Pericoli e rischi territoriali Prof. Dott. Massimo V. Civita Ordinario di Idrogeologia Applicata...
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Pericoli e rischi territoriali
Prof. Dott. Massimo V. CivitaOrdinario di Idrogeologia Applicata
Politecnico di Torino
Con particolare riguardo all’area della Valledora
Moncrivello (VC) – 08/10/2011
Che cosa è l’ambienteC’è chi pensa che l’ambiente sia questo: una bella campagna che ricopre la superficie della Terra e tutto ciò che ci vive, ci abita, si riproduce.
Spesso si dimentica che anche l’atmosfera è parte integrante del sistema ambiente, con i suoi processi e moti, con il suo mutare nel tempo.
Ma c’è anche il sottosuolo a far parte del sistema ambiente, con le sue risorse rinnovabili o/e non-rinnovabili e co le sue interazioni con le altre componenti del sistema.
Il territorio e l’ambienteI rischi per il territorio e per l’ambiente sono molteplici:
· Rischio idraulico (alluvioni);· Rischio geomorfologico (frane e sprofonda- menti del terreno;· Rischio sismico (terremoto);· Rischio d’inquinamento delle acque e dell’aria.· Rischio industriale e nucleare
Se il pericolo si realizza, il rischio si concreta in calamità naturale o generata dall’uomo. Tutta la popolazione di una zona soffre in termine di perdita di averi, di fonti di sostentamento e, purtroppo, di perdite di vite umane
Pericolosità derivata: riferimento alla Valledora
In occasione di eventi alluvionali rilevanti, il livello delle falde sale notevolmente, nei paleoalvei e nelle zone di flusso preferen-ziale si generano i cosiddetti fontanazzi (affioramenti delle falde -punti in azzurro nella foto)
Ecco che cosa accade ai teli di fondo di una discarica: i teli HDPE vengono sfon-dati dalla pressione ed il percolato va in falda non appena il livello si abbassa dopo l’evento.
Vulnerazione della falda
L’acqua sotterranea: da questa zona a …
Nelle ghiaie sabbiose, la falda si sposta con velocità media di 250 m/giorno … uno sver-samento che avvenisse oggi giungerebbe a Tronzano in circa 6 mesi.
Progettazione e gestione sostenibile del territorio
La gestione moderna di un territorio deve essere improntata su una progettazione globale che tenga conto di tutte le conseguenze, degli impatti immediati e distali sulle risorse prioritarie, dei danni possibili ai soggetti a rischio.
Non si può, in quest’ottica , fare a meno:1) di un sistema legislativo appropriato e severo che regoli le trasformazioni
territoriali: p.e. un piano – cave (cfr. Lombardia, Emilia-Romagna), 2) della applicazione delle leggi di tutela delle acque, in particolare quelle
destinate al consumo umano, basate su norme chiare e non aggirabili,3) Della informazione preventiva e chiara della popolazione coinvolta e delle
condivisione delle scelte che da essa derivano,4) Di un’analisi accurata delle priorità dei progetti e delle gestioni, in termini
dei salvaguardia e non solo in termini di guadagni di alcuni a spese dell’ambiente e dei suoi abitanti attuali e futuri.
Si spera di non arrivare a questo
Ma negli Appalchi cavavano l’Antracite … non ghiaia e sabbia !