Come parlare in pubblico ed essere felici - Codemotion Techmeetup - Firenze
Parlare in pubblico
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Parlare in pubblicoFisiologia, genesi e percorso per superare la paura di parlare in pubblico
Versione 1.8
Introduzione
La paura di parlare in pubblico è naturale: è la seconda paura più
diffusa tra le persone preceduta solo dalla paura della morte.
Diventa un problema, e va quindi affrontata, solo quando diventa
terrore e condiziona negativamente la nostra vita.
A volta la paura di parlare può condizionarci anche nelle relazioni
con il nostro gruppo di pari (conoscenti, amici, famigliari). Parlare in
pubblico non è un problema di competenze linguistiche tantomeno di tecniche retoriche ma di gestione dell'ansia. Puoi sentire la paura
di parlare in pubblico nei contesti più diversi. Per esempio, quando a
una festa di compleanno o a un matrimonio ti viene chiesto di dire
due parole e, se sei molto ansioso, perfino a cena con gli amici
prendendo la parola per esprimere un’opinione.
L'ansia ci impedisce di parlare in pubblico e il terrore di non essere in
grado di parlare in pubblico ci mette ansia. E' un
processo ellittico (circolare) di rinforzo dell'ansia! C'è quindi solo un modo per vincere questa paura: fare un passo alla volta partendo
dai contesti più facili e rassicuranti. In questo modo si
prende coraggio, si accumulano esperienze positive e, grazie
alla ripetizione, queste conquiste si rafforzano e si consolidano.
Il libro delle emozioni
A tutti gli effetti abbiamo due menti, una che pensa l'altra
che sente. Nella maggior parte dei casi queste due menti
operano in grande armonia e le loro modalità di
conoscenza così diverse si integrano reciprocamente per
guidarci nella realtà; succede però che quando le passioni
aumentano di intensità la mente emozionale prende il
sopravvento travolgendo quella razionale.
La comprensione dell’interazione delle strutture cerebrali
responsabile delle nostre emozioni ci rivela moltissimo sul
modo in cui apprendiamo le inclinazioni emozionali che
possono sabotare le nostre migliori intenzioni e ci insegna
anche che cosa fare per addomesticare i nostri impulsi più
distruttivi o frustranti.
L'ansia è un'emozione primordiale avversiva ovvero è
progettata per essere spiacevole ed essere efficace nel
catturare la nostra attenzione quando una parte del tuo
cervello nota che qualcosa potrebbe essere significativo.
Quando il sistema nervoso simpatico è attivato, succede
una serie di cose al tuo corpo che ti preparano alla lotta o,
nel caso dell'ansia, alla fuga.
Fisiologia delle emozioniLa parte più primitiva del cervello è il tronco cerebrale che circonda
l’estremità cefalica del midollo spinale. Esso regola funzioni vegetative
fondamentali come il respiro il metabolismo degli altri organi. Nel corso
dell'evoluzione attorno a questi centri vegetativi si formarono le aree del
cervello più evolute: quella limbica, dove risiede l’amigdala che controlla
le emozioni, e la neocorteccia che è sede del pensiero razionale. Il fatto
che il cervello pensante si sia evoluto attorno a quello emozionale ci dice
molto sui rapporti fra pensiero e sentimento.
La via diretta degli stimoli esterni all'amigdala (Stimolo -> risposta cioè
fuoco -> fuga) ha salvato la vita dei nostri antenati in così tanti casi che
adesso questo meccanismo si trova impresso nel cervello di tutti i
mammiferi compresi il vostro e il mio. Si tratta però di un processo veloce
ma poco preciso. In uno scoiattolo questa imprecisione non disturba - essa
porta infatti l'animale a peccare di eccessiva prudenza - ma nella vita
emotiva umana quell’imprecisione può avere conseguenze disastrose.
L'eredità genetica ci ha dotati di una serie di talenti emozionali che
determinano il nostro temperamento ma i circuiti cerebrali interessati sono
straordinariamente plastici il temperamento non è un destino ma può
essere educato con semplici esercizi.
Genesi dell’ansia
Passando attraverso l'infanzia e l'adolescenza tutti noi impariamo alcune regole di base su come funziona il mondo e sul modo in cui dobbiamo operare per ottenere la stima degli altri. Queste esperienze formano le regole e le convinzioni secondo cui viviamo. Tuttavia se durante la crescita succede che un bambino faccia un'esperienza negativa esso può creare una regola che dice «se faccio così otterrò questo», per esempio rideranno di me.
Quello che gli capiterà è che ogni volta in cui si troverà nella situazione di poter commettere un errore, o anche solo che ci sia un rischio di compiere, il suo cervello attiverà l'ansia.
Le emozioni-eco vengono innescate quando qualcosa che sta capitando al presente rispecchia parte di qualcosa avvenuto molto tempo fa: se l'esperienza originale è stata traumatica il tuo cervello ti «ricorda» che potrebbe capitare di nuovo. Di conseguenza attiverà un'emozione molto potente in risposta a ciò che sta capitando, spesso talvolta sproporzionata rispetto a quello che sta avvenendo in questo momento.
Evoluzione del livello ansia di uno speech nel tempo
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LIV
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TEMPO
In fin dei conti la paura di parlare in pubblico è la
convinzione di far intravedere agli altri le proprie
debolezze ed essere giudicati negativamente: «se
commetto errori o incertezze penseranno che sono un
incapace; se vedono che ho paura allora penseranno
che sono un debole».
Le convinzioni condizionali favoriscono la comparsa dei
“pensieri automatici negativi. Esempio: la mia voce
tremerà, comincerò a balbettare, la mia ansia sarà
evidente, perderò il controllo e mi verrà un attacco di
panico davanti a tutti.
A lato una curva tipica di evoluzione del livello di ansia
prima, durante e dopo un intervento parlato in pubblico
(speech): la notte prima non dormo; 20 minuti prima del
mio momento il battito cardiaco aumenta, si
percepiscono vampate di calore e sudore freddo. Il
livello di ansia fluttua inesorabile fino al momento in cui
mi devo alzare: le gambe tremano, la vista si annebbia,
senso di vomito, ho i capogiri. Mi sento di svenire. Inizio in
preda al panico ma ce la faccio, procedo e prendo
coraggio. Ho evitato il peggio, l’ansia cala.
speech
Risolvere il problema L'ansia ti avvisa che qualcosa di significativo potrebbe accadere nell'immediato
futuro: è scatenata da qualcosa che temi o che vuoi evitare e che non vuoi far
accadere. Quando il tuo cervello rileva che le possibilità che si possa verificare questo
evento stanno aumentando fa scattare l'ansia per metterti in allerta.
Ricordati che se hai sviluppato una reazione fobica a qualcosa il tuo cervello ha fatto
un collegamento tra il tuo essere esposto a un evento con lo scenario peggiore che
temi. Ogni volta che hai evitato la cosa che vuoi evitare questo collegamento è stato
rafforzato visto che hai creduto che lo scenario peggiore non si sia verificato solo
perché hai evitato quella situazione.
Può esserci o non esserci stata una qualche esperienza iniziale traumatica ma la
decisione di cercare di evitare la cosa che ha scatenato la paura non può far altro
che rafforzare il problema. Il modo in cui reagiamo all'ansia può avere una parte
significativa nello sviluppo o nella risoluzione del problema. Il trucco da usare con
l'ansia è quello di voltarsi e affrontarla una volte per tutte.
Quello di cui abbiamo bisogno di fare è aiutare il tuo cervello a capire che il
collegamento che ha fatto potrebbe in effetti non essere esatto: dobbiamo insegnare
al tuo inconscio che talvolta tu puoi essere esposto a quella determinata cosa senza
che nulla di brutto ti accada. Tutto ciò che dobbiamo fare è proprio cominciare dal
livello più basso della situazione che tendi ad evitare e, gradatamente, lavorare per
alzare questo livello.
Piramide delle emozioniA
8. Angoscia
7. Terrore
6. Paura
5. Ansia
4. Apatia, Noia
3. Pace, Rilassamento
2. Gioia, Divertimento
1. Euforia, Entusiasmo
In considerazione del fatto che il nocciolo del problema per riuscire a parlare in
pubblico consiste nell’affrontare e sconfiggere l'ansia, il primo passo da fare,
propedeutico a tutti gli esercizi successivi in videoconferenza e in aula, è quello
di imparare a catalogare e monitorare le proprie emozioni (con un occhio di
riguardo all’ansia). In questa piramide abbiamo graduato le varie emozioni,
dalle più belle alle più brutte. Ecco l’elenco con alcuni esempi banali.
1. Euforia: vincita alla lotteria, vittoria in una competizione sportiva, sapere di essere incinta dopo tanti
anni di tentativi, la persona che ami che ti chiede di sposarti, una promozione sul lavoro ecc.
2. Gioia, divertimento: una partita allo stadio, una cena con gli amici, una vacanza ai caraibi ecc.
3. Pace, Rilassamento: leggere un libro a bordo piscina con musica lounge in sottofondo, una giro in bici
con la famiglia, una passeggiata una fresca sera d’estate ecc.
4. Apatia: andare svogliati al lavoro, un senso di vuoto e inutilità, non avere obiettivi ecc.
5. Ansia: sensazione che qualcosa non va, agitazione, irrequietezza, disagio ecc.
6. Paura: un esame all’università, un colloquio di lavoro, un intervento chirurgico, un incidente d’auto ecc.
7. Terrore: la comunicazione di una malattia grave, perdere il lavoro, un divorzio, un grave incidente ecc.
8. Angoscia: incendio senza possibilità di scappare, subire un rapimento o una violenza, lutto primario ecc.
Tutte le esercitazioni, sia quelle in videoconferenza che quelle in aula, verranno
personalizzate in modo che il percorso di crescita non sia mai faticoso o
stressante ma sempre gestibile e anzi, possibilmente, emozionante e divertente
(non si andrà mai oltre il terzo livello).
Introduzione al Quadrato Semiotico
Le emozioni hanno però una struttura estremamente complessa
per la quale una semplice catalogazione dicotomica (felice-triste)
o una più sofisticata gradazione lineare (sono un po’ giù di tono)
non sono sufficienti per definire. Bisogna ricorrere a strumenti più
complessi come il quadrato semiotico.
Il quadrato semiotico è uno strumento di rappresentazione della
realtà che serve per esplicitare la struttura profondissima,
elementare, della significazione. Questo strumento verrà usato
quotidianamente perché sarà il nostro chiavistello per scardinare
l’ansia.
Nei primi incontri vi verrà spiegata in modo dettagliato la sua
struttura concettuale e il suo funzionamento; nell’attesa, per
spiegarne sommariamente il funzionamento, pensiamo alla
tavolozza dei colori: alla domanda «quale è il tuo colore preferito?»
non è infatti possibile rispondere con un semplice «BLU». Il blu può
infatti assumere delle tonalità e sfumature che possono andare dal
blu-verdemare al blu elettrico fino al blu-marino. Ecco perché il
modo più semplice per individuare il colore esatto è indicare il
punto preciso con un dito sulla tavolozza dei colori!!
Quadrato
semiotico
delle
emozioni
H1 H2 H3 H4 H5 H6 H7 H8
G1 G2 G3 G4 G5 G6 G7 G8
F1 F2 F3 F4 F5 F6 F7 F8
E1 E2 E3 E4 E5 E6 E7 E8
D1 D2 D3 D4 D5 D6 D7 D8
C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8
B1 B2 B3 B4 B5 B6 B7 B8
A1 A2 A3 A4 A5 A6 A7 A8
Angoscia
EntusiasmoAnsia
Serenità
Questa slide va stampata in più
copie e tenuta sempre sul tavolo
perché ad intervalli regolari,
prima, durante e dopo ogni
esercizio dovremo monitorare
costantemente il nostro stato
emotivo ed essere in grado di
indicare il punto esatto in cui ci
troviamo.
Tutti gli esercizi, in
videoconferenza e in presenza,
saranno svolti rimanendo nella
zona verde e non si passerà allo
step successivo fintanto questa
posizione non sarà consolidata.
PP1) DIALOGO CONOSCITIVO
Prima sessione conoscitiva - telefono o videoconferenza - dove ci si presenta e dove il cliente può esporre i propri problemi e obiettivi in maniera libera e spontanea. Con l'ausilio di test psicologici, nella prima fase di ANAMNESI si andranno ad individuare sia i punti di forza che i blocchi emotivi esistenti. Nella seconda fase di DIAGNOSI si discuterà assieme del problema, della sua origine, della sua causa e della sua soluzione. Nella terza e ultima fase di PROGNOSI si definisce assieme un percorso graduale di crescita lineare che porti all'obbiettivo desiderato.
Questo primo colloquio a due, docente e discente, dalla durata approssimativa di un‘ora, ha lo scopo precipuo di familiarizzare reciprocamente in modo da stabilire un primo rapporto rassicurante su cui il discente potrà sempre contare nei successivi esercizi di gruppo svolti in team.
In base ai risultati del test psicologico e degli obiettivi-desideri del cliente si definirà assieme come impostare la gradualità del percorso che potrà comunque essere modificata in ogni istante in relazione ai risultati e della sicurezza acquisita.
Il colloquio sarà anche l'occasione per presentare ed esporre nei dettagli lo svolgimento e le varie fasi del percorso nonché di rispondere a tutte le richieste di chiarimento necessarie.
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facile e divertente imparare a parlare in pubblico.
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concordare giorno e ora del colloquio.
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graduale e offerti con la formula «soddisfatti o rimborsati».
PP2) ESERCIZI DI GRUPPO Se la prima sessione conoscitiva vi ha soddisfatti, si può procedere con il
secondo step: il training vero e proprio. Il concetto maestro è sempre
"gradualità": ecco perché i primi esercizi (leggere brevi testi e
commentare fatti del girono) vengono svolti in videoconferenza e non in
aula: il fatto di essere a casa propria dietro lo schermo del PC elimina
tantissima pressione rispetto al dialogo "in presenza". Inoltre le prime
sessioni si svolgono in piccoli gruppi omogenei (docente e 5 discenti,
docente e 10 discenti ecc.) per mantenere la pressione psicologica il più
bassa possibile e adeguata alla propria emotività.
Oltre ad introdurre le tecniche per la gestione della voce, la postura e le
tecniche retoriche di organizzazione del discorso – propedeutiche ai
successivi esercizi in aula - in questa fase il lavoro ci si concentrerà
sull’imparare a monitorare e gestire la propria emotività durante uno
speech.
Usando il quadrato semiotico delle emozioni, prima, durante e dopo ogni
esercizio di speech il discente imparerà a monitorare e gestire il
movimento delle sue emozioni all’interno del quadrante.
Fase attiva (speech) e fase passiva (ascolto) si alterneranno per imparare
sia facendo che osservando. Le videolezioni hanno la durata
approssimativa di un’ora.
PP3) PUBLIC LIVE SPEECHSolo quando ci si sente pronti, si passa al terzo step: il Public Live Speech. Tre
week-end al mese ci si incontra fisicamente in aula, in presenza, e tutti coloro
che lo desiderano possono provare ad esibirsi davanti agli altri. Anche qui il
concetto maestro è gradualità: i soliti esercizi (leggere brevi testi e parlare "a
braccio") si fanno a piccoli gruppi adeguati alle proprie sensazioni. Chi è pronto
potrà provare a parlare in plenaria (davanti a tutti!!). A fine anno apoteosi: ci si
riunisce tutti quanti in un auditorium di un hotel di lusso con platea e microfoni:
gioia ed energia alle stelle!!! :)
In aggiunta ai soliti esercizi per la gestione dell’ansia, per chi deve preparare
comizi, conferenze, discorsi politici ecc., si potranno impostare percorsi di Public
Speaking avanzato:
La gestione delle Voce: esercizi per il tono, il timbro e il ritmo.
Lo Sguardo: l'importanza di tenere viva l'attenzione dell’uditorio attraverso il
contatto visivo.
La Postura e Prossemica: la postura è lo specchio delle nostre emozioni e la
sua gestione veicola il 90% delle informazioni non-verbali; la prossemica,
invece, è la comunicazione attraverso la gestione degli spazi.
L’arte retorica: preparazione del discorso, l’esordio, la narrazione,
l’argomentazione, persuasione e l’actio (invito all’azione).
Curriculum Mi chiamo Borsari Andrea, sono sposato e ho una bimba di 9 anni.
Di professione sono Imprenditore, consulente, formatore. Laureato in Scienze della Comunicazione all'università Alma Mater Studiorum di Bologna con tesi di laurea sperimentale dal titolo:» NUOVI MODELLI SOCIO-ECONOMICI NEL MONDO DIGITALE GLOBALIZZATO». Grazie al percorso accademico e professionale ha sviluppato competenze specifiche nei settori della comunicazione interpersonale e di massa, nel commercio elettronico e della gestione dei conflitti (mediazione).
Curriculum Vitae
1990: direttore tecnico delle emittenti radiofoniche del gruppo Tecninvest
1996: costituzione della EUROPLANET, società operante nel nascente settore della connettività internet.1998: ingresso di nuovi soci e implementazione di servizi telefonia IP, informatica, web design.
2000: costituzione della MAKEMU srl operante nel settore dello streaming audio e video.
2002: consulente per la società TRADINVEST di Londra.
2004: creazione della IP TV TELEBUSINESS.
2006: ingresso nel fiorente settore dell’e-commerce con la nascita del primo negozio eBay.
2008: ingresso nel settore delle energie rinnovabili .
2009: produzione e vendita in tutto il mondo di micro turbine eoliche tramite e-commerce (sito, eBay, Amazon, Alibaba.com).
2012: raggiunto ambizioso traguardo di 85% del fatturato da mercato estero.
2020: viene fondata la BORSARI Consulting
2020: Attualmente mi occupo d formazione e crescita personale
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