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RISCHIO BIOLOGICO
ARPA Friuli Venezia Giulia Laboratorio Settore unico Laboratorio di Gorizia
Area biotossine e microbiologia
Dott. Maria Venuti Dott. Francesco Coronica
RISCHIO BIOLOGICO
Possibilità di contrarre, in seguito all’esposizione a virus, batteri, miceti o funghi (lieviti e muffe), colture cellulari derivate da organismi pluricellulari:
a) Infezioni
b) Intossicazioni
c) Effetti allergici
d) Tumori
RISCHIO BIOLOGICO
Attività lavorative interessate:
Servizi sanitari,
laboratori clinici, veterinari
industrie alimentari
agricoltura
contatto con animali e/o con
prodotti di origine animale
impianti di smaltimento rifiuti e di
raccolta di rifiuti speciali potenzialmente infetti
impianti per la depurazione delle
acque di scarico
AGENTE BIOLOGICO
Qualsiasi microrganismo, anche se geneticamente modificato;
Una coltura cellulare;
Qualsiasi endoparassita umano in grado di riprodursi,di crescere e di trasferire del materiale genetico
(Direttive europee 90/679/CEE, 93/88/CEE e 2000/54/CE)
RISCHIO INFETTIVO
Gruppo 1: agente che presenta poche probabilità di causare malattie in soggetti umani;
Gruppo 2: può causare malattie in soggetti umani, ma con scarsa probabilità di diffusione; es. HAV, Salmonella non typhi
Gruppo 3: può causare malattie gravi in soggetti umani, può diffondersi ma sono disponibili efficaci misure profilattiche e terapeutiche; es. HBV, HCV, HIV
Gruppo 4: causa malattie gravi in soggetti umani, può propagarsi nella comunità e non sono disponibili misure profilattiche e terapeutiche. es. Ebola
COME NASCE IL PERICOLO
Le malattie infettive sono il risultato dell’interazione tra un agente infettivo ed un ospite suscettibile.
L’insorgenza d’infezione è determinata dall’interazione tra diversi fattori che caratterizzano l’agente infettivo, la suscettibilità dell’ospite e, per le infezioni esogene, le modalità di trasmissione e la dose di patogeno assunta.
Modalità di trasmissione
TRASMISSIONE DIRETTA
Comporta un contatto da superficie corporea a superficie corporea e un trasferimento fisico di microrganismi fra una persona infetta o colonizzata ed un ospite suscettibile.
Si può avere esposizione per contatto diretto anche per: 1. Ingestione/aspirazione di gas
2. Rovesciamento di liquidi contenenti l’agente biologico
3. Introduzione nell’organismo attraverso ferite
TRASMISSIONE INDIRETTA
Comporta un contatto di un ospite suscettibile con un oggetto contaminato che fa da intermediario, di solito inanimato, come strumenti, aghi, indumenti e guanti che non sono stati cambiati.
TRASMISSIONE AEREA
Si verifica per disseminazione di:
Nuclei di goccioline (“droplet nuclei”,
diametro < 5 mm) o goccioline evaporate
contenenti microrganismi che rimangono
sospese nell’aria per lunghi periodi
Particelle di polveri contenenti l’agente
infettivo
TRASMISSIONE – ALTRE VIE
Trasmissione attraverso veicoli comuni:
I microrganismi sono trasmessi da oggetti o altri materiali contaminati come alimenti, acqua,farmaci.
Trasmissione attraverso vettori: avviene quando vettori come zanzare, mosche, topi ed altri insetti nocivi trasmettono microrganismi.
TIPI DI RISCHIO
I rischi connessi all’esposizione o alla manipolazione di agenti biologici sono generalmente associati ad un possibile contatto tra l’operatore, o la comunità in generale, ed il microrganismo.
Pertanto si devono prendere in considerazione i seguenti parametri:
1. • il rischio proprio del microrganismo
2. • il rischio dell’attività
PATOGENICITA’
O potere patogeno, cioè la capacità di un agente di causare malattie che varia a seconda del sottotipo, ceppo o resistenza dell’agente biologico.
Ad esempio il virus Ebola è considerato di massima pericolosità
ed è quindi collocato in gruppo 4. Il ceppo pericoloso però è Ebola Zaire mentre Ebola Reston sembra non causare malattia nell’uomo. Escherichia Coli è un normale saprofita della flora intestinale, però il ceppo 0157H7 è mortale per l’uomo.
VIRULENZA
Rappresenta il grado di patogenicità.
Dipende dall’infettività e dalla gravità della malattia provocata dall’agente biologico ed è influenzata dalla modalità di trasmissione dell’infezione.
Ad esempio le spore del bacillo antrace, quando sono
inalate possono causare una polmonite fatale, ma se introdotte attraverso la pelle causano una lesione cutanea.
Fino a quando non si conosce con certezza la virulenza di un ceppo isolato sarebbe bene considerare tale ceppo patogeno e virulento
DOSE INFETTIVA
Dose minima e sufficiente a creare un danno biologico.
Generalmente campioni diluiti di agenti con bassa infettività sono più pericolosi di campioni concentrati di agenti con elevata infettività.
IL SIMBOLO
Indica la presenza di rischio da agenti biologici potenzialmente pericolosi in ambienti (laboratori, cabine di sicurezza, etc.) o apparecchiature.
Fare riferimento a procedure aziendali per il
corretto comportamento operativo in queste aree di lavoro.
PROFILASSI
In ambiente di lavoro vanno usati abiti da lavoro a manica lunga diversi da quelli della vita civile
È vietato bere, mangiare, fumare in ambiente di lavoro; meglio anche evitare di truccarsi, indossare monili/anelli
In caso di possibile contaminazione delle mani usare guanti protettivi in vinile o lattice per le mani (quelli in polietilene, quelli grossi da lavoro non sono idonei allo scopo)
In caso di possibile contaminazione delle mucose usare visiera protettiva o, se questa non è disponibile, proteggere gli occhi con occhiali protettivi e contemporaneamente la bocca ed il naso con filtrante facciale o mascherina.
Lavarsi sempre le mani quando ci si tolgono i guanti, quando si esce dal lavoro, prima di andare a mensa o al bar (NON in abiti da lavoro !!),quando ci si è sporcati le mani, dopo aver utilizzato i servizi igienici, in caso di contatto accidentale con liquidi biologici
PROFILASSI - 2
I Dispositivi di protezione personale vanno indossati correttamente ed anche tolti secondo una opportuna sequenza.
IL CORRETTO LAVAGGIO DELLE MANI
PROFILASSI ALTE VIE
Uso di mascherine, occhiali protettivi, schermi facciali. Nelle situazioni in cui è possibile siano generati schizzi, spruzzi di sangue, liquidi corporei (emergenza, interventi chirurgici, incannulazione arteriosa, etc) è necessario:
proteggere le mucose di occhi, naso, bocca con
mascherine, occhiali protettivi, schermi facciali.
Se vi è rischio da proiezione sono sufficienti occhiali di protezione o visiera, se vi è rischio di aerosol o nebulizzazione, sono necessari occhiali a tenuta (a mascherina) e l’uso di cappe aspiranti a norma.
USO DEI CAMICI
In caso di rischio biologico è preferibile l’uso di camici con maniche lunghe, meglio se monouso.
I camici devono essere appropriati all’utilizzo (impermeabilità, rinforzi, etc) ed alla quantità di liquidi corporei che si possono produrre accidentalmente.
I camici imbrattati con sangue o liquidi biologici devono essere prontamente cambiati lavandosi poi le mani.
AVVERTENZE
Seguire le istruzioni e le procedure per indossare e svestirsi dai dispositivi di protezione individuale (guanti, schemi, mascherine, filtranti facciali, etc) da richiedere al preposto.
NON reincappucciare MAI gli aghi.
Non rivolgere MAI aghi o strumenti taglienti verso alcuno
Deporre aghi o strumenti taglienti in contenitori rigidi di sicurezza. Vanno osservate le istruzioni per l’uso di tali dispositivi ed in particolare non superare il livello di
riempimento.
CONCLUSIONI
Coscienza del fatto che con gli agenti biologici l’organismo umano ha rapporti molto stretti ed è provvisto di difese naturali anche contro quelli per lui dannosi; solo in alcune situazioni può esistere il rischio che gli agenti biologici dannosi prendano il sopravvento e ci si ammali (vie di trasmissione/classificazione)
Conoscenza delle regole elementari di comportamento e di protezione personale sufficienti a minimizzare il rischio
CONCLUSIONI - 2
In caso di contatto non protetto (non osservanza delle procedure o non uso corretto di DPI) conoscenza delle misure di prevenzione e di controllo da adottare
Conoscenza dei contenuti minimi delle procedure da seguire, compreso il follow up, in caso di infortunio a rischio biologico in caso di contatto parenterale o mucoso
CONCLUSIONI - 3
Nel caso il profilo professionale preveda l’esecuzione di exposure prone procedures, le misure costituite dalle precauzioni standard e dalle misure di isolamento devono essere implementate anche da “Norme Interne di Lavoro Sicuro” (DPI particolari, strumenti particolari, tempi, tecniche, etc) elaborate da ciascuna Unità Operativa per ogni procedura che esponga a rischio in modo da limitare ulteriormente il rischio per gli operatori del livello di approfondimento considerato (livello di rischio medio o alto)
Grazie per l’attenzione!!
Salmonella spp