Narrati a pennello. Bibliografia

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Storie d'arte, di quadri e di pittori. Realizzato in occasione della mostra bibliografica presso la sede di Ravina. Aprile 2015.

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Quali corrispondenze genera nell'animo dello spettatore un'opera d'arte? Impressioni profonde, avolte indelebili come ci rivela questo frammento autobiografico di Antonio Tabucchi: «Spesso la pitturaha mosso la mia penna. Se in un lontano pomeriggio del 1970 non fossi entrato al Prado e non fossirimasto “prigioniero” davanti a Las Meninas di Velázquez, incapace di uscire dalla sala fino allachiusura del museo, non avrei mai scritto Il gioco del rovescio. Lo stesso vale per l’enorme suggestioneprovata da bambino davanti agli affreschi del convento di San Marco, rivisitati spesso da adulto, che unbel giorno ritornò con prepotenza sbucando nelle pagine de I volatili del Beato Angelico».

Le frequentazioni artistiche educano lo sguardo a un vedere altro, a nuove o inusuali prospettive delreale; generano inaspettate e sorgive intuizioni come racconta la filosofa spagnola Marìa Zambrano: «Lapittura è una presenza costante, esiste per me, è sempre esistita, come un luogo privilegiato su cuifermare lo sguardo. Come l'insieme, meglio, di quei luoghi privilegiati nei quali il seme essenzialedell'arte si concede con abbondanza e intensità. Il fatto che io non abbia dipinto è, direi, quasi una provadell'essenza, della sostanza, che possiede per me la pittura. Mi è bastata la sola contemplazione, ilguardare un'immagine partecipando al suo incantesimo, a ciò che viene rivelato dalla sua magiainvisibile. […] Questa rivelazione, questo luogo privilegiato che si dà nella pittura, non dipende solo daipittori, ma anche dalla predisposizione di chi guarda, che fa sì che la rivelazione giunga solo adeterminati sguardi. […] È la pittura che mi ha portato a scrivere su di essa. Le sono grata perché essa èstata come uno specchio dopo aver guardato nel quale non potevo non parlare, anche, di ciò che vedevo,per svelarlo, per svelare l'enigma che la pittura racchiude».

Sostare silenti davanti a un'opera d'arte, che rapisce dapprima la vista e poi ogni altra percezionesensoriale, è come stare, per usare un'originale sinestesia dantesca, davanti al “visibile parlare”; è quasiuna forma di contemplazione, è rivolgere lo sguardo nel punto unico verso il quale tutto converge e oltreil quale i sensi si perdono in uno spazio che diventa tempo.

s.f.

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Storie dell'arte

Viene qui proposto un elenco, seppur incompleto, di storie d'arte, di quadri e di pittori in formaprevalentemente narrativa1.

Arditi, Metin. Il TurchettoNeri Pozza, 2012, 256Costantinopoli, 1531. Elie, un bambino ebreo di undici anni, si aggira per il bazar al seguito di Arsinée,la donna che l'ha fatto uscire dal ventre di sua madre, e di suo padre Sami. Al bazar, tutti lo conosconocome un monello capace di ritrarre chiunque in pochi secondi. Quando può, Elie fugge via dal bazar.Verso la bottega di Djelal, il danzatore sufi che crea gli inchiostri più belli di tutta Costantinopoli. Adaffascinare Elie sono, tuttavia, i suoi inchiostri - azzurri, cremisi, verdi - che gli permettono diesprimere il talento in cui sembra meravigliosamente eccellere: il disegno. L'infanzia di Elie in terraturca finisce il giorno in cui la morte si porta via Sami. In cambio di un ritratto fatto al capitano delTizzone, una maestosa nave ancorata al porto, Elie si imbarca per Venezia, non prima di ribattezzarsiIlias Troyanos, greco di Costantinopoli. A Venezia uno strabiliante destino lo attende. Ilias Troyanosdiventa il Turchetto, il più grande di tutti i pittori della città. Uno strabiliante destino che si capovolge,tuttavia, nel suo opposto, in una sorte maligna, il giorno in cui la modella prediletta del Turchetto,Rachel, una bellissima ragazza ebrea dagli occhi incredibilmente verdi e dalla bocca perfetta, vieneorribilmente assassinata e gettata in un canale da tre malviventi mascherati come a Carnevale e reducida una notte di bagordi.

Arrighetti, Chiara. Un’oncia di rosso cinabro : romanzoCartaCanta, 2010, 247 p.In una notte di aprile del 1499, mentre il prezioso feudo di Cotignola lotta contro l'ennesima epidemiadi atra mors, un omicida si aggira pericolosamente per la bottega di Francesco e Bernardino Zaganelli,pittori di prestigio imparentati con la dinastia degli Sforza. Può essere lui il responsabile anche dellapropagazione del male? Il Consiglio generale e il notaio criminale Tommaso Buonanno spingono leindagini e le accuse in un'unica direzione, solo apparentemente scontata. L'odio profondo che divide idue fratelli e la scomparsa di alcune pagine di un preziosissimo almagesto alchemico coinvolgonoStefano di Bondinello, il migliore allievo della bottega, perdutamente innamorato di Luna Zaganelli, inuna spirale di avvenimenti sempre più misteriosi e inestricabili. Ritratto di un Rinascimento dai millevolti, luminoso e assieme inquietante, dove le vicende artistiche e passionali dei principali personaggisi intrecciano a quelle quotidiane di un piccolo centro immerso nella pianura ravennate, "Un'oncia dirosso cinabro", grazie a una ricerca storica sulle fonti originali e a un puntuale screening bibliografico,guida il lettore nel caleidoscopico universo della pittura e dell'alchimia, portandolo a chiedersi sedavvero esiste "la certezza dell'impossibile".

Artnaud, Antonin. Van Gogh il suicidato della societàAdelphi, 1988, 182 p.«Come un’inondazione di corvi neri nelle fibre del suo albero interno», la societàsuicidò van Gogh.Non fu dunque il pittore a soccombere a un suo delirio, ma un delirio ben più vasto e maligno,l’affatturamento capillare che è la prima opera della società stessa, a farlo soccombere.

Avril, Nicole. Io, Dora MaarColla, 2011 ,199 p.Chi ama l'arte e, insieme, pretende di amare l'artista, lo fa a proprio rischio e pericolo. Lo sa bene DoraMaar, ex fotografa di talento, modella e amante del grande Palilo Picasso nel decennio più turbolentoed euforico della sua carriera, quello culminato nella realizzazione di Guemica. Dora, che accompagnòe documentò il farsi di quel capolavoro pittorico, ricostruisce con voce febbrile e nitida gli alti e i bassidi un sodalizio sentimentale e artistico che sarebbe passato attraverso gli estremismi congiunti dellaguerra, della pittura e dell'amore. Regolando la sua prosa sugli umori alterni del personaggio di Dora,Nicole Avril ricostruisce con maestria una stagione della vita artistica di Picasso guardandola con gli

1 Le descrizioni dei libri sono tratte dalla quarta di copertina o da cataloghi commerciali online.

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occhi della donna che collaborò a renderla speciale, e nello stesso tempo scrive un romanzo nel quale leragioni del cuore e quelle, dispotiche, della pittura, ingaggiano un combattimento che ha le cadenzedisperate e perfette di un balletto russo.

Banti, Anna. ArtemisiaRizzoli, 1989, 194 p."Per quante forme, per quanti modi diversi possa esprimersi il dolore di una intattezza violata,Artemisia me lo fa intendere in quest'aria di sacrificio e di pericolo che fomenta, con i rimpianti di tutti,il suo rimpianto di risuscitata invano. La nostra povera libertà si lega all'umile libertà di una vergineche nel milleseicentoundici non ha se non quella del proprio corpo integro e non può capacitarsi ineterno di averla perduta. Per tutta la vita essa si adoprò a sostituirla con un'altra, più alta e più forte, mail rimpianto di quell'unica restò: mi pareva, con quei fogli scritti, d'averlo quietato. Ora ritorna piùintenso che mai, con un moto di relitto che appare e dispare sull'onda che lo porta, e, a momenti,sembra che l'acqua limpida l'abbia digerito. Scottata mille volte al bruciore dell'offesa, mille volteArtemisia si fa indietro e prende fiato per lanciarsi di nuovo nel fuoco. Così usava un tempo, così usaoggi con me".

Barbero, Alessandro. L’ultimo rosa di Lautrec : romanzoMondadori, 2001, 232 p.Il pittore Henri de Toulouse-Lautrec è caduto vittima dell'ennesima crisi di alcolismo. Raccoltosemisvenuto per strada, viene trasportato in uno degli ambienti a lui più cari, un bordello. Ma la polizia,un giovane giornalista e un medico sono a conoscenza dell'incidente. Occorre non solo evitare loscandalo ma anche che il povero pittore finisca internato in un manicomio. Riuscirà una deliziosaragazzina dai capelli rossi ad avvisare il cugino di Lautrec, l'unico che può salvarlo e che abita dall'altraparte della città?

Bennett, Alan. Una visita guidataAdelphi, 2008, 43 p.Alan Bennett dove meno ci si aspetterebbe di trovarlo: fra le sale della National Gallery, a raccontaregrandi quadri – lui un cicerone diverso da qualsiasi altro, i lettori a ridere senza freni, come succede diridere solo in classe o, appunto, alle visite guidate.

Bennett, Alan. L'imbarazzo della sceltaAdelphi, 2009, 69 p.Chi ha visto i quadri della National Gallery con gli occhi di Alan Bennett sarà felice di ritrovare inqueste pagine il cicerone di "Una visita guidata": e stavolta lo seguirà a Leeds, a Aberdeen onell'Irlanda del Nord, per bearsi con lui dei suoi pittori preferiti.

Bottone, Vladimiro. RebisAvagliano, 2002, 356 p.In una Napoli settecentesca, spettacolare nel fasto e nella miseria, si consuma l'assassinio di un celebrescultore, Antonio Corradini, ingaggiato da don Raimondo di Sangro - principe, alchimista e massone -perché gli fornisse il capolavoro che mancava alle allegorie della sua chiesa privata. Sembrerebbe undelitto come tanti, in una città disperata dove la vita umana ha sempre avuto poco valore. Invece ilbibliotecario e pupillo del principe Jacopo Fucito, ha sin dall'inizio il dubbio che, in qualche modomisterioso, quella statua dall'inaudita perfezione, enigmatica come una Sfinge, costituisca il veromotore nascosto del delitto.

Brandimarte, Pier FrancoL'amalassuntaGiunti, 2015, 285 p."Ecco lo vedo", scrive Brandimarte e così comincia l'avventura di un dialogo impossibile ma reale tradue esistenze lontane nel tempo ma che si danno l'un l'altra senso. Entrambe ossessionate dalla veritànuda, dallo scarno e essenziale racconto di sé. Oggi come ieri. Montevidone, un piccolo comune sulle

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colline marchigiane. Là il nonno del giovane narratore possedeva una "barberia". E in quel paese vissee lavorò dopo la formazione bolognese e parigina il pittore Osvaldo Licini, tra "i poveri muri dellecase" sino a "sconfinare nei campi". Là Licini cercò la luna, amica argentata, mentre il giovane Antoniocerca oggi un senso alla sua vita indagando quella del pittore. Lasciare Torino e la fidanzata Nina percapire Licini - stanarne testimonianze, forzando un istinto logico e ferino a seguirne le tracce ovunque -è per il narratore una personale "recherche". Gli "Olandesi volanti", i "Trabocchi", gli "Angeli ribelli",le "Amalassunte" non sono solo le opere più emblematiche di Licini, sono il distillato di un'esistenza icui punti cardine rimangono la Bologna dell'Accademia, durante gli anni dieci, insieme a Morandi eVespignani; la grande guerra, che offese Licini a una gamba; la Parigi di un Modì prossimo alla morte;il riconoscimento tardivo alla Biennale di Venezia nel 1958; l'amore per Nanny Hellstromm, la mogliesvedese che gli rimase accanto sino alla fine.

Bussotti, Fabio. L'invidia di VelázquezSironi, 2008, 224 p.Nel 1656, il grande pittore Diego De Silva Velázquez dipinge "Las Meninas", la sua opera più originalee misteriosa. A tre secoli di distanza, nel 1956, Pablo Picasso e l'antiquario Aronne Schilton, grazie auna geniale intuizione, vengono a capo di un enigma che l'artista aveva dissimulato all'interno delcelebre quadro. La loro non è una impresa intellettuale né una ricerca da tavolino: infatti i due passanoall'azione, mettendo in moto una catena di eventi inaspettata. Alcuni di questi eventi vengono alla lucecinquant'anni dopo, a Roma, quando il commissario Flavio Bertone comincia a indagare sull'omicidiodi un illustre studioso di Estetica, trovato ucciso nel suo appartamento. Il commissario è uno che non siaccontenta delle apparenze: spinto dalla sua ostinazione, indirizza l'indagine verso persone, luoghi efatti che i suoi poco acuti superiori giudicano, però, non pertinenti. Fino a giungere in Spagna. Bertonediventa così, suo malgrado, un uomo solo alle prese con un mistero più grande di lui, dietro al quale sinasconde un potere dalla tradizione secolare, ma ormai segreto e dimenticato. Intorno al commissariostanno amici e nemici, presenti e passati: un'affascinante funzionaria delle Belle Arti spagnole, il fedeleispettore Pizzo, un paio di accademici, lo stesso Velázquez, un inedito Picasso e un arduo Foucault, cheparla dalle pagine dei suoi saggi. Ma gli omicidi continuano e non è detto che alla fine siano i buoni avincere.

Byatt, Antonia Susan. Le storie di MatisseEinaudi, 1996, 97 p.Con questo libro l'autrice si cimenta nell'impresa di "scrivere a colori", di portare nel bianco e nerodella pagina il trionfo cromatico della pittura, e di Matisse in particolare: i quadri del maestro francese,e le nevrosi che queste opere innescano, sono al centro di tre storie: "Le caviglie di Medusa", "Operad'arte", "L'aragosta cinese".

Byatt, Antonia Susan. Ritratti in letteraturaArchinto, 2004, 97 p.,I colori, le sfumature, la descrizione pittorica sono una costante stilistica dei romanzi e dei racconti diA.S. Byatt, che a volte sembra impugnare, insieme alla penna, il pennello. Ma la pittura, nella suaopera, arriva spesso a farsi protagonista, come accade per il grande ritratto di Elisabetta I che h alcentro de La vergine nel giardino, o per i quadri di Van Gogh che costituiscono il leit-motiv di NaturaMorta. Dei ritratti, in particolare, A.S. Byatt ha spesso evocato il potere narrativo oltre chedocumentario. I ritratti possono diventare l'unica ragione di vita per l'artista che vi si dedica; possonodiventare una persecuzione per colui o colei che viene ritratto, e pregiudicarne l'esistenza; possonoanche diventare un'ossessione per chi, nel tempo, li guarda e, tra questi, gli scrittori. L'ambiguarelazione, il gioco seduttivo piy o meno consapevole che si instaura tra l'artista e il modello, tra lapersona reale e la sua immagine, tra lo spettatore e il ritratto, sono al centro di molti capolavori letterari,tra le cui pagine si infila A.S. Byatt con un'esplorazione acutissima dell'unione tra arte e letteratura, traparole e colpi di pennello, di spatola o di bulino.

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Cacciari, Massimo. Tre iconeAdelphi, 2007, 51 p.“Ho raccolto qui tre brevi scritti su opere pittoriche che giudico "estreme", opere, cioè che presentano"en-erge", al suo fine, in atto, uno specifico pensiero pittorico. Certo, anche in altre, a mio avviso, siraggiunge un'analoga simbolicità tra la forma, e la stessa tecnica dell'espressione artistica, e il sensoultimo di una "visione del mondo", ma sono le tre che qui commento ad avermi, si può dire da sempre,accompagnato, ed è sul loro sfondo che anche gli altri "incontri" per me decisivi sono avvenuti, daVermeer, a Mondrian, a Malevic.”Rublëv, Piero della Francesca, de Eyck: tre illuminanti esercizi di teologia della visione.

Cacucci, Pino D. Viva la vida!Feltrinelli, 2010, 77 p.Si tratta di un monologo che mette in scena l'appassionata esistenza di Frida Kahlo "detta" dallaprotagonista dal vertice estremo dei suoi giorni. Mentre corre verso la morte, Frida torna ai patimentidella sua reclusione forzata (ripetutamente ingessata e condannata all'immobilità), ai suoi lucidi deliriartistici di pittrice affamata di colore, alla sua relazione con Diego Rivera. In poche pagine c'è ilMessico, c'è il risveglio dell'immaginazione, c'è la storia di una donna, c'è la rincorsa di una passionemai spenta per un uomo. La sintesi infuocata di un'esistenza.

Camilleri, Andrea. Il colore del soleMondadori, 2007, 122 p.Andrea Camilleri è a Siracusa quando qualcuno gli infila in tasca un biglietto con un numero ditelefono, che dovrà chiamare da una cabina pubblica. L'Andrea Camilleri scrittore di romanzi gialli nonpuò sottrarsi al richiamo dell'indagine, e resta coinvolto in una serie di misteri via via più fitti einquietanti. Misteri che lo conducono a un casale sperso nella campagna, dove gli verrà mostrato undocumento incredibile, scritto di proprio pugno da un artista di quattro secoli prima. Un artistagrandissimo e maledetto: Michelangelo Merisi, il Caravaggio. Le note brevi, secche, disarticolate evisionarie di questo diario costituiscono una sorta di anomalo noir, fitto di ombre e di allucinazione, sulperiodo trascorso da Caravaggio a Malta e in Sicilia nell'estate del 1607.

Caroli, Flavio. Trentasette : il mistero del genio adolescenteMondadori, 2007, 173 p.Raffaello, Parmigianino, Valentin de Boulogne, Cantarini, Watteau, Van Gogh, Toulouse-Lautrec,Tancredi, Gnoli, Manai, Majakovskij: le ultime ore di vita dei "divini fanciulli" che hanno incontrato lamorte a trentasette anni.

Castaldi, Marosia. Dava fine alla tremenda notteFeltrinelli, 2004, 398 p.Hans Memling, pittore di ricchi, pittore rassicurante e gentile, lascia la sua casa e la famiglia a Brugesper intraprendere un viaggio immaginario in cui si imbatte in figure di dolore. Dalla Sicilia riarsa allaSpagna cupa di un altrettanto cupo Rinascimento, fino a una Germania ostile e gretta e, poi, più a nordverso le banchine di ghiaccio del Mare Artico, Memling e il suo assistente coesistono con personaggivivi e morti che finiscono per costituire, attraverso un vertiginoso collasso temporale, la Compagniad'Europa, una banda di derelitti in cerca di una fine, di un buio che sia l'ultimo, estremo buio.

Chevalier, Tracy. La ragazza con l’orecchino di perlaNeri Pozza, 2000, 237 p.Delft, Olanda, XVII secolo. La vita scorre tranquilla nella prospera città olandese: ricchi e poveri,cattolici e protestanti, signori e servi, ognuno è al suo posto in un perfetto ordine sociale. Così, quandoviene assunta come domestica in casa del celebre pittore Johannes Vermeer, Griet, una bella ragazza disedici anni, riceve con precisione il suo compito: dovrà accudire con premura i sei figli dell'artista, nonurtare la suscettibilità della scaltra suocera e, soprattutto, non irritare la sensuale, irrequieta, moglie delpittore e la sua gelosa domestica privata. Inesorabilmente, però, le cose andranno in modo diverso...Griet e Johannes Vermeer, divideranno complicità e sentimenti, tensione e inganni.

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Chevalier, Tracy. La dama e l’unicornoNeri Pozza, 2003, 286 p.È un giorno della Quaresima del 1490 a Parigi, un giorno davvero particolare per Nicolas desInnocents, pittore di insegne e miniaturista conosciuto a corte per la sua mano ferma nel dipingere voltigrandi come un'unghia, e al Coq d'Or e nelle altre taverne al di qua della Senna per la sua mano lestacon le servette di bell'aspetto. Jean Le Viste, il signore dagli occhi come lame di coltello, il gentiluomole cui insegne sono ovunque tra i campi e gli acquitrini di Saint-Germain-des-Prés, proprio come losterco dei cavalli, l'ha invitato nella Grande Salle della sua casa al di là della Senna e in quella saladisadorna, nonostante il soffitto a cassettoni finemente intagliato, gli ha commissionato non stemmiimponenti o vetrate colorate o miniature delicate ma arazzi per coprire tutte le pareti. Arazzi immensiche raffigurino la battaglia di Nancy, con cavalli intrecciati a braccia e gambe umane, picche, spade,scudi e sangue a profusione. Una commissione da parte di Jean Le Viste significa cibo sulla tavola persettimane e notti di bagordi al Coq d'Or, e Nicolas, che può resistere a tutto fuorché alle delizie dellavita, non ha esitato un istante ad accettare. Non ha esitato, però, nemmeno ad annuire davanti allaproposta di Geneviève de Nanterre, moglie di Jean Le Viste e signora di quella casa.

Cohen, Maurizio. L’ombra di ArtemisiaMarsilio, 2012, 287 p.Jenny, giovane attrice alla sua prima esperienza come protagonista, sta girando un film sulla vita dellapittrice Artemisia Gentileschi che, all'inizio del Seicento, in una Roma ricca di straordinari fermenticulturali e allo stesso tempo soggetta alle dure regole dell'inquisizione, fu violentata da un amico delpadre, suo insegnante di pittura. Durante le riprese, la sera dell'otto marzo, anche Jenny, tornando acasa, viene aggredita e violentata da tre giovani della Roma "bene", che vengono poi arrestati. Ancorasotto shock, la ragazza si ritrova nella paradossale situazione di dover affrontare due processi: lamattina in tribunale quello per direttissima per lo stupro vissuto sulla sua pelle e il pomeriggio quello diArtemisia riprodotto sul set. Così, poco alla volta il personaggio della pittrice diventa per Jenny unasorta di ossessione, e le due donne, superando qualsiasi vincolo temporale, instaurano un rapporto riccodi emozioni e complicità ma anche di forti incomprensioni, che finisce per minacciare la stabilitàpsicologica della già fragile Jenny. Il nuovo romanzo di Maurizio Cohen è un racconto sulla violenza ela fragilità umana, in cui le vicende degli abusi subiti da due donne si sovrappongono e si riflettonol'una nell'altra per dimostrare che nel corso della Storia e dell'umanità nulla cambia e tutto si ripete:Jenny e Artemisia non possono che restare vittime dei costumi e delle distorsioni dei propri tempi.

Consolo, Vincenzo. RetabloSellerio, 1987, 161 p"Retablo" - dice uno dei più sintetici e usuali dizionari della lingua castigliana - è "conjunto de figurasque representan la serie de una historia o suceso": e la scegliamo, questa definizione, che può sembrareangusta come quella che invece sottrae la parola all'ambito della pittura, cui appartiene, per vagamentesconfinarla nel campo della letteratura e, qui ed ora, in questo racconto cui da titolo. Perché "retablo" èquesto racconto non soltanto per il suo alludere alla pittura e, con quasi medianico gioco a rebours, a unpittore; ma per il suo svolgersi in figure di incantata e incantevole fissità, pur circonfuse di unmovimento, di un cangiare e trepidare di linee, di colori, di eventi luministici che si direbbe aspirino, aldi là delle parole, ma restando certa ogni parola, a una più ineffabile condizione. Sicché si può dire, perquel che vi si svolge e per come è scritto, che questo racconto è come un miracolo: il che, per altroesattamente si conviene alla parola "retablo", di solito i "retablos" in pittura rappresentando sequenze difatti miracolosi. (Leonardo Sciascia)

Cooper, Suzanne Fagence. Effie : storia di uno scandaloNeri Pozza, 2012, 365 p.È una fredda giornata di aprile del 1854 alla stazione King's Cross di Londra. Effìe Gray ha appenasalutato il marito John Ruskin, il celebre critico d'arte, e ha preso posto sul treno diretto in Scozia, aBowerswell, la casa dei suoi. Non appena il treno abbandona la stazione di King's Cross, davanti agliocchi sgranati di Sophy, la sorellina di dieci anni, Effie si toglie i guanti, si sfila la fede nuziale e lamette in una busta indirizzata alla suocera, insieme con le chiavi di casa e il libretto contabile. Dieci

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minuti più tardi, alla stazione di Hitchin, porge al padre in attesa sulla banchina la busta e alcunibiglietti indirizzati agli amici, brevi righe che annunciano la decisione che desterà scandalo nellasocietà londinese: la separazione di Effie Gray da John Ruskin, un gesto rovinoso per la reputazione diun uomo al culmine della sua fama. John Ruskin non è, infatti, un critico d'arte qualsiasi. Dall'estate del1843, quando è uscito il suo tributo a Turner in Pittori moderni, è diventato il critico d'arte pereccellenza, un uomo amato e ammirato nei salotti letterari londinesi. La sola idea che qualcuno possascappare da lui è inconcepibile. Tanto più che Effie Gray si appresta a svelare al mondo un dolorososegreto: John Ruskin non ha mai consumato il suo matrimonio. Effie avrebbe probabilmente tenutanascosta a lungo la sua vergogna, se non si fosse innamorata del talento più precoce degli artisti ribellidella Confraternita dei preraffaelliti protetti da Ruskin...

Cotroneo, Roberto. Otranto : romanzoMondadori, 1997, 268 p.Otranto, città inquietante magica e simbolica, centro culturale di grande importanza per tutto ilMedioevo. Il 12 agosto 1480, ottocento citadini che avevano rifiutato di convertirsi all'Islam, furonogiustiziati dai saraceni: i martiri di Otranto. La leggenda vuole che i loro corpi, benché lasciatiinseppelliti, non si decomponessero. Da allora Otranto è considerata città di fantasmi, di apparizioni.Alle prese con il restauro del mosaico che ricopre il pavimento della celebre cattedrale, la giovaneolandese protagonista del romanzo, vivrà una storia d'amore sospesa tra la realtà e il sogno.

Cowell, Stephanie. La donna col vestito verdeNeri Pozza, 2010, 380 p.È la primavera del 1864 a Parigi, e la capitale vive la grande trasformazione voluta da Haussmann,delegato dell'imperatore, che ha giurato di fare dell'angusta città medievale il gioiello più splendented'Europa. Un giovane artista di bell'aspetto, passeggia dalle parti della Sorbona, dove magioni e palazzimaestosi sorgono ancora accanto a baracche e tuguri. Si chiama Oscar Claude Monet, viene da LeHavre e, in questa primavera della metà del XIX secolo, venderebbe probabilmente ancora caricatureper le strade della piccola città dell'Alta Normandia se non avesse incontrato un giorno Eugène Boudin,un pittore locale con tanto di cavalletto in spalla e cappello marrone, che lo ha convinto ad andare astudiare arte nella ville lumière. Si sta facendo quasi buio quando il giovane entra in una libreria in rueDante. Dietro la scrivania siede una giovane donna. I folti capelli castano-dorati, raccolti inun'acconciatura modesta e fermati con un pesante nastro di velluto nero, brillano alla luce dellalampada da tavolo. Si chiama Camille-Léonie Doncieux ed è la donna del destino di Claude Monet. Luila accoglierà nell'atelier che divide con Frédéric Bazille lungo la Rive Gauche, un appartamentoingombro di libri, scialli, arredi scenici, sedie, dove trascorrono giornate intere Renoir, Pissarro e PaulCézanne. La dipingerà diciannovenne, bella e sdegnosa, con un abito verde da passeggio con un lungostrascico. La trascinerà nella sua vita bohémienne e la amerà e tradirà...

D’Alessandro, Giovanni. Soli : romanzoSan Paolo, c2011, 327 p.Nello sperduto Monastero abruzzese di Monte Monaco, una coppia di giovani ricercatori si ritrova astudiare gli enigmatici affreschi di uno sconosciuto pittore medioevale (detti della Madonna triste). Peruna serie di sfortunate coincidenze, il custode, a stagione turistica ormai terminata, li chiude dentro,credendo che se ne siano già andati. Da quel momento inizia ll loro calvario, fatto di fame e di sete,fino a quando, dopo una settimana di prigionia, vengono ritrovati in fin di vita. Ricoverati in ospedale,Luca e Manuela sono perseguitati da strani ogni, che persistono anche dopo la loro completaguarigione. I due scoprono di avere rivissuto, ciascuno con un'angolazione diversa, la stessa tragicavicenda di orrori e violenze occorsa alla piccola comunità che viveva a Monte Monaco negli anni in cuifurono realizzati gli affreschi.

Dallago, Carl. Il grande Segantini : scritti sceltiIl margine, 2008, 197 p.Tradotti dal tedesco per la prima volta i testi sul pittore divisionista Giovanni Segantini di Carl Dallago(1869-1949), filosofo e poeta mitteleuropeo, vissuto tra l'Austria, la Germania e il Trentino-Alto Adige,

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animatore a Innsbruck della rivista filosofico-letteraria "Der Brenner" cui collaborarono Karl Kraus,Rainer Maria Rilke, Georg Trakl. Uomo di rottura con la mentalità sociale dominante, fu anti-totalitario, pacifista, fiero di appartenere contemporaneamente alla cultura tedesca e a quella italiana.Per Dallago il pittore Segantini è uno dei grandi profeti della riscoperta della Natura, l'inventore delpaesaggio.

Daverio, Philippe. Guardar lontano veder vicino : esercizi di curiosità e storie dell'arteRizzoli, 2013, 447 p.Philippe Daverio non è mai banalmente divulgativo, non intende semplificare fenomeni complessi, maaffronta le vicende degli artisti, delle opere e dei committenti secondo un metodo d'indagine che èdiventato la sua cifra personale: sa guardare da lontano o accostarsi per vedere da vicino. Ogni suonuovo libro è un'avventura che apre nuove prospettive. Il "metodo Daverio" è applicato in questo casoal Rinascimento. Il periodo fondativo della cultura e dell'arte italiana acquista così nuova freschezza evivacità, prende le mosse dalla pittura di Giotto, "un fulmine nella storia dell'arte", e si conclude conquel "talentaccio e caratteraccio" di Caravaggio, attraversando la curiosità anarchica di Leonardo, icagnolini di Tiziano, l'eccentrica sensualità di Parmigianino e i sussulti religiosi di Michelangelo.L'allontanamento dalle categorie canoniche della storia dell'arte e la pratica dello spostamento delpunto di vista si rivelano in particolare nelle Daveriologie, pagine nelle quali la curiosità impertinentedell'autore affronta nuove strade di lettura, attraverso accostamenti insoliti di capolavori e artisti lontaninel tempo e nello spazio.

Debicke van der Noot, Patrizia. L’uomo dagli occhi glauchi : romanzoCorbaccio, 2010, 295 p.L'uomo dagli occhi glauchi o Ritratto di giovane inglese è una splendida tela di Tiziano, dipinta intornoalla metà del Cinquecento. Ritrae un giovane biondo, bello, sicuro di sé, senz'altro aristocratico. Ma chisia veramente, nessuno lo sa. Patrizia Debicke, abituale frequentatrice del nostro Rinascimento, hacostruito il suo nuovo romanzo attorno a questa figura misteriosa, che identifica nel giovane LordTempleton, figlioccio del potente duca di Norfolk. Inviato in Italia per conto di quest'ultimo, rimanefolgorato dal pittore veneziano al punto di chiedergli di fargli un ritratto. Ma il ritratto è in realtà ancheun pretesto per coprire il vero scopo del viaggio di Lord Templeton, cattolico deciso a contrastare lefollie senili di Enrico VIII e a saggiare i rapporti con il papato e la Spagna all'apertura del concilio diTrento, nel momento di massima tensione fra cattolici e protestanti. E ben presto Lord Templetonscoprirà a sue spese che le ragioni della fede e della politica non si sostengono solo con le armi delladiplomazia, ma anche con la violenza e l'inganno.

De Palo, Riccardo. Il ritratto di Venere : la vita segreta di Diego Velàzquez : romanzoCavallo di ferro, 2012, 328 p.Il pittore Diego Velázquez, artista preferito del re Filippo IV di Spagna, scrive in punto di morte unalettera all'amico Juan de Cordoba, raccontandogli la propria vita da quando era apprendista nellabottega del maestro Pacheco fino all'ultimo incarico ufficiale che lo ha prostrato e costretto a letto.Dopo le nozze con Juana e le prime prove artistiche, grazie alle sue incredibili doti, Velázquez vienepresto invitato a corte, dove diventa testimone privilegiato del "Siglo de oro" dell'arte e della letteraturaspagnola. Potrà dunque incontrare molti dei grandi protagonisti del tempo, come Francisco deQuevedo, Luis de Góngora, Calderón de la Barca, Lope de Vega. E sarà il pittore Rubens a convincerlodella necessità di fare il primo viaggio in Italia per studiare i capolavori di Michelangelo, di Raffaello,di Tintoretto. Pur sentendo un forte legame con questa terra e nonostante la vita di corte a Madrid glivada stretta, Velázquez riuscirà a tornare a Roma soltanto a cinquant'anni, incaricato dal sovrano diacquisire inestimabili opere d'arte per adornare il palazzo reale. Ma stavolta, quando sarà costretto afare ritorno ai suoi doveri, porterà con sé molto più di un'esperienza artistica senza pari, dovràcombattere con una passione trascinante. Questo romanzo biografico sulla vita di Diego Velàzquezracconta di un'epoca sfolgorante di arte e ricchezze, eppure sull'orlo di un baratro, in un'Europa bagnatadal sangue dello scontro fra i regni di Spagna e Francia.

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De Poli, Franco. LorenzoEditrice Santi Quaranta, 1995, 145 pSimone De Magistris, un professore di storia dell’arte appassionato di Lorenzo Lotto, insegue escandaglia, quasi volesse confondersi con lui, la vita e la pittura del grande artista del ‘500 italiano,incompreso nella sua Venezia dominata dalla possente figura del Tiziano. Il Lotto se ne allontana,vagabondo e solitario, lasciando i segni della sua arte a Bergamo, Ancona e in centri minori dellaLombardia e delle Marche, sino a rifugiarsi come oblato a Loreto.

Del Giudice, Daniele. Nel museo di ReimsMondadori, 1988, 83 p."È da quando ho saputo che sarei diventato cieco che ho cominciato ad amare la pittura". Inizia così ilracconto di Barnaba, un giovane ex ufficiale di Marina che a causa di una malattia "malcurata" staperdendo progressivamente la vista. Barnaba ha deciso di sfruttare il tempo che gli rimane per fissarenella memoria alcuni capolavori dell'arte. E per questo che lo troviamo nel museo di Reims, tra le teledi Corot, Géricault e Delacroix. Ma Barnaba è li per un quadro in particolare: il Marat assassine diDavid. Quella tela, da quando l'ha vista in una riproduzione, è diventata un piccolo rovello: ha subitosentito che in qualche modo lo riguardava. Mentre Barnaba si aggira per le sale del museo,aggrappandosi ai dettagli per dare una forma ai dipinti la voce accesa e leggera di una donna gli siaffianca. È Anne, di cui Barnaba non riesce ad afferrare nemmeno il colore esatto degli occhi. Anne haindovinato il suo segreto e inizia a descrivergli i quadri che lui quasi non vede. Tra i due nasce come ungioco fatto di pudica sensualità, di intima tenerezza. Perché Anne in alcuni casi mente, racconta quelloche non c'è, inventa particolari. E Barnaba lo sa. La voce di Anne diventa il filo da seguire nel labirintoche è il museo, che è la letteratura, alla scoperta di passaggi segreti, di percorsi di senso. E Barnaba silascia condurre, prendendo a sua volta la parola per raccontare il "suo" Marat, in un continuo scambiodi ruoli, quasi un codice amoroso.

Di Silvestro, Pino. La fuga, la sosta : Caravaggio a SiracusaRizzoli, 2002, 213 p.Don Fabrizio Colonna, che comanda la flotta dell'isola di Malta, ha organizzato la fuga di Caravaggiodalla prigione dove è stato rinchiuso dopo un "caldo" periodo romano costellato di feroci conteseartistiche e duelli sanguinosi, che gli erano valsi la condanna a morte. Dopo giorni di viaggioCaravaggio sbarca febbricitante a Siracusa e, ospite di un convento di frati Cappuccini, rivive in sognol'orrore della peste dilagata a Milano ai tempi del cardinale Carlo Borromeo, in cui la sua famigliarimase sconvolta.

Di Vita, Giorgio. Il bambino delle ombreGiunti, 2010, 377 p.Leida, estate 1606. Gli spagnoli sono stati già scacciati dai Paesi Bassi e, anche se per la treguaoccorrerà aspettare ancora due anni, i mulini a vento eretti sui bastioni hanno già ripreso a lavorare,drenano e macinano grano, oppure orzo, come il Rijn, il mulino dei genitori di Brandtje che nasce inuna notte ventosa di luglio. Il papà, la mamma e i fratelli sono tutti troppo indaffarati per coinvolgerlonelle loro faccende, così, Brandtje si fa da parte e, seduto su un panchetto, osserva i giochi dei fratelli.Annoiato, comincia a dondolare i piedini sfiorando appena il suolo. Sono cerchi, incroci di linee, puntie, alla fine, l'immagine di qualcosa... Il gioco di Brandtje non passa inosservato e così lo zio Jasper,corpulento fornaio dal cuore tenero, gli regala le sue prime matite. Un talento nato nella natura, fra levivide sfumature dei tulipani. Un'infanzia vissuta in una grande famiglia, tra forti affetti e lunghisilenzi. Un gioco di luci e ombre nell'animo che rimarcò nelle sue tele. Questa è la storia di Brandje.Questa è la storia di Rembrandt bambino.

Drakulic Slavenka. Il letto di FridaElliot, 2014, 155Un mattino di luglio Frida Kahlo si sveglia nel suo letto in casa dei genitori. Ha subito da poco latrentaduesima operazione, l'amputazione della gamba destra. Prova ad alzarsi, ma non ci riesce. Il suocorpo è segnato ovunque da cicatrici: sulle gambe, sulle braccia, sulla pancia, sulla schiena. Aveva sei

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anni quando un mattino si era svegliata con la febbre alta. Poi era arrivato il dolore alla gamba, come seun grosso animale l'avesse morsa e non volesse riaprire le mascelle. I medici dissero che erapoliomielite. Frida restò zoppa. Fino a quando, il 17 settembre del 1925, diciottenne, un incidented'autobus completò l'opera di distruzione del suo corpo. Costretta da allora su un letto a baldacchino tradolori costanti, cominciò a popolare il suo mondo di fantasmi, a dipingere l'infermità e l'isolamento. Lascrittrice Slavenka Drakulic ha saputo raccontare la tormentata esistenza di Frida Kahlo a partire dallafine, ripercorrendo in un flusso di pensieri l'infanzia, la gioventù, gli anni del matrimonio, l'amoreossessivo per il pittore Diego Rivera, i tradimenti, la continua lotta con il proprio corpo, la forza oniricae visionaria della sua arte, il fuoco, cupo e luminosissimo, in cui visse e si spense una pittricestraordinaria.

Elkins, James. Dipinti e lacrime : storie di gente che ha pianto davanti a un quadroESBMO, 2007, 275 p.Quanti di noi, di fronte a un dipinto, si sono commossi fino alle lacrime almeno una volta nella vita?Quanti, al di là di una fugace emozione, di una disarmante sorpresa o di un'illuminazione improvvisa sisono sentiti davvero imperlare gli occhi davanti a un quadro di Rothko, di Caravaggio, di Creuze?Turbamento, commozione, empatia sono esperienze che il nostro secolo sembra aver dimenticato: imusei d'arte contemporanea appaiono sempre di più come luoghi in cui guardare senza sentire, in cuistupirsi, riflettere, distrarsi, imparare qualcosa, ma non di più. Eppure, un tempo, di fronte ai quadri sisoccombeva, lasciandosi turbare fino al pianto. Quanti uomini, quante donne hanno pianto, nelMedioevo, nel Rinascimento, nel Settecento? E perché il nostro tempo sembra invece così arido, cosìpovero di lacrime? Questo non è un libro per imparare a commuoversi, e nemmeno un manuale delpianto. "Dipinti e lacrime" muove da una domanda molto semplice: che cosa accade quando un'operad'arte significa per noi molto più della sua storia, quando ci avviciniamo al suo valore assoluto, cosìdiffìcile da tradurre in parole? C'è chi ancora oggi reagisce in modo viscerale ai dipinti? Attraverso leinnumerevoli testimonianze di colleghi, amici e sconosciuti, questo studio di James Elkins ripercorre lastoria dell'arte a partire da alcuni dipinti chiave e dalle reazioni forti che hanno suscitato in spettatori dimondi ed epoche diverse.

Essex, Karen. I cigni di LeonardoBompiani, 2006, 392 p.Isabella e Beatrice d'Este, sorelle e rivali, spose rispettivamente del duca di Mantova e di Ludovico ilMoro, hanno segnato il Rinascimento come poche altre donne: raffinate mecenati e abili politiche, l'unacadde in rovina dopo una giovinezza promettente, l'altra raggiunse passo dopo passo una posizione distraordinaria influenza sulle arti e gli affari politici dell'Italia rinascimentale. In questo romanzo storico,narrato in flashback da Isabella che medita sulla tomba della sventurata sorella, rivivono gli intrighi dicorte e le passioni travolgenti di una stagione creativa, machiavellica e drammatica della storia italiana,intrecciati al destino di Leonardo da Vinci, che sotto la loro ala protettrice diede vita ai suoi capolavori.

Essex, Karen. Le due donne del PartenoneBompiani, 2008, 568 p.I fregi del Partenone uniscono i destini di due donne straordinarie, vissute a due millenni di distanzal'una dall'altra. Mary Hamilton Nisbet è una giovane nobile scozzese, da poco sposa di Lord Elgin. DaLondra deve trasferirsi a Costantinopoli per seguire il marito appena nominato ambasciatore. Aspasia ècoetanea di Mary, ma vive nell'Atene del V secolo a.C. Dapprima schiava di Pericle, finirà perconquistarlo diventandone amante e confidente. Mary e Aspazia utilizzano il loro fascino e la loroastuzia per raggiungere due obiettivi paralleli: portare a Londra i marmi del Partenone la prima, fare inmodo che la nuova agorà progettata da Fidia su incarico di Pericle sia terminata, la seconda. Sullosfondo delle due storie d'amore intense e coinvolgenti, l'affresco storico trascina il lettore nel cuoredell'età napoleonica e del mondo greco antico.

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Ferri, Edgarda. Piero della Francesca : storia e misteri del maestro della luceMondadori, 2007, 308 p.Nel luminoso, nitido panorama di Sansepolcro, dentro la straordinaria vicenda dell'arte toscana delQuattrocento, si svolge la storia umana e artistica di Piero della Francesca. Una vita enigmatica, la sua,di un uomo irrequieto, dal carattere difficile. Buon borghese e pittore di successo, alla moda nelle cortidell'Italia centrale, ma anche figlio legato alla madre da un amore profondo, abile gestore della propriafortuna, da buon discendente di mercanti, ma anche coltissimo indagatore dei rapporti tra arte e scienza;schivo di mondanità, eppure ritrattista dei più grandi signori, dei loro splendidi palazzi, delle vestipreziose, delle rarissime gemme. L'autrice accompagna il lettore alla scoperta della personalità delgrande artista.

Foenkinos, David. Charlotte : romanzoMondadori, 2015, 200 p.Per puro caso, David Foenkinos scopre l'opera di Charlotte Salomon. Una mattina qualunque, adAmsterdam. Le sue tele sono una folgorazione. La sintonia è subito precisa, spontanea: la stranasensazione di conoscere già qualcuno che si sta scoprendo. È l'inizio di un'ossessione. CharlotteSalomon diventa la sua stessa scrittura, la sola storia che è necessario scrivere. Partendo dall'inizio,dall'infanzia a Berlino e dalle tragedie familiari che sembrano ripetersi come un ritornello malvagio efatale nella vita della giovane pittrice, ma attraversando anche gli artisti e l'euforia portata nelle stanzedi casa dal talento musicale della seconda, adorata moglie di suo padre. E poi di colpo, irresistibile, lascoperta della pittura, durante un viaggio in Italia sotto le prime ombre del nazismo. La nascitaprorompente di una vocazione che non l'abbandonerà più, così grandiosa da farla ammettere, unicastudentessa ebrea, all'Accademia delle Belle Arti, dove l'eccezionalità del suo talento sembra per unbreve momento avere la meglio sulle leggi razziali. E poi l'amore, la passione assoluta per l'uomo cheper primo sa vedere la straordinarietà della sua pittura e la incoraggia al punto tale da costringerla alasciarlo, a fuggire in Francia per cercare la salvezza Charlotte deve vivere, deve creare. Devidipingere, Charlotte. Dipingere per non impazzire. Ma è troppo tardi, la guerra incombe da tutte leparti.

Forcellino, Antonio. Michelangelo : una vita inquietaLaterza, 2005, 471 p.Selvatico. Avido. Fragile. Ossessionato dall'arte, nella quale convogliava tutta la sua straripanteenergia, Michelangelo fu segnato dal fuoco della genialità e attraversò la magnifica stagione delRinascimento italiano. Con raro talento letterario, Forcellino fa rivivere l'uomo e i suoi anni.

Forcellino, Antonio. Raffaello : una vita feliceLaterza, 2008, 351 p.Avido di piacere non meno che di conoscenza, Raffaello Sanzio intuisce molto presto che soltanto nellaRoma libera, felice e sfrenatamente sensuale di Giulio II e Leone X il suo talento potrà essereapprezzato. Vi arriva venticinquenne, la incarna e la seduce diventando nel giro di pochi mesi la stellapiù brillante del suo firmamento intellettuale. La morte, a soli 37 anni, lascia la città nella disperazioneche segue la scomparsa di un principe ammirato e amato. In una biografia avvincente come unracconto, Antonio Forcellino ripercorre la fulminante parabola di Raffaello rileggendo i documenti e letestimonianze e interpretando le opere d'arte con l'occhio dell'esperto restauratore.

Forcellino, Antonio. La Pietà perduta : storia di un capolavoro ritrovato di MichelangeloRizzoli, 2010, 231 p."Il dipinto era steso su un ampio tavolo coperto da carta velina. Presentava l'aspetto comune a moltidipinti antichi realizzati con una tecnica eccellente. Le vernici ingiallite offuscavano i colori e le forme.Ma lasciavano trapelare intatta la forza della pittura di Michelangelo." Antonio Forcellino, tra imassimi conoscitori dell'opera del maestro fiorentino, è abituato a ricevere decine di richieste diexpertise, la maggior parte improbabili. Tra queste c'è anche quella di un americano che gli manda peremail la fotografia del disegno preparatorio di una tavola in suo possesso. Quel dipinto però potrebbeessere davvero un originale di Michelangelo, la Pietà dipinta per Vittoria Colonna negli anni inquieti

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che precedono il Concilio di Trento. Inizia cosi un'indagine storico-poliziesca che da un casinò diBuffalo conduce a un collegio cattolico di Oxford, passando dagli archivi vescovili di Ragusa, odiernaDubrovnik, e dal Metropolitan Museum di New York. Forcellino compie una ricerca sensazionale perricostruire il destino del quadro, portato nella diocesi croata forse da Ludovico Beccadelli - un vescovoamico del pittore, costretto a ritirarsi lì a causa delle sue posizioni teologiche in odore di eresia - poivenduto a fine Ottocento e giunto in America. Con l'abilità del restauratore che riporta alla luce i colorioriginali, l'autore svela cosa si nasconde dietro le vicende di questo capolavoro perduto e, soprattutto,racconta la storia di una grande scoperta.

Forcellino, Antonio. Gli ultimi giorni di Leonardo : l'invenzione della GiocondaRizzoli, 2014, 303 p.La mattina del 10 ottobre 1517 il cardinale Luigi d'Aragona e il suo segretario Antonio de Beatissalirono su una collina sulle rive della Loira verso il castello di Cloux. Non andavano a rendereomaggio a un membro della famiglia reale ma a un principe dell'arte, e per di più italiano. In quellagiornata, Leonardo mostra al cardinale e al suo seguito tre quadri ai quali stava lavorando e che sarannogli ultimi che dipingerà prima di morire: la Sant'Anna, il San Giovannino e la Gioconda. E proprio levicende legate a questi tre dipinti - i più complessi e tormentati dell'esigua produzione pittorica diLeonardo - ci conducono nel mondo del genio rinascimentale, ci svelano particolari inediti sul suorapporto con i committenti e con gli artisti contemporanei e ce ne restituiscono un'immaginecompletamente nuova. Se Leonardo è un artista che non ha ancora finito di dire tutto quello che ha dadire, anche la Gioconda non ha ancora smesso di rivelarci i suoi segreti, se nel 2012 il Museo del Pradodi Madrid ha annunciato una scoperta destinata a cambiare per sempre la storia dell'arte: esiste un'altraGioconda, nata nell'atelier di Leonardo da Vinci. Cosa ci svela questo dipinto, tanto diverso da quelloconservato al Louvre, del mondo di Leonardo? E perché è stato ignorato per oltre cinque secoli? Unviaggio nei segreti di uno dei più misteriosi artisti di tutti i tempi, guidati da un suo profondoconoscitore col supporto di nuovi documenti, evidenze scientifiche e lucida passione.

Frayn, Michael. A testa bassaEinaudi, 2001, 370 p.Martin Clay, giovane filosofo appassionato di storia dell'arte, scruta con scarso interesse la collezionedi croste che un rozzo possidente della campagna inglese gli va mostrando con orgoglio. D'un tratto lasua attenzione si ridesta: davanti a lui sta appeso l'arco di volta della pittura fiamminga, il Bruegel deiBruegel, pietra miliare mancante e sconosciuta della storia dell'arte. E' la sua opportunità per rendere unservizio al mondo intero e fare un mucchio di quattrini. Inizia così una catena di inganni ai danni dellegittimo proprietario e passo dopo passo, Martin vedrà precipitare se stesso e la sua coscienziosaesistenza in un labirinto di dilemmi unicamente supportato dalla certezza di rivelare all'umanità uncapolavoro dell'arte.

García, Dolores. Il segreto di Monna LisaSonzogno, 2006, 466 p.È il 25 aprile 1519. Nel castello di Cloux, alla corte di Amboise, Leonardo da Vinci si appresta a faretestamento. È vecchio e stanco, ma l'aspetto è ieratico. Accanto a lui Francesco Melzi, il discepolo chelo ha seguito in ogni tappa del suo peregrinare, è consumato dalla curiosità: a chi andrà La Gioconda,l'opera che il Maestro venera più di ogni altra, l'unica mai consegnata al committente né vendutanonostante le offerte tentatrici? E perché Leonardo trascorre ore a contemplarla in solitudine e silenzio,in una stanza buia dove a nessuno è concesso entrare, quasi che per lui l'immagine sulla tela sial'estremo confessore e, insieme, il balsamo della sua anima?

Gasperi, Enrico. Il gambero di fiume : romanzoCurcu & Genovese, 2010, 159 p.Val Rendena, nel Principato Vescovile di Trento, fine del 1400. Il giovane Simone si scopre invischiatoin un giallo dai contorni sfuggenti. Tutto ha inizio con il ritrovamento del cadavere di un frate nel fiumeSarca. Da quel momento nella sua vita iniziano ad avvicendarsi pericoli e fatti imprevedibili. Levicende ruotano attorno all’ossessionante presenza della figura del gambero di fiume, minuscolo

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animaletto, enigmatico simbolo di purezza e, allo stesso tempo, di eresia. Il protagonista ne dovràleggere e seguire le tracce attraverso i personaggi ambigui, i cicli pittorici dei Baschenis, gli itinerarisacri che portano all’Ospizio templare della Madonna di Campiglio.

Gaya Nuño, Juan Antonio. La orripilante storia del teschio di GoyaSkira, 2010, 54 p."Dovendo qui fare la storia di un teschio, storia già definita orripilante, mi sembra giusto e coerentepresentarvelo fin dall'inizio, quando era ricoperto di pelle e conteneva uno dei più ricchi cervelli di cuimai abbia potuto godere un uomo. Quel teschio, con i suoi teneri ossicini ancora disgiunti si formò inun aspro paese dell'Aragona, Fuendetodos, durante l'inverno del 1746, nel ventre di una pacificasignora chiamata Gracia Lucientes. Il 31 marzo il capino del piccolo Francisco Goya y Lucientes uscìalla luce. Nessuno, in quel momento, avrebbe potuto pronosticare il tremendo destino che l'aspettava."Perché allo scheletro di Francisco Goya y Lucientes, conservato nella piccola e splendida chiesa di SanAntonio de la Florida a Madrid, manca il teschio? Secondo un destino straordinario, il solo coerentecon una mente capace di immaginare e partorire incubi e visioni, Capricci e Follie, l'autore ci conduce,con una narrazione ironica e divertente, attraverso la vita di Goya, "che prima fu pittore; poi artista;infine, genio totale", alle vicende atroci e grottesche, tenebrose e comunque eccezionali del suo teschio:derubato, smarrito, ritrovato in un quadro, protagonista infine di un esperimento scientifico, che nedecreterà la sorte.

Goodwin, Jason. Il ritratto BelliniEinaudi, 2009, 341 p.1840: un ritratto simbolo dell'antica grandezza ottomana, scomparso da Istanbul quattro secoli prima,riappare misteriosamente a Venezia. Il sultano lo pretende. E Yashim in missione nella agonizzante exSerenissima, scopre che il dipinto leggendario semina morte, suscita amori, dissolve ricchezzefavolose. E la ricerca dell'eunuco detective si trasforma in un oscuro gioco del gatto col topo, cheminaccia di distruggere più di un trono in Europa. Con il fido Palewski. Yashim si aggira in unaVenezia spettrale e oppressa dal giogo della dominazione autriaca. Due cadaveri che appaiono nellamelma dei canali fanno subito capire che la partita non sarà né semplice, né incruenta. Tra gli echi diIstanbul che risuonano in tutta la laguna - un palazzo che ospitava un caravanserraglio, dimorefatiscenti che celano tesori -, niente è come sembra, tutto rimanda a un disegno nascosto che muta dicontinuo, intrecciando presente e passato, finzione e realtà. Il ritratto di Maometto il Conquistatore diGentile Bellini (o "attribuito a" come dicono prudentemente gli esperti), al centro di questo romanzo,non è invenzione. È un dipinto famoso oggi custodito alla National Gallery di Londra. Le peripeziestoriche del dipinto sono ricostruite da Goodwin in una divertente Appendice al romanzo.

Graham-Dixon, Andrew. Caravaggio. Vita sacra e profanaMondadori, 2011, 468 p.La straordinaria capacità di Michelangelo Merisi da Caravaggio di esprimere il dramma dell'uomoattraverso la pittura riflette, come in pochi altri casi nella storia dell'arte, la sua esistenza reale, una vitafatta "di lampi nella più buia delle notti". Nato nel 1571 nella cittadina lombarda di Caravaggio, vissein seguito tra Milano, Roma e Napoli, lavorando per cardinali e potenti signori dell'epoca, che sicontendevano i migliori artisti per le proprie casate. Appena uscito dalle grandi chiese e dai lussuosipalazzi, si ubriacava nelle bettole, andava a prostitute, incappava in risse di strada, durante una dellequali si macchiò di omicidio. Per sfuggire all'arresto scappò a Napoli e quindi a Malta. Lì, dopo essereentrato nell'ordine dei cavalieri di San Giovanni per evitare la condanna a morte che pendeva su di lui,fu incarcerato per aver aggredito un cavaliere di rango superiore, ma riuscì a evadere. Morì pochi annidopo mentre tornava a Roma a chiedere al papa la grazia per i suoi crimini. Aveva trentotto anni. Perricostruire la storia di questo artista unico, Andrew Graham-Dixon ha lavorato oltre un decennio, con lemetodologie di un vero detective e avvalendosi di documenti scoperti di recente.

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Guarnieri, Luigi. La doppia vita di Vermeer : romanzoMondadori, 2004, 212 p."Cos'è la menzogna nell'arte? La risposta ce la offre la singolare vicenda di Han Van Meegeren, artistaolandese bistrattato dalla critica che escogitò una geniale forma di vendetta contro i suoi detrattori:inventò un Vermeer "religioso" che non era mai esistito. Nacque così il Cristo a Emmaus, che nel 1937,alla sua apparizione, fu salutato dalla critica mondiale come "il capolavoro assoluto del maestro diDelft". Sarebbe stato necessario aspettare la caduta del Terzo Reich e la scoperta nella collezione diHermann Gòring di alcuni falsi Vermeer, eseguiti anch'essi da Van Meegeren, perché l'incredibiletruffa venisse scoperta dopo uno spettacolare processo. Luigi Guarnieri riscopre e racconta questastoria più vera del vero con una grazia assoluta, regalandoci pagine di un'emozione estetica rara erestituendo la letteratura al suo vero rango di forma d'arte."

Haddad, Hubert. Il pittore di ventagliPonte alle Grazie, 2014, 159 p.È in fondo alla contrada di Atòra, sull'isola di Honshu, in Giappone, che Matabei Reien si ritira perscappare ai furori del mondo contemporaneo. In questo luogo sperduto tra montagne e Pacifico, sinasconde la tranquilla pensione di donna Hison, e poco distante un giardino fuori dal tempo. Poco apoco, Matabei si lega al vecchio giardiniere, il maestro Osaki, e scopre in lui uno straordinario pittoredi ventagli, diventando suo allievo. Fantastico labirinto dalle prospettive ingannevoli, il giardino delmaestro Osaki è anche cornice di ferite e passioni, ben lontane dalla via dello Zen, e che verrannoviolentemente spazzate via dalla furia dello tsunami. Cosa resterà di Matabei e dei suoi preziosiventagli?

Harr, Jonathan. Il Caravaggio perdutoRizzoli, 2006, 297 p.Nel 1990, dimenticata tra polvere e incrostazioni presso una casa di gesuiti in Irlanda, vienericonosciuta la Cattura di Cristo, una tela del Caravaggio dispersa da secoli e nota solo attraversoalcune copie. Autore della scoperta è Sergio Benedetti, restauratore della National Gallery di Dublinoche ha saputo unire i tasselli di una ricerca lunga e complicata, partita da Roma con le intuizioni delprestigioso storico dell'arte Denis Mahon e le ricerche d'archivio della giovane studiosa FrancescaCappelletti. Jonathan Harr ci racconta la storia di un ritrovamento fra i più importanti del Novecento,con grande talento narrativo ma senza scostarsi mai dalla precisa ricostruzione dei fatti; e ci fornisceanche il quadro della vita turbolenta di uno dei più grandi e controversi geni pittorici italiani, fino allamorte misteriosa e improvvisa e alla scomparsa di gran parte dei suoi lavori. Indizi, intuizioni, rivalità ecolpi di scena degni di una detective story da un maestro della saggistica narrativa.

Hesse, Hermann. L’ultima estate di KlingsorGarzanti, 1980, 108 p.Il pittore Klingsor ha solo quarantadue anni, ma sente che non riuscirà a tenere a lungo accesa lafiamma intensa e scintillante della sua esistenza troppo piena, troppo appassionata, troppoprofondamente vissuta per durare ancora. Questa sarà la sua ultima estate. Il piacere e il tormento dellasua pittura, la gioia e l'ossessione della creazione, l'amicizia sincera, un amore nuovo, delicato, diverso,l'incanto di una natura in cui non si teme l'abbandono e il suo stesso animo irrequieto accompagnano isuoi ultimi giorni, vissuti con la veemenza, lo slancio e l'impazienza di chi non si accontenta del fluireindolore del tempo, ma tenta di strappare ogni minuto alla vita, con sempre rinnovata voluttà, il sensodelle proprie ore.

Houellebecq, Michel. La carta e il territorioBompiani, 2010, 360 p.Se Jed Martin, il personaggio principale di questo romanzo, vi dovesse raccontare la sua storia,probabilmente vi parlerebbe della rottura della propria caldaia, avvenuta un certo 15 dicembre. Oppuredi suo padre, architetto noto e stimato, con cui era solito trascorrere solo la vigilia di Natale.Ricorderebbe certamente Olga, una russa molto carina incontrata all'inizio della sua carriera, inoccasione di una mostra delle sue fotografie delle carte stradali della Michelin. Tutto questo avveniva

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prima che arrivasse il successo mondiale con la serie delle opere dedicate ai "mestieri", ritratti dipersonalità di diversi ambienti (fra cui lo scrittore Michel Houellebecq), colte nell'esercizio della loroprofessione. Dovrebbe dire anche come ha aiutato il commissario Jacelin a chiarire un'atroce storiacriminale che ha sconvolto la polizia. Sul finire della sua vita, Jed Martin arriverà a una certa serenitàed emetterà solo dei mormorii. L'arte, il denaro, l'amore, il rapporto col padre, la morte, il lavoro sonosolo alcuni dei temi di questo romanzo, decisamente classico eppure, evidentemente, contemporaneo,in cui Michel Houellebecq, con la consueta implacabilità, ritrae la condizione umana.

Houghteling, Sara. Il mercante dei quadri perdutiNeri Pozza, 2009, 285 p.Il cielo di Parigi ha il colore grigio e slavato della cenere in questo primo mattino dell'agosto del 1944.Daniel e Max Berenzon, padre e figlio, sono tornati in Rue de La Boétie dopo un'assenza durata più diquattro anni. Erano scappati, insieme con migliaia di altri ebrei, quando i primi aerei della Luftwaffeerano comparsi nel cielo francese. Daniel Berenzon è tornato con un solo scopo: riprendere possessodella sua straordinaria collezione di quadri, esposta per anni nella sua rinomata galleria di Rue de LaBoétie. Opere di rara maestria e di incalcolabile valore, soprattutto "Les amandes" il quadro che Manetdipinse al termine della sua vita, con il fisico ormai devastato dalla sifilide. Berenzon stranamente nonha mai osato vendere quest'opera, comprata nel lontano 1918 per trentamila franchi. Max, il giovanefiglio ed erede del mercante, si ritrova invece a Parigi con una sola speranza nel cuore: rivedere RoseClément, l'assistente di suo padre. Padre e figlio, tuttavia, si imbattono nella più crudele delle scoperte:l'intera collezione di quadri è stata trafugata e di Rose Clément non vi è nemmeno l'ombra. Per Max ilritrovamento dei quadri perduti diventa una vera e propria ragione di vita. Il giovane inizia a perlustrareogni angolo della città alla ricerca dei quadri e di Rose Clément, e sulle tracce di un devastante segretodi famiglia.

Ishiguro, Kazuo. Un artista del mondo effimeroEinaudi, 1994, 207 p.Ono, narratore e protagonista della vicenda, è stato in gioventù un pittore famoso, ma al mondoestetizzante dell'arte per l'arte aveva preferito quello più concreto del dovere verso la patria, legandocosì la sua sorte a quella del nascente nazionalismo giapponese. Nel dopoguerra, però tutto è cambiato.Ono ripercorre con un senso di incredulità e incertezza le tappe della sua vita, mentre nel romanzo siintrecciano i temi che lo hanno segnato: l'arte, la politica, l'ambizione, l'incomprensione tra generazioni.

James, Henry. Tre ritrattiIbis, 1997, 138 p.Il volume raccoglie tre racconti di Henry James che hanno in comune il riferimento all'arte e al rapportoche lega l'artista alla rappresentazione e l'immagine all'osservatore. Infatti in tutti e tre i raccontitroviamo degli spettatori che scoprono strani legami con i personaggi utilizzati come modelli dagliartisti nel creare le loro opere. Nel primo, un giovane trova in un quadro delle singolari somiglianze conla sua fidanzata e attraverso il dipinto scopre i veri sentimenti della persona che ama. Nel secondo unadonna si riconosce nella modella utilizzata dall'autore e inizia un percorso a ritroso nella composizionedell'opera. Nel terzo, la committente di un quadro e la pittrice scoprono, attraverso il dipinto, di averamato, in passato, la medesima persona.

James, Henry. Racconti di artistiEinaudi, 2005, 372 p.Questa è una raccolta storica di racconti di James, uscita negli Stati Uniti nel 1944 e ora proposta per laprima volta al pubblico italiano. Il suo ideatore, Francis Otto Matthiessen, è stato uno dei più grandistudiosi di James, ma anche di Whitman, Hawthorne, Melville e altri ancora. La sua è una raccolta cheha contribuito non poco alla fortuna moderna dello scrittore americano, creando, all'interno del corpusdei racconti jamesiani, un canone di testi basati sulla riflessione intorno all'arte e alla scrittura. Nonsono tutti i racconti che James scrisse con protagonisti artisti e scrittori: ma tutti i racconti scelti daMatthiessen si tengono fra loro, oltre che per la qualità, per struttura, tematiche esplicite e sotterranee.

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Jansson, Tove. L’onesta bugiardaIperborea, 1990, 177 p.Esiste nei rapporti umani una linea che separa verità da ipocrisia, gentilezza da adulazione, onestà dacalcolo? È possibile continuare a credere in se stessi e negli altri senza la protezione delle menzognevitali, degli autoinganni e delle illusioni? Nell'Onesta bugiarda due donne si incontrano: Anna Aemelinè un'illustratrice di libri per bambini. Distratta, solitaria e svagata, incapace di prendere sul serioqualsiasi cosa che non sia il suo disegno, ostinatamente decisa a difendersi dalla vita ignorando ciò chela disturba, frapponendo fra sé e il mondo le sue lampade schermate, i suoi conigli a fiori, le decisioniche non prende, i no che non dice. Al suo opposto è Katri Kling: giovane donna volitiva e concreta,intelligente e calcolatrice, nemica delle reticenze e del caso, ossessionata da un suo senso dell'onestà edella giustizia che la induce a vedere in ogni rapporto umano un contratto da rispettare. Il loro incontroè lo scontro fra due modi opposti di essere che, confrontandosi, si distruggono a vicenda, minando lecertezze su cui poggiano. Continua a nevicare nel romanzo: è inverno e da mesi la neve cadeincessantemente sul villaggio in riva al mare, coprendo le orme dei passi appena lasciate, cancellandodai paesaggio i punti di riferimento. I segni che la vicenda traccia con apparente leggerezza su quelbianco uniforme scavano solchi profondi: il gioco delle verità ci lascia un inquietante senso diinsicurezza.

Josse, Gaëlle. Le ore del silenzioSkirà, 2012, 91 p."Mi chiamo Magdalena Van Beyeren. Sono io di spalle nel dipinto. Sono la moglie di Pieter VanBeyeren, direttore della Compagnia delle Indie orientali di Delft, e la figlia di Cornelis VanLeeuwenbroek. Pieter ha ricevuto l'incarico da mio padre." Così inizia il diario segreto di Magdalena, ladonna ritratta alla spinetta in uno dei dipinti più famosi del Seicento olandese firmato da Emanuel deWitte. Magdalena prende forma e racconta la vita di una donna capace che avrebbe potuto succedere alpadre nella direzione della Compagnia se il commercio non fosse stato appannaggio degli uomini. Cosìcome nel dipinto era assorta nella musica, così nel diario si chiude in se stessa, e affida alla scrittura lebrevi gioie dell'adolescenza e della maternità, i ricordi familiari, un'angoscia che la perseguita al calardella sera - ha assistito a un delitto in giovane età - e le amarezze degli ultimi anni.

Kostova,Elizabeth. OssessioneRizzoli, 2009, 644 p.Quando alla National Gallery di Washington Robert Oliver, tormentato genio della pittura, si scagliacon furia contro un quadro raffigurante Leda e il cigno, è chiaro che la follia ha avuto la meglio sullasua fragilissima mente. Affidato alle cure del celebre psichiatra Andrew Marlow, pittore anche lui masenza talento, Robert si rivela ben presto un vero e proprio enigma. Consumato dal fuoco dell'arte, nonparla, ma disegna soltanto, ossessivamente, un volto femminile: una donna dai riccioli neri, il visoantico e lo sguardo straordinariamente triste. Chi è questa donna, si chiede Marlow? E di chi sono lelettere manoscritte e ingiallite dagli anni che Robert porta sempre con sé? Per scoprirlo, Marlowaffronterà un viaggio vertiginoso e perturbante dentro il passato di Robert, le passioni che l'hannotravolto, le donne che ha amato e le tante vite che ha vissuto. Un viaggio che porterà lo psichiatra,pittore tragicamente mancato, a capire forse l'essenza misteriosa di quel bruciante amore per l'arte chelui non ha mai saputo provare. E a scoprire come la donna che ha acceso la follia di Robert provenga damolto lontano: dal cuore stesso, ancora luminoso e magicamente pulsante, dell'Impressionismofrancese.

Lapierre, Alexandra. ArtemisiaMondadori, 1999, 511 p.Roma, anno 1611. La giovane pittrice Artemisia si batte furiosamente per imporre il suo talento.L'avversario più temibile che le si para di fronte altri non è che il padre, il grande pittore OrazioGentileschi. Artemisia è il dramma di una passione folle, della tenerezza e dell'odio di due creatureincatenate dai legami di sangue. Ma soprattutto è l'avventura di una delle prime pittrici della storia, unadonna che infranse tutte le norme per conquistare la gloria e la libertà.

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Lindgren, Torgny. Per amore della verità : resoconto del corniciaio Theodor Marklund di sua stessamanoIperborea, 1997, 281 p.Amante del bello, preso dall’incantamento della musica e dell’arte, gran giocatore di solitari, imbevutodi Schopenhauer e lettore accanito del Guinness dei primati, Theodor Marklund è corniciaio, “l’unicocorniciaio intellettuale di tutta la Svezia”, in un villaggio sperduto nel cuore del paese, dove la sua vitacontinuerebbe a scorrere tranquilla e incolore se il caso non arrivasse a sconvolgere il suo modestodestino, rendendolo improvvisamente “troppo grande” per lui. È per due speculari “madonne”, unadipinta, la Madonna del pugnale, capolavoro sconosciuto di Nils Dardel, scoperta incidentalmente aun’asta, e l’altra in carne e ossa, Paula, l’amica d’infanzia dalla voce prodigiosa trasformata da unmefistofelico impresario in una provocante e leggendaria rock star di straordinario successo, cheTheodor si lascia trascinare, con la sua disarmante innocenza da principe Myškin paesano, in mondiretti dalle due leggi che più gli sono estranee: il denaro e la manipolazione. Abbandonati i luoghi e ipersonaggi della Bibbia, e quelli ancestrali di una Svezia arcaica e contadina, Lindgren si immergequesta volta nel cuore delle vicissitudini contemporanee, in quella “guerra del falso” che imperversanella nostra epoca, il mondo fittizio dei media, dello spettacolo, del mercato dell’arte, la fabbricazionedegli idoli, la montatura di notizie e scandali. Un romanzo scritto “con la mano sinistra”, quella con cuiTheodor redige il suo resoconto dei fatti, con la felicità del divertimento, mescolando artisti reali acapolavori inesistenti, citazioni vere e inventate, in un gioco all’infinito di specchi sui temidell’autentico e del falso, dell’originale e della copia, della menzogna e della verità. Ma i suoipersonaggi sono in realtà quelli di sempre, nascondono profondità insospettate, filosofeggiano, siinterrogano sul significato della vita, procedono per errori e illusioni alla ricerca della propriaautenticità, di quel paradiso terrestre finale in cui il caso si rivela essere “la somma di tutte le cause checi sfuggono” e in cui l’unica cosa che varrebbe la pena di scrivere è “Sia lodato il Signore”.

Lindgren, Torgny. Per non saper né leggere né scrivereIperborea, 2007, 236 p.“La maggior parte delle sciagure del nostro tempo sono state causate dalla lettura e dalla scrittura. Leformule chimiche. Il codice genetico. I programmi di partito. Le dichiarazioni di guerra. Le autorità. Labomba atomica.” È uno dei tanti paradossi che lo scrittore Torgny Lindgren si diverte a mettere inbocca al suo protagonista, per affrontare, come centro focale del romanzo, uno dei temi più rilevantinella discussione del mondo attuale: il rapporto tra Immagine e Parola. E paradossale è anche la sceltache Lindgren fa del protagonista stesso: quale altro scrittore, se non uno che ha fatto dell’autoironia edell’umorismo la sua cifra essenziale, sceglierebbe come personaggio principale un inguaribileanalfabeta, colpito da una forma grave di alessia, che gli impedisce di imparare a leggere e a scrivere?E per di più quello che ci racconta, parlando in un registratore, è “semplicemente la mia vita con laBibbia”, il Libro per antonomasia dunque, ma una Bibbia particolare: la rara edizione senza testo, soloillustrata dalle incisioni di Doré. A metà tra Forrest Gump e un personaggio borgesiano, di unadisarmante ingenuità unita a una memoria strabiliante che gli permette di ricordare ogni riga dellaletteratura universale che gli viene letta, e di riprodurre, tratto per tratto, figura per figura, la sua Bibbiaperduta, mentre rievoca le sue vicende di ineducabile e la sua esistenza di “persona amata”, ricrea apoco a poco “quel libro che non contiene nemmeno una lettera, ma dove c’è comunque tutto ciò cheoccorre sapere. Tutto sulla vita dell’uomo qui nel mondo… il cielo e la terra, l’intelletto e il corpo, igenitori, gli amici e i nemici, gli averi e la povertà, il successo e la disgrazia, la salute e la malattia. E ildisprezzo. E Dio.” Con il dubbio di avere forse completamente frainteso e male interpretato la suastessa vita.

Loos, Adolf. Parole nel vuotoAdelphi, 1972, 373 p.«Adolf Loos e io, lui letteralmente, io linguisticamente, non abbiamo fatto e mostrato nient’altro se nonche fra un’urna e un vaso da notte c’è una differenza e che proprio in questa differenza la civiltà ha ilsuo spazio. Gli altri invece, gli spiriti positivi, si dividono fra quelli che usano l’urna come vaso danotte e quelli che usano il vaso da notte come urna» (Karl Kraus)

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Mann, Thomas. Tonio KrögerEinaudi, 2008, 179 p.Tonio è un ragazzo caratterizzato da un'estrema sensibilità e dall’incipiente temperamento artistico:figlio del console e grossista di grano Kroger e di una bella donna del sud. Dalla madre ha ereditato gliocchi scuri e il volto dalle fattezze squadrate (oltre che il nome inusuale, preso dallo zio maternoAntonio). Vive in una vecchia casa in una città affacciata sul Mar Baltico. Cresciuto in un ambiente dicommercianti, dove ciò che conta è la ditta di famiglia, sente la forte contraddizione fra questo modo diconcepire la vita (tutto teso agli affari) e la forte tendenza verso il mondo dell’arte: il contrasto tra ilpadre autoritario e la madre, che invece ama la libertà, accompagna per tutto l'opera questo contrastanteoscillare fra il mondo degli artisti e dei borghesi che soltanto nell’ultimo capitolo troveràquell’intuizione che sarà da preludio ad una possibile risoluzione. Nel primo periodo della sua vita egli si appassiona un po' morbosamente a due giovani, il compagno discuola Hans Hansen e la giovane ragazza Ingeborg Holm, entrambi di fattezze nordiche, occhi azzurri ecapelli chiari. In seguito al dolore per la morte del padre e delle seconde nozze della madre, Toniodecide di girovagare per l'Italia . Un Tonio Kröger più maturo ed ormai artista formato conversa con lapittrice Lisaweta Iwanowna sul tema dell’arte, interrogandosi su chi sia l’artista, e ricevendone lasentenza finale che egli è soltanto "un borghese su strade sbagliate".

Marani, Pietro C. Le calze rosa di SalaìSkira, 2011, 108 p.Francesco Melzi, il discepolo devoto e nobile di Leonardo che ne custodisce e trascrivepremurosamente gli scritti, e il fantasma di Salaì, l'allievo scapestrato che il genio di Vinci amavanonostante lo definisse "ladro, bugiardo, ostinato, ghiotto". La storia di un antagonismo, di misteri escoperte fantastiche, di opere e documenti preziosi che si rivelano e si perdono tra le ombre della storia.L'esordio narrativo di un grande storico dell'arte che, proprio come Melzi e Salaì, a Leonardo hadedicato tutta la vita.

Martin, Steve. Oggetti di bellezza : romanzoIsbn Edizioni, 2012, 298 p.Lacey Yeager ha il fascino, l’intelligenza e l’ambizione giusta per tentare la scalata al mondo dell’artedi New York. Lo sa bene Daniel Franks, giornalista timido e impacciato che racconta la straordinariaparabola della donna bella e impossibile che finirà per rovinargli la vita. Determinata a farsi strada,Lacey usa il carisma e il suo naturale sex appeal per manipolare il prossimo,ricorrendo anche a metodidiscutibili, mentre l’Fbi comincia a mettere il naso nei suoi affari. A partire dalla gavetta comearchivista da Sotheby’s, il suo lavoro la porterà su e giù per Manhattan,fino a sfiorare le vette dell’éliteartistica internazionale, nel periodo che ha visto l’ascesa irresistibile dell’industria della bellezza, con lesue luci sfavillanti e le sue ombre. Oggetti di bellezza è una satira arguta e appassionata di un mondotanto patinato quanto misterioso, uno studio analitico sulle personalità, le leggi e i tabù che logovernano. Ed è, infine, la storia buffa e tragica di un amore destinato al fallimento.

Maugham, William Somerset. La luna e sei soldiAdelphi, 2002, 240 p.In questo romanzo W. Somerset Maugham mette in scena, come sempre o quasi, se stesso, ma stavoltanella doppia veste di Strickland, un agente di cambio che per amore della pittura lascia il solido mondodella City per quello assai meno rassicurante di Parigi prima e di Tahiti poi, distruggendo lungo ilcammino la vita di due donne, e del suo involontario biografo, un giovane deciso a indagare suglioscuri, brutali, inaccettabili moventi di ogni vero artista. Celebre per decenni soprattutto comeevocazione di Paul Gauguin, questo romanzo oggi ci appare finalmente per quello che è: un'inchiestaconturbante sull'attrazione fisica e totale per il bello, enigma "che in comune con l'universo ha il meritodi essere senza risposta".

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Maurensig, Paolo. La tempesta : il mistero di Giorgione : romanzoMorganti, 2009, 200 p.Il protagonista del romazo, un regista, giunge a Venezia per girare un film tratto dal Carteggio diAspern di Henry James. Qui incontra una giovane donna che gli confiderà che, in un palazzo sullaLaguna, sono custoditi dei taccuini inediti di Henry James. Nelle pagine di questi lo scrittoreamericano, durante i suoi lunghi soggiorni a Venezia, aveva appuntato notizie sulla figura misteriosadel Giorgione e, in particolar modo, sul suo quadro più enigmatico: quello conosciuto come Latempesta. Il regista, attratto non solo dalla bellezza della giovane donna ma anche dal desiderio dipossesso per quegli inediti scritti jamesiani, instaurerà con lei un intenso rapporto affettivo.Parallelamente, nel romanzo, attraverso salti spazio-temporali a ritroso nel tempo, Paolo Maurensig‘mostra’ lo scrittore inglese redarre i taccuini giorgioneschi, mentre, in compagnia della sua protettavivrà una storia d'amore, legata anch'essa alla forza evocativa della celebre opera giorgionesca.Attraverso una concezione circolare del tempo i protagonisti delle due storie, legati dall’amore perl'Arte e per la vita, si alternano, quali attori sulla scena di una Venezia ottocentesca e odierna. In questidue teatri esistenziali i protagonisti vedranno le loro vite influenzate dalla presenza perturbante emisteriosa del pittore Giorgione, personaggio scomodo e complesso, scomparso misteriosamente dallascena del mondo come misteriosamente era vissuto. Verrà indagato, puntualmente raccontato einterpretato, attraverso la sua pittura e l’intensa esperienza estetica che ne deriva. Uno dei più valenti ecriptici artisti del Rinascimento veneto, attraverso Paolo Maurensig mostra al lettore la sua assolutacomplessità e l’innegabile mistero che ancora lo avvolge.

Mazzucco, Melania G. La camera di BaltusBaldini & Castoldi, 1998, 413 p.1796. Baltus, ufficiale dell'esercito rivoluzionario, scrivano e impostore, ferito in battaglia, vienetrasportato nel castello di Bastia del Garbo, nel Piemonte meridionale. 1492. Il Maestro Enrico daSorano, allontanato per immoralità dalla corte del Monferrato, viene incaricato dal condottiero TristanoBoccadiferro di affrescare le pareti del suo studio. 1992. Il giovane professore Ventura cerca diricostruire la personalità del Maestro e di svelare la chiave dell'opera: immagini corrose edenigmatiche, affiorate da poco sulle pareti della camera di Baltus, nella torre. Comincia così un viaggioiniziatico attraverso il tempo e lo spazio, le epoche e i continenti, dove la contemporaneità e la storia sicontrappongono.

Mazzucco, Melania G. La lunga attesa dell’angeloMilano : Rizzoli, 2008, 417 p.Jacomo Robusti, detto il Tintoretto, pittore vulcanico, ambizioso e anticonformista, pronto a sacrificaretutto e tutti al suo talento. Venezia alla fine del Cinquecento, ricca e fragile, minacciata dalle guerre coiTurchi e dall'epidemia di peste. Le mille invenzioni di una carriera controversa. Una famiglia semprepiù numerosa: i figli maschi ribelli, le femmine destinate al monastero. E al centro di questa vitacreativa e febbrile, l'amatissima figlia illegittima Marietta, educata alla musica e alla pittura per restareaccanto al padre. Bambina vestita da maschio, ragazzina e infine donna, Marietta diventa il sogno e lacreazione più riuscita del Tintoretto. Ma sarà proprio l'allieva a insegnare al Maestro che cosa dasignificato alla vita.

Mazzucco, Melania G. Jacomo Tintoretto & i suoi figli : storia di una famiglia venezianaRizzoli, 2009, 1020 p.Frutto di oltre dieci anni di studi e ricerche, ricco di documenti inediti e originali, rintracciati daMelania Mazzucco negli archivi veneziani, "Jacomo Tintoretto e i suoi figli" è la seconda parte deldittico che, col romanzo "La lunga attesa dell'angelo", l'autrice ha dedicato al grande maestro, passandocosì dalla libera interpretazione dei fatti e dalla dimensione fantastica dei personaggi all'indagineappassionata di una possibile verità storica. L'opera storico-documentaria rappresenta un vero e propriomonumento alla grandezza e alla complessità di un pittore immenso, inventore di sterminati telerinarrativi, affollati da centinaia di personaggi e animati da violenti chiaroscuri - un artista ambizioso ediscusso, scorretto e devoto, colto e popolare, eccentrico e conformista, incalzato da un perenne furorecreativo. In un dialogo continuo e attraverso un confronto serrato con le sue opere, Melania Mazzucco

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ricostruisce minuziosamente la vita del "più terribile cervello che abbia avuto mai la pittura". Ma,accanto al protagonista, come in una delle sue tele brulicanti, dal buio della storia riemergono le figuredei suoi familiari: il padre, la giovane moglie Faustina, le figlie suore, i nipoti rinnegati. Unacaleidoscopica galleria di ritratti che compone l'affresco di una città unica e irripetibile, Venezia:attraversata casa per casa, esplorata nei fondachi, sui moli, nei bordelli, nelle botteghe e nei monasteri,rivelata in ogni aspetto delle sue attività e dei suoi costumi.

McCall Smith, Alexander. 44 Scotland StreetGuanda, 2009, 336 p.Quando spinge il portone del 44 di Scotland Street, nel centro di Edimburgo, Pat non vede l'ora dicominciare tutto daccapo. È al suo secondo anno sabbatico e una casa e un lavoro nuovi sono quelloche ci vuole per ripartire. Da lì in poi dividerà l'appartamento con l'insopportabile Bruce, agenteimmobiliare bello e vanitoso; troverà lavoro nella galleria d'arte di Matthew, un giovane delicato mainconcludente che di arte non capisce nulla; trascorrerà piacevoli serate con l'eccentrica vicina di casaDomenica, un'anziana antropologa dispensatrice di storie esotiche e saggi consigli sugli uomini. Intantoal piano di sotto Bertie, inquieto bambino prodigio, cerca di far capire alla madre, Irene, chepreferirebbe rugby e trenini elettrici ai corsi di yoga, sassofono e italiano. A unire tutti un misteriosotentativo di furto e la caccia a un quadro che potrebbe essere una crosta o valere una fortuna...

McCall Smith, Alexander. Lettera d’amore alla ScoziaGuanda, 2012, 352 p.Al numero 44 di Scotland Street ci sono grandi cambiamenti. Domenica è partita per lo stretto diMalacca con l'intento di condurre una ricerca antropologica sui pirati, e a occupare l'appartamentodell'ultimo piano è arrivata la sua amica Antonia. Bruce si è trasferito a Londra e Pat, la sua simpaticainquilina, ha dovuto cambiare casa. Dopo ben due anni sabbatici, ha finalmente cominciato afrequentare l'università, dove conosce l'ennesimo ragazzo sbagliato... E il povero Matthew? Sempreinnamorato di lei. Chissà che stavolta non venga ricambiato. Ma per fortuna c'è anche chi non si èspostato di un centimetro. Angus Lordie e il suo cane Cyril frequentano ancora le strade e i bar dellaNew Town edimburghese, ma sentono la mancanza di Domenica e non legano affatto con l'intellettualeAntonia. Il piccolo Bertie, sassofonista prodigioso che a sei anni parla correntemente l'italiano,continua a deliziare i vicini con le note di As Time Goes By, mentre la madre Irene è quasi giunta altermine di una seconda gravidanza che ne ha esasperato il carattere non facile. In compagnia di questi edi moltissimi altri esuberanti personaggi - un architetto australiano, una giovane suora, un gruppo distudenti francesi - Alexander McCall Smith ci invita a seguirlo ancora una volta alla scoperta diEdimburgo e dei suoi segreti.

McGrath, Patrick. Port MungoBompiani, 2004, 297 p.Jack Rathborne è un pittore. A soli diciassette anni si innamora perdutamente di Vera Savage, anche leiartista. Alla ricerca dell'ispirazione e della concentrazione necessarie alla loro opera, si trasferiscono aiTropici, a Port Mungo. Dopo un periodo idilliaco, Vera cade nella spirale dell'alcol e del tradimento esarà Jack a occuparsi della figlia Peg. Fino a quando la ragazza, sfuggita al controllo del padre e sedottadalla vita dissoluta della madre, muore misteriosamente durante una gita in barca con la donna. Questa,almeno, la versione di Jack: molti anni dopo, a New York, la seconda figlia svelerà il lato oscuro dellavicenda.

Montanaro, Giovanni. Le conseguenzeMarsilio, 2009, 237 p.Che legame c'è fra Berlino prima della caduta del Muro e Parigi durante la persecuzione degli Ugonottialla fine del Cinquecento? Il quadro di un pittore dimenticato ritorna alla luce dopo quattro secoli,provocando conseguenze inaspettate. Quasi come in un romanzo di Queneau, in cui diverse epoche sisognano reciprocamente, si alternano le vicende di Vincent des Jours, ritrattista di uomini di potere, eLeo Kamp, esperto in passaporti contraffatti. Ma il vero protagonista di questa storia è l'amore: cercatoa tutti i costi o trovato per caso, è un sentimento che si sconta per tutta la vita. Le conseguenze racconta

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spionaggi totalitari e massacri religiosi, innamoramenti clandestini e invidie omicide. Prima o poi sifinisce dentro un'immagine, nella foto di un passaporto falso o nel ritratto dipinto da un grande artista:l'immagine che ci cattura è la figura del nostro destino, che non riusciamo mai a controllare e di cui nonpossiamo prevedere le conseguenze. (Tiziano Scarpa)

Montanaro, Giovanni. Tutti i colori del mondoFeltrinelli, 2011, 138 p.1881, Gheel, anche conosciuto come "il paese dei matti". Teresa Senzasogni non è pazza, ma come taleè stata registrata per poter godere, come è uso in quel villaggio fiammingo, dell'ospitalità della famigliaVanheim. Un giorno avrà una dote e sposerà il suo Icarus, che le racconta le ingiustizie del mondo. Mapoi arriva un nuovo ospite, un vagabondo rosso di capelli, schivo, rude, gli occhi accesi da una febbresconosciuta, e Teresa sembra riconoscere in lui un destino incompiuto: diventerà un pittore - lei lo sa,lei lo sente -, troverà nei colori una strada universale. Quando la "profezia" si avvera sono passati unadecina d'anni e molto è accaduto, a Teresa e a Vincent van Gogh. Teresa scrive al caro signor VanGogh perché si ricordi, perché la aiuti a mettere ordine nel disordine, speranza nella disperazione,amore nel disamore e colore nel grigio. Lui, in verità, è l'unico vero amore di tutta la sua vita. E cometutti gli amori è pieno di luce e di futuro. Il romanzo di Giovanni Montanaro è una lunga lettera che sitrasforma in una storia di anime in gabbia, di sentimenti che vogliono lasciare il segno e di un bisognodi libertà grande quanto l'immaginazione che lo contiene.

Morelli, Giovanni. Della pittura italianaAdelphi, 1991, 630 p.Di Giovanni Morelli (1816-1891) è stato detto che la sua opera sta alla critica d’arte come quella diFreud alla psicologia (e di fatto fu Freud stesso a ipotizzare un parallelismo fra la tecnica psicoanaliticae il metodo morelliano). Questo grande conoscitore, dallo spirito impertinente, antiaccademico emistificatorio, è infatti l’inventore di un «metodo» che rivoluzionò le attribuzioni di celebri quadri neipiù grandi musei d’Europa (nel solo museo di Dresda cinquantasei quadri cambiarono firma in seguitoa scoperte di Morelli). Quel metodo si fondava sull’esame stilistico della esecuzione di certi dettaglianatomici (per esempio la forma di un’unghia o il lobo dell’orecchio) – e da questi tratti stilisticirisaliva all’autore. Morelli scrisse il suo libro fondamentale, Della pittura italiana, in tedesco e lopubblicò nel 1890 con lo pseudonimo Ivan Lermolieff. L’opera fece scalpore, anche perché in essa perla prima volta Morelli esponeva il suo metodo di attribuzione, illustrandolo con numerosi esempisensazionali: per esempio, l’identificazione di alcuni ritratti di Raffaello, in precedenza attribuiti adaltri, di opere di Dosso Dossi e Piero di Cosimo. L’edizione italiana, curata da Gustavo Frizzoni, amicodi Morelli, nel 1897, da allora non è stata più ristampata. Ma l’influenza di quest’opera è stata immensa– e ultimamente, soprattutto attraverso gli studi di Edgar Wind, è stata rivendicata anche l’importanzadi Morelli come teorico. Diversi aspetti della vita e del carattere di Morelli erano tuttavia rimasti inombra, e la presente edizione porterà molte novità anche in questo senso. La curatrice, JaynieAnderson, ha infatti avuto accesso ad archivi sino ad ora ignoti e ha così ricostruito per la prima voltaun sorprendente profilo biografico di Morelli, accompagnando poi il testo con una puntuale analisidelle complicate vicende, sino a oggi, dei quadri da lui attribuiti.

Nove, Aldo. Si parla troppo di silenzio : un incontro immaginario tra Edward Hopper e RaymondCarverSkirà, 2009, 78 p.Nel 1958 un giovane di vent'anni, sposato e padre di una bambina di pochi mesi, ritorna a Paradise, inCalifornia. Il ragazzo sbarca il lunario facendo i più disparati lavori. Quel ragazzo si chiama RaymondCarver e il suo sogno è quello di diventare uno scrittore. Negli stessi mesi Edward Hopper, ormaipittore affermato, compie con la moglie Jo un viaggio in macchina negli States e un giorno si fermavicino al fiume Butte Creek, in California. Tra lo scrittore e il pittore si crea un sodalizio improvvisato,un incontro magico in cui due tra le più potenti menti del Novecento americano confrontano le lorovisioni dell'arte e del "realismo", che li unisce. In questo racconto immaginario Aldo Nove mette aconfronto due delle personalità più eminenti della cultura americana del Novecento. Malgrado ladifferenza e il mezzo usato per esprimersi, li accomuna un forte senso dell'immanente sospeso, quella

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poetica dell'apparenza troppo lirica per essere piattamente realista e troppo reale per abbandonarsi aqualunque forma di effetto che non sia la pura magia dei fatti. Degli sguardi, degli spazi, delle parole.Del silenzio.

Ortega y Gasset, José. VelazquezIbis, 2015, 208 p.Ortega y Gasset, il più grande filosofo spagnolo, meditò per tutta la vita su Velàzquez e la sua pittura.In particolare negli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento, Ortega definisce una propriaprovocatoria interpretazione della figura e dell'opera di Velàzquez che, nonostante le resistenze inizialidegli storici dell'arte, ha segnato fino ad oggi la nostra interpretazione del più grande pittore spagnolodi tutti i tempi. Vissuto in un'epoca dall'accentuato formalismo e dall'esasperata convenzionalità,Velàzquez paradossalmente sa ritagliarsi proprio a corte uno spazio di libertà, svincolando l'arte daltema rappresentato e ridandole la funzione primigenia di fissare l'attimo per l'eternità. Di fronte allacircostanza del suo tempo, pur condizionante che sia, un individuo geniale sa sempre trovare, dunque, ilmodo di esprimere se stesso. Degli scritti di Ortega su Velàzquez si offre qui un'ampia scelta in unanuova, accurata e felice traduzione, mentre la prefazione inquadra la proposta interpretativa di Orteganella storia della fortuna critica del pittore. D'altro canto, le schede storico-filologiche, cheaccompagnano le riproduzioni dei capolavori analizzati dal filosofo, aggiornano la loro lettura sino alfitto dibattito attuale.

Pamuk, Orhan. Il mio nome è RossoEinaudi, 2001, 450 p.Istanbul, 1591. Tra i miniaturisti e illustratori al lavoro nel Palazzo del Sultano si nasconde un feroceassassino. Per smascherarlo Nero è disposto a tutto, anche a rischiare la vita. Perché se fallisce, per luinon ci sarà futuro con la bella Sekure, non ci sarà l'amore che ha sognato per dodici anni.«Sento che vi domandate: cosa vuol dire essere un colore? Il colore è il tocco dell'occhio, la musicadei sordi, un grido nel buio. Dato che sono decine di migliaia di anni che ascolto, di libro in libro, dioggetto in oggetto, quel che dicono le anime, come il ronzio del vento, lasciatemi dire che il mio toccosomiglia a quello degli angeli. Parte di me richiama i vostri occhi, è la mia parte pesante. L'altra partevola in aria con i vostri sguardi, è la mia parte leggera. Sono cosí contento di essere rosso! Mi bruciadentro, sono forte, so di attirare l'attenzione, so anche che non riuscite a resistermi».

Pancheri, Roberto. La Venere di Hayez : romanzoCurcu & Genovese, 2010, 119 p.Trento, estate del 1830. Francesco Hayez, primo pittore d'Italia, è in città per eseguire il ritratto dellaballerina Charlotte Chabert. Il committente dell'opera è il conte Girolamo Malfatti, ultimo esponentedel suo antico casato, che su questo affare mantiene il più stretto riserbo. I conoscitori d'arte locali sonoin subbuglio e tentano invano di saperne di più sul dipinto e sulla stessa modella. Il podestà BenedettoGiovanelli si dice convinto che l'avvenimento gioverà alla città, rianimando sulle rive dell'Adige ilculto delle belle arti, ma c'è chi giura che non tarderà a scoppiare uno scandalo. Si mormora infatti chela bella Charlotte sia in realtà l'amante di Malfatti, e che per mantenerla egli stia dilapidando ilcospicuo patrimonio familiare. Inevitabilmente, nella buona società cominciano a circolare le illazionipiù piccanti. Il cavaliere Giovanni de Maffei, che pure frequenta il gruppo dei "conoscitori", sembraessere l'unico a non appassionarsi del caso. Un tarlo s'insinua tuttavia nei suoi sogni di uomo sposato:un corpo nudo e un nome, Charlotte.

Pancheri, Roberto. Il giocatore di diaboloIl Filo, 2011, 87 p.Parigi, Louvre: l’11 giugno 1939 viene trafugato in pieno giorno l’Indifferente, il celebre quadro diWatteau. Il 14 agosto 1939, all’ingresso del tribunale di Parigi, si presenta un individuo di ventiquattroanni. Dall’involto che tiene sotto il braccio estrae il dipinto scomparso. Il giovane dichiara di chiamarsiSerge-Claude Bogousslavsky. Durante il successivo interrogatorio, affermerà di non aver rubato ilquadro, bensì di averlo preso in prestito. Infatti, egli lo ha prelevato dal museo allo scopo di restaurarlo,

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e lo ha trattenuto non oltre il tempo necessario al compimento di questa delicata operazione. “Watteauera stato oltraggiato” si difenderà “io gli ho restituito il suo vero volto”.Ispirato a un fatto di cronaca, il libro offre un’attenta ricostruzione della vicenda grazie agli articoliapparsi sui giornali dell’epoca, e indaga la personalità di questo anomalo ladro d’arte, cercando discoprire le sue più intime motivazioni.

Pancheri, Roberto. Nel castello di Praga : romanzoCurcu & Genovese, 2012, 142 p.Anno Domini 1601. Un frate cappuccino viene inviato in missione a Praga, dove il suo ordine si èappena insediato. Il suo nome è Cosmo da Castelfranco ed ha appena concluso il noviziato. In Boemiala popolazione è in larga parte ostile ai "papisti" e il nuovo convento è circondato da malumori esospetti. Praga è da pochi anni la capitale del Sacro Romano Impero, un organismo ormai decrepitoagitato al suo interno dai conflitti religiosi e minacciato alle frontiere dall'esercito ottomano. Sul tronoimperiale siede Rodolfo II d'Asburgo, ombroso autocrate incline alla tolleranza in materia di fede, cheregola le proprie giornate sui responsi degli oroscopi. Circondato da alchimisti, ambigui paggi eciarlatani, il sovrano dedica il suo tempo a collezionare opere d'arte e rarità naturali, o a gingillarsi nellacostruzione di orologi e automi, trascurando l'azione di governo. L'incontro tra il frate e l'imperatoresegnerà il destino di entrambi. La storia vera di un pittore della Controriforma, che si trova suomalgrado a percorrere il crinale di uno scontro di civiltà. Una parabola sulla forza della pittura, sullaricerca della salvezza e sull'evanescenza della libertà.

Pears, Iain.. Il caso Raffaello : romanzoLonganesi, 2000, 273 p.Un giovane studioso inglese di storia dell'arte, Jonathan Argyll, conclude la propria tesi sul pittoresettecentesco Carlo Martini, sostenendo che sotto un suo quadro si cela un Raffaello. Ma non appenariesce a tornare a Roma, per verificare la supposizione, scopre che il quadro è sparito. Viene informatoche il dipinto è stato regolarmente venduto ad un mercante d'arte. Il quadro viene messo all'asta eJonathan sospetta che ci sia sotto qualcosa di losco. La sera dell'asta il quadro finisce distrutto in unincendio. A questo punto il giovane e la dottoressa Flavia Di Stefano, della squadra speciale per ilrecupero delle opere d'arte, si convincono che non è stata una fatalità, ma ignorano che l'indagine perscoprire la verità può costare loro la vita...

Pears, Iain. Il comitato Tiziano : romanzoLonganesi, 2001, 221 p.Louise Masterson, membro del Comitato Tiziano, istituito dal Ministero dei Beni Culturali per studiarele opere del pittore veneto, viene trovata assassinata in un giardino pubblico a Venezia. Il generaleBottardi, capo del nucleo investigativo per la tutela del patrimonio artistico, manda a indagare la suaintraprendente collaboratrice Flavia Di Stefano. I carabinieri di Venezia sospettano che l'omicidio siaopera di un ladro, ma Flavia segue un'altra pista e chiede aiuto allo studioso inglese di storia dell'arteJonathan Argyll. La situazione precipita quando un altro membro del Comitato Tiziano viene trovatomorto. Flavia e Argyll scopriranno un terzo omicidio e cercheranno di svelare il mistero di Tiziano.

Pears, Iain.. Il quadro che uccide : romanzoLonganesi, 2005, 322 p.Quando Jonathan Argyll accetta da un mercante d'arte di Parigi l'incarico di consegnare un quadro delSettecento a un acquirente romano, non sospetta che presto si troverà nei guai. Il cliente saràbrutalmente ucciso, il quadro rubato e al centro dei sospetti finirà proprio lui, Jonathan: per scoprire laverità avrà bisogno di tutto l'aiuto di Flavia e di quello del generale Taddeo Bottardi, capo del Nucleoinvestigativo per la tutela del patrimonio artistico. L'indagine si rivelerà assai pericolosa... Storicodell'arte e giornalista, Iain Pears ha raggiunto il successo internazionale con il romanzo "La quartaverità" e con una serie di romanzi polizieschi ambientati nel mondo dell'arte.

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Pears, Iain. Il ritratto : romanzoLonganesi, 2007, 207 p.Quando il critico d'arte William Nasmyth si reca da Henry MacAlpine, pittore suo vecchio amico, perfarsi fare un ritratto, mai potrebbe immaginare a quale epilogo lo porterà il suo capriccio. Sull'isola difronte alla costa bretone dove l'artista vive, mentre il pennello lascia i suoi fruscianti tocchi sulla tela,l'uomo, silenzioso e inerme come una statua, si ritrova catturato dall'appassionato monologo del suoanfitrione. Dai ricordi dell'infanzia in Scozia, costui ripercorre i punti salienti della propria esistenza,passando dal periodo trascorso a Glasgow come illustratore per arrivare alla Parigi degli impressionisti,dove conosce lo stesso William e una giovane aspirante pittrice, Evelyn. Un incontro da cui si sviluppaun triangolo artistico-amoroso che poco dopo il trasferimento a Londra comincerà a mostrareprofondissime e insidiose crepe: l'insana dipendenza dei due artisti dai dispotici giudizi del critico, esoprattutto la passione non ricambiata di Henry per Evelyn, che condurranno inevitabilmente allatragedia... Che parte ha avuto William nel suicidio di quest'ultima? Quali sconvolgenti segreti hannosvelato i quadri della donna a Henry, tanto da fargli concepire un piano di morte che si compie,scandito dalla sua voce nel presente, di pari passo ai tratti sulla tela?

Pears, Iain. Il tocco di Giotto: romanzoLonganesi & C., 2008, 252 p.Dura la vita per il generale Taddeo Bottardi. Una serie di furti mai risolti, in apparenza collegati traloro, e una teoria (la sua) che sostiene l'esistenza di un personaggio misterioso, un ladro fin troppoastuto, dal nome ancora più improbabile e bizzarro: Giotto, nientemeno. E una donna dice di avereinformazioni relative a un dipinto trafugato più di trent'anni prima da un palazzo fiorentino - un PaoloUccello che compare nell'elenco dei furti in cerca d'autore del generale - il «caso Giotto» vieneufficialmente riaperto. Ma esiste davvero un ladro così abile da non lasciare alcuna traccia,un'impronta, niente di niente? Alla fedele collaboratrice di Bottardi, l'agente Flavia Di Stefano, toccal'arduo compito di condurre le indagini. Quando anche Jonathan Argyll, suo compagno e giovanemercante d'arte, si mette in mezzo le cose prendono una brutta piega. Il solo uomo in grado di aiutarlimuore in circostanze non chiare. Tra i pochi indizi restano la confessione di una donna in fin di vita,una nobile famiglia decaduta e un'antica dimora inglese, Weller House, nel Norfolk, che sembranascondere più di un segreto.

Pears, Iain. La pista Caravaggio : romanzoLonganesi & C., 2009, 263 p.C'è un monastero, a Roma, una piccola gemma nascosta in mezzo a un ammasso di vecchi edifici:passa inosservato, finché non te lo trovi davanti, quando meno te lo aspetti, appena girato l'angolo.Capita spesso, nella capitale. Neppure chi vi abita da tempo e sostiene di conoscerla palmo a palmo puòsfuggire a sorprese di questo tipo. Quando al Nucleo investigativo per la tutela del patrimonio artisticoarriva una soffiata sull'imminente furto di un presunto Caravaggio nella chiesa del monastero, Flavia DiStefano non sa da che parte cominciare a indagare. Non conosce l'edificio, e nemmeno il dipinto inquestione. Del resto c'è ben poco da vedere, la tela versa in pessime condizioni ed è in fase di restauro.Se poi a scomparire è invece una piccola icona della Vergine, collocata nella minuscola cappella a metàdella navata, il mistero si infittisce: nessun indizio tra le mani, nessuna pista da seguire, solo unavecchia conoscenza riapparsa all'improvviso e coinvolta in un caso mai risolto. E mentre il generaleTaddeo Bottardi, un tempo a capo della squadra, è alle prese con una spinosa decisione sul suo futuro, inervi di Flavia sono messi a dura prova dall'enigma in piena regola che le è caduto addosso: a lei nonresta che affidarsi al fedele Jonathan Argyll, ex mercante d'arte nonché suo compagno di vita, perriuscire a svelare un segreto che dura da secoli...

Pears, Iain. La donna che collezionava segreti : romanzoLonganesi, 2011, 232 p.Quando a Roma viene rubato un famoso dipinto in prestito dal Louvre - un paesaggio con una coppiamitologica, Cefalo e Procri - Flavia Di Stefano, facente funzione di capo del Nucleo investigativo per latutela del patrimonio artistico, riceve l'ordine di recuperarlo a tutti i costi, ma senza mettere inimbarazzo le massime autorità italiane e soprattutto senza far trapelare nulla ai media. Non sapendo

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come sbrogliare quell'intricata matassa, Flavia chiede aiuto al suo vecchio mentore, il generale TaddeoBottardi, il quale le suggerisce una possibile pista, che porterebbe niente meno che a un nucleoterrorista attivo negli anni Settanta. Nel frattempo suo marito, l'inglese Jonathan Argyll, storicodell'arte, ha intrapreso una sua indagine personale. Intenzionato a fare un regalo a Bottardi, ha deciso distabilire la provenienza di un piccolo dipinto d'epoca rinascimentale, raffigurante l'ImmacolataConcezione, che al momento è appeso a una parete dell'appartamento del generale. Possibile che quelquadretto sia lo stesso rubato tanti anni prima da una villa in Toscana? La ricerca della verità porteràArgyll e Flavia a scoprire antichi e sconvolgenti segreti e ad affrontare nemici pericolosissimi...

Pedretti, Bruno. Charlotte : la morte e la fanciullaTipografia giuntina, 1998, 139 p.Charlotte Salomon, giovane artista ebrea berlinese, prima di essere travolta dall'uragano nazista fece intempo a raccontare in pittura la propria vita. Nata nel 1917 in una famiglia segnata da numerosi suicidie vittima della follia razziale hitleriana, morirà a soli ventisei anni, incinta di quattro mesi, in unacamera a gas di Auschwitz. È al suo capolavoro autobiografico Vita? o Teatro? (un'opera pittorica,teatrale e musicale) che si ispira Bruno Pedretti, rintracciando nell'esperienza di Charlotte i segni di undramma che travalica la storia e precipita come tragedia inappellabile. Carica del peso di un drammafamiliare che va oltre il suo personale destino, Charlotte sfidò gli estremi del dolore e dell'offesariscattandoli con l'arte, per lasciarci in eredità uno dei canti più alti del nostro tempo.

Perec, Georges. Storia di un quadroSkira, 2011, 99 p.Pittsburgh 1913. La comunità tedesca organizza una grande esposizione in occasione dei venticinqueanni del regno dell'imperatore Guglielmo II. Tra le numerose manifestazioni c'è la mostra di uncollezionista, tal Hermann Raffke. La mostra, che dapprima sembra passare inosservata, comincia adavere un sempre più crescente successo, dovuto a un solo enigmatico quadro. Il dipinto raffigura ilcollezionista fra le sue opere, intento a osservare un quadro che lo ritrae nella stessa situazione, come inun gioco di specchi all'infinito. Tuttavia, a un attento esame, si scopre che in ognuna di questeriproduzioni c'è un particolare diverso: si scatena così una gigantesca caccia per individuare le variantiche porterà a un'incredibile scoperta...

Perec, Georges. Il condottieroVoland, 2012, 170 p.Gaspara Winckler, principe dei falsari, su commissione di Anatole Madera si dedica per mesi allarealizzazione di un falso Condottiero che competa in tutto e per tutto con quello del Louvre, dipinto daAntonello da Messina nel 1475. A un passo dal compimento, Winckler non riesce a portare a termine lasfida e assassina Madera. Perché? Come il "Pierre Menard" di Borges, Perec descrive, in un romanzoche ha le movenze del poliziesco, l'esatto stato d'animo di chi concepisce un falso come un nuovooriginale. Testo fino a oggi inedito, scritto tra il 1957 e il '60 e miracolosamente ritrovato trent'annidopo la morte dell'autore, "Il Condottiero" è una affascinante riflessione sull'arte: ci racconta di comesolo confrontandosi con il falso si possa arrivare alla conquista di una verità.

Pérez-Reverte, Arturo. Il pittore di battaglieTropea, 2007, 284 p.In un'antica torre di guardia sul Mediterraneo, Falques, ex fotoreporter di guerra, dipinge un immensoaffresco circolare: il paesaggio atemporale di una battaglia, la fotografia che non è mai riuscito ascattare, il caos del mondo dall'assedio di Troia a oggi. Dopo trent'anni in prima linea in molte guerre,infatti, ha deciso di ritirarsi in solitudine, non solo per gli orrori ai quali ha assistito ma anche per ilproprio lavoro, che non sempre è stato oggettivo e innocente come avrebbe dovuto. Su questo punto èd'accordo il croato Markovic. Fotografandolo, Falques gli ha distrutto la vita. E molti anni più tardi,Markovic lo rintraccia, determinato a ucciderlo. Dal passato torna anche il ricordo di Olvido Ferrara, ladonna amata, saltata su una mina in servizio nella ex Iugoslavia, da cui ha compreso come solo l'artepuò dove l'occhio o la macchina fotografica falliscono.

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Piumini, Roberto. L’amatoreBarbera, 2011, 130 p.Il gioco mortale di un uomo ha conseguenze impreviste sulla vita di due persone. Calli, canali e palazzidella città più romantica danno sfondo a un arguto minuetto d'amore. Un pittore ritrae la bella moglie diun ricco commerciante, ma nulla è come appare. Tre amori all'apparenza pacati, in tre tempi nonlontani, in tre città dal perfetto sapore letterario: Parigi, Venezia, Vienna. Il linguaggio-sguardotrascorre, accurato e accorato, dalle scene visibili, teatro di corpi ed eventi, alle intime vertigini deipensieri e dei desideri.

Piumini, Roberto. Le opere infiniteManni, 2006, 109 p.Il volume è composto da due lunghi racconti che l'autore, scrittore di storie per l'infanzia, dedica questavolta ai più grandi. Il primo "Il quadro non finito" ricostruisce, negli ambienti bohémien della Parigiottocentesca, la storia divertente e ironica del rapporto tra l'artista, la sua opera e un collezionista d'arte.Nel secondo, protagonista è Piero Della Francesca ed un suo "maledetto" affresco mai completato acausa di un cattivo presagio.

Potok, Chaim. Il mio nome è Asher LevGarzanti, 1991, 317, p.Asher Lev, un bambino ebreo di Brooklyn, ha la pittura nel sangue. Tutto nelle sue mani diventadisegno, immagine, colore: la casa, la madre, il padre, gli amici, la strada. Ma in una cultura comequella ebraica, tradizionalmente ostile alla rappresentanone figurativa, la vocazione di Asher è destinataa creare duri conflitti e alla fine una drammatica rottura. Asher incontra un maestro, va in Europa, aFirenze, Roma, Parigi... Quando torna a New York, è ormai un pittore affermato. Decide di misurarsicon un tema fondamentale nella storia della pittura, la crocifissione, scatenando un nuovo conflitto conil padre e con il suo ambiente d'origine. Potok continua qui ad affrontare le tematiche dei suoi grandiromanzi: il confronto tra la modernità e la tradizione, il rapporto tra la fede e l'arte, il contrasto tral'individuo e i diversi gruppi di cui fa parte, per nascita o per scelta.

Potok, Chaim. Il dono di Asher LevGarzanti, 1992, 371 p.Asher Lev è un ebreo osservante che, a dispetto delle circostanze più avverse, è diventato un pittore difama internazionale. Quando muore un amato zio, deve intraprendere il viaggio di ritorno con la mogliee i due bambini da Parigi a New York. Asher Lev sente che "qualcosa di strano sta accadendo aBrooklyn... una vaga sensazione di venire risucchiato" e quasi subito deve fronteggiare lo sdegno el'animosità che le sue opere suscitano nell'ambiente d'origine e le difficoltà che causano alla propriafamiglia. Dolorosamente, si ritrova al centro dei conflitto tra la cultura in cui è nato e la cultura che haforgiato per se stesso e che vent'anni prima l'aveva spinto all'esilio.

Pozza, Neri. TizianoColla, 2012, 339 p.Di Tiziano si sapeva già tutto o quasi tutto. Quello che mancava era una biografia che illuminasse eriscaldasse le notizie cavate dagli archivi con l'emozione che suscitano le pitture, confidenzeimpareggiabili dell'artista e sorta di documenti dell'anima. Sopperisce a questa lacuna "Tiziano" di NeriPozza, qui presentato in una versione inedita condotta su un esemplare dell'edizione originale postillatodall'autore e recentemente ritrovato. Muovendosi con perizia sul crinale che separa la verità storicadall'invenzione letteraria, senza prescindere dalla prima ma non rinunciando all'esercizio della seconda,l'autore riesce a centrare il difficile obiettivo di coniugare realtà e fantasia, intendendo quest'ultimacome arte della ricreazione dei moti interiori e non già come invito al tradimento dei fatti storici.L'autore, anche attraverso il sapiente uso di una lingua innovativa mescolanza di parlate venete a luicongeniali e lingua italiana asciutta e risoluta - ci consegna così un Tiziano vivo, montanaro di grande escontrosa riservatezza, illuminandone i sentimenti che lo legarono alla moglie Cecilia e ai figlioli, alfratello Francesco, agli amici Aretino e Sansovino, ai committenti - da Carlo V a Filippo II, da papa

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Paolo III Farnese ai dogi di Venezia - e soprattutto alla pittura, dalla quale nessuna lusinga, onore ocompenso riuscirono mai ad allontanarlo.

Pozzi, Giovanni. Sull'orlo del visibile parlareAdelphi, 1993, 540 p.Già nella Parola dipinta Giovanni Pozzi aveva magistralmente indagato «l’unione più intima» fraparola e immagine che si ha nel calligramma. Ma la vicenda dei rapporti fra queste due potenze dellanostra mente – di conseguenza fra arte e letteratura – include molte altre vicende, quanto maicomplesse: basti pensare ai dipinti che, quasi crittogrammi, nascondono un testo verbale preciso e, arovescio, alle scritte deposte in composizioni figurative. E fra questi due estremi si colloca un’ampiazona intermedia, che coinvolge forme miste quali l’emblema e l’impresa, le illustrazioni di testiletterari concepite o volute dall’autore (dalla Hypnerotomachia Poliphili ai Promessi Sposi) fino ainumerosi enigmi del simbolismo iconico-poetico. Riprendendo la formula dantesca del «visibileparlare» – «magnifico adýnaton, un visibile da non vedersi» –, Pozzi ha ancora una volta esploratoterritori nuovi, spesso evitati perché richiedono una uguale perizia nel seguire le due «vie parallele»della figura e della parola. Dalla teologia mariana a Giorgione e a Piero della Francesca, dallasimbolica dei fiori alla scrittura geroglifica, vasti sono i campi dove questa indagine rigorosa esuggestiva ci conduce a risultati illuminanti, insieme storici e teorici. Tutto ciò che si pone, infatti,«sull’orlo del visibile parlare» mette in questione la natura stessa dello spazio figurato, là dovecoabitano immagini e lettere, entro un sottile contrappunto in cui si tratta di riconoscere il retaggio dellastoria nell’operare della mente.

Prada, Juan Manuel de. La tempestaEdizioni e/o, 1998, 347 p.Alejandro Ballesteros, giovane docente d'arte, giunge in pieno inverno a Venezia, allagata e coperta dineve, per completare le sue ricerche sul misterioso quadro del Giorgione, pittore rinascimentale. In soliquattro giorni Ballesteros assiste all'assassinio di un famoso falsario d'arte, si innamora di una donnaeccezionale e conosce personaggi tenebrosi vincolati dalla clandestinità e dal delitto. Tutto ciò nellacornice di una città dove arte e vita si confondono e dove nulla è come sembra.

Robb, Peter. M : l'enigma CaravaggioMondadori, 2001, 590 p.L'esistenza violenta e drammatica di Michelangelo Merisi rimane in buona parte avvolta dal mistero; inquesto libro Peter Robb ricostruisce la vita di Caravaggio dall'infanzia in Lombardia fino allamisteriosa scomparsa, attraverso documenti inediti e testimonianze contemporanee, e, rifiutando leversioni ufficiali della sua morte, la inserisce in un inquietante contesto di vendetta sessuale,tradimento, agguato e collusioni di stato.

Ruskin, John. Le pietre di VeneziaMondadori, 2000, 251 p.La rivisitazione della grande civiltà veneziana, del suo splendore artistico e cittadino compiuta da unodei più grandi critici d'arte del secondo Ottocento. Un libro che è insieme saggio, racconto, romanzo epamphlet appassionato: contro la decadenza culturale, civile, artistica della modernità, nelvagheggiamento di un sogno di perfezione perduto.

Sábato, Ernesto. Il tunnelEinaudi, 2001, 140 p.Storia d'amore che si trasforma in ossessione e sfocia in omicidio, il primo romanzo di Sabato,apprezzato tra gli altri da Albert Camus, Thomas Mann e Graham Greene, è una meditazione sullacondizione patologica dell'artista o, più in generale, sulla patologia della conoscenza. La voce narranteè quella di un pittore, Juan Pablo Castel, un uomo solitario che si sente come imprigionato in un tunnelche lo isola dagli altri. Dopo il processo che l'ha condannato a scontare la sua colpa, descrive in paginedi grande e impietosa lucidità il proprio amore per Maria Iribarne, la moglie di un altro uomo. Leicostituisce per lui l'unica residua possibilità, sebbene parziale, di contatto con il mondo attraverso la sua

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arte. Almeno fino a quando lui non si accorge che anche questa forma di comunicazione è irrealizzabilee arriva, in un crescendo drammatico di delirio, a eliminare l'oggetto stesso della sua allucinata econtorta passione. "E esistita una persona che mi potrebbe capire. Ma fu, precisamente, la persona cheho ucciso."

Saltzman, Cynthia. Ritratto del dottor Gachet : storia e avventure del capolavoro di Van GoghEinaudi, 2009, 420 p.Poche settimane prima di suicidarsi, Vincent Van Gogh dipinge il ritratto del proprio medico: Paul-Ferdinand Cachet. Il ritratto è quello di un vecchio seduto a un tavolo rosso. Un pugno scheletricosostiene la testa, l'altra mano giace appoggiata sul tavolo con le dita leggermente allargate. Indossa uncappello color panna e una giacca blu scuro. La posa è quella classica della melanconia. O meglio,come scrive Van Gogh all'artista e amico Paul Gauguin, "nel mio ritratto il dottore ha l'espressioneaffranta del nostro tempo". Questo libro è la storia del quadro e delle incredibili vicende di cui fu ilvero protagonista. Un'avventura che dura cento anni. Inizia nel 1890 e continua fino al 1990, quando il"Ritratto del dottor Cachet" approda a Manhattan e durante un'asta di Christie's, lotto 21, vieneaggiudicato per 82,5 milioni di dollari. Il quadro viaggia ininterrottamente da Parigi ad Amsterdam, aCopenhagen, Berlino, Weimar, poi è di nuovo a Parigi, Francoforte, Berlino, Amsterdam, e infine aNew York e Tokyo. Da una città all'altra, da un continente all'altro. Passa di mano in mano di moltiproprietari: ricchi artisti d'avanguardia, galleristi famosi e senza scrupoli, collezionisti appassionati,direttori di museo che cercano di salvarlo dalla furia della propaganda di regime, ricchi banchieri eanche un membro dell'elite nazista.

Santagata, Marco. Il maestro dei santi pallidiGuanda, 2003, 251 p.Il piccolo Cinìn è un guardiano di mucche che vive in un borgo dell'Appennino modenese: nessuno sada dove venga e anche il suo nome è nato per caso. Eppure proprio a causa di quell'insolito nome e delsuo irrefrenabile desiderio di andare a vedere le "angiole" dipinte sul muro di una chiesetta, la vita diCinìn prenderà una direzione del tutto inaspettata. Una serie di vicende mosse dal caso lo porteranno adedicarsi alla pittura, a scoprire la prospettiva e infine a diventare il Maestro dei Santi pallidi. Intrighidi potere, dame languide, preti divisi fra ascetismo e amore del mondo sullo sfondo dell'Italia delQuattrocento, in un romanzo picaresco che racconta la storia di un uomo alla costante ricerca diqualcosa.

Saramago, José. Manuale di pittura e calligrafiaBompiani, 1994, 264 p.La voce narrante è un pittore che conosciamo solo per la sua iniziale, H. (così come l'antagonista, S., ela donna amata, M.), privo di qualsiasi talento, un ritrattista ufficiale che entra in crisi comprendendofinalmente che la sua non è affatto "arte" ma una forma di schiavitù al potere. Da quel momento sarà lascrittura - e quindi la calligrafia - a dover trasmettere quanto fino ad allora passava attraverso la pittura.Nella migrazione da una forma d'arte all'altra, dalla pittura alla calligrafia, dalle immagini allarappresentazione verbale, si snoda la storia della crisi di un uomo e di un paese, un percorso chesimbolicamente si conclude il giorno della definitiva caduta del regime fascista portoghese.Un'autobiografia, un romanzo di formazione sospeso fra Portogallo e l'amatissima Italia, un percorso dirinascita di un uomo, di un artista e di una nazione.

Sgardoli, Guido. Rosso veneziano : romanzoTimecrime, 2013, 314 p.Venezia, 1509: Zorzo Cigna, detto Giorgione, trascorre il suo tempo creando quadri e affreschi in predaa un'euforia causata dalla dipendenza dall'oppio. Nutre un amore segreto per Cecilia, la tenutaria delpiù apprezzato bordello veneziano, che incontra di notte in gran segreto. Durante il Carnevale, vienesvegliato in piena notte da una triste notizia: il suo amico fra' Placidio è rimasto vittima delle fiammeche hanno colpito l'ospeal del bersaglio vicino alla chiesa dei Santi Giovanni e Paolo. Accorre sul luogodell'incendio e qualcosa non gli torna; potrebbe trattarsi di un atto doloso e fra' Placidio potrebbe esserestato deliberatamente ucciso. E un uomo lì presente, che sembra guardarlo con interesse, non promette

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nulla di buono... Zorzo Cigna comincia a indagare e quando una serie di incendi colpisce la città e luistesso si trova minacciato, capirà che la verità potrebbe cambiare per sempre il destino dellaSerenissima. Una Venezia rinascimentale inedita, violenta e segreta, fa da sfondo a una vicenda dairisvolti cupi, dove nulla e nessuno è mai come appare.

Schmitt, Eric-Emmanuel. La parte dell'altroEdizioni e/o, 2005, 470 p.Il male è in ognuno di noi. Per esplorare questa terrificante idea, il romanzo segue le vite paralleledell'Hitler vero e di un Hitler fittizio e "buono". Quale sarebbe stato il corso della storia se l'8 ottobre1908 Adolf Hitler fosse stato ammesso all'Accademia di Belle Arti?

Sinoué, Gilbert. Il ragazzo di BrugesNeri Pozza, 2000, 284 p.Nel 1441 ad Anversa, Bruges e Firenze, tre giovani artisti sono misteriosamente assassinati. I cadaveripresentano mutilazioni simili, oltre a tracce di uno stesso veleno. Le vittime, inoltre, sono state tuttiapprendisti del pittore Jan Van Eyck. La soluzione del mistero passa attraverso le vicende di un ragazzodi tredici anni, Jan, figlio adottivo di Van Eyck, cui il padre, prima di morire, ha raccomandato questaenigmatica massima: "Bisogna saper tacere, soprattutto quando si sa". Tra le brume delle Fiandre e ilcielo luminoso della Toscana, in compagnia di personaggi come Donatello, Antonello da Messina,Brunelleschi, Fra Angelico, si snoda un thriller carico di suspense e di avventura.

Smolarz, Bruno. Hokusai, dita d’inchiostroBarbès, c2012, 179 p.Il fantasma del pittore Hokusai è arrivato a tormentare lo scrittore francese Bruno Smolarz, che sottosua dettatura ha scritto questa vita poco comune di un uomo affetto da "follia da disegno". E qui questogenio delicato rivive il suo passato, mescolando ai suoi ricordi riflessioni sull'arte, sulla sua epoca,sull'uomo. La sua memoria è a volte fedele, a volte ricca di invenzioni come la sua immaginazione diartista. E più Hokusai racconta, più la morte rimane lontana, permettendogli di continuare a dipingerefino a raggiungere la perfezione, una perfezione che non è di questo mondo. Un romanzo straziante eprofondo, che esplora l'essenza del pensiero, dell'immaginazione, della creazione artistica, della veritàpiù profonda che si nasconde nel cuore delle cose.

Stein, Gertrude. PicassoAdelphi, 1973, 87 p.Questo piccolo libro di Gertrude Stein su Picasso, pubblicato per la prima volta nel 1938, è a tutt’oggila più vivace presentazione, insieme narrativa e critica, del personaggio dominante dell’arte del nostrosecolo. E non è un caso che a scriverla sia stata Gertrude Stein, il grande mostro sacrodell’avanguardia, la testimone per eccellenza, che ebbe modo di seguire la vita di Picasso a partire dalprimo periodo di Parigi, e introdusse instancabilmente gli amici del nuovo alle rivelazioni che sipreparavano nell’atelier del pittore spagnolo.

Stone, Irving. Brama di vivere : romanzoCorbaccio, 1998, 577 p.Irving Stone, indiscusso e ancora impareggiato maestro della biografìa romanzata, ripercorre in Bramadì vivere il tormentato cammino della vicenda umana e pittorica di Vincent Van Gogh, rivisitando tuttii luoghi in cui l'artista visse e dipinse, ricreando le sue esaltazioni e le sue crisi, le sue disperazioni e lesue speranze. Dopo gli anni della vocazione religiosa e dell'apostolato fra i minatori del Borinage, VanGogh visse le prime esperienze dì pittore a trent'anni: la sua prima opera fu esposta nel 1883. Venne poiil periodo di Nuenen nel Brabante, il periodo parigino con i contatti con gli impressionisti francesi,quello di Arles e quello di Saint-Remy. Solo nove anni di breve ma folgorante ispirazione pittorica,fino al suicidio in un campo di grano ad Auvers-sur-Oise il 27 luglio 1890. Un'esistenza in cui la vita siidentifica con la pittura in un drammatico crescendo di tensione intcriore e abbagliante creazioneartistica.

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Stone, Irving. Il tormento e l’estasi : romanzoCorbaccio, 1996, 843 p."I miei lineamenti non sono ben disegnati", pensò il fanciullo tredicenne, immerso in una seriaconcentrazione. "La testa è sproporzionata, con la fronte che sopravanza la bocca e il mento. Qualcunoavrebbe dovuto usare un filo di piombo." Così comincia la biografia romanzata del grandeMichelangelo, la storia della sua vita tormentata e burrascosa, segnata da sofferenze e umiliazioni maanche da grandi trionfi. Il suo amore per Vittoria Colonna, la sua passione per il marmo, il tormento difronte al blocco informe, l'estasi per la vita infusagli. Il Davide, la Pietà, il Mosè, la Cappella Medicea,la volta della Sistina e il Giudizio universale, la Basilica di San Pietro, la Pietà Rondanini.

Stone, Irving. Vortici di gloria : romanzoCorbaccio, 2002, 673 p.In "Vortici di gloria" Irving Stone ha ridato vita ai maggiori e minori esponenti dell'Impressionismofrancese, ripercorrendo le vicende umane e artistiche di personalità d'eccezione. Al centro del libro èCamille Pissarro, il "visionario riflessivo", come fu definito, la cui vita è strettamente intrecciata aquella di Monet, Manet, Degas, Renoir, Cézanne, Sisley, Gauguin, Van Gogh, Baudelaire, Zola equanti altri, pittori, scrittori, mercanti d'arte, popolarono la scena artistica francese nella seconda metàdell'Ottocento. Gli incontri al Café Guerbois e al Café de la Nouvelle Athènes, le esposizioni ai Salonsufficiali, e ai Salons des refusés e, sullo sfondo, le vicende politiche della Francia a cavallo fra SecondoImpero e Terza Repubblica, fanno da cornice allo sviluppo di uno dei più esaltanti periodi creativi dellastoria dell'arte, narrato con fantasia e attenzione alla verità storica.

Suter, Martin. Allmen e le libelluleSellerio, 2011, 207 p.Johann Friedrich von Allmen è un tipico personaggio alla Suter, un simpatico signore che vive"marinando la vita" come uno studente marinerebbe la scuola. Quarantenne, riservato habitué di tutti iposti giusti, lettore appassionato, superiore a tutte le questioni materiali, i camerieri gli si rivolgono conun "conte" ma il nome aristocratico è nato da una sua personale riscrittura. Ha dilapidato la ricca ereditàpaterna e, poiché nel college ha imparato che indebitarsi, per uno di rango, non è disonorevole, usa ilpoco denaro per "mantenere la propria affidabilità di credito anziché per vivere". Da poco tempo, però,si dedica a furti di oggetti d'arte, in luoghi e situazioni tali da sollevarlo da ogni sospetto.Probabilmente, nella Svizzera opulenta di cui l'autore, sulle orme di Dürrenmatt, draga l'anima sociale,tipi così immiseriti e perbene non sono insoliti. E Martin Suter li eleva a rappresentare un mondo sicuroe immutabile all'apparenza, che è invece diretto, con la stessa voluttà con cui Allmen dilapida,all'incertezza e alla decadenza. Un nuovo, sofisticato congegno narrativo, in cui Martin Suter trascina illettore senza sforzo né artificio. Prima avventura di una coppia di detective delle belle arti.

Suter, Martin. Allmen e il diamante rosaSellerio, 2012, 225 p.Allmen vive in tutto al di sopra delle sue possibilità, da vero dandy, conservando abitudini,comportamenti cortesi e splendidezze che non potrebbe più permettersi. Giunto alla mezza età,scampato fortuitamente al matrimonio e al fallimento, grazie al caso risolto nella precedente e primaindagine, quella delle libellule del grande Emil Galle da lui ritrovate, ha fondato un'agenziainternazionale per la ricerca di meraviglie disperse, la Allmen International Inquiries. In verità l'idea (ei capitali in buona parte) provengono dall'industrioso e destrissimo servitore guatemalteco Carlos.Nell'agenzia appena inaugurata le cose non vanno a gonfie vele. È quindi accolto come un colpo difortuna il reticente procuratore che viene a offrire un incarico importante: recuperare il "diamante rosa",gioiello di valore inestimabile rubato a una festa. Ma perché rivolgersi proprio a un'agenzia cosìmodesta ? L'indagine porta Allmen in giro per hotel lussuosi, alle calcagna di un russo, ladro presunto;mentre Carlos resta a casa, dietro la cabina di regia del suo computer. La coppia di detective comincia adubitare su chi sia il cacciatore e chi la preda, e sinistri indizi e tristi eventi costringono a spalancare gliocchi sul vero enigma. Per scoprire un mondo anonimo rapidissimo e feroce, dove si incrociano lafinanza globale e la rete, e l'obiettivo è il dominio assoluto.

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Suter, Martin. Allmen e le dalieSellerio, 2015, 215 p.Johann Friedrich von Allmen "mette insieme persone e opere. Anzi le rimette insieme. Opere rubate,scomparse, smarrite, perdute". In altri termini, fa il segugio di pezzi d'arte di grande valore, per lo piùdi stile decadente, vicini alla sua malinconia di dandy che ha dilapidato tutta la ricchezza paterna. Perlui e i suoi due aiutanti clandestini in Svizzera, il guatemalteco Carlos e la colombiana Maria, in questocaso il lavoro, ben pagato, è di rimettere insieme Dalia Gutbauer, milionaria centenaria, con le Dalie diFantin-Latour, il grande pittore francese. Un dipinto mai più visto da nessuno e riemerso per viemisteriose dal passato della finanziera. Al quadro rubato è legata una terza dalia, Dalia Fioriti,bellissima giovane dalla pelle bianca come un petalo, amatissima da un uomo d'affari pericoloso.Allmen deve capire cosa lega tra di loro le vecchie figure che vivono attorno alla decrepita madamenell'hotel dalla passata fortuna che la ospita: un viveur prossimo alla fine, una maliarda dal viso diragazza e le mani rugose, due sorelle pettegole, una fredda assistente privata, un elegante signore daimodi di avventuriero. Quale storia si nasconde dietro ciascuno di loro.

Tabucchi, Antonio. I volatili del Beato AngelicoSellerio, 1987, 83 p.Si tratta di una raccolta di prose e frammenti pubblicata nel 1987, che come ha spiegato Tabucchiinclude anche embrioni di romanzi che non hanno raggiunto una loro compiutezza, “un libretto di tantilibri che avrei potuto scrivere, una specie di piccolo taccuino di pensieri che mi hanno attraversato latesta negli anni.”Poi, per ultimo, dipinse il volatile che era arrivato per primo, e scelse il muro del corridoio del primopiano, perché voleva una parete ampia con una buona prospettiva. Prima dipinse un portico, concolonne e capitelli corinzi, e poi lo scorcio di un giardino chiuso da una palizzata. E infine mise inposa il volatile, in posizione genuflessa, appoggiandolo a uno scanno perché non cadesse; gli feceincrociare le mani sul petto in atteggiamento reverenziale e gli disse: “ti coprirò con una tunica rosa,perché hai un corpo troppo brutto, la Vergine la disegnerò domani, tu resisti questo pomeriggio, e poipotete ripartire: sto facendo un’Annunciazione”.

Tabucchi, Antonio. Il gioco del rovescio e altri raccontiFeltrinelli, 1988, 174 p.L’immaginazione va oltre l’immagine. Dalle suggestioni visive nascono gli undici racconti narrati inprima persona nel libro “Il gioco del rovescio” di Antonio Tabucchi, pubblicato in prima edizione nel1981. Un rovescio narrativo che diventa un modo di vedere la vita, con la memoria che divienedinamica e il ricordo che può essere alterato da un modo diverso di pensare e di sentire.Uno sguardo oltre il reale visibile, che può nascere da un’immagine impressa in una fotografia,dall’osservazione di un quadro, da un ricordo o semplicemente quando da spettatore si guarda dallafinestra. Si entra in un’altra dimensione, in un universo parallelo che ondeggia fra la memoria e lafantasia raccontando le possibili aperture che si aprono su di essa.

Tabucchi, Antonio. Racconti con figureSellerio, 2011, 356 p.I racconti di Tabucchi sono spesso solcati da un rovesciamento della realtà che, quando non si faparadosso, diventa sogno, enigma, illusione. Il suo più grande ispiratore è stato Pessoa e le scritture deidue autori si sono talvolta sovrapposte, specchiandosi l’una nell’altra. Ma accanto al maestroportoghese altre chiavi di lettura per le narrazioni di Tabucchi sono la pittura e la fotografia e questi“Racconti con figure” confermano quanto forte sia in lui il legame tra parola e immagine, al punto chel’una non può prescindere dall’altra. Ogni racconto di questa raccolta è preceduto, introdotto, illustratoda un quadro, e su quel quadro Tabucchi concentra la sua narrazione, che ne è spunto o pretesto oriflesso. E non a caso lo scrittore li divide, non solo idealmente, in racconti “dalla” pittura e “per la”pittura. A volte invece di un quadro è una fotografia a dare occasione al racconto, con la sua pretesa difissare un istante di vita, di stabilire una verità, salvo poi a scoprire che l’occhio della memoria è piùattendibile e meno inquietante dell’obiettivo. Sono narrazioni straordinarie in bilico tra realtà eimmaginazione in cui ritornano luoghi cari a Tabucchi: le Azzorre, la Toscana, Lisbona, Parigi, i colori

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delle tele e dei paesaggi (i blu che variano dal cobalto all’indaco al turchese, all’azzurro, al cilestrino,ma anche l’oro bruno delle terre di Siena), scrittori come Sá-Carneiro e Borges, Castelo Branco e,naturalmente, Pessoa. E i pittori: da Vincent Van Gogh a Tullio Pericoli. “Solo i grandi artisti chearrivano a rappresentare la follia del mondo possono aiutare il mondo a difendersi dalla sua stessafollia”.

Tartt, Donna. Il cardellinoRizzoli, 2014, 892 p.Figlio di una madre devota e di un padre inaffidabile, Theo Decker sopravvive, appena tredicenne,all'attentato terroristico che in un istante manda in pezzi la sua vita. Solo a New-York, senza parenti néun posto dove stare, viene accolto dalla ricca famiglia di un suo compagno di scuola. A disagio nellasua nuova casa di Park Avenue, isolato dagli amici e tormentato dall'acuta nostalgia nei confronti dellamadre, Theo si aggrappa alla cosa che più di ogni altra ha il potere di fargliela sentire vicina: un piccoloquadro dal fascino singolare che, a distanza di anni, lo porterà ad addentrarsi negli ambienti pericolosidella criminalità internazionale. Nel frattempo, Theo cresce, diventa un uomo, si innamora e impara ascivolare con disinvoltura dai salotti più chic della città al polveroso labirinto del negozio di antichità incui lavora. Finché, preda di una pulsione autodistruttiva impossibile da controllare, si troverà coinvoltoin una rischiosa partita dove la posta in gioco è il suo talismano, il piccolo quadro raffigurante uncardellino che forse rappresenta l'innocenza perduta e la bellezza che, sola, può salvare il mondo.

Tornatore, Giuseppe. La migliore offertaSellerio, 2013, 93 p.Un sessantenne esperto d'arte e battitore d'aste di grande fama, è un cuore gelido, l'unico affetto èquello che prova per gli sguardi scrutanti dei volti femminili della sua segreta e inestimabile raccolta diritratti. Una giovane donna non esce di casa da anni, nessuno ha più visto il suo volto e vive circondatad'ombre, servita da un anziano portiere. L'incontro tra i due avviene in vista della vendita delpatrimonio artistico contenuto nell'antico palazzo ereditato da lei. E tra di loro comincia un giocotorbido e insieme speranzoso che si potrebbe chiamare passione o liberazione. Introducendo questo suoracconto, da cui viene il film "La migliore offerta", il regista Giuseppe Tornatore racconta che nei suoiappunti riposavano da tempo "la figura di una ragazza molto introversa, che viveva reclusa in casa perpaura di camminare lungo le strade e mischiarsi in mezzo agli altri" e "un uomo impegnato in unmondo che mi ha sempre attratto, quello dell'arte e dell'antiquariato, un battitore d'aste con la mania deiguanti". Due personaggi isolati che non toccavano la solidità di una storia, fin quando non accadde che,grazie al fluido misterioso della creatività, queste due figure iniziarono a interagire e "una voltainnestate l'una nell'altra, la vicenda della ragazza agorafobica e quella del battitore d'aste hannomiracolosamente originato la completezza narrativa che da anni inseguivo e non trovavo".

Vreeland, Susan. La passione di ArtemisiaNeri Pozza, 2002, 319 p."La passione di Artemisia" narra dell'incessante lotta della prima grande pittrice celebrata ericonosciuta nella storia dell'arte: Artemisia Gentileschi, la donna che, in un mondo ostile alle donne,riuscì a imporre la sua arte e a difendere strenuamente la sua visione dell'amore e dell'esistenza.Violentata dal suo maestro, Artemisia subì, nel corso della sua vita, non soltanto l'onta di un processopubblico nella Roma papalina, e l'umiliazione di un matrimonio riparatore con Pietro Stiattesi, artistamediocre, ma anche un duro, terribile confronto con il suo avversario più temibile: il grande pittoreOrazio Gentileschi, suo padre.

Vreeland, Susan. La ragazza in bluNeri Pozza, 2003, 169 p.Nella cantina di casa di un insegnante di matematica, Cornelius Engelbrecht, un signore sobriamentevestito, dal carattere chiuso e dall'atteggiamento sfuggente, giace un quadro prezioso che ritrae unaragazza vestita di blu. In un momento d'abbandono e di inconsueta familiarità, Engelbrecht confida a unamico che il quadro, palesemente risalente al XVII secolo, è una delle opere "ignote" di Vermeer, il

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grande pittore olandese. Suo padre, ufficiale nazista durante la guerra, l'aveva trafugato a una famigliaebrea.

Vreeland, Susan. L’amante del boscoNeri Pozza, 2004, 462 p.Vera e propria icona, prima di Georgia O'Keeffe e Frida Kahlo, dell'arte del secolo scorso, Emily Carrnacque in Canada, nella Columbia britannica. Appartenente al celebre Gruppo dei Sette, artisti canadesiche propugnavano un ritorno della pittura alla bellezza della natura, Emily, come Artemisia Gentileschie come numerose altre donne protagoniste della storia dell'arte, condusse un'esistenza segnata daldrammatico conflitto con le ottuse convenzioni sociali e i pregiudizi dell'epoca. Lei, donna bianca dellabuona società vittoriana, amava vivere tra le tribù indiane della Colombia britannica, e condividerne lostile di vita "selvaggio". Il ritratto di una donna che cercava di catturare nell'arte il cuore selvaggio dellavita.

Vreeland, Susan. Ritratti d’artistaNeri Pozza, 2005, 318 p.Dopo aver scritto tre romanzi in cui gli artisti sono i personaggi principali, Susan Vreeland ha costruitouna raccolta di racconti che esplora l'arte attraverso gli occhi della gente comune. Conduce il lettoredavanti ad alcuni momenti fondamentali dell'arte francese e italiana del XIX secolo, per svelare poialcuni istanti cruciali dell'arte del XX secolo e, infine, tornare ai giorni nostri con una serie di storiecontemporanee. Anziché soffermarsi sulle grandi vite e sui destini di artisti impressionisti e post-impressionisti, quali Manet, Monet, van Gogh e Modigliani, Susan Vreeland posa il suo sguardo suipersonaggi che attorniavano questi geni, le persone da loro amate, i domestici, i figli, i vicini di casa.

Vreeland, Susan. La vita modernaNeri Pozza, 2007, 510 p.È il 1880 a Parigi e Pierre-Auguste Renoir, i pennelli nella mano destra e l'astuccio ereditato da ClaudeMonet nella sinistra, è appena giunto sulla terrazza della Maison Fournaise, una locanda amata dagliartisti dove si può mangiare, dormire o affittare una barca. Alphonsine Fournaise, la figlia del padronedella locanda, l'ha condotto fin lì per mostrargli un tratto della Senna dove le due rive offrono unpaesaggio incomparabile allo sguardo di un pittore. La blusa a righe e il costume da bagno aderentesulle sue curve procaci, Alphonsine allarga le braccia davanti alla meraviglia che si spalanca nonappena scosta la tenda a righe grigie e rosso corallo. Le canoe affiancate lungo la riva spiccano sulverde scuro dell'acqua. Sulla riva orientale una locanda, con i muri bianchi e il tetto di tegole rosse, èilluminata dal sole pomeridiano. Più a valle, un cantiere si allunga sul fiume circondato di barche, e quae là si vedono case di contadini accoccolate accanto ai loro orti. In che modo Renoir potrebbe ritrarrequel magnifico luogo in cui la città incontra la campagna? Dipingendo alla maniera degli impressionistiuna scena da ballo su una delle rive? Oppure una gita in barca con poche, veloci pennellate? Così SusanVreeland immagina, nelle pagine che seguono, la nascita di una delle opere fondamentalidell'impressionismo, Il pranzo dei canottieri, un quadro in cui Renoir celebra se stesso come il pittoreper eccellenza della joie de vivre, del sentimento gioioso della vita.

Vreeland, Susan. La lista di LisetteNeri Pozza, 2014, 438 p.È il 1937 quando Lisette giunge a Roussillon, un villaggio della Provenza appollaiato in cima a unamontagna, con le case dai colori armoniosi che si inerpicano fino in vetta e sembrano abitate da elfi,fate e cantastorie. Vent'anni, e nel cuore la speranza di un apprendistato alla galleria d'arte Laforgue diParigi, Lisette approda nel villaggio con l'animo tutt'altro che incline all'idillio. André, il marito, hadeciso di abbandonare la capitale e trasferirsi in quel borgo sperduto perché il nonno, Pascal, gli hachiesto aiuto a causa della sua cagionevole salute. Per andare in suo soccorso, André ha rinunciato alprestigioso ruolo di funzionario nella Corporazione degli Encadreurs, l'associazione dei corniciaiparigini, e Lisette al suo anelito d'arte. A Roussillon, però, i due non si imbattono affatto in un anzianomalandato e in fin di vita, ma in un aitante ottantenne in evidente buona salute. Ritrovarsi nellaprovincia francese per soccorrere un vecchio che, all'apparenza, non ha alcun bisogno d'aiuto

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sembrerebbe un'autentica beffa per la giovane coppia e per Lisette, in particolare, la parisienne checonsidera Parigi la sua felicità e la sua anima. Ma nel chiuso della sua casa, Pascal mostra a Lisette eAndré la ragione vera del loro arrivo a Roussillon: sette quadri che lasciano Lisette a bocca aperta...

Walser, Robert. Ritratti di pittoriAdelphi, 2011, 134 p.Attratto per un'intera vita dal teatro, Walser nutrì una passione non meno incoercibile per le artifigurative, anche in virtù dell'influsso esercitato dal fratello Karl, artista di rara finezza. Ma i quadridavanti ai quali si sofferma in queste pagine sono spesso un pretesto: per parlare di sé e dei ricordi digioventù, per costruire catene di associazioni – ispirate, magari, da una mostra di antichi maestri. Certidipinti (la Venere di Tiziano, l'Icaro di Brueghel il Vecchio, ilRitorno del figliol prodigo di Rembrandt)gli suggeriscono un dialogo scenico o un sonetto, altri (un autoritratto, un nudo, un soggetto sacro)suscitano improvvise illuminazioni che si condensano in poche righe fulminanti. Può anche capitareche un Fragonard riveli d'improvviso inaspettati legami con le Confessioni di Rousseau, o che le figuredi un quadro narrino storie irresistibili. Ironia, poesia, grazia visionaria ci introducono in mondiparalleli, dischiusi all'occhio del poeta (e al nostro) da un semplice colore o da un dettaglioall'apparenza secondario. Con le sue ecfrasi divaganti, tra un affondo estetico e un impeto affabulatorio,un'apostrofe all'Olympia di Manet e un'interrogazione (mai retorica) sull'uomo e il suo destino, Walsersa offrirci anche profonde riflessioni sull'essenza dell'arte, nel costante invito a guardare oltrel'immagine: giacché «orbi in certa misura lo siamo tutti, tutti, benché dotati di occhi per vedere»

Wilde, Oscar. Il ritratto di Dorian GrayEinaudi, 2014, 242 p.Conservare bellezza e giovinezza a ogni costo, vivere in un infinito presente anche se il prezzo èun'infinita dannazione: la storia di Dorian Gray è probabilmente una delle più note che la letteraturaabbia mai raccontato, e non c'è generazione di lettori che non si sia confrontata con la straordinariafavola per adulti scritta da Oscar Wilde. Una favola che intreccia personaggi, o meglio anime moltodiverse tra di loro: da Dorian Gray, il dandy che espia il proprio edonismo con la vecchiaia, a LordHenry, il cui spirito cinico e decadente richiama quello dello stesso Wilde. Ma proprio l'intrecciarsi ditante anime, insieme alla fortissima tensione narrativa, fa si che l'incanto del Ritratto resti intattononostante il passare del tempo.

Woolf, Virginia. Al faroFeltrinelli, 1992, 216 p.In una sera del settembre del 1914, la famiglia Ramsay, in vacanza in una delle isole Ebridi, decide difare l'indomani una gita al faro con alcuni amici. Per James, il figlio più piccolo, quel luogo è una metadi sogno, densa di significati e di misteri. La gita viene però rimandata per il maltempo. Passano diecianni, la casa va in rovina, molti membri della famiglia sono morti. I Ramsey sopravvissuti riescono afare la gita al faro, mentre una delle antiche ospiti finisce un quadro iniziato dieci anni prima. Passato epresente si intrecciano, il tempo assume un diverso significato

Zambrano, Marìa. Dire luceRizzoli, 2013, 302 p.L'immagine e la parola sono i due estremi che accompagnano il pensiero filosofico di Maria Zambrano.In questo volume, che raccoglie testi in parte inediti e nati da incontri effettivi con le opere, gli autori ei pittori, la Zambrano si interroga su cosa significhi guardare l'arte, quale sia la sua funzione e comeessa si rapporti all'uomo e alla sua esistenza. In un itinerario artistico e spirituale che da una partecoglie il valore generale della pittura e dall'altra si sofferma sull'unicità di grandi artistidall'enigmaticità di Giorgione alla bianchezza assoluta di Zurbaràn, fino al disegno "quasi equivalentealla musica" di Picasso - l'autrice ci conduce alla ricerca dei profondi luoghi di umanità racchiusi nelletele dei maestri immortali e apre con il lettore un affascinante dialogo.

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Il quadro, come la poesia o come la musica, come ogni opera d’arte, èun’apertura di irrealtà che avviene magicamente nel nostro ambito reale.

Quando guardo questa grigia parete domestica, la mia attitudine è, per forza, diun utilitarismo vitale. Quando guardo il quadro, entro in un recinto immaginario

e adotto un’attitudine di pura contemplazione.José Ortega y Gasset

La pittura è poesia mutae la poesia è pittura parlante.

Simonide di Ceo

… il pittore dipinge con l'occhio. La sua è arte di vedere regolarmente e secondobellezza.

Novalis

La pittura trasforma lo spazio in tempo...

Hugo von Hofmannsthal

Ill.: Johann Zoffany, La tribuna degli Uffizi, 1772-1778 (da: wikipedia.org)

Biblioteca comunale di Trento – Sede di RavinaA cura di Stefano Frasnelli

Biblioteca comunale di TrentoVia Roma, 55 – 38122Tel. 0461/889521 – fax 0461/889520e-mail: [email protected]

Stamperia del Comune di Trento, 2015