Presentazione tesi maja_crljenko
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LOGOUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE
Creazione di un database georeferenziato relativo alla volumetria degli edifici di
Villa Santina
Relatore: Prof.ssa Raffaela Cefalo Laureanda: Maja Crljenko
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Sommario
• Obiettivi • Soluzione proposta e implementata• Struttura dell’Arcgis Desktop• Prima fase dello sviluppo - Raccolta dei dati• Seconda fase dello sviluppo – Organizzazione dei dati• Terza fase dello sviluppo - Georenziazione• Quarta fase dello sviluppo - Unione dei dati• Conclusioni e Sviluppi futuri
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Obiettivi
• Illustrare le potenzialità degli strumenti GIS (per l’elaborazione e la manipolazione di grande quantità di dati georeferenziati organizzati all’interno di un geodatabase specifico)
• Creazione del Personal Geodatabase georeferenziato (dimensioni max 2GB) che contiene la volumetria degli edifici di Villa Santina e Tolmezzo
• Gestire formati di dati AutoCad - dxf (drawing exchange format) e GIS - shapefiles al fine di produrre un
database esportabile anche in Microsoft Access.
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Soluzione
• In questo progetto applicativo ArcGis Desktop rappresenta una piattaforma, un ponte, tra AutoCAD (Computer Aided Design), AutoCAD MAP e Microsoft Access.
• L’uso dell’ArcGis Dektop è risultato necessario per unire dati di vario tipo e creare un database basato su informazioni spaziali.
• Gli altri strumenti ‘classici’ di basi di dati non hanno questa potenzialità.
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Struttura dell’ArcgisDesktop
• Strumenti usati (applicazioni di ArcGisDktop)• ArcMap,ArcCatalog, ArcToolbox
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Prima fase dello sviluppo - Raccolta dei dati• Raccolta e ricerca dei dati utili per il
progetto sul sito IRDAT (Infrastruttura regionale dei dati ambientale e territoriali) del FVG
• Consultazione del “Manuale utente WebGis”, “Manuale dei servizi IRDAT”, Linee guida per la costruzione delle banche dati territoriali
• Sviluppo del sistema concettuale e logico per la seconda fase
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Seconda fase dello sviluppo - Organizzazione dei dati
Dati raccolti per la Villa Santina e Tolmezzo:
a) Nel formato shapefile:• CTRN5000_Edificato_Villa_Santina.shp• CTRN5000_Enemonzo.shp• CTRN5000_Edificato_Tolmezzo_Nord.shp• CTRN5000_Edificato_Tolmezzo_Sud.shp
b) Nel formato dxf:• “031163_Q.dxf” per la Villa Santina• “031152_Q.dxf” per l’Enemonzo • “032133_Q.dxf” per il Tolmezzo Nord • “043014_Q.dxf” per il Tolmezzo Sud
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Formato dei dati usati
• Tutti i dati utilizzati sono dati vettoriali.
• I dati vettoriali prendono il nome dal concetto matematico di vettore. Il vettore è una linea che ha come estremi due punti ed è
caratterizzato da intensità, direzione e verso.
Una volta acquisiti i punti e loro coordinate si hanno informazioni relative alla loro localizzazione e alla forma di qualsiasi elemento geometrico. Oggetti o entità sono rappresentai in modo numerico, discreto e garantiscono un grande livello di dettaglio.
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Elementi del MODELLO VETTORIALE
• Punti: elementi geometrici caratterizzati da una terna di coordinate• Linee: sequenza ordinata da due o più punti, a una dimensione.
Graficamente caratterizzate da uno spessore, uno stile e un colore • Poligoni: oggetto bidimensionale che descrivono un'area o una
superficie dove il punto iniziale di una o più linee connesse coincide con il punto finale.
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Formato shapefile• ESRI shapefile - i dati vengono divisi in tre parti a ciascuna delle quali
è associato un file: una tabella per le geometrie (.shp), una per gli attributi (.dbf) e una per gli indici delle relazioni fra le prime due (.shx).
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Formato dxf (Drawing Interchange Format)
La struttura di base di un file DFX è la seguente:
• HEADER. In questa sezione sono precisate le variabili generali associate al disegno (limiti, estensione, variabili di quotatura, etc…)
• CLASSES. Vengono definite le classi (dizionario, tratteggio, immagini raster, ecc..)
• TABLES. Contiene delle tabelle contenenti le caratteristiche di diversi oggetti (layer, stili di quota, tipi di linea, viste, etc...)
• BLOCKS. Vengono descritti i singoli blocchi contenuti nel disegno• ENTITIES. E' la sezione più importante: riporta tutti gli oggetti grafici
presenti nel disegno (linnee, polilinee, archi, cerchi, tratteggi, ecc...)• OBJECTS. Contiene tutti gli oggetti non grafici associati al disegno
(ad esempio un dizionario).
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Organizzazione dei dati
• Dopo aver verificato tutti gli attributi nelle tabelle di dati di ogni set di informazioni si procede con l’eliminazione di quelli che non servono per il progetto.
• Selezionando «Cad Feature Data Set Properties», nel file dxf e «delete field» dentro i dati tabellari dello shapefile.
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Proiezione Cartografica
• Il Sistema di proiezione utilizzato nel progetto è quello Gauss-Boaga identificato come EPSG 3004 (fuso Est).
• Con ArcToolBox nel “Data Management Tools” selezionando lo strumento “Projections and Transformations” e “Define Projection”, viene definita la proiezione, digitando il codice 3004
• Lo stesso sistema di proiezione viene impostato su tutti i file del progetto.
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Terza e quarta fase
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Terza fase dello sviluppo - Georeferenziazione
• Georeferenziazione:“ Processo attraverso il quale si stabilisce una corrispondenza tra la superficie terrestre e oggetti, fatti o concetti rappresentabili come punti, linee, forme o volumi”.
“ Consiste nell’assegnare all’oggetto che si vuole geo-referenziare delle coordinate, calcolate rispetto a un sistema di riferimento dato, mediante le quali è possibile posizionare correttamente l’elemento in una rappresentazione spaziale”.
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Spatial adjustment
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Il calcolo delle coordinate
• A questo punto shapefile e dxf, sono uniti , esattamente sovrapposti.
• E possibile assegnare le corrispondenti coordinate Gauss-Boaga ad ogni elemento del file.
• Viene creato un campo vuoto , nel quale tramite il comando «Calculate geometry», viene scelta la voce “X Coordinate of Centroid” per la coordinata Est e “Y Coordinate of Centroid” per la coordinata Nord.
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Quarta fase dello sviluppo – Unione dei dati• Esaminando tutti gli attributi per ogni file si verifica che non esiste un
identificatore unico.
• Es. Nella slide successiva si vede che nello shapefile “CTRN5000_Villa_Santina.shp” un poligono ha FID 667, mentre nel file dxf “ 031163_Q.dxf” lo stesso poligono ha FID 436.
• Soluzione "Operazioni spaziali" - operazioni necessari per unire elementi in base alla loro posizione, per ottenere il database dove elementi di entrambi i data set sono collegati con identificatore unico.
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CTRN5000_Villa_Santina.shp
031163_Q.dxf
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L’unione spaziale
• Selezionando lo shapefile , con il tasto destro del mouse nella sezione “Join and Relates” viene selezionata la voce “ Join”.
• Viene scelto il layer “4914_Q.dxf” per unirlo con il layer scelto prima, “CTRN5000_Edificato_Tolmezzo_sud.shp e poi lo stesso procedimento viene fatto su tutti file del progetto.
• Dal file dxf viene scelto il poligono come classe di entità da associare allo shapefile che contiene le informazioni degli edifici.
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Creazione degli shapefiles
Con questo procedimento vengono creati quattro nuovi shape file:
• Join_Output_Villa_Santina.shp (Prodotto dal file 031163_Q.dxf e CTRN5000_Edificato_Villa_Santina.shp)• Join_Output_Enemonzo.shp (Prodotto dal file 031152_Q.dxf e CTRN5000_Edificato_Enemonzo.shp)• Join_Output_Tolmezzo_sud.shp (Prodotto dal file 049014_Q.dxf eCTRN5000_Edificato_Tolmezzo_sud.shp)• Join_Output_Tolmezzo_nord.shp (Prodotto dal file 032133_Q.dxf e CTRN5000_Edificato_Tolmezzo_norad.shp)
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Esportazione nel Personal Geodatabase• La conversione degli shapefile in ArcMap e ArcCatalog è possibile
con lo strumento “Conversion tools”, selezionando “To Geodatabase”. In questo gruppo di strumenti viene usato il metodo “Feature Class to Feature Class” .
• Bisogna scegliere le features di input e le features di output. • La feature di input è lo shapefile che contiene le informazioni che
vogliamo siano inserite nel Personal Geodatabase• Personal Geodatabase creati: “Villa Santina.mdb” “Enemonzo.mdb”
“Tolmezzo_sud.mdb” “Tolmezzo_nord.mdb”
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Fusione dei risultati dell’unione spaziale
• Dopo l’ultima operazione tutti I dati necessari vengono uniti con tutti gli attributi, però rimangono divisi in due parti Tolmezzo Sud e Tolmezzo Nord e Villa Santina con una parte di Villa Santina nella località Enemonzo.
• Nell’immagine seguente si vede il risultato dell’operazione, dove ogni colore rappresenta il risultato di un’unione spaziale.
• Per risolvere questo problema viene usato lo strumento “Merge”, che si trova nella sezione “Data Management Tools”, sotto il gruppo “General”. Questa operazione unisce due o più dataset in un nuovo data set. Nel progetto il nuovo dataset è rappresentato come shapefile.
![Page 27: Presentazione tesi maja_crljenko](https://reader035.fdocument.pub/reader035/viewer/2022062316/5872b32a1a28ab523c8b5f41/html5/thumbnails/27.jpg)
Risultato dell’unione spaziale
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![Page 29: Presentazione tesi maja_crljenko](https://reader035.fdocument.pub/reader035/viewer/2022062316/5872b32a1a28ab523c8b5f41/html5/thumbnails/29.jpg)
Risultati
• Dopo aver effettuato l’operazione di unione di elementi «merge» i risultati sono due shapefiles:
" Join_Output_Merge_Villa_Santina " " Join_Output_Merge_Tolmezzo "
• Prima di concludere si ripete l’esportazione dei dati creati nel Personal Geodatabase.
• Tutti dati creati nel Personal Geodatabase sono esportabili in Microsoft Access.
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Conclusioni e sviluppi futuri• Sono stati raggiunti gli obiettivi prefissati:
• Creazione di un Personal Geodatabase georeferenziato che contiene la volumetria degli edifici di Villa Santina e Tolmezzo
• Gestione dei formati di dati AutoCad - dxf (drawing exchange format) e GIS - shapefiles al fine di produrre un database esportabile anche in Microsoft Access.
Il Geodatabase creato può costituire una base ottimale per ulteriori sviluppi e aggiornamenti, estendendo l’area coinvolta dall’analisi e/o includendo altri Comuni limitrofi.