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n.24 10 settembre 17 settembre 2014 Major: Assegnati i Titoli Italiani 2014 A Spoleto la magia del Trofeo delle Regioni Minienduro “Felice Manzoni” Europeo: In Repubblica Ceca brillano i colori Azzurri Rally: Un podio tricolore per il Transanatolia 2014

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n.2410 settembre17 settembre

2014

Major: Assegnati i Titoli Italiani 2014

A Spoleto la magia del Trofeo delle Regioni Minienduro “Felice Manzoni”

Europeo: In Repubblica Ceca brillano i colori Azzurri

Rally: Un podio tricolore per il Transanatolia 2014

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La Sei Giorni di Enduro in Sardegna è stata un suc-cesso riconosciuto e per molti versi irripetibile. Per questo la Federazione Motociclistica Italiana ha deciso di realizzare un prezioso libro dedicato a questa Olimpiade della moto. S’intitola “SEI, la grande avventura dell’Enduro in Sardegna”, è rea-lizzato con le magnifiche foto di Mirco Lazzari, i testi di Marco Masetti e curato dal Direttore di Motitalia, Giulio Gori. Non è il “solito” libro a cui siamo abituati anche se corredato di classifiche finali complete.

La FIM ISDE 2013 viene infatti raccontata in sei capito-li di foto e testo nei quali ritrovare le gesta sportive, gli sguardi dei protagonisti, storie curiose e soprattutto le emozioni trasmesse dalla terra di Sardegna. Per tutti quelli che hanno visto e vissuto la Sei Giorni da prota-gonisti e soprattutto per chi invece non c’era, questo vo-lume è un’occasione imperdibile per toccare con mano, ad iniziare dalla copertina, un pezzo di storia del nostro motociclismo. Sei è in tiratura limitata ed è disponibile soltanto attraverso il servizio merchandising della FMI.

il libro della 6 giorni

Il costo è di 50 Euro (45 per i Moto Club FMI) più spese di spedizione. Tutte le info per ordinarlo su www.fmistore.it o www.isde-shop.com , oppure ritiralo presso l’hospita-lity Axiver alle prove di Campionato Italiano Enduro.

Sei

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Assegnati i Titoli Italiani Major 2014

In Repubblica Ceca brillano i colori Azzurri

A Spoleto la magia del Trofeo delle Regioni Minienduro “Felice Manzoni”

Bazzurri nella X2 e Chiavini nella SV campioni italiani. Natta domina il trofeo.

Trofeo Beta Major

10 settembre17 settembre

2014

Deny Philipparts

Un podio tricolore per il Transanatolia 2014

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Si è concluso domenica il campionato italiano Major 2014. A Sant’Angelo in Vado (PU) i protagonisti del tricolore Over33 si sono sfi dati per l’ultimo, decisivo, atto della stagione.

Ricco bottino per i piloti azzurri all’Europeo di Enduro: tre titoli continentali, un titolo Trade Team, un titolo Woman Trophy ed un primo posto nel FIM Europe Cup riservata ai 50cc sono gli ottimi risultati della trasferta ceca.

E’ arrivato il momento di scendere in campo per il tanto atteso Trofeo delle Regioni che come ogni anno vedrà sfi darsi le rap-presentative regionali provenienti da tutta Italia per una battaglia all’insegna del divertimento e dello stare insieme.

eccoci di nuovo qua dopo la pausa estiva!! Vi voglio raccontare degli episodi e delle emozioni che mi ha regalato quest’ultimo GP d’Italia, che si è svolto a Lumezzane.

Alessandro Botturi vince la 5. edizione mentre Alberto Bertoldi conquista il secondo posto al debutto nei rally raid. Francesco Tarricone si conferma ottimo terzo.

Sommario n.24

Mc Tonino Benelli Sant’Angelo in Vado

Mc Spoleto e la Città di Spoleto

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DenyPhilippaertsLA rubrica2014 CON:

Ciao ragazzi,eccoci di nuovo qua dopo la pausa estiva!! Vi voglio raccontare degli episodi e delle emozioni che mi ha regalato quest’ultimo GP d’Italia, che si è svolto a Lu-mezzane. Ero molto fi ducioso a fare un ottimo risultato, le specia-li erano fantastiche (tipiche italiane) e con un controllo orario veramente diffi cile.. E poi il pubblico italiano è spettacolare, ci hanno fatto sentire veramente a casa, e che emozione veder sventolare tutti quei tricolori!! Il sabato sono partito per fare un ottimo risultato, ma non è stato per nulla una giornata facile.. Ho commes-so tanti errori e brutte cadute, e la sera la delusione mi si leggeva in faccia, il problema era il solito: parti-vo carico e fi nivo sempre male! La domenica mattina mi sono svegliato con la voglia di riscattarmi, alzo la tendina della fi nestra e fuori stava avvenendo l’inferno: tuoni, fulmini, un vero e proprio nubifragio!! Vi sembre-rà strano ma io ero davvero contento, di solito sotto la pioggia riesco a dare il meglio di me, mi trovo proprio a mio agio, come se l’acqua portasse via con se tutti i pensieri e mi lasciasse solo la convinzione che posso far bene .. È anche vero che correre bene sotto l’acqua é nel nostro DNA: anche mio fratello va alla grande con la pioggia!!

Fatto sta che parto proprio forte: vinco 2 speciali e dopo il secondo giro ero secondo a otto secondi dal primo, ma la fortuna quest’ anno ha deciso di non es-sere dalla mia parte: nella prova estrema all’ ultima sa-lita ho trovato un pilota davanti a me bloccato e così mi sono dovuto accodare dietro lui e aspettare che mi tirassero su! Ho lasciato li 30 secondi, il mio podio era una bolla di sapone e quella bolla in un batter d’occhio è scoppiata! Avevo il traguardo ad un passo ma mi è scivolato dalle mani. Sono arrivato sesto a 15 secondi dal podio e 35 secon-di dal primo! Dovevo scegliere tra le due facce della medaglia: potevo essere felice per il buon risultato ot-tenuto e per aver fatto degli ottimi tempi, oppure essere veramente amareggiato per essere stato ad un passo dal sogno e non esserci riuscito! Voi cosa aveste scel-to? Io ho deciso di essere felice di essermi riscattato, di aver dimostrato che posso essere anche io la davanti con i grandi dell’enduro.. A quanto pare non era arrivato il momento di far cessa-re il vulcano di emozioni che avevo dentro.. La domenica sera mi sono schierato al Xtreme... Una sola prova speciale di tre minuti e poco più! Questa estrema si svolge sul passo del cavallo, il cui culmine è il muro del Dente del Diavolo! Più di 10.000 persone

che ti incitano, che tifano... Insomma almeno una vol-ta nella vita bisogna assistere all’Xtreme per rendersi conto del fascino che può sprigionare l’enduro.. Li, sono riuscito a riscattarmi e a regalarmi una bella soddisfazione: sono salito sul terzo gradino del po-dio… un batticuore incredibile, diffi cile da descrivere! Dopo di che ho avuto un mese di stop! Ho approfi ttato di una settimana di relax, ma poi ho iniziato a lavorare duro insieme al mio compagno Soreca per fi nire una stagione non troppo brillante.. Ora mi aspetta il mon-diale in Francia e l’ultima di Assoluti a Edolo, dove la vittoria è diffi cile da strappare, ma il secondo posto e lì a 3 punti… quello sarà il mio obbiettivo per quest’ultima gara.

Alla prossima guys..Deny Philippaerts #44

la rubrica di:

DenyPhilippaerts

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campionato italiano enduro

major 2014S.Angelo in VAdo, 07 settembre 2014

Nell’affascinante cittadina pesarese di Sant’An-gelo in Vado, piccolo borgo nell’entroterra mar-chigiano, si è disputata domenica 7 settembre, la prova fi nale del Campionato Italiano Major. Una gara impegnativa, svoltasi sotto un caldo sole di fi ne estate, che ha riservato agli atleti al via un fi nale divertente, con due speciali disposte all’in-terno di un tracciato lungo circa 50 km. Un Endu-ro Test ed un Cross Test sono state le prove che hanno determinato i nuovi tricolori 2014. Gli esiti hanno confermato i pronostici della vigilia, con i leader delle varie categorie che si sono confer-mati ai vertici delle proprie classi.Daniele Tellini (M1), Federico Mancinelli (M3), Roberto Bazzurri (X2), Guido Chiavelli (X3), Lu-cio Chiavini (SV), Remo Fattori (UV) e il Moto-club Ragni Racing (Club) hanno impresso il loro nome dell’albo d’oro nazionale, brindando insie-me ai già eletti Angelo Maggi (M2), Luca Uccel-lini (X1), Roberto Cesareni (VET) e Team TNT Corse (Team).Ottimo lavoro del Motoclub T.Benelli che, al suo debutto nell’organizzazione di una competizione a livello nazionale, ha saputo mettere in campo una gara davvero tecnica e tosta.

ASSEGNATI I TITOLI ITALIANI MAJOR 2014Si è concluso domenica il campionato italiano Major 2014. A Sant’Angelo in Vado (PU) i protagonisti del tricolore Over33 si sono sfi dati per l’ultimo, decisivo, atto della stagione. Confermati i pronostici della vigilia: titolo italiano assegnato ai leader delle varie categorie.

Testo: Monica MoriFoto: ABMLAB

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CLASSE master 1

Gara abbastanza defi nita per i tre occupanti del podio della Master1 Daniele Tel-lini (KTM 250 4T – Tnt Corse), Maurizio Lenzi (KTM 125 2T) e Maurizio Casartelli (Honda 250 4t) che per tutto l’arco della giornata hanno mantenuto la posizione conquistata dopo la prima speciale. Vince Tellini che conquista così il titolo di cam-pione italiano con un bottino tutto da invidiare: cinque vittorie su cinque prove di-sputate. Alle sue spalle terminano la loro corsa Maurizio Lenzi e Maurizio Casartelli, quest’ultimo protagonista di una bella rimonta sul fi nire di gara che lo ha visto con-cludere a meno di un secondo dalla piazza d’onore occupata da Lenzi. CLASSE master 3

Gara perfetta per il perugino Federico Mancinelli (KTM 500 4T) che guadagna la prima posizione della classe Master3 imponendo un distacco dav-vero importante sui principali avversari. Mancinel-li, grazie a questa vittoria, conquista per la prima volta il titolo di campione italiano Major, dopo una stagione caratterizzata da un intensa battaglia con Davide Dall’Ava (KTM 500 4T – TNT C.-Alassio). Il pilota ligure si deve accontentare della terza piazza giornaliera, mentre in campionato fa suo il secondo posto, facendo segnare un + 5 su Luca Politanò (Husqvarna 300 2T), terzo nella genera-le, ma secondo domenica a Sant’Angelo in Vado.

CLASSE master 2

Con il tricolore già assegnato, la Master2 è arri-vata a Sant’Angelo in Vado con la sola incertezza di chi si sarebbe guadagnato le altre due posizio-ne del podio. I protagonisti della categoria han-no messo in scena una battaglia entusiasmante, giocata sul fi lo dei secondi, soprattutto tra i primi due, Natta e Maggi. A vincere per tre secondi di vantaggio è Christian Natta in sella ad una Beta 400 4t, che s’impone sul campione italiano Angelo Maggi (Husqvarna 350 4t – Norelli BG). Terzo posto per Riccardo Cantenne (Beta 400 et – Ragni F.).

Daniele Tellini

Christian Natta

Federico Mancinelli

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EXPERT2La Expert2 parla ancora perugino grazie a Roberto Bazzurri (Beta 400 4t-TNT Corse). Quinta vittoria stagione e medaglia d’oro al collo per Bazzurri, che si laurea campione italiano 2014. Alle sue spal-le, sia a Sant’Angelo in Vado che nella generale di campionato, Pierluigi Surini (Mc Sebino) che su Beta 350 4t conquista la piazza d’onore. Terzo po-sto in gara per Ivo Zanatta (Husqvarna 450 4t), con Luzi che fa suo il gradino più basso del podio nella classifi ca di stagione.

EXPERT3Elettrizzante fi ne stagione per la Expert3 che ha vis-suto una giornata davvero da brividi. Gli occhi erano tutti puntati su Guido Chiavelli (Husqvarna 300 2t) e Marco Feltracco (KTM 500 4T – TNT Corse) che si contendevano la vetta del podio nella generale di campionato.Svantaggiato da uno zero fatto registrare nella pro-va di Arsiè, Feltracco ha messo in campo il 100% della determinazione per agguantare il primo posto. Il pilota veneto è riuscito a fare sua la prima posi-zione di giornata, ma per un punto ha perso il titolo italiano andato a Guido Chiavelli, che ha dimostrato, nell’arco della stagione, un andamento costante nei risultati che lo hanno portato fi no alla conquista del suo primo tricolore.La classifi ca di giornata vede, come detto, la vitto-ria di Feltracco, seguito da Giampiero Granocchia (KTM 300 2T) e dallo stesso Chiavelli.

EXPERT1Dominio assoluto anche in quest’ultimo ap-puntamento per Luca Uccellini (Honda 250 4t-Ragni F.) che vince con un enorme margine la categoria Expert1. Con il titolo già in tasca dalla precedente prova bergamasca, Uccel-lini ha abissato un’annata d’oro con il quinto successo consecutivo. Grande battaglia alle sue spalle, dove Marco Ferrarini (TM 250 4T) e Davide Di Gregorio (Suzuki 250 4t) hanno concluso la prova separati da mezzo secondo a favore di Ferrarini. In campionato, la piazza d’onore è invece occupata da Di Gregorio, da-vanti a Ferrari di 14 lunghezze. Roberto Bazzurri

Luca Uccellini

Daniele Tellini

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veteranNella Veteran la vera lotta si è consumata per il secondo e terzo posto. Molti i piloti che si sono alternati lungo il corso della giorna-ta, tutti separati da pochissimi secondi. Ad avere la meglio è stato il campione italiano Roberto Cesareni (KTM 300 2T - Sebino), che conquista la piazza d’onore con circa due secondi di vantaggio su Enzo Michelis (Husqvarna 250 2t - Alassio). La vittoria è andata a Tullio Pellegrinelli (Honda 450 4t - Sebino) che, agganciata la vetta del po-dio alla prima speciale, non l’ha più lascia-ta fi no alla fi ne della gara. In campionato il podio viene composto da Cesareni, segui-to da Michelis e Daniele Corrent su KTM 350 4T.

superveteranUn solo, piccolo, punto ha deciso le sorti del campionato SuperVeteran. Dopo una stagione ricca di sane e sportive battaglie mette il proprio nome sulla bacheca dei campioni italiani Major Lucio Chiavini (Beta 350 4t-Ragni F.) che s’impone con 89 punti su Aldo Buccheri (Yamaha 250 4t-Alassio), secondo a 88 lunghezze. Buccheri strappa però l’ultima vittoria della stagione, davanti allo stesso Chiavini. Terzo posto di giornata per Giancarlo Moscone (Suzuki 250 4t), mentre in campionato il gradino più basso del podio viene occupato da Fabio Benetti su Husaberg 250 4t.

ultraveteranBrividi e gara al cardiopalma per i nostri portacolori della categoria UltraVeteran. Alla vigilia dell’ultima tappa della stagione i protagonisti della categoria si presen-tavano al via con pochissimi punti di distacco tra il leader, Fattori, e il secondo, Bazzurri. Quella marchigiana era davvero la prova decisiva che avrebbe deciso le sorti di questa classe riservata agli over55.La giornata è stata intensa; pochi secondi hanno separato i pretendenti al podio con il cronometro che ha dato ragione a Remo Fattori (Husqvarna 350 4t Norel-li BG) che conquista così anche il tricolore 2014. Seconda posizione per Ser-gio Bazzurri (Honda 250 4T) mentre sul gradino più basso del podio sale Mauro Uslenghi (Husqvarna 250 4t).

Tullio Pellegrinelli

Aldo Cesare Buccheri

Remo Fattori

squadre e teamTra le squadre di Club, a salire sul gradino centrale è il Motoclub Ragni Fabriano (Bazzurri R, Uccellini, Bazzurri S., Chiavini), che conquista altresì il titolo di campione a squadre con 291 punti. In quest’ultima tappa dell’anno, ad occupare il secondo e terzo posto sono il Motoclub Sebino (Surini, Casartelli, Cesa-reni, Pellegrinelli) e il Motoclub Alassio (Dal’Avan, Michelis, Buccheri, Berardi), mentre in campionato a completare il podio sono il Sebino e il Norelli BG.Il TNT Corse si riconferma nella classifi ca dei Team Indipendente dopo il titolo conquistato a Ponte Nossa lo scorso luglio.

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Lo scorso week end si è corsa l’ultima prova del Cam-pionato Italiano Major 2014.Ad ospitare la gara la piccola cittadina pesarese di Sant’ Angelo in Vado. Il percorso di gara di 50km con due prove speciali al giro, una enduro test e un cross test, ed una splendida giornata estiva sono stati il teatro delle ultime “battaglie”.Mentre alcuni titoli erano già stati assegnati con una gara d’anticipo per i piloti Beta Bazzurri e Chiavini ,in lizza per il titolo nelle rispettive classi, si è dovuto atten-dere questa ultima prova.Bazzurri (RR350) non ha deluso le aspettative conqui-stando vittoria assoluta di giornata e ennesimo titolo di classe Expert 2. Grande soddisfazione anche per Su-rini (RR350) secondo di classe sia di giornata che in campionato.Chiavini (RR350) ha chiuso la giornata con un ottimo secondo posto suffi ciente per portare a casa il titolo del-la classe Super Veteran.Giornata di successi anche nella classe Master 2 dove a vincere è stato Natta (RR400), terzo Cantenne (RR400) e quinto De Rocchi (RR450). Ottimo secon-do posto fi nale per Natta (RR400) e terzo Cantenne (RR400)La vittoria di giornata nel Trofeo Beta va a Natta che con cinque vittorie su cinque prove vince anche il Tro-feo davanti a De Rocchi e Silvestrin (RR300) che la spunta di soli 2 punti su Pedersoli (RR300). Alcuni piloti non erano presenti per la concomitanza con la fi nale del Campionato Europeo.Jarno Boano: “ E’ stato un campionato interessante dove il numero di partecipanti su Beta è decisamen-te aumentato in confronto allo scorso anno. Bazzurri e Chavini hanno vinto entrambi la loro classe con la RR 350 , Natta e Cantenne hanno portato sul podio la RR400 e Scovolo, Silvestrin e Pedersoli hanno ben fi gurato con la RR 300. La Betamotor ringrazia e si complimenta con tutti i piloti “Beta Major” per i successi raggiunti.”

Classifi ca di giornata:1° Natta Cristian2° De Rocchi Marco3° Pedersoli Matteo4° Silvestrin Mirko5° Cosimi Renzo6° Pannocchia Riccardo

Classifi ca Finale:1° Natta Cristian p.802° De Rocchi Marco p.683° Silvestrin Mirko p.583° Pedersoli Matteo p.565° Cosimi Renzo p.496° Ravagli Renzo p.377° Pannocchia Riccardo p.318° Marini Alessandro p.269° Loss Luca p.1110° Bezzoli Patrick p.1011° Mechi Gabriele p.7

CAMPIONATO ITALIANO MAJOR - TROFEO BETA MAJOR - 4^ PROVA - S.ANGELO IN VADO

Bazzurri nella X2 e Chiavini nella SV campioni italiani. Natta domina il trofeo.

Per informazioni, iscrizioni e contatti: [email protected] - [email protected]

MOTOCLUB “TONINO BENELLI” SANT’ANGELO IN VADO. UN PO’ DI STORIA… Dire Benelli Sant’Angelo in Vado, oggi, signifi ca dire moto-turismo, gastronomia e accoglienza. Da 36 anni infatti il sodalizio vadese si pone come uno dei principali Motoclub in Europa nel settore mototuristico. Dalla Finlandia all’Etna sono migliaia, ogni anno, gli appassionati che si iscrivono al Motoraduno Internazionale del Tartufo. Tutto ebbe inizio nel 1978, con una manifestazione a cui parteciparono ben 350 motociclette! Niente male per il ne-onato motoclub, costola del blasonato “Benelli” di Pesaro, con cui da sempre è esistita una particolare affi nità. Il moto-club vadese nasce per volere di un parroco, Don Giovanni Balsamini, che assieme ad un giovane Tonino Collesi, pri-mo presidente, ebbe la lungimirante idea di aprire la valle del Metauro ad un turismo diverso dal consueto. Con gli anni il direttivo ha sempre puntato sulla ospitalità in occa-sione di un motoraduno che andava crescendo in maniera esponenziale. I vari presidenti che si sono susseguiti (Italo Collesi, Tallarini Romano e l’attuale Cosmi Daniele) hanno fatto crescere la manifestazione fi no a farla diventare una delle principali sul panorama internazionale. Ingredienti del successo sono la enogastronomia di primissimo livello, l’ag-gregazione dei centauri all’interno del centro storico ( e non nelle zone limitrofe e distanti) e ovviamente l’ospitalità che nel tempo si è tradotta in vera amicizia con gli affezionati iscritti. Oltre al mototurismo, il “Benelli” parla anche di sport, con trial, motocross, minicross, kart e naturalmente l’enduro, che con il passare del tempo ha trovato nel territorio dell’al-to Metauro una propria location di tutto rispetto, oltre che un seguito sempre più nutrito.

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trofeo delle regioniminienduro 2014

A SPOLETO LA MAGIA DEL

TROFEO DELLE REGIONI MINIENDURO “FELICE MANZONI”

La magia che trasmette il Trofeo delle Regioni è davvero uni-ca, tanto più se è quello che vede protagonisti i nostri piccoli atleti del MiniEnduro. Dopo una stagione intensa, che ha visto i campioni del domani sfi darsi in un campionato completamente rivoluzionato con sei prove raggruppate in due trasferte, questo weekend torneranno a far riecheggiare i motori delle loro piccole moto dalle due ruote tassellate per l’evento più atteso dell’anno!Il Trofeo delle Regioni MiniEnduro “Felice Manzoni” è giunto alla sua quarta edizione; dopo aver attraversato Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Toscana, la più bella e sana competizione motociclistica è pronta per raggiungere l’Umbria, e più precisa-mente l’affascinante Spoleto, dove l’equipe guidata da Daniele Cesaretti ha allestito e programmato un fi ne settimana entusia-smante.Tutto avrà inizio sabato; dalle ore 12.00 alle ore 16.00 presso il Ristorante Zengoni (sede del Paddock) si svolgeranno le con-suete O.P.; terminate le verifi che tutti insieme ci sposteremo nei pressi di Piazza Libertà da dove prenderà il via la sfi lata di pre-sentazione.Un bus navetta messo a disposizione dall’organizzazione colle-gherà il paddock alla piazza, situata nel centro di Spoleto Alta. Alle 17.30 circa inizierà la sfi lata che, attraverso un percorso pe-donale, porterà i nostri atleti fi no a Piazza Garibaldi, sede della cerimonia.

E’ arrivato il momento di scendere in campo per il tanto atteso Trofeo delle Regioni che come ogni anno vedrà sfi darsi le rappresentative regionali provenienti da tutta Italia per una battaglia all’insegna del di-vertimento e dello stare insieme.

10 settembre 2014

Testo: Monica MoriFoto: Archivio Maxim

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A precedere le formazioni regionali, gli Sbandieratori di Amelia che apriranno le danze con un’esibizione folkloristica. A seguire applaudiremo i giovani atleti che saliranno sul palco con la maglia della propria squadra regionale; saranno ben 12 le Regioni che si sfi deranno quest’anno per conquistare il Trofeo “Felice Manzoni”! Due le new entry di quest’anno: Lazio e Puglia, che si aggiungeranno alle già collau-date Lombardia, Abruzzo, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Sicilia, Umbria, Friuli Venezia Giu-lia e la detentrice del Trofeo, il Veneto per una lotta all’ultima curva.Tornando alla cerimonia, presentate le squadre, uno spettacolo di giovani Stuntman locali intratterrà il pubblico, prima di raggiungere nuovamente la sede del paddock dove si svolgerà la “Cena delle Regioni”, un modo allegro e simpatico per stare tutti insieme. Durante la serata inoltre alcuni spettacoli di magia allieteranno i presenti. Ma poi… tutti a letto perché domenica mattina bisogna aprire il gas!

La gara avrà inizio alle ore 9.00 e sarà sviluppata su un percorso di 10 km da ripetere per sei volte. Pronti via si affronterà la Linea, disposta sul greto di un fi ume; un trasferimento articolato tra sentiero e campo, accompagnerà gli atleti nei pressi del Cross Test, dove un fettucciato in leggera contropendenza deciderà le sorti di questa quarta edizione.

Chi salirà sul gradino più alto del podio? Venite a Spoleto per scoprirlo insieme a noi ed insieme ai cuccioli dell’Enduro italiano!

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La citta’ di SPOLETO

L’origine del nome della città è fatto risalire da alcuni alla parola etru-sca “spur”, che signifi ca città. Ma i più la attribuiscono al greco “spao lithos”, sasso spaccato. Infatti il colle S. Elia appare proprio come una parte del Monteluco, spaccatasi.Vi sono tracce che dimostrano come Spoleto fosse abitata fi n dalla preistoria, almeno dal VII secolo a.C., dal popolo degli Umbri. Sono state rinvenute anche tombe risalenti all’età del ferro.Le mura ciclopiche, risalenti al V-IV secolo a.C., fanno pensare ad una città fortifi cata, eretta in posizione strategica laddove la valle umbra si chiude.“Spoletium” è diventata colonia romana nel 241 a.C., e si mantenne fedele nel tempo a Roma. Durante le guerre puniche, difese la capitale respingendo Annibale dopo la sua vittoria al Trasimeno (217 a.C.).Dopo la caduta dell’impero romano di occidente (476 d.C.) Spole-tium si avviò al periodo di maggior splendore della sua storia, durato ben 600 anni.Nei primi anni del 500 la città fu restaurata e le paludi della valle ai suoi piedi furono bonifi cate.Nel 545 fu espugnata da Totila, re degli ostrogoti, ma nove anni dopo fu riconquistata restaurata da Narsete che provvide anche a ripristinare parte delle mura.Nel 571, col primo Duca, Faroaldo, Spoleto divenne la capitale del Ducato longobardo di Spoleto, costituendo la “Langobardia minor” insieme al Ducato di Benevento. Qualunque mappa dell’alto e del basso medioevo riporta il nome di Spoleto, sebbene i confi ni del Ducato, in quel lungo periodo, si modifi carono, estesero e ritrassero.Caduti i Longobardi (774), il Ducato passò ai Franchi. Quando l’im-pero carolingio fu smembrato, i Duchi di Spoleto, Guido III e suo fi -glio Lamberto, divennero Re di Italia e imperatori del Sacro Romano Impero.Nel 1155 Spoleto, “città dalle cento torri” venne attaccata da Fede-rico Barbarossa, che rinunciò al saccheggio al prezzo di un riscatto. Gli Spoletini lo pagarono recandosi in delegazione nella attuale piaz-za d’Armi, sede dell’accampamento nemico. Ma,secondo la leggen-

da, la moneta era falsa, cosicchè il Barbarossa attaccò e distrusse la città. Più tardi le delegazioni raggiunsero un accordo e Barbarossa, in segno di pace, regalò alla città l’icona della Madonna, tutt’ora cu-stodita in Duomo.Spoleto fu teatro di lotte tra Guelfi e Ghibellini, non diversamente da tante altre importanti città in epoca tardo medioevale. Papa Innocen-zo III, nel 1198, la dichiarò annessa allo stato della Chiesa, cosicchè questo anno è convenzionalmente assunto come quello della fi ne del Ducato.Quando la cattività Avignonese (1309 / 1377) disgregò lo Stato, fu inviato in Italia da Papa Innocenzo VI il cardinale Egidio Albornoz che comprese l’importanza strategica del sito. Così da Forlì, ove si trovava per combattere gli Ordelaffi , nel 1362 ordinò per lettera la costruzione del più imponente castello della collana delle fortezze albornoziane. L’architetto Matteo di Giovannello da Gubbio, detto il Gattapone, la ultimò in soli 5 anni.Nel Rinascimento Spoleto alternò periodi di vigore a periodi di re-gresso. Era comunque una importante sede dello Stato Pontifi cio: ben due papi, Urbano VIII e Pio IX, erano stati arcivescovi di Spoleto.Durante l’occupazione francese, Spoleto fu capoluogo del Diparti-mento del Clitunno e poi di quello del Trasimeno. Dalla Restaurazio-ne (1814) fu sede di una Delegazione Pontifi cia.Il 17 settembre 1860, tre giorni prima della breccia di Porta Pia, il ge-nerale piemontese Filippo Brignone entrò a Spoleto, conquistando la città al nascente Regno d’Italia.Il nuovo Stato italiano, però, privilegiò Perugia come capoluogo della provincia che inglobava anche il territorio spoletino.I luoghi di interesse sono decine e decine. Ci limiteremo a segnalare un manufatto unico al mondo, il Ponte delle Torri, completato pro-babilmente nel 14. secolo, alto 80 metri e lungo 120 ! La già citata Rocca Albornoziana, oggi visitabile anche all’interno, la meravigliosa Piazza del Duomo con la cattedrale piena di opere d’arte, il Teatro Romano, la Casa Romana, la Torre dell’Olio, in generale le sue bel-lissime piazze, i suoi magici vicoli, i musei, le chiese.

l’abolizione dei circuiti cittadini, rischiando di perdere l’affezione di soci e simpatizzanti, al venir meno di quella manifestazione che li teneva uniti. Al contrario di altri club, che in questo processo tro-varono la loro fi ne, quello spoletino si riscosse nel 1977, quando si portò all’autodromo di Magione per riorganizzare, seppure ad ottanta chilometri dal suo sito naturale, il circuito Città di Spoleto. Ancora oggi il M.C. Spoleto organizza gare di velocità, naturalmen-te in autodromo, in ogni stagione agonistica a Magione (Pg), ma in alcune occasioni anche a Vallelunga. Le gare organizzate così lontano non potevano però coinvolgere in maniera adeguata la po-polazione spoletina, e l’occasione per riportare le motociclette in città fu la gara in salita Spoleto-Monteluco, che venne riorganizza-ta, dopo le esperienze degli anni cinquanta, per la prima volta nel 1977, ripetendosi poi, con grande successo, anche nei due anni successivi. Anche alla Spoleto-Monteluco così come al circuito cittadino, parteciparono e vinsero piloti di gran nome come Fabio Biliotti, poi campione europeo classe 500. L’attività del Moto Club Spoleto ha spaziato negli anni, oltre che nel cross, nella velocità in circuito e nella velocità in salita, anche nei Motoraduni, alcuni dei quali hanno richiamato 500 e più partecipanti, nelle gimkane, nell’enduro. Nei primi anni del duemila il Motoclub si ritrova con molti soci che praticano Enduro, e così si affaccia anche alla organizzazione di manifestazioni di questa specialità, prima con la Motocavalcata dei Duchi, di cui si tennero cinque edizioni, a Spoleto ed a Sant’Anato-lia di Narco, poi, sulla scorta delle prime esperienze maturate con

la cavalcata, con le gare a livello regionale ed interregionale. Il salto di qualità avvenne nel 2011, con l’organizzazione di una gara di livello nazionale, il Trofeo KTM, preceduto da una cena in piazza con spettacolo di fontane danzanti. E con la prova di cross test in centro città !L’anno seguente il Moto Club Spoleto organizzò il Trofeo del-le Regioni sempre con il paddock ed il cross test in centro città. Poi nel 2013 il Campionato Italiano Under23/ Senior e nel 2014 il Trofeo delle Regioni di Mini Enduro. Contempo-raneamente alcuni soci passarono dall’attività amatoriale a quella agonistica, cogliendo vittorie e podi. Poi, nel 2014, si forma il Team Duranti Moto Club Spoleto, che schiera 6 piloti in varie classi e categorie.L’approccio al fuoristrada porta anche alla organizzazione di due gare di Trial, nel 2012 e 2013.E mentre si dedica ad Enduro e Trial il Moto Club Spoleto rie-

sce anche a mettere in piedi 4 edizioni (dal 2011) della gara di velocità in salita Spoleto Forca di Cerro, lanciando la innova-zione della doppia gara nel week end. L’impegno nella velo-cità in pista, per altro, viene intensifi cato con la creazione ed il lancio del National Trophy, giunto alla terza edizione, trofeo nazionale per classe 600 e 1000, a moto e gomma libera, ab-binato al prestigiosissimo Campionato Italiano Velocità (CIV). Trofeo cui partecipano complessivamente oltre 90 piloti.I successi riportati dai piloti iscritti con il Moto Club Spoleto sono, in tanti anni di vita, innumerevoli. Ricorderemo almeno i 4 titoli mondiali in 250 di Max Biaggi, i due secondi posti al mondiale, i 5 Titoli Italiani, la Milano Taranto ed il Motogiro di Remo Venturi, spoletino verace, negli anni ’50 e ’60.La partecipazione al mondiale per anni con Simone Corsi ed ora con Enea Bastianini nella Moto 3 e Filippo Bertuzzo nella MX GP.

La passione per le moto ed i motori ha trovato terreno fertile nel comprensorio spoletino sin dagli inizi del ‘900. Il Moto Club Spole-to, così come oggi si presenta, affonda le sue radici in un circolo che si occupava dell’attività automobilistica e motociclistica nato il 15 giugno 1921 da una commissione provvisoria formata da Ro-molo Rossi, Albino Nichinonni e Gualtiero Saracini. Il 4 luglio dello stesso anno il club era già in grado di approvare il proprio statuto e fi ssare la sede presso il Cinema Teatro Corso. Nel 1925 que-sto primo club viene disciolto per essere rifondato nel 1932, l’8 gennaio, con sede in Piazza della Libertà. Anche questo secon-do club cesserà la sua attività, questa volta a causa degli eventi bellici. Nel 1946, alla seconda rifondazione, fu presieduto da Be-niamino Vantaggioli, cui succedette Boezio Boccanera. Il Moto Club Spoleto riuscì quegli anni ad imporsi al livello federale: prima Ruggero Cervelli e poi Albino Nichinonni divennero Delegati Re-gionali e successivamente Consiglieri Nazionali della Federazione Motociclistica. Fu un periodo di fervida attività, che vide fra l’altro l’organizzazione di 7 edizioni del circuito cittadino di velocità e di 5 della gara in salita Spoleto-Monteluco. Un nuovo scioglimento si ebbe nel 1955 e di nuovo, passato qualche anno, un gruppo di appassionati provvidero a riorganizzare a Spoleto l’amore per le due ruote a motore.La ricostituzione avvenne nel 1965. Del circuito cittadino erano state effettuate nuove edizioni fi no ad allora, nel 1935 e nel 1939, poi neI 1947 e 1948, quindi ininterrottamente dal 1949 al 1954.Già in quell’anno, il ‘65, si giunse a disputare la gara in città, e per nove anni, in maggio, si svolgeva a Spoleto quella che era una manifestazione attesa con impazienza. L’agitazione iniziava molti giorni prima della gara, quando si iniziava a mettere in ope-ra la paglia che costeggiava tutto il circuito, le transenne in tubi innocenti, il cavalcavia situato in cima al Viale della Stazione e le tribunette davanti alla partenza, il Campo Boario, e sopra al ponte sul torrente Tessino. Era un’organizzazione molto complessa che richiedeva l’impegno di decine e decine di appassionati e volonta-ri, per il servizio sanitario, antincendio, di sorveglianza, d’ordine, biglietterie ecc.. La cittadinanza era dunque coinvolta in questo avvenimento, anche perchè il circuito paralizzava la vita, della parte bassa della città, concentrando l’attenzione sulle gare, che venivano seguite da migliaia e migliaia di persone, con punte mas-sime di 20.000 spettatori, quantità oggi impensabile per gare di livello nazionale. In alcune occasioni, come nel 1968, le gare delle moto vennero smezzate da gare per kart. Il 13 maggio del 1973 si svolse l’ultima edizione; i circuiti cittadini scomparvero da tutta Ita-lia a causa dei problemi sorti in seguito all’incidente di Bergomonti sul circuito di Riccione. Si costruirono in quell’epoca molti degli autodromi tutt’ora esistenti e anche il Moto Club Spoleto pensò di poterne edifi care uno, e fu anche acquisito, con il contributo della Azienda del Turismo, un terreno di oltre 30 ettari. Per problemi vari il sogno dei motociclisti spoletini non si avverò ma si riuscì a trovare comunque uno sfogo per la voglia di motori a Spoleto. Fu creato il crossdromo Città di Spoleto per ospitare gare regionali e nazionali e disponibile per gli allenamenti settimanali dei piloti di tutto il centro Italia. Fu inaugurato nel 1979 sotto la presidenza di Livio Clarici, e già il 25 Novembre ospitò la prima gara a titolo spe-rimentale, non valida per alcun campionato. La manifestazione che ha promosso il crossdromo agli onori della cronaca è stata la prova di Boy Cross del 1983, vinta da Alessandro Nannini davanti a Franco Rossi,due talenti poi conosciuti al livello mondiale.Quanto alle corse di velocità, il Moto Club subì un duro colpo con

STORIA DEL MOTO CLUB SPOLETO

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Uhlířské Janovice (Repubblica Ceca), 7 e 8 settembre 2014

A Uhlířské Janovice l’aria che si respirava ieri, domenica 7 settembre, era quella delle emozioni vere. Spirito nazionale, orgoglio italiano aleggia-vano nel paddock della cittadina ceca, sede nel weekend dell’ultimo appuntamento con il Campio-nato Europeo di Enduro.Il motivo? Un ricco bottino di titoli continentali e di squadra, conquistati dai nostri alfi eri azzurri in un fi nale di campionato davvero eccitante, dopo

un’impegnativa stagione!

A Uhlířské Janovice ci presentavamo con i prono-stici favorevoli. Sulla carta l’Italia poteva ambire al podio, e così è stato. In una gara tosta, caratteriz-zata da molta pioggia il sabato che ha costretto poi l’organizzazione ad effettuare dei tagli di percorso per il secondo giorno, l’Italia è scesa in campo con determinazione ed i risultati sono arrivati.

IN REPUBBLICA CECA

BRILLANO I COLORI AZZURRIRicco bottino per i piloti azzurri all’Europeo di Enduro: tre titoli continentali, un titolo Trade Team, un titolo Woman Trophy ed un primo posto nel FIM Europe Cup riservata ai 50cc sono gli ottimi risultati della trasferta ceca.

Testo: Monica MoriFoto: Robert Pairan; Mefi sto

Siegerehrung

Maurizio Micheluz

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Le ragazze del Woman Trophy si sono contrad-distinte ed hanno portato i colori azzurri sulla vetta del podio. Clamoroso il forfait delle altre nazionali che, a pochi giorni dall’appuntamen-to, hanno ritirato la propria squadra dalla com-petizione Europea. In una gara davvero impe-gnativa, le donne dell’Enduro tricolore Riverditi, Marrocco, Signetti e Dionisini hanno dimostrato grinta, affrontando le impervie del percorso con determinazione. Piazza d’onore invece per la Nazionale composta da Micheluz, Cerutti, Nico-letti e Gritti, che per poco non è riuscita ad impor-si sulla Gran Bretagna, vincitrice sia del National Trophy che del Junior Trophy. I giovani hanno combattuto con grande energia conquistando alla fi ne di questa due giorni la terza posizione, maturando grande esperienza per il loro futuro di piloti offroad.Molto buono anche il terzo posto della Nazionale Veteran formata da Marini, Orrea e Mulas, che in questo weekend hanno dimostrato un grande attaccamento alla Maglia che indossavano. Ve-derli combattere con l’entusiasmo di un bambino al parco giochi, è stato davvero emozionante!

Woman Trophy

Team Italia Northwest

Team Italia Trophy

Jacopo Cerutti

Maurizio Micheluz Bagno di spumante per Maurizio Micheluz, Jacopo Cerutti e il M.C.T. Motorace che fanno risuonare for-te l’Inno di Mameli grazie ai titoli continentali conqui-stati dopo una stagione intensa.Doppio centro per il pilota friulano del Team Rigo; Micheluz s’impone sia nella classe E1 Senior che nell’Assoluta di campionato, portando così a cinque i suoi titoli europei. Prima volta sul tetto d’Europea per Jacopo Cerutti, vincitore della classe E3 Senior; il portacolori del Mefi sto Racing festeggia il primo po-sto con una giornata di anticipo, a dimostrazione del-la grande crescita del giovane atleta lombardo. C’è dell’azzurro anche nella categoria Trade Team dove il M.C.T. Motorace di Giancarlo e Sandro Comotti di-venta campione d’Europa davanti alla squadra KTM “Novi” Korona Kielce.

Dominio italiano anche nella 50cc Europe Cup, dove si sono presentati al via otto piloti. Il tipico suono “zanzarino” dei 50 codice ha entusiasmato il pubbli-co assiepato lungo il percorso ceco, che ha sostenu-to e “spinto” questi rider tra le insidie del tracciato. A primeggiare sono stati i colori del tricolore, con Mat-teo Pavoni, vintore della 50cc Europe Cup, e Loren-zo Macoritto e Gianluca Caroli, secondo e terzo in questo fi nale di campionato.

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Il Transanatolia è un rally nato cinque anni fa da un piccolo gruppo di appassionati, turchi, tedeschi e olandesi. Alla seconda edizione, nel 2011, arrivaro-no anche gli italiani e poi si è andati avanti così, con qualche piccolo cambiamento fi no a raggiungere la struttura odierna che si regge ampiamente sulle spal-le di Burak Buyukpinar, Orhan Celen, Sonke Bonde.Una gestione quasi familiare per un rally che attra-versa la Turchia, cambiando in parte l’itinerario ogni anno, e proponendo ai piloti che lo corrono sempre nuovi territori e panorami, accompagnandoli alla sco-perta della Turchia più famosa, ma anche di quella meno nota e più nascosta. In questo modo si per-corrono terreni sterrati, deserti, laghi salati, pietraie e pinete, fra montagne e altopiani, con una varietà di terreni da far invidia alla Dakar.Quest’anno, l’edizione 2014 è stata vinta da Alessan-dro Botturi, in sella alla Husqvarna del CF Racing di Fabrizio Carcano, che ha approfi ttato di una gara lun-ga ed impegnativa per migliorare la sua preparazione nel mondo dei rally, dove il campione di Lumezzane è approdato dopo lunga militanza nell’enduro mondiale e nazionale. Il Transanatolia infatti, vanta giornate da quasi 400 chilometri - con un road book bello tosto disegnato quest’anno da un altro esperto come Paolo Ceci, vin-citore dell’edizione 2013 - che tengono i piloti in sella

Turchia, 30 agosto - 7 settembre 2014

Un podio tricolore per il Transanatolia 2014Alessandro Botturi vince la 5. edizione mentre Alberto Bertoldi conquista il secondo posto al debutto nei rally raid. Francesco Tarricone si conferma ottimo terzo.

anche dieci ore al giorno.Un ottimo allenamento dunque, per la resistenza fi si-ca, messa a dura prova anche dal caldo di fi ne ago-sto in Turchia, e dalla navigazione che richiedeva una concentrazione costante sul campo.21 le moto al via, e fra queste molti piloti che abitual-mente si cimentano fra motorally ed enduro, oltre a 23 vetture, fra rally e raid, un camion e due buggy. 14 gli italiani sulle due ruote, grazie all’impegno di Fiorenzo Lo Giusto, di Evasioni.org che è il corrispondente ita-liano del rally raid, e non solo. Onnipresente e sempre al lavoro, Fiorenzo cura l’assistenza ai team italiani,

Testo e Foto: Elisabetta Caracciolo

ma soprattutto si prende cura di tutti con una gran-de serenità, senza mai dire di no a nessuno. Come lui anche la parte organizzativa turca che fa fronte ai problemi con impegno, anche se a volte proprio le dif-ferenze culturali fra i Paesi fanno sì che diventi un po’ più diffi cile risolvere i problemi. Francesco Catanese per esempio, ad inizio gara ha spezzato la leva del cambio del suo Ktm Adventure 950 e per trovarne una di ricambio ci sono voluti due giorni, mentre per sal-darla e per trovare una saldatrice da alluminio ci sono voluti 150 chilometri di ricerche. Però gli organizzatori ce la mettono tutta e la loro buo-na volontà è la prima cosa che va premiata, perchè unita ad un territorio eccezionale e ad un percorso da sballo, rende unico questo rally internazionale.15 le prove speciali, con una prima prova spettacolo a sé stante, valida solo per la consegna di un trofeo, corsa all’interno di un cantiere in cui si sta costruendo il più grande parco divertimenti d’Europa, Anka Park, e 14 prove suddivise su sette giorni. Per un totale di quasi 2300 chilometri di cui 1046 di prove speciali e 1200 circa di trasferimenti. Partenza ed arrivo da Ankara, una capitale moderna e grandissima, con una viabilità e un traffi co al limite dell’umano e centri commerciali da farsi girare la te-sta. Uno di questi – il Nata Vega - ha ospitato le veri-fi che tecniche sabato pomeriggio, sotto un sole estivo ed in mezzo alla curiosità degli amanti dello shopping del fi ne settimana. Poi, lasciata la capitale, il rally ha

cominciato a vagare dapprima a sud e poi ad est del Paese, passando attraverso Acigol, con il suo bivacco all’interno di un cratere con tanto di lago al centro, Aladag, in mezzo alle montagne ed all’interno di un parco naturale, il Milli Parki, da sogno, fi no ad arrivare alla splendida Goreme, in piena Cappadocia. E poi la ‘piccola’ Sivas, punto più a nord di tutto il rally, con rientro al termine di nuovo ad Ankara per una premiazione allucinan-te, sotto un acquazzone e una grandinata che in molti si ricorderanno per un bel po’.Botturi ha vinto tutte le quindici speciali e la sua supremazia non è mai stata messa in dubbio, grazie anche all’affi dabilità della sua Husqvarna, ma alle sue spalle la sfi da c’è stata, ed anche di quelle vere. Roberto Rossini (Ktm), Under 23 pre-miato al Campionato Motrally con questa parte-cipazione al Transanatolia, si è difeso benissimo fi no a conquistarsi un secondo posto assoluto,

Mongolfi ere all’alba

Rossini

Tarricone

Casco Botturi

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alle spalle del Bottu, perso poi a due giorni dal termine per un bruttissimo volo in una buca, da cui è uscito con una frattura alla mano sinistra. A Rossini in classifi ca è subentrato una vecchia conoscenza dei rally, Francesco Tarricone (Beta) che per meno di un minuto e mezzo ha perso il posto proprio nelle ultime speciali a favore di Alberto Bertoldi (Husqvarna)che era al suo primissimo rally ma ha avuto due maestri d’eccezione per tutta la settimana come Botturi e Ceci stesso.Podio tutto italiano con Botturi, Bertoldi e Tarricone e poi ottimo quinto posto per Giuseppe Bazzani (Ktm) che ha preceduto la brava Rosa Romero, prima della classifi ca femminile ma soprattutto settima assoluta. La motoci-clista, moglie del ben noto Nani Roma, ha dimostrato di sapersela cavare egregiamente sugli sterrati turchi, ed anche nella navigazione, mentre non ha avuto bisogno di dimostrare di che pasta è fatta perchè, questo, si era

già ampiamente capito alla Dakar di questo gen-naio quando era rimasta a dormire in prova spe-ciale, al freddo, senza niente per coprirsi, pur di non dare forfeit.Emanuele Piva è il meglio piazzato del team NSM di Mirco Miotto, tornato a casa anzitem-po, fasciato come una mummia egizia dopo la frattura del polso sinistro e la lussazione della spalla destra. Piva è ottavo mentre Ladis Dalle Mule è undicesimo, proprio dietro a Francesco Catanese che dopo aver spezzato due leve del cambio del suo Kappone si è dovuto beccare una forfettaria che lo ha retrocesso in classifi ca. In compenso Francesco ha avuto il premio Fair Play visto che nel giorno delle cadute di Miotto e Rossini, l’altissimo pilota si è fermato più di un’o-ra per soccorrere nella prima e nella seconda speciale i due piloti. Una nota di merito per Carlo Seminara: il pilota catanese trapiantato a Padova ormai da anni, ha fi nito per la prima volta un rally. Dopo una lunga carriera di gare iniziate e mai terminate sotto la bandiera a scacchi Carlo è riuscito a raggiungere il traguardo di Ankara.

Bivacco

Catanese

Dalle Mule e Miotto

Road Book di Bertoldi

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Mongolfi ere in Cappadocia

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