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AMICI DI GESU` CROCIFISSO n. 83: ottobre 1999 “Voi siete miei Amici” Gv 15,14 Il Buon Pastore offre la vita “Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore. Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio”. (Gv 10,11-18) Per la comprensione - Gesù ama usare molte immagini per farsi capire, specialmente quando parla di se stesso: Egli è il buon Samaritano, il Figlio del Re, lo Sposo, il Seminatore, il Padrone del campo, la vera Vite, l’Agnello di Dio, la Luce vera, il Medico, il buon Pastore. In quasi tutte le immagini che Gesù usa per presentare di se stesso, direttamente o indirettamente, allude alla sua missione e alla sua passione. - L’immagine presa da Gesù dalla vita dei pastori è una continuazione della stima che la pastorizia aveva nel Vecchio Testamento: i patriarchi, Davide e molti profeti furono pastori. La pastorizia, al tempo di Gesù, era ancora un elemento fondamentale della vita sociale in Palestina: il pastore si trovava da per tutto, era sotto gli occhi di tutti, era una professione di rilievo. - L’immagine del pastore, già usata abbondantemente dai Profeti, è forse la più viva e la più suggestiva delle immagini usate da Gesù. Egli mostra profonda simpatia verso i pastori, che erano stati i primi chiamati a riconoscerlo appena nato a Betlemme. Rifletti - Gesù ci tiene a precisare che Egli non è un pastore qualunque, ma è un pastore vero, anzi è “il buon Pastore”. - E’ “il buon pastore”, perché le pecore sono sue, gli appartengono, vivono con lui, fanno parte della sua famiglia; “conosce le sue pecore ed esse conoscono Lui”; non è un mercenario, - E’ “buon pastore”, perché “entra per la porta, le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce” (Gv 10, 2-4). - E’ “buon pastore”, perché non si chiude in se stesso, si occupa anche delle pecore che sono fuori dell’ovile, va alla ricerca delle pecora smarrita e la riconduce nell’ovile, portandola sulle sue spalle - E’ “buon pastore”, soprattutto perché “offre la vita per le pecore”: per tre volte, in poche righe, Gesù ripete questa motivazione fondamentale. - “Offre la vita”: è una offerta libera, una offerta di amore: “Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo”. - Gesù dirà nell’ultima cena che la prova più grande del suo amore per noi è proprio questa offerta libera della sua vita: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15, 13). - Soprattutto per questo Gesù si distingue dal pastore “mercenario”, che pensa solo a sfruttare le pecore e a salvare se stesso. Quanti pastori mercenari sono anche oggi in giro! Essi non danno la vita per le pecore, ma portano inganno e distruzione, sono “ladri e briganti” (Gv 10,8), che pensano solo al proprio tornaconto e al proprio prestigio: “Sono ciechi che guidano altri ciechi” (Mt 15,14). - Ci dice S. Pietro. “Eravate erranti come pecore, ma ora siete tornati al pastore e guardiano delle vostre anime” (1 Pt 2,25). Tutti siamo stati pecorelle smarrite; anche oggi ci sono tante pecore sbandate tra i cristiani: dobbiamo tornare davvero “al pastore delle nostre anime”., a Colui che ha dato la sua vita per salvare noi. E’ il cammino di conversione, che ci deve accompagnare in tutta la vita. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.

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Per la comprensione n. 83: ottobre 1999 Rifletti “Voi siete miei Amici” Gv 15,14 Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software http://www.foxitsoftware.com For evaluation only. Confronta Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software http://www.foxitsoftware.com For evaluation only. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software http://www.foxitsoftware.com For evaluation only. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.

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AMICI DI GESU` CROCIFISSO n. 83: ottobre 1999 “Voi siete miei Amici” Gv 15,14

Il Buon Pastore offre la vita

“Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore. Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio”. (Gv 10,11-18)

Per la comprensione - Gesù ama usare molte immagini per farsi capire, specialmente quando parla di se stesso: Egli è il buon Samaritano, il Figlio del Re, lo Sposo, il Seminatore, il Padrone del campo, la vera Vite, l’Agnello di Dio, la Luce vera, il Medico, il buon Pastore. In quasi tutte le immagini che Gesù usa per presentare di se stesso, direttamente o indirettamente, allude alla sua missione e alla sua passione. - L’immagine presa da Gesù dalla vita dei pastori è una continuazione della stima che la pastorizia aveva nel Vecchio Testamento: i patriarchi, Davide e molti profeti furono pastori. La pastorizia, al tempo di Gesù, era ancora un elemento fondamentale della vita sociale in Palestina: il pastore si trovava da per tutto, era sotto gli occhi di tutti, era una professione di rilievo. - L’immagine del pastore, già usata abbondantemente dai Profeti, è forse la più viva e la più suggestiva delle immagini usate da Gesù. Egli mostra profonda simpatia verso i pastori, che erano stati i primi chiamati a riconoscerlo appena nato a Betlemme.

Rifletti - Gesù ci tiene a precisare che Egli non è un pastore qualunque, ma è un pastore vero, anzi è “il buon Pastore”. - E’ “il buon pastore”, perché le pecore sono sue, gli appartengono, vivono con lui, fanno parte della sua famiglia; “conosce le sue pecore ed esse conoscono Lui”; non è un mercenario, - E’ “buon pastore”, perché “entra per la porta, le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce” (Gv 10, 2-4). - E’ “buon pastore”, perché non si chiude in se stesso, si occupa anche delle pecore che sono fuori dell’ovile, va alla ricerca delle pecora smarrita e la riconduce nell’ovile, portandola sulle sue spalle - E’ “buon pastore”, soprattutto perché “offre la vita per le pecore”: per tre volte, in poche righe, Gesù ripete questa motivazione fondamentale. - “Offre la vita”: è una offerta libera, una offerta di amore: “Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo”. - Gesù dirà nell’ultima cena che la prova più grande del suo amore per noi è proprio questa offerta libera della sua vita: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15, 13). - Soprattutto per questo Gesù si distingue dal pastore “mercenario”, che pensa solo a sfruttare le pecore e a salvare se stesso. Quanti pastori mercenari sono anche oggi in giro! Essi non danno la vita per le pecore, ma portano inganno e distruzione, sono “ladri e briganti” (Gv 10,8), che pensano solo al proprio tornaconto e al proprio prestigio: “Sono ciechi che guidano altri ciechi” (Mt 15,14). - Ci dice S. Pietro. “Eravate erranti come pecore, ma ora siete tornati al pastore e guardiano delle vostre anime” (1 Pt 2,25). Tutti siamo stati pecorelle smarrite; anche oggi ci sono tante pecore sbandate tra i cristiani: dobbiamo tornare davvero “al pastore delle nostre anime”., a Colui che ha dato la sua vita per salvare noi. E’ il cammino di conversione, che ci deve accompagnare in tutta la vita.

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Confronta - Gesù è davvero per me il “buon pastore”, l’unico pastore e guida della mia vita, o a volte mi lascio ingannare da mercenari e falsi pastori? - Quando medito la Passione di Gesù, debbo iniziare sempre dalla riflessione che Egli “mi ha amato e ha dato se stesso per me”? (Gal. 2,20). E’ questa la chiave per entrare nel mistero della Passione. - Il buon Pastore ha dato la sua vita per me: che cosa sono disposto a dare per Lui? So accettare per suo amore i sacrifici e le prove della vita? - Ogni vero amico di Gesù è chiamato a sua volta ad essere un “buon pastore” per il proprio fratello, specialmente per chi è sbandato, per chi è in pericolo, per chi soffre. Se me ne disinteresso, mando in rovina una pecorella, per la quale il Buon Pastore ha dato la sua vita.

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Orlanda: umile grande amica di Gesù Crocifisso Orlanda Castignani, vedova Giosuè, è nata il 07-11-1915, è morta a Morrovalle il 12-09-1999. E’ stata una donna di grande fede e di continua preghiera: impegnata per tanti anni nell’Azione Cattolica e poi nel RNS; iscritta agli Amici di Gesù Crocifisso fin dal 1991 e consacrata a Gesù Crocifisso. Era una persona viva, piena di iniziative, in famiglia, nei gruppi, nella società; ha organizzato tanti pellegrinaggi ai luoghi di fede; ha animato gruppi di preghiera; aveva partecipato con successo anche a concorsi televisi sulla Bibbia, con Mike Buogiorno. Conservo diverse lettere ricevute da lei, in questi ultimi anni, prima dell’aggravarsi della sua malattia. Stralcio da queste lettere alcuni pensieri, che ci fanno conoscere l’intimo di questa umile grande Amica di Gesù Crocifisso, vera laica passionista. P.A.P. “Carissimo padre, vorrei dirle tante cose, ma la parola non è il mio carisma. Quello che faccio è pregare, pregare tanto e offrire per la salvezza dei miei cari, per la pace del mondo, per i missionari e i padri passionisti, per i postulanti, che sono i miei figli adottivi e porto sempre nel cuore, per il RNS, per gli Amici di Gesù Crocifisso. Il mio pensiero è per i miei cari. Per loro non chiedo nulla, se non la fede, la speranza, l’amore, l’abbandono in Dio, che trasformi la sofferenza in amore. Ma io che cosa posso offrire per ricambiare l’infinita bontà di Dio e la passione e morte di Gesù? Posso solo perdonare tutti, umiliarmi e abbandonarmi alla misericordia divina, sopportare senza lamentarmi i miei mali, offrire le mie preghiere, e le mie notte insonni e poi meditare… La malattia mi crea nuovi problemi. Io mi sono messa completamente nelle mani del Signore: faccia quello che Lui vuole, come Lui vuole, solo gli chiedo di darmi tutto ciò che posso sopportare da sola, senza dare fastidio a chi mi sta vicino. Devo trovare la forza di sorridere, pregare, ringraziare, soffrire e offrire. Voglio pensare solamente alla vita che mi aspetta e dimenticare completamente le cose di questo mondo. Giorno e notte la mia meditazione è la croce di Gesù, perché senza la croce, la porta del paradiso non si apre. Quando vorrei alzare la testa, il Signore mi aiuti ad abbassarla, pensando a Gesù Crocifisso, che come un umile agnello ha sopportato tutto, senza parlare. Il sacrificio di Gesù e i dolori della Vergine Addolorata mi tengano sempre con loro sotto la croce. Voglio ripetere ogni giorno la Promessa di Amore a Gesù Crocifisso, meditandola parola per parola, perché entri nel mio cuore. E’ sufficiente questo per essere Amica di Gesù Crocifisso e ausiliare Passionista? E’ vero, ci sono giorni di tanta gioia, pieni di pensieri che mi riempiono di meraviglia, specialmente quando medito i misteri dolorosi; non mi sembra vero ed esclamo: “Come è bello!”… Quello che mi manca ora, per le mie indisposizioni, è l’Eucarestia; cerco di supplire con le comunioni spirituali. Quello che mi conforta è la recita della liturgia delle Ore, specialmente delle Lodi, del Vespro e Compieta. Allora tutto sembra un paradiso. Ma non è sempre così, perché ci sono giorni in cui sembra di stare in un deserto, senza via di uscita; sembra che tutto crolli. Allora invoco aiuto, piango dirottamente e guardo Gesù e Maria senza parlare. Vorrei chiederle la vita di S. Gemma: voglio imitarla, vivere la sua vita, voglio che mi accompagni con lei sotto la croce e morire come la sua morte. La vita di S. Gemma mi fa tanto meditare; vorrei tanto imitare le sue virtù: Quando vengo a confessarmi le spiegherò a voce quello che faccio, quello che provo, quello che sento. Voglio salvarmi e salvare le anime dei miei cari e dell’intera umanità. Cerco con tutte le mie forze di non offendere il cuore di Gesù e di Maria e di non disgustarli. Tutte le cose del mondo mi sono indifferenti; desidero solo l’amore di Dio e del prossimo. Desidero il paradiso; il resto nulla conta, tutto è polvere. Cercherò con tutte le mie forze di arrivare a questo ideale: pregare, pregare, pregare 24 ore su 24 ore, la mia mente sia sempre rivolta al Signore. Quando mi disse di pregare 24 ore su 24 ore, mi sembrò una cosa assolutamente impossibile. Ora, diminuendo tante cose, come la televisione, letture e chiacchiere inutili ecc., vedo che si può, senza tralasciare le faccende domestiche. Vorrei essere il riflesso vivo del Signore, cioè guardare tutto con i suoi occhi. Lo scopo della mia vita è vedere tutti salvi in paradiso, l’inferno spopolato, Satana sconfitto. Da molto tempo, tutti i mercoledì, alle ore 16, con un gruppetto recitiamo il Rosario e la preghiera di amore a Gesù Crocifisso. Ora ho dovuto smettere, per la mia salute; ma spero di riprendere presto. La giornata di 24 ore non mi è sufficiente per pregare, dire a Gesù tutto quello che vorrei, mi sento lontana dalle cose del mondo, voglio donarmi tutta a Gesù, voglio che mi renda umile, umile. Come S. Francesco, non cerco di essere amata, compresa, consolata, ma cerco di amare, comprendere e consolare.

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Voglio essere una vera passionista, anche a casa voglio fare la vita passionista, con la preghiera, con il vestire povero, con il mangiare povero, con piccole penitenze. Alla mia morte vorrei essere vestita da Passionista, se è possibile. Lo scapolare e il segno passionista vorrei averli adesso, per metterli insieme agli altri oggetti che ho già pronti. Non è che voglio morire perché sono stanca della vita, no; ma aspetto la morte come una festa. Ci penso spesso e sorrido al pensiero che vado a raggiungere Gesù e Maria. Mettendo a posto i miei scritti, ho trovato lettere dei miei direttori spirituali, da quando ero ragazza e giovane sposa. Sono loro che mi hanno preparata a questa vocazione di Amica di Gesù Crocifisso e ausiliare passionista. Come è grande e infinito l’amore di Gesù! Ho ricevuto finalmente il Segno passionista e lo scapolare della Passione: li ho messi tra le cose preparate per le mia morte, con il mio testamento spirituale. Padre, si prenda cura della mia anima, mi aiuti a camminare nella via che Gesù vuole da me; io mi sento un nulla; mi guidi sulla via che conduce alla città di Dio, per occupare il posto che Gesù ha preparato per ciascuno di noi”. Castignani Orlanda

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Il nostro Cammino Il 25 settembre si è svolto a Recanati il Consiglio Esecutivo degli Amici e il 16 ottobre si è svolto a Morrovalle il Consiglio Nazionale. Sono state due tappe fondamentali nel cammino degli Amici. Sono stati affrontati molti temi, ma due soprattutto importanti: Revisione e approvazione del Nuovo Statuto del movimento e programmazione dell’anno sociale 1999- 2000. Riportiamo brevemente le cose più salienti. 1. Revisione dello Statuto: Il nostro Statuto aveva urgente bisogno di essere rivisto e completato; mancava in gran parte l’aspetto organizzativo. Aiutati dalla esperienza di questi anni e dalla revisione dello statuto del MLP, abbiamo rivisto a fondo il nostro Statuto, soprattutto il “Cammino Spirituale” e l’Organizzazione”. Lo Statuto, approvato all’unanimità dal CN, sarà presentato al Superiore Provinciale e poi ai Parroci e ai Vescovi delle zone dove sono già delle Fraternità degli Amici. Lo Statuto sarà anche distribuito a tutti gli Amici effettivi e a coloro che ne faranno richiesta.

2. Calendario 1999 - 2000 19 settembre 1999: Ritiro mensile a Morrovalle: “I fedeli laici” 25 settembre: Consiglio Esecutivo a Recanati 10 ottobre 1999: Ritiro mensile a Morrovalle: “Il Giubileo: il Pellegrinaggio” 17 ottobre: Consiglio Nazionale a Morrovalle. 14 novembre 1999: Ritiro mensile: “Conversione e penitenza: punto di partenza del Giubileo” 15 novembre: Preparazione alla Consacrazione perpetua: Amici di Morrovalle - Macerata 17 novembre: Preparazione alla Consacrazione perpetua: Amici di Civitanova - P.S.Elpidio 12 dicembre 1999: Ritiro mensile a Morrovalle: “Cristo nostro Giubileo” 09 gennaio 2000: Ritiro mensile a Morrovalle: “Il Giubileo e la Preghiera”. 15 gennaio 2000: CE a Recanati 17 gennaio: Preparazione alla Consacrazione perpetua: Morrovalle - Macerata 19 gennaio: Preparazione alla Consacrazione perpetua: Civitanova - P.S.Elpidio 6 febbraio 2000: Ritiro mensile a Morrovalle: “Il Giubileo e la riconciliazione” 05 marzo2000: Ritiro mensile a Morrovalle: “L’Eucarestia, cuore del Giubileo”. 15 marzo: Preparazione alla Consacrazione perpetua: Civitanova- P.S.Elpidio 18 marzo 2000: Consiglio Nazionale a Morrovalle 20 marzo: Preparazione alla Consacrazione perpetua: Morrovalle - Macerata 02 aprile 2000: Ritiro mensile; a Morrovalle: “Giubileo e amore concreto” Marzo-aprile: possibile pellegrinaggio alla Sindone e ai luoghi di S. Paolo della Croce. 15 aprile 2000: C.E. a Recanati 17 aprile: Preparazione alla Consacrazione perpetua: Morrovalle - Macerata 19 aprile: Preparazione alla Consacrazione perpetua: Civitanova- P.S.Elpidio 29 aprile – 1 maggio: Consacrazioni Perpetue, a San Gabriele 04 giugno: Ritiro a Morrovalle: Rinnovo e nuove consacrazioni. 29 giugno - 2 luglio: Rocca di Papa (Roma): Convegno Giubilare del M.L.P. 14-19 agosto: San Gabriele: Esercizi spirituali. 10 settembre: Ritiro mensile a Morrovalle. 15 settembre: C.E. a Recanati 01 ottobre: Giubileo al Santuario di S. Gabriele, con il MLP. 14 ottobre: Consiglio Nazionale a Morrovalle. 05 novembre: Ritiro mensile a Morrovalle. 03 dicembre: Ritiro mensile a Morrovalle.

3. Varie: 3,1. Breve modifica della Promessa di Amore: “Insegnami ad amare tutti, specialmente “i crocifissi” - (e…) solo in Te, con Te, per Te”. 3,2. Apertura di un conto c. b, degli Amici, con la firma di due fratelli.

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3,3. Possibilità di partecipare al Volontariato presso il Santuario di S. Gabriele. 3,4. Gruppi – Famiglia, ufficialmente riconosciuti: Civitanova, presso: Ambrosi Cervellini Bruna; Belvederesi Giovina; Acciarresi Claudia; Trifirò Concetta Maria; Polverini Isolina; Giuliana Lesti. Trodica, presso: Iommi Maria; Di Stefani Nunziatina. Macerata, presso: Ginadomenico Enrico; Giorgini Flavia. Palmanova Ud., presso: Morlacco Maria Luisa. Pretoria, Sud Africa, presso Salvatori Mario e Antonietta. Gruppi Famiglia in formazione: Civitanova: Gruppo Regina Pacis; Civitanova Alta: Cecarini Maria; Porto S. Elpidio, presso:: Fragola Lucia, Fragola Nello e Maria, Santarelli Daniela, Biella Ginevra, Caciotta Benito e Marisa. Piane di Montegiorgio, presso Trapè Sauro.

Iucci Piera

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TESTIMONIANZE

Il nostro movimento “Amici di Gesù Crocifisso” ha appena 10 anni di vita e fa parte del Movimento Laicale Passionista. E’ sorto per aiutare i laici a vivere la spiritualità dell’amore, appresa ai piedi del Crocifisso. In questi tre anni di preparazione al Giubileo, secondo le indicazioni del Santo Padre, abbiamo incentrato tutti gli incontri sulla conoscenza delle tre Persone della SS. Trinità. Naturalmente abbiamo compiuto questo cammino alla luce della Passione di Gesù, secondo il carisma proprio della Famiglia Passionista, della quale da laici facciamo parte, tenendo presenti le parole del fondatore, S. Paolo della Croce: “La Passione di Gesù è la più stupenda opera del divino amore” e la sua esortazione ad avere sempre viva nel cuore “la grata memoria della Passione di Gesù”. Con l’aiuto dello Spirito Santo abbiamo cercato prima di tutto di contemplare l’amore di tutta la Trinità, manifestato soprattutto nella Passione di Gesù: il Padre ha donato per amore il suo Figlio; il Figlio ha accettato liberamente per nostro amore il suo sacrificio, lo Spirito Santo ci è stato dato come dono proprio nella morte del Figlio di Dio. Lo stesso Spirito ci ha rivelato la presenza di Gesù in noi e nei fratelli. Dopo averci riempito di amore ai piedi del Crocifisso, ci ha guidato verso i “crocifissi” alla ricerca di Gesù. Abbiamo compreso che questo è uno dei doni più belli che Gesù ci possa fare: riconoscerlo, amarlo, servirlo concretamente nei nostri fratelli “crocifissi”: poveri, malati, disabili, anziani soli ecc. Proprio per questo abbiamo cercato di moltiplicare i Gruppi – Famiglia, che sono piccoli gruppi di 5-10 fratelli, che si riuniscono spesso presso persone che soffrono, per pregare con loro e per loro e portare amore, conforto e fede; ma a volte anche per imparare da loro come si può portare con gioia la croce del Signore; in questi ultimi anni nella nostra zona ne sono sorti una ventina. Con questi impegni e sentimenti ci prepariamo ad accogliere la grazia del Giubileo: da esso vorremmo uscire rinati, rimessi a nuovo, per camminare sempre più nella via illuminata da Cristo e per poter illuminare quanti vivono intorno a noi. Sentiamo la necessità di portare l'amore di Dio e l'annuncio che Dio ci è realmente Padre e Madre, a tutti i nostri fratelli che ancora non lo sanno e vivono nella solitudine, abbandonati nella sofferenza e nella malattia. Vogliamo annunciare con la nostra vita che Dio ci ama e vuole vivere in noi per riportarci nella gioia del Suo Cuore, da dove siamo usciti e dove siamo diretti.

Dal punto di vieta personale, fare questo cammino dì preparazione al Giubileo mi ha portata ad una conoscenza più intima del Signore. Egli mi ha fatto capire che mi ama ed è sempre con me. Mi ha fatto comprendere la necessità di una continua conversione, per potermi sempre più uniformare alla sua volontà. Mi ha fatto comprendere la necessità di portare agli altri, cominciando dalla mia famiglia, l'annuncio della salvezza e della gioia che il Signore porta nei nostri cuori. Così con il suo aiuto sto cercando di camminare nella sua via, insieme ai miei bambini, mio marito e tutti quelli che il Signore porta nella sia vita, cercando di dire sempre “sì” a Gesù, anche se non sempre è così facile.

Dopo aver imparato a meditare ogni giorno la Passione di Gesù, mi è stato più facile stare con gioia vicino a chi soffre, incominciando da mio suocero gravemente malato. Il Signore mi fa trovare il tempo anche per visitare frequentemente gli anziani della casa di riposo, che soffrono tanto per la solitudine. Partecipo anche a un Gruppo Famiglia, che si riunisce intorno a una sorella disabile, in carrozzella da tanti anni.

Concludendo posso dire che la vita con Gesù, per Gesù, in Gesù è l'unica che vale la pena di vivere, nella gioia e nella sofferenza e ringrazio il Signore, perché davvero grandi e mirabili sono le sue opere.

(Sintesi della “testimonianza, fatta da Coltorti Maria Grazia nell’incontro dei Movimenti ecclesiali della diocesi di Fermo, presso la Tenda dei Catecumeni a Porto S. Giorgio, il 17-10-1999)

La leva per sollevare il mondo

“Sono veramente felice di rinnovare la mia consacrazione e di far parte della Famiglia degli Amici di Gesù Crocifisso, perché tramite essa ho raggiunto una maggiore consapevolezza della mia appartenenza a Dio e del fatto che Lui è, per la nostra vita, quel punto di appoggio, quella leva, grazie alla quale possiamo davvero sollevare il mondo. Queste parole sono di S. Teresa del Bambino Gesù, ma io cerco di farle mie: sulla croce di Cristo voglio poggiare la mia vita, con essa affrontare le sofferenze, alla luce della passione cercare di ridimensionare le grandi aspettative terrene, di perseguire ciò che piace a Dio e

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di apprendere l’umiltà. Un bel programma, che mi impegnerà tutta la vita, perché diventi il mio personale sentiero verso il Padre. Grazie a voi tutti, Amici, per avermi insegnato la preghiera e la meditazione, il patrimonio più prezioso dal quale attingere l’amore di Dio”.

NOTIZIE 1. Il P. Alberto Pierangioli è stato nominato dal Consiglio Esecutivo CIPI Assistente Nazionale del

Movimento Laicale Passionista. 2. Un folto gruppo di Amici ha partecipato al raduno dei movimenti della Diocesi di Fermo, presso

la Tenda dei Catecumeni a Porto S. Giorgio, il 17 ottobre 1999. Coltorti Maria Grazia ha presentato una sua testimonianza a nome degli Amici.

3. Il 19 ottobre, festa di S. Paolo della Croce, molti amici hanno partecipato alla Messa solenne celebrata dal P. Alberto nella Chiesa dei Passionisti di Recanati, alle ore 21. Dopo la Messa, c’è stato un momento di fraternità e di festa per tutti.

4. Nuovo Conto Corrente Postale degli Amici: 11558624: intestato a Amici di Gesù Crocifisso, Viale Passionisti 54 - 62019 Recanati Mc 5. Indirizzo del P. Alberto e della Direzione degli Amici: Viale Passionisti 54 62019 RECANATI MC Tel 071\75.74.283 – Cell. 0349.805.7073.

P. Alberto Pierangioli

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