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Ospedale Evangelico Internazionale La Sicurezza In Risonanza Magnetica Genova, 18 Maggio 2017

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Ospedale Evangelico Internazionale

La Sicurezza In Risonanza Magnetica

Genova, 18 Maggio 2017

TIPI DI MAGNETII sistemi di imaging RM vengono in genere classificati in base all’intensità, seguendo il seguente schema:

• Magneti PERMANENTI• Magneti RESISTIVI• Magneti SUPERCONDUTTORI

Agli ingressi alle zone controllate e alla sala magnete verrà affissa

idonea cartellonistica permanente, atta a segnalare con chiarezza la

presenza del campo magnetico e il divieto di ingresso a portatori di

pace-maker, nonché alle altre categorie di persone per cui esista

controindicazione all‟esposizione al campo magnetico. All‟ingresso del

locale del magnete dovrà anche essere apposta una segnaletica

idonea a garantire il rispetto dei protocolli di sicurezza adottati per

impedire l‟introduzione accidentale di oggetti ferromagnetici mobili

Cartellonistica

Ci sono numerosi oggetti che reagiscono ai campi magnetici statici generati dai

magneti permanenti. Alcuni dispositivi vengono influenzati soltanto

temporaneamente, altri possono venire danneggiati in modo permanente.

Interferenza e compatibilità elettromagnetica

Tali effetti sono associati alla capacità di un apparato elettrico o elettronico, di generare in un altro apparato disturbi elettromagnetici che possano creare problemi alla salute di particolari categorie di persone o problemi di sicurezza. Nell’ottica della sicurezza negli ambienti di lavoro e di vita, la questione assume rilievo particolarmente in tre ambiti:

1. Gli effetti su apparati elettronici preposti alla segnalazione di allarme per eventi ad alto rischio, e in generale alla gestione di processi industriali a potenziale rischio di incidente;

2. Gli effetti su protesi biomedicali (es. pace-maker, protesi metalliche etc.) direttament indossate dal soggetto interessato, sia lavoratore sia paziente

3. l’immunità di apparati diagnostici o terapeutici, dal cui corretto funzionamento dipende la qualità della prestazione, qualità che in taluni casi può rivestire un ruolo critico (es. apparati di supporto

vitale);

Va sottolineato che tali effetti possono insorgere anche a valori di esposizione inferiori ai livelli d’azione fissati per i lavoratori.

Interferenza con pacemaker

I pacemaker sono dispositivi impiantabili in grado di rilevare l'attività elettrica del cuore e di stimolarla quando questa è insufficiente.Allo scopo di prevenire interferenze è pertinente riportare i livelli di sicurezza raccomandati dall’ICNIRP (Linee Guida 2009) per i campi magnetici statici e dall’American Conference of Government Industrial Hygienist (ACGIH, 1999) per i campi elettrici e magnetici alla frequenza di 50 Hz (valori efficaci):

campi magnetici statici: B = 0,5 mTcampi a 50 Hz: E = 1 kV/m; B = 100 mT

La possibilità di interferenze elettromagnetiche può essere efficacemente ridotta seguendo queste indicazioni pratiche:

- fornire una corretta informazione ai lavoratori

- apporre adeguata segnaletica di avviso in prossimità di sistemi emittenti radiazione elettromagnetica in gradi di interferire con i pace maker

- interdire l’accesso a portatori di pacemaker alle sorgenti di CEM (Campi Elettro Magnetici) potenzialmente interferenti.

Pacemaker e defibrillatore

Pacemaker e defibrillatori vengono impiantati a persone con disturbi del ritmo cardiaco. Questi dispositivi vengono impiantati sotto la pelle nella zona del petto e

generano impulsi elettrici che regolano l'attività del cuore nei casi in cui il corpo del paziente non è in grado di generare da sé questi impulsi in modo regolare e il cuore

comincia a battere in modo caotico.Pacemaker e defibrillatori possono passare in modalità test in seguito all'esposizione a

un campo magnetico statico. Il comportamento in modalità test è programmabile e dipende dal produttore. Un medico può far passare in maniera controllata il

dispositivo in modalità test usando un potente magnete permanente. Può farlo percontrollare il pacemaker e il defibrillatore

impostare una frequenza fissa per alcuni cicli (indipendente dal reale bisogno del corpo)

disattivare in maniera controllata alcune funzioni nel defibrillatoreNon appena il magnete viene allontanato, il pacemaker o il defibrillatore tornano a

funzionare normalmente.I nuovi pacemaker passano in modalità test a 1 mT, i modelli più vecchi già a 0,5 mT

(=5 Gauss). Di conseguenza è necessario mantenere le distanze di sicurezza dai magneti permanenti

Effetti biologici dovuti a Campi Magnetici

Statici

Onda T del tracciato

elettrocardiografico

Interferenze con la funzionalità del pacemaker

Nel contesto del campo magnetico statico di elevata intensità di uno scanner moderno, il comportamento dell’interruttore ad

induzione magnetica (reed switch) di cui sono dotati i PM non è prevedibile: se nello scanner l’interruttore resta aperto in

stimolazione sincrona gli impulsi di gradiente possono inibire il PM con conseguenze gravi (asistolia)

in caso di pazienti PM-dipendenti, se viceversa il circuito si chiude in stimolazione asincrona si

possono indurre condizioni di ritmo competitivo (ritmo spontaneo e stimolazione fissa del PM) con

rischi relativi a possibili tachiaritmie.

Nei PM RM conditional di nuova generazione l’interruttore ad induzione magnetica reed switch è stato sostituito con sensori Hall che sono trasduttori

dal comportamento meglio prevedibile quando esposti a campi magnetici statici. Con tali

dispositivi è possibile programmare il PM in modalità asincrona senza interferenze significative

nel caso di pazienti PM-dipendenti, mentre è possibile utilizzare la modalità di non stimolazione

nei pazienti non PM-dipendent

Riscaldamento degli elettrodi

Uno degli effetti teorici più temuti è quello relativo al riscaldamento degli elettrodi ed in particolare dell’area di

contatto tra la punta ed il miocardio, indotto dagli impulsi di RF e di gradiente necessari per generare le immagini. Tale

riscaldamento può indurre danno termico diretto al miocardio e modificare significativamente la soglia di cattura e di

sensing, sia in acuto che a distanza dalla procedura.

DEFIBRILLATORI MANUALI E SEMI-AUTOMATICI

Non esistono defibrillatori manuali o semi-automatici compatibili con i campi magnetici statici attualmente in uso.

Analogamente a quello che avviene per un ICD (implantable cardioverter defibrillators ), l’esposizione al campo magnetico statico di un defibrillatore manuale o semi-automatico comporta

in teoria la saturazione del trasformatore e l’inibizione della capacità di carica dei condensatori e quindi dell’efficacia

terapeutica. Anche se l’impiego del defibrillatore al di fuori della linea dei 5 Gauss è probabilmente meno disturbato rispetto

all’isocentro del magnete, non esistono documentazioni relative alla sicurezza e all’efficacia del suo impiego in queste condizioni,

mentre sono descritti casi di effetto missile di defibrillatori introdotti vicino al magnete in corso di rianimazione

cardiopolmonare.

Informazioni sui singoli dispositivi e sui rischi correlatiMacchina fotografica digitale, cellulare, iPhone, iPod,

iPad, etc...

Macchine fotografiche digitali, cellulari e smartphone contengono tutti schede di memoria non magnetiche. Campi magnetici statici presenti nelle vicinanze di questi dispositivi non sono perciò in

grado di cancellarne i dati.

Non si può tuttavia escludere che campi magnetici molto intensi possano eventualmente magnetizzare oppure danneggiare le parti

meccaniche o gli altoparlanti incorporati in questi dispositivi. Perciò, nel dubbio, tenete lontano i magneti più potenti da questi

apparecchi.

Carta magnetica

Parlando di carte con banda magnetica ("carte magnetiche") ne esistono tipi di diversa qualità.

Bande magnetiche di alta qualità si trovano generalmente sulle carte di credito, le carte bancomat e le carte bancarie. Hanno un colore che varia dal marrone scuro al nero e si smagnetizzano a

partire da 0,4 Tesla (0,4 Tesla = 400 mT = 4 000 Gauss). Tuttavia, può succedere che già a un terzo di questa intensità di campo le bande magnetiche vengano in parte cancellate e in seguito non

vengano più lette correttamente. Per intensità di campo inferiori a un decimo dell'intensità di smagnetizzazione (forza coercitiva),

cioè inferiori a 40 mT, non dovete più temere alcun danno.

Bande magnetiche di bassa qualità sono di colore marrone chiaro e vengono spesso utilizzate per le carte del parcheggio o per i biglietti delle fiere. Queste bande sono decisamente più sensibili e si smagnetizzano già a partire da 30 mT.

Orologio meccanicoNegli orologi meccanici un forte campo magnetico può magnetizzare

alcune componenti, quali ad es. le molle a spirale. Queste interagiscono allora con le altre componenti metalliche del

meccanismo oppure con la cassa dell'orologio. La maggior parte degli orologi normalmente disponibili in commercio oggi è conforme

alla norma ISO 764 e vengono descritti come "anti-magnetici". Questi orologi dovrebbero resistere a un campo magnetico di 60

Gauss (=6 mT), vale a dire che, dopo essere stati esposti a un campo magnetico di questa intensità, non dovrebbero presentare un

cambiamento di passo maggiore di 30 secondi al giorno. Alcuni produttori hanno nel loro assortimento speciali orologi anti-

magnetici che resistono a intensità di campo fino a 1 000 Gauss.Nel caso di orologi non anti-magnetici è difficile indicare una distanza di sicurezza. Se si vuole andare proprio sul sicuro, si

dovrebbe mantenere una distanza di sicurezza tale che il campo magnetico corrisponda a quello naturale della Terra, vale a dire circa

0,05 mT.Se dovesse capitare che un orologio meccanico venga

inavvertitamente magnetizzato e dovesse perciò funzionare in modo impreciso, un orologiaio può smagnetizzarlo con uno speciale

smagnetizzatore che genera un campo magnetico variabile.

Orologi analogici al quarzo possono venire influenzati dalla presenza di un grosso magnete, in quanto il

funzionamento del motore viene ostacolato dalla presenza di un intenso campo magnetico. Possono cominciare a

funzionare più velocemente, più lentamente oppure fermarsi del tutto. Non appena però il magnete viene allontanato e l'ora corretta, l'orologio al quarzo riprenderà a funzionare

normalmente e in modo preciso.

Apparecchio acustico

Negli apparecchi acustici le seguenti componenti possono reagire ai campi magnetici statici:

gli altoparlanti

le bobine per la comunicazione a distanza tra due apparecchi acustici oppure tra apparecchio acustico e telecomando

Intensità di campo magnetico a partire da 200 mT possono causare danni permanenti.

Per intensità di campo da 20 a 200 mT possono insorgere malfunzionamenti temporanei. Questi malfunzionamenti possono essere:

alterazione del segnale acustico

forte riduzione della distanza di funzionamento del telecomando

interruzione del collegamento radio bidirezionale apparecchio <->apparecchio oppure apparecchio <-> accessorio (ad es. bluetooth audio relay)

Chiave dell'automobileUn campo magnetico statico non può provocare danni né alla chiave dell'automobile né al transponder in essa contenuto come dispositivo antifurto. Pertanto è possibile appendere la chiave dell'automobile a un pannello portachiavi magnetico senza alcun problema.

Chiave USB, scheda di memoriaChiavi USB e schede di memoria (CompactFlash, SecureDigital, etc.) non sono magnetiche e non possono perciò essere danneggiate dall'esposizione a campi magnetici statici.