Newsletter n.50

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Anno II - numero 50 | 5 novembre 2010 |Supplemento al Periodico di approfondimento politico Agorà - Registro Stampa del Tribunale di Latina n.877 del 9/3/2007 Armando Cusani NEWSLETTER Comunicazione politica e attività amministrativa del Presidente alla Provincia di Latina continua a pagina 2 L a Conferenza dei sindaci e presidenti del- le province di Latina e Frosinone che ha analizzato in settimana il tema “Federalismo, Roma Capitale e il riordino istituzionale del Lazio”, ha conseguito un lusinghiero succes- so. I dodici Primi cittadini della provincia ponti- na e i venti di quella di Frosinone presenti all’incontro hanno testimoniano che al di là del folclore che qualcuno in questi mesi ha voluto connotare il percorso intrapreso dal presidente della provincia di Latina Armando Cusani e di Frosinone Antonello Iannarilli è serio, sentivo e adesso sappiamo anche atti- vamente partecipato a livello istituzionale. Se poi all’aritmetico conteggio delle presenze registrate nell’Antica Infermeria di Fossanova aggiungiamo gli oltre duecento rappresen- tanti delle amministrazioni comunali delle due province, la “forza”, eventualmente per chiedere il referendum per una Regione La- zio delle Provincie, diventa un traguardo non utopistico. I realatori della Conferenza dei Sindaci sul Federalismo, Roma Capitale e il riordino istituzionale del Lazio LA CONFERENZA DEI SINDACI E PRESIDENTI DI PROVINCIA TRACCIA IL PERCORSO Regione Lazio delle Province Conferenza dei Sindaci per migliorare la L.R. 21/2009 a pagina 5 GIUNTA

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Comunicazione politica e attività amministrativa del Presidente della Provincia di Latina

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Anno II - numero 50 | 5 novembre 2010 |Supplemento al Periodico di approfondimento politicoAgorà - Registro Stampa del Tribunale di Latina n.877 del 9/3/2007

Armando Cusani NEWSLETTER

Comunicazione politica e attività amministrativa del Presidente alla Provincia di Latina

continua a pagina 2

La Conferenza dei sindaci e presidenti del-le province di Latina e Frosinone che ha

analizzato in settimana il tema “Federalismo, Roma Capitale e il riordino istituzionale del Lazio”, ha conseguito un lusinghiero succes-so.I dodici Primi cittadini della provincia ponti-na e i venti di quella di Frosinone presenti all’incontro hanno testimoniano che al di là del folclore che qualcuno in questi mesi ha voluto connotare il percorso intrapreso dal presidente della provincia di Latina Armando

Cusani e di Frosinone Antonello Iannarilli è serio, sentivo e adesso sappiamo anche atti-vamente partecipato a livello istituzionale.Se poi all’aritmetico conteggio delle presenze registrate nell’Antica Infermeria di Fossanova aggiungiamo gli oltre duecento rappresen-tanti delle amministrazioni comunali delle due province, la “forza”, eventualmente per chiedere il referendum per una Regione La-zio delle Provincie, diventa un traguardo non utopistico.

I realatori della Conferenza dei Sindaci sul Federalismo, Roma Capitale e il riordino istituzionale del Lazio

LA CONFERENZA DEI SINDACI E PRESIDENTI DI PROVINCIA TRACCIA IL PERCORSO

Regione Lazio delle Province

Conferenza dei Sindaciper migliorare la L.R. 21/2009

a pagina 5

GIUNTA

2 5 novembre 2010Armando Cusani NEWSLETTER

«La Conferenza dei sindaci sarà da oggi in poi il luogo del confronto - afferma il presidente Cusani - e tutti devono rendersi conto che tra due anni al massimo, se non conferiamo un diver-so assetto istituzionale alla regione, i Comuni laziali entreranno in un “felice iso-lamento”.Voglio precisare, ancora una volta, che non abbiamo velleità secessioniste, mentre osserviamo invece da trop-po tempo una pigrizia istitu-zionale che non vuole com-prendere e risolvere i tanti problemi che attanagliano i territori al di fuori del peri-metro della città di Roma.Per questo siamo consape-voli che se non ci sarà nel prossimo futuro una regione Lazio diversa ci avvieremo verso un sicuro quanto ine-luttabile declino, che i terri-tori provinciali non vogliono e che non permetteranno supinamente». I presidenti delle province Laziali e i tanti sindaci e amministratori guardano dunque alla costituzione di un regionalismo sostenibile quale riferimento per gruppi territoriali, ossia come strut-tura che esprime interessi di popolazioni stanziate sul territorio e per Roma preve-dere la 21° regione italiana. Del resto i numeri ci sono per Roma e per le restanti province, perché - sostiene Roberto Migliori, delegato della provincia di Latina al nuovo assetto istituzionale regiona-le - la Capitale con i suoi 1290 kmq è già di fatto una regione, grande quanto Berlino, Stoccolma, Bruxelles e Parigi messe insieme. L’area metropolitana romana potrebbe ben confluire nella nuova regione - la Regione delle Province. La sola popolazione delle province di Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo arriva (nel 2010) ad oltre un milione e mezzo di abitanti

che uniti ai quasi altrettanti della provincia di Roma, esclusa Roma, fanno oltre due milioni e mezzo di abitanti. Più della Liguria e della Sardegna. Una regione che si asterrebbe intorno al deci-mo posto per abitanti. Quanto a prodotto in-terno lordo le sole 4 province, esclusi i comuni della provincia di Roma, con circa 27 miliardi di euro supererebbero il Trentino, il Friuli Vene-zia Giulia, l’Umbria, il Molise, la Basilicata, la

Calabria, la Valle d’Aosta e la Sardegna”. Ci vuole, allora, un nuovo percorso per liberare le pro-vince da almeno due nefaste ed evidenti negatività.La prima è il neocentralismo regionale a danno delle province, che non si è limi-tato a legiferare, come da dettato costituzionale ma alla pura gestione, sottraen-dosi testardamente al dove-re di trasferire le funzioni, collegato ad una gestione operata direttamente o tra-mite le centinaia di società partecipate, consorzi, enti di vario genere.Il tutto impegnando una montagna di risorse pubbli-che lontano da ogni control-lo democratico e tutte o qua-si gestite da “romani”.La seconda riguarda gli squi-libri infrastrutturali. Bastano per comprendere il pantano in cui stanno per sprofonda-re le province laziali alcuni dati di confronto. Nell’anno 1991 Roma cre-sce del 194, 200 nel 2001, 214 nel 2007. Nello stesso periodo Frosinone passa da 107 del 1991 a 93,7 nel 2001, a 81,7 nel 2007.Latina da 94,5 nel 1991 a 89,4 nel 2001, a 86,8 nel 2007. Rieti passa da 68,6 nel 1991 a 67,4 nel 2001, a 53,6 nel 2007. Viterbo da 86,4 nel 1991 all’88,6 nel 2001, a 79,8 nel 2007. Per Frosinone, Latina e Viterbo

7 indicatori su 9 sono sotto la media naziona-le, per Rieti 8 su 9. Roma ha ampiamente 8 indicatori su 9 sopra la media nazionale.La domanda, visti i numeri, se la sono posta in molti in questi mesi: è normale e giusto conti-nuare a vivere e lavorare in una regione dove Roma ha questo strapotere?

Everardo LongariniPortavoce del Presidente Armando Cusani

I presenti alla Conferenza dei Sindaci e Presidenti di Provincia

LA CONFERENZA DEI SINDACI E PRESIDENTI DI PROVINCIA TRACCIA IL PERCORSO

Regione Lazio delle Province

I Presidenti delle Province di Frosinone e Latina Iannarilli e Cusani

35 novembre 2010 Armando Cusani NEWSLETTER

CETRONE: «GARANTIRE L’AUTONOMIA ALLE PROVINCE LAZIALI»

Federalismo, Roma Capitale e il riordino istituzionale del Lazio

Si è tenuta ieri presso l’Antica Infermeria di

Fossanova la Conferenza dei sindaci delle provin-ce di Latina e Frosinone sul tema “Il Federalismo, Roma capitale e il riordino istituzionale del Lazio”. Un incontro che mi ha per-messo di ascoltare inter-venti su un grande proget-to di riforma istituzionale da qualche tempo al centro di dibattiti e di riflessioni. Il tema, di grande attualità, giunge all’indomani del-l’approvazione del decre-to su Roma Capitale, in attuazione della delega contenuta nell’art. 24 del-la legge sul federalismo fiscale (L. 42/2009). Si tratta di un processo riformatore che segna un passaggio storico, neces-sario, espressione del-l’evoluzione dei più avan-zati stati moderni, che seppur con norme diverse hanno provveduto a detta-re discipline per le loro ca-pitali (pensiamo a Parigi, Londra, Berlino, Madrid e Bruxelles) che proprio per la loro natura necessitano di un regime organizzati-vo e funzionale speciale. È evidente che tale trasfor-mazione istituzionale attri-buisce poteri speciali per “Roma Capitale” che non sono soltanto simbolici, così com’è altrettanto evi-dente che questo grande cambiamento che sta per attuarsi in conse-guenza dei decreti che riconoscono a Roma un nuovo «status» istituzionale, determina la necessità di evitare grandi squilibri tra Roma e il restante territorio laziale. Ed è in questo senso che troviamo interes-sante la prospettiva di realizzare una regio-ne Lazio delle Province, perché potrebbe aprire la strada per affermare concreta-mente un cambiamento amministrativo e

legislativo, in seguito proprio all’approva-zione della riforma sul federalismo fiscale e la previsione dell’istituzione dell’area me-tropolitana di Roma. È in ogni modo una questione particolar-mente complessa perché riconosco l’esigen-za delle Province e sono convinta del gran-de ruolo espresso da questi enti, funzione di rilievo per lo sviluppo, la crescita e il benes-sere collettivo.

Il Lazio si compone di cin-que Province, con le loro bellezze e debolezze e Roma deve crescere in una regione più equilibrata, dove ognuno di noi chia-mato a governare deve assumersi la propria re-sponsabilità. Una responsabilità che forse attraverso questa ri-forma istituzionale, che si sostanzia nella creazione di Roma 21esima regione italiana e la conseguente nascita di una regione La-zio formata da tutte le altre province, potrà essere più compiuta, perché potrebbe garantire ai territori laziali i caratteri dell’autonomia, del decentramento istitu-zionale amministrativo e soprattutto della capacità di porre norme giuridiche. Ritengo che quello com-piuto ieri a Fossanova sia un primo passo per questa necessaria assunzione di responsabilità e di autono-mia, già rappresentato dal federalismo fiscale, che una volta entrato a regime costituirà un veicolo di no-tevole sviluppo ma anche una maggiore efficienza e trasparenza del prelievo fiscale, a condizione che vi sia un’equa distribuzione delle risorse tra le diverse aree del paese, nel rispetto dei principi di solidarietà e di coesione sociale.Il federalismo fiscale co-

niuga, infatti, efficienza, virtuosità, equità a tutti i livelli di governo del territorio perché chiede responsabilità amministrativa e rap-presenta, come ha rilevato il ministro Tre-monti, il primo vero passo verso la riforma federale dello Stato.

On. Gina CetroneConsiglio regionale del Lazio

Un momento della conferenza dei Sindaci e Presidenti di Provincia

Il Consigliere regionale Gina Cetrone

4 5 novembre 2010Armando Cusani NEWSLETTER

Gentili Onorevoli,Mi rivolgo a Voi, per lanciare l’ennesimo grido di allarme, certo che questa mia pos-sa essere presa in considerazione, data la Vostra sensibilità ai problemi dei cittadini della Provincia di Latina e non solo, Vostri e nostri elettori.Da molto tempo ormai, apprendo dagli organi di stampa ed in generale da tutti i mezzi di comunicazione, del continuo ri-proporsi del problema dell’ erosione della costa pontina e in particolar modo del Lido di Latina.Assisto altresì all’inevitabile dibattito che scaturisce dal tema, con conseguente scia di polemiche e considerazioni, del tipo:«doveva farlo questo o quello, oppure è stato fatto male».Ritengo che sia giunto il tempo di tralascia-re la teoria e le polemiche e passare alle azioni concrete, ognuno per quanto di sua competenza, per poter ottenere i risultati che i cittadini si attendono dalla folta rap-presentanza regionale che è stata da loro eletta; tutti noi Amministratori non abbiamo più alibi e, proprio in questo momento tanto delicato per la politica cittadina, occorre di-mostrare la coesione di un gruppo e l’unità di intenti, indipendentemente dal colore po-litico, ma solo esclusivamente per il bene del nostro territorio. Infatti, il problema va affrontato in questo periodo, quando indossiamo il cappotto, e non come avviene di solito, all’affacciar-si delle stagione estiva quando ormai è troppo tardi; come per l’affaire campeggi, che sembra finalmente avere uno spira-glio di luce, mi auguro che anche per gli stabilimenti balneari ci sia una via d’uscita, considerato il negativo rebound che hanno subito durante la passata stagione.A tal proposito sto organizzando, unitamen-te agli amici operatori, una manifestazione pacifica che possa sensibilizzare gli addetti ai lavori, affinché vengano predisposti tutti gli accorgimenti necessari a risolvere il pro-blema. Non si vogliono infatti, opere farao-niche che lasciano il tempo che trovano, ma semplicemente la continuazione e compi-mento di ciò che era stato già predisposto dalle passate giunte regionali; pertanto, basta aprire “i cassetti” alla Regione Lazio, dove giacciono i progetti già deliberati. Vi saluto cordialmente, rinnovandoVi i miei più sinceri sentimenti di stima, in attesa di un sollecito cenno di riscontro.

Renzo ScalcoVice Presidente del Consiglio

CARA POLVERINI TI SCRIVIAMO

LIDO DI LATINA

CONFERENZA DEI SINDACIPER MIGLIORARE LA L.R. 21/2009

Piano Casa

La Giunta regionale del Lazio, all’inizio dello scorso mese di ottobre, ha deli-

berato la proposta di modifica della L.R. 21/2009, denominata Piano Casa.In questi ultimi giorni la delibera sul Piano Casa ha iniziato il corposo programma di discussioni all’interno delle commissioni re-gionali competenti per materia. «Il Piano Casa - afferma l’assessore all’ur-banistica Fabio Martellucci - e in partico-lare il provvedimento iniziale del governo, approvato nel corso della Conferenza Sta-to Regioni del marzo 2009, aveva creato aspettative da parte di tante famiglie e aziende del setto-re. Il Piano, infatti, nasceva come provvedimento economico - fi-nanziario di set-tore, il cui fine era sostanzial-mente quello di rilanciare il mer-cato dell’edilizia, tra quelli mag-giormente in crisi in questi anni di congiuntura eco-nomica, favoren-do nel frattempo il fabbisogno abi-tativo.Un’iniziativa, in buona sostanza, tesa a rilanciare gli investimenti e i consumi, senza oneri a carico della finanza pubblica.Tali attese, legittime alla luce del provve-dimento iniziale del Governo, sono state disattese dall’attuazione proposta dalle re-gioni in fase di recepimento.Tutte, nessuna esclusa, hanno attribuito al provvedimento una valenza urbanistica, in-troducendo una normativa particolarmente restrittiva che ne ha svalutato l’efficacia e l’attuabilità. Infatti, dopo un anno dall’entrata in vigore della legge, dall’intero territorio regionale sono arrivate ai protocolli degli uffici pre-posti soltanto un centinaio di domande da parte dei cittadiniPer questo la regione Lazio, come altre in

tutta Italia, sta avviando un processo di mo-difica di tale provvedimento.Spiace inoltre rilevare che proprio in consi-derazione della portata e delle eventuali ri-cadute che il Piano Casa potrebbe avere nei nostri territori, forse ci si sarebbe aspettato dalla regione un maggior coinvolgimento nelle scelte, che purtroppo non c’è stato.Anche per questa ultima ragione - conclude Martellucci - il presidente Armando Cusani, anche in virtù del ruolo istituzionale di coor-dinamento che compete all’ente provincia, ha convocato la conferenza dei sindaci per discutere le eventuali modifiche da appor-

tare alla legge regionale».La Conferenza di fine ottobre, alla quale han-no partecipato la quasi totalità del-le amministrazio-ni comunali con i relativi respon-sabili degli uffici tecnici, è stata caratterizzata da un confronto di merito sulle even-tuali osservazioni da proporre alla regione Lazio. «Dalla discussione - afferma il presi-dente Armando Cusani - è emersa un’unanime con-divisione rispet-to al documento

predisposto dall’ufficio di Piano della pro-vincia, la cui filosofia nelle osservazioni è di favorire il fabbisogno abitativo rivolgendosi al solo edificato esistente.Senza altro consumo di suolo libero, rilan-ciando in tal modo il patrimonio edilizio esistente ed evitando i fenomeni tristemente noti dell’abbandono e del degrado».Altri confronti sull’importante materia sa-ranno avviati a breve dagli ordini profes-sionali e dalle associazioni di categoria.I risultati del processo di partecipazione saranno in seguito presentati alla regione Lazio, nella certezza che costituiranno og-getto di nuovi approfondimenti tecnici.

LE DELIBERE DI VIA COSTA

GIUNTA

55 novembre 2010 Armando Cusani NEWSLETTER

PATTO TERRITORIALEPER IL TURISMO

Approvata dalla giunta provinciale la deliberazione riguardante: “In-

terventi di manutenzione su strade pro-vinciali- lavori di rifacimento del piano viabile-SS. PP Fogliano-Borgo Sabotino- Litoranea e Migliara 45”- liquidazione 2° SAL, anticipazione” per l’ammontare di € 68.811,60 come predisposto dalla direzione dei lavori, in favore della ditta Cristini Scavi Srl di Gavignano (Roma). Approvato, inoltre, il protocollo d’intesa tra la Provincia di Latina e il Comune di Castelforte, con il quale l’ente di via Costa s’impegna a sostenere “l’adegua-mento, la messa in sicurezza e la defi-nitiva sistemazione del campo sportivo polivalente annesso alla villa comunale di San Rocco nel Comune di Castelfor-te”, quale ulteriore intervento quantitati-vo in euro 55.000,00 e contestualmente a cedere in comodato d’uso gratuito al Comune di Castelforte il terreno ed il centro sportivo polivalente annesso alla villa comunale di San Rocco acquisendo la disponibilità del Comune di Castel-forte a svolgere le funzioni di stazione appaltante ed ente attuatore anche per quest’ultimo intervento.“Considerato che con i comuni del pro-prio territorio - evidenzia il Presidente Cusani - la Provincia di Latina in questi anni, ha instaurato uno stretto rapporto di collaborazione inspirato, tra l’altro, al principio di sussidiarietà, recependo le priorità e le segnalazioni avanzate dagli stessi comuni facendo esplicito riferimen-to a possibili azioni concordate e finaliz-zate al sostegno di attività come questo Protocollo con il comune di Castelforte». «L’impianto sportivo comunale - aggiun-ge sempre Cusani - riveste un’importan-za essenziale per la pratica e la promo-zione dello sport e l’integrazione sociale degli abitanti del Comune di Castelforte e delle zone limitrofe, vieppiù che tali spazi potrebbero essere destinati all’uti-lizzo per le associazioni sportive ope-ranti sul territorio comunale».

Conferenza dei sindaci, questa mattina nella sala Cambellotti, sull’implemen-

tazione e il miglioramento dell’offerta turi-stica. Massiccia l’adesione: 25 Comuni su 33 hanno risposto all’invito del Presidente Armando Cusani. «Lo scopo dell’incontro - ha spiegato il Pre-sidente Cusani - è quello di arrivare alla si-gla, tra Comuni, Provincia e Regione Lazio del “Patto Territoriale per il Turismo”. La Regione riconosce il turismo come feno-meno integrato di sviluppo economico soste-nibile, di promozione e valorizzazione del territorio, di crescita sociale e cultura della persona e della collettività: sulla base del-l’art. 1 della L.R. N. 13/2007, di concerto con i Comuni, intendiamo attuare un Patto Te r r i t o r i a l e per il Turismo, finalizzato ad implementare e migliorare l’offerta turisti-ca provinciale attraverso la riqualificazio-ne delle im-prese ricettive esistenti, la creazione di nuove struttu-re, l’attuazio-ne di iniziative imprendi to-riali atte ad incrementare e supporta-re le attività connesse al turismo. Ogni Comune ci deve indi-care gli interventi strutturali tesi al miglio-ramento della qualità e quantità dell’offerta turistica. Iniziative che vanno dalla realizzazione, alla riqualificazione, ampliamento, ristrut-turazione, riconversione, riattivazione e va-lorizzazione delle strutture ricettive presenti nel proprio Comune, o da completare. Oppure, laddove necessario è possibile creare iniziative imprenditoriali di settore, funzionali alla valorizzazione del patrimo-nio turistico, ambientale e culturale; raffor-zare l’offerta turistica incrementando il livel-lo di competitività delle singole imprese con l’adozione d’innovazioni tecnologiche nel

rispetto degli standard predefiniti di qualità. Insomma tutto ciò che serve per dare una svolta al settore.È vero che ci sono comuni votati al turismo e altri meno - ha proseguito il presidente Cusani - ma le potenzialità di ciascuno sono trasversali, interessano tutti. Il territorio è tal-mente ricco che è possibile creare ovunque ospitalità e ricettività, abbiamo le potenzia-lità per costruire e far girare l’economia in questo settore che già oggi rappresenta il 10-15% del Pil. Per questo abbiamo chiesto a ognuno di loro quali sono gli interventi che rendono che valorizzano il loro terri-torio, di cosa hanno bisogno per rendere competitivo il proprio territorio. In tal senso puntiamo al miglioramento del-

l’accoglienza dei visitatori e alla promo-zione della qualità com-plessiva del prodotto e dei servizi tu-ristici, anche attraverso la valorizzazio-ne e l’amplia-mento della fruibilità del p a t r i m o n i o c u l t u r a l e , come parte i n t e g r a n t e de l l ’ o f f e r ta turistica pro-vinciale».Il direttore dell’Apt, Pao-lo Graziano ha sottolinea-

to l’importanza di «far decollare le strut-ture ricettive, migliorando quelle esistenti e creandole laddove non esistono. Non per-diamo tempo. Il Patto ha una durata di 3-5 anni. Entro un mese sarà pronto il Protocol-lo di Intesa». I soggetti che possono partecipare all’inizia-tiva sono sia pubblici sia privati: enti loca-li, microimprese, piccole e medie imprese; unità produttive (ovvero strutture anche arti-colate su più immobili fisicamente separati, ma prossimi, finalizzate allo svolgimento dell’attività, dotate di autonomia produttiva, tecnica, organizzativa, gestionale e funzio-nale), strutture ricettive.

6 5 novembre 2010Armando Cusani NEWSLETTER

Carenza di organico, la Provincia di Latina vie-ne in aiuto del Tribunale di Latina dotandolo

di 30 unità lavorative in cassa integrazione sia ordinaria che straordinaria o in mobilità e/o la-voratori già avviati in progetti di pubblica utilità. Due gli obiettivi mirati: da un lato risolvere le in-combenze di natura legale e amministrativa alle quali il Tribunale non riesce a fare fronte per ca-renza di personale, dall’altro consentire ai lavora-tori in cassa integrazione, in mobilità o già inseriti in progetti di pubblica utilità (Lsu - Lpu), di svolgere e/o continuare a svolgere un’attività lavorativa di indubbia valenza sociale, beneficiando di un’inte-grazione al reddito rispetto a quanto già garantito dall’ammortizzatore sociale. L’iniziativa del Presidente Cusani, nel rispetto del-le leggi regionali e locali in materia di politiche attive del lavoro, rientra negli obiettivi dei tre assi portanti del suo secondo mandato di governo: sussidiarietà, solidarietà e competitività. L’intesa interistituzionale è stata suggellata dalla firma del Presidente della Provincia di Latina Armando Cu-sani e del Presidente del Tribunale di Latina Guido Cerasoli. Il “patto” siglato è la traduzione concreta e tangibi-le della volontà del Presidente di mitigare l’impatto della crisi economica ed occupazionale sul territo-rio pontino, con la conseguente perdita di posti di lavoro ed il massiccio ricorso agli ammortizzatori

sociali, in cassa integrazione o in mobilità, sia per via ordinaria che in deroga, misure queste che non sempre riescono a dare risposte efficaci. «La necessità che tutte le pubbliche amministra-zioni concorrano, ciascuno con le proprie risorse e secondo le rispettive competenze, ad assicurare ai cittadini il pieno diritto a vedere assolti i propri bisogni e le proprie aspettative - è scritto nel Proto-collo - prevede anche queste forme di collabora-zione tra Istituzioni che rendano disponibili risorse umane ed economiche».«L’obiettivo primario - spiega il Presidente Cusani - è quello di mantenere in ambiti estremamente limitati i fenomeni di disagio sociale ed economi-co generati dalla perdita di occupazione o dalla precarizzazione della stessa. Il reciproco interesse per questa collaborazione, sia da parte nostra sia del Tribunale, avrà una doppia ricaduta sul territorio: il migliore anda-mento della giustizia in ambito provinciale, tenuto conto che le gravi mancanze di organico stanno determinando ritardi nell’espletamento del norma-le corso della vita amministrativa e della giustizia del Tribunale di Latina e delle Sezioni distaccate di Terracina e Gaeta e il reinserimento lavorativo delle trenta unità. Nel territorio pontino è sempre più consistente numero dei cittadini fuoriusciti dal mercato del lavoro locale che stanno utilizzando ammortizza-

tori sociali, ordinari, straordinari o in deroga, e già impiegati in lavori di pubblica utilità, che con sempre maggiore evidenza manifestano forti fe-nomeni di disagio per la loro condizione di non occupati o precariamente occupati. La Provincia di Latina, in maniera sistematica, agi-sce su questa fascia di popolazione, concertando e condividendo azioni con gli attori locali, affinché sia resa possibile una prospettiva di ri-occupabi-lità abbattendo in primo luogo i fattori d’ordine personale e psicologico (come ampiamente dimo-strato dalla letteratura scientifica) che si verificano al momento in cui una persona viene allontanata dal proprio posto di lavoro. Non ultimo, - termina il presidente Cusani - è interesse diffuso, sia delle parti istituzionali sia di quelle economico sociali, favorire un impiego so-cialmente utile per tutti coloro che sono attualmen-te beneficiari di ammortizzatori sociali, rendendo in tal modo meno gravoso l’onere sostenuto dal-l’autorità pubblica, affinché si ottenga un impiego delle persone e, nel contempo, sia reso un servizio alla persona stessa offrendogli l’opportunità di valorizzazione al meglio il proprio tempo dispo-nibile».Una manovra quindi che porterà benefici socio-economici sul territorio all’insegna dell’unico cre-do di un buon amministratore: “il cittadino, prima di tutto”.

TRENTA UNITÀ LAVORATIVEIN PIÙ DALLA PROVINCIA DI LATINA

Tribunale di Latina

75 novembre 2010

UN SUCCESSO PER LO STAND DELLA PROVINCIA DI LATINA

Presentazione Via Francigena

Apprezzamenti unanimi allo stand del-la provincia di Latina allestito a Roma

nei giardini di Castel Sant’Angelo nell’am-bito dell’evento la “Giornata dei cammini 2010”. Ad essere riconosciuto e a decretar-ne il successo è stato il lavoro sinergico vo-luto dall’Ente di via Costa ed in particolare dall’assessorato provinciale allo Sviluppo Economico rappresentato dall’assessore Sil-vio D’Arco, e l’APT di Latina, i Parchi re-gionali Monti Ausoni Lago di Fondi, Monti Aurunci e Riviera di Ulisse, le aree integrate Latina Tellus, Monti Ausoni e Monti Aurunci, Formia, l’Associazione Agroalimentare in Rosa, l’Istituto Alberghiero di Formia e i Sin-daci dei Comuni interessati dal tracciato che da Castelforte conduce fino a Roma.È da qui, infatti, che è partito il progetto di unire, attraverso la cultura del cammino, l’intero territorio in un sistema finalizzato alla realizzazione delle vie che portano al cuore pulsante della Cristianità e segnano i principali itinerari della fede proprio come già avviene in Spagna e Portogallo per San-tiago di Compostela. Motivo per cui un mese fa la regione Lazio - assessorato cultura, arte e sport, l’Opera Romana Pellegrinaggi, le Province e i refe-renti sul territorio, hanno avviato un “tavolo” di lavoro sulle vie Francigene con l’obiettivo di individuare la strategia volta a valorizza-re l’importanza religiosa, turistica, culturale,

sociale, enogastronomica e di sviluppo del territorio interessato dai Cammini.«Un’iniziativa straordinaria, ma soprattutto un passo per andare nella direzione di sen-tirsi tutti i cittadini del Lazio, senza divisioni in base alle province» - affermava la presi-dente della Regione Lazio Renata Polverini - partecipando all’iniziativa che ha avuto il plauso anche dell’assessore regionale al tu-rismo Stefano Zappalà, e che per la prima volta ha visto il territorio pontino rappresen-tato in tutta la sua interezza con le peculiari-tà che lo caratterizzano e lo rendono unico.A essere particolarmente vincente per la promozione della via Francigena del Sud, l’idea dell’Ipssar di Formia, con il supporto della giornalista Tiziana Briguglio, di dar vita ad una vera e propria Strada delle Mi-nestre, dove ad essere proposti alle migliaia di visitatori dello stand sono stati i piatti della cucina povera, che a partire dai primi anni del 1000 venivano offerti ai pellegrini durante il loro cammino. Un’iniziativa resa possibile grazie al lungo lavoro di ricerca sugli antichi mangiari con-dotto dal docente di scienze dell’alimenta-zione Giuseppe Nocca e dalla stessa Tizia-na Briguglio, che ha visto ambasciatori del prezioso giacimento enogastronomico delle terre pontine, i cosiddetti prodotti “della bi-saccia” (perché di più lunga conservabilità e dunque idonei ad accompagnare il viaggio

dei fedeli) e le diverse tipologie di zuppe, tipiche ognuna dei Comuni interessati dal tragitto.Pietanze che abbinate di volta in volta alle prelibatezze alimentari esclusive di questa porzione del Lazio meridionale, come il pane, i formaggi, i vini autoctoni, i dolci e l’olio extravergine di oliva novello. Preziosa infine l’alta professionalità mostra-ta dallo staff di cucina e di sala dell’Alber-ghiero di Formia, la collaborazione del Mof di Fondi, dell’Associazione dei Panificatori della provincia di Latina aderenti a Con-fcommercio, dell’Associazione Salsiccia di Monte San Biagio, della Cooperativa dei Pescatori del Lago di Fondi, dell’Acqua di Suio, della Cantina Sant’Andrea, della Mas-seria Schettino, dell’azienda Raffaele Pep-pe, della cooperativa vitivinicola Cincinna-to, delle aziende agricole biologiche Marco Carpineti, Paola Orsini e Franca Battista, oltre che di Colle Saba, Lucia Iannotta e la Tenuta dei Ricordi di Ilenia Labbadia, che con il loro contributo hanno fatto in modo che il percorso si realizzasse. Dunque, una giornata densa di emozioni, quella offerta l’altro ieri a Roma dalla pro-vincia di Latina, che ha permesso a tutti di vivere, scoprire e in alcuni casi riscoprire, la ricchezza delle tradizioni, dell’enogastrono-mia e della cultura di una parte importante del territorio nazionale.

8 5 novembre 2010Armando Cusani NEWSLETTER