Non di PANE - Non di Solo Pane · Non sono lontana, sono dall’altra parte, proprio dietro...
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Anno XVIII - n° 831
Non di solo
PANE Sussidio di preghiera per la famiglia
Domenica 24 Dicembre 2017
IV Settimana di Avvento
e Natale del Signore
Non di solo Pane si concede una breve pausa: sarà di nuovo tra voi Domenica 7 Gennaio 2018
Non di solo pane - Numero 831 - Tempo di Natale - pagina 2
Apostolato della preghiera
dicembre Primo Venerdì 01/12
Dicembre: Quarta settimana
I cuori semplici, pregando ai piedi del presepio, vedo-
no nel Natale una luce di speranza nella tragedia del
nostro tempo. Nel mondo, oggi, tutto è frastuono e
disordine; nel Presepio tutto è ordine, raccoglimento,
spirito soprannaturale. Il Presepio è lo specchio di u-
na società capace di rendere gloria a Dio e pace agli
uomini di buona volontà. (Roberto de Mattei
Non sono lontana, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non
piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace. (Sant'Agostino)
Tutta la redazione e i collaboratori di Non di Solo Pane si stringono
al dolore della carissima Cristina per la perdita della sua cara mam-
ma
Eleonora
Ti siamo vicini Cri ti vogliamo bene e ti ricordiamo nella preghiera.
Grazie per quello che hai fatto e farai per Non di solo Pane.
Il nostro settimanale si concede una breve pausa. Sarà di nuovo con voi Domenica 7 Gennaio 2018
Le meditazioni giornaliere le troverete in questo periodo sul nostro sito:
www.nondisolopane.it
Non di solo pane - Numero 831 - Tempo di Natale - pagina 3
Domenica 24
Dicembre Lodi
IV Settimana del Salterio
IV Domenica di Avvento
Se ti sembra di star lottando da solo, perché non chiedi aiuto?
Brano Evangelico: Lc 1,26-38 Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di gra-zia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si do-mandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepi-rai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Fi-glio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dice-vano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.
Contemplo:
Rallégrati, piena di grazia Per sapere chi è Maria, la ma-dre di Gesù, sarebbe suffi-ciente ascoltare le parole di saluto che l’angelo Gabriele le rivolge: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con
te» (Lc 1,28). Ecco chi è Ma-ria: una creatura ricolmata della grazia di Dio, che porta nel proprio cuore la presenza del Signore. In Maria vediamo l’umanità come è pensata e voluta da Dio.
Agisci
Cercherò di avvici-nare giovani ed an-ziani, i piccoli di questo mondo, per aiutarli a vivere nella Grazia.
Il santo del giorno:
San Giacobbe Si chiama così il figlio di Isacco e di Rebec-ca. Da Giacobbe si fanno discendere le 12 tribù di Israele. Le storie di Giacobbe non costituiscono nel-
la Genesi una biogra-fia organica, ma sono piuttosto una raccolta di vari racconti, che sono stati applicati a Giacobbe. Il suo no-me viene fatto deriva-re con una etimologia popolare dalla parola ebraico che significa
"ingannare". A questa interpretazione si al-lacciano le storie par-ticolareggiate dell'in-ganno di Giacobbe verso il fratello Esaù. I discendenti di Gia-cobbe dipendono da questa benedizione carpita con l'inganno.
Non di solo pane - Numero 831 - Tempo di Natale - pagina 4
Non c’è posto per Dio di don Luciano Vitton Mea
«Ora mentre si trovavano in quel
luogo (Betlemme), si compirono
per Lei i giorni del parto. Diede
alla luce il suo Figlio primogenito,
che l'avvolse in fasce e lo depose
in una mangiatoia perché non c'e-
ra posto per loro nell'albergo» (Lc
2,6-7).
Gesù nasce fuori Betlemme, per-
ché non accolto nella città degli
uomini.
Ieri come oggi. Gesù continua a
nascere fuori città, perché ieri co-
me oggi non c'è posto per Lui, dal
momento che non c'è posto per i
disperati della terra, per tutti i sen-
za posto. Ed ecco una breve e
drammatica litania dei senza tetto
nel mondo:
800 milioni di persone, secondo le
stime della FAO, sono sottoali-
mentate;
13 milioni, ogni anno nel
mondo, muoiono di fame;
22 milioni di cui 6 milioni
di bambini al di sotto dei
dieci anni, vivono in campi
profughi;
500.000 ragazzi al di sotto
dei dieci anni, in 25 nazioni,
sono arruolati con la forza,
sotto effetti devastanti di
droghe;
200 milioni di bambini,
vengono sfruttati come
schiavi costretti a lavorare,
15 ore circa al giorno, nelle
piantagioni di canna da
zucchero, di the, nelle di-
scariche, nelle miniere. Per
loro non esiste né sabato,
né domenica, né gioco, né
scuola, né giocattoli;
85 milioni di bambini, so-
no senza famiglia e, quindi,
figli della strada, sempre
più violenta.
... E la triste litania potrebbe con-
tinuare ancora, ma fermiamoci,
perché il nostro Natale 2017 po-
trebbe essere assai turbato, se fac-
ciamo memoria che Lui è venuto
per dirci: vedete, voi fate guerre,
spargendo sangue, costruite ingiu-
stizie senza fine, create inferni; ma
io vi dico: c'è una nuova via ed è
per questo che sono venuto nel
mondo per mostrarvela, perché
"Io sono la Via, la Verità e la Vi-
ta", la Via dell'amore, l'unica. A-
mate e avrete un mondo dove
tutti avranno un posto e tutti si
sentiranno realizzati e tutti saran-
no nella gioia, "perché Io sono
venuto a portarvi la gioia, tutta la
gioia" (Gv 15,11).
Se sarà così, veramente i deserti
delle nostre città e dei nostri paesi
fioriranno, perché «gli uomini for-
geranno le spade in vomeri, le
lance in falci ed un popolo non
alzerà più la spada contro un altro
popolo e nessuno si eserciterà
nell'arte della guerra» (Is 2,4). È
un sogno, il sogno di Isaia profe-
ta, vissuto settecento anni a. C. ed
è anche il nostro sogno, sogno di
un'umanità nuova, che canta con
gli Angeli della prima notte di Na-
tale «gloria a Dio nell'alto dei celi
e pace in terra agli uomini di buo-
na volontà» (Lc 2,14).
Gioia senza tramonto, lietissimo Signore, che prometti a
quelli che ti seguono i gaudi di una gioia senza fine, riempi il
mio cuore di santa letizia, non permettere alla tristezza di
albergare nel mio cuore, non ci sia spazio per essa.
Nei momenti di dolore, ripetimi: “Rallegrati, Io sono qui”.
Preghiera
Non di solo pane - Numero 831- Tempo di Natale - pagina 5
Lunedì 25
Dicembre Lodi
Proprie
Natale del Signore
Il santo del giorno:
Natale del Signore Con il Natale tutti i cristiani celebrano la nascita del Figlio di Dio che si fece uomo. La Incarna-
zione del Verbo di Dio segna l’inizio degli “ultimi tempi”, cioè la Redenzione dell’Umanità da parte di Dio. Ralle-gratevi, oggi è nato
il Salvatore.
Brano Evangelico Lc 2,1-14 In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazareth e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Bet-lemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. C'erano in quella regione alcuni pa-stori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro greg-ge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spa-vento, ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama».
Contemplo:
Abbiamo visto la sua gloria
La gloria di Cristo che ci è da-to di contemplare, cioè di ve-dere con il cuore, è l’amore del Padre che ci ha fatto dono del suo Figlio unigenito. La gloria che i nostri occhi con-
templano non è di questo mondo, ma è la luce che illu-mina ogni uomo che viene nel mondo, è la luce che rischiara le nostre tenebre e ci ridona la speranza per proseguire con fiducia il nostro cammino ter-reno.
Hai mai desiderato far sapere alla tua famiglia il significato
che hanno per te e quanto ne hai bisogno? Diglielo oggi.
Agisci
Oggi ricordati di fa-re gli auguri a chi è solo, di riallacciare i rapporti con per-sone che ti hanno offeso o che hai fat-to soffrire. Basta poco: un cenno del-la mano, un mes-saggio, una sempli-ce telefonata, un affettuoso: Buon natale.
Non di solo pane - Numero 831 - Tempo di Natale - pagina 6
Preghiera
Preghiera
Il Figlio di Dio è nato: esultano gli angeli nel cielo, la pace si diffonde sulla terra, un mondo nuovo sorge alla sua luce. Chi ha fatto il sole e le stelle, che ha plasmato l'universo, è apparso come un povero in silenzio, accolto dai più semplici: i pastori. Qual grande e profondo mistero: il Salvatore è uomo come noi, ma è degno di ricevere ogni onore di essere adorato con stupore.
Meditiamo la Parola
Anche oggi è Natale! Meditazione a cura di don Luciano Vitton Mea
Parroco di Bovegno
La nascita del Signore avviene in un tempo e in un luogo preciso. Non è una favola. Gesù è anche un personaggio storico esistito realmente. Gesù nasce a Betlemme, che è la "città del Pane", ma anche la città di Davide; questo luogo è il segno che Dio ha mantenuto la sua promessa con il primo re di Israele. In queste pagine vi è la testimonianza della fedeltà di Dio. Ma Egli non pensa solo a quelli di un tempo ma guarda anche ai presenti, per questo gli angeli danno il lieto annunzio ai pastori. L'angelo dà anche degli indizi per riconoscere il bambino: la grande umiltà. Il brano si conclude con una lode sfolgorante a Dio, piena di gloria celeste.
La luce è venuta nel mondo, ma le tenebre
non l'hanno accolta. Questo significa che, an-
che nel gaudio del Natale, non dobbiamo mai
dimenticare il dramma del rifiuto dell'uomo,
il quale ha anche la libertà di rifiutare Dio e
suo figlio Gesù. Questo è davvero tremendo,
soprattutto se pensi che Dio non vuole nulla,
se non la nostra felicità e realizzazione. Per
coloro che invece si lasciano illuminare dalla
sua presenza, la vita rivela significati nuovi e
più pieni. Ma dipende sempre dalla volontà
di accoglierlo: per questo, non sprecare l'oc-
casione di grazia che ti viene donata anche
in questo Natale, ma approfitta della bontà
di Dio! Sarà la maniera migliore per fare fe-
sta al Bambino santo che è venuto tra noi.
Parola di Dio in briciole
Il Salvatore del mondo
Pagina curata da don Luciano V.M.
“E’apparsa la grazia di Dio che porta
salvezza a tutti gli uomini”.
Isaia ci ricorda quale era la situazione
dell’umanità prima della venuta di Gesù:
essa camminava nelle tenebre senza
punti di riferimento. Ma proprio su que-
sto buio rifulse la presenza luminosa di
Gesù Cristo: la sua nascita è fonte di
gioia per tutti i popoli che attendevano
la liberazione. Anche noi abbiamo biso-
gno di essere liberati, perché la nostra
vita senza Gesù si svolge nelle tenebre e
nel buio. Questo significa che per quan-
to ci sentiamo padroni della nostra vita-
e pienamente capaci di guidarla da soli,
in realtà non ci rendiamo conto della
naturale fragilità della nostra esistenza.
Quindi siamo nel buio e rifiutiamo que-
sta verità vivendo un senso di indipen-
denza da Dio. Invece se accettiamo di
obbedirgli avremo fatto a noi stessi il
più grande regalo di Natale: avremo aiu-
tato Dio a non rendere vana la sua sal-
vezza.
Non di solo pane - Numero 831 - Tempo di Natale - pagina 7
Martedì 26
Dicembre Lodi
Proprie
Tempo di Natale
Non voglio un nido, anche se in certi momenti
sarebbe bello avere un riparo. Voglio vivere nel vento.
Brano Evangelico: Mt 10,17-22
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tri-bunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condot-ti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testi-monianza a loro e ai pagani. E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li fa-ranno morire. E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato.
Agisci
Oggi eserciterò la mia pazienza, accogliendo serenamente chiunque incontrerò conservan-do nel cuore senti-menti di gioia e di pa-ce, restando così unito a Gesù che ci salva.
Contemplo:
Lo Spirito parla in voi
Gesù ci avverte che il nostro essere suoi discepoli e testi-moni ci porterà dinanzi agli uomini, più o meno potenti. Dovremo in quel momento da-re la nostra testimonianza in
opere e in parole. Non dob-biamo preoccuparci: in quel momento ci sarà dato che co-sa rispondere, poiché non sia-mo noi a parlare, ma è lo Spi-rito del Padre nostro che parla in noi.
Il Santo del giorno:
Santo Stefano
Primo martire cri-
stiano, e proprio
per questo viene
celebrato subito do-
po la nascita di Ge-
sù. Fu arrestato nel
periodo dopo la
Pentecoste, e morì
lapidato. In lui si
realizza in modo
esemplare la figura
del martire come
imitatore di Cristo;
egli contempla la
gloria del Risorto,
ne proclama la divi-
nità, gli affida il suo
spirito, perdona ai
suoi uccisori. Saulo
testimone della sua
lapidazione ne rac-
coglierà l'eredità
spirituale diventan-
do Apostolo delle
genti.
Non di solo pane - Numero 831 - Tempo di Natale - pagina 8
Preghiera
Preghiera
Andate dunque per tutte le strade, sino ai confini del mondo annunziate ch'io sono l'unico Re delle genti, il primogenito di ogni risorto. Questo è il messaggio di gioia, Signore, che hai consegnato agli apostoli tuoi: e insieme hai dato un sigillo perenne, l'acqua e lo Spirito, fonte di vita. Da quel momento per tutte le strade il loro annunzio si espande nel mondo; la pentecoste diventa certezza che si è compiuto il tuo tempo di grazia.
Meditiamo la Parola
Fidati! Condividi tutto Meditazione a cura di don Carlo Moro
Parroco di Gargnano
Gli avvertimenti di Gesù sono rivolti ai suoi Apostoli. Gesù non
nasconde ai suoi il prezzo che dovranno pagare se lo seguiranno.
Perché tanto male? Il Vangelo è chiaro: "per causa mia". Gesù
spiega che concretamente saranno flagellati, trascinati e condotti nelle
sinagoghe e in tribunale, ma aggiunge anche di non preoccuparsi di
cosa dire, perché sarà lo Spirito in quel momento che suggerirà. Lo
Spirito non suggerirà come uno che è lontano, ma come vivente in
loro, come il Paràclito, colui che ti è accanto; cioè li accompagnerà. I
nemici principali: la stessa famiglia dell'uomo. Gesù annuncia un
odio da parte di tutti, ma la perseveranza, l'aver resistito, l'aver
combattuto fino in fondo darà un premio eterno: la salvezza.
«Signore, non imputar loro questo peccato» (At 7,60).
Subito dopo la solennità del Natale risuonano nella Chie-
sa queste parole che ci riportano al Calvario. Sono le pa-
role che Gesù morente pronunzia a difesa dei propri cro-
cifissori. Esse diventano le parole che Stefano, il primo
martire cristiano, fa proprie rivelandosi fedele imitatore
del suo Maestro. C’è infatti, come fa notare Fulgenzio da
Ruspe, uno stretto rapporto tra il Santo Natale e il marti-
rio di Stefano: “Ieri abbiamo celebrato la nascita nel tem-
po del nostro re eterno; oggi celebriamo la passione tri-
onfale del soldato. Ieri il nostro re, rivestito del mantello
della carne, è uscito dal palazzo dell'utero della Vergine e
ha voluto visitare il mondo. Oggi il soldato uscendo dalla
tenda del corpo, è partito trionfando verso il cielo. Quello
stesso amore che dal cielo ha fatto scendere Cristo sulla
terra ha innalzato Stefano dalla terra al cielo. L'amore che
ha preceduto il re, ha rifulso poi nel soldato”. Per amore
Dio si è fatto uomo, si è rivestito col mantello del
“tempo”, è nato povero in un rifugio per animali per ren-
dere ricca la sua creatura. Per amore Stefano dona la vita,
perdona i suoi carnefici, ci indica il prezzo del riscatto.
Fedele nel poco, Stefano è diventato grande nel martirio e
gode nell’eternità il premio dei servi fedeli. Se il timore
ci assale, se ci sentiamo incapaci e anche un po' vili, la-
sciamo il nostro giaciglio, seguiamo i pastori, inginocchia-
moci davanti alla mangiatoia dove è stato deposto per noi
il Redentore. Dall’umida grotta della Natività nasce la
segreta sorgente a cui attingere l’energia per essere testi-
moni credibili del Vangelo.
Parola di Dio in briciole
Nulla può cancellare l’amore Pagina curata da don Luciano V.M.
L’unica colpa di Stefano sembra essere
agli occhi dei Giudei, quella di essere
fedele a Gesù Cristo. Essi sono duri nel
cuore e hanno deciso di non accogliere
quella grazia che invece il diacono ha già
accolto da tempo. Per questo deve mo-
rire: con la sua scelta egli rappresenta un
rimprovero continuo alla loro pervicacia
e durezza di cuore. Ma un vero discepo-
lo di Cristo si vede nella vita, e soprat-
tutto nella morte: infatti, nell’ultima bat-
taglia, Stefano pronuncia le stesse parole
di perdono del Signore. Ormai egli è un
perfetto discepolo che ha fatto la sua
vita e la morte del Maestro. Il discepolo
di Cristo è colui che vive cercando di
imitare le scelte del Signore, fino a di-
ventare un altro Cristo, nel quale si ri-
specchia la sua stessa vita, e la sua stessa
morte. Anche noi siamo chiamati a vive-
re questa vocazione, senza paura alcuna.
Nemmeno l’umiliazione e la morte pos-
sono cancellare in noi l’amore e la gioia
che deriva dall’essere discepoli del Si-
gnore.
Non di solo pane - Numero 831- Tempo di Natale - pagina 9
Tempo di Natale
Non apprezzi mai così tanto le tue benedizioni finché non le perdi.
Brano Evangelico: Gv 20,2-8
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno po-sto!». Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non en-trò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed en-trò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piega-to in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
Contemplo:
Gioite, giusti, nel Signore
Ti benediciamo, Padre buono, poiché in Cristo tuo Figlio, da peccatori che eravamo, ci hai resi giusti e possiamo così gio-ire in te, che sei la nostra spe-ranza di vita. Fa’ che imparia-
mo ad amarci e a compren-derci come ci ha insegnato il Cristo, tuo Figlio. Riempici di gioia e di pace nella fede, confermaci nella speranza e donaci la forza del tuo Santo Spirito.
Mercoledì 27
Dicembre Lodi
Proprie
Agisci
Oggi farò una pausa, durante la mia gior-nata, per ascoltare nella preghiera la voce dello Spirito Santo, che mi invita a intraprendere il cammino dell’amore generoso.
Il Santo del giorno:
San Giovanni
L'autore del quarto Vangelo e dell'A-pocalisse, figlio di Zebedeo e fratello di Giacomo maggiore, venne consi-derato dal Sinedrio un «in-colto». In realtà i suoi scritti sono una vetta della teologia cristiana. La sua pro-pensione più alla contemplazione che all'azione non deve farlo credere, però, una figura "eterea". Si pensi al soprannome con cui Gesù - di cui fu
discepolo tra i Dodici - chiamò lui e il fratello: «figli del tuono». Lui si definisce semplicemente «il discepolo che Gesù amava». Assistette alla Pas-sione con Maria. E con lei, dice la tradizione, visse a Efeso. Qui morì tra fine del I e inizio del II secolo, dopo l'esilio a Patmos. Per Paolo era una «colonna» della Chiesa, con Pie-tro e Giacomo.
Non di solo pane - Numero 831 - Tempo di Natale - pagina 10
Preghiera
Preghiera
Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli! accarezza il malato e l'anziano!Spingi gli uomini a deporre le armi e a stringersi in un universale abbraccio di pace! Invita i popoli, misericordioso Gesù,ad abbattere i muri creati dalla miseria e dalla disoccupazione, dall'ignoranza e dall'indifferenza,dalla discriminazione e dall'intolleranza. Sei Tu, Divino Bambino di Betlemme,che ci salvi liberandoci dal peccato. Sei Tu Dio il dono di pace Sii Tu la nostra pace e la nostra gioia!
Meditiamo la Parola
Chi sa attendere arriva prima Meditazione a cura di don Luciano Vitton Mea
Parroco di Bovegno
Un passo della risurrezione tra i più completi, ric
co di dettagli (che apparentemente sembrano non
dire nulla) e di informazioni, segno che chi rac
conta molto probabilmente ha visto. Questo passo
potrebbe essere definito come "il testo delle cor
se": tutti corrono. Diversi sono i personaggi. E
una donna che, correndo, porta la notizia a Pietro,
al discepolo amato, della scomparsa del corpo di
Gesù. L'altro personaggio è Pietro. Accanto a lui
una figura anonima, il discepolo amato che la
Chiesa e la tradizione ha sempre creduto essere
Giovanni. Anche Pietro e l'Amato corrono. L'ama
to arriva prima, ma aspetta Pietro, ed è lui che
entra per primo. Poi seguirà anche il discepolo
amato. Il giungere, l'entrare, il vedere, produrran
no nell'amato il credere.
Giovanni rappresenta la schiera di tutti colo-
ro che hanno con il Signore un rapporto pro-
fondo, che tocca le profondità del proprio
essere. Quanti santi, dopo di lui, hanno avu-
to la stessa esperienza di Gesù: per loro il
Signore non era un'idea, o un concetto da ri-
cordare. Era una persona viva, l'amico più
intimo e l'amato da accogliere nella propria
vita. Tanti cristiani, quando si tratta di
"correre" per Gesù, diventano improvvisa-
mente pigri e indolenti: per loro Cristo è sol-
tanto un'idea astratta che servi a ricordare
delle regole da tenere a mente, più chi una
persona viva con la quale relazionarsi. Que-
sto brano ci invita a guardarci dentro per ri-
spondere sinceramente a questa domanda:
chi è davvero Gesù?
Parola di Dio in briciole
IL VERBO DELLA VITA
Pagina curata da don Luciano V.M.
“Quello che noi abbiamo veduto e
udito, noi lo annunciamo anche a
voi…..”(Gv 1,1 - 4)
Quando si fa esperienza di qualcuno che
riteniamo davvero importante, non pos-
siamo tenerci per noi tale scoperta. Sen-
tiamo il bisogno di dirlo agli altri in ma-
niera disinteressata, perché anche loro
possano godere di ciò che noi per primi
abbiamo sperimentato. Questo è il dina-
mismo che spiega l’evangelista Giovanni
nel prologo della sua lettera. Gli apostoli
hanno vissuto per diverso tempo con il
Verbo della vita: hanno mangiato con
lui. Hanno toccato la sua carne, lo han-
no visto sorridere e piangere, lo hanno
sentito parlare e annunciare il Regno di
Dio …..Anch’essi sono stati rapiti dalla
sua persona e hanno sperimentato quel-
la gioia che nessuno, prima di lui, aveva
mai dato loro. Questo essi vogliono
condividere con te.
Non di solo pane - Numero 831 - Tempo di Natale - pagina 11
Giovedì 28
Dicembre Lodi
Proprie
Tempo di Natale
Dobbiamo essere bambini in quanto a fede, ad amore incondizionato, a gioia.
Ma dobbiamo essere adulti in quanto ad esperienza, compassione e saggezza.
Il Santo del giorno:
Santi Innocenti
Gli innocenti che rendono testi-monianza a Cristo non con le Parole, ma con il sangue, ci ricor-dano che il martirio è dono gra-tuito del Signore. Le vittime im-molate dalla ferocia di Erode ap-
partengono, insieme a santo Ste-fano e all'evangelista Giovanni, al corteo del re messiniaco e ricor-dano l'eminente dignità dei bam-bini nella Chiesa.
Brano Evangelico: Mt 2,13-18
Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore appar-ve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per uccider-lo». Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di E-rode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio. Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo ter-ritorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia: Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più.
Contemplo: Prendi il bambi-no e sua madre
Il Signore ordina a Giuseppe di prendere il bambino Gesù e Maria per fuggire dalle mani di Erode. I santi innocenti sa-ranno uccisi dal furore del re, che ha paura e difende il pro-
prio potere terreno. Quei bambini sono l’immagine viva di Gesù, agnello innocente inchiodato alla croce per la nostra redenzione, e di tutti gli innocenti che nel mondo sono vittime della crudeltà e dell’egoismo.
Agisci
Imiterò Gesù e, con la forza che solo lui può darmi, oggi cer-cherò di servire qualcuno in modo speciale, sacrifican-do un po’ del mio tempo.
Non di solo pane - Numero 831 - Tempo di Natale - pagina 12
Preghiera
Preghiera
La luce guardò in basso e vide le tenebre: "Là voglio andare" disse la luce. La pace guardò in basso e vide la guerra: "Là voglio andare" disse la pace. L'amore guardò in basso e vide l'odio: "Là voglio andare" disse l'amore. Così apparve la luce e inondò la terra; così apparve la pace e offrì riposo; così apparve l'amore e portò la vita. "E il Verbo si fece carne e dimorò in mezzo a noi".
Amen
Meditiamo la Parola
Tu difendili! Meditazione a cura di Fiorella Elmetti
Piccola figlia della croce - Lumezzane
L'omaggio dei Magi segna la fine di una tranquillità e
del bene che veniva offerto gratuitamente al Bambino
Gesù. Iniziano le persecuzioni. Dio avverte in sogno
Giuseppe che le forze del male minacciano il Bambino
e lui deve salvarli, prendendo con sé il bambino e sua
madre e condurli in Egitto. L'Egitto è segno della
schiavitù, ma anche il luogo dove si manifesta la mano
potente di Dio. Non è minacciato solo Gesù, ma l'intero
disegno della nostra salvezza. Un potente che se la
prende con un bambino. Il potente chiede ai buoni di
collaborare ai suoi piani di morte. Essi si rifiutano e
non lo fanno. Questo causerà la morte di molti piccoli
innocenti. Che Dio non voleva.
Purtroppo le antiche profezie si realizzano in
tutta la loro tragica realtà: la follia omicida
del re Erode si abbatte su degli innocenti,
che pagano con la loro vita il delirio di pote-
re di un pazzo. Ma si deve notare un altro aspetto in questo brano: alla sacra Famiglia
non viene risparmiato nulla, perché essa pos-
sa vivere nell' ordinarietà e nella normalità.
Dio ha voluto anche per questo momento dif-
ficile una soluzione normale, esattamente
come avrebbero fatto tante famiglie nella
stessa situazione. Egli non difende in manie-
ra mirabolante suo figlio, ma lo affida a due
deboli creature perché sia portato lontano
dalla morte certa. Eppure il padre e la madre
di Gesù hanno tanta fede, ed anche se essi
non comprendono l'agire di Dio, obbediscono
con amore.
Parola di Dio in briciole Il grande inganno Pagina curata da don Luciano V.M. “Dio è luce e in lui non ci sono tene-bre.” (Gv 1,5)
Si inizia ad essere veri discepoli di Cristo
a partire da un grande atto di sincerità e
ammettendo che, fino a quando non si
riconosce di camminare nelle tenebre ci
si prende in giro e si cerca di ingannare
Dio. Ma che cosa vuol dire davvero
camminare nelle tenebre? Vuol dire es-
sere incoerenti: cioè essere convinti di
amare Dio, ma senza tenersi lontano dal
peccato e illudersi di amare gli altri,
quanto ciò non è vero. E’ necessario
quindi un grande atto di coraggio per
ammettere che fino ad ora abbiamo fat-
to davvero poco per vivere da discepoli
di Cristo. Solo quando veniamo alla luce
con questa verità, la parola di Gesù co-
mincia a rischiarare le nostre tenebre e
vediamo chiaramente la strada da per-
correre.
Non di solo pane - Numero 831 - Tempo di Natale - pagina 13
Venerdì 29
Dicembre Lodi
Proprie
Tempo di Natale
Gli amici sono quelli che ti amano
quando tutti gli altri ti abbandonano.
Brano Evangelico: Lc 2,22-35 Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signo-re, come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore. Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; lo Spirito San-to che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe vi-sto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore. Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi porta-vano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le brac-cia e benedisse Dio: «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua sal-vezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima».
Contemplo:
Il tuo servo vada in pace Il vecchio Simeone, giunto al tempio mosso dallo Spirito (cf Lc 2,27), vede nel bambino Gesù la luce mediante la quale Dio si rivela alle genti (cf Lc
2,32). È una visione che gli riempie il cuore di una gioia così intensa che non ha ormai altro desiderio se non quello di «andare in pace», cioè di vive-re eternamente con Dio in cie-lo.
Agisci:
Oggi mi sforzerò di dominarmi e con-trollarmi meglio nei miei rapporti con gli altri, per amore di Gesù, specialmente nel mio modo di ri-volgermi a loro.
Il Santo del giorno: S. Tommaso Becket Nato a Londra verso il 1117, ordinato arci-diacono e collaborato-re dell'arcivescovo di Canterbury, Tommaso fu nominato cancellie-re da Enrico II e, in seguito, successore alla sede primaziale di Canterbury. Occupan-
do questo posto però si trasformò in uno strenuo difensore dei diritti della Chiesa, inimicandosi il sovra-no. Fu costretto alla fuga in Francia, dove visse sei anni di esilio. Al rientro, come pri-mo atto, sconfessò i vescovi che erano scesi a patti col re; fu
così che quattro cava-lieri armati partirono alla volta di Canter-bury. Tommaso accol-se i sicari del re nella cattedrale, vestito dei paramenti sacri e si lasciò pugnalare sen-za opporre resistenza. Era il 23 dicembre del 1170.
Non di solo pane - Numero 831 - Tempo di Natale - pagina 14
Preghiera
Preghiera
Gesù abbellisci l'anima mia con la tua presenza, adornala con le tue grazie,
brucia queste paglie e cambiale in soffice giaciglio per il tuo santissimo corpo di
neonato. Gesù, ti aspetto. Molti ti rifiutano. Fuori spira un vento glaciale... vieni nel mio cuore.
Meditiamo la Parola
Tu sei il mio nuovo tempio Meditazione a cura di don Luciano Vitton Mea
Parroco di Bovegno
La pagina di Luca ci mostra un famiglia che rispetta e
che vive nella legge del suo Dio. Vanno infatti al tem
pio per adempiere la legge e offrire il loro primogenito
e unico figlio a Dio. Capiamo da alcuni particolari che
erano veramente poveri. L'offerta delle tortore o delle
colombe era, infatti, quella che compivano i poveri,
coloro che non potevano permettersi il capretto o l'a
gnello. Maria, Giuseppe e Gesù appartengono a questa
categoria di persone. Nel tempio, il luogo dove un i
sraelita incontra Dio, Maria e Giuseppe portano Dio, e
solo chi ha lo Spirito Santo se ne accorge. E il caso del
vecchio Simeone, giusto e pio, che lo accolse tra le
braccia e profetizzò cose grandi sul Bambino
In questo brano vi sono due elementi che ap-
parentemente si contraddistinguono ma che
in realtà si completano a vicenda. Anzitutto,
Giuseppe e Maria offrono delle tortore, che
era l'offerta dei poveri. Eppure, in questo
contesto di estrema semplicità, Cristo luce
del mondo porta uno squarcio potente di
chiarore nelle tenebre del mondo. È proprio
questo lo stile di Dio: Egli rivela le più grandi
verità attraverso mezzi ordinari e poveri, af-
finché si possa capire che è proprio la sua
opera di salvezza che tocca gli uomini, e non
le capacità umane. Dunque, contemplate
questa scena nella quale Gesù viene presen-
tato a voi come luce che illumina persino le
tenebre della vostra anima. Non abbiate pau-
ra se avete da offrirgli solo la vostra debolez-
za e la vostra miseria. Sono proprio quelle
che lui cerca per trasformarle in grazia.
Parola di Dio in briciole
Amare i fratelli Pagina curata da don Luciano V.M.
“Chi dice di essere nella luce e o-dia suo fratello, è ancora nelle te-nebre.” (Gv 2,3,11) Giovanni dice che c’è un solo co-mandamento da osservare e che fa la differenza nella nostra vita cristiana: amare i fratelli. Noi possiamo essere ancora apparentemente dei bravi cri-stiani e nonostante questo vivere nel-le tenebre. Infatti, la perfezione non sta nelle parole e nella presunta fede che diciamo di avere in Dio, se questa non è supportata dall’unico coman-damento importante che egli ci ha dato. Del resto, se diciamo - con tan-ta facilità - di amare Dio, in qualche modo dovremo pur dimostrarlo in pratica. Ecco che allora l’amore ai nostri fratelli rappresenta la maniera più pratica per valutare che tipo di amore alberga nel nostro cuore.
Non di solo pane - Numero 831 - Tempo di Natale - pagina 15
Sabato 30
Dicembre Lodi
Proprie
Tempo di Natale
Non ho un’altra strada, Signore! Che questa povera foglia
entri nel turbine del tuo amore
Contemplo : La parola di Dio rimane in voi Ti ringraziamo, Padre, per averci dato in dono il tuo Fi-glio, la tua Parola viva ed e-terna: fa’ risplendere sul mondo la gioia della sua na-scita. Tu che hai inviato il tuo Figlio a predicare a tutti il
tempo della misericordia, do-na libertà e pace al mondo intero. Tu che hai guidato i sapienti a rendere omaggio al tuo Verbo fatto uomo, accogli l’umile espressione della no-stra fede.
Brano Evangelico: Lc 2,36-40
C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rima-sta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allonta-nava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con di-giuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti a-spettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazareth. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.
Agisci
Ricordandomi che Gesù è la Parola di Dio, cercherò di par-lare da cristiano, di-cendo bene di coloro che mi circondano.
Il santo del giorno:
San Ruggero di
Canne Mentre l'antica cit-tà pugliese di Can-ne, già risorta altre volte dalle rovine, stava v ivendo un'ulteriore disfat-ta causata dal nor-
manno Roberto il Guiscardo, il ve-scovo Ruggero (sec XI) si trovò a reggere le sorti della sua città na-tale, restando uni-co riferimento per la sua gente pro-strata dalla miseria e dalla fame. Il suo
episcopio restò sempre aperto, di-venendo la casa degli ultimi e degli indifesi. Morì il 30 dicembre 1129; aveva circa 60 an-ni.
333/3390059 don Luciano
Anno XIX- n. 831
Domenica 24 dicembre 2017
Chiuso il 14/12/2017
Numero copie 1350
Stampato in proprio
Coordinatrice Fiorella Elmetti
Redazione
don Luciano Vitton Mea, don Carlo Moro, don Fabio Marini,
don Diego Facchetti, Fiorella Elmetti, Tiziana Guerini e Cristina Sabatti
Grafica e stampa
don Luciano Vitton Mea
Ideato da don Luciano Vitton Mea
Sussidio di preghiera per la famiglia
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Ogni giorno una meditazione dei più grandi maestri di spiritualità Il settimanale di preghiera Non di Solo pane (da scaricare) I Santi del Giorno Tutte le opere di San Agostino I racconti di un pellegrino russo L’Imitazione di Cristo
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