ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI E DELLE RETI ... · I SERVIZI SOCIALI E SOCIO-SANITARI...
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ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI
E DELLE RETI INFORMALI
A cura di: Dott.ssa Jennifer Rosa
IL SERVIZIO SANITARIO ITALIANO PRE-SSN
1° gennaio 1948: La costituzione
Fino al 1978: Sistema delle MUTUE
ART. 32: “La repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti.»
Sistema di assicurazioni sociali.
Un individuo appartenente a una certa entità professionale pagava un contributo alla cassa mutua prevista per la sua professione e in cambio otteneva una certa copertura sanitaria. C'erano casse molto forti in cui si poteva accedere a tante prestazioni, c'erano casse mutue un po' più deboli in cui alcune prestazione non erano garantite.
L’accesso alle strutture e alle prestazioni era limitato alle convenzioni della propria mutua.
CARENZE DI QUESTO SISTEMA
23 dicembre 1978: Legge 833 e Istituzione SSN
• Mancanza di una visione universalistica e coordinata delle strutture e delle prestazioni.
• Mutate condizioni ambientali: dalla malattia infettiva alla patologia cronica.
• Necessità di un programma di prevenzione.
• Nuove esigenze del cittadino, anche nel rapporto con il medico e le strutture ospedaliere
• Unitarietà e globalità degli interventi
• Diagnosi e cura PREVENZIONE, diagnosi, cura, RIABILITAZIONE
• Decentramento
• Partecipazione popolare
Prevenzione Primaria: identificazione ed eliminazione cause d’inquinamento, etc.
ORGANIZZAZIONE SSN
USL
ASL o AUSL
Unità Sanitaria Locale: Provvede alla diagnosi e alla cura mediante l’assistenza specialistica (ambulatoriale e ospedaliera) e all’assistenza farmaceutica. Provvede inoltre alla riabilitazione e all’assistenza sociale.
«Braccio operativo» del SSN sul territorio.
È il complesso dei presidi, degli uffici e delle comunità montane che assolvono ai compiti del SSN in un determinato ambito territoriale (50,000-200,000 abitanti).
Compiti:
• Educazione sanitaria
• Igiene ambientale e prevenzione
• Profilassi e polizia veterinaria
• …
Medicina preventiva:
• Preconcezionale, gravidica, neonatale, dell’età evolutiva, dell’età lavorativa e dell’età involutiva
ATS
USL
ASL o AUSL
AZIENDA (Unità) Sanitaria Locale
Evoluzione della USL (D.Lgs. n.502 del 1992/ D.Lgs. n. 229 del 1999)
Ente strumentale della Regione, dotato di personalità giuridica pubblica, di autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale,contabile, gestionale, tecnica.
Gli Ospedali diventano Aziende ospedaliere.
ATS
USL
ASL o AUSL
Agenzia di Tutela della Salute (da 01/01/2016)
Al loro interno ASST: rete territoriale + polo ospedaliero
L'obiettivo fondamentale è quello di creare una forte integrazione tra la struttura ospedaliera ed il territorio.
Il progetto si compone di una parte prettamente sanitaria e di una parte sociale.
1. SANITÀ
Miglioramento dei Servizi per il cittadino
La rivoluzione degli ospedali
Nasce il Polo del bambino
Aumentano i controlli
Riduzione dei costi
Riduzione ticket, liste di attesa e rette delle Residenze Sanitario Assistenziali (RSA)
2. SOCIALE
Lotta alla povertà
Inclusione sociale
ATS
I DISTRETTI
- Il Distretto è l'articolazione territoriale, organizzativa e funzionale della ASL, preposto: all'analisi dei bisogni di salute, delle necessità sociosanitarie e della domanda di assistenza; al governo dell'offerta di servizi e prestazioni che non necessitano ricovero (secondo le linee di produzione previste dai LEA); al coordinamento e alla gestione delle risorse; alla verifica deirisultati di salute
- Funzioni:
• Funzioni di direzione o di governo (clinico, finanziario e culturale)
• Funzioni di organizzazione
• Funzioni di erogazione
- Scopo principale del Distretto: garantire l’accesso ai servizi e la continuità assistenziale nei diversi luoghi di trattamento. Si occupano quindi di tutta la parte di «Assistenza Distrettuale», una delle tre macroaree dei LEA.
- In funzione della tipologia di prestazioni si identificano distretti socio-sanitari e distretti di medicina veterinaria
I LEA e i LEAS
• Cosa sono i LEA?Livelli Essenziali di Assistenza Tutte le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket)Istituiti ufficialmente dal D.P.C.M. 29 novembre 2001
Macroaree
Assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro
Assistenza distrettualeAssistenza
ospedaliera
In pronto soccorso, in ricovero ordinario, in day hospital e daysurgery, in strutture per la lungodegenza e la riabilitazione…
Le attività e i servizi sanitari e sociosanitari sul territorio: medicina di base, assistenza farmaceutica, specialistica e diagnostica ambulatoriale, fornitura di protesi, servizi domiciliari agli anziani, servizi territoriali consultoriali, alle strutture semiresidenziali e residenziali.
Tutte le attività di prevenzione (Inquinamento, rischi infortunistici negli ambienti di lavoro, sanità veterinaria, tutela degli alimenti, profilassi delle malattie infettive, vaccinazioni e programmi di diagnosi precoce, medicina legale)
• …e i LEAS?
Livelli Essenziali di Assistenza Sociale (più correttamente chiamati LIVEAS) L'art. 22 della L.328/2000 prevede che il sistema integrato di interventi e servizi sociali garantisca al cittadino, nell'ambito del Distretto socio-sanitario, l'erogazione di alcune prestazioni essenziali che rappresentano i livelli essenziali delle prestazioni di assistenza sociale. Questi livelli essenziali garantiscono un sistema di prestazioni e servizi sociali idonei a garantire, alle persone, ed alle famiglie, qualità della vita e cittadinanza sociale, nonchè pari opportunità e tutela ai soggetti più deboli.
… E LI RIPRENDIAMO TRA POCO!
L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SANITARIE
Modelli di Sanità
Assicurazionistico
Universalistico
Assistenza completa e «gratuita», obbligatoria per tutti i cittadini dal 1° gennaio 1980
Pagata attraverso:• Imposte (sempre, a prescindere)• Ticket (in caso di fruizione)
È lo Stato a pagare il medico di fiducia o il pediatra di libera scelta (per pazienti fino ai 14 anni), indipendentemente dalnumero delle visite annue o dalla tipologia della visita (ambulatoriale/domiciliare).
…e se non ho mai avuto alcun tipo di assistenza sanitaria?
• Ci si reca all’ATS (ex ASL) al fine di ottenere un libretto sanitario personale e la tessera sanitaria (ex CRS-carta regionale dei servizi per la Lombardia)
• Si sceglie il medico di base o il pediatra di libera scelta, sempre nella stessa sede.
A cosa serve?• Tessera sanitaria (territorio Italiano): accesso a tutte le
prestazioni garantite dai LEA• Tessera Europea di assicurazione malattia• Codice fiscale
Ok, sono andato all’ATS, ho il libretto e la TS. Quindi a cosa ho diritto se sto male?
Medico di fiducia o Pediatra di libera scelta
(Ambulatorio o adomicilio in urgenza)
Guardia Medica (di notte e nei giorni
festivi)
Visite specialistiche PREVIA PRESCRIZIONE (eccezioni: pediatra, ginecologa, dentista, oculista e psichiatra)
Ricovero ospedaliero, gratuito in tutte le strutture pubbliche o
convenzionate italiane E ANCHE ALL’ESTERO SE IN ITALIA LE
PRESTAZIONI NON FOSSERO EROGABILI
Farmaci PREVIA PRESCRIZIONE
I SERVIZI SOCIALI E SOCIO-SANITARI
Prestazioni socio-sanitarie
Prestazioni sanitariea rilevanza sociale(ASL)
Prestazioni sociali a rilevanza sanitaria (Comuni)
Attività atte a soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, bisogni di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale
Prestazioni socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria (ASL)
Attività finalizzate alla promozione della salute, alla prevenzione, individuazione, rimozione e contenimento di esiti degenerativi o invalidanti di patologie congenite e acquisite
Attività del sistema sociale che hanno l’obiettivo di supportare la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o di emarginazione condizionanti lo stato di salute.
Attività caratterizzate da particolare rilevanza terapeutica e intensità della componente sanitaria e che attengono prevalentemente alle aree materno-infantile, anziani, handicap, patologie psichiatriche e dipendenze da droga, alcool e farmaci, patologie per infezioni da HIV e patologie in fase terminale, inabilità o disabilità conseguenti a patologie cronico-degenerative.
• I LEAS
Livelli Essenziali di Assistenza Sociale (più correttamente chiamati LIVEAS) L'art. 22 della L.328/2000 prevede che il sistema integrato di interventi e servizi sociali garantisca al cittadino, nell'ambito del Distretto socio-sanitario, l'erogazione di alcune prestazioni essenziali che rappresentano i livelli essenziali delle prestazioni di assistenza sociale. Questi livelli essenziali garantiscono un sistema di prestazioni e servizi sociali idonei a garantire, alle persone, ed alle famiglie, qualità della vita e cittadinanza sociale, nonchè pari opportunità e tutela ai soggetti più deboli.
Segretariato sociale
Servizio sociale professionale
Assistenza domiciliare
Servizio di pronto intervento sociale per situazioni di emergenza
Strutture residenziali/semiresidenziali per soggetti fragili
Centri di accoglienza a carattere comunitario
LEAS
Sostegno alla povertà
Misure economiche per la
vita autonoma
Sostegno ai minori e ai nuclei familiari
Sostegno alle responsabilità
familiari
Sostegno alle donne in difficoltà
Integrazione sociale dei disabili
Promozione della permanenza a
domicilio di anziani e disabili o
della socializzazione in
residenza
Prestazioni socio-educative per
soggetti dipendenti
Consulenza alle famiglie per la fruizione dei
servizi
FUN
ZIO
NI
IL SEGRETARIATO SOCIALE
• Rientra tra i livelli essenziali e prioritari di assistenza sociale
• Facilita e sostiene il raccordo organizzativo tra gli interventi dei servizi sociali e quelli socio-sanitari operando in strettacorrelazione con i servizi sociali professionali OBIETTIVO PRINCIPALE: facilitare l’accesso da parte dei cittadini, aiutandoli nelle fasi di orientamento e di accesso nel sistema dei servizi.
• Svolge attività di:
Accoglienza e informazione
Orientamento ai servizi
Ascolto, filtro, analisi e decodifica della domanda
Individuazione della domanda latente
Avvicinamento e accompagnamento del cittadino ai servizi
Raccolta dati e costruzione banche dati
Attivazione scambi e confronti con enti ed organismi dei cittadini
IL CONSULTORIO FAMILIARE
• Servizio offerto da ASL ma anche da associazioni private
• Accesso anonimo, libero (senza prescrizione) e gratuito
• Svolge attività di:
Assistenza psicologica e sociale nell’ambito della maternità responsabile (contraccezione), della coppia e della famiglia (educazione sessuale e affettiva)
Tutela della salute della donna
Consulenza pre-gravidica, assistenza riguardo a problemi di infertilità, sterilità e PMA
Informazione riguardo adozione e affidamento familiare
Assistenza alla donna in gravidanza e consulenza riguardi all’interruzione della gravidanza stessa
PMA ≠ Fecondazione Assistita
Fecondazione «guidata» dell’ovulo da parte dello spermatozoo
Insieme di metodi che permettono di aiutare gli individui a procreare farmacologici, chirurgici, ormonali, ecc.
Chi la può fare?
• Coppie maggiorenni ed eterosessuali
• In età fertile ma infertili (con infertilità non risolvibile altrimenti)
• Che abbiano firmato un consenso informato
Tecniche vietate
• Fecondazione eterologa
• Maternità surrogata
• Manipolazioni sull’embrione
Tutti i nati da PMA sono figli legittimi e riconosciuti
I Ser.D.
• I Servizi per le Dipendenze patologiche si occupano di prevenzione, cura e riabilitazione delle tossicodipendenze e delle ludopatie
• OBIETTIVO PRINCIPALE: prevenire la diffusione dell’uso e dell’abuso di sostanze legali e illegali e di intervenire a favore della salute psico-fisica delle persone che presentano questa problematica e delle loro famiglie.
• Svolge attività di:
Accoglienza, counselling sanitario e psico-socioeducativo
Diagnosi medica e psicologica
Definizione di programmi terapeutico-riabilitativi personalizzati con eventuale inserimento in comunità terapeutiche o in gruppi di auto-mutuo aiuto
Sostegno psicologico, sociale ed educativo
Psicoterapia individuale, familiare, di gruppo
Terapia farmacologica
Collaborazione con Ospedali per ricoveri e dimissioni
Reinserimento sociale, lavorativo e di prevenzione delle ricadute
Il DSM
• Il Dipartimento di Salute Mentale si occupa della prevenzione, della cura e della riabilitazione della salute mentale e del recupero e del reinserimento sociale dei malati psichici.
• Comprende:
Centri di salute mentale
Centri diurni
Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC)
Day Hospital
Comunità protette
Gruppi appartamento
Unità operativa di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza
Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza
• Si occupa di interventi socio-sanitari per pazienti di età compresa tra 0 e 18 anni che presentino patologie di interesse neurologico o psichiatrico:
Interventi preventivi
Interventi diagnostici
Interventi terapeutico-riabilitativi redazione di un «piano della salute» personalizzato
Terapia riabilitativa Prescrizione protesi Certificazione invalidità per ottenimento indennità di accompagnamento e
frequenza Personalizzazione del progetto formativo dell’alunno con disabilità
Attraverso le Unità Multidisciplinari attua una Diagnosi Funzionale (utile per la richiesta di figure di sostegno), il Profilo Dinamico Funzionale dell’alunno e definisce un Piano Educativo personalizzato
Le Unità Multidisciplinari
• Sono servizi specifici per le persone disabili che vivono sul territorio.
• Svolgono funzioni di «sportello unico» presa in carico e gestione completa
UMEE (Età evolutiva) UMEA (Età adulta)
• Per famiglie di disabili <14 anni• Composta da neuropsichiatra inf., psicologo, pedagogista,
assistente sociale, tecnici della riabilitazione e consulenti specifici
• Funzioni: Consulenza e sostegno alla famiglia Interventi di cura e riabilitazione del disabile Accertamento della disabilità e compilazione della
Diagnosi Funzionale Elaborazione del Profilo Dinamico Funzionale (PFI) e del
Piano Educativo Individualizzato (PEI) Verifica del progetto educativo ai fini dell’inserimento
sociale e scolastico
• Per famiglie di disabili e disabili >14 anni• Composta da neurologo, fisiatra, psicologo, sociologo, assistente
sociale, tecnici della riabilitazione e consulenti specifici• Funzioni:
Trattamenti ambulatoriali, domiciliari e assistenza alle residenze Valutazione psicologica e sociale del paziente Collaborazione con UMEE per studi epidemiologici Elaborazione del Piano Educativo Individualizzato (PEI) Verifica dei trattamenti e degli interventi Counselling familiare Inserimento lavorativo del disabile Mantenimento del rapporto con le associazioni
L’ASSISTENZA AGLI ANZIANI
I servizi sociali per gli anziani sono interventi destinati a quelle persone in età da pensione che non sono in grado di soddisfare in modo autonomo le esigenze basilari della vita quotidiana e non hanno né soldi né famigliari in grado di aiutarle a provvedere alla situazione.
Quali sono i bisogni dell’anziano?
Abitazione Strutture Residenziali
Relazioni sociali Centri diurni, Servizi di trasporto, Centri sociali per anziani
Cibo Mense e pasti a domicilio
Cura della persona Assistenza Domiciliare, cure familiari
Svago Soggiorni estivi
Aiuto nel fronteggiare situazioni di disagio sostegno economico, affido familiare, servizi di emergenza
Assistenza Domiciliare
Per persone che vivono nella propria casa, pur non essendo completamente autosufficienti per quanto riguarda la cura personale, la gestione dei pasti o della casa, la mobilità e l’autonomia fuori casa
ADI (Assistenza Domiciliare Integrata)
Ospedalizzazione domiciliare
• Permette ai cittadini in stato di bisogno di essere assistiti a casa, evitando il ricovero.
• Vede la partecipazione di figure professionali diverse quali il medico di mg, l’infermiere, il fisioterapista e gli operatori socio-sanitari.
• È attivata grazie all’UCAM (Unità di Continuità Assistenziale Multidimensionale), che autorizza le ADI e definisce il profilo voucher del paziente.
• Garantisce al paziente tutte le prestazioni che normalmente vengono erogate in ospedale.
• Il medico di riferimento in questo caso non è quello di famiglia ma quello della divisione ospedaliera di riferimento.
• Vantaggi per il paziente: è a casa sua per il SSN: costi minori.
• Spesso per malattie croniche e/o terminali.
Centri diurni
Per chi
Perchè
Quali figure
Quali Obiettivi
Per l’anziano che presenta disabilità grave e/o disagio sociale non autosufficienza ma assistenza domiciliare notturna
Per aiutarlo a mantenere la propria autonomia
Infermieri, fisioterapisti, terapisti occupazionali, animatori/educatori, operatori socio-assistenziali
Assistenza di carattere sociale: attività motoria programmata, attività animazione e socializzazione, attività formative-educazionali
Assistenza di carattere sanitario: infermieristica, riabilitativa, medica, protocolli di contenzione fisica*
Assistenza di carattere preventivo: vaccinazione e prevenzione sindromi geriatriche
RSA Residenze Sanitarie Assistenziali
(ex Case di riposo)
Per chi
Perchè
Per l’anziano non autosufficiente, che vi può rimanere a tempo determinato o indeterminato
Perché necessita di: Una sistemazione residenziale Assistenza individualizzata Interventi medici, infermieristici,
riabilitativi.
Possono essere sia pubbliche che private convenzionate o private. Il costo è parzialmente a carico del SSN, parzialmente a carico del comune e parzialmente a carico del privato
Case di riposo
Residenze sociali assistite
Case Albergo
Case protette
Per ultrasessanticinquenni autonomi.Strutture di tipo alberghiero con servizio di riordino stanze, vitto e alloggio, assistenza sanitaria di base e organizzazione di attività sociali, culturali, creative.Comprendono anche le comunità alloggio (per pz non completamente autosufficienti) e le case famiglia (ambiente più familiare, per poche persone, generalmente per bambini e ragazzi)
Per persone almeno parzialmente autosufficienti. Stanze per uno-due persone, con servizi tipicamente comuni.
Persone anziane non autosufficienti che necessitano di assistenza generica ma non possono essere aiutate dai propri famigliari. Oltre a igiene, alimentazione e alle cure necessarie, ususfruiscono di sorveglianza e protezione continue
Persone anziane senza necessità specifiche.Sono costituite da appartamenti autonomi per singoli o coppie, con alcuni servizi in comune favorire un ambiente di comunità
IL LAVORO DI RETE
Cosa vuol dire «Lavorare in rete»?
significa che ogni servizio è parte o “nodo” di una rete discambi che ha come punto centrale il paziente
Il lavoro con gli utenti si deve basare su progetti personalizzati ai quali contribuiscono diverse professionalità ogni servizio sociale non si percepisce come struttura autosufficiente ma come parte o nodo di una rete di scambi in cui tutti i prodotti parziali confluiscono in un risultato globale per garantire una risposta globale ed efficiente
Grande opportunità per il diritto dei soggetti più deboli,che necessitano di maggior coordinazione dei servizi diassistenza
Concetto di vulnerabilità sociale che si collocafra tre situazioni di rischio:
• Carenza risorse di base
• Integrazione sociale debole
• Scarsa capacità di fronteggiare le situazioni
Il Lavoro di retesu livelli
case management
rete istituzionalizzata di servizi
Gestione integrata dell'utente gestita da un team di professionisti che si prendono in carico l'utente e cooperano x fornire agli utenti gli strumenti necessari al superamento del disagio.
Gruppo di lavoro composto da dirigenti dei servizi sociali e sanitari che si occupa di risolvere i problemi dei servizi sul territorio
Garanti della rete istituzionali
COMITATO DI COORDINAMENTO DEI SERVIZIformato dai leader dei servizi.Essi dovrebbero convogliare le risorse istituzionali per realizzare nuovi servizi diretti al benessere della comunità
AGENZIA DI SEGRETARIATO E D’INFORMAZIONEHa il compito di raccordare le varie istituzioni ed è finanziata da fondi pubblici. Fornisce informazioni sulle risorse disponibili
Legge n. 328/2000
Intitolata "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali" è la legge per l'assistenza, finalizzata a promuovere interventi sociali, assistenziali e sociosanitari che garantiscano un aiuto concreto alle persone e alle famiglie in difficoltà. Scopo principale della legge è, oltre, la semplice assistenza del singolo, anche il sostegno della persona all’interno del proprio nucleo familiare. OBIETTIVI: La qualità della vita, la prevenzione, la riduzione e l'eliminazione delle disabilità, il disagio personale e familiare e il diritto alle prestazioni.
In sintesi introduce una valorizzazione del lavoro di rete
Qual è il limite di tutto ciò?
Limitati fondi disponibili per un lavoro di rete completamente integrato
Buono Studio!