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ISTITUTO COMPRENSIVO - SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “DANTE ALIGHIERI” ANNO 7 - NUMERO UNICO APRILE 2012 ANNO SCOLASTICO 2011/2012 “Imparare a scrivere un articolo è stata un’esperienza straordinaria. . . Mettere insieme le parole giuste, accertare le fonti della notizia, coinvolgere il lettore, non è facilissimo, ma con l’ impegno di squadra ci siamo riusciti”. Sono soltanto alcune bre- vi affermazioni espresse dai redattori più giovani al termine del percorso intrapreso per la realizzazione della settima edizione del giornale “TuttiX1”. Tutti vorrebbero proseguire l’esperienza, impegnandosi più a fondo. In questo numero raccontano gli eventi più significativi accaduti nel corso dall’anno scolastico, che hanno allargato i loro orizzonti, aumentando la consape- volezza di sé, degli altri e del mondo. I suggerimenti di Beppe Severgnini, editoria- lista del Corriere della Sera e responsabile dell’iniziativa “Il quotidiano in classe”, li hanno guidati nella scelta di alcuni temi affrontati con i sondaggi e le interviste. La lettura dei quotidiani è stata fondamentale per comprendere la realtà e per apprende- re gli strumenti necessari per cimentarsi nella loro “impresa” giornalistica. LA REDAZIONE La scuola ai tempi dei nonni era identica alla nostra? Abbiamo raccolto qualche testimonianza. . . A pagina 9 L’Istituto Comprensivo di Sammichele di Bari ha ricevuto una menzione di onore per la “promozione dei principi di libertà, ve- rità, giustizia e solidarietà, posti a fondamento dell’educazione alla pace”. A pagina 13 ESERCITAZIONE DEI VIGILI DEL FUOCO NELL’ATRIO DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO A pagina 8 Recensione del film “LES MAINS EN L’AIR” di Romain Goupil. A pagina 10 A pagina 11 L Istituto Comprensivo di Sammichele di Bari ha ricevuto una ESERCITAZIONE DEI VIGILI DEL no al respingimento... insieme si puÒ!

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ISTITUTO COMPRENSIVO - SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “DANTE ALIGHIERI”ANNO 7 - NUMERO UNICO APRILE 2012 ANNO SCOLASTICO 2011/2012

“Imparare a scrivere un articolo è stata un’esperienza straordinaria. . . Mettere insieme le parole giuste, accertare le fonti della notizia, coinvolgere il lettore, non è facilissimo, ma con l’ impegno di squadra ci siamo riusciti”. Sono soltanto alcune bre-vi affermazioni espresse dai redattori più giovani al termine del percorso intrapreso per la realizzazione della settima edizione del giornale “TuttiX1”. Tutti vorrebbero proseguire l’esperienza, impegnandosi più a fondo. In questo numero raccontano gli eventi più significativi accaduti nel corso dall’anno scolastico, che hanno allargato i loro orizzonti, aumentando la consape-volezza di sé, degli altri e del mondo. I suggerimenti di Beppe Severgnini, editoria-lista del Corriere della Sera e responsabile dell’iniziativa “Il quotidiano in classe”, li hanno guidati nella scelta di alcuni temi affrontati con i sondaggi e le interviste. La lettura dei quotidiani è stata fondamentale per comprendere la realtà e per apprende-re gli strumenti necessari per cimentarsi nella loro “impresa” giornalistica.

LA REDAZIONE

La scuola ai tempi dei nonni era identica alla nostra? Abbiamo raccolto qualche testimonianza. . .

A pagina 9

L’Istituto Comprensivo di Sammichele di Bari ha ricevuto una menzione di onore per la “promozione dei principi di libertà, ve-rità, giustizia e solidarietà, posti a fondamento dell’educazione alla pace”.

A pagina 13

ESERCITAZIONE DEI VIGILI DEL FUOCO NELL’ATRIO DELLA SCUOLA

SECONDARIA DI I GRADO A pagina 8

Recensione del film “LES MAINS EN L’AIR” di Romain Goupil.

A pagina 10A pagina 11

L’Istituto Comprensivo di Sammichele di Bari ha ricevuto una

ESERCITAZIONE DEI VIGILI DEL

no al respingimento...insieme si puÒ!

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Il giorno 31 Marzo i ragazzi della scuola Dante Alighie-ri hanno visitato l’ I.T.I.S. di Gioia del Colle. Durante le lezioni in laboratorio hanno avuto l’opportunità di scoprire i segreti di nuove discipline: la Chimica, l’Elettrotecnica, l’Elettronica e la Meccanica.

Nel primo laboratorio gli studenti hanno osservato il “saggio alla fi amma” allo scopo di individuare il nome di alcuni elementi. Una piccola quantità di Sali cloruri di so-dio, magnesio, calcio, rame, stronzio viene posta su un fi lo di platino(precedentemente pulito nell’acido cloridrico) e immersa nella fi amma. La fi amma assume diverse colora-zioni a seconda dell’elemento analizzato: un colore giallo intenso e persistente per il sodio; il colore rosso cardinale

per il litio; il rosso scarlatto per lo stronzio; verde acqua con scintille per il rame

Nel laboratorio di Elettrotecnica i ragazzi hanno lavo-rato al computer, utilizzando un programma, scaricabile dalla Rete: alcune simulazioni e giochi interattivi hanno favorito l’apprendimento di concetti diffi cili di elettroma-gnetismo. Il professore di Elettronica ha spiegato le pos-sibili applicazioni dell’elettronica nella vita quotidiana. Anche il docente di Meccanica ha rivelato i segreti delle macchine utilizzate nei luoghi di produzione.

L’interesse vivo mostrati da tutti gli studenti lascia spe-rare che in loro possa crescere la curiosità per lo studio delle discipline scientifi che e tecnologiche.

Michele

Nel territorio da protagonistiNel territorio da protagonisti

per il litio; il rosso scarlatto per lo stronzio; verde acquacon scintille per il rame

Imparo... osservando

Il territorio ci appartiene, è ne-cessario difenderlo dalle aggres-sioni che possono distruggerlo. Questo ammonimento è stato lanciato agli studenti delle clas-si terze e della Seconda C dai

volontari del circolo “Quattro-miglia”, associazione locale di Legambiente, intervenuti il 30

novembre 2011 nella no-stra Scuola. Sono stati affrontati di-versi argomenti: l’impor-tanza vitale dell’acqua e dell’energia, il conteni-

mento dei consu-mi, l’importanza del bosco e della Biodi-versità, i principali siste-mi di produzione di ener-gia rinnovabile. In modo particolare è stato illu-strato, con foto di gran-de effetto, il percorso di

una goccia d’acqua e i sistemi di depurazione dei refl ui attraverso i metodi dei “fanghi attivi” e del-

la “fi todepurazione”. Sono stati evidenziati le criticità e i punti di forza di entrambi i sistemi. È stato presentato il caso della Lama San Giorgio, un ambien-te naturale ricco di biodiversità, sottoposto all’inquinamento pro-vocato dai refl ui dell’impianto di depurazione di Sammichele.

Claudia, MicheleVignettista: Maria

Il giorno 31 Marzo i ragazzi della scuola Dante Alighie

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3Anno 7 - Numero Unico

La DIVELLA è uno stabilimento famoso in tutto il mondo che produce circa 200 tipologie di prodotti. È una grande azienda moderna che ha bisogno di figure professionali di vario genere: meccanici, elettricisti, esperti in marketing, esperti in tecnologia alimentare. L’azienda nasce nel 1905, quando il fondatore Francesco Divella costruì il primo mu-lino per la macinazione del grano a Rutigliano (BA). Il 1 marzo 2012 gli studenti delle classi II e III C hanno visitato il pastificio e il biscottificio, accompagnati dalle docenti di materie letterarie.

Sono stati accolti da un responsabile che li ha guidati nei vari reparti. La visita è iniziata nel settore della produ-zione della pasta secca. In questa stanza si mantiene una temperatura stabile per tutto l’ anno, cioè di 25-26 gradi di temperatura e 70% di umidità, per far sì che la pasta sia investita di correnti di aria con condizioni termoidrometriche costanti in tutti i mesi dell’anno. In questo modo il prodotto non mantiene al suo interno una quantità di umidità tale da determinare la proliferazione di batteri. Queste condizio-ni climatiche sono monitorate per via telematica. La pasta secca può avere vari formati, e proprio in base al formato è diverso lo stampo e il tempo di preparazione che richiede

l’impasto. Il prodotto viene confezionato in buste di polipro-pilene, sistemate in cartoni bollati che viaggiano su rulliere aeree per raggiungere una zona di ballettizzazione; le pe-dane entrano nell’area di immagazzinaggio, dove le confe-zioni vengono sistemate sugli scaffali; restano alcuni giorni. Successivamente le pedane vengono nuovamente riprese per essere caricate su camion per il mercato nazionale oppure su container per raggiungere Paesi lontanissimi (USA, Canada, Brasile, Australia, Giappone).

La pasta fresca è una mistura di semola e acqua. Delle tubazioni, disposte sulla volta della sala, portano gli ingre-dienti nella impastatrice meccanica; l’impasto va a finire in una navetta che si muove avanti e indietro per alimentare le singole macchine che pressano l’impasto lungo gli stampi per ottenere le diverse forme della pasta. Subito dopo la pasta finisce nel pastorizzatore, un tunnel nel quale il vapore bollente a 90 gradi va a disinfestare la pasta per eliminare le muffe, i batteri presenti all’interno della semola naturalmen-te. Questo ci consente di conservare la pasta fresca per qua-

si tre mesi in frigorifero. La pasta fresca viene, pertanto, pa-storizzata, essiccata e infine confezionata. La pasta appena pastorizzata attraversa un tunnel ad una temperatura di 4 gradi, la stanza di raffreddamento. Il raffreddamento ci per-mette di ottenere un irrigidimento della struttura ma anche un ulteriore abbattimento della eventuale carica batterica. Nel raffreddatore la pasta viene portata ad una temperatura di 4 – 10 gradi. Lo sbalzo termico riduce ancora di più la carica batterica e rende la pasta più flessibile ed elastica e pronta per il confezionamento: la confezione viene saldata una volta che ha raggiunto il peso stabilito e successiva-mente viene incartonata. Il braccio robotico prende i cartoni e li deposita sulle pedane. Successivamente si è passati nel biscottificio. Oggi Divella produce 16 tipologie di biscotto con circa 50 materie prime. Gli ingredienti fondamentali sono: lo zucchero, la farina, l’amido, l’olio, l’acqua.

Si fa un primo impasto con i componenti base, successi-vamente si aggiungono gli altri componenti specifici di cia-scuna tipologia di biscotto. L’impasto viene scaricato nelle TRAMOGGE, dove avviene un’altra lavorazione dell’impasto e la formazione del biscotto. La cottura avviene in un forno grande 50 metri.

Gli alunni sono tornati a scuola carichi di biscotti profu-mati e di tante conoscenze nuove.

Angela, Michele e Sebastiano

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A cosa servono gli aniziani?A cosa servono gli anziani?Nella opinione diffusa la persona anziana è “inutile”. Ma è davvero

così o è soltanto un’opinione? Da un sondaggio rivolto ad un campione di 36 studenti di età compresa fra 11 e 14 anni emergono alcuni dati inte-ressanti. Il 94% ritiene che i giovani oggi abbiano bisogno dei vecchi. I nonni, infatti, spesso accudiscono i loro nipoti quando i genitori lavorano ed esaudiscono ogni loro desiderio; dedicano molto del loro tempo per giocare, raccontare storie e dare consigli.

C’è anche chi porta i bambini a spasso con la bici, chi li va a prendere da scuola e carica sulle sue spalle i pesanti zaini, mentre i nonni più di-namici fanno anche gli allenatori di calcetto. Molti anziani di oggi godono ancora di buona salute, perché curano il corpo e la mente. Si pensi, ad esempio, agli ottantenni o i novantenni che si tengono in forma facendo corsette o andando in bicicletta; alle “nonne” che non portano più il “tup-petto” come una volta ma vanno dal parrucchiere per coprire i capelli bianchi e avere i capelli sempre in ordine; non vestono sempre di nero

con gonne lunghe ma in-dossano anche i pantalo-ni; frequentano le pale-stre e vanno a ballare.

Alcuni nonni tengono la loro mente attiva con “La settimana enigmi-stica” e letture di vario genere. Un altro dato certo è la “saggezza” della persona avanti nell’età, che deriva dalla sua esperienza e dall’ave-re sviluppato la pazienza e la rifl essione, qualità necessarie quando si devono prendere delle decisioni. Gli anziani, dunque, non sono degli “scarti” come alcuni vogliono farci credere; meritano, invece, maggiore considerazione.

Eppure nella realtà di tutti i giorni scopriamo casi di abbandono dei vecchi nelle case di riposo o nei reparti ospedalieri di geriatria. Un dato confortante deriva dal nostro sondaggio: il 58% degli intervistati dedica molto tempo alle persone anziane della pro-pria famiglia. In particolare il 67% volentieri dà loro compagnia e il 45% li assiste quando sono malati. Soltanto tre ragazzi non li frequenta volentieri.

Caterina, Federica, Letizia Vignettista: Maria

Defi nizioni:A Putignano è di cartapesta1. C’è anche quello per il mare2. Locale pubblico tipico di Sammichele per 3. divertirsi ballandoMaschera tipica di Venezia4. Maschera tipica di Bergamo5. A _ _ _ _ _ _ _ _ _ ogni scherzo vale6. Maschera tipica di Napoli7. Ritagli di carta colorata che si lanciano a 8. CarnevaleMaschera carnevalesca il cui nome è quello 9. di un indumentoCittà del Veneto famosa per il Carnevale10.

Giusy, Katia e Marialaura

INDOVINA LA MASCHERA...“AVERE UN SACCO DI PENSIERI PER LA TESTA”

è il colmo per _’ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

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5Anno 7 - Numero Unico

Nelle caselle evidenziate comparirà una delle tre

Nelle caselle evidenziate comparirà una delle tre

parole chiave del decreto “salva italia” varato dal

parole chiave del decreto “salva italia” varato dal

governo Monti per affrontare la crisi economica.

governo Monti per affrontare la crisi economica.

Da oltre tre anni la nostra Scuola non man-ca all’appuntamento nazionale della Festa dell’albero. È una giornata dedicata al ri-spetto della natura, per sensibilizzare grandi e piccoli a non distruggere ciò che ci è stato regalato. La festa si è svolta nei giardini dei plessi di Scuola Primaria e Secondaria di primo grado; vi hanno partecipato i genitori e i bam-bini delle classi seconde, terze di scuola Pri-maria e prime e seconde di scuola Secondaria di primo grado, con la Dirigente, le maestre, i professori e il Maresciallo della locale Caser-ma dei Carabinieri.

I bambini hanno cantato e recitato poesie sull’argomento. Con l’aiuto del collaboratore Spinelli Leonardo sono state messe a dimora: un melograno, una ginestra, il rosmarino, la

lavanda e l’alloro. Per ciascuna pianta è sta-ta illustrata la storia e gli usi nel passato. Nell’area verde della scuola Secondaria sono stati interrati tre alberelli che si sono aggiun-ti ad altri piantati negli anni precedenti.

Inoltre in un angolo del “Giardino dei sem-plici” (composto di piante aromatiche e offi -cinali) sono stati piantati ortaggi e legumino-se. Questo spazio è un laboratorio all’aperto dove si può apprendere attraverso l’osserva-zione e l’esercizio della manualità. Gli alunni della 1^B e della 2^C se ne prendono cura con grande dedizione.

Chiara, Letizia e Mariagrazia

oltre tre anni la nostra Scuola non man-appuntamento nazionale della Festa bero È una giornata dedicata al ri-

Grave malattia infettiva di 1. origine virale che colpisce vari animali; può essere trasmessa all’uomoIl giorno che precede oggi2. L’arte di cucinare e prepara-3. re cibiOdore gradevole, profumo4. Trainare un veicolo o un 5. natante agganciandolo a un altroChi elegge e ha il diritto di 6. partecipare a una elezione Sebastiano e Domenico

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Pinocchio, una fiaba per ogni tempo

Il 53% degli studenti della nostra Scuola ha deciso di iscriversi ad un Liceo, il 32% ad un Isti-tuto Tecnico, il 15% ad un Istituto Professionale. Rispetto allo scorso anno aumentano gli iscritti ad un Istituto Tecnico rispetto ad un Istituto Profes-sionale, mentre viene confermato il primo posto per la scelta dei Licei, tendenza registrata anche negli ultimi due anni. Per la scelta della tipolo-gia dei Licei si registrano alcune novità rispetto al passato: aumentano le preferenze per un Liceo Scientifi co tradizionale, per un Liceo Linguistico e per un Liceo Artistico. Agli ultimi posti si pongono

il Liceo Classico e il Liceo delle Scienze Umane. La maggior parte degli iscritti ad un Liceo

Scientifi co e Classico ha scelto la sede di Gioia del Colle. Per quanto riguarda, poi, il Liceo Lin-guistico l’89% degli iscritti ha scelto la sede di Putignano. Soltanto due studentesse si sono iscrit-te al Liceo Artistico di Bari, tutti gli altri hanno scelto l’istituto “Luxemburg” di Acquaviva delle Fonti. Altri cambiamenti si registrano per la pre-ferenza della sede dell’Istituto Tecnico: solo due alunni hanno scelto la sede di Castellana Grot-te per il settore Chimica; aumentano, invece, gli

iscritti all’Istituto Tecnico “Galilei” di Gioia del Colle per il settore di Elettronica. Diminuiscono anche gli iscritti all’Istituto Tecnico Commercia-le e all’Istituto Professionale nel settore “Ser-vizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alber-ghiera”.

Domenico e Sebastiano

A centotrent’anni dalla sua pri-ma pubblicazione a puntate (1881) “Le avventure di Pinocchio: sto-ria di un burattino” è un’opera piena di insegnamenti di grande attualità. La dott.ssa Michela Daddabbo, psicolo-ga del Consultorio Familiare, interve-nuta nelle classi pri-me e nella seconda C, ha guidato gli alunni nella lettu-ra di alcune pagine dell’opera di Collo-di, per evidenziarne gli elementi simbolici e le analogie con il presente. La disobbedienza e le bugie di Pinocchio, ad esempio,

si ritrovano nel comportamento naturale di tanti bambini o prea-dolescenti che a fatica accettano

le regole. Geppetto rappresenta la legge e i doveri. Il gatto e la volpe rappresentano l’istinto del piacere.

In molte situazioni il burattino di legno è vittima della menzogna. Anche il mondo attuale è domi-

nato dall’apparen-za ingannevole, la calunnia e l’illusio-ne. Lottando con-tro la menzogna, il burattino di legno si trasforma in un essere umano do-tato di sentimenti e di libertà. Que-sto cambiamento è possibile anche per i “bambini” e gli “adulti bambini” di oggi.

Caterina, Federica, AlessandraVignettista: Maria

udenti della nostra Scuola ha il Liceo Classico e il Liceo delle Scienze Umane.

Iscrizioni 2012 - 2013Iscrizioni 2012 - 2013

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7Anno 7 - Numero Unico

“Mai usare la violenza!” durante le relazioni conflittuali. Questo ammonimento scaturisce da una serie di incontri realizzati nelle se-conde A e B durante le ore d’Italiano, con la guida della dott.ssa Lacitignola, sociologa ed esperta in counseling. Per oltre due mesi, a cadenza quindicinale, gli studenti, disposti in cerchio, hanno raccontato le proprie emo-zioni, imparando a riconoscerle e a gestirle in modo positivo. Nei momenti di alta tensio-

ne la sociologa è intervenuta in modo pa-cato, dimostrando che agire con l’impulsività e la rabbia non conduce a nulla di buono, anzi rafforza il disordine e il conflitto. È utile, piuttosto, confrontarsi serenamente, perché il punto di vista di ciascuno è importante ma non assoluto. Per ottenere una visione più ampia e completa della realtà occorre il con-tributo di tutti.

Eliana, Francesca, Mariangela

are la violenza!” durante le relazioni ne la sociologa è intervenuta in modo pa-

Lezioni di non violenzaLezioni di non violenza

La paura è una forte emo-zione da cui nessuna perso-na può “scappare”. Ha una funzione importante perché ci fa capire che esiste una situazione di pericolo che bisogna evitare. Eppure a volte la paura ci paraliz-za, perché non sappiamo affrontarla. Ma per far questo occorre innanzitutto saperla riconoscere. Di questo argomento ab-biamo parlato con i nostri compagni di classe ma an-che con un campione di 26 studen-ti di 11 e 12 anni. Per le ragazze la paura più grande proviene dalla morte e dalla violenza fi sica; men-tre i maschi temono soprattutto la mancanza di amici, le catastrofi

na-turali, le malattie. Solo per il 27% degli intervistati si tratta di paure astratte, non strettamente legate a minacce reali; sono forse il frutto di una suggestione o di una scarsa

conoscen-za della situazione di rischio.In situa-zioni di pericolo o di minac-cia grave il 31% degli

inter-vistati cerca aiuto e mantiene la calma; soltanto l’8% reagisce con aggressività. Il 53% dei maschi cerca di rifl ettere prima di reagire ed evita di chiedere aiuto; sembra che abbiano vergogna di mostrare la loro paura, considerandola una debolezza. Tuttavia, quando la loro paura diventa insopportabile, il 92% degli intervistati si rivolge ad un genitore oppure agli amici.

Emire e VivianaVignettista: Maria

tuden-na-turali, le malattie. Solo per il 27% inter-

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forte emo-suna perso

Cosa ti fa paura?

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In questo Anno Scolastico le due Scuole dell’Infanzia dell’Istituto Comprensivo di Sammichele di Bari hanno aderito al Progetto “Ambiente Sicuro Infanzia” promosso dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Essendo già la nostra scuola impegnata in un proget-to di Istituto rivolto a promuovere la cultura della Sicurezza, della Prevenzione e Pro-tezione, il percorso è stato accolto favore-volmente e ha fornito ai piccoli alunni nuovi stimoli e occasioni per maturare comporta-menti adeguati in si-tuazioni di pericolo.

L’argomento è sta-to presentato ai bam-bini mediante la visio-ne di un DVD, fornito dai Vigili del Fuoco, che affronta il delica-to tema degli incidenti domestici e delle po-tenziali fonti di peri-colo insite all’interno delle nostre abitazioni. L’attenzione dei bambini è stata catturata da racconti a disegni animati i cui protagonisti erano dei bambini coinvolti in situazioni di potenziale pericolo evitato dal provvidenziale intervento di un adulto.

Al termine di ogni animazione i bambini, attraverso la

visione di brevi filmati su situazioni reali di pericolo, han-no scoperto le conseguenze di comportamenti imprudenti e l’importanza della figura del Vigile del Fuoco. Entusia-smante e coinvolgente è stata la fase finale del Progetto conclusosi con una giornata che ha visto i bambini inte-

ragire con i Vigili del Fuoco, molto spesso da loro immaginati alla stregua di supere-roi protagonisti di sto-rie fantastiche.

Dopo una vivace conversazione con i Vigili, in cui i bambi-ni hanno manifestato le loro curiosità con domande e racconti di vissuti personali, tutti hanno potuto visiona-re il camion dei pom-pieri e le attrezzature antincendio, indossare il casco e sperimentare l’uso delle pistole spara acqua.

Bambini e docen-ti, in questionari somministrati dai Vigili, hanno eviden-ziato un alto livello di soddisfazione sia per l’adeguatezza del materiale fornito, sia per il carattere pratico dell’intera esperienza.

Le docenti referenti del progetto:Nilda Maria Savino - Vita Carmina Liotino

In questo Anno Scolastico le due Scuole dell’Infanzia visione di brevi filmati su situazioni reali di pericolo, han-

Al sicuro dai pericoli con i Vigili del FuocoAl sicuro dai pericoli con i Vigili del Fuoco

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Ladro Informatico: _ _ _ _ _ _

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Nuovo Sistema Operativo: _ _ _ _ _ _ _-_

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Sito Chat: _ _ _ _ _ _ _ _

Sito per vedere i video: _ _ _ - _ _ _ _

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MLa pace è un donoAiuta i piccoli a diventare grandiPerché si conquista giorno per giornoAmando il prossimoCogliendo di ogni piccolo gesto l’essenzaEntusiasmando con le piccole cose

Marica

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9Anno 7 - Numero Unico

Se ci fermiamo un attimo a pensare e ad indagare com’era la scuola un secolo fa, quando la frequentavano i nostri non-ni, ci accorgiamo di quante cose sono cam-biate (ovviamente in positivo) e di questo possiamo solo essere fortunati. Abbiamo intervistato alcuni anziani “studenti” tra gli anni ’50 e ‘60 e abbiamo raccolto tante informazioni interessanti. Essi ci hanno detto che le aule erano molto fredde; l’univa fonte di calore proveniva dalle stufe a legna situate nei corri-doi. Alcuni alunni portavano con sé, avvolte nei fazzo-letti, delle pietre che riscaldavano sul fuoco e mette-vano in tasca per non far disperdere il calore. Quan-do avevano molto freddo, le stringe-vano nelle mani. I banchi di legno erano un solo blocco con le sedie e avevano sul piano di lavoro una cavità per il calamaio. Scrivevano con un pennino che intingevano nell’inchiostro contenuto nel calamaio; per evitare le sba-vature e le macchie d’inchiostro utilizza-vano della carta assorbente molto spessa.

I muri erano ricoperti dal Crocifisso, le cartine geografiche e i cartelloni colorati. I ragazzi indossavano dei grembiuli neri con i colletti bianchi; le ragazze indos-savano i grembiuli bianchi con dei fiocchi blu; una frontiera fermava i capelli che potevano scendere sugli occhi. Gli stru-menti utilizzati dagli scolari: cannello e pennini per scrivere, quaderni e fogli di carta assorbente, pochi libri. Per il tra-sporto del materiale scolastico non veniva

utilizzato lo zaino, ma un semplice ela-stico di gomma. Du-rante la ricreazione si consumava del pane casereccio. Le punizioni erano mol-to severe: gli studenti “irrequieti”, che non svolgevano i compiti assegnati, oppure osavano gridare o mancare di rispetto ai compagni e agli

insegnanti venivano picchiati con bacchet-te di legno oppure erano costretti a restare fermi, in ginocchio sui ceci o sulle pietre, dietro la lavagna con le spalle rivolte alla classe. Vi erano scolaresche composte solo da maschi e altre composte solo da fem-mine. Ogni classe era composta da oltre

venti ragazzi. Gli inadempienti imparava-no un mestiere presso gli artigiani locali. La parola d’ordine: disciplina e studio.

Oggi la Scuola è certamente miglio-rata rispetto al passato. Dobbiamo rico-noscere di avere mille opportunità forma-tive. L’uso degli strumenti multimediali agevola l’apprendimento e aumenta l’in-teresse per lo studio. Siamo più liberi di esprimerci e di scegliere in base alle nostre attitudini. Per quanto riguarda le san-zioni disciplinari un’analisi superficiale potrebbe far credere che i metodi violenti di una volta fossero più efficaci rispetto a quelli attuali. In realtà, se ragioniamo in modo più approfondito comprendiamo che le sanzioni attuali non feriscono il corpo e la dignità della persona; sono più arti-colate e commisurate alla gravità della in-frazione; vanno nella direzione educativa, cioè del ravvedimento e della promozione di comportamenti non violenti. Ciascuna persona, infatti, diventa migliore solo se le viene data una possibilità di cambia-mento. Nella scuola di oggi dobbiamo riflettere sul valore della Libertà e sulla importanza delle Regole. Se non esistes-sero le regole che altri ci impongono, non potremmo neanche essere liberi di sceglie-re per il nostro bene.

Alessandra, Filomena Vignettista: Maria

Gli alunni della 2^C hanno organizzato la prima edizione del concorso “Gira... giralibro 2012”, una gara di lettura fra gli alunni di prima A, B, C. Nell’arco di 15 giorni ciascun alunno della classe ha letto un libro. Dopo la lettura il lettore doveva apporre su un maxi pannello, in corrispondenza del titolo del libro letto, un bollino che, a seconda del colore, esprimeva un giudizio di gradimento “massimo - medio - minimo”. Successi-vamente gli stessi libri sono passati in una classe parallela e si procedeva allo stesso modo. A conclusione del “giralibro” i lettori hanno partecipato ad una gara a quiz: le domande richiedevano l’identifi cazione di un brano o di una situazione o di un topos riconducibile a quattro tra i libri in dotazione. Le domande sono state redatte da una commissione di alunni del-la classe Seconda C, che lo scorso anno ha letto i libri in con-corso. Per l’anno scolastico 2011 - 2012 le classi in gara hanno ottenuto i seguenti punteggi: 78/120 Prima C - 76/120 Pri-ma B - 64/120 Prima A

Il titolo di CAMPIONI DI LETTURA 2012 spetta alla PRIMA C

Alessandra

Se ci fermiamo un attimo a pensare e I muri erano ricoperti dal Crocifisso, le venti ragazzi. Gli inadempienti imparava-

La scuola... ieri e oggi...

dovrebbe accogliere e ascoltare gli alunni; coinvolgerli totalmente, suscitando l’interes-se e la passione per la conoscenza. Dovreb-be favorire la partecipazione attiva degli studenti, tale da farli sentire protagonisti del loro apprendimento. Ma soprattutto dovreb-be aiutare quelli che sono in difficoltà e cal-mare i più irrequieti. Il mio insegnante ide-ale dovrebbe essere autorevole, disponibile e severo quando serve.

Raffaella

Gli alunni dellaconcorso “Giraalunni di primadella classe ha apporre su un mlibro letto, un bgiudizio di gravamente gli stesi procedeva ai lettori hanno richiedevano l’idi un topos ricodomande sono l cl sse S co

dovrebbe accogliere e ascoltare gli alunni;coinvolgerli totalmente, suscitando l’interes-se e la passione per la conoscenza. Dovreb-be favorire la partecipazione attiva deglistudenti, tale da farli sentire protagonisti del

Il mio ideale Il mio ideale di insegnantedi insegnante

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Les mains en l’air di Romain Goupil. Attori principali: Valeria Tedeschi (Cen-drine), Linda Doudaeva (Milana), Jule Rit-manic (Blaise). Francia, 2011. La storia è ambientata nel futuro, nel 2067. Una signora anziana, Milana, di origine cecena racconta della sua infan-zia, quando nel 2009 aveva dieci anni, viveva in Francia insieme alla famiglia e frequentava un’allegra comitiva di ra-gazzi di culture diverse. Ma un giorno uno di loro, Youssef, viene rimpatriato per-ché i genitori non hanno il permesso di soggiorno. Anche Milana rischia la stessa sorte. Allora i compagni decidono di scap-pare tutti insieme, rifugiandosi in un sot-terraneo buio. I genitori preoccupati per la scomparsa dei loro figli, ricorrono alla

polizia, che alla fine riesce a ritrovare gli scomparsi, a costringerli con la forza ad uscire dal nascondiglio con le mani in alto, imponendo il rimpatrio anche alla fami-glia di Milana. È una storia drammatica, perchè mette in luce un mondo di adulti, in un Paese ricco e democratico, che non difende i diritti dei bambini e respinge gli stranieri poveri. La storia è ambientata nel futuro perché il problema del respin-gimento degli immigrati “sans papiers”, che rivendicano la cittadinanza, potrebbe restare irrisolto se gli Stati europei con-tinuano a non adottare i provvedimenti legislativi che rispettano i principi di Li-bertà e Uguaglianza. I veri protagonisti della storia sono i bambini che si mostra-no solidali con gli stranieri e dimostrano tanto coraggio.

Marica

Il territorio che si trova a Monte Sant’Elia, vicino Mas-safra, è stato donato dalla Comunità dell’Arca al WWF. Questa Comunità nasce in Francia al seguito di Lanza del Vasto, ispirato da Gandhi. Coloro che appartengono all’Arca seguono i senti eri della non violenza, fanno la scelta di una vita semplice, nella ricerca della giusti zia e del rispett o per la vita, s’impegnano per la condivisione e il servizio agli altri, approfondiscono la loro vita inte-riore e cercano di promuovere la pace con mezzi non violenti . Il sito di Monte Sant’Elia è diviso in due sezioni WWF: Marti na Franca e Massafra. Nell’oasi la guida ci ha mostrato “la calcara” e ci ha dett o che durante la pe-ste del 1600 per disinfett are le case si usava la calce che si ricavava facendo scioglie-re la roccia. La calcara era il posto dove la roccia veniva sciolta con il fuoco alimen-tato dalla legna. Il fuoco per far scaldare la pietra era alimentato in una strutt ura fatt a di legna, paglia e terra. Poi la roccia si raff reddava e

si trasformava da roccia calcarea a roccia grezza per il latt e di calce. Al giorno d’oggi uno dei problemi che ci sono nell’oasi è quello del pericolo incendi per cui una quindicina di anni fa si costruì una torre da dove si poteva controllare il territorio e scoprire subito inizi d’incendi. Nell’oasi i ragazzi hanno visto dall’esterno un gruppo di 20 trulli ed una masseria, risalenti rispetti vamente al 1600 e al 1700. La parte sud risale al 1800-1900. Nell’oasi ci sono molte piante: le orchidee selvati che, le calendule, una pianta ornamentale con fi ori gialli o arancioni, l’iris ed il tassobarbasso, una pianta erbacea biennale alta fi no a un metro, con foglie grandi e lanuginose, fi ori gialli disposti in spighe o in grappoli. Un’altra pianta è il ginepro, la cui riprodu-

zione è lenta, perciò essa simula la fem-mina del bombo, un insett o simile all’ape, e lo atti ra con odo-ri vari. La macchia duplice è formata, come dice la parola, da due piante: la Fil-lirea e il Lenti sco. Al-cune specie di pian-te del luogo hanno le spine perché in

passato erano “att accate” dalle pecore che le mangiavano; perciò hanno le spine per difender-si. Esiste anche il cisto di Montpellier dal fi ore bianco e quello salvifolius. C’è inoltre una pianta che viene chiamata “amica del fuoco” perché è l’unica a riprodursi per prima dopo un incendio; il suo fi ore si apre a 90°. Una tradizione del luogo è quella di appendere, durante il periodo della Quaresima, ai balconi dei pupazzi con delle si-gnore vesti te di nero portanti il vino, il fuso e le arance.

Leti zia e Mariagrazia

si trasformava da roccia calcarea a roccia grezza per il latt e dicalce. Al giorno d’oggi uno dei problemi che ci sono nell’oasiè quello del pericolo incendi per cui una quindicina di anni fa

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11Anno 7 - Numero Unico

Recanati città della poesiaRecanati città della poesia

Torino... testimone della storia d’Italia

Dal 10 al 12 novembre 2011 gli alun-ni delle classi terze della scuola media hanno effettuato il viaggio d’istruzione. La prima tappa è stata Recanati, picco-lo centro delle Marche dove nel 1798

nacque Giacomo Leopardi, uno dei più grandi poeti del Romanticismo. Percor-rendo le stradicciole lastricate in pietra del borgo antico si giunge a casa Leo-pardi, la cui facciata in mattone rosso è in stile neoclassico; all’interno dall’an-drone si snoda una scalinata rivestita in marmo che porta ai piani superiori, di

cui il secondo è abitato dai discendenti della famiglia del poeta. Il primo piano, invece, è occupato dall’ampia biblioteca in cui furono raccolti dal padre del poe-ta, il conte Monaldo, oltre 2000 libri de-stinati alla lettura non solo dei suoi fi gli ma anche di quanti volevano usufruirne. Sono annessi alla biblioteca un’angusta cucina e altre stanze contenenti ritratti, documenti, opere autografe e l’albero genealogico della famiglia Leopardi. In quelle stanze il poeta trascorreva il suo tempo dedicandosi ad uno studio “matto e disperatissimo” utilizzando un picco-lo tavolo, che spostava nelle diverse ore del giorno per sfruttare al meglio la luce del sole, posto vicino alla fi nestra che si affaccia su una piccola piazzetta che prende il nome dalla poesia “Il sabato del villaggio”, antistante alla chiesetta di Sant’Agostino. La visita guidata è terminata con la passeggiata sul via-le del monte Tabor, chiamato il colle dell’Infi nito, tanto caro al poeta, dove egli si appartava trascorrendo in solitu-

dine il tempo dello svago e che gli ispi-rò la sua composizione più bella. Anche noi, spaziando con lo sguardo, abbiamo percepito le stesse sensazioni piacevoli di gioia a cui si abbandonava il poeta, immaginando oltre la siepe, l’immensi-tà dello spazio e il tempo infi nito. Gra-zie a questa visita abbiamo compreso meglio la personalità e i sentimenti del poeta che per la sua sensibilità di animo

soffrì molto, facendo scaturire dalla sua infelicità tutta la sua opera poetica sem-pre attuale ed intramontabile.

Anna Laura, Adriana

A spasso nella natura

Meta del nostro lungo ma piacevole viaggio è stata To-rino, dove, in occasione dell’anniversario dei 150 anni dell’unità d’Italia, è stato progettato, per celebrare l’even-to, il programma culturale “Esperienza Italia 150°” con l’allestimento di mostre dedicate ai grandi temi della sto-ria, dell’arte e del futuro, che hanno consentito ai visitatori di conoscere il processo di crescita e di sviluppo dell’Italia a partire dal 1861. Presso le Offi cine Grandi Riparazioni (OGR), abbiamo visitato le mostre “Fare gli Italiani” e “Stazione Futuro”. Protagonisti della prima mostra sono stati tutti gli italiani (grandi personaggi e non), che hanno creato con i loro ideali patriottici, il sacrifi cio e il lavoro, l’Italia di oggi, attraverso un percorso storico scan-dito dagli eventi politici, dalle guerre, dalle tradizioni. Nella seconda mostra sono presentate il meglio dell’innovazione e della creatività nel campo della tecnologia, applicabili alla vita quotidiana che potranno realizzarsi in un futuro “ecologico”. Abbiamo potuto così comprendere il lungo processo di formazione dell’identità del popolo italiano di cui ci sentiamo parte in-tegrante, cercando di rafforzare il senso di appartenenza pur nel rispetto delle differenze: solo così noi giovani , con im-pegno e con scelte consapevoli, potremo costruire il futuro del nostro Paese.

Torino, prima capitale d’Italia conserva intatta la sua

maestosità nell’urbanistica e nei palazzi sontuosi, sotto i quali si snodano lunghi portici, dove pulsa la vita attiva del-la gente. Nella visita serale il centro storico rifulge in tutta la sua bellezza sotto lo sfolgorio delle “Luci d’artista” che adornano le sue strade creando giochi attraenti di luce, pre-senti anche lungo le sponde del maestoso Po. Cuore pulsante della città è piazza Castello, adornata da monumenti e statue

rappresentanti i sovrani di casa Savoia e contornata da Palazzo Reale, Palazzo Madama, chiesa di San Lorenzo e Pa-lazzo Carignano.

Ultima tappa del viaggio è stata la visita alla Venaria Reale costruita per volontà di Carlo Emanuele I come resi-denza di caccia dei Savoia tra il 600 e il 700 in stile barocco: è un complesso monumentale diviso in più piani con saloni e appartamenti destinati alla no-

biltà e alla servitù. È immersa nel verde di un vasto parco, abbellito da fontane. È stata recentemente restaurata dopo un lungo periodo di abbandono e costituisce, pertanto, la cornice ideale per ospitare eventi e mostre.

La bellezza dei luoghi e dei monumenti ci ha stupiti!!! Il viaggio è stato un susseguirsi di giornate intense di emozioni vissute con compagni ed insegnanti, che ha reso questa espe-rienza arricchente e indimenticabile!!!!

Elena, Maria Grazia, Giovanna

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La sera del 13 gennaio 2012 alle ore 21.35 la nave – crociera “Costa Concordia” con 4.228 passeggeri si è avvicinata all’Isola del Giglio e per un errore di manovre si è incagliata in uno scoglio. Alle ore 21,42 la nave ha iniziato a imbarcare acqua. In quel momento i passeggeri stavano cenando e contem-poraneamente il comandante Schettino ha avvisato che c’era un guasto e ha consigliato di indossare il giubbotto di salvataggio. In seguito ha radunato tut-ti i passeggeri e hanno dato l’allarme. Nello stesso momento il comandante, l’equipaggio e il medico di bordo avevano preso le proprie scialuppe ed era-no arrivati a riva senza dare soccorso ai turisti. Le persone che stavano a bordo non sapevano come comportarsi perché le prove di salvataggio doveva-no essere effettuate il giorno dopo. Questa tragedia è stata causata da un errore umano perché Schetti-

no facendo un saluto all’Isola del Giglio ha messo a rischio la vita di molte persone. L’affondamento della nave ha provocato anche un danno ambien-tale: i materiali contenuti e il carburante possono riversarsi nell’ambiente marino, inquinandolo e uc-cidendo molte specie di pesci. La tragedia del Giglio ha portato tanta tristezza ai parenti delle vittime, dei sopravvissuti, dei dispersi, a tutto il mondo. La tristezza è unita alla rabbia, perché è inconcepibile che nel terzo millennio, super tecnologico, si pos-sano verificare degli errori di tale portata. Il naufra-gio di Costa Concordia fa ricordare l’affondamento, accaduto 100 anni prima, del Titanic. In tutti noi la notizia genera incredulità e il desiderio forte di conoscere la verità.

Leonardo, Domenico e Giovanni

Vignettista: Maria

La tragedia del Giglio

Il 5 marzo 2012 presso l’au-ditorium della scuola secondaria di 1° grado“Dante Alighieri” si è svolto uno spettacolo in lin-gua francese intitolato “Gâteau aux pommes” (la torta di mele), interpretato da due attori del-la compagnia teatrale “Petit théâtre de champignons d’eau” di Acquaviva Delle Fonti; gli at-tori si chiamano Dani Van Dam-me e Felice Larocchia. Questo spettacolo ci ha fatto apprende-re, divertendoci, parole e modi di dire in lingua francese.

I protagonisti, Mary e Robert, lavorano in uno snack-bar. Mary è una maga che si esibisce in numeri spettacolari; è simpati-ca, giocherellona e agisce senza pensare. Robert, al contrario, è un uomo nervoso, laborioso, re-sponsabile e soffre di problemi di cuore. È una storia di magie, scherzi e tanta allegria. Ha coin-volto tutti gli alunni anche in pri-ma persona.

Giovanni e Leonardo

Teatroascuola

Teatroascuola

[Corriere della sera 1 marzo 2012 - La resa della Harlan «Si fermano i test» Salve 900 scimmie] Le associazioni animaliste hanno protestato contro l’azienda multinazionale Harlan di Correzzano (Monza) che si occupa dell’ allevamento delle scimmie destinate alla sperimentazione scientifi ca. La denuncia è riuscita a mobilitare anche la Regione Lombardia e il Parlamento, che stanno per approvare delle leggi contro la vivise-zione degli animali. È una grande vittoria a difesa della vita.

Chiara

Vignettista: Maria

Trenta morti e due dispersi, per un frivolo errore umano

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13Anno 7 - Numero Unico

«La pace non è un bene già raggiunto, ma una meta a cui tutti e ciascuno dobbiamo aspira-re. Lavoriamo per dare al nostro mondo un volto più umano e fraterno». Queste parole, tratte dal Messaggio del Santo Padre in occasione della XLV Giornata della Pace, hanno ispirato i rela-tori intervenuti alla tavola rotonda organizza-ta dall’Azione Cattolica di Sammichele di Bari nell’auditorium della biblioteca comunale. Per la dott.ssa Luciana Cicoria, Dirigente dell’Istituto Comprensivo, la pace non è assenza del confl itto; va intesa come capacità di risoluzione creativa non violenta del confl itto. La fi nalità fondamentale dell’educazione alla pace consiste nel migliorare le relazioni sociali eliminando quelle situazioni di ingiustizia che sono la fonte dei confl itti. Il prof. Ugo De Siervo, già Presidente emerito della Corte Costituzionale, sottolinea il valore della giustizia nell’ambito dei rapporti interpersonali e sociali, elemento indispensabile per la convivenza civile. Di fronte al problema del crescente fenomeno dei fl ussi migratori la Giustizia interpella la respon-sabilità di tutti, non solo dei politici e delle istitu-zioni. In particolare i cristiani devono essere con-sapevoli, attivi e testardi. Mons. F. Cacucci invita a partire dai doni che abbiamo, a proseguire nei percorsi educativi di educazione alla pace a alla giustizia. Considera il tempo presente, oppresso dalla crisi economica, un’occasione straordinaria per liberarci dal nostro bisogno smodato di vivere

nella ricchezza, scegliendo la sobrietà come stile di vita.

Venerdì 30 marzo nella Chiesa della Maddale-na, nel centro storico di Sammichele, è stata inau-gurata la mostra degli elaborati creativi realizzati

dagli studenti dell’Istituto comprensivo sul tema: “La pace, un dono da ricevere... un’opera da co-struire”. L’Istituto Comprensivo di Sammichele di Bari ha ricevuto una menzione di onore per la “promozio-ne dei principi di libertà, verità, giustizia e soli-darietà, posti a fondamento dell’educazione alla pace”.

Letizia e Mariagrazia

a pace non è un bene già raggiunto, ma meta a cui tutti e ciascuno dobbiamo aspira

nella ricchezza, scegliendo la sobrietà come stiledi vita

Una parola magica Una parola magica che favorisce le relazioniche favorisce le relazioni

Fulcro Pratesi, il presidente dell’as-sociazione WWF, ha invitato la classe 1^B a collaborare con la sua associazione in una raccolta fondi

mediante la vendita di sticker. Ab-biamo aderito volentieri alla propo-sta. Dalla raccolta abbiamo ricavato

cento euro. Le classi che sosten-gono la campagna promossa dal WWF diventano “classi panda” cioè messaggeri del WWF, il cui scopo è di tutelare la natura, il territorio e le specie di animali in via di estinzione. La campagna di sensibilizzazione ha lo scopo di intervenire a favore dei cuccioli di

panda che sono a rischio di estinzio-ne a causa del bracconaggio, dell’in-quinamento dell’aria e dell’acqua e della riduzione di aree verdi.Siamo tutti molto soddisfatti che grazie al prezioso aiuto offerto dal-le classi del nostro Istituto e da altre scuole d’Italia, molti panda siano stati liberati, salvati e curati. Al mondo rimangono solo 1600 esemplari e noi dobbiamo impegnar-ci ad aiutarli sempre.

Mariantonietta, Marialaura, Giusy, Katia

esidente dell’as-ha invitato la

orare con la sua

mediante la vendita di sticker. Ab-biamo aderito volentieri alla propo-sta

panda che sono a rischio di estinzio-ne a causa del bracconaggio, dell’in-quinamento dell’aria e dell’acqua e

Salviamo i PandaSalviamo i Panda

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«Lo sport, se cominci ad amarlo, diventa uno stile di vita... È come se fosse adrenalina pura che ti serve per affron-tare la giornata... Non è un semplice passatempo, fa parte di te... La squadra diventa la tua famiglia... Niente ha più importanza... Lo sport è come una droga, se ne hai poca impazzisci... se ne hai troppa sei sotto stress... ma se ne hai abbastanza va tutto bene!!! Questo è lo sport, è l’aggiunta di felicità alla tua vita per far sì che tutto vada bene...». Con queste parole Adriana, una pallavolista di 16 anni, ci racconta quello che per lei è lo sport. Anche per gli stu-denti del nostro Istituto lo sport è al primo posto delle loro passioni. L’83 % del campione intervistato dichiara di pra-ticare un gioco di squadra, in particolare, la pallavolo e il calcio. Le ragazze preferiscono la danza, la pallavolo, la

piscina, mentre i maschi preferiscono il calcio e la piscina. Tutti i ragazzi praticano lo sport in palestra, due volte a settimana .Tutti gli intervistati svolgono un’attività sportiva perché piace ; l’hanno scelta senza essere condizionati da nessu-no. Il 78 % degli studenti hanno dichiarato di giocare senza preoccuparsi di primeggiare; accettano i consigli e le indi-cazioni dell’allenatore; per il 50 % è indifferente vincere o perdere perché per loro è importante soprattutto parteci-pare o fornire una buona prestazione. Tutti condividono le regole del “fair play”.Lo sport è, dunque, importante per la crescita, perché favo-risce il benessere psicofi sico della persona.

Claudia e Marica

«Lo sport, se cominci ad amarlo, diventa uno stile di vita... piscina, mentre i maschi preferiscono il calcio e la piscina.

è un aiutante dell’arbitro 1. è stato lo storico porti ere della Juventus 2. lo prati ca Tiger Woods3. è un movimento usato in pallavolo4. il suo nome è Raphael5. è un’associazione calcisti ca6.

è un’associazione di pallavolo a 12. Sammicheleun calciatore brasiliano13. è l’allenatore della nazionale14. sono i sostenitori di una squa-15. draè la squadra in cui gioca Lionel 16. Messiè il giocatore che gioca nel Bar-17. cellonaè il dirett ore di una qualsiasi 18. parti taè l’allenatore del Milan19. è il campione italiano di motori20. il suo nome è Francesco e gioca 21. nella Roma l’anno in cui si svolgeranno i 22. giochi olimpici a Londra si chiama Michael ed è un cam-23. pione di basket è una marca sporti va24. abbreviazione di Germania25. è il presidente del Milan26. luogo in cui si svolgeranno i gio-27. chi olimpici del 2012 ha vinto l’ulti mo campionato di 28. motori è una mossa usata nella palla-29. volo è il giocatore che gioca in por-30. ta è la prima azione che si svolge 31. in una parti ta di pallavolo è un campionato di motori32. abbreviazione d’Italia33. è un’associazione di calcio a 34. Sammichele di Bari è uno sport dove bisogna cen-35. trare il canestro è un ti po di giochi olimpici36. è uno sport che è simile al cal-37. cio solo che si prati ca con le mani è uno sport che si prati ca con 38. una pallina ed una racchett a è il dirigente di una squadra39. si chiama Bobo ed ha giocato 40. nell’Inter e nell’Atalanta

Gian Piero e Giuseppe

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è un ti po di sci7. storico giocatore del Napoli8. è il presidente dell’Inter9. è un fallo che avviene in area di rigore10. è un campionato di calcio a cui partecipano 11. le nazionali

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15Anno 7 - Numero Unico

Cari ragazzi,vi voglio parlare di un ragazzo, France-sco, al quale piace molto l’illusionismo. È un’arte eseguita come forma di spet-tacolo, d’intrattenimento dove l’artista, detto mago o illusionista, crea con alcu-ni trucchi effetti apparentemente magi-ci. Non è realmente importante ciò che l’illusionista fa, ma come lo spettatore percepisce l’effetto. Questa passione è nata in lui all’età di 9 anni, quando ha cominciato a comprare alcuni gio-chi di magia e a farsi chiamare col suo nome d’arte: Mr. Kikketto ‘99. Il mago

ha spiegato che esistono vari generi d’illusionismo. La mi-cromagia (close-up) è un tipo di “magia” adatta a essere osservata ad una distanza ravvicinata: compren-de i giochi con carte (cartomagia) o monete, che possono essere eseguiti a stretto contatto con il pubblico. L’ esca-pologia (dall’inglese to escape) è l’arte che consiste nel sapersi liberare da ca-tene, lucchetti, manette e corde. Richie-de un’elevata preparazione fi sica e una conoscenza del proprio corpo e degli

strumenti usati. L’artista dell’evasione più famoso di tutti i tempi è Harry Hou-dini. Questi spettacoli - riferisce Mr. Ki-kketto ‘99 - suscitano molto interesse nel pubblico.Grande successo ha avuto la sua esibi-zione ad Auchan. Forza Mr. Kikketto ‘99, non smettere di meravigliarci!!!

Francesco, ElenaVignettista: Maria

vi voglio parlare di un ragazzo France esistono vvari generiCari ragazzi, ha spieggato che

Mr. Kikketto ‘99

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Signifi ca fallimento. È la condizione di una società che non riesce a rimborsa-1. re i propri debiti.Esposizione fi nanziaria di una entità pubblica o privata, governi o aziende, 2. verso fornitori, banche, dipendenti o altri aventi diritto.La differenza tra il rendimento di due titoli di Stato a lungo termine (solita-3. mente viene calcolato in 10 anni). Sono titoli di Stato pluriennali tedeschi. 4. Sono mutui concessi, soprattutto dalle banche statunitensi, a persone che non 5. potevano fornire garanzie e che non erano in grado di restituire il debito. Sta letteralmente per "sotto i primari".Processo legislativo che consiste nella riduzione di restrizioni del commercio 6. e del mercato, del capitale o del lavoro.Una riforma per rendere più chiaro, facile e comprensibile il funzionamento 7. dell’ amministrazione pubblica.Valutano la qualità creditizia di imprese, stati, governi nazionali e sopranazio-8. nali.L'economia non cresce, non ci sono soldi che girano, le banche non concedo-9. no prestiti e mutui, i tassi di interesse e l'infl azione salgono, il potere d'acqui-sto dei soldi diminuisce.

Domenico, Sebastiano

Intervista al dott. Maggipinto Pietroa cura di Riccardo e Gian Piero

Tre sono le cause della crisi econo-mica: i debiti dello stato; l’economia che non cresce; la scarsa credibilità dei governanti, che hanno affrontato la crisi tardi, in modo incerto e poco coerente. Tre sono le conseguenze della crisi: la diminuzione del debi-to; la crescita economica; un governo credibile e capace di imporre a tutti, in modo equo, i sacrifi ci necessari per ridurre il debito e riavviare l’eco-nomia. Insomma per ridurre il debito bisogna intraprendere due strade dure e dolorose: i tagli e le tasse.

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TuttiX1 Periodico a diffusione interna ANNO 7 - N. UNICO - Aprile 2012

Docente responsabile: Franca Cicoria

Stampa: Tipografi a SUMA - Sammichele di Bari

AMBRUOSI ALESSANDRA

CALABRESE MICHELE

CASTELLANETA BARTOLOMEO

CHIMENTI CHIARA

COLAPIETRO FILOMENA

CUPERTINO MARIA GRAZIA

CURSOLI ALESSANDRO

DELLINO KATIA

DI COSMO RAFFAELLA

DELLINO GIUSY

DI CUIA LETIZIA

FUSILLO MARIALAURA

LABALESTRA SEBASTIANO

LABALESTRA VIVIANA

LAGRAVINESE GIOVANNA

SAVINO CATERINA

SCARDILLO MARIIANTONIETTA

SCISCIO LEONARDO

SPINELLI ADRIANA

SPINELLI ANNA LAURA

SPINELLI ANGELA

SPINELLI ELENA

SPINELLI RICCARDO

TEMPERATO FRANCESCA

VEJSELI EMIRE

VITTORE DOMENICO

LELLA MARICA

LERARIO FEDERICA

MAGGIPINTO GIAN PIERO

MAGISTRO CLAUDIA

MILILLO GIUSEPPE

MILILLO STEFANO

PUGLIESE MARIAGRAZIA

ROBERTO MARIA

ROMANAZZI GIOVANNI

RUBINO GIANPIERO

PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE 2007-2013“COMPETENZE PER LO SVILUPPO”

2007 IT 05 1 PO 007 F.S.E.Annualità 2011/2012C-1-FSE-2011-1069

Con l’Europa, investiamo nel vostro futuro

ISTITUTO COMPRENSIVO di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di Primo gradoVia Enrico Dalfi no - Sammichele di Bari - e-mail: [email protected] - C.F.93251060724 - tel./fax 080/8917208

Per la quinta annualità la nostra scuola sta offrendo agli alunni della Scuola Primaria e della Scuola Secon-daria di 1° grado l’opportunità di migliorare i livelli delle competenze chiave attraverso la partecipazione ai percorsi formativi PON -C1-FSE-2011-1069. Sette i progetti in fase di attuazione, avviati all’inizio di mar-zo e che si concluderanno alla fi ne di maggio.

Gli alunni delle tre classi terze della Scuola Primaria, iscritti ai moduli formativi di Scien-

ze “Giochiamo con le scienze”, “Spe-rimentare per conoscere” e “Nel la-boratorio scopro” stanno svolgendo con interesse ed entusiasmo le attività di osservazione e di sperimentazione e

stanno imparando ad utilizzare gli stru-menti del laboratorio scientifi co, mostrando un crescente interesse per lo studio delle Scienze Naturali.

Gli alunni delle classi quinte e un gruppo di alunni delle

classi terze della Scuola Secondaria di 1° grado, motivati dall’interazione con docenti di madre lingua, stanno frequentando con assiduità i percorsi formativi “English for kids”, “En-joy your kids” e “Just speak En-glish”, fi nalizzati a migliorare le competenze linguistiche e comunicative in lingua inglese.

Un gruppo di 21 alunni delle classi seconde della Scuola Secondaria di 1° grado, iscritti al progetto “Nel mon-do dei numeri e delle fi gure piane”, si stanno impegnando nelle attività di studio, nelle esercitazioni e nei lavori di gruppo per potenzia-re le capacità logico intuitive e consolidare l’acquisizione e l’applicazione di procedimenti matematici.

I moduli formativi si inseriscono nel Piano Integrato degli Interventi e sono cofi nanziati dal Fondo Sociale Europeo nell’ambito del Programma Operativo Nazionale a titolarità del MIUR, Direzione Generale per gli Affari Internazio-nali, Uffi cio IV