Piano Ass.le Cateterismo Cardiaco

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CATETERISMO CARDIACO

CATETERISMO CARDIACO

DefInizione ed obiettivi

E una procedura diagnostica che consente di valutare le strutture e le funzioni del cuore, delle valvole cardiache e la visualizzazione delle arterie coronarie. Permette inoltre di ottenere le pressione nelle camere cardiache e nei grossi vasi (aorta ed arterie polmonari), determinare la concentrazione e la saturazione dossigeno nelle camere cardiache e determinare la gittata cardiaca. Consente quindi di individuare il tipo, la sede, la morfologia ed il grado di severit delle lesioni cardiache o coronariche.

DATADIAGNOSI INFERMIERISTICAOBIETTIVOINTERVENTI

PRE-

PRO

CEDU

RA

POST

PRO

CEDU

RA

Ansia correlata allesecuzione della procedura e allesito dellesame

Deficit di conoscenze relative allesecuzione della procedura e

riduzione della mobilit correlata a prescrizione di riposo a letto e a restrizione dei movimenti dell arto interessato;

* Rischio di squilibrio idrico correlato a:

- ritenzione urinaria da globo vescicole;

- diaforesi

- uso di alte dosi di diu-retici;

- emesi importante da mdc.

* Rischio di nausea e/o vomito correlato ad uso del mezzo di contrasto o crisi vasovagale

Rischio di crisi vaso vagale secondaria a:

1. uso del mezzo di contrasto e/o vaso-dilatatori,

2. rimozione degli introduttori;

3. ritenzione urinaria acuta;

4. sanguinamento este-rno o sotto-cutaneo;

5. Ipoglicemia.

* Rischi di oligoanuria correlato ad I.R.A. da effetto tossico del mezzo di contrasto.

Rischio di sanguinamen-to correlato alla riapertura dellaccesso vascolare dovuto a cause accidentali( movimenti bruschi, vomito, tosse violenta) o a trat-tamento anticoagulante.

Rischio di alterazione dellintegrit circolatoria nella zona di introduzione del catetere correlato al rischio di complicanze procedurali:

Aneurisma o pseudo-.aneurisma

Trombosi arteriosa;

Embolia polmonare.

Rischio di gestione inefficace del regime terapeutico, correlato a insufficiente cono-scienza delle cure del sito di inserzione, del-le attivit alla dimissi-one, della dieta, dei farmaci dei segni e sintomi di complicanze, degli esercizi fisici e del follow-up.

Il paziente: comprender e metter in atto quanto spiegato;

si presenter con livelli di ansia tollerabili;

sapr affrontare argomentazioni sul proprio stato di salute.

Il pz comprender le motivazioni della restrizione e manterr la posizione richiesta

Avr un bilancio idrico non superiore a pi di un litro

Il pz. Non presenter nausea;

Il pz non presenter vomito.

Il pz non presenter una riduzione della pressione arteriosa superiore al 10-15%.

Il pz non riferir sudorazione algida, bradicardia, dolore toracico, nausea e lipotimia .

Il pz assumer ed eliminer liquidi in maniera bilanciata;

Il pz. Manterr parametri vitali stabili ed emodinamici nella norma.

Il pz. Metter in pratica tutti gli accorgimenti che lo tutelano da possibili complicanze;

Collaborer ad indivi-duare segni e sintomi di sanguinamento, .

IL pz contribuir a rilevare eventuali mani-festazioni di complica-zioni tromboemboli-che.

Il pz manterr la cute integra e rosea.

Il pz sar in grado di spiegare gli accorgi-menti a cui dovr attenersi motivandone la necessit;

Spiegher lazione , il dosaggio, gli effetti dei farmaci prescritti;

Spiegher in che modo la dieta incide sui fattori di rischio cardiocirco-latori;

Si mostrer convinto a cambiare stile di vita se necessario;

Sa riconoscere segni e sintomi da riferire tempestivamente;

Parteciper ai program-mi di follow-up

Stabilire un rapporto di fiducia con il paziente;

Analizzare il momento migliore e il grado dio comprensione del paziente per fornire le spiegazioni

Fornire informazioni esaurienti riguardo la routine ospedaliera le procedure pre e post procedura, le possibili complicanze e le restrizioni delle attivit nel periodo successivo alla procedura.

Rassicurare il pz e i suoi familiari;

Informarsi con il paziente e i familiari se ha messo in atto in passato un proprio metodo per ridurre lansia.

Facilitare la presenza, prima della procedura, di un famigliare se fosse di conforto;

In caso di necessit consultare un medico per eventuali prescrizioni farmacologiche.

Spiegare al paziente di mantenere un completo riposo a letto con larto interessato dalla procedura in estensione;

Per leliminazione assistere il pz con padella o pappagallo

Aiutare il pz a mangiare imboccandolo se necessario

vietare qualunque movimento che possa generare un ( aumento della pressione nel sito di inserzione del catetere;

Si spiegher al paziente di non sollevare la testa dal cuscino per non ( la pressione intraaddominale;

Favorire la presenza di un familiare se gradita.

Mantenere linfusione di liquidi a velocit costante conteggiandoli nelle entrate;

Controllare e conteggiare la diuresi;

Monitorare il bilancio idrico secondo protocollo;

Valutare linsorgenza di globo vescicale dopo 3-4 ore dalla procedura;

Adottare accorgimenti che favoriscano lo svuotamento della vescica;

Ricorrere a cateterismo vescicale se necessario;

Valutare laumento dei lq di infusione in caso di emesi abbondante o diaforesi eccessiva;

Mantenere il pz digiuno per unora dopo la procedura;

Il pz verr invitato a bere a piccoli sorsi ed infine a mangiare;

In caso di vomito sollevare la testata del letto per un massimo di 30, ruotare la testa su di un lato per facilitare il vomito, prolungare il digiuno fino a scomparsa dei sintomi:

Esercitare una pressione sul punto di inserzione del catetere arterioso onde evitare la frantumazione del coagulo;

Invitare il pz a respirare lentamente e a rilassarsi, somministrare eventuale antiemetitico se prescritto;

Monitorare la PA come da protocollo;

Ristabilire il bilancio idrico con la somministrazioni di lq ev fino al ripristino dei valori normali;

Se il pz ha una storia di insufficienza congestizia , consultare il medico prima di insistere con la fluido terapia;

Sospendere leventuale uso di vaso-dilatatori( nitrati transdermici ed in vena);

Sollevare la pediera del letto;

Se lipotensione accompagnata da altri segni(bradicardia, dolore toracico) consultare il medico;

Se persistono pallore, nausea, bradicardia(polso inferiore ai 50 battiti/m) preparare per la somministrazione di atropina ev.

Nei pz diabetici eseguire controlli programmati dei destrostick; in caso di ipoglicemia infondere sol glucosate e.v. o zuccheri ad assorbimento rapido per os;

In caso di dolore documentare ed informare il medico su: descrizione del dolore toracico, durata e fattori che ne influiscono;

Eseguire E.C.G. a 12 derivazioni ;

Individuare nel pre-procedura i pz con storia di insufficienza renale;

Eseguire un prelievo di controllo per i valori di creatinina e/o elettroliti;

Eventualmente spm provvedere alla somministrazione continua di SF 0,9% alla velocit di 100 ml/h continuare nel post-procedura fino al successivo controllo ematico;

Somministrare integratori elettrolitici per bocca o endovena spm;

Monitorare il sito di inserzione del catetere ogni ora nelle prime 4 ore, poi ogni 4 ore;

Valutare che non compaiano lividi che tendono ad estendersi, epistassi o sanguinamenti anomali;

Evitare traumi che possano provocare eventuali sanguinamenti;

Se la medicazione sporca, circoscrivere la zona per valutare la velocit e lentit della soffusione emorragica;

In caso di sanguinamento nel punto di inserzione, eseguire compressione sullarteria con entrambe le mani a piatto a monte del foro, oppure con una mano a monte e laltra sul foro cutaneo;

In caso di terapia anticoagulante valutare linsorgenza di emorragie spontanee;

Se si rilevano sanguinamenti sospendere eventuale terapia e.v. con anticoagulanti e avvisare il medico

Consigliare al pz di comprimere con la mano il sito per starnutire, ridere o cambiare posizione;

Mantenere una compressione meccanica del sito per almeno 7 ore dopo la procedura per mezzo di un sacchetto di sabbia da 1 kg;

Rilevare segni eventuali quali: diminuzione della diuresi, tachicardia, ipotensione;

Monitorare i valori ematici della coagulazione, spm, in caso di trattamento anticoagulante;

Rilevare segni quali: sensazioni di svenimento, di stordimento, di eccessiva debolezza.

Osservare il punto di entrata del catetere o laspetto dellarto in questione;

Valutare eventuali emorragie, tumefazioni, dolorabilit ;

Confrontare i polsi arteriosi nella sede di entrata e nella regione distale, con i polsi dellarto opposto e con quelli prima dellesame;

Valutare prurito o torpore ai piedi nonch temperatura e colore;

Avvertire il medico se il pz ha le dita fredde, la cute pallida, torpore, prurito o dolore al piede, se i polsi pedidei sono assenti o il pz non pu muovere le dita;

Rilevare la presenza di un soffio o di una massa pulsante in espansione allaltezza dellinguine;

Si forniscono al pz delle istruzioni per la gestione a domicilio:

per le prime 48 ore post-procedura si consiglier al pz. di evitare di sollevare, tirare o spingere oggetti pesanti, di salire le scale, evitare di tenere la coscia flessa sullanca per periodi prolungati. Nella posizione seduta dovr mantenere larto inferiore esteso.

si consiglier di detergere il sito di inserzione con acqua e sapone lasciandolo poi scoperto perch il punto ormai completamente chiuso.

si inviter il paziente a riferire la comparsa di : - TC > di 37.5 potrebbe essere indice di una possibile infezione; - gonfiore, arrossamento, dolore acuto, intorpidimento o sensazione di freddo dellarto interessato.

Riferir eventuale comparsa di tachicardia o bradicardia, dispnea ed affanno, nausea o vomito dopo sforzo, pallore e senso di svenimento, disturbi dellequilibrio o della deambulazione, affaticamento prolungato dopo sforzo;

Si educher il pz a mettere in atto alcune norme igenico-dietetiche quali: controllo del peso, del consumo di alcool, del consumo di colesterolo negli alimenti e quello del sale; inoltre ridurre o meglio abolire il fumo;

Invitare il pz ad incrementare lattivit fisica fino a raggiungere una tolleranza allo sforzo compatibile con il proprio stile di vita;

Fornire al pz dei numeri telefonici di riferimento cui rivolgersi per ogni evenienza