Presentazione percorsi di cura

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PERCORSI DI CURA ED INDICATORI DI ESITO: UNA ROAD MAP OPERATIVA DEL DSM Giuseppe Raniolo Dipartimento di Salute Mentale DSM ASP Catania

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PERCORSI DI CURA ED INDICATORI DI ESITO:

UNA ROAD MAP OPERATIVA DEL DSM

Giuseppe Raniolo Dipartimento di Salute MentaleDSM ASP Catania

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INDICE

Crisi economica e Salute MentaleI percorsi cliniciGli indicatori di esitoConsiderazioni e prospettive futureConclusioni

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MODELO DI MORBILITÀ PSICHIATRICA DI GOLDBERG E HUXLEY

Morbilità nei Serviz

i specialistici 2-3 %,

ricoverati

0,6%

Morbilità psichiatrica totale tra i pazienti che

afferiscono alla MG (23%), solo il 10% viene

riconosciuta

Morbilità psichiatrica nella popolazione generale: 23-31%

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Interventi territoriali calibrati sui bisogni espressi ed articolati secondo evidenze cliniche di efficacia:1. Consulenza2. Assunzione in cura3. Continuità terapeutica

RISPOSTE FLESSIBIL E PERSONALIZZATE: I PERCORSI

CLINICI

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1. Consulenza: Intervento (per lo più) unico con formulazione di diagnosi, terapia e restituzione al MMG (o ad altro Servizio).

2. Assunzione in cura: Programma terapeutico specialistico per pazienti che non necessitano di interventi multiprofessionali protratti con successiva restituzione ai MMG.

PERCORSI CLINICI PERSONALIZZATI

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Percorso di cura protratto indicato per pazienti affetti da disturbi psichici gravi e portatori di bisogni complessi.

Intervento multiprofessionale nel quale è utile la presenza del Case Manager.

È una Mission Specifica del DSM

LA CONTINUITÀ TERAPEUTICA NEI CASI GRAVI

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INDICAZIONI PANSMNel gennaio 2013 il Piano Nazionale di Azioni per la Salute Mentale (PANSM) propone una riorganizzazione dei servizi definendo la necessità di lavorare per progetti di intervento specifici e differenziati sulla base dei bisogni.A tale fine definisce la necessità di stabilire specifici percorsi diagnostico – terapeutici assistenziali (PTDA) che dovrebbero costituire, insieme alle Linee Guida, strumenti del governo clinico che consentano di definire standard assistenziali e verificare l’appropriatezza dell’assistenza erogata.

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Focalizzare l’attenzione sui bisogni di cura del cittadino.

Coordinare e integrare diversi professionisti.Identificare le risorse necessarie per specifici

risultati.Rendere misurabile il risultato.Rendere trasparente e prevedibile il percorso

di cura.Verificare i percorsi erogati anche in funzione

delle risorse possedute.

ASPETTI QUALIFICANTI DEI PERCORSI DI CURA

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1. Attenzione all’esordio del disturbo psichiatrico.2. Attenzione alle famiglie con coinvolgimento nel

percorso di cura.3. Adozione di criteri volti a favorire accessibilità

ed equità degli interventi.4. Adozione di criteri volti a garantire continuità

delle cure.5. Adozione di pratiche volte a spingere la

persona al migliore livello di autonomia possibile.

PUNTI QUALIFICANTI DEI PERCORSI

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• Rendere misurabile e trasparente ciò che

si fa.

• Ridurre la variabilità dei trattamenti e

migliorare la qualità dei processi e degli esiti.

• Valutare i percorsi attuati alla luce delle

risorse umane, tecnologiche ed economiche disponibili.

RAZIONALE DEI PERCORSI DI CURA

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PERCORSI DI CURA

DISTURBI SCHIZOFRENICI

DISTURBI DELL’UMORE

DISTURBI GRAVI DELLA PERSONALITÀ

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FASI DEI PERCORSI DI CURA

PRESA IN CARICO PRECOCE

GESTIONE FASE ACUTA

TRATTAMENTO A LUNGO TERMINE

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PRESA IN CARICO PRECOCE DEGLI ESORDI

Facilitare l’accessibilità al DSM dei pazienti giovani con disturbi psichici e condizioni mentali a rischio.

Promuovere progetti/protocolli specifici di collaborazione tra DSM, NPIA, MMG e altri soggetti della reti socio-sanitaria.Favorire la continuità di cura tra NPIA e DSM.Valutazione multiprofessionale dei problemi clinici e psicosociali del paziente e della sua famiglia. Sostegno alla famiglia per migliorare la sua capacità di assumere il carico assistenziale. Vanno erogati di routine interventi psicoeducativi e psicoterapeutici.

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TRATTAMENTO CONTINUATIVO DEL DISTURBO BIPOLARE

Trattamento continuativo con frequenza di contatti ed intensità appropriate alla gravità dei problemi clinici e psicosociali. Valutazione di eventuali compromissioni di funzioni ed abilità, problemi relazionali, carenza di supporti.Attivazione di un PTI

Nel contesto del piano di cura vanno inseriti gli interventi sui familiari: Trattamenti Psicoeducativi, Gruppi Familiari e Psicoterapia Sistemica.

La terapia farmacologica di mantenimento nel DB dovrebbe continuare per almeno due anno dopo un Episodio acuto che ha comportato un rischio significativo e conseguenze negative per la persona. Almeno 5 anni se il paziente ha fattori di rischio per le ricadute (Episodi psicotici gravi, uso di Sostanze, scarsi supporti ed eventi stressanti).

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TRATTAMENTO CONTINUATIVO DEL DISTURBO DEPRESSIVO

Vanno curati i contatti col MMG per i casi trattabili all’interno del modello di collaborazione/consulenza.

Nei pazienti affetti da Disturbo Depressivo Ricorrente e Resistente si attiva una modalità di presa in carico con elaborazione di PTI nei soli casi che presentano elevati livelli di gravità clinica, accompagnati da gravi problemi psicosociali, per i quali è opportuno un supporto che coinvolga altre figure professionali.Nei casi con elevato tasso di ricorrenza è indicato un trattamento combinato che prevede la presenza di trattamento farmacologico e trattamento psicoterapeutico.

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Gli obiettivi di breve termine del trattamento e gli specifici steps intermedi che la persona e gli altri componenti della famiglia devono raggiungere.

Gli obiettivi di medio e di lungo termine del PTI, inclusi quelli lavorativi ed abitativi, realistici e connessi agli obiettivi di breve termine.

Le competenze e le risorse attivate dall’équipe.Le competenze richieste al paziente ed alla sua

famiglia.Il piano di gestione della crisi.

TRATTAMENTO CONTINUATIVO DEI DISTURBI DI PERSONALITÀ GRAVI

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COS’ È UN INDICATORE?

È una variabile misurabile

Serve a descrivere un fenomeno significativo e può essere utilizzata per misurare il cambiamento.È focalizzato sulla qualità della cura e non sulla qualità della cura e non sull’utilizzo dei Servizi o sui costi.

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Le caratteristiche positive degli esiti degli interventi di assistenza psichiatrica devono determinare un guadagno di salute attribuibile alla prestazione (principale obiettivo dei Servizi).

Attributi necessari di un intervento sono: accessibilità, accettabilità, efficienza e costo-efficacia.

La scelta degli indicatori di esito deve bilanciare considerazioni concettuali, etiche e cliniche.

G . Thornicroft (World Psychiatry 2014;13:118-124)

NEW TRENDS IN ASSESSING THE OUTCOMES OF MENTAL HEALT INTERVENTIONS

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FASI DEI PERCORSI DI CURA

Presa in carico precoce:1. Intensità

dell’assistenza territoriale (AT) ai pazienti con disturbi all’esordio;

2. Intensità AT rivolta ai familiari;

3. Trattamenti Psicoeducativi;

4. Pz. In trattamento psicoterapeutico.

Gestione fase acuta:1. Riammissione in

SPDC entro 30 giorni;

2. Degenze SPDC >30 giorni;

3. Terapia continuativa con AP dopo l’episodio acuto;

4. Controllo della glicemia e della lipemia all’inizio della terapia con AP;

5. Pz. Visitati al CSM entro i 14 giorni dalla dimissione.

1. Trattamento a lungo termine;

2. Intensità dell’assistenza rivolta a pazienti e familiari;

3. Terapia di mantenimento con farmaci AP;

4. Monitoraggio periodico della glicemia e del profilo lipemico.

INDICATORI DI ESITO DEL DISTURBO SCHIZOFRENICO

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INDICATORI DI ESITO DEL DISTURBO BIPOLARE

FASI DEI PERCORSI DI CURA

Presa in carico precoce:1. Intensità

dell’assistenza territoriale (AT) ai pazienti con disturbi all’esordio;

2. Intensità AT rivolta ai familiari;

3. Trattamenti Psicoeducativi;

4. Pz. In trattamento psicoterapeutico.

Gestione fase acuta:1. Riammissione in

SPDC entro 30 giorni;

2. Degenze SPDC >30 giorni;

3. Terapia continuativa con AP dopo l’episodio acuto;

4. Controllo della glicemia e della lipemia all’inizio della terapia con AP;

5. Pz. Visitati al CSM entro i 14 giorni dalla dimissione.

1. Trattamento a lungo termine;

2. Intensità dell’assistenza rivolta a pazienti e familiari;

3. Terapia di mantenimento con farmaci Stabilizzatori dell’umore;

4. Controllo periodico della litiemia nei pz. In terapia con Litio.

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INDICATORI DI ESITO DEL DISTURBO DEPRESSIVO

FASI DEI PERCORSI DI CURA

Presa in carico precoce:1. Intensità

dell’assistenza territoriale (AT) ai pazienti con disturbi all’esordio;

2. Pz. In trattamento psicoterapeutico.

Gestione fase acuta:1. Riammissione in

SPDC entro 30 giorni;

2. Degenze SPDC >30 giorni;

3. Terapia continuativa con AP dopo l’episodio acuto;

4. Continuità della terapia territoriale dopo la fase acuta;

5. Pz. Visitati al CSM entro i 14 giorni dalla dimissione.

Trattamento a lungo termine:1. Intensità

dell’assistenza ai familiari;

2. Pz. In Psicoterapia;3. Pz. In Psicoterapia

complessa ed elevata intensità di cura;

4. Politerapia dopo la fase acuta

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INDICATORI DI ESITO DEL DISTURBO GRAVE DI PERSONALITÀ

FASI DEI PERCORSI DI CURA

Presa in carico precoce:1. Valutazione

multiprofessionale dei problemi clinici e psicosociali dei pazienti

Gestione fase acuta:1. Pz. Ricoverati in

SPDC;2. Ricoveri in regime

di TSO;3. Riammissioni in

SPDC entro 30 giorni dalla dimissione;

4. Degenze ospedaliere superiori ai 30 giorni.

1. Trattamento a lungo termine;

2. Percorsi di cura nei CSM;

3. Trattamento combinato nella Depressione Ricorrente

4. Terapia di mantenimento con farmaci AD nella Depressione Ricorrente.