Prevenzione Seno e Utero
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1 •
Prevenzione oncologica 2
Importanza della prevenzione 3
Prevenzione e screening della mammella 7
Prevenzione dei tumori del collo dell’utero 9
Settore prevenzione screening 10
Papilloma virus: diagnosi, tipizzazione e terapia 13
Numeri utili 16
Indice
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Gentilissima,
con una lettera d’invito personale
le verrà proposto, dal Servizio Sa-
nitario Regionale, di partecipare
al programma di screening per la
prevenzione e la diagnosi precoce
del tumore del collo dell’utero e
della mammella. Questi possono
guarire se diagnosticati e curati
per tempo.
Sia gli esami che eventuali approfondimenti e terapie sono totalmente
gratuiti. Proponiamo quindi a tutte le donne in fascia di età in cui il rischio
è più elevato l’esecuzione di semplici esami: il pap-test ogni 3 anni dai 25
ai 64 anni, la mammografia ogni anno dai 45 ai 50 anni, ogni 2 anni dai 50
ai 74 anni. A chi riceve questo invito per la prima volta, raccomandiamo
di far diventare sia la mammografia che il pap-test ‘una semplice e sana
abitudine’.
La prevenzione rappresenta una grande opportunità per la tutela della
salute: sta a tutte e tutti saperne cogliere l’importanza.
In Italia 1 donna
su 10 si ammala
di un carcinoma
della mammella;
di queste:
» il 25% ha
meno di 50 anni
» il 45% ha tra
i 50 e i 70 anni
» il 30% ha più
di 70 anni.
Prevenzione oncologica
è utilesapereche...
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cosasignifica?
Carcinoma: malattia le cui
cellule si sviluppano
autonomamente
nell’organismo.
Geni: controllori
dello sviluppo
della cellula.
Importanza della prevenzione
La mammella è formata
da tessuto adiposo (gras-
so), tessuto connettivo di
sostegno e tessuto ghian-
dolare. Una parte del tes-
suto mammario si esten-
de verso il cavo ascellare.
La mammella si modifica
durante la vita e nelle fasi
del ciclo mestruale; in età
fertile prevale la componente ghiandolare; questa viene gradualmente
sostituita dal tessuto adiposo dopo la menopausa.
I diversi fattori di rischio sono:
» età: raramente compare sotto i 30 anni mentre la percentuale di don-
ne colpite aumenta rapidamente intorno al periodo della menopausa e
continua a crescere, anche se meno rapidamente, dopo la menopausa
» fattori ereditari: la presenza di uno o più casi in famiglia ne determina
maggior rischio. Si stima che solo il 5-7% dei tumori sia da imputare alla
presenza di geni alterati. Ne sono stati individuati due principali, BRCA 1 e
BRCA 2, che determinano, se mutati, un rischio di sviluppare un tumore del
40-87% contro il 9-10% in caso di assenza di famigliari colpiti
» menarca: (prima mestruazione) precoce e/o menopausa tardiva
» non avere figli o prima gravidanza dopo i 30 anni
» non allattamento o allattamento inferiore ai 6 mesi
» obesità/sovrappeso in menopausa
» cattiva alimentazione
» assenza di attività motorie.
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Ad ogni età è fondamentale l’autopalpazione che la donna può eseguire
da sola a casa periodicamente.
Attualmente 8
donne su 10
che si ammalano
possono guarire.
Se la neoplasia
operata è di di-
mensioni inferiori
o uguale a 1cm
di diametro e i
linfonodi sono
negativi, la per-
centuale di guari-
gione è maggiore
del 90%.
Grazie ai nuovi
interventi
conservativi e
alle tecniche di
chirurgia plastica
molte donne
operate hanno
una qualità della
vita uguale alle
donne sane.
In posizione sdraiata. Sdraiatevi comodamente su un piano rigido o sul letto. Per il seno sini-stro: alzate il braccio sinistro e mettete la mano dietro la nuca. Ora controllate il seno sinistro con la mano destra. La mano destra deve es-sere ben tesa.
Scorrete la mano sul seno verso il capezzolo, controllandolo tutto. Premere con piccoli mo-vimenti circolari, controllate l’area sottostante al capezzolo, il solco mammario e il prolun-gamento ascellare. Fate lo stesso per il seno destro.
Davanti allo specchio. Osservate l’aspetto dei vostri seni, prima con le mani lungo i fianchi, poi con le mani sopra la testa e se vi sono fos-sette o raggrinzimenti della cute. Controllate il capezzolo e l’areola, notando se la forma cir-colare dell’areola è distorta, se il capezzolo è retroflesso o deviato, se è ricoperto di piccole squame o croste. Compri-mete il capezzolo per evidenziare l’eventuale presenza di una secrezione, osservatene bene il colore.
Sotto la doccia. Durante la doccia fate scorrere la mano piatta e insaponata su tutto il seno. Controllate se vi è presenza di noduli duri, molli o se vi è un aumento di consistenza. In caso di dubbio consultate il vostro medico curante.
Importanza della prevenzione
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Quando recarsi dal medico? Quando si avvertono uno o più sintomi quali:
» un nodulo palpabile: è generalmente il primo segno di allarme; al tat-
to i noduli si presentano come palline più o meno dure di dimensioni
variabili. Spesso si tratta di forme
benigne ma è sempre opportuno
consultare il medico
» inspessimento della cute
(‘buccia d’arancia’) e gonfiore
» increspature/irritazione della pelle
» infossamento/alterazione
del profilo della mammella
» alterazione, retrazione, dolore, retrazione e fragilità del capezzolo
» presenza di secrezione dal capezzolo: è normale durante la gravidanza
o allattamento ma può comparire una secrezione, più o meno densa, an-
che al di fuori di queste situazioni; il liquido che fuoriesce può presentarsi
di colore bianco, giallo, verde, bruno, rosso ed essere associato o meno
al dolore; generalmente sono perdite del tutto naturali e quindi prive di
importanza ma sempre meritevoli di un controllo medico; vanno consi-
derate con particolare attenzione le secrezioni con presenza di sangue.
Il dolore (mastodinia) è il disturbo più riferito dalle donne. Si tratta, in età
fertile, ma anche in menopausa, di un inconveniente fastidioso ma del
tutto naturale, legato al normale andamento del ciclo mestruale. Si può
manifestare con fitte o dolori ad una o entrambe le mammelle: il seno si
gonfia e dà l’impressione di essere più pesante del solito.
Nodulo: nodulo benigno e
tumore maligno;
la maggior parte
dei noduli sono
benigni.
Neoplasia: vedi carcinoma.
Linfonodi: accumulo
di cellule depu-
tate alla difesa
dell’organismo.
Importanza della prevenzione
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La mastite (infiammazione della
mammella) è frequente nell’al-
lattamento ma a volte compare
anche al di fuori; è caratterizzata
inizialmente da un leggero in-
dolenzimento della mammella,
associato poi ad arrossamento,
gonfiore e indurimento di una
parte circoscritta del seno, anche
con febbre che poi si estende a
tutta la mammella, ed è provo-
cata da batteri. Viene trattata con
antibiotici e anti-infiammatori, generalmente segue un graduale ritorno
della mammella alle condizioni iniziali; se ne rimane una parte più dura
è necessario eseguire ulteriori accertamenti per escludere la presenza di
noduli sottostanti.
La prevenzione inizia con visite senologiche annuali dai 25 anni:
» tra 25 e 40 anni: l’ecografia viene eseguita a discrezione del medico
senologo, quando il seno è più denso; viene effettuata anche oltre i 40
anni, in genere associata alla mammografia
» verso 40 anni: mammografia; questo esame radiologico può individua-
re precocemente il tumore, anche quando è troppo piccolo per essere
individuato con la palpazione, può essere associato all’ecografia
» dopo 45 anni: mammografia ogni anno su invito dello screening
» dai 50 ai 74 anni: screening mammografico; la radiografia è comunque
gratuita ogni 2 anni.
Il Centro Unico
di Prenotazione,
(0541 707070)
permette di pre-
notare prestazioni
sanitarie diagno-
stiche con visita
senologica, oltre
a mammografia
ed ecografia
del seno, con
prescrizione del
medico curante.
Importanza della prevenzione
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Cos’è lo screening per la prevenzione del tumore della mammella?
È un programma che prevede una chiamata per eseguire una mammo-
grafia gratuita in donne asintomatiche di età compresa tra 45 e i 74 anni;
si riceve a domicilio una lettera invito con appuntamento per eseguire
la radiografia gratuita ogni 2 anni.
Tutti gli esami successivi eventual-
mente necessari sono gratuiti.
Che cos’è la mammografia?
La mammografia è un esame
radiologico della mammella; è
il più efficace per diagnosticare
precocemente un tumore al seno,
cioè quando il tumore è così piccolo da non potere essere identificato ad
un esame clinico. Può presentare falsi negativi per cui in caso di dubbio è
sempre bene consultare lo specialista.
Perché sottoporsi a questo esame? Permette di individuare lesioni di pic-
cole dimensioni ancor prima che si possano palpare; sottoporsi all’esame
consente di individuare tumori sempre più piccoli, che possono essere
trattati con intervento chirurgico conservativo, ben curabili e con alta per-
centuale di guarigione.
Prevenzione e screeningdella mammella
Asintomatica: che non presenta
nessun sintomo.
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La mammografia è dolorosa o
pericolosa?
Per eseguire l’esame è necessario
comprimere la mammella, alcune
donne provano un certo fastidio,
che dura solo pochi secondi. La
quantità di raggi X utilizzata è
molto bassa, quindi i rischi sono
trascurabili, e di gran lunga infe-
riori ai vantaggi offerti dalla pre-
venzione; nonostante ciò è opportuno che non venga eseguita in gravi-
danza, in particolare nel primo trimestre.
Con quale modalità è comunicato l’esito?
Se la mammografia non rileva problemi, la risposta viene inviata per let-
tera a domicilio entro 1 mese circa. In caso contrario si viene contatti
telefonicamente per eseguire gli accertamenti complementari necessari,
sempre gratuitamente.
Esami complementari di approfondimento diagnostico:
» agobiopsia ecoguidata (agoaspirato): si esegue in ambulatorio, senza
anestesia (dura pochi secondi) sotto guida ecografica, con un ago sottile,
per prelievo di un campione di cellule (esame citologico)
» biopsia ecoguidata percutanea o core-biopsy: si esegue in ambulatorio
in anestesia locale sotto guida ecografica e/o mammografica, e comporta
solo una piccola incisione della cute (2-3 millimetri) con ago per prelievo
di tessuto per l’analisi istologica (microistologico).
Tutti i test sanitari
possono avere
una percentuale
(8-10%) di falsa
negatività; in
caso di dubbio
consultare lo
specialista.
Prevenzione e screeningdella mammella
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Prevenzione dei tumori del collo dell’utero
Che cos’è il pap-test?
È un esame delle cellule del collo dell’utero utile per la diagnosi precoce
del tumore o di lesioni pretumorali. Consiste in una delicata raccolta delle
cellule del collo dell’utero con una spatola arrontondata e uno spazzolino
morbido; il materiale raccolto viene poi strisciato su un vetrino, fissato e
inviato in laboratorio per la colorazione e la lettura al microscopio.
Perché sottoporsi a questo esame?
Il tumore del collo dell’utero non è individuabile con una semplice visita
ginecologica nè con una ecografia. Non dà segno della sua presenza per
molto tempo ma diventa pericoloso se non viene diagnosticato e curato
precocemente (prima della comparsa di sintomi).
A che età e con quale frequenza
si fa il pap-test?
È consigliabile eseguire il pap-test
ogni 3 anni, dai 25 ai 64. Nelle
Regioni in cui è attivo lo scre-
ening per la prevenzione e la
diagnosi precoce dei tumori del
collo dell’utero, tra cui la Regione
Emilia-Romagna, le donne in que-
sta fascia d’età ricevono l’invito ad
effettuare l’esame gratuitamente
ogni 3 anni, da parte dell’AUSL
dove sono residenti o domiciliate.
Biopsia: prelievo di tessuto.
Agobiopsia: prelievo di tessuto
o cellule.
Citologico: prelievo di cellule.
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è utile sapereche...
Il pap-test è doloroso-pericoloso?
Il pap-test non è doloroso e in nes-
sun modo pericoloso.
Con quale modalità viene comuni-
cato il risultato dell’esame?
Entro 2 mesi con una lettera a do-
micilio. In caso di esito dubbio o non sufficientemente diagnostico, l’in-
teressata sarà contattata telefonicamente per ulteriori accertamenti da
effettuare. Tutto il percorso di diagnosi e cura è gratuito.
Quali sono gli esami di approfondimento?
» colposcopia: osservazione del collo dell’utero con uno strumento ottico
dotato di sorgente luminosa, con diversi ingrandimenti e colorazioni. Per-
mette di confermare la reale presenza di alterazioni e l’entità di queste.
» biopsia mirata: prelievo di un piccolissimo frammento di tessuto. Viene
eseguita sotto guida colposcopica nel corso della colposcopia, quando
quest’ultima evidenzia una zona alterata. Entrambi gli esami sono solita-
mente indolori ed eseguiti senza anestesia.
Circa il 5% delle
pazienti è richia-
mata per esegui-
re gli esami di
approfondimento,
solo lo 0,5% può
essere portatrice
di una neoplasia.
Curettage: introduzione delicata nel canale endocervicale di un piccolo strumento dai margini taglienti chiamato ‘curette’ con il quale si gratterà una piccola porzione di tessuto.••
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Settore prevenzione screening
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A volte è necessario studiare meglio il canale cervicale mediante curet-
tage con apposite curette. I frammenti di tessuto prelevati sono inviati in
Anatomia-Patologica per esame istologico. Una modesta perdita di san-
gue può perdurare per alcuni giorni dopo la biopsia.
Con quale modalità viene comunicato l’esito?
Se negativo viene spedito a domicilio con l’indicazione del successivo
controllo per ripetere il pap-test ed eventuale colposcopia. Se necessita
di trattamento, la paziente viene contattata telefonicamente e seguirà il
percorso terapeutico in relazione al risultato dell’esame istologico.
Quali sono le novità per la diagnosi e terapia dei tumori del collo dell’utero?
Come in tutti i settori della medicina anche nel campo della prevenzione
e della diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero assistiamo a con-
tinue innovazioni in ambito della ricerca, quali:
» l’individuazione delle lesioni che possono essere maggiormente a ri-
schio di trasformazione in tumore. Ad esempio, si stanno eseguendo le
tecniche, quali la tipizzazione virale (test HPV DNA) da affiancare even-
tualmente al pap-test, per selezionare e discriminare i casi che necessita-
no di una maggiore attenzione. I tests HPV DNA rilevano la presenza di
DNA virale di HPV a rischio oncogeno, nelle cellule della cervice uterina,
DNA: è il computer
delle nostre
cellule.
Oncogeno: sostanza nociva
con possibilità
di trasformare
le cellule.
Cervice: collo dell’utero.
Triage: organizzare il
paziente nella
fase diagnostica
terapeutica della
patologia.
Settore prevenzione screening
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hanno elevata sensibilità e possibili applicazioni cliniche nel triage di le-
sioni cervicali individuate dal pap-test o nel follow-up di pazienti trattate
per lesioni cervicali displastiche
» nella sperimentazione di vaccini a scopo preventivo o terapeutico, per
prevenire le lesioni tumorali e per la cura di displasie cervicali e lesioni virali
» nel miglioramento delle tecniche di prelievo delle cellule cervicali e
di raccolta sul vetrino per consentire una migliore lettura del pap-test e
quindi una maggiore capacità di trovare le cellule anormali (THIN PREP o
citologia in fase liquida). Il THIN PREP è una metodica migliorativa rispet-
to al pap-test convenzionale.
Con questa tecnica tutto il materiale prelevato dalla cervice viene immes-
so in un liquido conservante e inviato in un laboratorio centralizzato dove
viene processato e vengono allestiti vetrini con cellule in strato sottile e
uniforme, con miglioramento nella lettura degli stessi.
La ricerca porta
novità anche
nel settore della
prevenzione.
Settore prevenzione screening
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Papilloma virus: diagnosi, tipizzazione e terapia
Che cos’è il papilloma virus?
Detto HPV significa HUMAN
PAPILLOMA VIRUS.
Sono una famiglia di virus, oltre
150 tipi documentati nell’uomo
e nella donna, con tropismo per
la cute o le mucose. Esistono
circa 150 tipi di HPV; e di questi
15 sono oncogeni. In particolare 40 sono specifici per l’area genitale e
vengono trasmessi generalmente per via sessuale. Rara è la trasmissione
indiretta con fomiti nell’ambiente.
L’HPV è molto frequente nell’area genitale: circa l’80% degli individui in
età fertile ne viene in contatto anche se la maggior parte delle infezioni
non da manifestazioni cliniche ne viene evidenziata col microscopio per-
chè il virus viene eliminato dalle difese immunitarie dell’ospite.
Rispetto al rischio di sviluppare tumori distinguiamo 2 gruppi di HPV:
» 1 - virus ‘a basso rischio oncogeno’ possono causare condilomi genitali
visibili a occhio nudo o altre lesioni di assoluta benignità (HPV 6-11)
» 2 - virus ‘ad alto rischio oncogeno’ (HPV 16-18) danno per lo più mani-
festazioni transitorie, non visibili e asintomatiche che regrediscono sponta-
neamente nell’arco di alcuni mesi, ma che in qualche caso causano lesioni
cervicali che progrediscono fino a causare il carcinoma del collo dell’utero.
Follow-up:controlli program-
mati dal medico
per la paziente.
Displasia: cellula alterata
ma non tumorale.
Displasia benigna: basso grado di
trasformazione.
Displasia atipica: alto grado di
trasformazione.
Citologia:prelievo di cellule
da analizzare.
Tropismo: attrazione verso
un tessuto.
Condilomi: alterazioni della
cute e delle mu-
cose benigne.
Papilloma virus - HPV
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La presenza di HPV ad alto rischio, non significa quindi malattia, perché
in genere si tratta di lesioni subcliniche visibili solo in colposcopia che
permangono per alcuni mesi e si risolvono spontaneamente con le difese
immunitarie dell’ospite, senza creare problemi.
Oltre il 90% delle donne eliminano il virus HPV entro 1 anno. Dopo la
scomparsa dell’infezione, il virus in alcuni rari casi può rimanere allo stato
latente cioè non più diagnosticabile con metodiche comuni anche per
diversi anni e riattivarsi in seguito a situazioni di immuno-depressione.
Esiste una terapia per il papilloma virus?
In caso di condilomatosi florida vi sono trattamenti locali di tipo medico-
chirurgico. In caso di lesioni subcli-
niche, non visibili ad occhio nudo
ma evidenziabili dopo pap-test e
colposcopia, se la presenza del vi-
rus non si associa a lesioni displa-
stiche delle cellule cervicali non
servono terapie ma solo controlli.
Esiste la possibilità di prevenire
l’infezione da papilloma virus?
In questi ultimi anni sono stati
predisposti vaccini contro i più diffusi tipi di papilloma virus ad alto ri-
schio. Sono vaccini profilattici contro HPV: l’obiettivo è di prevenire l’in-
fezione primaria da HPV e di ridurre l’incidenza e la mortalià da cervico-
carcinoma (5-10% di riduzione della mortalità nel mondo). Nella nostra
Regione è attiva la vaccinazione HPV nelle adolescenti.
Papilloma virus: diagnosi, tipizzazione e terapia
In Italia il carci-
noma del collo
dell’utero ha una
frequenza molto
bassa. Lo è di più
nella popolazio-
ne di chi non si
sottopone al test
di screening.
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L’insorgenza del cervico-carcinoma è strettamente correlata alla infezione
persistente di ceppi di HPV oncogeni (16-18). Questi vaccini multivalenti
sono costituiti da capsidi virali vuoti (VLP), inducono una risposta immu-
nitaria virus-specifica e hanno elevatissima efficacia anche nel prevenire
le lesioni precancerose legate a questi virus.
La popolazione target per il vaccino è rappresentata da adolescenti o
giovani donne. In Italia e in Emilia Romagna è in atto un programma di
vaccinazione gratuita dal 2008 per tutte le ragazze nel 12° anno di età. Il
loro impiego sarebbe auspicabile anche nei Paesi in via di sviluppo dove
l’incidenza del cervico-carcinoma è alta e non vi è diffusione della pre-
venzione con diagnosi precoce o screening.
Immuno-depressione: diminuzione delle
difese immunitarie.
Condilomatosi florida: il virus è attivo.
Cervicocarcinoma: tumore del
collo dell’utero.
Capsidi: involucro virale.
Precancerose: precede la forma-
zione del tumore.
Papilloma virus: diagnosi, tipizzazione e terapia
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Numeri utili
U.O. Oncologia Rimini · www.oncologiarimini.it
- Day Hospital dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 17:00 0541.705274
- Segreteria Day Hospital dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 14:00 Per informazioni: 0541.705603 (la segreteria risponde dalle 9:00 alle 12:00)
- Prevenzione da lunedì a sabato mattina Per informazioni: 0541.705750
- Degenza Per informazioni: 0541.705069
Servizio Oncologia Cattolica
- Day Hospital dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 18:00 0541.966264
- Segreteria Day Hospital dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 13:00 Per informazioni: 0541.966255
- Prevenzione dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 13:30 Per informazioni: 0541.966287
- Ostetrica (Pap Test) lunedì e martedì dalle 8:30 alle 12:30 Per informazioni: 0541.966259
Servizio Oncologia Novafeltria
Ospedale Sacra Famiglia · Via XXIV maggio, 174 - 61015 NovafeltriaCentralino: 0541.919399
Ospedale Infermi Rimini
Viale Settembrini, 2Autobus · Linee 8 · 9 · 18 · 124 · 19Centralino: 0541.705111 www.ausl.rn.it
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IOR Sede di Rimini:
C.so d’Augusto, 213
tel. 0541.29822
Sede di Riccione:
P.zza Matteotti, 5
tel. 0541.606060
Numero verde
informativo sui
Servizi Sanitari
della Regione
Emilia-Romagna.
La telefonata è
gratuita sia da
fisso che da cellulare.
Operatori qualificati
rispondono nei giorni
feriali dalle 8:30
alle 17:30.
Sabato mattina
dalle 8:30 alle 13:30.