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Piano di Assetto Territoriale del Comune di Rovigo

Relazione Generale

P.A.T. PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI ROVIGO

RELAZIONE GENERALE ottobre 2009

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STRUTTURA DELLA RELAZIONE DEL PAT Struttura della Relazione del PAT Obiettivi programmatici del PAT di Rovigo

1. Rovigo nel contesto del territorio 2. I progetti strategici regionali: Urban Labor 3. La pianificazione sovraordinata 4. La qualità urbana 5. Nuove urbanizzazioni come contributo alla qualità 6. Sistema infrastrutturale

Ipotesi di assetto territoriale e socioeconomico 1. Tre potenziali sentieri di sviluppo per Rovigo 2. Annotazioni e obiettivi per la struttura socioeconomica 3. Le frazioni

Descrizione delle problematiche territoriali, ambientali e infrastrutturali deducibili dal Quadro Conoscitivo Altri elementi del Quadro conoscitivo rilevanti per il lavoro del PAT Le ATO Descrizione delle risultanze delle analisi e verifiche effettuate in merito alla compatibilità delle scelte progettuali del PAT La sostenibilita’ del Piano

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OBIETTIVI PROGRAMMATICI DEL PAT DI ROVIGO

1. ROVIGO NEL CONTESTO DEL TERRITORIO Rovigo è una città che presenta importanti caratteristiche di connessione con il resto del territorio nel quale è inserita: si trova infatti a distanza breve da due importanti città (Padova e Ferrara) che posseggono caratteri di modernità, carattere metropolitano, Università tra le più antiche e famose nel mondo; si trova lungo una importante linea ferroviaria (Bologna Venezia) e lungo un percorso autostradale ben connesso alla rete nazionale. In questo contesto di “prossimità” la scelta di offrire una migliore qualità abitativa, di avviare importanti iniziative di riqualificazione urbana e ambientale si presenta come una operazione meno complessa grazie alla minore tensione abitativa rispetto a città come Ferrara, Padova e Bologna, caratterizzate da presenze universitarie sicuramente forti e qualificate ma che si confrontano con la pesante contropartita degli alti valori immobiliari con il conseguente effetto di allontanare famiglie giovani e categorie di popolazione più deboli. Rovigo si potrà configurare allora, anche grazie alla sua posizione geografica e alla sua accessibilità, come recapito di una domanda abitativa non soddisfatta altrove giocando questa condizione in termini strategici e creativi. La presenza di un interporto trimodale (acqua, ferro, gomma), le sue connessioni da potenziare e valorizzare ed un suo ruolo nello sviluppo locale configurano un ulteriore opportunità di rilancio comunale e sovracomunale.

2. I PROGETTI STRATEGICI REGIONALI: URBAN LABOR L’amministrazione comunale ha voluto raccogliere l’invito, promosso dalla Regione Veneto, con l’iniziativa “Progetto Città”, finalizzata a inserire nel Piano Territoriale Regionale di Coordinamento(PTRC) le città capoluogo di provincia e non solo che vogliono fare emergere le loro peculiari identità territoriali, attraverso l’assunzione di una proiezione progettuale, che ne manifesti ruolo e potenzialità di sviluppo. Il progetto riguarda la riqualificazione e trasformazione di una vasta area a Nord della città in cui realizzare il polo fieristico-universitario-tecnologico-scientifico, di servizi, ricerca e sviluppo delle nanotecnologie (cittadella scientifica). Il progetto pone attenzione alla identità dei luoghi e al loro valore intrinseco, legato al loro passato e al loro presente. Il territorio interessato si estende su circa 192 ettari ed è composto da tre comparti:

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il Comparto 1 comprende il CENSER , l’Università, il centro commerciale e la restante area produttiva, (per una superficie di circa 18,83 ha) e il centro rurale Porta Adige, area agricola (per una superficie di circa 15,86 ha); il Comparto 2 comprende un’ampia area produttiva mista, artigianale, commerciale, industriale che si attesta tra via Chiarugi e la ferrovia, una parte della quale è dismessa, e una modesta area residenziale lungo la strada (per una superficie di circa 22,58 ha); il Comparto 3 comprende l’Ex Ospedale psichiatrico e la corte Carrare (per una superficie di circa 63,31 ha) e l’Istituto Sperimentale di Bieticoltura che si affaccia su via Amendola (per una superficie di circa 71,51 ha). Si tratta con questo progetto di recuperare edifici di particolare interesse storico architettonico in abbandono e in stato di degrado come la corte Carrare, di riportare ad un uso consono il complesso dell’ex Ospedale Psichiatrico nel rispetto della particolarità del luogo, di valorizzare e connettere gli spazi verdi integrandoli nel sistema del verde presente e fruibile nel Comune, di recuperare all’uso gli edifici residenziali rurali, di riutilizzare le aree ex produttive nei pressi di via Chiarugi per realizzarne la continuità produttiva incrementando l’attività scientifica e di ricerca legata all’Università. In questo ambito è indispensabile cogliere l’opportunità che lo sviluppo dell’insediamento del Laboratorio TE.SI, presso il CENSER, può far scaturire in termini di crescita scientifica, culturale e di opportunità imprenditoriali, in un quadro di sfruttamento delle occasioni derivanti dalla eccellenza della ricerca. Il progetto dovrà ricreare un sistema urbano che metta in relazione le diverse zone, Università, Censer e Nuovo Centro Servizi. Piste ciclabili, verde attrezzato, alberature, piazzette per la sosta e l’incontro, possono essere elemento connettivo utile allo scopo. L’intero sistema sarà da integrare e connettere nella rete delle piste ciclabili che raggiungerà il fiume Adige, e l’occasione della realizzazione del progetto permetterà di segnare l’ingresso alla città di Rovigo con un intervento significativo.

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3. LA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA Strumento di pianificazione sovraordinata di riferimento è il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC), adottato con delibera di GRV n°372 del 17.02.09. “Il PTRC è, secondo la legge regionale per il governo del territorio, il macro strumento di pianificazione finalizzato alla promozione e realizzazione di uno sviluppo sostenibile e durevole, volto a soddisfare la necessità di crescita e benessere dei cittadini, senza pregiudizio della qualità di vita delle generazioni future, nel rispetto delle risorse naturali.” Il PTRC del Veneto definisce un nuovo approccio alla pianificazione territoriale che si basa principalmente sulla “conoscenza” del territorio e dei suoi caratteri ambientali, sociali, economici e paesaggistici e sull’attivazione delle procedure di valutazione dell’intero processo di pianificazione (V.A.S.) desunti dalla L.R.11/04. Il lavoro di analisi è stato redatto secondo i principi della Convenzione Europea del Paesaggio e ha portato alla redazione dell’Atlante ricognitivo degli Ambiti di Paesaggio del Veneto che riconosce e classifica 39 ambiti. Tale Atlante costituisce il quadro patrimoniale delle risorse ai fini del Piano Paesaggistico regionale ai sensi del Dlgs 42/04. Il PTRC, pure non avendo valenza paesaggistica nel senso giuridico proprio del termine assegnato dal codice, conserva e rafforza la sua sensibilità paesaggistica ponendo la “qualità totale” come principio da seguire in tutte le fasi del processo pianificatorio. Il piano non si presenta come piano di vincoli e prescrizioni e nemmeno vuole aggiungersi e sovrapporsi ad altri piani di settore piuttosto, con una chiara volontà di dialogare con la pianificazione territoriale integrativa di livello provinciale e comunale, si pone come piano di idee, strategie e progetti. Tale cooperazione territoriale opera in uno scenario a grande scala attraverso la Carta di Venezia: Tavolo Interregionale ”Adria-Po.Valley” sottoscritta il 15.02.07. Il Veneto insieme alle regioni interessate affronta in modo integrato:

1. La tutela della biodiversità (valorizzazione e implementazione della rete ecologica)

2. Il potenziamento del sistema economico e la messa in rete delle eccellenze

3. La valorizzazione delle città come motore di futuro 4. La promozione di attività di innovazione e di ricerca 5. Il sostegno di buone pratiche per il contenimento energetico e per

contrastare il cambiamento climatico.

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In tale ambito il Comune di Rovigo , che può essere identificato come “Città media”, secondo le indicazioni contenute all’art. 69 delle norme tecniche regionali, in stretta connessione con la rete di città della piattaforma metropolitana, Vicenza, Padova, Venezia, Treviso, ha inteso promuovere e sperimentare un modello di crescita fondato su un uso più intelligente del capitale ambientale, infrastrutturale e umano. Le politiche urbanistiche sono indirizzate verso operazioni di riqualificazione, risanamento e riordino attivando: • un’intensificazione delle politiche infrastrutturali e dei servizi per

orientare l’assetto delle aree metropolitane; • politiche di sostegno all’offerta residenziale per particolari fasce sociali, • il rinnovo urbano e la riqualificazione urbanistica delle aree storiche e

delle zone periferiche degradate; • l’incentivazione della rilocalizzazione di attività e funzioni

impropriamente collocate; • il risanamento ambientale e la difesa dai fattori inquinamento derivanti

dalle densità abitative e produttive esistenti, e del traffico. Il Comune ha promosso inoltre la condivisione con la Regione Veneto e con la Provincia di Rovigo di azioni di pianificazione relative ad aree produttive, direzionali-scientifico-tecnologiche ritenute strategiche per un avvio della funzione di eccellenza della città capoluogo volta ad offrire un’opportunità di crescita economica e lavorativa per le future generazioni. Un secondo strumento di pianificazione sovraordinata di riferimento è il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), adottato con delibera di GP n°18 del 18.04.09. Secondo il contenuto del documento preliminare il Piano si pone come principio guida la vivibilità del Polesine che si caratterizza per la sua peculiarità naturalistica e paesaggistica, per i caratteri d’integrità del suo territorio e la possibilità di riconoscimento dei suoi aspetti identitari, per i ritmi di vita non frenetici, per la netta distinzione tra città e campagna, per la facilità di relazioni ed integrazioni sociali che, insieme alla facilità di spostamento, fanno sì che questo territorio possa considerarsi “a misura d’uomo” Il PTCP vuole interpretare la “tutela non come immobilità ed isolamento, ma come sviluppo sostenibile e fondato su una visione di sistema, ove il collegamento con le realtà esterne e l’integrazione degli scenari nazionali ed europei diventa imprescindibile corollario”. Gli obiettivi che si pone il PTCP sono in linea con gli indirizzi della L.R. 11/04:

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• Tutela della storia e della cultura locale • Tutela dell’ambiente e del paesaggio • Difesa del suolo e tutela dal rischio idrogeologico • Risparmio del territorio • Aumento della qualità della vita Il piano è stato articolato in sei sistemi:

1. Difesa del suolo 2. infrastrutture e mobilità 3. Biodiversità 4. Primario 5. Produttivo 6. Residenziale

Si riportano qui di seguito le immagini-stralcio delle tavole del PTCP che interessano il territorio del Comune di Rovigo. Le immagini rendono evidente il ruolo focale di Rovigo nel sistema dei trasporti e in quello insediativo, consentono di leggere le aree destinate a colture di pregio che circondano Rovigo (in marrone chiaro nella tavola sul sistema primario) con le frecce che identificano direttrici di distribuzione (verde) e possibile fusione (rosso) e di collocare Rovigo all’interno della rete ecologica provinciale. Il PAT del Comune di Rovigo nel recepire, in toto, i principi di sostenibilità a supporto della nuova pianificazione territoriale indicati dalla L.R.11/04 si trova a condividere con il PTCP e il PTRC un alto grado di coerenza in sintonia con il concetto di sussidiarietà auspicato dalla legge medesima.

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PTCP - Sistema delle infrastrutture e della mobilità

PTCP - Rete del trasporto pubblico locale

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PTCP –Ambiti e direttrici di sviluppo del primario

PTCP – Sviluppo del sistema produttivo

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PTCP –Articolazione del sistema insediativo

PTCP – Armatura della rete ecologica

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4. LA QUALITÀ URBANA

LE SCELTE STRATEGICHE DEL PIANO E IL SISTEMA INSEDIATIVO

“Appare chiaro il ruolo centrale nelle strategie del piano della qualità del territorio urbano ed extraurbano: il sistema del verde e i percorsi ciclopedonali, la presenza di servizi, l’utilizzo di materiali adatti al contesto, e il riordino urbano diventano una componente essenziale del piano. L’individuazione e la valorizzazione delle risorse presenti nel territorio costituisce un passo determinante per definire e adottare una strategia di sviluppo, e il territorio di Rovigo ospita già di fatto diversi elementi e iniziative che possono costituire la base su cui “appoggiare” le nuove strategie (interporto, qualità della vita urbana, iniziative di riqualificazione avviate…). Saranno le modalità con cui queste vengono rese concrete a determinarne l’efficacia” 1. Il PAT si propone di incoraggiare una modalità di trasformazione attenta alla qualità, al contesto in cui si inseriscono gli interventi, alle connessioni che questi realizzano, alla realizzazione di finiture urbane meditate e all’uso del verde con elemento strutturante per la città. La qualità sarà da perseguire anche attraverso interventi di riqualificazione basati sulla valorizzazione dei caratteri e delle identità locali, sul recupero dell’edificato esistente, e da realizzare con una attenta integrazione nel contesto in cui si collocano, con criteri di sostenibilità a minimo impatto ambientale, con la migliore valorizzazione delle aree già infrastrutturate.

La ricerca dell’eccellenza La ricerca e la sperimentazione dell’eccellenza in ogni tipo di intervento ed iniziativa può rappresentare, per una realtà di medie dimensioni come il comune di Rovigo, un elemento di forza per affermare e valorizzare la città nella relazione con gli altri centri urbani più prossimi e comunque ad essa collegati. Eccellenza quindi come modalità per affrontare le diverse questioni che interessano il territorio e come riferimento per la costruzione delle scelte e per la definizione delle modalità concrete della loro realizzazione. Eccellenza e qualità che troveranno una applicazione concreta in primo luogo nella ricerca di qualità urbana ed edilizia, attraverso modalità, come quella del concorso di architettura, che contribuiscano ed elevare la qualità architettonica degli edifici e quella degli spazi urbani.

1 Dal Documento Preliminare per il PAT di Rovigo.

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Marketing urbano per una città da vivere Grazie alla sua posizione lungo una ferrovia di interesse nazionale ed alla prossimità di città a carattere metropolitano come Padova, con costi abitativi elevati e diversa qualità residenziale, Rovigo potrebbe candidarsi come città da vivere, ben collegata e dotata dell’offerta di servizi e di migliore qualità urbana, anche per chi gravita per studio o lavoro nell’arco di 20-30 minuti di treno. Tale progetto potrà riguardare in primo luogo gli studenti che, in un quadro di calo demografico e invecchiamento della popolazione, possono costituire una risorsa molto importante anche con la prospettiva di una permanenza stabile a Rovigo dopo gli studi. L’iniziativa potrebbe interessare comunque anche altre categorie di popolazione come i lavoratori che possono essere attratti dai parametri di accessibilità, qualità e costo insediativo contenuto. Per puntare a questo risultato vanno previste congiuntamente, e come accompagnamento per il piano urbanistico, iniziative di vero e proprio marketing e politiche sul piano dell’offerta abitativa che possano essere proposte a chi non trova altrove soluzioni abitative soddisfacenti, si pensa: − al sostegno ad una immigrazione distribuita nel territorio per realizzare

un buon inserimento equilibrato, − a politiche per trattenere studenti universitari, − alla realizzazione di una qualità urbana ed edilizia e di una politica di

incentivi capace di attirare nuove quote di residenti con abitazioni a costo contenuto (giovani sposi, neodiplomati e laureati….),

− allo sviluppo di tutte le potenzialità produttive, valorizzando soprattutto l’interporto.

Le frazioni La delicata situazione delle frazioni diventa elemento strategico del PAT con l’obiettivo di conservare e valorizzare le identità locali e migliorare il collegamento tra centro principale e frazioni. A tal fine il piano prevede il potenziamento della rete di piste ciclabili che consenta la connessione tra le frazioni e la cintura verde di progetto e una mobilità ciclabile diffusa sull’intero territorio. Il rafforzamento delle frazioni prevede anche l’inserimento di quote abitative miste, di edilizia privata e pubblica, che consentano così una opportuna integrazione sociale.

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Per una crescita compatibile – La situazione demografica La situazione demografica di Rovigo 2 ha presentato fenomeni di calo fino agli inizi degli anni 2000, momento in cui ha iniziato a stabilizzarsi anche grazie all’apporto del saldo migratorio. La situazione si presenta così densa di opportunità e di problematiche che aprono prospettive nuove per lo sviluppo della città. Rispetto al ciclo demografico iniziato negli anni settanta con forti cali demografici e dall’invecchiamento della popolazione i dati più recenti consentono di intravedere una inversione delle tendenze che potranno modificare le tendenze di presenza più significativa delle persone in età lavorativa e delle donne in età feconda. E’ quindi possibile una ”…evoluzione verso una maggiore vitalità demografica ed una più equilibrata composizione per età, legate alle recenti dinamiche della natalità e dei bilanci migratori. 3” Si vedano a questo proposito le tendenze rilevate a livello provinciale relative ai periodi 1951-2001 e quella 1991-2008:

0

50000

100000

150000

200000

250000

300000

350000

400000

1951 1961 1971 1981 1991 2001

maschi femmine TOTALE

Andamento della popolazione residente nella Provincia di Rovigo anni 1951-2001 Fonte: ISTAT Movimento anagrafico della popolazione, aa.vv in Relazione Demografica allegata al PAT

2 Si veda la Relazione Demografica allegata al PAT da cui sono tratti i dati qui riportati. 3 Dalla Relazione Demografica allegata al PAT

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239.000

240.000

241.000

242.000

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244.000

245.000

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Andamento della popolazione residente nella Provincia di Rovigo anni 1991-2008 Fonte: ISTAT Movimento anagrafico della popolazione, aa.vv in Relazione Demografica allegata al PAT

Una componente significativa delle nuove tendenze è data dalla presenza di popolazione di origine straniera in Provincia di Rovigo, componente che negli ultimi anni è cresciuta in modo importante come è evidenziato nel grafico seguente.

2820 3469 38044673

6791

85519686

10746

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Cittadini stranieri residenti al 31 dicembre in provincia di Rovigo – anni 1999-2008 Fonte: ISTAT e Uffici Anagrafe Comunali in Relazione Demografica allegata al PAT

Per quanto riguarda il Comune di Rovigo il principale calo demografico si è riscontrato tra il 1991 e il 2001 (-4,2%), dal 2001 al 2008 si è invece riscontrata una tendenza alla crescita visibile nel grafico seguente:

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49.000

49.500

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51.000

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Andamento della popolazione residente nel Comune di Rovigo – anni 2001-2008. Fonte: ISTAT e Uffici Anagrafe Comunali in Relazione Demografica allegata al PAT

L’andamento delle componenti naturale e migratoria nel Comune di Rovigo è riassunto nel grafico che segue che evidenzia come la componente migratoria, sempre significativamente positiva abbia sostenuto la crescita della popolazione:

-238-193 -175

-244

-153-203 -197 -191

-132 -162

114 142

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347

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308

395

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saldo naturale saldo migratorio saldo generale

Andamento dei saldi naturale, migratorio e generale nel Comune di Rovigo – anni 1999-2008. Fonte: ISTAT e Uffici Anagrafe Comunali in Relazione Demografica allegata al PAT

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La componente straniera della popolazione, in costante crescita, è rappresentata nel grafico seguente:

476 612 721 789979

15411890

22162567

3199

3881

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Cittadini stranieri residenti al 31 dicembre nel Comune di Rovigo – anni 1999-2008. Fonte: ISTAT e Uffici Anagrafe Comunali in Relazione Demografica allegata al PAT

Per quanto riguarda le previsioni sullo sviluppo della popolazione sono state elaborate tre ipotesi che sono il risultato della elaborazione di diverse possibilità: IPOTESI BASSA O “PESSIMISTICA” lievi e continui miglioramenti dei valori relativi ai tassi di natalità e mortalità (dato di riferimento trend medio dell’ultimo quinquennio); marcata e progressiva riduzione dei saldi migratori, che negli ultimi anni hanno fatto registrare valori molto consistenti (dato di riferimento trend medio periodo 1997 – 2001). IPOTESI INTERMEDIA ulteriore, progressivo incremento dei tassi relativi di natalità (sostenuto anche dalla crescente quota di stranieri, che conservano ancora in alcuni casi comportamenti riproduttivi differenziati) e aumento progressivo della speranza di vita e conseguente riduzione dei tassi di mortalità; relativamente al movimento migratorio si ipotizza un aumento dei saldi attivi, sia per l’ incremento della popolazione straniera sia per la capacità da parte del capoluogo di “trattenere” quote di popolazione che attualmente vengono coinvolte nel processo di decentramento residenziale verso i comuni limitrofi.

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IPOTESI ALTA O “OTTIMISTICA” comportamenti della fecondità e quindi variazione positiva dei tassi di natalità in ulteriore miglioramento rispetto a quelli dell’ipotesi intermedia, considerando pertanto uno sviluppo della popolazione con tassi elevati (il più elevato della serie storica); un ulteriore aumento dei saldi attivi, dovuto alla capacità del capoluogo di attrarre quote di popolazione, specialmente straniera, anche potenziando una strategia di sviluppo dell’offerta abitativa.

Comune di RovigoGENERALE

Anni 2008-2023

46000

48000

50000

52000

54000

56000

58000

60000

62000

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

2021

2022

2023

IPOTESI A - BASSA

IPOTESI B -INTERM EDIAIPOTESI C - ALTA

Previsioni dell’evoluzione della popolazione

Il modello di previsione della popolazione assume quindi l’ipotesi della prosecuzione dell’apporto positivo del saldo migratorio sulla struttura della popolazione che, in due delle tre ipotesi formulate, porta ad invertire la tendenza al calo di popolazione per riorientarsi verso una lieve crescita. E’ in questa prospettiva che si inseriscono le previsioni del PAT, con l’intenzione di favorire ed incoraggiare la tendenza a riabitare Rovigo. La realizzazione di uno sviluppo edilizio in termini di quantità è quindi l’occasione anche per accrescere la qualità dell’esistente se le nuove realizzazioni saranno, come prevede il PAT, accompagnate da incremento delle dotazioni di servizi, miglioramenti della viabilità, ricuciture e completamenti, riqualificazione dell’esistente. La tabella che segue sintetizza la situazione dell’offerta dei servizi in ogni ATO e costituisce uno

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dei riferimenti di base per la definizione degli obiettivi delle singole ATO illustrati più avanti in questo documento.

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DIMENSIONAMENTO DELLE AREE A SERVIZI PUBBLICI

ATO

superficie territoriale N° abitanti abitanti

compensatiAree a servizi

attuatimq di servizi per

abitante ISTRUZIONE mq/ab ATTREZZATURE COLLETTIVE mq/ab VERDE mq/ab PARCHEGGI mq/ab

Aree a servizi non attuati

mq di servizi per abitante ISTRUZIONE mq/ab ATTREZZATUR

E COLLETTIVE mq/ab VERDE mq/ab PARCHEGGI mq/ab

ATO_1 647.035 4.367 4.611 76.082,66 8,09 24.484 1,92 49.952 5,81 1.647 0,36 0 0,00 3.372 0,73 0 0,00 0 0,00 3.372 0,73 0 0,00

ATO_2 1.824.427 4.193 4.427 70.933,19 16,02 25.330 5,72 2.143 0,48 43.460 9,82 0 0,00 145.860 33,78 4.280 0,97 20.654 4,67 118.368 27,57 2.557 0,58

ATO_3 4.210.855 16.608 17.534 952.034,95 30,38 172.698 4,99 313.854 7,15 454.271 17,61 11.212 0,64 506.815 28,70 7.105 0,41 9.291 0,22 452.477 25,91 37.942 2,16

ATO_4 1.860.116 3.466 3.659 164.869,41 46,60 6.582 1,80 7.003 1,91 145.805 41,39 5.479 1,50 189.145 52,44 338 0,09 17.839 4,88 150.321 41,83 20.648 5,64

ATO_5 2.596.781 143 151 20.870,14 115,11 0 0,00 17.373 115,07 3.497 0,04 0 0,00 697.395 7,32 0 0,00 0 0,00 697.395 7,32 0 0,00

ATO_6 12.936.180 5.335 5.633 193.783,19 28,36 15.279 2,71 87.258 9,54 83.914 14,81 7.332 1,30 330.488 20,21 12.068 2,14 230.180 1,91 68.435 12,65 19.804 3,52

ATO_7 4.246.735 484 511 4.513,76 8,83 0 0,00 0 0,00 3.072 6,01 1.442 2,82 15.561 21,66 0 0,00 4.501 0,02 8.647 16,92 2.413 4,72

ATO_8 7.525.566 2.400 2.534 113.508,42 45,43 4.050 1,60 13.288 5,24 87.210 35,05 8.960 3,54 79.448 29,49 0 0,00 25.184 7,26 46.220 19,06 8.044 3,17

ATO_9 27.497.968 4.394 4.639 142.642,08 31,37 14.409 3,11 34.894 7,52 89.439 19,90 3.899 0,84 61.750 13,31 9.033 1,95 5.615 1,21 36.979 7,97 10.124 2,18

ATO_10 45.109.046 7.488 7.906 962.684,84 77,57 465.662 58,90 387.294 6,26 90.132 9,93 19.597 2,48 156.811 20,06 3.123 0,39 13.091 1,66 118.309 15,19 22.288 2,82

totale 108.454.709 48.878 51.604 2.701.923 40,46 728.495 13,17 913.060 8,34 1.002.448 17,82 57.921 1,12 2.186.645 33,93 35.947 0,70 326.354 2,62 1.700.523 28,22 123.820 2,40

Servizi attuati Servizi non attuatiAbitanti

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In questa direzione e con questa prospettiva è stata elaborata l’ipotesi di dimensionamento del PAT, che si ritrova nella tabella di seguito articolata per ogni singola ATO.

Il dimensionamento del PAT Il dimensionamento viene costruito sulla base di due considerazioni: l’avvenuto completamento della attuazione delle previsioni del PRG vigente e la constatazione che attualmente la cubatura media per abitante a Rovigo corrisponde all’incirca a 250 metri cubi. I dati quantitativi a scala comunale sono stati articolati come segue: 1. Nell’ambito di aree destinate dal vigente PRG a servizi già soggetti a

vincolo decaduto e successivamente reiterato (circa 2.186.000 mq) il Comune individua una potenzialità edificatoria pari a un totale di circa 937.000 mc. I soggetti privati proprietari di tali aree potranno concludere un accordo (art. 6 L.R. 11/04) finalizzato alla cessione delle aree stesse a fronte di un credito edilizio pari a 0,30 mc/mq. Quota parte della capacità edificatoria complessiva, di proprietà del Comune, potrà essere riservata a finalità sociali.

2. Circa 290.000 mc di edificabilità derivano dai PIRUEA adottati ed in corso di approvazione.

3. Attraverso il calcolo fondato sulla Superficie Agraria Utilizzata (SAU) di cui all’articolo 50, comma 1, lettera c, della Legge Urbanistica Regionale circa 1.100.000 mq di aree attualmente agricole costituiscono il limite quantitativo massimo di zona agricola che potrebbe essere trasformata con destinazione diversa. Se fosse applicato a circa 810.000 mq un indice territoriale medio pari a 0,7 mc/mq si potrebbe ottenere una volumetria pari a 772.000 mc.

4. Inoltre sarà prevista una quota di edificabilità pari a circa 78.000 mc da destinare a interventi di riqualificazione nell’ambito della città esistente.

Si ha quindi un totale complessivo di quasi 2.080.000 mc che, rapportato al valore di 250 mc per abitante teorico, (4) da una capacità insediativa teorica di circa 8.300 abitanti al lordo dei servizi e degli usi diversi. Va precisato che, per quanto riguarda le aree di cui al punto 1, gli aventi titolo a beneficiare dell’indice territoriale diffuso saranno i proprietari delle aree destinate a servizi nel vigente PRG. a cui potrebbero aggiungersi le

4 Nell’ambito temporale dell’ultimo decennio si è dimostrato che il “consumo” consolidato per abitante teorico corrisponde a circa 250 mc. Diversamente da quanto ipotizzato dai precedenti strumenti urbanistici in misura di 150 mc.

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cosiddette aree di frangia caratterizzate da elementi di degrado e bisognose di interventi di riqualificazione. Le volumetrie di cui al punto 1 potranno essere utilizzate in parte anche in aree all’interno della “fascia di verde” (2.300.000 mq.) da individuare nel dettaglio nel successivo Piano degli Interventi (PI) nel rispetto dei vincoli e della suscettibilità alla trasformazione, e attraverso piani attuativi di iniziativa pubblica. Per l’elaborazione del Piano degli Interventi (P.I.) verrà avviata una procedura ad evidenza pubblica che consentirà di raccogliere le adesioni alla proposta di accordo. Analoga procedura ad evidenza pubblica verrà avviata per l’individuazione di parte delle aree destinate a trasformazione urbanistica poste in zona agricola da inserire nel Piano degli Interventi come previsto dall’articolo 17, comma 4 della Legge Urbanistica. La procedura si conclude con Accordi previsti dall’articolo 6 della stessa Legge (Accordi fra soggetti pubblici e privati). Tali Accordi potranno prevedere l’attuazione di queste aree attraverso Piani di iniziativa Pubblica e mediante l’applicazione anche del doppio indice di edificabilità territoriale potendo in tal modo attuare una sorta di compensazione urbanistica, ospitando i crediti edilizi maturati nell’ambito delle zone a servizi non attuati o da edifici classificati incongrui e soggetti a demolizione ai fini della riqualificazione ambientale (art.36). E’ chiaro che tale impostazione offre al quinquennio del mandato amministrativo la possibilità di mettere in competizione le diverse proposte di trasformazione derivanti dai tre differenti generi di iniziative di sviluppo urbano. In tal modo si mantiene la procedura negoziale che conduce ad una convenzione pubblico-privata, già sperimentata attraverso i PIRUEA, con tutti i benefici delle garanzie fidejussorie e della contrattazione quali-quantitativa sulle dotazioni infrastrutturali e di standard urbanistici. La trasferibilità dei crediti edilizi all’interno di un medesimo ATO (e in misura percentuale anche da un ATO all’altro) consentirà all’Amministrazione Comunale di ottimizzare la programmazione dei propri investimenti secondo criteri organici nell’arco del quinquennio per le opere di maggior rilevanza e potendo contribuire ulteriormente attraverso i crediti edilizi di propria competenza maturati nell’ambito delle aree di cui al punto 1. I vantaggi che si aggiungeranno con la definizione del nuovo P.I. consistono:

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− nell’inquadramento dei nuovi interventi di trasformazione in una cornice di una corona di aree destinate a servizi di proprietà pubblica (o di uso pubblico) di grandi dimensioni (230 ettari circa) (5);

− nell’attuazione attraverso piani di iniziativa pubblica; − nel promuovere e sostenere le iniziative ritenute prioritarie attraverso

compensazioni e integrazioni derivanti dai crediti edilizi pubblici; − il patrimonio pubblico di crediti edilizi dovrà utilmente essere impiegato

per i processi di sostituzione riguardanti gli edifici incongrui in zone agricole e nel previsto processo di riordino e riqualificazione del centro storico.

La tabella che segue riporta le previsioni di edificabilità massima in ogni ATO distinta nelle diverse tipologie di aree che verranno coinvolte dai processi di urbanizzazione messi in campo con i Piani degli Interventi che verranno via via elaborati: − le aree destinate a usi pubblici non attuate, − le aree interessate da PIRUEA, − le quantità massime di territorio agricolo che potranno essere

urbanizzate e − i volumi disponibili per interventi di riqualificazione e sostituzione. Tutti gli interventi verranno realizzati attraverso procedure concorsuali che ne determineranno l’inserimento nel Piano degli Interventi.

Iniziativa privata e benefici pubblici La combinazione tra benefici pubblici e iniziativa privata, costruita anche sulla base di occasioni di partecipazione, diverta l’elemento forte della fattibilità del piano: nel quadro della collaborazione tra amministrazione pubblica (che definisce gli obiettivi di qualità declinati anche a livello locale, che elabora i piani di investimenti) e disponibilità privata (incoraggiata ad elaborare proposte via via sempre migliori) sarà possibile assestare la prospettiva a seconda delle proposte e realizzare accelerazioni nel processo di sviluppo urbano. Il PAT prevede infatti la possibilità di concertare proposte provenienti da soggetti privati, che non contrastino con vincoli sovraordinati, e che possano inserirsi in modo compatibile nel contesto in cui sono localizzate.

5 L’insieme delle aree così individuate assume la funzione di attrezzatura di maggiore rilevanza di cui alla lettera j del punto 1 dell’art. 13 della L.R. 11/04.

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PAT DEL COMUNE DI ROVIGO - DIMENSIONAMENTO

a b c d e f g

Aree a servizi non attuati

Volume edificabile It=0,30

mc/mq

Volume edificabile al

Comune 30% di b

Volume edificabile totale

Compensazione

Volume edificabile

totale

Abitanti con 250 mc/ab

PIRUEA n.Volume

edificabile PIRUEA

Abitanti PIRUEA St agricola SAU

Volume edificabile con It=0,7 mc/mq

Abitanti con 250 mc/ab

VolumeAbitanti con 250 mc/ab

Edificabilità totale Abitanti

ATO_1 3.372 1.012 434 1.445 0 1.445 6 1 14.160 57 0 15.605 62

ATO_2 145.860 43.758 18.753 62.511 47.079 109.590 438 2 25.142 101 155.033 108.523 434 15.000 60 258.256 1.033

ATO_3 506.815 152.045 65.162 217.206 -187.806 29.400 118 9 151.085 604 0 0 5.000 20 185.485 742

ATO_4 189.145 56.744 24.319 81.062 -4.019 77.043 308 1 35.921 144 89.765 62.836 251 30.000 120 205.800 823

ATO_5 697.395 209.219 89.665 298.884 -292.396 6.488 26 20.732 14.512 58 28.000 112 49.000 196

ATO_6 330.488 99.146 42.491 141.638 150.935 292.573 1.170 1 11.351 45 261.882 183.317 733 487.241 1.949

ATO_7 15.561 4.668 2.001 6.669 26.089 32.758 131 24.421 17.095 68 49.853 199

ATO_8 79.448 23.834 10.215 34.049 -13.812 20.237 81 2 11.320 45 17.919 12.543 50 44.100 176

ATO_9 61.750 18.525 7.939 26.464 123.112 149.576 598 1 2.299 9 142.438 99.707 399 251.582 1.006

ATO_10 156.811 47.043 20.161 67.205 150.818 218.023 872 3 40.765 163 391.215 273.851 1.095 532.638 2.131

0 0

totale 2.186.645 655.994 281.140 937.134 0 937.134 3.749 20 292.043 1.168 1.103.405 772.384 3.090 78.000 312 2.079.560 8.318

DIM

EN

SIO

NA

ME

NT

O P

AT

TOTALEServizi non attuati PIRUEA Edificabilità in aree oggi agricole Volume per la riqualificazione

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LA QUALITÀ DELLO SVILUPPO URBANO

La scelta di elaborare il PAT centrandolo sull’obiettivo della qualità trova diverse possibili declinazioni nelle diverse situazioni e nei diversi contesti. Per quanto riguarda la città esistente, il suo rinnovarsi e trasformarsi si realizza prevalentemente attraverso sostituzioni e contenuti incrementi di edificabilità. Si tratta di interventi che comunque dovranno essere costruiti ricercando un contributo da offrire al contesto in cui si collocano anche attraverso la realizzazione di opere di finitura. Queste iniziative sul centro urbano consolidato ed il centro storico si fondano infatti sulla consapevolezza che la qualità urbana non è data solo dall’arredo urbano, ma dalla equilibrata compresenza di apporti diversi, dalla accessibilità al riordino degli spazi pubblici e privati, riconsiderando la sosta permanente, le indicazioni stradali, le insegne e la sicurezza pedonale al riparo delle forme di inquinamento più fastidiose come quello acustico, atmosferico e da ingombro. Certamente un contributo rilevante anche dal punto di vista culturale può essere offerto da un processo condiviso e guidato di “sostituzione” o modifica sostanziale delle parti costruite del territorio squalificanti o incongrue come spesso accade nei centri storici. In questo processo virtuoso i crediti edilizi possono costituire uno strumento indispensabile di promozione. Elementi trainanti saranno la zona del Corso del Popolo e quella del Castello, ma la progettualità e la ricerca di opportunità vanno estese anche alle parti meno frequentate ma popolate e meno dotate di esercizi commerciali.

Le aree edificate a bassa qualità e la sostituzione edilizia La riqualificazione del territorio già edificato si realizza anche attraverso la sostituzione edilizia che potrà prevedere la riconversione degli insediamenti produttivi più vecchi, divenuti incompatibili con le aree circostanti, e la riprogettazione delle “porte” di accesso alla città. Tra queste verrà valutata una razionale riconversione dell’area del consorzio agrario sia in funzione delle sue potenzialità, che della sua ubicazione nel viale Est d’ingresso alla città;

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Nel caso di aree edificate a bassa qualità si prefigura un processo di demolizione e trasferimento dei volumi incongrui grazie all’utilizzo dei crediti edilizi. A questa finalità il PAT riserva una specifica quota del suo dimensionamento pari a circa 78.000 mc diversamente distribuiti nelle diverse ATO. La normativa consente comunque un trasferimento tra ATO di quote di queste previsioni a fronte della verifica della loro sostenibilità territoriale e ambientale. Nel caso in cui si presentino, in un ambito individuato dal Piano degli Interventi, uno o più edifici non sottoposti a vincolo di tutela e in evidente distonia con il contesto urbano circostante, si potrà immaginare una demolizione del complesso finalizzata alla realizzazione di una piazza, di un parco di carattere urbano, di una struttura di servizio, di una edilizia più compatibile. La compensazione ai proprietari, oggetto di stima caso per caso, potrà avvenire grazie alla volumetria (crediti edilizi) acquisita dal comune nell’ambito delle procedure di attuazione del Piano degli Interventi e che potrà essere realizzata altrove in aree edificabili individuate dal P.I. L’elemento chiave per il miglioramento della qualità complessiva è dato dallo studio di insieme richiesto per l’intervento: un elaborato che consenta di analizzare l’inserimento del progetto nel paesaggio urbano per verificarne l’impatto in un ambito ristretto, ma non limitato al singolo edificio. Tale modalità di intervento ha la duplice finalità di ridurre il carico urbano che caratterizza il centro storico e di produrre un beneficio economico e ambientale alle restanti unità abitative insediate. A titolo di esempio è stato analizzato un tratto di strada urbana (Corso del Popolo) che presenta forti discontinuità nell’edilizia (altezze, morfologia, tipologie..) e tratti a bassa qualità architettonica, qui (ma anche in altre porzioni urbane) potrebbe essere applicato un progetto di riqualificazione che coniughi le modalità e gli obiettivi dei progetti di valorizzazione commerciale con la riduzione delle altezze incongrue, la sostituzione di edifici, la creazione di spazi per servizi, la realizzazione di un percorso pedonale semiprotetto.

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CORSO DEL POPOLOCORSO DEL POPOLO

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5. NUOVE URBANIZZAZIONI COME CONTRIBUTO ALLA QUALITÀ Le nuove urbanizzazioni potranno essere realizzate in due situazioni diverse: − le aree a destinazione pubblica non attuate − linee di sviluppo insediativo in zona agricola (secondo i criteri della SAU

previsti dalla legge). Infatti i criteri che orientano le scelte di nuova urbanizzazione per la città di Rovigo sono due: il completamento della corona di usi pubblici intorno al centro e la rifinitura dei margini urbani anche attraverso interventi di nuova edificazione.

IL RUOLO STRATEGICO PER LE AREE DESTINATE A SERVIZI DAL PRG VIGENTE E

NON ATTUATE

La procedura di trasformazione delle aree destinate a servizi dal Piano Regolatore vigente e non ancora attuate ha finalità precise: − Realizzare quote di servizi previsti dal PRG e mai attuati per

mancanza di risorse economiche − Acquisire un ampio demanio di aree pubbliche da destinare a

servizi, a usi residenziali per fasce deboli, a verde estensivo e per ospitare parte dei crediti edilizi, le aree saranno cedute all’Amministrazione Comunale al momento della accettazione della proposta contestualmente alla iscrizione della corrispondente capacità edificatoria nel registro dei crediti edilizi

− Attuare in tempi brevi ampie aree a verde estensivo (boscato). Il verde potrà circondare a corona l’abitato principale, lungo i corsi d’acqua, realizzando un anello in parte boscato, in parte sede di servizi pubblici ed in parte edificato in modo estensivo. Questa previsione verrà realizzata in coerenza con gli obiettivi del Bilancio Ambientale Comunale

− L’edilizia dovrà essere a basso impatto paesaggistico, inserita nel verde e svolgerà funzioni di presidio del parco urbano.

Il PAT costruisce così un percorso, che troverà il suo completamento nel Piano degli Interventi, per realizzare la fascia di verde (ancora non attuata) che potrà circondare il centro urbano e che si costruisce sull’asse portante di un percorso verde. Tale elemento strutturante la forma urbana costituisce “area che contiene attrezzature di maggiore rilevanza” ed è il principale ambito di intervento prefigurato dal PAT. I cittadini proprietari sono avvisati attraverso notifica ed avviso pubblico che a fronte della cessione dell’area di loro proprietà (già destinata ad usi pubblici) verranno in possesso di crediti edilizi offerti in sostituzione

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all’indennizzo monetario nella misura 0,30 mc/mq, tali crediti verranno iscritti nel Registro appositamente creato. Cessione delle aree e acquisizione dei crediti si realizzeranno al momento della elaborazione del Piano degli Interventi, l’amministrazione comunale si troverà così in possesso di un ampio demanio di aree che potranno essere utilizzate per realizzare il progetto di fascia di verde, servizi e alloggi pubblici. La fascia di verde costruisce un elemento di connessione tra le diverse attrezzature, i luoghi centrali e le frazioni per dare risposta ad esigenze di carattere prioritario che sono state individuate quali il rafforzamento del sistema delle attrezzature esistenti, in particolare la valutazione della fattibilità della proposta della cittadella dello sport, la realizzazione di parcheggi a servizio del polo natatorio, l’ampliamento delle aree desinate all’istruzione, gli sviluppi nella zona del nuovo carcere, il rafforzamento dei servizi sanitari nell’area dell’ospedale.

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LINEE DI SVILUPPO INSEDIATIVO IN ZONA AGRICOLA

La cartografia del PAT individua margini urbani, e le “Linee preferenziali di sviluppo insediativo”. Tale individuazione ha l’obiettivo di coniugare un accurato riordino del margine urbano e nuove quote di espansione. L’espansione in territorio agricolo è pertanto subordinata all’obiettivo generale e potrà avere diverse estensioni a seconda dei caratteri dei luoghi e delle proposte che potranno essere presentate dai proprietari in sede di elaborazione del Piano degli Interventi. In luoghi specifici tali espansioni potranno anche assumere funzione di completamento tra zone urbanizzate interessando aree intercluse o attuarsi attraverso la realizzazione di nuclei completi. Il riordino del margine urbano è costituito prevalentemente dai interventi edilizi realizzati con una progettazione unitaria attraverso i piani attuativi, in cui trova un ruolo importante una progettazione del verde secondo i criteri della tradizione locale, anche con funzioni di schermatura, e, a titolo di esempio, la realizzazione e l‘adeguamento delle recinzioni affinchè siano compatibili con il paesaggio rurale. In fase di elaborazione dei piani attuativi, per garantire ulteriormente il raggiungimento dell’obiettivo, i primi soggetti singoli o associati che intervengono dovranno elaborare un progetto di insieme (nella forma del master plan) che interessi anche le aree contigue individuate dal PI e non ancora attuate. Tale progetto di insieme, che ha la finalità di subordinare il margine urbano alla redazione di un progetto paesaggistico e strutturale organico, potrà essere motivatamente revisionato nel corso della elaborazione dei piani attuativi successivi.

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La carta della trasformabilità

6. SISTEMA INFRASTRUTTURALE Il riordino della mobilità locale assume, in relazione al tema della qualità urbana, un ruolo particolarmente importante. Per il raggiungimento di questo obiettivo generale il PAT prevede − la promozione di una mobilità sostenibile, da realizzare in stretta

relazione con il PUT, attraverso lo studio e la verifica di possibilità di potenziamento del trasporto pubblico, il miglioramento degli accessi al centro urbano, la promozione dei percorsi pedonali e dei percorsi sicuri casa – scuola, la riqualificazione della mobilità urbana

− la rifunzionalizzazione della sosta, − la realizzazione di piste ciclabili ben interconnesse che garantiscano la

continuità ciclopedonale per l’accesso alle diverse parti del territorio − la riduzione della pressione veicolare su Corso del Popolo. Si ricordano anche, come elementi strutturanti della mobilità urbana e intercomunale il passante nord, la tangenziale ovest e la necessità di potenziamento dell’attraversamento dell’Adige a Boara che già mostra segni di sofferenza che interferiscono con la qualità dell’abitare nelle sue prossimità, e che si troverà invece ad assumere un ruolo crescente come nodo della mobilità a seguito dei diversi interventi infrastrutturali in programmazione.

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Per quanto riguarda il sistema della mobilità intercomunale, con l’avvio della nuova infrastruttura Adriatica, si sostiene l’importanza, proprio in riferimento e relazione ad essa, del completamento verso est della Transpolesana, che potrebbe essere realizzata anche con forme di contributo tratto dalla applicazione di un “pedaggio ombra” 6 come già avviene in altri paesi europei. Questo rappresenterà una occasione di migliore collegamento di Rovigo per quanto riguarda le merci in riferimento alla nuova autostrada ed il cabotaggio via mare e rafforzerebbe un suo potenziale ruolo baricentrico di cerniera fra le realtà circostanti a carattere metropolitano. A fianco di questi interventi di carattere sovracomunale si prevede la soluzione di problematiche specifiche quali: i nuovi svincoli d’ingresso e uscita a Sud e a Nord delle aree produttive – commerciali del 13 e della Fattoria e la rotatoria fra Viale Porta Po e la Tangenziale Est; lo studio del nodo di ingresso al quartiere di S Pio X su via Amendola; l’utilizzazione della bretella “Gentili” ad Ovest per la nuova viabilità di collegamento tra Nord e Sud della città con le stesse caratteristiche dell’attuale Tangenziale Est; il riordino della mobilità di alcune frazioni in situazione critica come Mardimago, Sarzano, Grignano, Roverdicrè..

6 Il pedaggio non è pagato dall’utente ma da Enti territoriali, soggetti pubblici e privati che hanno promosso e sostengono l’infrastruttura con diversi criteri di ripartizione percentuale.

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IPOTESI DI ASSETTO TERRITORIALE E SOCIOECONOMICO

1. TRE POTENZIALI SENTIERI DI SVILUPPO PER ROVIGO Il Quadro Conoscitivo ha delineato alcuni scenari alternativi che prefigurano diverse ipotesi di sviluppo e che mettono in evidenza alcune variabili di particolare rilevanza, su alcune delle quali il decisore pubblico, nelle sue diverse vesti istituzionali, ha significativi margini di intervento: − Il mercato del lavoro rappresenta un primo potenziale vincolo allo

sviluppo economico provinciale. Il superamento di tale ostacolo richiederà una combinazione di incrementi sostenuti nel tasso di attività della popolazione residente, saldi migratori positivi consistenti, un maggiore numero di pendolari verso capoluogo e provincia.

− La dotazione infrastrutturale –fisica e di telecomunicazioni- rappresenta un secondo elemento cruciale dello scenario. Le politiche insediative e di mobilità sono infatti importanti leve d’intervento pubblico e condizionano lo scenario economico finale.

− I poli funzionali rappresentano un’ulteriore leva di intervento del soggetto pubblico. Quattro poli funzionali –aeroporto, fiera, sistema sanitario, Università- rappresentano circa 1/3 degli occupati e del PIL del terziario provinciale. Oltre all’impatto economico diretto, l’Università è strategica per lo sviluppo sia dei settori industriali, sia di importanti settori dei servizi quali la formazione e la cultura.

Si riportano qui di seguito gli elementi che compongono i tre scenari. Lo scenario neutro va interpretato come uno scenario tendenziale, basato su uno sviluppo che non rappresenta grosse discontinuità rispetto all’andamento storico dello sviluppo rodigino; lo scenario positivo rappresenta l’impatto dell’accelerazione dello sviluppo di alcuni settori chiave e quindi l’innescarsi di un circolo virtuoso di sviluppo, mentre lo scenario negativo illustra l’effetto potenziale dell’aggravarsi delle attuali carenze infrastrutturali e di governance della città. Per quanto riguarda queste ipotesi si ritiene che gli orientamenti del piano volti al rafforzamento della struttura della popolazione, e alla valorizzazione delle peculiarità locali, si pensi all’interporto trimodale, e ad alcune scelte infrastrutturali, costituiscano una risposta positiva alle tensioni messe in campo dallo sviluppo socioeconomico, altri strumenti specifici dovranno provvedere a dettagliare e rendere operative le scelte che l’amministrazione intenderà fare in questa direzione.

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Scenario neutro Scenario positivo Scenario negativo

Andamento economico

Dinamica simile a quella degli ultimi 15 anni. Consolidamento industria e crescita più robusta servizi. Occupazione: ulteriore svuotamento agricoltura e discreta crescita industriale; servizi: buona dinamica occupazionale. Disoccupazione sotto al 2% nel 2010.

Crescita forte del valore aggiunto servizi; l’industria evidenzia tassi di crescita tra il 2% ed il 2,5%. La domanda di lavoro è sostenuta e implica il virtuale azzeramento del tasso disoccupazionale.

Crescita modesta (+1,8% PIL). Rallentamento agricoltura e industria. Dinamica terziario 2%/anno. Forte riduzio0ne occupazione agricola, stagnazione di quella industriale, moderata creazione di posti di lavoro nei servizi; disoccupazione alta.

Demografa

Popolazione provinciale in leggera crescita; sostanziale stabilità per quella comunale. Ulteriore invecchiamento della popolazione. Gli incrementi sono dovuti a forti saldi migratori con l’esterno (Italia ed estero).

Popolazione provinciale in forte crescita, grazie a saldi migratori con l’estero molto consistenti. L’invecchiamento della popolazione è attenuato per effetto dei saldi migratori sostenuti.

cresce modestamente, mentre quella comunale diminuisce. Il saldo migratorio con l’esterno comunale non compensa la migrazione interna e il saldo naturale negativo.

Mercato del lavoro

Crescenti tensioni sul mercato del lavoro. Difficoltà nel reperimento di personale qualificato di medio e alto livello.

Con un’occupazione totale che cresce a tassi annui del 1,6%. Il mercato di lavoro rappresenta un potenziale freno alla crescita economica provinciale.

a crescita modesta dell’occupazione (+ 0,5%) è largamente compatibile con la disponibilità di manodopera.

Mobilità

Gli interventi infrastrutturali realizzati verso la fine del periodo (introduzione dell’Alta Velocità) scaricano parte della accresciuta domanda di mobilità sulla mobilità pubblica. Nel breve-medio periodo l’apertura dei cantieri determina un ulteriore congestionamento. Alcuni poli (Fiera, Ospedale, Interporto) rimangono penalizzati dalle condizioni di accessibilità a causa di interventi non ancora ultimati.

L’attuazione degli interventi in tempi rapidi consente di raggiungere, alla fine dello scenario, un netto miglioramento dell’accessibilità alle funzioni metropolitane da parte dei cittadini e delle imprese. Aumenta l’attrattività del centro storico per attività produttive (servizi, ICT). Il miglioramento dell’accessibilità di Ospedale, Fiera, Interporto, favorisce lo sviluppo.

I ritardi nella realizzazione degli interventi infrastrutturali peggiorano fortemente le condizioni di viabilità e penalizzano lo sviluppo dei poli funzionali. Peggioramento delle condizioni di vita per residenti e pendolari. Perdita dell’attrattività del centro e indebolimento dell’area nel suo complesso.

Settori manifatturieri

Continua il consolidamento competitivo internazionale per i settori metalmeccanico e agroalimentare.

Incremento sostenuto dell’export su mercati internazionali del settore agroalimentare. Incremento del numero di aziende presenti e della produzione soprattutto per il settore agroalimentare. Importazione personale qualificato; integrazione formazione-produzione per qualificazione personale tecnico.

Sviluppo più contenuto a causa della permanenza di alcune criticità fra cui: scarsa innovazione e qualità del sistema formativo, debolezza del sistema finanziario locale, carenza infrastrutture ICT,difficoltà di cooperazione con il mondo dell’Università e la ricerca. Settore moda: più massiccia delocalizzazione della produzione.

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Scenario neutro Scenario positivo Scenario negativo

Turismo e Cultura

Continuità rispetto alla situazione attuale: modesto aumento dei consumi culturali, permanenza di una tradizione culturale radicata tendenzialmente conservatrice, mantenimento delle attuali infrastrutture culturali. Modesto incremento del turismo culturale derivante da alcune attività di promozione della città. Mancata intensificazione dei rapporti tra gli attori della cultura e dell’Università.

Incremento degli investimenti pubblici in ricerca ed eventi culturali. Ricadute positive sull’indotto derivanti dal miglioramento dell’immagine della città e dell’incremento del turismo di provenienza nazionale ed estera. Miglioramento dei rapporti tra operatori culturali, maggiore coordinamento delle risorse, predisposizione di nuove infrastrutture flessibili, più organica collaborazione con l’Università.

Perdita di prestigio da parte delle istituzioni culturali affermate e contrazione della produzione culturale. Stagnazione del turismo e perdita di visibilità per la città a livello nazionale e soprattutto internazionale. Calo delle iscrizioni universitarie e perdita di attrattività della città per giovani qualificati in cerca di lavoro.

Università/ Formazione professionale

L’Ateneo mantiene la propria capacità di attrazione grazie alla diversificazione dell’offerta formativa. Si sviluppano alcune sinergie con i settori industriali e con i principali settori dei servizi tramite iniziative di formazione post-universitaria e attività di ricerca applicata.

Consolidamento in campo formativo; sviluppo di azioni integrate formazione-produzione per la selezione e preparazione del personale qualificato carente. Progetti formativi per lo sviluppo di imprenditorialità nuova nei settori di servizio al sistema produttivo locale. Attività di ricerca applicata in sinergia con alcuni poli funzionali.

Calo delle iscrizioni universitarie dovute al minore numero di giovani in età universitaria e alla carenza di abitazioni e servizi. Scarso sviluppo del sistema formativo locale e insufficienti sinergie con il mondo del lavoro. Incremento delle difficoltà di reperimento di personale qualificato con effetti negativi sullo sviluppo economico locale.

Sanità

Aumento della domanda di servizi socio-assistenziali, non tutta soddisfatta dall’offerta pubblica. Alcune carenza a livello infrastrutturale ospedaliero e di strutture ricettive. Razionalizzazione e specializzazione dei servizi. Iniziative sul piano della ricerca in collaborazione con l’Università.

Collaborazioni pubblico-privato in risposta all’incremento nella domanda di servizi sanitari, specie per i senior citizen (strutture residenziali, day centre). Maggiore prestigio del polo sanitario grazie a investimenti in ricerca e sinergie con l’Università.

Carenze nell’organizzazione, nella gestione e allocazione delle risorse a causa della saturazione delle strutture sanitarie e peggioramento della mobilità cittadina. Mantenimento di inefficienze e difficoltà nel contenimento del deficit. Crisi nell’assistenza e i servizi per gli anziani.

Fiera

Modesta perdita di visitatori ed espositori (a rischio alcuni eventi fieristici di dimensione minore). Riduzione dei profitti dell’Ente Fiera con ricadute modeste sull’indotto.

Consolidamento delle attuali rassegne fieristiche. Impatti positivi sul sistema economico e occupazionale; modesto incremento dell’indotto grazie ad un aumento del valore aggiunto dei servizi offerti.

Sostanziale perdita delle rassegne fieristiche; forte calo dei prezzi di affitto delle aree espositive, con ricadute gravi sull’indotto.

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2. ANNOTAZIONI E OBIETTIVI PER LA STRUTTURA SOCIOECONOMICA

LO SVILUPPO E LA PROMOZIONE DELL’INTERPORTO

Nato nel 1992, con lo scopo di studiare, progettare, realizzare una struttura interportuale nella zona di Rovigo l’interporto di Rovigo S.p.A., è oggi una realtà operante in una zona strategica per la sua posizione geografica, per le sue possibilità imprenditoriali e per i diversi milioni di mq già disponibili per insediamenti produttivi. l’Interporto di Rovigo ha come oggetto sociale la promozione, lo studio, la progettazione e la realizzazione dell’interporto, la gestione delle strutture e dei servizi interportuali connessi con l’integrazione dei sistemi di trasporto terrestre, marittimo, fluviale, nonché la fornitura di beni e servizi inerenti alla struttura stessa. L’interporto si integra con i nodi interportuali di Padova e Verona costituendo così una vera e propria piattaforma logistica del Veneto, soprattutto per la sua funzione di collegamento tra la rete dei trasporti Padano veneta ed il Corridoio Adriatico. L’Interporto costituisce una occasione da valorizzare al massimo grazie alla completezza delle diverse modalità di trasporto dovuta alla via d’acqua. “Esperienza innovativa nel sistema dei trasporti italiano. Pure essendo classificato come regionale, l’interporto rodigino realizza con i nodi di Padova e Verona un sistema di piattaforme logistiche in grado di offrire servizi integrati di elevato livello sui mercati internazionali, proprio in virtù della sua strategica posizione di raccordo tra l’area padana ed il corridoio Adriatico. La specializzazione plurimodale gomma, ferro ed acqua, dovrebbe consentire al nodo interportuale rodigino di inserirsi negli scambi commerciali che, partendo dal Mediterraneo meridionale, sono diretti verso l’Austria e i Paesi dell’Europa Orientale” (7). L’interporto di Rovigo è un nodo plurimodale che integra tre tipologie di vettori: stradale, ferroviario e fluvio-marittimo. Collocato geograficamente all’interno di un quadrante che può essere definito la cerniera di collegamento tra il sistema produttivo del Nord Est, dell’Emilia Romagna e del Centro Sud, è situato a pochi chilometri dalle direttrici primarie di traffico: Autostrada A13 Bologna – Padova, SS 309 Romea (Venezia – Ravenna), SS 434 Traspolesana (Rovigo – Legnago – Verona), SS 16 Bologna – Padova, Ferrovia Bologna – Padova, Collegamento idroviario Mantova – Mare Adriatico.

7 PRS 2003 – Documento allegato al Programma Regionale di Sviluppo

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La superficie occupata è di 1.900.00 mq, mentre il capitale sociale è di € 9.574.707,80 ed è costituito da partecipazioni pubbliche e private quali Sistemi Territoriali s.p.a. (Regione Veneto) per il 23,775%, il Comune di Rovigo per il 18,781%, la Provincia di Rovigo per il 17,267%, il Cosecon s.p.a. (Società Sviluppo Economico Conservano) 8,584%, il Consorzio ZAI erona per il 6,854%, l’Interporto di Padova per il 2,167%, istituti bancari per l’11,600% e altri 50 azionisti per il 10,970%. Sono stati effettuati investimenti per € 12.000.000.000 e attualmente vi sono investimenti in fase di realizzazione per € 30.000.000.000. I suoi requisiti principali sono determinati: dalla plurimodalità ferro, acqua, gomma; dall’integrazione con i nodi interportuali di Padova e Verona, costituendo così una vera e propria piattaforma logistica del Veneto; dai vantaggi di economicità, competitività e di riduzione dell’impatto ambientale che il trasporto fluvio-marittimo assicura; dalla sua funzione di collegamento tra la rete dei trasporti Padano – Veneta e il Corridoio Adriatico; dalla disponibilità di ampie aree per insediamenti produttivi; da una progettazione improntata alla massima efficienza che prevede la suddivisione funzionale della superficie su cui sorge l’interporto di Rovigo in due zone: una riservata completamente alla logistica e l’altra adiacente e completamente adibita ad insediamenti produttivi connessi con l’interportualità. Dall’entrata in esercizio dell’Interporto si è movimentata merce pari a 450.000 tonnellate di cui 315.000 ton. di traffico via acqua, 90.000 ton. di traffico via ferro e 45.000 ton. di traffico via gomma; l’attuale capacità di movimentazione merci è pari a 2.500 ton./giorno. Da queste caratteristiche, che lo differenziano nettamente da qualsiasi altra struttura analoga, derivano molteplici vantaggi per l’intero sistema economico e in particolare per le imprese che vi si insediano. L’intermodalità si esplica nell’organizzazione della catena di trasporto mediante l’uso specializzato di differenti mezzi, in modo da ottimizzare le rispettive prestazioni, riducendo significativamente l’incidenza economica complessiva, le perdite di tempo e i rischi di passaggi da una modalità all’altra. Sono le esigenze di tempestività negli scambi, di contenimento dei costi, della garanzia del prodotto, pena la compromissione di intere linee di lavorazione, ad imporre lo spostamento combinato delle merci: l’intermodalità, cioè l’utilizzo equilibrato della sinergia strada-ferrovia-acqua.

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Naturalmente l’utilizzo combinato di più modalità di trasporto richiede lo sforzo di ridurre al minimo le cosiddette “rotture di carico”, ovvero le inefficienze e i rischi economici connessi alle fasi di trasporto da un mezzo all’altro e di ottimizzare i vantaggi, le economie di scala che l’uso combinato può consentire. È evidente che la presenza sul territorio di strutture specializzate quali i centri intermodali, assume una importanza fondamentale.

Progetti infrastrutturali in corso di realizzazione Sono previsti per il 2005/2006 i seguenti progetti: − Centro servizi: uffici della Società ed uffici per operatori della logistica

con sala polivalente. − Ampliamento banchina. La Regione Veneto investirà altri 2 milioni e

600mila euro sull'interporto di Rovigo. Con un'apposita delibera la giunta ha infatti aggiornato e integrato i programmi di progettazione e realizzazione di interventi lungo l'idrovia Fissero - Tartaro - Canalbianco - Po di Levante. Gli oltre 2 milioni di euro sono l'importo quantificato per la realizzazione del completamento della banchina d'accosto fluviale a servizio dell'area intermodale.

− Delocalizzazione dello scalo merci pubblico, attualmente localizzato in area centrale della città di Rovigo, all’interno dell’area interportuale. Per la realizzazione del nuovo scalo pubblico di Rovigo, che occuperà un’area di circa 16 mila metri quadrati, è previsto un investimento di circa 2 milioni di euro, finanziati da Regione Veneto e da RFI. I lavori saranno completati nel 2005.

− Magazzini per il deposito delle merci (31.000 mq) di cui 7000 di Zai di Verona, 15.000 di Veneto Logistica e 9.000 di Interporto, con relativi piazzali per la sosta e movimentazione delle merci. Opere di urbanizzazione per insediamenti a carattere logistico e produttivo. Darsena per natanti da diporto in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Rovigo.

− Opere ferroviarie. − Costruzione di un edificio per sportelli bancari, bar e ristoranti,che non

rientravano nei finanziamenti ottenuti dal Docup per il centroservizi.

Progetti di valorizzazione del trasporto fluviomarittimo Nel mese di gennaio è stata costituita una società consortile per la valorizzazione del sistema idroviario Padano-Veneto alla quale hanno aderito Enti Pubblici veneti, lombardi ed emiliani oltre a soggetti privati.

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La società si è aggiudicata la gara indetta dalla Regione Veneto per la gestione della banchina di Canda sita a monte della struttura rodigina, al fine di diversificare la tipologia dei materiali movimentati nell’attuale banchina. La struttura, direttamente collegata alle grandi vie di comunicazione attraverso una bretella che non interessa il traffico cittadino, rappresenta oggi, un nodo determinante nella rete logistica nazionale ed europea.

INDIVIDUAZIONE DI TEMI/PROBLEMI COMUNI ED ELABORAZIONE DI PATTI DI

COOPERAZIONE SOVRACOMUNALI CON I COMUNI VICINI

Il tema dell’Interporto, integrato dagli insediamenti produttivi, suggerisce l’ambito più importante di confronto e cooperazione con i comuni confinanti, ma altri temi e problemi possono certamente essere condivisi e affrontati attraverso patti di cooperazione mirati sull’ambiente, la mobilità e le infrastrutture puntuali e a rete. Per questo verrà avviato un percorso di discussione con i comuni contermini, da realizzare con incontri “a due” per ascoltare progetti, priorità, individuare e realizzare progetti comuni. A titolo di esempio si ricorda il tema della fruizione ciclabile del Parco dell’Adige che potrebbe vedere un accordo di collaborazione con i comuni di Lusia e San Martino, la valorizzazione dei recenti ritrovamenti archeologici di Fratta che potrebbero portare ad una collaborazione con i comuni di Costa e Frata e infine un riordino del tessuto produttivo concordato e pianificato insieme ai comuni di Villamarzana e Arquà.

L’UNIVERSITÀ

Da alcuni anni a Rovigo si sono insediate diverse Facoltà universitarie legate alla Università di Padova. Si tratta di Scienze della formazione, Medicina, Ingegneria, Scienze politiche, Giurisprudenza. Sono facoltà che offrono opportunità diversificate ai giovani e che sono importanti per lo sviluppo urbano di Rovigo dato che costituiscono una risorsa preziosa, sia per la presenza vitale degli studenti che generano domanda di servizi ma anche fruizione di beni offerti, sia ancor più, in una prospettiva di prosecuzione oltre i bienni fino ad ora attivati, per la possibilità di trattenere le intelligenze formate ed i saperi oltre la laurea, consolidando le presenze di chi arriva per studio. Esiste poi l’esigenza di costruire un percorso di relazione tra città ed università, consolidando la presenza di indirizzi culturali legati alle specificità

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del territorio e anche mettendo in sinergia il mondo delle imprese e della produzione con il mondo dello studio e della ricerca.

IN SINTESI: OPPORTUNITÀ E MINACCE PER LO SVILUPPO FUTURO

Per alcuni i poli il Quadro Conoscitivo ha delineato ipotesi di Opportunità e Minacce che possono essere di orientamento per le scelte amministrative e territoriali e di cui si è tenuto conto nella stesura del piano.

La fiera: quadro delle opportunità e delle minacce

Opportunità Minacce Miglioramento ed ampliamento della gamma di servizi offerti ad espositori/operatori ed utenti Ulteriore internazionalizzazione dell’attività fieristica

Condizioni di accessibilità Offerta ricettiva non adeguata e non concorrenziale a livello di prezzi Sviluppo ed ampliamento di Fiere concorrenti Mancata integrazione e concertazione tra la società di gestione, le istituzioni pubbliche e le imprese locali Gestione non integrata della gamma dei servizi offerti dalla città

Sanità: quadro delle opportunità e delle minacce

Opportunità Minacce Livello sostenuto della domanda di prestazioni sanitarie a sostegno della sanità pubblica, privata e della medicina alternativa Riorganizzazione territoriale dei servizi secondo modelli di reti integrate per l’avvicinamento all’utente Potenzialità di diventare un polo tecnologico d’avanguardia in campo sanitario (servizi di home care, telemedicina e assistenza socio-sanitaria) Potenziamento del settore della ricerca tramite sinergie con l’Università Riduzione dei tassi di ospedalizzazione (sviluppo ed incremento delle formule alternative al ricovero tradizionale, come il day hospital e il day service) Razionalizzazione dei costi

Deficit di Bilancio da cui non è prevedibile un rientro nel breve termine Aumentata diffusa concorrenza sia regionale che nazionale Sovraccarico logistico del centro cittadino, congestionamento aree ospedaliere, elevata domanda di spostamenti Problema delle liste d’attesa per attività specialistiche ambulatoriali ancora insoluto

I principali elementi che determineranno gli scenari di sviluppo del settore sanitario rodigino nel prossimo decennio, si basano su ipotesi alternative che riguardano, inter alia, la riorganizzazione territoriale dei servizi sanitari,

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e quindi la possibilità di contenere i costi di produzione e di diminuire gli spostamenti complessivi generati.

L’università: quadro delle opportunità e delle minacce

Opportunità Minacce potenziale di attrazione dell’ateneo e della città (qualità della vita e offerta culturale e ricreativa); potenziale aumento della domanda in seguito alla diversificazione dell’offerta formativa (lauree triennali e specialistiche); iniziative di formazione post-universitarie e di attività di ricerca applicata; creazione di forma di collaborazione strutturata con il sistema delle imprese favorendo la nascita di consorzi Imprese-Università; impatto potenziale sul settore di formazione locale.

Riduzione di circa un terzo dei giovani in età universitaria nel corso del prossimo decennio; Concorrenza altri atenei; Forti carenze nell’offerta abitativa e ristorativa, non solo a livello quantitativo ma anche a livello di prezzi e di qualità; alto livello della spesa media mensile sostenuta dagli studenti domiciliati; Insufficienti sinergie con il mondo del lavoro; Inadeguatezza della strutture universitarie: aule, laboratori, biblioteche; Insufficiente offerta di mezzi di trasporto pubblici.

ATTIVITÀ PRODUTTIVE

Tra le azioni per il consolidamento delle attività produttive si prevede la riqualificazione ed il completamento della zona artigianale di Porta Adige e dell’area tra Borsea e “Fattoria”. La qualificazione delle attività industriali è particolarmente indirizzata a quelle legate all’agricoltura e al vasto indotto in termini di commercializzazione e trasformazione agroalimentare ed agroindustriale. I criteri per sostenere lo sviluppo sono basati sulla facilità all’insediamento (naturalmente connessa alla verifica della sostenibilità della attività nel contesto in cui si realizza). A Rovigo si verifica infatti la favorevole condizione di un costo contenuto delle aree, che, connesso alla facile accessibilità da centri di maggiore dimensione, potrebbe costituire una opportunità favorevole. Il Comune potrà offrire alla imprese che si insedieranno (grazie ad un efficiente sportello unico) velocità di avvio delle attività e promozione di servizi comuni, anche in collegamento con l’Università e Istituti di Ricerca, realizzando così un circolo virtuoso tra l’attrazione di studenti, l’offerta di un costo contenuto di alloggio e la facilità a permanere sul posto grazie a condizioni favorevoli di avvio al lavoro. La presenza di nuovi insediamenti produttivi nei comuni vicini non sempre esauriti o coronati da successo, conferma la necessità e l’utilità di avviare un processo di razionalizzazione del sistema insediativo produttivo a scala

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sovracomunale attraverso patti di cooperazione mirati per il settore specifico, considerando comunque la qualità delle aree produttive già disponibili in Rovigo nei pressi dell’Interporto. In tal senso si dovrà logicamente far riferimento, non tanto ai dati statistici comunali, quanto piuttosto a quelli provinciali per quanto attiene le variazioni delle unità locali e degli addetti per settore di attività economica. E’ nota la forte flessione dell’industria rapportata ai valori regionali ed una minore flessione nel settore del commercio, mentre si ha una tenuta e una crescita nel settore dei servizi. Questo fa pensare che Rovigo possa candidarsi a svolgere un ruolo di servizio alle imprese in tutti gli aspetti; da quelli organizzativi e burocratici, a quelli di promozione, formazione e ricerca. Una sorta di borsa informativa e di assistenza, anche in virtù della particolare dotazione interportuale. Questa impostazione inserisce a pieno titolo il Comune di Rovigo nella logica della Disciplina dei distretti produttivi voluti dalla Regione Veneto per favorire l’aggregazione per l’innovazione e la ricerca che mira a far sì che il sistema di imprese non da sole, ma assieme alle istituzioni locali riescano a sviluppare in tempi ragionevoli una progettualità strategica che, appoggiandosi sui fattori locali, rafforzi la competitività e aumenti anno per anno l’occupazione.

IL SISTEMA PRODUTTIVO RURALE

Il settore primario si presenta come componente fondamentale dell’economia del territorio rodigino, per questa ragione il PAT si propone di valorizzare e promuovere lo sviluppo delle attività agricole, con particolare attenzione a quelle sostenibili, improntate all’impiego di tecnologie non inquinanti e finalizzate al risparmio di energia e di risorse non riproducibili. la Carta della tutela degli investimenti e della integrità del territorio comunale ha lo scopo di evidenziare quelle porzioni di territorio in cui è necessario tutelare le funzioni produttive, economiche e sociali del settore primario; la Carta della classificazione socio economica delle aziende agricole rappresenta la validità economica e sociale di ciascuna azienda censita; La Carta delle colture intensive di pregio individua appezzamenti di una discreta consistenza territoriale con presenza di colture di pregio. Per la tutela del paesaggio agrario ci si propone l‘incentivo alle forestazioni, in particolare di aree di frangia in prossimità dei nuclei edificati, e la realizzazione di percorsi ciclabili e collegamenti, in particolare lungo i corsi d’acqua e tra zone verdi di sosta.

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3. LE FRAZIONI Un obiettivo di conservazione e valorizzazione delle identità locali in questo territorio deve necessariamente confrontarsi con la delicata situazione delle frazioni. Non può infatti mancare tra le strategie del piano una linea di mantenimento della residenza e di qualificazione delle frazioni. L’iniziativa del concorso per le piazze può portare già qualche contributo che andrebbe consolidato individuando per ogni frazione una iniziativa da realizzare nell’arco del piano. Certamente va verificata la fattibilità dei progetti che interessano un limitato numero di persone e che si devono confrontare con la dispersione nel territorio (si pensi al tema dell’accessibilità) ma una soluzione potrebbe trovarsi un una forma di “adozione di una frazione” per ogni iniziativa di riqualificazione che interessa il centro principale. Si realizzerebbe così una sorta di legame che, oltre a contribuire sul fronte economico alla fattibilità dei progetti, potrebbe affermarsi anche sul piano della comunicazione e della immagine dei luoghi. Una riflessione sulla struttura demografica e sulla attuale offerta di servizi e dotazioni sono alla base di alcune prime considerazioni di riferimento per le scelte di consolidamento delle frazioni.. Una prima osservazione riguarda l’andamento della popolazione nelle diverse frazioni in anni recenti e ci mostra una sostanziale tenuta della frazione di Granzette ed una lieve crescita delle frazioni di Boara, Borsea Grignano e Mardimago, accompagnate da Roverdicrè che nonostante la sua esigua dimensione mantiene la sua popolazione e la accresce.

Evoluzione della popolazione nelle frazioni di Rovigo

1994 1999 2000 2002

Boara 2.504 2.619 2.604 2.590

Borsea 2.771 2.851 2.905 2.875

Buso 1.124 1.120 1.110 1.093

Concadirame 1.305 1.212 1.190 1.186

Fienil del Turco 670 640 630 618

Granzette 2.395 2.419 2.424 2.383

Grignano 2.818 3.038 3.018 3.062

Mardimago 1.631 1.882 1.882 1.892

Roverdicrè 697 817 811 827

Sant'Apollinare 1.713 1.671 1.686 1.685

Sarzano 1.747 1.676 1.653 1.679

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La popolazione tende a restare nelle frazioni, anche grazie alla loro prossimità al centro principale (al massimo 8 chilometri per quelle principali), garantire una facile accessibilità e una mobilità efficiente potrà essere un passo importante nella direzione del consolidamento delle frazioni. Le frazioni, distanza dal centro di Rovigo

4,364,26

4,897,43

8,353,25

5,897,77

3,375,36

4,036,78

4,279,75

0 5 10

Boara PolesineBorsea

BusoConcadirame

Fenil Del TurcoGranzette

Grignano PolesineMardimagoRoverdicré

Sant'ApollinareSarzano

Ca' BiancaCantonazzo

Grombo

Distanza dal centro di Rovigo. Km.

Nel corso della riflessione sulle frazioni sono stati anche presi in considerazione alcuni elementi che caratterizzano la situazione attuale. Attraverso dei sopralluoghi si sono ricercate eventuali centralità, potenzialità o spazi di degrado. Sono stati individuati i punti di erogazione di: • Servizi (chiese, piazze, parcheggi, scuole…) • Dotazioni (poste, farmacie, esercizi commerciali di genere diverso tra cui

gli alimentari). Questa analisi poggia sulla convinzione che la presenza di una seppur ridotta percentuale di queste categorie incida sia sulla “qualità” della vita dei residenti (non sempre costretti a raggiungere il capoluogo per rifornirsi dei generi di prima necessità) sia sulla morfologia del territorio urbanizzato in questione (che per formazione storica è concepito su un tessuto prevalentemente residenziale). Sulla base delle osservazioni è stato possibile rilevare che Boara (insieme a Granzette) e Grignano sono i luoghi in cui oggi è maggiore la completezza di servizi e dotazioni ma anche nelle altre fazioni, in particolare Borsea,

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Mardimago e Buso è presente una certa diversificazione di dotazioni (in particolare esercizi commerciali alimentari e scuola) che sostengono il permanere della popolazione. Le frazioni nel territorio comunale Estratto dal PRG (SIET)

Boara Polesine

Sarzano

Mardimago

Grignano

Borsea

Sant’Apollinare

Fienil del Turco

Granzette

Concadirame

Buso

Roverdicrè

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DESCRIZIONE DELLE PROBLEMATICHE TERRITORIALI, AMBIENTALI E INFRASTRUTTURALI DEDUCIBILI DAL QUADRO CONOSCITIVO

Il quadro conoscitivo fa emergere in modo evidente, anche attraverso le immagini che si allegano qui di seguito, che il carattere essenziale del territorio di Rovigo è dato dall’acqua: terra di fiumi e canali che segnano il territorio anche osservandolo da diversi punti di vista. Vincoli, invarianti e attitudine dei suoli alla trasformazione sono letture che si sovrappongono della stessa trama di acque di oggi e di alvei antichi. Si ricordano qui di seguito alcuni degli elementi del quadro conoscitivo più diffusamente illustrati nei documenti specifici e in gran parte approfonditi nella VAS.

IL SISTEMA AMBIENTALE E L’ASSETTO DEL TERRITORIO

Le criticità più rilevanti che interessano il territorio di Rovigo, e che determinano importanti condizionamenti alla trasformazione del territorio sono determinate dall’assetto idrogeologico. Le analisi del quadro conoscitivo evidenziano infatti la presenza di alcune aree a periodico ristagno idrico che condizionano la attitudine dei suoli alla trasformazione. Sono localizzate in diverse parti del territorio e in alcuni casi interessano abitati esistenti (come Boara) o sono prossime al centro abitato principale (come nel caso dell’area a sud di Rovigo nei pressi della Tassina).

Acque superficiali e sotterranee Le acque dolci interne rappresentano uno degli elementi caratteristici dell’intero territorio polesano, solcato sia dai grandi fiumi come l’Adige, il Po e il Tartaro Canalbianco, sia da una fitta rete di canali di bonifica che costituiscono una sorta di sistema linfatico che drena ogni angolo della provincia. Il rischio idraulico costituisce uno dei principali fattori di rischio per il territorio: lo stato di efficienza delle opere al servizio dello scolo delle acque è variabile da zona a zona, anche se in tutte è evidenziata una generale insufficienza della bonifica. 8

8 Dalla VAS per il PAT del Comune di Rovigo

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La carta della fragilità

La carta delle invarianti

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La carta dei vincoli

Biodiversità e paesaggio Gli studi sul paesaggio evidenziano un solo biotopo, il fontanile di Concadirame e individuano alcuni elementi che caratterizzano il paesaggio di Rovigo: le siepi, le strade alberate, i maceri Dal punto di vista progettuale le emergenze naturalistiche del territorio comunale possono essere il punto di appoggio per l’individuazione e la tutela della rete ecologica comunale, chiave di lettura per una gestione integrata dello spazio fisico territoriale che, tutelando le interconnessioni tra gli habitat, rendono possibili i flussi di patrimoni genetici degli esseri viventi da un’area all’altra. Tale sistema diventa quindi un elemento indispensabile ai fini della conservazione della biodiversità e della sostenibilità considerato che uno dei problemi dell’attuale uso del suolo è la frammentazione del territorio. I corridoi possono essere di tipo acquatico quando riguardano i sistemi ripari a vegetazione arborea ed arbustiva (es.: Fiume Adige e Canalbianco) in cui il flusso idrico costituisce una linea naturale di continuità mentre le sponde dei corsi d’acqua e le fasce laterali rappresentano degli impedimenti per la realizzazione di edifici e di altre opere impattanti; per questi motivi lungo i

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corsi d’acqua, in territori fortemente antropizzati, si ritrovano più facilmente ambiti residuali di naturalità. Nell’ambito comunale possono essere considerati dei corridoi lineari principali ovvero strette bande di vegetazione caratterizzate da continuità territoriale ed in grado di collegare ambienti naturali tra loro diversi, agevolando lo spostamento della fauna. Secondo il Bilancio di sostenibilità, al 2004, il totale delle aree verdi del territorio comunale, comprese le aree agricole e boscate, ammonta a 77.119.790 mq: il dato è significativo in quanto evidenzia la particolarità della vocazione agricola e paesaggistica del Comune, che ancora oggi, su un totale di estensione di 108 kmq, può godere di circa il 70% di spazi non edificati. Su tale totale, 857.000 mq sono di verde pubblico, ai quali si devono aggiungere i circa 18.000 mq di verde legati alla realizzazione del Parco IRAS. La carta del paesaggio

La carta individua, tra l’altro, i corridoi ecologici principali e secondari, distingue il paesaggio agrario da quello antropizzato, segnala elementi lineari del paesaggio agrario (viali alberati) e tracce di elementi dell’archeologia come le centuriazioni.

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L’AMBIENTE ANTROPICO

Mobilità urbana Le indagini sulla mobilità, svolte per al realizzazione del PGTU, sono state un passo fondamentale nella conoscenza dell’attuale domanda di trasporto che deve interagire con la pianificazione urbanistica per affrontare in sinergia una delle maggiori criticità dell’ambiente urbano. Dagli studi realizzati emerge che la situazione attuale del traffico veicolare del Comune di Rovigo conferma che le maggiori criticità sono concentrate nella zona centrale della città mentre nelle strade che raggiungono le frazioni il traffico si presenta più regolare. In particolare la direttrice che va dall’Ospedale alla Stazione, formata da Viale tre Martiri e Viale della Pace, risulta come un’arteria intensamente trafficata soprattutto nel tratto che precede l’intersezione con Viale Oroboni. Importante è anche la condizione del traffico per chi arriva in centro dal sottopassaggio di Via Amendola. Anche qui si ha la presenza di traffico critico al limite di code. È da evidenziare anche la presenza di notevole quantità di traffico di attraversamento su Corso del Popolo che dovrebbe essere, invece, una strada con caratteristiche ben diverse. La presenza di importanti attività commerciali, oltre che dei principali servizi economico–amministrativi, consiglia una riprogettazione dell’arteria per renderla più “a misura d’uomo”. Le intersezioni presenti sulle direttrici appena considerate sono quelle più critiche della città, e nello stesso tempo sono la causa di queste criticità. L’intersezione a raso di Viale Tre Martiri con la Tangenziale è chiaramente sottodimensionata per due strade che hanno così grossa importanza. Ad aggravare la situazione vi è una distribuzione delle fasi semaforiche poco adatta ai flussi presenti. Sulla stessa direttrice sono presenti l’intersezione di Viale della Pace con Viale Oroboni che rallenta molto il traffico, così come l’intersezione a ridosso del cuore di Rovigo che è quella tra Viale della Pace, Viale Porta Adige, Via Alighieri e Via Regina Margherita. Quest’ultima intersezione è fortemente penalizzante per chi arriva da Viale Regina Margherita e deve smaltire flussi importanti provenienti da Viale Adige e Viale Alighieri. Per quel che riguarda la mobilità ciclopedonale si è tenuto conto degli itinerari percorribili da ciclisti e pedoni e della domanda di spostamento per tale tipo di modo di trasporto. Così facendo si sono distinte le arterie del territorio comunale che si trovano sugli itinerari utilizzati dall’utenza debole

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della strada. E’ quindi stato possibile individuare le aree del Comune che risultano maggiormente carenti sotto il profilo del servizio offerto alla ciclopedonalità. Tra esse quella più rilevante è quella che si estende tra la Circonvallazione Ovest, la Tangenziale e Viale Tre Martiri. La mancanza di continuità della rete esistente, costituisce il secondo aspetto rilevante che l’attività condotta ha messo in evidenza. L’impossibilità di garantire l’interconnessione tra parti esistenti di viabilità dedicata, impedisce un organico funzionamento del sistema di circolazione generale. E’ nella direzione di sviluppare questa continuità che il PAT costruisce una significativa parte delle sue scelte. Per quel che riguarda lo stato della sosta, il livello di riorganizzazione della sosta, in sede di Piano Generale del Trasporto Urbano, è quello delle Zone Tecniche omogenee. In queste zone che rappresentano porzioni della città si può individuare la posizione delle auto in sosta rispetto alla viabilità principale, e la proporzione dell’offerta di posti auto rispetto alla richiesta di sosta. Se si valuta infine l’offerta di sosta per confrontare le zone con più alto indice rispetto alla disponibilità di parcheggi, appare evidente che le zone Sacro Cuore e Centro Storico sono le più critiche ma anche quelle con più offerta di sosta mentre nel caso della zona Ferrovia e Chiarugi si può notare come l’alto valore dell’indice è dovuto alla poca disponibilità di posti strada o parcheggi liberi. Questo dato si giustifica con il fatto che le zone vicino a Viale Porta Adige vedono la presenza di grandi parcheggi dedicati (indicati con la P) a strutture di interesse pubblico come il cento commerciale Aliper, l‘Università ed altre strutture di grande ‘Attrattività’. L’offerta di trasporto pubblico urbano per la città di Rovigo è attualmente garantita da linee di autobus che servono le quattro direttrici principali, Nord, Sud, Ovest ed Est, e che nell’ora di punta sono utilizzate al 70% della loro capacità; tali valori sono chiaramente indicativi ma lasciano spazio ad un potenziale incremento di trasporto pubblico soprattutto nelle ore critiche della giornata. Questo obiettivo viene rafforzato dall’analisi dei motivi di ingresso in città e della frequenza, infatti gli arrivi sono dovuti essenzialmente a motivi di lavoro fisso e scuola e per la maggior parte avvengono 26 volte al mese. Trasferire una quota di questa utenza è l’obiettivo del Piano Trasporto Pubblico Urbano e del PAT.

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Piano di Assetto Territoriale del Comune di Rovigo Relazione Generale

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Analizzando poi il trasporto pubblico extraurbano e valutando insieme il motivo dello spostamento e la frequenza si vede che la fetta più grossa degli ingressi in città è relativa ai cosiddetti “sistematici”. Mediamente le provenienze con una frequenza mensile alta, 26 volte, sono del 70%. Questo dato è accompagnato dal fatto che i motivi degli spostamenti che coprono più del 50 % sono il raggiungimento del posto di lavoro fisso o della scuola. Lo scambio tra il trasporto pubblico extraurbano e quello urbano deve, quindi, essere agevolato con una politica che favorisca l’utilizzo di entrambi. Esempi possono essere dati dall’introduzione di tariffazioni integrate e del miglioramento dell’interscambio. Nel caso invece della stazione ferroviaria vengono confermate le tendenze appena viste; i motivi più ricorrenti sono gli stessi del caso precedente. Inoltre è più scarso l’utilizzo dei mezzi pubblici urbani da e per la stazione ferroviaria. La parte di scambio tra ferro e gomma è del 7,5% dei viaggiatori.

Qualità dell’aria la Regione del Veneto ha incluso il Comune di Rovigo nella c.d. “zona A” per i parametri polveri sottili (PM10), idrocarburi policiclici aromatici (I.P.A.) e biossido d’azoto (NO2), ed in “zona B” per i parametri benzene ed ozono. A livello locale, mentre con l’entrata in vigore del DPR 203/88 e dei decreti attuativi sono stati raggiunti buoni risultati in ordine all’abbattimento delle emissioni dagli impianti industriali, per quanto riguarda il traffico si è verificata nell’ultimo decennio una netta inversione di tendenza divenendo la principale causa di inquinamento dell’aria a causa di una crescita del parco circolante e della congestione del traffico. I dati analizzati evidenziano quindi che in generale i superamenti sono sempre inferiori ai livelli di allarme e spesso anche a quelli di attenzione. Una singola criticità è rilevabile nel numero di superamenti per le PM10, cha anche nell’anno in corso fanno registrare degli episodi acuti in corrispondenza del periodo invernale.

Clima acustico In ottemperanza alla legislazione vigente in materia di tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo dall’inquinamento acustico, il Comune di Rovigo si è dotato del Piano di zonizzazione acustica del territorio comunale che ha consentito di distinguere i ricettori sensibili, da tutelare, e le sorgenti di rumore, rispetto alle quali occorre tutelarsi.

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Piano di Assetto Territoriale del Comune di Rovigo Relazione Generale

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Nel Piano di zonizzazione acustica del Comune di Rovigo risultano ricettori sensibili o aree particolarmente protette (classe I): − i complessi ospedalieri: Ospedale civile, Ex ospedale psichiatrico sito in

frazione Granzette, Casa di riposo “Casa Serena”, Casa di riposo “I.R.A.S. San Bortolo”;

− i parchi pubblici su scala urbana: Parco Alexander Langher; − le zone sottoposte a vincolo paesaggistico: si tratta di fasce di rispetto

fluviale dei fiumi Adige e Canalbianco nelle aree non urbanizzate, per una fascia che si ferma al piede delle opere arginali;

− i parchi, le riserve, le zone umide e le zone selvagge: Zona umida “Gorghi della Ferriana”.

Elettromagnetismo Tra le sorgenti di campi elettromagnetici (CEM) a maggiore intensità e che interessano ambiti territoriali molto ampi ci sono le linee elettriche ad alta tensione, utilizzate per il trasporto dell’energia. Nella seguente figura sono rappresentati gli elettrodotti da 132 kV che interessano il territorio del Comune di Rovigo, con le relative fasce di rispetto 9 e gli edifici in esse ricadenti. Per motivi di privacy, l’Amministrazione Comunale di Rovigo non ha potuto mettere a disposizione le banche dati anagrafiche e pertanto non è stato possibile calcolare il numero degli abitanti compreso all’interno delle fasce di rispetto. Si rilevano comunque 261 edifici potenzialmente interferiti e nessuno di questi risulta classificato come ricettore sensibile da zonizzazione acustica. La maggior parte degli edifici ricadenti entro le fasce di rispetto sono riferibili ad edifici delle aree industriali, artigianali e/o commerciali in località Borsea nel settore meridionale della città, mentre la situazione più critica è l’attraversamento del quartiere Casalago ad ovest del capoluogo.

9 Risposta all’osservazione n. 8 della Commissione Regionale V.A.S.

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IL QUADRO AMBIENTALE E TERRITORIALE DI SINTESI

L’analisi dello stato attuale di qualità dell’ambiente cittadino consente di evidenziare le criticità emergenti del territorio di Rovigo, da consegnare al Piano, affinché con le proprie azioni strutturali e politiche urbanistiche, tradotte in un preciso assetto strutturale, possa prenderle in considerazione per la loro risoluzione o per l’individuazione delle potenziali misure di mitigazione e compensazione da programmare. L’analisi dello stato dell’ambiente del Comune di Rovigo evidenzia che, nel complesso, il territorio non presenta stati di sofferenza particolari; le principali criticità accertate sono legate principalmente alle seguenti problematiche: • la particolare conformazione geologica del territorio rende il Comune, ed

in generale tutta l’area del Polesine, particolarmente sensibile al fenomeno della subsidenza e del rischio idraulico; anche se tali problematiche sono state affrontate e risolte con decisione negli anni passati, la fragilità intrinseca del territorio non deve essere sottovalutata;

linee elettriche 132 kV con

relative fasce di rispetto

(Fonte: Comune di Rovigo)

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Piano di Assetto Territoriale del Comune di Rovigo Relazione Generale

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• la qualità dell’aria per quanto riguarda l’inquinante PM10, che pur presentando dinamiche meno significative rispetto ad altre realtà regionali, deve essere affrontata non solo in termini gestionali ma strutturali;

• la circolazione veicolare privata, che vede la città di Rovigo rappresentare una realtà particolare in cui alle dimensioni della città di medie dimensioni si associano le radicate abitudini prevalenti negli abitanti di centri più piccoli, che utilizzano quale modalità di trasporto il solo mezzo privato.

Il PAT dovrà tenere debitamente conto di tali aspetti, al fine di risolvere le criticità accertate e tutelare e promuovere la qualità presente. Occorre però tenere alto il livello di attenzione e, mediante l’adozione di sistemi di controllo periodici, effettuare un monitoraggio costante sui livelli della qualità dell’acqua, dell’aria, del suolo, del rumore, ecc., allo scopo di assicurare ai cittadini di oggi e di domani un futuro di qualità.

ALTRI ELEMENTI DEL QUADRO CONOSCITIVO RILEVANTI PER IL LAVORO DEL

PAT Lo studio sulle barriere che interessano il territorio comunale è stato di particolare utilità per la definizione delle ATO tenendo in considerazione le relazioni tra diverse porzioni del territorio. Infine si ricorda l’importante approfondimento sulle aree destinate a servizi pubblici dal vigente PRG che ha approfondito lo stato di attuazione ponendolo in relazione con le strutture effettivamente insediate nelle aree. Tale valutazione ha consentito di elaborare un quadro di riferimento necessario per definire gli obiettivi di dotazioni nelle diverse ATO in relazione alla popolazione e di costruire l’impianto fondamentale del progetto del PAT con la previsione della acquisizione delle aree per attrezzature di maggiore rilevanza.

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Piano di Assetto Territoriale del Comune di Rovigo Relazione Generale

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La tavola barriere e la tavola dei servizi, dal Quadro Conoscitivo del PAT

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Piano di Assetto Territoriale del Comune di Rovigo Relazione Generale

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LE ATO La definizione delle dieci ATO costituisce il riferimento per le politiche sul territorio. La delimitazione è stata dettata da criteri di omogeneità del territorio e soprattutto dalla scelte di obiettivi comuni sulla base di condizioni analoghe, Le schede sintetiche che seguono illustrano brevemente le risultanze delle analisi svolte e, in particolare, i dati di popolazione, l’offerta dei servizi ed una sintesi di obiettivi e strategie

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PROVINCIA DI ROVIGO COMUNE DI ROVIGO

PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO

Descrizione:

Aree di Urb. Consolidata e Riqualificazione

Ambiti Edificazione Diffusa

Volume residenziale

e Servizi mc

Abitanti teorici 250,00

Industriale-Artigianale Direzionale

Commerciale

Abitanti esistenti

N° Residenza e servizi

mq

Attività economiche

mq mc/ab

mq mq

4.611 595.558 118.474 - - 15.605 62 ab - -

Standard di P.R.G. realizzati Verde pubblico Parcheggi * Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

76.083 8,09 1.647 0,36 - - 49.952 5,81 24.484 1,92

Standard di P.R.G. non realizzati Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

3.372 0,73 3.372 0,73 - - - - - - • Superfice Parcheggi Presenti nel Centro Storico mq. 29.021 ( Dato rilevato da Planimetria A.S.M. in corso di

verifica) Standard di Progetto rif. a 62 ab Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

1872.6 30,00 936.3 15,00 374,5 6,00 280,9 4,5 280,9 4,5 Obbiettivi e Strategie:

ATO-1 Centro Storico mq 595.558,1

L’ATO comprende il centro storico del capoluogo come previsto dal PRG vigente e un suo limitato ampliamento alfine di includere alcune porzioni e cortine edilizie oggi escluse da tale ambito ed il cui inserimento consente di dareomogeneità e completezza all’area storica.L’estensione è di modesta entità e non modifica la forma geometricapentagonale che caratterizza il centro storico di Rovigo, le nuove aree comprendono: La cortina edilizia che si affaccia sul lato nord di viale Trieste, la chiesetta delle Fosse, villa Barbirolli, l’area compresatra via Sichirollo e via Pascoli.

Il P.A.T conferma il sistema di tutela degli elementi storico-monumentali secondo le indicazioni e le prescrizioni delvigente P.R.G.;demanda al P.I. la possibilità di intervenire nella categoria demolizione senza ricostruzione al fine diverificare, attraverso uno studio di dettaglio, la congruità di tali previsioni, affida al P.I. la definizione degli elementi dipianificazione per l’utilizzo dei crediti edilizi derivanti dalla rimozione di opere incongrue o elementi di degrado presentinel centro storico, come la possibilità di introdurre modalità di classificazione delle destinazioni d’uso coerenti con unconcetto di residenzialità integrata ai servizi.Mira alla salvaguardia degli spazi aperti degli edifici pubblici in genere e diquelli storici; in particolare, per gli spazi aperti di pertinenza di edifici privati vincolati eviterà un loro uso improprio (ades:parcheggio).

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PROVINCIA DI ROVIGO COMUNE DI ROVIGO

PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO

Descrizione:

Aree di Urb. Consolidata e Riqualificazione

Ambiti Edificazione Diffusa

Volume residenziale

e Servizi mc

Abitanti teorici 250,00

Industriale-Artigianale Direzionale

Commerciale

Abitanti esistenti

N° Residenza e servizi

mq

Attività economiche

mq . mc/ab

mq mq

4.427 966.292,8 17.718 22.080,1 - 258.256 1.033 ab - -

Standard di P.R.G. realizzati Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

70.933 16,02 43.460 9,82 - - 2.143 0,48 25.330 5,72

Standard di P.R.G. non realizzati Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

145.860 33,78 118.368 27,57 2.557 0,58 20.654 4,67 4.280 0,97

Standard di Progetto rif. a 1.033 ab Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

30.990,7 30,00 15.495,3 15,00 6.198,1 6,00 4.648,6 4,5 4.648,6 4,5 Obbiettivi e Strategie:

ATO-2 San Pio X mq 1.824.320,2

L’ATO 2 comprende una porzione di prima corona urbana, caratterizzata dalla presenza del quartiere di S. Pio X°sviluppatosi principalmente dopo gli anni ’60, con significativi interventi di ERP e separato dal centro dalla lineaferroviaria superabile attraverso un sottopassaggio carrabile. Il quartiere usufruisce di una pista ciclabile che locollega direttamente al centro, alla stazione ferroviaria e sempre in rete al polo scolastico di via De Gasperi , allafrazione di Roverdicrè e alla frazione di S. Apollinare.E’ presente un parco attrezzato(Pampanini) di mq 26304 , 2scuole materne, una scuola elementare e una media. Manca una piazza quale spazio di aggregazione sociale e di riconoscimento del quartiere

Il P.A.T. promuove la possibilità di realizzare accordi pubblico-privato al fine di completare lo sviluppo urbanistico del quartiere migliorando il sistema dei servizi e affida al P.I. la definizione degli elementi di pianificazione per l’utilizzo deicrediti edilizi derivanti dalla eventuale dismissione di attività improprie o rimozione di opere incongrue o elementi di degrado. Riqualifica gli ambiti residenziali esistenti attenendosi ad una serie di prescrizioni che saranno adeguatamente esplicitate ed approfondite nelle NTA del P.I. Si confermano le vigenti capacità edificatorie residue del P.R.G. e si introducono incrementi di aree potenzialmente trasformabili a completamento del nucleo urbanizzato nel rispetto di sviluppo urbano secondo forme omogenee e ricercadi qualità edilizia. Gli accordi dovranno prevedere il soddisfacimento di aree/servizi oggi mancanti.

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PROVINCIA DI ROVIGO COMUNE DI ROVIGO

PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO

Descrizione:

Aree di Urb. Consolidata e Riqualificazione

Ambiti Edificazione Diffusa

Volume residenziale

e Servizi mc

Abitanti teorici 250,00

Industriale-Artigianale Direzionale

Commerciale

Abitanti esistenti

N° Residenza e servizi

mq

Attività economiche

mq . mc/ab

mq mq

17.534 3.882.306,9 160.153 - - 185.485 742 ab - -

Standard di P.R.G. realizzati Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

952.035 30,38 454.271 17,61 11.212 0,64 313.854 7,15 172.698 4,99

Standard di P.R.G. non realizzati Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

506.815 28,7 452.477 25,91 37.942 2,16 9.291 0,22 7.105 0,41

Standard di Progetto rif. a 742 ab Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

22.258,3 30,00 11.129,1 15,00 4.451,7 6,00 3.338,7 4,5 3.338,7 4,5 Obbiettivi e Strategie:

ATO-3 Commenda Est, Commenda Ovest, San Bortolo mq 4.262.333

L’ATO 3 comprende la porzione del territorio comunale di prima corona sviluppatasi attorno al centro storico.Il territorio è caratterizzato dalla presenza del quartiere Commenda a nord e del quartiere S. Bortolo a sud, con una forte concentrazione di servizi pubblici.La rete ciclabile presente nei due quartieri necessita di essere completata eadeguatamente inserita e collegata nel sistema integrato di aree ad uso pubblico che il P.A.T. ha individuato (aree verdi, piste ciclabili, servizi) quale elemento strategico di connessione di tutti i quartieri che si attestano attorno al nucleo storico.Questa “corona” prevista dal PRG vigente, ma solo in parte realizzata, potrà essere completata attraverso l’acquisizione delle aree interessate applicando l’istituto del credito edilizio.

Il P.A.T. conferma il sistema di tutela degli elementi storico-monumentali secondo le indicazioni e le prescrizioni delvigente P.R.G.; affida al P.I. la definizione degli elementi di pianificazione per l’utilizzo dei crediti edilizi derivanti dallaeventuale dismissione di attività improprie o eliminazione di opere incongrue o elementi di degrado. Conferma l’individuazione di programmi complessi (STU) secondo lo studio di prefattibilità già finanziato e approvato. Riqualifica gli ambiti residenziali esistenti attenendosi ad una serie di prescrizioni che saranno adeguatamenteesplicitate ed approfondite nelle NTA di P.I. Conferma le vigenti capacità edificatorie residue del P.R.G.

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PROVINCIA DI ROVIGO COMUNE DI ROVIGO

PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO

Descrizione:

Aree di Urb. Consolidata e Riqualificazione

Ambiti Edificazione Diffusa

Volume residenziale

e Servizi mc

Abitanti teorici 250,00

Industriale-Artigianale Direzionale

Commerciale

Abitanti esistenti

N° Residenza e servizi

mq

Attività economiche

mq . mc/ab

mq mq

3.659 1.239.870 12.931 31.231,9 - 205.800 823 ab - -

Standard di P.R.G. realizzati Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

164.869 46,6 145.805 41,39 5.479 1,50 7.003 1,91 6.582 1,80

Standard di P.R.G. non realizzati Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

189.145 52,44 150.321 41,38 20.648 5,64 17.839 4,88 0,09 1,60

Standard di Progetto rif. a 823 ab Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

24.696,0 30,00 12.348,0 15,00 4.939,2 6,00 3.704,4 4,5 3.704,4 4,5 Obbiettivi e Strategie:

ATO-4 Tassina mq 1.860.012,4

L’ATO 4 comprende la porzione del territorio comunale di seconda corona sviluppatasi attorno al centro urbano.Ilterritorio è caratterizzato dalla presenza del quartiere Tassina e parte sud Quarti del quartiere S. Bortolo , con unaforte concentrazione di abitazioni .La rete ciclabile presente nei due quartieri necessita di essere completata eadeguatamente inserita e collegata nel sistema integrato di aree ad uso pubblico che il P.A.T. ha individuato (areeverdi, piste ciclabili, servizi) quale elemento strategico di connessione di tutti i quartieri che si attestano attorno alnucleo storico.Questa “corona” prevista dal PRG vigente ma solo in parte realizzata potrà essere completataattraverso l’acquisizione delle aree interessate applicando l’istituto del credito edilizio.

Il PAT conferma il sistema di tutela degli elementi storico-monumentali secondo le indicazioni e le prescrizioni delvigente P.R.G.; affida al P.I. la definizione degli elementi di pianificazione per l’utilizzo dei crediti edilizi derivanti dallaeventuale dismissione di attività improprie. Salvaguardia gli spazi aperti degli edifici pubblici in genere e di quelli storici in particolare. Contiene lo sviluppo urbano in forme omogenee. Riqualifica gli ambiti residenziali attenendosi ad una serie di prescrizioni adeguatamente esplicitate ed approfonditenelle NTA. Conferma le vigenti capacità edificatorie residue del P.R.G. e introduce incrementi di aree potenzialmente trasformabilia completamento dei nuclei urbanizzati.

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PROVINCIA DI ROVIGO COMUNE DI ROVIGO

PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO

Descrizione:

Aree di Urb. Consolidata e Riqualificazione

Ambiti Edificazione Diffusa

Volume residenziale

e Servizi mc

Abitanti teorici 250,00

Industriale-Artigianale Direzionale

Commerciale

Abitanti esistenti

N° Residenza e servizi

mq

Attività economiche

mq mc/ab

mq mq

151 259.335 9.326 - - 49.000 196 ab - -

Standard di P.R.G. realizzati Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

20.870 115,11 3.497 0,04 - - 17.373 115,07 - -

Standard di P.R.G. non realizzati Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

697.395 7,32 697.395 7,32 - - - - - -

Standard di Progetto rif. a 196 ab Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

5.880,0 30,00 2.940,0 15,00 1.176,0 6,00 882,0 4,5 882.0 4,5 Obbiettivi e Strategie:

ATO-5 Viale Porta Adige mq 2.597.251,5

L’ATO 5 comprende la porzione nord del territorio comunale sviluppatasi tra via Porta Adige e la Tangenziale Est.Ilterritorio è caratterizzato dalla presenza di numerose attività commerciali e artigianali che si attestano su via PortaAdige, questa arteria costituisce l’accesso Nord” della città provenendo da Padova-Monselice.Vi si trovanoimportanti attrezzature a servizi di livello territoriale quali il C.E.N.S.E.R (centro servizi) e la sede dell’Università.Quest’ultimi rientrano nell’area dedicata al progetto strategico “URBAN_LABOR” inserito nel PTRC ai sensidell’art.26 della L.R.11/04

Il P.A.T. affida al P.I. la definizione degli elementi di pianificazione per l’utilizzo dei crediti edilizi derivanti dalla eventualedismissione di attività improprie o eliminazione di opere incongrue o elementi di degrado. Conferma l’individuazione del progetto strategico “URBAN_LABOR” inserito nel PTRC ai sensi dell’art.26 della L.R.11/04.Riqualifica gli ambiti commerciali-artigianali esistenti attenendosi ad una serie di prescrizioni che saranno adeguatamenteesplicitate ed approfondite nelle NTA di P.I. Si confermano le vigenti capacità edificatorie residue del P.R.G. e si introducono incrementi di aree potenzialmentetrasformabili a completamento dei nuclei urbanizzati.

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PROVINCIA DI ROVIGO COMUNE DI ROVIGO

PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO

Descrizione:

Aree di Urb. Consolidata e Riqualificazione

Ambiti Edificazione Diffusa

Volume residenziale

e Servizi mc

Abitanti teorici 250,00

Industriale-Artigianale Direzionale

Commerciale

Abitanti esistenti

N° Residenza e servizi

mq

Attività economiche

mq mc/ab

mq mq

5.633 1.574.972,5 16.659 386.832,9 - 487.241 1.949 ab - -

Standard di P.R.G. realizzati Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

193.783 28,36 83.914 14,81 7.332 1,30 87.258 9,54 15.279 2,71

Standard di P.R.G. non realizzati Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

330.488 20,21 68.435 12,65 19.804 3,52 230.180 1,91 12.068 2,14

Standard di Progetto rif. a 1.949 ab Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

58.468,9 30,00 29.234,5 15,00 11.693,8 6,00 8.770,3 4,5 8.770,3 4,5 Obbiettivi e Strategie:

ATO-6 Riviera Fiume Adige mq 12.936.474

L’ATO 6 comprende la porzione nord del territorio comunale, si attesta lungo il corso del fiume Adige e comprende lefrazioni di Concadirame, Granzette e Boara Polesine e i centri rurali di Cantonazzo, Cà Bianca e Cà Morosina. Ilterritorio è caratterizzato dalla presenza di uno degli elementi portanti delle rete ecologica comunale:il corridoioecologico principale regionale fluviale dell’Adige oltre alla presenza di una zona umida denominata “Barchessa Balbi”inserito nell’Atlante dei Vincoli Paesaggistici e ambientali della Provincia di Rovigo.Inoltre si trovano localizzati l’exospedale psichiatrico, una vasta area produttiva in parte dimessa e l’area agricola a supporto dell’Istituto Sperimentaledi Bieticoltura. Quest’ultimi rientrano nell’area dedicata al progetto strategico “URBAN_LABOR” inserito nel PTRC aisensi dell’art.26 della L.R.11/04

Il P.A.T. affida al P.I. la definizione degli elementi di pianificazione per l’utilizzo dei crediti edilizi derivanti dallaeventuale dismissione di attività improprie o eliminazione di opere incongrue o elementi di degrado. Conferma l’individuazione del progetto strategico “URBAN_LABOR” inserito nel PTRC ai sensi dell’art.26 dellaL.R.11/04. Riqualifica gli ambiti commerciali-artigianali esistenti attenendosi ad una serie di prescrizioni che sarannoadeguatamente esplicitate ed approfondite nelle NTA di P.I. Conferma le vigenti capacità edificatorie residue del P.R.G. Individua una nuova area a vincolo ambientale denominata”Bojo naturale della Ferriana” inserita anche nella tavola delle Invarianti per l’elevato valore ambientale-naturalistico e idraulico.

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PROVINCIA DI ROVIGO COMUNE DI ROVIGO

PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO

Descrizione:

Aree di Urb. Consolidata e Riqualificazione

Ambiti Edificazione Diffusa

Volume residenziale

e Servizi mc

Abitanti teorici 250,00

Industriale-Artigianale Direzionale

Commerciale

Abitanti esistenti

N° Residenza e servizi

mq

Attività economiche

mq mc/ab

mq mq

511 1.695.108,2 117.441 - - 49.853 199 ab 59.252 -

Standard di P.R.G. realizzati Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

4.514 8,83 3.072 6,01 1.442 2,82 - - - -

Standard di P.R.G. non realizzati Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

15.561 21,66 8.647 16,92 2.413 4,72 4.501 0,02 - -

Standard di Progetto rif. a 199 ab Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

5.982,3 30,00 2.991,2 15,00 1.196,5 6,00 897,3 4,5 897,3 4,5 Obbiettivi e Strategie:

ATO-7 Zona Industriale mq 4.153.548,3

L’ATO 7 comprende la porzione sud del territorio comunale, caratterizzata dalla presenza della zona produttiva“storica” della città che si attesta su via del Lavoro e via dell’Artigianato, nella quale sono insediate attività industriali,artigianali e anche commerciali, la rotatoria nella quale confluisce anche via Porta Po costituisce l’accesso Sud dellaCittà provenendo da Ferrara. Inoltre è presente l’area interportuale la cui specificità di centro intermodale (ferro,acqua, gomma) rappresenta una realtà strategica che ha l’obiettivo di integrarsi con i nodi interportuali di Padova eVerona per una vera e propria piattaforma logistica del Veneto, soprattutto per la sua funzione di collegamento tra larete dei trasporti Padano veneta ed il Corridoio Adriatico.

Il PAT conferma il ruolo strategico dell’Interporto inserendolo come area d’interesse provinciale e regionale di cui alprotocollo d’intesa stipulato con la Provincia di Rovigo nel 2008. Affida al P.I. la definizione degli elementi di pianificazione per l’utilizzo dei crediti edilizi derivanti dalla eventualedismissione di attività improprie. Delega al P.I. la riqualificazione delle aree produttive attraverso una puntuale normativa che promuova la sostituzionedegli elementi di degrado , e interventi finalizzati al miglioramento della qualità edilizia, incentivi l’utilizzo di fontienergetiche alternative.

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PROVINCIA DI ROVIGO COMUNE DI ROVIGO

PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO

Descrizione:

Aree di Urb. Consolidata e Riqualificazione

Ambiti Edificazione Diffusa

Volume residenziale

e Servizi mc

Abitanti teorici 250,00

Industriale-Artigianale Direzionale

Commerciale

Abitanti esistenti

N° Residenza e servizi

mq

Attività economiche

mq . mc/ab

mq mq

2.534 660.221,9 41.697 72.568,7 - 44.100 176 ab 13.482 187.275

Standard di P.R.G. realizzati Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

113.508 45,43 87.210 35,05 8.960 3,54 13.288 5,24 4.050 1,60

Standard di P.R.G. non realizzati Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

79.448 29,49 46.220 19,06 8.044 3,17 25.184 7,26 - -

Standard di Progetto rif. a 176 ab Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

5.292,1 30,00 2.646,0 15,00 1.058,4 6,00 793,8 4,5 793,8 4,5 Obbiettivi e Strategie:

ATO-8 Borsea e zona commerciale mq 7.618.753,3

L’ATO 8 comprende la porzione sud del territorio comunale, caratterizzata dalla presenza delle due frazioni diBorsea e Spianata e della zona commerciale che ospita due “parchi commerciali” individuati e approvati ai sensidell’art.18 della L.R.15/04 con delib. di C.C. n°75/2004.All’interno dei parchi coesistono attività di varia tipologia. Lazona dista un paio di chilometri dal centro al quale è collegata tramite servizio di trasporto pubblico.Il PRG prevedeun’ulteriore area artigianale commerciale ancora non realizzata.

Il PAT conferma le previsioni produttive del PRG vigente.; affida al P.I. la definizione degli elementi di pianificazione perl’utilizzo dei crediti edilizi derivanti dalla eventuale dismissione di attività improprie. Demanda al P.I. la predisposizione una normativa adeguata per le grandi strutture di vendita che prenda in considerazione iprincipi di ecosostenibilità relativi a.

1. Riduzione del consumo energetico degli edifici 2. Sostenibilità ambientale:inquinamento acustico, luminoso, atmosferico, traffico,ecc.. 3. Ricerca della qualità architettonica

Conferma le vigenti capacità edificatorie residue del P.R.G. e si introducono incrementi di aree potenzialmente trasformabili acompletamento dei nuclei urbanizzati. Prevede una zona urbano-rurale di mitigazione tra le frazioni di Borsea e di Spianata e la zona produttiva esistente a sud.

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PROVINCIA DI ROVIGO COMUNE DI ROVIGO

PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO

Descrizione:

Aree di Urb. Consolidata e Riqualificazione

Ambiti Edificazione Diffusa

Volume residenziale

e Servizi mc

Abitanti teorici 250,00

Industriale-Artigianale Direzionale

Commerciale

Abitanti esistenti

N° Residenza e servizi

mq

Attività economiche

mq mc/ab

mq mq

4.639 1.794.245 55.842 327.097,5 1.308 251.582 1.006 ab 138.107 -

Standard di P.R.G. realizzati Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

142.642 31,37 89.439 19,90 3.899 0,84 34.894 7,52 14.409 3,11

Standard di P.R.G. non realizzati Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

61.750 13,31 36.979 7,97 10.124 2,18 5.615 1.21 9.033 1,95

Standard di Progetto rif. a 1.006 ab Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

30.189,8 30,00 15.094,9 15,00 6.038,0 6,00 4.258,5 4,5 4.258,5 4,5 Obbiettivi e Strategie:

ATO-9 Zona Ovest mq 27.498.129,6

L’ATO 9 comprende la porzione ovest del territorio comunale, è caratterizzata dalla presenza delle frazioni di Roverdicrè e Grignano Polesine, del centro rurale di Grompo e da una zona produttiva a ridosso del casello autostradale di via Amendola con vocazione industriale.Via Amendola costituisce nell’incrocio con via Merlin l’accesso Ovest della Città provenendo da Badia-Lendinara. A sud della frazione di Grignano si trova un’area di elevato valore storico-culturale denominata “Antichi Beni Originari della Comuna” di Grignano, è inserita nella Carta delle Invarianti e costituisce anche un elemento importante di connessione della rete ecologica .

Il PAT conferma il sistema di tutela degli elementi storico-monumentali secondo le indicazioni e le prescrizioni del vigente P.R.G.; affida alP.I. la definizione degli elementi di pianificazione per l’utilizzo dei crediti edilizi derivanti dalla eventuale dismissione di attività improprie. Affidare al P.I. la definizione degli elementi di pianificazione per le zone di urbanizzazione diffusa. Individua, e valorizza le zone agricole ad elevata utilizzazione indicate nella tav.4 in coerenza con il contenuto dell’art.10 delle NTA delP.T.R.C. Contiene lo sviluppo urbano in forme omogenee evitando la “saldatura” delle frazioni tra loro e con la città capoluogo. Salvaguardia gli spazi aperti degli edifici pubblici in genere e di quelli storici in particolare. Riqualifica gli ambiti residenziali attenendosi ad una serie di prescrizioni adeguatamente esplicitate ed approfondite nelle NTA. Conferma le vigenti capacità edificatorie residue del P.R.G. e introduce incrementi di aree potenzialmente trasformabili a completamento deinuclei urbanizzati. Si evidenzia il nuovo elemento di connessione (ampia fascia ) tra i due corridoi ecologici(Adige e Canalbianco) che corre lungo il latoovest e la previsione di due nuovi centri rurali :Manin e Saline

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PROVINCIA DI ROVIGO

COMUNE DI ROVIGO PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO

Norme tecniche 2009 1

Descrizione:

Aree di Urb. Consolidata e Riqualificazione

Ambiti Edificazione Diffusa

Volume residenziale

e Servizi mc

Abitanti teorici 250,00

Industriale-Artigianale Direzionale

Commerciale

Abitanti esistenti

N° Residenza e servizi

mq

Attività economiche

mq . mc/ab

mq mq

7.906 1.910.284,6 38.860 114.886,9 532.638 2.131 ab - -

Standard di P.R.G. realizzati Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

962.685 77,57 90.132 9,93 15.597 2,48 387.294 6,26 465.662 58,90

Standard di P.R.G. non realizzati Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

156.811 20,06 118.309 15,19 22.288 2,82 13.091 1,66 3.123 0.39

Standard di Progetto rif. a 2.131 ab Verde pubblico Parcheggi Interesse comune Istruzione Totale

mq Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

Totale mq

Unitario mq/ab

63.916,6 30,00 31.958,3 15,00 12.783,3 6,00 9.587,5 4,5 9.587,5 4,5 Obbiettivi e Strategie:

ATO-10 Zona Est mq 45.108.691,1

L’ATO 10 comprende la porzione ovest del territorio comunale, Il suo territorio è caratterizzato dalla presenza delle frazioni di S. Apollinare, Buso, Sarzano, Mardimago e dei centri rurali di S.Sisto, via C. Vaticano II, Canale. Nell’ATO sono ubicate alcune rilevanti attrezzature pubbliche a servizi a livello provinciale(ULSS 18 e Carcere).Via Porta Mare costituisce l’accesso Est della Città provenendo da Adria, la previsione del Passante Nord in corso di realizzazione migliorerà il carico di traffico pesante che potrà evitare l’attraversamento della zona urbana per raggiungere altre località in direzione Padova o Badia.

Il PAT conferma il sistema di tutela degli elementi storico-monumentali secondo le indicazioni e le prescrizioni del vigente P.R.G.; affida al P.I. la definizione degli elementi di pianificazione per l’utilizzo dei crediti edilizi derivanti dalla eventuale dismissione di attività improprie. Affida al P.I. la definizione degli elementi di pianificazione per le zone di urbanizzazione diffusa. Salvaguardia gli spazi aperti degli edifici pubblici in genere e di quelli storici in particolare. Contiene lo sviluppo urbano in forme omogenee evitando la “saldatura” delle frazioni tra loro e con la città capoluogo. Riqualifica gli ambiti residenziali attenendosi ad una serie di prescrizioni adeguatamente esplicitate ed approfondite nelle NTA. Conferma le vigenti capacità edificatorie residue del P.R.G. e introduce incrementi di aree potenzialmente trasformabili a completamento dei nuclei urbanizzati. Si evidenzia il nuovo elemento di connessione tra i due corridoi ecologici (Adige e Canalbianco) che corre lungo il lato est.

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DESCRIZIONE DELLE RISULTANZE DELLE ANALISI E VERIFICHE EFFETTUATE IN MERITO ALLA COMPATIBILITÀ DELLE SCELTE

PROGETTUALI DEL PAT

LA SOSTENIBILITA’ DEL PIANO La VAS ha analizzato e valutato gli effetti ambientali significativi conseguenti alle previsioni ed attuazioni del PAT. L’obiettivo principale che si è posta è di valutare, in particolare, la sostenibilità dell’aumento del carico insediativo. La sostenibilità degli effetti ambientali significativi è stata svolta a partire dalla preventiva analisi delle componenti ambientali maggiormente interessate dalle previsioni ed attuazioni del PAT ed in particolare: − uso del suolo, per quanto concerne le variazioni della superficie

urbanizzata e il limite quantitativo massimo di trasformazione della zona agricola;

− ciclo idrico integrato, per gli aspetti legati al sistema di approvvigionamento idropotabile e al sistema di collettamento e depurazione dei reflui;

− sistema del verde urbano e le sue variazioni; − mobilità urbana, sia in termini trasportistici che ricadute ambientali; − energia: in relazione ai consumi ad uso civile e alle forme di risparmio

energetico nei diversi settori; − rifiuti solidi urbani, in termini di produzione. Lo strumento di analisi e valutazione prescelto porta alla costruzione di un set limitato di indicatori di stato (S) e di pressione (P) per verificare con efficacia ed immediatezza le previsioni ed attuazioni introdotte dal PAT e le sue misure di mitigazione (assunte come risposte – R -). Si ritiene quindi che, ai fini della valutazione ambientale, è importante la scelta oculata di un limitato numero di indicatori aventi una ricaduta strategica nelle trasformazioni, che la ricostruzione di un quadro informativo ridondante (spesso confuso e di difficile gestione). La scelta degli indicatori deve allora ricadere tra quelli che sono in grado di rappresentare singolarmente o in combinazione con altri parametri, gli aspetti più significativi dell'organismo ambientale e, in tal senso, come detto, ai fini di una reale operatività gli indicatori non dovrebbero essere troppo complessi, né troppo costosi da rilevare. Un ulteriore aspetto che deve caratterizzare il modello è la selezione di indicatori che permettano di evidenziare le eventuali interazioni e sinergie tra le diverse componenti. La scelta degli indicatori è elemento fondamentale nella costruzione di una

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metodologia valutativa, ed essa deve tenere conto anche delle indicazioni dell’OCSE, che raccomanda la rispondenza ai seguenti criteri: − utilizzare dati esistenti, cioè recuperabili facilmente e statisticamente

confrontabili; − porre gli indicatori in relazione con l'individuo, come scegliere indicatori

che forniscono qualche tipo di misurazione pro capite. − determinare i collegamenti tra gli indicatori in un sistema integrato,

come capacità di valutazione delle ricadute sinergiche tra indicatori e tra un gruppo di indicatori e il sistema complesso.

La scelta degli indicatori per il PAT di Rovigo è stata effettuata con l’obiettivo inoltre di verificare gli effetti del piano in riferimento ai dieci criteri di sostenibilità promossi nell’ambito del “Manuale per la valutazione ambientale dei piani di sviluppo regionali e dei programmi dei fondi strutturali dell’Unione europea” e ripresi dall’Atto di indirizzo regionale sulla VAS. In questo modo è possibile finalizzare l'analisi ad una valutazione critica delle scelte del piano che si traduca in una sintesi finale su cui operare un bilancio definitivo in materia di sostenibilità ambientale. Pertanto nella selezione del set di indicatori per il PAT di Rovigo si è data importanza alla loro rappresentatività rispetto ai primi otto criteri di sostenibilità, così come riportato nella tabella alla pagina seguente.

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GLI INDICATORI DI SOSTENIBILITA’ PER IL PAT DI ROVIGO

Minimizzare l'utilizzo delle risorse non rinnovabili Consumi energetici civili totali e pro-capite Suolo urbanizzato totale e pro-capite

1

Limite quantitativo massimo di trasformazione della zona agricola Utilizzare le risorse rinnovabili entro i limiti delle possibilità di rigenerazione 2 Consumi idrici civili Utilizzare e gestire in maniera valida sotto il profilo ambientale sostanze e rifiuti anche pericolosi o inquinanti Capacità depurativa delle acque reflue urbane

3

Produzione di rifiuti solidi urbani Preservare e migliorare la situazione della flora e della fauna selvatica, degli habitat e dei paesaggi 4 Aree a verde Mantenere e migliorare il suolo e le risorse idriche

5 Suolo urbanizzato totale e pro-capite Mantenere e migliorare il patrimonio storico e culturale

6 - Mantenere e aumentare la qualità dell'ambiente locale Emissioni acustiche Reti di mobilità sostenibile

7

Congestione Tutelare le condizioni dell'atmosfera

8 Mobilità sostenibile Sviluppare la sensibilità, l'istruzione e la formazione in campo ambientale 9 (non pertinente al processo di pianificazione) Promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni in materia di sviluppo 10 (obiettivo assolto nella procedura e processualità del PAT)

Nel rimandare alla valutazione estesa riportata nella VAS si ricordano qui alcuni degli elementi di valutazione che si ritengono tra i più significativi:

Consumi idrici civili Si osserva che il fabbisogno aggiuntivo per 8.200 abitanti può essere soddisfatto anche dalla sola riduzione delle perdite alle soglie fisiologiche; ciò significa che, da un punto di vista quantitativo, il carico urbanistico è sostanzialmente sopportabile senza ulteriori interventi infrastrutturali per l’approvvigionamento idropotabile. Consumo procapite, consumo totale, perdite di rete, dovranno perciò essere attentamente monitorati.

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Capacità depurativa delle acque reflue urbane Come si può notare nei dati riportati nella VAS per il 2004 il Comune di Rovigo riesce a garantire un abbattimento del carico civile superiore alla media regionale e a quella italiana. Non si rilevano quindi criticità per quanto riguarda le previsioni di piano.

Gli indicatori del verde urbano Il PAT assume come obiettivo strategico la qualità del territorio urbano ed extraurbano, facendo perno su una decisa manovra sul sistema del verde, oltre che sui percorsi ciclopedonali, sulla presenza di servizi, sull’utilizzo di materiali adatti al contesto, sul riordino urbano. Il verde urbano rappresenta quindi una componente essenziale del piano.

Mobilità urbana Dopo l’analisi dello stato attuale della congestione la VAS esamina gli scenari di progetto, ognuno dei quali è caratterizzato da un proprio assetto degli interventi. Gli scenari di progetto dello studio contengono tutte le proposte progettuali derivanti dal PRG e dal PGTU, aggiornato nel Dicembre del 2005, l’incremento della domanda di mobilità ed inoltre sono state indicate le proposte aggiuntive volte migliorare la tenuta di ogni scenario di progetto. In questa fase finale dello studio sono state formulate proposte aggiuntive indicate con le lettere da A ad H e precisamente: − proposta A: eliminazione della manovra di svolta a sinistra da Via della

Pace a Via Fabbron; − proposta B: eliminazione della svolta a sinistra da C.so del Popolo a Via

Grimani; − proposta C: razionalizzazione delle corsie di scambio nella grande

rotatoria di Ponte Marabin; − proposta D: adeguamento del ciclo semaforico dell’intersezione Via della

Pace a Via Gramsci; − proposta E, F: aumento di capacità di Via Fuà Fusinato – Via Silvestri in

direzione centro; − proposta G: aumento della capacità di Via Forlanini; − proposta H: si tratta di un collegamento diretto che va da S. Pio X a Via

Forlanini. Inoltre sono presenti gli interventi: − Passante Nord,il collegamento tra la SS 443 e la SS 16 − Collegamento Via Forlanini – Via del Lavoro − Viabilità Piruea n° 9

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− Tangenziale Ovest Appare evidente che le variabili di progetto sono relative sia alla domanda di trasporto sia all’offerta di trasporto. In altre parole, gli scenari di progetto sono il risultato di una combinazione di variabili che coinvolge la matrice O/D funzione dei diversi ATO attivi e la rete stradale completata degli interventi considerati per quello scenario. Questi due elementi che determinano l’assetto di ogni singolo scenario sono stati combinati secondo due principi fondamentali: − determinare la “tenuta” di ogni scenario; − dimensionare gli interventi proposti per ogni scenario in ragione delle

ATO attive. Nell’analisi degli scenari di progetto è stata messa in evidenza la variazione del livello di generazione e di attrazione delle zone interessate dai nuovi insediamenti. Sono stati in particolare analizzati i seguenti indici di prestazione della mobilità: − livello della congestione o V/C (volume / capacità): mette a confronto il

flusso di traffico su di un arco stradale con il suo valore massimo nell’arco di un ora; il riferimento, che poi è quello tipico di tutti gli studi di traffico, è l’ora di punta (hdp) che nel Comune di Rovigo è quella delle 7.30-8.30;

− tempo perso per congestione (min*veic): differenza su ciascun arco del tempo di viaggio a carico e quello in condizione di assenza di traffico;

− veic*Km: il prodotto per ciascun arco del flusso per la lunghezza dell’arco;

− lunghezza degli archi stradali sui quali la congestione è superiore o uguale alla capacità (metri congestionati > 0.99);

− velocità media spostamento: calcolato nell’area del Comune di Rovigo; − tempo medio spostamento: calcolato nell’area del Comune di Rovigo; − accessibilità: media pesata sui flussi della velocità a carico O/D. La tabella che segue fornisce il quadro dei sette scenari di mobilità analizzati per la verifica di sostenibilità delle previsioni del PAT, che sono dettagliatamente descritti nella relazione allegata alla VAS.

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Scenari di mobilità analizzati

Analizzando la tabella si può vedere che gli interventi del PGTU e del PAT sono costanti di progetto mentre al variare dell’assetto degli ATO considerati sono indicati gli interventi integrativi minimi necessari a definire uno scenario che risulti accettabile. Dopo aver rappresentato lo scenario attuale della mobilità su mezzo privato nella città di Rovigo, si è provveduto a verificare che la viabilità di progetto fosse comunque giustificabile anche in assenza di incremento di domanda. È il caso dello scenario 2 nel quale sono stati considerati tutti gli interventi di progetto lasciando invariata la matrice degli spostamenti stato di fatto. Si è potuto verificare la corretta progettazione considerando che le infrastrutture di progetto sono utilizzate e “lavorano” con un accettabile livello di servizio (A-B). In altre parole, il volume di traffico presente sulla viabilità di progetto permette la risoluzione delle principali criticità presenti nello stato attuale della rete stradale. Nello scenario 3 invece sono presenti tutti gli interventi di progetto del PRG del PGTU e anche le integrazioni dovute alle criticità emerse con l’aumento della domanda di mobilità conseguente la presenza di tutte le ATO. Con questo scenario è possibile avere una visione completa degli effetti che si avranno con la realizzazione di tutti gli interventi e ciò rappresenta quindi un valido strumento di pianificazione. Infatti, solo realizzando l’assetto completo presente nello scenario di verifica complessiva della viabilità di progetto si può fare fronte all’incremento di mobilità previsto tra 15 anni con la presenza di tutti i nuovi insediamenti abitativi. L’analisi degli indici di prestazione di questo scenario mette in evidenza che, nonostante la crescita di domanda di circa il 30 %, si riduce la

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congestione massima del 32 % circa, ed il tempo medio dello spostamento del 7,1%. A completamento degli scenari di progetto, si è voluto anche supportare la programmazione degli insediamenti abitativi e contemporaneamente definire un assetto degli interventi di viabilità necessari per ogni scenario. A questo proposito sono stati suddivise le ATO per aree geografiche aggregando quindi le ATO che occupano prevalentemente una determinata zona del territorio di Rovigo.

Gli indici di prestazione della mobilità analizzati nei diversi sette scenari di

riferimento (Fonte: Verifica della viabilità di progetto del PRG, Studio Ing. De

Beaumont, 2006)

Ricadute ambientali della mobilità La mobilità urbana rappresenta oggi il maggior fattore di pressione sulla qualità dell’aria, sul clima acustico, sull’energia e sulla qualità dell’ambiente urbano in generale. Il PAT affronta in maniera organica il tema della mobilità sostenibile, infatti esso contempla e programma interventi strutturali, tra i quali: − lo snellimento del traffico, attraverso la realizzazione di una adeguata

viabilità; come elementi strutturanti della mobilità urbana e intercomunale si ricordano il passante nord, la tangenziale ovest e la necessità di potenziamento dell’attraversamento dell’Adige a Boara;

− la promozione di una mobilità sostenibile con il rilancio ed il potenziamento del trasporto pubblico, il miglioramento degli accessi al

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centro urbano, la promozione dei percorsi pedonali e dei percorsi sicuri casa – scuola, la realizzazione di piste ciclabili ben interconnesse che garantiscano la continuità cicopedonale per l’accesso alle diverse parti del territorio;

− la riduzione della pressione veicolare su Corso del Popolo.

Gli indicatori dei rifiuti solidi urbani Nel grafico seguente vengono riportate le proiezioni di produzione di rifiuti differenziati ed indifferenziati. L’aumento della produzione di rifiuti totali può essere compensato dall’aumento della quantità di rifiuti da destinare alla raccolta differenziata, mediante politiche che incentivino questo tipo di processo di separazione del rifiuto.

Proiezioni produzione Rifiuti Solidi Urbani

05000

1000015000200002500030000350004000045000

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

tonn

/ann

o

previsione PAT per RSU totalitendenziale per RSU totaliprevisione PAT per indifferenziati con una corretta gestioneproiezione PAT per differenziati con una corretta gestione

Produzione previsionale totale di rifiuti solidi urbani; scenario due: produzione pro-

capite media annuale costante.

Gli obiettivi che il PAT deve recepire, oltre al potenziamento della raccolta differenziata sono, indubbiamente, quelli di: − riduzione della produzione dei rifiuti tramite campagne informative,

formative ed educative, e tramite la riduzione di rifiuti negli uffici e la

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disincentivazione delle stoviglie monouso nelle mense o manifestazioni varie;

− diminuzione della pericolosità dei rifiuti creando nuovi circuiti di raccolta, e potenziando quelli esistenti, omogeneizzando le metodiche di raccolta e sensibilizzando il singolo e la comunità organizzata;

− recupero di energia dei rifiuti, nelle discariche; − aumento delle aliquote dei rifiuti recuperati; − autonomia e ottimizzazione tecnico - amministrativa della gestione dei

rifiuti urbani da realizzarsi tramite una riduzione progressiva del ricorso alla discarica come sistema di smaltimento prevalente;

− costituzione dell’Osservatorio provinciale rifiuti che organizzerà la raccolta e l’elaborazione dei dati successiva all’individuazione di un’unità statistica omogenea nei vari Comuni.