ORDINE: sussidio per manovre di I° soccorso “TUMORE ... · concentrano durante il periodo...

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Anno V Numero 1116 Martedì 16 Maggio 2017 S. Ubaldo AVVISO Ordine 1. ORDINE: sussidio per disoccupati 2. Concorso straordinario 3. ORDINE: corso sulle manovre di I° soccorso Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. “tumore prostata, non solo i pomodori (licopene) riducono il rischio”, vero o falso? 5. Farmaci: ibuprofene efficace nel 'ringiovanire' i polmoni 6. Dolore cervicale, in quali casi si tratta di ernia del disco? 7. Parkinson, e se la malattia partisse dall'intestino? Prevenzione e Salute 8. pidocchi, i parassiti che vivono bene anche sulle teste più pulite Meteo Napoli Martedì 16 Maggio Variabile Minima: 13° C Massima: 21 °C Umidità: Mattina = 64% Pomeriggio = 51% “TUMORE PROSTATA, NON SOLO I POMODORI (LICOPENE) RIDUCONO IL RISCHIO”, VERO O FALSO? Quando si parla di tumore alla prostata, molti pensano che mangiare pomodori, grazie alla presenza di licopene, è da molti associato alla prevenzione del tumore alla prostata. Alcuni però pensano anche che per ridurre il rischio di sviluppare tumore sia necessario seguire una dieta sana ed equilibrata, e non sia sufficiente solo aggiungere i pomodori alla propria alimentazione. Vero o falso? Se da una parte più studi sostengono il ruolo protettivo del consumo di una maggior quantità di prodotti ricchi di licopene, cioè l’antiossidante presente non solo nei pomodori, ma anche nei frutti rossi, anguria e pompelmo, perché contribuisce a ridurre il rischio di tumore alla prostata, tuttavia mangiare solo questi alimenti non è sufficiente al fine della prevenzione oncologica spiega l’esperto. Infatti, la prevenzione del tumore prostatico privilegia un’ alimentazione sana e bilanciata, come la Dieta mediterranea, che apporti i benefici delle vitamine del mondo vegetale e degli antiossidanti presenti in molti prodotti vegetali. Infatti è ormai ampiamente noto che uno stile di vita sano ovvero seguire abitudini di vita che includano fare attività fisica, ridurre o evitare il fumo di sigaretta e moderare il consumo di alcol, e una dieta bilanciata che preveda un ridotto consumo di alimenti raffinati e processati, ricchi di grassi saturi, zuccheri aggiunti, ma ricca di frutta e verdura, pesce e cereali integrali, sono consigli che aiutano a tenere sotto controllo i fattori di rischio oncologici sia per il tumore alla prostata sia, in generale, per le altre forme di tumore.” (Salute, Humanitas) SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected] ; [email protected] SOCIAL Seguici su Facebook Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi….…….. E' fernuta 'a zezzenella (E' finita la pacchia) VERO

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Anno V – Numero 1116 Martedì 16 Maggio 2017 – S. Ubaldo

AVVISO Ordine

1. ORDINE: sussidio per

disoccupati

2. Concorso straordinario

3. ORDINE: corso sulle

manovre di I° soccorso

Notizie in Rilievo

Scienza e Salute 4. “tumore prostata, non

solo i pomodori

(licopene) riducono il

rischio”, vero o falso?

5. Farmaci: ibuprofene

efficace nel 'ringiovanire' i

polmoni

6. Dolore cervicale, in quali

casi si tratta di ernia del

disco?

7. Parkinson, e se la

malattia partisse

dall'intestino?

Prevenzione e Salute 8. pidocchi, i parassiti che

vivono bene anche sulle

teste più pulite

Meteo Napoli

Martedì 16 Maggio

Variabile

Minima: 13° C Massima: 21 °C Umidità: Mattina = 64%

Pomeriggio = 51%

“TUMORE PROSTATA, NON SOLO I POMODORI (LICOPENE) RIDUCONO IL

RISCHIO”, VERO O FALSO?

Quando si parla di tumore alla prostata, molti pensano che mangiare pomodori, grazie alla presenza di licopene, è da molti associato alla prevenzione del tumore alla prostata.

Alcuni però pensano anche che per ridurre il rischio di sviluppare tumore sia necessario seguire una dieta sana ed equilibrata, e non sia sufficiente solo aggiungere i pomodori alla propria alimentazione. Vero o falso?

“Se da una parte più studi sostengono il ruolo protettivo del consumo di una maggior quantità

di prodotti ricchi di licopene, cioè l’antiossidante presente non solo nei pomodori, ma anche nei frutti rossi, anguria e pompelmo, perché contribuisce a ridurre il rischio di tumore alla prostata, tuttavia mangiare solo questi alimenti non è sufficiente al fine della prevenzione oncologica – spiega l’esperto. – Infatti, la prevenzione del tumore prostatico privilegia un’alimentazione sana e bilanciata, come la Dieta mediterranea, che apporti i benefici delle vitamine del mondo vegetale e degli antiossidanti presenti in molti prodotti vegetali. Infatti è ormai ampiamente noto che uno stile di vita sano ovvero seguire abitudini di vita che includano fare attività fisica, ridurre o evitare il fumo di sigaretta e moderare il consumo di alcol, e una dieta bilanciata che preveda un ridotto consumo di alimenti raffinati e processati, ricchi di grassi saturi, zuccheri aggiunti, ma ricca di frutta e verdura, pesce e cereali integrali, sono consigli che aiutano a tenere sotto controllo i fattori di rischio oncologici sia per il tumore alla prostata sia, in generale, per le altre forme di tumore.” (Salute, Humanitas)

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iBook Farmaday

Proverbio di oggi….…….. E' fernuta 'a zezzenella

(E' finita la pacchia)

Chi troppo s’inchina, mostra il sedere

VERO

PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1116

PREVENZIONE E SALUTE

PIDOCCHI, I PARASSITI CHE VIVONO BENE ANCHE SULLE TESTE PIÙ PULITE

I pidocchi sono dei parassiti, non possono cioè sopravvivere se non nell’organismo umano: hanno un corpo piatto, zampe dotate di piccoli uncini che gli permettono di aderire a capelli e peli in genere e sono dotati di un apparato buccale capace di forare la cute e succhiare il sangue per sopravvivere. Generalmente si distingue fra pediculus humanus capitis, responsabile della pediculosi del capo, il phthirus pubis responsabile della pediculosi inguinale e il pediculus humanus corporis responsabile della pediculosi del tronco.

PEDICULOSI DEL CAPO La pediculosi del capo è un’infestazione diffusa in tutto il mondo: di solito i focolai epidemici si concentrano durante il periodo scolastico e in estate durante i soggiorni in colonia. I pidocchi del capo, di colore grigiastro, hanno la capacità di mimetizzarsi con il colore dei capelli dell’ospite. Grazie alle zampette uncinate sono capaci di ancorarsi ai capelli e passare da una testa a un’altra per contatto diretto; i pidocchi non sanno né volare né saltare.

AMBIENTI COMUNITARI I PIU’ A RISCHIO Le infestazioni sono frequenti negli ambienti comunitari come le scuole e in particolar modo in quelle dell’infanzia, dove i bambini giocando, più facilmente vengono in contatto diretto. I pidocchi, inoltre, possono aderire ai capelli attraverso lo scambio di effetti personali come cappelli, pettini, sciarpe o cuscini per questo nei luoghi collettivi sarebbe buona norma non sovrapporre mai cuscini sui quali i bambini dormono e neppure sciarpe, cappelli e cappotti: ogni bambino dovrebbe avere un armadietto per i suoi effetti personali.

L’ASPETTO E IL CICLO VITALE DI UN PIDOCCHIO Il ciclo vitale di un pidocchio è di 6-7 settimane: le femmine sono in grado di depositare da 100 a 300 uova (le lendini) durante la loro vita, al ritmo cioè di 8-10 al giorno. Le lendini hanno l’aspetto di puntini bianchi o marrone chiaro, hanno una forma allungata, sono translucidi e della grandezza di una capocchia di spillo. Potrebbero essere confusi con la forfora, ma si differenziano per la forte adesione al capello e la rimozione solo passando un pettine a denti molto stretti. Quando le uova si schiudono le larve iniziano subito a succhiare il sangue e devono farlo per tutta la loro vita per 5-6 volte al giorno. Sono proprio queste punture ripetute a irritare il cuoio capelluto e a produrre il caratteristico prurito all’altezza della nuca o dietro le orecchie.

È POSSIBILE PREVENIRE LE INFESTAZIONI DI PIDOCCHI? «In commercio esistono prodotti che vengono definiti preventivi nei confronti della pediculosi. In realtà, non esistono prodotti repellenti in grado di impedire al pidocchio di infestare una persona. È quindi inutile usare questi prodotti prima dell’infestazione – spiega il dottor Luigi Naldi specializzato in dermatologia e allergologia, neo-direttore dell’unità operativa complessa di Dermatologia dell’Ospedale san Bortolo di Vicenza e direttore del Centro Studi GISED che chiarisce ancora- Altro pregiudizio è credere che i pidocchi infestino solo le persone sporche. Qualsiasi individuo può essere infestato, indipendentemente dalla sua igiene. Quando c’è un caso in famiglia tutti si dovrebbero controllare a vicenda. È bene notare che tagliare i capelli, lavarli e spazzolarli frequentemente non sono metodi di prevenzione, né combattono l’infestazione. È stato infine accertato, come gli animali non svolgano alcun ruolo nella trasmissione della pediculosi».

PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1116

Quando si scopre di avere i pidocchi è importante avvisare la scuola eventualmente frequentata dal bambino e procedere alla risoluzione

del problema prima di riammetterlo. In commercio sono disponibili numerosi prodotti sotto forma di polvere, creme, shampoo anche se bisognerebbe farsi consigliare dal proprio medico sul prodotto più opportuno da utilizzare.

: Dagli studi disponibili il prodotto più efficace risulta essere la permetrina, una molecola appartenente alla famiglia dei piretroidi

capace di uccidere sia i pidocchi che le uova. All’estero sono stati riportati casi di resistenza, in Italia non si dispone di dati esaurienti sull’argomento per questo di solito, si consiglia, a scopo precauzionale di aumentare leggermente i tempi di contatto fra il prodotto a base di permetrina e il capo, rispetto a quello indicato sulla confezione.

È bene sapere, inoltre, che una volta fatto lo shampoo con l’antiparassitario prescelto, bisognerebbe risciacquare con aceto, nella quantità di 100 g per

ogni litro di acqua calda, poiché questo accorgimento favorisce il distacco delle lendini, che in ogni caso andrebbe completato con l’ausilio di un pettine a denti molto fitti.

: A tal proposito il dottor Naldi precisa ancora: «L’uso sistematico di un pettine de

ovulante, cioè un pettine con i denti distanziati meno di 0,3mm fra di loro, in grado di trattenere anche le lendini, è un valido aiuto non solo nella rimozione, ma anche nella prevenzione della pediculosi, in quanto facilita l’identificazione dei parassiti, rimanendo questi impigliati fra i denti ».

DOPO LA CURA LAVATE TUTTO Finito il trattamento disinfestante, infine, è buona norma igienizzare i pettini utilizzati per la disinfestazione in acqua calda e shampoo antiparassitario e lavare vestiti, lenzuola, coperte, sciarpe, berretti e anche i giocattoli di pezza e peluche a 60° per almeno 20 minuti. Il trattamento antiparassitario, di solito, va ripetuto dopo 8 giorni.

(Salute, Il Secolo XIX) PREVENZIONE E SALUTE

FARMACI: IBUPROFENE EFFICACE NEL 'RINGIOVANIRE' I POLMONI

L'ibuprofene può far ringiovanire i polmoni e potrebbe addirittura aiutare a combattere la tubercolosi.

Gli scienziati hanno dimostrato che con l'avanzare dell'età i polmoni risentono di una maggiore infiammazione che l'Ibuprofene sembrerebbe in grado di ridurre. Non solo. Attraverso una serie di esperimenti condotti su topolini vecchi, i ricercatori hanno osservato che le cellule immunitarie sono riuscite a combattere più efficacemente i batteri della tubercolosi dopo che l'infiammazione polmonare e' stata trattata con l'ibuprofene. Non è però stato così per i topolini giovani. Tuttavia, anche se questo potrebbe un giorno sostenere l'uso dell'ibuprofene come terapia aggiuntiva per le persone anziane affette da tubercolosi, i ricercatori hanno detto che al momento non raccomandano l'uso del farmaco per ridurre l'infiammazione. "E' possibile ridurre l'infiammazione legata all'eta' mangiando bene e facendo attivita' fisica", hanno detto i ricercatori. (Agi)

COSA FARE IN CASO DI INFESTAZIONE

COME SI CHIAMA IL FARMACO NECESSARIO

USARE L’ACETO

IL PETTINE A DENTI STRETTI CI DÀ UN GROSSO AIUTO

PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1116

SCIENZA E SALUTE

DOLORE CERVICALE, IN QUALI CASI SI TRATTA DI ERNIA DEL DISCO?

Circa il 18% della popolazione soffre di dolori cervicali saltuari, episodici o addirittura costanti. A volte però il dolore può diventare persistente, manifestarsi come acuto, molto simile ad una stilettata o flash doloroso che si protrae da una scapola all’altra. In alcuni casi, quando il dolore cervicale è cronico e non passa né con i classici accorgimenti né con i farmaci antidolorifici, si può invece ipotizzare la presenza di un’ernia del disco cervicale. «L’ernia del disco cervicale è una problematica abbastanza diffusa ed è dovuta alla degenerazione ed alla protrusione dei dischi vertebrali che si trovano nella zona del collo. I dischi intervertebrali fungono come dei “cuscinetti” tra le vertebre al fine di ridurre gli attriti, garantire tutti i movimenti del collo ed attutire i traumi. Può accadere che, per effetto naturale o genetico, per posture sbagliate, per traumi acuti o cronici continuati nel tempo (come le sollecitazioni che subiscono gli autisti o i barcaioli) i dischi cervicali subiscano una degenerazione che causa la fuoriuscita di parte di essi (il nucleo polposo) dalla propria sede e vada a comprimere le strutture midollari e nervose presenti all’interno della colonna».

DIMMI I TUOI SINTOMI! : I sintomi tipici dell’ernia del disco cervicale sono molto simili a quelli della

classica “cervicale”, nonché delle contratture del collo e per questo molto spesso vengono sottovalutati dal paziente. Un errore da evitare, perché si tratta di una patologia che può peggiorare nel tempo.

Può capitare che, insieme al dolore sordo, il paziente avverta un formicolio che scende lungo il braccio, coinvolga le dita della mano e addirittura possa interessare anche parte del viso o della nuca. Altri sintomi sono la sensazione di nausea, la cefalea, le vertigini e la sensazione di debolezza alle dita della mano ed anche alle gambe.

ERNIA CERVICALE, COME CURARLA?

L’ernia cervicale può essere trattata con massaggi decontratturanti, applicazioni di tipo elettrico o magnetico al collo o tecniche mininvasive quali l’ozonoterapia e l’intervento chirurgico. «L’ozonoterapia rappresenta un valido trattamento al problema dell’ernia discale cervicale. Il trattamento consiste nell’iniezione di una miscela d’ossigeno a livello cervicale. Ne consegue che la tensione discale ed il dolore sono alleviati grazie al potere antinfiammatorio dell’ozono. La terapia può essere però eseguita solo in casi selezionati, ossia quando il disco è ancora contenuto e l’unico sintomo è il dolore», spiega il dottor Todaro. Quando è indicato l’intervento chirurgico, la tecnica di elezione è l’approccio mininvasivo, che consiste nell’asportazione dell’ernia insieme al disco e la sostituzione del disco vero e proprio con uno artificiale. Avvalendosi di un microscopio operatorio, il chirurgo rispetta le strutture nervose (meno “invasivo”) e quelle ossee e legamentose (meno “demolitivo”). Poiché la colonna vertebrale è un insieme di vertebre che permettono il movimento e sopportano il carico, più la struttura è rispettata, più viene conservata la sua funzione. «Nel caso delle ernie discali cervicali, l’approccio chirurgico si chiama “discectomia anteriore”. Questa scelta dipende dalla tipologia dell’ernia (dura o molle), dalla qualità dei dischi, dalle abitudini di vita e di sport e dall’età. Quando si asporta un’ernia discale, si asporta il prodotto del mal uso della colonna. Dopo l’intervento, si deve modificare l’uso della colonna correggendo la postura. E’ quasi un dovere dedicarsi alla ginnastica ed al movimento fisico, ma soprattutto coltivare una disciplina sportiva». (Salute, Humanitas)

PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1116

PREVENZIONE E SALUTE

PARKINSON, E SE LA MALATTIA PARTISSE DALL'INTESTINO?

La malattia di Parkinson potrebbe avere origine nell'intestino.

Lo suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista Neurology® da un

gruppo di ricerca internazionale diretto da Bojing Liu, del Karolinska

Institutet di Stoccolma (Svezia), secondo cui

la patologia potrebbe svilupparsi nell’apparato

gastrointestinale e poi raggiungere il cervello attraverso

il nervo vago, che collega il tronco encefalico all'addome e

controlla i processi involontari dell’organismo, come la

frequenza cardiaca e la digestione.

Nel corso della ricerca, gli autori hanno analizzato i registri nazionali

svedesi relativi agli ultimi 40 anni, per confrontare lo stato di salute di

9.430 persone che avevano subito una vagotomia con quelle di altri

377.200 cittadini.

La vagotomia è un intervento chirurgico, che viene spesso eseguito nei soggetti che soffrono di ulcera,

diretto a recidere il tronco principale o le diramazioni del nervo vago.

Al termine dell’analisi, gli scienziati hanno osservato che in 4 decenni, la malattia di Parkinson era stata

sviluppata da 4.829 membri del gruppo di controllo e da 101 soggetti che avevano subito la vagotomia.

In termini percentuali la differenza non era rilevante: la patologia aveva colpito circa l’1,07% delle

persone che erano state operate e l’1,28% di quelle che non avevano subito l’intervento.

Ma quando i ricercatori hanno ristretto il campo, analizzando i risultati dei due diversi tipi di vagotomia,

hanno scoperto che le persone che avevano subito la vagotomia tronculare – che prevede la recisione

del tronco principale del nervo – correvano un rischio di sviluppare il Parkinson inferiore del 40% rispetto

a chi non aveva subito l’operazione chirurgica.

Ciò suggerisce che la malattia potrebbe effettivamente avere origine nell’intestino e poi raggiungere

l’encefalo attraverso il nervo vago.

Tuttavia, gli autori precisano che occorrono ulteriori ricerche per confermare la validità di questa ipotesi.

“Questi risultati forniscono una dimostrazione preliminare del fatto che la malattia di Parkinson

potrebbe nascere nell'intestino – spiega il dottor Liu -.

Questa ipotesi è supportata dal fatto che le persone affette dalla malattia di Parkinson spesso soffrono

di problemi gastrointestinali come la stipsi, che possono iniziare decenni prima di sviluppare la

patologia. Inoltre, altri studi hanno dimostrato che nell’intestino delle persone che più avanti nella vita

svilupperanno la malattia di Parkinson, è presente una proteina che svolge un ruolo fondamentale

nell’insorgenza della patologia”.

(salute, Sole 24Ore)

PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1116

ORDINE: i Prossimi EVENTI del Mese di MAGGIO

DATA TITOLO CF MARTEDÌ

16 Maggio

Ore 21,00

Corso TEORICO PRATICO sulle MANOVRE di I° SOCCORSO in caso di : TRAUMA Spinale, Cranico, Toracico, Addominale da Incidenti Stradali;

INCIDENTI sul Lavoro, INCIDENTI Domestici, INCIDENTI dello Sport Prof. M. Santomauro; Università di Napoli Federico II

14

Martedì 23 Maggio Ore 21,00 – III PARTE Prof. M. Santomauro, Università di Napoli Federico II

basta recarsi direttamente presso la sede dell’Ordine e accreditarsi.

ORDINE: Istituito un SUSSIDIO per i Colleghi Iscritti all’ALBO in STATO di DISOCCUPAZIONE

Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha approvato anche per il 2016 uno specifico “Fondo di solidarietà”.

Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2017 l’erogazione di un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche. Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti: i requisiti per la partecipazione; modalità di partecipazione.

L’istanza potrà essere presentata dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, (v. - sito istituzionale)

Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli

La Bacheca

COME PARTECIPARE

PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1116

ORDINE: “SINTOMI in FARMACIA – Ruolo del FARMACISTA Influenza, Raffreddore, Influenza e Raffreddore, Mal di Gola, Rinite,

Tosse, Sinusite, Patologie dell’Orecchio”

Di seguito schema generale del corso.

SCHEMA DEL CORSO FAD IN FARMADAY: 30 CF Modulo TITOLO Data N. Modulo TITOLO Data N.

1/A Influenza 1 26-Apr 1 5/A Rinite 1 8-Giu 29

1/B Influenza 2 27-Apr 2 5/B Rinite 2 9-Giu 30

1/C Influenza 3 28-Apr 3 5/C Rinite 3 12-Giu 31

1/D Influenza 4 2-Mag 4 5/D Rinite 4 13-Giu 32

1/E Influenza 5 3-Mag 5 5/E Rinite 5 14-Giu 33

1/F Influenza 6 4-Mag 6 5/F Rinite 6 15-Giu 34

1/G Influenza 7 5-Mag 7 5/G Rinite 7 16-Giu 35

1/H Influenza 8 8-Mag 8 5/H Rinite 8 19-Giu 36

1/I Influenza 9 9-Mag 9 5/I Rinite 9 20-Giu 37

QUESTIONARIO n.1 QUESTIONARIO n. 5 2/A Raffreddore 1 10-Mag 10 6/A Tosse 1 21-Giu 38

2/B Raffreddore 2 11-Mag 11 6/B Tosse 2 22-Giu 39

2/C Raffreddore 3 12-Mag 12 6/C Tosse 3 23-Giu 40

2/D Raffreddore 4 15-Mag 13 6/D Tosse 4 26-Giu 41

2/E Raffreddore 5 16-Mag 14 6/E Tosse 5 27-Giu 42

2/F Raffreddore 6 17-Mag 15 6/F Tosse 6 28-Giu 43

QUESTIONARIO n.2 6/G Tosse 7 29-Giu 44

3/A Influenza e Raffreddore 1 18-Mag 16 6/H Tosse 8 30-Giu 45

3/B Influenza e Raffreddore 2 19-Mag 17 6/I Tosse 9 3-Lug 46

3/C Influenza e Raffreddore 3 22-Mag 18 QUESTIONARIO n. 6

3/D Influenza e Raffreddore 4 23-Mag 19 7/A Sinusite 1 4-Lug 47

3/E Influenza e Raffreddore 5 24-Mag 20 7/B Sinusite 2 5-Lug 48

3/F Influenza e Raffreddore 6 25-Mag 21 7/C Sinusite 3 6-Lug 49

3/G Influenza e Raffreddore 7 26-Mag 22 QUESTIONARIO n. 7

QUESTIONARIO n.3 8/A Patologie dell’Orecchio 1 7-Lug 50

4/A Mal di Gola 1 29-Mag 23 8/B Patologie dell’Orecchio 2 10-Lug 51

4/B Mal di Gola 2 30-Mag 24 8/C Patologie dell’Orecchio 3 11-Lug 52

4/C Mal di Gola 3 31-Mag 25 QUESTIONARIO n.8

4/D Mal di Gola 4 5-Giu 26

4/E Mal di Gola 5 6-Giu 27

4/F Mal di Gola 6 7-Giu 28

QUESTIONARIO n. 4

PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1116

Modulo 2/E:

SINTOMI IN FARMACIA:

Ruolo del Farmacista

RAFFREDDORE (V)

Raffreddore: Trattamento

Non esiste alcun trattamento specifico. Gli antipiretici e gli analgesici possono ridurre la febbre e la faringodinia. L’ostruzione nasale può migliorare con i decongestionanti nasali. La rinorrea può migliorare con antistaminici di prima generazione (es. clorfeniramina) che frequentemente inducono sedazione, ma gli antistaminici di seconda generazione (non sedativi) non sono efficaci nel trattamento del raffreddore. Zinco, Echinacea e Vitamina C sono stati valutati nel trattamento del raffreddore, ma per nessuno di essi vi sono prove chiare di efficacia. Non sono disponibili vaccini. I vaccini batterici polivalenti, gli agrumi, le vitamine, i raggi ultravioletti, gli aerosol di glicole e altri rimedi popolari non prevengono il raffreddore. Gli antibiotici non devono essere somministrati a meno che non vi sia evidenza di infezione batterica secondaria. In pazienti con malattie polmonari croniche, gli antibiotici possono essere somministrati con meno restrizioni.

COSA NON FARE

1. Uso scorretto delle gocce di fisiologica nel naso. Gli errori principali:

non instillare un numero sufficiente di gocce

non aspettare abbastanza per liberare le secrezioni

non ripetere la procedura fino a quando il respiro è libero.

2. Abuso di gocce decongestionanti o spray per il naso chiuso.

Se la congestione nasale interferisce con la respirazione, insistete con i lavaggi nasali; invece utilizzate con molta cautela le gocce vasocostrittrici e solo su prescrizione medica: questi prodotti liberano solo inizialmente il naso e hanno poi un effetto irritante e congestionante; se usati tante volte determinano secchezza e atrofia (perdita della produzione di muco) delle mucose.

3. Evitate di usare farmaci per bocca di tipo antistaminico,

perché non sono in grado di rimuovere le secrezioni secche del naso e non hanno alcun effetto sui virus. Se il naso è realmente colante e si tratta di una forma allergica accertata, prendete in considerazione un antistaminico locale o per bocca.

Il link che vi “porterà” direttamente sulla piattaforma FAD del Provider.

https://fad.ocmcomunicazioni.com

PAGINA 9 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL

FARMACISTA Anno IV – Numero 1116

REGIONE CAMPANIA: CONCORSO STRAORDINARIO IN CORSO LA VALUTAZIONE DEI TITOLI

BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016

Di seguito la composizione della commissione: Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:

http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1547-concorso-straordinario-campania

REGIONE CAMPANIA: CONCORSO ORDINARIO 2009

Concorso Ordinario D.D. n. 13/2009 - Sentenza TAR Campania n. 2278/2017.

Lettera inviata al Presidente della Regione Campania - Delegato FOFI In relazione alla recente Sentenza TAR Campania, Sez. V n. 2278/2017, raccolgo le preoccupazioni dei miei colleghi Presidenti degli Ordini dei Farmacisti Campani, condivise dalla base della categoria, circa lo scenario fortemente critico che la richiamata Sentenza introduce relativamente agli esiti del concorso ordinario per l’assegnazione di sedi farmaceutiche di cui al D.D. n.13/2009. Detto concorso, infatti, giunto finalmente alle sue battute finali, rischia di vedere azzerate, all’un tempo, la graduatoria definitiva e le relative assegnazioni di sede, con la prospettiva di assistere all’ avvitamento delle conseguenti procedure in un ingorgo Amministrativo–Giudiziario dagli imprevedibili sviluppi. Pertanto, allarmati dagli inevitabili contraccolpi che una situazione di stallo finirebbe col realizzare sia sul fronte occupazionale di settore che su quello dell’assistenza farmaceutica Regionale (che da tempo attende la programmata implementazione), si chiede di conoscere quali provvedimenti l’Amministrazione Regionale ritenga di mettere in campo per fronteggiare la sopraggiunta emergenza, contemporaneamente confermando la piena disponibilità al confronto istituzionale per contribuire ad individuare le misure più idonee a superare la grave situazione determinatasi.

ORDINE: L’ORGOGLIO DELL’APPARTENENZA

Dal mese di Luglio sarà disponibile presso i nostri uffici In una fase caratterizzata da una profonda crisi di valori e di

appartenenza ad una comunità professionale, l’Ordine Professionale ha ritenuto, al fine di rinvigorire il sentimento di legame alla nostra antica professione, di realizzare una spilla da poter apporre sul bavero della giacca (Uomo e Donna) che richiama il Nostro logo brevettato (Mortaio farmaceutico, pestello, serpente e tricolore, realizzato in occasione del Centenario della Nascita dell’Ordine Professionale di Napoli). Realizzate due tipologie di spillo da giacca:

1. Spillo in oro 750° realizzato a mano (tranciatura, coniatura, rifinitura, saldatura, lucidatura) 2. Spillo in argento 925° realizzato a mano (tranciatura, coniatura, rifinitura, saldatura, lucidatura e

bagno galvanico argento)