OLIMPIADI DI ITALIANO 2015 · 2/13 Liechtenstein consentirà di sviluppare ulteriormente la...
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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici
OLIMPIADI DI ITALIANO 2015
CATEGORIA SENIOR
Finale - Firenze, 10 aprile 2015
Concorrente 1 2 3 4 Totale
DOVE SCRIVERE?
Per scrivere i testi, usa gli spazi predisposti. Se lo spazio predisposto non è sufficiente, puoi continuare a pagina
12, segnalando però in modo chiaro quale testo intendi completare.
Per la brutta copia hai a disposizione le pagine 13 e 14.
Tutti i fogli devono rimanere pinzati insieme (compreso l’ultimo, dedicato alla brutta copia).
COME CONTARE LE PAROLE?
Quando scrivi un testo, per rispettare la lunghezza prevista ti consigliamo di stabilire qual è approssimativamente il
numero di parole che fai stare in una riga, e poi di contare soltanto le righe. Piccoli scarti sono tollerati. Accanto a
ciascun testo scrivi sempre il numero approssimativo delle parole usate.
COMPRENSIONE DEL TESTO
1. Ti vengono proposti un testo e un elenco di affermazioni. Per ciascuna affermazione devi indicare se:
è data nel testo o è derivabile da informazioni in esso contenute (DER)
non è data nel testo e non è derivabile da informazioni in esso contenute (NO)
Indica la tua scelta tracciando un segno sull’opzione corrispondente.
Punteggio massimo 5 (0,625 per ogni risposta esatta)
Fisco, firmato accordo Italia-Liechtenstein. Cade il segreto bancario
Il Ministro dell’economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, e il Primo Ministro e Ministro delle finanze del
Liechtenstein, Adrian Hasler, hanno firmato oggi l’Accordo in materia di scambio di informazioni ai fini fiscali.
Analogamente a quanto avvenuto con la Svizzera, l’Accordo pone fine al segreto bancario nel Principato. I due
ministri hanno firmato anche un Protocollo aggiuntivo in materia di ‘richieste di gruppo’. L’accordo tra Italia e
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Liechtenstein consentirà di sviluppare ulteriormente la cooperazione amministrativa tra i due Paesi e quindi
rafforzare il contrasto all’evasione fiscale.
L’Accordo è basato sul modello OCSE di Tax Information Exchange Agreement (TIEA) e consente lo scambio di
informazioni su richiesta relativamente a tutte le imposte. Lo Stato a cui sono richieste le informazioni non può
rifiutarsi di fornire allo Stato richiedente la collaborazione amministrativa per mancanza di interesse ai propri fini
fiscali, né opporre il segreto bancario.
Il Protocollo aggiuntivo, che disciplina le richieste di gruppo, consentirà di presentare richieste in relazione a
categorie di comportamenti che fanno presumere l’intenzione dei contribuenti di nascondere al fisco italiano
patrimoni/attività detenute irregolarmente nel Liechtenstein.
L’Accordo sullo scambio di informazioni e il Protocollo aggiuntivo si applicheranno solo dopo la ratifica da parte
dei Parlamenti dei rispettivi Paesi, a decorrere però dalla firma. Di conseguenza lo scambio di informazioni potrà
riguardare elementi in essere alla data di oggi.
Con la firma, il Principato viene considerato ai fini della Voluntary Disclosure un Paese ‘non black list’, circostanza
che consentirà ai cittadini italiani che detengono in maniera illegale patrimoni/attività nel Liechtenstein di
accedere alla procedura di regolarizzazione alle condizioni più favorevoli previste dalla legge (pagamento per
intero delle imposte e sanzioni ridotte).
Insieme all’Accordo e al Protocollo aggiuntivo i ministri hanno firmato anche una Dichiarazione congiunta di
carattere politico con la quale i due Paesi confermano il reciproco impegno ad applicare lo scambio automatico
di informazioni sulla base dello standard globale Ocse dal 2017 e si impegnano ad avviare i negoziati per una
convenzione contro le doppie imposizioni, una volta entrati in vigore l’Accordo e il Protocollo.
[adattato da Ministero degli Affari Esteri, Comunicato Stampa N° 44 del 26 feb 2015]
a. Il Liechtenstein non è uno stato repubblicano. DER NO
b. La Svizzera ha la stessa forma di governo del Liechtenstein. DER NO
c. L’Accordo firmato da Italia e Liechtenstein prevede che tra i due stati vengano
scambiate informazioni sui conti in banca, purché queste siano significative
per il fisco di entrambi gli stati. DER NO
d. Il Tax Information Exchange Agreement consente ai contribuenti
di avere informazioni sul sistema fiscale di uno stato estero e
di scegliere, di conseguenza, lo stato in cui pagare le tasse. DER NO
e. Il Protocollo aggiuntivo renderà più difficile, per i cittadini italiani,
nascondere al fisco italiano le somme che detengono in Liechtenstein. DER NO
f. L’Accordo sullo scambio di informazioni e il Protocollo aggiuntivo sono stati
precedentemente convalidati dai due parlamenti, e per questa ragione
hanno potuto essere firmati dai due ministri. DER NO
g. Come effetto di questi accordi, ai cittadini italiani con patrimoni o attività
illegali in Liechtenstein viene consentito di regolarizzare la propria posizione
con una riduzione delle imposte da pagare. DER NO
h. La Dichiarazione congiunta impegna Italia e Liechtenstein a lavorare per definire
una convenzione che obblighi i loro cittadini a detenere somme in uno solo
dei due stati. DER NO
RIASSUNTO E COMMENTO
2. Prepara una versione sintetica dell’articolo “Offendere non è libertà”, di Claudio Magris (riportato qui sotto);
poi aggiungi a parte un commento in cui esprimi il tuo punto di vista sull’argomento.
In dettaglio, dopo un’attenta lettura, devi:
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a. Raggruppare i capoversi del testo originale di Magris in 4-6 paragrafi che isolino le unità logiche del discorso
e dare un titolo sintetico a ciascun paragrafo (questi paragrafi ti aiuteranno a riassumere il testo). Per
ottenere i paragrafi, evidenzia graficamente i blocchi che intendi creare e a ciascuno assegna un numero. Più
sotto, accanto a ciascun numero scrivi il corrispondente titolo. Se nella tua suddivisione in paragrafi ti serve
spezzare un capoverso, puoi farlo. (Ricorda che un capoverso è una porzione di testo compresa tra due a
capo successivi.)
b. Costruire un riassunto del testo (che però non sia un semplice "taglia e incolla"), in 250-300 parole, in cui sia
fedelmente individuata e riprodotta la tesi dell’autore. Mantieni il punto di vista del testo originario (come se
l’autore fossi tu; evita quindi espressioni come “l’autore sostiene che”).
c. Aggiungere un commento (separato dal riassunto) di circa 150 parole per esprimere il tuo personale punto di
vista (di approvazione o di dissenso).
Punteggio massimo 20
Offendere non è libertà
Tra le vittime dell’efferata strage dei redattori di «Charlie Hebdo» c’è anche – certo infinitamente meno
importante e meno sconvolgente – la logica. È un delitto atroce, compiuto da sicari sfortunatamente morti –
sfortunatamente non perché si senta la loro mancanza, ma perché da vivi avrebbero potuto fornire utili
informazioni sui loro mandanti e le loro organizzazioni —, che va punito con estrema durezza, risalendo se
possibile a chi l’ha voluto e preparato. E che le vittime dell’immondo attentato, redattori della rivista e poliziotti,
e i loro famigliari ed amici abbiano diritto a tutta la nostra solidarietà e partecipazione è più che ovvio.
Ma non più – né meno – di altre vittime delle stesse o di altre mani fanatiche, a cominciare dai tanti africani che
in quegli stessi giorni venivano massacrati in nome di analoghi fanatismi e quasi appena nominati nelle cronache.
Come mai – si è chiesto sul suo blog Dino Cofrancesco, una delle teste più pensanti e più autenticamente e
lucidamente liberali del nostro Paese – l’assassinio di tre bambini ebrei e di un rabbino professore a Tolosa nel
2012 ha destato un’emozione e uno sdegno tanto minori? Forse per il loro numero più ristretto? Ma gli africani
trucidati dai fondamentalisti in quegli stessi giorni erano assai più numerosi. O perché non erano famosi, non
erano artisti, come i vignettisti? Dunque uccidere un celebre artista indigna e sconvolge più che uccidere un
bambino, secondo un’orrida, disumana aristocrazia della fama e dell’alloro delle Muse?
Qualche giornale non si è dimenticato della logica, osservando come sia insensato considerare l’eccidio parigino
un attentato alla libertà di stampa, quasi fosse una censura governativa: sarebbe come dire, è stato giustamente
scritto, che mettere una bomba al mercato ortofrutticolo è un attentato alla libertà di comperare frutta e
verdura. È invece un attentato a una libertà e a un diritto più grandi, alla libertà e al diritto di vivere, alla vita
delle persone.
La totale solidarietà con gli autori delle vignette in quanto vittime di una sanguinosa e inumana violenza non
significa necessariamente osannare quelle vignette. Cofrancesco, laico sino al midollo e radicalmente scevro di
quella pappa del cuore che inquina ragione e sentimento, ha scritto che se qualcuno assassinasse un negazionista
egli chiederebbe la giusta dura pena per l’assassino senza per questo identificarsi in quel caso con l’assassinato,
senza mettersi al collo un cartello con la scritta «Sono David Irving», l’inglese che nega la Shoah.
La premessa di ogni virtù, diceva Kant, è il rispetto, quel profondo rispetto per ogni uomo che nessuna vera satira
cancella, se è vera satira ossia indignata e scatenata protesta che vendica gli oltraggi inflitti all’umanità. I grandi
poeti satirici – Giovenale, Quevedo, Swift o Kraus – non sono sguaiati privi di rispetto, bensì profeti e vendicatori
animati da sacro furore.
Alcune vignette di «Charlie Hebdo», spiritose o scurrili, hanno indubbiamente offeso legittime fedi e sentimenti.
Non per questo i loro autori meritavano la morte, perché un’ingiuria viene punita con un’ammenda e non con la
ghigliottina. È un’ingiustizia perseguire Dieudonné, il sedicente artista specializzato in oscenità antisemite?
Roberto Casati ha scritto, sul «Sole 24 Ore», che se si persegue la blasfemia bisogna perseguire pure
l’ostentazione di simboli religiosi, che a suo avviso offende i bestemmiatori come questi offendono i credenti.
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Anzitutto la libertà d’espressione, il rispetto e la satira non riguardano soltanto le religioni e le loro negazioni, ma
questioni e valori non meno importanti, dall’apologia di reato all’istigazione a delinquere, ad esempio in nome di
un’ideologia. Ma libertà d’espressione dovrebbe voler dire libertà di esprimere i propri valori senza offendere
quelli altrui e senza sentirsi offesi dai valori professati dagli altri. Perché chi si fa il segno della croce passando
davanti a una chiesa dovrebbe offendere chi non se lo fa o viceversa?
Ognuno dev’essere libero di credere e di non credere senza offendere né sentirsi offeso da chi la pensa
all’opposto. Non c’è ragione di sentirsi offeso da chi va in chiesa né da chi non ci va. La piaga del nostro tempo,
ha scritto Amos Oz sul «Corriere della Sera», non è l’islam bensì il fanatismo, che accomuna gli assassini di Parigi
ai cristiani, musulmani ed ebrei violenti.
Certamente ci possono essere ostentazioni offensive, come chi gironzolasse intorno a una moschea inalberando
enormi crocifissi o gigantesche stelle di Davide. Ma di per sé la blasfemia non è la stessa cosa che portare al collo
una catenina con la croce, così come portare lo zucchetto o i cernecchi non è la stessa cosa che innalzare un
cartello che inneggia alla Shoah, perché portare lo zucchetto o una catenina al collo indica semplicemente una
legittima appartenenza, mentre la bestemmia o l’irrisione della Shoah vuol ferire l’appartenenza dell’altro.
In nome della stessa logica, scrive ancora Cofrancesco, ognuno, a casa sua, solo o in compagnia di maggiorenni
adulti e vaccinati e a patto di non violare specificamente la legge (ad esempio con violenze), è e deve essere
libero di fare ciò che vuole, di bestemmiare a suo piacimento o sputare sul pavimento, cosa lecita in casa propria.
Ma come reagiremmo se, in nome della libertà di satira, qualche imbecille facesse delle vignette che
sbeffeggiano i vignettisti di «Charlie Hebdo» che, in quanto vite stroncate da abietti assassini, rappresentano
veramente l’umanità ossia tutti noi?
[Claudio Magris, ll Corriere della Sera, 1 mar 2015]
Titolo dei paragrafi (da quattro a sei):
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RIASSUNTO :
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COMMENTO:
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TESTO FUNZIONALE
3. Immagina di dover scrivere un articolo sulla pratica dello sport in Italia per l’inserto Sport & Salute di un
quotidiano. Fra le varie informazioni che offrirai ai lettori, ci saranno anche alcuni dati che riguardano la
relazione tra titolo di studio e pratica sportiva. Per questi dati hai a disposizione i risultati dell’indagine
annuale del 2013 dell’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) denominata “Aspetti della vita quotidiana”,
riportati nella tabella che puoi vedere alla pagina seguente (tabella che non comparirà nell’articolo).
Ti chiediamo di completare il riquadro A (riportato dopo la tabella). Devi inserire:
a. Un breve testo (di 65-85 parole) che selezioni e presenti in modo discorsivo alcuni dati ricavabili dalla
tabella. Il riquadro sarà collocato accanto all’articolo, come richiamo visivo e come rapida sintesi di contenuti
che saranno poi sviluppati nell’articolo in modo più approfondito. Ricorda di indicare la fonte dei dati (chi li
ha raccolti e quale periodo riguardano).
b. Un titolo informativo, che sintetizzi i contenuti del riquadro e/o contenga un’affermazione o un dato in grado
di attirare l’attenzione dei lettori.
ATTENZIONE: devi scrivere solo il testo per il riquadro A, non quello per l’articolo completo.
Punteggio massimo 10
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Classi di età Titolo di studio
Praticano sport
Praticano
solo qualche
attività fisica
Non praticano
sport né attività
fisica
Non indicato
Totale
6-24 anni Laurea 55,3
24,8 19,8 - 100,0
Diploma superiore 51,2
23,4 25,2 0,1 100,0
Licenza media 52,6
20,7 26,7 0,1 100,0
Licenza elementare 60,9
16,1 22,5 0,5 100,0
Totale 55,9
19,4 24,4 0,3 100,0
25-44 anni Laurea 51,1
27,6 21,2 0,1 100,0
Diploma superiore 41,3
26,6 32 0,1 100,0
Licenza media 21,6
26,5 51,5 0,4 100,0
Licenza elementare 7,4
26,1 66,4 - 100,0
Totale 36,4
26,8 36,8 0,2 100,0
45-64 anni Laurea 42,2
32,7 25,1 0,1 100,0
Diploma superiore 29,4
37 33,5 0,1 100,0
Licenza media 17,7
34,2 47,7 0,3 100,0
Licenza elementare 10,1
29,2 60,3 0,4 100,0
Totale 24,4
34,3 41,1 0,2 100,0
65 anni e più Laurea 24,9
42 32,8 0,3 100,0
Diploma superiore 16,1
38,4 45,5 - 100,0
Licenza media 12,8
34,2 52,7 0,3 100,0
Licenza elementare 6,0
24 69,7 0,4 100,0
Totale 9,9
29,2 60,7 0,3 100,0
TOTALE Laurea 45,3
30,8 23,7 0,1 100,0
Diploma superiore 36,2
30,8 32,9 0,1 100,0
Licenza media 25,3
29,2 45,3 0,3 100,0
Licenza elementare 24,1
22,3 53,1 0,4 100,0
Totale 30,8
28,1 40,9 0,2 100,0
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RIQUADRO A
TESTO CREATIVO
4. Scrivi l’inizio di un racconto breve che narra di un provino. Puoi ispirarti al testo seguente; nella tua storia,
però, l’atmosfera deve essere completamente opposta: la selezione è difficile da superare, il clima è teso, i
partecipanti sono molto preoccupati. Ambienta il provino del tuo racconto nel tempo e nel luogo che
preferisci, e scegli un ambito a piacere (ad es. artistico, sportivo, lavorativo). La lunghezza del testo deve
essere compresa tra le 190 e le 210 parole (più o meno la lunghezza del testo seguente).
Proponi anche il titolo del racconto.
Punteggio massimo 15
TITOLO: ____________________________________________
TESTO: _________________________________________________________________________________
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Il coro prova nell'aula di una scuola elementare. Niente audizioni, chiunque può venire. Sa cantare? Canterà. È
stonato? Può ascoltare, bere caffè, guardare i disegni dei bimbi alle pareti.
Stasera ce n’è di gente nuova. Presentazioni, strette di mano. Questa è l’aula di mio figlio. Il bidello è mio cugino.
In bagno c'è la scritta che ho fatto a sette anni con un chiodo.
Anita ha un sorriso per tutti, ascolta le voci, divide le persone in tre gruppi poi le fa sedere in cerchio. Sulla
lavagna, il testo di uno spiritual.
Anita canta i primi versi, provando l'intonazione su un pianoforte verticale.
Insegna le parti, fa cantare una sezione alla volta. La prendi troppo bassa o troppo alta, voci che si rompono,
colpi di tosse, risate. Anita spiega i rudimenti: «seconda voce», «chiamata e risposta»... Passano di mano tazze di
caffè.
E ora tutti insieme. Un ragazzo siede al piano, Anita canta.
I feel like, I feel like, Lord
I feel like my time ain't long
[WU MING 1 (pseud. di R. Bui), New thing, Torino, Einaudi, 2004; edizione elettronica Liber Liber]
TITOLO DEL RACCONTO: _________________________________________________________
TESTO ___________________________________________________________________________________________
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PAGINA DEDICATA A EVENTUALI “CODE”
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FOGLIO PER LA BRUTTA COPIA