersquasi dimezza a 300 milioni di US$ ilmateriale delle sights (riducendo l’offertadi grezzo per gemme superiori al carato)e annuncia il taglio della produzionecanadese, Alrosa stocca fino al 40% delmateriale russo nelle proprie riserve.
Dubai: nasce il Gem Show Un centinaio di espositori hanno
debuttato al Gem Show di Dubai (13-15 ottobre 2008). L’evento organizzatodall’ICA (Intrentional Colored GemAssociation) ha risentito pesantementedel clima teso dell’economia mondiale.
Moissanite: crolla la domanda americanaCharles & Colvard, produttore della mois-sanite, indietreggia del 37% in quanto avendite nel terzo trimestre del 2008 acausa soprattutto del crollo della doman-da americana perdendo oltre 3 milioni diUS$. Tra le misure prese la chiusuradelle operazioni in Estremo Oriente.
Van Cleef & Arples presenta RedVan Cleef & Arpels ha lanciato Red, laprima linea di gioielleria esclusivamenteprogettata e distribuita sul mercato cine-se. Il colore, prescelto monitorando lepreferenze culturali del consumatorelocale, si riflette nell’uso di corallo,ambra e rubini. Per fine anno la catenadi negozi Van Cleef in Cina verrà ulte-riormente potenziata.
De Beers, al via la nuova campagnaDe Beers ha presentato all’inizio di
novembre la campagna di promozionenatalizia “Enduring Value” tesa a preser-vare la fiducia dei consumatori sullatenuta del valore del diamante neltempo dopo che una ricerca di mercatoha evidenziato che la gemma è ancoraal vertice della desiderabilità tra ledonne anche in tempi di crisi.
Argyle in crescita grazie ai diamanti fancyArgyle, il produttore australiano di dia-manti fancy, ha fatto registrare un signi-ficativo incremento delle proprie venditenel corso della 24° edizione dell’ “ArgylePink diamond Tender” tenutasi daAgosto a Settembre nel segno di unatteso progressivo prosciugmento delleriserve minerarie. I prezzi, spesso astro-nomici, non sono stati resi pubblici.
Un impegno che da Nord a Sud ha porta-
to i gioiellieri in giro per l’Italia, attraverso
gli appuntamenti fieristici autunnali inizia-
ti con il Tarì in Mostra (poco dopo Choice,
la fiera tenutasi a Vicenza dal 5 al 10 set-
tembre, con oltre 1500 espositori, di cui si
è parlato nel numero precedente) e termi-
nati a Taormina con Sicilia Oro.
Le occasioni di incontro degli ultimi
mesi, per gli operatori del settore, hanno
inevitabilmente risentito della crisi eco-
nomica globale, ma, malgrado le diffi-
coltà riscontrate in tutti i livelli della
nostra società, si è lavorato, e non poco.
E le novità offerte dalle storiche fiere
orafe testimoniano che risollevarsi dal
crollo è possibile, passando attraverso il
cambiamento. Il trend è, in sostanza,
positivo: il volume d’affari ha avuto delle
flessioni, ma, secondo quanto sostenuto
dai numerosi espositori intervistati nel
corso di tutte le fiere, il numero di clien-
ti non ha subìto il calo che, in una situa-
zione socioeconomica così complessa,
poteva verificarsi.
A Marcianise, in occasione del Tarì in
Mostra, la Rassegna del gioiello contem-
poraneo tenutasi dal 10 al 13 ottobre
all’interno del Consorzio guidato da
Gianni Carità, è stato inaugurato il secon-
do padiglione espositivo fortemente volu-
to dal presidente e dalla Regione
Campania, oltre che dall’Unione Europea:
9500 metri quadrati progettati e realizzati
83
Gioiellieri in giro per l’ItaliaGli appuntamenti fieristici autunnali:Tarì in Mostra, Valenza Oro e Sicilia Orodi Chiara Di Martino
la fiera orafa “Valenza Oro”
trade
in soli 18 mesi, che daranno modo al
Consorzio di gestire un numero di eventi
molto più ampio e diversificato. Espositori
e visitatori hanno risposto “all’appello”:
510 i primi, ventiseimila le presenze nel-
l’arco dei quattro giorni della manifestazio-
ne, oltre ad ospiti d’eccezione, come le atle-
te Giulia Quintavalle e Alessia Filippi, oro
e argento alle Olimpiadi di Pechino 2008,
la Miss Italia Miriam Leone per Cielo
Venezia 1270, e Adriana Volpe, testimo-
nial di Nardelli Group.
Nuova collocazione anche per la storica
Valenza Gioielli, che per la prima volta, dal
18 al 21 ottobre, ha aperto i battenti del
centro espositivo “Expo Piemonte”, uno
spazio interamente dedicato alla storica
Mostra internazionale di gioielleria e orefi-
ceria organizzata dall’Associazione Orafa
Valenzana presieduta da Bruno Guarona.
Oltre che dall’AOV, l’apertura della nuova
struttura è stata possibile grazie all’impe-
gno della Regione Piemonte, della Finorval
(società di operatori locali del settore orafo)
e delle Fondazioni delle Casse di Risparmio
di Alessandria e di Torino, della Provincia
di Alessandria e del Comune di Valenza.
Centosessanta gli espositori ospitati nella
splendida cornice dai toni del rosso e del
nero: nell’ambito della Mostra sono stati
presentati i dati sullo “stato di salute” del
settore orafo, raccolti ed analizzati in una
ricerca svolta dal Dipartimento di Ricerca
Sociale dell’Università degli Studi del
Piemonte Orientale.
Giunti alla loro terza edizione gli
“Incontri d’Autunno” di Oro Arezzo,
manifestazione - svoltasi dal 28 al 30
ottobre - che si inserisce nella storica
Mostra internazionale dell’oreficeria,
argenteria e gioielleria aretina. L’evento,
organizzato dal Centro Promozioni e
Servizi di Arezzo in collaborazione con la
Camera di Commercio di Arezzo, l’agen-
84
Oro Arezzo “Incontri di Autunno” la fiera orafa “Valenza Oro”
Il trend è positivo:il volume d’affari
ha avuto delleflessioni, ma,
secondo quantosostenuto dai
numerosi espositoriintervistati, il
numero di clientinon ha subìto ilcalo che, in una
situazionesocioeconomicacosì complessa,
poteva verificarsi
zia Toscana Promozione, l’ICE e la
Banca Etruria, ha visto la partec ipazione
di centoventi espositori e di oltre 50 top
buyers provenienti da tutto il mondo. Il
risultato, anche in relazione alla propo-
sta di creare un “pacchetto unico” con la
classica edizione di marzo, è stato «un
pieno successo», come testimoniato
anche da Franco Fani, responsabile del
Centro Promozioni e Servizi di Arezzo.
Ultima ma soltanto in ordine di tempo
la 64esima edizione di Sicilia Oro, ancora
una volta organizzata e gestita dal Tour
del Gioiello. Collocazione ormai divenu-
ta classica - presso il PalaLumbi di
Taormina - ma con una novità: quest’an-
no, per ragioni organizzative e di oppor-
tunità, la Mostra, l’unica privata in Italia,
è stata concentrata su un unico piano, a
differenza delle precedenti edizioni che la
vedevano svolgersi su due livelli. Circa 70
gli stand - in lilla, colore di tendenza del-
l’inverno - per altrettanti espositori: sod-
disfazione è stata espressa da Andrea
Piccardi, responsabile del Tour del
Gioiello, che gestisce la fiera siciliana da
15 anni.
85
“Il Tarì in Mostra”
Guida l’Associazione orafa valenzana (in
sigla, AOV) dal 2006 ed è stato tra i soste-
nitori della costruzione del nuovo Centro
Espositivo “Expo Piemonte” a Valenza
(AL): Bruno Guarona, la “G” del mar-
chio Bibigì (gli altri due soci sono Franco
Beltrami e Aldo Bernardotti), si aggira
fiero nella grande struttura. Eppure nel-
l’aria si avverte l’eco della sfida lanciata
dai paesi emergenti nel settore orafo.
PPrreessiiddeennttee,, qquuaannttee nnoovviittàà ttuuttttee iinnssiieemmee??
Tutti insieme! È arrivato il momento di fare squadraIntervista a Bruno Guarona, presidente AOVCDM
«Tante, finalmente. Il vuoto logistico era
un paradosso, per una filiera del settore
orafo con una storia così antica: un passa-
to di 200 anni senza una cornice adatta. È
stata dura: gli esterni sono ancora da com-
pletare, ma prevediamo di finire per il feb-
braio 2009. Per poter inaugurare la strut-
tura abbiamo dovuto prevedere uno slitta-
mento di due settimane rispetto alla data
classica della fiera, che si è sempre svolta a
cavallo della prima domenica d’ottobre.
Prima, tra l’altro, gli appuntamenti annua-
li erano due, ora ce n’è uno solo, e uno
resterà in futuro».
LLeeii èè uunnaa ppeerrssoonnaa sscchhiieettttaa,, ccii ddiiccaa llaa
vveerriittàà:: qquuaallii ssoonnoo llee rreeaallii ccoonnddiizziioonnii ddii
ssaalluuttee ddeell sseettttoorree??
«È completamente cambiato il rapporto
tra l’Italia e il resto del mondo: il rallenta-
mento dell’economia, l’aumento del prezzo
dell’oro e una domanda globale stagnante
hanno fatto sì che l’ingresso di nuovi Paesi
nel mercato abbia costituito una vera e pro-
pria minaccia. Va anche detto, però, che
Valenza è il distretto che ha meno sofferto
rispetto alla diminuzione delle esportazioni
verso gli Stati Uniti».
CCoommee ssii ppuuòò ffrroonntteeggggiiaarree qquueessttoo
mmoommeennttoo ddii ddiiffffiiccoollttàà??
«I valenzani, e nel gruppo includo anche
me naturalmente, non sono mai stati aman-
ti delle novità. Per questo motivo il mio
auspicio è rivolto specialmente a loro: è arri-
vato il momento di fare squadra. Non lo
abbiamo fatto per due secoli, perché ognuno
di noi è stato troppo preso dalla passione per
il proprio lavoro, chiudendosi come in un
guscio. Ora c’è bisogno di un’inversione di
tendenza. Lo dico con forza: dobbiamo
finalmente fare squadra, tutti insieme».
EE lloo vveeddee uunn oobbiieettttiivvoo vveerroossiimmiillee??
«Noi abbiamo un marchio, “DiValenza”,
che deve servirci per battere la falsificazio-
ne, per affermare qui e nel mondo la quali-
tà e l’eccellenza di questo distretto. Ce l’ab-
biamo? Benissimo, dobbiamo creare un
valore attorno alla nostra storia. Il nuovo
centro è una sorta di rinascita, di nuovo
battesimo. Abbiamo bisogno di novità: per
questo stiamo promuovendo la nascita del
Museo di Valenza».
Il centro espositivo “Expo Piemonte”Costruito grazie agli sforzi economicidella Regione Piemonte, dell’AOV, dellaFinorval (società di operatori locali delsettore orafo) e delle Fondazioni delleCasse di Risparmio di Alessandria e diTorino, oltre che dalla Provincia diAlessandria e dal Comune di Valenza,per ospitare, a partire da quest’anno, lamanifestazione “Valenza Gioielli”, il cen-tro espositivo “Expo Piemonte” ha stupi-to tutti per eleganza e funzionalità. Suitoni del rosso e del nero, i moduli circola-ri hanno ospitato 160 espositori prove-nienti in gran parte dal distretto valenza-no, ma anche da altre parti d’Italia e delmondo. Durante la fiera è stato anchepresentato il secondo numero dellaNewsletter dell’Osservatorio del Distrettodi Valenza, cui ha lavorato il Dipartimentodi ricerca sociale dell’Università degliStudi del Piemonte Orientale, che hamesso in evidenza i dati relativi allo“stato di salute” del settore orafo: fino al2002, infatti, l’Italia è stato il primo paeseesportatore verso gli Usa. Al declino ditale primato, e al contemporaneoaumento della produzione da parte diIndia, Cina e Turchia, si è compensatocon l’aumento delle esportazioni in altripaesi diversi dagli Stati Uniti, come ilMedio Oriente. Il dollaro debole, il bassocosto del lavoro dei paesi emergenti e ilSistema Generalizzato delle Preferenze(“Generalized System of Preference”, oGSP, ovvero il sistema tariffario che favo-risce le importazioni negli USA da partedelle nazioni in via di sviluppo), però, seda un lato ha sferrato un duro colpo alsettore orafo made in Italy è anche veroche non è riuscito, in termini di “valore”, aspodestarlo del tutto. Nell’ultimo biennio,infatti, e per ciò che riguarda specialmen-te la filiera valenzana, è stato ritrovatouno slancio competitivo forte, soprattuttoin relazione ai rapporti con paesi europeicome Belgio e Svizzera.
86
Bruno Guarona, Presidente Associazione orafa valenzana (AOV)
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80132 NapoliVia Santa Brigida, 76tel. 081 4288293 PBX fax 081 5800643
00199 Roma (Parioli) Via Salaria, 280 tel. 06 84242951 fax 06 84083066
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per costruire insieme un futuro solido e sereno
la banca in cui mi riconoscopprriimmaa ddeellll’’aaddeessiioonnee lleeggggeerree iill pprroossppeettttoo iinnffoorrmmaattiivvoo
Merca
ti Pop
olari S
pa / A
rtem
isiaco
mun
icazione
(Nap
oli)
Per tante piccole imprese gli studi di setto-
re hanno rappresentato una imposizione
avulsa dalla concreta realtà dell’impresa,
con la famigerata “congruità” alla quale
adeguarsi in ogni caso, a prescindere dal
reale andamento dell’azienda. Ora final-
mente si parla di “territorializzare” gli
studi, adattandoli il più possibile alla
varietà delle condizioni economiche delle
diverse aree del Paese: un passo in avanti
importantissimo per avvicinare gli studi
all’effettiva situazione delle imprese.
Anche la giurisprudenza delle
Commissioni Tributarie negli ultimi
tempi ha prestato maggiore attenzione
all’effettivo andamento economico azien-
dale rispetto ad una pedissequa applica-
zione degli studi. Sono cresciute le senten-
ze favorevoli al contribuente (anche grazie
al principio, ormai generalmente ricono-
sciuto, del carattere di “presunzione sem-
plice” dei risultati desumibili dall’applica-
zione degli studi) contro avvisi di accerta-
mento fondati sostanzialmente sui meri
risultati degli studi e non su un’analisi
documentata della situazione aziendale.
Al riguardo, è particolarmente significa-
tiva, per chiarezza e logica argomentativa,
una sentenza della Commissione
Tributaria Provinciale di Cosenza sez. II
(sent. n. 162/2/2007 dep. in data
20.09.2007), di cui citiamo i passi salienti.
Un commerciante di abbigliamento al
dettaglio ricorreva contro un avviso di
accertamento, la cui motivazione era “costi-
tuita da un mero richiamo agli studi di set-
tore, senza che si fossero tenute in alcuna con-
siderazione le circostanze specifiche che ave-
vano influenzato in negativo l’andamento
economico dell’impresa, quali l’esistenza di
merce invenduta, l’accumulo di scorte in
magazzino, la situazione di malattia della
titolare, priva di dipendenti, la concorrenza
nello specifico settore economico per la presen-
za di ben sette negozi di abbigliamento nel
raggio di circa cento metri dall’esercizio gesti-
to dalla ricorrente, il crollo economico del set-
tore, palesato anche dalla chiusura dello sta-
bilimento di filatura esistente in città”.
L’Agenzia delle Entrate replicava che
88
SSttuuddii ddii sseettttoorree:: stop all’applicazione automaticasenza l’analisi delle condizioni reali delle aziendeaccertamenti non valididi Marco Cantarella*
“l’accertato scostamento dei ricavi o com-
pensi dichiarati rispetto a quelli attribuibi-
li al contribuente sulla base dello studio di
settore relativo alla specifica attività svolta
costituiva presunzione “grave, precisa e
concordante”, tale da legittimare l’accerta-
mento. Detta presunzione, poi, era da rite-
nersi una presunzione legale, con conseguen-
te inversione dell’onere della prova a carico
della contribuente...”. In pratica, l’Agenzia
assumeva come prova le risultanze dello
studio e perciò ribaltava sul contribuente
l’onere di dimostrare l’eventuale scosta-
mento, secondo una prassi comune a gran
parte dell’Amministrazione Finanziaria
sino ad oggi.
La C.T.P. accoglieva il ricorso del contri-
buente, con motivazioni che rappresenta-
no un precedente importantissimo.
Innanzitutto, scrive la C.T.P., l’accerta-
mento in base agli studi di settore “si basa
pertanto su presunzioni semplici e non -
come afferma l’Ufficio- su presunzioni lega-
li, donde il loro carattere meramente orien-
tativo e la necessità che esse siano integrate
con tutti gli altri elementi a disposizione
degli Uffici finanziari per ricostruire la
capacità contributiva del soggetto passivo”
come stabilito anche da varie sentenze
della Cassazione, da ultimo Cass. Sez.
Trib. n. 17229 del 9.2.2006.
Inoltre, “negli studi di settore il preteso
fatto noto non riveste il requisito della cer-
tezza, in quanto si tratta di un valore
medio, come tale stimato, mentre i fattori
che incidono sulla capacità contributiva
dei soggetti che esercitano attività di
impresa di lavoro autonomo sono difficil-
mente tipizzabili: sono fattori di tipo eco-
nomico-oggettivo, ma anche di natura sog-
gettiva (es. esperienza e abilità del titolare)
ed operano dall’interno (tipo di organizza-
zione, tecniche produttive, etc.) o dal-
l’esterno (ampiezza e trasparenza del mer-
cato, facilità di accesso al credito, ecc.)
Non bisogna poi dimenticare che gli
Uffici hanno l’obbligo di motivare gli avvi-
si di accertamento in relazione alla plausi-
bilità dei risultati degli studi di settore.
Pertanto occorre che lo stesso Ufficio provi
di aver calato lo studio nella realtà concre-
ta della specifica situazione del singolo con-
tribuente ed in particolare di aver valutato
attentamente i dati di cui è venuto in pos-
sesso a seguito di contraddittorio con il con-
tribuente”
La C.T.P. evidenzia un rischio più volte
indicato nel dibattito sugli studi:
“L’applicazione automatica degli studi di
settore determinerebbe, invece, una sorta di
“catastalizzazione” del reddito di impresa e
di lavoro autonomo, andando oltre le stesse
intenzioni del legislatore”.
Pertanto, “nella motivazione dell’accerta-
mento fondato sugli studi di settore non
potrà l’amministrazione finanziaria fare
89
La sentenza della CTR di Bari è particolarmente interessante poichè riguarda un nego-zio costretto a ridurre i prezzi e poi a chiudere per la concorrenza di un vicino centrocommerciale. Scrivono i giudici : “la determinazione del maggior imponibile, effettua-ta sulla base degli studi di settore, può assumere valenza giuridica solo nel momentoin cui questi ultimi, configurando indizi e presunzioni, vengono ad essere sorretti daelementi concreti di riscontro riferibili alla reale situazione del contribuente. Per cui, (..)risulta evidente che l’Ufficio non può fare acritico ricorso a tali strumenti accertativi,senza valutare la loro attendibilità e congruità con riferimento alla specifica realtà ope-rativa del contribuente, il cui esame richiede, di conseguenza, un apposito approfon-dimento in sede di accertamento, prima dell’automatica applicazione degli stessi. Daciò emerge, in definitiva, che la motivazione dell’atto accertativo non può essere anco-rata ad una adozione acritica degli studi di settore, senza alcun collegamento deimedesimi al concreto atteggiarsi dell’attività svolta dal contribuente, così come pro-spettata e documentalmente dimostrata, nella specie, dalla società contribuente, laquale evidenziava esattamente la circostanza che, avendo essa iniziato la propria atti-vità nell’anno ..., aveva dovuto subire, proprio nel corso del successivo anno ... ogget-to dell’accertamento, la concorrenza di grandi centri commerciali, situati a brevedistanza dal proprio punto di vendita, con la necessità di dover ridurre drasticamente iprezzi e trovarsi, quindi, al di fuori dei parametri medi stimati dallo studio di settore.”Concludono i giudici: “l’utilizzo dei parametri, fatto con riferimento ad una intera cate-goria di contribuenti, non può di per sè rendere legittimo l’accertamento fiscale opera-to nei confronti di un singolo contribuente, solo perchè egli appartiene a quella cate-goria di contribuenti”. Gli accertamenti dovranno sempre fare riferimento alla specificasituazione di ciascun contribuente.
Con il diffondersi degli impianti di video-
sorveglianza, crescono anche gli interroga-
tivi degli operatori sugli adempimenti e gli
obblighi connessi all’installazione di tali
impianti. I dubbi riguardano in particola-
re alcuni aspetti: occorrono specifiche
autorizzazioni per installare un impianto?
Dopo quanto tempo le registrazioni vanno
cancellate? Si corre il rischio di violare i
diritti dei lavoratori?
Gli aspetti critici della videosorveglianza
possono essere raggruppati in due ambiti:
la ttuutteellaa ddeellllaa pprriivvaaccyy e la ttuutteellaa ddeeii llaavvoo--
rraattoorrii..
La videosorveglianza si incrocia con la
tutela della privacy in quanto le immagi-
ni registrate potrebbero consentire
l’identificazione delle persone riprese. Per
questo motivo, il GGaarraannttee ddeellllaa PPrriivvaaccyy
ha emanato nel 2004 il PPrroovvvveeddiimmeennttoo
ggeenneerraallee ssuullllaa vviiddeeoossoorrvveegglliiaannzzaa (vedi su
www.garanteprivacy.it) che, in assenza di
una normativa specifica, è il principale
punto di riferimento sulla materia.
Vediamo ora in sintesi le questioni princi-
pali relative all’installazione di apparecchia-
ture di videosorveglianza in azienda.
AAuuttoorriizzzzaazziioonnii:: la videosorveglianza
adottata per ragioni di sicurezza e di difesa
da furti e rapine non necessita di autorizza-
zioni preventive né di notifiche al Garante.
La verifica preliminare del Garante è
richiesta solo se la raccolta delle immagini
è collegata o incrociata con altri dati perso-
nali (ad es. dati biometrici, impronte, etc)
o codici di carte elettroniche.
IInnffoorrmmaattiivvaa aall ppuubbbblliiccoo:: il pubblico
deve essere informato che si trova in area
videosorvegliata e dell’eventuale registra-
zione. L’informativa può essere resa utiliz-
zando il modello semplificato di cartello
90
esclusivo riferimento alle loro risultanze, ma
sarà necessario dare adeguata spiegazione
degli elementi e delle valutazioni operate in
merito alla realtà concreta della singola atti-
vità economica”. Citando la Corte di
Cassazione la C.T.P. conclude che “ogni
sforzo quindi va compiuto per individuare
la reale capacità contributiva del soggetto
sottoposto a verifica, pur tenendo presente
l’importantissimo ausilio che può derivare
dagli strumenti presuntivi, che non possono
però avere effetti automatici, che sarebbero
contrastanti con il dettato costituzionale, ma
che richiedono un confronto con la situazio-
ne concreta (Cass. sent. n. 191163 del
15.12.2003) “ed annulla l’avviso perchè
carente di motivazione sia in ordine agli ele-
menti di fatto che in ordine alla sussistenza
dei presupposti di legge per la corretta appli-
cazione degli studi di settore”.
Recenti sentenze, tra cui una particolar-
mente incisiva della Commissione
Tributaria Regionale di Bari del 19 febbra-
io 2008 n 10, ribadiscono che i ricavi deter-
minati in base agli studi non possono in
nessun caso essere ritenuti presunzioni
gravi, precise e concordanti; il maggior
imponibile dovrà sempre essere giustificato
con la reale attività del contribuente, di cui
si dovrà dare conto nelle motivazioni del-
l’accertamento.
Il testo delle sentenze citate può essere
richiesto a: [email protected].
* direttore Federazione Orafi Campani
Videosorveglianza e tutela della privacydi Marco Cantarella*
91
predisposto dal Garante, riprodotto in
questa pagina. Il cartello va utilizzato sia
negli spazi interni che in quelli esterni. In
presenza di più telecamere o in ambienti
diversi vanno installati più cartelli.
DDuurraattaa ddeellllaa ccoonnsseerrvvaazziioonnee ddeellllee iimmmmaa--
ggiinnii:: solo in caso di attività a rischio,, come
nel settore orafo, è ammesso un tempo di
conservazione delle immagini non supe-
riore ad una settimana; in tutti gli altri casi,
le immagini possono essere conservate al
massimo per 24 ore. Un ulteriore allunga-
mento dei tempi di conservazione può
essere giustificato solo in relazione a circo-
stanze eccezionali o a richieste dell’Autorità
Giudiziaria o delle Forze dell’Ordine.
PPrrooppoorrzziioonnaalliittàà aall rriisscchhiioo:: l’uso della
videosorveglianza deve essere stretta-
mente proporzionale alla prevenzione
del rischio e sempre connesso con que-
st’ultimo; pertanto, non si possono col-
locare telecamere in ambienti ove non
possano determinarsi situazioni di peri-
colo (ad es., bagni, spogliatoi).
AArreeee eesstteerrnnee:: in ossequio al principio di
proporzionalità sopra richiamato, l’area
coperta dalla visuale delle telecamere deve
essere limitata a quella strettamente neces-
saria per una sorveglianza adeguata degli
accessi all’azienda; se non vi sono partico-
lari esigenze di sicurezza, la videosorve-
glianza non può coprire indiscriminata-
mente l’intera area circostante l’accesso.
Nel caso in cui l’accesso all’azienda sia col-
locato in un condominio, l’angolo visuale
delle riprese sarà limitato ai soli spazi di
propria esclusiva pertinenza, (cioè l’accesso
ai propri locali), con esclusione delle aree
comuni e di altri spazi privati.
RReessppoonnssaabbiillee ttrraattttaammeennttoo ddaattii:: le perso-
ne autorizzate ad utilizzare gli impianti ed
a visionare le registrazioni devono essere
indicate per iscritto. A nessun altro deve
essere consentito di accedere all’impianto
ed alle registrazioni.
TTuutteellaa ddeeii llaavvoorraattoorrii:: la normativa vigen-
te vieta l’uso di impianti audiovisivi per il
controllo a distanza dei lavoratori (art. 4 L.
300/1970 “Statuto dei lavoratori”). Ciò
non vuol dire che non si possano installare
tali impianti ove vi sono lavoratori subordi-
nati, purché siano evidenti le ragioni di
sicurezza alla base della videosorveglianza e
che questa non appaia invece finalizzata al
controllo dei lavoratori. Quindi, non si
dovranno installare telecamere ove non vi
siano palesi esigenze di sicurezza (servizi,
uffici amministrativi, etc.). Ovviamente, in
materia non esistono regole rigide e le situa-
zioni andranno valutate caso per caso,
seguendo il principio di proporzionalità.
IInn ccoonncclluussiioonnee, il gioielliere che intende
installare un sistema di videosorveglianza,
con o senza registrazione, non dovrà richie-
dere alcuna autorizzazione, ma dovrà stare
attento a non travalicare il principio di pro-
porzionalità ed il diritto alla privacy dei terzi:
collocherà i cartelli informativi in posizione
ben visibile in tutte le aree videosorvegliate,
installerà le telecamere in modo che non
siano riprese aree non rilevanti ai fini della
sicurezza, curerà l’eliminazione delle registra-
zioni al massimo con cadenza settimanale.
* direttore Federazione Orafi Campani
Chi utilizza il proprio conto corrente per
far transitare somme di terzi deve prova-
re l’imputabilità di ciascuna specifica
movimentazione effettuata in tal senso.
In caso contrario, le relative somme
saranno considerate corrispettivo non
dichiarato, quindi sanzionabile sotto il
profilo fiscale. A fare chiarezza in mate-
ria è una recente sentenza della Corte di
Cassazione, la n. 14847 del 5 giugno
2008. La Corte ha stabilito che
l’Amministrazione finanziaria non ha
bisogno di instaurare un contraddittorio
precontenzioso per poter configurare il
denaro movimentato su un conto cor-
rente come compenso da lavoro autono-
mo. Così infatti stabilisce l’articolo 32
del Dpr 600/1973, per il quale è il con-
tribuente a dover eventualmente provare
che le somme destinate sul suo conto
non debbano valutarsi come reddito da
lavoro autonomo (inversione dell’onere
della prova). Né basta a ribaltare la situa-
zione il fatto che, nella specifica circo-
stanza, il contribuente non abbia firmato
il verbale di constatazione perché dece-
duto subito dopo l’avvio della verifica. In
sostanza, la Suprema Corte ha ritenuto
che la mancata firma del verbale non fac-
cia venire meno la presunzione legale,
che stabilisce appunto la configurabilità
degli importi come proventi di attività
da lavoro autonomo, salvo prova contra-
ria. La Corte ha stabilito in tal modo
anche la piena liceità, da parte
dell’Amministrazione finanziaria, del-
l’utilizzo delle movimentazioni rilevate
sul conto corrente, pur in assenza di con-
traddittorio. “L’art. 32 - recita la sentenza
- prevede il contraddittorio come oggetto
di una mera facoltà dell’Amministrazione
finanziaria, non di un obbligo”.
Nel caso di specie la moglie ed erede
del defunto aveva fatto valere le sue
ragioni impugnando l’avviso di accerta-
mento dell’Agenzia delle entrate e veden-
Il correntista che movimenta denaro altrui deve provarlodi Giovanni Lepre*
* commercialista
do accolte le sue tesi sia in sede di
Commissione tributaria provinciale che
in appello. Si era riconosciuto che parte
delle poste del conto erano riferibili
all’attività politica svolta dal marito o
dovevano essere imputate al contribuen-
te in ragione del 50%, essendo la moglie
cointestataria del conto stesso, vigendo il
regime di comunione legale dei beni.
La Suprema Corte ha accolto il succes-
sivo ricorso dell’Agenzia delle entrate,
basato sul fatto che, nel ricorso iniziale
avanzato dalla moglie, non si era fatto
alcun cenno alle attività extraprofessio-
nali del defunto, limitandosi alla generi-
ca e insufficiente affermazione che sul
conto transitavano “somme di pertinen-
za di terzi”, senza alcuna prova di “quali
e quante fossero” tali somme.
92
tecnico/amministrativo 3
Passano i giorni, e dai toni del bronzo e
dell’arancio arriviamo a quelli del rosso e
dell’oro!
L’occhio si prepara a ricevere gli abba-
glianti riflessi delle vetrine invernali, quel-
li che daranno luce alle nuove scenografie
natalizie.
L’oro d’Inverno, è il tema al quale fare-
mo riferimento, caldo e suggestivo, che si
sposerà con i cristalli, con i toni del rosso
e del bordeaux, quelli che useremo per
allestire la vetrina di un gioielliere per
creare una scenografia d’impatto, valoriz-
zando quelli che saranno “i protagonisti”
dei desideri!!... I Gioielli.
Vediamo come fare: Supponendo di
avere uno spazio di circa 90x80 cm sud-
diviso su due mensole. Su quella in basso
posizioneremo un tralcio di ramo d’abete
in diagonale, decorato da un filo di perle
sufficientemente lungo da creare un effet-
to a spirale intorno ad esso. Ai due lati
troveranno posto un paio di sottobicchie-
ri rosso/oro sui quali alloggiare gli anelli.
Sarà originale la presenza di una coppia di
calici, in cristallo, capovolti per agganciar-
ci dei bracciali.
Sull’altra mensola potrà essere alloggia-
to un cestello portabottiglie, magari in
argento, dal quale si riverserà una cascata
di collane e catene in oro.
I bracciali rigidi possono essere allog-
giati in piano con un piccolo fiore in cen-
tro, preferibilmente una rossa stella di
Natale, sparsi qua e là per riempire gli
eventuali spazi vuoti rimasti. Piccole coc-
carde rosse ed oro daranno un ulteriore
tocco di colore e suggestione che riporti
all’idea del regalo. I cristalli, luminosi, tra-
sparenti, in goccia o in fili, rafforzeranno
le scenografiche cascate di collane, crean-
do un bell’effetto alla composizione.
Come rivestimento di base della vetrina
stessa si utilizzerà un letto di velluto rosso
amaranto liscio. Materiali come il velluto
liscio, fiori finti, cristalli e qualche ogget-
to di uso casalingo quali bicchieri, sotto-
bicchieri e un bel cestello porta spuman-
te, possono diventare le star della nostra
vetrina, nulla togliendo all’ormai deside-
rabile gioiello, che sempre e ovunque
manifesta la sua bellezza e importanza!!!!
93
* visual merchandiser
rubrica
La Vetrina d’Inverno... Nataledi Elisabetta Bowinkel*
Arte, architettura, design, moda, turismo è
l’offerta di PQ Channel, la nuova emitten-
te satellitare “made in Campania”, in onda
dalla metà dello scorso novembre sul cana-
le 934 di Sky.
La nuova televisione dalla vocazione
“glocal”, termine che vuol dire globale e
locale, nasce per raccontare l’anima pro-
duttiva e internazionale di una regione
che vuole distaccarsi dagli stereotipi e
confrontarsi con lo sviluppo e la qualità
della vita delle grandi metropoli.
Una sfida ambiziosa che affonda le
radici nella ultraventennale esperienza
del gruppo di Canale 8, storica tv del
panorama regionale campano. Editore e
presidente della nuova televisione satelli-
tare è Lilli Albano, direttore generale è
un giovane manager come Riccardo
Romano mentre come direttore artistico
e creativo è stato scelto Gianfranco Di
Vito, regista televisivo e autore con espe-
rienze nei più importanti network
nazionali ed europei. Il volto di PQ
Channel è Marjo Berasategui, l’elegante
attrice spagnola, ormai napoletana
d’adozione, che si è imposta all’attenzio-
ne del pubblico italiano come protago-
nista del film campione d’incassi di
Leonardo Pieraccioni “Ti amo in tutte le
94
Lifestyle su PQ ChannelParte dal Sud una sfida internazionale
new media
Riccardo Romano e Gianfranco Di Vito
lingue del mondo”. Sede dell’emittente è
il Polo della Qualità di Marcianise (CE)
Fiore all’occhiello del nuovo network gli
studi di produzione, innovativi e tecnolo-
gicamente avanzati, inseriti in un contesto
di ricercato design e di architetture poli-
funzionali ispirati al nord Europa.
L’intero palinsensto ruota attorno ai
concetti di “Lifestyle” e “Made in Italy”
ma anche delle eccellenze produttive in
Campania. Un contenitore elegante e
prestigioso dunque, dove avrà visibilità
l’anima produttiva e internazionale della
Campania.
‘’PQ Channel rappresenta una sfida -
spiega Di Vito - è la prima volta che
parte dal Sud dell’Italia una rete televisi-
va che si occupa di lifestyle e che è rivol-
ta ad un pubblico internazionale.
Personalmente sono anni che mi occu-
po sia come documentarista che come
autore televisivo dei mutamenti del
costume e delle tendenze nel mondo
della moda e dell’arte contemporanea,
quindi quando l’editore di Canale 8
Lilly Albano mi ha presentato questo
ambizioso progetto, da napoletano non
ho esitato ad accettare di entrare nella
squadra con orgoglio e con il massimo
impegno.
Una città come Napoli e più in gene-
rale la Campania, non può essere conti-
nuamente rappresentata come luogo di
degrado e invivibilità: è evidente che esi-
ste una parte della società civile produt-
tiva, che appartiene a pieno titolo
all’Europa e che realizza prodotti di qua-
lità, grandi opere architettoniche ed
eventi culturali e mondani di assoluto
prestigio, elementi che costituiscono
uno stile di vita, locale e globale ed
anche l’identità di una regione.
PQ Channel nasce come cassa di riso-
nanza di questa realtà, una televisione
non a caso satellitare, che ha la volontà
di contestualizzare il Made in Campania
come parte integrante del Made in Italy,
e rappresentarlo nell’universo interna-
zionale dei media, attraverso la formula
consolidata dell’infotainment: unire cioè
informazione ed intrattenimento.
95
PQ Channel offre 24 ore su 24 una ricca programmazione “Style”, programma
di punta del nuovo network, è una grande finestra sul mondo della moda dove
stilisti, aziende e prodotti sono idealmente associati sotto il valore comune della
qualità. “Linea”, arte e design” segue invece le molteplici direzioni dell’arte, dalla
fotografia alla pittura, dalla video arte al design, dalla scultura all’architettura, per
esserne contemporaneamente vetrina.
Spazio al turismo con “Campania on air”, programma creato per la valorizzazio-
ne dell’aeroporto di Capodichino e delle sempre più numerose compagnie
aeree che in esso operano. Il Format presenterà sempre nuove mete diretta-
mente raggiungibili da Napoli, mescolando le formule del documentario, del
diario di viaggio con l’ informazione giornalistica.
Tra gli altri rotocalchi anche “Home Edition”, alla scoperta delle case piu belle
della regione, “Automotive”, per gli appassionati delle auto di lusso, “Made in
Campania”, su gastronomia e produzioni caratteristiche, “Campania sailing” per
scoprire le bellezze costiere a bordo di uno splendido veliero.
Hanno voluto “esportare” la storica fiera
Macef di Milano a Napoli e la risposta è
una sola: ci hanno preso. È stato un suc-
cesso MacefMed, l’appuntamento “sul
mare” del Salone internazionale della
Casa (la cui prossima edizione si svolgerà
dal 16 al 19 gennaio). Una tre giorni di
appuntamenti alla Stazione Marittima di
Napoli, dal 22 al 24 novembre, dedicati
allo «sviluppo dell’innovazione»: nel set-
tore del design, con particolare riguardo
per il mondo del gioiello. Circa la metà
dei quarantuno espositori - in rappre-
sentanza dell’enorme offerta di qualità
della regione Campania -, infatti, erano
aziende orafe: da Eliana della Corte fino
ad Artecora, nonché alcuni dei consorzi
più rappresentativi del territorio:
Consorzio Antico Borgo Orefici, Tarì e
Vulcano Promart.
Fiera Milano International Spa e
Regione Campania hanno siglato un
accordo globale finalizzato allo sviluppo
delle eccellenze campane e alla promo-
zione del territorio e dell’apparato pro-
duttivo della Regione come porta del
Mediterraneo per il sistema paese.
L’iniziativa, promossa in particolare dal-
l’assessorato all’Agricoltura e alle Attività
produttive guidato da Andrea
Cozzolino, ha visto la partecipazione di
numerosi buyer stranieri, provenienti da
ogni parte del mondo. Le quaranta
aziende partecipanti sono state seleziona-
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trade
Il Macef in trasferta a Napolidi Chiara Di Martino
te in parte attraverso questionari di auto-
presentazione, in parte tramite il lavoro
del Comitato scientifico, composto da
autorevoli personalità. La giornata di
lunedì è servita a “tirare le somme”: al
convegno finale hanno preso parte i
maggiori esperti italiani dell’innovazio-
ne, nei tre campi coinvolti: il gioiello, del
quale hanno discusso Alba Cappellieri,
professore associato di Storia del design al
Politecnico di Milano, e Andrea Maria
Romano, direttore del Centro formazione
il Tarì; moda e accessori, con un focus di
Patrizia Ranzo, Seconda Università di
Napoli, e Davide De Blasio della
Tramontano Spa; ed infine sulla ceramica
e i materiali della tradizione: in merito,
hanno relazionato Ermanno Guida,
Università di Napoli Federico II, Luca
Pinto, Presidente “Amici Real Fabbrica di
Capodimonte” e Vincenzo De Bernardo,
Presidente del Polo Capodimonte.
Nella seconda parte dell’incontro tre
accademici - Marina Parente,
Politecnico di Milano, Mario Buono,
Seconda Università degli Studi di
Napoli, e Alfonso Morone, Università
di Napoli Federico II - hanno appro-
fondito il tema della ricerca e delle
esperienze di innovazione “design dri-
ven” campane, immediatamente prima
che il direttore Operations di Fiera
Milano International, Paolo Taverna,
desse il via agli “exit poll” sui risultati
della manifestazione. In diretta, alla
presenza di buyer e giornalisti, in gran
parte stranieri, sono stati annunciati i
dati definitivi del MacefMed, elaborati
grazie ad un sistema di valutazione e
certificazione compilato da tutti i visi-
tatori qualificati: per quanto riguarda le
41 aziende presenti in qualità di esposi-
tori, il 92% si è dichiarato complessiva-
mente soddisfatto dell’evento; il 40%
ha ricevuto ordini per contratti di
acquisto e il 70% ha in programma
ulteriori contatti di affari.
Dal canto loro, i 150 buyer si sono
detti soddisfatti per il 74%; il 24% di
essi ha effettuato acquisti e il 70% ha in
programma ulteriori incontri finalizzati
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al business. Al tempo stesso le aziende
sono state visitate da 30 giornalisti
internazionali (provenienti da 18
paesi), in rappresentanza delle principa-
li riviste di settore europee. Soddisfatto
il presidente dell’Unione Industriali di
Napoli, Gianni Lettieri, che ha dichia-
rato: «Eventi come Macef Med - mira-
ti, a costi molto contenuti per i parteci-
panti e con l’intervento a sostegno delle
istituzioni - sono un nuovo elemento,
aggiuntivo, del panorama fieristico di
un paese, come l’Italia, basato su picco-
le e piccolissime imprese che hanno
oggettivi problemi, a causa delle loro
dimensione, nell’approccio con il mer-
cato globale».
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