piero chiara l'infanzia 2 Chiara l...PIERO CHIARA IL RACCONTO DI UNA VITA RACCONTO "IL COMPLEANNO DI...
Transcript of piero chiara l'infanzia 2 Chiara l...PIERO CHIARA IL RACCONTO DI UNA VITA RACCONTO "IL COMPLEANNO DI...
PIERO CHIARAIL RACCONTO DI UNA VITA
L’infanzia
Intervista della Televisione Svizzera Italiana a Piero Chiara
PIERO CHIARA IL RACCONTO DI UNA VITA
Intervista della Televisione Svizzera Italiana a Piero Chiara
Mi è sempre piaciuto raccontare agli amici i casi della mia vita: ed è Mi è sempre piaciuto raccontare agli amici i casi della mia vita: ed è
proprio su questi casi che io ritorno per ritrovare la materia dei miei proprio su questi casi che io ritorno per ritrovare la materia dei miei
libri. (...) Non mi interessa vedere lontano: mi basta vedere vicino, libri. (...) Non mi interessa vedere lontano: mi basta vedere vicino,
intorno a me, dentro di me. In fondo, il libro che io leggo di più è la intorno a me, dentro di me. In fondo, il libro che io leggo di più è la
mia memoria.mia memoria.
L'INFANZIA E LA
GIOVINEZZA
(1913-1930)• Piero Chiara nasce a Luino nel 1913 da Virginia Maffei,
originaria di Comnago, e Eugenio Chiara, impiegato delle Regie Dogane dalle origini sicule.
PIERO CHIARA IL RACCONTO DI UNA VITA
delle Regie Dogane dalle origini sicule.
RACCONTO "IL COMPLEANNO DI MIA MADRE"
Se non fosse orgoglio, direi che mia madre è nata solo per mettermi al mondo. Lei almeno non dimostrò mai che le interessasse altro sulla terra. Ebbe me per solo figlio e, a questa realtà, sottomise tutta la sua vita.
Al padre, sagace narratore, C. fu debitore della propria vocazione narrativa, accesa e vivace sin dall'infanzia.
PIERO CHIARA IL RACCONTO DI UNA VITA
vocazione narrativa, accesa e vivace sin dall'infanzia.
RACCONTO "UN RUMORE NEL CUORE"
... E la voce straniera del padre, chiusa in un accento incancellabile, li conduce fuori dall'ambiente in cui sono cresciuti, li sospende in una incerta regione – italica non si sa quanto – dove il senso della razza e del sangue acquistano un imprevisto valore.
Dopo aver frequentato con buoni
risultati la prima e seconda elementare
nella scuola pubblica di Luino, venne
bocciato e poi promosso solo a
condizione che i genitori lo iscrivessero
in un altro istituto.
RACCONTO "LA PAGELLA"Ero all'anno di quella pagella... recidivo nei quattro, nei tre e negli zero,
PIERO CHIARA IL RACCONTO DI UNA VITA
Ero all'anno di quella pagella... recidivo nei quattro, nei tre e negli zero,
per una specie di ostinazione a non capire e a non fare che mi aveva
preso come una malattia. Ricordo che mio padre, per non farmi ripetere
l'anno una seconda e una terza volta fino a quei passaggi di classe che
vengono concessi per anzianità garantì ai maestri che, mettendosi una
mano sul petto, che se mi avessero promosso, mi avrebbero mandato in
collegio dai Salesiani ad Intra, sollevandoli di un bel peso, perché ero
recalcitrante e ribelle non solo negli studi.
Presso il Collegio salesiano di Intra, C.
concluse finalmente il ciclo elementare, poi
si trasferì presso il Collegio De Filippi di
Arona dove frequentò la prima e la seconda
complementare. In seconda scrisse il suo
primo racconto, ricevendo dal professore di
Italiano un voto inatteso.
RACCONTO "IL MIO PAESE"
PIERO CHIARA IL RACCONTO DI UNA VITA
RACCONTO "IL MIO PAESE"
(...) Il professore di Italiano, don Franceschi, che era un nasuto come San Carlo,
dava un tema per settimana... Ma un giorno dettò questo tema: "Parlate del vostro
paese".
(...) Mi diede un voto mai toccato a nessuno: 10. E gliene sono grato ancora oggi,
come di un regalo spropositato che doveva avviarmi più tardi ad un'arte che è
l'unica, se ci penso, adatta ai miei talenti, quella di raccontare...
Il mio paese divenne lo sfondo di molte mie storie. Tutto è accaduto in quel paese,
perché tutto è accaduto in me.
Nuovamente respinto in seconda complementare e fallito
il tentativo di diplomarsi come perito meccanico presso
un istituto di Novara, si impiegò come apprendista presso
un fotografo di Luino.
RACCONTO "SULLE ONDE DEL LAGO MAGGIORE"
Mi ero messo come garzone apprendista nel negozio di
due disgraziati, votati al fallimento: un vero fotografo senza
PIERO CHIARA IL RACCONTO DI UNA VITA
due disgraziati, votati al fallimento: un vero fotografo senza
denari e un conte genovese, tal Lazzaro Falloppio di
Vaccherano, arrivato agli ultimi suoi soldi, così pochi da tentare solo quella via.
(...) Lottarono disperatamente con i creditori, finchè il fotografo vero morì
alcolizzato ed il conte andò in galera per bancarotta.
Grazie all'aiuto di un'insegnante svizzera, concluse nel 1929 il suo percorso
scolastico, conseguendo, da privatista, la licenza complementare.