Newsletter IAL Lombardia - Aprile 2011 - N. 2

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1 O2 A partire da questo numero la News- letter di IAL Lombardia diventa uno strumento di informazione e confronto rivolto non più soltanto al personale interno ma estenderà il suo raggio di diffusione anche a tutti i colla- boratori ed agli interlocutori sindacali. È infatti emerso in questi mesi di con- fronto con gli operatori della Cisl che con più attenzione hanno seguito il processo di erogazione delle doti ammortizzatori 2010, come sia necessario rinnovare e rafforzare la percezione di quegli aspetti del nostro operare che ci rendono piena- mente Impresa Sociale, per rispondere così a chi, anche tra i nostri interlocutori più stretti, si chiede “perché mai è me- glio lavorare con IAL che un altro attore della formazione professionale e continua?” È una domanda legittima e indicativa della naturale propensione alla contrat- tazione che caratterizza il modo di far sindacato in Cisl, come ugualmente le- gittima è la domanda “ma che guadagno ha la Cisl dal lavorare con lo IAL?” Dobbiamo farci carico di queste domande, il cui significato è la giusta ricerca di un interlocutore pienamente consapevole delle caratteristiche distintive dell’azio- ne sindacale, e il modo più adatto che abbiamo credo stia semplicemente nel- la testimonianza delle tante attività che svolgiamo ogni giorno: le oltre 6000 doti ammortizzatori in deroga erogate, i 1600 apprendisti formati, i 660 ragazzi avviati in percorsi di formazione professionale in obbligo formati- vo, i 100 disabili formati e avviati al lavoro e le oltre 5000 ore di formazione continua eroga- te direttamente nelle aziende per mezzo dei fondi professionali, sono ben più che l’”attività dello IAL Lombardia nel 2010”. Le oltre 100mila ore di formazione ero- gate l’anno scorso costituiscono a pieno titolo un’azione di tutela dei lavoratori che - al pari delle attività di tutela socia- le svolte dai patronati, dalle associazioni e dai servizi agli iscritti - sostengono e Newsletter trimestrale APR. 2011 Una impresa sociale al servizio del lavoro Matteo Berlanda >> continua a pg. 2 all’interno: >> La Newsletter, il nostro punto d’incontro Velleda Levorato pg. 2 La formazione professionale diventa conditio sine qua non per l’attribuzione della Dote Lavoro Paola Colombo e Federica Isola pg. 3 Imparare a crescere insieme Gianpiero Frignati e Luciano Grassi pg. 5 Sono attive le NUOVE DOTI AMMORTIZZATORI PER IL 2011. IAL e CISL coordinano le proprie attività per semplificare l’accesso alla riqualificazione e ricollocazione. Richiedi i materiali agli operatori Cisl o alle segreterie IAL.

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La Newsletter trimestrale di IAL Innovazione Apprendimento Lavoro Lombardia Srl - Impresa Sociale

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A partire da questo numero la News-letter di IAL Lombardia diventa uno strumento di informazione

e confronto rivolto non più soltanto al personale interno ma estenderà il suo raggio di diffusione anche a tutti i colla-boratori ed agli interlocutori sindacali.

È infatti emerso in questi mesi di con-fronto con gli operatori della Cisl che con più attenzione hanno seguito il processo di erogazione delle doti ammortizzatori 2010, come sia necessario rinnovare e rafforzare la percezione di quegli aspetti del nostro operare che ci rendono piena-mente Impresa Sociale, per rispondere così a chi, anche tra i nostri interlocutori più stretti, si chiede “perché mai è me-glio lavorare con IAL che un altro attore della formazione professionale e continua?”

È una domanda legittima e indicativa della naturale propensione alla contrat-tazione che caratterizza il modo di far sindacato in Cisl, come ugualmente le-gittima è la domanda “ma che guadagno ha la Cisl dal lavorare con lo IAL?”

Dobbiamo farci carico di queste domande, il cui significato è la giusta ricerca di un interlocutore pienamente consapevole delle caratteristiche distintive dell’azio-ne sindacale, e il modo più adatto che abbiamo credo stia semplicemente nel-la testimonianza delle tante attività che svolgiamo ogni giorno: le oltre 6000 doti ammortizzatori in deroga erogate, i 1600 apprendisti formati, i 660 ragazzi avviati in percorsi di formazione professionale

in obbligo formati-vo, i 100 disabili formati

e avviati al lavoro e le oltre 5000 ore di formazione continua eroga-te direttamente nelle aziende per mezzo dei fondi professionali, sono ben più che l’”attività dello IAL Lombardia nel 2010”.

Le oltre 100mila ore di formazione ero-gate l’anno scorso costituiscono a pieno titolo un’azione di tutela dei lavoratori che - al pari delle attività di tutela socia-le svolte dai patronati, dalle associazioni e dai servizi agli iscritti - sostengono e

Newsletter trimestraleAPR. 2011

Una impresa sociale al servizio del lavoroMatteo Berlanda>>

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all’interno:>>La Newsletter, il nostro punto d’incontroVelleda Levorato

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La formazione professionale diventa conditio sine qua non per l’attribuzione della Dote LavoroPaola Colombo e Federica Isola

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Imparare a crescere insiemeGianpiero Frignati e Luciano Grassi

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Sono attive le NUOVE DOTI AMMORTIZZATORI PER IL 2011.IAL e CISL coordinano le proprie attività per semplificare l’accesso alla riqualificazione e ricollocazione.

Richiedi i materiali agli operatori Cisl o alle segreterie IAL.

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supportano il lavoro degli operatori sindacali.

È per alimentare questa reciproca cono-scenza che daremo sempre più spazio in queste nostre newsletter al racconto dei nostri operatori impegnati in prima

persona nelle attività, perché il confronto con le esperienze reali e con le persone quotidianamente impegnate a rendere reale la missione dello IAL è il miglior modo per evidenziare la somiglianza e la con-

sonanza possibile tra la Cisl e la sua Impresa Sociale. In questi mesi stanno infatti giungendo a conclusione la tra-sformazione di IAL in Impresa Sociale e le attività programmate dal processo di adeguamento alla legge 231/01 sulla re-

sponsabilità d’im-presa. I risultati orga-

nizzativi di questi interventi - già esposti e approfonditi per mezzo delle giornate di formazione svolte in tutte

le unità operative - saranno presto di-sponibili a tutti: il Modello di Organizza-zione Gestione e Controllo e il Manuale dell’Organizzazione, le Procedure e il Codice Etico di Comportamento conten-gono le regole fondamentali a garanzia della serenità e consapevolezza del no-stro lavoro quotidiano e saranno perciò quanto prima forniti in forma integrale a tutto il personale.

D’ora in poi ogni attività societaria do-vrà far riferimento a quanto previsto in questi documenti, ed ogni problema e difformità dal modello potranno essere gestiti con precise modalità.

La collaborazione di tutti in quest’ultimo anno è stata un importante elemento di partecipazione e ha permesso di rag-giungere un risultato finale pienamente in linea con le attese; sono certo che an-che nel prossimo futuro sapremo trova-re la motivazione e le forme più adatte-per proseguire su questa strada.

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Ecco il terzo numero della Newslet-ter istituzionale di IAL Lombardia. Non vi nascondo un po’ di emozione,

perché è un progetto nato insieme a me, immaginato e pensato per accompagnare IAL nel suo processo di cambiamento. Certo, all’inizio la Newsletter ha fatto da Grillo Parlante, ma quello che ci aspetta è ben altro… e ve lo voglio descrivere.La Newsletter IAL non è solo un resocon-to dell’Ente, un notiziario di informazioni che ci sforzeremo di rendere interessan-ti. Certo, i progetti che ci coinvolgono e i percorsi comuni che intraprendiamo troveranno sempre ampio spazio. È la nostra storia e ce la racconteremo… Essere informati per lasciarci coinvol-gere, crescere insieme con il contri-buto di tutti…Questo deve essere il nostro obiettivo e

mi piace pensare che la Newsletter sarà lo strumento che ce lo permetterà.I primi due numeri sono stati doverosa-mente dedicati a raccontavi cosa stava accadendo all’interno del mondo IAL e a questo hanno contribuito i consulenti che ci hanno accompagnato in questo percorso. Ma sbrigate le formalità, la Newsletter diventa uno spazio tutto nostro, aperto e pubblico dove possiamo condividere le nostre esperienze professionali e con-frontarci in modo costruttivo e miglio-rativo. Magari anche solo per dire che ci siamo anche noi…che la nostra attività è parte integrante dell’ingranaggio com-plesso di IAL.Voglio condividere con voi una mia espe-rienza. Di recente ho visitato alcune delle sedi

IAL allo scopo di raccogliere del mate-riale video da utilizzare in un progetto di promozione dell’ente. È stata un’occasione davvero importan-te perché mi ha permesso di entrare nel mondo della formazione, di conoscere alcuni di voi, di rivedere altri. Ho preso consapevolezza di cosa significhi avere sempre un occhio vigile sulle situazioni del disagio sociale. E ho visto tutti voi spendervi con entusia-smo e coinvolgimento.Ho colto un aspetto nuovo di IAL, una realtà affascinante! Poterla condividere mi conferma quale deve essere lo spirito che animerà i contenuti della Newslet-ter di IAL: non solo aspetti strettamente professionali, ma anche e soprattutto le esperienze umane che ne conseguono perché è il nostro bagaglio emozionale a

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La Newsletter, il nostro punto d’incontroVelleda Levorato>>

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O2renderci davvero unici. Credo che questa sia la ricchezza di IAL: la sua varietà di specificità professionali e di esperienze. Ma occorre valorizzare questo potenziale, innanzitutto facendo-lo conoscere!La nascita dell’Impresa Sociale, la con-ferma dei valori che da molti anni carat-terizzano IAL, l’impegno a costruire un sistema di comunicazione agile e per-formante rappresentano un’occasione per dare voce a quanti tra di noi hanno sempre lavorato, e continuano a lavora-re, con passione e convinzione, fedeli in-terpreti del ruolo di mediatore sociale.La condivisione, il confronto, la crescita. C’è molto ancora da fare, perché insie-me possiamo migliorare. La Newsletter è lo strumento di informa-zione e coordinamento dell’attività verso tutte le sedi territoriali. Vi aggiornerà su IAL, sulle novità di in-dirizzo politico, di posizionamento sul mercato e, ce lo auguriamo, dei nostri miglioramenti rispetto ai competitors. SI, è una sfida ambiziosa a fare sempre

meglio!A posizionarci stabilmente tra i primi enti di formazione riconosciuti in Lombardia. A mantenete costante la credibilità di cui godiamo presso i nostri interlocutori. Per farlo occorre la partecipazione attiva e il contributo di tutti.Cosi hanno fatto alcuni vostri colleghi che proprio in questo numero ci raccon-tano la loro esperienza e il lavoro svolto nell’ultimo anno.

La redazione, il cui indirizzo troverete in fondo all’ultima pagina, attende altre significative storie che, compatibilmen-te con l’argomento trattato, troveranno spazio nei prossimi numeri della New-sletter. Al prossimo numero!

Doti 2010: La formazione professionale conditio sine qua non per l’attribuzione della Dote LavoroPaola Colombo e Federica Isola (IAL Saronno, IAL Como)

>>

Il 31 marzo 2011 si è conclusa la prima esperienza di gestione organizzata del-le politiche attive del lavoro legate alla

cassa integrazione in deroga.Regione Lombardia con l’accordo quadro del 4 maggio 2009 ha conciliato in ma-niera organica e sinergica l’ottenimento dell’indennità di cassa all’attivazione del lavoratore in percorsi di politiche attive del lavoro: per la prima volta l’intero pro-cesso è stato concretizzato in un sistema definito e monitorato.Attraverso lo strumento della Dote Lavoro Ammortizzatori Sociali in deroga, il lavora-tore ha avuto la possibilità di partecipare a percorsi di formazione, riqualificazione professionale e reinserimento lavorativo

offerti dalla rete degli enti accreditati dal-la Regione. Al centro del sistema è stata quindi posta la figura del lavoratore che, con la consulenza degli operatori prepo-sti, formalizza in un Piano di Intervento Personalizzato (PIP) il percorso di politi-ca attiva che intraprenderà: per la prima volta la formazione professionale diventa conditio sine qua non per la percezione dell’indennità di cassa. All’interno del sistema delineato, IAL Lombardia ha svolto un ruolo di primo piano risultando uno dei primi enti come quantità di doti gestite e quindi come ca-pacità di presa in carico dei lavoratori e delle relative aziende. In particolare per quanto riguarda la sede

di Saronno l’ammontare delle prese in ca-rico, è stato di 1700 doti contribuendo in maniera sostanziale a fare del territorio varesino la prima provincia in Lombardia quanto a partecipazione attiva dei lavora-tori, con una percentuale pari al 63% di adesioni alle politiche attive, e la secon-da provincia come valore medio della dote utilizzata. Questo risultato è stato raggiunto ricer-cando fin dall’avvio del progetto un rap-porto stretto e sinergico con il sindacato, partendo dall’assunto centrale che le po-litiche attive del lavoro tendono a essere più efficaci se ben inserite nelle realtà di riferimento, se coinvolgono più attori so-ciali e se rientrano in più piani organizzati

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e coordinati tra di loro. La collaborazione tra le sedi IAL del territorio e le sedi Cisl ha, infatti, permesso di intercettare i la-voratori direttamente in azienda raggiun-gendo quindi l’obbiettivo che i processi di riqualificazione e/o di ricollocazione nascessero dalle esigenze dei contesti produttivi di riferimento e dalle caratteri-stiche professionali dei lavoratori. Il contatto con l’azienda ha fatto sì che la formazione fosse mirata ai processi pro-duttivi e che la ricollocazione fosse otti-mizzata dal fatto di accompagnare figure professionali omogenee. Se da un lato le aziende si sono nella qua-si totalità dei casi dimostrate aperte al confronto e disponibili ad aiutare i lavo-ratori agevolando la partecipazione attiva, dall’altro raramente hanno avuto la capa-cità o lo spirito di impegnarsi nell’imma-ginare e progettare percorsi formativi che potessero diventare occasioni di riqualifi-cazione; non sempre hanno colto il perio-do di calo del lavoro come opportunità di crescita di competenze. In questo caso si sono offerti percorsi che fornissero com-petenze linguistiche e informatiche, quel-le competenze che nel 2011 risultano fon-damentali non solo per la vita professio-nale ma anche per il quotidiano. In questo senso se pur la formazione ha avuto un impatto scarso sull’aumento dell’occu-pabilità, tema peraltro complesso, ha però aumentato in maniera sensibile la preparazione dei lavoratori in quelle abilità di base ormai imprescindibili. In quest’ottica bisogna ricordare che esiste

una sorta di processo cumulativo della formazione stessa: sono solitamente più adatti a riqualificarsi coloro che hanno già un buon livello di istruzione e capacità professionale; l’aver fornito a un numero elevato di lavorati/cittadini uno zoccolo di competenze di base faciliterà l’inseri-mento in politiche di riqualificazione com-plesse e maggiormente mirate ai contesti produttivi. Negli ultimi mesi del 2010, sono aumenta-te da parte delle aziende e dei lavoratori le richieste di servizi al lavoro a scapito dei percorsi formativi. Gli operatori IAL sono quindi stati chiamati, in modo sempre più massiccio, a organizzare processi di ri-collocazione, una sfida su cui l’ente è da alcuni anni che si sta confrontando, sfida peraltro che diventerà centrale nei rinno-vi degli accordi sindacali per la cassa in deroga.

Ci si è quindi concentrati nell’erogazione dei servizi al lavoro e servizi individuali rivolti al lavoratore. I principi che hanno guidato gli operatori sono stati:

La promozione dell’• incontro tra do-manda e offerta del lavoro nel ten-tativo di diminuire i tempi di disoc-cupazione diffondendo informazioni e agevolando i contatti tra lavoratori e datoriL’• informazione e l’orientamento pro-fessionale con l’obiettivo di migliora-re la capacità di scelta autonoma degli individui, la loro informazione circa le caratteristiche del mercato del lavoro e la loro consapevolezza relativamen-te alle loro capacità e possibilità

Per IAL il bilancio complessivo dell’espe-rienza è stato positivo. Si è impostato un modello di riferimento che potrà miglio-rare e perfezionarsi nel futuro prossimo. Tale modello ha avuto come punti cardine il decentramento territoriale, l’integra-

zione tra operatori, sindacato e aziende; la qualificazione degli operatori e per finire la qualità dei progetti che devono essere mirati (ossia pensati per conte-sti specifici) e selettivi (ossia destinati a gruppi precisi e omogenei di individui). Ha inoltre tentato un approccio organizzativo che snellisse gli adempimenti burocratici imposti dal sistema dotale ottimizzando tempi e risorse. Per ora siamo stati premiati dalla parte-cipazione costante e assidua dei lavora-tori, i quali hanno dimostrato un’effettiva attivazione, dando prova che, se inseriti in un processo organizzato, sistematico e di qualità, sono disposti a investire e a impe-gnarsi per il raggiungimento di un risulta-to comune. Le buone prassi messe a punto da IAL in questo primo periodo di sperimentazione, potranno fungere da paradigma per il nuo-vo periodo di proroga della cassa in dero-ga che ci aspetta. L’approccio delle buone prassi è associato al concetto di migliora-mento continuo dei processi e quindi alle strategie più opportune da mettere in atto per promuoverli e gestirli. Questa moda-lità di lavoro ha contribuito a produrre effetti culturali e processi innovativi che si riflettono sulla qualità della prestazione e della conduzione operativa. La sfida fu-tura sarà quindi quella di consolidare e in-nalzare il livello di efficacia del settore in termini di risultati, implementando da un lato la capacità promozionale in un’ottica di trasferibilità e, dall’altro, il coinvolgi-mento dei soggetti presenti nelle diverse

realtà socioeconomiche con la finalità di individuare una strategia occupazionale caratterizzata dalla condivisione e dalla pluralità dei contributi.

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“Per IAL il bilancio complessivo

dell’esperienza è stato positivo. Si è

impostato un modello di riferimento che non potrà che migliorare e

perfezionarsi nel futuro prossimo”

Il lavoratore è stato posto al centro del sistema con la formalizzazione in un

Piano di InterventoPersonalizzato grazie

al quale intraprenderà un percorso di politica attiva

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Imparare a crescere insiemeGianpiero Frignati e Luciano Grassi (IAL Cremona)>>

Sin dalla sua nascita, IAL investe le sue energie nella promozione del lavoro come espressione dell’identità personale e del ruolo che ogni persona agisce all’inter-no del contesto sociale. Questa funzione diventa ancora più importante quando, a bussare alle nostre porte sono persone che hanno ricevuto dalla sorte qualche “problema” in più, ma che hanno lo stes-so diritto degli altri di poter trovare una collocazione lavorativa il più vicina possi-bile ai propri talenti.Dal 2002 IAL Cremona ha scelto di de-dicarsi alle attività formative, di orien-tamento e accompagnamento al lavoro dei giovani disabili, raccogliendo così la “sfida” della loro integrazione socio lavo-rativa.Da allora la nostra struttura gestisce cor-si di formazione primaria e percorsi di inserimento mirato (ex L. 68/99), accre-ditandosi come struttura per l’erogazione di servizi al lavoro.Questa scelta è stata una grande opportu-nità di crescita, non solo per il personale specializzato, dedicato a seguire i nostri giovani, ma per tutti noi! La realizzazione di questi percorsi richie-de molta passione e una didattica ade-guata, il nostro obiettivo è di permettere una maturazione armonica e l’acquisizio-ne di competenze spendibili nel mondo del lavoro.Questi percorsi, che noi siamo abituati a chiamare FLAD (Formazione Lavoro Allie-vi Disabili) sono percorsi di durata annua-le e/o pluriennale rivolti a ragazzi disabili di età compresa tra i 20 e 25 anni che han-no terminato e/o interrotto un percorso di studi o di esperienze lavorative. Questi iter rappresentano una reale possibilità di inserimento dei giovani in un contesto professionale dove ad essere valutata non è la loro disabilità ma la loro capa-cità. Siamo orgogliosi del nostro lavoro e vorremmo continuare a farlo al meglio ma, dietro l’angolo c’è la possibilità che i finanziamenti provinciali, che ci hanno permesso fino ad ora di svolgere queste attività vengano sospesi. Ciò dipende dal fatto che il nuovo sistema a dote - esteso anche al settore dei disabili adottato dalla

Regione Lombardia e conseguentemente anche dalla Provincia di Cremona - pre-vede la possibilità di progettare percorsi formativi triennali ma solo per giovani al di sotto dei 21 anni. Per tutta la fascia di età superiore, il sistema dote stabilisce criteri, modalità e tempi di erogazione

degli interventi formativi più vincolanti e non sempre rispondenti alle esigenze dei giovani interessati, per esempio le certifi-cazione di invalidità civile – iscrizione alla legge 68/99 – e i percorsi brevi di forma-zione e di tirocinio. Abbiamo dato vita ad una rete di relazio-ni e collaborazioni a sostegno dell’inse-rimento di questi giovani nel mondo del lavoro con l’obiettivo di creare un mec-canismo di co-progettazione dei percorsi formativi. Lavoriamo a fianco dei Servizi Sociali dei Comuni di riferimento, dei Ser-vizi Socio Sanitari dell’ASL (Unità Opera-tive territoriali), delle Cooperative Socia-li, dei Servizi di Inserimento lavorativo e con la rete delle aziende con cui da anni è avviato un rapporto di cooperazione. Lo scopo è di concordare e condividere linee e interventi progettuali mirati, creando così una continuità nel passaggio dalla scuola al lavoro. Al termine dei percorsi i ragazzi e le ragazze disabili, giovani ed adolescenti, sono avviati attraverso il SIL (Servizio di Integrazione Lavorativa) o il Collocamento Disabili della Provincia di Cremona verso periodi di tirocinio finaliz-zati al loro inserimento lavorativo.La nostra esperienza dello scorso anno ha dato ottimi risultati e questo ci rende positivi per il futuro nonostante le diffi-coltà di reperimento dei finanziamenti. Abbiamo attivato 42 tirocini di cui 32 si sono trasformati in un rapporto di lavoro

presso aziende soggette alla Legge 68/99. Per i restanti stage abbiamo comunque predisposto delle azioni particolari, in collaborazione con i Servizi territoriali competenti (Servizi Sociali Sanitari), che potessero rispondere ai bisogni emersi durante l’esperienza in azienda ma non direttamente collegati all’obiettivo dell’in-serimento immediato. Questo anno a se-guito dell’introduzione del percorso dote come previsto dalla Regione Lombardia, abbiamo preso in carico 34 persone pro-venienti dai diversi Centri per l’Impiego provinciali e attivato circa 15 tirocini, e stiamo avviando le procedure per attivar-ne altrettanti durante la primavera.A conclusione dei servizi di accoglienza e valutazione abbiamo predisposto dei per-corsi formativi personalizzati volti a raf-forzare e riqualificare competenze già acquisite, ma che come emerso dal per-corso di valutazione si riteneva utile svi-luppare. Da due anni svolgiamo anche un servizio di sostegno e rimotivazione per quelle persone che, già inserite in azien-da, presentano difficoltà o hanno bisogno di acquisire nuove mansioni.

“Abbiamo attivato 42 tirocini di cui 32 si sono trasformati in

un rapporto di lavoro presso le aziende”

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A questo proposito, per un gruppo di persone abbiamo lavorato sul fronte dell’autovalutazione e del bilancio delle proprie competenze in modo da offrire loro uno strumento per gestire e spen-

dere al meglio le loro risorse nel conte-sto lavorativo. Il nostro lavoro è molto impegnativo e ri-chiede grande energia e competenza. Per questa ragione abbiamo un team di per-sonale qualificato appositamente dedica-to che segue la realizzazione delle varie fasi che caratterizzano i percorsi d’inse-rimento mirato; dall’analisi dei contesti lavorativi, alle azioni utili a evidenziare le risorse e le criticità delle persone, fino ai servizi di valutazione e accompagnamen-to all’inserimento. Nonostante la difficile fase che sta attraversando l’economia, in questi anni siamo riusciti a dare il nostro contributo sulla strada dell’integrazione socio-lavorativa. Abbiamo cercato di rag-giungere sempre gli obiettivi che ci siamo posti, in un’ottica di condivisione con le imprese e coinvolgendo le persone in un percorso realmente partecipato.

Grafica e impaginazione www.graficagenovese.it

PER [email protected]

CERTIFICAZIONE UNI EN ISO 9001:2008

APR. 2011

O2LINKS UTILI

IAL LOMBARDIAwww.ialombardia.it

FONDI INTERPROFESSIONALIwww.fondinterprofessionali.it

CISL LOMBARDIAwww.lombardia.cisl.it

IAL FORMAZIONEwww.ialformazione.com

“La realizzazione dei percorsi richiede

molta passione e una didattica adeguata, il nostro obiettivo è di permettere una

maturazione armonica e l’acquisizione di

competenze spendibili nel mondo del lavoro”

Sedi

IAL REGIONALEViale Fulvio Testi, 4220099 SESTO S.GIOVANNI (MI)Tel. 02 252011300Fax 02 [email protected]

IAL BRESCIAViale Castellini, 725123 BRESCIATel. 030 2893811Fax 030 [email protected]

IAL SARONNOVia Marx, 120147 SARONNO (VA)Tel. 02 96702399/96704343Fax 02 [email protected]

IAL MANTOVAVia Torelli, 846100 MANTOVATel. 0376 329938Fax 0376 [email protected]

IAL CREMONAVia Dante, 12126100 CREMONATel. 0372 36450Fax 0372 [email protected]

IAL GRAVEDONAVia V. Veneto, 122015 GRAVEDONA ED UNITI (CO)Tel. 0344 85881/98208Fax 0344 [email protected]

IAL LECCOVia Besonda, 1123900 LECCOTel. 0341 366885Fax 0341 [email protected]

IAL BERGAMOVia Carnovali, 88/a24126 BERGAMOTel. 035 [email protected]

IAL VIADANAVia Garibaldi, 5046019 VIADANA (MN)Tel. 0375 833668Fax 0375 [email protected]

IAL COMOVia Clerici, 122030 CAMNAGO-VOLTA (CO)Tel. 031 309262/3371769Fax 031 [email protected]

IAL MILANOVia Tadino, 2320124 MILANOTel. 02 29515801Fax 02 [email protected]

IAL LODIP. le G. Forni, 126900 LODITel. 0371 [email protected]