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GENNAIO 2017
#25
OSSERVATORIO SUI PROTESTI E I PAGAMENTI DELLE IMPRESE
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Gennaio 2017 / n° 25
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PUNTUALITÀ DELLE IMPRESE A LIVELLI RECORDSINTESI DEI RISULTATI
I dati relativi alle abitudini di pagamento e ai protesti indicano che nel terzo trimestre del
2016 è proseguito il rafforzamento delle condizioni economico-finanziarie delle imprese
italiane. Il numero di società protestate è ai minimi dal 2008, con un dimezzamento
rispetto ai massimi del 2013. Le imprese pagano più velocemente e i ritardi rispetto agli
impegni presi con i fornitori hanno fatto registrare il livello più basso dall’inizio del periodo
osservato. Questa è in sintesi la fotografia che emerge dall’analisi dei dati relativi all’archivio
protesti e a Payline, il database Cerved che raccoglie le esperienze di pagamento di 3
milioni di imprese italiane.
I dati indicano che tra luglio e settembre 2016 sono state protestate 10,4 mila imprese, il
18,2% in meno rispetto allo stesso periodo del 2015 e il 55% in meno rispetto ai massimi
del 2013. Il calo è oltre il doppio rispetto a quello registrato sul numero di assegni in
circolazione, a indicare che questo dato non riflette solo il minor utilizzo di strumenti
protestabili, ma anche un effettivo miglioramento della situazione delle imprese. La
riduzione dei protesti ha riguardato tutti i settori e tutte le aree geografiche con tassi a
due cifre e performance particolarmente positive nelle costruzioni (-20,4%) e al Nord Est
(-22,3%).
Tempi e ritardi nei pagamenti ai minimi, protesti delle imprese
mai così bassidall’inizio della serie
imprese non individualicon almeno un protesto
Fonte: Cerved
Le societàprotestate
trimestre
media anno
10.000
15.000
20.000
25.000
3q1q3q1q3q1q3q1q 3q1q 3q1q3q1q3q1q3q1q3q1q2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
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medie ponderate,giorni
giorni ritardo
termini concordati
Fonte: Cerved
Giorni di pagamentotra le imprese
2012 3q 2013 3q 2014 3q 2015 3q 2016 3q
19,2 17,7 17,5 16,1 14,1
62,0 60,0 60,0 59,8 59,5
81,2 77,7 77,5 73,676,0
I dati tratti da Payline indicano che nel terzo trimestre del 2016 le imprese italiane hanno
pagato i fornitori in media in 73,6 giorni, con un accorciamento dei tempi di 2,4 giorni
rispetto allo stesso periodo del 2015. Questo miglioramento è dovuto soprattutto al calo
dei ritardi, che hanno toccato 14,1 giorni, due in meno dell’anno precedente e il minimo
dall’inizio della serie osservata nel 2012. Nello stesso periodo è aumentato il numero di
società che pagano le fatture entro i tempi concordati con i fornitori, il 47%, in crescita dal
45,8% del 2015, e si è ulteriormente ridotta la quota di società in grave ritardo, casi che
possono sfociare in mancati pagamenti o veri e propri default.
I comportamenti più virtuosi delle imprese hanno riguardato tutti i settori e le aree del
Paese, con miglioramenti più marcati nelle costruzioni e nel Mezzogiorno. Le imprese
che operano nelle costruzioni hanno ridotto i ritardi di circa cinque giorni e hanno potuto
beneficiare di scadenze meno rigide, dopo che durante la crisi i fornitori delle imprese
edilizie si erano tutelati tagliando il credito o imponendo termini molto brevi in fattura. Le
società del Mezzogiorno, pur rimanendo quelle con i maggiori ritardi, sono diventate nel
terzo trimestre più rapide a liquidare le fatture rispetto a quelle del Centro.
distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti
Fonte: Cerved
Puntualitàdelle imprese
ritardi oltre 60 giorni
ritardi entro 60 giorni
puntuali
9,3% 7,5% 7,3% 6,6% 6,3%
45,7% 46,3% 46,8% 47,6% 46,6%
45,0% 46,1% 45,9% 45,8% 47,0%
2016 3q2015 3q2014 3q2013 3q2012 3q
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Nel terzo trimestre del 2016 è proseguito il calo dei protesti delle imprese. Tra luglio e
settembre sono state protestate 10,4 mila società, in diminuzione del 18,2% rispetto allo
stesso periodo del 2015 e ai minimi dall’inizio del periodo monitorato. Dai massimi del
2013, il numero di società protestate si è più che dimezzato (-55%). Il crollo dei protesti
evidenzia un miglioramento delle condizioni finanziarie delle imprese ed è anche favorito
da un minore utilizzo dei titoli protestabili. I dati della Banca d’Italia mostrano infatti una
riduzione marcata dell’uso di assegni – dell’11% su base annua e del 25% rispetto ai primi
mesi del 2013 –, comunque di entità inferiore rispetto al calo delle società protestate.
I PROTESTI
valore assoluto
Fonte: elaborazioni Cervedsu dati Banca d’Italia
Assegni bancarie circolari
0
20.000
40.000
60.000
80.000
100.000
120.000
1q3q1q3q1q3q1q 3q1q 3q1q3q1q3q1q3q1q3q1q2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
imprese non individualicon almeno un protesto
Fonte: Cerved
Le societàprotestate
trimestre
media anno
10.000
15.000
20.000
25.000
3q1q3q1q3q1q3q1q 3q1q 3q1q3q1q3q1q3q1q3q1q2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
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imprese non individualicui è stato levato almeno
un protesto
Fonte: Cerved
Società protestateper macrosettore
3q 2015
3q 2016
0
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
7.000
8.000
altri settoriservizicostruzioniindustria
imprese non individualicon almeno un protesto sul numero
di imprese operative, 3q 2016
Fonte: Cerved
Incidenza dei protestiper macrosettore
altri settoriservizicostruzioniindustria
0,4%
0,7%
0,4% 0,4%
I protesti si riducono con tassi a doppia cifra in tutta l’economia, con una diminuzione più
marcata nelle costruzioni (-20%), che tuttavia rimangono il settore in cui il fenomeno è più
diffuso (sono protestate lo 0,7% delle società edili, contro lo 0,4% negli altri settori).
Nel terzo trimestre si riducono a quota mille le imprese industriali con almeno un protesto,
in calo del 17,5% rispetto allo stesso periodo del 2015. All’interno dell’industria, la
diminuzione ha riguardato con tassi oltre il 20% la maggior parte dei settori, con le sole
eccezioni di metallurgia e largo consumo, i cui cali si attestano al 10%, e della chimica, che
fa registrare un aumento del fenomeno.
Nei servizi sono state protestate 5,9 mila società, il 16% meno dello stesso periodo dell’anno
precedente. La filiera informazione-intrattenimento guida il calo (-20%), mentre nei
servizi finanziari il numero di imprese con almeno un protesto si attesta ai livelli dell’anno
precedente.
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società cui è stato levatoalmeno un protesto
Fonte: Cerved
Industria: società protestate per settore
0
50
100
150
200
250
300
350
altri b.consumo
chimica hi techpr.intermedi
meccanica metallisistemacasa
mezzitrasporto
sistemamoda
largoconsumo
3q 2015
3q 2016
società cui è stato levatoalmeno un protesto
Fonte: Cerved
Servizi: societàprotestate per settore
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
3.500
servizi �nanziarie assicurativi
informazione,comunicazione eintrattenimento
immobiliarilogisticae trasporti
servizinon �nanziari
distribuzione
3q 2015
3q 2016
imprese non individualicui è stato levato almeno
un protesto
Società protestateper macro-area
3q 2015
3q 2016
0
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
Sud e Isole Centro Nord Ovest Nord Est Fonte: Cerved
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imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto
o una cambiale, 3q 2016
Fonte: Cerved
Incidenza dei protestitra le società per regione
0,9%0,8%0,8%
0,7%0,7%
0,6%0,6%0,6%
0,5%0,4%0,4%
0,3%0,3%0,3%
0,2%0,2%0,2%0,2%0,2%
0,1%Trentino A. A.Valle d'Aosta
PiemonteVeneto
Friuli V. GiuliaLiguria
Emilia RomagnaToscana
LombardiaSardegna
MarcheUmbriaSicilia
AbruzzoLazio
PugliaBasilicata
MoliseCampania
Calabria
Anche dal punto di vista geografico il calo è diffuso, con il Nord Est che registra la
performance migliore. Sono infatti poco più di mille le imprese protestate nell’area, -22,3%
su base annua.
Nel terzo trimestre sono state protestate 2 mila imprese del Nord Ovest, il 18,8% in meno
dell’anno precedente; il numero sale a 2,9 mila al Centro (-15,3%) e a 4,5 mila al Sud
(-18,8%), area con la maggiore diffusione del fenomeno (0,7%).
I dati regionali evidenziano forti disparità territoriali, con una netta spaccatura tra Nord e
Sud del Paese. La Calabria è la regione con la maggiore diffusione dei protesti (protestata
una società su cento), pari a quasi dieci volte quella della regione più virtuosa, il Trentino
Alto Adige (una su mille).
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Nel terzo trimestre le imprese hanno continuato ad evidenziare miglioramenti nelle
abitudini di pagamento con le loro controparti commerciali. In base ai dati di Payline, le
aziende italiane hanno infatti pagato in media i propri fornitori in 73,6 giorni, 2,4 meno
dello stesso periodo del 2015.
Il miglioramento dipende soprattutto dai minori ritardi accumulati dalle imprese, che si
sono attestati a 14,1 giorni, 2 giorni in meno dell’anno precedente e il minimo dall’inizio
del periodo osservato. Più contenuta la flessione dei giorni concordati (da 59,8 a 59,5
giorni), che rimangono al di sotto dei due mesi.
Minori ritardi e minori tempi medi di liquidazione delle fatture sono associati a un maggior
numero di imprese virtuose. Cresce infatti nel terzo trimestre 2016 al 47% la percentuale di
imprese puntuali (45,7% nell’anno precedente) e tocca un minimo la quota di società che
accumulano ritardi di oltre due mesi, situazioni che possono sfociare in mancati pagamenti
o veri e propri default (6,3%, in calo dal 6,6% dell’anno precedente).
I PAGAMENTI
distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti, % sul totale
Fonte: Cerved
Puntualitàdelle imprese
ritardi oltre 60 giorni
ritardi entro 60 giorni
puntuali
9,1 9,1 9,3 10,8 9,2 7,9 7,5 8,6 7,6 7,6 7,3 8,1 7,4 7,0 6,6 8,0 6,9 6,7 6,3
42,6 44,5 45,7 45,3 45,6 44,4 46,3 46,4 47,0 46,3 46,8 47,5 48,2 47,7 47,6 47,2 47,3 46,7 46,6
48,2 46,4 45,0 43,9 45,2 47,6 46,1 45,0 45,3 46,1 45,9 44,4 44,4 45,3 45,8 44,7 45,8 46,6 47,0
2012 2013 2014 2015 2016
3q2q1q4q3q2q1q4q3q2q1q4q3q2q1q4q3q2q1q
medie ponderate,giorni
giorni ritardo
termini concordati
Fonte: Cerved
Giorni di pagamentotra le imprese
2012 2013 2014 2015 2016
19,1 19,3 19,223,2
21,120,5 17,7 20,4 18,4 19,0 17,5 19,3 17,2 16,8 16,1 19,2 16,2 15,4 14,1
60,7 59,8 62,0 60,6 60,157,3
60,0 58,9 59,1 58,0 60,0 58,5 59,3 57,4 59,8 57,9 58,6 57,7 59,5
3q2q1q4q3q2q1q4q3q2q1q4q3q2q1q4q3q2q1q
79,8 79,1 81,2 83,8 81,277,8 77,7 79,3 77,5 77,0 77,877,5 76,5 74,2 76,0 77,1 74,8 73,1 73,6
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distribuzione delle impreseper ritardi nei pagamenti
Fonte: Cerved
Puntualità delle imprese nel terzo trimestre
per dimensione
ritardi oltre 60 giorni
ritardi entro 60 giorni
puntuali
6,7% 6,4% 4,7% 4,3% 6,7% 5,8%
47,0% 46,0% 58,2% 56,3% 84,1% 84,0%
46,3% 47,5%
37,1% 39,5%
9,2% 10,3%
2016 3q2015 3q2016 3q2015 3q2016 3q2015 3qgrandipmimicro
medie ponderate,giorni
Fonte: Cerved
Giorni di pagamentoper dimensione dell’impresa
giorni ritardo
termini concordati
67,1 65,0 62,3
77,2 75,2 73,5
89,6 88,8 86,6
17,1 15,8 14,5
13,9 11,9 10,7
21,0 20,3 17,3
50,0 49,2 47,8
63,3 63,3 62,968,6 68,6 69,4
2016 3q2015 3q2014 3q2016 3q2015 3q2014 3q2016 3q2015 3q2014 3qgrandipmimicro
I tempi di liquidazione delle fatture si riducono in tutte le fasce dimensionali, ma mentre
microimprese e PMI devono rispettare scadenze più rigide, per le grandi imprese tornano
ad aumentare i giorni concordati. I dati indicano che le microimprese hanno pagato in 62,3
giorni, in calo di 2,7 giorni rispetto all’anno precedente, grazie a ritardi che sono passati da
15,8 a 14,5 giorni e a scadenze che si sono ridotte da 49,2 a 47,8 giorni. In media i fornitori
delle PMI hanno atteso 73,5 giorni (-1,7 rispetto ai 75,2 giorni dell’anno precedente):
i giorni concordati sono diminuiti di 0,4 giorni (a 62,9 giorni) e i ritardi di 1,2 giorni (a
10,7). A fronte di un aumento delle scadenze da 68,6 a 69,4 giorni, le grandi società hanno
ridotto i ritardi di 3 giorni (da 20,3 a 17,3 giorni), pagando in media in 86,6 giorni (-2,2
sull’anno precedente).
La presenza di imprese puntuali rimane molto maggiore tra le società più piccole, ma
risulta in aumento in tutte le fasce dimensionali: rispettano le scadenze il 47,5% delle
microimprese (46,3% l’anno precedente), il 39,5% delle PMI (37,1%) e solo il 10,3%
delle grandi società (9,2%). Si riduce ovunque la quota di imprese in grave ritardo, con
le microimprese (6,4% dal 6,7% dell’anno precedente) che evidenziano una situazione
peggiore di grandi società (5,8% dal 6,7%) e di PMI (4,3% dal 4,7%).
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Fonte: Cerved
Giorni di pagamentoper macrosettore
dell’impresa
medie ponderate,giorni
12,9 11,8 9,621,1 21,4 16,7
19,3 17,6 15,768,3 68,5 68,6 67,2 66,9 68,6
55,7 54,8 53,8
2016 3q2015 3q2014 3q2016 3q2015 3q2014 3q 2016 3q 2015 3q 2014 3q
81,1 80,3 78,2
88,3 88,3 85,3
75,0 72,4 69,5
servizicostruzioniindustria
giorni ritardo
termini concordati
medie ponderate,giorni
Fonte: Cerved
Giorni di ritardonei pagamenti nei settori
non industriali
3q 2015
3q 2016
0
5
10
15
20
25
30
agricolturadistribuzioneinformazionee intrattenimento
logisticae trasporti
servizinon �nanziari
servizi�nanziari
energiae utility
immobiliari
20,0
18,2 18,117,1
16,014,6 14,5
11,3
I tempi di pagamento delle imprese sono più veloci in tutti i settori dell’economia, con
miglioramenti particolarmente evidenti nelle costruzioni. Le imprese che operano
nell’edilizia hanno infatti pagato nel terzo trimestre del 2016 in 85,3 giorni, tre in meno
dell’anno precedente grazie al forte calo dei ritardi, che sono passati da 21,4 a 16,7 giorni;
hanno invece ripreso a crescere le scadenze in fattura (da 66,9 a 68,6 giorni), un segno di
rinnovata fiducia in un settore che negli anni precedenti aveva visto una forte riduzione dei
crediti commerciali.
Il settore dei servizi si conferma il più rapido, con 69,5 giorni in media di attesa, -2,9
rispetto all’anno precedente. Il calo è attribuibile a una riduzione dei ritardi di 1,9 giorni
(da 17,6 a 15,7) e delle scadenze di un giorno (da 54,8 a 53,8). La diminuzione dei ritardi è
diffusa a tutti i comparti servizi, con la sola eccezione dei servizi finanziari (+0,2 giorni).
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medie ponderate,giorni
Fonte: Cerved
Giorni di ritardo nei pagamenti nell'industria
3q 2015
3q 2016
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
prodottiintermedi
sistemacasa
metallimeccanicaaltri benidi consumo
sistemamoda
chimicamezzidi trasporto
largoconsumo
hi tech
13,312,3
11,8
9,6 9,2 9,18,5 8,1 8,1
6,8
distribuzione delle impreseper ritardi nei pagamenti
Fonte: Cerved
Puntualità permacrosettore
ritardi oltre 60 giorni
ritardi entro 60 giorni
puntuali
5,8% 5,5% 5,9% 5,9% 6,9% 6,5%
39,7% 39,6% 31,9% 33,0% 53,0% 51,2%
54,5% 54,9%62,2% 61,0%
40,1% 42,3%
2016 3q2015 3q2016 3q2015 3q2016 3q2015 3qservizicostruzioniindustria
Nell’industria i tempi di pagamento passano da 80,3 a 78,2 giorni (-2,1), grazie al
forte miglioramento nei ritardi che si riducono da 11,8 a 9,6 giorni, mentre sono in
leggero aumento i giorni concordati in fattura (+0,1 giorni, a quota 68,6). Nell’ambito
dell’industria, il calo dei ritardi è concentrato soprattutto nella metallurgia (-6,8 giorni) e nei
prodotti intermedi (-5 giorni), mentre aumentano i ritardi nell’hi tech (+0,8 giorni).
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Imprese con ritardi in media superiori a 60 giorni,
% sul totale
Fonte: Cerved
Imprese in grave ritardo nei settori non industriali
0
2%
4%
6%
8%
10%
12%
energiae utility
informazionee intrattenimento
servizi�nanziari
immobiliarilogisticae trasporti
distribuzioneservizinon �nanziari
agricoltura
10,4%
4,1%3,7%
6,7%
5,8%
6,9%
4,1%
5,7%
3q 2015
3q 2016
imprese con ritardi medidi oltre due mesi,
% sul totale
Fonte: Cerved
Imprese in grave ritardonell’industria
0%
2%
4%
6%
8%
10%
meccanicaprodottiintermedi
sistemacasa
metallialtri benidi consumo
chimicahi techsistemamoda
mezzi ditrasporto
largoconsumo
9,1%
6,2%
5,5% 5,3% 5,3%4,9% 4,7% 4,6%
4,2%
3,1%
3q 2015
3q 2016
Nell’industria e nei servizi, la distribuzione delle imprese per puntualità nei pagamenti
migliora, con un aumento del numero di società puntuali a cui corrisponde una riduzione
del numero di quelle in grave ritardo. In particolare nei servizi aumenta di 2,2 punti
percentuali la quota di società puntuali e si riduce di 0,4 punti la presenza di imprese
in grave ritardo, con la logistica a guidare il calo (-1,3%). L’industria registra progressi
più contenuti: le imprese puntuali passano dal 54,5% al 54,9%, mentre quelle in grave
ritardo dal 5,8% al 5,5%, frenate dall’aumento della quota nell’hi tech (+1,3%) e dalla
performance del largo consumo, stabile ai livelli del 2015. Nelle costruzioni, viceversa, si
è ridotta la quota di società puntuali, che però rimane di gran lunga maggiore di quella
osservata negli altri settori (61% contro 54,9% nell’industria e 42,3% nei servizi). Stabile al
5,9% la percentuale di società in grave ritardo.
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distribuzione delle impreseper ritardi nei pagamenti
Fonte: Cerved
Puntualità delle impreseper area geogra�ca
ritardi oltre 60 giorni
ritardi entro 60 giorni
puntuali
7,2% 6,4% 9,7% 9,7%42,2% 41,2% 43,1% 41,5% 51,1% 49,7% 53,2% 53,1%
53,3% 54,7% 52,2% 54,1%
41,7% 43,9%37,1% 37,1%
2016 3q2015 3q2016 3q2015 3q2016 3q2015 3q 2016 3q 2015 3q
4,7% 4,4%4,4% 4,0%
Centro Sud e IsoleNord OvestNord Est
Nel terzo trimestre del 2016 le imprese sono state più veloci nei pagamenti in tutte le aree
della Penisola, con il Nord Est a fare da capofila. Tra luglio e settembre le imprese dell’area
hanno infatti liquidato le loro fatture in 70,5 giorni, 3 giorni in meno dell’anno precedente:
in calo sia i termini concordati (da 61,3 a 60,4 giorni) sia i ritardi (da 12,2 a 10,1 giorni).
Nelle regioni del Nord Ovest si osserva una riduzione meno marcata (-1,6 giorni, a
quota 74), totalmente da attribuire a minori ritardi, con i giorni concordati in fattura che
rimangono stabili ai livelli del 2015.
Nel Centro i tempi di pagamento si riducono da 78,1 a 75,6 giorni, grazie soprattutto al
calo dei ritardi (da 20,2 a 17,9 giorni), mentre i tempi concordati si attestano su valori non
distanti da quelli dell’anno precedente (da 57,9 a 57,7). Nel Mezzogiorno i ritardi, pur in
calo di 3,5 giorni su base annua, rimangono i più alti della Penisola (20,9 giorni), ma i tempi
di pagamento scendono al di sotto di quelli del Centro.
medie ponderate,giorni
Fonte: Cerved
Giorni di pagamentoper area geogra�ca
73,2 73,5 70,577,5 75,6 74
80,3 78,1 75,681,1 78,1 75,4
12,5 12,2 10,115,3 13,7 12,1
21,6 20,2 17,925,5 23,4 20,9
60,7 61,3 60,4 62,2 61,9 61,9 58,7 57,9 57,7 55,6 54,7 54,5
20163q
20153q
20143q
20163q
20153q
20143q
20163q
20153q
20143q
20163q
20153q
20143q
giorni ritardo
termini concordati
Centro Sud e IsoleNord OvestNord Est
OSSERVATORIO SUI PROTESTI E I PAGAMENTI DELLE IMPRESE
Gennaio 2017 / n° 25
14
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medie ponderate,giorni
Fonte: Cerved
Giorni di ritardoper regione
25,924,524,5
21,518,0
17,717,4
15,915,015,0
14,613,0
12,312,011,9
11,710,610,6
9,39,2Veneto
Trentino A. A.Marche
Emilia RomagnaPiemonte
ToscanaLombardia
Valle d'AostaFriuli V. Giulia
LiguriaUmbriaMolise
AbruzzoBasilicataSardegna
PugliaCampania
LazioCalabria
Sicilia
3q 2015
3q 2016
imprese con ritardi medidi oltre due mesi,
% sul totale
Fonte: Cerved
Imprese in grave ritardoper regione
12,3%11,9%
9,4%8,7%
7,8%7,7%
7,5%7,1%
6,9%6,5%
5,7%5,4%
5,3%5,2%
5,0%4,9%
4,4%3,9%
3,7%3,5%Trentino A. A.
VenetoLombardia
Emilia RomagnaFriuli V. Giulia
PiemonteMarche
ToscanaValle d'Aosta
LiguriaUmbria
BasilicataMolise
AbruzzoLazio
SardegnaPuglia
CampaniaCalabria
Sicilia
3q 2015
3q 2016
Anche dal punto di vista geografico la maggiore velocità nei pagamenti si accompagna
ad una maggiore puntualità, con un aumento generalizzato della percentuale di imprese
puntuali e una diminuzione di quelle in grave ritardo. Questi fenomeni non riguardano
però il Mezzogiorno, area in cui la distribuzione non si discosta da quella dello scorso anno,
con il 9,7% delle società in grave ritardo.
Dati di maggior dettaglio mostrano come nel Sud si confermino i casi maggiormente critici:
Sicilia e Calabria sono infatti le regioni che hanno accumulato nel terzo trimestre 2016 i
maggiori ritardi (rispettivamente 25,9 e 24,5 giorni) e percentuale di gravi ritardi più alta
(12,3% e 11,9%, quest’ultima in peggioramento rispetto al 2015).
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