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Maggio 2018 1 segue a pag. 2 Poste Italiane S.p.A. Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 2 – LO/MI - ANNO 33 N° 5 Maggio2018 A Trieste il sindaco Roberto Dipiazza ha visitato la delegazione, incontrando la responsabile Antonietta Falciano e promettendo l’apertura di una nuova sede ANVOLT in città. pag. 7 La dr.ssa Marina Garassino dell’Istituto Tumori di Milano ci parla di ricerca e in particolare delle nuove prospettive nella lotta al tumore al polmone. pag. 5 N onostante venire a Cuneo significhi per noi spesso il dispiacere di pren- dere un gran freddo e anche un po’ di pioggia, la delegazione ANVOLT locale ci assicura sempre un sorriso. È quello di Ombretta Colucci, la vice delegata, che ha fatto della missione dell’associazione non solo una vera ragione di vita, ma anche un compito da prendere con gran- de gioia ed entusiasmo. Lo avevamo capito già dal nostro primo incontro del 2016, ai tempi dell’apertura dell’ufficio, lo comprendiamo meglio ora quando deci- diamo di ascoltare il suo racconto per dedicarle la prima pagina del giornale. «Ho iniziato all’improvviso» ci dice la nostra vice delegata «perché il compagno di mia figlia Simone aveva intrapreso la strada per diventare responsabile. Mi La passione di Ombretta per ANVOLT Cuneo Ombretta Colucci, vice delegata ANVOLT Cuneo «C ari amici, il mese di maggio ci vede protagonisti nella lot- ta contro il fumo delle sigarette, mic- cia terribile per innescare il tumore del polmone e non solo, vera e pro- pria arma da debellare il prima possibile. Le scuole vedono le premiazioni dei bambini che hanno parteci- pato al nostro concorso “Lotta al tabagismo” e in occasione della Giornata Mondiale contro il Tabagi- smo, il 31 maggio, i vincitori si recheranno a Roma per una setti- mana premio che prevede anche l’u- dienza da Papa Francesco. Un appuntamento fondamentale che rappresenta al meglio lo spirito della nostra associazione. Che non si fer- ma mai, prova ne siano il convegno che si è svolto a Trento sulla preven- zione oncologica nella regione, giun- to alla sua sesta edizione, o la visita del sindaco di Trieste Dipiazza nella nostra delegazione loca- le, per dare sostegno all’attività dei suoi volon- tari e offrire la promessa dell’apertura di una nuo- va sede in quel di Porto Vecchio. Sono piccoli mattoni nella costruzio- ne del nostro mondo anticancro, un cantiere virtuoso e sempre aperto che ci vedrà ogni giorno protagonisti in difesa della salute delle persone, e in prima linea nell’assistenza ai pazienti oncologi- ci. Un saluto a tutti». Paolo Gentiloni, politico e Presidente del Consiglio: «Plaudo al mondo del volon- tariato, lo considero un dato sociale che esprime il meglio della realtà del nostro paese e che va incorag- giato e sostenuto in ogni modo. I volontari sono persone comuni che sanno tirare fuori qualcosa di davvero speciale. Ci sono tanti italiani che si stanno dando da fare per aiutare le persone in difficoltà e che dobbiamo ringraziare uno per uno. È dovere di tutti noi aiutare i più deboli, e soprat- tutto chi è malato, a ottenere una qualità di vita migliore. Fare bene, tra l’altro, non aiuta solo chi è in difficoltà, ma fa star bene chi lo fa. È un modo per dare una mano a chi ha bisogno, ma allo stesso tempo di nutrire il proprio spirito con qualcosa di positivo. Invito quindi tutti a dedicare un po’ del proprio tem- po libero agli altri, ci sono tanti modi di farlo e sono tutti virtuosi. In particolare, il volontariato in ambito oncologico è davvero fonda- mentale». Testimonianza il Presidente Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201 Maggio 2018 imp..qxp_Aprile 2018 03/05/18 10:43 Pagina 1

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Poste Italiane S.p.A. Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 2 – LO/MI - ANNO 33 N° 5 Maggio 2018

A Trieste il sindaco Roberto Dipiazzaha visitato la delegazione, incontrandola responsabile Antonietta Falciano epromettendo l’apertura di una nuovasede ANVOLT in città. pag. 7

La dr.ssa Marina Garassinodell’Istituto Tumori di Milano ciparla di ricerca e in particolare dellenuove prospettive nella lotta altumore al polmone. pag. 5

Nonostante venire a Cuneo significhiper noi spesso il dispiacere di pren-

dere un gran freddo e anche un po’ dipioggia, la delegazione ANVOLT locale ciassicura sempre un sorriso. È quello diOmbretta Colucci, la vice delegata, cheha fatto della missione dell’associazionenon solo una vera ragione di vita, maanche un compito da prendere con gran-de gioia ed entusiasmo. Lo avevamocapito già dal nostro primo incontro del2016, ai tempi dell’apertura dell’ufficio, locomprendiamo meglio ora quando deci-diamo di ascoltare il suo racconto perdedicarle la prima pagina del giornale.«Ho iniziato all’improvviso» ci dice lanostra vice delegata «perché il compagnodi mia figlia Simone aveva intrapreso lastrada per diventare responsabile. Mi

La passione di Ombretta per ANVOLT Cuneo

Ombretta Colucci, vice delegata ANVOLT Cuneo

«Cari amici, il mese di maggioci vede protagonisti nella lot-

ta contro il fumo delle sigarette, mic-cia terribile per innescare il tumoredel polmone e non solo, vera e pro-pria arma da debellare ilprima possibile. Le scuolevedono le premiazioni deibambini che hanno parteci-pato al nostro concorso“Lotta al tabagismo” e inoccasione della GiornataMondiale contro il Tabagi-smo, il 31 maggio, i vincitorisi recheranno a Roma per una setti-mana premio che prevede anche l’u-dienza da Papa Francesco. Unappuntamento fondamentale cherappresenta al meglio lo spirito dellanostra associazione. Che non si fer-

ma mai, prova ne siano il convegnoche si è svolto a Trento sulla preven-zione oncologica nella regione, giun-to alla sua sesta edizione, o la visitadel sindaco di Trieste Dipiazza nella

nostra delegazione loca-le, per dare sostegnoall’attività dei suoi volon-tari e offrire la promessadell’apertura di una nuo-va sede in quel di PortoVecchio. Sono piccolimattoni nella costruzio-ne del nostro mondo

anticancro, un cantiere virtuoso esempre aperto che ci vedrà ognigiorno protagonisti in difesa dellasalute delle persone, e in prima lineanell’assistenza ai pazienti oncologi-ci. Un saluto a tutti».

Paolo Gentiloni, politico ePresidente del Consiglio:«Plaudo al mondo del volon-tariato, lo considero un datosociale che esprime il megliodella realtà del nostropaese e che va incorag-giato e sostenuto inogni modo. I volontarisono persone comuniche sanno tirare fuoriqualcosa di davverospeciale. Ci sono tantiitaliani che si stannodando da fare per aiutare lepersone in difficoltà e chedobbiamo ringraziare unoper uno. È dovere di tutti noiaiutare i più deboli, e soprat-tutto chi è malato, a ottenere

una qualità di vita migliore.Fare bene, tra l’altro, nonaiuta solo chi è in difficoltà,ma fa star bene chi lo fa. Èun modo per dare una mano

a chi ha bisogno,ma allo stessotempo di nutrireil proprio spiritocon qualcosa dipositivo. Invitoquindi tutti adedicare un po’del proprio tem-

po libero agli altri, ci sonotanti modi di farlo e sonotutti virtuosi. In particolare,il volontariato in ambitooncologico è davvero fonda-mentale».

Testimonianzail Presidente

Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201

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Dal “Rapporto Osservasa-lute” curato dall’Osser-

vatorio Nazionale sulla Salu-te nelle Regioni Italiane, l’ap-puntamento annuale che for-nisce i risultati dello stato disalute della Sanità Pubblica,si evince che in Italia c’è unaforte diminuzione della mor-talità per malattie croniche etumori. Questo dato confer-ma che la prevenzione fun-

ziona davvero, ma purtrop-po anche che esistono ancoradei limiti del sistema sanita-rio nazionale che non riesce aessere efficiente in tutta lapenisola. Si riscontra infattiun vero e proprio dislivellonella sanità in termini di ser-vizi erogati, strutture sanita-rie ed efficienza delle presta-zioni fra nord e sud. Il sud haun tasso di mortalità che vadal 5 al 28% e la Campania fala parte del leone in negativoed è la regione con i dati peg-giori. Tutto ciò è dovuto ascelte politiche e gestionalierrate e anche a input prove-nienti dalla popolazione chenon vengono rilevati a suffi-cienza. Ricordiamoci che “La

Repubblica tutela la salutecome fondamentale dirittodell’individuo e interessedella collettività...” quindinon ci stancheremo mai digridare che con la prevenzio-ne si salvano delle vite uma-ne. Con tutte le manifestazio-ni e interventi sul territoriofinalizzati all’insegnamentodi stili e comportamenti divita corretti, col materialeeducativo e d’informazione,non ultima la campagna sultabagismo rivolta ai bambinidelle elementari e alla lorofamiglie dove è fondamenta-le il lavoro dei più piccolisugli adulti, ANVOLT è unadelle protagoniste italianedella prevenzione. Con i suoi

35 anni di attività percepiscel’utilità di certe dinamiche epuò affermare con orgoglioche, ogni anno, molte vitevengono salvate proprio gra-zie all’attività dei suoi volon-tari e al sostegno di tutti isuoi amici. La prevenzione sideve insegnare già nei primianni di vita, per questodev’essere approfonditadall’asilo fino alle superioriaffinché dia esiti positivi allavita di ognuno di noi. Ilnostro compito è anche quel-lo di ideare e costruire tantiinterventi finalizzati alla pre-venzione, da replicare conl’aiuto di tutto il no-profitcercando di colmare le lacu-ne esistenti. F/T

editoriale

RACCONTIAMO I NOSTRI VOLONTARI

sono detta “perché non provare?” e hocominciato con lui il tirocinio in quel diGenova. Il mondo del volontariato miaveva sempre incuriosito anche se nonc’era mai stata la possibilità di accostar-mici a livello pratico, con ANVOLT mi cisono invece buttata dentro con moltapassione».

LA SCOPERTA DI UN MONDOEd è proprio una storia di passione quel-la che ci racconta Ombretta, che la vedeletteralmente tirare su la delegazione diCuneo insieme al genero, occupandosidi varie mansioni. «Naturalmente» cispiega «esiste un lavoro da ufficio, chebisogna sbrigare, ma ho capito fin dasubito che la parola chiave qui sarebbestata davvero passione, per quella che èla missione di aiutare le persone amma-late di cancro». Ed ecco che Ombretta,oltre all’attività amministrativa, cominciaa fare telefonate per informare dell’atti-vità di ANVOLT in città e, quando capita,anche a ricoprire il ruolo di esterna perla raccolta fondi. «Questi incarichi mihanno regalato quello che è il senso piùprofondo dell’attività di volontariato, valea dire il contatto con le persone. E con-vinto che l’attività che portiamo avantisia indispensabile». Ombretta parla conmalati e familiari, ma anche con moltagente sola e che ha unicamente bisognodi un po’ di compagnia. Tutto questo lefa capire fino in fondo il significato realedella sofferenza e, per contrasto, delvalore di chi, anche solo con poche

parole, è in grado di dare un sostegnoimportante agli altri. «In questo modo èvenuta fuori tutta la mia passione perquesto mondo» continua «perché dentrodi me avevo sempre pensato con gioiaal fatto che esistessero persone che tra-scorrevano l’esistenza a occuparsi deglialtri. Di colpo, sono diventata anche iouna di loro e l’unico modo per affrontarequesta nuova sfida era farlo con entusia-smo».

IL SEGRETO DEL SUCCESSOL’attività Ombretta cresce di pari passocon quella di ANVOLT Cuneo, pur tratante difficoltà, soprattutto quella dicoprire una provincia dal territorioimmenso, non per niente definita “gran-da”, in dialetto, per la sua vastità. «Mapian piano abbiamo capito che eraimportante arrivare a tutti, anche agliassistiti che vivono nelle zone più imper-vie, perché in questo modo l’associazio-ne rappresenta un punto di riferimentoconcreto per gli abitanti di città e provin-cia». Che, da poco, possono contareanche su un nuovo servizio, quello del-l’ambulatorio di recente inaugurato. Ilservizio di ambulatorio di ANVOLTCuneo offrirà agli utenti la possibilità dieffettuare visite di prevenzione ginecolo-giche, proctologiche e dermatologiche,uno spettro di servizi che, nelle intenzio-ni, sarà in grado di “dare il la” al decollodefinitivo della delegazione. «Ma l’inten-zione» ci spiega Ombretta «è quella diacquistare, il prima possibile, un eco-

La passione di Ombretta per ANVOLT Cuneosegue da pag. 1

Simone Ruzza è il delegato ANVOLT aCuneo: «Il bilancio di questi primi due anni,molto faticosi e intensi, di attività è positivo.Siamo una realtà già conosciuta nel territo-rio cittadino e nella provincia, grazie soprat-tutto a quello che possiamo considerare ilnostro vanto: non dire mai di no a nessunoche ci richieda dell’assistenza per una pato-logia oncologica. Ora l’apertura dell’ambula-torio, che sta già facendo registrare ottimidati di affluenza, ci consentirà di fare unulteriore salto di qualità nell’offerta dei servi-zi e di poterci considerare una delegazionecompiuta a tutti gli effetti. Voglio ringraziaretutti i volontari che hanno partecipato conme alla messa in piedi di ANVOLT Cuneo inquesti due anni. Grazie anche al loro entu-siasmo possiamo guardare al futuro conestrema fiducia».

Protagonisti di una missione speciale

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RACCONTIAMO I NOSTRI VOLONTARI

Luigi Simonetti è un volontario diANVOLT Cuneo che si occupa in par-ticolare di accompagnamento dimalati e della raccolta fondi

Perché è volontario?«È un mondo che mi appartiene da

tanto tempo, prima di ANVOLT eroinfatti volontario presso un’altra asso-ciazione sempre in ambito oncologico.Lo faccio perché amo essere utile aglialtri e poi perché ho perso mio padre acausa di questa brutta malattia. L’assi-stenza ai pazienti oncologici è quindiun argomento che mi tocca nel profon-do».Di cosa si occupa presso la delega-zione di Cuneo?«Sono adetto all’accompagnamento

dei malati e alla raccolta fondi. Quindi,sono la faccia della delegazione verso isuoi sostenitori più diretti, che le offro-no una donazione».Che tipo di compito è quest’ultimo?«Di grande responsabilità, proprio

perché incontri le persone che tisostengono e si aspettano che tu dialoro sicurezza sull’attività che svolgia-mo. La serietà e puntualità dei serviziche eroghiamo mi è molto utile perquesto».Come è vista ANVOLT nella città diCuneo, secondo la sua esperienzada volontario?«Come un servizio molto utile e affi-

dabile, da tutti quelli che la conoscono.Se devo trovare un difetto, pensodovremmo arrivare ad ancora più per-sone, perché non tutti sanno dellanostra esistenza».Qual è il segreto per essere un buonvolontario?«Credere in quello che si fa e

affrontare ogni situazione con un sorri-so ed entusiasmo».Qual è il suo rapporto con Ombret-ta?«Ottimo, di grande collaborazione.

Io la considero una sorta di sorellamaggiore, una figura con cui è bello eutile confrontarsi».

PREVENZIONE

967 UTENTIASSISTITI

12.376ACCOMPAGNAMENTI

SOCIALI

236 OSPITI PRESSO I NOSTRI

ALLOGGI

ASSISTENZA

grafo portatile per poterci recare nelleaziende della zona dotate di infermeria,ed effettuare visite di prevenzione sulposto con i nostri medici». Il piano èambizioso e direttamente proporzionaleall’entusiasmo con cui la vice delegataci racconta della sua attività. Della qua-le appare, man mano che scorrono iminuti, sempre più fiera. Un’attività che,secondo lei, possiede un segreto fonda-mentale, che ci rivela alla fine del nostroincontro. «Il segreto di ANVOLT Cuneopenso sia che fa sempre quello che pro-mette. Sembra scontato, ma in molterealtà, anche di volontariato, non è così.Prendere un impegno e portarlo a termi-ne è segno di grande serietà. Noivogliamo essere un’associazione affida-bile e venire, di conseguenza, conside-

rati come tali. Abbiamo fatto tanto in dueanni, ora contiamo di crescere con lastessa velocità anche in futuro». A forzalarghi sorrisi, e soprattutto di affidabilità,anche questo ci sembra un obiettivoraggiungibile. Lo auguriamo a tutti ivolontari di ANVOLT Cuneo.

Ombretta con la figlia Eleonora e la nipotina

«L’assistenza ai pazienti oncologiciè un argomento che mi tocca

nel profondo»

ASSISTENZA ASSISTENZA

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Le colline dell’alta Langa, in primavera,sono bellissime anche quando piove.Ma raggiungere qualsiasi paese in

zona sotto il diluvio non è facile. La cosa piùbrutta è che non puoi goderti il panoramaincantevole. Perché se guidi, l’attenzionealle tante curve dev’essere estrema. Per nonparlare di chi sta sui sedili posteriori dell’au-to. Da lì il paesaggio diventa addirittura pocoaffascinante, soprattutto se ti arriva la nau-sea. Insomma, il viaggio fino a casa dellanostra assistita Cesarina a Camerana non èstato un piacere in questi primi giorni di apri-le. Perché i quasi 30 km per raggiungerladall’uscita dall’autostrada a Ceva sonodiventati un incubo. Che però non ha maiimpaurito i volontari della delegazioneANVOLT di Cuneo, arrivati qui, partiti e ritor-nati in automobile per un totale di 20 voltenell’ultimo anno. Per prendere la signoraCesarina, portarla per la radioterapia all’o-spedale Santa Croce di Cuneo e poi lasciar-la nelle mani sicure e forti del marito Anniba-le. Il suo sorriso, l’aspetto fisico che emanaenergia positiva e la gentilezza elargita nellagiusta misura, per non dare fastidio agli ospi-ti, ci stupiscono. Il cortile della bella casa di

campagna è suggestivo, i prati verdi conintorno qualche albero da frutta sono meravi-gliosi e la chiesetta, apparsa all’improvvisodietro il fienile, è un gioiello. Ma non possia-mo neanche ammirarli a lungo, perché faancora freddo nonostante la primavera. Eallora accettiamo con piacere l’invito dellasignora a farci un caffè e a berlo insieme nel-la cucina al secondo piano della casa. Nelfrattempo ci raggiunge suo marito Annibalecon una battuta pronta per tutto: dal caffè100% milanese ma preparato nel modo uni-co delle Langhe, alla “minaccia” di farle farea maggio in un giorno cento km nei boschidietro casa per raccogliere funghi. Ridiamotutti e una spinta decisiva al buon umore ladà anche il già citato caffè di una prestigiosacasa di Milano. Così, seduti intorno al tavolodella graziosa cucina, impariamo che ades-

so, vinta la brutta malattia, lei ha un solosogno. Sbagliato se pensate a qualche lun-go viaggio transatlantico o a una vacanza inqualche meta paradisiaca. No, Cesarinavuole prendersi cura, fino a quando il BuonDio glielo permetterà, dei fiori del suo giardi-no. Nient’altro, ma che quel desiderio siarealizzato a fianco del suo Annibale e, ognitanto, insieme al loro unico figlio. Rimanendosempre sul filone del buon umore, veniamo a

sapere che lei ha scoperto di avere il cancroal seno che l’ha colpita qualche tempo fa dalsuo dentista! È andata da lui per una sempli-ce otturazione e si è lamentata per un doloreal seno. Lui l’ha ascoltata attentamente e hafatto diagnosi senza neanche toccarla, ordi-nandole di recarsi subito all’ospedale diCuneo. Ci è andata l’indomani, il tumore èstato confermato e dopo qualche giornol’hanno operata. Poi è tornata a casa, ma inseguito le sono state prescritte 20 sedute diradioterapia. Però Cuneo è distante 75 km,doveva recarsi lì per le sedute a un’ora preci-sa, ma non avendo la patente era necessa-rio utilizzare il trasporto interurbano. Il suodentista le ha consigliato di rivolgersi per unaiuto a una lega nazionle per la lotta contro itumori molto famosa, ma da lì le hannorisposto che non potevano fare così tantastrada solo per un paziente, 300 km in totale.E proprio in questo momento le ha telefonatoper chiederle il solito contributo la volontariaOmbretta di ANVOLT Cuneo, l’unica asso-ciazione cui si era dimenticata di chiedereuna mano. Ha risposto solamente “Questavolta sono io ad avere bisogno di voi!” e ilgiorno dopo la vettura con il logo della nostraassociazione si è fermata davanti a casasua. Così è stato per 20 giorni, il temponecessario per le sedute di radioterapia, perle quali i volontari Patrick e Alessandro sonostati “sempre puntuali, educati, gentilissimi eanche bravi accompagnatori” facendola per-sino divertire. Cesarina è sicura sarà cosìanche quando, a giugno, la porteranno dinuovo a Cuneo per una visita di controllo e asettembre per una mammografia. Infine, allasolita domanda su cosa suggerirebbe adANVOLT per diventare migliore, ci ha rispo-sto con un “niente”. Ma prima di salutarci hamormorato a se stessa: “Me lo sono chiestamille volte come riescano ad assistere tantepersone che vivono così lontano...”. R/M

«La lunga strada verso casa di Cesarina»

STORIe dA uN MONdO SeNzA PAuRA

Di cosa si occupa presso la delegazio-ne di Cuneo?«Di u po’ di tutto, ma in particolare del tra-sporto degli assistiti in ospedale per lecure».Che tipo di impegno è?«Da un certo punto di vista lo definirei gra-voso, perché i chilometri da percorreresono davvero tanti e avere un continuocontatto con chi è stato colpito dallamalattia oncologica non è semplice. Ma cisono anche molte soddisfazioni».Quali?«Dare alle persone un aiuto concreto, ren-dendosi conto di essere veramente utili a

qualcuno. E ricevendo in cambio comevolontari tanta riconoscenza, una sensa-zione impagabile che consiglierei a chiun-que di provare».Questo capita anche con la signoraCesarina?«Sì, il suo è un caso esemplare. La primavolta che siamo andati a prenderla, io e glialtri volontari, quasi non poteva credereche ci recassimo fin là per portarla al San-ta Croce di Cuneo e riportala indietro,dopo i tanti no che aveva ricevuto. Ci haaccolto con un sorriso enorme e, da allo-ra, la gioia di vederci non ha più abbando-nato il suo volto. E neanche noi».

4 Maggio 2018

«I volontari ricevono in cambio tanta riconoscenza»

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Patrick Pezzuto è volontario di ANVOLTCuneo fin dal primo giorno

Cesarina tra il delegato Simone e il marito

La nostra assistita nella cucina di casa

Cesarina col marito e il delegato Simone

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INTeRVISTA

La dr.ssa Marina Garassino è respon-sabile della Struttura Semplice diOncologia Medica Toracico Polmo-

nare presso la Fondazione IRCCS IstitutoNazionale di Tumori di Milano. Di recen-te ha presentato all’American Associationfor Cancer Research di Chicago la ricercaKEYNOTE-189, della quale è stata ultimoautore e pubblicata sul New EnglandJournal of Medicine, che potrebbe cam-biare la pratica clinica contro il tumore alpolmone. L’abbiamo intervistata per ilnostro giornale già nel 2012 e da allora hafatto ulteriori passi, che l’hanno portataal successo internazionale, nella sua car-riera di ricercatrice.

Di che cosa tratta la vostra ricerca?«Della combinazione, fino a poco tempofa non presa in considerazione, di chemioe immunoterapia nel trattamentodel tumore al polmone. Nello specifico,di quello non a piccole cellule non squa-moso metastatico e non mutato, cioè chenon ha alterazioni del gene EGFR né riar-rangiamenti del gene ALK. È stato prova-to, con risultati solidi, che la combinazio-ne dell’immunoterapico  pembrolizu-mab e della chemioterapia a base di plati-no aumenta di molto la sopravvivenza,sia quella generale che quella libera daprogressione di malattia, riducendo del51% il rischio di decesso rispetto allasemplice chemioterapia».

Quanti pazienti sono stati trattati?«La ricerca ha coinvolto 616 pazienti di118 centri: 405 sono stati trattati in primalinea con la combinazione di pembrolizu-mab e chemioterapia a base di platino epemetrexed, mentre 202 hanno ricevutosolo le chemioterapie più un placebo. Siail tasso di risposta, sia la sopravvivenzagenerale e quella libera da malattia sono

state di molto superiori nel gruppo dicombinazione. Diversamente da quelloche si pensava, la chemioterapia, e in par-ticolare quella basata su cisplatino e car-boplatino, ha quindi un’azione sinergicacon l’immunoterapia. Da un lato, infatti,riduce l’attività immunosopressiva mes-sa in atto dal tumore, dall’altro provocala cosiddetta morte immunologica: le cel-lule tumorali, morendo, rilasciano mole-cole che attivano il sistema immunitario.In questo modo si aumentano le possibi-lità che i linfociti T riconoscano e attac-chino il cancro. Allo stesso tempo l’im-munoterapia, con il pembrolizumab,potenzia la risposta immunitaria dell’in-dividuo contro il tumore attraverso ilinfociti T».

Che cosa significa questo risultato per ipazienti?«È un risultato inatteso, innanzitutto, eun passo importante per molti di loro. Sipensava che la chemioterapia non fossela migliore compagna dell’immunotera-pia, perché oltre alle cellule tumoraliuccide anche i linfociti. Ma negli ultimitempi si è capito che in realtà ha impor-tanti proprietà immuno-modulanti, chesono alla base razionale di questo studio.E se l’immunoterapia con pembrolizu-mab può essere oggi somministrata inprima e seconda linea solo in chi ha un’e-spressione elevata di uno specifico mar-catore, il PD-L1, con questo studio, inve-ce, dimostriamo che tutti i pazienti bene-ficiano della combinazione di pembroli-zumab e chemioterapia, indipendente-mente dall’espressione di PD-L1».

I risultati dello studio sono in grado dicambiare la pratica clinica contro iltumore al polmone?«Probabilmente sì, stiamo attendendo ilvia libera dalle autorità per poter produr-re farmaci, conseguenti a esso, in gradodi cambiare il corso delle cose».

Quanto è importante, al fine di identifi-care la migliore strategia terapeutica,

una corretta selezione del paziente giàal momento della diagnosi?«Le evidenze dimostrano che anticipareil prima possibile l’immunoterapia è lastrada migliore da seguire. Il test di PD-L1 effettuato alla diagnosi è fondamenta-le per stabilire l’opportunità di sommini-strare questa importante opportunitàterapeutica in prima linea nei pazienticon tumore del polmone non a piccolecellule metastatico (il 70% dei pazientiarriva alla diagnosi in fase avanzata). Pergarantire un’ottimale esecuzione del testalla diagnosi, risulta fondamentale acqui-sire una sufficiente quantità di tessutooltre a ottimizzare la gestione multidisci-plinare del paziente».

Una volta ottenuti questi risultati cosa ènecessario ancora fare?«Rimangono dei buchi da indagare, conquesti risultati possiamo pensare di deci-dere, paziente per paziente, su usare solol’immunoterapia o associata alla chemio.Ma non siamo ancora a livello di targettherapy, quando potremo associare apaziente giusto il farmaco giusto».

Qual è la situazione del fumo di sigaret-te oggi in Italia?«Purtroppo pessima, abbiamo dati terri-bili, in particolare sulla popolazione fem-minile. Negli ultimi 5 anni si è registratoaddirittura un 26% in più di fumatrici trale teenager, e questo dato ci porta sulpodio dei peggiori, a livello europeo,insieme con Turchia e Bulgaria. Non si faa sufficienza sotto questo punto di vista ele sigarette sono ancora protette da inte-ressi troppo forti. È ora di cambiare ilcorso delle cose».

di Marco Infelise

«Un passo importante contro il tumore al polmone»

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Dr.ssa Marina Garassino

Istituto Tumori di Milano

Fin dalla sua istituzione, risalente al1928, la Fondazione IRCCS “IstitutoNazionale dei Tumori” (INT) di Milanosvolge, in coerenza con la programma-zione nazionale e regionale, l’attività diassistenza sanitaria e di ricerca biomedi-ca e sanitaria, di tipo clinico e traslazio-nale, confermandosi, in questo, comecentro di riferimento nazionale. L’istitutosi pone come polo di eccellenza per leattività di ricerca pre-clinica, traslazionalee clinica, e di assistenza.

La dr.ssa Garassino nel suo studio

Maggio 2018 imp..qxp_Aprile 2018 03/05/18 10:43 Pagina 5

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6 Maggio 2018

NeWS IN PILLOLe

di Edoardo Tesolin

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L’iconica tuta rossadi Deadpool si

colora di rosa per unanobile causa, la raccol-ta fondi per combatte-re il cancro. Il merce-nario chiacchierone dicasa Marvel, interpre-tato da Ryan Rey-nolds, ha aperto, all’i-nizio del mese di apri-le, un’asta proponen-

do come pezzo forte il suo costume. Il ricavato dell’asta verràinvestito nella campagna “Fuck Cancer”, nome omen, orga-nizzata dall’associazione no profit Omaze.

Fonte: Repubblica

Perché la chemio fallisce in alcuni pazienti ? Questa è ladomanda che si sono posti i ricercatori americani della

Harvard Medical School diBoston guidati dall’italianoPier Paolo Pandolfi. La ricer-ca ha portato alla conclusio-ne che è il Dna spazzatura lacausa della resistenza dialcune cellule tumorali aichemioterapici. I ricercatorihanno tratto questa conclu-sione sfruttando non solo i grandi database, che stanno pren-dendo sempre più piede in questi anni, ma anche la tecnolo-gia Crisp di manipolazione del Dna.

Fonte: Cell

Nemmeno le barriere linguistiche, o le differenze cultura-li, sono più un ostacolo nella lotta contro il cancro: que-

sto è lo scopo dell’incontro, tenutosi lo scorso 15 aprile, del-l’Istituto nazionale dei tumori di Milano e dell’Associazionedegli Alumni dell’università di Zhejiang in Italia. «La lot-ta al cancro non può e non deve avere confini» dice Giusep-pe Procopio, responsabiledell’Oncologia medica genito-urinaria dell’Int di Milanodurante l’evento. Altri voltinoti: Wang Huijuan, il consolegenerale, il presidente dell’IntEnzo Lucchini e il presidenteeletto Aiom Giordano Beretta.

Fonte: Healtdesk

Nel 2006 fu lanciato un ambiziosoprogramma: “Cancer Genoma

Atlas”, il cui scopo era di creare unatlante che raccogliesse tutte lemutazioni responsabili del cancro,a distanza di dodici anni tutti idati raccolti sono stati appenapubblicati. Conosciuta tra i ricer-catori con il nome di “Pan CancerAtlas” (Atlante universale del Can-cro) , l’imponente opera contiene i datidi più di diecimila pazienti e cataloga ben33 tipi diversi di cancro. Questo colossale sforzo permetterà unprimo passo verso quel nuovo approccio della medicina real-mente personalizzata che i dottori invocano da anni.

Fonte: Corriere della Sera

La comunità cinese di Milanocontro il cancro

Dna spazzatura?Ecco perché la chemio fallisce!

Una fitta rete di cavità connesse tra di loro e ricolme di liquido presente in tutto l’organi-smo, praticamente il più grande organo che il corpo umano possegga. Ed era rimasto

“nascosto” per tutto questo tempo. Chiamato “Interstizio”, è il frutto della ricerca da partedell’Università di New York e dal Mount Sinai Beth Israel Medical Center. Per quanto si stiaancora speculando sull’effettiva funzione di questo organo, probabilmente legato al mantenereidratato dall’organismo, si teme che possa permettere una “via di fuga” alle cellule tumorali.«Questa scoperta può portare enormi progressi nella medicina, compresa la possibilità di uti-lizzare campioni di fluido interstiziale come strumento diagnostico», ha commentato NeilTheise, patologo della New York University School of Medicine e tra gli autori della ricerca.

Fonte: Scientific report

Fottiti cancro

Un nuovo organo favorisce la diffusione del cancro?

NeWS IN PILLOLe NeWS IN PILLOLe

Presso il Chiostro del Convento di Santa MariaSopra Minerva a Roma è stato presentato il 15°

Rapporto Annuale “Ospedali & Salute 2017”, pro-mosso dall’AIOP – Associazione Italiana OspedalitàPrivata – sotto la direzione del noto sociologo NadioDelai. Quello che emerge dal documento è un ulte-riore peggioramento delle condizioni di accesso e diutilizzo delle strutture e dei servizi da parte deipazienti e delle loro famiglie, e un logoramento pro-

gressivo delle prestazioni da parte del sistema sanita-rio pubblico. Di contro, viene evidenziata la reazionedei pazienti e delle loro famiglie che ricorrono a spe-se sanitarie extra acquisendo prodotti e servizi diret-tamente sul mercato, che possano integrare o sosti-tuire quelli offerti dalle strutture pubbliche. La con-clusione è che il Patto sul Welfare, basato sui principidi universalità e solidarietà, risulta oggi in Italiasignificativamente indebolito. Rendendo ancora piùfondamentale l’intervento del volontariato.

Una radice comuneper tumori diversi

Rapporto Ospedali&Salute

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VITA dI ASSOCIAzIONeanvolt anvolt anvolt

TriesteContinuano le iniziative nella nostradelegazione triestina. A marzo, pres-so la sede dell’Ordine dei Medici, si ètenuto un seminario sul diritto adaccedere alle cure palliative, organiz-zato in collaborazione con l’associa-zione Amici dell’Hospice Pineta. Èpartito poi il progetto “ANVOLT incon-tra i ragazzi!”, per il quale si sonotenute le prime lezioni di prevenzioneall’Istituto I.S. “Carducci-Dante”.Abbiamo iniziato con l’educazione aicorretti stili di vita, proseguendo conla dermatologia per continuare ilnostro percorso con la ginecologia.Ringraziamo i nostri medici che han-no dato la loro disponibilità per l’ini-ziativa. I volontari della nostra sedelocale hanno poi anche avuto l’onoredi ricevere la visita del sindaco diTrieste Roberto Dipiazza che, attra-verso il suo portavoce, ha promessol’apertura di una nuova sedeANVOLT presso Porto Vecchio.

TrentoSi è svolta, presso il Castello delBuonconsiglio, la sesta edizione delconvegno organizzato da ANVOLTTrento “Chi arriva primo vince, anchenella lotta ai tumori”. Quest’anno si èparlato di prevenzione, ma anche dicure all’avanguardia, speranza e qua-lità di vita dei pazienti oncologici.Temi portanti sono stati il ruolo del-l’HPV in entrambi i sessi, e la preser-vazione della fertilità nei pazientioncologici. Accolti dalla nostra dele-

gata Elisa Zeni, ospiti prestigiosi dellasanità locale si sono confrontati suqueste tematiche, mentre l’assessoreLuca Zeni ha ancora una volta ricor-dato l’importanza della prevenzione edell’umanizzazione delle cure. Lanostra delegata ha anche annunciatoper luglio l’organizzazione di un even-to benefico originale: una sfilata chevedrà protagonisti modelli speciali,persone malate che per un giornosaliranno in passerella per offrire lapropria testimonianza nella lotta aitumori.

La delegata Antonia Falciano col sindacodi Trieste Roberto Dipiazza

Maggio 2018 imp..qxp_Aprile 2018 03/05/18 10:43 Pagina 7

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8 Maggio 2018 Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201

Il tema della comunicazione tra medico epaziente assume evidente rilevanza inrelazione a qualsiasi problematica di

salute, ma diviene di fondamentale impor-tanza quando la patologia presenti conno-tazioni di particolare gravità. L’esatta com-prensione delle condizioni del proprio statodi salute e delle prospettive terapeuticheconsente infatti al paziente di poter decide-re in piena consapevolezza se affrontare

una certa cura o un intervento e comunque di poter disporre di tutte leinformazioni possibili per avere un quadro il più realistico possibile dellapropria situazione. Tuttavia due principali ostacoli si frappongonousualmente ad una lineare ed efficace comunicazione tra sanitari edammalati: in primo luogo vi è la intrinseca difficoltà legata alle questionimediche, poiché la complessità della medicina spesso impedisce unasemplificazione dei contenuti; a ciò si aggiunga che il linguaggio e lemodalità comunicative utilizzate dal medico possono ulteriormentecomplicare la comprensione. Si pensi all’utilizzo di termini tecnici, mache possono risultare incomprensibili per chi non abbia le conoscenzeadeguate, oltre al fatto che non sempre il medico è in grado di dedicareil tempo necessario a far comprendere la situazione all’ammalato. Percontro, è altresì vero che i pazienti non hanno tutti la stessa facilità dicomprensione - in ragione delle proprie condizioni personali e culturali

– risultando così a volte davvero difficile anche per il medico più attentopoter veicolare il corretto messaggio. La Sezione III della Corte di Cas-sazione ha recentemente affrontato questo tema attraverso la senten-za n. 6688 del 2018, puntualizzando “l’obbligo di una informazione delpaziente da parte del medico che sia effettuata in modo completo e conmodalità congrue […] dato che il medico ha come soggetto della suaattività un corpo altrui. La giurisprudenza di questa Suprema Corte hasviluppato il concetto della necessaria informazione non solo riguardoalla decisione di sottomettersi ai trattamenti proposti dal medico – ilcosiddetto e ben noto consenso informato – ma altresì laddove laconoscenza concerne risultati diagnostici così da costituire il presuppo-sto dell’esercizio del diritto di autodeterminazione in ordine a sceltesuccessive della persona-paziente”. Dunque una adeguata informazio-ne non tutela solamente il diritto all’integrità psicofisica del soggetto,bensì anche l’altrettanto importante diritto all’autodeterminazione. Ilrispetto della dignità della persona non può prescindere dal considera-re la stessa quale soggetto e non oggetto, capace di decidere per séalla luce di circostanze che devono essere rappresentate in modo frui-bile e comprensibile. Per tali ragioni la Cassazione ha condannato unospedale a risarcire i danni morali e per perdita di chance subiti da unpaziente - poi purtroppo deceduto per patologia oncologica - rispetto alquale erano stati eseguiti diversi esami diagnostici che avevano rileva-to la presenza della malattia, senza tuttavia che i medici avessero cor-rettamente informato il malato della gravità del suo stato di salute.

Il medico e la comunicazione con il paziente

Sede amministrativa: 20124 Milano Via Montegrappa, 6 - tel.: 02 6884053 - fax: 02 6880158 Sede nazionale: 20158 Milano via G. Guerzoni, 44 - tel.: 02 66823761 - fax: 02 69002811 Sede operativa sanitaria: c/o Osp. Niguarda Cà Granda Mi - tel.: 02 64442151 - fax: 02 66104836c.c. bancario M.P.S. agenzia 10 cod. iban IT 29A 01030 01633 000061266296 c.c.postale 28903201

SediANVOLT in Italia

AGRIGENTOVia M. Cimarra, 40/a Tel.: 0922 815800sede operativa: Siculiana: via Roma 3 Tel.: 0922 815800

60125 ANCONAVia Marini 21 - Tel.:071 54411 - Fax: 071 55243cod. IBAN IT42 P 01030 02610000063190735 c/o M.P.S.

24122 BERGAMOVia J. Palma il Vecchio, 59/61- Tel. 035 249093 - Fax 035 248815cod.IBAN IT94 W 03111 11108 000000033055 (Ag: Banca Popolaredi Bergamo - Fil. Piazza Pontida)

39100 BOLZANOVia Resia 26/B - Tel. 0471 918903 - Fax 0471 920514cod.IBAN IT 65 P 01030 11600 000000604367 c/o M.P. S.

25122 BRESCIAVia V. Emanuele II 4 - Tel. 030 45425 -Fax 030 280554cell.340 3738196 cod. IBAN IT 20 N 01030 11207 000063200256 c/o M.P.S.

95128 CATANIAVia Etnea 688 - Tel. / Fax 095 432950cod. IBAN IT 41 S 01030 16900 000002412808 C/O M.P.S.

88100 CATANZAROVic. S. Maria Mezzogiorno 9 Tel. / Fax 0961 745008

62012 CIVITANOVA MARCHEVia Fratelli Rosselli 3 - Tel.: 0733 773900 - Fax: 0733 773550cod. IBAN IT 11 C 01030 68872 000000196843 c/o M.P.S. Ag.4992

12100 CUNEOVia Antonio Meucci, 9 - Tel.: 0171 698981 - Fax: 0171 634529cod. IBAN: IT 64 O 01030 10200 000000523478 Ag: M.P.S Filiare 50

61032 FANO (PU)Via Roma 77/a - Tel. 0721 827599 - Fax: 0721 806665cod. IBAN IT 33 N01030 24300 000001259414 c/o M.P.S Ag. 7371

44122 FERRARAVia Franceschini 2 - Tel. Fax: 0532 771844cod. IBAN IT 60 E 01030 13000 000001064934 c/o M.P.S Ag. 760

16124 GENOVAVia S. Luca 12, int. 26 - Tel.: 010 265999 - Fax: 010 265972cod. IBAN IT 49 T 01030 01401 000001329748 c/o M.P.S. Ag.1

26900 LODIViale Milano, 71 - Tel.: 0371 412001 - Fax: 0371 610123cod. IBAN IT 34 A 01030 20301 000000865837 c/o M.P.S Ag.600

30171 MESTRE (VE)Via Mascagni 21 - Tel.: 041 976604 -Fax: 041 976596cod.IBAN IT19 A 01005 02004 000000002345 c/o Naz.del Lavoro

20158 MILANOVia G. Guerzoni, 44 - Tel. 02 66823761 - Fax: 02 69002811cod. IBAN IT 96W 01030 01658 000061183116 c/o M.P.S.

28100 NOVARAVia Marconi 18/ac -Tel. 0321 30220 - Fax 0321 390587cod. IBAN IT 94 L 01030 10101 000061225325 c/o M.P.S.

35138 PADOVAVia Bezzecca 2/4 Tel.: 049 8724958 - Fax: 049 8723547cod. IBAN IT 02 0 01030 62790 000061130267 c/o MPS

90139 PALERMOP.zza Don Sturzo 44 - Tel.: 091 331954 - Fax: 091 323826cod. IBANIT 41R 01030 04600 000063376092 c/o M.P.S.

43123 PARMAVia Orazio, 44/a - Tel. e Fax: 0521 240207cod IBAN IT 74K 01030 12705 000010368196 c/o M.P.S 48121 RAVENNAVia Garatoni 12 - Tel.0544 39465 - Fax 0544 215611cod. IBAN IT 19N 01030 13102 000061224209 c/o M.P.S.

0156 ROMAVia Serravalle di Chienti, 28 - Tel.: 06 8171144 - Fax: 06 41218689cod. IBAN IT95 S01030 03269 000001631887 c/o M.P.S. Ag. 8680

10141 TORINOVia Pollenzo, 27 - Tel. 011 6967799 - Fax: 011 6671261cod. IBAN IT 46 T 01030 01024 000061159240 c/o M.P.S.

38122 TRENTOVia Prepositura 32 - Tel. 0461 232036 - Fax 0461 235300cod.IBAN IT 24 R 08304 01807 000007771835 c/o Cas. Rur. diTn

34135 TRIESTEViale Miramare 3 - Tel. 040 416636 - Fax 040 418677cod. IBAN IT 04 A 063 4002 2101 0000 0009188 - Cas. Risp. F.V.G.

33100 UDINEVia F. Dormisch 62 - Tel. 0432 400965 - Fax 0432 400940cod. IBAN IT 51d 01030 12300 000000731327 c/o M.P.S.

21100 VARESEViale Ippodromo 59 - Tel. / Fax 0332 235625cod. IBAN IT 32Z 0311110812000000014073 UBI Banca Pop.di BG

37134 VERONAVia Legnago, 31- Tel. 045 583908 - Fax 045 504764cod. IBAN IT 31 S 01030 11701 000000630991 c/o M.P.S ag. 701

36100 VICENZAVia Vigna 1 - Tel. / Fax 0444 301160cod. IBAN IT 86 R 057 2811 8030 1557 0367 549 c/o Pop.di Vic.

38068 ROVERETO (Tn)C.so Rosmini 8 - Tel. 0464 420421cod. IBAN IT 24 R 08304 01807 000007771835 c/o Cas. Rur. diTn

38037 PREDAZZO (Tn):Via G. Verdi, 16 - Tel.: 0461 235543

17025 LOANOVia Orsolani, 33/R Tel.: 347 5745626evidenziati in rosso i ns. poliambulatori

Più Prevenzione Meno Cancro rivista di prevenzione e informazione fondata nel 1987 Editore, Redazione e Amministrazione: anvolt-Associazione Nazionale Volontari Lotta Contro I Tumori Fax: 02 6880158 - sito web: www. anvolt.org Direttore Responsabile: Flavio Tesolin Redat-tore Capo:Romano Michelini Realizzazione grafica:Leonardo Vasco, Flavio Tesolin Fotografie:Romano Michelini, Flavio Tesolin Siti Liberi Internet Comitato Di Redazione:Elisabeth Bortolotto, Osvaldo Previato, Eleonora Sannazzari. Redattori:Marco Infelise, Edoardo TesolinTiratura: copie 50.000 Pubblicazione mensile Registrazione del Tribunale di Milano n. 642 del 18/09/87 Poste Italiane S.p.A. Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 2 – LO/MI I dati necessari per l’invio della rivista sono trattati elettronicamen-te e utilizzati dall’editore Associazione Nazionale Volontari Lotta Contro i Tumori per la spedizione della pubblicazione.Ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 è possibile in qualsiasi momento chiedere l’annullamento dell’invio e gratuitamente consultare modificare e can-cellare i dati, o semplicemente opporsi al loro utilizzo scrivendo a: anvolt - Associazione Nazionale Volontari Lotta Contro i Tumori Via G. Guerzoni, 44 - 20158 Milano - Responsabile dati.

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