News ccib 10 03 2016
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10.03.2016
EMERGENZA MIGRANTI Daniel Mitov: Per ora nessun segnale di un aumento del flusso
“Per ora non ci sono indicazioni di un’ eventuale aumento del flusso migratorio verso i confini della Bulgaria”. Lo ha dichiarato a Sofia il Ministro
degli Esteri, Daniel Mitov. “Il rischio naturalmente esiste ma già da tempo noi lo abbiamo ben valutato e abbiamo rafforzato il monitoraggio dei nostri
confini con reparti dell'esercito”, ha aggiunto. Mitov ha spiegato che sono
stati raggiunti accordi concreti con le autorità greche e turche per un “sistema congiunto di avvistamento di eventuali pressioni migratorie ai
confini bulgari”. Il Ministro ha rassicurato che il Governo bulgaro è preparato “dal punto di vista logistico e finanziario per affrontare eventuali rischi del
genere”.
Rumiana Bachvarova: La decisione della Serbia di chiudere i confini non cambia la situazione in Bulgaria
“La decisione della Serbia di chiudere le frontiere ai rifugiati non cambia la situazione in Bulgaria”, ha dichiarato il Ministro dell’Interno Rumiana
Bachvarova. Il Ministro ha assicurato che le autorità bulgare hanno preso tutte le misure necessarie e migliorato il sistema per far fronte a eventuali
tentativi di ingressi illegali. La Bachvarova ha fatto intendere che la pressione proveniente dalla Grecia è enorme, ma che la decisione europea
di fermare l'ingresso illegale di migranti è stato un segnale forte per chi
intende farlo.
Guy Verhofstadt: Diamo le chiavi dell’UE al sultano Erdogan Il leader del gruppo dei Liberal Democratici ALDE, l'ex Premier belga Guy
Verhofstadt, chiede al Parlamento europeo la revisione profonda della proposta di accordo tra UE e Turchia. “Più la guardo più sono scettico e
critico”, ha detto in plenaria. “Quello che stiamo facendo è dare le chiavi di entrata in Europa al successore dell'Impero Ottomano, al sultano Erdogan”
e, ha aggiunto, “sarà Erdogan a dedicare su base individuale chi è un rifugiato politico e chi no”. Esprimendosi a favore di un corpo di guardia di
frontiera e guardacoste europeo e di “una nuova politica europea dell'asilo”, Verhofstadt ha anche sarcasticamente osservato che l'accordo presentato al
vertice di lunedì “è come se gli americani chiedessero ai messicani di gestire le loro frontiere”. Il capogruppo ALDE ha anche osservato che l'accordo non
ridurrà il traffico dei contrabbandieri di esseri umani: “Riducendo
drasticamente i punti di ingresso legali nella UE, forzerà i rifugiati disperati a cercare altre vie. E vedremo il ‘revival’ della rotta verso Lampedusa, una
nuova rotta verso Malta, una nuova rotta verso l'Albania, una nuova rotta verso la Bulgaria”.
POLITICA
Rossen Plevneliev incontra il gruppo parlamentare dei socialisti Le priorità del Partito socialista bulgaro (BSP)sono l’attuale situazione
politica in Bulgaria, le misure per il 2016 e la questione demografica: questi i temi al centro dell’incontro tra il Presidente Rossen Plevneliev e i
rappresentanti del gruppo parlamentare del BSP. Il Capo dello Stato, in occasione del tradizionale mese dedicato alle consultazioni, ha incontrato il
leader socialista dell’opposizione Mihail Mikov con il quale ha discusso alcune delle riforme che il Paese intende portare avanti, come quella nel settore
della giustizia e dell'ordine interno, lotta alla corruzione, riforma amministrativa e delle pensioni, assistenza sanitaria e riforma nel settore
idrico. “Lotta contro la povertà, diminuzione della disuguaglianza sociale e l'inclusione sociale dovrebbero essere al centro del programma di sviluppo a
lungo termine della Bulgaria 2030”, ha detto il Presidente dopo i colloqui.
Plevneliev ha osservato che il programma di Governo e le riforme intraprese dai Governi devono essere realizzate in modo da portare “progresso e
sviluppo positivo a tutti i cittadini”. Durante i colloqui, Mikov ha proposto la convocazione di una seduta del Consiglio consultivo per la sicurezza
nazionale dedicato alla crisi demografica in Bulgaria. Secondo l’esponente socialista le tendenze demografiche negative creano un grave rischio per la
situazione sociale ed economica del Paese ed è per questo che è necessario attuare politiche concrete in questa direzione. Sia il presidente sia i socialisti
ritengono che vi sia la necessità di una politica più attiva sull'integrazione delle comunità bulgare all'estero attraverso l'adozione di misure che
incoraggiano i bulgari all'estero per studiare e lavorare in Bulgaria. Durante i colloqui i rappresentanti del BSP hanno espresso preoccupazione anche per
l'aumento dei debiti finanziari del paese, che si avvicinavano circa al 30 per cento del PIL, così come per le riforme del sistema sanitarioe l'istruzione.
ECONOMIA Aumentano del 22,5% gli investimenti dall'estero nel 2015
Gli investimenti diretti esteri in Bulgaria sono aumentati del 22,5% nel 2015 rispetto all'anno precedente e ammontano a 1,6 miliardi di euro. Lo ha reso
noto il Direttore dell'Agenzia statale per gli investimenti Stamen Yanev. Tra i settori più attraenti per gli investitori, Yanev ha citato la costruzione di
macchinari e l'outsourcing. L'industria alimentare, il turismo, l'industria chimica e l’agricoltura biologica sono invece tra i settori con un potenziale di
attrarre più investimenti. Yanev ha rilevato che gli investimenti esteri stanno giocando un ruolo importante nelle città con alto tasso di
disoccupazione. Al momento, l'agenzia sta lavorando su 14 nuovi progetti, che ammontano a 400 milioni di lev di investimento complessivo e un totale
di 3.000 nuovi posti lavoro da aprire nell'arco dei prossimi due o tre anni.
ENERGIA
Iran e Bulgaria discutono sulle possibilità per le forniture di gas Funzionari iraniani e bulgari hanno discusso le opportunità per le forniture di
gas dalla Repubblica islamica verso la Bulgaria durante una riunione intergovernativa a Teheran. Il Viceministro dell'Energia della Bulgaria,
Zhecho Stankov, ha informato l’omologo iraniano, Houshand Fallahtian, del progetto dell’hub balcanico del gas che il Governo di Sofia è disposto a
lanciare sul Mar Nero. I due Viceministri hanno anche parlato delle prospettive per incoraggiare la cooperazione tra gli operatori dei sistemi di
energia elettrica nei rispettivi paesi, si legge in un comunicato stampa. Come in altri incontri avvenuti in settimana dai funzionari bulgari, i membri
del Comitato congiunto bulgaro-iraniano per la cooperazione economica, scientifica e tecnologica hanno convenuto che la Bulgaria potrebbe essere
una strada per i prodotti iraniani per entrare nel mercato europeo.