Plasma Expander Scheda di valutazione - aven-rer.it · PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014...
-
Upload
vuongthien -
Category
Documents
-
view
221 -
download
0
Transcript of Plasma Expander Scheda di valutazione - aven-rer.it · PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014...
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 1 di 39
Plasma Expander
Scheda di valutazione
Rapporto tecnico a cura del gruppo di lavoro multidisciplinare Aven
Nell’interno
Il gruppo di lavoro multidisciplinare 2
1. Indicazioni e dosaggi registrati 3 - 5
2. Impiego in specifici sottogruppi di pazienti 6 - 7
3. Formulazioni impiegate dalle Aziende Sanitarie AVEN 8
4. Profilo di sicurezza 9
5. Composizione, caratteristiche chimico-fisiche e dati farmacocinetici 10 - 12
Valutazioni conclusive 13 - 20
Bibliografia 21
Tabelle delle evidenze dei principali studi valutati 22 - 39
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 2 di 39
In memoria del Dr. Marco Rambaldi, Direttore dell’U.O. di Anestesia e Rianimazione NOCSAE - AUSL MO, prematuramente scomparso, che ha collaborato con la sua competenza alla redazione di questa scheda di valutazione.
* La redazione di questa scheda di valutazione è iniziata quando ancora la Dr.ssa Marata e la Dr.ssa Giroldini facevano parte
del CeVEAS, confluito dal 2012 nella Area Valutazione del Farmaco della Agenzia Sanitaria e Sociale regionale.
Gruppo di lavoro multidisciplinare Aven Clinici Dr. Massimo Nolli (Anestesia - AUSL di PC) Dr.ssa Maria Barbagallo (2° Serv. Anest. e Rianimazione - Az. Osp. di PR) Dr. Vincenzo Di Comite (PS e Medicina d'Urgenza - Az. Osp. PR) Dr. Marco Mordacci (Anestesia Osp. Fidenza San Secondo - AUSL di PR) Dr. Salsi Pierpaolo (Anestesia - ASMN RE) Prof. Italo Portioli (Resp. Scientifico ASMN RE e Presidente NOP RE) Dr. Giovanni Pagliarini (SOC Anestesia Area Sud Scandiano - AUSL RE) Prof. Massimo Girardis (Anestesia e Rianimazione I - Az. Osp. MO) Dr. Stefano Busani (Anestesia e Rianimazione I - Az. Osp. MO) Prof. Alberto Tassi (Anestesia e Rianimazione II - Az. Osp. MO) Dr. Fabio Gazzotti (Anestesia e Rianimazione II - Az. Osp. MO)
Direzione Sanitaria Dr.ssa Daniela Riccò (AUSL RE)
Farmacisti Dr.ssa Federica Gradellini (ASMN RE)
Area Valutazione Farmaco - ASSR* Dr.ssa Anna Maria Marata Dr.ssa Roberta Giroldini
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 3 di 39
1. Indicazioni e dosaggi registrati (come riportati testualmente in scheda
tecnica)
Derivati della gelatina
Principi attivi Poligelina Succinilgelatina
Nomi commerciali EMAGEL® EUFUSIN
® GELOFUSINE
® INFUPLAS
® GELASPAN
®
A
Trattamento di condizioni di gravi ipovolemie nelle situazioni in cui è controindicato l'impiego di destrano 80-85.
����
���� (aumenta la volemia,
per un periodo di tempo prolungato, quando esiste una
perdita acuta di sangue o di plasma. Questa
sua azione è sufficiente, nella
maggior parte dei casi, al ristabilimento delle funzioni vegetative)
B
Sostituto colloidale del volume del plasma: - profilassi e trattamento di
shock ed ipovolemia imminenti o parzialmente manifesti o assoluti;
- procedure che coinvolgono la circolazione extracorporea (macchina cuore-polmone).
����
C
Trattamento d'emergenza degli stati di shock: - shock ipovolemico a
seguito di: emorragia, disidratazione, aumentata permeabilità capillare, ustioni;
- shock vasoplegico di origine traumatica, chirurgica, settica o tossica.
Trattamento dell’ipovolemia relativa associata all’ipotensione nel contesto della vasoplegia correlata agli effetti di farmaci ipotensivi, in particolare durante l’anestesia.
����
D
Sostituto colloidale del volume plasmatico in soluzione elettrolitica isotonica, totalmente bilanciata per la profilassi e il trattamento dell'ipovolemia relativa o assoluta e dello shock, imminenti o palesi
����
Per quanto concerne i derivati della gelatina attualmente la gara è scaduta ed in fase di riprogrammazione a livello regionale. *Sono state utilizzate le schede tecniche disponibili nelle banche dati Codifa e FarmaDati: Emagel® : scheda tecnica da Codifa aggiornata a settembre 2011 Eufusin®: scheda tecnica da Codifa aggiornata a marzo 2012 Gelofusine®: in entrambe le banche dati è presente la stessa scheda tecnica aggiornata a febbraio 2014 Infuplas®: in entrambe le banche dati è presente la stessa scheda tecnica aggiornata a dicembre 2011 Gelaspan®: in entrambe le banche dati è presente la stessa scheda tecnica aggiornata a novembre 2011.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 4 di 39
(segue) 1. Indicazioni e dosaggi registrati (come riportati testualmente in scheda tecnica)
Destrani
Principi attivi Destrano 40 Destrano 70
Nomi commerciali PLANDER ® 10% PLANDER® 6%
A
Insufficienza cardiocircolatoria da riduzione di volume plasmatico. Chirurgia vascolare a cuore aperto quale aggiunta al liquido di perfusione della macchina cuore-polmoni. Arteriopatie periferiche al III° e IV° stadio di Fontaine (dolori a riposo e lesione trofiche). Il prodotto può essere usato per la profilassi delle trombosi venose e dell’embolia polmonare in pazienti sottoposti ad interventi chirurgici associati ad alto rischio di complicazioni trombo-emboliche (es. chirurgia dell’anca).
����
B Insufficienza cardiocircolatoria da riduzione di volume plasmatico. ����
Commenti generali alle indicazioni sopra riportate:
Nelle Aziende Sanitarie AVEN sono attualmente disponibili entrambi i principi attivi ed il loro utilizzo è sostanzialmente limitato a protocolli particolari in uso in chirurgia maxillofacciale e della mano. Per la tabella sopra riportata sono state consultate le schede tecniche più recenti disponibili nelle banche dati Codifa e FarmaDati aggiornate a maggio 2005.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 5 di 39
(segue) 1. Indicazioni e dosaggi registrati (come riportati testualmente in scheda tecnica)
Idrossietilamidi
Etamido Principi attivi
tetrastarch pentastarch
Etamido (tetrastarch) + sali
+ ac. malico
Nomi commerciali
VOLUVEN® VOLULYTE®
AMIDOLITE® PLASMA VOLUME®
VONTEN® 10%
HAES-STERIL® 10%
HYPERHAES® TETRASPAN®
(6% - 10%)
Trattamento dell’ipovolemia causata da emorragia acuta quando i cristalloidi da soli non sono considerati sufficienti.
����*
Commenti generali alle indicazioni sopra riportate:
Al momento in cui è stato chiuso questo documento (giugno 2014) le schede tecniche aggiornamente dei prodotti a base di HES non sono ancora state approvate da AIFA e quindi le banche dati farmaceutiche riportano ancora i vecchi stampati.
* in seguito a decisione EMA del 19 dicembre 2013. Vedi Nota informativa importante di AIFA del 20 dicembre 2013. http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/IT_DHPC_HES_common.pdf
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 6 di 39
2. Impiego in specifici sottogruppi di pazienti (come riportato in scheda
tecnica)
Derivati della gelatina
Destrani
Sottogruppo di pazienti
Indicazioni per l’impiego
Gravidanza e allattamento
Gravidanza: - Poligelina: per Emagel® viene riportato di prestare attenzione e che il prodotto è stato ampiamente utilizzato in gravidanza, senza che fossero osservati effetti nocivi per quanto riguarda il decorso gravidico, le condizioni di salute del feto e quelle del neonato;
- Succinilgelatina: nelle donne in stato di gravidanza il prodotto va usato solo in caso di assoluta necessità e sotto diretto controllo del medico, per i possibili rischi per il feto conseguenti a reazioni anafilattoidi nella madre. Solo la scheda tecnica di Infuplas® riporta la controindicazione all’uso a fine gravidanza (durante il travaglio/parto) e specificando che il prodotto può, invece, essere usato per il “trattamento dell’ipovolemia quando è necessario ripristinare il volume del plasma durante la gravidanza”.
Allattamento: per poligelina e succinilgelatina non viene riportato alcuno specifico riferimento alla possibilità di utilizzo in allattamento, fatta eccezione per Gelofusine® e per Gelaspan® (succinilgelatina) che ne controindicano l’uso concomitante poiché per l’assenza di dati non è possibile escludere rischi potenziali per il bambino.
Pazienti pediatrici - Poligelina: è previsto l’impiego nei bambini, in genere al dosaggio di 10 ml/kg.
- Succinilgelatina: per Eufusin® ed Infuplas® se ne prevede l’utilizzo nei bambini di peso pari ad almeno 25 kg. Per Gelofusine® e Gelaspan® l’impiego nei bambini deve avvenire solo dopo un’attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio e con cautela, non essendo state sufficientemente studiate la sicurezza e l’efficacia.
Pazienti anziani Sia per poligelina sia per succinilgelatina: nessuna particolare raccomandazione.
Pazienti con insufficienza renale e/o epatica
- Poligelina: l’uso è controindicato nei pazienti con varici esofagee, anuria renale e post-renale; - Succinilgelatina: va impiegata con cautela nei pazienti con affezioni renali, adeguando il dosaggio nel singolo paziente.
Pazienti cardiopatici e /o ipertesi
- Poligelina: Emagel® presenta una controindicazione all’utilizzo nei pazienti ipertesi, con scompenso cardiaco o edema polmonare. - Succinilgelatina: Gelofusine® è controindicato in pazienti con insufficienza cardiaca grave. Eufusin® è controindicato in pazienti in terapia digitalica. Per Infuplas® non viene riportata alcuna indicazione in merito all’impiego nei pazienti cardiopatici / ipertesi. Per Gelaspan® viene riportata l’avvertenza di utilizzare il prodotto con cautela, in quanto si tratta di pazienti a rischio di sovraccarico circolatorio.
Sottogruppo di pazienti
Indicazioni per l’impiego
Gravidanza destrano 40 e destrano 70 vanno usati solo in caso di assoluta necessità e sotto diretto controllo del medico, per i possibili rischi per il feto conseguenti a reazioni anafilattoidi nella madre.
Pazienti con insufficienza renale e/o epatica
sia destrano 40 che destrano 70 sono controindicati in pazienti con grave oliguria o anuria; destrano 40 e destrano 70 devono essere utilizzati con la massima attenzione nei soggetti con policitemia o malattie renali.
Pazienti con tendenza alle emorragie
Sia destrano 40 che destrano 70 sono controindicati in pazienti con spiccata tendenza alle emorragie specialmente per trombocitopenia e ipofibrinogenemia.
Pazienti cardiopatici
Sia destrano 40 che destrano 70 sono controindicati in pazienti affetti da scompenso cardiaco congestizio in atto.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 7 di 39
(segue) 2. Impiego in specifici sottogruppi di pazienti
Idrossietilamidi (HES)
In seguito alla revisione delle indicazioni d’uso degli HES per ragioni di sicurezza, sono state apportate restrizioni alla durata del trattamento che deve essere limitato alla fase iniziale di ripristino della volemia, per un tempo massimo di 24 ore. Inoltre, è previsto un monitoraggio:
- emodinamico continuo - degli elettroliti e del bilancio dei fluidi - della funzione renale per almeno 90 gg - dei paramentri della coagulazione, in caso di somministrazioni ripetute
Nota Bene: non sono attualmente disponibili le schede tecniche aggiornate dei prodotti a base di HES in quanto in fase di approvazione da parte di AIFA. Le informazioni di seguito riportate sono desunte dalle variazioni richieste da EMA e riportate in Allegato alla Nota informativa importante del 20 dicembre 2013. Questa sezione verrà aggiornata appena disponibili le nuove schede tecniche (sono evidenziate in giallo le parti in attesa di revisione). Le indicazioni relative all’uso in gravidanza e nei pazienti anziani non sono desumibili dalla Nota e pertanto rimangono per ora in sospeso.
Sottogruppo di pazienti
Indicazioni per l’impiego
Pazienti pediatrici non utilizzare i prodotti a base di HES in quanto i dati sono limitati.
Pazienti con insufficienza epatica
sono controidicati nei pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica. Per stadi meno gravi, occorre cautela nel trattamento.
Pazienti con insufficienza renale
l’insufficienza renale e la terapia renale sostitutiva rappresentano controindicazioni all’uso degli HES. Se compaiono segnali di danno renale durante l’uso, questo deve essere subito interrotto.
Pazienti con disturbi della coagulazione del sangue
gli HES vanno usati con cautela.
Pazienti cardiopatici
tutti gli HES sono controindicati in pazienti con insufficienza cardiaca.
Chirurgia e traumi devono essere considerati trattamenti alternativi per la mancanza di dati consistenti di sicurezza a lungo termine. L’uso non è raccomandato nei pèazienti sottoposti a chirurgia a cuore aperto con bypass cardiopolmonare per il rischio di sanguinamento eccessivo.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 8 di 39
3. Formulazioni disponibili in commercio di alcuni dei prodotti che sono stati utilizzati presso le Aziende Sanitarie AVEN
Specialità medicinali e dosaggi
Eccipienti Conservazione
Poligelina
EMAGEL® Flacone da 500 ml 35 g/l per uso ev 1 flacone …………………… ……. H Osp/S
NaCl, KCl, CaCl2 ed acqua p.p.i.
Validità della confezione integra: 3 anni.
Modalità di conservazione: conservare a temperatura non superiore a 25°C.
Stabilità a 37°C: in prove di stabilità in condizioni accelerate, il prodotto si è mantenuto sostanzialmente stabile a una temperatura di 40°C ± 2°C e ad una umidità relativa del 75% ± 5%. Si sono modificate leggermente il pH e la viscosità, che comunque sono rimasti nel range indicato nella scheda tecnica del prodotto, sia dopo 3 mesi che dopo 6 mesi. Rispettivamente per il pH: è passato da 7,5 a 7,3 a 3 mesi e a 7,1 a 6 mesi (range: 7,0-7,6); per la viscosità: è passata da 1,8 a 1,7 a 3 e 6 mesi (range: 1,7-1,8).
Succinilgelatina
GELOFUSINE®
Flacone da 500 ml soluzione per infusione 4%
10 flaconi …………………………….. C Osp/S
Sodio idrossido; acido cloridrico; acqua p.p.i.
Validità della confezione integra: 3 anni.
Modalità di conservazione: non conservare a temperatura superiore ai 25 °C. Non congelare.
Stabilità a 37°C: secondo quanto riportato in scheda tecnica per le infusioni rapide, Gelofusine® non deve essere portato ad una temperatura superiore a 37°C, se possibile.
Destrano 40
PLANDER® 10% Flacone da 500 ml 50 g/500ml per uso ev 20 flaconi………………………………… C Osp/S
Soluzione fisiologica (NaCl 0,9%)
Validità a confezione integra: 3 anni.
Modalità di conservazione: non congelare né mettere in frigorifero. Conservare il contenitore nel proprio condizionamento al riparo della luce.
Stabilità a 37°C: la ditta produttrice ha dichiarato che non sono disponibili studi di stabilità recenti che abbiano valutato tale dato relativamente ai confezionamenti attualmente disponibili di destrano 40.
Destrano 70
PLANDER® 6% Flacone da 500 ml 30 g/500ml per uso ev 20 flaconi C Osp/S
Soluzione fisiologica (NaCl 0,9%)
Validità a confezione integra: 3 anni.
Modalità di conservazione: non congelare né mettere in frigorifero. Conservare il contenitore nel proprio condizionamento al riparo della luce.
Stabilità a 37°C: la ditta produttrice, contattata, dichiara che non sono disponibili studi di stabilità recenti che abbiano valutato tale dato relativamente ai confezionamenti attualmente disponibili di destrano 70.
VOLUVEN® 6% Sacca freeflex da 500 ml 6 g/100 ml per uso ev 20 sacche C Osp/S
Acqua p.p.i., sodio idrossido, acido cloridrico.
Validità a confezione integra: 3 anni.
Modalità di conservazione: non congelare.
Stabilità a 37°C: il prodotto si è mantenuto stabile ad una temperatura di 40°C per un periodo di 6 mesi (secondo prove di stabilità in condizioni “accelerate”).
VOLULYTE® 6% Sacca freeflex da 500 ml 6 g/100 ml per uso ev 20 sacche C Osp/S
Acqua p.p.i., sodio idrossido, acido cloridrico.
Validità a confezione integra: 3 anni.
Modalità di conservazione: Non congelare.
Stabilità a 37°C: Il prodotto si è mantenuto stabile ad una temperatura di 40°C per un periodo di 6 mesi (secondo prove di stabilità in condizioni “accelerate”).
Tetrastarch*1
AMIDOLITE® Sacca da 500 ml 6 g/100 ml per uso ev 20 sacche C Osp/S
Acqua p.p.i. Validità a confezione integra: 2 anni.
Modalità di conservazione (da scheda tecnica): Non congelare.
Stabilità a 37°C: può essere riscaldata fino alla temperatura di 40°C per un periodo della durata massima di una settimana, senza alterazioni delle caratteristiche chimico-fisiche.
Nessuno dei prodotti sopra riportati contiene conservanti; per quanto riguarda la stabilità a 37°C: poiché nella pratica clinica, le soluzioni di plasma expander vengono conservate in carrelli appositi per garantirne la pronta disponibilità a temperatura corporea in caso di utilizzo in emergenza, è stata richiesta alle ditte produttrici la stabilità/conservabilità dei prodotti a tale temperatura.
1 Gli HES sono stati oggetto di divieto d’uso cautelativo su disposizioni di AIFA (comunicato AIFA del 28 giugno 2013. http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/comunicazione-sul-divieto-di-utilizzo-
cautelativo-i-medicinali-uso-infusionale-contenenti-am). In seguito alla decisione assunta dalla Comunità Europea il 19 dicembre 2013 su proposta del CHMP di EMA di mantenere in commercio i prodotti a base di HES con restrizioni di indicazioni terapeutiche, AIFA ha disposto la revoca del divieto di utilizzo, recependo contestualmente tali restizioni di impiego (vedi Nota informativa importante del 20 dicembre 2013; http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/IT_DHPC_HES_common.pdf).
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 9 di 39
4. Profilo di sicurezza (come riportato in scheda tecnica)
Derivati della gelatina
I principali eventi avversi riportati nelle schede tecniche dei derivati della gelatina, per i quali spesso non viene indicata la frequenza, sono i seguenti:
• Reazioni cutanee di tipo orticarioide, ipotensione transitoria, dispnea, aumento di temperatura e/o brividi: segnalati in seguito all’infusione di poligelina e succinilgelatina.
• Shock anafilattico: sono stati riportati casi di shock anafilattico in seguito a somministrazione di poligelina e succinilgelatina.
• Riduzione transitoria dei trombociti: segnalata in seguito a somministrazione di quantità elevate di poligelina, con ritorno alla normalità al più tardi entro 24 ore.
• Ipercalcemia: segnalata in seguito all’infusione di succinilgelatina. La scheda tecnica di Eufusin® fa riferimento ad una correlazione col volume infuso.
• Nausea transitoria lieve e dolore addominale: sono riportati come eventi avversi non comuni (dallo 0,1% all’1% dei pazienti) associati all’uso di succinilgelatina.
• Bradicardia: segnalata molto raramente (meno di 1 paziente su 10.000) in seguito all’infusione di succinilgelatina.
Destrani
I principali eventi avversi riportati nelle schede tecniche di entrambi i destrani, per i quali spesso non viene indicata la frequenza, sono i seguenti:
• Reazioni allergiche: sono state segnalate reazioni allergiche di lieve e media gravità con febbre, orticaria, dolori articolari, nausea, vomito, ipotensione e broncospasmo. Occasionalmente sono state segnalte reazioni gravi, con comparsa di shock anafilattico o arresto cardiaco.
• Alterazioni renali: in scheda tecnica è riportato il rischio di stasi tubulare, specie nei pazienti mal idratati, dovuta alla rapida eliminazione del farmaco che determina un aumento della viscosità e del peso specifico delle urine.
• Alterazioni epatiche: sono riportati episodi di aumento delle transaminasi sieriche.
Idrossietilamidi (HES) Non sono attualmente disponibili le schede tecniche aggiornate dei prodotti a base di HES in quanto in fase di approvazione da parte di AIFA. Le informazioni riportate nella presente scheda sono desunte dalle variazioni richieste da EMA e riportate in allegato alla Nota informativa importante del 20 dicembre 2013. Questa sezione verrà aggiornata appena disponibili le nuove schede tecniche. Le indicazioni relative alla sicurezza non sono desumibili dalla Nota e pertanto rimangono per ora in sospeso.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 10 di 39
5. Composizione, caratteristiche chimico-fisiche e dati farmacocinetici (come riportato in scheda tecnica)
n.r. = non riportato
Principi attivi
Succinilgelatina Poligelina
Nome Commerciale
Eufusin® Gelofusine® Infuplas® Gelaspan® Emagel®
Sali presenti NaCl 8,5g/l (pari a 145mmol/l di Na+ e 145 mmol/l di Cl-)
CaCl2 0,7g (pari a 6,3mmol/l e 12,6 mmol/l di Cl-)
Na+ 154mmol/l
Cl- 120mmol/l
Na+ 150mmol/l
K+ 5mmol/l
Mg2+ 1,5mmol/l Cl- 100mmol/l
lattato 30 mmol/l
Na+ 151 mmol/l Cl- 103 mmol/l K+ 4 mmol/l Ca++ 1 mmol/l Mg++ 1 mmol/l Acetato 24 mmol/l
Na+ 145mmol/l
K+ 5,1mmol/l
Ca++ 6,25mmol/l
Cl- 145mmol/l
Confezioni disponibili
Flacone in vetro Flaconi (Ecoflac) in polietilene
Sacca in PVC con sovrasacca
Flaconi /Ecoflac plus in polietilene a bassa densità
Flaconi di vetro o di polipropilene
PM Medio 30.000 30.000 n.r. 26.500 30.000
Viscosità 2,2 n.r. n.r. n.r. 1,7 – 1,8
pH 7,2 7,4 ± 0,3 5,8-7,0 7,4 ± 0,3 7,30 ± 0,3
Concentrazione p.a.
4% 4% 3% 4% 3,5%
Osmolarità n.r. 274 mOsm/l 295 mOsm/kg 284 mOsm/l n.r.
Effetto volume immediato (durata)
n.r. n.r. (2-3 h) n.r. (4-5 h) 100% (4-5 h) n.r.
Presenza in circolo
Non più presente dopo 48 h
n.r. n.r. n.r. Non più presente
dopo 48 h
Emivita plasmatica
4-5 h 2 fasi: I fase: 8 ore II fase:alcuni giorni
n.r. n.r. 4 h
Metabolismo ed eliminazione
Per via renale, eliminata la quota a basso peso come tale; il resto della gelatina sotto forma di aminoacidi nelle feci
Principalmente come tale per via renale
Eliminata per via renale 75% in 24 h.
Escreto per via renale, principalmente come tale (non oltre l’1% è metabolizzato)
85% circa eliminato per via renale; 10% con le feci; 3% circa catabolizzato dagli enzimi proteolitici
Volume massimo somministrabile
n.r. n.r.
Per coprire la perdita ematica del 10-20% del vol.totale di sangue e sostituita al sangue per qualsiasi infusione di volume limitato (circa 500 ml).
Dipende dal grado di emodiluizione
Adulti: possibile somministrare diversi litri in pochi giorni
Bambini: in genere si somministrano10ml/kg
Gruppo sanguigno
È’ sempre preferibile eseguire la determinazione del gruppo sanguigno prima dell'infusione.
Possibile effettuare analisi del sangue (gruppo sanguigno o anticorpi irregolari) dopo le infusioni; tuttavia è raccomandato di prelevare dei campioni di sangue prima dell’infusione in modo da evitare interpretazioni errate dei risultati.
E’ preferibile prelevare il campione prima dell'infusione
Non interferisce con la determinazione dei gruppi sanguigni.
Le reazioni specifiche dei gruppi sanguigni (sistema AB0 e Rh) non vengono influenzate.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 11 di 39
(segue) 5. Composizione, caratteristiche chimico-fisiche e dati farmacocinetici (come riportato in scheda tecnica)
n.r. = non riportato
Principi attivi
Destrano 40 in soluzione fisiologica
Destrano 70 in soluzione fisiologica
Nome Commerciale
Plander 10% R Plander 6%
Confezioni disponibili
Flaconi (non specificato il materiale in scheda tecnica) Flaconi (non specificato il materiale in scheda tecnica)
PM medio della molecola di destrano
40 kDa 70 kDa
Grado di Sostituzione Molare
n.r. n.r.
Tipo di ripartizione
n.r. n.r.
pH n.r. n.r.
Concentrazione 10% 6%
Effetto volume immediato
n.r. n.r.
Durata media dell’effetto
n.r. n.r.
Emivita plasmatica
n.r. n.r.
Eliminazione renale
70% escreto immodificato nelle urine nelle 24 h 40% escreto immodificato nelle urine nelle 24 h
Volume di distribuzione
n.r. n.r.
Volume massimo somministrabile
Non dovrebbe superare i 20 ml/kg nelle prime 24 ore; se la terapia si prolunga oltre le 24 ore il dosaggio non dovrebbe superare i 10 ml/kg fino ad un massimo di 5 giorni.
non dovrebbe superare 1,2 g/kg (20 ml/kg) nelle 24 ore se la terapia si prolunga oltre le 24 ore il dosaggio non dovrebbe superare 0,6 g/kg (10 ml/kg).
Gruppo sanguigno
Si consiglia di prelevare il campione prima dell'infusione Si consiglia di prelevare il campione prima dell'infusione
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 12 di 39
(segue) 5. Composizione, caratteristiche chimico-fisiche e dati farmacocinetici (come riportato in scheda tecnica)
n.r. = non riportato
Principi attivi
Tetrastarch Pentastarch
Nome Commerciale
Volulyte® Voluven® Vonten® Plasmavolume® Tetraspan® Amidolite® Haes-Steril®
Hyperhaes®
Confezioni disponibili
Sacca in poliolefine (Freeflex) con involucro
Sacca in poliolefine (Freeflex) con sovrasacca
Sacca in poliolefine (Freeflex) con sovrasacca
Sacca per infusione di polipropilene (redibag), con tappo in gomma butilica e sovrasacca
Sacche di plastica (Ecobag) con tappo in gomma butilica e sovrasacca
Sacca di polipropilene (Ecobag) con tappo in gomma butilica e sovrasacca
Flaconi di vetro incolore
Sacche in plastica poliolefinica (Freeflex) con sovrasacca
Grado Sost.ne Molare
0,4 0,42 0,5
Fonte dell’amido mais
Mais (dich. ditta produttrice)
mais Patata (dichiarazione delle ditte produttrici)
PM Medio 130 kDa 200 kDa
pH 5,7-6,5 4-5,5 4-5,5 5-7 5,6-6,4 4-6,5 3,5-6 5,7-6,5
Concentrazione p.a.
6% 6% 10% 6% 10% 6% 10% 6%
Elettroliti presenti
Na+ 137 mmol/l K+ 4 mmol/l Mg2+ 1,5 mmol/l Cl- 110 mmol/l Acetato 34 mmol/l
Na+ 154 mmol/l Cl- 154 mmol/l
Na+ 130 mmol/l K+ 5,36 mmol/l Ca2+ 0,912 mmol/l Mg2+ 0,984 mmol/l Cl- 112 mmol/l Acetato 27,2 mmol/l
Na+ 140 mmol/l K+ 4 mmol/l Ca2+ 2,5 mmol/l Mg2+ 1 mmol/l Cl- 118 mmol/l Acetato 24mmol/l Malato 5 mmol/l
Na+ 154 mmol/l Cl- 154 mmol/l
Na+ 154 mmol/l Cl- 154 mmol/l
Na+ 1232 mmol/l Cl- 1232 mmol/l
Pressione colloidosmotica
n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. n.r. n.r.
Effetto volume immediato
100% 100% 132% n.r. n.r. n.r. 145% n.r.
Durata media dell’effetto
Almeno 6 ore 4-6 ore 5-6 ore Almeno 6 ore Almeno 3-4 h
n.r.
Emivita plasmatica
Cinetica non lineare T1/2 alfa =1,4 h t1/2 beta =12,1 h
Cinetica non lineare T1/2 alfa =1,4 h t!/2 beta =12,1 h
Cinetica non lineare.
T1/2α =1,54 h T1/2β =12,8 h
Emivita terminale 17h
12 h n.r. 4 ore
Eliminazione renale
59% immodif. nelle 24h
59% nelle 24h
51% nelle 24h
50% nelle 24h 50% nelle 24h 50% nelle 24h 54% nelle
24h 50% nelle
24h
Vol. distribuzione
5,9 l n.r. n.r. n.r. n.r. n.r.
Dose max/die 30 ml/kg 20 ml/kg 4 ml/kg
Gruppo sanguigno
Non interferisce con la determinazione del gruppo sanguigno (dichiarazione della ditta produttrice).
Si deve prelevare un campione di sangue prima della somministrazione per una corretta tipizzazione (riportato in scheda tecnica). La ditta produttrice, contattata, dichiara di non avere dati relativamente ad una possibile interferenza con la determinazione del gruppo sanguigno.
n.r. n.r.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 13 di 39
Considerazioni relative alla ricerca bibliografica per la valutazione dei PLASMA EXPANDER La ricerca bibliografica è stata condotta sulle banche dati Medline e Cochrane Library. Si riportano, in sintesi, i risultati:
Parole chiave e limiti utilizzati nella ricerca
Risultati
Pubmed
Parole chiave: "Plasma Substitutes"[Mesh] OR plasma expanders OR blood expanders”
Limiti: humans; 2006; systematic reviews, Randomized Controlled Trials
382 referenze
Cochrane Library
Parole chiave: plasma expander* OR blood expander*
114 referenze, di cui 4 revisioni sistematiche Cochrane
Nella fase di selezione della ricerca bibliografica, come concordato con il Gruppo di Lavoro, sono stati presi in considerazione gli RCT e REVISIONI SISTEMATICHE / METANALISI che hanno confrontato tra loro: - plasma expander diversi dall’albumina e dalle frazioni proteiche plasmatiche; - soluzioni di colloidi con soluzioni di colloidi Si è, inoltre, concordato di focalizzare l’attenzione in particolare su: - effetti dei plasma expander su funzionalità epatica e renale - effetti sul profilo coagulativo (rischio emorragico/trombotico) - frequenza di eventi avversi in pazienti critici e chirurgici.
SELEZIONE DELLE EVIDENZE DISPONIBILI
La selezione delle evidenze disponibili, derivanti dalla ricerca bibliografica sopra descritta, si è basata sull’esclusione degli studi e revisioni che: - erano diversi dagli RCT o dalle revisioni sisitematiche - erano condotti nell’animale da esperimento - hanno confrontato tra loro colloidi e cristalloidi - hanno confrontato colloidi verso albumina - hanno valutato l’impiego di colloidi in tecniche diagnostiche - hanno valutato esclusivamente parametri chimico-fisici (elettroliti, cambio dell’equilibrio acido-base…)
- erano studi su volontari sani - confrontavano fra loro diverse vie di somministrazione - hanno valutato l’uso dei colloidi in pazienti “non critici” - hanno valutato gli effetti sulla funzionalità epatica dell’incremento del volume plasmatico indotto dalla somministrazione di HES e poligelina
- hanno valutato l’uso di HES nella prevenzione dell’ipotensione indotta dall’anestesia spinale nel parto cesareo
- hanno valutato trattamenti diversi dalla fluid resusitation (es. trapianto di staminali, uso di gel medicati nel controllo del dolore dopo biopsia del cavo orale; uso dell’acido ialuronico in tecniche di fecondazione assistita; tecniche di correzione dei difetti ossei; somministrazione di radionuclidi nella tecnica del linfonodo sentinella; somministrazione topica di prodotti per il trattamento dell’incontinenza urinaria da stress, utilizzo dell’HES nella RMN con mezzo di contrasto)
- hanno valutato tecniche di laboratorio per la determinazione di parametri coagulativi - hanno valutato gli effetti della emodiluizione indotta dalla desmopressina sui test antidoping
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 14 di 39
- hanno valutato i cerotti trans dermici a base di nefopam in volontari sani - hanno valutato l’uso della preparazione di De Marco (procain in PVP) nel trattamento del piede diabetico
- hanno valutato gli effetti dell’infusione di colloidi su nausea e vomito postoperatori nella chirurgia ginecologica elettiva
- hanno valutato gli effetti del plasma arricchito in piastrine nella chirurgia maxillo facciale - hanno valutato gli effetti sul sanguinamento della somministrazione perioperatoria del fattore XIII a pz oncologici chirurgici ad alto rischio di sanguinamento
- hanno valutato l’uso della bupivacaina iperbarica nel parto con anestesia spinale - hanno valutato gli effetti di diversi tipi di HES sul circolo splancnico e sui parametri infiammatori in interventi di chirurgia per il trattamento di aneurismi dell’aorta addominale
- hanno confrontato associazioni diverse di antivirali nel trattamento dell’infezione da HIV-1 - hanno valutato l’uso della risonanza magnetica nella valutazione dei margini delle lesioni epatiche prima dell’ablazione con radiofrequenza / delle lesioni ateroma tose delle carotidi
- hanno valutato l’impiego della N-acetilcisteina nella prevenzione della nefropatia da mezzi di contrasto
- hanno valutato l’uso di copolimeri dell’acido lattico nel trattamento dei difetti ossei -hanno valutato l’uso di destrani nella valutazione della conduttività sclerale nella sindrome da effusione uveale
- hanno valutato l’uso dei colloidi in pazienti con febbre di Dengue - hanno valutato l’emodiluizione indotta dall’uso di una singola infusione di HES in pazienti settici e non settici
- hanno valutato gli effetti di aprotinina e acido tranexamico sulla funzionalità piastrinica e sul sanguinamento in seguito a cardiochirurgia
- hanno valutato parametri chimico-fisici delle lacrime artificiali - hanno valutato gli effetti dell’iperosmolarità sulla secrezione di vasopressina in pz dializzati -hanno valutato l’uso di mezzi di contrasto nella rilevazione delle lesioni associate a sclerosi multipla mediante RMN
- hanno valutato la correlazione delle variazioni della frequenza respiratoria misurate mediante puilso-ossimetria con l’espansione di volume indotta dai plasma expander
- hanno valutato gli effetti della terapia antiaggregante sulla formazione di microemboli cerebrali dopo endoarteriectomia carotidea
- hanno confrontato gli effetti sui parametri infiammatori e sulla troponina cardiaca di destrano 70 e poligelina in pazienti sottoposti a cardiochirurgia
- hanno valutato un dispositivo oculare - hanno valutato gli effetti dell’emodiluizione in bambini sottoposti a cardiochirurgia per difetti cardiaci congeniti
- hanno valutato gli effetti della rialimentazione precoce in bambini ustionati - hanno valutato l’uso di collagene-PVP nel trattamento delle ulcere da decubito - hanno valutato l’uso del collagene di tipo 1 in pazienti con artrite reumatoide - hanno valutato l’uso dei plasma expander per ridurre la pressione in pz con ipertensione gestazionale
- hanno valutato l’uso dell’idrocortisone nel trattamento dell’ipotensione refrattaria nei neonati pretermine
- hanno valutato l’uso della terlipressina vs albumina in pz sottoposti a paracentesi. Sono stati, invece, presi in considerazione gli RCT e le Revisioni sistematiche che hanno valutato: - (e confrontato tra loro) soluzioni di colloidi - esiti quali: eventi avversi (in particolare renali), effetti sulla coagulazione, espansione di volume prodotta dalla somministrazione dei colloidi, mortalità
- l’effetto della somministrazione di colloidi sulla funzionalità epatica In un secondo momento, in modo da rispondere al quesito specifico riguardante la tossicità renale associata in particolare all’uso di HES ad alto peso molecolare, la ricerca è stata allargata ad includere studi osservazionali che avessero valutato la frequenza di nefropatia acuta associata alla somministrazione di tali colloidi nei pazienti con ipovolemia.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 15 di 39
Studi clinici selezionati
DERIVATI DELLA GELATINA DESTRANI IDROSSIETILAMIDI
REV Perel P et al. 2013 (1) Perel P et al. 2013 (1) Perel P et al. 2013 (1)
REV Dart AB et al 2010 (2) Dart AB et al 2010 (2)
REV Bunn F et al 2008 (3) Bunn F et al 2008 (3) Bunn F et al 2008 (3)
REV Groeneveld AB et al. 2011 (4) Groeneveld AB et al. 2011 (4) Groeneveld AB et al. 2011
(4)
REV Zarychanski R et al. 2009 (5) Zarychanski R et al. 2009 (5) Zarychanski R et al. 2009 (5)
REV Hartog CS et al 2011 (6) Hartog CS et al 2011 (6) Hartog CS et al 2011 (6)
RCT Brunkhorst FM et al 2008 (7)
REV Wiedermann CJ et al. 2010
(8)
O Finfer S et al. 2010 (9) Finfer S et al. 2010 (9) Finfer S et al. 2010 (9)
O Miletin MS et al. 2002 (10)
RCT Perner A et al. 2012 (11)
RCT Myburgh JA et al. 2012 (12)
RCT Guidet B et al. 2012 (13)
REV Zarychanski R et al. 2013
(14)
REV Haase N et al 2013 (15)
REV Mutter TC et al 2013 (19)
REV Serpa Neto A et al. 2014 (20)
RCT Annane D et al. 2013 (21) Annane D et al. 2013 (21) Annane D et al. 2013 (21)
RCT = randomized controlled trial REV = review O = observational trial
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 16 di 39
Considerazioni relative alla documentazione valutata
Nota. La presente scheda di valutazione ha preso in considerazione le tre classi di colloidi sintetici disponibili in commercio: gelatine, idrossietilamidi (HES) e destrani. Alla fine di giugno 2013 con proprio comunicato2, AIFA ha disposto, in via cautelativa, il divieto di utilizzo sul territorio nazionale delle specialità contenenti idrossietilamidi in attesa che le Autorità regolatorie europee ne concludessero la valutazione dietro deferimento della commissione di farmacovigilanza (PRAC) per le evidenze emerse dagli ultimi studi clinici pubblicati che hanno confrontato tetramidi (HES 130/0,40-0,42) con cristalloidi (fisiologica e Ringer acetato) in pazienti critici/con sepsi grave.11,12 Gli studi hanno evidenziato un aumento del rischio di danno renale nei pazienti adulti critici, inclusi quelli con sepsi (studio CHEST)12 o della mortalità nei pazienti con sepsi grave (studio 6S)11 per gli HES vs i cristalloidi con cui sono stati confrontati. Negli USA la FDA3 dopo revisione della letteratura ha concluso che gli HES non devono essere utilizzati nei pazienti adulti critici, inclusi quelli con sepsi e quelli ricoverati in UTI ed ha disposto che nelle schede tecniche dei prodotti a base di idrossietilamidi venga evidenziato nelle avvertenze il rischio di mortalità e di nefropatia grave. Inoltre, a seguito della revisione dei risultati di una metanalisi di studi condotti in pazienti sottoposti a chirurgia a cuore aperto in associazione a bypass cardioplomonare, la FDA ha deciso che deve essere riportata l’ulteriore avvertenza che in tali pazienti si può verificare un aumento del rischio di sanguinamento. Nella nota informativa rivolta ai sanitari sono riportate le seguenti raccomandazioni: - non utilizzare gli HES in pazienti adulti critici inclusi quelli con sepsi e quelli ricoverati in UTI; - evitarne l’uso nei pazienti con alterazioni preesistenti della funzionalità renale; - interrompere l’uso degli HES ai primi segni di danno renale; - dato che è stata riportata la necessità di ricorso alla dialisi fino a 90 giorni dopo la
somministrazione di un HES, occorre continuare a monitorare la funzione renale per almeno 90 giorni in tutti i pazienti;
- evitare l’uso degli HES nei pazienti sottoposti a chirurgia a cuore aperto con bypass cardiopolmonare per il rischio aumentato di sanguinamento;
- interrompere il trattamento ai primi segni di coagulopatia. Al termine della valutazione anche il CHMP di EMA ha proposto di limitare l’uso degli HES alla correzione dell’ipovolemia dovuta ad emorragia acuta, quando i cristalloidi da soli sono considerati insufficienti, prevedendo che le schede tecniche europee dei prodotti a base di HES riportassero le stesse avvertenze e controindicazioni d’uso sopra riportate. In Italia il recepimento di queste modifiche si è accompagnato alla riammissione alla commercializzazione dei prodotti prima revocati. Una Nota Informativa Importante concordata dalle Ditte produttrici con le Autorità regolatorie (EMA ed AIFA) è stata diffusa ai sanitari per aggiornarli sulle decisioni assunte.4 Sono stati valutati i singoli principi attivi appartenenti alle 3 classi di plasma expander di sintesi disponibili in commercio (derivati della gelatina, destrani e amidi), relativamente ai quali il Gruppo di Lavoro ha ritenuto di approfondire i seguenti aspetti: a. aspetti legati alle caratteristiche dei singoli prodotti e alle modalità/avvertenze di
somministrazione - caratteristiche chimico-fisiche dei diversi prodotti, in paticolare il contenuto in elettroliti, il peso
molecolare, il pH, la possibilità di conservazione a temperature elevate (37°C); - caratteristiche farmacocinetiche, in particolare l’emivita plasmatica, la durata media dell’effetto
e l’eliminazione renale; - le avvertenze d’uso, in particolare legate alla somministrazione a particolari gruppi di pazienti
(donne in gravidanza, pazienti pediatrici e anziani) e alla necessità di determinare il gruppo sanguigno prima di somministrare i diversi prodotti di ciascuna classe.
Per quanto riguarda le informazioni relative alle caratteristiche chimico-fisiche e farmacocinetiche e alle avvertenze d’uso, dove queste non erano reperibili nelle schede tecniche, sono state
2 Comunicazione sul divieto di utilizzo cautelativo per i medicinali per uso infusionale contenenti amido idrossietilico. AIFA, 28 giugno 2013.
http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/HES%20DOC_finale.pdf 3 Hydroxyethyl Starch Solutions: FDA Safety Communication - Boxed Warning on Increased Mortality and Severe Renal Injury and Risk of Bleeding. 11/06/2013
http://www.fda.gov/BiologicsBloodVaccines/SafetyAvailability/ucm358271.htm 4 Nota informativa importante concordata con l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Restrizione d’uso di HES (medicinali contenenti amido
idrossietilico) – Amidolite, Tetraspan, Volulyte, HAES-Steril, Voluven, HyoerHAES, Vonten e Plasmavolume. 20 dicembre 2013.
http://www.agenziafarmaco.gov.it/sites/default/files/IT_DHPC_HES_common.pdf
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 17 di 39
interpellate le ditte produttrici delle specialità. Non tutte hanno risposto relativamente ai quesiti posti e pertanto non è stato possibile completare le informazioni nella scheda di valutazione (in corrispondenza della mancanza di informazioni sono stati lasciati spazi vuoti). In particolare è stata valutata la possibilità di conservazione ad una temperatura intorno ai 37°C dei plasma expander utilizzati nelle Aziende AVEN poiché in molte strutture vengono usati carrelli riscaldanti in modo da poter avere a disposizione una scorta di fluidi da infondere ai pazienti ad una temperatura prossima a quella corporea in caso di necessità. In base ai dati di stabilità forniti dalle ditte produttrici si può concludere quanto segue: - per quanto riguarda la poligelina (Emagel®): si mantiene sostanzialmente stabile a temperature
di 40 ± 2°C ed una umidità relativa del 75% ± 5% fino a 6 mesi; - il tetrastarch da amido di mais al 6% (Voluven®): si mantiene sostanzialmente stabile a
temperature di 40°C fino a 6 mesi - il tetrastarch da amido di patata al 6% (Amidolyte®), che in base ai dati di consumo risulta
utilizzato anche se in piccoli quantitativi pur non essendo presente in PT AVEN: può essere riscaldato fino a 40°C per un periodo massimo di una settimana.
- per quanto riguarda il pentamido al 10% (Haes Steril®) e le soluzioni di destrano 40 (Plander® 10%) e destrano 70 (Plander® 6%) non sono disponibili informazioni sulla stabilità in caso di conservazione a temperature superiori a quella ambientale (25-30°C).
b. aspetti legati all’efficacia e alla sicurezza di utilizzo dei principi attivi, con particolare
riferimento alle specifiche condizioni cliniche, individuate dal Gruppo di Lavoro
- l’efficacia nell’espansione volemica, rispetto alle soluzioni di cristalloidi in particolare in pazienti critici e in pazienti chirurgici
- gli eventi avversi associati all’impiego, in particolare quelli a carico del rene (frequenza di insufficienza renale acuta) in pazienti critici
Per quanto riguarda l’efficacia e la sicurezza delle 3 classi di plasma expander dall’analisi della letteratura sono emerse le seguenti considerazioni: non vi sono studi metodologicamente corretti a supporto di una differenza di efficacia, in termini di riduzione della mortalità, tra: o le soluzioni di gelatine, confrontate con i cristalloidi o le soluzioni di destrani confrontate con i cristalloidi utilizzati nell’espansione volemica sia in pazienti critici che chirurgici.
Per quanto riguarda gli idrossietilamidi va precisato che la decisione recente delle Autorità regolatorie di limitarne l’impiego clinico al trattamento dell’ipovolemia da emorragia acuta, quando i cristalloidi da soli sono considerati insufficienti fa seguito alla revisione dei risultati di 3 studi che hanno valutato l’uso degli HES (tetra e penta) in pazienti adulti critici o con sepsi grave, che sono di seguito sintetizzati: � Lo studio VISEP (2008) ha arruolato 537 pazienti con sepsi grave/shock settico. Uno degli
obiettivi dello studio era di valutare la sicurezza ed efficacia dell’uso dell’idrossietilamido (un pentamido) rispetto ad un cristalloide (soluzione Ringer lattato) nel trattamento dell’ipovolemia. Gli esiti coprimari dello studio erano rappresentati dalla mortalità per qualunque causa a 28 giorni e dalla morbilità. La frequenza di insufficienza renale acuta e la mortalità a 90 giorni sono state valutate tra gli esiti secondari. I pazienti trattati con Ringer lattato hanno ricevuto un volume significativamente maggiore di fluido rispetto ai pazienti trattati con pentamido (rapporto: 1,32 per l’intero periodo dello studio). Il trattamento con HES 200/0,5 si è associato ad un rischio significativamente più elevato rispetto a Ringer lattato di insufficienza renale acuta (34,9% dei pazienti vs 22,8%, p=0,002) e si è evidenziata, inoltre, una tendenza ad un rischio più elevato di mortalità a 90 giorni (41,0% vs 33,9%, NS);5
� Lo studio 6S (2012) ha arruolato 804 pazienti con sepsi grave/shock settico. Lo studio ha confrontato un tetramido da amido di patata (HES 130/0,42 al 6%) con un cristalloide (soluzione Ringer acetato) nel trattamento dell’ipovolemia. L’esito primario dello studio era un esito composito costituito da mortalità + dipendenza dalla dialisi a 90 giorni; sono state, inoltre, valutate le signole componenti. La frequenza del ricorso alla dialisi è stata valutata tra gli esiti secondari. Il volume totale mediano di fluido infuso è stato di 3.000 ml in entrambi i bracci. La mortalità a 90 giorni è risultata significativamente maggiore con HES rispetto a Ringer acetato (51% dei pazienti vs 43%, risepttivamente; RR 1,17 95% CI 1,01-1,36). Solo 1 paziente in entrambi i bracci era dipendente dalla dialisi a 90 giorni mentre nel corso dello studio si è reso necessario il ricorso alla dialisi nel 22% dei pazienti trattati con
5 Brunkhorst FM et al. Intensive Insulin Therapy and Pentastarch Resuscitation in Severe Sepsis. N Engl J Med 2008;358:125-39.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 18 di 39
HES vs 16% nel braccio randomizzato al cristalloide (RR1,35, 95% CI 1,01-1,80).6
� Lo studio CHEST (2012) ha arruolato 7.000 pazienti adulti critici ricoverati in UTI. Si tratta di una popolazione eterogenea di pazienti (il 43% erano pazienti chirurgici, il restante 57% non chirurgici; per il 29% con sepsi di gravità non definita, il 36% con danno renale acuto e l’8% con trauma). Lo studio ha confrontato un tetramido da amido di mais (HES 130/0,40 al 6%) con fisologica, aggiunti alla terapia standard con fluidi ai fini di correggere l’ipovolemia. L’esito primario era rappresentato dalla mortalità a 90 giorni. La frequenza di ricorso alla dialisi durante i 90 giorni del follow up rappresentava un esito secondario. Nei primi 4 giorni, il volume medio infuso del fluido in studio è risultato significativamente inferiore con HES vs fisiologica ma la differenza non era clinicamente significativa (90 ml circa). La maggior parte del volume è stato infuso nelle prime 24 ore. La differenza nella mortalità a 90 giorni tra i due bracci non ha raggiunto la significatività statistica (18% dei pazienti con HES vs 17% con fisiologica; RR 1,06 95% CI 0,96-1,18). In base ai risultati di una analisi per sottogruppi prespecificata nel protocollo dello studio, tale risultato era confermato anche nei pazienti con sepsi. Nei pazienti trattati con HES è risultata significativamente maggiore la frequenza di ricorso alla dialisi (7% dei pazienti vs 5,8% con fisiologica, RR 1,21 95% CI 1,00-1,45); non è stata riportata la frequenza di dialisi nel sottogruppo dei pazienti con sepsi.7
Poiché almeno per quanto riguarda i tetraHES si tratta di farmaci che - come emerge anche dalla analisi dei consumi - sono stati ampiamente utilizzati per l’espansione volemica nei pazienti critici in ragione di un presunto effetto volemico elevato in rapporto al volume di fluido infuso e alla relativa assenza di tossicità si pone attualmente il problema di valutare quali raccomandazioni fornire rispetto al tipo di fuido da utilizzare per tale indicazione. A questo proposito le principali Linee Guida (LG) disponibili16-18 riportano le seguenti raccomandazioni: o la LG tedesca (2010)16 relativa al trattamento di pazienti con sepsi grave / shock settico riporta
che l’uso di HES, indipendentemente dal peso molecolare, e di altri colloidi in fluido terapia nei pazienti con sepsi grave / shock settico non è raccomandato; mentre è raccomandato l’uso di cristalloidi;
o la consensus della task force della European Society of Intensive Care Medicine (2012)17
raccomanda di non utilizzare gli HES con peso molecolare pari o superiore a 200 kDa e/o con un grado di sostituzione > 0,4 nei pazienti con sepsi o a rischio di insufficienza renale acuta; suggerisce, inoltre, di non utilizzare l’HES 130/0,4 al 6% (es. Voluven®) o le gelatine in questi pazienti. Per quanto riguarda l’uso dei colloidi nella fluid resuscitation, suggerisce di non utilizzare in generale le soluzioni iperoncotiche;
o l’aggiornamento delle LG internazionali Surviving Sepsis Campaign (2013)18, l’unico che considera anche gli ultimi studi sopracitati, raccomanda di utilizzare come fluido iniziale di prima scelta per l’espansione volemica in pazienti con sepsi/shock settico un cristalloide; suggerisce, inoltre, di utilizzare l’albumina nei pazienti che richiedono l’infusione di notevoli volumi di cristalloide. Per quanto riguarda gli HES la stessa LG raccomanda di non utilizzarli per l’espansione volemica nei pazienti con sepsi grave / shock settico.
6 Perner A, et al. Hydroxyethyl starch 130/0.4 versus Ringer's acetate in severe sepsis. N Engl J Med 2012;367:124-34.
7 Myburgh JA, Finfer S, Bellomo R, et al. Hydroxyethyl starch or saline for fluid resuscitation in intensive care. N Engl J Med 2012;367:1901-11.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 19 di 39
Considerazioni finali Relativamente alle singole classi di plasma expander esaminate il Gruppo di Lavoro è pertanto giunto alle seguenti considerazioni:
a. per quanto concerne i derivati della gelatina:
� dall’analisi della letteratura (RCT e revisioni sistematiche) e delle Linee Guida non sono emersi chiari elementi a favore del loro impiego rispetto agli altri colloidi disponibili e alla scelta di un derivato della gelatina rispetto all’altro.
� rispetto alla determinazione del gruppo sanguigno: per le specialità medicinali Infuplas® ed Eufusin® viene riportato in scheda tecnica che:
- “la determinazione del gruppo sanguigno, gli antigeni irregolari e qualsiasi test di laboratorio
sul sangue sono possibili in pazienti che hanno ricevuto fino a 2 litri di gelatina liquida, sebbene l'interpretazione sia ostacolata dall'emodiluizione e sia preferibile prelevare il campione per questi tests prima dell'infusione di gelatina liquida” (Infuplas®);
- “è sempre preferibile eseguire la determinazione del gruppo sanguigno prima dell’infusione” (Eufusin®); Per le due specialità Emagel® e Gelplex® viene riportato, rispettivamente, che “le reazioni specifiche dei gruppi sanguigni (sistema AB0 e Rh) non vengono influenzate” e che “nei pazienti trattati non è stata osservata influenza sulle comuni reazioni specifiche per la determinazione dei gruppi sanguigni (ABO e Rh)”; La scheda tecnica di Gelofusine® non riporta alcuna informazione e la ditta, interpellata, non ha fornito alcuna informazione.
� per quanto riguarda il confezionamento primario, alcune specialità sono disponibili solo in contenitore di vetro sterile (Eufusin® e Gelplex®), mentre altre solo in contenitori in polimero plastico [PVC o polietilene (PE)] (Gelofusine®, Infuplas®). Emagel® è disponibile sia in flacone in vetro che in PE.
Il Gruppo di Lavoro conclude che è sufficiente la disponibilità di un singolo derivato della gelatina tra quelli che non influenzano le reazioni specifiche di determinazione del gruppo sanguigno. Le ulteriori differenze sopra evidenziate esistenti tra le singole specialità potranno essere tenute in considerazione nell’espletare le strategie di gara.
b. Per quanto riguarda i destrani, si è constato che attualmente l’uso nelle aziende AVEN è
limitato ad alcuni particolari protocolli nell’ambito di specifiche chirurgie specialistiche (chirurgia della mano e maxillofacciale).
Il Gruppo di Lavoro conclude che l’utilizzo di tali farmaci dovrà essere limitato ai protocolli in uso in chirurgia della mano e maxillofacciale.
c. Per quanto riguarda gli idrossietilamidi, gli elementi tenuti in considerazione sono i seguenti:
� gli idrossietilamidi sembrano essere associati ad un aumento significativo del rischio di
nefropatia acuta rispetto ai cristalloidi, in particolare nei pazienti critici/con sepsi o shock settico tanto che le Autorità regolatorie ne hanno limitato le indicazioni d’uso al trattamento della ipovolemia causata da emorragia acuta quando i cristalloidi da soli non sono considerati sufficienti e per un tempo massimo circoscritto alle prime 24 ore (a breve le schede tecniche dei prodotti dovrebbero essere aggiornate ed allineate alle disposizioni delle Autorità regolatorie);
� le restrizioni d’uso introdotte per tutti gli HES in seguito alla revisione dei dati di safety da parte delle Autorità regolatorie europee e statunitensi, sia in termini di indicazioni approvate che di durata del trattamento comportano ricadute rilevanti sulla pratica clinica limitando di fatto l’impiego di questi prodotti allo shock emorragico, per le prime 24 h;
� esistono differenze per quanto riguarda la necessità di determinare il gruppo sanguigno prima dell’infusione tra gli idrossietilamidi derivati dall’amido di patata (Amidolite®, Plasmavolume® e Tetraspan®) e quelli derivati dall’amido di mais (Voluven®, Volulyte® e Vonten®). In particolare
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 20 di 39
per la determinazione del gruppo sanguigno, per i derivati dell’amido di mais sono disponibili test che hanno dimostrato che non esiste una interferenza con i test di emoagglutinazione. Tali test non sono disponibili per i derivati dell’amido di patata. Di conseguenza, le schede tecniche dei tetrastarch da amido di patata riportano che “Si deve prelevare un campione di sangue prima della somministrazione per una corretta tipizzazione del gruppo sanguigno” mentre nelle schede tecniche dei tetrastarch da amido di mais non è riportata alcuna avvertenza in tal senso;
� tra i 2 prodotti in commercio a base di tetrastarch da amido di mais al 6%, la differenza principale consiste nella diversa concentrazione degli elettroliti presenti in soluzione. In dettaglio: per quanto riguarda il contenuto di sodio e cloruri, questi sono prossimi a quelli ematici per Volulyte® mentre sono più elevati (pari comunque a quelli di una soluzione isotonica con il sangue) per Voluven®. Volulyte® contiene inoltre i cationi potassio e magnesio e l’anione acetato che non sono, invece, presenti in Voluven®;
� Vonten® si differenzia rispetto agli altri 2 prodotti a base di tetrastarch da amido di mais per avere una concentrazione maggiore di tetraHES (10% invece di 6%) che si dovrebbe riflettere in linea teorica in un maggior effetto volume a parità di quantità infusa. Attualmente non è noto se tale differenza sia rilevante al fine dell’impiego nella pratica clinica.
Il Gruppo di Lavoro conclude che, per coprire le situazioni cliniche, è sufficiente la disponibilità di un singolo idrossietilamido a peso molecolare più basso (tetrastarch, 130 kDa) tra quelli che non influenzano le reazioni specifiche di determinazione del gruppo sanguigno. Le ulteriori differenze sopra evidenziate esistenti tra le singole specialità potranno essere tenute in considerazione nell’espletare le future strategie di gara.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 21 di 39
Bibliografia relativa agli studi clinici selezionati
1. Perel P, Roberts I, Ker K. Colloids versus crystalloids for fluid resuscitation in critically ill patients. Cochrane Database of Systematic Reviews 2013, Issue 2. Art. No.: CD000567. DOI: 10.1002/14651858.CD000567.pub6.Dart AB et al. Hydroxyethyl starch (HES) versus other fluid therapies: effects on kidney function. Cochrane Database of Systematic Reviews 2010, Issue 1. Art. No.: CD007594. DOI: 10.1002/14651858.CD007594.pub2
2. Bunn F, Trivedi D. Colloid solutions for fluid resuscitation. Cochrane Database of Systematic Reviews 2012, Issue 7. Art. No.: CD001319. DOI: 10.1002/14651858.CD001319.pub5.Groeneveld AB et al. Update on the comparative safety of colloids: a systematic review of clinical trials. Ann Surg 2011; 253:470-83.
3. Zarychanski R et al. Renal outcomes and mortality following hydroxyethyl starch resuscitation of critically ill patients: systematic review and meta-analysis of randomized trials. Open Medicine 2009;3(4):e196–209.
4. Groeneveld AB et al. Update on the comparative safety of colloids: a systematic review of clinical trials. Ann Surg 2011; 253:470-83.
5. Zarychanski R et al. Renal outcomes and mortality following hydroxyethyl starch resuscitation of critically ill patients: systematic review and meta-analysis of randomized trials. Open Medicine 2009;3(4):e196–209.
6. Hartog CS et al. A systematic review of third generation hydroxyethyl starch (HES 130/0,4) in resuscitation: safety not adequately addressed. Anesth Analg 2011; 112:635-45.
7. Brunkhorst FM et al. Intensive insulin therapy and pentastarch in severe sepsis. NEJM 2008; 358:125-39. 8. Wiedermann CJ et al. Hyperoncotic colloids and acute kidney injury: a meta-analysis of randomized trials. Crit
Care 2010; 14:R191. 9. Finfer S et al. Resuscitation fluid use in critically ill adults: an international cross-sectional study in 391
intensive care units.Critical Care 2010, 14:R185. 10. Miletin MS et al. Influences on physicians’ choices of intravenous colloids. Intensive Care Med 2002; 28:917–
24. 11. Perner A et al. Hydroxyethyl Starch 130/0.42 versus Ringer’s Acetate in Severe Sepsis. N Engl J Med
2012;367:124-34. 12. Myburgh JA et al. Hydroxyethyl Starch or Saline for Fluid Resuscitation in Intensive Care. N Engl J Med
2012;367:1901-11. 13. Guidet B et al. Assessment of hemodynamic efficacy and safety of 6% hydroxyethylstarch 130/0.4 vs. 0.9%
NaCl fluid replacement in patients with severe sepsis: The CRYSTMAS study. Critical Care 2012 16:R94. 14. Zarychanski R et al. Association of Hydroxyethyl Starch Administration With Mortality and Acute Kidney Injury
in Critically Ill Patients Requiring Volume Resuscitation. A Systematic Review and Meta-analysis. JAMA 2013; 309:678-88.
15. Haase N et al. Hydroxyethyl starch 130/0.38-0.45 versus crystalloid or albumin in patients with sepsis: systematic review with meta-analysis and trial sequential analysis. BMJ 2013;346:f839 doi: 10.1136/bmj.f839.
16. Reinhart K et al. Prevention, Diagnosis, Therapy and Follow-up Care of Sepsis. 1st revision of S-2k guidelines of the German Sepsis Society (Deutsche Sepsis-Gesellschaft e.V. (DSG)) and the German Interdisciplinary Association of Intensive Care and Emergency Medicine (Deutsche Interdisziplinäre Vereinigung für Intensivund Notfallmedizin (DIVI)).
17. Reinhart K et al. Consensus statement of the ESICM task force on colloid volume therapy in critically ill patients. Intensive Care Med 2012; 38:368–83.
18. Dellinger RP et al. Surviving Sepsis Campaign: International guidelines for management of severe sepsis and septic shock: 2012. Critical Care Medicine 2013; 41:580-637.
19. Mutter TC, Ruth CA,Dart AB.Hydroxyethyl starch (HES) versus other fluid therapies: effects on kidney function. Cochrane Database of Systematic Reviews 2013, Issue 7. Art. No.: CD007594. DOI: 10.1002/14651858.CD007594.pub3.
20. Serpa Neto A et al. Fluid resuscitation with hydroxyethyl starches in patients with sepsis is associated with an increased incidence of acute kidney injury and use of renal replacement therapy: A systematic review and meta-analysis of the literature. Journal of Critical Care 2014; 29:185.e1–185.e7.
21. Annane D et al. Effects of Fluid Resuscitation With Colloids vs Crystalloids on Mortality in Critically Ill Patients Presenting With Hypovolemic Shock. The CRISTAL Randomized Trial. JAMA 2013;310:1809-17.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 22 di 39
Tabelle delle evidenze
N° REFERENZA
BIBLIOGRAFICA DESCRIZIONE
DELLA REVIEW
OBIETTIVI DELLA REVIE W
TRATTAMENTO FARMACOLOGICO
CRITERI PER LA SELEZIONE DEGLI STUDI
RISULTATI
Perel P, Roberts
I, Ker K.
Colloids versus
crystalloids for
fluid
resuscitation in
critically ill
patients.
Cochrane
Database of
Systematic
Reviews 2013,
Issue 2. Art.
No.: CD000567.
DOI:
10.1002/146518
58.CD000567.p
ub6.
Review
sistematica di
aggiornamento
di una
precedente che
ha valutato l’uso
dei collodi vs i
cristalloidi nel
trattamento
dell’ipovolemia
in pazienti critici.
Sono stati inclusi
complessivamen
te 78 RCT
La ricerca
bibliografica ha
coperto fino a
ottobre 2012.
Valutare
l’efficacia di
colloidi vs
cristalloidi per il
trattamento
dell’ipovolemia
in pazienti
critici.
Esito primario: mortalità per
tutte le cause,
valutata alla
fine del periodo
di follow up
previsto nei
singoli studi
inclusi.
Colloidi valutati negli
RCT inclusi:
- Albumina/frazioni proteiche
plasmatiche
- Idrossietilamidi - Poligeline - Destrani - Colloidi in cristalloidi ipertonici
vs
un cristalloide (in
soluzione isotonica
o ipertonica)
Sono stati inclusi tutti gli RCT che rispondevano ai seguenti criteri:
- hanno arruolato pazienti critici (esclusi neonati e donne in gravidanza) che necessitavano di espansione
volemica
Sono stati esclusi gli RCT che: - prevedevano il cross-over dei pz - sono stati condotti su pazienti per cui era stata programmata una chirurgia nel periodo preoperatorio.
- hanno valutato gli effetti della nutrizione parenterale totale con/senza albumina
- hanno valutato l’uso dei plasma expander in altri setting (es. precarico in previsione di un intervento
chirurgico in elezione o dell’esecuzione di un bypass
cardiopolmonare)
Sono, inoltre, stati esclusi gli studi in cui i plasma
expander sono stati somministrati con altra finalità
rispetto all’espansione volemica; mentre sono stati
inclusi RCT in cui ai pazienti arruolati nei bracci di
confronto sono state somministrate.
Gli studi sono stati individuati mediante ricerca condotta
nei database: Cochrane Injuries Group Specialised
Register (17 October 2012), Cochrane Central Register
of Controlled Trials (The Cochrane Library) (Issue 10,
2012), MEDLINE (Ovid) (1946 - Ottobre 2012), EMBASE
(Ovid) (1980 - Ottobre 2012), ISIWeb of Science:
Science Citation Index Expanded (1970 - Ottobre 2012),
ISI Web of Science: Conference Proceedings Citation
Index-Science (1990 - Ottobre 2012), PubMed (Ottobre
2012), www.clinical trials.gov e www.controlled-
trials.com. Sono state, inoltre, vagliate tutte le referenze
bibliografiche degli studi reperiti e sono stati contattati gli
autori per identificare eventuali studi mancanti.
Gli autori hanno valutato la qualità metodologica degli
studi indipendentemente tra loro.
Gli studi sono stati stratificati sulla base del tipo di fluido
utilizzato.
Non ci sono evidenze da studi randomizzati controllati che l’espansione volemica con collodi riduca il rischio di morte rispetto ai cristalloidi in pazienti con trauma, ustioni, o nel post-chirurgico. Inoltre, l’uso di HES potrebbe aumentare la mortalità. Poiché i colloidi non si associano ad un miglioramento della sopravvivenza e sono considerevolmente più costosi dei cristalloidi è difficile giustificare il fatto che si continui ad utilizzarli nella pratica clinica.
Per quanto riguarda il confronto albumina/frazione proteica plasmatica vs
cristalloide:
24 RCT per un totale di 9.920 pz. riportavano i dati di mortalità: RR complessivo
1,01 (95% CI da 0,93 a 1,10). Rimuovendo gli studi di Boldt i risultati sono
rimasti invariati. Escludendo gli studi di scarsa qualità rispetto alla esplicitazione
della allocazione al trattamento (1 RCT 52 pz) l’RR complessivo era 1,00 (95%
CI 0,92-1,09).
Per quanto riguarda il confronto idrossietilamido vs cristalloidi:
25 RCT per un totale di 9.147 pz : RR complessivo 1,10 (95% CI da 1,02 a
1,19). Rimuovendo gli studi di Boldt, i risultati sono rimasti invariati.
Per quanto riguarda il confronto poligeline vs cristalloidi:
11 RCT per un totale di 506 pz : RR complessivo 0,91 (95% CI da 0,49 a 1,72).
Rimuovendo gli studi di Boldt, i risultati sono rimasti invariati.
Per quanto riguarda il confronto destrani vs cristalloidi:
9 RCT per un totale di 834 pz : RR complessivo 1,24 (95% CI da 0,94 a 1,65).
Per quanto riguarda il confronto colloidi in cristalloidi ipertonici vs cristalloidi:
1 RCT su 14 pz ha valutato l’albumina in soluzione salina ipertonica vs un
cristalloide isotonico : RR 0,50 (95% CI da 0,06 a 4,33).
1 RCT ha confrontato HES 130/0,4 al 6% in fisiologica ipertonica con Ringer
lattato: RR 0,25 (95% CI 0,03-2,15).
9 RCT su 1.879 pz ha valutato un destrano in soluzione salina ipertonica vs un
cristalloide ipertonico : RR complessivo 0,91 (95% CI 0,79 a 1,06)
Per quanto riguarda il confronto colloidi in soluzione salina isotonica vs
cristalloidi ipertonici:
3 RCT su un totale di 74 pz: nei 2 RCT (totale 36 pz) che hanno valutato
poligelina o HES, non c’è stata alcuna morte; nel terzo RCT (38 pz) che ha
valutato albumina/frazione proteica plasmatica ci sono state 3 morti su 19 pz
trattati con il colloide vs nessuna su 19 controlli (RR 7,00 95% CI 0,39 a
126,93).
1
COMMENTO: si tratta dell’ultimo aggiornamento della RS di Perel et al. che si poneva come obiettivo di valutare l’efficacia dei colloidi vs i cristalloidi nel trattamento dell’ipovolemia in pz critici Nella revisione sono stati inclusi anche gli studi più recenti che hanno valutato tali prodotti in qwuesto setting di pazienti, in particolare per quanto riguarda gli HES gli studi 6S e CHEST. Le evidenze provenienti in particolare da tali studi hanno
indotto gli autori a modificare le conclusioni della revisione che in base al rapporto costo efficacia sfavorevole dei colloidi vs i cristalloidi non ne considera giustificata la prosecuzione dell’utilizzo nella pratica clinica.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 23 di 39
N° REFERENZA
BIBLIOGRAFICA DESCRIZIONE
DELLA REVIEW
OBIETTIVI DELLA REVIE W
TRATTAMENTO FARMACOLOGICO
CRITERI PER LA SELEZIONE DEGLI STUDI
RISULTATI
2
Dart AB et al.
Hydroxyethyl
starch (HES)
versus other
fluid therapies:
effects on
kidney
function.
Cochrane
Database of
Systematic
Reviews 2010,
Issue 1. Art.
No.:
CD007594.
DOI:
10.1002/1465
1858.CD0075
94.pub2
Review
sistematica
che ha
valutato gli
effetti di HES
sulla
funzionalità
renale rispetto
ad altri fluidi
utilizzati per il
trattamento
dell’ipovolemia
in diverse
popolazioni di
pazienti.
Sono stati
inclusi 34
RCT/quasi-
RCT per un
totale di 2.607
pazienti.
La ricerca
bibliografica
ha coperto fino
a maggio 2009
Valutare gli effetti
di HES vs altri
plasma expander
sulla funzionalità
renale quando
utilizzati per la
prevenzione o nel
trattamento
dell’ipovolemia.
Esiti primari: - Numero di
pazienti
sottoposti a
dialisi
- Numero di pz con insuff.
renale secondo
i criteri fissati
dagli autori
degli studi
- Numero di pz con nefropatia
acuta secondo i
criteri RIFLE
Esiti secondari: Variazione della:
- creatinina
sierica
- clearance della
creatinina
HES
vs
altri plasma
expander
(cristalloidi,
albumina/frazioni
proteiche, destrani)
Sono stati inclusi gli RCT e i quasi-RCT che rispondevano ai seguenti criteri:
- hanno confrontato un HES vs altri plasma expander per
il trattamento o la prevenzione dell’ipovolemia
- hanno valutato gli effetti sulla funzionalità renale
Sono stati esclusi : -gli studi cross-over con un periodo di wash-out giudicato
insufficiente
- gli studi che arruolavano pazienti con insufficienza
renale che ha richiesto emodialisi
-gli studi che hanno incluso volontari sani
- gli studi che hanno incluso pazienti in trattamento con
HES per ridurre la viscosità del sangue (es. pz con ictus,
occlusione vena retinica, angina, arteriopatia periferica,
perdita dell’udito, complicanze associate alla gravidanza )
Gli studi sono stati individuati mediante ricerca condotta
nei database: Cochrane Renal Group Specialised
Register, Medline, EMBASE, Cochrane Library
(CENTRAL) e Controlled Trials metaRegister includendo
gli studi pubblicati fino al 7 MAGGIO 2009.
Sono state, inoltre, vagliate tutte le referenze
bibliografiche degli studi reperiti .
Gli autori hanno valutato la qualità metodologica degli
studi indipendentemente tra loro.
Sono state condotte analisi per sottogruppi che hanno
tenuto conto della condizione che aveva richiesto l’uso di
un plasma expander.
Esiti primari:
Il rischio di insufficienza renale è risultato significativamente più elevato con HES: RR complessivo di insufficienza renale secondo i criteri fissati dagli autori degli studi 1,50 (95% CI da 1,20 a 1,87; 1.199 pz)
Il rischio di essere sottoposti a dialisi è risultato significativamente più elevato con
HES vs altri fluidi: RR 1,38 (95% CI da 0,89 a 2,16; 1.236 pz)
Il rischio sembra essere più alto:nei pazienti con setticemia vs gli altri pazienti (es.
traumatizzati, chirurgici), ma questi pazienti erano numericamente inferiori e hanno
avuto meno eventi, pertanto la differenza potrebbe essere legata al fatto che gli studi
che li hanno arruolati non avevano un’adeguata potenza statistica.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 24 di 39
N° REFERENZA
BIBLIOGRAFICA DESCRIZIONE
DELLA REVIEW
OBIETTIVI DELLA REVIE W
TRATTAMENTO FARMACOLOGICO
CRITERI PER LA SELEZIONE DEGLI STUDI
RISULTATI
3 Bunn F,
Trivedi D.
Colloid
solutions for
fluid
resuscitation.
Cochrane
Database of
Systematic
Reviews 2012,
Issue 7. Art.
No.:
CD001319.
DOI:
10.1002/1465
1858.CD0013
19.pub5.
Review
sistematica che
ha valutato gli
effetti di diverse
soluzioni di
colloidi in pazienti
che
necessitavano di
un rimpiazzo
volemico.
La revisione
prende in esame
RCT che hanno
effettuato
confronti diretti tra
colloidi diversi, ad
integrazione di 2
precedenti RS
che hanno
confrontato i
colloidi con i
cristalloidi (Perel
2012) e con
l’albumina umana
(Roberts 2011)
Sono stati inclusi
86 RCT per un
totale di 5.484 pz.
La ricerca
bibliografica ha
coperto fino al 1
dicembre 2011.
Valutare l’effetto
sulla mortalità di
diverse soluzioni
di colloidi in
pazienti critici e
chirurgici che
necessitano
rimpiazzo
volemico,
esaminando i
confronti diretti
tra le soluzioni di
colloidi.
Esiti primari: - mortalità per
tutte le cause al
termine dello
studio
Esiti secondari: -frequenza di
reazioni avverse,
allergiche o
shock anafilattico
- quantità di
sangue (intero o
emazie) trasfuso
Confronto diretto fra
colloidi, naturali e di
sintesi
Valutati:
Albumina/frazioni proteiche plasmatiche (PPF)
vs
1. HES
2. poligeline
3. destrano 70
PoligeIine vs
1. HES
2. destrano 70
HES Vs
Destrano 70
Sono stati inclusi tutti gli RCT e i quasi-RCT che rispondevano ai seguenti criteri:
- hanno valutato la mortalità
- hanno arruolato pazienti critici o chirurgici che
necessitavano di rimpiazzo volemico o
mantenimento della pressione osmotica
Sono stati esclusi gli studi in cui i fluidi sono stati somministrati:
- per ottenere l’emodiluizione o l’espansione
del volume circolante in previsione di un
intervento chirugico
- durante il plasma exchange
- per il priming dei circuiti extracorporei
- in seguito a paracentesi.
Gli studi sono stati individuati mediante ricerca
condotta nei database: Cochrane Injuries Group
trias Register, Medline, Embase, National
Research Register, Cochrane Library (CENTRAL)
e Zetoc, includendo gli studi pubblicati fino al 23
marzo 2007.
Sono state, inoltre, vagliate tutte le referenze
bibliografiche degli studi reperiti, sono state
contattate le ditte produttrici per reperire
informazioni aggiuntive e ulteriori trias sono stati
identificati utilizzando le precedenti review che
confrontavano colloidi vs cristalloidi.
E’ stato anche utilizzato il Medical Editor’s Trial
Amnesty per reperire gli studi non pubblicati.
Un autore si è occupato di esaminare la ricerca
bibliografica, mentre gli altri due autori hanno
estratto i dati in maniera indipendente (metodo di
allocazione, n di partecipanti, outcomes).
Esiti primari: Non sono state dimostrate differenze tra i colloidi confrontati in termini di efficacia e sicurezza. Molti confronti erano fatti su piccoli numeri di pazienti. Per quanto riguarda il confronto Albumina o PPF vs HES:
25 studi per un totale di 1234 pz riportavano i dati di mortalità: RR
complessivo1,14 (95% CI da 0,91 a 1,43)
Per quanto riguarda il confronto Albumina o PPF vs poligeline:
7 studi per un totale di 636 pz riportavano i dati di mortalità: RR complessivo
0,97 (95% CI da 0,68 a 1,39)
Per quanto riguarda il confronto Albumina o PPF vs destrani:
4 studi per un totale di 360 pz riportavano i dati di mortalità: RR complessivo
3,75 (95% CI da 0,42 a 33,09)
Per quanto riguarda il confronto Poligelina vs HES:
18 studi per un totale di 1337 pz riportavano i dati di mortalità: RR
complessivo 1,00 (95% CI da 0,80 a 1,25)
Per quanto riguarda il confronto Poligelina vs Destrano:
2 studi per un totale di 42 pz riportavano i dati di mortalità, ma non è stato
possibile stimare il RR.
Esiti secondari: Reazioni avverse: Sono state valutate in 19 studi ma non se ne sono verificate.
Quantità di sangue trasfuso: 37 studi hanno valutato il quantitativo di sangue trasfuso, ma questo dato è
stato riportato in maniera non omogenea negli studi e pertanto gli autori della
revisione non hanno potuto effettuare una valutazione quantitativa.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 25 di 39
N° REFERENZA
BIBLIOGRAFICA DESCRIZIONE
DELLA REVIEW
OBIETTIVI DELLA REVIE W
TRATTAMENTO FARMACOLOGICO
CRITERI PER LA SELEZIONE DEGLI STUDI
RISULTATI
4 Groeneveld
AB et al.
Update on the
comparative
safety of
colloids: a
systematic
review of
clinical trials.
Ann Surg
2011;
253:470-83.
Review
sistematica
che ha
valutato la
sicurezza
d’uso dei
colloidi (HES
poligeline,
destrani
albumine).
Sono stati
inclusi 42 RCT,
8 studi di
coorte, 7 studi
non
randomizzati, 7
metanalisi, 4
revisioni
sistematiche e
1 studio di
farmacovigilanz
a.
La ricerca
bibliografica
ha coperto dal
2002.
Fare il punto sulla
sicurezza dei
colloidi (HES,
poligeline,
destrani e
albumina) in
diversi tipi di pz
che necessitano
di rimpiazzo
volemico.
Esiti valutati: - mortalità
- morbilità
- effetti sulla
coagulazion
e
- nefropatia
acuta
- edema
- ipoalbumine
mia
- prurito
- reazioni
anafilattoidi
Confronto diretto fra
colloidi
Sono stati inclusi tutti gli studi che rispondevano ai seguenti criteri:
- sono stati pubblicati dal 2002
- hanno arruolato pazienti critici, chirurgici
che necessitavano di rimpiazzo volemico
o con epatopatie che necessitavano di
correzione dell’ipoalbuminemia
Sono stati esclusi gli studi in cui i fluidi sono stati somministrati:
- per ottenere l’emodiluizione o
l’espansione del volume circolante in
soggetti euvolemici
- durante il plasma exchange
- nel trattamento della sindrome da
iperstimolazione ovarica.
Gli studi sono stati individuati mediante
ricerca condotta nei database: Medline,
Embase, Cochrane Library,
ClinicalTrials.gov, nei siti web di FDA ed
EMA, delle ditte che producono plasma
expander, utilizzando Google e nei
database di abstract congressuali ndi
chirurgia, anestesia, terapia intensiva,
epatologia.
Due autori hanno esaminato la ricerca
bibliografica, ed estratto i dati in maniera
indipendente.
I risultati della revisione che non consentono la esecuzione di una metanalisi in quanto estremamente eterogenei, debbono essere letti rispetto al quesito che ci si pone andando ad analizzare gli studi relativi alla casistica che ci si prefigge di valutare.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 26 di 39
N° REFERENZA
BIBLIOGRAFICA DESCRIZIONE DELLA
REVIEW OBIETTIVI
DELLA REVIE W TRATTAMENTO
FARMACOLOGICO CRITERI PER LA SELEZIONE
DEGLI STUDI RISULTATI
5 Zarychanski R et
al.
Renal outcomes
and mortality
following
hydroxyethyl
starch
resuscitation of
critically ill
patients:
systematic
review and meta-
analysis of
randomized
trials. Open
Medicine
2009;3(4):e196–
209.
Review sistematica
che ha valutato gli
effetti delle
soluzioni di
idrossietilamidi
(HES) sulla
funzionalità renale
e sulla mortalità in
pazienti critici che
richiedono un
rimpiazzo volemico.
Sono stati inclusi 22
RCT, , condotti su
un totale di 1.865
pazienti, di cui:
- 8 hanno arruolato
pazienti con sepsi,
sepsi grave, shock
settico e nessun
paziente con trauma
- 6 pazienti con
trauma
- 5 pazienti con
trauma o sepsi
- 1 pazienti con
shock ipovolemico
- 1 non riportava la
tipologia di paziente
critico arruolata
La ricerca
bibliografica ha
coperto dal 1950 al
2008.
Fare il punto
sulla sicurezza
dei colloidi
(HES,
poligeline,
destrani e
albumina) in
diversi tipi di
pz che
necessitano di
rimpiazzo
volemico.
Esito primario: - frequenza di
nefropatie acute
Esiti secondari: - mortalità
- durata della
ventilazione
meccanica
- durata della
permanenza in
UTI
- reazioni
allergiche
-
sanguinamenti
e trasfusione di
emazie
HES vs
albumina 20%
HES vs
albumina 5%
HES vs
poligeline
HES vs
destrano
HES vs
cristalloidi
Sono stati inclusi gli RCT che rispondevano ai seguenti criteri: - hanno arruolato pazienti dai 18 anni in su, ricoverati in UTI o in Pronto
Soccorso con indicazione alla fluido terapia (ipovolemia, ipotensione,
indicatori delle pressioni di precarico e di riempimento non adeguati)
- hanno confrontato HES con cristalloidi, albumina poligeline, destrani
Sono stati esclusi gli studi: - crossover
- di confronto con sangue
- che hanno valutato le soluzioni di HES in chirurgia elettiva o per
l’emodiluizioe acuta normovolemica
Gli RCT sono stati individuati mediante ricerca condotta dagli autori nei
database elettronici: MEDLINE (dal 1950 alla seconda settimana di agosto
2007), EMBASE (dal 1980 alla 33ma settimana del 2007), Cochrane Central
Registry of Controlled Trials (fino a ¾ del 2007). E’ stata ripetuta ed aggiornata
al 2008 da un documentarista esperto dell’Ottawa Hospital che ha affinato la
ricerca. E’ stato inoltre, consultato lo SCOPUS database al fine di poter
includere eventuali studi non reperiti con la precedente ricerca.
Sono stati consultati il UK National Research Register, l’Australian New
Zealand Clinical Trials Registry e il ClinicalTrials.gov database al fine di
reperire eventuali studi in progress o pianificati. Sono stati utilizzati i motori di
ricerca Scientific and Technical Information Network e Google Scholar per
identificare la letteratura grigia rilevante ai fini della revisione. Sempre al fine di
reperire gli studi che hanno valutato gli HES per la correzione della volemia,
sono state contattate le ditte produttrici di HES Sono stati, inoltre, valutati gli
abstracts e i conference proceedings della European Society of Intensive Care
Medicine, dell’International Symposium on Intensive Care Medicine, della
Society of Critical Care Medicine, dell’American College of Chest Physicians,
dell’American Thoracic Society, dell’American Society of Anesthesiologists,
della Canadian Anesthesiologists’ Society, dell’nternational Anaesthesia
Research Society e dell’American Association for the Surgery of Trauma dal
2002 al 2007. E’ stata anche valutata la bibliografia degli studi inclusi en delle
revisioni ritenute rilevanti sempre al fine di includere eventuali studi non
reperiti con la ricerca nei database elettronici.
Le diverse soluzioni di HES sono state analizzate separatamente sulla base
della letteratura reperita.
Due autori hanno esaminato la ricerca bibliografica, e la qualità
metodologica degli studi in maniera indipendente.
Esito primario:4 RCT (749 pz) hanno valutato come esito la frequenza di dialisi, di cui 3 condotti su pz con sepsi grave o shock settico): OR
complessivo per dialisi per HES (esa, penta e tetra) vs trattamento di
confronto (Ringer lattato, poligelina, fisiologica) pari a 1,90 (95% CI 1,22
a 2,96). OR complessivo per i 3 studi nella sepsi: 1,82 (95% CI 1,27-2,61).
Nello studio condotto in pz trapiantati di rene, l’OR per la dialisi con HES
vs poligelina era di 9,5 (95% CI 1,09-82,72)
Esiti secondari: Mortalità: esito riportato in 17 dei 22 RCT inclusi nella revisione sistematica (totale: 1.657 pazienti). OR complessivo per HES vs fluido di
confronto 1,07 (95% CI 0,85-1,34).
6 RCT hanno arruolato pazienti con sepsi grave/shock settico (totale
782 pazienti): OR per HES vs fluido di confronto 1,23 (95% CI 0,92-
1,64)
4 RCT hanno arruolato pazienti critici con trauma (totale 294 pazienti):
OR per HES vs fluido di confronto 1,52 (95% CI 0,48-4,75)
5 RCT hanno arruolato pazienti con trauma o sepsi (totale 532 pazienti):
OR per HES vs fluido di confronto 0,82 (95% CI 0,55-1,21)
Non sono risultate differenze significative negli OR di mortalità
relativamente a:
- durata dello studio
- tipo di HES impiegato (tetra, penta, esa o epta)
- tipo di fluido di confronto (un cristalloide, una poligelina, albumina al
5% o al 20%)
Durata della ventilazione meccanica: simile al trattamento di confronto nei 3 studi che hanno valutato questo esito
Permanenza in UTI: simile tra HES e controllo nei 4 studi condotti nei pazienti con shock settico.
Nello studio su pazienti con lesioni acute traumatiche che ha valutato
tetra HES vs poligelina la durata della permanenza in UTI è stata
significativamente inferiore nei pz trattati con tetra HES (8,8 ± 3,3 gg vs
11,1 ± 3,4).
Safety: nessuna reazione allergica/anafilattica nei 3 RCT (211 pazienti) che hanno riportatoil dato.
COMMENTO: gli stessi autori riportano che la maggior parte degli studi inclusi sono di piccole dimensioni, e scarsa qualità metodologica. I criteri di eleggibilità per la fluido terapia erano estremamente diversi e non sempre esplicitati. Sempre secondo gli autori, la scarsità ed eterogeneità dei risultati relativamente a coagulopatie/sanguinamenti/necessità di trasfusioni hanno impedito di poter trarre conclusioni su questi esiti. Inoltre, va tenuto in debito conto il fatto
che l’editor della rivista che ha pubblicato la revisione ha avvertito di considerare le conclusioni con la dovuta cautela in quanto molti degli studi inclusi sono stati condotti da Boldt e colleghi, attualmente oggetto di indagine da parte del Rheinland State Medical Board, l’ente preposto al controllo del rispetto dei principi etici della ricerca, per scorrettezze quali: mancata compilazione del consenso informato da parte dei pazienti, violazioni del protocollo e manipolazione dei dati.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 27 di 39
N° REFERENZA
BIBLIOGRAFICA DESCRIZIONE DELLA
REVIEW OBIETTIVI
DELLA REVIE W TRATTAMENTO
FARMACOLOGICO CRITERI PER LA SELEZIONE
DEGLI STUDI RISULTATI
6 Hartog CS et
al. A
systematic
review of third
generation
hydroxyethyl
starch (HES
130/0,4) in
resuscitation:
safety not
adequately
addressed.
Anesth Analg
2011;
112:635-45.
Review sistematica
che ha valutato la
qualità
metodologica degli
studi che hanno
valutato l’uso del
tetra HES 130 kDa
nell’espansione
volemica.
Sono stati inclusi 56
RCT, condotti in
pazienti con
ipovolemia acuta, di
cui 45 condotti in
pazienti sottoposti a
chirurgia elettiva, 1
in chirurgia
addominale in
emergenza, 2 in
pazienti con sepsi
grave, 1 con ustioni
e 7 nel preload o
nella emodiluizione
acuta in pazienti
normovolemici
prima della chirurgia
o dell’anestesia
spinale / epidurale
per parto cesareo o
prostatectomia trans
uretrale.
La ricerca
bibliografica ha
coperto dal 1997 al
15 marzo 2010.
L’obiettivo primario era
quello di valutare la
qualità metodologica
degli studi che hanno
valutato HES 130/0,4
per determinare se
dimostrano la sicurezza
di questo farmaco.
L’obiettivo secondario
era di determinare il
rapporto volumico tra
cristalloidi e colloidi in
chirurgia.
Esiti valutati: - qualità metodologica (sono stati considerati:
condizione clinica,
dimensione del
campione, tipologia
del plasma expander
di confronto, volumi
infusi, gestione
dell’infusione, esiti
riportati, durata degli
studi, rischio di bias
(Jadad score),
sponsor, registrazione
del trial, numero di
centri coinvolti.
- Esiti di sicurezza: coagulopatie,
compromissione della
funzione renale,
prurito, deposizione
tissutale, mortalità.
Confronto fra:
HES 130/0,4
vs
- altri HES: � 200/0,5 al 6%, � 670/0,7 al 6% e al
6% bilanciato,
� 200/0,6 al 6%, � 130/0,4 al 6%
bilanciato,
� 130/0,4 al 6%
derivato dalla
patata,
� 130/0,4 in Ringer acetato
- derivati della gelatina
- destrani
- cristalloidi fisiologica e Ringer
- albumina soluzioni al 4%, al 5%
e al 20%
- altri fluidi sodio cloruro al 7,5%
e plasma
Sono stati inclusi gli RCT condotti in pazienti adulti che hanno valutato HES 130/0,4 rispetto ad altri fluidi per la
prevenzione / trattamento dell’ipovolemia acuta in pazienti
chirurgici (chirurgia elettiva / in emergenza) e critici.
Sono stati esclusi gli studi che hanno valutato l’uso di HES:
- nell’emodiluizione per la perdita dell’udito idiopatica,
- nella sindrome da iperstimolazione ovarica,
- nell’ictus acuto onei traumi cerebrali,
- nell’cclusione della vena centrale della retina,
- nella cheto acidosi diabetica,
- nell’ipertensione associata alla gravidanza,
- nel supporto epatico artificiale extracorporeo
- in volontari normovolemici, neonati e bambini.
Sono stati, inoltre, esclusi gli studi cross-over e gli studi
pubblicati in giapponese (sono stati, invece, inclusi gli
studi in lingua inglese, tedesca, francese, spagnola
cinese e russa).
La ricerca bibliografica è stata condotta nei database:
Medline, Embase, Cochrane Library. Inoltre, gli autori
hanno ricercato gli RCT presenti all’interno delle revisioni
e il loro archivio personale.
Un autore ha esaminato la ricerca bibliografica per
identificare gli articoli di potenziale interesse. Due autori
hanno esaminato gli articoli in esteso in modo
indipendente; eventuali disaccordi sono stati risolti con la
discussione. In caso di pubblicazioni doppie ne è stata
considerata la versione più completa.
Qualità metodologica degli studi inclusi nella revisione: Jadad score medio pari a 2,42 ± 1,03 per tutti gli RCT in chirurgia elettiva (45 degli studi inclusi) e a 2,26 ± 0,75 negli RCtTin
cardiochirurgia e chirurgia dell’aorta addominale (23 degli studi inclusi)
[il punteggio massimo del Jadad score è 5].
Numero medio dei pazienti arruolati nel braccio trattato con HES 130/0,4: 25 (range da 10 a 90) negli RCT in chirurgia. Durata media del trattamento: 12 ore (range da 0,5 a 144 ore). Volume medio infuso di HES 130/0,4: 2.465 ml (range da 328 a 6.229 ml).
Esiti valutati: in 37 studi veniva valutato un esito primario (in 10 un parametro coagulativo; in 6 di funzionalità renale).
Esiti di sicurezza: Mortalità: in uno degli studi in pazienti con sepsi grave, la mortalità a 28 giorni è stata pari al 18% e non significativamente diversa nei
pazienti trattati con HES 130/0,4 o albumina 20%.
In uno studio in chirurgia addominale in emergenza, la mortalità a 30
giorni è stata di 1 paziente su 14 con HES 130/0,4 al 6% vs 2/15 con
sodio cloruro al 7,5%.
Prurito:segnalato in 2 studi in pazienti chirurgici a 15 e 30 giorni, senza differenze rispetto al fluido di confronto.
COMMENTO: gli studi inclusi nella revisione sono di piccole dimensioni e breve durata, ed eterogenei tra loro. Pertanto, secondo gli stessi autori della revisione non permettono di trarre alcuna conclusione in merito alla sicurezza di HES 130/0,4.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 28 di 39
N° REFERENZA
BIBLIOGRAFICA DESCRIZIONE DELLO
STUDIO OBIETTIVI
DELLO STUDIO TRATTAMENTO
FARMACOLOGICO CARATTERISTICHE DEI PAZIENTI ARRUOLATI RISULTATI
7 Brunkhorst FM
et al. Intensive
insulin therapy
and
pentastarch in
severe sepsis.
NEJM 2008;
358:125-39.
RCT, multicentrico,
in aperto, di
superiorità (studio
VISEP).
Lo studio ha
confrontato la
terapia insulinica
intensiva con la
tradizionale e il
pentaHES con la
soluzione di Ringer
lattato in pazienti
con sepsi grave /
shock settico
ricoverati in UTI.
Valutare sicurezza ed
efficacia della terapia
intensiva con insulina
rispetto a quella
convenzionale e la
sicurezza ed efficacia di
HES (pentamido)
rispetto a Ringer lattato
in pazienti con sepsi
grave / shock settico.
Esiti valutati: - primari: mortalità e morbilità
per tutte le cause a 28
giorni
- secondari: frequenza di
insufficienza renale
acuta; tempo alla
stabilizzazione
emodinamica,
frequenza di impiego
di farmaci vasoattivi,
punteggio medio sulla
sottoscala SOFA,
necessità di
trasfusioni, durata
della ventilazione
meccanica e della
permanenza in UTI,
mortalità a 90 giorni.
Esiti di sicurezza: frequenza di
ipoglicemie gravi,
event avversi.
I pazienti vengono
randomizzati secondo
uno schema 2 a 2 a
ricevere:
insulina: terapia convenzionale:
50 UI di insulina
rapida in 50 ml di
fisiologica in pompa,
iniziando l’infusione
per livelli di glucosio >
200 mg/dl e
aggiustando la
velocità per
mantenere la glicemia
tra 180 mg/dl e 200
mg/dl
vs
terapia intensiva:
50 UI di insulina
rapida in 50 ml di
fisiologica in pompa,
iniziando l’infusione
per livelli di glucosio >
110 mg/dl e
aggiustando la
velocità per mantenete
l’euglicemia
HES 200/0,5 vs
Ringer lattato
Arruolati e valutati 537 pazienti ricoverati in UTI per sepsi grave / shock settico.
Criteri di inclusione: età pari ad almeno 18 anni, insorgenza della sindrome settica da meno di 24 ore
prima del ricovero in UTI o da non più di 12 ore se la
sindrome è insorta in UTI.
Criteri di esclusione: trattamento con più di 1.000 ml di HES prima della randomizzazione.
Dopo la prima analisi ad interim, conodotta all’arruolamento dei primi
488 pazienti, la terapia intensiva con insulina viene terminata
precocemente per eccesso di episodi ipoglicemici (12,1% dei pazienti
trattati con terapia intensiva vs 2,1% con la terapia convenzionale).
Nella seconda analisi ad interim, il trattamento con HES 200/0,5 risulta associato ad un rischio significativamente più elevato rispetto a Ringer lattato di insufficienza renale acuta (34,9% dei pazienti vs 22,8%, p=0,002) e si evidenzia inoltre una tendenza che indica un rischio più elevato di mortalità a 90 giorni (41,0% vs 33,9%, p=0,09) Per tale motivo lo studio viene interrotto prematuramente.
COMMENTO: si tratta dello studio di più ampie dimensioni tra quelli che hanno valutato il rischio di nefropatia acuta associata all’uso di pentastarch in pazienti critici che hanno necessitato di espansione volemica. Le critiche mosse allo studio riguardano, tuttavia, il fatto che l’obiettivo principale era quello di valutare l’efficacia della terapia insulinica intensiva vs la standard in termini di mortalità e morbilità. L’obiettivo sulla funzione renale era solo secondario. Inoltre, a
causa di un eccesso di ipoglicemie il braccio trattato con insulina in modo intensivo è stato precocemente sospeso; lo studio peraltro non è stato mai terminato per una tendenza all’eccesso di mortalità nel gruppo trattato con
pentastarch. Tutto ciò può aver inciso sulla valutazione finale.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 29 di 39
N° REFERENZA
BIBLIOGRAFICA DESCRIZIONE DELLA
REVIEW OBIETTIVI
DELLA REVIE W TRATTAMENTO
FARMACOLOGICO CRITERI PER LA SELEZIONE
DEGLI STUDI RISULTATI
8 Wiedermann
CJ et al.
Hyperoncotic
colloids and
acute kidney
injury: a meta-
analysis of
randomized
trials. Crit
Care 2010;
14:R191.
Review sistematica con
metanalisi che ha valutato
se le soluzioni
iperoncotiche di colloidi
(albumina e pentastarch)
comportano un rischio
aumentato di nefropatia
acuta quando utilizzate
nella
prevenzione/trattamento
dell’ipovolemia.
Sono stati inclusi 11 RCT,
condotti su un totale di
1.220 pazienti, di cui 2 in
cieco, 2 in aperto. Nei
rimanenti la cecità non era
dichiarata. Le modalità di
allocazione al trattamento
erano adeguate in 5 studi
e non erano specificate
negli altri 6. Le indicazioni
all’espansione volemica
erano rappresentate da:
trattamento delle asciti, in
aggiunta alla paracentesi
(3 RCT) o a diuretici (1
RCT), chirurgia (3 RCT),
sepsi (2 RCT) peritonite
batterica spontanea (2
RCT).
La ricerca bibliografica è
stata condotta tra aprile e
luglio 2010.
L’obiettivo della
metanalisi era di
valutare se le soluzioni
di colloidi iperoncotiche
sono di per sé causa di
un incremento del
rischio di danno renale
acuto.
Esiti valutati: - primario: effetti delle soluzioni iperoncotiche
di albumina (20% e
25%) e pentastarch
(10%) utilizzate per la
prevenzione/correzion
e dell’ipovolemia in
termini di aumento del
rischio di nefropatia
acuta rispetto ai
cristalloidi o alle
soluzioni ipooncotiche
di albumina (4% o 5%)
o a nessun fluido
- secondario: mortalità
Confronto fra:
- albumina (soluzioni al 20% e 25%)
vs
- fisiologica - nessun plasma expander (7 RCT)
- pentastarch al 10% vs
- albumina 5% - Ringer lattato - Fisiologica - Nessun plasma expander
(4 RCT, di cui 2 in pz chirurgici e 2 in pazienti con sepsi grave / shock settico)
Sono stati inclusi gli RCT a gruppi paralleli che hanno valutato la frequenza di nefropatie acute
associate all’uso di soluzioni iperoncotiche di
albumina (20% - 25%) o pentastarch (10%) nella
prevenzione/trattamento dell’ipovolemia.
Il controllo poteva essere rappresentato da un
cristalloide, una soluzione iponcotica di albumina (4%
- 5%) o nessun fluido, mentre sono stati esclusi gli
studi in cui:
- il trattamento di confronto era diverso da un fluido.
- venivano confrontati 2 fluidi iperoncotici
- il trattamento di confronto era una soluzione
isoncotica di HES al 6%
Sono stati inoltre esclusi gli RCT che hanno valutato
l’uso di colloidi iperoncotici nel priming dei circuiti per
l’extracorporea in cardiochirurgia.
La ricerca bibliografica è stata effettuata nelle banche
dati Medline, Embase, Cochrane Library,
ClinicalTrials.gov e nei database di abstract
congressuali dei maggiori congressi di chirurgia,
anestesia, terapia intensiva ed epatologia.
Sono, inoltre, state prese in esame le bibliografie dei
principali RCT e revisioni e sono state contattate le
ditte produttrici.
Tutti gli autori sono stati coinvolti nella scelta degli
studi da includere nella revisione e i disaccordi sono
stati risolti mediante discussione.
La diagnosi di nefropatia acuta è stata effettuata sulla base della
creatininemia o dell’azotemia (aumento ≥50% dei livelli) in 4 RCT.
In 3 RCT è stato utilizzato come criterio il ricorso alla dialisi, nei
rimanenti 4 sono stati utilizzati altri criteri oppure questi non sono
stati specificati.
Nel complesso 199 pazienti hanno sviluppato una nefropatia acuta
sui 1.220 arruolati (16% dei pz).
L’esito primario è stato valutato separatamente per albumina e pentastarch.
Per quanto riguarda la soluzione iperoncotica di pentastarch al
10%, si è associata ad un rischio significativamente aumentato di
nefropatia acuta: l’OR complessivo vs il trattamento di confronto
era di 1,92 (95% CI da 1,31 a 2,81).
Anche il dato relativo alla mortalità è stato riportato separatamente per i 2 colloidi valutati.
Per quanto riguarda la soluzione iperoncotica di pentastarch al
10%, si è associata ad un rischio significativamente aumentato di
mortalità: OR 1,41 (95% CI da 1,01 a 1,96).
Il confronto con albumina non viene riportato in quanto non è
oggetto della presente valutazione.
COMMENTO: Nell’ambito della metanalisi, lo studio di Brunkhorst FM et al del 2008 (Ref. 7 tabulata) rappresenta di gran lunga il più grande, avendo arruolato oltre 500 pazienti ed è quello che ha, di conseguenza, il peso maggiore. Per quanto riguarda i limiti dello studio si fa riferimento al Commento alla Ref. 7. La diagnosi di nefropatia acuta ha utilizzato criteri non omogenei, in alcuni studi gli stessi non sono stati, inoltre, specificati. Non si può quindi affermare che le
conclusioni della revisione siano da considerare definitive. Permane di conseguenza la valutazione di un rapporto rischio/beneficio dubbio.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 30 di 39
N° REFERENZA
BIBLIOGRAFICA DESCRIZIONE DELLO
STUDIO OBIETTIVI
DELLO STUDIO MODALITÀ DI RACCOLTA DEI DATI
CRITERI UTILIZZATI PER L’ANALISI DEI DATI RACCOLTI
RISULTATI
9 Finfer S et al.
Resuscitation
fluid use in
critically ill
adults: an
international
cross-
sectional
study in 391
intensive care
units.Critical
Care 2010,
14:R185.
Studio
osservazionale
cross sectional
internazionale.
Lo studio ha
coinvolto 391 UTI in
25 Paesi (europei
ed extraeuropei).
La finalità era di
descrivere la
tipologia di fluidi
impiegati
nell’espansione
volemica in pazienti
ricoverati in terapia
intensiva.
I dati sono stati
raccolti in un giorno
prefissato, scelto
tra quelli proposti
dagli autori (18 – 25
aprile 2007, 16
maggio, 20 giugno,
o 11 luglio 2007)
dalle singole UTI in
base a
considerazioni
legate alla logistica
locale.
Per la raccolta dati
è stato utilizzato un
form standard.
Valutare la tipologia
di fluidi utilizzati
nell’espansione della
volemia e i fattori che
ne influenzano la
scelta da parte dei
clinici.
Per la raccolta dei dati è stato utilizzato un
questionario standard contenente le
seguenti informazioni:
- dati del paziente: 1. sesso 2. età 3. data del ricovero in UTI 4. U.O. di provenienza 5. diagnosi 6. prescrizione di plasma expander / derivati del sangue
7. mortalità / dimissione a 28 giorni dal ricovero in UTI
nei pazienti trattati con plasma
expander/sangue sono, inoltre stati raccolti i
seguenti dati:
a. peso
b. APACHE II score
c. presenza di trauma come diagnosi
primaria di ricovero in UTI
d. presenza di trauma cranico, sepsi
grave, sindrome da distress respiratoria
acuta
e. tipo di fluido e volume infuso
f. componente cardiovascolare e
respiratoria del SOFA score
g. parametri clinici (pressione arteriosa
media, frequenza cardiaca, pressione
venosa centrale
h. parametri di laboratorio (livelli di:
emoglobina, creatinina, bilirubina,
lattato e albumina)
i. output urinario e totale nell’ora
precedente
k. ricorso alla dialisi e alla ventilazione
meccanica
j. medico prescrittore
Criteri di esclusione: sono stati esclusi dall’analisi i
pazienti con età inferiore a 16
anni. Definizione di episodio di “fluid resuscitation”: somministrazione della durata
di 1 ora di un cristalloide o un
colloide in bolo; infusione di un
cristalloide alla velocità di
almeno 5 ml/kg/hr; infusione
continua di un colloide
(qualunque dosaggio);
infusione di sangue intero,
emazie, plasma fresco
congelato o piastrine
(qualunque volume).
Sono stati valutati: - numero di fluidi somministrati
per singolo episodio di fluid
resuscitation
- frequenza di utilizzo delle
varie tipologie di plasma
expander (ovvero, colloidi,
cristalloidi, sangue e derivati)
- associazione tra le
caratteristiche demografiche e
cliniche dei pazienti e la
tipologia di fluido somministrato
Sono stati inclusi nell’analisi 5.274 pazienti. Complessivamente, al 37,4% di loro è stato somministrato un plasma
expander / derivato del sangue nel giorno test; la percentuale saliva,
rispettivamente, al 55% e al 40% nei pazienti valutati nel giorno 0 e 1 del
ricovero in UTI.
Il 43,4% dei pazienti trattati con fluidi ha ricevuto una sola ora di infusione
mentre il 25,3% e il 31,3%, rispettivamente, 2 ore e almeno 3 ore separate tra
loro.
Tipologia di plasma expander utilizzato e frequenza d’uso: Complessivamente è stato somministrato un cristalloide nel 33% degli episodi
di fluid resuscitation, un colloide nel 48% e un derivato del sangue nel 28%.
La percentuale di utilizzo delle diverse tipologie di fluidi è stata variabile tra i
vari Paesi:
- tra il 9% e il 58% per i cristalloidi
- tra il 13% e il 76% per i colloidi
- tra il 18% e il 42% per sangue e derivati
Per quanto riguarda la tipologia di colloide utilizzato:
- i derivati dell’amido sono stati somministrati nel 44% degli episodi di fluid
resuscitation
- l’albumina nel 30%
- i derivati della gelatina nel 25%
- i destrani nel 3%
Indicazioni all’uso di cristalloidi e colloidi: le principali sono state ipoperfusione e bassa portata cardiaca (44,6% dei
casi), correzione di anomalie dei segni vitali in assenza di ipoperfusione
/bassa portata cardiaca (34,8%).
Fattori che ne hanno influenzato l’uso: Dopo aggiustamento per le caratteristiche del paziente e del prescrittore, la
tipologia di fludi prescritti è risultata fortemente variabile tra i Paesi che hanno
partecipato allo studio.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 31 di 39
N° REFERENZA
BIBLIOGRAFICA DESCRIZIONE
DELLO STUDIO
OBIETTIVI DELLO STUDIO
MODALITÀ DI RACCOLTA DEI DATI CRITERI UTILIZZATI PER
L’ANALISI DEI DATI RACCOLTI RISULTATI
10 Miletin MS et
al. Influences
on physicians’
choices of
intravenous
colloids.
Intensive Care
Med 2002;
28:917–24.
Studio
osservazionale.
Lo studio ha
utilizzato come
strumento per la
raccolta dati un
questionartio
appositamente
elaborato ed è
consistito di 2
parti:
a. sviluppo del
questionario
b. campionam
ento della
popolazione
oggetto
dello studio
Lo studio si è
svolto tra marzo
1998 e maggio
1999.
Caratterizzare la
tipologia di
medico che
prescrive i
colloidi ev e
individuare i
fattori che
determinano la
scelta di
utilizzare un
colloide.
Per la raccolta dei dati è stato
utilizzato un questionario apposito
sviluppato dai valutatori in
collaborazione con clinici
appartenenti ad aree specialistiche in
cui vengono spesso utilizzati i plasma
expander che si è focalizzato su 4
argomenti principali:
a. conoscenza dei diversi
colloidi disponibili in
commercio
b. impiego attuale di colloidi
c. utilizzo di fluidi ev in scenari
clinici specifici
d. fattori che hanno
determinato la scelta del
tipo di fluido da
somministrare
Il questionario è stato validato dal
panel prima di essere distribuito ai
medici oggetto dello studio.
Il questionario è stato inviato per
posta e ne è stata incoraggiata
attivamente la compilazione e
restituzione mediante telefonate di
follow-up e corresponsione di un
piccolo onorario al suo
completamento.
I questionari sono stati
elaborati, validati e analizzati
congiuntamente al panel
rappresentativo delle specialità
mediche coinvolte
maggiormente nella
prescrizione di plasma
expander.
Il campionamento ha
riguardato clinici operanti negli
ospedali della regione
dell’Ontario ed ha tenuto conto
sia delle specialità mediche in
cui l’uso di plasma expander è
frequente (medicina d’urgenza,
anestesia, chirugia generale,
chirurgia cardiovascolare,
neurochirurgia, ecc.) che di
quelle dove l’abitudine
all’impiego è variabile (es.
internisti, genericisti e
genericisti operanti anche
come anestesisti).
Sono stati inviati 364 questionari.
Ha risposto il 75% dei clinici interpellati afferenti alle specialità mediche in cui l’uso di plasma
expander è frequente e il 67% dei clinici afferenti alle specialità in cui dove l’abitudine all’impiego
è variabile. Il tasso complessivo di risposta è stato del 74%.
Il 79% dei medici intervistati era occupato in ospedale, in reparti con più di 100 letti per acuti.
Uso di plasma expander: il 70% degli intervistati ha risposto di aver utilizzato un cristalloide come plasma expander in almeno il 90% dei casi. Tale percentuale scendeva al 61% tra i clinici
che lavoravano in UTI (pazienti adulti e pediatrici).
Il 79% dei clinici ha risposto di aver utilizzato un colloide nei precedenti 12 mesi, il 63% aveva
utilizzato albumina e il 55% pentastarch.
Le ragioni cliniche principali alla base della scelta di utilizzare un colloide erano rappresentate
dalle emorragie e dalla modificazione della pressione oncotica.
L’albumina e pentastarch sono stati i colloidi principalmente utilizzati, ma non sono state riportate
ragioni rilevanti a giustificazione di tale scelta.
In particolare, oltre il 50% dei clinici che hanno risposto, ha preferito l’albumina (con o senza un
cristalloide) in 5 scenari su 13 (trattamento delle ustioni dopo 24 ore, ipoalbuminemia, edema
periferico massivo, paracentesi di grande volume e ascite grave); mentre il pentastarch non ha
raggiunto il 50% delle preferenze in nessun scenario.
I clinici afferenti alle UTI e in forza in ospedali didattici ha preferito utilizzare in genere il
pentastarch rispetto ad albumina: numero di scenari medio in cui è stato usato: 2,2 vs 0,7 per i
clinici che lavoravano in altri ospedali. Entrambi i gruppi di clinici hanno utilizzato in modo non
significativamente diverso l’albumina (2,5 scenari vs 2,2). I clinici che si occupavano di pazienti
pediatrici hanno utilizzato l’albumina in un numero maggiore di scenari rispetto agli altri clinici
(5,23 vs 2,24).
I clinici che hanno prescritto in misura maggiore i colloidi e in particolare il pentastarch avevano
una probabilità maggiore di aver ricevuto la visita di un informatore della ditta produttrice rispetto
a chi li ha prescritti con minor frequenza (per pentastarch in particolare la frequenza è stata
rispettivamente del 54% vs 22%, la differenza era significativa).
COMMENTO: in base ai risultati dello studio, la scelta del tipo di plasma expander utilizzato sembra essere legata principalmente a fattori quali: la tipologia di ospedale, fattori pratici legati all’esperienza/facilità d’uso da parte dei clinici, lo scenario clinico e l’influenza del marketing industriale.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 32 di 39
N° REFERENZA
BIBLIOGRAFICA DESCRIZIONE
DELLO STUDIO
OBIETTIVI DELLO STUDIO
TRATTAMENTO FARMACOLOGICO
CARATTERISTICHE DEI PAZIENTI ARRUOLATI RISULTATI
11 Perner A et al.
Hydroxyethyl
Starch
130/0.42
versus
Ringer’s
Acetate in
Severe
Sepsis. N Engl
J Med
2012;367:124-
34.
RCT,
multicentrico, in
doppio cieco
(studio 6S).
Lo studio ha
confrontato il
tetraHES
130/0.42 al 6%
(Tetraspan® -
ottenuto da
amido di patata)
con Ringer
acetato in pz con
sepsi grave
ricoverati in UTI.
I pazienti sono
stati seguiti fino a
90 gg. dopo la
randomizzazione.
Confrontare gli effeti di tetraHES
130/0.42 e Ringer acetato sull’endpoint
composito mortalità + insifficienza renale
terminale in pazienti con sepsi grave.
Esiti valutati: - primario (composito): mortalità + dipendenza dalla dialisi a 90
gg. dalla randomizzazione
valutate inoltre le singole componenti
dell’esito
- secondari: a. mortalità a 28 gg. b. mortalità al momento dell’ultima visita di follow up
c. sanguinamenti gravi* durante il ricovero in UTI;
d. reazioni allergiche gravi e. punteggio SOFA** al giorno 5 f. sviluppo di IR acuta*** durante il ricovero in UTI dopo la
randomizzazione
g. aumento di almeno 2 volte dei livelli di creatinina
h. comparsa di acidosi (pH arterioso<7,5)
i. % giorni di vita: - senza dialisi
- senza ventilazione meccanica
- dopo la dimissione
____ *definiti come sanguinamenti clinicamente rilevanti che hanno richiesto la trasfusione di almeno 3 unità di emazie in 24 ore **modificato escludendo il Glasgow Coma Scale. Il punteggio SOFA è la risultante della somma dei punteggi relativi a 5 componenti (circolo, polmone, fegato, reni e coagulazione), che possono andare da 0 a 4. Tanto maggiori sono i punteggi, tanto maggiore è l’insifficienza d’organo. ***ricorso alla dialisi o punteggio renale SOFA ≥3 in pz che alla randomizzazione avevano un punteggio ≤2)
I pazienti che a giudizio del
clinico necessitavano di
espansione volemica sono
stati randomizzati a
ricevere:
Tetraspan® (398 pz) vs
Ringer acetato (400 pz) per un massimo di 90 gg. e
alla dose max giornaliera
di 33 ml/kg.
Nei pz in cui si è resa
necessaria la
somministrazione di volumi
maggiori è stato utilizzato
in parto Ringer acetato,
indipendentemente dal
braccio di assegnazione.
In caso di sanguinamento
grave, reazione allergica
grave, inizio della dialisi
per IR acuta, il fluido infuso
veniva sostituito con
fisiologica o Ringer lattato
fino a 90 gg. dalla
randomizzazione.
Cristalloidi e albumina
erano consentiti per
indicazioni diverse
dall’espansione volemica.
Arruolati 804 pazienti; valutati 798 pazienti ricoverati in UTI con sepsi grave.
Criteri di inclusione: età pari ad almeno 18 anni, ricoverati in UTI e che soddisfacevano i criteri per
sepsi grave nelle 24 ore precedenti, che hanno
avuto necessità di espansione volemica.
Criteri di esclusione: dialisi, trapianto di rene/fegato, ustioni su oltre il 10% della superficie
corporea, sanguinamento intracranico, potassio
sierico >6mmol/l nelle 6 ore precedenti lo screening
per l’arruolamento, pz già inclusi in altro studio
clinico, pz che hanno rifiutato di proseguire
qualunque terapia attiva, pz che avevano ricevuto
>1.000 ml di un colloide sintetico, mancato
ottenimento del consenso informato.
Caratteristiche pz valutati: HES Ringe
r a. Età mediana (range) 66
(56-75)
67
(56-
76)
Sesso M 60% 61%
Provenienza: PS Medicina S.O. o ROM Altra UTI Altro ospedale
27%
44%
15%
5%
8%
24%
49%
14%
4%
10%
Origine della sepsi Polmoni Addome Vie urinarie Tessuti molli altro
53%
33%
14%
10%
11%
57%
33%
12%
12%
8%
SOFA score mediano (range)
7
(5-9)
7
(5-9)
% pz con shock 84% 84%
% pz con IR acuta 36% 35%
% pz con ventilaz. meccanica
60% 61%
98% Ppz trattato con fluidi (vol. mediano 3.000 ml in
entrambi i bracci.
Frequenza trasfusioni: significativamente maggiore nel braccio Tetraspan: RR 1,20; 95% CI 1,07-1,36)
Esito 1° e sue componenti: Esito primario (morte + dialisi a 90 gg): il rischio è significativamente maggiore con Tetraspan (T) che con
Ringer acetato (RA; 51% dei pz con Tetraspan vs 43%
con Ringer acetato: RR 1,17; 95% CI 1,01-1,36)
Morte a 90 gg: signif. maggiore con Tetraspan: 51% dei pz vs 43% con RA, RR 1,17; 95% CI 1,01-1,36
Pz dipendenti dalla dialisi a 90 gg: 1 pz in entrambi i bracci (NS)
Esiti 2°: mortalità a 28 gg: nessuna differenza statisticam. Significativa: 39% dei pz con T vs 36% con RA; RR 1,08,
95% CI 0,90-1,28)
Sanguinam. gravi: nessuna differenza statisticam. Significativa: 10% dei pz con T vs 6% con RA; RR 1,52,
95% CI 0,94-2,48
Reazioni allergiche gravi: 1 pz con T e 0 con RA
SOFA score mdiano al giorno 5: 6 pz in entrambi i bracci
Dialisi/punteggio SOFA ≥3: nessuna differenza statisticam. significativa: 32% dei pz con T vs 27% con
RA; RR 1,20, 95% CI 0,97-1,48
Raddoppio della crea plasmatica: nessuna differenza statisticam. significativa: 41% dei pz con T vs 35% con
RA; RR 1,18, 95% CI 0,98-1,43
Acidosi: 77% pz con T vs 78% con RA; RR 0,99 95% Ci 0,92-1,06; NS
% gg vita senza dialisi: 91 pz con T e 93 con RA
% pz ventilati meccanicam.: 82% con T vs 80% con RA; RR 1,02 95% CI 0,95-1,09 , NS
Vivi e dimessi - % media di gg.: 29 con T e 34 con RA COMMENTO: il rischio relativo dell’esito combinato di morte + ricorso alla dialisi a 90 gg. è risultato maggiore con il tetramido rispetto alla Ringer acetato, tale risultato dipende essenzialmente dall’aumento del rischio di mortalità a 90 gg. dato che solamente 1 pz in entrambi i bracci è stato dializzato. Non vi sono state differenze statisticamente significative per quanto riguarda gli altri esiti valutati nello studio 6S. E’ stato invece significativamente maggiore il ricorso alle trasfusioni con l’HES rispetto al cristalloide. Il volume mediano di fluidi infuso è risultato sovrapponibile. Secondo gli autori, questa osservazione solleverebbe dubbi sulla reale differenza in termini di effetto volume (potenza) tra HES 130/0,42 e cristalloidi nei pazienti con sepsi grave.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 33 di 39
N° REFERENZA
BIBLIOGRAFICA DESCRIZIONE DELLO
STUDIO OBIETTIVI
DELLO STUDIO TRATTAMENTO
FARMACOLOGICO CARATTERISTICHE DEI PAZIENTI ARRUOLATI RISULTATI
12 Myburgh JA et
al.
Hydroxyethyl
Starch or
Saline for Fluid
Resuscitation
in Intensive
Care. N Engl J
Med
2012;367:1901-
11.
RCT, multicentrico, in
doppio cieco (studio
CHEST).
Lo studio ha confrontato il
tetraHES 130/0.4 al 6%
(Voluven® - ottenuto da
amido di mais) con
soluzione fisiologica in pz
ricoverati in UTI.
I pazienti sono stati seguiti
fino a 90 gg. dopo la
randomizzazione.
Era prevista nel protocollo
dello studio l’analisi
dell’esito primario oltre
che nella popolazione
complessiva dei pz
arruolati anche nei
seguenti sottogruppi:
- presenza/assenza di
criteri diagnostici per
IR acuta
- presenza/assenza di
sepsi alla
randomizzazione
- presenza/assenza di
trauma con/senza
trauma cranico
- punteggio APACHE II
<25 o ≥25
- somministrazione/non
somministrazione di
HES prima della
random izzazione
Valutare efficacia e
sicurezza di HES 130/0,4 al
6% (Volunven®) rispetto alla
fisiologica utilizzati per il
carico volemico, in aggiunta
alla fluidoterapia standard in
una popolazione
eterogenea di pazienti adulti
ricoverati in UTI.
Esiti valutati: - primario: mortalità per qualunque
causa entro 90 gg. dalla
randomizzazione
- secondari: 1. frequenza di IR acuta a
90gg. (in base al RIFLE
score)
2. ricorso alla dialisi
3. frequenza di comparsa
di nuove insufficienze
d’organo
(cardiovascolare,
respiratoria,
coagulativa, epatica)
non presenti al baseline
4. durata di ventilazione
meccanica e dialisi
5. mortalità causa-
specifica
- terziari: 1. durata della
permanenza in UTI
2. durata del ricovero
3. tasso di mortalità
durante il ricovero in
UTI o in ospedale
Voluven®
(3.500 pz; valutati .3358)
vs
Fisologica (3.500 pz; valutati 3.384) al dosaggio massimo di
50 ml/kg/die, seguiti
dalla somministrazione
in aperto di fisiologica
per il tempo rimanente
della giornata.
L’infusione dei fluidi in
studio era interrotta nel
caso il pz sviluppasse la
necessità di dialisi.
Arruolati 7.000 pazienti ricoverati in UTI con necessità a giudizio del clinico di espansione volemica, di cui 6.742 valutati Criteri di inclusione: età pari ad almeno 18 anni, ricoverati in UTI e che a giudizio del
clinico avevano necessità di espansione
volemica.
Criteri di esclusione (principali): pz con insufficienza renale già in dialisi o prossimi
alla dialisi, pz trattati con oltre 1.000 ml di
HES prima dello screening, pz con evidenze
di emorragia intracranica alla TAC.
Caratteristiche pz valutati: HES Fisiologica Età media 63,1 62,9
Sesso M 60,5% 60,3%
Provenienza: PS Corsia Altra UTI Altro osp.le S.O. chir.emerg.
chir. elettiva
27,7%
19,7%
1,6%
9,4%
18,6%
23%
27,6%
19,8%
1,2%
9,1%
18,6%
23,8%
APACHE II mediano
17 17
Sottogruppi predefiniti IR acuta (secondo criteri RIFLE)
36% 36%
sepsi 29,2% 28,4%
trauma 8% 7,8%
Trauma cranico
0.8% 0,9%
APACHE II score ≥25
17,9% 18,6%
Trattati con HES prima della randomizz.
15,2% 15,1%
Nei primi 4 gg. il gruppo HES riceve un volume signif. minore di fluido
vs il gruppo fisiologica (526 ml vs 616 ml) e la maggior parte del
volume viene somministrato nelle prime 24 ore.
E’ significativamente minore nel gruppo HES anche il quantitativo di
fisiologica somministrata in aperto (851 ml vs 1.115 ml).
E’, invece, significativamente maggiore nei primi 4 gg. il ricorso a
trasfusioni: 78 ml nel gruppo HES vs 60 ml nel gruppo fisiologica.
Esito primario. Nessuna differenza significativa tra i 2 bracci: muore entro 90 gg. il 18% dei pz con HES e il 17% con fisiologica (RR 1,06,
95% Ci 0,96-1,18). Non ci sono differenze statisticamente
significative tra i 2 trattamenti in nessuno dei sottogruppi individuati.
Esiti secondari: Ricorso alla dialisi: 7% dei pz con HES vs 5,8% con fisiologica (RR 1,21, 95% CI 1,00-1,45).
% pz a rischio dialisi (RIFLE-R): signif. minore con HES (54% dei pz vs 57,3% con fisio, RR 0,94 95% CI 0,90-0,98)
% pz a rischio di danno renale (RIFLE-I): signif. minore con HES (34,6% dei pz vs 38% con fisiologica, RR 0,91 95% CI 0,85-0,97)
% pz con insufficienza renale (RIFLE-F): nessuna differenza statisticam. signif. tra HES e fisiologica (10,4% pz vs 9,2%; RR 1,12
95% CI 0,97-1,13).
Nuove insuff. di organo: le cardiovascolari sono signif. meno frequenti con HES che con fisiologica (36,5% dei pz vs 39,9%;
RR0,91 95% CI 0,84-0,99) mentre le epatiche sono signif. più freq.
con HES (1,9% vs 1,2%; RR1,56 95% CI 1,03-2,36)
No diff. signif nella durata della ventilaz. Meccanica, della dialisi o del
ricovero complessiva/in UTI, né nella mortalità causa specifica.
Esiti terziari: mortalità in UTI: 11% dei pz con HES vs 10,8% con fisio; NS mortalità entro 28 gg. dalla randomizz: 13,8% dei pz con HES vs 13,1% con fisio; NS
mortalità durante il ricovero in ospedale: 14,6% dei pz con HES vs
13,7% con fisio; NS
COMMENTO: nello studio CHEST i pazienti con sepsi rappresentavano circa 1/3 dei pazienti arruolati, a differenza dello studio 6S. Il dato complessivo relativamente ala mortalità è stato che non si sono osservate differenze statisticamente significative tra l’HES da amido di mais e il cristalloide di confronto; tale risultato è stato confermato anche nella analisi nei sottogruppi di pazienti predefiniti nel protocollo dello studio tra cui anche quelli con sepsi. Per quanto riguarda il ricorso alla dialisi , la differenza tra i bracci è risultata al limite della significatività statistica mentre tra ke insufficienze d’organo sono risultate significativamente più frequenti con HES quelle epatice e con la fisiologica quelle cardiovascolari. Nel braccio trattato con HES è stato significativamente maggiore il volume di sangue/derivati trasfusi mentre è stato minore il volume di fisiologica infusa in aperto: ciò semprerebbe confermare una maggior tendenza al sanguinamento nei pazienti critici trattati con HES vs cristalloidi e indicare un maggior effetto volemico del colloide rispetto sempre al cristalloide di confronto. Tale dato non è tuttavia confermato da altri lavori, tra cui lo studio 6S.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 34 di 39
N° REFERENZA
BIBLIOGRAFICA DESCRIZIONE DELLO
STUDIO OBIETTIVI
DELLO STUDIO TRATTAMENTO
FARMACOLOGICO CARATTERISTICHE DEI PAZIENTI ARRUOLATI RISULTATI
13 Guidet B et al.
Assessment of
hemodynamic
efficacy and safety
of 6%
hydroxyethylstarch
130/0.4 vs. 0.9%
NaCl fluid
replacement in
patients with
severe sepsis:
The CRYSTMAS
study. Critical
Care 2012
16:R94.
RCT, multicentrico,
in doppio cieco
(studio CRYSTMAS;
condotto in Francia e
Germania).
Lo studio ha
confrontato il
tetraHES 130/0.4 al
6% (Voluven® -
ottenuto da amido di
mais) con soluzione
fisiologica in pz con
sepsi grave ricoverati
in UTI.
I pazienti sono stati
seguiti fino a 90 gg.
dopo la
randomizzazione.
Valutare se si potevano ottenere
l’infusione di un minor volume di
fluido ed un minor tempo alla
stabilizzazione emodinamica
ritardata con tetraHES rispetto a
fisiologica in pz ricoverati in UTI
con sepsi grave. Lo studio si
prefiggeva, inoltre, di valutare la
frequenza dei potenziali eventi
avversi (EA), come la nefropatia, i
disturbi della coagulazione e il
prurito.
Esiti valutati: - primario: volume (in ml) di fluido
necessario a raggiungere una
iniziale stabilizzazione
emodinamica ritardata (HDS)*
- secondari: 1. tempo al raggiungimento della
HDS
2. volume totale infuso in 4 gg.
di permanenza in UTI
3. durata del ricovero in UTI
4. durata della ospedalizzazione
5. AUC del punteggio SOFA
dallo screening al giorno 4
_____ *HDS= mantenimento per 4 ore di una PA media ≥65mmHg ed almeno 2 dei seguenti 3 parametri: pressione venosa centrale (CVP) tra 8 e 12 mmHg, output urinario > 2ml/kg, saturazione dell’ossigeno venosa centrale ≥70%. Inoltre, nelle 4 ore non era consentito aumentare l’infusione di vasopressori o di farmaci inotropi e poteve essere infuso < 1 l di plasma expander.
Voluven®
(100 pz)
vs
Fisologica (96 pz)
al dosaggio massimo di
50 ml/kg/die il primo
giorno e di 25 ml/kg/die
dal 2° giorno al 4°.
La durata massima della
somministrazione del
farmaco in studio è stata
di 4 gg.
Se in tale arco di tempo
era necessaria la
somministrazione di
ulteriori fluidi, venivano
infusi cristalloidi in
emtrambi i bracci, senza
limitazioni di volume..
Arruolati e valutati 196 pazienti adulti ricoverati in UTI con diagnosi di sepsi grave. Criteri di inclusione: età pari ad almeno 18 anni, con diagnosi clinica di sepsi
grave che avevano necessità di
espansione volemica.
Criteri di esclusione (principali): pz con insufficienza renale (crea sierica >3,39
mg/dl, anuria da più di 8 ore nonostante la
somministrazione di fluidi, necessità di
dialisi); infusione di > 3 l di plasma
expander dopo la diagnosi di sepsi grave
o shock settico refrattario; pz trattati con
noradrenalina o adrenalina ad un
dosaggio >0,5 mcg/kg/min o dopamina ad
un dosaggio >15 mcg/kg/min al momento
dello screening.
Caratteristiche pz: HES Fisiologica Età media 65,8 65,9
Sesso M 64% 59%
Provenienza: pz medico pz chirurgico
73%
27%
73%
27%
SOFA medio a screening
7,9 9,1
SAPS II prima della random.
50 53
IR prima dello screening
63,9% 68,4%
Hanno completato i 4 gg. di trattamento l’81% dei pz trattati con HES e l’87% dei pz con fisiologica.
Nessuna differenza statisticamente significativa tra i 2 bracci nel
numero di pazienti che non hanno raggiunto l’HDS entro 48 ore
dalla randomizzazione (12 pz con HES e 10 con fisiologica).
Esito primario. E’ stato somministrato un volume significativamente minore di HES vs fisiologica per raggiungere
l’HDS (1.379 ml vs 1.709 ml; diff. media -331 ml 95% CI da -640 a -
21)
Esiti secondari: tempo al raggiungimento della HDS: 11,8 ore con HES vs 11,1 ore con fisiologica, NS
volume tot. Infuso in 4 gg.: 2.615 ml con HES vs 2.788 ml con fisiologica, NS
durata ricovero: in UTI: 15,4 gg. con HES vs 20,2 gg. con fisiologica; NS totale: 37,7 gg. con HES vs 42,7 gg. con fisiologica; NS
SOFA score: in entrambi i bracci il punteggio SOFA si riduce rispetto al baseline e risulta simile (ultimo valore misurato: 5,8 con
HES e 6,0 con fisiologica); non ci sono differenze statisticamente
significative nell’AUC dal giorno 1 al giorno 4 tra i 2 trattamenti.
Mortalità a 28 gg.: 31% dei pz con HES vs 25,3% con fisiologica; NS
Mortalità a 90 gg.: 40% dei pz con HES vs 34% con fisiologica; NS
Safety: Non si sono osservate differenze statisticamente significative tra
HES e fisologica in termini di:
- frequenza di insufficienza renale acuta - frequenza trasfuzioni e volume trasfuso
EA: 3% dei pz con HES e 3,1% con fisiologica hanno segnalato la comparsa di prurito; l’11% ed il 16,7% hanno sviluppato infezioni
nosocomiali.
COMMENTO: lo studio CRYSTMAS è stato condotto in pazienti con sepsi grave, ma rispetto allo studio 6S ha arruolato un numero molto inferiore di pazienti. Gli effetti sulla mortalità non erano compresi tra gli esiti valutati in questo studio pertanto lo studio non aveva una potenza adeguata per poter evidenziare eventuali differenze tra i trattamenti relativamente alla mortalità. Per quanto riguarda gli effetti sulla funzionalità renale, HES non ha indotto un aumento del rischio di danno renale rispetto alla fisiologica con cui è stato confrontato. Anche in questo caso tuttavia va tenuto presente che si tratta di uno studio di relativamente piccole dimensioni i cui risultati, così come gli stessi autori riportano necessitano di essere confermati da RCT di maggiori dimensioni. A tal proposito va osservato che negli studi 6S e CHEST si è invece osservato un aumento statisticamente significativo del rischio di iR acuta con HES rispetto ai cristalloidi.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 35 di 39
N° REFERENZA
BIBLIOGRAFICA DESCRIZIONE
DELLA REVIEW
OBIETTIVI DELLA REVIE W
TRATTAMENTO FARMACOLOGICO
CRITERI PER LA SELEZIONE DEGLI STUDI
RISULTATI
14
Zarychanski R et al. Association of Hydroxyethyl Starch Administration With Mortality and Acute Kidney Injury in Critically Ill Patients Requiring Volume Resuscitation. A Systematic Review and Meta-analysis. JAMA 2013; 309:678-88.
Review sistematica con metanalisi che ha valutato l’uso degli HES vs altri plasma expander nel trattamento dell’ipovolemia in pazienti critici. Sono stati inclusi 38 RCT. La ricerca bibliografica ha coperto fino ad ottobre 2012.
Valutare l’associazione tra l’uso di HES e la mortalità e l’insifficienza renale (IR) acuta. Esiti primari valutati: - mortalità - frequenza di nefropatia acuta (secondo i criteri RIFLE)
Esiti secondari: - frequenza di recupero della funzione renale (10% della funzionalità al baseline o indipendenza dalla dialisi)
- sanguinamenti maggiori
- trasfusione di emazie - reazioni allergiche Altri esiti valutati: - durata permanenza
UTI - durata complessiva
ricovero - durata ventilazione
meccanica E’ stata inoltre effettuata una valutazione dell’influenza che i risultati degli studi condotti da Boldt e coll. Hanno avuto su tali esiti.
HES vs
albumina o
gelatine o
destrani o
cristalloidi
Sono stati inclusi tutti gli RCT che rispondevano ai seguenti criteri: - hanno arruolato pazienti adulti critici trattati in reparti di emergenza / UTI
- che presentavano l’indicazione alla espansione volemica acuta (es. ipovolemia, ipotensione, valori insufficienti del precarico o della pressione di riempimento) Indication for acute volume resuscitation
- hanno confrontato un HES con un cristalloide, albumina, gelatine o destrani
Sono stati esclusi gli RCT che: - la terapia infusionale veniva usata come mantenimento e non per
l’espansione volemica in acuto - hanno utilizzato come comparator il sangue intero o un emoderivato - hanno utilizzato gli HES per l’emodiluizione acuta normovolemica o
per effettuare il precarico preoperatorio in interventi chirurgici eseguiti in elezione
- hanno valutato procedure chirurgiche in elezione (es. cardiochirurgia) Sono inoltre stati esclusi gli studi osservazionali, i quasi-randomizzati, gli studi crossover o gli studi randomizzati per cluster. Gli studi sono stati individuati mediante ricerca condotta nei database: MEDLINE, EMBASE, CENTRAL (Cochrane Library), Global Health, HealthStar ed ha coperto il periodo fino ad ottobre 2012. E’ stata inoltre conodotta una ricerca nella World Health Organization’s International Clinical Trials Registry Platform e sono stati consultati gli abstract congressuali degli ultimi 5 anni al fine di individuare gli studi pianificati o non ancora conclusi e gli studi conclusi per cui non erano ancora disonibili i risultati.Soo inoltre state consultate le banche dati Scopus e Web of Science per individuare eventuali referenze non rilevate attraverso le fonti tradizionali. Inoltre, è stata analizzata la bibliografia degli RCT e delle revisioni sistematiche e narrative trovati. Gli autori hanno valutato indipendentemente tra loro quali studi includere nella revisione. Eventuali discordanze sono state risolte interpellando un terzo autore. E’ stata valutata la qualità metodologica degli studi usando il Cochrane Collaboration’s Risk of bias tool. E’ stata inoltre presa in considerazione la fonte di finanziamento dei singoli studi e ne è stato valutato l’effetto potenziale sui risultati.
Gli autori hanno utilizzato il metodo GRADE per valutare la forza delle evidenze. Mortalità (esito primario) (35 RCT; 10.880 pazienti): RR complessivo per HES vs altri plasma expander 1,07 95% CI 1,00 a 1,14; AR 1,20% 95% CI da -0,26% a +2,66%. Non sono stati rilevati bias di pubblicazione ma dato che la maggior parte degli studi sono stati coniderati o ad alto rischio di bias o a rischio non chiaro è stato attribuito un grado basso alle evidenze. Dei 35 RCT, 7 (590 pz) erano stati condotti da Boldt e coll. e risultano ancora pubblicati (non sono stati interessati dalle irregolarità rilevate sugli studi successivi degli stessi autori). In questi studi NON si sono osservate differenze statisticamente significative in termini di mortalità tra HES e comparator (RR 0,91 95% CI 0,741,12; AR -5,26% 95% CI da -12,08% a +1,56%). Al contrario considerando i risultati complessivi degli altri 28 RCT (10.290 pz) il rischio di mortalità è risultato significativamente maggiore con HES (RR 1,09 95% CI 1,02-1,17; AR 1,51% 95% CI 0,02%-3,00%). L’eterogeneità era bassa all’interno dei 2 gruppi di studi ma alta tra un gruppo e l’altro. Per questo motivo e per i problemi contestati agli autori, gli studi di Boldt e colleghi non sono più stati considerati ai fini delle ulteriori valutazioni condotte nella RS. Nefropatia acuta (10 RCT, 9.258 pz): il rischio di dialisi è risultato significativamente maggiore per HES rispetto ai comparator (RR 1,32 95% CI 1,15-1,50; AR 3,12% 95% CI 0,47% a 5,78%). Non sono stati rilevati bias di pubblicazione e le evidenze sono state considerate di qualità moderata. Esiti secondari Diuresi (10 RCT, 6.909 pz): l’uso di HES si associa ad una riduzione statisticamente significativa nel volume di urine prodotte (differenza media standardizzata: -0,15 ml 95% CI -0,19 a -0,10). Durata del ricovero in UTI (5 RCT, 7.016 pz): nessuna differenza significativa tra HES e comparator. Durata del ricovero complessiva (6 RCT, 7.337 pz): nessuna differenza significativa tra HES e comparator. Durata media (in gg) di ventilazione meccanica (3 RCT, 6.984 pz): nessuna differenza significativa tra HES e comparator. Frequenza di emorragie: risultati contrastanti; inoltre, per la maggior parte degli studi i dati non erano ricavabili. Ricorso a trasfusioni (5 RCT, 1.482 pz): frequenza complessiva di trasfusioni significativamente maggiore con HES vs comparator (RR 1,42 95% CI 1,15-1,75); in 3 RCT su un tot. Di 262 pz il volume totale delle trasfusioni non è risultato significativamente diverso. Allergie: riportata frequenza solo in 3 RCT (984 pz) che è risultata <1%.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 36 di 39
N° REFERENZA
BIBLIOGRAFICA DESCRIZIONE
DELLA REVIEW
OBIETTIVI DELLA REVIE W
TRATTAMENTO FARMACOLOGIC
O
CRITERI PER LA SELEZIONE DEGLI STUDI
RISULTATI
15
Haase N et al. Hydroxyethyl starch 130/0.38-0.45 versus crystalloid or albumin in patients with sepsis: systematic review with meta-analysis and trial sequential analysis. BMJ 2013;346:f839 doi: 10.1136/bmj.f839.
Review sistematica con metanalisi ed analisi sequenziale degli studi che ha valutato l’uso degli HES 130/0,38-0,45 vs albumina o un cristalloide in pazienti con sepsi. Sono stati inclusi 9 RCT perr un totale di 3.456 pazienti. La ricerca bibliografica ha coperto fino al 10 settembre 2012. La RS comprende i 2 studi 6S e CHEST.
Valutare gli effetti degli HES 130/0,38-0,45 vs i cristalloidi o l’albumina sulla mortalità totale, il danno renale i sanguinamenti e gli eventi avversi (EA) gravi in pazienti con sepsi. Esiti primari valutati: - mortalità complessiva - numero di pz ancora in dialisi al termine del follow up
Esiti secondari: - numero di pz in dialisi durante il follow up
- numero di pz con nefropatia acuta (definito come aumento di 2x della crea sierica durante il periodo di osservazione)
- numero di pz trasfusi - volume totale trasfuso - numero di pz che hanno avuto un episodio di sanguinamento
- entità stimata del sanguinamento
- frequenza degli EA gravi
Altri esiti valutati: - durata permanenza UTI - durata complessiva
ricovero - durata ventilazione
meccanica E’ stata inoltre effettuata una valutazione dell’influenza che i risultati degli studi condotti da Boldt e coll. Hanno avuto su tali esiti.
HES 130/0,38-
0,45 vs
albumina o
gelatine o
destrani o
cristalloidi
Per quanto riguarda i 9 RCT selezionati: l’HES utilizzato è stato: - Voluven 6% in 6 RCT;
- Tetraspan 6% in 1 RCT;
- HES 130/0,4 (non precisato il nome commerciale) in 2 RCT
Il trattamento di confronto è stato: - albumina 20% in 2 RCT
- un cristalloide nei restanti 7 RCT
Sono stati inclusi gli RCT che rispondevano ai seguenti criteri: - hanno arruolato pazienti con sepsi; - prevedevano un braccio di trattamento con un HES 130 con vario
grado di sostituzione (0,38-0,45), ad una qualunque concentrazione ed in un qualunque solvente ed almeno un altro braccio in cui i pazienti sono stati trattati con albumina o un cristalloide
Non sono stati considerati ai fini dell’inclusione: la lingua, lo stato rispetto alla pubblicazione, l’età dei pazienti, le indicazioni per cui si era ricorso all’espansione volemica, gli esiti valutati. Gli studi in cui i pz con sepsi rappresentavano un sottogruppo, sono stati inclusi solo se la presenza di sepsi rientrava tra i criteri di stratificazione o se i pz con sepsi inclusi erano > 500. Sono stati inclusi gli studi osservazionali o quasi-randomizzati in cui i pz trattati con HES erano > 500 ma solamente ai fini della valutazione degli EA gravi. Sono stati esclusi gli studi: - condotti nell’animale - che non hanno arruolato pz con sepsi; - che hanno valutato HES con peso molecolare o grado di sostituzione
diversi da 130/0,38-0,45; - con disegno crossover - che hanno confrontato un HES con un altro colloide sintetico. Gli studi sono stati individuati mediante ricerca condotta nei database: Medline, Embase, Biosis Previews, Science Citation Index Expanded, and Cumulative Index to Nursing and Allied Health Literature a artire dal 1995 (la commercializzazione degli HES è avvenuta a partire dal 1999). Inoltre, è stata analizzata la bibliografia degli RCT e delle altre revisioni sistematiche che hanno valutato l’uso dei plasma expander alla ricerca di ulteriori studi. Gli studi non pubblicati sono stati ricercati attraverso i registri degli studi clinici (www.controlled-trials.com, www.clinicaltrials.gov e www.centerwatch.com) e sono state contattate le principali aziende farmaceutiche per ottenere i dati non pubblicati. Due degli autori hanno valutato indipendentemente tra loro quali studi includere nella revisione. Eventuali discordanze sono state risolte interpellando un terzo autore. La validità interna degli studi inclusi è stata valutata determinando il rischio di bias come indicato dalla Cochrane Collaboration. E’ stata condotta una analisi predefinita nel protocollo della revisione stratificando gli studi in base al rischio di bias.
Mortalità (esito primario) (8 RCT; 3.414 pazienti): nessuna differenza significativa tra HES 130/0,38-0,45 ed il confronto (RR complessivo 1,04 95% CI 0,89 a 1,22).
L’analisi dell’esito relativamente al sottogruppo di studi con basso rischio di bias (4 RCT, 3.016 pz) la differenza tra HES e il comparator in termini di rischio di mortalità è risultata ai limiti della significatività statistica: RR 1,11 95% CI 1,00 a 1,23.
La differenza tra HES e comparator è invece risultata statisticamente significativa considerando gli studi che avevano un follow up > 28 gg. (analisi post hoc, 4 RCT 3.178 pz), mentre la differenza non era statisticamente significativa negli studi con follow up inferiore (RR 0,63 95% CI 0,35-1,15). Dialisi al termine del follow up (esito primario) (5 RCT, 1.322 pz): non è stato possibile eseguire la metanalisi degli studi su questo esito in quanto il periodo di osservazione è variato da 24 h a 1 aa.; pochi soggetti (nello studio 6S 2 pz – uno per braccio – era in dialisi al termine del follow up; nello studio BaSES nessun pz era in dialsi ad 1 anno e nello studio CRYSTMAS 1 pz è stato sottoposto a dialsi per > 28 gg. ma non era chiaro se lo fosse ancora al termine del follow up. Dialisi durante al follow up (esito 2°) (5 RCT, 1.322 pz): in uno degli studi non ci sono stati eventi. L’analisi complessiva dei risultati degli altri studi ha rilevato un rischio significativamente maggiore con HES che con i comparator (RR complessivo 1,36 95% CI 1,08-1,72). Nefropatia acuta (esito 2°) (4 RCT, 1.081 pz): nessun evento in uno degli studi. L’analisi complessiva dei risultati degli altri 3 non ha rilevato differenze statisticamente significative tra HES e i comparator relativamente a questo esito.
Trasfusioni, sanguinamenti ed entità sanguinamento: (esiti secondari): - trasfusioni (3 RCT, 1.025 pz): rischio significativamente più alto con HES
rispetto ai comparator (RR 1,29 95% CI 1,13-1,48) - volume medio trasfuso (3 RCT, 1.025 pz): nessuna differenza significativa
tra i gruppi (differenza media 65 ml 95% CI -20 ml a +149 ml) - numero di pz che hanno avuto almeno un sanguinamento ed entità del
sanguinamento (2 RCT, 1.000 pz): nessuna differenza statisticamente significativa tra HES e cristalloidi). RR complesivo per sanguinamento 1,34 95% CI 0,81-2,21 e differenza media nel volume delle perdite ematiche 26 ml 95%CI -89 ml a +140 ml.
Eventi avversi gravi (esito 2°) (4 RCT, di cui uno senza eventi): il rischio di EA gravi valutato complessivamente per i 3 RCT che li hanno riportati è stato significativamente maggiore con HES vs il comparator (RR 1,30 95% CI 1,02-1,67).
COMMENTO: i risultati della RS sono coerenti con quelli delle altre RS e supportano un aumentato rischio di mortalità ed insufficienza renale nei pazienti con sepsi che ricevono un HES vs albumina o un cristalloide. Secondo gli autori tale rischio, che si era già evidenziato anche nei principali studi (tra cui il VISEP) che hanno valutato i pentaHES, sarebbe in realtà un effetto di classe legato all’accumulo tessutale degli amidi con comparsa di tossicità sul lungo periodo.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 37 di 39
N° REFERENZA
BIBLIOGRAFICA DESCRIZIONE REVIEW
OBIETTIVI DELLA REV
TRATTAMENTO FARMACOLOGICO
CRITERI PER LA SELEZIONE DEGLI STUDI
RISULTATI
19
Mutter TC, Ruth CA,Dart AB.Hydroxyethyl starch (HES) versus other fluid therapies: effects on kidney function. Cochrane Database of Systematic Reviews 2013, Issue 7. Art. No.: CD007594. DOI: 10.1002/14651858.CD007594.pub3.
E’ l’update di una RS pubblicata nel 2010. Si tratta di una RS con metanalisi che ha valutato gli effetti degli HES sulla funzione renale rispetto ad altri fluidi utilizzati nell’espansione volemica in diversi setting di pazienti. Sono stati inclusi 42 studi (RCT e studi quasi randomizzati) perr un totale di 11.399 pazienti. Di questi, 19 erano già stati inclusi nella preedente versione e 23 erano nuovi studi. La ricerca bibliografica ha coperto fino al 10 settembre 2012. La RS comprende i 2 studi 6S e CHEST. E’ stato incluso un solo studio pediatrico.
Valutare: -il rischio di danno renale acuto con HES vs altri fluidi quando utilizzati per trattare la deplezione di volume - determinare se gli esiti renali sno diversi a seconda della tipologia di pz trattati con HES (sepsi e ustioni, traumi, cardiochirurgia e chirurgia vascolare, con o senza bypass cardiaco, altre tipologie di chirurgia, e donatori di organi, adulti e pediatrici) - determinare se gli esiti renali sono diversi a seconda del peso molecolare dell’HES utilizzato, del grado di sostituzione, del rapporto C2:C6 o del solvente e del volume infuso. Esiti primari valutati: - necessità di dialisi - corrispondenza ai criteri RIFLE per rischio di danno renale, danno o insufficienza renale - insufficienza renale definita dagli autori
vaslutati ad almeno 24 h dall’inizio del trattamento.
HES (qualunque peso molecolare, qualunque grado di
sostituzione) vs
altro tipo di colloide
o altro HES a diverso peso
molecolare/grado di sostituzione
o cristalloidi
Sono stati inclusi gli RCT ed i quasi-RCT che hanno valutato l’uso degli HES per la prevenzione o il trattamento della deplezione volemica vs un altro fluido. Criteri di inclusione: - pazienti di qualunque età trattati per ottenere l’espansione volemica;
- confronto tra HES (qualunque peso molecolare e qualunque grado di sostituzione molare) vs altro plasma expander (cristalloidi, albumina, frazione proteica plasmatica, sangue o plasma fresco congelato, destrani, gelatine, HES di altro peso molecolare C2:C6 ratio o solvente,
Criteri di esclusione: - gli studi su volontari sani a cui HES è stato somministrato indipendentemente dalla volemia - gli studi in pz euvolemici in cui HES è stato somministrato per ridurre la viscosità del plasma (es. con ictus, RVO, angina, arteriopatia periferica, perdita dell’udito, tinnito, complicanze della gravidanza inclusa l’ipertensione gestazionale, il ritardo di crescita intrauterina, o la sindrome da iperstimolazione ovarica; - gli studi che hanno arruolato pz che presentavano all’inizio dello studio una insufficienza renale che richiedeva la dialisi. - gli studi che hanno utilizzato come comparator erivati sintetici del plasma; - gli studi in cui il rimpiazzo volemico è avvenuto in pz che hanno effettuato il predeposito di sangue in previsione di un intervento chirurgico; in pz sottoposti a plasmaferesi o scambio plasma; nella profilassi delle trombosi. Gli studi sono stati individuati mediante ricerca condotta nei database: Cochrane Renal Group’s Specialised Register (al 19 novembre 2012), International Clinical Trials Register (ICTRP) Search Portal e ClinicalTrials.gov. Inoltre, è stata analizzata la bibliografia degli RCT e di altre revisioni che hanno valutato l’uso dei plasma expander alla ricerca di ulteriori studi. Due degli autori hanno valutato indipendentemente tra loro quali studi includere nella revisione. Eventuali discordanze sono state risolte interpellando un terzo autore.
Ricorso alla dialisi [19 RCT; 9.857 pz, di cui: 8 (3.899 pz) condotti in pz con sepsi o ustioni e 11 (5.911 pz) condotti in pz non settici (cardiochirurgici, sottoposti a chirurgia vascolare, con trauma, sottoposti a chirurgia pancreatica e critici)]. Il fluido di confronto era una gelatina in 6 studi; albumina al 5% in 2 studi; Ringer lattato o acetato 3 studi; soluzione di Hartmann in uno studio;fisiologica in 6 studi, una soluzione bilanciata di plasma in uno studio: il ricorso alla dialisi è risultato significativamente più frequente con gli HES rispetto al comparator: - complessivamente RR 1.31, 95% CI 1.16 a 1.49; - nei pz con sepsi: RR 1.32, 95% CI 1.15 a 1.53; - indipendentemente dal peso molecolare (MW) dell’HES: MW elevato RR 1.56 vs cristalloide, 95% CI 1.15 a 2.11; MW basso RR 1.26, 95% CI 1.09 a 1.45 - indipendentemente dal volume infuso: ≥ 2L (10 RCT, 2.220 pz) RR 1.43, 95% CI 1.20 a 1.71; < 2L (7 RCT, 7.296 pz) RR 1.22, 95% CI 1.02 a 1.46 Non lo è stato nei pz chirurgici e traumatologici: RR 1.25, 95% CI 0.96 a 1.61 né nei trapiantati di rene: RR 6.67, 95% CI 0,92 a 48.45, ma si tratta di un unico studio in questo setting di pazienti e l’intervallo di confidenza per il RR è ampio.
Insufficienza renale definita dagli autori: il rischio di insufficienza renale, secondo la definizione stabilita dagli autori, è risultato significativamente maggiore: - globalmente con gli HES vs comparator (15 studi, 1.361 pz): RR 1.59, 95% CI 1.26 a 2.00; - nei pz con sepsi trattati con HES vs comparator (4 studi, 741 pz): RR 1.58, 95% CI 1.24 a 2.02 mentre non è risultata statisticamente significativa nei pz non settici (11 studi, 620 pz): RR 1.61, 95% CI 0.79 a 3.68.
Frequenza di danno renale secondo i criteri RIFLE di rischio renale, danno renale acuto o insufficienza renale acuta (20 studi, 8.769 pz): Il rischio complessivo di rientrare nei criteri RIFLE-R è risultato significativamente minore con gli HES vs comparator (RR 0.95, 95% CI 0.91-0.99); nei pz non settici il dato è stato sovrapponibile a quello generale (RR 0.90, 95% CI 0.85 a 0.94); nei pz con sepsi tale rischio era non significativamente diverso con HES vs comparator (RR 1.04, 95% CI 0.98-1.12). Il rischio complessivo di rientrare nei criteri RIFLE-I è risultato NON significativamente diverso per HES vs comparator (RR 1.01, 95% CI 0.88-1.17); nei pz non settici il rischio è, invece, risultato significativamente inferiore con HES (RR 0.85, 95% CI 0.78 a 0.92); nei pz con sepsi tale rischio era non significativamente diverso con HES vs comparator (RR 1.10, 95% CI 1.00-1.20).
Il rischio complessivo di rientrare nei criteri RIFLE-F è risultato significativamente maggiore per HES vs comparator (RR 1.14, 95% CI 1.01-1.30); nei pz non settici il rischio è, invece, risultato NON significativamente diverso con HES (RR 1.04, 95% CI 0.86 a 1.27); nei pz con sepsi tale rischio era significativamente più elevato con HES vs comparator (RR 1.21, 95% CI 1.03-1.43). (per gli altri risultati vedi pagina successiva) Rischio di danno renale (criteri RIFLE) in base al peso molecolare/grado di sostituzione dell’HES utilizzato: Non ci sono state differenze statisticamente significate nel rischio di RIFLE-R per gli HES ad alto peso molecolare vs altri fluidi (6 studi, 435 pz): RR 1.26, 95%CI 0.89 a 1.79; né per quelli a basso peso molecolare vs altri fluidi (RR 1.00, 95% CI 0.84 a 1.20). Rischio di danno renale (criteri RIFLE) in base al volume infuso: Non sono risultate differenze statisticamente significative tra HES e altri fludi rispetto al rischio di RIFLE-R né quando il volume infuso era < 2L (9 studi, 7.526 pz; RR 1.13, 95% CI 0.99 a 1.29), né quando era ≥2L (10 studi, 854 pz ; RR 0.90, 95% CI 0.65 a 1.26). Rischio di danno renale (criteri RIFLE) per i confronti HES ad alto peso molecolare/grado di sostituzione vs HES a basso peso molecolare/grado di sotituzione : non evidenziate differenze statisticamente significative per RIFLE-R (3 studi, 139 pz): RR 1.15, 95% CI 0.18 to 7.8. non evidenziate differenze statisticamente significative di RIFLE-I (4 studi, 188 pz): RR 3.21, 95 % CI 0.14 to 75.68. rischio di RIFLE-F non stimabile per l’assenza di esiti.
COMMENTO: nell’aggiornamento della precedente versione della RS, gli autori hanno deciso di escludere gli studi di Boldt per i noti problemi di pubblicazione.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 38 di 39
N° REFERENZA
BIBLIOGRAFICA DESCRIZIONE REVIEW
OBIETTIVI DELLA REVIE W
TRATTAMENTO FARMACOLOGICO
CRITERI PER LA SELEZIONE DEGLI STUDI
RISULTATI
20
Serpa Neto A et al. Fluid resuscitation with hydroxyethyl starches in patients with sepsis is associated with an increased incidence of acute kidney injury and use of renal replacement therapy: A systematic review and meta-analysis of the literature. Journal of Critical Care 2014; 29:185.e1–185.e7.
Si tratta di una RS con metanalisi che ha valutato gli effetti dell’espansione volemica con HES rispetto ad altri fluidi sugli esiti nei pazienti con sepsi. Sono stati inclusi 10 studi, di cui 9 erano RCT ed uno era uno studio osservazionale, per un totale di 4.624 pz. La ricerca bibliografica ha coperto fino a febbraio 2013. Per valutare la qualità delle evidenze è stato utilizzato il metodo GRADE. Analogamnete alla precedente, questa RS comprende gli studi 6S e CHEST.
Valutare se esiste una differenza nella frequenza di danno renale acuto, ricorso alla dialisi, alla trasfusione di emazie o plasma fresco congelato e nella mortalità complessiva nei pz con sepsi in cui l’espansione volemica è stata effettuata con HES vs cristalloidi. Esito 1°: frequenza di nefropatia acuta Esiti 2°: - frequenza di ricorso alla dialisi; - frequenza di ricorso a trasfusioni di emazie o plasma fresco congelato; - mortalità complessiva durante il ricovero in UTI, a 28 gg. e a 90 gg.
Altri esiti valutati: - durata del ricovero in UTI; - durata del ricovero in ospedale; - - volume tot. Di fuidi infuso il giorno 1 e durante il follow up
La gravità della nefropatia acuta è stata valutata secondo la classificazione dell’Acute Kidney Ijury network (AKIN) nella quale il punteggio RIFLE si traduce nel seguente grado di gravità: RIFLE-R = AKIN I RIFLE-I = AKIN II RIFLE-F = AKIN III
Corrisponde alle A
HES 200/0.5 o 130/0.40
vs un cristalloide I cristalloidi utilizzati negli RCT inclusi nella RS erano: - Ringer lattato (4 RCT)
- Fisiologica (5 RCT)
- Soluzione salina bilanciata (1 RCT)
Sono stati inclusi gli RCT e gli studi osservazionali che hanno valutato l’uso degli HES per la espansione volemica esclusivamente in pazienti con sepsi e in cui: Criteri di inclusione: - Il comparator era un cristalloide - In entrambi i bracci non venivano infusi altri fluidi se non quelli in studio; - confronto tra HES (qualunque peso molecolare e qualunque grado di
sostituzione molare) vs altro plasma expander (cristalloidi, albumina, frazione proteica plasmatica, sangue o plasma fresco congelato, destrani, gelatine, HES di altro peso molecolare C2:C6 ratio o solvente,
Criteri di esclusione: - esclusi gli studi in cui il braccio trattato con cristalloidi ha ricevuto
anche un colloide di qualunque tipo - esclusi gli studi di confronto tra HES ed un altro colloide (sintetico e/o
albumina) - esclusi gli studi che non presentavano risultati relativamente agli esiti
considerati nella RS Gli studi sono stati individuati mediante ricerca condotta nei database: Medline (1966-2013), EMBASE, CENTRAL. Tre autori hanno estratto indipendentemente i dati dagli studi inclusi e sono stati rivisti e confrontati dal primo autore. Se necessario, sono stati interpellati direttamente gli autori degli studi per ottenere utleriori informazioni relative a dati non pubblicati. Caratteristiche dei pazienti arruolati e trattati negli studi inclusi nella RS: variabile HES
(N = 2.355) Cristalloide (N = 2.269)
Età (anni) 65.27±2.19 65.21±2.79
SAPS II 50.00±0.01 52.33±1.15
APACHE II 19.40±2.13 19.16±1.87
Tipo di HES:
HES 6% 130/0.4 N (%)
2.072 (87.9%) ---
HES 10% 200/0.5 N (%)
283 (12.1%) ---
Frequenza di danno renale acuto (esito 1°): la frequenza è risultata significativamente più elevata con HES vs cristalloidi: 44,4% dei pz con HES vs 34,7% con cristalloidi ha sviluppato una nefropatia acuta durante il follow up (RR 1.24, 95% CI 1.13-1.36). La differenza osservata era dovuta principalmente ad una frequenza significativamente più alta di AKIN III con HES (RR 1.27 vs cristalloidi, 95% CI 1.13-1.36). Ricorso alla dialisi (esito 2°): la frequenza è risultata significativamente più elevata con HES vs cristalloidi: il 27,8% dei pz con HES vs il 20,2% con cristalloidi è stato sottoposto a dialsi durante il follow up (RR 1.36, 95% CI 1.17-1.57. Ricorso a trasfusioni (emazie o plasma fresco congelato) (esito 2°): la frequenza delle trasfusioni di emazie è stata significativamente più alta con HES vs cristalloidi (RR 1.14, 95% CI 1.01-1.21) mentre non ci sono state differenze statisticamente significative nella frequenza di rasfusiomi di plasma tra i 2 gruppi (RR 1.47, 95% CI 0.97-2.24). Mortalità (esito 2°) La mortalità a 90 gg. è risultata significativamente maggiore con HES vs cristalloidi (RR 1.14, 95% CI 1.04-1.26), mentre la mortalità durante il ricovero in UTI e a 28 gg. non hanno presentato differenze statisticamente significative tra i gruppi (RR mortalità in UTI: 0.74, 95% CI 0.43-1.26; RR mortalità a 28 gg. 1.11 95% CI 0.96-1.28). Il test per l’eterogeneità tra gli studi ha evidenziato una elevata eterogeneità per quanto riguarda l’esito mortalità durante il ricovero in UTI, legata allo studio osservazionale considerato, escluso il quale il rischio relativo di mortalità durante il ricovero è risultata significativamente più bassa per HES vs cristalloide (RR0.56, 95% CI 0.34-0.94). Durata del ricovero (in UTI e complessiva) (esito 2°): è risultata simile nei 2 gruppi. Volume tot. di fluidi infuso (esito 2°): non ci sono state differenze statisticamente significative tra HES e cristalloidi né il giorno 1 né durante il follow up. Il primo giorno sono stati infusi in media dai 2L ai 3L circa, durante il follow up 4-5L.
PLASMA EXPANDER: scheda di valutazione 2014 Pagina 39 di 39
n° REFERENZA
BIBLIOGRAFIC
A
DESCRIZIONE DELLO STUDIO
OBIETTIVI DELLO STUDIO
TRATTAMENTO FARMACOLOGICO
CARATTERISTICHE DEI PAZIENTI ARRUOLATI RISULTATI
21 Annane D et al.
Effects of Fluid
Resuscitation
With Colloids vs
Crystalloids on
Mortality in
Critically Ill
Patients
Presenting With
Hypovolemic
Shock. The
CRISTAL
Randomized
Trial. JAMA
2013;310:1809-
17.
RCT, multicentrico,
internazionale, condotto
nell’ambito delle Terapie
Intensive (57 Centri in 5
Paesi: Francia, Belgio,
Algeria, Canada e
Tunisia), in aperto*
(studio CRISTAL).
Prevista la conduzione
di analisi ad interim.
Analisi finale dei risultati
condotta sulla
popolazione ITT.
-------
*la cecità è stata considerata
inappropriata e non
etica da parte degli
autori perché i fludi in
studio dovevano essere
immediatamente
disponibili per l’uso nelle
situazioni di emergenza
in modo da evitare la
infusione di fluidi non in
studio.
I dati di mortalità sono
stati raccolti en valutati
da autori che non erano
a conoscenza del fluido
somministrato; allo
stesso modo, il principal
investigator, lo sponsor
ed i componenti del
board che ha monitorato
i dati e la sicurezza non
erano a conoscenza del
trattamento a cui i pz
erano stati assegnati
fino al termine dello
studio e al
completamento
dell’analisi conclusiva
dei dati.
Valutare se
l’espansione
volemica effettuata
con un collide
modifica la mortalità
rispetto ad un
cristalloide nei
pazienti critici.
Esiti valutati: - 1°: mortalità a 28 gg.
- 2°: o mortalità a 90 gg.
o dimissione dalla
UTI o
dall’ospedale
o n. gg. in vita in
cui il pz non è
stato sottoposto a
dialisi,
ventuilazione
meccanica o
trattam. con
vasopressori
o gg. senza
insufficienza
d’organo (SOFA
score <6)
o gg. non in UTI o
ospedale
un colloide
(1.414 pz)
vs un cristalloide (1.443 pz)
Cristalloidi permessi: soluzione salina isotonica o
ipertonica, soluzionio
tamponate.
Colloidi permessi: soluzioni ipo-oncotiche (es. gelatine al
4% o albumina al 5%) o
iperoncotiche (es. destrani,
HES ed albumina al 20% o
25%)
Ogni sperimentatore poteva
utilizzare nell’ambito dei 2
gruppi i plasma expander
disponibili nella sua struttura.
Erano a discrezione dello
sperimentatore sia il volume
di fluido infuso che la durata
della terapia infusiva. Con le
seguenti restrizioni:
- dose giornaliera totale: per
gli HES non poteva superare
30 ml/kg
- dovevano essere rispettate
le le raccomandazioni d’uso
disposte dalle Agenzie
regolatorie locali
Non potevano essere
somministrati altri fluidi con le
seguenti eccezioni:
- fluido di mantenimento che
era un cristalloide isotonico,
indipendentemente dal
gruppo a cui il pz era
randomizzato
- somministrazione di
albumina nel trattamento di
una ipoalbuminemia provata
(albuminemia <20g/dL)
Randomizzati 2.857 pz adulti ricoverati in UTI di cui 1.414 trattati con un colloide e 1.443 con un cristalloide.
Criteri di inclusione: nessun trattamento precedente con fluidi per l’espansione volemica durante il ricovero in UTI, necessità di trattamento con plasma expander
per ipovolemia acuta**
Criteri di esclusione (principali): ustioni >20% superficie corporea, dialisi permaente per IRC, epatopatia cronica avanzata, coagulopatia nota su base
ereditaria, anafilassi acuta, ipovolemia/ipotensione da anestetici, disidratazione.
I pz sono stati stratificati per centro e per diagnosi di ammissione alla UTI: sepsi,
trami multipli, altre cause di shock ipovolemico.
Caratteristiche pz valutati: Colloidi
N=1.414 Cristallodi N=1.443
Età mediana (range) 63
(50-76)
63
(50-75)
Sesso M 62.2% 62.5%
Provenienza: medicina di base Altra U.O. Altra UTI Struttura protetta
48.2%
44.1%
4.1%
3.6%
52%
40.1%
4.5%
3.3%
Tipo di accesso UTI Medico Chir. Emerg. Chir. Progr. Trauma
70.8%
19.7%
7.8%
1.6%
72.6%
18.6%
6.2%
2.5%
SOFA score mediano (range)
8
(5-11)
8
(5-11)
% pz con shock ipovolemico (non da sepsi o trauma)
39.3% 39.6%
% pz con sepsi 54.7% 54%
% pz con trauma 6.0% 6.4%
Ventilaz. meccanica 71.2% 73.5%
dialisi 4.7% 5.1%
**Ipovolemia acuta. Definita in base alla combinaz. dei seguenti fattori: - ipotensione o una pressione delta pulse ≥13%;
- evidenze di bassa pressione di riempimento e basso indice cardiaco
- segni di ipoperfusione tissutale o ipossia, inclusi ≥ 2 dei seguenti
segni/sintomi: punteggio Glasgow Coma Scale <12, presenza di chiazze
cutanee, volume output urinario <25 ml/H, tempo di riempimento capillare ≥3
sec., livelli arteriosi di lattato >2mmol/L, azoturia >56 mg/dL, frazione di
escrezione del sodio <1%.
Nel gruppo cristalloidi l’86% dei pz era trattato con soluz. salina isotonica ed il 17% con
soluz. tamponate; nel gruppo colloidi il 70% dei pz era trattato con HES ed il 35% con
gelatine. Volume mediano di fluidi infuso: 2.000mL per i collodi e 3.000mL per i cristalloidi
(differenza statisticamente significativa); la durata mediana del trattamento è stata di 2 gg. in
entrambi i gruppi.
No differenze statisticamente significative tra i 2 gruppi nel ricorso alle trasfusioni (26.7% dei
pz con i colloidi e 24.8% con i cristalloidi) e nel quantitativo totale di emoderivati trasfusi (220
mL c.ca).
Esiti valutati: Mortalità a 28 gg. (1°): 25,4% dei pz con i colloidi e 27.0% con i cristalloidii. Non è risultato diverso il rischio di mortalità: RR 0.96, 95% CI 0.88-1.04.
Mortalità a 90 gg. (2°): 30.7% dei pz con i colloidi e 34.2% con i cristalloidi . La differenza nel rischio statisticamente significativa a favore dei colloidi: RR 0.92 , 95% CI 0.86-0.99.
I risultati sono stati coerenti anche nei sottogruppi prespecificati in base alla diagnosi di
ricovero in UTI. Inoltre, anche analizzando gli esiti per tipo di colloide i risultati sono stati sovrapponibili a quelli complessivi. In particolare per gli HES: mortalità a 28 gg. nei pz che hanno ricevuto 1 solo tipo di fluido: HES vs soluz. salina isotonica: 23.1% dei pz vs 26.6% RR 0.83, 95% CI 0.68-1.01
HES vs Ringer: 23.1% vs 30.5% RR 0.71 95% CI 0.45-1.11
a 90 gg.: HES vs soluz. salina isotonica: 28.1% dei pz vs 33.4% RR 0.79, 95% CI 0.66-0.95
HES vs Ringer: 28.1% vs 36.1% RR 0.72 95% CI 0.48-1.09
Mortalità nei pz con sepsi trattati con HES vs cristalloide (53% dei pz tratt. con colloidi): mortalità a 28 gg. : HES vs soluz. salina isotonica: 28% dei pz vs 28.1% RR 0.97, 95% CI 0.76-1.25
HES vs Ringer: 28% vs 32.4% RR 0.84 95% CI 0.46-1.53
a 90 gg.: HES vs soluz. salina isotonica: 32% dei pz vs 35.4% RR 0.89, 95% CI 0.71-1.11
HES vs Ringer: 32% vs 43.2% RR 0.71 95% CI 0.42-1.20
Ricorso alla dialisi (2°): il rischio non è risultato significativamente diverso con i colloidi vs i cristalloidi 11.0% dei pz
vs 12.5% rispettivamente RR 0.93, 95% CI 0.83-1.03.
N. gg. in vita in cui il pz non è stato sottoposto a dialisi: no differenze statisticamente significative né a 7 gg. (4.8 gg. con i colloidi vs 4.6 gg. con i cristalloidi) né a 28 gg. (13.9 gg.
vs 13.1 gg. rispettivamente).
N. gg. senza insufficienza d’organo (SOFA score <6): no differenze statisticamente significative tra i 2 gruppi a 28 gg.
N. gg. non in UTI o ospedale: no differenze statisticamente significative tra i 2 gruppi: durata ricovero in UTI nei primi 28 gg.: 8.3 gg con i colloidi e 8.1 gg con i cristalloidi, RR 0.2
95% CI da -0.5 a +0.9
durata ricovero ospedaliero nei primi 28 gg.: 11.9 gg. con i colloidi e 11.6 gg. con i cristalloidi,
RR 0.3 95% CI da-0.5 a +1.1
COMMENTO: i pz arruolati nello studio CRISTAL sono simili a quelli degli studi VISEP, 6S e CHEST per quanto riguarda età mediana, prevalenza del sesso maschile e SOFA score mediano. Gli autori dello studio sottolineano tuttavia che si tratta a differenza degli altri studi di pazienti critici che all’arruolamento presentavano ipotensione ed acidosi lattica. Tale differenza nello stato emodinamico potrebbe, sempre secondo gli autori, spiegare almeno in parte la discrepanza dei risultati in termini di mortalità tra questo studio ed i precedenti. Nel confronto tra HES e cristalloidi non emergono differenze statisticamente significative nella mortalità a 28 gg. e 90 gg. ma nella valutazione di tale dato occorre tenere presente che: - lo studio non era disegnato per vedere specificamente una differenza nella mortalità tra HES e cristalloidi e quindi ptrebbe essere sottodimensionato per evidenziare tale differenza ; - anche la stratificazione dei pazienti non è avvenuta sulla base del fluido somministrato ma piuttosto di altri elementi (condizioni cliniche, centro arruolatore), inoltre sia per quanto riguarda i colloidi che i cristalloidi utilizzati, i clinici dei centri coinvolti nella sperimentazione potevano utilizzare quanto loro a disposizione e ciò ha fatto sì che i gruppi non fosssero ben bilanciati dal punto di vista dei fluidi somministrati