Menthalia Magazine - Aprile 2012
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magazine numero 1 - Anno I / aprile 2012Reg. Trib. di Napoli N. 27 del 6/4/2012
in questo numero
© m
enth
alia
Device che salvano la pubblicità
L’ algoritmo dell’inciucio
Vis à Vis con Roberto Barone
Dal latino a Google
Curiosità
SPECIALE A
MERICA’S CUP
pagina 2numero 1 aprile 2012
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Editoriale
®
Registrazione al Tribunale di Napoli
N. 27 del 6/4/2012
Direttore Responsabile: Fabrizio Ponsiglione
Direttore Editoriale: Stefania Buonavolontà
Art Director: Marco Iazzetta
Grafi ca & Impaginazione: Menthalia Design
Hanno collaborato in questo numero:
Stefania Buonavolontà, Martina Dragotti,
Marco Iazzetta, Rosalba Iazzetta
Menthalia srl direzione/amministrazione
80125 Napoli – 49, Piazzale V. Tecchio
Ph. +39 081 621911 • Fax +39 081 622445
Sede legale: 80121 Napoli – 30, Piazza dei Martiri
Sedi di rappresentanza:
20097 S. Donato M.se (MI) – 22, Via A. Moro
50129 Firenze – 78, Via XX Settembre
®
Device che salvano la pubblicità
Che gli investimenti pubblicitari nei media tradizionali fos-
sero in calo non è certo una novità, la recessione c’è e si vede.
Ma la rivoluzione è cominciata: è il nuovo internet, quello dei
social network, quello dei tablet e degli smartphone, a traina-
re il mercato verso la crescita. E che crescita. La raccolta pub-
blicitaria su smartphone e tablet è cresciuta rispettivamente
del 70% e 120%; i ricavi pay del 110% e 150%; e i numeri
provenienti dal mondo dei social network (sono 24 milioni
gli utenti attivi in Italia!) appaiono più che incoraggianti, qui
la raccolta pubblicitaria è addirittura raddoppiata.
Non c’è da meravigliarsene, se pensiamo che siamo noi italiani
ad occupare la vetta della classifi ca dei maggiori utilizzatori di
apparecchi mobile e di social network. La ciliegina sulla torta? Il
mercato generato dalle app, salito addirittura del 130%.
La rivoluzione sta proprio nella nuova concezione di internet,
impensabile fi no a qualche anno fa: ovvero quella del world
wide web che si aff ranca dal personal computer e diventa prêt-
à-porter, grazie a nuovi device come smartphone e tablet.
Nuovi scenari, nuove strategie... perché alla lunga è l’uomo
con le sue abitudini e con i suoi bisogni a dettare le regole del
mercato. Che gli europei stiano passando dalla televisione
allo smartphone, deduzioni sociologiche a parte, è un dato di
fatto, ed è il mercato a trarne le conclusioni. L’Italia, invece,
fi glia di mamma televisione, le regala ancora il podio per gli
investimenti pubblicitari, ma c’è chi è pronto a scommettere
che è solo questione di tempo.
Azzardi a parte, è bello sapere che il digital divide che inte-
ressava il nostro Paese fi no a qualche anno fa sta divenendo
un lontano ricordo e che ci sia terreno fertile per nuovi buoni
auspici: l’Italia, grande esclusa del passato, di questo passo
potrà dire la sua nell’economia digitale.
Marco Iazzetta
General Manager
MENTHALIA
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di Stefania Buonavolontà, Marketing & Communication
L’ algoritmo dell’inciucioScoperta la formula matematica che ci svela il web
Ebbene sì, da oggi anche l’inciucio,
il pettegolezzo, la chiacchiera o la
ciancia, che dir si voglia, hanno un
algoritmo che ne studia la velocità di dif-
fusione.
Il direttore del Dipartimento di Informa-
tica dell’Università la Sapienza di Roma,
Alessandro Panconesi, e due suoi dotto-
randi, che da anni studiano il meccanismo
di diff usione delle voci sulle reti sociali, fi -
nalmente sono approdati alla formulazio-
ne di un “algoritmo dell’inciucio” nel loro
studio
“ Rumour spreading and graph conductance ”
Sette pagine di matematichese e informa-
tichese, naturalmente in inglese, per spie-
gare una piccola e potentissima formula:
log(N)/C.
Necessari un po’ di chiarimenti: N consiste
nel numero delle persone da cui è formata
la rete sociale che prendiamo in considera-
zione e C è la “conduttanza”; quest’ultima
misurerebbe il livello di socialità del grup-
po, pari al rapporto tra le amicizie interne
ed esterne. Più la conduttanza sarebbe alta
e maggiore sarebbe la velocità di diff usione
della notizia.
Si tratta di uno studio molto interessante
che ha catturato in men che non si dica
l’attenzione delle grandi aziende .com, en-
tusiasmate dall’idea che una formula sia in
grado di indicare loro la strada delle noti-
zie da veicolare, ma soprattutto di indica-
re a che velocità percorrerla! Controllare,
o quanto meno, prevedere, la velocità di
un fl usso di informazioni è fondamen-
tale: oggi il vantaggio competitivo è dato
dall’asimmetria informativa e dal possesso
delle informazioni giuste. Il fatto che sem-
pre più persone siano in grado di reperire
svariate informazioni su disparati argo-
menti ha diminuito il livello di asimmetria
informativa e dato più valore al vantaggio
competitivo, ovvero chi ha maggiori infor-
mazioni di valore ha più vantaggio e può
giocare d’anticipo. Pensiamo alle ripercus-
sioni che l’asimmetria informativa ha nel
campo della fi nanza e a quanto infl uiscono
i rumors sull’ascesa o sulla caduta dei titoli
in borsa.
Le teorie scientifiche sono lo specchio
della società che le partorisce: erano gli
anni ’50 quando Lazarsfeld e Katz met-
tevano a punto la teoria del “two step
flow”, ovvero la cosiddetta teoria sugli
“opinion leaders”, secondo la quale le
comunicazioni di massa non raggiun-
gono una grossa parte del pubblico in
modo diretto, bensì il messaggio viene
prima raccolto da un gruppo di persone
influenti all’interno della comunità che
trasmettono il messaggio ad altre perso-
ne meno attive nell’uso dei mezzi di in-
formazione. Erano gli anni della grande
diffusione della radio, della carta stam-
pata, della tv e del cinema…
Ed oggi, quasi come a suggellare la socie-
tà contemporanea, eccovi lo studio sulla
velocità delle notizie all’interno dei social
network... e quel log(N)/C diventa simbo-
lo di un’epoca. La nostra.a cchehehe vvvv leleleelelelococococoocitititititàà à pep rcorrerla! Controllare, lo di uun’epoocacaca.. LaLaLa nnnosostra.
log (N)/C
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di Martina Dragotti, Copywriting & Communication
Vis à Vis con Roberto Barone
Roberto Barone Art Director.
Creatore di Radio Capri
& Radio Yacht-Sunsation.
Ideatore e docente “Radioart”.
Docente di laboratori universitari
presso IULM, Federico II
e Università di Siena.
EMOZIONEE voce
Mi è bastato ascoltare l’incipit del suo in-
tervento, la battuta sul suo abbigliamento
da anchorman, vestito a metà pensando
ad una situazione tipo desk e non ad una
poltrona, alla luce che sperava fosse non
troppo forte, perché lui è un timido, che già
ero avanti con l’immaginazione a pensare a
quest’intervista.
Perché un’anima creativa si riconosce all’i-
stante, perché quando la voce, oltre ad
essere suadente, “dice”, racconta e lascia
un’esperienza in chi la ascolta allora, beh,
la platea ammutolisce e il comunicatore ha
compiuto ancora una volta il suo dovere.
È stato al WebUpDate 2012 che ho incon-
trato Roberto Barone per la prima volta,
durante il suo intervento al workshop “emo-
zionare con la voce”. Intento pienamente
raggiunto, ma non per una questione me-
ramente estetica, dato forse scontato per
chi lavora nel mondo radiofonico, bensì per
i contenuti: esperienze colorite di ricordi e
sfumature, parole, belle parole, utilizza-
te per raccontare, per arricchire e non per
riempire il tempo a disposizione, come so-
vente accade in queste occasioni. Un esem-
pio concreto di come parlare di sé può di-
venire utile agli altri, soprattutto ai tanti
giovani che erano lì per ascoltare,
per apprendere... perché un crea-
tivo lo è e basta, applicando
la sua logica, il suo mood
a qualsiasi cosa gli si
pari davanti: la ra-
dio, per come ce la
racconta Baro-
ne, necessita di
orecchie, men-
te e cuore. Ed
è così che ho
“visto” la
radio per la
prima vol-
ta, quando,
da sempre,
mi succede-
va di ascol-
tarla e basta.
A voi l’inter-
vista...
La prima cosa che colpisce è il linguaggio
marcatamente evocativo utilizzato dal-
la tua radio. Corrispondenze, rimandi,
neologismi e giochi di parole, tutto frutto
di quello che tu defi nisci un “colto circu-
ito”. Non solo musica, ma sensazioni ed
atmosfere...non una radio, ma un vero e
proprio way of life nel quale riconoscersi
e rifugiarsi. Un carattere ben preciso che
presuppone una scelta da parte dell’ascol-
tatore... quanto pesano le scelte di marke-
ting in questo equilibrio?
Ho sempree creduto nel l supporto di
un marketiing in grado di apportare
contributi ttecnici e straategici per la
crescita, laa divulgazionne e la decli-
nazione deel prodotto, mma devo dire
che trovo diffi cile converrsare su chi si
muove su uun piano streettamente ra-
zionale, sennza far batterre mai il cuo-
re. Mi sonoo imbattuto sppessissimo in
analisi tropppo “prudennti” al limite
dello sconfforto che hannno rischiato
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di spegneree l’entusiasmoo creativo che
è il motore di qualsiasi pprogetto. Spe-
ro di poter accedere quaanto prima a
un marketinng emozionalle così da po-
ter tornare aa fare l’ “Hardd” Director.
Nell’ultimo progetto Radio Yacht - Sun-
sation, ti ritroviamo nella veste di Art
Director. Sperimentazione e contamina-
zione sono caratteristiche ricorrenti nel
tuo stile, ma soprattutto l’utilizzo di for-
mat comunicativi che evadono dall’etere
divenendo comunicazione pura. Una ri-
cerca estetica meticolosa che straordina-
riamente arricchisce i contenuti, veico-
landoli nel modo migliore, scongiurando
l’atavica querelle tra forma e sostanza...
Noi lo chiaamiamo “sognno distintivo”
ed è il sentiimento comunne del nostro
team. Io ho il privilegio ddi dirigere un
network di “persone aziiende”, ci sia-
mo scrutatii, valutati recciprocamente
ognuno conn la propria sttoria, semmai
orfani di aziiende insensibbili al talento,
e forse propprio questa è lla mia capaci-
tà: osservarre oltre le parrole, tradurre
il potenzialle, condurre iin squadra e,
appena entrrati, trovare laa corretta for-
mazione peer allineare coddici, visione e
comportammenti.
“ È un gioco serio, divertente, emozionante ”La tua radio ci parla d’estate, di spensiera-
tezza, di joie de vivre e di zero stress... ma
al tempo stesso mente ed anima sono co-
stantemente coinvolte. Come si arriva in
profondità restando in superfi ce?
Spesso si sccambia il tristte con il pro-
fondo, io ttrovo terribillmente triste
passare il ttempo con peersone con le
quali non è possibile aapprofondire.
Noi stiamoo cercando ddi rappresen-
tare una raadio dell’estatte dando vita
ad una nuoova tendenza: si può essere
«fi ghi» rispettando il maare, l’ambien-
te, il prossimmo. Lascianddoci andare al
puro diverttimento senzaa però farci e
fare del maale, non solo joie de vivre
ma bon vivvre. È un pò ccome quando
spieghiamoo che il nostroo programma
Lunare in rrealtà è per quelli Solari,
può apparirre una contraaddizione ma
in realtà baasta chiedersi: chi si ferma
ancora a conntemplare la lluna sul mare
e non sul ddesktop? Ogggi siamo tutti
distratti daa altro e noi ccerchiamo di
risvegliare iil pubblico cooinvolgendolo
attraverso uuno stile di coomunicazione
quasi tattilee (cinestesica) con la nostra
musica e in occasione deei nostri even-
ti, conoscenndo le personee una ad una.
Questo signnifi ca per noi «riconoscersi
tra le stelle»».
Creatività. Regole o genialità? Come si
esercita la mente ad essere “creAttiva”?
È diffi cile peerché il potere ttende ad omo-
logarti, bisoognerebbe cerccare il più pos-
sibile di allennarsi a non staandardizzarsi.
Ricercare laa propria straada seguendo
l’istinto e ppoi educarlo, plasmarlo ed
adattarlo al proprio giocoo.
“ Rendersi utili al mondo, agli altri, puntare sui sogni e non sulla
realtà priva di sogni ”È dura ma vale la pena provarci. Nei
nostri laborratori di “radiio art” abbia-
mo visto paassare e fi oriire grandi ta-
lenti e ne siaamo orgoglioosi.
pagina 6numero 1 aprile 2012
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La gloria dei vincitori è tutta italiana, con il team
di Luna Rossa, Piranha
i Team:Artemis Racing
China Team Emirates Team New Zealand
Energy Team Luna Rossa - Piranha
Luna Rossa - Swordfi sh Oracle Racing - Bundock Oracle Racing - Spithill
Team Korea
Inserto Speciale
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pagina 7numero 1 aprile 2012
Inserto Speciale
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America’s Cup World Series
Adrenalina pura. Tenacia e resistenza. Strategia e lucidità. Fortuna ed esperienza.
Lo sport, in una parola, è stato il vero grande protagonista della tappa napoletana dell’America’s Cup World Series 2012.
Menthalia racconta le regate con scatti esclusivi.
di Marco Iazzetta, Art Director
pagina 8numero 1 aprile 2012
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Inserto Speciale
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pagina 9numero 1 aprile 2012
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Inserto Speciale
pagina 10numero 1 aprile 2012
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di Rosalba Iazzetta, Accounting Offi ce
Dal latino a Google
Ogni giorno comunichiamo attra-
verso le nostre parole, quelle degli
altri, dei nostri nonni, dei nostri
genitori, dei nostri amici, della TV, delle
canzoni, del mondo virtuale.
Tramandati da un passato lontano, sono di
uso comune tante espressioni latine che fan-
no parte delle nostre conversazioni, anche
se non abbiamo mai studiato questa “lin-
gua morta” (che poi tanto morta non pare).
Così, ci ritroviamo a dire “ad hoc” per una
scelta tagliata su misura per la funzione asse-
gnatale, oppure “aut aut” quando
s’ingiunge a qualcuno
di compiere una
scelta defi nitiva,
troppo a lungo,
procrastinata. E
potrei continua-
re…
Ma anche senza sco-
modare i latinismi, mol-
to spesso ci ritroviamo a
usare espressioni che let-
teralmente poco hanno a che
fare con il loro signifi cato metaforico. Mi
spiego: quando diciamo “quel ragazzo
ha fegato” non ci riferiamo a qualcuno
provvisto di un organo necessario per la
sua sopravvivenza; oppure: “gli faccio ve-
dere i sorci verdi” non pensiamo aff atto a
mostrare a qualcuno dei roditori dal color
smeraldino. Dunque, quando comunichia-
mo un signifi cato attraverso “modi di dire”,
sappiamo bene cosa intendiamo ma, spes-
so, non ne conosciamo l’origine.
È divertente scoprire che:
“far vedere i sorci verdi” = fare a qualcu-
no una sorpresa strabiliante e, spesso, tale
da incutergli invidia o paura.
La locuzione, di origine romanesca, si dif-
fuse con la fama della squadriglia aerea,
così denominata, che nel 1938 compì il
volo Roma - Dakar - Rio de Janeiro.
“bicchiere della staff a” = bere l’ultimo
bicchiere, prima di congedarsi. In ricordo
di quando si viaggiava a cavallo e colui che
partiva aveva già, almeno metaforicamen-
te, il piede nella staff a.
“cercare (cercarsele) col lanternino” =
cercare con grande cura, con pignole-
ria, qualcosa molto difficile a trovarsi; si
dice in tono ironico, a proposito di chi
è così sciocco o imprudente da cacciarsi
sempre nei guai, da procacciarsi fastidi.
Il riferimento è alla lanterna con la quale
si narra che il filosofo Diogene di Sino-
pe (IV secolo a.C.) si aggirasse di gior-
no per le strade alla ricerca dell’ “uomo”,
della verità.
“discutere del sesso degli angeli” = di-
scutere di cose oziose, inutili, perdendo
tempo che sarebbe meglio impiegato al-
trimenti. Si narra che i teologi bizanti-
ni continuassero imperturbabili le loro
sterili, secolari disquisizioni circa l’even-
tuale sesso degli angeli mentre i turchi di
Maometto II stavano per espugnare Co-
stantinopoli (1453) e porre fine all’Im-
pero Romano d’Oriente.
“farci una croce sopra” = considerare
conclusa una questione, scontata una per-
dita, condonata un’off esa, con l’intenzione
di non pensarci più. Nei loro libri, gli anti-
chi contabili ponevano una croce accanto
all’indicazione di un credito che non spe-
ravano più di recuperare.
“vecchio bacucco” = si dice, scherzosa-
mente e impietosamente, della persona
anziana, o quanto meno di idee retrogra-
de. Deriva per deformazione popolaresca
di Abacuc, nome di un profeta biblico, la
statua del quale, opera di Donatello, orna il
campanile di Santa Maria del Fiore. E po-
trei continuare…
Ma, ascoltando dei ragazzini parlare uti-
lizzando modi di dire e locuzioni latine,
ho sorriso pensando che certe cose non
hanno tempo… e che magari tra i modi di
dire dell’era post-moderna, fra non molto,
risponderemo a chi ci chiede incessante-
mente informazioni di ogni genere: “ Mica
sono Google…!”.
pagina 11numero 1 aprile 2012
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Curiosità
moda&
GDO
Scusa, ma mi vibra il tattoo!
Suonerie moleste, bip, squilli e trilli pre-
paratevi all’arrivo del tattoo vibrante: un
vero e proprio tatuaggio realizzato con un
inchiostro ferromagnetico che, sollecita-
to dalle onde emesse dallo smartphone,
vibra all’arrivo di chiamate, messaggi ed
email. Bella idea? Spiacenti, ma il brevetto
è già stato registrato all’uffi cio americano
UPTSO dalla Nokia ed è in attesa di essere
giudicato idoneo alla commercializzazio-
ne. Tralasciando le implicazioni mediche,
tutte da approfondire accuratamente, il
pensiero va alla caratteristica primaria del
tatto, ovvero il fatto che esso sia defi nitivo.
Questa volta non basterà abbassare la suo-
neria per difenderci da amici insistenti o
da una mamma assillante, ahimè, il tattoo
continuerà a vibrare sulla nostra pelle di-
sturbandoci la pennichella!
Coca-Cola Light sfi la con Jean-Paul Gaultier
È proprio il noto couturier parigino a ve-
stire i panni del nuovo direttore creativo di
Coca-Cola Light. La nota società dalle bol-
licine dissetanti e leggere non è nuova alle
collaborazioni con il mondo della moda:
pensiamo ai vari contributi di Fendi, Mo-
schino, Versace, Cavalli e Lagerfeld, colla-
borazioni da fare invidia alla più capriccio-
sa delle starlette hollywoodiane. Tuttavia il
ruolo cucito addosso all’ironico ed esube-
rante stilista è davvero sorprendente: non
solo il restyling delle nuove bottiglie,
ma anche il concept delle campa-
gne pubblicitarie, gli eventi retail
e la creazione di progetti speciali
come i simpatici cortometraggi
nei quali, interpretando se stesso,
risolve le drammatiche que-
stioni di look delle ormai
note bamboline simbolo
di Coca-Cola Light.
La società di una bevanda
light che nomina come di-
rettore artistico uno stilista?!
Beh, tutto
quadra…
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COMUNICAZIONE AZIENDALE NON CONVENZIONALE
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direzione/amministrazione: 80125 Napoli – 49, Piazzale V. TecchioPhone +39 081621911 Fax +39 081622445
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