PORTONOVO IMMOBILIARE s.r.l. · - proprietà Portonovo Immobiliare (porzione oggetto della presente...
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INTERVENTO:
MANUTENZIONE STRAORDINARIA DI SCOGLIERA RADENTE SU CORTE PRIVATA A PROTEZIONE DI IMMOBILE RESIDENZIALE E REALIZZAZIONE DI CONNESSE OPERE TEMPORANEE STAGIONALI DI PROTEZIONE IN LOCALITÀ PORTONOVO IN COMUNE DI ANCONA
PROCEDURA:
VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE
(D.lgs. 152/06 e s.m. e i. – l.r. 3/2012)
PROPONENTE:
PORTONOVO IMMOBILIARE s.r.l. corso Mazzini n. 170 – 60121 Ancona p.IVA: 02394530428
CODICE ELABORATO: TITOLO: V03.2
AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA Relazione tecnica illustrativa
REDAZIONE ELABORATO:
ing. Riccardo Raccosta via Marconi, n. 32 - 60125 ANCONA c.f. RCCRCR57A13G921I pIVA 01012420426 mob. +39.393.2013707 tel. 071.2071236 fax. 071.206601 e-mail : [email protected] p.e.c. [email protected] dott. agronomo Angelo Recchi TECHLand Engineering studio associato pIVA 02328040429 60125 Ancona – Via XXV Aprile, 7 tel +39.0712863409 tel./fax +39.071828 e-mail: [email protected] pec: [email protected]
DATA: REVISIONE: SCALA: AGOSTO 2015
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OPERE DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA DI SCOGLIERA RADENTE SU CORTE PRIVATA A PROTEZIONE
DI IMMOBILE RESIDENZIALE IN LOCALITÀ PORTONOVO E REALIZZAZIONE DI CONNESSE OPERE
TEMPORANEE STAGIONALI DI PROTEZIONE
PROPRIETÀ : PORTONOVO IMMOBILIARE s.r.l.
RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA
DATI DI IDENTIFICAZIONE CATASTALE:
Dati dell'unità immobiliare
L'immobile è censito al Catasto Fabbricati del Comune di Ancona al foglio 150, particella 144
DESCRIZIONE GENERALE
L’area oggetto di richiesta è situata all’estremo sud-est del litorale della Baia di Portonovo (AN) e si colloca
in un più ampio compendio immobiliare-residenziale, anch’esso di proprietà privata, all’interno del quale è
inserita la chiesa di S. Maria di Portonovo. Confina a Nord-Ovest con lo stabilimento “La nuova Capannina”,
a Nord con la Spiaggia Demaniale, a Nord-Est e Sud-Ovest con il complesso residenziale nel quale ricade.
Il lotto è composto da un edificio a carattere residenziale (si sviluppa su di unico livello e presenta le
caratteristiche costruttive ed architettoniche “tipiche” delle residenze sorte lungo la baia di Portonovo) e
dalla sua area di pertinenza, in parte destinata a parcheggio privato ed in parte ad area verde.
Si fa presente che sull’area esiste una servitù di passaggio a favore di soggetto privato terzo.
La scogliera, oggetto di intervento, è sita a Nord lungo il confine con la spiaggia demaniale ed è stata
progettata con il compito specifico di proteggere i manufatti di proprietà Mandolesi dalle continue
mareggiate invernali.
QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO
L’area in oggetto è normata dai seguenti Piani e Regolamenti.
RETE NATURA 2000
Con riferimento al D.P.R. 08.09.1997, n. 357 “Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE
relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi-naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche”
e con riferimento alla rete ecologica diffusa denominata Rete Natura 2000, l’area oggetto di intervento ricade
all’interno del Sito di Interesse Comunitario S.I.C. IT5320006 “Portonovo e falesia calcarea a mare”, della
Zona di Protezione Speciale, istituita ai sensi della Direttiva 2009/147/CE, Z.P.S. IT5320015 “Monte Conero”,
I.B.A. 085 “Monte Conero” e Area Protetta EUAP0203 “Parco Regionale del Conero” (L.R. 21, 23.04.87 - L.R.
11, 02.08.06).
P.P.A.R. REGIONE MARCHE
In relazione ai vincoli paesistico-ambientali vigenti, l’area oggetto di intervento ricade in un’area vincolata ai
sensi D.Lgs. 22.01.2004, n. 42. “Codice dei beni culturali e del paesaggio” – parte III (ex L 1497/39), sul
perimetro della quale è stato poi istituito il Parco Naturale del Conero con L.R. n. 15/1994.
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L’area ricade ai piedi della fascia pede-appenninica del Monte Conero, in area GA DI ECCEZIONALE VALORE
per la riconoscibilità delle caratteristiche geomorfologiche tipiche della Regione Marche.
In relazione ai sottosistemi tematici del sottosistema botanico vegetazionale, la zona di intervento ricade
all’interno dell’area BA DI ECCEZIONALE VALORE, qualitativamente valutata come zona di altissimo valore
vegetazionale inserita nella tipologia dei complessi costieri.
In relazione alla rilevanza dei valori paesaggistici, la zona di intervento ricade nelle aree A DI ECCEZIONALE
VALORE, e precisamente la n. 5 denominata Conero.
Tra gli edifici e manufatti extra urbani censiti ai sensi dell’art. 40 del Piano Paesistico, nelle vicinanze del
manufatto oggetto di intervento vengono segnalati quali beni storico culturali del Comune di Ancona la Torre
De Bosis, detta TORRE DI PORTONOVO (n. 3 elenco Comune di Ancona), e la chiesa di S. Maria di Portonovo,
detta CHIESA DI PORTONOVO (n. 22 elenco Comune di Ancona), in quanto edifici di valore storico tutelato.
In relazione al tema dei luoghi archeologici e di memoria storica, l’area oggetto di intervento ricade all’interno
della zona classificata come area di PARTICOLARE INTERESSE ARCHEOLOGICO.
PIANO DEL PARCO DEL CONERO - VARIANTE GENERALE
Con la Variante Generale al Piano del Parco del Conero, l’area di intervento viene inserita nell’Ambito
Territoriale Naturale (ATN), Sub Ambito Territoriale Costa e Falesia (SAT N1), all’interno della Unità
Territoriale Elementare Portonovo (UTE N1G), che combacia con il perimetro dell’Area di Progetto Strategico
APS6, istituita dalla Variante per l’attuazione degli obbiettivi condivisi ed ancora attuali del Piano
Particolareggiato Esecutivo di Portonovo.
P.R.G. COMUNE DI ANCONA – P.P.E.
Il P.P.E. del comune di Ancona, classifica l’area come LITORALE ed è normata dall’art.5 ZA3 Zona di tutela
del litorale. Nelle categorie di intervento si menziona “Scogliere e manufatti artificiali”[…]. Inoltre si
prevedono interventi sulla battigia per tutelare gli edifici storico monumentali.
Mentre, nelle prescrizioni particolari si cita testualmente “Per quanto non precisato valgono norme e divieti
contenuti nelle norme del Piano del Parco del Conero. Nell'ambito del Piano di Gestione delle aree costiere la
presente variante ad integrazione del progetto già elaborato dalla Regione Marche propone di procedere con
interventi di difesa della costa nel tratto compreso tra il Fortino Napoleonico e la Torre De Bosis e nel tratto
antistante la chiesetta di S. Maria. Tutti gli interventi ammissibili sulla zona del litorale devono favorire la
continuità della fruibilità pedonale lungo tutta la costa, compatibilmente con le condizioni di sicurezza e
conservazione degli habitat naturali.”
PIANO REGIONALE DI GESTIONE INTEGRATA DELLE AREE COSTIERE
NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE, aggiornate con la Deliberazione del Consiglio regionale n° 117 del
10/03/2009, - 1.10. UNITA' FISIOGRAFICA N.13 - PROMONTORIO DEL MONTE CONERO - art. 5 comma 2 lett.
d) “ricarica, rafforzamento e riordino delle scogliere esistenti”
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ATTI AMMINISTRATIVI
Prima di descrivere l’intervento di cui in oggetto è necessario descrivere l’excursus storico degli atti
amministrativi abilitativi che hanno interessato la realizzazione della scogliera in oggetto ed i successivi
interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria volti alla sua conservazione.
In data 3/03/1977 L’Azienda Autonoma Cura Soggiorno e Turismo della Rivera del Conero, invia una nota
all’allora Sindaco del Comune di Ancona in cui si denuncia la gravità della situazione in cui versa la baia di
Portonovo, a seguito delle continue mareggiate.
Il Comune di Ancona – settore Lavori Pubblici, con Minuta del 3/04/1976 Prot.Gen.le 3013 Prot.Rip V N 440
autorizza il Sig. Mandolesi Alberto “a porre in opera una serie di pietroni a difesa della sua proprietà sita in
zona Chiesa a Portonovo e di scavare un fosso del diametro di 1m”, visto il parere favorevole della U.T.C. in
data 3/02/1976 e della Soprintendenza dei Monumenti con nota 446 del 10/03/1976 di cui si allega copia.
Il progetto approvato consisteva nella realizzazione lungo il lato NORD della proprietà di un muretto in
mattoni dell’altezza circa di 50cm e dello spessore di 40cm, sormontato da rete metallica alta 1,20 m e da
pali affogati nella sottostante base; il tutto per uno sviluppo verticale totale di 1,70m.
Si fa presente che all’interno del fosso di 1m, che corre lungo tutto il perimetro Nord della proprietà, furono
posizionali dei blocchi in cemento, presumibilmente posti in opera per garantire la stabilità del sedime del
retrostante fabbricato, con un intervento successivo eseguito a seguito di successiva autorizzazione di più
ampia estensione (3/12/1977).
In data 3/12/1977 il Comune di Ancona – Settore Lavori Pubblici, autorizza (Prot. Gen.le 39376 Prot.Rep. V
N 552/G) i Sig.ri Giacchetti Aroldo, Rossana Sanzi in Schicker ed il Sig. Mandolesi Alberto, “di porre in opera
sul litorale di Portonovo alcuni blocchi prefabbricati in cemento, a protezione dei manufatti di proprietà dei
richiedenti”. Visti i pareri favorevoli degli Uffici Comunali e del Genio Civile per Opere Marittime con nota del
5/11/77 prot.n. 10804 si autorizza la posa in opera “di blocchi prefabbricati (che) dovranno essere collocati
solo in prospicienza dei manufatti da proteggere e dovranno essere ricoperti con materiali inerti rimossi per
creare il piano di appoggio, in modo da rendere continua la pendenza del litorale verso mare”.
Tale intervento autorizza le diverse proprietà a porre in opera interventi di protezione dei manufatti storici e
turistici. Ad oggi delle originarie opere realizzate restano visibili, con diversi gradi di manutenzione e finitura
le seguenti porzioni:
- ristorante “Giacchetti” e ristorante “La Capannina”: scogliera radente formata da blocchi in
calcestruzzo faccia vista non rivestiti e senza alcuna finitura superficiale, disposti a gravità su più file
con sovrastante cordolo in c.c.a. (altezza fuori terra circa 2 m – stato manutentivo ordinario);
- proprietà Portonovo Immobiliare (porzione oggetto della presente - fg. 150 part. 144): scogliera
radente formata da blocchi in calcestruzzo faccia vista non rivestiti e senza alcuna finitura superficiale,
disposti a gravità su 2 file completamente slegati fra loro senza cordolo sommitale di collegamento
(altezza fuori terra circa 1-1,30 m – stato manutentivo pessimo);
- proprietà Mandolesi Lanfranco / Ballor Roberto (fg. 150 part. 145 e 211): scogliera radente formata da
blocchi in calcestruzzo faccia vista non rivestiti e senza alcuna finitura superficiale, disposti a gravità su
più file (n. 3) con sovrastante cordolo in c.c.a. e muro in mattoni (h= 1 m) rivestito con pietra spaccata
(altezza complessiva fuori terra circa 3,5-4 m – stato manutentivo buono).
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L’intervento realizzato all’epoca consisteva nella messa a dimora di più file di blocchi di cemento delle
dimensioni di 100cmx100cmx100cm, posti lungo confine di proprietà, in parte interrati ed in parte in
elevazione. In corrispondenza dei blocchi posti in aderenza al confine, veniva posizionata un ulteriore fila di
blocchi in cemento in sovrapposizione a quella sottostante. Il sovrastante cordolo con annesso muro di
coronamento, autorizzati nel 1976, venivano realizzati solo in parte, in corrispondenza degli edifici a
destinazione residenziale (propr. Mandolesi, Ballor e Portonovo Immobiliare –all’epoca NEMI Immobiliare)
mentre in corrispondenza delle unità a destinazione turistico-balneare (Capannina e Giacchetti) veniva
realizzato un più ampio cordolo di collegamento superiore (sez. circa 80x50cm) con sovrastante balaustra in
elementi tubolari metallici (attualmente ancora in situ).
Successivamente la porzione di muro sommitale della scogliera antistante la proprietà Portonovo
Immobiliare veniva demolita dagli eventi meteo-marini, succedutesi negli anni, e veniva sostituita da una
semplice recinzione metallica sostenuta da pali metallici incassati direttamente all’interno dei blocchi di
cemento, non ripristinando l’originario muro in mattoni.
Nel 1984 si hanno riscontri ufficiali in merito ad una richiesta fatta dalla proprietà Mandolesi in merito alla
messa in sicurezza e manutenzione della scogliera esistente.
In data 17/05/1984, il Sig. Mandolesi Alberto (per NEMI Immobiliare) chiede l’autorizzazione a porre in opera
materiale lapideo per il ricarico della scogliera radente esistente con funzione di frangi-fluttuo, posta a
ridosso della proprietà privata identificata al fg. 150 part. 144.
Con Parere favorevole della Regione Marche – Ufficio Protezione Bellezze Naturali del 19/10/1984 si
autorizza la ricostruzione di detta scogliera per la protezione dalle mareggiate sia dell’edificio residenziale di
cui sopra sia di tutta l’area di proprietà NEMI Immobiliare ed il miglioramento dell’inserimento ambientale
addossando alla scogliera stessa dei massi naturali a “mascherare” la parte sottostante, eliminando la
scaletta di accesso al mare ed il filo spinato che sormontava la recinzione.
In data 19/11/1984 la Regione Marche (Giunta regionale) comunica al Comune di Ancona, alla Capitaneria di
Porto ed al Sig. Mandolesi che la Giunta Regionale con delibera del 12/11/1984 n. 5727, ha autorizzato, in
quanto Ente competente, “i lavori di ricostruzione scogliera loc. Portonovo - Proprietà Mandolesi”.
Successivamente, in data 01/02/1985 il Ministero della Marina Mercantile – Capitaneria di Porto di Ancona,
in risposta alla nota della Regione Marche del 19/11/1984 (inviata al sig. Mandolesi e per conoscenza
all’Ufficio del Genio Civile, al Comune di Ancona ed all’Area Urbanistica della Regione Marche), in merito alla
richiesta di “posa in opera di materiale lapideo per ricarico scogliera radente”, si esprime in maniera
favorevole con le seguenti prescrizioni:
- la scogliera dovrà essere realizzata con massi naturali;
- deve essere eliminato l’accesso diretto al mare effettuato con l’esistente scaletta in cemento;
- deve essere smontato il filo spinato che sormonta la recinzione;
- il “rincaro” dovrà avvenire con materiale lapideo di 2°/3° pezzatura e dovrà avere una pendenza non
inferiore a 2/1 per consentire il massimo assorbimento ed una berma (gradino di erosione) di 2 m di
larghezza.
Successivamente ai lavori sopracitati si riscontra ciclicamente, a seguito dei numerosi eventi meteo-marini
invernali di particolare violenza succedutisi negli anni a seguire nella Baia di Portonovo, una fitta
corrispondenza tra i vari Enti e la proprietà Mandolesi (e poi successivamente NEMI s.r.l., in quanto futura
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proprietaria della particella 144) con oggetto le continue richieste di sistemazione e ripristino della scogliera
frangi-fluttuo addossata alla proprietà Mandolesi.
In data 8/03/1989 il Comune di Ancona-Settore Urbanistica, comunica alla proprietà Mandolesi in merito alla
Sua richiesta del 25/01/1989 di sistemazione dei massi esistenti per barriere frangi-fluttuo, che “tale
intervento non necessita di autorizzazione comunale e quindi si ritiene che possa essere eseguito purché si
tratti di semplice sistemazione dei blocchi già in sito”. Questo perché l’intervento ricade all’interno delle
opere poste alla difesa del litorale, soltanto in corrispondenza degli edifici di valore storico-monumentale;
mediante la posa in opera di blocchi in pietra naturale.
Successivamente, la Particella 144 viene venduta alla Società Nemi, che nel 1992 presenta una richiesta di
“sistemazione della scogliera esistente antistante la proprietà Mandolesi-NEMI a Portonovo”.
Il Comune di Ancona – settore Urbanistica, autorizza in data 24/07/1995 ed in data 25/07/1995 la
sistemazione della scogliera antistante le proprietà.
In data 02/08/2002 viene presentato un progetto a firma dell’Ing. Zoppi avente come oggetto il recupero
ambientale e del fabbricato di proprietà della Società NEMI s.r.l..
Con carattere di urgenza si chiede la sistemazione dei massi di calcestruzzo componenti la scogliera,
gravemente danneggiati dalle precedenti mareggiate che hanno portato un arretramento del litorale di circa
25m con conseguente dissesto degli stessi e pericolo per l’incolumità delle persone che transitano nel tratto
sottostante (spiaggia libera). In particolare si sottolinea l’erosione avvenuta nel lato a confine con lo
stabilimento balneare “La Capannina”.
Il Comune di Ancona - Settore Lavori pubblici, in data 20/12/2002 esprime parere favorevole alle opere
relative alla messa in sicurezza per la pubblica incolumità ma precisa che l’Ufficio competente è quello del
Settore – Urbanistica ed Enti pubblici quali Regione Marche - Parco del Conero – Capitaneria di Porto.
Nell’Aprile del 2005 su incarico della NEMI S.r.l. e dei Sig.ri Ballon/Santini (proprietà confinante con la
particella 144), viene presentato un progetto a firma dell’Ing. Tittarelli, in merito alla richiesta di opere a
difesa dei manufatti esistenti di proprietà privata a ridosso dell’arenile e riguardanti il ripristino e
sistemazione della scogliera esistente.
La Regione Marche – Servizio progettazione OO.PP/V.I.A. esprime parere favorevole a condizione che:
- l’opera radente da mantenere venga realizzata con massi naturali, recuperando quelli rotolati per
effetto della mareggiata che ha deturpato la scogliera esistente;
- la mantellata esterna dovrà avere una struttura permeabile e scabrosa al fine di frangere le onde;
- la scogliera dovrà avere una pendenza minima di 1/3 (altezza su base).
Successivamente viene rilasciato in data 17/09/2007 il Permesso a Costruire n.187/2007 per “ripristino di
esistente recinzione in rete metallica in loc. Portonovo”, visti i pareri favorevoli di Soprintendenza ai Beni
Architettonici e Paesaggistici delle Marche, Regione Marche – Servizio Ambiente e Difesa del Suolo, Nulla
Osta Parco del Conero.
In data 07/02/2008, l’Ing. Tittarelli, facendo riferimento al progetto autorizzato (P.C. n.187/2007) ed all’inizio
lavori comunicato in data 09/01/2008, riscontra una imprecisione nel posizionamento dei confini di proprietà
nello stato attuale; in particolare lo spigolo Nord–Ovest (confine lato stabilimento “La Capannina”), risulta
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arretrato di circa 1 m rispetto all’effettivo confine di proprietà che, rilevato sulle mappe catastali, presenta
invece un andamento rettilineo dallo spigolo della proprietà Mandolesi/Ballor (part. 145) fino alla dividente
delle partt. 153 (Demanio dello Stato) e 154 (Comune di Ancona).
Nel frattempo, tutte le parti in causa sono state interessate da un procedimento giudiziario, iniziato nel 2005
e concluso nel 2009 con l’assoluzione piena di tutti i soggetti coinvolti. Oggetto della vertenza era sempre il
ripristino della scogliera danneggiata dalle mareggiate che, secondo l’imputazione, era stata realizzata senza
le necessarie autorizzazioni, mentre invece la sentenza stabiliva la legittimità degli interventi realizzati, stante
la mancanza di chiarezza in termini burocratici circa la competenza e la definizione degli strumenti normativi
atti all’autorizzazione ed al conseguente rilascio dei titoli abilitativi necessari per la realizzare di interventi
urgenti di protezione della proprietà privata.
In data 14/10/2013 la ditta Portonovo Immobiliare, oggi proprietaria del compendio immobiliare di cui
trattasi, ha comunicato al Comune di Ancona di voler procedere al riconfinamento ed apposizione dei termini
relativamente ai fondi di sua proprietà (part. 118 e 144) confinanti con proprietà del Demanio Pubblico dello
Stato - ramo Marina Mercantile (part. 254) e dello stesso Comune di Ancona (part.154) al fine di poter
determinare la corretta estensione della proprietà privata.
In data 16/06/2014 l’Amministrazione del Comune di Ancona ha dato seguito alla richiesta ed ha stabilito in
via univoca l’esatta posizione dei termini di confine fra le varie proprietà sopracitate. A seguito di detta
verifica si evince in via definitiva come la attuale posizione della scogliera radente in corrispondenza della
part. 144 (propr. Portonovo Immobiliare) sia parzialmente arretrata verso l’interno della proprietà privata e
non sia posizionata sul confine statuito, così come già evidenziato nella nota del 07/02/2008, a firma dell’ing.
Tittarelli.
In aggiunta le ulteriori mareggiate susseguitesi dal 2005 ad oggi hanno provocato evidenti danni alla scogliera
in esame e notevoli disallineamenti dei blocchi costituenti la stessa (vedasi posizione dei pali di sostegno della
recinzione metallica presente) privi di qualsivoglia elemento di coronamento e tenuta.
RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA DI PROGETTO
L’intervento per quale si richiede l’autorizzazione, coinvolge ancora una volta la porzione di scogliera relativa
all’area di pertinenza dell’immobile ad uso residenziale turistico di proprietà della Portonovo Immobiliare
s.r.l., censito al Catasto Fabbricati del Comune di Ancona al fg. 150 part. 144.
Come si nota dal breve excursus storico/amministrativo, la scogliera è stato oggetto nel tempo di continue
richieste di ripristino e sistemazione, questo perché la baia di Portonovo è sottoposta a continue e violente
mareggiate con relativi fenomeni di erosione della spiaggia, comportando annualmente “importanti” lavori
di manutenzione della stessa sia a livello economico che tecnologico.
Gli elementi che compongono la scogliera esistente sono una serie di blocchi di cemento posti a protezione
dei manufatti. Tali blocchi si estendono per tutta lunghezza del confine Nord tra la proprietà Portonovo
Immobiliare e la spiaggia libera antistante (Demanio dello Stato).
Come meglio dettagliato negli elaborati tecnici di progetto, i blocchi di cemento costituenti la scogliera sono
posizionati in una prima fascia (composta da n.2 blocchi accoppiati) che corre parallelamente all’attuale
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confine e risulta posizionata al di sotto del piano di campagna naturale della spiaggia emersa. Vi è poi, una
seconda fascia di blocchi che poggia su quelli sottostanti per sola gravità e senza leganti di natura varia e che
segue anch’essa la linea di confine (il confine coincide in parte con la rete metallica sovrastante). Mentre
originariamente la scogliera era nella sua interezza sovrastata da un cordolo sommitale costituito da un muro
in mattoni rivestito in pietra, oggi di detta struttura rimane solo la porzione delimitante la propr.
Mandolesi/Ballor (partt. 145 e 211) mentre la porzione di proprietà Portonovo Immobiliare (part. 144) risulta
protetta, oltre che da una fila in meno di blocchi componenti la scogliera, solo da un recinzione metallica con
pali resi solidali dai blocchi sottostanti mediante semplice infissione e getto di completamento.
All’interno della corte di pertinenza ed a ridosso della recinzione, è stata posta un’ulteriore barriera,
anch’essa in blocchi di cemento, ricoperti successivamente con materiale autoctono. (come da
autorizzazione del 1977).
Si osservi la documentazione fotografica allegata:
recinzione
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Le precenti immagini storiche, risalenti alla fine degli anni ‘60, dimostrano come la sistemazione della corte
esterna della proprietà Mandolesi, oggi Portonovo Immobiliare s.r.l., fosse coerente a quanto concessionato
ovvero muretto in pietra, sormontato da rete metallica sostenuta da pali infissi.
recinzione ancora esistente proprietà Mandolesi Lanfranco (part.145)
propr. Portonovo Immobiliare s.r.l. (part. 144)
recinzione ancora esistente proprietà Mandolesi Lanfranco (part.145)
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La porzione di recinzione ancora oggi presente nell’attuale proprietà (Mandolesi Lanfranco – part. 145) a
confine con l’area oggetto di intervento (part.144) mantiene le stesse caratteristiche e conformazione di
quella originaria; si noti infatti la recinzione vistosamente più alta rispetto all’area interessata.
massi naturali
blocchi in ca
Queste due immagini dimostrano invece come nel tempo la scogliera radente a protezione della propr.
Portonovo Immobiliare (part. 144) abbia subito notevoli danneggiamenti a seguito dell’azione del mare ed
essendo più bassa e quindi maggiormente esposta, è stata necessariamente oggetto di inevitabili interventi
di ripristino e manutenzione, finalizzati alla tutela e protezione della proprietà retrostante, che ne hanno
modificato l’aspetto originario, pur mantenendone la tipologia originaria.
In base a quanto descritto prima, sono stati posti in opere due file di blocchi in cemento, non legati tra loro
e sormontati da semplice rete metallica.
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Si noti inoltre l’accumulo in situ, in corrispondenza della spiaggia emersa residuale, di numerosi massi
naturali che, originariamente, erano stati utilizzati come prescritto a rivestimento della scogliera (mantella
esterna) ma che con il susseguirsi delle mareggiate e dell’azione erosiva del mare si sono depositati in parti
concentrate, creando pericolo per la pubblica incolumità di chi frequenta la spiaggia e difficoltà di passaggio
in direzione delle spiagge sud-est.
Le foto che seguono invece descrivono puntualmente la situazione di precarietà della scogliera esistente con
i conseguenti danneggiamenti della proprietà retrostante.
blocchi interni
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Si nota come le continue mareggiate abbiano in parte sollevato, spostato ed eroso i blocchi di cemento
esistenti, mettendo in pericolo la stabilità della stessa e della funzione che deve svolgere (protezione dei
manufatti retrostanti) e come vi sia pericolo per la pubblica incolumità delle persone che transitano nella
spiaggia sottostante, a causa della presenza di spuntoni dei blocchi sommersi e del numeroso materiale, quali
massi naturali, che erano stati posti originariamente a copertura dei blocchi in calcestruzzo.
Inoltre, sistematicamente la rete metallica viene divelta sia dalla forza del mare e dei relitti trasportati sia
dalle persone che, non riuscendo a percorrere la spiaggia sottostante, preferisocno arrampicarsi sui blocchi,
sostenendosi alla recinzione o megli, alle porzioni ancora integra della stessa.
blocchi posti al piede della scogliera completamente sconnessi e dissestati
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DISALLINEAMENTO DELLA SCOGLIERA RISPETTO AL CONFINE DI PROPRIETÀ
la recinzione NON segue
il confine di proprietà ma
in corrispondenza dello
spigolo nord-ovest segue
un andamento curvilineo
(scost. ̴ 1,5m)
Altro punto non trascurabile è il corretto posizionamento della scogliera, in base a quanto accertato sulla
effettiva collocazione dei confini, riportati graficamente su cartografia tecnica redatta dall’Ufficio Tecnico del
Comune di Ancona. Si nota come rispetto allo stato attuale dei luoghi vi sia una discrepanza tra quanto
accertato graficamente e quanto esistente in loco (già espresso dall’Ing. Tittarelli con nota del 07/02/2008).
Di fatto vi è un arrotondamento delle spigolo Nord-Ovest (lato Capannina) che da confinamento deve essere
lineare e netto, ed uno spostamento dei blocchi posizionati a confine con la proprietà Mandolesi, posti
leggermente al di fuori della particella 144, probabilmente a causa delle continue sollecitazioni dovute alle
mareggiate invernali.
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DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA
L’intervento di progetto prevede prima di tutto una sostituzione dei blocchi in cemento ammalorati e
danneggiati ed il loro riposizionamento in base al confine accertato (ovviamente si interverrà nella sola fascia
dei blocchi posti al di sopra della spiaggia sommersa).
Attualmente la spiaggia sottostante è impraticabile e resa pericolosa dalla presenza di numerosi massi,
distaccatisi dalla precedente sistemazione che li veda accostati alla scogliera ma non legati tra loro, mettendo
quindi a rischio anche la pubblica incolumità di chi usufruisce della spiaggia.
In base a quanto stabilito dal Servizio progettazione OO.PP/V.I.A. della Regione Marche, i blocchi verranno
“rivestiti” con una mantellata fatta da materiale inerte autoctono, utilizzando massi naturali presenti in sito
e verranno posti a formare una scogliera che degraderà dolcemente verso la spiaggia, con una pendenza
massima di 1/3 (altezza su base). Inoltre, per evitare che tali massi possano distaccarsi continuamente verso
la riva, verranno in parte legati tra loro con del materiale lapideo misto a calce, al fine di proteggere chi
frequenta la spiaggia sottostante durante la stagione balneare e non.
All’interno della corte di proprietà, sarà effettuato un scavo per permettere di rimuovere e smantellare i
blocchi di cemento esistenti e sostituirli con sacconi del tipo “Big Bag”, delle stessa dimensione dei blocchi
(100cmx100cmx100cm). I sacconi saranno riempiti con ghiaia di pezzatura adeguata e interrati come nel
precedente caso, così come recentemente prescritto dallo stesso Comune di Ancona per altri manufatti del
litorale di Portonovo con Ordinanza Sindacale n. 43 del 15.10.2013, che si riporta in allegato.
In merito alla recinzione da realizzarsi nella proprietà Portonovo Immobilaire s.r.l., l’intervento prevede la
ricostruzione di quanto autorizzato nel 1977, in modo tale da avere una qualche continuità con quella
adiacente. Si realizzerà un muretto in cemento, dell’altezza di 50cm e spesso circa 30cm, rivestito con
materiale uguale a quello esistente e sormontato da una rete metallica di altezza pari a 140cm (altezza totale
190cm) per tutta la lunghezza del confine nord della proprietà, eliminando contestualmente l’accesso diretto
alla spiaggia, attualmente costituito da un cancello in elementi tubolari di acciaio autorizzato con gli
interventi del 1977.
La rete verrà fissata su montanti formati da profilati in acciaio (n.2 UPN 80 accoppiati) affogati nella
sottostante anima in cemento, al fine di poter inserire durante la stagione invernale un’ulteriore protezione
del contesto edilizio, utilizzando tavolame di legno infilato nelle scanalature dei profili suddetti e pertanto
assolutamente removibili ed in alcun modo impattanti, sia dal punto di vista dell’azione erosiva dei fenomeni
meteo-marini sia da quello della tutela e protezione della proprietà privata.
L’opera proposta, così come descritta e nei limiti definiti e delineati precedentemente, pur connotandosi
come mero intervento di manutenzione straordinaria, si prefigura come intervento di lieve entità soggetto
ad Autorizzazione Paesaggistica semplificata a norma dell'art. 146 D.Lgs. n. 42/2004.
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Ancona, luglio 2015