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    Indice

    Satsang di Paramahamsa Niranjanananda a Aix-les-Bains

    Messaggio di Pace di Swami Shivananda Saraswati

    Il Mantra

    Yoga Sutra di Patanjali

    Terapia Yogica delle Malattie Comuni: Asma

    Ujjayi Pranayama

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    Satsang

    Satsang di Paramahansa Niranjanananda al meeting di Aix-les-Bains

    del 24-27 Aprile 1997.

    Lo yogi vive nel suo mondo oppure vive nel mondo? Potresti dire

    qualcosa su ci?

    Non credo che gli yogi abbiano un mondo proprio. Vivono in questomondo. Ma c una differenza. Vi far lesempio del fiore di loto. Illoto cresce nel fango, nella melma. Il fiore cresce nellacqua e poi

    emerge dallacqua. Parte della bellezza del fiore di loto sta nel fattoche i petali sono totalmente impermeabili allacqua che li circonda. Ilfiore di loto stesso totalmente impermeabile allacqua. Potete ver-sare secchi e secchi dacqua sui petali o sul fiore, e i petali non sibagneranno mai. Questo lesempio che la tradizione ci d su comevivono gli yogi. Dovete capire che gli yogi sono persone che praticanolo yoga e sono figli di persone che vivono nella societ. Gli yogi nonpiovono nel mondo dal cielo. Sono figli dei loro genitori che vivono

    nella societ, che vivono in un ambiente sociale e culturale e che han-no la loro indole da superare. Chi diviene consapevole della necessitdi migliorare, chi segue certe discipline nella vita per fare esperienzadellunit interiore e, nel corso del tempo, la esprime nel mondo ester-no, conosciuto come yogi. Le radici dello yogi sono nel mondo e lacoscienza dello yogi oltre il mondo. Questo il concetto tradizionale.

    Un altro esempio che mi viene in mente che spesso gli yogi sonorappresentati come persone cui piace stare appoggiati sulla testa. Sevedete una figura o un fumetto, spesso troverete limmagine di unoyogi con la barba e i capelli lunghi che sta sulla testa. Ora, natural-mente, stare sulla testa una posizione che, in occidente, d lideadella complessit dello yoga ma, in oriente, simboleggia ancheunaltra cosa. Normalmente, nella vita, abbiamo i piedi per terra e latesta verso le nuvole. Ma, come yogi, dovete avere la testa per terra ecamminare nelle dimensioni pi alte. Cos gli yogi hanno una polari-

    t opposta a quella della maggioranza della gente, e questa polaritopposta rappresenta la loro disciplina e comprensione.

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    Non troverete uno yogi nato perfetto. Gli yogi devono lavorare;chi pratica yoga deve lavorare con la propria mente, con la proprianatura e diventare migliore. Secondo lo yoga, questo lideale per gliyogi. Cos, gli yogi vivono nel mondo, tuttavia sono impermeabili e

    non influenzabili dai piaceri del mondo e, secondo me, questa do-vrebbe essere la caratteristica pi comune di uno yogi.

    Un tale una volta chiese al nostro maestro, Swami Satyananda,come fare a sapere se ci si sta evolvendo spiritualmente. Egli sempli-cemente rispose: Quando ti evolvi spiritualmente, scopri che i tuoidesideri diventano sempre di meno. Nella vita materiale, siamo inuno stato di ipnosi tecnologica e materialistica e, in questo stato diipnosi materiale, i desideri aumentano invece di diminuire. E a manoa mano che i desideri crescono sempre pi, la coscienza diventa pigrossolana e materiale e anela al piacere. Qui comincia la corsa deltopo (ovvero la corsa poco dignitosa verso una posizione di succes-so). Ma quando si inizia a praticare yoga, quando si inizia ad analiz-zare la nostra personalit, quando si iniziano a superare i condizio-namenti che ostacolano la crescita e lapertura della personalit,quando si superano i condizionamenti che limitano la creativit inte-

    riore e lespressione della saggezza, allora molti attaccamenti e desi-deri superflui vengono semplicemente lasciati alle spalle. Questo ilconcetto di rinuncia. Generalmente, quando pensiamo alla rinuncia,crediamo di dover abbandonare molte cose che ci sono care ma, inrealt, la rinuncia non qualche cosa che si abbandona, ma qualcosache si guadagna. Se dobbiamo raggiungere un pianerottolo, mettiamoil piede sul primo gradino della scala, e solo quando il piede benpiazzato sul gradino, laltro piede lascer il suolo e salir sul gradino

    successivo. Quando laltro gradino ben raggiunto, allora il primopiede lascer il suo gradino e raggiunger quello successivo. Cos ilguadagno sempre prima della rinuncia.

    Allo stesso modo, nella vita di chi pratica yoga, se si inizia a pre-occuparsi e a seguire le divagazioni della mente sulle futilit delmondo, lambiente e i mali della societ, ci rappresenta semplice-mente uno stato della confusione mentale. Ma se si rimane fedeli ai

    propri impegni, alle proprie ispirazioni, a se stessi, allora non ci saralcun tipo di divagazione della mente e ansiet, e si sar in grado di

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    passare da uno stadio della vita a un altro senza problemi e sofferen-za. Questa la vera spiritualit, questa la vita che lo yogi cerca dicondurre: una vita basata sui principi della semplicit; una vita basatasui principi dellinnocenza interiore e non della complessit intellet-

    tuale. Una vita basata sulle fondamenta della consapevolezza. Cospossiamo concludere che gli yogi vivono in questo mondo con unatteggiamento diverso e con una diversa prospettiva del mondo.

    Con il maggior sviluppo della ricerca scientifica sugli aspetti dello

    yoga, che si estende dalle ricerche sulle pratiche per la salute alle

    ricerche sulle pratiche di fede, devozione e bhakti, possibile che

    lindagine scientifica danneggi un pi diretto approccio spirituale

    dellesperienza superiore? Ad esempio, se unesperienza viene se-zionata, misurata, ecc. si perde qualcosa?

    Non sono daccordo con questa idea che le scoperte scientifiche dan-neggino o diminuiscano lesperienza umana. Ricordatevi che lascienza ancora allinfanzia. La scienza pu solo osservare e regi-strare i parametri fisici che possono essere misurati con laiuto distrumenti e con ci che in natura fisico. Ma un essere umano non

    solo un essere fisico. Nei discorsi precedenti ho descritto le dimen-sioni dellesperienza umana, in cui il corpo una dimensione, lamente unaltra, lenergia unaltra, la coscienza unaltra e lesperienzadellunit interiore o perfezione unaltra. Quando parliamo di misura-re qualcosa scientificamente, misuriamo solo quel che succede nelladimensione fisica. Fino a un certo punto possiamo misurare quel chesuccede nella dimensione energetica, perch lenergia si manifestafisicamente. Ed assurdo pensare che ogni cosa, che invisibile e

    sottile, possa essere misurata con un processo fisico. Cos non temoche se la scienza misurer le prestazioni dellessere umano, ci dimi-nuir o negher lintera gamma dellesperienza, della percezione, delsuccesso e della realizzazione umana.

    Abbiamo sentito, durante questo convegno, una gran quantit di cose

    relative allo yoga e alla mente. Potresti dire qualcosa sullo yoga e il

    cuore. Swami Vivekananda una volta ha detto, allinizio di questo

    secolo, che nella battaglia tra la testa e il cuore, bisognerebbe segui-

    re il cuore. Potresti dire qualche cosa in merito, per favore?

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    Questa unasserzione molto vera. Se rammentate la discussione cheabbiamo avuto un paio di giorni fa, avevo sostenuto che la coscienzasi manifesta in tre diversi livelli nella vita: il livello istintivo, il livel-lo del cuore e il livello della mente. In qualche modo noi ci teniamoal livello mentale e, anche quando abbiamo unesperienza a livellodel cuore, cerchiamo di comprenderla a livello mentale; ma non sia-mo capaci di farlo nella maniera giusta e non cogliamo lessenziale. divenuta una tendenza umana credere che nella testa ci siano lerisposte a ogni problema e ci, forse, probabilmente un difetto dellanatura umana.

    Se usiamo il modello yogico, allora comprenderemo che lintel-

    letto solo unarea della coscienza che ci permette di comprenderelandamento dei sensi nel mondo degli oggetti. Lintelletto unareache ci permette di capire linterazione tra il corpo e la personalit nelmondo dei nomi, delle forme, delle idee, niente di pi.

    Ed stato il convincimento, non solo di Swami Vivekananda, madi ogni essere illuminato, che il cuore sia la forza sottile. Il cuorecontiene lenergia sottile dove le qualit umane hanno lopportunitdi fiorire. Queste qualit sono una natura umana incondizionata ed

    espansiva.Penso allamore. Cos lamore? Lamore nasce dal cuore o dalla

    testa? Se ci pensate un minuto, se amate qualcuno, potete definirecosa amate di questa persona? La persona X ama la persona Y. Cosche ama? Io amo qualcuno e qualcuno ama me. Cosa amo? Amo ilcorpo? Amo il carattere? Amo lespressione di questa persona? Cosche amo in unaltra persona? Posso tradurre questa esperienza

    damore in unanalisi intellettuale? No. Ma tendiamo a farlo e, dun-que, questamore che viene dal cuore, quando si sposta nella testa, cifa venire il mal di testa. Il nostro amore, quando si sposta dal cuorealla testa, diventa condizionato, diventa associato alle aspettative,diventa associato al desiderio di appagare la volont di possesso ovolont di essere proprietari dellaltro. E lamore diventa attaccamen-to, diventa possessivit, diventa appagamento delle aspettative per-sonali; lamore diventa appagamento sensoriale, sensuale. questa la

    definizione di amore? No. Questo un esempio di come i sentimentidel cuore vengono totalmente cambiati e alterati dalla testa.

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    In questo campo molte cose verranno scoperte nel prossimo mil-lennio. Swami Satyananda ha detto che il prossimo millennio sar ilmillennio di bhakti. Questo millennio stato il millennio di buddhi;buddhi vuol dire intelletto. In questo millennio si cercato di catalo-

    gare e analizzare le cose, gli eventi, le situazioni, le esperienze, leprestazioni con un metodo razionale. E siamo giunti a un blocco;nella nostra vita percepiamo un blocco o un condizionamento.

    Generalmente bhakti viene interpretata come devozione. Bhakti unemozione; anche lavidit unemozione. Quando unemozione diretta verso i figli, prende la forma di affetto; quando unemozione diretta verso qualcuno che si ama, prende la forma di amore; e quan-do unemozione diretta verso un oggetto materiale che si vuolepossedere, prende la forma di avidit. Quando questemozione di-retta verso una persona che si considera amica, questemozione vieneidentificata come amicizia; quando unemozione volta verso qual-cuno che si pensa ci minacci, viene identificata come inimicizia.Quando unemozione diretta verso qualcuno che si vede come riva-le, viene identificata come gelosia. E quando unemozione direttaverso lesperienza di unit interiore, conosciuta come bhakti. Da

    qui lasserzione di Swami Satyananda che il prossimo millennio saril catalizzatore della scoperta della propria bhakti, o emozione che cifa sperimentare lunit personale e cosmica; ci rappresenter il cul-mine della cultura umana. E, dunque, lesperienza del cuore, che conosciuta come sensibilit, o emozione, o sentimento, nella sua veraespressione, senza forme di condizionamento o alterazioni da partedellintelletto, porta al dischiudersi dello spirito interiore.

    Dunque sar un gran passo se gradualmente potremmo fare lo

    sforzo di spostare la consapevolezza dalla testa al cuore. E lo yogamira a questo. Naturalmente, allinizio, lo yoga pone laccento sullaconsapevolezza mentale perch, attualmente, la mente che svolgeun ruolo attivo in ognuno di noi. Noi abbiamo labitudine di analiz-zare e razionalizzare ogni cosa intellettualmente. Per questa ragionelo yoga pone laccento sullosservazione della mente. Guardiamocome funziona, e dopo che avremo osservato e riconosciuto il fun-

    zionamento della mente, quando avremo capito la natura condiziona-ta della mente, allora potremo imparare a rompere questi condizio-

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    Unaltra cosa importante che quando nasce un bambino, lamadre la prima persona che questo bambino vede, ed la madre chepoi gli dice: Guarda, c tuo padre. la madre che deve indicare ilpadre al bambino. La madre non deve identificare se stessa, perch

    c un legame molto intimo tra il bambino e la madre, ma questolegame non esiste tra il padre e il bambino. Padri, per favore, noncrucciatevi.

    Cosa indica ci? Che a livello sottile, pi profondo, c un legametra la coscienza della madre e la coscienza del bambino, ed solorecentemente che i dottori e gli scienziati raccomandano alle donne ingravidanza di condurre uno stile di vita molto equilibrato. Non so inFrancia o in Europa, ma in America e in Australia i dottori si racco-mandano vivamente che, durante la gravidanza, le madri evitino difumare e di bere, evitino lo stress e le tensioni sul lavoro e in famiglia,e ascoltino musica dolce e calmante. Molte di queste idee sono, at-tualmente, promosse da professionisti del settore, perch dicono che icondizionamenti mentali e nervosi della madre influenzano il feto. InIndia abbiamo molte storie di persone che sono nate sagge perch,quando erano nellutero, la madre conduceva uno stile di vita molto

    equilibrato. Vorrei dire che personalmente sono grato a mio padreperch mi ha dato il corpo, ma sono grato e riconoscente a mia madreche mi ha reso quello che sono con ispirazioni e stimoli vigorosi.

    Questo deve essere il ruolo della donna nel futuro. Devono parte-cipare attivamente alla formazione della societ umana e dellindivi-duo. E, se sono consapevoli dei principi dello yoga, e praticano lediscipline yoga, sono in grado di armonizzare i loro processi mentalied emozionali, sviluppare un atteggiamento e una visione della vita

    equilibrati, e a loro andr il merito di mettere al mondo persone illu-minate che guideranno il destino dellumanit.

    Che tipo di atteggiamento bisogna avere per prendere parte alla vita

    in modo gioioso e felice? Nella discussione della tavola rotonda hai

    detto che la pi alta qualit di un individuo la comprensione.

    Questatteggiamento e la tua idea di comprensione sono, per caso,

    collegati?C una preghiera, non so chi labbia scritta o dove, ma questa pre-

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    ghiera credo che sia la risposta adatta alla domanda. Dio, concedimila serenit per accettare le cose che non posso cambiare; il coraggiodi cambiare quello che posso, e la saggezza di conoscere la differen-za. Questa preghiera risponde alla domanda su quale tipo di atteg-

    giamento dobbiamo sviluppare per procedere pi serenamente. Lul-tima frase: La saggezza di conoscere la differenza la cosa impor-tante. Pu diventare il sadhana, la pratica, limpegno e il sankalpa orisoluzione di ogni persona che qui. La saggezza di conoscere; que-sto comprensione.

    Lamore unespressione di comprensione e anche la compassio-ne unespressione di comprensione. Se non c comprensione eabitudine alla modestia, come fluir lamore? Che forma avr lacompassione? La comprensione la saggezza di conoscere la diffe-renza tra le cose che possiamo accettare in modo gioioso e felice e lecose che possiamo cambiare in modo positivo, costruttivo e creativo.Che questo sia il nostro sankalpa o risoluzione.

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    Messaggio di Pace

    Di Swami Shivananda Saraswati.

    Tratto da: News Sheet, n. 9, febbraio 1999, UK & Eire.Saluti al Supremo Signore dellUniverso.

    La Pace che oltre ogni comprensione stata lasse attorno al qualeha ruotato la cultura indiana in tutti i suoi aspetti.

    Pace un attributo divino. una qualit dellAnima.Riempie il cuore puro.Pace, Dio, Atma, Libert, Moksha, sono sinonimi.Realizzate la Pace attraverso la meditazione e la devozione,japa e le preghiere.

    La Pace non accumulo di ricchezze.La Pace non un oggetto esterno.La Pace nella persona che ha rinunciato ai desideri,alla brama degli oggetti del mondo.

    Coltivate la pace nel giardino del vostro cuore rimuovendo le erbaccedellavidit, dellodio, dellingordigia, dellorgoglio e della gelosia.Calmate la mente. Siate saldi. Siate in armonia con la volont divina.

    Vivete secondo la Legge Divina. Siate buoni. Fate del bene agli altri.Rendete gli altri felici.

    Vedete Dio in tutto. Avrete una pace infinita. Sviluppate lamorecosmico, la cordialit e la simpatia.

    La pace individuale spiana la strada alla Pace del Mondo.Il raggiungimento della calma interiore il lavoro pi grande chepotete fare per lumanit.

    Possa il Signore coprirvi delle Sue pi preziose benedizioni.

    Possa Dio riempire i vostri cuori di Grande Pace.Swami Shivananda

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    Il Mantra

    Tratto da: Swami Satyananda Saraswati, Il Mantra, Edizioni

    Satyananda Ashram Italia.

    Il mantra pu essere praticato a voce alta, cos come pu essere prati-cato a fior di labbra, pu essere praticato mentalmente e pu esserepraticato spontaneamente.

    Praticare il mantra spontaneamente vuol dire praticarlo col vostronaturale ritmo del respiro.

    Ci sono cinque modi di praticare il mantra.Il primo il metodo elementare: praticare il mantra a voce alta,

    OmOmOm ...Il secondo a fior di labbra.Il terzo mentalmente: chiudete le labbra e lo praticate nella vo-

    stra mente.Il quarto sistema consiste nel concentratevi sulla punta del naso,

    divenite consapevoli del respiro che entra e che esce; seguite il respi-ro naturale: io sto inspirando, io sto espirando; di questo dovetedivenire consapevoli e poi sincronizzare il vostro mantra conlinspirazione e con lespirazione.

    Il quinto modo scriverlo chiaramente, lentamente, e con caratterimolto piccoli sul diario o sullagenda, ogni giorno.

    I primi tre tipi di ripetizione con il mantra dovrebbero essere pra-ticati con il mala. Il mala va tenuto in mano e ogni grano un man-

    tra. Quando ripetete un mantra spostate un grano.Dunque i primi tre tipi di ripetizione del mantra dovrebbero essere

    praticati col mala perch la mente molto astuta; se non usate il ma-la, succede che la mente scivola, vi sedete per il mantra, ma pocodopo vi porta via in qualche posto, vi rapisce. E soltanto dopomezzora o unora realizzate che siete stati rapiti.

    Cos il mala vi sveglia ogni volta che arrivate allultimo punto e si

    verifica un ritorno della consapevolezza.

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    Yoga Sutra di Patanjali

    Tratto da: Swami Satyananda Saraswati, Quattro Capitoli Sulla Li-

    bert - Commentario sugli Yoga Sutra di Patanjali, Edizioni Satya-nanda Ashram Italia.

    Tecniche yoga associate

    La via dello Yoga formulata da Patanjali non si limita agli otto stadi. un sistema integrato che include molte altre tecniche yogiche. Pa-tanjali ne enumera tutta una gamma che aiuta ad armonizzare la men-

    te e la vita. Tuttavia le sue spiegazioni e la sua descrizione delle tec-niche sono, il meno che si possa dire, molto brevi e concise. mol-to facile non cogliere il significato delle affermazioni di Patanjalisenza la guida esperta di un guru. Swamiji, con la sua conoscenzaintima e la sua esperienza personale dello yoga, sottolinea chiara-mente le implicazioni pi nascoste che soggiacciono a molti versettidi difficile comprensione. Per esempio i versetti I:32-39 descrivonole basi della maggior parte delle tecniche meditative, incluso yoga

    nidra, antar mouna, khechari mudra, ecc.. Il mantra o japa yoga nettamente suggerito ai versetti I:27-29. Il commento mette in luce espiega chiaramente il suo senso nascosto.

    Gli elementi della personalit umana si possono all'incirca suddi-videre in quattro categorie fondamentali: gli aspetti emozionali, atti-vi, intuitivi, volitivi. Patanjali ha compreso chiaramente il fatto checiascuno manifesta delle diversit nel temperamento e nelle tenden-ze, secondo la predominanza di una o pi di queste categorie. Eglisapeva molto bene che il cammino dello yoga doveva accordarsi allecaratteristiche specifiche di ciascun individuo. Di conseguenza sug-gerisce:

    Bhakti Yogaper quelli che hanno una tendenza emozionale e devo-zionale (versetti I:23; II:1; II:23; II:45 ecc.).

    Jnana Yogaper quelli che sono di natura intuitiva. Egli raccomanda

    che si rifletta e si indaghi sul senso profondo dei versetti sull'Aum(I:27-29) e spiega esaurientemente anche la filosofia del Samkhya (II:

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    20,21 ecc.) come mezzo per ottenere un alto grado di realizzazione.Afferma inoltre che tutte le conoscenze mentali hanno i loro limiti.

    Raja Yoga o Patanjali Yogaper quelli che hanno una forte volont.Questo infatti il tema di questi sutra.

    Karma Yogaper quelli che hanno una natura attiva; anche se non specificatamente menzionato, implicito in molti versetti. Per esem-pio gli yama e i niyama implicano la pratica del Karma Yoga nelleazioni e compiti quotidiani. I riferimenti al Karma Yoga sono impli-citamente contenuti nei versetti sul Bhakti Yoga. Patanjali sapevache il successo nel bhakti yoga porta automaticamente al successonel raja yoga; il gyana yoga conduce al perfezionamento del raja yo-ga e cos di seguito. Egli sapeva che una persona che sulla via delraja yoga deve armonizzare tutto il suo essere. Legoismo e la me-schinit devono essere rimossi da ogni metodo disponibile. Bisognarimuovere tutte le funzioni negative e limitanti della mente. Egli di-ce:

    L'arresto delle vritti(modificazioni mentali) pu essere ottenuto davairagya(distacco) e da abhyasa(pratica dello yoga). cap. I:12

    Questa affermazione include tutte le vie e le tecniche dello yoga sen-za escluderne alcuna; tutte portano al successo nello yoga.

    I Capitolo: Samadhi Pada

    Sutra 2: Che cos' lo Yoga? (seconda parte)

    Yogaschitta vritti nirodhah

    Yoga: yoga; chitta: coscienza; vritti: fluttuazioni o schemi circolari;nirodhah: fermare, arrestare.

    Bloccare le fluttuazioni della coscienza yoga

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    sopprimendo gli altri due guna, la mente entra in uno stato di inattivi-t. Il risultato un processo di pensiero lento; a volte il pensierosmette anche di manifestarsi. Quando questo stato si approfondisce,linattivit mentale diventa acuta e si esprime sotto forma di nevrosi

    avanzata. Questo stato di apatia della mente conosciuto come con-dizione mudha di chitta.

    Quando rajas predomina e sattva e tamas sono soppressi, la condi-zione della mente dispersa, dissipata, disgregata, si hanno idee disuicidio, di omicidio e si sviluppa una frattura nella personalit. Kship-ta il nome di questo stato mentale. Lo stato di vikshipta uno statooscillante della mente. In questo particolare stato della mente la co-scienza individuale si manifesta tra la stabilit e la distrazione. lacondizione abituale di tutti gli aspiranti spirituali quando si siedono perla puja, la meditazione, la concentrazione o antar mouna. lo statomentale di un buono studente che, avendo fatto studi avanzati e pro-fondi, soggetto a una forma di instabilit temporanea dovuta all'inte-razione dei guna. Quando il flusso di concentrazione, nato da sattva, interrotto dall'instabilit nata da rajas, ci si trova nello stato vikshiptadella coscienza. In questo stato di coscienza si hanno delle visioni inte-

    riori. Laspirante molto sensibile e dumore variabile. Lo si vedrmeditare a lungo e poi allimprovviso lasciare tutto per giorni interi.Questo uno stadio molto importante; qui inizia lo yoga. In questostadio i guna hanno completa libert di esprimersi individualmente.

    Quando sattva libero di esprimersi allora nasce la concentrazio-ne. Quando rajas troppo potente la mente dissipata. Quando inter-viene tamas non vi n concentrazione n dissipazione, non c' cheapatia e inattivit.

    molto importante per un aspirante spirituale analizzare la pre-dominanza dei tre guna e trovare quale predomina in quel momento. un momento raro quello in cui i tre guna sono in equilibrio. C'sempre un guna che predomina sugli altri, anche se gli altri hannouguali possibilit di intervento. Per esempio, quando rajas predominac' sempre una reazione degli altri, cosa che conduce a unalternanzadi concentrazione e di dissipazione. Di conseguenza bisogna ricono-

    scere quale particolare guna ha il potere assoluto in quel dato mo-mento e come avvengono le reazioni. Se c' pi dissipazione e meno

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    concentrazione rajas; se ci sono pi sbadigli e sonno, e meno con-centrazione e dissipazione, prevale tamas; se c' pi concentrazione,meno dissipazione e meno sonno, prevale sattva.

    Dopo aver analizzato l'influenza dei tre guna sulla coscienza, si do-

    vr trovare il mezzo per eliminare l'influenza negativa di un particolareguna e permettere lo sviluppo dellinfluenza di un guna positivo. Peresempio, se dopo aver osservato e analizzato i pensieri avete scopertol'influenza di tamas nella meditazione, dovrete cercare i mezzi perridurre l'influenza tamasica e sviluppare il guna opposto con un meto-do appropriato. La tecnica per sviluppare l'influenza positiva piimportante che cercare di sopprimere l'influenza negativa del guna. Inquesto contesto si dovranno praticare asana, pranayama e alcune prati-che di hatha yoga. Poco importa che tamas faccia parte del carattere,della mente, o che sia abituale o una manifestazione fisica temporanea;le asana e l'hatha yoga eliminano il prevalere di tamas. Anche il lavorofisico molto importante per eliminare l'essenza stessa di tamas, nonsolo durante la meditazione ma anche nel corso della vita.

    Se durante la meditazione in particolare, e nella vostra vita quoti-diana in generale, siete sommersi dalla forza di rajas a tal punto che

    non riuscite pi a concentrarvi su niente a causa delle perturbazionimentali, dei samskara, dei desideri, dei problemi della vita e delladepressione, dovete smettere di lottare con voi stessi e usare tutte lepratiche che riducono lelemento di rajas dalla radice stessa dellavita. Tali pratiche per esempio sono bhakti e japa yoga.

    Deve essere praticato anche karma yoga; ognuno deve anche faredel lavoro fisico, non tanto perch ne avete bisogno, ma perch unanecessit nella vostra vita spirituale. Supponiamo che vi rendiate

    conto del prevalere di rajas durante la meditazione e di conseguenzanon riusciate a concentrarvi un solo istante; oppure andate a dormiree la mente si mette a divagare, a pensare cos tante cose e non riuscitea controllarla. Cosa dovete fare? il momento di ricorrere a dellepratiche attraverso cui ridurre lo stato di rajo guna e ricordate bene,vi prego, che questo stato si pu ridurre grazie alle pratiche di bhaktie alla ripetizione monotona di japa. Qualche volta vi accorgete che

    sattva predomina sebbene gli altri guna operino uno dopo l'altro. Be-ninteso, non dovete eliminare sattva, al contrario, dovete rafforzarlo

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    perch sattva auspicabile. Tamo guna non desiderabile e doveteridurlo; anche rajo guna non desiderabile e dovete ridurlo; maquando predomina sattva in presenza di tamas e di rajas convenien-temente ridotti, dovete intensificare il suo potere con svariati metodi

    cos come enunciati nei testi yogici. Dovrete pensare attentamenteattraverso quali metodi potete rinforzare il vostro sattva guna, puessere grazie a dharana, pu essere grazie al satsang, pu essere gra-zie allo studio dei testi o grazie a un regime alimentare adeguato.

    Ogni aspirante deve analizzare, non ventiquattrore su ventiquattro,ma almeno per un po di tempo, l'influenza dei tre guna. Allora, quan-do vi accorgete che per un mese intero la mente era totalmente concen-trata, e che di tanto in tanto vi era un po di instabilit, riconosceretevikshipta, lo stato oscillante della mente. Per esempio, il vostro stato instabile, non l'avete stabilizzato ma lo state stabilizzando. Quale guna pi potente? Se tamas, andrete gi, il vostro sadhana si ridurr. Sepredomina sattva sarete concentrati ed entrerete in meditazione. Cos,in generale, dovete leggere il vostro stato interiore durante la medita-zione e in relazione alle vostre conclusioni, scegliete un metodo piut-tosto che un altro. Si dice che lo yoga comincia quando si arriva allo

    stato vikshipta della mente. Kshipta e mudha, i due stadi precedenti,non sono yogici. Essi sono quelli che chiamiamo gli stati mondanidella mente. Mudha molto lontano da ogni concetto yogico.

    Ora passiamo alla parola ekagrata. Ekagrata significa unidirezio-nalit e in questo stato rajo guna e tamo guna sono assenti, solo sat-tva presente. Quando la mente giunge a uno stato di concentrazio-ne, in quel momento rajas e tamas sono totalmente assenti, solamentesattva prevale. Quando si consegue questo stato, lultimo da raggiun-

    gere nirodhah, la sospensione completa. A questo livello n rajas,n tamas, n sattva esistono. Questo lo stato della mente chiamatotrigunatita, oltre i tre guna, l dove la coscienza si completamenteliberata dalla morsa dei tre guna. Quando la vostra coscienza indivi-duale resa libera dallinfluenza dei tre guna e dimora da sola senzadesideri amicizia o alleanza verso i tre guna, questo stato di coscien-za si chiama nirodha.

    Questa la comparazione tra il risveglio della coscienza dellakundalini e la terminologia yogica descritta.

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    Terapia Yogica delle Malattie Comuni:Asma

    Tratto da: Swami Karmananda Saraswati, Le applicazioni dello Yoganel Trattamento delle Malattie Comuni, Edizioni Satyananda A-shram Italia.

    Lasma una condizione comune e angosciosa caratterizzata da ri-correnti attacchi di spasmi dei canali polmonari che si risolvono inrespiro ansimante, tosse e senso di soffocamento. I principali percorsi

    dellaria (bronchi) si contraggono e si intasano di eccessive e densesecrezioni di muco prodotte dalle cellule che rivestono i percorsidellaria.

    Gli attacchi di asma possono durare solo alcuni minuti o possonocontinuare per ore o persino giorni, lasciando il malato in uno stato diesaurimento fisico, mentale ed emozionale. In casi rari ed estremi,quando sopravviene la condizione conosciuta come stato asmatico,lasma pu persino rivelarsi fatale.

    Lattacco acuto

    Un attacco dasma pu essere unesperienza temibile e spossante siaper il malato sia per la sua famiglia. I sintomi di un attacco imminen-te di solito iniziano parecchie ore prima e sono, di regola, costanti eben riconoscibili per ciascun paziente. Di solito la situazione precipi-ta in caso di tensione emotiva o psicologica, o per imprudenze diete-

    tiche o di esercizio.Un attacco imminente in un bambino di solito annunciato da unleggero ansimare e da un cambio dumore. Egli diventa irritabile ed pi facilmente portato al pianto. Diversamente pu diventare tran-quillo, indolente e introverso. Talvolta possono apparire eruzionicutanee e le labbra e la faccia si gonfiano, a indicare che i livelli distress emozionale stanno aumentando sino ad un livello in cui im-minente lesplosione.

    Nella maggior parte degli asmatici c un nascere improvviso disintomi influenzali: congestione e irritazione nasale, starnuti, che

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    indicano che la membrana mucosa nasale si sta gonfiando e sta ini-ziando a secernere in risposta a qualche stimolo psicologico o am-bientale. Come lattacco continua, c una crescente insufficienza diaria (fame di aria) che causa grande angoscia e ansiet allindividuo

    man mano che la respirazione diviene sempre pi gravosa. La secre-zione mucosa diviene spessa e viscosa e si sviluppa una tosse essu-dante. Il torace diviene iper-espanso e i polmoni iper-gonfiati.Lespirazione, in special modo, richiede uno sforzo muscolare conti-nuo per superare la resistenza aggiunta dello spesso muco viscosoche chiude lalbero respiratorio. Il paziente pu parzialmente com-piere ci espirando con le labbra serrate o fischiando, perch questoaumenta la pressione espiratoria nei polmoni.

    Quando lattacco continua, la membrana mucosa pu diventarebluastra, indicando che nel corpo non sta entrando abbastanza ossi-geno. Un attacco non curato di solito continua in un circolo vizioso.Pi a lungo il malato lotta per respirare, pi a lungo continualattacco e pi grave diventa. Pi grave lattacco, pi il pazientediventa angosciato, ansioso e meno capace di rilassarsi. Ci continuain un circolo vizioso fino al momento in cui obbligato, da un esau-

    rimento incombente, ad abbandonare il controllo del respiro. A que-sto punto lattacco automaticamente decresce e subentra la respira-zione normale. Ci ci da unidea della natura psicologica e spiritualeparticolare di questa malattia.

    Complicazioni di lunga durata

    Le complicazioni dellasma aumentano con la durata della malattia.

    Il corpo si indebolisce e si debilita. I bambini asmatici generalmenterestano indietro rispetto ai loro coetanei sia per il peso sia perlaltezza. Inoltre difetti di postura, con espansione permanente dellagabbia toracica e incurvamento delle spalle, di solito accompagnanolasma di lunga durata. La capacit di godere di una vita pienamenteattiva e di partecipare a rapporti sociali e personali normali quindiridotta poich lasmatico obbligato a condurre una vita estrema-mente protetta, con innumerevoli restrizioni. Spesso inizier a trarre

    benefici secondari vivendo secondo le aspettative degli altri e incon-sciamente adempiendo ad un ruolo malato e debole. Deve prendere

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    medicine particolari, evitare sport e attivit allaria aperta e cos via.Cos si trova sempre pi intrappolato nella rete della malattia e la suaresistenza alla malattia diminuisce.

    La causa dellasma

    La causa dellasma multi-fattoriale. Sono implicati fattori psicolo-gici, ereditari e allergici che si accavallano in maniera variabile da unpaziente allaltro. A livello psicologico, la repressione di emozioninegative come gelosia, rabbia, risentimento e odio spesso una causaprecipitante, come lo sono solitudine, bisogno di affetto, ipersensibi-lit emotiva, paura di essere respinti ed esitazione nella vita. Nella

    terapia dellasma attraverso lo yoga, questi fattori psichici emergonoalla mente cosciente. Il paziente impara a riconoscere, accettare egradualmente risolvere queste difficolt. Lasma pu insorgere aqualsiasi et, ma comune specialmente tra bambini e adolescenti.La sua incidenza pu essere graduale o improvvisa. Gli asmaticispesso raccontano che il disturbo si era sviluppato proprio ad unostadio dellinfanzia, delladolescenza o della vita adulta subito dopoqualche perdita, rifiuto o grossa minaccia alla sicurezza personale.

    Per esempio, perdita di un genitore, un figlio, un amico o forseunopportunit di lavoro. Un altro fattore causativo lesposizionead allergeni, cio sostanze che causano un innalzamento della sensi-bilit. Essi possono essere prodotti alimentari, droghe, medicinali,diversi tipi di polveri, pelo di animali, inquinamento ambientale eatmosferico.

    Lasma pu insorgere anche durante il cambiamento delle condi-

    zioni climatiche e lincidenza degli attacchi, ai tropici, superiore ininverno e nelle stagioni delle piogge. Attacchi di starnuti, febbre dafieno, bronchite asmatica ed eosinofilia, possono trasformarsi inasma conclamata dopo un certo tempo. In realt leosinofilia unostato di pre-asma e mostra che il sistema di autodifesa del corpo stato risvegliato contro un fattore irritante, o qualche situazione psi-chica minacciosa, o unaumentata esposizione a qualche allergenefisico come fumi industriali o scarichi automobilistici.

    Anche una dieta e uno stile di vita poco sani hanno un ruolo im-portante nella genesi dellasma. Una dieta con scarsi residui e produt-

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    trice di muco consistente in carboidrati eccessivamente raffinati co-me pane e dolci, ghi, preparazioni oleose, latte e prodotti del latte,carente di frutta, verdure e cereali integrali, pu normalmente essereincriminata. Oltre la produzione di muco, questa dieta grava eccessi-

    vamente sui processi digestivi gi indeboliti dellasmatico.Nellasma molto importante anche il fattore ereditario, poich la

    malattia spesso passa di generazione in generazione allinterno di unafamiglia. Bench non sia ancora stata provata, c spesso una tenden-za familiare a qualche altra ipersensibilit, disturbo allergico o psico-somatico come gli eczemi. un disturbo da carenza energetica chespesso si sviluppa come accessorio a debolezza digestiva, dove pigri-zia intestinale e costipazione sono diventati problemi cronici.

    Fattori psicologici

    Generalmente lasmatico una persona che ha subito qualche formadi doloroso rifiuto o perdita nellinfanzia che, nel subconscio, statoincapace di accettare, anche se la sua mente cosciente venuta a patticon esso. Per esempio un bambino privato della sua mamma e lascia-to solo a confrontarsi col mondo, pu imparare a non aver fiducia

    altro che in se stesso, poich non trova alcuna consolazione o sag-gezza nellaver fiducia nellordine naturale che gli ha dato un colpocos inaccettabile e doloroso. Come conseguenza, pu crescere ec-cessivamente sensibile a ci che suo, perch teme che di nuovo,crudelmente possa perdere il suo possesso pi caro.

    Un bambino piccolo privato dellenorme sicurezza della propriamadre si sente privato di qualsiasi realt. Afferra qualsiasi cosa potr

    dare significato alla sua vita, ed cos che a volte si tiene stretto alsuo respiro quando si sente minacciato da agenti sia psicologici siaambientali. Paradossalmente, pi ansioso diventa, pi si aggrappa alsuo respiro, e pi sfuggente esso diventa. Questo un travaglio siaemozionale sia fisico. Il sofferente sente di essere completamentesolo, senza nessuno da cui dipendere, combattendo per la sua esi-stenza, come simboleggiato dal suo respiro sfuggente. Per una curacompleta dellasma necessario aprire il cuore, esprimere le emo-

    zioni e sviluppare la fiducia.

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    Il ruolo dei medicinali

    La scienza medica ha sviluppato una gamma di medicinali potentiche veramente eliminano i sintomi di un attacco acuto e diminuisco-no anche lincidenza degli attacchi. Tuttavia, essi non curano la con-dizione e possono persino rendere il paziente pi debole e pi malatodi prima. Essi creano anche dipendenza psicologica e in alcuni casianche fisiologica. La maggior parte degli asmatici ha una grandepaura di dover affrontare un attacco senza far ricorso alle medicine.

    In yoga terapia il primo gradino dare al paziente lesperienza digestire con successo la situazione usando delle tecniche yogiche ericorrendo ai farmaci solo quando assolutamente necessario. Quando

    aumenta la fiducia nelle proprie capacit di prevenire e controllare unattacco, egli sar in grado di smettere gradualmente i medicinali daiquali dipende. I farmaci anti-asma non dovrebbero essere eliminatiimprovvisamente senza una guida adeguata, poich questo spessopermette allasma precedentemente repressa con i medicinali di ri-prendersi. Tale abbandono viene portato avanti nel modo migliore inun ospedale o in un ashram yogico, specialmente quando il pazientedipende da farmaci come il cortisone, che non solo sopprime le capa-

    cit ormonali proprie dellorganismo e crea dipendenza fisiologica,ma ha anche gravi effetti collaterali. Questi farmaci devono essereevitati in tutti i casi eccetto che nei pi gravi.

    Terapia yogica dellasma

    Una parte essenziale della terapia yogica il ripristino dei canalidellenergia pranica impoveriti e bloccati. Questo si ottiene gradual-

    mente con linfluenza combinata di yogasana, pranayama e shatkri-ya. Questi dovrebbero essere appresi durante un soggiorno residen-ziale in un ashram e praticati con determinazione. Solo con una pra-tica quotidiana costante e regolare possibile una completa e durevo-le ripresa libera da farmaci. In questo modo, si otterr la cura dell'a-sma nel pi breve tempo e con la minima sofferenza. Non possibileottenere sollievo durevole o guarigione in un asmatico in cui rimangala costipazione. Nel cercare di curare il disturbo, in questi casi, prima necessario rimuovere la costipazione e aumentare il fuocodigestivo nel corpo. In questo modo la tendenza alla scarsa energia

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    interna che predispone un individuo all'asma pu essere superata. Lacostipazione non solo una condizione dell'intestino, ma anche dellamente. Il suo attenuarsi porta una gradita liberazione di energia men-tale ed emozionale precedentemente bloccata. Le seguenti pratiche

    eliminano la costipazione dallintestino, dai polmoni e dalla mente.1. Surya namaskara. Praticatelo lentamente e con la consapevolezzadel respiro. Eseguite fino a 7 cicli ogni mattina all'alba.

    2.Asana. Chi ha il corpo rigido dovrebbe prima praticare le serie dipawanmuktasana per alcune settimane e poi cominciare con alcunedelle seguenti posizioni: hasta utthanasana, dwi konasana, marjari-asana, shashank-bhujangasana, dhanurasana, pranamasana, kandha-

    rasana, makarasana, gomukhasana, sarvangasana, matsyasana, sim-hasana, baddha padmasana, lolasana, tolangulasana, parivritti janusirshasana. Queste asana aiutano a rimodellare il torace, migliorare lapostura, rinforzare la colonna vertebrale, promuovere il flusso dell'e-nergia nervosa inibita e bloccata, riequilibrare e ristabilire l'interocorpo. Praticate tutte le asana con piena consapevolezza sia del respi-ro sia del corpo.

    3. Pranayama. molto importante nel prevenire attacchi acuti rin-forzando l'intero sistema nervoso, ripristinando l'equilibrio in un si-stema nervoso autonomo impoverito e squilibrato e aumentando ilcontrollo volontario sui meccanismi respiratori. Nadi shodhana svi-luppa consapevolezza e controllo su inspirazione ed espirazione.Bhastrika, con kumbhaka e jalandhara bandha, rinforza i polmoni esviluppa la capacit respiratoria. Con la pratica regolare del prana-yama, l'asmatico impara a essere sempre pi consapevole del suo

    respiro e, automaticamente, diventa anche pi consapevole dei suoipensieri, delle sensazioni e degli stati mentali.

    4. Shatkriya. Questi sono la parte pi importante della terapia. L'ac-qua salata tiepida profondamente efficace nel dissolvere e rimuove-re scorie mucose indurite accumulate dalle membrane mucose nasali,dall'albero respiratorio, dallo stomaco e dal tratto digestivo inferiore.Neti e kunjal dovrebbero essere praticati ogni mattina prima di ogni

    altro sadhana.Praticando kunjal kriya pu essere bloccato un attacco acuto di

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    asma e la minaccia di un attacco pu essere evitata dirigendo l'accu-mulo di energia nervosa che sta causando l'attacco nell'espellere l'ac-qua dallo stomaco. Lo spasmo nervoso e la tensione nella muscolatu-ra liscia dell'albero respiratorio sono rilasciati dall'azione riflessa del

    nervo vago. Anche vastra dhauti una pratica eccellente, ma dovreb-be essere tentata sotto una guida esperta. Neti kriya rimuove le ostru-zioni dai passaggi nasali, facilita la respirazione nasale e previene lerisposte allergiche e di ipersensibilizzazione ritrasmesse attraverso lamembrana mucosa nasale e le sue connessioni del sistema nervosoautonomo, che precipitano gli attacchi di asma.

    Shankhaprakshalana vitale nel ripristinare l'energia digestiva im-poverita dell'asmatico e nell'eliminare la costipazione. La formacompleta necessita di molto tempo ed stancante e dovrebbe esserepraticata solo sotto una guida in un ashram all'inizio della terapia.Laghu shankhaprakshalana pu essere praticato per una settimana unmattino si e uno no e poi ripetuto ogni volta ci sia costipazione.

    5. Rilassamento. Lo yoga nidra fornisce un efficace mezzo per smi-nuire un attacco acuto di asma. anche utile nell'indurre lo stato dirilassamento mentale in cui pu verificarsi l'autoanalisi yogica. Prati-

    catelo quotidianamente, e se non avete tempo sufficiente per la tecni-ca completa, praticate la consapevolezza del respiro addominale inshavasana. Questo permetter all'asmatico di familiarizzare con il suoestraniato processo respiratorio.

    6. Meditazione. Ajapa japa, la consapevolezza ascendente e discen-dente nel passaggio psichico frontale dall'ombelico alla gola unita almantra soham. La pratica rallenta e libera il respiro, permettendo ai

    fattori psichici subconsci pi profondi, che danno inizio e fanno dabase all'asma, di venire in superficie. parte essenziale della suaguarigione che l'asmatico impari a riconoscere e ad accettare qualsia-si cosa abbia soppresso per cos lungo tempo.

    7.Dieta. Cibo semplice, nutriente e non stimolante, con abbondanzadi frutta fresca e verdure poco cotte, particolarmente quelle verdi.Mangiate cereali integrali e legumi anzich carne e uova. Evitate

    completamente cibi che formano muco come riso, dolci, latticini eprodotti di farine raffinate. Cibi pesanti, grassi ed essiccati non do-

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    particolare l'acqua fredda al collo e alle spalle.

    4. Un rimedio efficace pu essere preparato disponendo delle fettemolto sottili di cipolla e di aglio, cosparse di miele, su un piatto; poi

    coprite con un altro piatto e lasciate riposare tutta la notte. Prendeteun cucchiaio dello sciroppo che si forma quattro volte al giorno.

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    Ujjayi Pranayama

    Tratto da: Sw. Niranjanananda Saraswati, Prana, Pranayama, Prana

    Vidya, Edizioni Satyananda Ashram Italia.

    Ujjayi Pranayama (respiro psichico)

    Ujjayi significa vittorioso. Deriva dalla radice ujji, conquistare oottenere per conquista. Ujjayi lunico pranayama che pu esserepraticato in qualsiasi posizione, in piedi, seduti o sdraiati. In effetti, si

    verifica spontaneamente durante il sonno profondo, quando la menteesterna si ritirata. Ujjayi conosciuto anche come respiro psichico,poich porta a stati mentali molto sottili. parte indispensabile dimolte tecniche ed praticato con asana, mantra japa, ajapa japa, kri-ya yoga e prana vidya.

    Tecnica 1: metodo di baseSedete in una comoda asana meditativa.

    Divenite consapevoli del respiro nelle narici e permettete al respi-ro di divenire calmo e ritmico.Trasferite la consapevolezza alla gola. Cercate di sentire o imma-ginare che il respiro entra ed esce attraverso la gola.Man mano che il respiro diviene pi lento e profondo, gentilmentecontraete la glottide in modo da produrre nella gola il suono leg-gero di un sibilo, come il respiro di un bambino che russa o comeil suono del vapore che viene rilasciato gradualmente da una pen-tola a pressione. Se praticate correttamente si dovrebbe produrreuna simultanea contrazione delladdome. Questo avviene automa-ticamente, senza nessuno sforzo.Sia linspirazione che lespirazione devono esse lunghe, profondee controllate attraverso le due narici.Praticate la respirazione yogica completa concentrandovi sul suo-no prodotto dal respiro nella gola.

    Il suono del respiro deve essere udibile solo dal praticante.

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    Tecnica 2: con Khechari MudraQuando questa forma di respirazione viene perfezionata, includetekhechari mudra.Piegate la lingua indietro e verso lalto cos che la superficie infe-

    riore sia in contatto con il palato molle.Allungate la punta della lingua indietro il pi possibile. Non for-zate.Continuate da dieci a venti minuti.Quando la lingua si stanca, lasciate khechari mudra e praticate al-cuni cicli di ujjayi, quindi ripetete la pratica e continuate comeprima.

    Tecnica 3: con Jalandhara e Mula BandhaPraticate ujjayi con khechari mudra, tuttavia, dopo linspirazione,trattenete il respiro, abbassate la testa e praticate jalandhara ban-dha.Trattenete per quanto vi possibile.Lasciate jalandhara bandha ed espirate in ujjayi. Continuate lapratica per un po di tempo.

    Quando vi sentite familiari con questa tecnica, allora potete inclu-dere mula bandha durante la ritenzione interna.Dopo linspirazione trattenete il respiro ed eseguite jalandhara emula bandha.Trattenete fino a quando confortevole.Lasciate mula bandha, poi jalandhara ed espirati in ujjayi.

    Tecnica 4: con Ajapa Japa nel passaggio psichico frontale

    Questa tecnica pu essere praticata in qualsiasi asana da seduti,sdraiati o in piedi.Praticate ujjayi con khechari mudra.Visualizzate, lungo la parte frontale del corpo, un sottile tubicinoargenteo o trasparente che unisce lombelico al centro della gola.Quando inspirate, immaginate di muovere il prana nella forma diun punto di luce lungo questo passaggio dallombelico alla gola.Quando espirate, immaginate di muovere il prana lungo il tubicinogi fino allombelico.Continuate questa pratica per un po di tempo.

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    Ora, durante linspirazione, ripetete mentalmente il mantra So econ lespirazione ripetete il mantra Ham.Continuate con la con-sapevolezza del passaggio frontale.Potete sincronizzare col respiro anche il vostro guru mantra.

    Praticate al massimo per unora.

    Tecnica 5: con Ajapa Japa nel passaggio psichico spinalePreparatevi come per la pratica precedente.Nella colonna vertebrale visualizzate il sottile tubicino argenteo otrasparente che unisce muladhara e agya chakra.Con ogni inspirazione la consapevolezza e il prana salgono damuladhara ad agya con il mantra So.Con ogni espirazione la consapevolezza e il prana discendono daagya a muladhara con il mantraHam.Continuate per la durata della vostra pratica.