ogni tre mesi a casa tua Anno 5 – N. 1 – Marzo 2009 Primavera Tramontana... · 2011-11-08 ·...
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... ogni tre mesi a casa tua Anno 5 – N. 1 – Marzo 2009 Primavera
Dir. Resp.: Dott. Daniele Marchetti Comitato di Redazione: Marianna Assoggiu, Daniele Marchetti, Cesare Passigni Collaboratori:
Alessia Martini, Laura Giannini, Massimiliano Cia, Vania Lippi
Stampa Tip. Gasperetti – Fornaci di Barga Aut. Trib. N. 814 del 18/02/05 www.latramontana.org
Il lago di Trombacco
Vergemoli – Ancora non pos-siamo urlarlo ai quattro venti,
ma certamente ci sentiamo di
poterlo almeno sussurrare: un
altro inverno è passato e la neve, compagna di giochi sempre pre-
sente nei nostri ricordi di bam-
bini, anche per questa volta non ci ha dato fastidio più di tanto.
Molti di voi ricorderanno ancora
quel lunedì mattina di fine no-
vembre, quando ci risvegliammo con un paesaggio prematuramen-
te ricoperto da una coltre bianca
di discreto spessore (che agli oltre 1.000 metri s.l.m. di San
Pellegrinetto raggiunse qualche decina di centimetri). Chi non pensò, in quelle ore, a quale
freddo e bianco inverno fosse al-
le porte, a quanta legna sarebbe
servita quest’anno per superare
la stagione, a quanti poncini ci
sarebbero voluti per riscaldare le nostre fredde serate davanti al camino… ed invece oggi, a
quattro mesi di distanza, tiriamo
le somme e ci accorgiamo che
quel nefasto lunedì fu un episo-dio isolato, quasi una promessa
non mantenuta per ciò che avrebbe potuto essere e non è stato. Abbiamo dovuto fare i
conti con le piogge, quelle sì,
che in un territorio fragile come
il nostro hanno portato spesso a frane, smottamenti e massi ca-
duti sulle strade, come si legge
anche all’interno di questo nu-mero.
Oltre alle notizie di cronaca, su questa edizione primaverile (che
per la seconda volta consecutiva riusciamo a stampare interamen-
te a colori, visto anche l’ottimo
riscontro della volta scorsa) tro-
vano spazio, tra le altre cose, le foto dei presepi più belli che, nel
periodo natalizio, hanno abbelli-
to case e scorci dei nostri paesi;
riteniamo doveroso ringraziare tutti coloro che, accogliendo il
nostro invito, ci hanno inviato le
foto, contribuendo così ad arric-chire il numero attuale e renden-
do, cosa che auspichiamo da
tempo, La Tramontana il giorna-
lino di tutti fatto col contributo di tutti. Ed è proprio per essere alla
portata di tutti, ovunque voi
siate, che siamo andati a rinfor-zare la nostra presenza anche su
internet: oltre al nostro sito che dall’estate scorsa si è “rifatto il look”, adesso è stato creato il
gruppo “La Tramontana” anche
su Facebook, il fenomeno media-
tico del momento. Così, dopo che negli ultimi mesi si erano
creati dei gruppi che interessano le singole frazioni (anche di que-sto troverete notizia all’interno),
finalmente ha visto la luce il nostro gruppo, al quale vi chie-
diamo di aderire, anche per essere informati praticamente in
tempo reale sulle novità che ci
riguardano. Chiudiamo ringraziando tutti
coloro che in questo inizio di anno hanno sostenuto con
donazioni il giornalino e
auguriamo ai lettori una serena Pasqua.
SOMMARIO A PAGINA 3
Il 6 dicembre 2008 è nata all’ospedale di Barga la piccola Penelope
Giannetti.
Alla mamma Carolina e al papà Filippo facciamo gli auguri più cari da parte di tutta la redazione, che estendiamo anche ai nonni e alla
bisnonna vergemolina Natalia Stefani.
Pubblichiamo con grande piacere il
componimento di Emilia Rosselli, una
giovane poeta dotata di grande sensibi-lità e dalle radici vergemoline ; infatti è
la pronipote di Maria Viviani.
Le auguriamo di conservare sempre la rara capacità di osservare il mondo
come adesso: con gli occhi di poeta.
E ora E ora? Dove sei stellina mia?
Tu che mi guidi sulla mia via… Dove sei? Tu che mi consoli nei dispiaceri… Dove sei? Tu che mi accogli in ogni condizione… Dove sei? Luce e calore della mia vita, sei fuggita nell’ombra e io tasto il terreno ricercandoti, dove sei? Hai con te i miei sogni, le mie certezze e i miei pensieri, cibo del mio cuore, dove sei? Vuota e sperduta Nella ricerca di un’isola lontana da paure e brecce troppo dolorose
Che possono essere inflitte nella mia anima E segnarla, fino al calar della notte… una domanda.
Sabato 14 marzo a Vergemoli si sono uniti in matrimonio Lahsen Hezoun
e Mariangela Bertini.
La cerimonia, svoltasi nella sede consiliare del Comune, è stata presen-ziata dal Sindaco Michele Giannini alla presenza di molti parenti ed amici.
Agli sposi vanno le felic itazioni di tutta la Redazione.
Lo scorso 25 dicembre è
nato, presso l’Ospedale San
Francesco di Barga, Marco Fanani. Al papà Rossano e alla mamma Amelia Nardini vanno gli auguri sinceri da
parte di tutta la Redazione
de La Tramontana.
La Redazione si congratula con Rossana Satta per aver
ottenuto la borsa di studio “Laura Battistoni” presso l’Istituto di Istruzione Secondaria “Sandro Pertini” di Lucca. Rossana ha dimostrato, come sempre, una grande forza di volontà, a dimostrazione del fatto che non è mai troppo tardi per raggiungere degli obiettivi importanti nella vita. Ci uniamo ai festeggiamenti di papà Giovanni Antonio e mamma Rosetta, calominese purosangue, ed auguriamo a Rossana di mietere
successi anche nel campo musico-teatrale, altra sua grande passione. Chissà che presto non ne torniamo a parlare…
Il 13 dicembre scorso ha festeggiato 71 anni, splendidamente portati, Battista Iacopetti, storico dipendente del Comu-ne di Vergemoli oggi in pensione. Batti-sta ha chiamato a raccolta parenti e amici, anche quelli di vecchia data, per festeggiare questo bel traguardo in una baita di campagna, circondato dall’af-fetto di tutti. Agli auguri della famiglia si unisce la Redazione de La Tramontana.
Negli scorsi mesi, in particolare nel periodo di dicembre e gen-naio, il maltempo persistente ha causato molte emergenze di Pro-tezione Civile sul territorio co-munale. Sono quindi stati attivati i relativi interventi di somma urgenza per rimuovere i pericoli più imminenti, per un totale di spesa di 242.000 euro. Altri in-terventi di completamento di questi primissimi lavori sono stati trasmessi alla Regione To-scana e sono in fase di istruttoria per verificarne la possibilità di finanziamento. Il nostro comune è stato fortemente colpito da eventi franosi e dissesti vari e numerosi sono stati gli incontri sia a Firenze che a Roma per trovare le risorse necessarie ad arginare questa situazione. Il più importante fronte franoso si è verificato in prossimità della frazione di Campolemisi (ove sono stati già effettuati molti so-pralluoghi congiunti con tecnici regionali e provinciali), tanto che per realizzare tutti i lavori di completamento della messa in sicurezza sono ancora necessari oltre 2.500.000 euro. Si ringrazia la Regione Toscana, la Provincia di Lucca e la Comunità Montana della Garfagnana per l’ottimo la-voro finora svolto e per l’aiuto arrecatoci. Sono iniziati i lavori di manu-tenzione della pista forestale Camperana-Vispereglia , per l’importo di 150.000 euro finan-ziati con fondi comunitari otte-nuti attraverso l’ausilio della Co-munità Montana della Garfa-gnana. I lavori sono stati appal-tati alla “Cooperativa La Pania di Corfino” e sono progettati e diretti dall’architetto Domenico Davini. Il termine è previsto per agosto 2009. Hanno avuto inizio i lavori per la messa in sicurezza di Palazzo Roni e a realizzarli è la ditta “Sabato Leonardo”. Inoltre in fa-se di progettazione preliminare sono gli altri lavori da eseguire sulla struttura e divisi in più lotti,
per dare diverse destinazioni d’uso alle varie parte del palazzo che, come spiegato nel corso della presentazione pubblica, non ospiterà soltanto uffici pub-blici. Sono stati appaltati i lavori di realizzazione dell’area di sosta
in Vergemoli capoluogo, lavori che inizieranno presumibilmente entro i primi giorni di maggio. Nella nuova area di sosta in località “Vignale” è prevista la dislocazione del commercio am-bulante che attualmente si svolge lungo la strada provinciale. L’intenzione dell’Amministra-zione è inoltre quella di realiz-zare un mercato settimanale sul-la nuova area di sosta, vista l’assoluta carenza di esercizi commerciali sul territorio. Continuano i lavori presso la ex
scuola di Calomini, che di-venterà un centro socio-assi-
stenziale per persone indigenti ed anziane. Sono già stati portati a compimento la maggior parte dei lavori, tra cui la sostituzione degli infissi esterni, la fornitura di una nuova stufa per il ri-scaldamento, un nuovo impianto elettrico. Il prossimo 19 aprile durante la festa della Piccola Grande Italia organizzata con Legambiente, verrà inaugurata la biblioteca
comunale “Vinicio Tardelli”, a cui l’Amministrazione comunale ha fornito nuove scaffalature ed un computer. Lo scorso 21 marzo è stata apposta ed inaugurata una targa in ricordo del compianto
architetto Aldo Maltinti. La proposta è nata direttamente dalla popolazione di Fornovo-lasco, ad espressione del profon-do legame che per anni ha unito gli abitanti all’architetto e adesso all’intera famiglia Maltinti. È stato affidato l’incarico di progettazione dei nuovi loculi al cimitero di Fornovolasco. Il
progetto dovrà poi essere auto-rizzato dalla competente Soprin-tendenza e dall’Azienda Sanita-ria competente. Per le prossime elezione ammi-nistrative di giugno 2009 il seg-gio di Fornovolasco tornerà probabilmente all’interno della vecchia scuola trasformata in Centro Giovanile per la Valle della Turrite. Sarà come di con-sueto organizzato un servizio navetta per gli abitanti delle frazioni di San Pellegrinetto e Campolemisi, con orari che saranno comunicati successiva-mente. I campanili di Vergemoli e di
Campolemisi saranno a breve messi in sicurezza, ad opera della Curia di Lucca che sta già predisponendo i progetti per attuare entrambi gli interventi.
QUANTI SIAMO… al 28/2
frazione residenti famiglie
Vergemoli 149 84
Fornovolasco 77 41 Calomini 57 32
Campolemisi 38 23 S. Pellegrinetto 22 15
Totale 343 residenti (195 fam.)
Pag. 2 La dispensa
Pag. 3 Comuneinforma Pag. 4 Vergemoli
Pag. 5 L’aquilone Pag. 6 Calomini
Pag. 7 Campolemisi Pag. 8 Fornovolasco
Pag. 9 San Pellegrinetto
Pag. 10 Racconti a vejo Pag. 11 Come eravamo
Pag. 12 Le nostre chiese
COME CONTATTARE LA
TRAMONTANA:
SMS 338 9624564
e-mail: [email protected]
Nel pomeriggio di domenica 28 dicembre, con il paese sotto un leggero nevischio, l’oratorio di Sant’Antonio ha ospitato il tradizionale Concerto di Natale, al quale hanno partecipato il coro dei Piccoli Usignoli di Barga e la corale di Cardoso. Molte le persone intervenute nonostante il freddo pungente. Il 3 gennaio poi, ancora presso l’oratorio, la corale di Castelnuovo Garfagnana diretta dal maestro Luca Bacci ha eseguito il Concerto di Capodanno, interpretando, tra gli altri, Mozart, Salieri e Haendel. Seppure in ritardo rispetto al calendario, l’evento ha riscosso successo e il pubblico ha partecipato
volentieri, seppure anche in questo caso la gelida giornata invernale ha reso l’attesa insopportabile per il troppo freddo.
La corale di Cardoso con i Piccoli Usignoli La corale di Castelnuovo Garfagnana
Nel passato gran parte dei mestieri si facevano in paese e
gli abitanti imparavano un’arte mettendola poi a disposizione di tutti; accanto ai normali lavori ve ne erano
anche altri più particolari, come ad esempio confezionare abiti da sposa. A prendere la misura alle giovani e a cucire
vestiti che per quegli anni erano eleganti e raffinati era Delia Vanni, sarta vergemolina scomparsa il 23 marzo
2008. Non c’erano famosi atelier, né collezioni di stilisti, ma una grande passione per il cucito e una sarta al servizio
dei suoi paesani che oltre a confezionare abiti per tutti i
giorni, si prestava anche alla realizzazione di quelli per le occasioni più importanti, non senza la paura di sciupare la
stoffa che per quell’epoca era un bene costoso e prezioso. A differenza d i oggi, che compriamo cose anonime e
standard, l’aver avuto un abito fatto a mano ci lega indissolubilmente a chi lo ha realizzato, rendendo il
ricordo di questa cara persona vivo nel tempo.
Questo inverno particolarmente piovoso ha causato l’aggra-vamento delle condizioni di stabilità della to rre campanaria adiacente la chiesa dei Santi Quirico e Giulitta. La situazio-ne di precarietà si protrae oramai da diversi anni e attual-mente, dopo il sopralluogo dei tecnici, la parte finale del campanile è risultata estremamente fragile e soggetta a cedimento. Secondo i tecnici c’è la possibilità che crolli ver-so l’interno, ma il pericolo che alcune pietre finiscano anche sull’esterno ha determinato la chiusura di una porzione di sagrato tramite ordinanza sindacale. La Curia, la Parroc-chia e il Comune si sono attivati per reperire fondi e per esplicare le pratiche relative alla messa in sicurezza del campanile; ci auguriamo possa esserci una sinergia di for-ze che vada al di là delle istituzioni e che coinvolga anche associazioni e paesani perché, come abbiamo già avuto modo di dire, la chiesa e il campanile sono un bene di tutti.
La piccola Sofia Merola, nata a Roma il 27 no-vembre, della cui foto vi eravamo debitori dal numero scorso. Ringraziamo i genitori Armando e Sonia Santi per averci inviato la foto e facciamo nuovamente i migliori auguri alla pic-cola Sofia ed ai nonni vergemolini Maria e Va-
leriano.
I nostri amici Max e
Rosie hanno una ca-sa vacanza a Verge-
moli, in via Roma, che affittano in ogni
periodo dell’anno.
Per qualsiasi infor-mazione potete visi-
tare il loro sito ai seguenti indirizzi: www.casaromatusca-ny.com http://www.ingarfa-gnana.it/case_vacan-ze/Casa_Roma/benve-nuto.html
Il 28 febbraio è stato presentato nella sede comunale il progetto
di riqualificazione di palazzo
Roni, il palazzo storico di Ver-gemoli acquistato dal Comune
con l’intento di trasformarlo in un edificio che accolga al suo interno numerose e diverse at-
tività.
Il progetto è stato illustrato dai
responsabili Davini e Pagani, che attraverso immagini hanno
spiegato la destinazione d’uso dei locali; oltre alla sede comu-nale e all’ufficio postale il palaz-
zo dovrebbe ospitare un ambula-torio (utilizzabile anche sal-
tuariamente dalla Asl per effettuare prelievi), uno sportello
bancomat, una sala per le riu-
nioni e le attività paesane, la biblioteca e un’attività di tipo
commerciale, come ad esempio un bar. Con i finanziamenti che
il comune ha ottenuto si dovrà realizzare il primo lotto, consistente nel rifacimento degli intonaci, della copertura e dell’esterno; questi lavori
hanno già avuto inizio. Per chi abita a Vergemoli e non è abituato ad
avere certe comodità senza dover prendere la macchina e scendere a valle, questo progetto appare fin troppo ambizioso e ad alcuni irrealizzabile, ma
se guardiamo gli altri comuni, tutti, anche quelli poco più grandi del nostro, hanno già acquisito questo genere di servizi. Speriamo che il progetto trovi pieno compimento e che i fondi che l’amministrazione
comunale ha già richiesto per la prosecuzione dei lavori possano arrivare
quanto prima, così da restituire il palazzo nella sua nuova veste ai
vergemolini in un tempo non troppo lontano.
Il progetto di palazzo Roni
Per quanto riguarda il nostro capoluogo, abbiamo
particolarmente apprezzato, per la cura con cui è
stato realizzato e per la sua originalità, il presepe
intitolato “L’adorazione degli animali del bosco”, realizzato da Giorgio e Costanza Forli, che quindi
conquista il premio di Presepe più bello di
Vergemoli. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno inviato le foto delle loro realizzazioni.
sta ricorrenza. Dato le pessime condizioni del tempo non è stato possibile sfilare per il paese con coriandoli e stelle filanti ed allora i bambini con i costumi più svariati si sono riuniti al Club La Pania, adeguatamente addobbato a festa e con tanto di musica. Fra maschere,
coriandoli, dolcetti molto buoni preparati dai partecipanti e la pentolaccia finale la festa è risultata veramente graziosa e il divertimento è stato assicurato per piccoli e grandi!
Anche quest’anno, nel- l’ultima domenica dedi-cata al carnevale, i no-stri bimbi hanno festeg-giato in maschera que-
Ogni anno siamo puntualmente a raccontarvi della Befana
di Calomini, ed ogni volta siamo felicemente stupiti di
quanto la nostra tradizionale vecchietta sia ancora arzilla e pimpante.
Anche il 5 gennaio scorso, all’imbrunire, le viuzze paesane si sono piacevolmente riempite di gente festante, che ha
accompagnato di casa in casa il Befano e la Befana… e così, tra una fetta di pane col biroldo e un bicchiere di
“quel nòvo”, tra un crostino ed un buon brulé, la serata è
scivolata via cantando strofe a tutti i paesani, e ricevendo in ogni casa accoglienza e doni. Il finale, manco a dirlo, è
stato nei locali della ex scuola, dove ci siamo ritrovati per chiudere in bellezza una serata magica.
Immagini della Befana calominese…
L’evento si ripete ciclicamente ogni anno, in occasione del solstizio
d’inverno: stiamo parlando del “doppio tramonto”, ovvero del sole
che, a fine giornata, sparisce dietro
l’arco naturale del monte Forato per
riapparire, pochi istanti dopo, nella cavità naturale del monte, da dove
poi tramonta definitivamente. Ogni anno, il 21 dicembre, la piazza
di Calomini si gremisce di gente che
accorre per osservare questo evento offerto dalla natura, ovviamente
se il cielo si presenta sgombero da
nubi; per godersi appieno lo spettacolo sono consigliati vetrini
anneriti, un po’ come quando ci troviamo ad osservare un’eclissi di
sole… vi garantiamo che lo spetta-
colo sarà emozionante e che sarete pronti a ritornare a Calomini.
Il sole che tramonta nel monte Forato Le persone che ammirano lo spettacolo
Secondo noi il presepe più bello di Calo-mini era quello costruito nella Chiesina pae- sana da Mari- nella e Valen-
tina.
E’ il fenomeno del momento ed il nostro paese non poteva certo esimersi dall’esser presente su Facebook. Si è così creato il g ruppo Calomini, con lo scopo di tenere uniti tutti i calominesi sparsi in Italia ed eventualmente anche fuori dai confini nazionali. Attraverso questo strumento sarà molto più facile essere sempre al corrente di quanto accade in paese, di concordare date ed eventi anche a distanza di centinaia di chilometri, di decidere su feste e cene paesane anche non essendo fisicamente insieme. ISCRIVETEVI!!
28 marzo 2009:
Inaugurato
l’Agriturismo Eremita
all’Eremo di Calomini… AUGURONI
a
Sara e Luca
A causa delle ripetute e copiose piogge cadute nel mese di
gennaio si sono verificati numerosi smottamenti, che
hanno causato la chiusura di entrambe le strade di accesso
al paese di Campolemis i, rimasto così isolato per una
notte. Si è verificata una frana con caduta di alcuni alberi
nei pressi del parcheggio principale. La carreggiata è
tuttora ristretta a causa dei materiali rimasti a terra non
ancora del tutto trasportati via. Nei pressi del cimitero,
dove erano appena terminati i lavori d i ripristino della
sponda del monte, eseguiti mediante l’ inserimento di
paloni per stabilizzare il terreno, è partita una frana.
Questa volta il distacco del terreno è iniziato più in alto,
portando via anche parte del lavoro precedentemente
svolto. Sempre nei pressi del cimitero, è stato necessario
abbattere tre pini secolari, che potevano mettere in
pericolo il cimitero vista la loro vicinanza con esso. La
strada che conduce al parcheggio superiore della chiesa è
stata chiusa al traffico a causa di cedimenti multipli; essa è
stata costruita circa 15 anni fa, su una vecchia mulattiera
allargata grazie a materiali di riempimento, che non hanno
resistito alle ingenti piogge. Il sindaco ha emesso
l’ordinanza di divieto di transito, sbarrando la strada con
blocchi di cemento. Sul sorgere del fatto sono accorsi per i
rilievi Vigili del Fuoco, Protezione Civile, S indaco,
Provincia ed emittenti televisive… ma a distanza di un
mese tutto sembra essere stato dimenticato. Restiamo così
in attesa dell’inizio dei lavori per il ripristino delle due
strade.
Sono da spendere due
parole su un
argomento rimasto in
sospeso: la questione
del campanile. La
piazza dalla chiesa
continua ad essere
transennata con divieto
di accesso, creando
non pochi disagi a chi
deve recarsi alle case
adiacenti. Speriamo in
una rapida soluzione
della vicenda. Non è stato facile scegliere il presepe più bello di Campo-
lemisi… noi abbiamo premiato questo, molto originale.
Partiamo di buon’ora con i nostri ospiti che hanno soggiornato all’AGRITURISMO IL COLLE DI VERGEMOLI e al B&B
CASA DEL REGOLO DI MOLAZZANA. Siccome siamo in tanti, abbiamo noleggiato un pullman da LUCCHESIA VIAGGI DI
BARGA, che ha provveduto anche a pianificare il nostro viaggio. Prima di iniz iare questa allegra gita, abbiamo delle
cose personali da fare in zona. Passiamo a Pontardeto da B.& G. DI TOLAINI RENATO dove prendiamo indumenti da
lavoro e attrezzi per delle riparazioni da fare a casa; scendiamo quindi a Castelnuovo Garfagnana dove
contattiamo, nella zona industriale, TERRA UOMINI E AMBIENTE E B. E. A. per altri lavori che dovremo fare sul
territorio. In centro prendiamo un pensierino in oro alla GIOIELLERIA NOTINI e ripartiamo per Gallicano dove,
presso il centro commerciale, passiamo da DORMI-RE a comprare un materasso nuovo. Una capatina da F.LLI PUPPA
ad ordinare un caminetto della Clam e ci spostiamo verso Mologno: sosta veloce al BAR STAZIONE a prendere un
caffè per poi andare alla CARROZZERIA MOLOGNO dove prenotiamo la revisione. Un salto alla FALEGNAMERIA
VALDRIGHI ad ordinare un mobile in massello di castagno e poi ci dirig iamo verso Lucca. A Ponte all’Ania passiamo
dai F.LLI TURICCHI ad ordinare sabbia e ghiaia per i nostri lavori, poi alla GIORNALERIA per salutare Andrea e
comprare il giornale. A Piano di Coreglia incontriamo Settimo ed il suo furgone, così facciamo la spesa da
TURBOMARKET. Dentro Ghivizzano ci viene in mente che non abbiamo preso l’affettato, svoltiamo a sinistra e
facciamo tappa all’ANTICA NORCINERIA, da Bellandi, dove facciamo scorta di ottimi salumi garfagnini. A Bagni di
Lucca concordiamo da B.L. IMPIANTI ELETTRICI i dettagli del nostro nuovo impianto elettrico e finalmente
puntiamo dritti su Firenze, sospirata meta della nostra gita, dove faremo una visita alla città con i nostri ospiti,
grazie al sostegno logistico di TUSCANY TOURS, che ha sede proprio nel capoluogo toscano.
NO, NON SIAMO IMPAZZITI… ABBIAMO SEMPLICEMENTE CERCATO UN MODO CARINO PER DIRE
GRAZIE A TUTTI COLORO CHE, DA CINQUE ANNI, CI AIUTANO E CI SOSTENGONO
Sabato 21 marzo il nostro paese ha reso omaggio
all’architetto Aldo Maltinti, venuto a mancare nel 1997, con una semplice celebrazione presieduta dal sindaco Giannini, a cui sono intervenuti i familiari e i sindaci delle precedenti amministrazioni, Rebechi e Bertellotti. Con l’apposizione di una targa a lui dedicata abbiamo voluto ricordarlo con affetto e ringraziarlo per l’appoggio dato a Fornovolasco ed ai suoi abitanti, soprattutto in occasione
dei brutti momenti dell’alluvione.
Con “digital divide” (divario digitale) si intende il divario esistente tra chi può accedere alle nuove tecnologie (internet, personal computer) e chi no. La
spiegazione di tale divario è da ricercare in diverse motivazioni socio-
economiche, ma riconducibili sostanzialmente a due cause: l'assenza di infrastrutture a banda larga e l'analfabetismo informatico degli utenti, riguardo il
computer in genere e le potenzialità di Internet. Il digital divide di cui risulta
vittim a un paese come Fornovolasco (ma anche tutto il comune di Vergemoli e moltissimi altri paesi della provincia di Lucca) è determinato dall’assenza di infrastrutture a banda larga, dovuta all’indifferenza da parte degli operatori
pubblici di comunicazione, per i quali le zone rurali montane come la nostra sono scarsamente appetibili per il loro business. Il problema del digital divide è stato però affrontato da un progetto della Regione
Toscana denominato “Banda larga nella aree rurali della Toscana”, rientrante in un programma di interventi per ridurre la differenza tecnologica di queste zone più svantaggiate, che rischiano di essere emarginate dalle possibilità offerte
dalla società dell’informazione e della conoscenza, aumentandone ulteriormente le difficoltà economiche in generale. Consultando il sito della Regione,
l’intervento nella nostra zona, compreso quindi Fornovolasco e il comune di Vergemoli, è previsto per fine 2009 (anche se, da un controllo sul sito di Eutelia, la data sembrerebbe slittata a marzo 2010).
Obiettivo della Regione è di fornire la copertura del servizio a tutte le fam iglie, anche se residenti in zone isolate. Chi fosse interessato dovrebbe fare una segnalazione, specificando la località precisa (per esempio Trimpello, Casette
ecc) al seguente link: http://web.rete.toscana.it/BandaLargaStatico.
Domenica 25 gennaio Luigi e
Assuntina Giannini hanno festeggiato
con parenti e amici le nozze d’oro. Tanti auguri anche dalla Tramontana!
La sera del 5 gennaio scorso sono nuovamente venute a trovarci
due Befane! Che ne dite? Belline, vero?
Forse non tu tti i nostri lettori sanno cosa sia Facebook,
ma chi frequenta il mondo di internet lo conosce sicuramente: Facebook è un popolare sito di social
network, ad accesso completamente gratuito. Creato nel 2004 dal diciannovenne Mark Zucherberg, ad oggi vanta
ben oltre 100 milioni di iscritti, tra cui personaggi del mondo dello spettacolo, della politica e dello sport. Dal
2007 è nella top ten mondiale dei siti più visita ti al giorno.
Le persone che si iscrivono possono dialogare tra di loro, caricare e condividere foto, farsi nuovi amici e ritrovare
vecchi amici d’infanzia. Fin qua nulla di strano, tutti i social network permettono più o meno di fare tutto ciò,
però su Facebook la stragrande maggioranza degli utenti si iscrive con i propri dati anagrafici reali, senza
soprannomi strani, ma con nome e cognome in bella vista, e la maggior parte inserisce anche una propria fo to. In particolare su Facebook c’è la possibilità di creare
gruppi in cui si possa dialogare di cose che si hanno in comune ed anche Fornovolasco ha trova to il suo spazio!
L’idea è venuta a Francesca Papini e altre persone si sono aggregate, tra cui la sottoscritta. Ci farebbe piacere
che tutti i simpatizzanti del nostro paese venissero ad iscriversi e ad interagire in questo gruppo!
Anche il nostro comune, come è successo un po’ in
tutta Italia, è stato colpito dalle abbondanti piogge di
questo inverno (che si spera ormai trascorso) e nella sola
frazione di San Pellegrinetto ci sono state due impor-
tanti frane. La prima, in ordine cronologico, è stata
quella che si è verificata ad un chilometro da San
Pellegrinetto, sulla strada che conduce a Campolemisi.
Qui l’acqua ha fatto franare a valle la sede stradale,
risparmiando solamente un paio di metri di asfalto, non
sufficienti per permettere il passaggio delle auto; la
strada è stata quindi chiusa al traffico. La seconda si è
verificata a distanza di pochi giorni, sulla strada che
conduce al borgo di Aleva. Nel punto in cui il canale
attraversa la strada si è ostruito l’imbocco del ponte, per
la grande quantità di detriti portati dalla piena e l’acqua
ha iniziato a scorrere lungo la strada, facendola franare.
Il paese è rimasto isolato per alcuni giorni e le case si
potevano raggiungere solamente a piedi. Al momento è
stato realizzato un passaggio provvisorio per permettere
il transito delle macchine, in attesa che arrivino al
Comune i finanziamenti necessari per poter appaltare i
lavori di bonifica di entrambe le frane.
di Giulio Simonini
Oliviero Mancini è stato il mulattiere più emblematico e caratteristico della Garfagnana: per oltre 40 anni ha assicurato il collegamento, quasi giornaliero, tra l’Alpe di San Pellegrinetto, situato a oltre 1000 metri, e Gallicano. Nato in quello splendido paesino nel 1905, giovanetto iniziò il trasporto a mezzo giumenti, sostituendo il fratello maggiore Modesto, che gestiva il negozio di casa, caduto nel conflitto mondiale 1915-18, e medaglia d'argento al valor militare. All'epoca i residenti erano numerosi, essendo ancora lontano l'esodo a valle delle popolazioni montane e le strade un sogno chimerico. Oliviero partiva alla volta di Gallicano assai prima dell’alba. Il suo servizio consisteva nel rifornire la bottega di alimentari e bar di famiglia. Alla testa di due o tre muli per viaggio (ne possedeva 18, che alternava) carichi di legname, carbone, frutti di bosco, suini macellati, pani di burro, scendeva a Gallicano dove permutava la merce con i negozianti. Al mattino verso le dieci, il suo arrivo era annunciato dallo schiocco della frusta, alla quale faceva emettere suoni di festoso saluto. Quasi una magia. A richiesta concedeva il bis. Ogni mattina, lungo la centralissima via Cavour, le bestie lasciavano “le fatte", che subito venivano raccolte per concimare gli orti. Da ragazzi, a nostra richiesta, in piazza Vittorio Emanuele prima di ricoverare i muli nello "stallone", Oliviero ci faceva fare un giro a cavalcioni sul basto di quelli più savi. Dopo il pranzo alla trattoria le "Cocchine", passava al bar “Eliseo”, dove si giocava a briscola o tressette un litro o anche due di rosso. Verso le 15, caricati i muli di derrate, ripartiva per l'alpe, salutando il paese con l'immancabile "concerto" della frusta. Inerpicandosi attraverso il mitico costone del "Saltello", giungeva a San Pellegrinetto al riaccendersi delle stelle. Questo sia nei rigidi inverni, come nelle torride estati, fino al 1955. Quindi, calcoli alla mano, risulta che abbia fatto il giro del mondo a piedi oltre quattro volte. Gli ultimi anni della vita, il “Re dei mulattieri” li ha trascorsi con il figlio sacerdote don Ascanio, parroco di Pontecosi. Ora riposa nel cimitero urbano di Gallicano.
Il campanile nel nostro linguaggio lucchese
e toscano indica la costruzione affiancata alla chiesa e strutturata per il suono delle
campane. Fa parte della chiesa come luogo
sacro, anche se le campane vengono usate per scopo civico, come nel caso dell’oro-
logio. Le scarse notizie conservate nella chiesa di Vergemoli non ci forniscono l’in-
dicazione della costruzione del campanile a lato della chiesa di San Quirico e Giulitta.
Un documento del 1500 riporta un disegno della chiesa affiancata dal campanile: è un
segno utile per capirne l’esistenza, ma non
il periodo in cui è stato costruito. L’osser-vazione dell’attuale costruzione ci assicura
che fino alla cella delle campane la torre risale al XVI secolo, mentre la parte supe-
riore è un’aggiunta del XVIII-XIX secolo. La conservazione della prima parte si può
dire abbastanza soddisfacente, mentre la
seconda è in condizioni molto scadenti e bisognosa di interventi. Si rivolge un invito
a tutti a contribuire secondo le possibilità e secondo giustizia. Si ricorda che la
Parrocchia è un ente legalmente ricono-sciuto e che ha il proprio Consiglio di Am-
ministrazione; per questo motivo deve presentare il resoconto annuale delle en-
trate e delle uscite all’Autorità competen-
te. Il contributo è necessario che sia fatto sotto forma di offerta alla Parrocchia, che
provvede a gestirlo in base alle urgenze.
di Aldo Bertozzidi Aldo Bertozzidi Aldo Bertozzidi Aldo Bertozzi
In un piccolo paese dell’alta Garfagnana viveva alcuni anni fa Pier Venanzio Cavalieri.
Era costui un ometto piccolo di statura, grassottello, con i capelli nerissimi tagliati a spazzola, ed un paio di baffi sotto il naso a patata, soprannominato, chissà perché, ‘Gamba’ dai compaesani.
Di mestiere faceva il contadino, sbarcando alla meno peggio il lunario con la frutta e verdura che
riusciva a vendere al mercato, insieme a qualche coniglio, alle uova delle galline, al formaggio ed al latte delle sue capre e, nel tempo propizio, alle castagne raccolte nella propria selva, una piccola parte delle
quali però era destinata all’alimentazione del maiale che costituiva l’altra sua fonte di guadagno, insieme
ad una modesta pensione ottenuta a causa di un infortunio sul lavoro che gli aveva comportato la perdita
del dito indice della mano destra. Non coltivava interessi specifici, al di là del lavoro, che non fossero la
lettura di libri e giornali, da cui aveva ricavato un certo qual grado di istruzione, sia pure esclusivamente
fondato sulla memoria e sul nozionismo, ma comunque superiore a quello di molti suoi conoscenti, la
maggioranza dei quali si limitava a saper leggere, scrivere e far di conto, come si diceva a quei tempi. Aveva ricavato da questa circostanza anche una specie di vezzo e si divertiva a sottoporre agli amici le
più svariate domande sulle cose apprese dalla lettura, sogghignando soddisfatto ogni volta che quelli non
sapevano rispondere ai quesiti da lui formulati, in certi casi anche sfottendoli pubblicamente, sempre tuttavia in modo bonario.
Amava soprattutto prendere in castagna un suo conoscente e coetaneo, Adelino Zucconi, autista di
corriere – detto ‘Farinacci’ per una vaga somiglianza con il gerarca di Cremona – che aveva ai suoi occhi
il doppio difetto di aver più soldi di lui e di spendere tutto quello che guadagnava nell’acquisto di capi di
abbigliamento alla moda e di accessori relativi alla cura della propria persona. “Se tu avessi comperato un libro di storia o di geografia o di chimica” – gli diceva dopo avergli
chiesto, senza che l’altro fosse stato in grado di rispondere, chi fosse Vercingetorige, qual era la capitale della Mongolia o cosa fosse il caolino – “anziché spender tutto in cravatte, orologi, saponette, ora avresti
potuto rispondermi, senza fare la figura dell’ignorante!”
Adelino faceva finta di stare al gioco, di divertirsi senza offendersi, ma, sotto sotto, provava
fastidio per questo stato di cose, anche perché doveva riconoscere che, al di là del modo e della forma,
nella parole del ‘Gamba’ e nei rimproveri che gli muoveva, c’era del vero, e sperava di poter, prima o poi, rendergli pan per focaccia.
***
Ora accadde che un nipote del ‘Gamba’ che viveva a Lucca, essendo venuto a trovarlo, conoscendone la passione per la lettura, gli regalasse un libro di curiosità varie, una vera manna per lo zio
che vi poteva trovare informazioni e notizie con cui sviluppare il proprio divertimento.
“Cosa cresceva nel giardino delle esperidi?” “Qual è il mammifero più veloce al mondo?”, “Chi
uccise Abramo Lincoln?”, “Quanti anni aveva Alessandro Magno quando morì?”, “Chi fu il primo successore di S. Pietro?”. “Ecco”, andava dicendo a se stesso “alcune delle tante domande che potrò
fare ai miei amici. E vedrai che nessuno saprà rispondere!”
Ma in quel libro c’era poi un altro capitoletto che lo aveva molto colpito. Spiegava come venissero chiamati gli abitanti di molti paesi italiani, alcuni certo strani ed inconsueti.
Chi mai gli avrebbe saputo dire chi erano i Nisseni o i Teatini o i Frusinati o i Poliziani?
Così una sera si presentò al bar e, avendo notato Farinacci seduto al tavolino, gli si avvicinò
dicendogli:
“Ti offro una spuma se mi sai dire come si chiamano gli abitanti di Ivrea”. “Ivreani?” provò a rispondere l’altro, sentendosi ribattere seccamente: “No!” dall’amico.
“Forse Ivreesi?” azzardò di nuovo Farinacci. “Ma neanche per idea” tagliò corto Gamba “si chiamano ‘Eporediesi’ e se tu, invece di comperare
quell’ombrello nuovo, avessi acquistato un libro adeguato, forse oggi mi avresti saputo rispondere e ci
avresti guadagnato” aggiunge andandosene “un bicchiere di spuma”.
Adelino restò perplesso e forse anche un po’contrariato, ma il suo stato di depressione durò assai
poco. Aveva già dimenticato gli Eporediesi e le parole del Gamba quando, tre sere dopo, se lo ritrovò di fronte.
“Allora, Farinacci” gli disse quest’ultimo “se vuoi che ti offra un bicchiere di spuma, devi dirmi
come si chiamano gli abitanti di Gubbio”.
Nessuna delle risposte di Farinacci andava bene: non Gubbiesi, non Gubbiani, non Gubbiotti. Alla
fine si dichiarò vinto, lasciando a Gamba la possibilità di ribadire: “Hai più soldi di me, ma se, anziché comperare quel cappello nuovo – oltre tutto ne avrai mille –
avessi acquistato un libro, avresti potuto dire che si chiamano ‘Eugubini’ e ora non saresti stato colto in castagna da uno più povero di te, che in più fa il contadino!”.
Questa volta Adelino non riuscì a scrollarsi di dosso facilmente la delusione, mista forse ad un po’ di
risentimento e cominciò a studiare il modo per riuscire a far finalmente star zitto Pier Venanzio. ***
La sera del sabato successivo Farinacci andò al bar assai presto, sapendo che attorno alle nove sarebbe arrivato anche Gamba. Come lo vide, lo chiamò e gli disse:
“Questa sera sono io che ti offro, non una spuma, ma un bicchierino di cognac se mi sai dire come si
chiamano gli abitanti di Fornovolasco”, Gamba dovette ammettere la propria ignoranza. A quel punto Adelino estrasse dalla giacca un foglio
di carta e rispose, con aria di trionfo: “Si chiamano Maria, Andrea, Giuseppe, Pietro, Luisa, Franca, Gabriele e con altri nomi simili e non
dire che non è vero, perché questo è l’elenco di tutti gli abitanti di quel paese, che mi sono fatto rilasciare in
Comune ed i cui nomi sono proprio quelli che ti ho detto. Peccato, se invece di stare a casa a studiare i tuoi indovinelli sul libro, fossi andato fino a Fornovolasco o in Comune a Vergemoli, lo avresti saputo anche tu
ed ora staresti bevendo un bicchierino di cognac pagato da me!” Poi, tutto contento, si accese una sigaretta e uscì dal bar. Questa novella, come la precedente e quelle che dovessero seguire, sono frutto di pura fantasia Questa novella, come la precedente e quelle che dovessero seguire, sono frutto di pura fantasia Questa novella, come la precedente e quelle che dovessero seguire, sono frutto di pura fantasia Questa novella, come la precedente e quelle che dovessero seguire, sono frutto di pura fantasia
onde ogni e qualsiasi riferimento, diretto o inonde ogni e qualsiasi riferimento, diretto o inonde ogni e qualsiasi riferimento, diretto o inonde ogni e qualsiasi riferimento, diretto o indiretto, a fatti, persone o cose realmente accadute od esistite diretto, a fatti, persone o cose realmente accadute od esistite diretto, a fatti, persone o cose realmente accadute od esistite diretto, a fatti, persone o cose realmente accadute od esistite deve ritenersi del tutto casuale.deve ritenersi del tutto casuale.deve ritenersi del tutto casuale.deve ritenersi del tutto casuale.
Per una delle rubriche che più
dimostrate di apprezzare, stavolta
siamo andati a pescare nell’archivio
di foto d’annata calominesi.
Lo scatto risale al lontano 1977 ed è
riferito alla solenne processione di San
Rocco, con la statua del santo portata in spalla per le vie del
paese.
La foto è quanto mai in tema visto che quest’anno, il 16
agosto, la solennità della processione si ripeterà ancora una
volta.
In questo numero vogliamo farvi conoscere la chiesa parrocchiale di Calomini, dedicata a San Tommaso Apostolo, santo patrono del piccolo paese (3 luglio). Dell’edificio, che domina maestoso l’abitato calominese, si hanno le
prime notizie nel 1260 quando viene annoverato, insieme con la chiesa di San Quirico di Vergemoli, nell’elenco
delle chiese appartenenti alla Diocesi di Lucca. Nel 1629 Bertacchi scrive “…. Calomini, quinto villaggio di Tressilico, è piccolo; fa anime 166… Ha chiesa curata, di rendita di scudi 100 circa, sotto il titolo di S. Tommaso,
detta Terra è situata sopra grotte asprissime, nelle quali ogn’anno fanno l’aquile et astori…”. Negli anni si segnalano poi dissapori tra i rettori di Calomini e gli eremiti che curano l’Eremo, dovuti probabilmente alla crescente popolarità dell’Eremo stesso a scapito della parrocchia, che perdeva così offerte ed opere di carità.
La chiesa è composta di tre navate, con altare maggiore di epoca ‘800/’900 e due altari laterali (‘800) dedicati
rispettivamente a San Rocco e alla Madonna del Rosario. L’edificio non viene utilizzato settimanalmente ma solo
in occasione di festività (Natale, Pasqua, Santo Patrono) o in caso di cerimonie quali matrimoni e funerali.
Veduta invernale della chiesa Panoramica dell’interno
Altare di San Rocco Altare della Madonna del Statua del Sacro Cuore Bassorilievo con Madonna
Rosario del Rosario, S. Tommaso e
S. Domenico
Fonte battesimale Organo