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2 areti SpA - Piani per lo sviluppo delle reti elettriche di distribuzione
Giugno 2018
Sommario
1. Introduzione ............................................................................................................ 3
2. Struttura della rete di distribuzione di areti.............................................................. 4
3. Scenari evolutivi del sistema elettrico ...................................................................... 5
4. Ambiti di intervento ................................................................................................. 8
5. Principali interventi .................................................................................................. 9
5.1 Interventi sulla Rete AT .................................................................................. 10
5.2 Interventi sulle reti MT-BT e cabine secondarie .............................................. 14
6. Innovazione tecnologica ........................................................................................ 17
7. Piano Resilienza ..................................................................................................... 19
8. Conclusioni ............................................................................................................ 20
9. Allegati .................................................................................................................. 21
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Giugno 2018
1. Introduzione
areti S.p.A. (di seguito anche: areti o la società) è la società che, nell’ambito del Gruppo
Acea, gestisce le attività di distribuzione e misura dell’energia elettrica nei comuni di Roma e
Formello (RM), in forza di specifica concessione ministeriale rilasciata ai sensi del decreto
legislativo n. 79/99.
Il Piano per lo sviluppo delle infrastrutture di areti è redatto in attuazione delle seguenti norme:
• articolo 18, comma 3, del decreto legislativo 28/2011, laddove è previsto che “le imprese
distributrici di energia elettrica, fatti salvi gli atti di assenso dell’amministrazione
concedente, rendono pubblico con periodicità annuale il Piano di Sviluppo della propria
rete, secondo modalità individuate dall’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema
idrico (oggi Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente - ARERA). Il Piano di
Sviluppo della rete di distribuzione, predisposto in coordinamento con Terna Spa e in
coerenza con i contenuti del Piano di Sviluppo della rete di trasmissione nazionale, indica i
principali interventi e la previsione dei relativi tempi di realizzazione, anche al fine di
favorire lo sviluppo coordinato della rete e degli impianti di produzione”;
• articolo 14, comma 2, dell’allegato A alla delibera 296/2015/R/com e ss.mm.ii., Testo
Integrato di Unbundling Funzionale (TIUF) dell’Autorità per l’energia elettrica il gas e il
sistema idrico (oggi ARERA), che prevede che il Gestore Indipendente sia delegato a
predisporre il Piano di Sviluppo annuale e pluriennale delle infrastrutture dell’attività che
amministra. Il Piano “individua gli interventi previsti per lo sviluppo delle infrastrutture
dell’attività oggetto di separazione funzionale e ne riporta i costi previsti per ciascuno
degli anni del piano (…)”. In concomitanza con la trasmissione del Piano agli organi
societari competenti per l’approvazione, Il Gestore Indipendente ha l’obbligo di inoltrare
il Piano all’Autorità, segnalando eventuali differenze qualora il documento approvato
differisca da quello proposto. Tuttavia, con comunicazione del 14 dicembre 2016,
l’ARERA ha sospeso tale obbligo, in vista della realizzazione di un nuovo sistema on line di
raccolta delle informazioni di separazione funzionale previste dalla delibera
296/2015/R/com. Permane l'obbligo di redazione del documento;
• articolo 4, comma 6, dell’allegato A alla delibera ARG/elt 99/08 e ss.mm.ii., Testo
Integrato delle Connessioni Attive (TICA) dell’ARERA, laddove si prevede che “le imprese
distributrici con almeno 100.000 clienti, entro il 30 giugno di ogni anno, pubblicano e
trasmettono all’Autorità e al Ministero dello Sviluppo Economico i propri piani per lo
sviluppo delle reti, anche tenendo conto dello sviluppo atteso della produzione di energia
elettrica. In particolare, devono essere resi pubblici e trasmessi i piani di realizzazione o
potenziamento di linee in alta tensione o cabine primarie di trasformazione AT/MT, oltre
che i piani di intervento più significativi relativi alle linee in media tensione, ivi inclusa
l’elettrificazione di nuove aree”;
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• Allegato A alla delibera 646/2015/R/eel (TIQE) di AREA, che a seguito dell’aggiornamento
avvenuto con la delibera 31/2018/R/eel, prevede:
o all’art. 77.1 che “ Le imprese distributrici predispongono un Piano, con orizzonte
almeno triennale, finalizzato all’incremento della resilienza del sistema di
distribuzione dell’energia elettrica (Piano Resilienza)”;
o all’art. 78.3 che “Il Piano resilienza deve essere costituito da un’apposita sezione
dedicata del Piano di sviluppo della rete di distribuzione”;
o all’art. 78.5 che “ Le principali imprese distributrici pubblicano sul proprio sito
internet la sezione del piano dedicata alla resilienza, corredata dai relativi
elenchi, entro il 30 giugno di ciascun anno (con avanzamento al 31 dicembre
dell’anno precedente l’orizzonte del piano).
Il Piano di Sviluppo di areti descrive gli interventi di maggiore rilievo per le attività di
sviluppo dell’infrastruttura elettrica previsti nel triennio 2018-2020, nonché quelli realizzati nel
2017.
Tali interventi interessato tutti i comparti della distribuzione, vale a dire: linee di
distribuzione ad alta tensione e cabine primarie, reti a media e bassa tensione, cabine secondarie,
sistemi di telecontrollo e automazione, sistema di telegestione mediante contatori digitali, beni
strumentali.
2. Struttura della rete di distribuzione di areti
Attualmente la società distribuisce l’energia elettrica a oltre 1,6 milioni di clienti finali, su
un territorio di circa 1.310 km2. L’energia immessa in rete nel 2017 ammonta a 10.836 GWh,
avendo registrato 2.139 MW di picco di potenza annuale distribuita.
La distribuzione di energia elettrica sul territorio del Comune di Roma richiede l’uso di una
consistente rete primaria (AT e AAT), a motivo della notevole estensione territoriale e delle
elevate potenze in gioco. areti dispone di una rete primaria costituita da linee e cabine a tensione
150 kV (tensione unificata e prevalente) e 60 kV (impianti in via di superamento), oltre a 5 cabine
connesse alla RTN a tensione 220 kV. È funzionale alla distribuzione anche una cospicua porzione
di RTN a tensione 150 kV e 220 kV.
Le linee AT di areti hanno comunque una consistenza complessiva rilevante, pari a 553,7
km (linee a 150 kV e 60 kV), di cui 310,4 km in conduttori aerei e 243,3 km in cavi sotterranei. La
rete AT citata alimenta 71 cabine primarie, nelle quali avviene la trasformazione AT/MT ed hanno
origine le linee di media tensione per una estensione complessiva di circa 10.550 km, costituite
per il 96% da linee in cavi interrati. Tale rete alimenta circa 13.200 cabine secondarie di
trasformazione MT/BT e/o di connessione di utenti MT, dalle quali ha origine la rete di
distribuzione di bassa tensione con una estensione complessiva di circa 19.800 km, costituita per
il 92% da linee in cavi interrati. Nella seguente tabella si riportano in dettaglio le consistenze
fisiche delle reti al 31/12/2017.
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3. Scenari evolutivi del sistema elettrico
Previsione della domanda di energia elettrica
Per l’anno 2017 l’energia elettrica complessivamente immessa nella rete di areti (dalla rete
di trasmissione nazionale, da impianti di generazione connessi direttamente alla rete di areti e
dalla rete di e-distribuzione interconnessa) ha registrato, il valore di 10,836 TWh (10,801 TWh nel
2016).
Sul piano nazionale, le stime della domanda di energia elettrica futura sono effettuate dal
gestore della rete di trasmissione, mettendo in correlazione fra loro i dati storici di carico, gli
indicatori economici e l’indice di intensità elettrica (rapporto tra energia consumata e PIL).
Di seguito si riportano:
− la richiesta di energia elettrica in Italia dal 1980 al 2016 (fonte dati Terna);
− l’andamento dal 1986 al 2016 della domanda elettrica e del prodotto interno lordo, a
moneta costante, espressi su una scala comune, nella quale sono posti pari a 100 i valori
rispettivamente raggiunti nel 1980 (fonte dati Terna);
− le previsioni della domanda di energia elettrica, pubblicate da Terna S.p.A. secondo due
scenari elaborati nell’ambito delle organizzazioni europee ENTSO-E (European Network of
Transmission System Operators for Electricity) e ENTSO-G (European Network of
Transmission System Operators for Gas);
− le previsioni della domanda di energia elettrica secondo i due scenari per area geografica;
− le stime, elaborate da areti, dell’incremento medio annuo dell’energia immessa nella rete
di areti.
Tipo di impianto u.m. Consistenza al
31/12/2017
Linee AT km 553,73
aereo km 310,40
cavo interrato km 243,33
Cabine Primarie / Ricevitrici num 71
Linee MT km 10.556
aereo (conduttori nudi) km 419
cavo (aereo o interrato) km 10.137
Linee BT km 19.788
aereo (conduttori nudi) km 1.641
cavo (precordato o interrato) km 18.147
Cabine MT/BT (compresi Centri Satellite) num 13.159
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RICHIESTA DI ENERGIA ELETTRICA IN ITALIA DAL 1960
PIL E DOMANDA ELETTRICA IN ITALIA DAL 1986
DOMANDA ELETTRICA IN ENERGIA (TREND STORICO E PREVISIONE)
Nell’ipotesi di “Scenario base” si ipotizza un tasso medio annuo di crescita della domanda
di +0,4% con una stima al 2026 di 325 TWh.
Nello “Scenario di sviluppo”, invece, si stima una crescita della domanda ad un tasso medio
annuo del +0,9%, corrispondente a 341 TWh al 2026.
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PREVISIONE DELLA DOMANDA NELLE AREE GEOGRAFICHE (SCENARIO BASE) - Fonte dati Terna
PREVISIONE DELLA DOMANDA NELLE AREE GEOGRAFICHE (SCENARIO SVILUPPO) - Fonte dati Terna
Stima dell’incremento medio annuo dell’energia immessa nella rete di areti
Nell’ipotesi di “Scenario base” si ipotizza un tasso medio annuo di crescita della domanda
di +0,3% (previsione relativa all’area geografica centrale) con una stima al 2022 di 10,998 TWh.
La stima è effettuata sulla base dei valori relativi agli anni 2016 e 2017 tenuto conto
dell’impatto di contenimento del fabbisogno energetico derivante dalla diffusione lampade a led
e tecnologia a basso consumo.
10,801 10,836 10,870 10,903 10,937 10,972 10,998
10,4
10,6
10,8
11
11,2
11,4
2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022
Stima dell'energia immessa in rete
Ener
gia
TWh
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Potenza distribuita e impianti di produzione connessi (2016-2017)
La potenza massima richiesta sulla rete di areti è stata pari a 2.139 MW ed è stata
registrata alle ore 15.00 del 3 agosto 2017. Tale valore è stato superiore di circa 14 MW (+0,67%)
rispetto al corrispondente dato dell’anno 2016, attestato su 2.125 MW e rilevato l’11 luglio 2016,
alle ore 15.00.
L’anno 2017 è stato caratterizzato da un tasso crescente di attivazione degli impianti di
produzione pari al 9% (il medesimo incremento è stato registrato l’anno precedente);
complessivamente il numero degli impianti rilevanti e non rilevanti attivi al 31/12/2017 è
risultato pari a 11.592 in rapporto a 10.622 alla fine del 2016. In particolare, la potenza nominale
installata per i soli impianti non rilevanti risulta pari a 189,1 MW, come dettagliato nella seguente
tabella; la stessa è aumentata del 5% rispetto allo scorso anno (180,1 MW nel 2016).
Impianti rilevanti e non rilevanti attivi al 31/12/2017
Nel grafico seguente si riporta l’andamento storico delle attivazioni degli impianti di
produzione.
4. Ambiti di intervento
I principali investimenti effettuati da areti riguardano l’ampliamento e il mantenimento
delle reti ai diversi livelli di tensione, essenzialmente per le seguenti ragioni:
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Impianti attivi 62 84 184 544 1059 2043 3971 5775 7616 8789 9694 1062211592
Attivazioni 25 22 100 360 515 984 1928 1807 1839 1173 905 928 970
0
500
1000
1500
2000
2500
0
2000
4000
6000
8000
10000
12000
14000
N°
imp
ian
ti d
i pro
du
zio
ne
Attivazioni Impianti di produzione
Fonte N° Impianti [n°] Potenza [kW]
Eolico 4 14
Fotovoltaico 11.520 142.444
Idroelettrico 2 890
Termoelettrico 66 140.055
Totale 11.592 283.403
di cui non rilevanti 11.590 189.083
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a) esigenza di ampliare le reti al fine di poter connettere i nuovi clienti che ne fanno richiesta e
adeguare le reti stesse all’aumento delle correnti di esercizio in conseguenza della fornitura
alle nuove utenze e dell’aumento di prelievo da parte di quelle già connesse;
b) migliorare la continuità del servizio, nei termini prescritti dall’Autorità, il che si traduce, tra
l’altro, nella necessità di rinnovare (o comunque adeguare) quegli elementi di impianto che
presentano tasso di guasto superiore al valore ritenuto nella norma; più in generale,
migliorare la qualità tecnica della fornitura (stabilità della tensione, regolarità della forma
d’onda, ecc.).
c) necessità di mantenere le reti in stato di buon funzionamento e sicurezza, da cui l’esigenza di
rinnovare (sostituire) l’apparecchiatura e gli impianti che vanno esaurendo la vita utile di
esercizio, oppure che, per vetustà od obsolescenza, si dimostrano inadeguati ad essere
mantenuti in esercizio;
d) eseguire gli adeguamenti e nuove implementazioni come prescritto dalle normative di
settore;
e) eseguire gli interventi per l’incremento della Resilienza delle reti elettriche.
f) eseguire gli interventi di innovazione tecnologica diretti a migliorare l’efficienza e la qualità
del servizio, in accordo alle prescrizioni e orientamenti dell’Autorità e nell’ottica
dell’evoluzione Smart Grid/Smart City della rete di distribuzione elettrica.
Lo strumento operativo generale per governare lo sviluppo integrato ed organico delle reti
elettriche è costituito dai piani regolatori delle reti AT, MT e BT, di cui areti si è dotata.
Tali piani delineano lo scenario di riferimento delle reti (reti obiettivo) e costituiscono il
progetto generale per indirizzare i singoli lavori di ampliamento e rifacimento della rete.
I principali aspetti tecnici considerati negli sviluppi di rete riguardano pertanto:
− la capacità di trasporto dell’energia adeguata alla richiesta dei clienti, anche in relazione agli
scenari futuri;
− l’architettura delle infrastrutture elettriche, tale da garantire il ripristino del servizio, in
condizioni “n-1”, attraverso la riserva di rete;
− il rischio connesso alle interruzioni del servizio, nell’ottica di minimizzare sia la probabilità di
accadimento di eventi di guasto sia l’entità dell’impatto sugli utenti;
− il mantenimento della qualità della tensione;
− la riduzione delle perdite fisiche di energia.
5. Principali interventi
Di seguito sono fornite alcune notizie di dettaglio sui principali investimenti previsti da areti
nel periodo 2018-2020. Tali investimenti, riguardano tutti i comparti della distribuzione e
consistono nella realizzazione di opere di attuazione dei citati piani regolatori AT, MT e BT; quindi,
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essi includono cospicui lavori di sviluppo e razionalizzazione delle reti mirati al miglioramento del
servizio.
Per l’anno 2018 sono stati previsti investimenti di importo complessivo pari a circa 205 M€;
importi analoghi sono stati previsti per ciascuno degli anni 2019 e 2020, principalmente per ciò
che concerne gli investimenti per il miglioramento della qualità del servizio, anche in ottica di
innovazione tecnologica, ed il piano di installazione massiva dei contatori elettronici di seconda
generazione.
5.1 Interventi sulla Rete AT
Il Piano comprende gli interventi ampliamento, principalmente connessi agli sviluppi
urbanistici della città, e gli interventi di sviluppo coerentemente a quanto previsto nel Piano
Regolatore AT e nel Protocollo d’Intesa, avente come obiettivo il riassetto delle linee elettriche di
distribuzione AT e delle linee di trasmissione sul territorio di Roma Capitale, sottoscritto dalla
preesistente Acea Distribuzione, Terna Rete Elettrica Nazionale e il Comune di Roma ed
aggiornato nel marzo 2010.
Il Protocollo d’intesa sopra citato prevede una serie di progetti di sviluppo e
razionalizzazione di elettrodotti che insistono nei quadranti Nord e Sud del territorio di Roma
Capitale, descritti nel seguito.
Le principali attività di sviluppo e riassetto della rete AT sono rappresentate nei seguenti
schemi
Interventi AT nel Quadrante Nord
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Interventi AT nel Quadrante Sud
LINEE AT
Costruzione Linea a 150 kV “Roma Nord – San Basilio” (Quadrante Nord)
La nuova linea consentirà di migliorare la sicurezza elettrica delle CP S. Basilio, Tor Cervara,
Tor Tre Teste e Lunghezza. La realizzazione della nuova linea, composta da un tratto in linea
aerea di 10 km ed un tratto in cavo di 3.3 km, oltre a consentire la demolizione di circa 16 km di
linea aerea AT, attualmente transitante nella Riserva Naturale della Marcigliana, Parco di Veio ed
altre aree sottoposte a tutela, ed ulteriori 4 km circa del tratto di linea aerea a 150 kV S. Basilio –
Smistamento Est, compreso tra la centrale del latte ed il Centro residenziale Parco Azzurro.
L’intervento descritto completerà il quadro degli interventi previsti nel quadrante Nord dal citato
Protocollo d’intesa, relativo al riassetto delle reti elettriche di AT.
Costruzione Linea a 150 kV “Roma Sud – Castel Romano” (Quadrante Sud)
La realizzazione della linea riveste carattere di estrema importanza e urgenza, in quanto
necessaria a garantire l’alimentazione delle zone del quadrante sud-ovest della città, con elevati
standard di qualità ed affidabilità del servizio. La realizzazione della nuova linea, composta da un
tratto in linea aerea (5,7 km) ed un tratto in cavo (2 km), tra la S.E. Roma Sud (Terna) e la C.P.
Castel Romano, consentirà di completare l’anello a 150 kV nel quadrante Sud del Protocollo
d’intesa, consentendo il completamento delle demolizioni delle originarie linee a 60 kV, con
notevoli benefici di natura ambientale, essendo prevista la dismissione di circa 34 km. L’iter
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autorizzativo non è ancora concluso, si prevede che l’ultimazione dei lavori possa avvenire entro
il 2019.
Nel seguente prospetto si riporta lo stato dell’iter autorizzativo degli interventi di areti e le
previsioni temporali di attuazione. Il volume complessivo degli investimenti, stimato per gli
interventi, è di circa 6.4 M€.
Interventi di sostituzione cavi AT isolati in olio fluido
Areti SpA ha elaborato uno specifico piano di interventi finalizzati all’ammodernamento e
potenziamento di alcuni elettrodotti realizzati in cavi interrati con isolamento in olio fluido (di
seguito OF), che necessitano di sostituzione a causa delle caratteristiche tecniche ormai vetuste.
Le linee AT interessate dal piano, nell’arco temporale in esame, e la relativa estensione
sono:
nel “Quadrante Nord”
− Linea Belsito – Tor di Quinto (3.6 km);
− Linea Monte Mario - Belsito (3.6 km);
− Linea Roma Ovest - Monte Mario (11,5 km);
nel “Quadrante Sud”
− Linea Capannelle - Cinecittà/O ( 1,35 km).
Nel seguente prospetto si riporta lo stato dell’iter autorizzativo degli interventi e le
previsioni temporali di attuazione. Il volume complessivo degli investimenti, stimato per gli
interventi, è di circa 17.5 M€.
CABINE PRIMARIE
Il Piano include una serie di interventi ampliamento e potenziamento di cabine già in esercizio, nonché di costruzione di nuove cabine primarie. Di seguito si forniscono alcuni dettagli dei principali interventi.
DESCRITTE
NEL
PIANO
INTERVENTI PREVISTI NEL PROTOCOLLO D’INTESAITER DI
AUTORIZZAZIONE
PERIODO DI
REALIZZAZIONE
x Linea a 150 kV Roma Nord – San Basi lio - Tratto in linea aerea CONCLUSO 2018
x Linea a 150 kV Roma Nord – San Basi lio - Tratto in cavo IN CORSO 2018-2019
x Linea a 150 kV “Roma Sud – Castel Romano” - Tratto in linea aerea IN CORSO 2018-2019
x Linea a 150 kV “Roma Sud – Castel Romano” - Tratto in cavo IN CORSO 2018-2019
DESCRITTE
NEL
PIANO
INTERVENTI DI SOSTITUZIONE CAVI AT AD OLIO FLUIDOITER DI
AUTORIZZAZIONE
PERIODO DI
REALIZZAZIONE
x Linea a 150 kV Belsito – Tor di Quinto CONCLUSO 2017-2018
x Linea 150 kV Monte Mario - Belsito CONCLUSO 2018-2019
x Linea 150 kV Capannelle-Cinecittà/O IN CORSO 2019
x Linea 150 kV Roma Ovest - Monte Mario IN CORSO 2020-2022
13 areti SpA - Piani per lo sviluppo delle reti elettriche di distribuzione
Giugno 2018
CP Grottarossa (Quadrante Nord)
La CP Grottarossa è stata utilizzata fino al 2012 come Cabina Primaria di trasformazione
60/8,4 kV e declassata temporaneamente a cabina di trasformazione MT/MT 20/8,4 kV dopo il
2012. L’intervento riguarda la ristrutturazione a 150 kV della stessa CP e la realizzazione di due
nuovi raccordi in cavi interrati (4,2 km) a 150 kV, per l’inserimento in anello tra le CP Flaminia/O e
M.Mario/O. Tale ristrutturazione consentirà un notevole sviluppo dell’assetto della rete a media
tensione della zona, nonché un notevole miglioramento del servizio elettrico. E’ in corso di
completamento la redazione dei documenti necessari per avviare l’iter autorizzativo; si prevede
l’esecuzione delle attività nel periodo 2019-2020.
CP Giustiniana (Quadrante Nord)
Realizzazione di una nuova cabina primaria a 150 kV da realizzarsi all’interno della Stazione
Elettrica Flaminia/O, necessaria per il miglioramento della struttura della rete AT/MT. E’ stato
avviato lo studio di fattibilità per la redazione dei documenti necessari ad avviare l’iter
autorizzativo. L’esecuzione delle attività è previsto nel periodo 2019-2020.
CP Valleranello (Quadrante Sud)
Ampliamento della esistente cabina primaria a 150 kV, con inserimento in entra/esci sulla
linea aerea a 150 kV di Terna denominata Vitinia-Roma Sud, per soddisfare le esigenze di carico
della rete MT in vista degli sviluppi urbanistici previsti nella zona. E’ stato avviato lo studio di
fattibilità per la redazione dei documenti necessari ad avviare l’iter autorizzativo. L’esecuzione
delle attività è previsto nel periodo 2019-2020.
E’ inoltre prevista la realizzazione di nuove cabine primarie subordinate anche
all’evoluzione autorizzativa ed attuativa dei progetti urbanistici di terzi, nel territorio di Roma
Capitale.
Nel seguente prospetto si riporta lo stato dell’iter autorizzativo degli interventi di areti e le
previsioni temporali di attuazione. Il volume complessivo degli investimenti, stimato per gli
interventi, è di circa 24 M€.
INTERVENTI SULLE CABINE PRIMARIE AT/MTITER DI
AUTORIZZAZIONE
PERIODO DI
REALIZZAZIONE
CP Grottarossa DA AVVIARE 2019-2020
CP Giustiniana DA AVVIARE 2019-2020
CP Valleranello DA AVVIARE 2019-2020
CP ASR DA AVVIARE 2020-2021
CP Pescaccio CONCLUSO 2020-2021
CP Parco de Medici IN CORSO 2020-2021
CP Castel di Leva DA AVVIARE TBD
14 areti SpA - Piani per lo sviluppo delle reti elettriche di distribuzione
Giugno 2018
Oltre agli interventi sopra elencati si riportano nel prospetto seguente altri interventi di
diversa natura e tipologia compresi quelli di manutenzione ordinaria e straordinaria.
5.2 Interventi sulle reti MT-BT e cabine secondarie
Rete MT
Oltre agli indispensabili lavori per la connessione di nuovi clienti e a quelli determinati da
richieste di aumento della potenza contrattuale, si procederà nell’opera di rinnovamento delle
reti e adeguamento al carico. Saranno inoltre elettrificate le aree di nuova urbanizzazione, in
accordo con i progetti urbanistici comunali, dei quali si fornisce nell’allegato 1 l’elenco dei
principali interventi urbanistici in itinere.
Tra il 2018 ed il 2020 saranno portati avanti gli interventi di attuazione del Piano
Regolatore Elettrico di Media Tensione, prevedendo di realizzare complessivamente, tra
ampliamento e rinnovamento della rete in esercizio, circa 640 km di nuova rete in cavi interrati.
Nel seguente prospetto si rappresentano gli interventi più significativi tra cui sono di
particolare rilievo quelli definiti “Piano d’area”, che impattano porzioni estese del territorio,
richiedendone di conseguenza la realizzazione in più anni, e prevedono principalmente il
riclassamento della rete MT al livello di tensione 20 kV.
DESCRITTI
NEL
PIANO
ULTERIORI INTERVENTI SULLE CABINE PRIMARIE AT/MT
ESEGUITI E PREVISTI
PERIODO DI
REALIZZAZIONE
Riclassamenti a 20 kV QMT 2017
Integrazione sistemi Petersen 2017
Attivazione TR AT/MT 2017
Sostituzione sistemi di protezione AT/MT 2017
Attivazione sistemi antincendio in CP 2017
Manutenzione straordinaria interruttori AT-MT 2017
Manutenzione straordinaria commutatori TR AT/MT 2017
CP Torrevecchia - Ricostruzione QMT 2017-2018
CP Cinecittà/O - Ricostruzione QMT 2017-2019
CP Prenestina - Ampliamento e Ricostruzione sezione AT 2017-2019
CP Belsito - Ricostruzione QAT 2017-2019
CP Ottavia - Ricostruzione sezione AT 2018-2019
CP Ostiense - Ricostruzione QAT 2018-2020
15 areti SpA - Piani per lo sviluppo delle reti elettriche di distribuzione
Giugno 2018
Rete BT
Il Piano include una molteplicità di interventi, distribuiti sul territorio e di varia dimensione,
necessari per la realizzazione di nuova rete occorrente alla connessione di nuove utenze e per il
rinnovamento, potenziamento e adeguamento della rete già in esercizio.
Nel presente Piano si prevede di realizzare complessivamente, tra ampliamento e
rinnovamento della rete in esercizio, circa 1.050 km di nuova rete in cavi interrati.
Si evidenzia che gli interventi di rinnovamento della rete BT sono realizzati in ottica
organica e sinergica con gli interventi previsti sulla rete di Media Tensione; tale impostazione
consente di ottimizzare la spesa in termini di opere di scavo e di ripristino del manto stradale.
L’azione consiste in un insieme organico di interventi su porzioni di rete significative sul
territorio e individuate coerentemente agli indicatori di priorità di intervento definiti nel PRBT,
ovvero sulle parti di impianto che mostrano maggiore criticità per quanto riguarda la saturazione
della capacità di trasporto o che presentano criticità sotto il profilo dell’affidabilità.
Cabine secondarie
Saranno costruite nuove cabine di trasformazione e fornitura MT secondo le esigenze
tecniche determinate dalla domanda dei clienti. In particolare, nuove cabine sono previste in vari
piani di zona e lottizzazioni in convenzione i cui lavori potranno essere avviati (eventualmente
anche completati) nel periodo qui considerato.
CODICE PROGETTO PRINCIPALI INTERVENTI DI AMPLIAMENTO E RIFACIMENTO RETE MT
P.02-03.RS.16 Posa rete MT 20 kV per riassetto rete MT esistente zona Vermicino-Morena
P.05.RN.16 Riassetto rete MT 20 kV sottesa al centro stellite Settebagni
P.10.RS.16 Riclassamento a 20 kV della rete MT esistente in zona Giardinetti
P.11.RS.16 Riclassamento a 20 kV della rete MT esistente in zona Torre Gaia
P.16-17.RN.16 Piano d'area zona Prati
P.23-24.RN.16 Piano d'area zona Trullo Corviale
P.28-29-30-31.RS.16 Piano d'area zona Centocelle
P.35-36.RN.16 Piano d'area zona Torrevecchia-Ottavia-Trionfale
P.39.RS.17 Potenziamento linea MT "Varapodio" dalla CP Capannelle
P.40.RS.17 Potenziamento della rete MT in zona Santa Palomba
P.41.RN.17 Piano d'area zona Marconi-Magliana
P.42.RN.17 Nuove linee MT 20 kV tra le cabine primarie Ottavia e Primavalle
P.43.RN.17 Riclassamento a 20 kV della rete MT zona Quartaccio-Torresina
P.44.RN.18 Riassetto rete MT 20 kV zona San Basilio
P.45.RN.18 Piano d'area zona Casalotti
P.47.RN.18 Piano d'area zona Trastevere
P.48.RN.18 Attivazione dorsale di rete MT "Sampiero-Possagno"
P.49.RN.18 Nuove linee MT 20 kV centro stellite Grottarossa e riassetto rete limitrofa
P.51.RS.18 Riassetto linee 8,4 kV tra le cabine primarie San Paolo e Ostiense
P.52.RN.18 Riclassamento a 20 kV area Stadio Olimpico
P.54.RS.18 Ribaltamento cabine secondarie sulla dorsale di rete MT "Sannio-Corfinio"
P.55.RN.18 Posa rete MT 20 kV per adeguamento al carico delle linee MT "Casolari" e "Nuova Formello"
16 areti SpA - Piani per lo sviluppo delle reti elettriche di distribuzione
Giugno 2018
La ricostruzione delle cabine è prevalentemente orientata a consentire il loro trasferimento
dalla rete 8,4 kV a rete a 20 kV, nonché allo sviluppo ed ammodernamento della rete BT, in linea
con le previsioni del piano regolatore della rete MT e del piano regolatore della rete BT ed in
relazione alle esigenze di adeguamento al carico.
Una ulteriore e significativa esigenza di adeguamento è correlata all’implementazione dei
sistemi di telecontrollo e automazione della rete MT.
Si procederà nell’opera di graduale rinnovamento per obsolescenza delle apparecchiature
nelle cabine esistenti.
Si rappresenta inoltre che il comparto delle cabine secondarie sarà oggetto di specifici
interventi per l’incremento della resilienza della rete di distribuzione di cui al “Piano Resilienza”
descritto nel seguito.
Telecontrollo ed automazione delle reti
Il piano di telecontrollo e automazione della rete di distribuzione prevede interventi in
cabina primaria, in cabina secondaria e sulla rete di bassa tensione.
Per quanto riguarda le cabine primarie il Piano prevede il completamento, dell’installazione
dell’apparto di telecontrollo TPT 2000 a seguito del Piano di installazione delle bobine di Petersen
e al completamento della sostituzione di apparati della precedente generazione.
Verrà inoltre potenziata e sviluppata la rete primaria di telecomunicazioni a servizio del
telecontrollo di cabina primaria estendendo la componente in fibra ottica, come descritto nel
seguito.
Per quanto riguarda le cabine secondarie il piano prevede di proseguire con l’estensione
del telecontrollo ed automazione della rete MT, per la selezione automatica del ramo guasto,
interessando circa 1200 cabine secondarie, equipaggiate con apparecchi di linea motorizzati
manovrabili dal posto centrale.
Un ulteriore ambito funzionale al miglioramento della continuità del servizio, con
particolare riguardo alla durata delle interruzioni di clienti BT è rappresentato dallo sviluppo del
telecontrollo della rete di BT ed in particolare degli interruttori di linea BT.
Nei seguenti prospetti sono rappresentati i volumi fisici ed economici complessivi degli
interventi sulle reti MT-BT e cabine secondarie.
TIPOLOGIA INTERVENTO U.M.
INTERVENTI
REALIZZATI
2017
INTERVENTI
PREVISTI
2018-2020
Ampliamento e Rinnovamento Rete MT km 163 640
Ampliamento e Rinnovamento Rete BT km 256 1.050
Ampliamento e Rinnovamento Cabine MT/BT n° 1.043 2.910
Telecontrollo e Automazione Cabine MT/BT n° 457 1.210
17 areti SpA - Piani per lo sviluppo delle reti elettriche di distribuzione
Giugno 2018
TIPOLOGIA INTERVENTO U.M.
INTERVENTI
REALIZZATI
2017
INTERVENTI
PREVISTI
2018-2020
Ampliamento e Rinnovamento Rete MT k€ 18.082 87.214
Ampliamento e Rinnovamento Rete BT k€ 33.494 113.759
Ampliamento e Rinnovamento Cabine MT/BT k€ 11.287 28.589
Telecontrollo e Automazione Cabine MT/BT k€ 1.474 3.900
6. Innovazione tecnologica
Il presente Piano contempla una serie di progetti ed interventi di innovazione tecnologica.
Di seguito si forniscono alcuni dettagli dei principali progetti.
Progetto “Nuovo Piano Contatori Digitali”
Al fine di avviare le attività di analisi e progetto volte ad individuare la migliore tecnologia
da impiegare in vista della fine del ciclo di vita dei contatori digitali attuali (2019-2020), areti ha
proseguito gli approfondimenti tecnici legati allo sviluppo ed al consolidamento dei nuovi
standard in corso di normalizzazione a livello europeo, anche tenendo conto della delibera
87/2016/R/eel dell’8 marzo 2016 dell’AEEGSI (ora ARERA), relativa alle «Specifiche funzionali
abilitanti i misuratori intelligenti di seconda generazione (2G)».
Nel corso del 2018 si prevede il consolidamento della tecnologia da adottare per i contatori,
per quanto riguarda sia il protocollo di comunicazione in onda convogliata tra contatore e
concentratore sia il protocollo di comunicazione per il canale di comunicazione di back up.
E’ inoltre prevista la definizione dell’architettura informatica a supporto della gestione di
tali apparati, ovviamente armonizzando la soluzione all’interno dell’intera mappa applicativa areti.
Nel corso del periodo 2018/2020 verrà pertanto sviluppato il sistema che, tra il 2019 e il
2020, verrà sottoposto alle prime prove operative insieme con la posa dei primi contatori 2G.
L’avvio del piano di posa massiva è subordinato all’approvazione del Piano Massivo di
Sostituzione all’Autorità (ARERA), da presentare secondo le scadenze normative.
Progetto Cabina Primaria 2.0
Il Progetto Cabina Primaria 2.0 (CP 2.0) da svilupparsi nel periodo 2018/2019 con
implementazione in campo immediatamente successiva, prevede la definizione di una nuova
Architettura del Sistema di Protezione Comando, Controllo della Cabina Primaria (CP), che
preveda all’interno della cabina primaria un apparato che abbia la funzione di gestione integrata
della rete MT sottesa.
Tra le innovazioni previste ci sono:
− connettività in fibra all’interno della cabina primaria e verso le cabine secondarie sottese;
− automazione CP;
− utilizzo del protocollo standard IEC 61850;
− evoluzione del regolatore di tensione del trasformatore AT/MT;
18 areti SpA - Piani per lo sviluppo delle reti elettriche di distribuzione
Giugno 2018
− sensoristica per la rilevazione ambientale e tecnica dei componenti principali d’impianto;
− predisposizione all’accesso da remoto per finalità manutentive e di analisi dati.
Progetto Cabina Secondaria 2.0
Il Progetto Cabina Secondaria 2.0 è previsto svilupparsi nel corso del 2018 per la parte
progettuale e prototipizzazione, e la successiva industrializzazione di prodotto e di architettura
nel corso del periodo successivo.
Il progetto oltre a quanto già previsto per il telecontrollo e l’automazione dei componenti
MT della cabina secondaria prevede l’obiettivo di definire un apparato di cabina secondaria che
realizza la gestione integrata di tutta la rete BT sottesa. In una prima fase di realizzazione saranno
previste i seguenti elementi di innovazione:
− estensione delle logiche di automazione MT;
− telecontrollo e misura delle linee elettriche di bassa tensione;
− utilizzo del protocollo standard IEC 61850/Modbus di campo;
− connettività in fibra/ radio in tecnologia 4G;
− monitoraggio ambientale di cabina (temperatura, umidità, allagamento, intrusione,
videocamera).
Rete in fibra ottica
areti sta progettando e realizzando una rete in fibra ottica per la connettività delle cabine
primarie della rete di distribuzione che rappresenta anche il backbone principale di
telecomunicazione alla quale si connette la sottostante rete secondaria sviluppata nell’ambito del
“progetto F.O. secondaria”. Tale backbone garantirà sicurezza e affidabilità nel transito delle
informazioni tra il centro e la periferia utile a garantire la corretta funzionalità dei sistemi di
Operation Technology e dei sistemi di gestione della rete. In parallelo a questa attività,
contestualmente ai Piani Regolatori BT ed MT, areti ha previsto la realizzazione di una rete in
fibra ottica. In particolare tale rete consentirà di raggiungere ogni cabina secondaria per il
telecontrollo delle apparecchiature installate e ove possibile i punti di misura allo scopo di
veicolare presso i sistemi centrali tutte le informazioni acquisite attraverso sensori e apparati di
campo.
Evoluzione sistema SCADA elettrico (STM) e NMS (gestione fibra ottica)
Il progetto prevede la virtualizzazione del server del sistema di telecontrollo (SCADA), lo
sviluppo di nuove funzionalità per applicativi di back-office, di funzionalità abilitanti per la
soluzione cabina secondaria 2.0 e cabina primaria 2.0, nonché lo sviluppo di Sistemi di Network
Management System (SNMS) per la gestione degli apparati periferici e delle reti di
telecomunicazione.
Piattaforma per il dispacciamento
Il progetto prevede lo sviluppo di una piattaforma sperimentale per l’analisi e la
simulazione di possibili scenari legati all’apertura della partecipazione al Mercato dei Servizi di
Dispacciamento (MSD) a tutti i soggetti allacciati alle reti di distribuzione. Tale apertura
19 areti SpA - Piani per lo sviluppo delle reti elettriche di distribuzione
Giugno 2018
comporterà impatti sulle reti di distribuzione elettrica che devono essere oggetto di attenta
valutazione, in quanto comportano schemi operativi delle reti e criteri di esercizio sensibilmente
diversi da quelli finora considerati.
Evoluzione piattaforma Smart Grid Intelligence (SGI – Dati elettrici)
E’ previsto nel piano strategico lo sviluppo della piattaforma SGI in accordo con gli sviluppi
previsti per l’integrazione dei dati e dei sistemi dedicati alla sensoristica in campo e con quelli
relativi alle piattaforme innovative di sistema centrale, con particolare attenzione
all’implementazione di algoritmi specifici per la valutazione del rischio.
Progetto DRONI
Con riferimento al Progetto Droni, nel 2017 è stato sperimentato l’uso del velivolo
teleguidato (sviluppato nel 2016), per le ispezioni sulle linee elettriche aeree, è stato inoltre,
depositato in data 6 giugno 2017 il brevetto relativo al “Sistema audio per ultrasuoni”, utilizzato
per la rilevazione delle scariche parziali sulle linee aeree stesse. Sono in corso ulteriori sviluppi
per la definizione di soluzioni che utilizzino droni inoffensivi per azioni d’ispezione massive
semplificate.
7. Piano Resilienza
In attuazione a quanto previsto dall’art. 77 del TIQE (all. A alla deliberazione
646/2015/R/eel) aggiornato dalla deliberazione 31/2018/R/eel, è stato elaborato il Piano di
Interventi per migliorare la Resilienza della rete di media tensione in ambito metropolitano per
fenomeni di precipitazioni anomali e persistenti, che provocano allagamenti nelle zone a rischio
idrogeologico o esondazioni di fiumi e canali di rete idrica secondari.
I fattori critici di rischio che hanno interessato in modo particolare la rete di areti SpA sono:
1. allagamenti dovuti a piogge particolarmente intense o frane ed alluvioni provocate da
dissesto idrogeologico;
2. ondate di calore e prolungati periodi di siccità.
Nel presente documento sono stati analizzati in modo particolare i provvedimenti per
migliorare la resilienza al fattore di rischio indicato al punto 1 – “allagamenti dovuti a piogge
particolarmente intense”. Areti si riserva di approfondire le analisi per il fattore di rischio al punto
2 “ondate di calore“ a valle della definizione di un metodo condiviso e formalizzato da ARERA, in
base al quale sarà elaborato un aggiornamento al presente piano.
Per l’individuazione degli interventi prioritari da eseguire per aumentare la resilienza del
sistema di distribuzione areti ha applicato il metodo proposto nell’ambito del comitato CEI 8/28
ed acquisito come Allegato 7 alla Determinazione DIEU n. 2/2017.
Tale metodo è stato utilizzato per determinare per ciascuna cabina MT il corrispondente
indice di rischio, attraverso la valutazione della probabilità di occorrenza del fenomeno gravoso,
della vulnerabilità delle cabine secondarie nonché dell’impatto che il disservizio avrebbe sulla
cabina stessa, in termini di numero di utenti disalimentati. Gli interventi sulle cabine secondarie
20 areti SpA - Piani per lo sviluppo delle reti elettriche di distribuzione
Giugno 2018
scelti per incrementare il livello di resilienza in caso di piogge intense si possono suddividere
in due tipologie: la delocalizzazione del manufatto e la sostituzione degli scomparti in media
tensione e in bassa tensione.
Il Piano di Interventi, che riguarda 445 cabine secondarie, prevede una durata
quinquennale, in linea con il Piano Strategico aziendale, con avvio a partire dal 2019. Di
seguito viene riassunta la programmazione annuale degli interventi in relazione alla tipologia
di intervento prevista. Si rappresenta, inoltre, che per gli interventi di delocalizzazione delle
cabine secondarie è previsto l’ottenimento dei titoli autorizzativi nel corso del 2019.
Il Piano, dovrà essere oggetto di consolidamento ed eventuale aggiornamento annuale
in esito ad analisi puntuali, da condurre con sopralluoghi preventivi per ciascuna cabina
secondaria.
Piano preliminare interventi - volumi fisici
Tipologia interventi Totale
Interventi 2019 2020 2021 2022 2023
Delocalizzazione cabina secondaria 105 26 26 27 26
Adeguamento apparecchiature MT-BT 340 68 68 68 68 68
Totale Cabine Secondarie 445 68 94 94 95 94
Il Piano Resilienza, in versione integrale, è riportato nell’allegato 2 al presente
documento.
8. Conclusioni
In sintesi il Piano di Sviluppo di areti, articolato su tutti i segmenti della filiera della
distribuzione dell’energia elettrica (linee AT e cabine primarie, rete MT e BT e cabine secondarie,
telecontrollo, automazione) delinea in forma organica gli interventi finalizzati a traguardare gli
obiettivi di:
− miglioramento della continuità del servizio e la qualità della tensione;
− miglioramento della qualità commerciale;
− riduzione delle perdite di energia e dell’impatto ambientale;
− incrementare i livelli di efficienza e sicurezza;
− incrementare la resilienza del sistema elettrico di distribuzione.
21 areti SpA - Piani per lo sviluppo delle reti elettriche di distribuzione
Giugno 2018
9. Allegati
1) Allegato n. 1 – Elettrificazione nuove urbanizzazioni 2018 – 2020
2) Allegato n. 2 - Piano Resilienza
Allegato 1
B48 - Colle Fiorito 6 2.950 2.940 Piano di Zona
B44 - TORRESINA 2 (secondo stralcio) 2 437 2.618 Piano di Zona
Collina Fleming 1 100 833 Comprensorio
Via di Selva Candida 4 1.000 6.300 Comprensorio
Inviolatella Salaria 3 1.290 2.504 Comprensorio
Monti della Breccia 4 1.818 3.506 Comprensorio
Centro Appio I e Mercato Rionale 3 200 4.500 Comprensorio
Casetta Mistici 9 9.000 6.500 Comprensorio
Tor Bella Monaca int.1 - (Torrenova Città Parco) 12 14.400 6.800 art. 11 DLgs. 493/93
B2B - Case Rosse 3 1.600 938 Comprensorio
M2 - Settecamini 4 900 1.800 Comprensorio
PRUSST - Proposta n°23 2 120 943 art. 11 DLgs. 493/93
B4bis - Castel Verde 11 2.400 6.100 Piano di Zona
Tor Sapienza - Acc. di Progr. Art. 34 DLgs. 2670/2000 2 400 1.722 Comprensorio
Area G nel Comprensorio Direzionale Pietralata 2 1.200 1.200 Comprensorio
Collatina - Compensazione E1 Monti della Caccia 2 400 1.195 Comprensorio
Boccea Print 2 300 1.613 Comprensorio
Stazione Aurelia 7 1.200 4.806 Comprensorio
Laurentina Intervento Privato n.15 Colle della Strega 5 650 1.800 art. 11 DLgs. 493/93
Laurentina Intervento Privato n.2 11 1.900 22.600 art. 11 DLgs. 493/93
Acilia Dragona Intervento privato n. 6.3 1 100 415 art. 11 DLgs. 493/93
B34 - Borghetto dei Pescatori 3 300 920 Piano di Zona
Cecchignola ATO I39 2 780 1.303 Comprensorio
F2 - Casalotti 3 755 2.629 Comprensorio
Riserva Verde B Infernetto (2) 2 250 400 Comprensorio
ATO II7 - Cecchignola Ovest 14 3.500 11.562 Comprensorio
A5 - Spinaceto 2 700 1.010 Comprensorio
Acilia Dragona intervento n. 11 3 1.350 1.016 art. 11 DLgs. 493/93
Acilia Dragona intervento n. 4 2 350 956 art. 11 DLgs. 493/93
Acilia Dragona intervento n. 21 6 800 4.200 art. 11 DLgs. 493/93
Palmarola - Selva Candida - intervento n. 17 7 1.200 2.494 art. 11 DLgs. 493/93
ATO I60 - Grottaperfetta 12 1.800 8.634 Comprensorio
Accordo di Programma La Torretta 4 2.100 1.550 Comprensorio
B54 - Trigoria IV - Via Trandafilo 4 2.000 2.480 Piano di Zona
L1 - Trigoria 3 400 1.982 Comprensorio
37 Unità Immobilari RFI-TAV 1 500 350 Comprensorio
Art. 11 Primavalle - Torrevecchia n. 7 Comparto A 3 420 1.370 art. 11 DLgs. 493/93
Casal Lumbroso 4 853 2.792 Comprensorio
Via delle Vigne 8 1.485 6.328 Comprensorio
Art. 11 Primavalle - San Basilio - intervento n. 16 11 1.738 10.015 art. 11 DLgs. 493/93
Accordo di Programma Vigna Murata 3 1.000 2.000 Comprensorio
E1 - Anagnina 12 3.100 7.800 Comprensorio
Accordo di Programma Parco dell' Aniene 8 3.000 3.000 Comprensorio
Laurentina Intervento Privato n.9 1 100 500 Comprensorio
C26 - Tor Cervara 4 1.120 2.034 Piano di Zona
Tor di Valle - Stadio della Roma 25 10.000 30.600 Comprensorio
ELETTRIFICAZIONE NUOVE URBANIZZAZIONI 2018-2020
DENOMINAZIONE INTERVENTO URBANISTICONumero Cabine
Secondarie
Sviluppo
Rete MT
[mt]
Potenza richiesta
[kW]Tipologia urbanizzazione
Allegato 2
Piano Resilienza
ARETI S.p.A.
TESTO INTEGRATO DELLA REGOLAZIONE OUTPUT-BASED DEI SERVIZI DI DISTRIBUZIONE E MISURA DELL’ENERGIA ELETTRICA
Periodo di regolazione 2016-2023
2
Indice
1. Introduzione ....................................................................................................................... 3
2. Calcolo dell’Indice di Rischio ........................................................................................... 3
3. Interventi sulla rete ............................................................................................................ 7
4. Costi e benefici .................................................................................................................. 9
3
1. Introduzione
Il presente documento descrive le analisi condotte da areti S.p.A. (nel seguito anche: areti o la società) per l’individuazione del Piano di Interventi finalizzati all’incremento della resilienza della rete elettrica di media tensione, in conformità con quanto previsto dall’articolo 77 del Testo Integrato della Qualità Elettrica (Allegato A alla deliberazione 646/2015/R/eel aggiornato dal provvedimento 31/2018/R/eel).
I fattori critici di rischio che hanno interessato la rete di areti sono riconducibili principalmente a::
1. allagamenti dovuti a piogge particolarmente intense o frane ed alluvioni provocate da dissesto idrogeologico;
2. ondate di calore e prolungati periodi di siccità;
In particolare, nel presente documento sono individuati gli interventi mirati a contenere i rischi di disalimentazione a fronte del fattore indicato al punto 1: allagamenti dovuti a piogge particolarmente intense. La società si riserva di approfondire le analisi inerenti il fattore di rischio di cui al punto 2 (“ondate di calore“) a valle della definizione di un metodo condiviso e formalizzato da parte dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, successivamente alla definizione del quale sarà elaborato un aggiornamento al presente piano.
Per l’individuazione degli interventi prioritari da eseguire per aumentare la resilienza del sistema di distribuzione areti ha applicato il metodo proposto nell’ambito del comitato CEI 8/28 ed acquisito come Allegato 7 alla Determinazione DIEU n. 2/2017.
Tale metodo è stato utilizzato per determinare per ciascuna cabina MT il corrispondente indice di rischio, attraverso la valutazione della probabilità di occorrenza del fenomeno gravoso, della vulnerabilità delle cabine secondarie nonché dell’impatto che il disservizio avrebbe sulla cabina stessa, in termini di numero di utenti disalimentati.
Si rappresenta, inoltre, che è stato condiviso con Terna che le stazioni di connessione della rete AT (Roma Nord, Roma Est, Roma Sud e Roma Ovest) che alimentano la rete di distribuzione nel perimetro di competenza di areti non presentano elementi di criticità in termini di resilienza alla minaccia identificata come “allagamenti dovuti a piogge particolarmente intense o frane ed alluvioni provocate da dissesto idrogeologico”.
2. Calcolo dell’indice di Rischio
2.1. Eventi critici e selezione delle cabine secondarie critiche
2.1.1. Correlazione tra mm di pioggia e guasti sulla rete
In base all’analisi dei dati relativi alle precipitazioni verificatesi nel periodo 2008-2017, nonché alle interruzioni registrate nei medesimi dieci annidi osservazione, si determina la soglia della sollecitazione S oltre la quale si riscontra una significativa correlazione tra intensità della pioggia e le interruzioni MT.
4
In particolare si considera come valore di sollecitazione S il valore medio giornaliero di precipitazione (mm di pioggia) nel quale si riscontra un numero medio di interruzioni giornaliere pari al doppio del numero medio di interruzioni giornaliere registrato nei giorni senza pioggia o con
precipitazione media ≤ 3 mm.
La soglia di sollecitazione individuata nel caso di areti, in esito all’analisi dei dati storici relativi al periodo 2008 – 2017, risulta pari a 20 mm medi/giorno di precipitazione.
Nella seguente rappresentazione grafica è indicata la correlazione piovosità/interruzioni riscontrata per 4 classi di aggregazione di precipitazione. Si nota che per valori di precipitazione ≥ 20 mm la correlazione è prossima allo 0,7 che rappresenta un elevato indice di correlazione tra i due fenomeni.
Definita dunque la soglia mm di precipitazione media giornaliera, si calcola la probabilità
di occorrenza del fenomeno su base storica PS nel periodo di 10 anni 2008-2017:
Dove, sono i giorni di pioggia con precipitazione oltre soglia S riscontrati nel periodo di
osservazione e sono gli anni totali del periodo di osservazione.
Con riferimento al territorio servito da areti, sono stati riscontrati, nell’arco di 10 anni, 87 giorni con precipitazione media giornaliera oltre la soglia S; il valore di PS nel periodo di osservazione descritto è pari a 8,7 gg/anno.
2.1.2. Selezione degli elementi di rete critici
Nell’analisi della vulnerabilità si individuano preliminarmente le cabine secondarie nelle quali è stata riscontrata almeno una interruzione MT negli 87 giorni con precipitazione media superiore a
[mm di pioggia/giorno]
5
20 mm nel periodo di osservazione di 10 anni. Qualora una cabina abbia subito più interruzioni nell’arco della stessa giornata, viene conteggiato un solo disservizio.
Da tale insieme si selezionano: 1. le cabine con almeno 6 giorni-interruzione negli 87 giorni di precipitazione sopra soglia
degli ultimi 10 anni; 2. le cabine con almeno 3 giorni-interruzione negli 87 giorni di precipitazione sopra soglia che
ricadono negli ultimi 2 anni; 3. le cabine ubicate nelle zone con criticità idrogeologica e di esondazione fluviale primaria e
secondaria di Roma nelle quali è stato riscontrato almeno un giorno-interruzione negli 87 giorni sopra soglia del periodo di osservazione.
Le cabine secondarie selezionate in base ai criteri suddetti sono in totale 445.
2.2. Calcolo della Vulnerabilità
Nel periodo di osservazione per tutte le cabine vulnerabili identificate con le modalità suddette si determina l’indice di vulnerabilità come il rapporto Vc tra il numero dei disservizi rilevati per la c-esima cabina indicato con e il totale dei giorni con precipitazione media superiore a 20 mm nel
periodo di osservazione, indicato con .
Per la generica cabina secondaria c-esima si determina la probabilità di disservizio della
singola cabina come di seguito riportato:
= PS ∙ = ∙
Dallo sviluppo della formula si evidenzia che la probabilità di disservizio della c-esima cabina è determinata dal rapporto tra il numero dei disservizi rilevati sulla cabina nei giorni con precipitazione media superiore a 20 mm nel periodo di osservazione ed il numero degli anni di osservazione.
2.3. Calcolo dell’Impatto
Per il calcolo dell’impatto si procede all’elaborazione dell’indicatore D1 che tiene conto della durata dell’interruzione, fissata convenzionalmente ad 8 ore. Per ogni cabina MT/BT dell’elenco degli impianti vulnerabili si determina l’indicatore D1 con la formula:
dove T: durata interruzione pari a 8 ore Nc: numero di clienti BT complessivamente sottesi alle cabine comprese nell’intervallo fra
le 2 cabine telecontrollate più prossime alla c-esima cabina vulnerabile Np1: numero di clienti BT domestici dell’ambito di concentrazione considerato NP2: numero di clienti BT non domestici dell’ambito di concentrazione considerato
6
Mediante l’indicatore D1 si determina l’impatto I1 associato ad ogni singola cabina vulnerabile.
L’impatto per la c-esima cabina dell’ambito di concentrazione K-esimo vale:
dove I1: impatto connesso alla disalimentazione degli utenti BT POT1K: energia annua distribuita ai clienti domestici dell’ambito K diviso 8760 ore
POT2K: energia annua distribuita ai clienti non domestici dell’ambito K diviso 8760 ore c1d = 12 €/kWh c2d = 54 €/kWh
All’impatto economico calcolato come precedentemente descritto, si aggiunge anche l’impatto economico associato al valore definito della penale per interruzione di utenti MT, eventualmente alimentati dalle cabine comprese nell’intervallo fra le 2 cabine telecontrollate più prossime alla c-esima cabina vulnerabile considerando l’interruzione come la prima fuori soglia dell’ambito considerato.
Per il k-esimo utente compreso nell’intervallo fra le 2 cabine telecontrollate più prossime alla c-esima cabina vulnerabile vale:
dove PEIi: potenza effettiva interrotta nell’interruzione i in kW misurata nel quarto d’ora
precedente (in mancanza di questa, si assume la potenza interrotta pari al 70% della potenza disponibile del cliente) Vp: coefficiente di costo pari a 2,70 €/kW
In conclusione la penalità totale Pj della c-esima cabina relativa all’intervallo compreso fra le 2 cabine telecontrollate più prossime alla stessa, che alimenta n utenti MT, vale:
L’impatto totale Ic per la c-esima cabina vulnerabile risulta dunque composto dalla somma dei due impatti precedentemente definiti (indicatore di durata ed indicatore per cliente MT); per la c-esima cabina vale:
2.4. Calcolo dell’Indice di rischio
Per la c-esima cabina, tra quelle vulnerabili considerate, si calcola l’indice di rischio Rc quale prodotto della probabilità di disservizio Pev D c per l’impatto I c:
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Il rischio calcolato per ciascuna cabina vulnerabile della rete elettrica considerata rappresenta, in conclusione, la metrica per la valutazione della priorità degli interventi da eseguire per migliorare la resilienza del sistema. Tale indicatore, infatti, permette di quantificare la criticità delle situazioni in essere per facilitare il successivo ordinamento degli interventi da eseguire.
2.5. Calcolo del Beneficio
Per il calcolo del beneficio, connesso ad un intervento di mitigazione del rischio, è necessario determinare, oltre al rischio ante intervento, il rischio residuo post intervento. La differenza fra il rischio ante e post intervento rappresenta il beneficio atteso.
Considerato che l’intervento di mitigazione consente di ridurre la vulnerabilità della cabina secondaria, la variazione del rischio e quindi il beneficio è da ricondursi alla variazione della vulnerabilità.
Poiché il numero medio di interruzioni giornaliere registrato nei giorni con valore medio giornaliero di precipitazione di 20 mm di pioggia è pari al doppio del numero medio di interruzioni giornaliere registrato nei giorni senza pioggia o con precipitazione media ≤ 3 mm, si assume che la vulnerabilità, e quindi il rischio, post intervento siano pari alla metà dei corrispondenti valori ante intervento.
Infine per il calcolo del Beneficio atteso in 25 anni si procede a moltiplicare il beneficio sopra identificato per il periodo di riferimento; pertanto
3. Interventi sulla rete
3.1. Piano preliminare interventi
Le cabine secondarie individuate come critiche, rispetto al fattore di rischio “allagamenti dovuti a piogge particolarmente intense”, sono state determinate applicando la metodologia sopra descritta, e costituiscono il perimetro di analisi iniziale per l’elaborazione del Piano Resilienza.
I criteri adottati per l’elaborazione del piano sono espressi nel seguito:
• sono state considerate due tipologie di intervento, convenzionalmente associate alle cabine secondarie; nello specifico la delocalizzazione è stata associata alle cabine interrate e la sostituzione dei quadri MT e BT alle altre;
• la possibilità di delocalizzazione è definita in esito ad una valutazione di massima per un sottoinsieme delle cabine interrate;
• per le due tipologie di intervento sono stati definiti due costi medi.
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In relazione a quanto sopra il Piano, dovrà essere oggetto di consolidamento ed eventuale aggiornamento annuale in esito ad analisi puntuali, da condurre con sopralluoghi preventivi per ciascuna cabina secondaria.
I sopralluoghi consentiranno di esaminare le caratteristiche del contesto territoriale ed urbano nel quale sono ubicate le cabine secondarie, nonché le caratteristiche degli impianti, al fine di definire la soluzione tecnica ed elaborare il progetto esecutivo, con relativa determinazione puntuale del costo di ciascun intervento.
L’avvio del piano è previsto nel 2019 e con una durata quinquennale, in linea con il Piano Strategico aziendale, come rappresentato nel prospetto seguente.
Tipologia InterventoTotale
Interventi2019 2020 2021 2022 2023
Delocalizzazione cabina secondaria 105 26 26 27 26
Sostituzione apparecchiature MT-BT 340 68 68 68 68 68
Totale cabine secondarie 445 68 94 94 95 94
Piano preliminare interventi - volumi fisici
Gli interventi indicati inizieranno e termineranno nell’anno di riferimento.
3.2. Delocalizzazione della cabina secondaria
Nel caso di manufatti interrati, l’intervento ipotizzato è la delocalizzazione della cabina secondaria.
Posizionate le cabine MT/BT su base planimetrica, si è esaminato il contesto urbanistico e i vincoli associati in relazione alla possibilità di fruire di aree libere per una eventuale riallocazione delle cabine vulnerabili in locali posti fuori terra, intervento questo totalmente risolutivo della criticità; in tale casistica ricadono in totale 105 cabine MT/BT.
Sono state escluse tutte le aree ricadenti nel nucleo della Città Storica, come identificato dal NPRG (Nuovo Piano Regolatore) del Comune di Roma.
Tali interventi vengono pianificati dal secondo anno, prevedendo le tempistiche necessarie per definire una progettazione definitiva del singolo spostamento ed il conseguente iter autorizzativo (previsto ai sensi e per gli effetti della Legge Regionale 10 Maggio 1990, n. 42 e del D.P.R. 327/2001).
L’Ente competente al rilascio della autorizzazione è Città Metropolitana di Roma.
3.3. Sostituzione e riposizionamento delle apparecchiature elettriche
Per le restanti cabine secondarie si ritiene necessaria la sostituzione degli scomparti MT e BT presenti in cabina ed il loro innalzamento rispetto a terra.
Dal punto di vista di possibili allagamenti in cabina, il trasformatore è l’elemento di impianto meno critico in quanto è costituito da una cassa metallica ermetica con le parti attive isolate in aria per la connessione dei cavi ad un’altezza di norma superiore al metro.
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Gli elementi più critici sono, invece, il quadro di bassa tensione ed il quadro di media tensione in quanto costituiti da parti attive isolate in aria ed i terminali di collegamento dei cavi nella parte inferiore dei quadri.
La sostituzione del quadro di bassa tensione prevede l’utilizzo di un quadro posizionato ad un’altezza di protezione in caso di allagamento.
La sostituzione dei quadri di media tensione prevede l’utilizzo di quadri isolati in SF6, di due tipologie che si differenziano per dimensioni e soluzione costruttiva.
La prima tipologia è costituita da un quadro mono blocco isolato in SF6, con configurazione schematica predefinita, estremamente compatto (compatibile con cabine di dimensioni ridotte) la seconda tipologia è costituita da scomparti singoli prefabbricati, isolati in SF6, assemblabili sull’impianto, e per tale motivo risulta estremamente versatile rispetto alla schematica di quadro da realizzare.
L’installazione dei quadri di media tensione è prevista su appositi telai metallici per incrementare la quota di posa rispetto alla pavimentazione del locale cabina.
Il numero di interventi in questa categoria sono, nell’arco del piano quinquennale, 340.
3.4. Altri possibili interventi
In fase di progettazione esecutiva degli interventi, potranno essere presi in considerazione eventuali ulteriori interventi risolutivi, come ad esempio:
• la realizzazione di opere in muratura che tutelino dall’ingresso dell’acqua;
• interventi di adeguamento rete per la rialimentazione dell’utenza sottesa alle cabine critiche o di mitigazione attraverso la riduzione del numero di clienti disalimentati in caso di fuori servizio;
• interventi di mitigazione dell’impatto incrementando il livello di telecontrollo e automazione delle cabine secondarie.
Si rappresenta inoltre che sono attualmente in corso sperimentazioni per la definizione di sensoristica e sistemi dedicati alla prevenzione ed il contrasto al fenomeno di allagamento in cabina secondaria. Per le soluzioni tecniche che emergeranno da tali sperimentazioni si valuterà l’opportunità di inserimento negli aggiornamenti annuali del Piano.
4. Costi e benefici
Di seguito vengono descritte le modalità di calcolo dei costi degli interventi e dei benefici attesi a valle dell’intervento.
4.1. Costi degli interventi
I costi degli interventi sono stati determinati sulla base di costi medi rilevati per le tipologie di intervento considerate. Le componenti di costo sono relative a apparecchiature, materiali, lavori, costi accessori e costi di personale areti. Per l’intervento di delocalizzazione è stato considerato anche un costo medio di riconfigurazione della rete MT e BT.
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Nel computo dei costi da considerare nel periodo di osservazione per il calcolo dei benefici, non sono stati considerati costi di esercizio e manutenzione (manutenzione ricorrente) essendo gli stessi invarianti tra la situazione impiantistica ante e post intervento.
4.2. Benefici attesi
I benefici attesi, declinati da B1 a B5 nella Scheda 7 allegata alla Deliberazione 31/2018/R/EEL, sono calcolati secondo quanto indicato nell’Allegato A della Determinazione DIEU 7 marzo 2017, n. 2/2017.
Il beneficio B1, si ottiene valutando la riduzione delle interruzioni legate ai fenomeni di precipitazione estremamente intensi conseguente all’esecuzione dell’intervento. Il calcolo di tale beneficio, come descritto nel paragrafo 2.5, è determinato come differenza fra il rischio ante e post intervento.
Nell’Allegato A sono indicati gli indici di rischio e costi per tipologia di intervento.
Il beneficio B2, si definisce assumendo che la probabilità di disservizio del componente interessato dall’intervento si riduca del 50%, coerentemente con la riduzione della vulnerabilità, e determinando corrispondentemente costi evitati in termini di riduzione degli interventi in emergenza delle imprese distributrici.
Tali costi consistono in:
• costo medio del personale intervenuto in emergenza;
• costi medio del gruppo elettrogeno;
• costo medio di ripristino componenti guasti.
Anche in questo caso in coerenza con quanto definito nel capitolo dei costi non sono considerati costi di esercizio e manutenzione perché gli stessi sono invarianti.
Relativamente ai benefici B3 e B4 definiti rispettivamente come minori costi per la riduzione di interruzioni ordinarie e minori costi di esercizio delle imprese distributrici in occasione di interruzioni ordinarie, si ritiene opportuno in prima approssimazione non considerarli.
Relativamente al beneficio B5 non sono stati identificati altri minori costi o altri benefici.
Allegati:
Allegato A – Indici di rischio e costi per tipologia di intervento
Allegato A - Indici di rischio e costi per tipologia di intervento
ID Fattore Rischio Area Geografica Descrizione/Tipologia
intervento Clienti domestici
Clienti BT
altri usiClienti MT/Produttori
Indice di Rischio
annuo (IRI)
ante intervento
Indice di Rischio
annuo (IRI)
post intervento
Totale Costi Totale Interventi
1 Allagamento RomaDelocalizzazione
Cabina Secondaria38.857 8.894 38 € 2.424.185 € 1.212.092 € 6.642.708 105
2 Allagamento Roma
Sostituzione
apparecchiature
MT-BT
70.258 18.850 108 € 4.813.694 € 2.406.847 € 6.465.250 340
109.115 27.744 146 € 7.237.879 € 3.618.939 € 13.107.958 445Totale