Padova nord sett2014 n121

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Attenzione ai doppi bollettini della bonifica Vigonza pag. 6 Nuova mensa scolastica a Mejaniga Cadoneghe pag. 9 pag. 14 Fondazione Valmarana ora tocca al Comune Sciolto l’ente dopo oltre cento anni, sarà l’amministrazione a gestire il lascito D ue passi sono stati fatti, ora manca il terzo. Il consiglio di amministra- zione della Pia Fondazione Elena Vendramin Calergi Valmarana ha deciso di sciogliersi e di lasciare il proprio patrimonio al Comune – ai cittadini – di Noventa Pa- dovana. “Secondo l’antico desiderio della contessa Valmarana” sottolinea il sindaco Luigi Alessandro Bisato. Alla morte della nobildonna, nel 1894, per volere testamentario la villa e i suoi pos- sedimenti terrieri passarono al comune, per- ché ne facesse un istituto di cura e forma- zione per le ragazze sordomute provenienti dai territori limitrofi. “Nomino mio erede universale residuario della mia sostanza che rimarrà dopo la appurazione della me- desima il comune di Noventa Padovana - si legge nel lascito - coll’obbligo di istituire nel mio palazzo di villeggiatura posto in detto comune un istituto autonomo per ricovero, mantenimento, istruzione ed educazione delle povere sordomute”. La Fondazione fu costituita, con Regio decreto del 28 aprile del 1907, in ente morale. Divenuta Ipab (istituto pubblico di assi- stenza e beneficienza) per la cura e l’assi- stenza di bambini audiolesi, negli ultimi anni si è impegnata in innovativi e sperimentali progetti sociosanitari, educativi e culturali a favore dei minori con sordità. Operazione non semplice e che richiede sempre nuove risorse, - ha sottolineato il presidente Vitto- rio Domenichelli - da collocare in un contesto educativo mutato”. VIGODARZERE, NUOVI ALLOGGI PER FAMIGLIE Dopo aver assegnato gli ultimi alloggi popolari disponibili, il Comune di Vigodarzere adesso cerca case, perché una decina di famiglie rischia lo sfratto. Sono stati assegnati, nei giorni scorsi, gli ultimi due alloggi a disposizione. pag. 12 NUOVO IPERMERCATO SOTTO LA LENTE DEL M5S La questione della costruzione del nuovo ipermercato Lando a Peraga di Vigonza è ancora al centro dell’atten- zione in casa del Movimento 5 Stelle di Vigonza, coordinato dal consigliere comunale Giovanni Pasqualotto. pag. 8 Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.121 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it di Padova Nord 1994 - 2014 continua a pag. 8 Intervento P arte a ottobre la XXII edizione della Campagna Nastro Rosa dedi- cata alla prevenzione del tumore al seno della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) ed Estée Lauder Companies, società leader nei prodotti di bellezza di prestigio, ancora una volta insieme e in prima linea per vincere questa patologia tumorale, che purtroppo registra un’incidenza sempre maggiore. Vincere il tumore al seno si può Campagna Nastro Rosa Da oggi l’informazione locale sempre con te App Come scaricare l’App laPiazza: dal sito www.lapiazzaweb.it & COUPON del risparmio 10€ 40€ 50€ 30€ 30€ 25€ 50€ 20€ 60€ 40€ 60€ COUPON del risparmio Scarica l’App www.coupondelrisparmio.it Sanità Salute pagg. 33-35 Ottobre è il mese della prevenzione: il cancro al seno si vince così L’EDITORIALE Genova ci fa paura di Germana Urbani* L e foto apocalittiche che arrivano da Ge- nova dopo l’ultima alluvione, l’assoluta inconsistenza delle dichiarazioni dei po- litici, la desolazione grande che coglie tutti noi nell’apprendere i perché e i per come le opere di contrasto al rischio idrogeologico non sono mai state finite, (alcune mai ap- paltate addirittura) lasciano tutti noi cittadini sgomenti. Anche perché nel disastro di Genova c’è un’aggravante forte: era già successo, quel- la città allora aveva anche pianto sei morti. Ecco perché Genova ci fa paura. Perché sospettiamo che qui in Veneto potrebbe ac- cadere la stessa cosa. Basta seguire le crona- che locali per rendersi conto che intere aree della nostra regione continuano ad andare in grave sofferenza non appena piove un po’ più del previsto. Il rischio per un disastro c’è, ed è forte soprattutto tenuto conto che, se- condo un censimento ufficiale della Regione, circa il 25% dei comuni veneti è soggetto a frane e il 40% ad alluvioni. Contro il dissesto idrogeologico la Regio- ne, un anno fa, contava 392 milioni spesi in 233 comuni per effettuare 925 interventi. Basteranno? *[email protected] [email protected] continua a pag. 3 Progettazione Realizzazione Manutenzione Giardini Parchi - Terrazze Irrigazione automatica Potatura aeree con piattaforma e Tree climbing Abbattimenti Trattamenti antiparassitari con Endoterapia Via Prati bassi, 52 - 30010 Camponogara (VE) [email protected] preventivi e sopralluoghi gratuiti

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Padova nord sett2014 n121

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Page 1: Padova nord sett2014 n121

Attenzioneai doppi bollettinidella bonifica

Vigonza

pag. 6

Nuova mensascolastica a Mejaniga

Cadoneghe

pag. 9

pag. 14

Fondazione Valmaranaora tocca al ComuneSciolto l’ente dopo oltre cento anni, saràl’amministrazione a gestire il lascito

Due passi sono stati fatti, ora manca il terzo. Il consiglio di amministra-zione della Pia Fondazione Elena

Vendramin Calergi Valmarana ha deciso di sciogliersi e di lasciare il proprio patrimonio al Comune – ai cittadini – di Noventa Pa-dovana. “Secondo l’antico desiderio della contessa Valmarana” sottolinea il sindaco Luigi Alessandro Bisato.

Alla morte della nobildonna, nel 1894, per volere testamentario la villa e i suoi pos-sedimenti terrieri passarono al comune, per-

ché ne facesse un istituto di cura e forma-zione per le ragazze sordomute provenienti dai territori limitrofi. “Nomino mio erede universale residuario della mia sostanza che rimarrà dopo la appurazione della me-desima il comune di Noventa Padovana - si legge nel lascito - coll’obbligo di istituire nel mio palazzo di villeggiatura posto in detto comune un istituto autonomo per ricovero, mantenimento, istruzione ed educazione delle povere sordomute”. La Fondazione fu costituita, con Regio decreto del 28 aprile

del 1907, in ente morale. Divenuta Ipab (istituto pubblico di assi-

stenza e beneficienza) per la cura e l’assi-stenza di bambini audiolesi, negli ultimi anni si è impegnata in innovativi e sperimentali progetti sociosanitari, educativi e culturali a favore dei minori con sordità. Operazione non semplice e che richiede sempre nuove risorse, - ha sottolineato il presidente Vitto-rio Domenichelli - da collocare in un contesto educativo mutato”.

vigodarzere, nuovialloggi per famiglie

Dopo aver assegnato gli ultimi alloggi popolari disponibili, il Comune di Vigodarzere adesso cerca case, perché

una decina di famiglie rischia lo sfratto. Sono stati assegnati, nei giorni scorsi, gli

ultimi due alloggi a disposizione.pag. 12

nuovo ipermercatosotto la lente del m5s

La questione della costruzione del nuovo ipermercato Lando a Peraga di Vigonza è ancora al centro dell’atten-zione in casa del Movimento 5 Stelle di Vigonza, coordinato dal consigliere

comunale Giovanni Pasqualotto. pag. 8

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.121 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

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Intervento

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Parte a ottobre la XXII edizione della Campagna Nastro Rosa dedi-cata alla prevenzione del tumore al seno della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) ed Estée Lauder Companies, società

leader nei prodotti di bellezza di prestigio, ancora una volta insieme e in prima linea per vincere questa patologia tumorale, che purtroppo registra un’incidenza sempre maggiore.

Vincere il tumore al seno si può campagna Nastro Rosa

continua a pag. 8

Parte a ottobre la XXII edizione della Campagna Nastro Rosa dedicata alla prevenzione del tumore al seno della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) ed Estée Lauder Companies, società

leader nei prodotti di bellezza di prestigio, ancora una volta insieme e in prima linea per vincere questa patologia tumorale, che purtrop-po registra un’incidenza sempre maggiore.

Vincere il tumore al seno si può campagna Nastro Rosa

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Ambulatoripediatrici, verso la nuova verifica

Sanità

pag. 10

Salute

pagg. 33-35

Ottobre è il mese della prevenzione: il cancro al seno si vince così

L’EDITORIALE

Genova ci fa pauradi Germana urbani*

Le foto apocalittiche che arrivano da Ge-nova dopo l’ultima alluvione, l’assoluta inconsistenza delle dichiarazioni dei po-

litici, la desolazione grande che coglie tutti noi nell’apprendere i perché e i per come le opere di contrasto al rischio idrogeologico non sono mai state fi nite, (alcune mai ap-paltate addirittura) lasciano tutti noi cittadini sgomenti.

Anche perché nel disastro di Genova c’è un’aggravante forte: era già successo, quel-la città allora aveva anche pianto sei morti.

Ecco perché Genova ci fa paura. Perché sospettiamo che qui in Veneto potrebbe ac-cadere la stessa cosa. Basta seguire le crona-che locali per rendersi conto che intere aree della nostra regione continuano ad andare in grave sofferenza non appena piove un po’ più del previsto. Il rischio per un disastro c’è, ed è forte soprattutto tenuto conto che, se-condo un censimento uffi ciale della Regione, circa il 25% dei comuni veneti è soggetto a frane e il 40% ad alluvioni.

Contro il dissesto idrogeologico la Regio-ne, un anno fa, contava 392 milioni spesi in 233 comuni per effettuare 925 interventi.

Basteranno?*[email protected]@givemotions.it

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Progettazione Realizzazione Manutenzione Giardini Parchi - TerrazzeIrrigazione automaticaPotatura aeree con piattaforma e Tree climbingAbbattimentiTrattamenti antiparassitari con EndoterapiaVia Prati bassi, 52 - 30010

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Padova nord Regionevigonza

pag. 8

Nido comunale, la gestione passa a “Progetto Now”

cadoneghe

pag. 10

Adesione al Pattodei Sindaci perridurre emissionie consumi

noventa padovana

pag. 15

Tutto è prontoper l’Antica Fierad’Autunno

È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Cadoneghe, Vigodarzere, Vigonza, Limena, Villafranca, Rubano, Noventa Padovana, per un numero complessivo di 27.079 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected]

29 settembre 2014Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

accaduto acca-dra padova

Il commento di Appe padovastop all’alcol

ordinanza Bitonci

Ha fatto discutere l’ordinanza “anti-degrado” del Sindaco Massimo Bitonci,

contro il consumo di alcol. L’Associa-zione Provinciale Pubblici Esercizi Appe

di Padova esprime un giudizio tutto sommato positivo. “Apprezziamo –

dichiara il Segretario Filippo Segato – la fi nalità dichiarata dal primo cittadino

di contrastare i fenomeni di abuso di alcolici, il più delle volte comprati al

supermarket o portati da casa, che poi degenerano in schiamazzi, disturbo alla quiete pubblica, bivacchi o, peggio, por-tano al coma etilico. Abbiamo indicato alcune piccole modifi che di dettaglio,

l’ordinanza ci sembra soddisfacente”.

piazzamento nazionaleil padovano faBian

sesto al triathlon

Il padovano Alessandro Fabian ha con-quistato a Sapri il sesto titolo italiano di Triathlon vincendo una gara che ha saputo gestire e controllare sin dalle

prime bracciate a nuoto. “E’ stata una stagione strana – racconta Alessandro

– con risultati di rilievo, come le meda-glie al campionato Europeo, alternati a

momenti più complicati”.

I dati di confesercenticommercio in crisichiudono in tanti

Nonostante le indagini Istat indichino un miglioramento della fi ducia tra le

imprese, i dati nel settore del commer-cio e dei servizi continuano ad essere

pesanti. “La crisi dei consumi continua a farsi sentire” dice il presidente di Con-

fesercenti Padova, Nicola Rossi. “Nei primi otto mesi del 2014 a Padova e provincia hanno chiuso i battenti 271

negozi (più di uno al giorno) oltre a 34 rivenditori al dettaglio di auto, 81 com-

mercianti ambulanti, oltre 200 agenti di commercio, 70 bar, 59 ristoranti.

Non è confortante il saldo positivo tra cessazioni ed inizio attività”.

Novità nello spettacolovoice music centerforma talenti

Nasce a Padova un nuovo centro di alta formazione in campo artistico e tecnico per cantanti professionisti e per persone che si approcciano allo studio della vocalità. È il Voice Music Center, diretto da Andrea Barin e Enrico Marchioro, musicisti padovani non nuovi a progetti imprenditoriali legati alla musica. Instancabili innovatori e indagatori delle dinamiche dello spettacolo e della professione musicale, hanno ideato questo centro, coinvolgendo alcuni fra i migliori professionisti del settore e mettendo a punto nuove ed originali tecniche. La sede è ad Albignasego nel Centro Diemme, in via Battaglia 69.

Diocesi e fondazione cariparofondo solidaleper le famiglie

Riprendono le attività del “Fondo Straordinario di Solidarietà”, iniziativa promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo insieme alla Diocesi di Padova e agli enti locali con l’obiettivo di sostenere le famiglie in condizioni di disagio a causa della mancanza di lavoro. Info https://live.fondazionecariparo.com/.

Iniziativa di padova Originaleall’orto Botaniconuovo itinerario

In concomitanza con l’apertura della nuova ala dell’Orto Botanico l’associa-zione Padova Originale ha dato vita al nuovo itinerario “I luoghi della Vergine dei veleni”, tratto dall’omonimo roman-zo dello scrittore americano ottocente-sco Nathaniel Hawthorne, ambientato nel prestigioso giardino padovano.

accaduto acca-dra padova

Il commento di Appe padovastop all’alcol

ordinanza Bitonci

Ha fatto discutere l’ordinanza “anti-degrado” del Sindaco Massimo Bitonci,

contro il consumo di alcol. L’Associa-zione Provinciale Pubblici Esercizi Appe

di Padova esprime un giudizio tutto sommato positivo. “Apprezziamo –

dichiara il Segretario Filippo Segato – la fi nalità dichiarata dal primo cittadino

di contrastare i fenomeni di abuso di alcolici, il più delle volte comprati al

supermarket o portati da casa, che poi degenerano in schiamazzi, disturbo alla quiete pubblica, bivacchi o, peggio, por-tano al coma etilico. Abbiamo indicato alcune piccole modifi che di dettaglio,

l’ordinanza ci sembra soddisfacente”.

piazzamento nazionaleil padovano faBian

sesto al triathlon

Il padovano Alessandro Fabian ha con-quistato a Sapri il sesto titolo italiano di Triathlon vincendo una gara che ha saputo gestire e controllare sin dalle

prime bracciate a nuoto. “E’ stata una stagione strana – racconta Alessandro

– con risultati di rilievo, come le meda-glie al campionato Europeo, alternati a

momenti più complicati”.

I dati di confesercenticommercio in crisichiudono in tanti

Nonostante le indagini Istat indichino un miglioramento della fi ducia tra le

imprese, i dati nel settore del commer-cio e dei servizi continuano ad essere

pesanti. “La crisi dei consumi continua a farsi sentire” dice il presidente di Con-

fesercenti Padova, Nicola Rossi. “Nei primi otto mesi del 2014 a Padova e provincia hanno chiuso i battenti 271

negozi (più di uno al giorno) oltre a 34 rivenditori al dettaglio di auto, 81 com-

mercianti ambulanti, oltre 200 agenti di commercio, 70 bar, 59 ristoranti.

Non è confortante il saldo positivo tra cessazioni ed inizio attività”.

Novità nello spettacolovoice music centerforma talenti

Nasce a Padova un nuovo centro di alta formazione in campo artistico e tecnico per cantanti professionisti e per persone che si approcciano allo studio della vocalità. È il Voice Music Center, diretto da Andrea Barin e Enrico Marchioro, musicisti padovani non nuovi a progetti imprenditoriali legati alla musica. Instancabili innovatori e indagatori delle dinamiche dello spettacolo e della professione musicale, hanno ideato questo centro, coinvolgendo alcuni fra i migliori professionisti del settore e mettendo a punto nuove ed originali tecniche. La sede è ad Albignasego nel Centro Diemme, in via Battaglia 69.

Diocesi e fondazione cariparofondo solidaleper le famiglie

Riprendono le attività del “Fondo Straordinario di Solidarietà”, iniziativa promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo insieme alla Diocesi di Padova e agli enti locali con l’obiettivo di sostenere le famiglie in condizioni di disagio a causa della mancanza di lavoro. Info https://live.fondazionecariparo.com/.

Iniziativa di padova Originaleall’orto Botaniconuovo itinerario

In concomitanza con l’apertura della nuova ala dell’Orto Botanico l’associa-zione Padova Originale ha dato vita al nuovo itinerario “I luoghi della Vergine dei veleni”, tratto dall’omonimo roman-zo dello scrittore americano ottocente-sco Nathaniel Hawthorne, ambientato nel prestigioso giardino padovano.

sanità

pagg. 20-21

Un capitolo davvero pesante

turismo

pag. 26

Il vero motore dell’economia veneta

cultura

pag. 28

Arte da vedere e da godere

L’EDITORIALE

Genova ci fa pauraE come mai interi quartieri delle nostre città continuano ad andare sott’acqua e la lista dei danni a cose e persone si allunga ad

ogni temporale?Servono le grandi opere, serve il canale scolmatore tra Padova e Venezia, per esempio, serve una visione d’insieme, serve su

questo delicatissimo argomento una legge obiettivo come quella che è servita a costruire il passante di Mestre.Serve qualcuno che capisca che siamo tutti al “fronte”, che c’è da combattere una “guerra” perché la natura continua a colpirci

a colpi di “bombe d’acqua” e non possiamo vivere a lungo pensando “si salvi chi può”!Ci aspettiamo dai nostri politici nazionali, regionali, locali un coraggio nuovo. Non si può più restare inerti in balia degli eventi

votandosi a Sant’Antonio sperando che non accada mai nulla di troppo grave. Lo Stato non può più spendere ogni giorno solo 200 mila euro per la prevenzione e 800 mila per tamponare e riaggiustare alla

meno peggio ciò che è stato distrutto, allagato, infangato, divelto. Occorre che faccia il contrario: ne metta a bilancio 800mila al giorno per la prevenzione e 200mila, casomai, per i danni.

I nostri giornali sono pieni di discussioni su strade e autostrade da costruire. Opere assolutamente necessarie, dicono. La vera domanda però è questa: necessarie a chi, per cosa? E per fi nire una rifl essione davvero banale. A questo punto, forse, sarebbe meglio costruire canali, navigabili magari. Pensiamoci, pensateci.

segue da pag. 1

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4 Argomento del mese

alle urne si vota domenica 14 dicemBre

Rinnovo dei Consorzi di Bonifi ca

Pochi ancora lo sanno ma il 14 dicembre tutti i proprietari di abitazioni e terreni sono chiamati alle urne per rinnovare i Consorzi di Bonifi ca. Gli enti che si occupano infatti della gestione della rete idraulica nel territorio

sono governati da un consiglio eletto da tutti i cittadini che pagano ogni anno i contributo, in proporzione all’entità della proprietà, proprio per la manutenzione ordinaria della rete di scolo. Nella nostra provincia i Consorzi sono quattro. Il Bacchiglione comprende la città di Padova e cintura, buona parte della zona dei Colli e settore occidentale della provincia, il Piovese e una porzione del Con-selvano. Il Consorzio Brenta invece insiste sull’Alta Padovana, tra Cittadella e il piazzolese, mentre il Camposampierese rientra nelle competenze del Consorzio Acque Risorgive. L’Adige Euganeo ha competenza infi ne sull’intera Bassa Pado-vana, da Montagnana passando per Este, Monselice e Conselve fi no alla Laguna Veneta. Il 14 dicembre dunque le urne aperte in tutta la provincia per migliaia di proprietari di abitazioni e terreni che ogni anno versano un contributo che va da poche decine ad alcune centinaia di euro. Di solito l’affl uenza è alquanto mode-sta e sono invece gli agricoltori a votare in massa perché più vicini a temi come la sicurezza idraulica, l’irrigazione, la gestione dei corsi d’acqua. Temi che negli ultimi cinque anni sono diventati di dominio comune a causa delle sempre più frequenti emergenze. Entro ottobre verranno messe a punto le liste dei candidati e a novembre inizierà al campagna elettorale. Ma.Ce.

Risale a fi ne settembre la data dell’aggiudicazione da parte del Consorzio di Bonifi ca Bacchiglione dei lavori per le opere di estensione del collegamento dell’area

termale al canale Lessino – Euganeo – Berico. Un inter-vento importante dal punto di vista dell’assetto idraulico di tutta l’area ad sud-ovest della città che permetterà di costruire un sistema tecnologico di tubazioni interrate che recapiteranno acqua a tutti i canali del bacino idraulico dei Colli Euganei.

“Una grande opera” affermano i tecnici dell’ente “che complessivamente, tenuto conto anche dei lavori già re-alizzati negli anni scorsi del primo tratto di condotta che adduce l’acqua del fi ume Adige dal Canale L.E.B. al torrino piezometrico situato a Cervarese S. Croce (Pd), costerà oltre 6 milioni di euro.

Il progetto avviato, di 5 milioni di euro, previsto all’in-terno del “Piano Irriguo Nazionale”, e reso operativo con Decreto interministeriale del Ministero delle Politiche Agrico-le, Alimentari e Forestali del 22.04.2011 n. 10515, com-pleta il già avviato riassetto idraulico - ambientale del baci-

no “Colli Euganei” - area di 11.804 ettari a nord – ovest di Padova - caratterizzata attualmente dalla presenza di numerose aree urbanizzate, piccoli insediamenti industriali, numerose aziende agricole e dagli importanti centri turistici termali di Abano e Montegrotto Terme”.

Nel dettaglio i lavori di estensione si suddivideranno in due lotti esecutivi e andranno ad intervenire in aree ben pre-cise. Precisamente riguarderanno “La realizzazione di una condotta di adduzione lunga 1,6 km dal torrino piezome-trico di Cervarese S. Croce, a valle della Strada Provinciale n°38, allo scolo Fossa Lunga (Lotto 1- ovest) e di un’ulte-riore sistema di condotte e manufatti per una lunghezza totale di 5 km circa allo scopo di addurre l’acqua a tutti gli scoli consortili che si dipartono a sud della S.P. N°38, ossia lo Spinosella, il Rialtello, il Poggese ed il Bolzan per arrivare alla fossatura privata”.

Secondo le aspettative l’intervento andrà a rispondere alle modifi cate esigenze sul piano idraulico dell’intera area, che negli ultimi decenni si è sensibilmente cambiata, “con-sentendo la vivifi cazione dei corsi d’acqua principali con un

l’aumento delle portate degli scoli durante tutto l’anno e la possibilità di utilizzo irriguo delle acque nelle aree agricole in primavera ed in estate”.

Non è stata dimenticata dal Consorzio la necessità dell’utilizzo irriguo per l’agricoltura dell’acqua per il quale l’ente ha progettato e realizzato a valle dello Scolo Spi-nosella, con particolari accordi presi con alcune aziende private, “un’area pilota di irrigazione “a domanda” al fi ne di garantire la distribuzione capillare dell’acqua dai canali consortili ad aziende agricole private -che si sono dimostrate motivate a condividere anche i costi aziendali di trasformazione - concretizzando così la collaborazione fattiva tra l’ente pubblico e gli interessi del territorio anche rappresentati direttamente da un gruppo di soggetti privati, nello spirito che da sempre anima i Consorzi di bonifi ca”.

“Una grande opportunità da cogliere per il “sistema” Colli Euganei” - ha sottolineato in merito Eugenio Zaggia, presidente del Consorzio Bacchiglione - l’arrivo di acqua di ottima qualità in questa zona signifi ca un potenziale di svi-luppo enorme per l’economia agricola e turistica dell’area”.

di Martina celegato

Lavori in due lottiper la nuova

condotta e la sistemazione

della rete locale

Servono opere per raccogliere

più acqua piovana e per fare scortain vista di siccità

TERRITORIO DA TUTELARECon l’arrivo dell’autunno

e il ritorno della stagione delle piogge più intense e frequenti il Consorzio di Bonifi ca Bacchiglione

ha messo a punto un intervento per la salvaguardia della vasta

area delle terme e dei Colli Euganei attraverso il collegamento al

canale Lessino, Euganeo Berico nella Bassa Padovana

dal costo di 6 milioni di euro Maxi spese per la sicurezza idraulica

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5Argomento del mese

di Martina celegato

Canale Scaricatore, 150 anni fa l’opera “rivoluzionaria”L’esposizione Al Centro Culturale San Gaetano di Padova

E’ ospitata al Centro Culturale San Gaetano di Padova la mostra dedicata ai 150 anni del Canale Scaricatore, organizzata dall’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Padova in collaborazione con l’Associazione Lo Squero. L’esposizione ripercorre le vicende di questa opera pubblica, la più grande realizzata a Padova negli ultimi due secoli, attraverso numerose

immagini fotografi che e documentarie spesso inedite ed è stata curata da Pier Giovanni Zanetti. Il canale Scaricatore rappresenta una vera e propria rivoluzione per la città se consideriamo che, prima della sua costruzione,

numerosi quartieri (all’epoca chiamati borghi) venivano periodicamente sommersi dalle piene, così come succedeva nella provin-cia padovana prima della costruzione dei vari canali che ora attraversano il territorio. Il piano di sistemazione dei canali padovani fu progettato dal conte Vittorio Fossombroni con Pietro Paleocapa che a loro volta ripresero l’idea settecentesca di Anton Maria Lorgna, noto idraulico.

La soluzione consistette nella costruzione di un nuovo canale lungo poco più di tre chilometri, chiamato Scaricatore, avente inizio a Bassanello e termine a Voltabarozzo. La nuova inalveazione ebbe lo scopo di mettere in collegamento diretto il fi ume Bacchiglione con il canale Roncajette e perciò di deviare le portate di piena all’esterno della città mediante una sorta di by-pass idraulico. Il nuovo alveo con il relativo ponte-sostegno a Bassanello venne inaugurato nell’ottobre del 1863. Negli anni Trenta del secolo scorso si dovette rimettere mano alla sistemazione fl uviale padovana in base al progetto di Luigi Gasparini. Il nuovo piano previde l’allargamento del canale Scaricatore e la realizzazione ex novo del canale San Gregorio che collega lo Scaricatore con il Piovego.

Ecco le zone “storicamente” a rischio

Lungo il bacchiglione A Bovolentaallerta infi nita“Quando il fi ume bagna i murazzi e continua a salire, fi no sfi orare il ponte

azzurro, allora sappiamo che dobbiamo fare i bagagli in fretta e furia e lasciare le nostre case. E’ successo tre volte negli ultimi quattro anni, non

dico che ci siamo abituati perché a questo non ci si fa mai l’abitudine, però siamo pronti e sappiamo che potrà succedere ancora. Non ci piace abbandonare le nostre abitazioni, anche solo per una notte, e dover chiedere ospitalità a parenti ed amici, oppure adattar-ci a qualche centro di accoglienza. Sappiamo che il percolo di allagamenti è concreto, ma vorremo poter stare a casa nostra, come tutti gli altri”. A parlare è uno dei residenti del centro di Bovolenta, “niente nomi per carità, qui ci conosciamo tutti e non voglio aver rogne”, un pensionato che vive con la moglie nella sua casa a due passi dall’argi-ne che fa tanta paura. I fi gli ormai grandi vivono poco lontano, ma più al “sicuro”. La piccola “isola” che è il cuore di Bovolenta, racchiuso a nord e a sud da alti ma fragili argini, in caso di rottura o esondazione, può trasformarsi in un pericoloso catino in cui l’acqua potrebbe rimanere per giorni e giorni. Così ad ogni emergenza si pone l’even-tualità di evacuare l’intera zona, poco più di 200 persone, compresa la caserma dei carabinieri, le scuole, il municipio e la chiesa. Il paese viene letteralmente diviso in due quando l’acqua lambisce il “ponte azzur-ro” e i disagi sono concreti. Ma tant’è. Il sindaco Vittorio Meneghello, ormai al termine del suo mandato dopo anni segnati dalle emergenze, ricorda che la Prefettura in caso di emergenza consiglia sempre l’evacuazione. Poi l’ultima paro-la spetta al sindaco, così come la responsabilità. Del resto Bovolenta non è nuova a disastrosi allagamenti. Nel novembre di quattro anni fa fi nì sotto un metro e ottanta centimetri d’acqua l’intera zona artigianale di Via Padova e le sue cinquanta aziende, oltre a qualche migliaio di ettari della località Pratiarcati, dall’altra parte dell’omonima strada provinciale. Allora ci vollero ben sei giorni per riportare tutta l’area all’asciutto e i danni furono ingenti. La partita degli indennizzi si è conclusa, non senza polemiche, nei mesi scorsi, tranne qualche eccezione. Nel frattempo sono stati portati a termine alcuni interventi per mettere in sicurezza la zona, dal potenziamento dell’impianto idrovoro Pratiarcati ai lavori sugli argini dello scolo Mediano e su quelli del Bacchiglione. In centro invece la primavera scorsa sono stati rinforzati i “murazzi” settecenteschi nei due punti più fragili, nei quali durante l’ultima piena si erano aperte dei pericolosi fontanazzi. Ma non basta: l’opera più attesa, vale a dire la ricostruzione dell’argine a nord del paese, quello che ha maggiori problemi di tenuta, non è ancora partita non nonostante i numerosi solleciti. Così come chi è minacciato dall’acqua del Bacchiglione sta attendendo con fi ducia il tanto sospirato progetto di collegamento del fi ume, appe-na fuori da Padova con l’Idrovia. Il grande canale navigabile può essere infatti, come hanno sottolineato gli esperti, un’ottima possibilità di sfogo per le piene improvvise del Bacchiglione. Ma non c’è solo Bovolenta: nella nostra provincia la mappa del rischio idrogeologico è piuttosto estesa e comprende buona parte della Bassa Padovana, dei Colli Euganei e dell’Alta per proseguire fi no a Cadoneghe e Vigodarzere.

Gli allagamentisi ripetono anchea nord di Padovatra Cadoneghee Vigodarzere

N.S.

Maxi spese per la sicurezza idraulica

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Page 6: Padova nord sett2014 n121

6 Vigonza

Al via i corsi di ginnastica dolce per la terza e quarta età. La quota annuale per iscriversi ai

corsi di ginnastica è di 100 euro per i residenti di Vigonza. Nei gior-ni scorsi si sono tenute le prime lezioni nelle diverse strutture delle frazioni vigontine adibite per tene-re i corsi di attività fisica. A Vigonza i corsi avranno luogo nella palestra della scuola media; a Peraga nel palazzetto dello sport; a Codiverno nella palestra della scuola media; a San Vito nella sala polivalente della scuola materna; a Busa presso la sala polivalente della scuola elementare; a Pionca e a Perarolo, invece, nei rispettivi patronati parrocchiali.

L’attività fisica riservata alle persone con più di 61 anni d’età riguarda principalmente l’insieme di esercizi della cosiddetta ginnastica dolce, che vanno a rinforzare l’intero orga-nismo dell’anziano, focalizzando l’attenzione sulle parti più deboli. Ad esempio: esercizi di portamento, esercizi per la schiena e per la cervicale, per rinforzare gli arti, sia superiori che inferiori, esercizi per il busto e per la muscolatura addominale, esercizi per le mani. Lo scopo di ogni esercizio è il saper stimolare un senso di benessere e di consapevole utilità del proprio corpo. Per le persone anziane l’attività motoria è di fondamentale importanza sia dal punto di vista fisico-motorio, sia dal punto di vista psicologico-sociale. Infatti, è risaputo che fare ginnastica fa bene a tutte le età, non solo per mantenersi in forma ma anche per socializzare, fare nuove amicizie e divertirsi in compagnia. E’ possibile ottenere maggiori informazioni presso l’ufficio Servizi Sociali, in Via Arrigoni, 1 – Castello dei Da Peraga, oppure chiamando al seguente numero telefonico: 049/ 8090321, con il seguente orario al pubblico: lunedì, martedì e giovedì dalle 9.00 alle 13.00; mercoledì dalle 15.30 alle 18.00 – venerdì chiuso.

i corsi

Lezioni di ginnastica dolcetenersi in forma ad ogni età

M.G.M.

Attività fisica per la terza età, tante le proposte

Sono molti i cittadini di Vigonza che si sono visti recapitare una doppia richie-sta di pagamento del bollettino rela-

tivo ai contributi del Consorzio di Bonifica. La maggior parte dei residenti ha pensato subito fosse stato un errore di invio della richiesta di pagamento, mentre altri hanno chiamato il municipio di Vigonza per verifi-care se queste ambigue lettere non celas-sero eventuali truffe o raggiri ingannevoli.

La pecca, a quanto pare, è stata com-messa dall’istituto bancario che gestisce i pagamenti. In fase di emissione degli avvisi di pagamento dei contributi consortili anno 2014 del Consorzio Acque Risorgive, il Mon-te dei Paschi di Siena, al quale il Consorzio si è appoggiato per il servizio di incasso tra-mite procedura Mav elettronica postale, ha erroneamente inviato una propria lettera ai cittadini con allegato il bollettino di paga-mento Mav. I residenti del comune di Vigon-za hanno così ricevuto una doppia richiesta di pagamento della stessa cifra da pagare con una scadenza a breve termine.

Il comune di Vigonza è intervenuto rapi-damente, specificando che si è trattato di un errore dell’Istituto Bancario. E’ in recapito, infatti, l’avviso di pagamento spedito di-rettamente dal Consorzio Acque Risorgine e corredato dal rispettivo bollettino Mav. L’amministrazione comunale intende comu-nicare che chi avesse ricevuto la lettera e il bollettino da parte della Banca Monte Pa-schi di Siena è pregato di non provvedere al pagamento (se già effettuato, il pagamento verrà considerato valido).

Per il pagamento si devono utilizzare

solo i bollettini Mav inviati direttamente dal Consorzio Acque Risorgive.

Nel caso, invece, in cui il contribuente avesse pagato entrambi i Mav per la mede-sima causale, il Consorzio attiverà la proce-dura per la restituzione di una quota, non appena disponibili gli esiti di riscossione. Per ulteriori informazioni è attivo un nume-ro verde del Consorzio Acque Risorgive al seguente numero 800-189571. Eventual-mente si può inviare un’email alla casella di posta elettronica dedicata appositamente: [email protected].

di Manuel Glauco Matetich

Va pagato solo quello spedito dal Consorziodi Bonifica Acque Risorgive, numero per le info

Il caso Chi avesse pagato due volte potrà chiedere la restituzione dell’importo

Doppio bollettino in arrivo

Attenzione al doppio bollettino di pagamento

Vigonza scommette sull’educazione, alla portata di tutti, per nutrire la men-te e ampliare i propri orizzonti cultura-

li. Lo fa inaugurando l’undicesima edizione dell’Università aperta Vigontina (Uav). Le iscrizioni ai diversi corsi disponibili sono iniziate pochi giorni fa e resteranno aperti per un mese ancora circa. L’Uav continua ad offrire opportunità culturali adeguate a diverse esigenze personali, dal tempo libero al lavoro, dal rafforzamento di saperi acqui-siti all’acquisizione di nuovi.

L’offerta è suddivisa in due ambiti: quel-lo dei corsi e quello del tempo libero e cultu-ra. I primi richiedono continuità di presenza e studio, sono tutti affidati a docenti titolati ed esperti nell’insegnamento per adulti. Alle iniziative del tempo libero e cultura, invece, si può partecipare a piacere con una semplice iscrizione. Esse sono programma-te durante tutto l’anno, preferibilmente di sabato e di domenica e sono comunicate direttamente agli iscritti via mail e sul sito internet. Sono previste uscite in ambito naturalistico, visite a mostre di arte contem-poranea, partecipazione a eventi musicali, cinematografici, teatrali, accompagnati da guide competenti.

L’Associazione Università Aperta Vigon-tina si è costituita nel 2004 con sede presso l’Istituto Comprensivo Statale “Don Lorenzo Milani” di Vigonza su iniziativa della scuo-la e di un gruppo di cittadini con storie ed esperienze di varia cultura. L’associazione opera in collaborazione con il Comune di Vigonza, promovendo le proprie iniziative

in sinergia soprattutto con l’Assessorato alla Cultura, coordinato dall’assessore Alberto Rizzo. E’ stata chiamata aperta perché tutti, dai diciotto anni in su, possono accedervi. L’Uav si colloca ed agisce in un territorio che ha manifestato in questi anni profondi cambiamenti sul piano sociale, economico e culturale. Ne vuole registrare e raccogliere, pertanto, esigenze, aspirazioni, tensioni, contribuendo a delineare percorsi di forma-zione e sviluppare idee, riflessioni, appro-fondimenti.

Per ulteriori informazioni è possibile chiamare la segreteria dell’Uav il lunedì e il giovedì dalle 17.00 alle 19.30 al seguen-te recapito telefonico: 349/2246085. In alternativa si può inviare un’email all’indi-rizzo di posta elettronica: [email protected].

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8 Vigonza

La questione della costruzione del nuovo iper-mercato Lando a Peraga di Vigonza è ancora al centro dell’attenzione in casa del Movimento 5

Stelle di Vigonza, coordinato dal consigliere comu-nale Giovanni Pasqualotto. Ecco come Pasqualotto commenta il dibattito portato Avanti dai “grillini” di Vigonza: “Abbiamo presentato alcune osservazioni alla Variante 9, ovvero il nuovo supermercato Lando, che coprirà con una bella colata di cemento 36 mila metri quadri di aree che attualmente sono agricole, in zona Peraga di Vigonza, in direzione Cadoneghe”.

Le osservazioni puntualizzate dal Movimento 5 Stelle vertono principalmente sul fatto che questo progetto potrebbe portare sconvolgimenti nelle dina-miche idrauliche. Le considerazioni fatte dal M5S in merito alla richiesta di cementificazione di quest’a-rea si basano su diversi aspetti, tra cui: la valuta-zione di un eventuale rischio idrogeologico dell’area interessata e delle abitazioni circostanti. Negli ultimi anni si sono verificati allagamenti che mai si erano visti prima della cementificazione che ha interessato via Germania, via Francia, via Spagna e via Inghilter-ra; il proliferare di voci negative su questa questione da parte della cittadinanza, voci che potrebbero sola-mente creare confusione, fraintendimenti e interpre-tazioni errate; l’affollata presenza di supermercati nel nostro territorio comunale che hanno arrecato grosse dif-ficoltà per i piccoli negozianti.

“Le altre osservazioni che abbiamo presentato – continua Pasqualotto - vogliono sottoli-neare la necessità di vincolare ad un massimo di 1500 metri quadrati la superficie di vendita, visto che l’amministrazione comunale ha concesso questa variante proprio basandosi su questa promessa. Se la legge regionale cambierà, ci

troveremo davanti a un centro commerciale del qua-le faremmo volentieri a meno, vista la già grande quantità di attività commerciali di grosse dimensioni nel territorio”. Il Movimento 5 Stelle di Vigonza ha

cercato di appellarsi in consiglio comunale alla Legge Regionale 50 / 2012 (legge regionale sul commercio), la quale sanci-sce di salvaguardare la sosteni-bilità territoriale ed ambientale ed il risparmio di suolo, incenti-

vando il recupero e la riqualificazione urbanistica di aree e strutture dismesse e degradate; di rigenerare l’economia ed il tessuto sociale e culturale urbano, favorendo la riqualificazione dei centri storici e urba-

ni attraverso lo sviluppo delle attività commerciali; e di favorire la localizzazione degli interventi commer-ciali all’interno dei centri storici e urbani.

Pochi giorni fa è stata votata l’approvazione comunale della variante Lando, dove tutte le os-servazioni presentate dai cittadini di Vigonza e dai consiglieri di minoranza del Movimento 5 Stelle sono state rifiutate. “Staremo a vedere – afferma Pasqualotto - se i patti presi dal comune di Vigonza verranno rispettati e soprattutto se non ci sarà la volontà di espandere la superficie di vendita da parte del costruttore”. L’unico modo per riuscire a contra-stare e fermare la crescente cementificazione delle superfici agricole europee sarebbe quello di inter-venire attuando la Politica Agricola Comune (PAC).

di Manuel Glauco Matetich

Urbanistica Il nuovo punto vendita coprirà una superficie di 36 mila metri quadrati

Ipermercato sotto la lente

Ecco comedovebbeessereil nuovocentrocommerciale oggettodi un acceso dibattitoin questesettimane

Nuova presa di posizione critica delMovimento 5 Stelle ma la variantepassa in consiglio comunale

Pasqualotto:“Vigileremo sullaeventuale volontàdi aumentarela superficie”

L’intervento

E’ iniziato l’anno scolastico e il nido cambia vol-to. L’asilo omunale “G. Rodari” di Via Paolo VI a Peraga ha iniziato l’attività sotto una nuova

gestione, passando il testimone alla cooperativa so-ciale Progetto Now.

La Cooperativa Progetto Now è nata a Conselve nel lontano 1997 in seguito ad un corso di forma-zione promosso dal Tribunale per i Diritti del Malato e finanziato dalla Comunità Europea. Questo ente

padovano è composto da più di cento professioni-sti del settore (psicologi, operatrici socio sanitarie, educatori professionali, amministrativi, etc.) ulte-riormente formati e specializzati nella gestione di strutture e servizi educativi e socio sanitari secondo criteri innovativi e di elevato profilo qualitativo.

Nonostante la grande richiesta di iscrizioni, l’amministrazione comunale conferma l’attuale di-sponibilità di molti posti per iscrivere i propri bimbi

all’asilo comunale “G. Rodari”.In caso si vogliano ottenere maggiori dettagli

e informazioni riguardo le iscrizioni, è necessario mettersi in contatto con il settore Servizi Sociali del comune di Vigonza, sito in via Arrigoni, 1, presso il Castello Dei Da Peraga. E’ possible inoltre telefo-nare allo 049/8090321, oppure inviare un’email all’indirizzo di posta elettronica: [email protected].

scuola Al via la nuova gestionela cooperativa “noW” segue il nido comunale “rodari”

M.G.M. Novità nel nido comunale “Rodari”

segue da pag. 1L’attrice Nicoletta Romanoff (nella

foto) sarà la testimonial italiana di questa edizione 2014.

La Campagna Nastro Rosa, ideata ne-gli Stati Uniti da Evelyn Lauder e promossa in oltre 70 Nazioni, ha come obiettivo

quello di sensibilizzare un numero sempre più ampio di donne sull’importanza vitale della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori della mammella, informando il pubblico femminile anche sulle abitudini di vita correttamente sani da adottare e sui controlli diagnostici da effettuare.

La diagnosi precoce del tumore al seno: 20 anni di progressi.Il tumore al seno resta il big killer numero uno per il genere

femminile registrando un incremento dovuto all’allungamento dell’età media della popolazione femminile e all’aumento dei fattori di rischio.

Sta cambiando anche l’età in cui la malattia si manifesta: il 30% circa prima dei 50 anni, fuori quindi dall’età prevista dai programmi di screening mammografi co. Un ulteriore motivo per sensibilizzare tutte le donne alla cultura della prevenzione come metodo di vita e renderle sempre più protagoniste della tutela della propria salute.

“Da recenti dati e studi si stima – afferma il prof. Francesco Schittulli, senologo-chirurgo oncologo e Presidente Nazionale del-la LILT - che in Italia siano circa 46.000 i nuovi casi annui di carci-noma mammario. L’aumento dell’incidenza del tumore al seno è stata pari a circa il 14% negli ultimi sei anni e, in particolare, per le donne tra i 25 e i 44 anni l’incremento è stato del 29% circa”.

“Le nuove tecnologie diagnostiche di imaging sempre più precise e sofi sticate, insieme alla risonanza magnetica mamma-ria (RMM), consentono oggi di poter individuare lesioni millime-triche in fase iniziale, quando il grado di malignità e l’indice di aggressività del tumore sono bassi e il processo di metastatizza-zione è pressoché nullo. Scoprendo un carcinoma al di sotto del centimetro, la probabilità di guarire sale di oltre il 90% e questo permette altresì di poter eseguire interventi conservativi, che non provocano sensibili danni estetici alla donna, a benefi cio quindi dell’integrità del seno, simbolo della femminilità”.

Risultati impensabili solo 30 anni fa quando il cancro al seno era considerato una malattia “incurabile”, con una percentuale di guarigione del 40-45%.

Intervento

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9Cadoneghe

“La mensa rappresenta non solo un nuovo, ampio spazio di sommini-strazione dei pasti dei nostri ra-

gazzi, ma anche un luogo ideale di incontro e di supporto socio-ricreativo”. Ad affermar-lo il sindaco di Cadoneghe, Michele Schia-vo, all’inaugurazione della nuova mensa scolastica avvenuta alla fine settembre. La mensa si trova a Mejaniga (via Conche 2, accesso da piazza Insurrezione). Servirà gli alunni della scuola dell’infanzia Aquilo-ne, della primaria Zanon e della secondaria Don Milani. Alla cerimonia sono intervenuti

il sindaco Michele Schiavo, l’assessore all’I-struzione Paola Venturato e la presidente provinciale Unicef Rinalda Montani. “Siamo particolarmente orgogliosi dell’entrata in funzione del nuovo servizio di refezione scolastica – ha aggiunto il sindaco –, che avviene nei tempi e nei modi previsti. Come

i cittadini potranno apprezzare, si tratta di un edificio razionale ed efficiente, energica-mente indipendente e con una linea architet-tonica innovativa. Impianti e dotazioni – da-gli spazi riservati all’ospitalità e al consumo dei pasti alle postazioni per la preparazione e distribuzione dei cibi, dai servizi igienici ai locali accessori a disposizione del persona-le – rappresentano quanto di meglio oggi viene realizzato per la refezione scolastica in termini di ergonomia e sicurezza”.

L’assessore all’Istruzione Paola Ven-turato ha illustrato le caratteristiche della

struttura: “Gli ambienti sono luminosi e stu-diati per una perfetta fruizione da parte di studenti e operatori: in tutto 520 metri qua-drati dotati delle più moderne attrezzature. I materiali naturali utilizzati, le soluzioni e gli impianti tecnologici adottati garantiscono perfette condizioni di comfort ambientale. La copertura della mensa è stata realizzata in legno a vista, che oltre ad essere esteti-camente gradevole garantisce una migliore tenuta per l’isolamento termico, sia d’estate che d’inverno. Ma soprattutto mi preme sot-tolineare che per la prima volta sul territorio

viene aperta una struttura con una fruizione così estesa, che coinvolgerà alunni dalle scuole dell’infanzia alla secondaria. Un con-tatto fra età diverse a mio avviso importante sotto il profilo educativo”.

Ed è proprio il profilo socio-educativo il leit motiv legato a questa inaugurazione seguendo il quale il Comune, in stretta colla-borazione con altri enti ed associazioni che si occupano di istruzione e di educazione, ma non solo, darà vita a un progetto di più ampio respiro per una città a misura di bambino.

di Nicoletta Masetto

A Mejaniga la struttura attivata nei tempi e nei modi previsti, ambienti spaziosi e funzionali

Il servizio Servirà gli alunni dell’infanzia, della primaria e della secondaria

Apre la nuova mensaL’interno della nuova mensca scolastica di Mejaniga

Nei 250 metriquadrati trovanoposto impiantie attrezzaturemoderne

In concomitanza con il nuovo l’anno scolastico gli assessorati all’istruzione e ai servizi sociali hanno messo a punto un pro-gramma comune di iniziative socio-educative: “Riprendendo

il filo delle iniziative condotte nel quadro del progetto Unicef “Cadoneghe città amica dei bambini», stiamo predisponendo

un paniere di offerte formative per il territorio, – spiega l’asses-sore Augusta Parizzi (nella foto) – da condividere e co-gestire con le scuole e le agenzie educative, con la stessa Unicef, con la Fondazione Fontana, e naturalmente in prima persona con gli alunni, le loro famiglie e i loro insegnanti. Il tema transdi-sciplinare su cui lavoreremo, richiamato dall’Onu come una delle grandi priorità del nuovo millennio, sarà tutto incentrato sul grande obiettivo di ridurre e progressivamente eliminare la

povertà estrema e la fame nel mondo. È un tema che non investe soltanto aspetti pratici (sui qua-

li ci si interrogherà ad esempio anche nell’ambito dell’Expo), ma anche e soprattutto grandi questioni culturali ed etiche, che coinvolgono la promozione capillare di relazioni e diritti. In questo senso, la scuola e l’educazione rappresentano pietre miliari su cui fondare un nuovo sistema di diffusione dei valori fondamentali dell’umanità”. N.M.

fame e poverta’ nel mondose ne parla con i ragazzi

Progetto

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10 Cadoneghe

Giro di vite dell’amministrazione comu-nale e della Polizia dell’Unione contro i furbetti dei rifiuti. Comune e Vigili

hanno deciso di intensificare i controlli. L’o-biettivo è quello di individuare e identificare i cittadini colpevoli di abbandonare rifiuti al di fuori dei contenitori che si trovano nelle isole ecologiche delle vie Vecellio, Franco, Pisana e Leopardi. “I controlli e la capilla-rità dell’azione di contrasto contro chi non rispetta regole e ambiente, non sono una novità. Com’è noto, le isole sono da tempo sotto il controllo delle telecamere. – spiega l’assessore all’ambiente, Enrico Nania – Questi sistemi ci hanno permesso, proprio di recente, di individuare e sanzionare due trasgressori ai quali sono state comminate adeguate sanzioni amministrative peraltro già previste e stabilite.

In accordo con il comando dei vigili dell’Unione dei Comuni abbiamo pertanto deciso che era giunto il momento di “affina-re” ulteriormente la sorveglianza”. In che cosa consiste il giro di vite sui trasgressori? “In pratica – spiega l’assessore Nania – un agente fisso viene destinato ogni giorno alla visualizzazione di tutte le immagini trasmesse dagli occhi elettronici. In questo modo niente e nessuno potrà sfuggire alla telecamera, inclusa anche la minima tra-sgressione”.

Lotta senza quartiere, dunque, a Ca-doneghe contro gli abbandoni irregolari di rifiuti lasciati nelle isole ecologiche, o in prossimità di esse, senza alcuna differen-ziazione. “Le percentuali di raccolta diffe-

renziata sarebbero in ulteriore crescita se non ci fossero cittadini che con poco senso civico si ritengono liberi da qualsiasi vincolo – commenta il sindaco Michele Schiavo –. Vorrei ricordare che, se a Cadoneghe le bollette sono rimaste inalterate da anni, no-nostante l’aumento generale dei prezzi (a cominciare da quello dei carburanti fino a quelli dell’energia e del costo del lavoro), è proprio grazie al conferimento generalmen-te corretto da parte della cittadinanza.

Chi si comporta da incivile non solo dimostra di essere un irresponsabile nei confronti dell’ambiente, ma anche rischia di causare aumenti tariffari che, alla fine, ricadranno su tutti i cittadini”.

La polizia localepassa in rassegnatutte le immaginiregistrate dallavideosorveglianza

RIfIuTI AbbANDONATI GIRO DI vITE

N.M.

Stop alle mini discariche

Il consiglio comunale di Cadoneghe, riuni-tosi in seduta straordinaria, ha deliberato la propria adesione al Patto dei Sindaci,

in vista dell’adozione del Piano d’Azione per l’energia Sostenibile.

“È ormai accertato che le emissioni di gas a effetto serra, in particolare l’anidride carbonica, sono all’origine dei cambiamenti

climatici e che è indispensabile ridurre pro-gressivamente gli attuali livelli di emissione per evitare i conseguenti disastri ambientali che ormai sono all’ordine del giorno anche a casa nostra. – ha spiegato l’assessore all’ambiente, Enrico Nania, relatore della proposta di iniziativa del sindaco – Dopo l’adozione del Pacchetto europeo su clima ed energia, la Commissione europea ha lan-

ciato il Covenant of Mayors, meglio cono-sciuto come Patto dei Sindaci, un accordo su base volontaria per sostenere gli sforzi com-piuti dagli enti locali nell’attuazione delle politiche nel campo dell’energia sostenibile. La decisione di aderire a questo documento programmatico è un primo passo importan-te in direzione dell’ecosostenibilità”.

Il 9 marzo 2007 l’Unione Europea ha adottato il documento Energia per un mondo che cambia, impegnandosi unilate-ralmente a ridurre le proprie emissioni di CO2 del 20% entro il 2020, aumentando nel contempo del 20% il livello di efficienza energetica e del 20% la quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile.

“Il Patto dei Sindaci – ha illustrato il sindaco Michele Schiavo – è un accordo su base volontaria per sostenere gli sforzi compiuti dagli enti locali nell’attuazione delle politiche nel campo dell’energia so-stenibile. Si tratta di un ottimo modello di governance in quanto, non derivando da un obbligo di recepimento normativo, deve

poter contare su un elevato coinvolgimento dell’intera comunità, degli operatori econo-mici, delle associazioni e di tutti i soggetti che a vario titolo operano sul territorio per una sua effettiva attuazione, oltre che della parte politica.

Con l’adesione al Patto, che deve av-venire previa adozione di una delibera con-siliare che formalizza il mandato al sindaco alla sottoscrizione, il Comune di Cadoneghe si impegna a sviluppare un Inventario-base delle emissioni e a redigere entro 12 mesi

il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) in cui sono delineate le azioni prin-cipali.

Concretamente questo significa che nei prossimi anni ci impegneremo per adottare misure per ridurre le emissioni di CO2 al-meno del 20% entro il 2020, a presentare rapporti di monitoraggio e implementazio-ne con cadenza biennale, a organizzare le giornate dell’energia per il coinvolgimento e la sensibilizzazione locale (grazie anche al coinvolgimento di scuole e associazioni)”.

di Nicoletta Masetto

Obiettivo entro il 2020 ridurre del 20 per cento le emissionie aumentare le fonti rinnovabili

Ambiente Il Consiglio comunale ha approvato il piano di azione per l’energia sostenibile

“Patto dei sindaci”, arriva il sì

Il Consiglio comunale di CadonegheEntro 12 mesiil Comune stileràun inventario delleemissioni e il piano con le azioni

Nuova viabilità di accesso alla re-gionale 308 del Santo nel pieno delle polemiche. Sono state oltre

duecento le firme depositate in muni-cipio da parte di cittadini contro una viabilità, modificata a partire da luglio, che risulta essere alquanto tortuosa e disagevole. Il problema sta creando di-sagi sia in quartiere Sant’Andrea che a Bragni. Il traffico risulta così elevato con code chilometriche che quanti abitano in quartiere, e sono dunque vicini allo svincolo Bragni-Bagnoli, preferiscono attraversare il paese e arrivare a Cado-neghe pur di evitare le code. I cittadini ritengono incomprensibile la decisione di aver chiuso l’accesso da via Sauro, per obbligare a passare tutti per via Cavalieri di Vittorio Veneto e via Silvestri, allun-gando il percorso. Per molti residenti sarebbe preferibile tornare alla vecchia viabilità e dare impulso alla realizza-zione della strada di collegamento tra Mejaniga e Cadoneghe, come previsto dal Piano del traffico del 2004. Nel frat-tempo si auspica che venga consentito ai residenti in zona via Rigotti di passare attraverso il vecchio svincolo.

viaBilita’

Nuova viabilità per la Sr308duecento firmecontro di disagi

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CONVENIENTIDELL’ANNO

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12 Vigodarzere

Dopo aver assegnato gli ultimi alloggi popolari di-sponibili, il Comune di Vigodarzere adesso cerca case, perché una decina di famiglie rischia lo sfrat-

to. Sono stati assegnati, nei giorni scorsi, gli ultimi due alloggi a disposizione dell’amministrazione comunale. L’ufficio Politiche sociali del Comune ha destinato a due famiglie i due appartamenti di piazzale Galilei, a Saletto, nell’insediamento residenziale meglio conosciuto come “PP2”. Si tratta di due alloggi che l’amministrazione di Vigodarzere aveva ripreso in concessione dal Comune di Padova, ente proprietario degli immobili. Con un duplice intento: inserire nuclei residenti nel proprio territorio, in situazione di emergenza abitativa, e contribuire a miglio-rare la situazione di piazzale Galilei, dove la convivenza tra gli abitanti risulta spesso difficile.

“Si tratta di due appartamen-ti di circa 70 metri ciascuno - ha precisato l’assessore alle politiche sociali Valerio Scotton - dei quali siamo riusciti a riavere la disponi-bilità. Erano stati precedentemente liberati dai rispettivi inquilini con la collaborazione dei funzionari comunali, dopo di che il Comune di Padova ha effettuato lavori di manutenzione e di pulizia per ren-

derli nuovamente occupabili. In uno degli appartamenti si è resa necessaria la sostituzio-ne della caldaia e si è provveduto alla ritinteggiatura interna”. La prima famiglia assegnataria ha già preso possesso dell’alloggio. È un nucleo familiare composto da quattro persone, originarie

dell’Est Europa. “Sono residenti in Italia da molti anni. – ha proseguito Scotton ‒ Il capofamiglia è attualmente disoccupato e ha usufruito di un progetto di inserimento

lavorativo come addetto ai servizi del Comune tramite un voucher di modesta entità. Con il secondo appartamento si è provveduto ad adeguare le condizioni abitative di una seconda famiglia di quattro persone già in situazione di emergenza. Nell’immobile lasciato libero da costoro, è stato inserito un nostro connazionale coinvolto nelle procedure di sfratto esecutivo. Adesso però siamo alla ricerca di altre unità abitative disponibili, perché sono una decina le emergenze cui far fronte per sfratti che hanno già ottenuto l’esecutività. E si presentano, di continuo, nuove condizioni di disagio”.

di Nicoletta Masetto

A Saletto sistemate due famiglie ma ce ne sono almeno dieci che rischiano lo sfratto e non sanno dove andare

Edilizia agevolata Dopo la recente assegnazione di due appartamenti del Pp2

Comune a caccia di nuovi alloggi

Uno scorcio di piazzale Galileo Galilei nella frazione di Saletto

L’assessore Scotton: “Di continuo si presentano situazioni di disagio”

Sono stati premiati i vincitori dei vari concorsi in vari ambiti (dalla fotografia al giornalismo fino all’ambiente, nello specifico al giardi-

no) promossi dal Comitato per la salvaguardia di Vigodarzere. Alla cerimonia erano presenti le varie autorità con in testa il sindaco Francesco Vezzaro e i responsabili del Comitato. Il concorso fotografico “Panorami naturali e urbani” ha decretato vincito-re assoluto Francesco Boscardin, seguito da Pietro Vettore, Francesco Carmignoto e Rinaldo Todesca-to. Sono state, quindi, segnalate le foto scattate da Enza Minozzi, Orietta Bugin, Giuliano Zogno ed Elisa Panzarini. Il concorso “Giornalisti in erba” ha visto classificarsi al primo posto Rita Mazzon con “Zapping”, seguita da Donatella Bugin con «Il bul-lismo» e Irene Luisetto con “Bernina Express”. Per quanto riguarda il concorso “Il giardino più bello, il balcone più fiorito” i premi sono stati assegnati a Maurizio Zanato, Maristella Zandarin, Antonietta Bovo, Luigi Bizzotto e Renato Toto. Segnalati Fran-ca Daniel e Pier Luigi Camporese.

premiati i vincitori dei concorsidal Bernina expressal Balcone fiorito

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Argos è semplice e tutta incentrata sulla fiducia e sulla percezione dei nostri clien-ti. Gli elementi decisivi sono infatti la ca-pillarità della rete di vendita e la forza del servizio di customer service. In altri termini, a determinare il successo di Argos Energia è la qualità del servizio che siamo in grado di offrire, più che lo stesso sconto del 15% sulle forniture che garantiamo per sempre a tutti i nostri clienti».Sia per le utenze private sia per le azien-de, Argos offre tre tipologie di contratto: solo Gas, solo Elettricità, Luce + Gas. A tutte le categorie di clienti e per ogni ti-pologia di contratto la società riconosce a vita uno sconto del 15% rispetto alle tariffe correnti.Ma i veri punti di forza di Argos, come detto, sono la forza e la qualità della rete di vendita e di assistenza. Innanzitutto, gli sportelli sono gestiti direttamente da personale aziendale, e non affidati a ter-zi. L’assistenza telefonica viene garantita attraverso il numero verde gratuito 800-178997, attivo dalle 8 alle 20 dal lunedì al

venerdì, e dalle 9 alle 12,30 il sabato.Anche l’area clienti online sul sito www.ar-gosenergia.com è gestita direttamente da addetti Argos ed è ottimizzata per rendere intuitivi e immediati il fai-da-te e il con-trollo di ogni fase della fornitura. A partire dall’autolettura, che garantisce all’utente il controllo totale dei suoi consumi e del-la relativa spesa, mettendolo al riparo da qualsiasi brutta sorpresa in bolletta. E an-che quest’ultima è trasparente e semplice da leggere: tutte le voci sono comprensibili e ogni mese si paga solo quanto effettiva-mente consumato. In questo modo è facile tenere d’occhio la spesa.«Con noi il cliente è tutelato a 360 gradi – continua Peruzzo –, perché non solo co-nosce direttamente la persona con cui ha

stipulato il contratto, ma può anche con-tattarla personalmente per ogni esigenza di informazione o chiarimento. La nostra filosofia è semplice: l’utente, che sia una famiglie o un cliente business, si deve sen-tire sempre accolto e ascoltato. Il risulta-to di tutto questo è che ogni sua esigenza trova sempre accoglienza diretta e qua-lificata. Il suo interlocutore non sarà mai impreparato, né tanto meno gli risponderà un call center ubicato chissà dove, senza alcun legame con il territorio e con il ser-vizio erogato». Affidabilità, competenza, capillarità dei servizi, personalizzazione del rapporto, trasparenza della fatturazione, competi-tività delle tariffe: tutti buoni motivi per scegliere Argos Energia.

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14 Noventa Padovana

Due passi sono stati fatti, ora manca il terzo. Il consiglio di amministrazione della Pia Fondazione Elena Vendramin Calergi Valmarana ha deciso di

sciogliersi e di lasciare il proprio patrimonio al Comune – e ai cittadini – di Noventa Padovana. “Secondo l’antico desiderio della contessa Valmarana” sottolinea il sindaco Luigi Alessandro Bisato.

Alla morte della nobildonna, nel 1894, per volere testamentario la villa e i suoi possedimenti terrieri passa-rono al comune, perché ne facesse un istituto di cura e formazione per le ragazze sordomute provenienti dai ter-ritori limitrofi. “Nomino mio erede universale residuario della mia sostanza che rimarrà dopo la appurazione della medesima il comune di Noventa Padovana - si legge nel lascito - coll’obbligo di istituire nel mio palazzo di villeg-giatura posto in detto comune un istituto autonomo per ricovero, mantenimento, istruzione ed educazione delle povere sordomute”. La Fondazione fu costituita, con Re-gio decreto del 28 aprile del 1907, in ente morale.

Divenuta Ipab (istituto pubblico di assistenza e beneficienza) per la cura e l’assistenza di bambini audio-lesi, negli ultimi anni si è impegnata in innovativi e sperimentali progetti sociosanitari, educativi e culturali a favore dei minori con sordità. Operazione non semplice e che richiede sempre nuove risorse, ha sottolineato il presidente Vittorio Dome-nichelli, da collocare in un contesto educativo mutato, in

cui per questi bambini si attuano percorsi di integrazione differenti, inserendoli in classi con coetanei normodotati,

accompagnati da un insegnante di sostegno.

Da qui la decisione della Fon-dazione di lasciare al comune l’in-tero patrimonio (un patrimonio che ammonta a circa 6 milioni di euro), affinché lo utilizzi per finalità socia-

li, allargando l’ampiezza della sua azione, magari isti-tuendo un centro studi che faccia ricerca sulla patologia.

“Pur non trovandosi in situazione di difficoltà econo-mica, la Fondazione ha riconosciuto di non riuscire più

a portare avanti la volontà del lascito - nota il sindaco Bisato -. Il consiglio di amministrazione ha ritenuto che l’ente che potrebbe sviluppare meglio le tematiche previ-ste dal testamento, e a cui si sente legato dal testamento stesso, è il nostro comune. Da qui la decisione di donarci l’intero patrimonio, il quale, però, non deve essere assor-bito da alcun altro ente. Deve rimanere intangibilmente patrimonio dei cittadini di Noventa, altrimenti l’accordo viene meno”. A fine settembre il consiglio comunale, con una decisione contestata dall’opposizione, ha approvato il passaggio. Ora tocca alla regione Veneto. Che deve determinarsi in atti, nominare un commissario liquidatore e decidere se la questione può andare a buon fine.

di cinzia Agostini

Resta l’obbligo dell’uso per fini sociali, anche attraverso un centro studi, e il divieto di cedere le proprietà ad altri enti

La decisione La Fondazione ha deciso lo scioglimento dopo oltre un secolo di attività

Al Comune il patrimonio Valmarana

Villa Valmarana, sede della Fondazione

Dopo il via liberadal ConsiiglioComunale orala palla passaalla Regione

Risolti i problemi legati alle acque di via Fosco-lo, in questo periodo è in corso d’attuazione una nuova significativa opera pubblica. Ne

parla il sindaco Bisato: “In via Foscolo, da tempo, in caso di piogge considerevoli vi erano abitazioni che finivano sott’acqua. Con l’occasione della re-cente realizzazione delle aggiunte alle fognature, è stata introdotta una linea di acque bianche che ha ovviato al grave disagio vissuto dagli edifici della parte terminale della strada. Ora i lavori prosegui-ranno su via Cappello, una delle arterie principali del paese e insieme una delle vie peggio assestate. Abbiamo cominciato con l’abbassamento del mar-ciapiede e l’eliminazione delle barriere architetto-niche; verrà risistemato l’incrocio con via 25 Aprile, dove la carreggiata sarà ristretta e si provvederà a creare aree a protezione dei pedoni. Tra l’incrocio con via Foscolo e verso il pub poco distante porre-mo un’altra linea di acque bianche sotterranea, che aiuterà a porre termine agli allagamenti della zona. Infine sarà riasfaltata l’intera via Cappello, sino alla zona industriale”. Per i lavori la giunta comunale ha aumentato di 100 mila euro il budget in preceden-za messo a bilancio, passando dai 210 mila euro previsti a 310 mila.

Lavori in corsovia foscolo e cappellosaranno all’asciutto

C.A.

Educare i giovani in una società complessa e mutevole come l’at-tuale è compito impegnativo, che richiede formazione, aggiorna-mento, riflessione costante. “Per aiutare la comunità a crescere

consapevole, unita e collaborativa, capace di rispondere ai bisogni reali dei nostri ragazzi, lo scorso anno abbiamo proposto l’iniziativa del Settembre Pedagogico - spiega Loretta Pasquato, assessore alla Pubblica Istruzione e Politiche Sociali -. Visti i risultati, per il 2014 si è deciso di realizzare una seconda edizione, che ha ricevuto il patrocinio dell’Anci Veneto”. Il Settembre Pedagogico, che prosegue anche in queste settimane, è organizzato dal settore Ser-vizi Sociali e dalla biblioteca comunale “I. C. Andreini”, sviluppato con associazioni che si occupano di infanzia, adolescenza e sostegno della genitorialità, ed è rivolto a genitori, insegnanti ed educatori.

Prossimi incontri: martedì 4 novembre, alle ore 20.30 presso la

sede dell’associazione “Incore”, la psicologa Elena Di Bernardo tratterà il tema “Educare alle relazioni: la scuola e la famiglia per il benesse-re del bambino”; giovedì 6 novembre, alle ore 16.45-18.45 presso

l’auditorium della scuola media “G. Santini”, è prevista la tavola rotonda “Educare alle emozioni attraverso il benessere in classe”; mercoledì 12 novembre, alle ore 20.30 sempre all’auditorium della scuola “G. Santini”, si propone la riflessione “L’arte di ascoltare” con lo psicologo Alessandro Annunziata, a cura dell’associazione “Sentiero

dell’Io”. Pensati per gli insegnanti gli appuntamenti di venerdi 14 novembre

“Leggere al tempo dei tablet” con Roberto Casati del Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi, e “Insegnanti efficaci” con lo psicologo Alessandro Annunziata di “Sentiero dell’Io” (giovedì 18 di-cembre, dalle 16.45 alle 18.45 nella scuola “G. Santini”). C.A.

Sociale Educare i giovani alle relazioni e alle emozioni

In alto Loretta Pasquato, assessore alla Pubblica istruzione e Politiche sociali, sotto la scuola media

Santini ospita i prossimi appuntamenti

Proseguono gliincontri propostida Servizi Socialie biblioteca conle associazioni

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Page 15: Padova nord sett2014 n121

Conto alla rovescia per l’attesa Fiera del folpo, l’evento più importante dell’an-no per Noventa Padovana. A partire

da venerdì 24 ottobre e per cinque giorni il paese sarà invaso da migliaia di persone (decine di migliaia, stima il sindaco Luigi Alessandro Bisato, quelle che complessiva-mente ogni anno transitano per le vie della festa); il tutto sino a martedì 28, quando la manifestazione avrà il suo magico momen-to conclusivo con lo spettacolo pirotecnico serale.

Un appuntamento che richiede un’at-tenta organizzazione e un notevole impe-gno per tutto l’anno per l’amministrazione comunale, che gestisce direttamente la fiera attraverso un comitato formato da una decina di volontari. Da quattro anni il presidente del comitato fiera è Andrea Camporese: “La novità dell’edizione 2014 è il ritorno, dopo un periodo di assenza, del grande stand “Noventa espone”, in cui vie-ne dedicato spazio ad attività commerciali e artigianali - sottolinea il presidente -. Il comune ha deciso di valorizzare le diverse attività, anche in considerazione dello stato di crisi in cui l’economia versa, e di offrire in questo modo un aiuto alle associazioni di categoria.

Si desidera che questa vetrina fornisca un contributo alla loro visibilità”. Saranno presenti gli agricoltori della Coldiretti, con i loro prodotti a chilometri zero, i commer-cianti riuniti intorno alla Confesercenti e all’Ascom, gli artigiani dell’Unione provin-ciale artigiani. “Sarà un grande contenitore,

principalmente per dare lustro alle produ-zioni artigianali e all’attività di commercio” prosegue Camporese.

Tanto lavoro organizzativo e volontario comporta anche qualche soddisfazione? “L’anno scorso ha avuto un grande segui-to il Villaggio Trentino allestito in piazza Europa, con una simpatica componente folcloristica, costituita da cori e bande - aggiunge il presidente del comitato fiera -. Così quest’anno il Villaggio sarà riproposto, con nuove iniziative di richiamo”.

La Fiera del folpo ha origine antica, come riscontrato in citazioni di documenti del Settecento. La data scelta per la ma-nifestazione, ancor oggi valida, fu fissata nel 1776. La fiera a quel tempo favoriva soprattutto l’economia agricola locale, ca-ratteristica rimasta propria sino al secolo scorso. Non è mai mancata, però, la com-ponente di divertimento, di festa paesana.

di cinzia Agostini

L’intera Noventa è mobilitata,per l’appuntamento clou sono attese migliaia di persone

La manifestazione A fine ottobre l’atteso appuntamento con la storica sagra

Antica Fiera d’autunnograndi le aspettative

L’immagine d’epoca di una edizione della “Sagra del Folpo”, storico appuntamento per Noventa e dintorni

“La nostra è una fiera con un’ampia offerta commerciale, fornita anche di un bel luna park - spiega il sindaco Luigi Alessan-dro Bisato -. Ma il nucleo caratterizzante è dato dagli stand gastronomici: tra i sei di grandi dimensioni e i sei più piccoli, che noi chiamiamo “bettolini”, riusciamo a far sedere contemporaneamente più di mille persone. Senza contare i banchetti dei “folpàri”, ultimi rappresentanti dell’antica tradizione che dà nome alla sagra”.

Per il notevolissimo afflusso di persone previsto in quei giorni, saranno implemen-tati i due servizi di trasporto (a due euro) da Noventa a Padova e ritorno in battello, e i tre trenini, che svolgono le funzioni di navette dai punti di maggior afflusso al pa-ese, che hanno come capolinea Noventana, Ponte di Brenta, Camin.

Camporese:“Tra le novità diquest’anno spiccail ritorno diNoventa Espone”

Tra le numerose iniziative collaterali alla fiera, vi è la mostra delle opere partecipanti al primo concorso inter-

nazionale d’illustrazione per l’infanzia “Immagini per Sognare”, organizzato dall’associazione culturale “La Bottega del Cigno”. Al concorso, che aveva come tema “Il primo volo”, hanno partecipato concorrenti dall’intero territorio nazio-nale. “Nella scelta del tema abbiamo lasciato ampia libertà alla fantasia - spie-gano gli organizzatori -. Il volo, infatti, voleva essere inteso come una qualsi-asi prima esperienza: il primo passo di un bambino, la prima partenza verso un nuovo orizzonte, il primo giorno di scuola, o ancora macchine fantasiose e originali disegnate o utilizzate per volare, animali mitologici o immaginari con le ali”. Le opere, insieme a quelle di illustratori famosi prestate per l’occa-sione, saranno esposte nella chiesetta di villa Valmarana, tutti i giorni dal 18 al 29 ottobre. La mattina sono invitate le scolaresche. L’illustrazione vincitrice sarà acquisita dell’associazione organizzatri-ce “La Bottega del Cigno” e donata al comune.

premio

concorso d’illustrazioneimmagini d’autoreper piccoli e grandi

C.A.

15Noventa Padovana

Page 16: Padova nord sett2014 n121

16 Limena

Non è la prima volta che lo dice. Giuseppe Costa, Sindaco di Limena, rimarca la difficoltà dell’am-ministrazione a far fronte ai continui tagli imposti

dal Governo Centrale: “A fine Luglio sono state eliminate risorse per 300 mila euro, il mese scorso altre 25 mila. A ciò si aggiunge l’ovvia difficoltà dei cittadini a far fron-te agli oneri tributari, causa la disoccupazione, perciò le entrate comunali diminuiscono. Siamo riusciti a mante-nere un bilancio sano fino ad adesso, ma sul 2015 non abbiamo certezze. I comuni limitrofi hanno aumentato la tassazione. Noi non lo vogliamo fare e metteremo in pratica tutte le operazioni possibili al fine di evitarlo, ma la difficoltà è massima”. Incertezza sulle sorti dei contribuenti. E’ sicuro, invece, che il 30 settembre sono stati redatti gli equilibri di bilancio, il documento che attesta il rapporto tra le entrate e le uscite. Costa e la sua squadra s’impegneranno a rive-dere tutte le voci di spesa, al fine di non mettere mano nelle tasche dei limenesi: “Il nuovo bilancio 2015 sarà un bagno di sangue. Valuteremo tutte le strade pos-sibili. Per esempio, stiamo rivedendo con Etra il servizio di ricicleria, utile solo a una parte dei cittadini. Il costo del

servizio ammonta a 80 mila euro l’anno”. Da rivedere anche il trasporto scolastico, il contributo del trasporto urbano e i costi delle macro aree. Costa: “La scuola e i servizi legati all’istruzione hanno la precedenza e non

verranno toccati, perché vogliamo puntare e investire sul futuro dei nostri ragazzi”. Novità anche nel campo del sociale: “Cresce il bi-sogno di assistenza nei confronti delle classi più deboli – spiega il Sindaco - Assisto quotidianamente

a una processione infinita di cittadini in difficoltà. Alcuni hanno perso il lavoro e non riescono a far fronte a tutte le incombenze, quindi vogliamo mantenere certi livelli di

solidarietà – e continua - Prima di tutto i residenti: è un diritto di chi paga le tasse avere una precedenza nell’as-sistenza. Cercare di dare alloggi a cittadini non residenti o sostenere costi ulteriori per offrire supporto a cittadini extracomunitari non è possibile adesso per Limena”. Una posizione sulla quale LimenAttiva e Democratica non si torva in disaccordo, come spiega Riccardo Zanon, ca-pogruppo e consigliere di minoranza: “Crediamo che al centro della politica ci siano le persone e non la prove-nienza delle stesse”. Ufficializzate le deleghe di alcuni consiglieri di maggioranza: a Jody Barichello sono state affidate le deleghe a Sicurezza e Identità Venete, mentre al consigliere Stefano Toubai’ sono andate la Cultura, lo Sport e le Associazioni.

di Nicol Stefani

Il sindaco Costa: “valuteremo le strade possibili per non alzare la pressione fiscale senza toccare i servizi essenziali”

I conti del Comune L’amministrazione fa i conti con il drastico taglio dei trasferimenti

Bilancio: “Sarà un bagno di sangue”

Il municipio di Limena, tempi duri per far quadrare i conti

“Sociale e scuolaavranno la precedenza, prima pensiamoai nostri residenti”

La comunità di Limena ha festeggiato il

rientro della storica croce, issata il 26 agosto di ben ses-santaquattro anni fa, sulla vetta di Cima d’asta in Tren-tino, sopra Castel Tesino, grazie al lavoro e alla buona volontà dei ragazzi dell’Azione Catto-lica. Ora, la croce è stata sostituita da una copia fedele all’originale in acciaio inox, per volere del promotore dell’iniziativa e maestro Francesco Piva, che prima di morire ha dato disposizioni sull’opera-zione. Così, Domenica 28 Settembre, al cospetto della cittadinanza, del Sindaco, degli alpini e del Centro Anziani di Limena, che ha reso possibile l’e-vento, la croce è stata riposta nel cortile del centro anziani sul retro del municipio, con la benedizione di Don Paolo. I festeggiamenti sono poi proseguiti con l’inaugurazione della mostra fotografica all’o-ratorio della Beata Vergine del Rosario, che espone materiale e fotografie d’epoca per la commemora-zione dell’evento. Per l’occasione è stata coniata una medaglia commemorativa e il Centro Anziani suggellerà l’evento e la raccolta dei tanti reperti con un libro.

per 64 anni è rimasta sulla vettatorna a casa la celeBre croce di cima d’asta

N.S.

Riccardo Zanon, capogruppo di Lime-nAttiva e Democratica e Consigliere di minoranza, rimarca la posizione con-

traria di sostenere la spesa per la figura del Presidente del Consiglio, ruolo affidato alla Consigliera di maggioranza, Nicoletta Magro. In un periodo di affaticamento economico e di continui tagli, risulta poco comprensibile al gruppo di LAD, la scelta di stipendiare, con un emolumento di 1200 euro circa mensili, una figura non strettamente necessaria in un Co-mune di 8 mila abitanti. Spiega Zanon: “Ca-pisco perfettamente la situazione di difficoltà e mi rendo conto che l’amministrazione, per mantenere i servizi attuali, dovrà fare grandi sforzi e, probabilmente, non riuscirà ad accon-tentare tutti. Ci sembra inopportuno proporre un emolumento da destinare al Presidente del Consiglio, figura da noi sempre criticata e rite-nuta inutile”. LAD non comprende le ragioni di affidare un incarico di gestione e di organiz-zazione dei lavori del Consiglio a una neofita della politica. “Questo ruolo – continua Zanon - potrebbe essere affidato al Sindaco stesso, visto che viene da una precedente legislatura ed ha acquisito sufficiente esperienza”. Per quanto riguarda la questione di una rimodu-lazione delle tariffe sul servizio comunale affidato a Etra, Zanon si trova d’accordo con la linea della maggioranza: “Ricontrattare è sicuramente una strada, perché la tariffa a carico dei cittadini è bassa rispetto a quella dei comuni vicini. Questo è senza dubbio merito dell’ottimo lavoro degli uffici comuna-li. Il contraltare di questa tariffa sono, però, i costi fissi delle attività commerciali e delle

Riccardo Zanondalla minoranzavuole toglierel’emolumento alcapo del Consiglio

“NIENTE pAGA AL pRESIDENTE”

N.S.

In riferimento all’articolo comparso nel numero di Settembre 2014, sulla ces-sione gratuita alla Parrocchia di uno spa-

zio verde comunale di 290 mq, si precisa che il terreno menzionato è una donazione prevista per la scuola dell’infanzia Santa Lucia Filippini e non per il centro dell’Infan-zia Andersen.

aziende”. Sulla questione del nuovo ospedale a Padova, Silvia Compagnin, capogruppo di Limen - Oltre i Confini e Consigliere di minoran-za, si dice favorevole alla costruzione del polo ospedaliero nella zona adiacente allo stadio Euganeo, ma non in zone interne al Comune: “La vicinanza con il sito porterebbe, di riflesso, benefici Limena”.

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Page 17: Padova nord sett2014 n121

A U T U N N O / I N V E R N O / 2 0 1 4 / 1 5

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31Cultura provinciale

Chi non ha ancora avuto modo di ammi-rare dal vivo la sezione nuova di zecca dell’Orto botanico patavino dedicata

alla biodiversità che sta facendo parlare di sé in tutt’Italia, ha una scusa per rimediare entro l’11 gennaio 2015: fi no a quella data saranno infatti in esposizione presso il Cen-tro espositivo del nuovo Giardino le opere dell’artista milanese Giovanni Frangi, che in occasione dell’inaugurazione ha realizzato un ampio nucleo di opere di grandi dimen-sioni ispirate alla fl ora tropicale del Giardino padovano con il titolo “Alles ist Blatt” (cioè “tutto è foglia”), esteso poi all’intera mo-stra.

Al primo piano del Centro Espositivo è invece esposto “Pasadena”, il ciclo di 30 incisioni ispirate all’Orto botanico della città americana, eseguito nel 2008. Infi ne, nel grande salone del Centro, troveranno sede otto grandi dipinti della famosa serie degli “Underwater” i cui i soggetti sono tratti dal-le piante subacque: alghe, spugne e anemo-ni marini.Le nove opere “padovane” sono

anche un omaggio alle rifl essioni di Goethe, che si soffermò a lungo nell’antico Orto pa-tavino all’ombra del Santo, studiando la na-tura delle piante e delle foglie in particolare. Il poeta tedesco elaborò in quell’occasione il pensiero che la foglia è il vero “Proteo della pianta” che dà forma a tutti gli organi. Passeggiando nell’Orto Goethe focalizzò l’intuizione sulla Metamorfosi delle piante che gli parve trovare conferma nella palma corifoidea dell’Orto patavino: la “Palma di Goethe”, ancora oggi oggetto di ammirazio-ne da parte del pubblico.

I dipinti di Frangi sono infatti come dei grandi schermi sui cui si rifrangono rami, arbusti e foglie per l’appunto, a riverberare la natura che si ammira dalle grandi vetrate della sede espositiva.

La scelta di Frangi come interprete per questo importante evento è dovuta al suo costante interesse per la natura: dal “Richiamo della Foresta” (1999, Galleria Stelline, Milano) dove veniva ricostruito un bosco attraverso l’artifi cio della pittu-

ra, a “Nobu at Elba” (2004, Villa Panza di Biumio, Varese) dove il motivo era la notte ai bordi di un fi ume, per giungere ai “Wiev Master” (2006, Poggiali e Forconi, Firenze) dedicati alla natura sottomarina. E ancora “SassiSassi” (2008, Raphael, Fran-coforte) o “Giardini pubblici” (2010, Mart, Rovereto).

E, naturalmente, vanno mezionate le

trenta incisioni al carborundum tutte ispirate a immagini catturate nell’ Huntington Bota-nical Gardens di Pasedena, esposte prima volta nel 2008 alla Gamud, la galleria d’ar-te moderna di Udine, e riproposta successi-vamente in altre sedi museali europee. Ora i padovani hanno questa opportunità, per lo più in una “location” unica come il nuovo padiglione dell’Orto Botanico cittadino.

di Laura Organte

Nel nuovissimo padiglione delle biodiversità trovano posto le opere dell’artista milanese

L’eposizione Una location unica per ammirare i dipinti ispirati alla fl ora tropicale

I fi ori di Frangi all’Orto Botanico

Giovanni Frangi: Samoa, 2007 tecnica mista su tela

Anche i musei del Padovano diventano a portata di smartphone: tutti gli eventi e le novità porposte dai Musei dei

Colli Euganei, dal Castello di San Martino di Cervarese e dal Parco Avventura “Le Fiorine” da oggi si possono consultare grazie alle nuove applicazioni per dispositivi Android. L’app Coop Terra di Mezzo si può scaricare ed installare gratuitamente sul cellulare insieme ad altre due app molto divertenti: S.Mart Quiz e Orienteering a Villa Beatrice. La prima consente di visitare il fortilizio medievale in modo divertente ed interattivo, scoprendone storia, aneddoti e curiosità, mentre la seconda propone un modo inedito per vivere una giornata all’aria aperta. Una sfi da adatta a tutti e a tutte le età. Per scaricare gratuitamente le applicazioni: http://it.appbrain.com/browse/dev/Cooperativa+Terra+di+Mezzo.

terra di mezzo

L.O.

Musei padovania portata di “App”

La “App” su Villa Beatrice

I concerti Al via la stagione con 18 appuntamenti

Con l’autunno tornano gli appuntamenti della stagione concertistica degli Amici della Musica di Padova, al Pollini, giun-

ta ormai alla 58esima edizione.In cartellone 18 concerti che spazie-

ranno dal Seicento alle più recenti speri-mentazioni, fi no prossimo 27 aprile. Tra gli appuntamenti in programma da segnalare il ritorno a Padova di Kristian Bezuidenhout, fortepiano, dopo lo splendido concerto di maggio 2014 e la segnalazione della ri-vista inglese Gramophone tra i dieci artisti più signifi cativi del 2013; ritorno a Padova, città italiana dove debuttò negli anni ‘80, anche per Isabelle Faust, violino, in duo con il pianista russo Alexander Melnikov. Un viaggio nella musica inglese sarà proposto da Michael Bennett, uno fra i più versatili te-nori di oggi e dall’arpista francese Sandrine Chatron, mentre la pianista georgiana Elisso Virsaladze dedicherà una serata a Sviato-slav Richter, nel centenario della nascita.

Il Quartetto Auryn, asssai noto al pubblico padovano e non solo, proporrà il nuovo programma del ciclo “Brahms e dintorni” che avrà come tema il rapporto tra Schonber/Brahms, mentre il Quartetto Lyskamm, uno dei migliori giovani quartetti italiani, presenterà un programma dedicato al quartetto nel Novecento e diviso a metà

fra Russia e Ungheria.Al Pollini, per questa stagione di grande

qualità, si esibiranno anche: L’Estravagante, frutto dell’incontro di quattro musicisti che presenterà un programma dedicato alla for-ma barocca della sonata a tre; il trio Marie-Luise Neunecker (corno)-Philippe Graffi n (violino) e Claire Désert (Pianoforte); il pianista Nelson Goerner, uno dei pianisti di spicco della sua generazione; l’ensemble La Stagione Armonica del Maestro Sergio Balestracci, con un programma tutto dedica-

to a Giovanni Pierluigi da Palestrina; il duo violoncello-pianoforte Istvàn Vàrdai e Julien Quentin; l’Ensemble Scherzi Musicali, con il “Pianto di Orfeo”, dedicato al mito di Orfeo nell’Italia del Seicento; il giovane pianista torinese Gabriele Carcano, uno dei migliori pianisti italiani della sua generazione; il duo tenore-pianoforte Mark Padmore e Jonathan Biss; il Signum Saxophone Quartet e infi ne il Quartetto Gringolts, al quale si unirà per l’occasione il clarinettista e compositore Jörg Widmann. L.O.

Grandi artisti internazionalicon gli Amici della Musica

Kristian Bezuidenhout al fortepiano: torna a Padovadopo lo splendido concerto dello scorso maggio

teatro e musica

ARTISTI AL MURO Fino al 9 novembre, a Padova è caccia all’opera d’arte. In occasione della terza edizione di “Artisti al muro”, verranno esposti en plein air lungo le strade del centro città, libere dagli orari che necessariamente hanno le gallerie, i lavori di venti artisti in un percorso a misura di “passeggiata”. Ogni artista ha scelto una “parete” del centro della città e su questa ha progettato un’opera, libera nel tema e nella scelta dei materiali.

DANZA DA SOGNO AL GEOXNell’ambito dell’XI edizione della rassegna “Lasciateci Sognare…” organizzata dall’associazione La Sfera Danza, al Gran Teatro Geox venerdì 14 novembre alle 21 si esibiranno i ballerini del Teatro La Scala di Milano, con un repertorio che spazierà dalle pièces classiche a lavori contemporanei, un viaggio fra Ottocento e Novecento, con Marius Petipa, George Balanchine e Roland Petit. Un evento imperdibile per tutti gli amanti della danza e, insieme, anche della buona musica. Informazioni utili su prevendite e dettagli su www.zedlive.com.

“NOVECENTO ITALIANO”Di scena l’8 novembre al Gran Teatro Geox il gran galà della lirica “Il Novecento Italiano”, con un cast di eccezionali solisti che hanno cavalcato i teatri più importanti della lirica. Prota-gonisti della serata saranno il soprano Rossana Cardia, reduce dal Festival Pucciniano di Torre del Lago nel ruolo di Madame Butterfl y, il tenore spagnolo Ernesto Grisales, noto per l’interpretazione nel ruolo di Radames in Aida all’Arena di Verona, il mezzo soprano Patrizia Patelmo e Giuseppe Altomare, uno dei più grandi baritoni della lirica italiana. Un appuntamento da segnare sull’agenda per i tanti appassionati del belcanto.

a cura di Laura Organte

18 Cultura

Page 19: Padova nord sett2014 n121

30 Sport provinciale

E’ stato un mese intenso per le “bandie-re” della Bassa Padovana, da sempre terra che sforna campioni per la disci-

plina. A inizio sttembre ben due formazioni montagnanesi hanno partecipato alla Tenzo-ne Aurea di Lecce, i campionati italiani federali che rappresentano l’appuntamento più impor-tante per gli sbandieratori di tutta la penisola.

A rappresentare i colori nostrani c’erano due gruppi, il “Città Murata” di Montagnana e Megliadino San Vitale. La squadra monta-gnanese ha ottenuto il quinto posto assoluto in graduatoria, salendo per la tredicesima vol-ta consecutiva sul podio con la piccola squa-dra (terzo posto) e ottenendo soprattutto il secondo posto con la grande squadra dietro al Sestiere Porta Podestà di Ascoli Piceno, che ha vinto anche la combinata fi nale.

I musici di “Città Murata” hanno poi gua-dagnato due posti rispetto all’anno scorso, piazzandosi al quarto gradino della gradua-toria. Nell’economia del campionato, “Città Murata” ha pagato alcuni errori nel singolo e nella coppia, dove ha fatto meglio la spe-dizione di Megliadino San Vitale: undicesimo posto nel singolo con Thomas Braggion e tre-

dicesimo nella coppia, mentre nella graduato-ria assoluta i sanvitalesi si sono classifi cati al dodicesimo posto. La Tenzone Aurea di Lecce si è tenuta nello stesso periodo in cui il Mon-tagnanese era impegnato nel Palio dei 10 Comuni, altra rassegna che dà molto spazio a musici e sbandieratori. Nelle tenzoni dedi-cate alla disciplina si sono distinti il gruppo di Merlara (dominatori delle categorie giovanili) e ancora una volta quello di Città Murata. La competizione riservata ai senior ha visto pri-meggiare il gruppo rossonero di Montagnana, che si è aggiudicato i premi per coppia, piccola squadra, grande squadra e musici. Il miglior singolo è stato invece quello di Thomas Brag-gion di Megliadino San Vitale. Tra gli atleti under 15 la tenzone ha premiato Merlara, che con 7 ori ha superato le 5 vittorie di Me-gliadino San Vitale e le 3 di Santa Margherita d’Adige. Tra in singoli baby, l’oro è andato a Matteo Martinelli di Megliadino San Vitale (categoria dagli 8 ai 10 anni), Mila Ferrarato di Santa Margherita d’Adige (dagli 11 ai 13 anni) e Thomas Ferrarato, gemello di Mila e capace di vincere nella categoria maggiore.

I gruppi del Montagnanese ai campionati italianile Bandiere della Bassa padovanasventolano a lecce

Nicola Cesaro

Il gruppo di Montagnana

Riunitosi sotto la guida di Enzo Rango, confermato alla presidenza, il direttivo della

Cartura Nalin ha uffi cializzato, per la prossima stagione, il ritorno alle corse della squadra allievi con il passaggio in blocco degli attuali esordienti tra cui milita Giovanni Sergiano, atleta ai primi posti nelle classifi che nazionali con all’attivo in questa stagione di 14 vittorie cosi suddivise: 7 su strada, 6 notturne tipo pista e una in pista. E’ durato solo un anno quindi, come promes-so alla presentazione della stagione in corso, l’assenza delle livree bian-corosse nella categoria allievi: “tor-niamo agguerriti e competitivi – ha detto Rango- questo annuncio è per dare sicurezza ai nostri ragazzi sulla continuità del progetto e per tacitare voci e trattative, non sempre corrette, con al centro i nostri atleti oggetti di desiderio di altri club”.

La società sta studiando un piano di sponsorizzazione per fornire nuovo equipaggia-mento tecnico a tutti gli atleti, in primis le biciclette e nel contempo ha ratifi cato l’entrata nel direttivo di quattro nuovi consiglieri: Edy Sturaro patron dell’Eurotermoidraulica che ogni anno organizza l’omonimo gran premio riservato alla categoria Giovanissimi, Mas-simo Betto, Francesco Sturaro e Mirco Fornasiero ex atleti biancorossi. Confermati alla vice presidenza Giancarlo Sanavio, Romano Terrassan e Giorgio Nalin, e alla segreteria Francesco Bernardi, il tutto naturalmente sotto la supervisione di Flavio Milani ex vice presidente vicario della Federazione nazionale, che fu uno dei soci fondatori del club nel 1956.

ciclismo

Novità alla cartura Nalindopo un anno di stop tornano gli allievi

W.L.

Il presidente Enzo Rango

Imperdibile appuntamento per gli amanti del modellismo dinamico in occasione della disputa dell’International race new

track. La kermesse, una vera e propria gara di formula 1 in miniatura, ha visto ai nastri di partenza piloti provenienti da tutto il mondo. Lo svesese David Ronnelfalk, cam-pione europeo in carica, ha vinto, davanti al friulano Alex Zanchettin e al giapponese Atsushi Hara la gara premondiale denomi-nata The Italian Job Race di modellismo dinamico. La gara si è svolta il mese scorso nell’impianto Ibr Padova a Due Carrare.

L’ imponente struttura costruita ap-positamente per gli appassionati è nata 3 anni orsono da un idea dell’ex presidente del Due Carrare calcio Giampaolo Belluco in collaborazione con l’attuale reggente la presidenza Nicola Cappellozza, ha una superfi ce completamente coperta di 3.680 metri quadrati, all’interno dei quali è stata costruita una pista in terra battuta della lunghezza media di 300 metri per 4 di larghezza, i piloti muniti di telecomando

guidano i prototipi posizionati su di un palco sopraelevato della larghezza di 16 metri, alle loro spalle un mega schermo trasmette in diretta tutte le fasi della corsa che ven-gono proiettate anche in streaming sul sito www.ibr-padova.it.

“La nostra pista è omologata dal Coni- informa Cappellozza- ospitiamo gare a livello mondiale e siamo iscritti all’Uisp e a tutt’oggi possiamo contare circa 800 soci, la nostra struttura è all’avanguardia e invi-diata”. La Ibr Padova fa parte del circuito The Italian job race, un progetto nato con la volontà di creare eventi a caratura inter-

nazionale sul territorio italiano, questo per dare a tutti i modellisti italiani la possibilità di confrontarsi con i più famosi piloti inter-nazionali evitando impegnative e onerose trasferte all’estero.

Grande propulsore dell’attività modelli-stica l’ex calciatore, tra l’altro di Milan, Par-ma e Lazio, con 25 presenze in nazionale Diego Fuser, che ha collaborato alla prepa-razione della pista. “Ho ho sempre amato questa disciplina e appena smesse le scarpe da calcio mi sono dedicato interamente ad essa, la sua spettacolarità è davvero coin-volgente”.

di Walter Lotto

Vera e propria gara di Formula 1 in miniaturaI piloti armati di telecomando guidano dal palco

La curiosità Competizione ospitata nell’impianto di Due Carrare

Modellismo dinamico in pista

I vincitori della competizione nelle diverse categorie

30 Sport provinciale

E’ stato un mese intenso per le “bandie-re” della Bassa Padovana, da sempre terra che sforna campioni per la disci-

plina. A inizio sttembre ben due formazioni montagnanesi hanno partecipato alla Tenzo-ne Aurea di Lecce, i campionati italiani federali che rappresentano l’appuntamento più impor-tante per gli sbandieratori di tutta la penisola.

A rappresentare i colori nostrani c’erano due gruppi, il “Città Murata” di Montagnana e Megliadino San Vitale. La squadra monta-gnanese ha ottenuto il quinto posto assoluto in graduatoria, salendo per la tredicesima vol-ta consecutiva sul podio con la piccola squa-dra (terzo posto) e ottenendo soprattutto il secondo posto con la grande squadra dietro al Sestiere Porta Podestà di Ascoli Piceno, che ha vinto anche la combinata fi nale.

I musici di “Città Murata” hanno poi gua-dagnato due posti rispetto all’anno scorso, piazzandosi al quarto gradino della gradua-toria. Nell’economia del campionato, “Città Murata” ha pagato alcuni errori nel singolo e nella coppia, dove ha fatto meglio la spe-dizione di Megliadino San Vitale: undicesimo posto nel singolo con Thomas Braggion e tre-

dicesimo nella coppia, mentre nella graduato-ria assoluta i sanvitalesi si sono classifi cati al dodicesimo posto. La Tenzone Aurea di Lecce si è tenuta nello stesso periodo in cui il Mon-tagnanese era impegnato nel Palio dei 10 Comuni, altra rassegna che dà molto spazio a musici e sbandieratori. Nelle tenzoni dedi-cate alla disciplina si sono distinti il gruppo di Merlara (dominatori delle categorie giovanili) e ancora una volta quello di Città Murata. La competizione riservata ai senior ha visto pri-meggiare il gruppo rossonero di Montagnana, che si è aggiudicato i premi per coppia, piccola squadra, grande squadra e musici. Il miglior singolo è stato invece quello di Thomas Brag-gion di Megliadino San Vitale. Tra gli atleti under 15 la tenzone ha premiato Merlara, che con 7 ori ha superato le 5 vittorie di Me-gliadino San Vitale e le 3 di Santa Margherita d’Adige. Tra in singoli baby, l’oro è andato a Matteo Martinelli di Megliadino San Vitale (categoria dagli 8 ai 10 anni), Mila Ferrarato di Santa Margherita d’Adige (dagli 11 ai 13 anni) e Thomas Ferrarato, gemello di Mila e capace di vincere nella categoria maggiore.

I gruppi del Montagnanese ai campionati italianile Bandiere della Bassa padovanasventolano a lecce

Nicola Cesaro

Il gruppo di Montagnana

Riunitosi sotto la guida di Enzo Rango, confermato alla presidenza, il direttivo della

Cartura Nalin ha uffi cializzato, per la prossima stagione, il ritorno alle corse della squadra allievi con il passaggio in blocco degli attuali esordienti tra cui milita Giovanni Sergiano, atleta ai primi posti nelle classifi che nazionali con all’attivo in questa stagione di 14 vittorie cosi suddivise: 7 su strada, 6 notturne tipo pista e una in pista. E’ durato solo un anno quindi, come promes-so alla presentazione della stagione in corso, l’assenza delle livree bian-corosse nella categoria allievi: “tor-niamo agguerriti e competitivi – ha detto Rango- questo annuncio è per dare sicurezza ai nostri ragazzi sulla continuità del progetto e per tacitare voci e trattative, non sempre corrette, con al centro i nostri atleti oggetti di desiderio di altri club”.

La società sta studiando un piano di sponsorizzazione per fornire nuovo equipaggia-mento tecnico a tutti gli atleti, in primis le biciclette e nel contempo ha ratifi cato l’entrata nel direttivo di quattro nuovi consiglieri: Edy Sturaro patron dell’Eurotermoidraulica che ogni anno organizza l’omonimo gran premio riservato alla categoria Giovanissimi, Mas-simo Betto, Francesco Sturaro e Mirco Fornasiero ex atleti biancorossi. Confermati alla vice presidenza Giancarlo Sanavio, Romano Terrassan e Giorgio Nalin, e alla segreteria Francesco Bernardi, il tutto naturalmente sotto la supervisione di Flavio Milani ex vice presidente vicario della Federazione nazionale, che fu uno dei soci fondatori del club nel 1956.

ciclismo

Novità alla cartura Nalindopo un anno di stop tornano gli allievi

W.L.

Il presidente Enzo Rango

Imperdibile appuntamento per gli amanti del modellismo dinamico in occasione della disputa dell’International race new

track. La kermesse, una vera e propria gara di formula 1 in miniatura, ha visto ai nastri di partenza piloti provenienti da tutto il mondo. Lo svesese David Ronnelfalk, cam-pione europeo in carica, ha vinto, davanti al friulano Alex Zanchettin e al giapponese Atsushi Hara la gara premondiale denomi-nata The Italian Job Race di modellismo dinamico. La gara si è svolta il mese scorso nell’impianto Ibr Padova a Due Carrare.

L’ imponente struttura costruita ap-positamente per gli appassionati è nata 3 anni orsono da un idea dell’ex presidente del Due Carrare calcio Giampaolo Belluco in collaborazione con l’attuale reggente la presidenza Nicola Cappellozza, ha una superfi ce completamente coperta di 3.680 metri quadrati, all’interno dei quali è stata costruita una pista in terra battuta della lunghezza media di 300 metri per 4 di larghezza, i piloti muniti di telecomando

guidano i prototipi posizionati su di un palco sopraelevato della larghezza di 16 metri, alle loro spalle un mega schermo trasmette in diretta tutte le fasi della corsa che ven-gono proiettate anche in streaming sul sito www.ibr-padova.it.

“La nostra pista è omologata dal Coni- informa Cappellozza- ospitiamo gare a livello mondiale e siamo iscritti all’Uisp e a tutt’oggi possiamo contare circa 800 soci, la nostra struttura è all’avanguardia e invi-diata”. La Ibr Padova fa parte del circuito The Italian job race, un progetto nato con la volontà di creare eventi a caratura inter-

nazionale sul territorio italiano, questo per dare a tutti i modellisti italiani la possibilità di confrontarsi con i più famosi piloti inter-nazionali evitando impegnative e onerose trasferte all’estero.

Grande propulsore dell’attività modelli-stica l’ex calciatore, tra l’altro di Milan, Par-ma e Lazio, con 25 presenze in nazionale Diego Fuser, che ha collaborato alla prepa-razione della pista. “Ho ho sempre amato questa disciplina e appena smesse le scarpe da calcio mi sono dedicato interamente ad essa, la sua spettacolarità è davvero coin-volgente”.

di Walter Lotto

Vera e propria gara di Formula 1 in miniaturaI piloti armati di telecomando guidano dal palco

La curiosità Competizione ospitata nell’impianto di Due Carrare

Modellismo dinamico in pista

I vincitori della competizione nelle diverse categorie

19Sport

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14

IL VENETOin PRIMO PIANO

Arrivava a maggio l’ok della Corte dei Conti sul bilancio sanitario del Veneto dopo aver passato al microscopio la

gestione sanitaria 2012, dando anche una prospettiva per il 2013, anno che conferma il trend virtuoso del 2012 con un ulteriore con-tenimento dei costi ed un miglioramento dei conti delle Aziende sanitarie più in diffi coltà.

Un risultato ottenuto costringendo le Asl a limare, risparmiare e dunque, in verità, a tagliare servizi sul territorio.

Qualche riga del bilancio era comunque rimasta in rosso perchè alcune Asl non sono riuscite a portare in pareggio il bilancio. Nono-stante ciò avevano migliorato. Tra queste Asl 12 Veneziana (meno 55,2milioni); Asl 18 di Rovigo (meno 28,6 milioni); Asl 20 di Vero-na (meno 20,5 milioni; Azienda ospedaliera di Padova (meno 38,6 milioni); Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona (meno 34,2 milioni).

Tutto bene dunque. O forse questi risulta-ti vanno riletti alla luce della realtà dei fatti? Alcuni di questi fatti sono macroscopici e i cittadini li conoscono bene.

L’ospedale all’Angelo di Mestre è gravato dai costi del project fi nancing: “Rate da circa 15 milioni di euro all’anno, per una ventina d’anni, a carico dei bilanci dell’Ulss 12 - affer-ma Gennaro Marotta, consigliere regionale di Italia dei Valori,- sono un macigno oppri-mente che impone sacrifi ci e minori servizi.

Ora il braccio di ferro leghista sull’ospedale di Padova ha prodotto come unico effetto certo lo stop al project fi nancing. Ebbene, visto che l’ospedale all’Angelo ha una dimensione provinciale e serve la popolazione di quattro Ulss, sia la Regione a farsi carico delle rate del project, senza che ci rimettano solo i cit-tadini mestrini e veneziani”.

Una posizione che rischia di trovare ap-poggio e consenso se, come sembra, in altri territori si costruirà il nuovo con fi nanziamenti pubblici.

Rovigo, intanto, subisce un taglio “ver-gognoso e gravissimo” come lo defi nisce il Consigliere Pd Azzalin che non esclude di impugnare la recente delibera di Giunta “che disattende non solo le promesse fatte, ma anche quanto contenuto nelle norme appro-vate dal Consiglio”. L’ospedale di Rovigo, che doveva essere hub provinciale, sarà un ospedale di serie B. Una scelta fatta, secondo il Consigliere polesano, per ammortizzare i costi della costruzione del nuovo ospedale di Monselice, a scapito delle esigenze dei territori.

Altra battaglia in corso a Noale dove il consigliere regionale del PD, Bruno Pigozzo chiede “che venga rispettato l’indirizzo della Regione di collocare ospedali di comunità in strutture pubbliche con i posti letto necessari a tenere così attivi i vari servizi ed ambulato-ri, dalla medicina di gruppo al distretto, dalla

medicina dello sport alla riabilitazione car-diologica. L’eventuale collocazione dei posti letto in una struttura privata - conclude Pigoz-zo - provocherebbe invece uno svuotamento dell’ospedale. Cosa che penalizzerebbe i cittadini noalesi e smentirebbe le indicazioni della Regione”.

E da ultima va raccontata la levata di scudi della commissione Sanità contro la Giunta per il riparto del fondo regionale per la non autosuffi cienza, deciso il 9 settem-bre scorso dall’esecutivo senza consultare prima la commissione. L’organo di indirizzo e controllo di palazzo Ferro-Fini, presieduto da Leonardo Padrin, ha deciso di censurare la Giunta, dopo aver ascoltato le preoccupate proteste di Uripa, l’associazione delle case di riposo pubbliche e private. La delibera, secondo le valutazioni di Uripa, azzera ogni forma di contribuzione per le case di riposo per circa 2 mila non autosuffi cienti accolti senza impegnativa regionale. ”Il fondo per la non autosuffi cienza non può essere il banco-mat della sanità – è insorto Roberto Volpe, presidente di Uripa, durante l’incontro con la commissione Sanità - Quest’anno mancava-no alla sanità 10,5 milioni di euro per pagare la quota alberghiera degli ospiti degli istituti psichiatrici e la giunta Zaia li ha presi dal fon-do per i non autosuffi cienti. Per forza che la sanità veneta è virtuosa nei bilanci: chiude in attivo a spese del sociale”.

di Maria pavan

Roberto Volpe, presidente di Uripa: “Per forza che la sanità veneta è virtuosa nei bilanci: chiude in attivo a spese del sociale”

Bilancio La voce di spesa più pesante

La Sanità veneta è davvero virtuosa?

Sopra l’ospedale dell’Angelo a Mestre, a fi anco Roberto Volpe presidente di Uripa

neWs

Nonostante gli innegabili successi ottenuti dalla medicina e il capillare lavoro sulla pre-venzione e promozione dei corretti stili di vita, ogni anno in Veneto vengono colpite da tumore più di 31 mila persone e si verifi cano circa 14 mila decessi. In totale ad oggi

in Veneto i pazienti malati di tumore, in terapia o in fase di follow up sono oltre 212 mila. A questa galassia di sofferenza la sanità veneta dedica energie, fondi e professionalità che, partendo dall’Istituto Oncologico Veneto, si ramifi cano interessando pressoché l’intera galas-sia ospedaliera regionale, tanto che, da circa 6 mesi, come previsto una specifi ca delibera organizzativa della Giunta regionale, è nata la Rete Oncologica Veneta – ROV. Questa nuova organizzazione, garantisce le migliori cure a ogni cittadino veneto a prescindere da dove risieda e a quale ospedale territoriale faccia riferimento. “In questo modo – ha sottolineato Zaia – garantiamo l’eccellenza delle cure e le stesse possibilità d’accesso ad ogni cittadino veneto che ne abbia bisogno. Offriamo le migliori professionalità, un grande lavoro di ricerca clinica, macchinari e medicinali di ultimissima generazione. Sappiamo di avere una mobilità extraregionale che si indirizza verso il Friuli – ha aggiunto – ma non ha motivo di essere, perché l’oncologia veneta non teme confronti e i viaggi della speranza non servono. Forse – ha detto il Governatore rivolgendosi alla platea di specialisti – siete meno bravi di altri a promuovere all’esterno i vostri successi, ma di certo non siete secondi a nessuno”. L’obiettivo fi nale della ROV è di creare nel Veneto un Istituto Tumori di eccellenza diffuso sul territorio: qualunque sia la porta d’accesso, anche la più periferica, il paziente dovrà avere la consape-volezza di essere preso in carico da un sistema che garantirà la migliore qualità della cura e, se necessario, l’invio ai Centri di Eccellenza della rete.

Zaia: “Il meglio è qui non serve andare all’estero”e’ nata la rete oncologica veneta

20

Page 21: Padova nord sett2014 n121

15Il Veneto in primo piano

E’ stata la telenovela dell’estate che, visto il successo, prosegue più frizzante che mai anche in questa seconda parte

dell’anno. Stiamo parlando del destino dell’O-spedale di Padova, uno dei più importanti poli sanitari del Nordest, ma anche dell’Italia intera, da mesi al centro di un continuo botta e risposta tra il nuovo sindaco di Padova, il presidente della Regione, il rettore dell’Uni-versità e, di rifl esso, l’intero mondo politico e istituzionale. Bitonci pochi giorni dopo il suo insediamento ha stralciato il progetto del nuo-vo ospedale a Padova Ovest e rilanciato la co-

struzione del “nuovo sul vecchio”, per lasciare il nosocomio dove si trova e allo stesso tempo rifarlo da cima a fondo. Una soluzione che non trova tutti d’accordo, a partire dal mondo accademico che per Padova sottolinea la ne-cessità di un ospedale grande e moderno, con stantard di qualità e sicurezza molto lontani da quelli attualmente possibili nella struttura di via Giustinani. L’attuale cittadella è caotica e poco effi ciente, al punto che la ricostruzione nello stesso luogo verrebbe a costare di più e richiederebbe anche un periodo più lungo. Non la pensa allo stesso modo Bitonci che

di recente ha presentato un suo piano per la ricostruzione “nuovo su vecchio”. Il tutto in cinque passi: il trasferimento dell’obitorio in zona cimiteriale a carico del Comune, l’accen-tramento della “dorsale dei servizi” nell’area dell’ex Macello, l’abbattimento del vecchio obitorio e la costruzione dell’”Ospedale della mamma e del bambino”, lo spostamento delle cliniche dall’area ovest a quelle est della struttura (dopo l’abbattimento dei reparti ma-terni, infantili e ginecologici), la realizzazione di uffi ci, un parco ed, eventualmente, strutture di ricerca e campus universitari nell’area ovest

liberata. Il costo stimato dall’amministrazione comunale sarebbe di 779 milioni di euro. Quindici gli anni necessari alla realizzazione di tutti i tre blocchi del nuovo complesso (altezza compresa tra i tre e i quattro piani, più uno sotto terra) per un totale di 1320/1700 posti letto dove trasferire anche lo Iov e l’ospeda-le Sant’Antonio. Ma la discussione è ancora aperta e la settimana dopo arriva, dopo un lungo silenzio, la proposta di Zaia. “Si potreb-

be ridurre da 1400 a 1000 i posti letto, - ha dichiarato il Governatore - lasciare lo Iov dove sta, demolire la parte universitaria del vecchio ospedale, recuperare gli stabili messi meglio e realizzare un policlinico universitario con 1000 posti letto in città. Dopo 10 anni avremo così due ospedali un policlinico con campus e un hub provinciale”. Parole che aprono un ulterio-re scenario, accolte positivamente da Bitonci. Ma la strada è ancora lunga.

di Nicola Stievano

Dibattito infuocato Dopo la bocciatura del progetto di Padova Ovest ecco le ipotesi

Ospedale: Bitonci vuole il “nuovo sul vecchio”, Zaia cerca una mediazione

la soluzione

All’ultimo Bitonci scopre le carte e prende al balzo la proposta di Zaia, presentando il nuovo polo ospedaliero che mantiene mille posti nella sede attuale e una nuova struttura poco lontano, in via Corrado, dove si trovano il Cus e gli Uffi ci Acegas Aps.“Due ospedali, per la città e per tutta la Regione, in centro, a 600 metri l’uno dall’altro, vicini allo Iov

e agli Istituti universitari, collegati all’autostrada da un nuovo sistema di viabilità che consentirà di alleggerire il traffi co della Stanga, grazie ad un ponte che collegherà via Corrado con via Longhin. Una proposta che non prevede ulteriore consumo del suolo e rischiose pratiche di esproprio – dichiara Massimo Bitonci – Sull’area giustinianea potrà insediarsi l’Ospedale della città, con il Sant’Antonio, con 1000 posti letto. In via Corrado, dove ora si trovano gli impianti sportivi del Cus e gli uffi ci di

Acegas-Aps (ex Gasometro), su un’area di quasi 200.000 metri quadri, con possibilità di un ampliamento per altri 50.000 metri quadri sui prospicienti terreni di proprietà del Comune, in via Longhin, sorgerà il Policlinico universitario – prosegue il sindaco di Padova – Aspettare qualche settimana, dopo anni di immobilismo, è stato vantaggioso sia per la Regione, che per i padovani. L’Amministrazione ha prontamente raccolto l’offerta del presidente Zaia, che prevede di mantenere in città, e vicini fra loro, due ospedali e lo Iov. L’abbattimento degli edifi ci obsoleti, presenti nell’area giustinianea, consentirà inoltre di liberare nuovi spazi, a disposizione dell’Università, per la realizzazione di Istituti di ricerca e per l’ampliamento delle rete, già esistente, del Campus universitario”.

Il sindaco di padova presenta il piano che rivoluziona anche la viabilità della StangaBitonci rilancia: nuovo policlinico universitario nell’area cus - aps

N.S.

21Il Veneto in primo piano

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Page 22: Padova nord sett2014 n121

22 Il Veneto in primo piano16 Il Veneto in primo piano

“Il mio no alle trivellazioni è assolu-to”. Questa la posizione più volte espressa dal governatore del Veneto

Luca Zaia. Nonostante la sua irremovibilità, proprio il Veneto potrebbe essere una delle prime “vittime” delle novità contenute nel decreto legge 133 del 12 settembre 2014 meglio noto come “Sblocca Italia”.

Nelle pieghe della norma, che parados-salmente nella sua intestazione reca anche “l’emergenza del dissesto idrogeologico”, si trova infatti una parte defi nita “sblocca energia”, che il gruppo dei senatori del Mo-vimento 5 Stelle non ha esitato a defi nire “sblocca trivelle”.

In particolare, quanto contenuto nell’ar-ticolo 38 - “Misure per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali” - ha già sollevato le critiche delle associazioni ambientaliste. Wwf, Legambiente e Green-peace ne hanno chiesto l’immediata cancel-lazione, in quanto queste misure “consen-

tono di applicare le procedure semplifi cate e accelerate sulle infrastrutture strategiche ad una intera categoria di interventi senza individuare alcuna priorità, trasferiscono d’autorità le valutazioni d’impatto am-bientale sulle attività a terra dalle Regioni al Ministero dell’Ambiente e compiono una forzatura rispetto alle competenze concor-

renti tra Stato e Regioni”. L’Alto Adriatico, in particolare, sarebbe minacciato in quan-to, si legge nel documento, queste novità “trasformano forzosamente gli studi del Mi-nistero dell’Ambiente sul rischio subsidenza in Alto Adriatico legato alle attività di prospe-zione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in

‘progetti sperimentali di coltivazione’”.A rendere ancora più “avvelenata” la

polpetta per il presidente Zaia il fatto che una delle concessioni riguarda il permesso di ricerca “Carità” che prevede un cantiere di perforazione nel Comune di Nervesa della Battaglia, proprio nella “sua” provincia di Treviso.

Se lo “Sblocca Italia” sembra dare la stura alle trivellazioni a terra come in mare, in Veneto come in Sicilia, visto che proprio il premier Matteo Renzi si è augurato che la produzione d’idrocarburi possa raddoppiare e, con essa gli introiti da royalty e tasse, un’ancora di salvezza per le coste venete è comunque rappresentato dalle norme di tutela della laguna di Venezia, che gode di una speciale protezione viste le particolari problematiche legate al suo sprofondamen-to, connesso al fenomeno noto come subsi-denza, ovvero il progressivo abbassamento del terreno, provocato sia da cause naturali

di Lorenzo Zoli

Il decreto “Sblocca Italia” contiene novità importanti. Secondo ambientalisti e Cinque stelle il rischio è quello di rendere più facili le autorizzazioni

La nuova legge Parte l’interrogazione alla giunta regionale

Estrazioni, ora lo spettro torna a fare paura

che da cause antropiche. Un fenomeno che si riscontra in manie-

ra evidente anche nelle zone della pianura Padana e, in particolare, nel Delta del Po, dove è particolarmente accentuato anche per le estrazioni di acque metanifere che hanno interessato questa zone.

Il Veneto si è espresso anche a livello di consiglio regionale, con una proposta di leg-ge statale volta a vietare le trivellazioni sul territorio delle province di Padova, Rovigo e Venezia. Ed è chiamato ora a ribadire ancora

una volta la propria contrarietà dal consiglie-re regionale del Gruppo Misto ed esponente di Prima il Veneto Giovanni Furlanetto che ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per chiedere quali azioni intenda intraprendere affi nché il si blocchino i tenta-tivi di trivellazioni in Adriatico. E’ probabile che il Veneto insieme ad altre Regioni faccia ricorso alla Corte costituzionale contro il rila-scio dei permessi minerari centralizzato, ma quello che è certo è che la battaglia sugli idrocarburi è appena iniziata.

Il Veneto ha già detto chiaramente no alle trivelle: il 25 gennaio 2011 il Consiglio regionale ha approvato con consenso

unanime e trasversale la proposta di legge statale “Interventi di tutela dal fenomeno della subsidenza dei territori delle Province di Padova, Rovigo e Venezia’”, con la quale si vietano “le attività di ricerca, di prospe-zione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi” nelle province di Padova, Rovigo e Venezia. Un segnale forte, ribadito anche il 9 novembre 2012, in occasione della “tavola rotonda sul mare”, la confe-renza internazionale delle Regioni adriati-che e ioniche sulla “Salvaguardia delle coste dall’estrazione di idrocarburi in mare”, che ha riaffermato la volontà delle istituzioni regionali di fermare le trivellazioni al largo delle coste. Alla tavola rotonda era presen-te anche il consigliere regionale Graziano Azzalin, polesano, primo fi rmatario della proposta di legge statale. “Purtroppo – dice - nonostante la volontà politico-istituzionale del Veneto sia stata espressa in modo uni-voco, tutto giace ancora nei cassetti del Parlamento e nonostante qualche segnale da parte della Commissione Ambiente del Senato, che l’estate scorsa mi ha convo-cato a Roma per delle audizioni in merito, il tema sembra essere contrastato da inte-ressi forti e quanto contenuto nel decreto ‘Sblocca Italia’ ne è la conferma. Credo che ora la strada per questa legge sia ancora più in salita, ma non dispero: riaffermare il principio di precauzione e della sicurezza idrogeologica di un territorio che già soffre

i danni causati dalla subsidenza, Venezia, il territorio lagunare, il Delta del Po e la pianu-ra padano-veneta, è un ragionamento non tanto o non soltanto ambientale, quanto economico”.

“Questo – spiega Azzalin - si capisce bene guardando ai costi lasciati in dote dalle estrazioni di metano avvenute nel Delta del Po fi no al 1961: cifre vicine ai 5 miliardi di euro, oltre a circa un milione e mezzo annuo per tenere in funzione le idrovore. Questi sono gli effetti delle estrazioni, che nessuna royalty può coprire. La salvaguar-dia dell’assetto idrogeologico è la più gran-de opera pubblica che si possa avviare in questo momento e la prevenzione è a costo zero. E’ diffi cile monetizzare la messa in sicurezza e la tutela, purtroppo però i conti si fanno al negativo quando avvengono di-sastri”.

IL pARTIcOLARE c’È uNA pROpOSTA pER fERMARLE

Lo.Zo.

Le norme di tutela della laguna di Venezia dovrebbero salvare le coste

Graziano Azzalin

Il presidente della Regione Luca Zaia

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24 Voci da palazzo18 Voci da palazzo

La Giunta veneta ha costituito l’Osser-vatorio regionale per dare attuazione alla cosiddetta ‘Riforma Delrio’ che

detta norme in materia di Città Metropoli-tane, Province, unioni e fusioni dei Comuni. “Il Governo ci impone di defi nire entro l’anno con provvedimenti normativi il nuovo assetto istituzionale, ma ancora non è stato deciso quali siano le funzioni fondamentali da attribuire alle aree vaste e metropolitane e soprattutto non abbiamo alcuna certez-za di vederci trasferiti i fi nanziamenti per assicurare i servizi che prima gestivano le Province. Corriamo il rischio che non siano disponibili le risorse per l’erogazione di servizi indispensabili come la manutenzione degli edifi ci scolastici, il riscaldamento delle aule, la gestione della viabilità, la pulizia delle strade dalla neve e altri compiti che venivano svolti dalle Province”.

Roberto ciambetti, Assessore agli Enti locali“dallo stato poche risposte e risorse”

L’opinione

Vorrebbe andarci direttamente il governatore Zaia a parlare con Putin per sbloccare l’embar-go. E lo dice convinto, come se fosse davvero

possibile parlare con lo “zar” che ha messo al bando i prodotti di tutta l’Unione Europea dopo il sostegno occidentale all’Ucraina e alle relative sanzioni.

Fatto sta che Zaia avrebbe già avvitato contatti “uffi ciosi” con il Consolato generale di Milano e ha dichiarato che se troverà un’apertura per riavviare i rapporti commerciali previsti dai protocolli in vigore da anni tra la Regione e alcune repubbliche della Federazione russa, non chiederà certo al Governo nazionale il permesso di dare il via libera alla ripresa dei commerci.

Zaia agisce su mandato della Giunta che gli ave-va chiesto di prendere in prima persona la risoluzione approvata in Consiglio Regionale per agire diretta-mente con Mosca a difesa dell’economia veneta. Ma certo non basta e a ribadirlo è proprio il Presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato. “Non possiamo attenderci che tutto si fermi ad un’azione di vertice. Occorre continuare ad ascoltare il territorio e a costruire una rete europea di mobi-litazione anti-

embargo, anche perché sappiamo che la situazione muta in continuazione”. Secondo il Moscow Times, infatti, la Duma sta varando una legge che punta a compensare le perdite degli imprenditori e investitori russi in Europa (in transazioni e in proprietà) a segui-to della crisi russo-ucraina e della successiva “guerra economica degli embarghi”. Sono sempre più nu-merosi gli imprenditori russi che lamentano perdite considerevoli, tra cui Arkady Rotenberg (uno dei più potenti uomini d’affari di Mosca, businessman molto legato al presidente Putin) e le centinaia di altri nomi dell’economia russa, pesantemente frenati nel loro business dall’inserimento dei loro nomi nelle blacklist occidentali ed anche italiane.

Intanto, aspettando buone nuove, è stato varato un protocollo d’intenti dal titolo: “Italiano, meglio veneto”. Il documento, condiviso dal Presidente del Consiglio, Clodovaldo Ruffato, dall’Assessore all’Eco-nomia e Sviluppo Maria Luisa Coppola, dal presidente della Com-missione Relazioni Internazionali, Nereo Laroni e dai rappresentanti delle associazioni delle categorie del settore agroalimentare ha l’ obiettivo di valorizzare e promuovere la produzione agroalimen-

tare veneta quale fattore strategico per la crescita dell’economia regionale. Il documento prevede che per tutelare e promuovere i prodotti agroalimentari veneti la Regione intervenga presso il Governo na-zionale e gli Organismi europei affi nché vengano va-lutati gli effetti negativi dell’embargo sull’economia e sull’occupazione in Veneto. I rappresentanti della grande distribuzione hanno risposto in modo positi-vo, a patto che il settore primario compia un salto di qualità sul piano imprenditoriale, che non signifi ca solo qualità del prodotto, ma anche capacità di stare economicamente sul mercato. In questa logica il Pre-sidente Ruffato, chiudendo l’incontro, ha chiesto a tutti di “fare squadra per modernizzare un settore in grado di competere sul mercato”.

di Maria pavan

Obiettivo stare sul mercato Agroalimentare verso un salto di qualità necessario

Embargo russo: ora ci pensa Zaia!E’ sempre di più una priorità sostenere il prodotto veneto che ora sta soffrendo, ma in prospettiva è strategico per l’economia regionale

“Il terzo settore, soprattutto in un momento di crisi eco-nomica profonda e prolunga-ta, è un settore strategico”: l’ha detto intervenendo a Padova ad un meeting regio-

nale sul terzo settore, il vicepresidente del Consiglio Regionale del Veneto Matteo Toscani. Al dibattito, che presentava anche in Veneto il manifesto del no-profi t “Fiducia e nuove risorse per la crescita del Terzo Settore”, hanno partecipato il mondo del volontariato, della cooperazione sociale e allo sviluppo insieme a quei poli bancari e fi nanziari che credono al valore sociale dell’associazionismo.

L’idea dei promotori è quella di rafforzare la consistenza patrimoniale del Terzo settore, investire in nuove forme di management, lanciare seri programmi di rete con e verso l’Unione Europea, ripensare senso e tecniche della raccolta fondi e individuazione di nuovi fi loni di sviluppo per le organizzazioni non profi t anche attraverso una loro responsabilizzazione nell’ambito fi nanziario, coinvolgimento di realtà istituzionali in un nuovo approccio politico-culturale ai temi del volontariato. “In qualità di sindaco di un comune del Cadore - ha ricordato Toscani - ho lavorato a lungo nell’ambito della coo-perazione, tanto da essere stato tra i promotori di quella che è risultata essere la prima cooperativa sociale di tipo B, con la presenza di soci istituzionali. Certo non sempre in ambito regionale si presta la dovuta attenzione al terzo settore, alla cooperazione ed all’associazionismo ma il Consiglio Regionale nei prossimi mesi porrà particolare atten-zione alle proposte concrete e percorribili che verranno dal terzo settore”: la sfi da che mi sento di accogliere è di raggiungere risultati concreti in merito a proposte concrete”.

il terzo settore È strategico per il venetoMatteo Toscani

“Un aiuto al ricambio generaziona-le e alla coerenza della politica”. Così Leonardo Padrin, capo-

gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale defi nisce la nuova proposta di modifi ca della legge elettorale vigente (la n. 5/2012) che estende il limite dei due mandati a tutti i consiglieri regionali. “Ritengo che 10 anni di attività politica in Regione siano un periodo più che suffi ciente anche per i consiglieri, per dare il meglio delle proprie capacità politiche. Gli effetti della proposta di Padrin sull’attuale Consiglio regionale determinerebbero un vasto ricambio della classe politica regionale, in tutte le forze politiche. Presenze troppo prolungate nel tempo in ruoli di responsabilità regalano un indebito vantaggio di relazioni, visibilità e potere, a danno di quanti non sono presen-ti nelle istituzioni”.

Leonardo padrin, (fI)“politici in regione: due mandati Bastano”!

“Invito i polesani ad aprire gli oc-chi su quello che sta accadendo ed a mobilitarsi per prevenire

l’emorragia dei nostri migliori speciali-sti. Nel Piano socio sanitario è previsto che per ogni provincia vi sia un ospedale di riferimento, con specialità di base e medio livello, e la presenza di alte spe-cialità per un territorio più ampio, costituendo centri hub a livello sovra-aziendale. Questo principio è stato defi niti-vamente affossato con la Dgr 1630 del 9 settembre che declassa defi nitivamente l’ospedale di Rovigo, che invece di essere hub diviene un ospedale di serie B. Oggi, le specialità stralciate all’ospedale di Rovigo sono proprio quelle che, in-vece, avrà il nuovo ospedale di Schiavonia, a Monselice, un ospedale costruito con un project fi nancing”.

Graziano Azzalin (pD)taglio gravissimo della sanità polesana

“Il Governo italiano si sta comportando come il peggiore dei motoscafi sti. Pro-prio come i motoscafi sti scaricano uo-

mini, donne e bambini sulle nostre coste senza alcun scrupolo e senza nessuna pietà, l’Esecuti-vo nazionale sta scaricando sugli enti locali la gestione di una emergenza umanitaria che si sta aggravando di giorno in giorno. Dobbiamo dire basta: altro che Mare nostrum, Veneto nostrum!”.

A dirlo è l’assessore regionale alla sicurezza Massimo Giorgetti sostenuto da Dario Bond e Piergiorgio Cortelazzo, capogruppo e vice-capogruppo di Forza Italia per il Ve-neto. “Il Veneto è da sempre terra di accoglienza, ma quella che si sta registrando in queste settimane è una invasione senza regole che rischia di far saltare gli equi-libri socio-economici raggiunti dopo decenni di graduale integrazione. Mille arrivi in meno di due giorni sono davvero troppi; mettono a dura pro-va le strutture e lo stes-so volontariato che fi nora non si è mai tirato indietro”.

“La linea di questo Governo è quella di scaricare l’emergenza sui Prefetti, a loro volta sempre più imbarazzati nell’approcciarsi ai sindaci, i veri anelli deboli della catena. Tocca all’Esecutivo as-sumersi la respon-sabilità degli arrivi; scaricare sugli altri è fi n troppo facile”.

“il governo È il peggiore dei motoscafisti”Massimo Giorgetti

Clodovaldo Ruffato

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18 Voci da palazzo

La Giunta veneta ha costituito l’Osser-vatorio regionale per dare attuazione alla cosiddetta ‘Riforma Delrio’ che

detta norme in materia di Città Metropoli-tane, Province, unioni e fusioni dei Comuni. “Il Governo ci impone di defi nire entro l’anno con provvedimenti normativi il nuovo assetto istituzionale, ma ancora non è stato deciso quali siano le funzioni fondamentali da attribuire alle aree vaste e metropolitane e soprattutto non abbiamo alcuna certez-za di vederci trasferiti i fi nanziamenti per assicurare i servizi che prima gestivano le Province. Corriamo il rischio che non siano disponibili le risorse per l’erogazione di servizi indispensabili come la manutenzione degli edifi ci scolastici, il riscaldamento delle aule, la gestione della viabilità, la pulizia delle strade dalla neve e altri compiti che venivano svolti dalle Province”.

Roberto ciambetti, Assessore agli Enti locali“dallo stato poche risposte e risorse”

L’opinione

Vorrebbe andarci direttamente il governatore Zaia a parlare con Putin per sbloccare l’embar-go. E lo dice convinto, come se fosse davvero

possibile parlare con lo “zar” che ha messo al bando i prodotti di tutta l’Unione Europea dopo il sostegno occidentale all’Ucraina e alle relative sanzioni.

Fatto sta che Zaia avrebbe già avvitato contatti “uffi ciosi” con il Consolato generale di Milano e ha dichiarato che se troverà un’apertura per riavviare i rapporti commerciali previsti dai protocolli in vigore da anni tra la Regione e alcune repubbliche della Federazione russa, non chiederà certo al Governo nazionale il permesso di dare il via libera alla ripresa dei commerci.

Zaia agisce su mandato della Giunta che gli ave-va chiesto di prendere in prima persona la risoluzione approvata in Consiglio Regionale per agire diretta-mente con Mosca a difesa dell’economia veneta. Ma certo non basta e a ribadirlo è proprio il Presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato. “Non possiamo attenderci che tutto si fermi ad un’azione di vertice. Occorre continuare ad ascoltare il territorio e a costruire una rete europea di mobi-litazione anti-

embargo, anche perché sappiamo che la situazione muta in continuazione”. Secondo il Moscow Times, infatti, la Duma sta varando una legge che punta a compensare le perdite degli imprenditori e investitori russi in Europa (in transazioni e in proprietà) a segui-to della crisi russo-ucraina e della successiva “guerra economica degli embarghi”. Sono sempre più nu-merosi gli imprenditori russi che lamentano perdite considerevoli, tra cui Arkady Rotenberg (uno dei più potenti uomini d’affari di Mosca, businessman molto legato al presidente Putin) e le centinaia di altri nomi dell’economia russa, pesantemente frenati nel loro business dall’inserimento dei loro nomi nelle blacklist occidentali ed anche italiane.

Intanto, aspettando buone nuove, è stato varato un protocollo d’intenti dal titolo: “Italiano, meglio veneto”. Il documento, condiviso dal Presidente del Consiglio, Clodovaldo Ruffato, dall’Assessore all’Eco-nomia e Sviluppo Maria Luisa Coppola, dal presidente della Com-missione Relazioni Internazionali, Nereo Laroni e dai rappresentanti delle associazioni delle categorie del settore agroalimentare ha l’ obiettivo di valorizzare e promuovere la produzione agroalimen-

tare veneta quale fattore strategico per la crescita dell’economia regionale. Il documento prevede che per tutelare e promuovere i prodotti agroalimentari veneti la Regione intervenga presso il Governo na-zionale e gli Organismi europei affi nché vengano va-lutati gli effetti negativi dell’embargo sull’economia e sull’occupazione in Veneto. I rappresentanti della grande distribuzione hanno risposto in modo positi-vo, a patto che il settore primario compia un salto di qualità sul piano imprenditoriale, che non signifi ca solo qualità del prodotto, ma anche capacità di stare economicamente sul mercato. In questa logica il Pre-sidente Ruffato, chiudendo l’incontro, ha chiesto a tutti di “fare squadra per modernizzare un settore in grado di competere sul mercato”.

di Maria pavan

Obiettivo stare sul mercato Agroalimentare verso un salto di qualità necessario

Embargo russo: ora ci pensa Zaia!E’ sempre di più una priorità sostenere il prodotto veneto che ora sta soffrendo, ma in prospettiva è strategico per l’economia regionale

“Il terzo settore, soprattutto in un momento di crisi eco-nomica profonda e prolunga-ta, è un settore strategico”: l’ha detto intervenendo a Padova ad un meeting regio-

nale sul terzo settore, il vicepresidente del Consiglio Regionale del Veneto Matteo Toscani. Al dibattito, che presentava anche in Veneto il manifesto del no-profi t “Fiducia e nuove risorse per la crescita del Terzo Settore”, hanno partecipato il mondo del volontariato, della cooperazione sociale e allo sviluppo insieme a quei poli bancari e fi nanziari che credono al valore sociale dell’associazionismo.

L’idea dei promotori è quella di rafforzare la consistenza patrimoniale del Terzo settore, investire in nuove forme di management, lanciare seri programmi di rete con e verso l’Unione Europea, ripensare senso e tecniche della raccolta fondi e individuazione di nuovi fi loni di sviluppo per le organizzazioni non profi t anche attraverso una loro responsabilizzazione nell’ambito fi nanziario, coinvolgimento di realtà istituzionali in un nuovo approccio politico-culturale ai temi del volontariato. “In qualità di sindaco di un comune del Cadore - ha ricordato Toscani - ho lavorato a lungo nell’ambito della coo-perazione, tanto da essere stato tra i promotori di quella che è risultata essere la prima cooperativa sociale di tipo B, con la presenza di soci istituzionali. Certo non sempre in ambito regionale si presta la dovuta attenzione al terzo settore, alla cooperazione ed all’associazionismo ma il Consiglio Regionale nei prossimi mesi porrà particolare atten-zione alle proposte concrete e percorribili che verranno dal terzo settore”: la sfi da che mi sento di accogliere è di raggiungere risultati concreti in merito a proposte concrete”.

il terzo settore È strategico per il venetoMatteo Toscani

“Un aiuto al ricambio generaziona-le e alla coerenza della politica”. Così Leonardo Padrin, capo-

gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale defi nisce la nuova proposta di modifi ca della legge elettorale vigente (la n. 5/2012) che estende il limite dei due mandati a tutti i consiglieri regionali. “Ritengo che 10 anni di attività politica in Regione siano un periodo più che suffi ciente anche per i consiglieri, per dare il meglio delle proprie capacità politiche. Gli effetti della proposta di Padrin sull’attuale Consiglio regionale determinerebbero un vasto ricambio della classe politica regionale, in tutte le forze politiche. Presenze troppo prolungate nel tempo in ruoli di responsabilità regalano un indebito vantaggio di relazioni, visibilità e potere, a danno di quanti non sono presen-ti nelle istituzioni”.

Leonardo padrin, (fI)“politici in regione: due mandati Bastano”!

“Invito i polesani ad aprire gli oc-chi su quello che sta accadendo ed a mobilitarsi per prevenire

l’emorragia dei nostri migliori speciali-sti. Nel Piano socio sanitario è previsto che per ogni provincia vi sia un ospedale di riferimento, con specialità di base e medio livello, e la presenza di alte spe-cialità per un territorio più ampio, costituendo centri hub a livello sovra-aziendale. Questo principio è stato defi niti-vamente affossato con la Dgr 1630 del 9 settembre che declassa defi nitivamente l’ospedale di Rovigo, che invece di essere hub diviene un ospedale di serie B. Oggi, le specialità stralciate all’ospedale di Rovigo sono proprio quelle che, in-vece, avrà il nuovo ospedale di Schiavonia, a Monselice, un ospedale costruito con un project fi nancing”.

Graziano Azzalin (pD)taglio gravissimo della sanità polesana

“Il Governo italiano si sta comportando come il peggiore dei motoscafi sti. Pro-prio come i motoscafi sti scaricano uo-

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A dirlo è l’assessore regionale alla sicurezza Massimo Giorgetti sostenuto da Dario Bond e Piergiorgio Cortelazzo, capogruppo e vice-capogruppo di Forza Italia per il Ve-neto. “Il Veneto è da sempre terra di accoglienza, ma quella che si sta registrando in queste settimane è una invasione senza regole che rischia di far saltare gli equi-libri socio-economici raggiunti dopo decenni di graduale integrazione. Mille arrivi in meno di due giorni sono davvero troppi; mettono a dura pro-va le strutture e lo stes-so volontariato che fi nora non si è mai tirato indietro”.

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Page 26: Padova nord sett2014 n121

19Voci da palazzo

“Esprimiamo profonda preoccupazione sul lavoro di ENIT – sostiene Marco Michielli, presidente di Federalberghi Veneto – che così non funziona

e dev’essere trasformato in una macchina da guerra per la promozione del turismo, come succede in altri paesi, Spa-gna in primis. Non chiediamo alla Regione di aiutare gli al-bergatori – continua Michielli – ma di attrezzare la logisti-ca del terriorio con servizi di trasporto o navette, pubbliche o private, che dagli aeroporti riescano a portare i visitatori direttamente alle località turistiche. Dobbiamo fi nalmente rendere facile al turista venire e muoversi in Italia”.

Fa eco il consigliere del Ministero del Turismo e alla Cultura, Stefano Ceci: “Il problema del turismo non è una questione di posti letto, ma riguarda gli spostamenti delle persone. La mobilità è diventata un punto strategico e deci-sivo per lo sviluppo di questo settore – e aggiunge Ceci - da Roma proporremo degli incentivi fi scali ai Comuni che inve-stono nella riqualifi cazione del loro Piano Urbanistico per migliorare l’offerta turistica anche abbattendo le vecchie strutture ricettive eredi della cementifi cazione selvaggia dei nostri paesaggi. Con altri sgravi fi scali, invece, cercheremo d’incentivare la digitalizzazione del turismo, diventato il mezzo imprescindibile per ricevere prenotazioni e pubbli-cizzare l’accoglienza”.

commenti

Dagli operatori turistici al consigliere del Ministeromichielli: “lavoriamo sulla promozione” ceci: “strategici moBilità e innovazione”

L’analisi tecnica Il direttore del Dipartimento regionale del Turismo Paolo Rosso

Il Veneto si conferma locomotiva dell’economia del turismo nazionale. Prima regione italiana per pre-senza turistica, a un anno di distanza dall’entrata

in vigore della nuova legge regionale sul turismo, il Veneto tira le somme e si prepara ad affrontare nuovi scenari per il futuro.

“Il turismo è diventato l’industria più importante del Veneto – afferma Paolo Rosso, direttore del Di-partimento regionale del Turismo – ma necessita di un adeguamento delle sue strutture e infrastrutture di accoglienza per migliorarne offerta e appetibilità turistica. La legge 11 del 2013 aggiorna sicuramente l’approccio governativo di questo settore e sposta fi nal-mente l’attenzione sui suoi due attori fondamentali: le imprese e i clienti turisti”.

Non più strutture asettiche, ma sistemi turistici tematici e organizzati secondo le caratteristiche natu-rali, culturali e artistiche del territorio in cui le imprese s’inseriscono.

“La nostra regione è ricca di prodotti turistici da sviluppare – spiega Paolo Rosso – basti pensare a tutti i paesaggi che offre, dalle spiagge alle Dolomiti, Vene-zia e la sua Laguna fi no al Lago di Garda. Bisogna im-pressionare il turista proponendogli esperienze ad alto impatto emozionale legate ad ogni particolare territorio che lo motivino a tornare in Veneto”.

A questo scopo, la nuova legge regionale sostituirà le vecchie APT con Organizzazioni per la Gestione della Destinazione (OGD) preposte a creare un tavolo per-manente tra amministrazione e privati per migliorare

la commercializzazione di ogni destinazione regionale. Le prime sei regioni della classifi ca nazionale (Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Lazio e Trentino Alto-Adige) rappresentano da sole il 70% delle entrate dell’intero comparto turistico.

Il Veneto, capolista italiano, conta il 64% di presen-ze straniere, si colloca anche tra i primi posti delle mete turistiche internazionali, subito dopo le Isole Baleari e prima della Provenza. Oltre ai fedelissimi tedeschi, in-

glesi, scandinavi, francesi e nordamericani, negli ultimi anni sono i turisti dei paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) ad essere aumentati esponenzialmente.

“Un dato di cui tenere assolutamente conto nell’o-spitalità – sostiene il direttore del Dipartimento regio-nale del Turismo – perché i turisti di nazionalità Bric sono anche coloro che spendono di più al giorno sul nostro territorio. Primi in assoluto i russi, con una media di 150 euro al giorno, seguiti da brasiliani, statunitensi, cinesi e tedeschi. Dobbiamo farli sentire a loro agio, perché tornino in Veneto e non vadano altrove”.

Fondamentale l’inserimento in rete di tutte le strutture ricettive, perché la prenotazione via web è diventato il metodo d’acquisto turistico più usato a cui gli hotel, bed and breakfast, agriturismi e campeggi devono adeguarsi.

“Cambieranno anche i servizi d’informazione e accoglienza turistica– aggiunge Paolo Rosso - di cui si potrà occupare l’amministrazione pubblica o privati in convenzione. L’importante è che le formule varino contestualmente al territorio. Così ritroveremo lo IAT o l’Info Point, pensando anche a sistemi in mobilità dell’utente e alle famose App per smartphone”.

Indispensabile, infi ne, un piano per l’incremento della logistica, di cui si discute anche a livello naziona-le, e dei servizi aeroportuali, con un occhio di riguardo ai voli low-cost, da considerare ormai parte integrante nella scelta di una meta turistica.

Sara Boscolo Marchi

Veneto, volano del turismo nazionale, si prepara alle sfi de future

La politica si confronta con il mondo degli operatori turistici, le associazioni di categoria, le organizzazio-ni sindacali, tecnici e addetti ai lavori in un dibattito

pubblico organizzato per fare il punto della situazione ad un anno dall’approvazione della nuova legge regionale, la n. 11 del 2013, sul turismo. L’iniziativa, dello scor-so 10 ottobre a Sottomarina di Chioggia, è del gruppo regionale del Partito Democratico che si propone di met-tere a fuoco opportunità e criticità di una legge che rego-lamenta un’attività principe dell’economia regionale, in una fase di profondi e radicali cambiamenti.

A fare gli onori di casa il capogruppo del Pd Veneto Lucio Tiozzo che ha introdotto i lavori e gli ospiti del convegno: il segretario regionale, Roger De Menech e il consigliere Roberto Fasoli, il direttore del Dipartimento del Turismo per la Regione Veneto, Paolo Rosso; l’asses-sore al Turismo di Chioggia, Maurizio Salvagno e Stefano Ceci, consigliere del Ministro al Turismo e alla Cultura Franceschini.

“Il Veneto - ha esordito Tiozzo - si conferma anche nel 2014, nonostante la stagione controversa per l’incle-menza del tempo, la prima regione in Italia e la quinta in Europa per le presenze turistiche: 62milioni l’anno pas-

sato. Un primato che conferma il ruolo trainante che il turismo gioca nell’economia regionale, a maggior ragio-ne se si pensa che rappresenta un’industria che nessuno può delocalizzare”.

Alla luce di queste considerazioni risulta perciò stra-tegica la nuova legge regionale che introduce elementi di innovazione nell’ambito di un settore che sta cambian-do pelle ed i provvedimenti messi in campo dalla Giunta regionale e dall’attività del Consiglio.

“La Legge - prosegue il capogruppo del Pd Veneto - punta al potenziamento di tutti gli asset tradizionali dell’offerta turistica, da Venezia alla montagna, dalle spiagge al Delta, dai laghi ai fi umi per alimentare nuove capacità del comparto e proporsi su scala nazionale e internazionale in modo innovativo”. Un’azione che trova supporto nel Decreto legge 83 presentato dal Ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini che su scala nazionale rafforza questa impostazione di valo-rizzazione di tutte le voci che, aggregate, rappresentano i punti di forza del turismo: la cultura, i centri storici, l’enogastronomia...

Importante anche il primo voto al Senato sulla mo-difi ca del Titolo V della Costituzione, dove negli articoli

116 e 117 si ridefi nisce in maniera chiara il rapporto di competenze tra Stato e Regioni anche in materia di turismo.

Lucio Tiozzo ribadisce dunque “l’impegno del Partito democratico in questo ultimo scampolo di legislatura ver-so questo tema che rimane una voce predominate della nostra azione politica” anche in prospettiva di una futura eventuale vittoria alle prossime regionali.

L’appello agli operatori e a tutti gli addetti ai lavori è dunque quello di fare squadra, anche in un contesto di rapporto dialettico e talvolta confl ittuale, ma sempre profi ucuo per rispondere alle sfi de del futuro.

Il segretario regionale del Pd e deputato Roger De Menech ha insistito sull’azione che il Governo nazionale sta portando avanti attraverso la riforma del titolo V fi na-lizzata a riqualifi care il sistema Paese anche a scopo di rilanciare il turismo. “Dobbiamo legare il turismo - ha det-to nel suo intervento - alle bellezze del paesaggio, alle infrastrutture che devono essere funzionali e accoglienti. Da questo presupposto di una visione complessiva nasce il concetto nella riforma del titolo V di far sì che alcune funzioni dai Comuni tornino allo Stato, coordinatore cen-trale del progetto di riqualifi cazione del sistema Italia.

Per fare bene il turismo, che è una vera e propria indu-stria, bisogna gestire in maniera professionale il Paese”.

Più tecnico l’intervento del consigliere regionale del Pd Roberto Fasoli che pur premettendo il buon risultato ottenuto dai lavori che hanno portato alla nuova legge regionale sul turismo ha voluto soffermarsi sulle criticità che ancora interessano il settore. Da quelle contingenti come il futuro dei lavoratori delle Apt, considerata l’im-minente chiusura dell’ente, che non possono essere assorbiti dalla pubblica amministrazione essendo assun-ti con contratti privatistici. Al nuovo assetto delle Odg (organizzazione di gestione delle destinazioni) gestite in cooperazione pubblico-privato, a quello dei fi nanziamen-ti che prima erano regionali, al demanio marittimo, alla tassa di soggiorno la cui norma nazionale va cambiata chiarendo che si tratta di una tassa di scopo.

Infi ne un’esortazione guardando al futuro. “Il Ve-neto - ha concluso Fasoli - è un laboratorio importante, non deve seguire il carro ma dettare le norme a livello nazionale anche in ambito turistico”.

Il Pd Veneto strizza l’occhio al settore, promettendo di esserci nelle prossime sfi de, pronto a dare risposte di cui c’è bisogno.

Politica ed economia Il dibattito pubblico organizzato dal Partito Democratico regionale

Pd: “Il turismo del futuro in Veneto”

Da sinistra De Menech, Fasoli, Rosso, Salvagno e Lucio Tiozzo

Ad un anno dall’approvazione delle legge regionale n.11 del 2013 si rifl ette su opportunità e criticità per un settore trainante dell’economia veneta che sta cambiando pelle

Paolo Rosso

“Bisogna impressionare il turista proponendogli esperienze ad alto impatto emozionale e così convincerlo a tornare in Veneto”

Sistemi turistici tematici, commercializzazione di ogni destinazione, la rete e la logistica sono le direzioni su cui si deve lavorare

Da sx Marco Michielli e Stefano Ceci

S.B.M.

di Ornella Jovane

26 Voci da palazzo

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20 Cultura veneta

Un percorso espositivo che conta 72 opere scelte dal deposito concesso al museo veneziano, con lavori esposti per la prima volta

Un nuovo capitolo espositivo in collaborazione con The Sonnabend Collection Foundation è proposto alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Cà Pe-

saro Venezia, fi no al 4 gennaio 2015, dopo l’esposizione dell’anno passato. La mostra “Da Rauschenberg a Jeff Koons. Lo sguardo di Ileana Sonnabend” apre nuova-mente un percorso sulla storia dell’arte del secolo scorso, attraverso l’occhio mercantile di una potente gallerista: Ileana Sonnabend, ossia Ileana Schapira (Bucarest 1914 - New York 2007). Moglie di Leo Castelli fi no al suo de-cesso e successivamente di Michael Sonnabend, Ileana aprì in questi sodalizi diverse gallerie: Parigi nel ’39, New York nel ’57 con artisti quali Jasper Johns, Robert Rau-schenberg, Andy Warhol, fi no alle successive sempre a Parigi nel ’62 e New York 1970. Di carattere tosto, unito a una forte dose di opportunismo, all’epoca la signora dell’arte imperava sugli artisti tanto che da quest’ultimi usciva spesso la frase: “Se lo dice Ileana ..” Il percorso espositivo consta di 72 opere, scelte dal deposito conces-so al museo veneziano, con lavori esposti per la prima volta quali “Infl atable Flower (Yellow)” del 2011 di Jeff Koons, “None Sing/Neon Sign” (1970) e “Eat Death” (1972) di Bruce Nauman. A questi si affi anca una sezio-ne dedicata all’arte povera con opere di Jannis Kounellis,

Gilberto Zorio, Mario Merz, Pier Paolo Calzolari e Giovan-ni Anselmo. Inoltre si possono ammirare capolavori quali “Figure 8” di Jasper Johns del ’59 e le opere “Interior - Combine painting” del ‘56, “Payload” (1962) e “Kite” (1963) di Robert Rauschenberg artista che Ileana, assie-me a Leo Castelli e Alan Solomon, contribuì a portare alla Biennale di Venezia del 1964, facendolo vincere il Gran premio della Pittura grazie anche all’intervento del critico italiano Marchiori. Altri artisti presenti sono Andy Wharol con otto lavori quali “Nine Jackies” (1964), “Triple Rau-schenberg” e “Cambell’s Soup Can - Turkey Noodle” (1962), Roy Lichtenstein, Jim Dine, James Rosenquist, Claes Oldenburg e Tom Wesselman. L’esposizione chiude con una sala dedicata alla Minimal Art con alcune impor-

tanti sculture datate anni Sessanta, composte di forme geometriche elementari singole o ripetute, realizzate con materiali di preferenza industriali dagli artisti Dan Flavin, Donald Judd e Robert Morris. Una mostra che testimo-nia un percorso reale dell’Arte che, dagli anni sessanta, attraverso la via commerciale di mercanti e galleristi ha determinato la forza della produzione artistica maggior-mente statunitense. La collezione Sonnabend, come indica la direttrice dei Musei Civici Veneziani, Gabriella Belli, è “diventata parte del patrimonio museale di Cà Pesaro anche se si tratta di un prestito a lungo termine: una prosecuzione delle collezioni che come acquisizioni si è fermato agli anni ‘60”.

di Alain chivilò

Venezia La signora dell’arte imperava sugli artisti che spesso dicevano: “Se lo dice Ileana”

La collezione Ileana Sonnabend Continua la rassegna che porta nei migliori teatri e piazze della

Regione alcune delle voci più belle del mondo. Tra queste c’è sicuramente quella di Noa una cantautrice e percussionista di

origine yemenita/israeliana/americana, che insieme con Gil Dor ha entusiasmato e incantato il pubblico di tutto il mondo con il suo unico, appassionato e intelligente stile di scrittura e di interpretazio-ne. Sarà in concerto sabato 25 ottobre alle ore 21.00 al Teatro Accademia di Conegliano. Al centro dello spettacolo Love Medicine, frutto della collaborazione di Noa con Gil Dor, da sempre al suo fi anco come direttore musicale e chitarrista. Un album che nasce da quattro anni di lavorazione: una pausa creativa in cui hanno tradot-to in musica tutte le sfumature delle emozioni e l’energia scaturite da incontri signifi cativi e luoghi magici. Noa sarà accompagnata da Gil Dor alla chitarra, Adam Ben Ezra al basso e Gadi Seri alla bat-teria, insieme a un quartetto d’archi. I live saranno l’occasione per presentare al pubblico l’ultimo, omonimo CD, e al tempo stesso per ripercorrere le canzoni più amate della carriera di questa straordina-ria interprete, capace di conquistare anche l’ascoltatore più esigente con la sua voce angelica e la sua presenza scenica magnetica. La musica per Noa è anche strumento per il suo instancabile e corag-gioso lavoro per la pace nel suo Paese. I suoi numerosi impegni di volontariato in tutto il mondo, le sono valsi titoli e riconoscimenti, tra cui Ambasciatrice di buona volontà della FAO, Cavaliere della Repubblica Italiana, il Chrystal Award del WEF di Davos, la Colomba della Pace di Shimon Peres e molti altri ancora. Ma nel calendario di Veneto jazz sabato 1 novembre c’è Gilberto Gil e ancora il 13 novembre Robert Glasper mentre Cassandra Wilson, la signora del Jazz, sarà al Teatro Nuovo di Verona sabato 13 dicembre. Per i dettagli: http://www.venetojazz.com

veneto Jazz

a conegliano noa e la sua voce per la pace

M.P.

Fondazione Prada

Il rapporto tra arti visive e suono, dal Cinquecento alla nostra contemporaneità attraverso il ruolo dell’artista musicista e

degli strumenti musicali, è la tematica della mostra che fi no al 3 novembre la Fondazione Prada di Venezia, sede a palazzo Cà Corner, propone durante il periodo della Biennale Architettura. Le sonorità si mettono in rela-zione con le opere d’arte trovando similitudini e diversità. L’esposizione si sviluppa nei due pia-ni principali di questa storica residenza riu-nendo più di 180 opere e oggetti, tra dipinti e partiture, strumenti mu-sicali decorati, automi e macchine musicali, sculture e readymade. Un allestimento che ri-manda al concetto dello spartito nel quale una struttura lineare crea la planimetria e la disposizione ambientale dei supporti, mentre la scrittura musicale che lo compone è sostituita dagli oggetti e dagli strumenti in mostra. Il XVI secolo inizia il percorso espositivo con dipinti a soggetto mu-sicale realizzati da Bartolomeo Veneto e Ni-cola Giolfi no (1520 – 1530) per proseguire con strumenti musicali realizzati da Giovanni Battista Cassarini e Michele Antonio Grandi nel Seicento. Nella storia i secoli XVIII e XIV evidenziano l’evoluzione musicale che portò

alle esplorazioni del 1900. Il secolo passato, suddiviso tra arte moderna e contemporanea, tocca le principali tappe artistiche attraverso il movimento Fluxus con John Cage, George Maciunas e Joe Jones, il Nouveaux Réealism di Jean Tinguely e Arman: tutti artisti caratte-rizzati da opere con assemblaggi precostitui-ti, casuali e dispositivi musicali. Da qui le re-

lazioni che i diversi soggetti hanno avuto con le sonorità sono molti, da Tom Wesselmann, Claes Oldenburg a Coosje van Bruggen per esempio. Relazioni con spartiti, banjo, violini e chitarre fi no alle opere interattive con il pub-blico di Laurie Anderson con Handphone Table (1978), Loris Gréaud con Crossfading Suitca-se (2004) e Doug Aitken con Marble Sonic Table (2011). Una mostra divulgativa che aiuta a comprendere la complessità creativa che contraddistingue tuttora musica e arte.

Art or Sound

A Venezia, isola della Giudecca, la Casa dei Tre Oci sta divenendo anno dopo anno la sede principale per la fotografi a d’arte della Serenissima. Fino all’08 dicembre la mostra “Venezia si difen-

de 1915 – 1918” testimonia, a cento anni dall’inizio internazionale della Grande Guerra, le protezioni ideate per far fronte alle incursioni aeree austriache. In totale furono 42 gli attacchi che scaricarono sulla città un totale di 1029 bombe (300 solo durante la notte tra il 26 e il 27 febbraio 1918), con il risultato di provocare ingenti danni materiali, ma soprattutto 52 vittime e 84 feriti tra la popolazione. Le quattro sezioni del percorso espositivo mostrano come Venezia si di-fese, inserendo un focus sulla più importante azione militare italiana durante la I guerra: l’affondamento della corazzata Wien nel porto di Trieste, compiuto dai Mas guidati dal tenente di vascello Luigi Rizzo. Lungo la mostra si percepisce come fu studiata e attuata un’impor-tante strategia difensiva partendo dalla protezione dei monumenti

cittadini. Murature di rinforzo, “saccate”, imbragature di legno, rimo-zione di monumenti pubblici, palloni frenanti per ostruire lo spazio aereo e altane trasformate in postazioni di avvistamento e di difesa antiarea attraverso fucilieri della Marina e volontari pronti al fuoco sono gli strumenti attuati durante la guerra. Tutto questo ha creato la modifi ca degli usi e costumi dei veneziani che dovevano sempre pensare a essere vicini ai rifugi in occasione delle frequenti incursioni, ascoltando il suono delle sirene, vivendo anche nell’oscuramento, aiutando la rimozione delle macerie, fi no al continuo andirivieni negli ospedali. A conclusione del percorso espositivo un corpus illustrativo pone l’accento sulle cartoline postali e sulle campagna di sostegno e sottoscrizioni. Una mostra dunque che mette in luce una testimo-nianza sugli effetti della Grande Guerra, che diventano a loro volte documenti indispensabili per approfondire ulteriormente la tragicità dell’evento.

Grande Guerrra 1915-1918

vENEZIA SI DIfENDE

Al.Ch. Al.Ch.

28 Cultura veneta

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14 Sì,viaggiare

Vespe gialle si muovono gaie e leggere tra i fi lari delle viti, sullo sfondo di paesaggi di rinascimentale bellezza. Paesaggi dove l’uomo è intervenuto con saggezza,

rispettando la naturale armonia dell’ambiente. Percorrere in allegria con la moto i sentieri tracciati fra i vigneti che ordinata-mente ricamano le colline del Collio è un’idea stravagante (ma azzeccata) di Edi Keber, Josko Sirk e alcuni loro amici in vena di lanciare qualche novità. Il tour a bordo del popolare scooter della Piaggio, quello reso universalmente famoso da Audrey Hepburn e Gregory Peck nel fi lm “Vacanze romane”, è un modo per godere degli splendidi scorci racchiusi nel territorio delimitato dallo Judrio e dall’Isonzo, incorniciato fra i dolci pendii vitati dove nascono i celebrati vini bianchi del Collio. Vini così buoni da far meritare alla zona l’appellativo di “Borgogna italiana”. La sosta in qualche selezionata cantina aiuta poi a catturare anche i profumi di questa terra baciata da Bacco e tenuta meglio di un giardino da chi la lavora. L’escursione sulle scanzonate Vespe gialle ha colpito anche una giornalista americana e così l’esperienza è fi nita persino sul New York Times. Un reportage di tre pagine che ha dato una visibilità incredibile al Collio.

La cartina che indica i sentieri per le Vespe è signifi camen-te priva dei confi ni fra Italia e Slovenia. Un modo per esorciz-zare e archiviare defi nitivamente il passato, quando il Collio

era diviso in due e la cortina di ferro che correva dal Baltico all’Adriatico tagliava a metà persino il piazzale della stazione di Gorizia. Ora il Collio, la cui parte slovena si chiama Brda, è tornato unico, come lo era stato per secoli, prima sotto il Vesco-vado di Aquilea e poi sotto la corona d’Asburgo. I confi ni sono spariti. Attraversarlo in libertà signifi ca non accorgersi nemme-no più dell’assurda lacerazione provocata dalla Guerra Fredda, che qui tagliò poderi e vigneti, chiese e cimiteri, in qualche caso persino i cortili delle case. La Vespa gialla è stata una trovata molto apprezzata dagli enoturisti. Si sa, il turismo del vino in Italia muove ogni anno circa cinque milioni di persone e di idee nuove ce n’è sempre bisogno. Un gruppo di cinque vignaioli, un’avanguardia culturale (e colturale), s’è messo in testa di valorizzare ancora di più questa terra eletta di grandi vini e ha creato “Collio Vitae”, che riprende la positiva esperienza di “Piccolo Collio”, associazione per il territorio creata da artigiani del gusto e ristoratori, nobili contadini e vignaioli che amano la zona. “Collio Vitae” ha come stella polare l’eccellenza: Roberto Picech, Edi Keber, Damijan Podversic, Damian Princic e Dario Raccaro la perseguono senza compromessi, come stanno a dimostrare i tanti riconoscimenti meritatisi dai loro vini. Oggi per loro il Collio è un unico vino, dalla qualità allo stato puro: un blend fra i vitigini della Doc Collio, in primis Ribolla gialla, Malvasia istriana e Tocai friulano. Un unico vino

a cui ciascuno di loro però vuol dare sfumature diverse per connotare il proprio talento creativo. Edi Keber lo ha chiamato Collio. Collio e basta. E per farlo utilizza Ribolla, Malvasia e Tocai (pardon, Friulano). Raccaro ha fatto lo stesso: il suo Col-lio è un uvaggio composto da Tocai friulano (qui lo chiamano ancora così alla faccia degli ungheresi), Sauvignon e Pinot grigio. Picech ha scelto Jelka (Gabriella in sloveno, la mamma di Roberto l’attuale titolare della cantina), prodotto con vini ottenuti da uve provenienti da vecchi viti di Tocai friulano, Mal-vasia e Ribolla gialla. Il primo affi nato in botte grande, gli altri in tonneaux. Picech ha pure ricavato una accogliente foresteria agrituristica accanto alla cantina: gli sono arrivati ospiti anche dalla Nuova Zelanda. Princic ha eletto a vino simbolo il suo Colle Duga: Sauvignon, Tocai friulano e Chardonnay. Infi ne il “fi losofo” Damijan Podversic: il suo Kaplia, un blend fra Chardonnay, Tocai friulano e Malvasia istriana, è frutto di uve raccolte in surmaturazione, lunghe macerazioni sulle bucce, affi namento in botti grandi e poi in bottiglia.

L’obiettivo di Collio Vitae è dare un appeal diverso al Collio: non più la regione delle ultime viti dell’impero, ma il cuore della nuova Europa, sinonimo internazionale di una terra vocata al vino com’è avvenuto per la Borgogna, la Mosella, la Wachau austriaca. Insomma, i cinque vignerons di Collio Vitae sono convinti che sia giunto il momento anche per il Collio di

darsi un’identità più forte e marcata. Basta con i troppi vitigni internazionali e in alternativa creare un vino unico che connoti fortemente la zona (vedi l’esempio del Franciacorta) e nel contempo dare più valore al lavoro nel vigneto con coltivazioni più sostenibili, in molti casi biologiche, in modo che la differen-za di qualità si percepisca nel bicchiere. Dal vino al territorio. Il Collio e la zona circostante hanno molto da offrire anche sotto il profi lo turistico. Basta pensare ai castelli (quello di Spessa e quello dei conti Formentini a San Floriano sono circondati da campi da golf), ai borghi storici, alle pievi, ma soprattutto alle testimonianze della Grande Guerra: dal sacrario di Oslavia, al museo sul monte San Michele, o a quello ospitato al Castel-lo di Gorizia. E poi alle trincee, molte delle quali in vista del Centenario sono state ripristinate e rese agibili alle visite degli escursionisti. E poi c’è il Parco Ungaretti di Sagrado che ricor-da l’esperienza dolorosa del poeta-soldato durante la Grande Guerra. La sua vita in trincea è condensata in opere che tutti abbiamo studiato a scuola, come San Martino del Carso, dove la tragicità del confl itto si avverte nel suo quotidiano incontro con la morte, magari nella descrizione cruda del volto devasta-to di un compagno ucciso dal fuoco nemico. Il parco letterario è impreziosito da artistiche e ardite installazioni che riportano i versi del poeta. Dal belvedere del parco lo sguardo si spinge fi no al mare, fi no a Grado, fi no al golfo di Trieste.

NELLA FOTO GRANDE UNA VISTA PANORAMICA DEL COLLIO DALL’AZIENDA DI DAMIJAN PODVERSIC. A DESTRA, IN ALTO, LE VESPE GIALLE DEL COLLIO E UNA VECCHIA PIANTA DI VITE DELL’AZIENDA RACCARO. PIÙ SOTTO: IL CASTELLO DI SPESSA. A SINISTRA: UNA CAMERA DELL’AGRITURISMO DI ROBERTO PICECH E I CINQUE VIGNERONS DI COLLIO VITAE. SOTTO, DA SINISTRA: UNA MAPPA STORICA DEL COLLIO, I CINQUE VINI SIMBOLO DI COLLIO VITAE, UNO SCORCIO DELLA ZONA E LA STORICA CANTINA DI EDI KEBER

PER LA QUALITÀ DEI SUOI BIANCHIS’È MERITATO L’APPELLATIVO

DI “BORGOGNA D’ITALIA”DOPO L’APERTURA DELLE FRONTIERE

CON LA SLOVENIA LO SI PUÒ VISITAREINTEGRALMENTE IN PIENA LIBERTÀ

UN’IDEA ORIGINALE È FARLOA BORDO DI UNA VESPA GIALLA

CINQUE VIGNERONSUNITI IN “COLLIO VITAE”

GUARDANO AL FUTUROPUNTANDO SU UN VINO UNICO

CHE DIA PIÙ IDENTITÀ ALLA ZONASIRK, L’ARTE DELL’ACETO

Collio territorio da bere

FRIULI VENEZIA GIULIA

C’è aceto e aceto. Da una terra di grandi vini come il Collio nasce uno dei grandi aceti italiani. Lo produce Josko Sirk alla Subida di Cormons. Sirk nella vita fa

anche il ristoratore (è suo lo storico ristorante “Al cacciato-re”) e offre ospitalità agrituristica di alto livello. Sirk (nella foto) ottiene il suo grande aceto direttamente dalle uve prodotte nelle vigne adiacenti all’acetaia. Le uve deraspa-te fermentano in tini di rovere, poi viene innescata la fermentazione acetica con l’aceto madre. Dura quasi un anno. Poi l’affi namento in piccole botti per altri tre o quattro anni. La qualità delle uve e il lunghissimo contatto con le bucce e le fecce nobili, permettono di ottenere un prodotto di grande struttura, ricco di minerali, persistente e complesso. Josko Sirk, opera dell’architetto Markus Klaura, su prenotaazione apre la sua acetaia alle visite.

30 Sì, viaggiare 40 Concerti e non solo

Gran teatro GeoxmorrisseY, 22 ottoBre a padova

Mercoledì 22 ottobre arriva a Padova l’attesissimo tour di Morrissey: sul palco del Gran Teatro Geox la voce storica degli Smiths proporrà i brani dell’ultimo album da solista.Morrissey, l’artista più importante dell’ondata

british wave, torna infatti nella sua amata Italia per sei date del suo incredibile tour mondiale. Il mese scorso, Morrissey ha rilasciato, dopo cinque anni, l’album solista dal titolo “World Peace Is None Of Your Business”. Sempre tagliente, sarcastico e dallo stile inconfon-dibile, l’artista inglese è pronto ad incontrare nuovamente i fans italiani e a cantare con loro.Nato in Inghilterra da genitori irlandesi, Steven Patrick Morrissey è stato la voce di uno dei gruppi cardine della musica inglese degli anni Ottanta, gli Smiths. Finita l’esperienza con la band, Morrissey si è cimentato subito in una carriera solista ricca di grandi successi. Il primo album, “Viva hate”, fu pubblicato sei mesi dopo lo sciogli-mento del gruppo, a conferma del fatto che la carriera del cantante era tutt’altro che fi nita. Da allora Morrissey non si è più fermato, continuando a incontrare i suoi fan in occasione di tour di successo.Con gli Smiths Morrissey ha inventato l’indie-rock inglese così come lo conosciamo oggi, formando con Johnny Marr una delle coppie

d’autori più amate dai tempi di John Lennon e Paul McCartney.Il concerto di Padova sarà quindi un’occasione imperdibile per ap-prezzare dal vivo l’artista che è stato annoverato da Rolling Stones tra i cento cantanti migliori di tutti i tempi.

palasport di verona15 novemBre 2014 palasport di veronai suBsonica tornano con un disco e un tour per uno shoW innovativo sorprendente inimitaBile

In questi mesi Sa-muel, Max Casac-ci, Boosta, Ninja e

Vicio hanno riacceso i motori, ritrovandosi tutti insieme a con-frontarsi, scrivere e registrare nuove idee con il desiderio comune di far girare un po’ di sub vibes e ritornare sul palco. Un nuovo progetto, quindi, per la band che è riuscita sempre a sperimentare coinvolgendo un pubblico in costante crescita. Nella loro musica l’elettronica, il dub, la dance e il rock si mixa-no in un insieme unico e originale che è il SUONO dei SUBSONICA, po-tente, riconoscibile e inimitabile. Una ricerca costante che non indugia in virtuosismi ma che trova concretezza in grandissime canzoni.

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mille e ancora mille...pagina a cura di graziano edi corazza1134

Yavanna... Quando il classico incontra l’elettronica tre sorelle che vogliono andare ”dove le porta il cuore” Yavanna Kementeri e’ un personaggio di Arda, l’universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien (quello de “Il Signore degli Anelli”. E’ una Vala, nonche’ una degli Aratar... ed e’ anche il nome scelto da tre sorelle piemontesi (sono di Cuneo) nel quale identifi care la propria musica. Incontro le Yavanna pochi giorni fa a Piove di Sacco (Pd). Le tre ragazze pie-montesi sono venute anche nel Veneto per promuovere il loro disco “Intuito Al-chemico”. Sono tre sorelle gentili, alla mano. Virginia di 34 anni - pianoforte, mamma di un bambino di due anni e mezzo; Letizia di 32 anni - fl auto, Anita: 28 anni - violino. Volti molto giovanili con parecchi anni trascorsi sui loro strumenti classici ed anche a fare “qualche marchetta sonora” nei matri-moni, conventions, e feste in genere, facendo anch’esse covers. Una gavetta che ha loro contribuito ad amalgamare le armonie vocali. La loro musica e’ nata per gioco, in quanto la musica in famiglia era di casa... con genitori ap-passionati di “classica”. La vostra formazione musicale? Letizia parla a nome delle tre: “Tutte e tre abbiamo una formazione classica. Anita ha anche suonato ed ascoltato un po’ di musica celtica. Hanno penato un bel po’ prima di incontrare Luca Vicini “Vicio” (bassista dei Subsonica) ed arrivare al loro album comple-to. E’ Anita a dichiarare: “Prima di entrare ad X Factor abbiamo avuto delle tensioni tra noi circa gli indirizzi musicali ed anche se partecipare o no a quella vetrina televisiva.” Virginia ammette: “Inizialmente eravamo molto chiuse. Non ci fi davamo di nessuno e non volevamo fi darci di nessuno. Ma grazie a Vicio ci siamo aperte al mondo dei suoni elettronici. Ci abbiamo messo mesi pri-

ma di prendere la decisione di affi darci a lui per i suoni e per gli arrangiamen-ti.” Anita: “Si’. Io ero gia’ aperta a quei suoni. Mi piace la musica celtica, per esempio, e lui e’ riuscito a farci comprendere che c’erano nei nostri suoni qualcosa da togliere e qualcosa da unire al suono digitale.” Letizia: “Siamo oggi aperte ad evolverci nel-la musica. Siamo musiciste e nella nostra testa abbiamo dei musicisti da inserire nel prossimo futuro nel nostro organico. Un batterista, per esempio. Ma al momento non ci sono i soldi per farlo e quindi ci affi diamo anche noi a delle basi elettroniche.” Chiedo: “Verso quale direzione state andan-do?” Anita confessa: “La direzione e’ quella del cuore...” “E i testi?” E’ Anita che riprende la parola: “Sono cose quotidiane viste attraverso le no-stre esperienze personali. A volte temi importanti, a volte meno, che vengo-no trattati secondo il nostro punto di vista.” “Cos’e’ Yavanna per voi?” Le-tizia: “Deriva da un libro di Tolken.

Quel personaggio e’ stato di ispirazione per la nostra musica, soprattutto meditativa. Il nome Yavanna signifi ca ‘distributrice di frutta’. E poi noi quando suoniamo e cantiamo ci sembra di dare vita ad una quarta voce... Yavanna, appunto.” “Ed i talent?” Vir-ginia: “C’e’ il gioco, ed anche la strategia del gioco. Si rischia di venire triturati dal talent. Ed uscirne convinti di avere raggiunto popolarita’. Ma in realta’ non sempre e’ cosi’. Noi in effetti quan-do siamo uscite dal talent non abbiamo avuto le persone giuste che si affi ancassero nell’aiutarci.” Stringo la mano a tutte e tre convinto che abbiano veramente talento!

Amedeo Lombardi parla alla chiusura della quinta edizione dell’evento tra obiettivi, nodi logistici, sfi de per il futuro e le (solite) richieste agli amministratori locali.

Fango, gioia, sudore, meraviglia ed una certezza: HOME FESTIVAL e’ adulto. Dopo esiste la consapevolezza che la quinta edizione, ha proiettato HF oltre le aspettative degli orga-nizzatori, superando anche la soglia psicologica del ticket di ingresso. I numeri danno ragione all’HOME FESTIVAL: 11.000 ingressi la prima sera, 15.000 la seconda, sold out il sabato e chiusura con 16.000, per un totale di 62.000 paganti.

Allora Amedeo e’ andata bene... Meglio di cosi’ non poteva andare, adesso i numeri sono certifi cati dai biglietti e dalle spettacolari immagini del nostro villaggio.

“Guardateci, dall’alto, come hanno fatto i droni: e’ un nuovo mondo, e’ un popolo che ha bisogno di stupirsi, socializzare, amare, sperare, vivere. E guardando queste foto il primo tributo va a chi ha lavorato: i volontari, i dipendenti, gli artisti, gli sponsor, i partner, tutti. C’erano 1.400 accreditati, grazie alle loro mani, ai loro cervelli e ai loro cuori ora stiamo volando”.

E adesso? “Finita l’edizione 2014, adesso e’ ora di pensare al 2015. Siamo sicuri di quello che

siamo, di come lo facciamo, di essere gli unici e modestia a parte i migliori in italia. Unici perche’ abbiamo un margine di crescita, abbiamo la possibilita’ di creare un pacchetto composto da un network con la regione che ci ospita, gli unici che possono creare un’esperienza, un momento di aggregazione, di crescita sociale e culturale, ma soprattutto uno sviluppo e una sostanziosa crescita economica”.

la prova-ticKet: si inizia a fare sul serio: 62.000 presenze”. intervista ad amedeo lomBardi, ideatore del home festival trevigiano

treviso “home festival”

Tutto e’ iniziato cinque anni fa... “Si’. Un percorso cominciato 5 anni fa, con un’idea precisa, un progetto che si sta materia-

lizzando con un unico obiettivo: realizzare un festival vero e interazione. Abbiamo visto che non c’e’ paura per il biglietto anche se minimo e simbolico di cinque euro. E cosi’ magari potremmo osare di piu’ con gli ospiti, tentando magari di strutturare l’area per ampliarla ed aumentare i servizi. La strada verso la prossima edizione sara’ lunga. Seguiteci durante tutto l’anno: la nostra famiglia ha una casa, all’Home Rock Bar, ma si muove ovunque, e’ un attore culturale che propone intrattenimento e cultura per 365 giorni all’anno”.

Qualche problema... “Quest’anno la bomba d’acqua di venerdi’ sera ne ha dato la prova. In pochi attimi siamo

riusciti a gestire una enorme emergenza, centinaia di auto bloccate nel fango. Ci siamo sporcati in prima persona, abbiamo pagato di tasca nostra interventi straordinari per ribonifi care l’area con camion e camion di terra e ghiaia. Abbiamo pure trovato una nuova area parcheggi all’ulti-mo minuto grazie ad Ali’. Ma sappiamo anche stare tra la gente: abbiamo bussato ad ogni casa nella zona della Dogana, invitando tutti i residenti. Lamentele? Inevitabili, ma meno di quelle che pensavamo. La gente ci ama”.

Deluso da cosa? “Spiace pero’ constatare che ancora una volta si sarebbe potuto far meglio. Come? “L’ex Dogana continua ad essere un deserto nel quale noi ogni anno installiamo un paese,

l’attrezziamo con corrente, acqua, servizi, rendiamo agibile il capannone. Ben venga il dialogo con le Fiere di San Luca, Treviso ha bisogno di una area fi ssa, organizzata per i grandi eventi. Solo cosi’ la citta’ potra’ valorizzare la sua importanza turistica. E ci siamo pure stancati di sottolineare cosa questo possa voler dire: hotel e ristoranti che lavorano, marketing territoriale, valorizzazione della citta’: siamo e potremmo essere sempre piu’ un indotto per il territorio.

Cosa speri ti si possa concedere? “Chiediamo sempre di continuo quest famoso “campeggio” che non signifi ca far dormire

delle persone in tenda, ma avere un’area viva 24 ore al giorno, in modo da realizzare tutti i nostri obiettivi. E invece ci troviamo a discutere di orari di apertura, di sciocchezze che servono solo a perdere tempo. Tempo che invece dovremmo impiegare per concretizzare azioni, non c’e’ tempo e scuse per parlarne.

In conclusione? Sapete dove trovarci, noi siamo sempre a casa, all’Home. Siamo adulti, ve lo abbiamo

dimostrato. Ma non siamo ancora stanchi di crescere e migliorare, permetteteci di farlo”.

Page 31: Padova nord sett2014 n121

40 Concerti e non solo

Gran teatro GeoxmorrisseY, 22 ottoBre a padova

Mercoledì 22 ottobre arriva a Padova l’attesissimo tour di Morrissey: sul palco del Gran Teatro Geox la voce storica degli Smiths proporrà i brani dell’ultimo album da solista.Morrissey, l’artista più importante dell’ondata

british wave, torna infatti nella sua amata Italia per sei date del suo incredibile tour mondiale. Il mese scorso, Morrissey ha rilasciato, dopo cinque anni, l’album solista dal titolo “World Peace Is None Of Your Business”. Sempre tagliente, sarcastico e dallo stile inconfon-dibile, l’artista inglese è pronto ad incontrare nuovamente i fans italiani e a cantare con loro.Nato in Inghilterra da genitori irlandesi, Steven Patrick Morrissey è stato la voce di uno dei gruppi cardine della musica inglese degli anni Ottanta, gli Smiths. Finita l’esperienza con la band, Morrissey si è cimentato subito in una carriera solista ricca di grandi successi. Il primo album, “Viva hate”, fu pubblicato sei mesi dopo lo sciogli-mento del gruppo, a conferma del fatto che la carriera del cantante era tutt’altro che fi nita. Da allora Morrissey non si è più fermato, continuando a incontrare i suoi fan in occasione di tour di successo.Con gli Smiths Morrissey ha inventato l’indie-rock inglese così come lo conosciamo oggi, formando con Johnny Marr una delle coppie

d’autori più amate dai tempi di John Lennon e Paul McCartney.Il concerto di Padova sarà quindi un’occasione imperdibile per ap-prezzare dal vivo l’artista che è stato annoverato da Rolling Stones tra i cento cantanti migliori di tutti i tempi.

palasport di verona15 novemBre 2014 palasport di veronai suBsonica tornano con un disco e un tour per uno shoW innovativo sorprendente inimitaBile

In questi mesi Sa-muel, Max Casac-ci, Boosta, Ninja e

Vicio hanno riacceso i motori, ritrovandosi tutti insieme a con-frontarsi, scrivere e registrare nuove idee con il desiderio comune di far girare un po’ di sub vibes e ritornare sul palco. Un nuovo progetto, quindi, per la band che è riuscita sempre a sperimentare coinvolgendo un pubblico in costante crescita. Nella loro musica l’elettronica, il dub, la dance e il rock si mixa-no in un insieme unico e originale che è il SUONO dei SUBSONICA, po-tente, riconoscibile e inimitabile. Una ricerca costante che non indugia in virtuosismi ma che trova concretezza in grandissime canzoni.

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in veneto eventi

mille e ancora mille...pagina a cura di graziano edi corazza1134

Yavanna... Quando il classico incontra l’elettronica tre sorelle che vogliono andare ”dove le porta il cuore” Yavanna Kementeri e’ un personaggio di Arda, l’universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien (quello de “Il Signore degli Anelli”. E’ una Vala, nonche’ una degli Aratar... ed e’ anche il nome scelto da tre sorelle piemontesi (sono di Cuneo) nel quale identifi care la propria musica. Incontro le Yavanna pochi giorni fa a Piove di Sacco (Pd). Le tre ragazze pie-montesi sono venute anche nel Veneto per promuovere il loro disco “Intuito Al-chemico”. Sono tre sorelle gentili, alla mano. Virginia di 34 anni - pianoforte, mamma di un bambino di due anni e mezzo; Letizia di 32 anni - fl auto, Anita: 28 anni - violino. Volti molto giovanili con parecchi anni trascorsi sui loro strumenti classici ed anche a fare “qualche marchetta sonora” nei matri-moni, conventions, e feste in genere, facendo anch’esse covers. Una gavetta che ha loro contribuito ad amalgamare le armonie vocali. La loro musica e’ nata per gioco, in quanto la musica in famiglia era di casa... con genitori ap-passionati di “classica”. La vostra formazione musicale? Letizia parla a nome delle tre: “Tutte e tre abbiamo una formazione classica. Anita ha anche suonato ed ascoltato un po’ di musica celtica. Hanno penato un bel po’ prima di incontrare Luca Vicini “Vicio” (bassista dei Subsonica) ed arrivare al loro album comple-to. E’ Anita a dichiarare: “Prima di entrare ad X Factor abbiamo avuto delle tensioni tra noi circa gli indirizzi musicali ed anche se partecipare o no a quella vetrina televisiva.” Virginia ammette: “Inizialmente eravamo molto chiuse. Non ci fi davamo di nessuno e non volevamo fi darci di nessuno. Ma grazie a Vicio ci siamo aperte al mondo dei suoni elettronici. Ci abbiamo messo mesi pri-

ma di prendere la decisione di affi darci a lui per i suoni e per gli arrangiamen-ti.” Anita: “Si’. Io ero gia’ aperta a quei suoni. Mi piace la musica celtica, per esempio, e lui e’ riuscito a farci comprendere che c’erano nei nostri suoni qualcosa da togliere e qualcosa da unire al suono digitale.” Letizia: “Siamo oggi aperte ad evolverci nel-la musica. Siamo musiciste e nella nostra testa abbiamo dei musicisti da inserire nel prossimo futuro nel nostro organico. Un batterista, per esempio. Ma al momento non ci sono i soldi per farlo e quindi ci affi diamo anche noi a delle basi elettroniche.” Chiedo: “Verso quale direzione state andan-do?” Anita confessa: “La direzione e’ quella del cuore...” “E i testi?” E’ Anita che riprende la parola: “Sono cose quotidiane viste attraverso le no-stre esperienze personali. A volte temi importanti, a volte meno, che vengo-no trattati secondo il nostro punto di vista.” “Cos’e’ Yavanna per voi?” Le-tizia: “Deriva da un libro di Tolken.

Quel personaggio e’ stato di ispirazione per la nostra musica, soprattutto meditativa. Il nome Yavanna signifi ca ‘distributrice di frutta’. E poi noi quando suoniamo e cantiamo ci sembra di dare vita ad una quarta voce... Yavanna, appunto.” “Ed i talent?” Vir-ginia: “C’e’ il gioco, ed anche la strategia del gioco. Si rischia di venire triturati dal talent. Ed uscirne convinti di avere raggiunto popolarita’. Ma in realta’ non sempre e’ cosi’. Noi in effetti quan-do siamo uscite dal talent non abbiamo avuto le persone giuste che si affi ancassero nell’aiutarci.” Stringo la mano a tutte e tre convinto che abbiano veramente talento!

Amedeo Lombardi parla alla chiusura della quinta edizione dell’evento tra obiettivi, nodi logistici, sfi de per il futuro e le (solite) richieste agli amministratori locali.

Fango, gioia, sudore, meraviglia ed una certezza: HOME FESTIVAL e’ adulto. Dopo esiste la consapevolezza che la quinta edizione, ha proiettato HF oltre le aspettative degli orga-nizzatori, superando anche la soglia psicologica del ticket di ingresso. I numeri danno ragione all’HOME FESTIVAL: 11.000 ingressi la prima sera, 15.000 la seconda, sold out il sabato e chiusura con 16.000, per un totale di 62.000 paganti.

Allora Amedeo e’ andata bene... Meglio di cosi’ non poteva andare, adesso i numeri sono certifi cati dai biglietti e dalle spettacolari immagini del nostro villaggio.

“Guardateci, dall’alto, come hanno fatto i droni: e’ un nuovo mondo, e’ un popolo che ha bisogno di stupirsi, socializzare, amare, sperare, vivere. E guardando queste foto il primo tributo va a chi ha lavorato: i volontari, i dipendenti, gli artisti, gli sponsor, i partner, tutti. C’erano 1.400 accreditati, grazie alle loro mani, ai loro cervelli e ai loro cuori ora stiamo volando”.

E adesso? “Finita l’edizione 2014, adesso e’ ora di pensare al 2015. Siamo sicuri di quello che

siamo, di come lo facciamo, di essere gli unici e modestia a parte i migliori in italia. Unici perche’ abbiamo un margine di crescita, abbiamo la possibilita’ di creare un pacchetto composto da un network con la regione che ci ospita, gli unici che possono creare un’esperienza, un momento di aggregazione, di crescita sociale e culturale, ma soprattutto uno sviluppo e una sostanziosa crescita economica”.

la prova-ticKet: si inizia a fare sul serio: 62.000 presenze”. intervista ad amedeo lomBardi, ideatore del home festival trevigiano

treviso “home festival”

Tutto e’ iniziato cinque anni fa... “Si’. Un percorso cominciato 5 anni fa, con un’idea precisa, un progetto che si sta materia-

lizzando con un unico obiettivo: realizzare un festival vero e interazione. Abbiamo visto che non c’e’ paura per il biglietto anche se minimo e simbolico di cinque euro. E cosi’ magari potremmo osare di piu’ con gli ospiti, tentando magari di strutturare l’area per ampliarla ed aumentare i servizi. La strada verso la prossima edizione sara’ lunga. Seguiteci durante tutto l’anno: la nostra famiglia ha una casa, all’Home Rock Bar, ma si muove ovunque, e’ un attore culturale che propone intrattenimento e cultura per 365 giorni all’anno”.

Qualche problema... “Quest’anno la bomba d’acqua di venerdi’ sera ne ha dato la prova. In pochi attimi siamo

riusciti a gestire una enorme emergenza, centinaia di auto bloccate nel fango. Ci siamo sporcati in prima persona, abbiamo pagato di tasca nostra interventi straordinari per ribonifi care l’area con camion e camion di terra e ghiaia. Abbiamo pure trovato una nuova area parcheggi all’ulti-mo minuto grazie ad Ali’. Ma sappiamo anche stare tra la gente: abbiamo bussato ad ogni casa nella zona della Dogana, invitando tutti i residenti. Lamentele? Inevitabili, ma meno di quelle che pensavamo. La gente ci ama”.

Deluso da cosa? “Spiace pero’ constatare che ancora una volta si sarebbe potuto far meglio. Come? “L’ex Dogana continua ad essere un deserto nel quale noi ogni anno installiamo un paese,

l’attrezziamo con corrente, acqua, servizi, rendiamo agibile il capannone. Ben venga il dialogo con le Fiere di San Luca, Treviso ha bisogno di una area fi ssa, organizzata per i grandi eventi. Solo cosi’ la citta’ potra’ valorizzare la sua importanza turistica. E ci siamo pure stancati di sottolineare cosa questo possa voler dire: hotel e ristoranti che lavorano, marketing territoriale, valorizzazione della citta’: siamo e potremmo essere sempre piu’ un indotto per il territorio.

Cosa speri ti si possa concedere? “Chiediamo sempre di continuo quest famoso “campeggio” che non signifi ca far dormire

delle persone in tenda, ma avere un’area viva 24 ore al giorno, in modo da realizzare tutti i nostri obiettivi. E invece ci troviamo a discutere di orari di apertura, di sciocchezze che servono solo a perdere tempo. Tempo che invece dovremmo impiegare per concretizzare azioni, non c’e’ tempo e scuse per parlarne.

In conclusione? Sapete dove trovarci, noi siamo sempre a casa, all’Home. Siamo adulti, ve lo abbiamo

dimostrato. Ma non siamo ancora stanchi di crescere e migliorare, permetteteci di farlo”.

31Concerti e non solo

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IL DIRITTO PER IL CITTADINO

La cessione di immobili AterDott. Avv. Notaio Matteo Ceolin

DOTT. AVV. NOTAIO MATTEO CEOLIN [email protected]

I c.d. immobili ATER (Azienda Territoriale Edilizia Residenziale) sono la categoria più nota degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, quelli cioè realizzati usufruendo di particolari contribuzioni e deroghe alla legislazione generale di settore allo scopo di fornire alloggi abitativi per i cittadini con scarso reddito. Questo tipo di attività edilizia è realizzata a costi ridotti allo scopo di avvantaggiare i destinatari di questi alloggi. Come contropartita per questo vantaggio vengono solitamente previsti dal legislatore divieti temporanei di alienazione degli alloggi così realizzati, oppure limitazioni varie alla libertà del commercio giuridico del bene realizzato, al duplice scopo di evitare comportamenti

speculativi su queste costruzioni ed altresì per garantire che il bisogno di alloggio, da parte di questi ceti bisognosi e meritevoli di assistenza sia effettivo, in tal modo costringendo il benefi ciario ad occupare l’alloggio per un determinato periodo.Per la Regione Veneto la disciplina di questa tipologia di alloggi la si ritrova nella Legge regionale 13 aprile 2001, n. 11, la quale sostanzialmente non fa che recepire quanto già previsto dalla Legge nazionale del 24 dicembre 1993, n. 560. In concreto il soggetto titolare di immobili ATER si vede gravare da due oneri fondamentali: 1) il primo consiste nel divieto di vendita, anche parziale, per un periodo di dieci anni dalla data del contratto di acquisto;

il divieto è a intendersi in senso ampio per cui non solo è vietata la vendita in senso proprio ma pure qualsiasi altro atto che determini un trasferimento del bene (permuta, donazione ecc.); 2) il secondo consiste nel diritto di prelazione riconosciuto in ogni caso di vendita agli enti pubblici anche una volta che siano decorsi i 10 anni.In concreto quindi il titolare di immobile ATER non può cedere ad alcun titolo il bene prima che siano decorsi 10 anni; l’obbligo si trasferisce anche agli eredi che subentrino nella titolarità del bene per morte del suo titolare (es. la moglie che riceve dal marito oppure i fi gli che ricevono dal genitore). Decorsi i 10 anni, invece, si potrà vendere ma occorrerà prima informare l’ente pubblico

SALUTE

La Donaztà e di civiltà

Indirizzo email per richiedere maggiori informazioni: [email protected]

x

Dott. Annamaria Bernardi, Specialista in Nefrologia ed Ematologia

Dottoressa Annamaria Bernardi, Specialista in Nefrologia ed Ematologia, Direttore Sanitario Domus Medica Este e ambasciatrice A.I.D.O.

di questa intenzione per garantirgli il diritto di prelazione sull’acquisto; sebbene gli enti pubblici non esercitino quasi mai questa facoltà, la legge riconosce loro 60 giorni di tempo per il suo esercizio.

Soltanto decorso tale termine, e previa esibizione al Notaio della prova dell’avvenuta comunicazione all’ente pubblico, sarà possibile vendere senza rischi l’immobile ATER.

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Page 33: Padova nord sett2014 n121

Ottobre è il mese della prevenzione: il cancro al seno si vince così

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it

L’Editoriale

Diffi coltà di accesso alle prestazioni sanitarie determinate dalle liste di attesa e ticket sanitari che in tem-

pi di profonda crisi economica risultano insostenibili per molte persone fanno sì che molti italiani siano costretti a trascu-rare la propria salute.

Delle oltre 24mila segnalazioni per-venute illustrate nel 17mo rapporto Pit Salute (Sanità) nazionale la maggior parte riguarda le diffi coltà di accesso alla diagnostica ed alle prestazioni specialistiche dovuta alle lista di attesa, seguono l’aumento dei ticket ed i costi elevati per le stesse prestazioni che spingono molte volte alla loro rinuncia sia attraverso il SSN, nel primo caso, che in regime di libera professione,nel secondo caso, intramoenia o in strutture private.

Viene inoltre segnalato che una famiglia in media sostiene già diret-tamente costi annui per 650 euro per farmaci necessari ma non prescrivibili attraverso il SSN; 901 euro per para-farmaci (pomate, integratori, colliri etc.); 7390 euro per strutture residen-ziali o semiresidenziali; 11.300 euro per eventuale badante; 1070 euro per visite specialistiche o riabilitative; 537 euro per protesi ed ausili; 737 euro per dispositivi medici monouso: pannoloni, cateteri, materiali per stomie.

Continua a pag.

di Francesco Noce*

CAMBIA LA SOCIETÀ E SERVE UNA NUOVA MEDICINA DEL TERRITORIO

x x

Continua a pag. 32Continua a pag. 30

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Continua a pag. 29

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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Per guidare ci vuole...orecchio!

Blefaroplastica: cosa c’è di nuovo?

Continua a pag. 35Continua a pag. 35

Sorridere fa bene al cuore

Continua a pag. 34

Page 34: Padova nord sett2014 n121

Siamo felici davvero se stiamo bene

Prevenire le malattie e curarsial meglio è una buona regola.

Il consiglio giusto?Rivolgersi a medici esperti

vicini a casa nostra

per collaborare all’inserto la piazza salute contattare 049 8704884 - [email protected]

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L’Editorialesegue da pag.

Siamo felici davvero se stiamo bene

Prevenire le malattie e curarsial meglio è una buona regola.

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per collaborare all’inserto la piazza salute contattare 049 8704884 - [email protected]

In questa diffi cile situazione sarebbe opportuno evitare ulteriori tagli in Sanità, che rischierebbero di com-promettere ulteriormente la salute dei cittadini. Ottenere la diminuzione dei ticket ed effettuare un governo clinico delle patologie,soprattutto croniche, per limitare le liste di attesa, sarebbero scelte che rappresenterebbero una valida risposta alle segnalazioni di disagio per le diffi cili situazioni economiche delle famiglie e la diffi coltà dell’ accesso alle prestazioni sanitarie.

Va da sé che in questo contesto prestazioni di esami per la prevenzione, e quindi non esenti ticket, di patologie di soggetti a rischio risulta molto più diffi cile e complicato con la elevata probabilità dell’ insorgenza di nuove disabilità che andranno ad incrementare un circolo vizioso.

La più rappresentativa Associazione dei Medici di famiglia (FIMMG), ha stretto una collaborazione con FederAnziani,una Federazione con oltre 3 milioni di iscritti, per favorire quelle condizioni in cui i pazienti anziani, per lo più affetti da patologie croniche e quindi con necessità di controlli strumentali periodici, possano trovare risposte in tempi brevi presso gli studi dei loro Medici curanti.

In pratica si tratta di dotare gli studi dei Medici di famiglia della strumentazione e del personale occorrente per svolgere quell’attività di diagnostica strumentale di primo livello che oggi grazie alla tecnologia ed alla telemedicina possa consentire al paziente di trovare presso il suo Medico curante, che conosce la sua e la storia clinica della sua famiglia, quelle risposte che il suo stato di salute necessita senza sballottamenti continui da una parte all’altra,senza esser visitato ogni volta da professionisti diversi che spesso vede per la prima volta, attraverso un percorso diagnostico-terapeutico adattato alla singola persona, in collaborazione con i Medici specialisti di riferimento.

E’ diffi cile, allo stato attuale, comprendere il silenzio della Regione Veneto ed i gravi ritardi nella adozione dei provvedimenti attuativi degli accordi, ormai codifi cati da mesi con le Associazioni dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta per attuare una nuova medicina del territorio in linea con i cambiamenti della società e con il progresso della scienza, in grado anche di fronteggiare in modo effi ciente ed effi cace da un lato l’ aumento esponenziale delle patologie croniche legato all’ aumento della vita media e dall’ altro far fronte ai minori ricoveri e dismissioni precoci, legati ad una revisio-ne strutturale degli Ospedali (minori posti letto) e a tecniche terapeutiche sofi sticate che riducono i tempi di degenza. Nel corso dell’anno vengono sostenute diverse iniziative per sensibilizzare la pubblica opinione, ma anche per raccogliere fondi per la ricerca, su determinate malattie come può essere la Giornata Mondiale sull’ AIDS o sul Diabete o sulle Leucemie o sulla SLA o sulla Sclerosi Multipla e altre. Ci ha sorpreso invece la no-tizia che il 26 settembre è stata celebrata la “Giornata Mondiale della Contraccezione” Come se la Maternità (la M maiuscola non è casuale) fosse una malattia. Già viviamo in tempi di crisi e di prospettive di un futuro incerto e di denatalità, ma così ci sembra di perdere ogni speranza.

Se le intenzioni degli organizzatori sono quelle di organizzare un Convegno Scien-tifi co organizzino un Convegno Scientifi co; se sono quelle di approfondire conoscenze sulla sessualità organizzino la “Giornata dell’Educazione Sessuale”, sui comportamenti a rischio, sulle malattie sessualmente trasmissibili, sui comportamenti atti ad evitarle etc.; se sono quelle di divulgare misure contraccettive per evitare gravidanze indeside-rate sarebbe più responsabile e più etico organizzare la “Giornata della Maternità Re-sponsabile” in cui vi è anche spazio per le metodiche contraccettive, ma in un contesto e con fi nalità ben diverse.

Non dimenticando che da molte gravidanze indesiderate al momento, sono nati fi gli che, anche solo per il loro essere, hanno costituito la felicità dei genitori.

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di Francesco Noce*

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te dai denti, fino nei casi gravi alla perdita dei denti. Senz’altro il fumo accentua parecchio il problema.Cosa fare?Bisogna eliminare le cause, ovvero fare più sedute di pulizia ravvicinate se c’è tanto tartaro ed istruire il pa-ziente su come mantenere poi l’igiene a casa, prescri-vere un collutorio a base di clorexidina, infine eliminare fattori predisponenti come il fumo. La prevenzione den-tale è il modo migliore per ottenere una bocca sana e forte, e parte innanzitutto dal quotidiano, con semplici e facili gesti:

• Lavarsi i denti dopo ogni pasto principale con uno spazzolino morbido;• Passare il filo interdentale e/o scovolini;• Sciacquare con collutorio dopo lo spazzolamento;• Effettua una detartrasi una volta all’anno associata a visite perio-diche per tenere sempre la situazione sotto controllo.Poche piccole accortezze quotidiane risparmieranno cure e visite più invasive in futuro. Una volta che la situazione è sotto controllo, si può pensare a far ricrescere i tessuti gengivali persi, quando sia possibile, e questo sarà oggetto del prossimo appuntamento.

Salute orale e salute generaleUna corretta igiene orale aiuta a prevenire alitosi, carie e malattie gengivali, e a conservare i denti con l’avan-zare degli anni. Una bocca sana può aiutare a tenere lontano i disturbi medici. Al contrario malattie gengivali aumentano il rischio di problemi seri quali infarto, ictus, diabete e parti prematuri. La bocca è una finestra su quello che succede nel resto del corpo: più del 90% di tutte le malattie che riguardano l’intero corpo causa segni e sintomi orali. La saliva, protezione contro invasori nociviLa saliva è una difesa del corpo contro gli organismi che provocano le malattie, come batteri e virus. La saliva contiene infatti anticorpi e difese che distruggono o bloccano la crescita dei batteri. Nonostante questo, oltre 1 miliardo di batteri di 500 specie diverse si moltiplica-no nella bocca in ogni momento, formando costantemente la placca batterica, una pellicola collosa e incolore che si attacca ai denti.Cosa può succedere?Se non ci si lava i denti regolarmente con spazzolino, filo e collutto-rio, la placca si può accumulare lungo il bordo delle gengive creando un ambiente ideale per la formazione di infezioni diverse:• Gengivite (una infiammazione reversibile dei bordi gengivali)• Parodontite (un’infezione gengivale più grave, nota anche come “piorrea”, malattia progressiva che può persino portare alla perdita dei denti)La parodontite genera danni in parte irreversibili: alito pesante, spo-stamento e mobilità dei denti, gengive gonfie, sanguinanti e scosta-

sorridere fa bene al cuoreIl sorriso è uno dei gesti più belli e spontanei che possiamo compiere, ma è anche il nostro “biglietto da visita”. Il modo migliore per conservarlo sano e bello è proprio la prevenzione, fin da piccoli

Il dott. Diego Longhin

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3535

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“A oggi – spiega Drago – i requisiti per ottenere la patente B sono minimi. Per quanto riguarda la capacità di sentire occorre semplicemente capire una conversazione ef-fettuata a due metri di distanza da ciascun orecchio. Possia-mo affermare che ciò non sia del tutto suffi ciente”. L’idea dell’audioprotesista Drago trova conferma anche nel proget-to “Udito è Sicurezza” che ha come scopo l’introduzione di un esame in più al momento del rinnovo della patente di guida: quello delle funzioni uditive. Dai dati diffusi da Anap e Ana, emerge che in Italia il 12% della popolazione è affetta da problemi di udito e spesso questo problema non viene preso in considerazione. A causa di questo comportamento superfi ciale si mette a rischio la propria vita e quella degli altri.

Come capire, quindi, se siamo affetti da qualche disturbo e se sia il caso di rivolgerci a un professionista del settore?

“Gli auto-test sono molto semplici: alla guida provate a sentire se percepite distinta-mente il ticchettio prodotto dall’inserimento delle frecce, se distinguete i due suoni di una sirena di un’ambulanza, se

riuscite a capire le parole di un eventuale passeggero o se avete una sensazione di ovattamento. Se avete risposto sì ad almeno una delle precedenti domande prendete in seria

considerazione l’idea di sotto-porvi a un esame dell’udito”.

Con sede a Cadoneghe (PD) il negozio Drago vanta un’esperienza di oltre venticin-que anni. Daniele Drago offre prove audiometriche gratuite, una consulenza d’eccellenza e un supporto concreto nelle scelte

più adatte per la risoluzione di questi disturbi che possono colpire persone di tutte le eta’. Perché chi sente bene, si sente anche meglio.

Daniele Drago, specialista nel settore dei problemi dell’udito, offre soluzioni per qualsiasi tipo di disturbo. Questo mese ci illustra, sulla base di un’interessante

iniziativa promossa da Anap e Ana – “Udito è Sicurezza” – come capire preventivamente se siamo affetti da qualche disturbo. La campagna ha lo scopo di sensibilizzare l’intero popolo dei guidatori sull’importanza dell’udito alla guida, e Drago, con la sua esperienza di audioprotesista, offre delle soluzioni personalizzate per porre rimedio a eventuali pro-blemi del condotto uditivo.

I numeri parlano chiaro: un italiano su dieci ha problemi di udito e questo dato infl uisce negativamente su molti aspetti delle nostra vita. Uno di questi è costituito dalla

guida, azione che fa parte della nostra quotidianità. Tra le cause di incidenti nel nostro paese un terzo è costituito da problemi relativi a defi cit di vista e udito. Nella guida tutti danno più importanza al vedere bene e alla prontezza di rifl essi, ma non tutti si preoccupano anche del sentire bene. Daniele Drago ci da dei piccoli suggerimenti per testare il nostro udito. Il parere medico, tuttavia, resta il più attendi-bile perché spesso chi è affetto da questo genere di disturbi ne è inconsapevole o, peggio, non vuole ammetterlo con sé stesso.

Daniele Drago

Per guidare ci vuole... orecchio!Tra le cause di incidenti nel nostro paese un terzo è costituito da problemi relativi a deficit di vista e udito

apparecchi acustici - Daniele DragoVia gramsci a., 10 – Cadoneghe (Pd)tel. 349 4297959mail: [email protected]

In italia il % della popolazione è affetta da problemi di udito e spesso questo problema non viene preso in considerazione

Il ciclo vitale del capello prevede l’alternanza di tre fasi, una di crescita, una di riposo, ed una di caduta. La durata media di questo ciclo

varia dai 2 ai 7 anni. Si stima pertanto che ogni follicolo produca circa 20 capelli nel corso della sua vita. Il numero dei capelli caduti durante la giornata è variabile e dipende da numerosi fattori quali:

- il sesso (la caduta è maggiore negli uomi-ni rispetto alle donne)

- la stagione (in autunno e primavera la caduta aumenta)

- condizioni di salute (l’utilizzo di certi far-maci e alcune malattie possono accelerare la caduta)

- lavaggio e spazzolatura ( il trauma mecca-nico facilita il distacco dei capelli)

- densità di capelli (più capelli si hanno e maggiore sarà la caduta in termini assoluti)

- genetica (alcuni soggetti sono genetica-mente predisposti alla caduta).

A titolo puramente informativo, senza che questo dato rappresenti una regola, una caduta superiore ai 100 capelli al giorno protratta per alcune settimane è un indice di sofferenza del capello. In questi casi è opportuno rivolgersi ad un medico specializzato in grado di valutare e

risolvere la situazione. L’importanza della visita tricologica in giovane età, ancor prima che si manifestino i primi sintomi di diradamento, è essenziale per ricevere opportune indicazioni sui prodotti più adatti al proprio tipo di capello. In questi ultimi anni la tricologia (la scienza che studia l’anatomia, la fi siologia del capello e del pelo) ha compiuto numerosi passi in avanti e può oggi offrire numerose soluzioni in grado di bloccare o contrastare la caduta. Così come per il proprio benessere fi sico occorre scegliere un professionista delle scienze motorie laure-ato e con le opportune certifi cazioni professio-nali, anche la scelta del tricologo deve ricadere su professionisti qualifi cati specializzati in der-matologia. Attenzione dunque ai falsi esperti, abili a sfruttare economicamente il dramma psicologico di chi sta perdendo i capelli.

I rimedi utilizzati per combattere la calvizie sono numerosi e vanno dall’utilizzo di semplici lozioni alla somministrazione di veri e propri farmaci (fi nasteride,minoxidil). Massaggi, laser

terapie, fototerapie e crioterapie rappresentano alcuni esempi delle numerosissime tecniche oggi disponibili nei moderni centri tricologici. Quando il problema è particolarmente marcato e come tale irreversibile, le moderne tecniche di trapian-to di capelli sono in grado di offrire risultati este-tici di tutto rispetto. La prevenzione, comunque, continua a rivestire un ruolo essenziale contro la caduta dei capelli. Brevemente, diciamo che

è importante seguire una serie di norme igieniche, come evi-tare diete drastiche e mangiare sano, pro-teggere i capelli dal sole e dalle lampade abbronzanti, non fu-mare ed evitare anche il fumo passivo.

Infi ne, lavare spesso i capelli (almeno 3 volte alla settimana, ma anche più spesso se sono grassi) non ne accentua, ma spesso addi-rittura ne previene, la caduta.

Nota redatta dal Dott. Emanuele Galuppo, farmacista presso la Farmacia Comunale n. 1 di Rovigo Via Badaloni n. 47

E’ bene affidarsi a professionisti specializzati per contrastare il problema. Attenzione ai falsi esperti che ne approfittano

la caduta dei capelli

- Farmacia Comunale n. 1Via Badaloni- Farmacia Comunale n. 2s. apollinare- Farmacia Comunale n. 3V.le Tre Martiri- Farmacia Comunale n. 4Boara Polesine- Dispensario FarmaceuticoBorsea

 

Massaggi, laser terapie, fototerapie e crioterapie rappresentano tecniche disponibili nei moderni centri tricologici

1717

ok

Ci sono luoghi, nel nostro pianeta, unici nel loro genere, in cui l’evoluzione geologica e climatica ha dato vita a condizioni ambien-

tali del tutto particolari, che non possono essere trovate altrove.

Uno di questi è senza dubbio l’area del Mar Morto, un mare chiuso situato tra Israele, Giorda-nia e Cisgiordania, nella depressione più profonda della terra.

La sua caratteristica principale è l’elevatissima salinità, causata dall’evaporazione delle sue acque non compensata dai fi umi immissari. E’ proprio questo fenomeno a provocare il deposito dei nu-merosissimi Sali minerali contenuti nell’acqua, ar-ricchita peraltro dalle fonti vulcaniche del territorio.

In un contesto così particolare, costruito alla perfezione dalla natura nel corso dei millenni, si possono quindi trovare fanghi e sali ricchissimi di elementi importantissimi per la nostra salute, come magnesio, potassio, sodio e calcio.

Ciò ha fatto sì che anche nell’antichità i Sali

sali del Mar Morto: un’antica risorsa per il benessere e la bellezza

Farmacia Tre Colombine della Farmacia san gaetano s.n.c.Dott.sse Maddalena e Patrizia ZanettiVia leopoldo Baruchello, 30 - RoVigo tel.0425/412038 -www.farmaciatrecolombine.it

Per scoprire i benefici di questi antichissimi prodotti della natura, la Farmacia Tre Colombine presenta una serata a partecipazione gratuita: un “viaggio virtuale” in Terra Santa guidato dal Dott. Isawi, esperto italo-israeliano di Sali del Mar Morto.

D o t t . s s a Maddalena Zanetti

del Mar Morto venissero impiegati per fi nalità cu-rative e cosmetiche.

Sono infatti tantissimi gli utilizzi e le forme in cui i Sali del Mar Morto possono contribuire al be-nessere ed alla salute di ciascuno di noi, ed è per scoprirli ed imparare ad utilizzarli che la Farma-cia Tre Colombine ospiterà, il 7 novembre 2014 alle ore 20:30, una serata gratuita dedicata alla loro conoscenza, che da secoli si tra-manda nelle popolazioni che vivono sulle sponde di quel mare.

A fare da guida alla serata sarà il Dott. Mosè Isawi, italo-israeliano nato a Nazareth, farmacista e partner uffi ciale in Italia di DSM Mon Platin, azienda cosmetica che produce le sue linee proprio con i fanghi ed i Sali del Mar Morto. Il dott. Isawi accompagnerà i partecipanti a conoscere i preziosi benefi ci dei Sali del Mar Morto attraverso un coinvolgente “viaggio virtua-le” alla scoperta di uno dei territori più ricchi di storia, tradizioni e cultura del nostro pianeta: la

Terra Santa.Per confermare la partecipazione alla serata

(completamente gratuita), telefona alla Farmacia Tre Colombine allo 0425/412038 o invia una mail a [email protected].

ok

Dr a. Nanni RosoliaPsicologo - specializzato in Dsa e Difficoltà dell’apprendimentoVia Matteotti 79, [email protected]. 3455698160

garantire al bambino una maggiore maturazione fi sio-logica e un’ adeguata esperienza scolastica. Le recenti indicazioni in materia suggeriscono che già alla fi ne del primo anno della scuola primaria si potrebbe anticipare il sospetto di profi li funzionali compromessi al fi ne di intraprendere degli specifi ci” training” che potrebbero favorire una riduzione del disturbo. Negli ultimi anni l’u-so di software specifi ci hanno permesso buoni risultati per quanto riguarda le abilità di base e hanno motivato notevolmente l’esercizio da parte degli interessati. Un bambino con D.S.A. o con diffi coltà di apprendimento si stanca molto facilmente ed è importante che riceva un adeguato supporto scolastico che tenga conto dei suoi punti di debolezza e che può derivare da un’effi ca-ce collaborazione tra scuola, famiglia e professionisti.

I Disturbi Specifi ci dell’Ap-prendimento Scolastico (D.S.A.) sono disturbi di

origine neuropsicologica che interessano alcune abilità specifi che necessarie all’ap-prendimento scolastico e non permettono ai bambini che ne soffrono una completa autosuffi cienza nell’apprendi-mento, nonostante la presenza di buone capacità intel-lettive. Non si tratta dunque di diffi coltà momentanee dovute alle modalità in cui avvengono i processi relativi all’apprendimento scolastico o alla “cattiva volontà” del bambino. Essi interessano, nella maggior parte dei casi, la lettura (Dislessia e Disturbo della Comprensione del Testo Scritto), la scrittura (Disgrafi a e disortografi a) e il calcolo (Discalculia). I primi sintomi del D.S.A. pos-sono essere osservati fi n dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia nei compiti che riguardano pre-scrittura , pre-lettura e nel linguaggio. Questi bambini incontrano vere e proprie diffi coltà sia nei primi anni della scuola primaria sia nei successivi gradi . Ad esempio, i bambini dislessici compiono spesso inversioni di lettere o sillabe (es.: li al posto di il). Inoltre, si osservano diffi coltà nel memorizzare informazioni in sequenza come i giorni della settimana, i mesi, le tabelline, ecc. Si è notato che spesso confondono la destra con la sinistra e così via. Allo stato attuale esistono indagini e strumenti che indagano specifi catamente i D.S.A e la diagnosi defi -nitiva viene posta da Specialisti esperti, mediante test specifi ci verso la fi ne della seconda primaria, questo per

Bambini, cos’è il Dsa? l’esperto rispondeQuando imparare è più difficile

Dott. Antonino Nanni Rosolia

ro può essere anche una dipendenza infatti i ricercatori dell’Università di Princeton e altri studi hanno dimostrato che lo zucchero è una sostanza a cui il corpo si abitua fi no a sentirne automaticamente il bisogno. Il neuroscien-ziato Bart Hoebel ritiene che lo zucchero abbia effetti sul cervello molto simili a quelli provocati dagli stupefacenti. Queste constatazioni scientifi che derivano dal fatto che tra gli altri fattori lo zucchero attiva “la dopamina” e il cervello associa al gusto dolce dello zucchero uno stato di benessere ed euforia e dunque il nostro corpo manda

segnali di “bisogno di zucchero”, questa è una delle cause che fa insorgere la voglia di “dolce” in momen-ti di stress o emozioni negative. Considerato ciò, consiglio a tutti di ridurre il più possibile l’apporto di zucchero

semplice assunto attraverso bibite, per addolcire caffè o tè, dolci etc etc Incrementare invece l’uso di frutta che è pur sempre dolce ma assieme ai suoi zuccheri possiamo apportare nel nostro organismo tanta fi bra, sali minerali e vitamine. A chi proprio non può rinunciare allo zucchero consiglio la stevia che è un dolcifi cante 100% naturale derivato da una pianta.

La maggioranza delle persone adora i cibi dolci quindi consuma quantità spesso elevate di zucchero aumen-tando il rischio d’ingrassare, l’insorgenza di diabete,

malattie cardiovascolari e addirittura tumori. Dal punto di vista energetico, un grammo di zucchero apporta 4 calo-rie (kcal) come le proteine e meno della metà delle ca-lorie apportate dai grassi (9 kcal). Però, è proprio lo zuc-chero che porta spesso all’eccesso di energia squilibrando il bilancio energetico. Perché? Gli zuccheri o carboidrati possono essere complessi come quelli provenienti da pasta, pane e cereali in genere, o semplici provenienti dalla frut-ta (fruttosio) dal latte (lattosio) e dallo zuc-chero da cucina (sac-carosio) estratto in Europa principalmente dalla barbabietola da zucchero e nel resto del mondo dalla canna da zucchero. Lo zucchero, sia raf-fi nato (bianco) o più o meno integrale (bruno) apporta sempre le stesse calorie. Lo zucchero da cucina, in quanto carboidrato semplice, viene utilizzato in fretta dall’or-ganismo, mentre quelli complessi sono a lento rilascio. Gli zuccheri semplici come saccarosio, lattosio, glucosio, fruttosio hanno più facilità di essere consumati perchè dal punto di vista molecolare sono più semplici e quindi assi-milabili. D’altra parte gli zuccheri complessi che troviamo nel pane, prodotti da forno, pasta, legumi... hanno un processo metabolico diverso più lungo e quindi anche il loro impiego è più duraturo. Talvolta il bisogno di zucche-

Zucchero e dieta: sì ma come?Ridurre l’apporto di zucchero semplice ed incrementare invece l’uso di frutta

studio Dietistico Dott.ssa Rita smanioe-mail: [email protected]: 3491250982

Dott.ssa Rita Smanio

99

ta la marca e matricola del proprio dispositivo e viene erudito sull’importanza di una corretta igiene orale, di periodici controlli e non per ultimo su un corretto stile di vita.

La mancata osservazione di queste regole posso-no compromettere il successo della terapia impiantare e costringere il paziente ad un nuovo intervento.

L’implantologia ha dunque rivoluzionato l’esteti-ca dentale, il più delle volte, mandando in pensione la vecchia dentiera.

L’installazione di impianti orali, sostituendo denti mancanti, consente i migliori risultati sia estetici che funzionali.Gli impianti orali sono dispositivi costituiti da una

vite in titanio inserita all’interno dell’osso mandibolare o mascellare, che consente di sostituire le protesi den-tarie con il supporto diretto dell’osso stesso.

L’implantologia orale, che nel nostro studio viene eseguita dal Dr. Augello Michele da oltre 15 anni, rappresenta senza dubbio una terapia affi dabile che consente i migliori risultati riabilitativi sia estetici che funzionali a lungo termine.

La terapia implantare è indicata per la sostituzione di uno o più denti mancanti oppure nel caso si voglia rendere fi ssa una prostesi mobile nel caso questa non sia abbastanza sostenuta.

Un requisito essenziale per utilizzare gli impianti è quello di avere suffi ciente volume di osso residuo nelle aree interessate.

Si esegue tramite un piccolo intervento chirurgico direttamente in studio dentistico.

Durante l’intervento viene inserito, dall’implanto-logo, l’impianto nell’osso . L’intervento è indolore, si esegue in anestesia locale e in sala sterile.

Nei nostri protocolli operativi, dopo l’inserimento degli impianti per mantenere in salute i tessuti circo-stanti, dedichiamo una seduta di informazione al pa-ziente durante la quale viene consegnato il passaporto implantare che altro non è che un documento che ripor-

Quando scegliere gli impiantiUna terapia affidabile che consente i migliori risultati riabilitativi sia estetici che funzionali a lungo termine

studio dentistico “Dott. ottavo Franco Bellucco”igiene e profilassi, trattamenti sbiancanti, con-servativa ed endodonzia, chirurgia e parodon-tologia, protesi mobile e fissa, implantologia, ortondonzia pedodonziaVia Contarini, 54 – Porto Viro (Ro)tel. 0426 632640

Il dr. Ottavo Franco Bellucco medico chirurgo specialista odontostomatologia

Dr.ssa alessia Marcato Psicologa-Psicoterapeuta specializzata in terapie di coppia/famigliari ed individuali studio atma via Pozzuoli 13/b spinea (Ve) - Cell. 3493610094

te restano nel sistema e come i “fi umi carsici” passano, e vengono consegnati, dai membri di una generazione a quelli della generazione successiva che spesso si trova designata a raccogliere, pure non avendo i mezzi per farvi fronte e sostenere il ricevuto”. Vetere M., (2008) Ogni genitore dovrebbe, quindi, sentirsi in dovere di offrire al fi glio sicurezza in termini non solo di calore e protezio-ne, ma anche di capacità di gestire le esperienze stressanti non evitandole, né rimuovendole, né minimizzandole, ma riconoscendole e, assicurandogli così, una solida affettività e competenza per continuare la vita in modo equilibrato. Sa-ranno quindi la consapevolezza e la capacità d’esprimere il dolore, nelle sue varie manifestazioni (sentimento di vuoto, isolamento, mancanza, pericolo, perdita, abbandono) e il correre il rischio di condividerlo, che diverranno dono prezioso per uno sviluppo sano ed autentico della personalità dei fi gli.

Mi è capitato spesso di osserva-re come i genitori, di fronte al disappunto e alla sofferenza

dei fi gli, in seguito ad un castigo o una sgridata, intervengano immediatamen-te distraendoli, minimizzando il loro do-lore o facendoli ridere in un momento in cui il bambino sta ancora cercando di bloccare il pianto, di allontanare la paura, l’offesa o tutto ciò che lo ha scosso. L’educazione e la disciplina richiedono, però, coerenza pena l’emergere del seguente pensiero nei fi gli: “Sono così forte, ingestibile e pericoloso a tal punto che i miei genitori temono la mia disperazione? Se non sanno reggere un divieto, ge-stire il mio dolore e non sono chiari nei loro messaggi, come posso io riporre la mia sicurezza e fi ducia in adulti insicuri?” I bambini con il loro comportamento chiedono l’intervento adulto non per porre fi ne alle loro sofferenze, ma per aiutarli a riconoscerle, gestirle e superarle. Il limite, la regola, il rispet-to del loro pianto, della loro angoscia e paura gli consentono di aver un contenimento delle emozioni negative e li fanno sentire protetti, così che ogni loro relazione sociale sia guidata da sentimenti d’effi cacia, senso d’adeguatezza e di sicurez-za. Il principale sistema educativo preposto a tale obiettivo è senza dubbio la famiglia. I teorici affermano che essa ha due compiti preponderarti da svolgere: garantire lo sviluppo psicosociale e affettivo di ciascuno dei suoi membri e gestire la sofferenza e il dolore senza che essi travolgano la mente. Succede spesso che in terapia arrivino situazioni nelle quali “I dolori non elaborati dalle persone direttamente coinvol-

Mamma, papà fatemi soffrire!!!Quando la sofferenza diviene un bene prezioso

Dott. Alessia Marcato

Molte persone presentano quell’ eccesso di pelle alle palpebre che conferisce allo sguardo un’aria stanca e “datata,” ma evitano di affrontare l’intervento

di blefaroplastica per paura sia dell’anestesia sia di andare incontro alle possibili complicanze degli interventi chirurgici tradizionali. La chirurgia non ablativa è una pratica medico-chirurgica non invasiva, incruenta, affi dabile e sicura, di fa-cile attuazione e priva di rischi per il paziente, ovviamente se eseguita da operatori preparati.

Si tratta di una tecnica eseguita con un piccolo rivolu-zionario strumento (PLEXR)che sfrutta il plasma, “il quarto stadio della materia” che agisce a livello superfi ciale, non prevede tagli, cicatrici, sanguinamento o punti di sutura e permette di ottenere un progressivo ringiovanimento delle palpebre e del contorno occhi, attraverso una vaporizza-zione del tessuto cutaneo in eccesso. Il trattamento non prevede anestesia ma solo l’applicazione di una crema anestetica; si opera intervenendo mediante piccoli spot distanziati tra loro per permettere un accorciamento del tes-suto trattato con conseguente scomparsa progressiva delle rughe. Una seduta dura circa 20 minuti; nell’immediato post trattamento compaiono delle crosticine puntiformi che

Blefaroplastica: cosa c’è di nuovo?Il trattamento non chirurgico della pelle in eccesso

studio Medico Dott.ssa Cristina RogatoViale dei Mille 107a – [email protected]. 3282523160

Dott.ssa Cristina Rogato, medico

chirurgo specialista in chirurgia plastica

non vanno rimosse e cadono spontaneamente nel giro di qualche giorno, il gonfi ore scompare in un paio di giorni. Il ritorno al sociale è immediato. Il numero e l’intensità delle sedute viene poi valutato in base al caso specifi co.

Il risultato è progressivo, naturale e duraturo nel tempo. I campi di applicazione però, non sono solo le palpebre. Il Plexr permette di ottenere ottimi risultati anche sulle lassità tessutali post-gravidanza non ecces-sive, sulle smagliature periombelicali, sulle pieghe delle guance e sul collo. Inoltre trova impiego nell’asportazio-ne di nevi benigni, cheratosi, angiomi, macchie cutanee, xantelasmi, acne in fase attiva e in cicatrici post-acneiche, permettendo risultati immediatamente visibili con guari-gione in circa una settimana.

Nonostante gli effetti veloci e duraturi la metodica ha un costo assolutamente accettabile se paragonato a quello di un intervento chirurgico tradizionale.

L’adolescenza è una fase importante e delicata dello sviluppo

dell’individuo, rappresenta un momento in cui il le-game con i genitori viene ridefi nito e per questo motivo possono emergere dei con-fl itti. L’adolescente si trova in piena trasformazione da un punto di vista fi sico, psicologico e relazionale; egli deve poter comprendere i propri sentimenti, capire che livello di autonomia può raggiungere e identifi care ciò che gli interessa e vuole conoscere, attuando un processo di dif-ferenziazione dai genitori. La maggior parte dei ragazzi riesce ad attraversare il processo adolescenziale e della giovane età adulta con suffi ciente serenità e fi ducia, a volte invece questo passaggio può essere vissuto come fonte di ansia, di eccessive tensioni e insicurezze.

Il disagio giovanile si può manifestare attraverso comportamenti quali ritiro sociale, fobie e abbandoni del percorso formativo (scolastico e universitario) o del lavoro, ansia e attacchi di panico, dipendenze o abuso di alcol e droghe, depressione, disturbi o disor-dini del comportamento alimentare, diffi coltà affettive e relazionali, espressioni di un’impasse o di un blocco

evolutivo. Quando non è il ragazzo a chiedere aiuto direttamente e’ comunque importante cogliere la valenza co-municativa dei compor-tamenti, unico modo forse in quel momento per esprimere una diffi -coltà o una sofferenza. Durante l’adolescenza è

molto importante l’uso del dialogo; mantenere un at-teggiamento accogliente e pronto all’ascolto, aiuta a prevenire eventuali disagi e a ridimensionare problemi che sembrano insormontabili. Laddove questo dialogo risulta diffi cile e si manifestano i segni di un possibile disagio è opportuno chiedere aiuto. Una valutazione psicologica tiene in considerazione i diversi comporta-menti e aspetti all’interno del funzionamento globale della personalità, della propria storia, del contesto in cui vengono vissuti e della specifi cità del momento evolutivo.

adolescenza? …Parliamone!

Dott.ssa Cristina Zago - Psicologa ClinicaRiceve per appuntamento ad adria e RovigoCell.: 348 3468022 - Mail: [email protected]

Dott.ssa Cristina Zago

In questa fase della vita risulta importante cogliere i segnali di un possibile disagio

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Page 36: Padova nord sett2014 n121

padova Via Lisbona, 10 - Padova Tel. 049 8704884 - www.givemotions.it • [email protected]

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Entro l’estate i lavori per la messa in sicurezza di via provincialeDopo anni di promesse potrebbero venire esaudi-te le richieste dei res14-04-2014 | Un 2014 di lavori per migliorare la sicurezza stradale di via Provinciale, il lungo rettilineo che unisce la città alla frazione di Corte. Il cantiere tanto atteso, secondo i programmi, dovrebbe aprire entro l’estate, di tre nuovi “piagni” (ovvero i ponticelli che collegano via Provinciale alla

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Page 37: Padova nord sett2014 n121

37A tavola

CUCINA

FOCACCIA AI MIRTILLI E CREMA AL WHISKY UN DOLCE SEMPLICE E AUTUNNALE, SIA PER I COLORI SIA PER LA CONSISTENZA. ABBIAMO ORMAI

ABBANDONATO LE CHEESE CAKE ESTIVE, PER COCCOLARCI CON IL CALORE DEL FORNO ACCESO ED I SAPORI PIÙ CONFORT DELLA STAGIONE. UN IMPASTO LEGGERO ARRICCHITO DA FRESCHI MIRTILLI E GOLOSA CREMA AL WHISKY. NONOSTANTE LE MOLTE VERSIONI DI TORTINE AI MIRTILLI, TROVATE NEI RICETTARI INFORMATICI E NON, PREVEDESSERO L’AGGIUNTA DI YOGURT NELL’IMPASTO, ABBIAMO VOLUTO PROVARLA SENZA QUESTO INGREDIENTE. IL RISULTATO È STATO ALTRETTANTO SOFFICE E DALLA CONSISTENZA BAGNATICCIA CHE CI SI ASPETTA PER QUESTO TIPO DI PREPARAZIONI.

INGREDIENTI PER UNA TEGLIA DI 19 CM200G FARINA W170 + PER LO STAMPO

270G MIRTILLI

1/3 BICCH. CREMA AL WHISKY

2 CUCCH. MIELE D’ACACIA

2 UOVA

16G LIEVITO VANIGLIATO

OLIO EVO

MARGARINA PER LO STAMPO

LATTE

SETACCIARE LA FARINA CON IL LIEVITO, UNIRE IL MIELE, L’OLIO ED I DUE TUORLI D’UOVO; INIZIARE A MESCOLARE ED INCORPORARE IL LIQUORE E LATTE Q.B. PER AMMORBIDIRE, PER ULTIMI AGGIUNGERE PRIMA GLI ALBUMI MONTATI A NEVE E, UNA VOLTA AMALGAMATI, 70G DI MIRTILLI.SPALMARE UNA PIROFILA CON LA MARGARINA ED UN PO’ DI FARINA, VERSARE IL COMPOSTO E CUOCERE IN FORNO, PRERISCALDATO A 180° CON FUNZIONE VENTILATA, PER CIRCA 20 MINUTI. TOGLIERE LA TORTA DAL FORNO E METTERE IN SUPERFICIE I MIRTILLI RIMANENTI, FACENDO UN PO’ DI PRESSIONE PERCHÉ ENTRINO NELL’IMPASTO. CUOCERE PER ALTRI 5-10 MINUTI E TENERE IN FORNO FINO AL MOMENTO DI SERVIRE.

MANUELA E SILVIA BIZZO

29CUCINA

WEB: SPIZZICHIANDBOCCONI.BLOGSPOT.COM

COCKTAILS I CONSIGLI DI PAOLO FIOR DI LOTO

INGREDIENTI:DEDICATO AD ADRIA IN FIORE CHE SI SVOLGERÀ DOMENICA 27 APRILE 2014 AD ADRIA. SI PREPARA DIRETTAMENTE NEL BICCHIERE OLD FASHION 1/2 LIME A CUBETTI, 7/10 GIN BOMBAY, 2/10 CONTREAU, 1/10APRICOT BRANDY, 3 GOCCE DI BITTER CAMPARI, 8 GOCCE DI KIRSH.SI GUARNISCE CON FRUTTI DI BOSCO E UN FIORE DI LOTO.

by Paolo Marani

PAOLO MARANI [email protected] MESSAGGIO PUBBLICITARIO

LA RICETTA

CARRE’ d’agnello in crosta di erbette su tetto di funghi porcini con tortino di porri e scalogno glassato

INGREDIENTI 1 CARRÈ D’AGNELLO, ERBETTE AROMATICHE, 2 FUNGHI PORCINI, 4 SCALOGNI, 2 PORRI

ESECUZIONE PREPARARE IL TRITO DI ERBE AROMATICHE E “IMPANARE” IL CARRÈ D’AGNELLO. ROSOLARLO IN UNA PADELLA ANTIADERENTE PER CIRCA 3 MIN. E FARE RIPOSARE LA CARNE PER 10 MIN. PREPARARE IL TORTINO DI PORRI TAGLIANDOLI A QUADRETTI. FATELI ROSOLARE IN UNA PADELLA DÌALLUMINIO CON UNA NOCE DI BURRO, AGGIUNGERE DELLA FARINA SETACCIATA E UN PÒ DI PANNA. MANTECARE CON GRANA PADANO E METTERLI IN PICCOLE FORTMINE IN MODO DA OTTENERE DELLE TORTINE. METTETE GLI SCALOGNI IN UNA CASSERUOLA FINO ALLA COMPLETA RESTRIZIONE DELL’ACQUA, AGGIUNGERE 5 CUCCHIAI DI ZUCCHERO E CUOCERE FINO ALLA COMPLETA RESTRIZIONE DELL’ACQUA. FATE SALTARE IN UNA PADELLA ANTIADERENTE I FUNGHI PORCINI PRECEDENTENENTE TAGLIATIA A FETTINE NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA, CON UN GOCCIO D’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA E SALE. ADAGIARE SU UN PIATTO I FUNGHI SLATATI, DISPORVI SOPRA IL CARRÈ SCALOPPATO E ACCOMPAGNARE CON TORTINO DI PORRI E SCALOGNO GLASSATO. “LUCIDARE” CON UN FILO D’OLIO EXTRAVERGINE E AGGIUNGERE UNA SPOLVERATA DI SALE E PEPE NERO.

Salotto e ristorante - Piazza garibaldi, 6 Adria - www.terrazzainpiazza.it

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Page 38: Padova nord sett2014 n121

38 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO MARTE E GIOVE VALORIZZANO LA

VOSTRA FIGURA E I VOSTRI PEN-SIERI. APRITEVI CON TOCCO LEGGERO A CHI VI INTERESSA SALUTE RISENTITE DELL’UMIDITÀ CHE RISTAGNA IN QUESTO PERIODO DELL’ANNO. UTILI I MASSAGGI MA ANCHE I BAGNI TERMALI

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO SIETE

INCANTEVOLI IN QUESTO PERIODO,

QUINDI ANCHE IL VOSTRO PARTNER SE NE ACCORGE E VI GRATIFICA SALUTE ATTENTE AL MAL DI DENTI, NON SOT-TOVALUTATELO. UNA SEMPLICE NEVRAL-GIA PUÒ NASCONDERE MOLTO ALTRO

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12FASCINO RINCORRETE

QUALCOSA DI TROPPO ALTO. ABBIATE PAZIENZA, LE COSE NON SI RISOLV-

ERANNO IN FRETTA COME SPERATE SALUTE SIETE IN FORMA E NE APPROFITTATE PER ALLENARE CORPO E SPIRITO CON DISCIPLINE ORIENTALI: AN-CHE LA DANZA DEL VENTRE

CAPRICORNODAL 22/12

AL 20/01FASCINO VI TRO-VERETE DI FRONTE A

GRANDI RESPONSABIL-ITÀ MA SAPRETE ESSERE TRANQUILLE, SAGGE E SOPRATTUTTO EQUILIBRATE SALUTE ANCHE PER IL BENESSERE LO STILE DEV’ESSERE BILANCIATO. NON STRAFATE IN PALESTRA, I MUSCOLI NE RISENTIREBBERO

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO SIETE COINVOL-GENTI E FANTASIOSI, NESSUNO

PUÒ RESISTERE AI VOSTRI PROGETTI E CHIUNQUE È PRONTO A SEGUIRVI SALUTE CURATE RAFFRED-

DORE E TOSSE PRIMA CHE DIVENTINO BRONCHITI. E NON SEMPRE BASTA BERE LATTE E MIELE

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO CREDETE DI PIÙ NELL’AMORE

ANCHE SE NON È STAGIONE. C’È TEMPO PER ANDARE IN LETARGO! SÙ, ENERGIA! SALUTE I CERVICALI SONO SEMPRE UN PROBLEMA DA CURARE CON LE DOVUTE ATTENZIONI. CONTROLLATE LO STRESS CHE LI INFIAMMA

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO AVRETE TANTA FORZA CHE CEL-

ERÀ LA DOLCEZZA. ATTENTI A DOSARE BENE LA TENEREZZA RISCHIATE LA VOS-TRA FRAGILITÀ SALUTE NON MAN-CANO I RAFFREDDORI: SCEGLIETE CURE SEMPLICI COME DECOTTI E UNGUENTI NATURALI

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO AN-

CHE SE È AU-TUNNO IL VOSTRO

SORRISO È IN GRADO DI FAR TORNARE L’ESTATE. TUTTI VI ADORANO APPROFIT-TATENE SALUTE SIETE UN PÒ TROPPO NERVOSI E, SICCOME NON LO DATE A VEDERE, RISCHIATE CHE NE RISENTA IL FISICO: TRANQUILLIZZATEVI

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO RIUSCITE A

F A R SENTIRE CHI VI STA VI-CINO IN FORMA COME NON MAI. E VOI NE TRAETE I MAGGIORI BENEFICI SALUTE IL LAVORO AEROBICO È CIÒ CHE VI SERVE IN QUESTO MOMENTO. DATECI DENTRO E RAGGIUNGERETE LA FORMA SPERATA

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO VI SEMBRA CHE UNA PAUSA DI RIFLESSIONE SIA UNO

SPRECO DI TEMPO, MA NON È COSÌ. MEGLIO ORA CHE DOPO

SALUTE ARRICCHITE LA VOSTRA DIETA CON ALIMENTI DI STAGIONE: ZUCCA E CAVOLI IN PRIMIS MA ANCHE LA FRUTTA SECCA VI AIUTERÀ.

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO SE PROVATE DISAGIO ALLA PRE-SENZA DI UNA PERSONA

CHIEDETEVI PERCHÉ. FORSE LA RISPOSTA STA NEL VOSTRO CUORE SALUTE OCCORRE CHE VI DEPU-RIATE A FONDO. PENSATE ANCHE AD UN LAVAGGIO INTESTINALE FATTO DA ES-PERTI: UN TOCCASANA

VERGINEDAL 24/08

AL 22/09FASCINO LA VOSTRA DOLCEZZA FULG-IDA SEMPRE COMPOSTA COLPIRÀ PRO-FONDAMENTE CHI SAPRÀ COGLIERLA SALUTE ATTENZIONE ALLO STRESS: NON PRETENDETE TROPPO DA VOI STESSI PERCHÉ ALTRIMENTI PAGHERETE CON GLI INTERESSI

OroscopoUN AUTUNNO DI BELLEZZA PER TUTTI,

VESTITE COLORI CALDI E CURATEVI

CON INGREDIENTI NATURALI

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Un bambino su 500 nasce aff etto da una malattia metabolica ereditaria: solo 1 vol-

ta su 4 viene riconosciuta in tempo. Lo Screening neonatale metabolico allar-

gato permette una diagnosi precoce che evita al bambino gravi handicap o

la morte. Nel sito dell’associazione www.aismme.org si possono trovare informa-

zioni sui centri cura, diagnosi e screening delle malattie metaboliche ereditarie.

AISMME - Associazione Italiana Sostegno Malattie Metaboliche Ereditarie [email protected] ☎049.99.00.700 IBAN IT 93 X 05018 12101 000000121810

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