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METODI E OBIETTIVI DELL'ATTIVITÀ DI RICERCA - CONSIGLI AI GIOVANI RICERCATORI Seconda edizione LA COMUNITÀ EPISTEMICA. IL RAPPORTO CON I MASS-MEDIA Marco Ferrazzoli Capo ufficio stampa CNR
COI GIORNALI DEL GIORNO PRIMA SI INCARTA IL PESCE (PERCHÉ IL PESCE!?) •I media operano per rafforzamento e conversione, solo in pochi casi nel secondo senso•Impatto e penetrazione del messaggio sono due esiti diversi, quasi sempre inversamente proporzionali tra loro•Attivare quindi tutte le forme di comunicazione diretta possibili (dati sulle iscrizioni alle facoltà scientifiche di Genova, da prendere cum grano salis)
I GIORNALISTI BISOGNEREBBE AMMAZZARLI DA PICCOLI. I RICERCATORI ANCHE. FIGURIAMOCI I COMUNICATORI SCIENTIFICI
• bisogna distinguere tra – comunicazione (dilagante) – e informazione (in crisi conclamata),
• ma in entrambi i casi il groviglio normativo non obbliga a rappresentare la ‘realtà’, tantomeno la ‘verità’ (art. 21 costituzione in primis)
• la professionalità media del giornalista è molto bassa: – non esiste una formazione specifica– è addirittura sufficiente un esame di cultura generale
per chi non possiede nemmeno un diploma di scuola superiore
– l’introduzione della laurea come titolo di studio avverrà forse solo con la prossima riforma dell’ordine • Chi comunica come mediatore dovrebbe essere animato da
curiosa ignoranza socratica• gli errori materiali sono all’ordine del giorno
• la notizia è negativa, in quanto soluzione di una continuità verso cui abbiamo aspettative positive, – questo vale per una qualunque pubblica amministrazione (con
l’antipolitica), – non può non valere per la ricerca, soprattutto pubblica
• Soprattutto per chi è ‘professore’: – nella comunicazione non c’è rapporto di docenza, insegno-impari– ma di divulgazione, spiego-domandi-capiamo
GOOD NEWS NO NEWS
CHE FRETTA C’È
• La scienza non è poco rappresentata nei media (11% circa), – il problema è che non è produttrice di notizie ma
di supporto come ‘commento’
• Fornire un esperto – in 20’ su qualunque argomento, – esporlo in 35’’ di dichiarazione del tg
• I processi comunicativi, mediatici, dell’informazione, obbediscono quasi sempre a ‘logiche’ casuali, entropiche, etero dirette, per serendipità…
IL PROBLEMA È SERIO, MOLTO PIÙ DI QUESTA PRESENTAZIONE
• i dati sulla lettura in Italia (giornali sostanzialmente al livello degli anni ’40) non possono esentare la cultura scientifica, a prescindere dal pregiudizio crociano
• ogni allargamento della platea di utenza e azione provoca un abbassamento del livello dei contenuti, a partire non solo dalla introduzione della stampa a caratteri mobili ma già con la scrittura (rispetto alla cultura sapienziale, esoterica, mnemonica) almeno come percezione dei detentori del sapere
• La crisi di credibilità e autorevolezza della scienza si intreccia:– con la crisi delle culture politiche italiane, – con la vanificazione dell’aspettativa ‘positivista’ rispetto
alla secolarizzazione – e soprattutto con il dilagare delle reti (quindi l’estensione
del principio di equivalenza delle opinioni)• pertanto, è parte della crisi delle democrazie occidentali a
rappresentanza partitico-parlamentare e come tale non va banalizzata né sottovalutata, lo scienziato deve non solo ‘saper comunicare’ ma considerare questo stato delle cose
PENSAVO FOSSE SCONTATO, INVECE…
• le cinque W:– chi, – cosa, – dove, – quando, – perché…
• la notizia in testa!• e le cinque S:
– sangue, – sesso, – soldi, – sport, – spettacolo…
• chi è il mio interlocutore? – Informazione, – opinione pubblica, – decisore politico, – investitore economico…
COMPITI PER CASA •scegliere un argomento di cronaca attinente alla vs area disciplinare e un destinatario•scrivete un commento, come fosse la risposta a un giornalista che ve lo ha chiesto, di lunghezza max 1.500 battute spazi inclusi
• Marco Ferrazzoli• Capo Ufficio Stampa CNR• tel. 06/49933383, cell. 333/2796719, fax
06/49933074, e-mail [email protected], skype marco.ferrazzoli1
• www.stampa.cnr.it, www.almanacco.cnr.it, www.cnrweb.tv
Grazie a Patrizia Spadoni