Massimo d’AZEGLIO IN QUESTO NUMERO l’uomo e il politico ... · A centocinquanta anni dalla...

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Periodico bimestrale stampato in proprio e inviato gratuitamente a soci e simpatizzanti - Anno XII n. 68/69 Giugno-Settembre 2016 Notiziario dell’ Associazione Nazionale Ufficiali Provenienti dal Servizio Attivo di Verona Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 ( Conv. in L. 27/02/2004 N° 46 ) Art. 1, comma 1, DCB Verona IN QUESTO NUMERO Massimo d’Azeglio: l’uomo e il politico lungimirante 1 Verona Comunale e Scaligera 2 Verona libera ed eroi dimenticati 3 Nazario Sauro 4 Recensione libro 4 Col Turing Club a Porta Palio 5 Relazione Assemblea Ordinaria del 18 Marzo 2016 6 Generale Luigi Camosso 7 Vita associativa 8 Servizio ai Soci 10 di Franco Gueli pittura. In questo settore (scarsamente ricordato) dedicò la sua attenzione al paesaggio di vicende storiche, inventando un nuovo genere che, all’epoca, fu definito “paesaggio istoriato”. Dedicò a questa attività, circa dieci anni (1820-1830) per poi raggiungere Milano, dove iniziò la frequentazione del Cenacolo di Alessandro Manzoni di cui sposò la figlia Giulia (21 maggio 1831). Questo nuovo ambiente, con conseguenti frequentazioni lo stimolò alla scrittura e realizzò così dei veri capolavori (forse non totalmente apprezzati dal Manzoni) quale “Ettore Fieramosca” (1833), scritto nella convinzione di poter esternare e far giungere un messaggio sostanzialmente patriottico, capace di infondere negli Italiani il sentimento di Nazione. Il fatto raccontato, avvenuto nel 1503, mette in evidenza il coraggio e il valore di tredici cavalieri Italiani che riescono a sconfiggere tredici cavalieri Francesi. Non da meno è l’altro famoso impegno, pubblicato nel 1846 “Dagli ultimi casi di Romagna, dove esprime tutta la sua contrarietà nell’attuazione di cospirazioni, società segrete e insurrezioni. Tra queste ultime viene infatti naturale citare quella organizzata da Pietro Renzi, nel settembre del 1845 a Rimini, dove le forze del Papa, con poco sforzo e in breve tempo, riuscirono a neutralizzarla. Nel contempo, denuncia il malgoverno papale. Il suo atteggiamento era orientato per un operare, sempre con il medesimo obiettivo, alla luce del sole. Di un certo spessore sono anche “Niccolò dei Lapi; La Lega Lombarda; I Lutti di Lombardia; Questioni Urgenti” ecc. Tutto era sempre rivolto a indirizzare verso un progetto politico che, nel 1847, concretizzò nelle “proposte di un programma per l’opinione nazionale Italiana”. Un’attenzione particolare merita L’Uomo politico. A nostro avviso, è stato un punto di riferimento e un protagonista del nostro Risorgimento. Fu Primo Ministro nel periodo 1849-1852. Molto amato, ottenne sempre applausi in qualsiasi cosa intrapresa, tanto che Cesare Cantù lo definì: l’Uomo dalla abilità universale”. Nel suo percorso incontrò un altro personaggio, dalla elevatissima levatura politica e culturale, Camillo Benso, Conte di Cavour, con il quale stabilì, apparentemente, un buon rapporto anche se, nella sostanza lo aveva in antipatia. Lo appoggiò nella decisione, non da molti condivisa, di partecipare alla guerra di Crimea (1853-56), impresa che diede ottimi risultati, consentendo a Cavour di sedere al Congresso di Parigi (1856) alla pari e sensibilizzare l’Europa sulla “Questione Italiana”. Al contrario, contrastò con forza l’idea di formare una sola penisola, atto ritenuto dal d’Azeglio azzardato e prematuro (ebbe a dire: in tutti i modi la fusione coi Napoletani mi fa paura”) e si oppose anche all’idea di eleggere Roma quale capitale, in quanto ritenuto atto retorico. Ci rendiamo conto di aver affrontato il ricordo di un politico controverso ma riteniamo che i successi di Cavour siano stati anche la conseguenza di un’opera intelligente e preparatoria condotta dal nostro personaggio. Abbiamo la sensazione che il d’Azeglio venga più ricordato per le sue citazioni che per il resto. Per esempio: - “meno partiti ci sono, e meglio si cammina. Beati i paesi dove ce ne sono due: uno del presente, il governo, e uno del futuro, l’opposizione”; - “l’abitudine è mezza padrona del mondo. “così faceva mio padre, è una delle grandi forze che guidano il mondo”; - “in ogni genere ed in ogni caso, il governo debole è il peggiore di tutti”. Ma la più famosa è: “gl’Italiani hanno voluto fare un’Italia nuova e loro rimanere gl’Italiani vecchi di prima. Nessuno si accorge che per riuscire bisogna, prima, che si riformino loro”. Un interrogativo : è valida ancora oggi? Massimo d’AZEGLIO: l’uomo e il politico lungimirante A centocinquanta anni dalla morte di Massimo Tapparelli d’Azeglio (1789 - 1866) ne vogliamo ricordare la figura e le opere. Un personaggio poliedrico, eclettico, che spazia dalla pittura alla scrittura, dalla poesia alla politica e, in tutte, raggiunge risultati eccellenti. Rapporto difficile con Cavour, anche se provenienti dalla stessa antica e nobile società piemontese. I Tapparelli e i Benso, i primi a Savigliano i secondi a Chieri, avevano raggiunto i vertici della società del tempo. Il d’Azeglio ebbe un periodo giovanile molto brillante e spensierato (non aveva molta attitudine per gli studi), dedicandosi principalmente alla La Battaglia di Legnano, M. d'Azeglio

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Periodico bimestrale stampato in proprio e inviato gratuitamente a soci e simpatizzanti - Anno XII n. 68/69 Giugno-Settembre 2016

Notiziario dell’ Associazione Nazionale Ufficiali Provenienti dal Servizio Attivo di Verona

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 ( Conv. in L. 27/02/2004 N° 46 ) Art. 1, comma 1, DCB Verona

IN QUESTO NUMERO

Massimo d’Azeglio: l’uomo e il politico lungimirante 1 Verona Comunale e Scaligera 2 Verona libera ed eroi dimenticati 3 Nazario Sauro 4 Recensione libro 4 Col Turing Club a Porta Palio 5 Relazione Assemblea Ordinaria del 18 Marzo 2016 6 Generale Luigi Camosso 7 Vita associativa 8 Servizio ai Soci 10

di Franco Gueli

pittura. In questo settore (scarsamente ricordato) dedicò la sua attenzione al paesaggio di vicende storiche, inventando un nuovo genere che, all’epoca, fu definito “paesaggio istoriato”. Dedicò a questa attività, circa dieci anni (1820-1830) per poi raggiungere Milano, dove iniziò la frequentazione del Cenacolo di Alessandro Manzoni di cui sposò la figlia Giulia (21 maggio 1831). Questo nuovo ambiente, con conseguenti frequentazioni lo stimolò alla scrittura e realizzò così dei veri capolavori (forse non totalmente apprezzati dal Manzoni) quale “Ettore Fieramosca” (1833), scritto nella convinzione di poter esternare e far giungere un messaggio sostanzialmente patriottico, capace di infondere negli Italiani il sentimento di Nazione. Il fatto raccontato, avvenuto nel 1503, mette in evidenza il coraggio e il valore di tredici cavalieri Italiani che riescono a sconfiggere tredici cavalieri Francesi. Non da meno è l’altro famoso impegno, pubblicato nel 1846 “Dagli ultimi casi di Romagna”, dove esprime tutta la sua contrarietà nell’attuazione di cospirazioni, società segrete e insurrezioni. Tra queste ultime viene infatti naturale citare quella organizzata da Pietro Renzi, nel settembre del 1845 a Rimini, dove le forze del Papa, con poco sforzo e in breve tempo, riuscirono a neutralizzarla. Nel contempo, denuncia il malgoverno papale. Il suo atteggiamento era orientato per un operare, sempre con il medesimo obiettivo, alla luce del sole. Di un certo spessore sono anche “Niccolò dei Lapi; La Lega Lombarda; I Lutti di Lombardia; Questioni Urgenti” ecc. Tutto era sempre rivolto a indirizzare verso un progetto politico che, nel 1847, concretizzò nelle “proposte di un programma per l’opinione nazionale Italiana”. Un’attenzione particolare merita L’Uomo politico. A nostro avviso, è stato un punto di riferimento e un protagonista del nostro Risorgimento. Fu Primo Ministro nel periodo 1849-1852. Molto amato, ottenne sempre applausi in qualsiasi cosa intrapresa, tanto che Cesare Cantù lo definì: l’Uomo dalla abilità universale”. Nel suo percorso incontrò un altro personaggio, dalla elevatissima levatura politica e culturale, Camillo Benso, Conte di Cavour,

con il quale stabilì, apparentemente, un buon rapporto anche se, nella sostanza lo aveva in antipatia. Lo appoggiò nella decisione, non da molti condivisa, di partecipare alla guerra di Crimea (1853-56), impresa che diede ottimi risultati, consentendo a Cavour di sedere al Congresso di Parigi (1856) alla pari e sensibilizzare l’Europa sulla “Questione Italiana”. Al contrario, contrastò con forza l’idea di formare una sola penisola, atto ritenuto dal d’Azeglio azzardato e prematuro (ebbe a dire: “in tutti i modi la fusione coi Napoletani mi fa paura”) e si oppose anche all’idea di eleggere Roma quale capitale, in quanto ritenuto atto retorico. Ci rendiamo conto di aver affrontato il ricordo di un politico controverso ma riteniamo che i successi di Cavour siano stati anche la conseguenza di un’opera intelligente e preparatoria condotta dal nostro personaggio. Abbiamo la sensazione che il d’Azeglio venga più ricordato per le sue citazioni che per il resto. Per esempio: - “meno partiti ci sono, e meglio si cammina. Beati i paesi dove

ce ne sono due: uno del presente, il governo, e uno del futuro, l’opposizione”;

- “l’abitudine è mezza padrona del mondo. “così faceva mio padre, è una delle grandi forze che guidano il mondo”;

- “in ogni genere ed in ogni caso, il governo debole è il peggiore di tutti”.

Ma la più famosa è: “gl’Italiani hanno voluto fare un’Italia nuova e loro rimanere gl’Italiani vecchi di prima”. Nessuno si accorge che per riuscire bisogna, prima, che si riformino loro”. Un interrogativo : è valida ancora oggi?

Massimo d’AZEGLIO: l’uomo e il politico lungimirante

A centocinquanta anni dalla morte di Massimo Tapparelli d’Azeglio (1789 - 1866) ne vogliamo ricordare la figura e le opere. Un personaggio poliedrico, eclettico, che spazia dalla pittura alla scrittura, dalla poesia alla politica e, in tutte,

raggiunge risultati eccellenti. Rapporto difficile con Cavour, anche se provenienti dalla stessa antica e nobile società piemontese. I Tapparelli e i Benso, i primi a Savigliano i secondi a Chieri, avevano raggiunto i vertici della società del tempo. Il d’Azeglio ebbe un periodo giovanile molto brillante e spensierato (non aveva molta attitudine per gli studi), dedicandosi principalmente alla

La Battaglia di Legnano, M. d'Azeglio

di Antonio Scipione

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Con la pace di Costanza (1183), tutti i Comuni ebbero riconoscimento giuridico ed anche per Verona iniziò un periodo ricco di lotte, di vicende e di conquiste, civili e territoriali. Nel detto periodo, non si hanno notizie circa incrementi delle difese esterne. Si ipotizza che il sistema difensivo fosse costituito da una doppia cerchia di mura seguenti il corso dell’Adigetto, scavato contemporaneamente al rafforzamento delle mura preesistenti, mediante apposizione di un antimurale. Nella cinta muraria si aprivano numerosi varchi che, con nome diverso, sussistono tuttora. Alle porte romane, si aggiunsero: Porta del Morbio (Castelvecchio), Porta S. Zeno (Arco dei Gavi), Porta Orfana (Via Manin), Porta della Paglia (Cittadella), Porta Rofiolo, Porta Organa (Via S. Chiara), Porta della Brà (ad un solo fornice), Porta S. Fermo. Le mura cittadine abbracciavano anche parte della riva sinistra dell’Adige e proteggevano la zona che va dal colle S. Pietro all’attuale Piazza Isolo. Il rione di S. Zeno non era incluso nel sistema murario, sebbene non mancassero validi apprestamenti difensivi (antemurali e fossati protettivi).

Non si hanno notizie sicure di ulteriori incrementi delle difese esterne della città fino all’avvento di Alberto della Scala che, nel biennio 1287/89, nell’intento di completare la cinta muraria, realizzò nuove opere alla sinistra dell’Adige. In detta nuova cinta continua, intervallata da cinque torri di allarme e fiancheggiata da un fossato difensivo, si aprivano nuove porte, quali: Porta Fura (S. Giorgio), Porta del Calzaro (Porta Nuova), Porta Vescovo, Porta S. Giorgio, Porta S. Croce (Borgo Venezia) e Porta S. Massimo. L’opera di rafforzamento delle difese cittadine, proseguì durante tutto il predominio della Signoria scaligera. Dal 1388, scalzato il dominio degli Scaligeri, iniziò quello di Gian Galeazzo Visconti che, prevedendo i futuri sviluppi politici, provvide ad un radicale e massiccio potenziamento delle fortificazioni esistenti, costruendo altri tratti di mura esterne, una cittadella militare interna alla città (di forma quadrata, munita di possenti mura e profondo fossato) e portando a compimento la primitiva costruzione del Castello di S. Pietro, del Castello di S. Felice e del Castello Scaligero (Castelvecchio), con annesso ponte, opere già avviate da

VERONA COMUNALE E SCALIGERA

Nel prossimo numero: Verona Veneziana

Verona Scaligera

Verona Comunale

Verona Forum Runa

Mura Scaligere

Cangrande della Scala. Le fortificazioni scaligere e viscontee si distinguono dalle preesistenti per impiego di nuovi accorgimenti edificatori, in linea con le conquiste tecnologiche frattanto intervenute in campo tattico. “Caratteristica di questa epoca…fu il miglioramento della tecnica costruttiva che, senza arrivare alla perfezione del successivo periodo veneziano o sanmicheliano, ci mette in evidenza, quale preludio al Rinascimento, il rapido netto progresso, sia nella scelta dei materiali che nella lavorazione, sulle precedenti opere comunali” (V. Jacobacci). Con la morte di Gian Galeazzo (1402), anche la Signoria dei Visconti ebbe fine. Dopo tre anni di contrasti interni, nel 1405, Venezia approfittò della confusa situazione, provocando accortamente una “dedizione” di Verona a suo favore: il dominio di Venezia durò fino al 1797.

di Renzo Pegoraro

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VERONA LIBERA ED EROI DIMENTICATI

Dal 22 al 25 aprile 1945 le truppe alleate della 5ª Armata americana e dell’8ª Armata britannica sfondarono la Linea Gotica e dilagarono nella pianura Padana, all’inseguimento della 10ª e della 14ª Armata tedesca in ritirata verso le valli alpine. Sul suolo del Veneto, in particolare nelle città di Verona e Vicenza, divenute crocevia di interesse strategico in questa fase del conflitto, si concentrarono centinaia di migliaia di uomini, mezzi, armi ed esplosivi, animali, feriti, cadaveri: un groviglio inestricabile che travolse, come un fiume in piena,

I quattro si sono già allontanati, notte tempo, per precedere i commilitoni verso la via del ritorno, lungo la strada per Tregnago e Selva di Progno. Essi sono in divisa da SS e sanno che possono essere individuati facilmente. Giungono alla sera del 26 aprile 1945 a Selva di Progno e chiedono ospitalità ad una famiglia del luogo ove trascorrono la notte. Al mattino seguente i quattro si separano, Leonardo prosegue per Giazza. Prima di raggiungere l’abitato, inaspettatamente, è raggiunto da un gruppo di paracadutisti guastatori delle SS.. Egli viene fermato e, dopo essere dichiarato "disertore", è incorporato in questo reparto militare. La colonna dei soldati tedeschi, in ritirata, decide di sostare nei pressi di Giazza. Una delegazione locale composta dal parroco, Don Domenico Mercante, da un brigadiere della milizia forestale e da due civili (forse partigiani) raggiunge la colonna tedesca allo scopo di negoziare con il Comandante il libero passaggio dei soldati ed evitare il saccheggio del Paese. Nel corso del negoziato, un partigiano sopraggiunge, per partecipare alla trattativa oppure per innescare uno scontro a fuoco con i tedeschi. Costoro, insospettiti, sparano e lo uccidono. I partigiani, nascosti nelle vicinanze, cominciano a sparare, i militari tedeschi decidono così di accelerare la marcia e, per garantirsi la loro incolumità, prendono come “ostaggio” la delegazione con la promessa di liberarla una volta oltrepassato passo Pertica. Durante la marcia i due civili di Giazza convincono il plotone tedesco di rilasciarli anzitempo, mentre il brigadiere, in occasione di un’altra sparatoria, riesce a scappare. Giunti al bivio di Cerè, nei pressi di Ala (TN), dopo un lungo e faticoso percorso, i tedeschi decidono di sbarazzarsi di Don Mercante considerato anche egli un partigiano.

strade, centri abitati e popolazioni. I tedeschi ormai sconfitti cercavano di guadagnare le vie di fuga verso nord, con distruzioni e rappresaglie, incalzati dalle forze alleate che vittoriose procedevano alla liberazione delle città, eliminando le ultime sacche di resistenza, facilitati dalle formazioni partigiane. Nella giornata del 24 aprile, attraversato il fiume Po, le unità della 5^ Armata puntarono decisamente alla conquista di Verona e Vicenza. La 10^ divisione da montagna, schierata a sinistra, si diresse verso Villafranca, per conquistare l’aeroporto. La 88^ avanzata a destra e la 85^ in riserva puntarono su Verona; la 91^ divisione fu incaricata di proteggere il fianco destro dello schieramento e mantenere il collegamento con le unità della 8a Armata britannica. Il 351° reggimento della 88^ divisione, appoggiato da unità corazzate di supporto, entrò per primo a Verona, verso le ore 20 del 25 aprile, impegnando i reparti tedeschi, sorpresi dalla rapidità dell’avanzata americana, in un intenso combattimento lungo

le vie cittadine che durò tutta la notte. Il resto della 88^ divisione “Blue Devils” e le avanguardie della 85^ “Custer” giunsero in città verso le 8 del mattino e completarono la sua liberazione. La 10^ divisione da montagna, conquistata Villafranca, entrò a Verona da ovest, a città liberata. In tale contesto ha origine la vicenda di don Mercante e di Leonardo Dallasega, un caso emblematico della Resistenza veronese. Nella notte tra il 25 e il 26 aprile, con le truppe

alleate alle calcagna, si radunano nella chiesa di Vago di Lavagno i soldati superstiti dei reparti tedeschi operanti nella zona (circa una compagnia, tra SS, paracadutisti e carristi). C'è grande apprensione tra di loro: la guerra sembra conclusa ma le ultime vicende li ha portati ad attuare svariate azioni di rappresaglia contro la popolazione locale e temono gravi conseguenze. Occorre ritirarsi rapidamente verso la Germania. Si decide di raggiungere la valle dell’Adige, attraverso i Monti Lessini, lungo la valle di Illasi – Selva di Progno – Giazza – P.so Pertica – Ala. Alla partenza del giorno successivo (26 aprile), mancano all’appello 4 militari delle SS tra cui il caporalmaggiore sud tirolese, originario della Val di Non, Leonardo Dallasega.

Don Mercante Leonardo Dallasega Segue a pag. 4

di Rosario Privitelli

Pagina 4

Nazario SAURO

Il capitano della colonna tedesca forma il plotone di esecuzione, il caporalmaggiore Leonardo Dallasega riceve l’ordine di farne parte. Secondo alcuni testimoni, Dallasega si rifiuta di uccidere il parroco. Egli, consapevole di quella che sarebbe stata la sua sorte (fucilazione), afferma, senza esitazione, che la sua fede cattolica gli impedisce di compiere quel gesto. Il capitano della colonna ordina così di fucilarlo insieme a Don Mercante. Le due salme vengono abbandonate sul posto. La salma del parroco sarà portata a spalla a Giazza da un gruppo di parrocchiani, per essere sepolta nel locale cimitero. Leonardo privo di insegne e documenti viene inizialmente sepolto ad Ala come un soldato ignoto. Dal 1956, riconosciuto dopo lunghe ricerche, riposa nel cimitero militare tedesco di Merano (BZ). Oggi, per volontà del figlio, il nome dell' eroe di Giazza compare sul cippo n. 1018, dove è rimasta anche l'iscrizione originaria che attribuiva genericamente la tomba a "Ein deutscher soldat". L’episodio è stato oggetto di indagine da parte della Procura militare di Verona, nel 1988 e nel 2005, ma i colpevoli della disumana esecuzione non sono stati trovati.

Lapide in ricordo di

Don Mercante e Leonardo Dallasega

Situata all’ingresso della Paese di Ala, Luogo dove furono

trucidati.

Verona libera e eroi dimenticatia da pag. 3

Nacque a Capodistria il 20 settembre 1880, quando l’Istria era ancora parte dell’Austria-Ungheria, da una famiglia italiana. Iniziò molto giovane l’attività di marinaio, infatti all’età di vent’anni è Capitano di piccolo cabotaggio e all’età di 24 Capitano Marittimo di grande cabotaggio dopo aver frequentato la Scuola Nautica di Trieste. Nella sua vita di

ufficiale marittimo, Sauro ha comandato diversi piroscafi passeggeri e da carico. Durante le navigazioni nel mare Adriatico, iniziò a prendere i primi contatti con altri irridenti e a studiare le coste, i fondali, le insenature, le isole e le terre del Quarnaro e della Dalmazia. Infervorato d’amore per l’Italia, egli fece tesoro di queste sue conoscenze convinto che prima o poi avrebbe trovato l’occasione di mettere tali preziose informazioni a disposizione della Marina Italiana. Con l’entrata in guerra dell’Italia, il 23 maggio 1915 Sauro, lasciata

Capodistria e raggiunta Venezia, si arruolò volontario nella Regia Marina Italiana, dove ottenne il grado di Tenente di Vascello di complemento e fu assegnato alla Piazza Militare Marittima di Venezia. In 14 mesi di servizio partecipò a oltre sessanta missioni a bordo di sommergibili nel Mare Adriatico. Il 30 luglio 1916 si imbarcò a Venezia sul sommergibile “Giacinto Pullino” con l’obiettivo di silurare opere di guerra nemiche nelle acque di Fiume (l’attuale Rijeka), ma l’unità andò a incagliarsi sullo scoglio della Galiola, all’imbocco del Golfo del Quarnaro. Risultati vani tutti i tentativi di disincaglio e predisposta per l’autoaffondamento, l’unità fu abbandonata e Sauro, dopo un rocambolesco tentativo di fuga, venne intercettato dal cacciatorpediniere “Satellit” e fatto prigioniero. Alla cattura seguì il processo nel tribunale della Marina austriaca di Pola. Sauro venne riconosciuto da alcuni concittadini; la madre, pur di salvarlo dalla forca, dopo un confronto drammatico, negò di conoscerlo. La condanna alla pena di morte per alto tradimento, mediante capestro, fu eseguita nelle carceri militari di Pola il 10 agosto 1916. La salma di Nazario Sauro, dopo numerose vicissitudini , trovò definitivo riposo il 9 marzo 1947 nel Tempio Votivo del Lido di Venezia, dedicato a tutti i caduti della Grande Guerra.

Tempio Votivo - Lido di Venezia

Nazario Sauro

notevole precisione e dettaglio, può essere di grande interesse sia per chi ha vissuto o comunque ha conosciuto quei luoghi, sia per chi vuole trarre notizie storiche, ambientali e di costume, di un’area del mondo che, come dice l’autore: “suscita inusitati fascini e magici aloni”. Bombara ha cercato, riuscendoci benissimo, di scavare in profondità l’animo più intimo di una terra unica, misteriosa, complessa, affascinante e purtroppo sconvolta da atavici rancori. Amori sorti all’improvviso, tragedie originate da svariate cause, descrizioni di località pregne di storia e di struggente bellezza, rendono la lettura vivace e piacevole. Se interessati chiamare il numero 045 597159 (Editore Bonaccorso) che lo invierà senza spese postali. FG

Recensione libro

Il nostro collega, Col. Filippo Bombara, ha pubblicato recentemente un suo secondo libro “L’ARPA DI GERUSALEMME”. Lo abbiamo letto con interesse e ci è piaciuto moltissimo. E’ ambientato in Medio Oriente ed è il frutto di esperienze vissute, in qualità di osservatore delle Nazioni Unite, a volte anche a rischio della propria incolumità. Quanto descritto, con

Il Nazario Sauro è un sottomarino della Marina Militare Italiana, appartenente alla 1ª serie “Sauro” entrato in servizio nel Marzo 1980 e radiato il 1 maggio 2002. Attualmente è una nave museo ormeggiato nel porto antico di Genova.

Pagina 5

“Questo edifizio (Porta Nuova n.d.r.), che è quadro e di sopra scoperto e con le sue canoniere, servendo per cavaliere difende due gran bastioni, o vero torrioni, che con proporzionata distanza tengono nel mezzo la porta; ed il tutto è fatto con tanto giudizio, spesa e magnificenza, che niuno pensava potersi fare per l’avenire, come non si era veduto per l’adietro, già mai altr’ opera di maggior grandezza né meglio intesa, quando di lì a pochi anni il medesimo San Michele fondò e tirò in alto la porta detta volgarmente dal Palio, la quale non è punto inferiore alla già detta, ma anch’ella parimente o più bella, grande, maravigliosa et intesa ottimamente. E di vero in queste due porte si vede i signori viniziani, mediante l’ingegno di questo architetto, avere pareggiato gl’edifizi e fabriche degl’antichi romani. Questa ultima porta adunque è dalla parte di fuori d’ordine dorico, con colonne smisurate che risaltano, striate tutte secondo l’uso di quell’ordine, le quali colonne dico, che sono otto in tutto, sono poste due a due: quattro tengono la porta in mezzo con l’arme dei rettori della città, fra l’una e l’altra da ogni parte, e l’altre quattro similmente a due a due, fanno finimento negli angoli della porta, la quale è di facciata larghissima e tutta di bozze, o vero bugne, non rozze ma pulite e con bellissimi ornamenti; et il foro, o vero vano della porta, riman quadro, ma l’architettura nuova, bizzarra e bellissima. Sopra è un cornicione dorico ricchissimo con sue appartenenze, sopra cui doveva andare, un frontespizio con i suoi fornimenti, il quale faceva parapetto all’artiglieria, dovendo questa porta, come l’altra, servire per cavaliere. Dentro poi sono stanze grandissime per i soldati con altri comodi e appartamenti. Dalla banda che è volta verso la città, vi fece il San Michele una bellissima loggia tutta di fuori di ordine dorico e rustico e di dentro tutta lavorata alla rustica, con pilastri grandissimi, che hanno per ornamento colonne di fuori tonde e di dentro quadre e con mezzo risalto, lavorate di pezzi alla rustica e con capitelli dorici senza base, e nella cima un cornicione pur dorico e intagliato che gira tutta la loggia, che è lunghissima, dentro e fuori. Insomma quest’opera è maravigliosa, ode ben disse il vero l’illustrissimo signor Sforza Pallavicino, governatore generale degli eserciti viniziani, quando disse non potersi in Europa trovare fabrica alcuna che a questa possa in niun modo aguagliarsi.” L’architetto Lino Vittorio Bozzetto, che anche questa volta ci ha accompagnato nella visita al monumento, ha letto questo breve passo della biografia di Michele Sanmicheli, che appare nell’opera “Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti” di Giorgio Vasari, primo storico dell’arte e fraterno amico dello stesso Sanmicheli. La porta appare oggi come in quella descrizione del Vasari, a meno dei due ponti levatoi lignei; in modo analogo l’aveva illustrata l’architetto Bozzetto sottolineando la grandiosità della parte esterna così voluta dalla Repubblica di Venezia per affermare la propria potenza. La porta è stata realizzata tra il 1550 ed il 1561 per sostituire quella preesistente nelle mura scaligere, denominata del Palio del Drappo Verde, il premio al vincitore di una gara di corsa nata nel 1208. La porta era ritenuta insufficiente per la difesa dell’asse stradale Via Postumia, che adduceva direttamente al cuore di Verona. Posta al centro tra il Bastione di San Bernardino e quello di Santo Spirito doveva avere funzioni di cavaliere con adeguata dotazione di artiglierie sulla sua piattaforma superiore, peraltro mai realizzata. Questa struttura è considerata il capolavoro architettonico del Sanmicheli, un veronese che è stato un grande innovatore anche dei sistemi di difesa basati su bastioni e cinte murarie. La visita ha consentito anche di percorrere due brevi tratti

delle gallerie (di mina), non del tutto agibili, che collegavano Porta Palio con il bastione di San Bernardino e Porta Nuova. A conclusione dell’incontro è stato possibile salire sulla sommità della porta da dove si gode uno stupendo panorama della città e di tutti i suoi più importanti monumenti storici. Numerosi interventi dei partecipanti all’incontro hanno dimostrato grande interesse per questo tipo di iniziative particolarmente riuscite grazie soprattutto alla competenza ed alla cortesia dell’architetto Bozzetto, confermatosi eccezionale conoscitore e divulgatore. La struttura, concessa in uso dal Comune alla Società di Mutuo Soccorso Porta Palio che ha provveduto al restauro, fa parte del Parco delle Mura Magistrali di Verona.

COL TOURNG CLUB A PORTA PALIO

di Roberto Boldrini

Porta Nuova

Porta Palio

Stradone Porta Palio Panoramica da Porta Palio

Bastione Riformati

Relazione Assemblea ordinaria del 18 marzo 2016

Pagina 6

Foto Zona Stefano

Il 18 marzo ultimo scorso è stata convocata l’Assemblea ordinaria del Gruppo, presso il salone del Circolo Unificato di

Castelvecchio (VR), per approvare il bilancio consuntivo 2015 ed il bilancio preventivo 2016. Ad essa hanno partecipato numerosi

Soci a testimonianza dell’attaccamento al sodalizio.

All’inizio della riunione, si è reso omaggio alla bandiera mediante il suono e il canto dell’inno nazionale. Quindi sono stati ricordati i

Soci defunti, con un minuto di silenzio.

A seguire si è proceduto alla nomina del Presidente e del Segretario dell’Assemblea. All’unanimità sono stati eletti,

rispettivamente, il Gen. C.A. CC Sergio Colombini e il Brig. Gen. Elio Sgalambro. Successivamente, il Presidente del Gruppo, Gen. D.

Renzo Pegoraro ha dato il benvenuto ai convenuti e ricordato i principali argomenti di interesse. Tra l’altro, ha incoraggiato i Soci

a partecipare alla vita ed alle attività del Gruppo e a svolgere azione di convincimento verso i colleghi, specie nei confronti di

coloro che da poco hanno lasciato il servizio, ad iscriversi alla nostra Associazione, anche per garantirne la continuità, mediante il

naturale ricambio generazionale degli incarichi direttivi. Egli ha annunciato di aver già individuato alcuni sostituti, da inserire

quali collaboratori esterni negli incarichi chiave, attingendo dai nuovi iscritti. Il Gen. Pegoraro, commentando la situazione

finanziaria del 2015, ha espresso la soddisfazione di aver visto aumentare del 7% il numero degli iscritti, rispetto all’anno

precedente. Ciò ha consentito, in particolare, di fronteggiare le spese di funzionamento della sede, di procedere alla manutenzione

e potenziamento delle attrezzature, di stampare e distribuire il notiziario, a cadenza bimestrale e ad accantonare una piccola

somma quale fondo scorta.

Il Presidente ha ricordato le numerose attività svolte, tra le quali le conferenze storiche-culturali, gli incontri conviviali presso il

Circolo Unificato di Castelvecchio, le celebrazioni delle ricorrenze religiose in occasione del Natale, della Pasqua e dei Defunti, la

settimana bianca presso la base logistica di Colle Isarco, la settimana azzurra presso il soggiorno militare di Sanremo. Quest’ultima,

molto gradita, ha consentito di effettuare visite giornaliere a Cannes, Nizza, Dolceacqua, all’acquario di Genova ed un giro in

battello da La Spezia a Monterosso, toccando i Paesi delle Cinque terre. Sono state svolte anche numerose attività a sostegno dei

Soci e delle Vedove, quali la compilazione della dichiarazione dei redditi, lo svolgimento delle pratiche per il rinnovo delle patenti, i

corsi computer, il controllo delle pratiche di pensione, ecc..

Circa la previsione per il corrente anno, il Presidente Pegoraro ha sollecitato la collaborazione di tutti per mantenere il “trend”

positivo nel numero dei Soci e consentire quindi sia il funzionamento sia l’organizzazione delle varie attività di sostegno, di

benessere e culturali attuate lo scorso anno, sulle quali i Soci saranno prontamente informati con il notiziario e via e-mail. Ha

riferito, in particolare, che sarà mantenuta l’iniziativa del calendario a livello nazionale e che nel prossimo giugno è stato indetto il

Congresso Nazionale per il rinnovo delle cariche di vertice dell’ANUPSA, secondo le modalità stabilite dallo Statuto. Per quanto

riguarda la sede del Gruppo, non ci saranno novità. Per il 2016 la destinazione d’uso della palazzina, in cui ha sede l’ANUPSA di

Verona, rimarrà quella attuale e quindi si potrà usufruire della stessa con le modalità correnti. Il Gen. Pegoraro ha passato quindi la

parola al Gen. D. Ternullo, tesoriere, il quale ha fornito ai Soci, in modo dettagliato ed esauriente, ogni spiegazione sulle voci

relative al bilancio 2015.

A seguire, il Ten. Gen. Isp. Antonio Scipione, ha letto la relazione tecnico-amministrativa, elaborata dal Consiglio dei Sindaci,

evidenziando la regolarità e la correttezza della tenuta della contabilità e della relativa documentazione, nonché il rispetto della

normativa in materia. Al termine, Il Presidente dell’Assemblea ha sottoposto all’ approvazione per alzata di mano il bilancio

consuntivo 2015 che veniva approvato all’unanimità. Successivamente, dopo la presentazione da parte del Tesoriere del bilancio

preventivo 2016, essenzialmente simile a quello del 2015, lo stesso veniva approvato all’unanimità.

Giunti al termine della riunione, il Generale Colombini ha voluto ribadire l’importanza dell’ANUPSA ed incoraggiare tutti a

sostenere il sodalizio per lo svolgimento dei suoi compiti. Egli ha avuto inoltre parole di elogio per quanti hanno dato il loro

contributo e per il lavoro svolto dal Direttivo, in particolare modo per l’impegno profuso nella redazione del notiziario. Il Gen.

Pegoraro ha concluso ringraziando i Soci per essere intervenuti e il Gen. C.A. CC Sergio Colombini per la sua disponibilità. Infine,

egli ha rivolto il suo plauso a tutti coloro che sono preposti alle diverse funzioni, ai componenti del Consiglio Direttivo, al Direttore

e alla redazione del notiziario, ai Sindaci, al rappresentante dei Soci Simpatizzanti per il proficuo lavoro svolto e la piena

collaborazione fornita in ogni circostanza.

Verona, 7 apr. 2016 IL PRESIDENTE Gen. D.(ris.) Renzo PEGORARO

ANUPSA Gruppo di VERONA

di Franco Gueli

6 5 1 3 4 7 2 8 9

2 9 4 5 8 6 3 1 7

3 8 7 1 9 2 5 4 6

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7 2 1

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10 Schegge di Saggezza

di G. Calella È più triste diffidare degli amici che essere ingannati da loro;

Meglio poco con onore che molto con vergogna; Nella mano che dona le rose resta sempre un poco di

profumo ; Il tempo è un grande maestro ma purtroppo uccide i suoi

allievi; Dio fece la campagna e l’uomo la città; A volta la volpe con l’astuzia vince il leone; Dolori e soldi chi li ha se li tiene ; È sempre bene parlare poco e dire molto; I cavalli che scalpitano di più sono quelli che vanno meno

avanti; La troppa sincerità sconcerta gli errori e i dubbi.

PER SORRIDERE

SUDOKU PER NON SPEGNERE LA MENTE

soluzione del sudoku notiziario n. 67

Parcheggio:

Un tizio arriva con la macchina, piuttosto scassata, davanti a Montecitorio, e posteggia proprio in mezzo alla strada. Un vigile gli si avvicina e gli dice: "Ma cosa fa? Non si può parcheggiare qui!" "Perchè?" "Come perchè?" "Perchè qui ci passano Ministri, Deputati, Senatori, ..." E il tizio: "E che mi frega? Tanto io ho l'antifurto!"

Generale Luigi Camosso

La circostanza dell’uscita del libro: “L’ultimo di El Alamein”, ci ha stimolato a scrivere queste brevi note, per ricordare un personaggio, della nostra famiglia, che senza alcuna ombra di dubbio, ha onorato la categoria degli Ufficiali. Diciamo subito che la sua carriera iniziò nel maggio del 1915, in qualità di soldato e impegnato immediatamente in azioni di guerra. In qualità di aspirante Ufficiale di complemento, subito dopo, nel dicembre dello stesso anno, evidenziò le sue doti di coraggio e ricevette la promozione a Sottotenente in servizio permanente effettivo. E’ con questo grado che, unitamente a Gabriele d’Annunzio lo troviamo sul Monte Sabotino, uomini che possiamo considerare in un solo modo: eroi e trascinatori, tanto da portare gli stessi Austriaci a definirli, unitamente al loro reparto, il 78° Reggimento: “Lupi”. Da quel momento il Reggimento assunse il nome di “Lupi di Toscana”, con il motto coniato proprio dallo stesso d’Annunzio: “Tusci ab hostium grege ligio vocati luporum” (Toscani, dal gregge del nemico chiamati legione di lupi). La storia del Reggimento, lunga e gloriosissima (Una medaglia d’oro; tre medaglie d’argento e 1 croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia) si è conclusa il 28 marzo del 2008 con la sua soppressione. Ma ritorniamo a Luigi Camosso. Lo ritroviamo nell’estate del 1942, con il grado di Tenente Colonnello, nella fase costitutiva del 187° Reggimento inquadrato nella Brigata Folgore. Al comando di questa unità raggiunse l’Africa settentrionale il 4 agosto e da subito dovette scontrarsi con il Generale Rommel il quale avrebbe voluto trarre dal suo Reggimento forze per rinforzare altre divisioni, cosa che naturalmente riuscì ad evitare. Il Reggimento, con un Comandante amatissimo e stimato da tutti i dipendenti e con uno spirito di adattamento non comune s’inserì in un contesto difficile sia per la carenza di mezzi, sia, per un ambiente totalmente diverso dall’Italia, senza un adeguato acclimatamento. Si entra così nella descrizione dettagliata degli avvenimenti bellici tratti dal diario del Col. Camosso. L’azione principale si svolse nella zona di Deir El Munassib – Deir El Alinda, immenso altopiano

liscio, terreno sabbioso senza piste trascinando i pezzi da 47 a braccia. Varie vicissitudini che registrarono avvenimenti di eroismo, portarono purtroppo alla resa con una tale dignità da suscitare l’ammirazione dello stesso nemico. Nel diario viene precisato che “non un drappo bianco è stato alzato e nessun uomo ha alzato le braccia”. Il loro valore lo ha ben descritto il nemico: “dobbiamo davvero inchinarci davanti ai resti di quelli che furono i leoni della Folgore” (BBC London), e nell’ambito della Brigata è stato riferito: il Gen. Camosso è stato l’ultimo ad abbandonare il teatro di guerra. Il libro precedentemente citato, scritto dal figlio Domenico nel 2010 e ripubblicato recentemente da “il Giornale”, merita una lettura, anche per capire, aiutati dalla dettagliata descrizione, momenti drammatici di eventi bellici della prima e della seconda guerra mondiale, che la nostra generazione non ha vissuto, nella speranza che anche in futuro non si debbano verificare eventi analoghi

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VITA ASSOCIATIVA

a cura di Renzo Pegoraro/Vincenzo Dorrucci

ATTIVITA’ SVOLTE

Assemblea Ordinaria annuale

Il 16 marzo u.s., alle ore 10:30, presso il salone del Circolo Unificato dell’Esercito in Castelvecchio, in 2ª convocazione, si è svolta l’Assemblea Ordinaria del Gruppo per approvare il Bilancio Consuntivo 2015 e il Bilancio Preventivo 2016. Vedesi relazione del Presidente a pag. 6.

Celebrazione della S. Pasqua

2016

Nel giorno delle Palme (20 marzo 2016), presso la chiesa dell’Istituto don Bosco in via Provolo, ha avuto luogo la celebrazione della Pasqua con la partecipazione di numerosi Soci, simpatizzanti, amici di altre Associazioni (La Spiga, Arcidiacono Pacifico, la Famiglia Marchigiana, I profughi Dalmati,ecc..) e relative famiglie. Dopo il rito della benedizione dei ramoscelli di olivo è seguita la S. Messa con la lettura della “ Passione” nella quale hanno concelebrato numerosi Padri Salesiani e il Cappellano don Luigi Pilotto. Durante l’omelia, egli ha rivolto a tutti i partecipanti gli auguri più affettuosi di una Pasqua piena di solidarietà e serenità famigliare. A

Visita guidata “da Porta Palio a Porta Nuova”

conclusione della festività si è tenuto un brindisi per lo scambio degli auguri presso la sede dell’Associazione Carabinieri, ove alcune signore hanno fatto gustare dolci tipici preparati per l’occasione. E’ doveroso rivolgere un ringraziamento particolare per la celebrazione religiosa ai Padri Salesiani e a don Pilotto per la sua continua e “forte” presenza, agli organizzatori del brindisi (Vice Presidente, Dott.ssa Vitagliano e Gen. B. Matteuzzi) e all’Associazione Carabinieri per il supporto logistico fornito.

Il 23 Aprile u.s., in collaborazione con Touring Club Italiano - Club di Territorio di Verona, si è svolta una visita guidata “Da Porta Palio a Porta Nuova attraverso il Bastione Santo Spirito e il Bastione Riformati”. Vedasi a pag. 5 articolo e foto a cura del Gen. D. Boldrini.

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Incontro culturale

Il 21 aprile scorso presso il Circolo Unificato dell’Esercito di Castelvecchio , ha avuto luogo la conferenza storico/culturale programmata dall’ANUPSA di Verona sul tema “Comitato di Liberazione di Isola della Scala nella Resistenza Veronese”. Dopo un breve saluto da parte del Presidente del Gruppo, Gen. D. Renzo Pegoraro, il Gen. B. Rosario Privitelli ha presentato il relatore Dott. Federico Giordani coadiuvato, per l’occasione, dal Prof. Nunziante Capaldo . Il Prof. Capaldo ha trattato inizialmente i fatti salienti riguardanti il periodo storico compreso tra l’estate del 1943 e la primavera del 1945 in Italia, soffermandosi poi sui bombardamenti subiti dalla città di Verona. Il Dott. Giordani ha proseguito trattando il tema della resistenza del Basso Veronese , in particolare nella zona di Isola della Scala. Ha esposto in

modo dettagliato i rapporti tra il Comitato di Liberazione Isolano (composto da dieci membri), la missione militare R.Y.E., la Brigata Anita, i CLN provinciali, il clero nell’isolano e il locale podestà. Infine ha spiegato quali furono i motivi che portarono alla nascita di tale CLN e i compiti dei suoi membri. In chiusura, il Presidente Pegoraro ha ringraziato gli intervenuti ed in particolare il relatore Dott. Giordani ed il Prof. Capaldo che con eccellente maestria e chiarezza hanno esposto interessanti realtà dell’epoca a molti sconosciute.

ATTIVITÀ DA SVOLGERE

Visite guidate a infrastrutture della città antica di Verona

Si elencano di seguito, come già comunicato nel numero precedente, le prossime visite alla città di Verona “nascosta” in collaborazione con il Touring Club Italiano - Club di Territorio di Verona: sabato 21 maggio 2016: visita al “Nuovo Museo degli Affreschi alla Tomba Di Giulietta - la magnificenza della Verona

dipinta”. sabato 18 giugno 2016 visita alla “chiesa di SS. Nazaro e Celso”. Per le restanti visite sarà data tempestiva comunicazione con affissione annuncio in Sede e con posta elettronica. Chi fosse interessato al programma globale lo potrà visionare in Sede. Trattasi di attività di indiscutibile interesse, per la quale ci auguriamo una nutrita partecipazione. Per la prenotazione si prega recarsi in Sede o inviare richiesta tramite telefono o per E_mail.

Settimana Azzurra

Su delibera del Consiglio Direttivo del Gruppo, è stata organizzata per i Soci e familiari, una settimana di vacanza presso la Base Logistico-Addestrativa di Cecina nella 3ª settimana di Maggio p.v. (13/20 maggio). Lo Stato Maggiore dell’Esercito ha autorizzato lo svolgimento della settimana in oggetto presso il Soggiorno militare di Cecina, che ha riservato al nostro Gruppo l’intera disponibilità della base logistica. L’attività, che ha visto il gradimento e la partecipazione di numerosi Soci, prevede un programma di gite ed escursioni in autobus turistico nelle località più famose ed interessanti della Toscana e della Riviera degli Etruschi.

Cena di primavera con musica

Il 17 giugno p.v., in concomitanza con le attività del Circolo Unificato dell’Esercito in Castelvecchio, è programmata una cena “d’amicizia” sulla terrazza prospiciente l’Adige. E’ in corso la definizione di eventuali costi aggiuntivi (dolce, caffè, ecc..) rispetto a quanto previsto per la cena al Circolo. Le prenotazioni saranno raccolte nella nostra Sede, presso la Segreteria.

ATTIVITÀ IN PROGRAMMAZIONE PER IL 2° SEMESTRE 2016 Conferenza storico-culturale: “La battaglia sugli Altopiani. Il servizio Informazioni Militari (SIM) e il Gen.

Cadorna” , a cura del Gen. B. Silvio Frizzi (collaborazione Col. Di Domenica per parte grafico-informatica), da tenersi intorno alla fine di settembre.

Spettacolo teatrale: “Storie di guerra, d’amore e di paese”, a cura dell’Associazione Arcidiacono Pacifico (coordinamento a cura della dott.ssa Vitagliano); Regia di Elena Merlo (Compagnia Teatrale - La Bugia -), musiche di Roberto Cerpelloni, da tenersi nel mese di ottobre.

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di

Giuseppe.Ciani

VARIE

Notizie tristi

In quest’ultimo periodo sono venuti a mancare: la Sig.ra CAPITELLI Lina, madre del Col. DI GIOVANNI Luciano; la Sig.ra PERANTONI Riccarda, consorte del Brig. Gen. MOLLICA Carmelo. Il Presidente, il Consiglio Direttivo e i Soci tutti rinnovano affettuose condoglianze alle famiglie.

Mod. 730/2016, Anche per il corrente anno è stata stipulata la convenzione con il CAF/CISL di Verona per la presentazione della dichiarazione dei Redditi Mod. 730/2016 presso la nostra Sede di Corso Porta Palio, 47/D. Ciascun venerdì del mese di Aprile 2016, un incaricato del CAF/CISL sarà pronto a raccogliere le dichiarazioni dei Soci che ne avranno fatta richiesta. A tal uopo, i Soci potranno prenotarsi, iscrivendosi su apposito registro già predisposto per la bisogna. Allegato al Notiziario, idonea scheda contenente tutte le informazioni circa la documentazione a corredo del Mod. 730/2016. Il giorno e l’ora di convocazione saranno comunicati a cura dell’ANUPSA. Non dimenticare, in fase di prenotazione, di lasciare il numero di telefono che l’ANUPSA dovrà contattare.

SERVIZIO AI SOCI

Corso di informatica Le lezioni del primo corso dell’anno terminano questa settimana. Il corso riprenderà ai primi di ottobre a cura del Prof. Luca Zanetti. E’ prevista una lezione settimanale ogni mercoledì con inizio alle 17:30 per una durata di 90 minuti. I partecipanti devono essere muniti di PC. Le iscrizioni saranno possibili a partire dall’inizio di settembre e contemporaneamente sarà disponibile un programma dettagliato del corso. Rinnovo Patenti di Guida I Soci interessati si devono recare presso la Sede muniti della vecchia patente, del codice fiscale, di una foto e delle ricevute di due versamenti (di 16 e 10,20 €) sugli appositi bollettini. Dopo aver effettuato, seduta stante, la visita medica, l’interessato riceverà in poco tempo l’attestato, valido 60 giorni, con il quale sarà possibile guidare sino alla ricezione, al proprio indirizzo di residenza, della nuova patente. Eventuali informazioni dettagliate saranno fornite agli interessati presso la Segreteria della Sede. L’attività verrà sospesa dall’ 11 giugno e riprenderà il Venerdì 16 settembre 2016

Conferenza storico-culturale: “La campagna di Russia 1941/43”, animata con filmati e fotografie d’epoca, a cura del Ten. Gen. Isp. Antonio Scipione, (collaborazione Gen. B. Renato Salati), da tenersi alla fine di novembre;

Visita Caserma Ederle di Vicenza: Visita da parte di 12 Soci (numero massimo consentito) alla Caserma Ederle, sede del Comando USASETAF, nel mese di ottobre (organizzazione a cura Gen. B. Rosario Privitelli);

Cena sociale-galà di fine anno: il 14 dicembre 2016. I dettagli saranno meglio specificati nel prossimo Notiziario;

Avranno luogo, inoltre, le consuete celebrazioni religiose per la commemorazione dei defunti e del S. Natale. Le date e le modalità per ciascuno dei citati eventi saranno meglio definite con il prossimo Notiziario.

Notizie liete

Il Consiglio Direttivo insieme a tutti i Soci porge un caloroso benvenuto ai nuovi iscritti.

Soci Ordinari: Col. (aus) BERTAZZOLI Battista; Sig.ra COLÒ Maria Letizia, vedova Gen. B. SIMEONE Sergio; Col. (aus) Di DOMENICA Walter; Sig.ra MAZZA Franca, vedova Col. PETRACHI; Brig. Gen. med. MECONIO Rodolfo; Gen. B. VELLA Giuseppe;

Soci Simpatizzanti : Sig. BETTAIO Giorgio; Sig.ra GAMBADORO Grazia; Sig.BISSARO Giangaetano; Sig. JANDOLO Alfredo; Sig.ra CARRARA Mirella; Sig.ra NEGOZIANTE Mariella; Sig.ra CINTI Roberta; Sig. SACCOMAN Lorenzo; Sig. CAPRI Attilio; Sig.ra TORTAROLO Maria; Sig. DEDOMINICI Gianbattista; Sig.ra TURRI Adriana. Sig.ra FRANCESCHINI Franca;

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E_mail

Il Gruppo rinnova, ancora una volta, ai Soci l’invito a fornire la propria e_mail al fine di acquisire in tempi reali e rapidi le informazioni inerenti l’attività associativa.

Innovazione Sul Sito del Gruppo ANUPSA di Verona, alla pagina “Notiziario”, sarà pubblicato anche il Notiziario periodico del Comitato Regionale NORD EST, molto interessante per le notizie di carattere Giuridico-Amministrative.

Gli articoli pubblicati investono la diretta responsabilità degli autori e ne rispecchiano le idee personali.

Tesseramento 2016

Si ringraziano i Soci che hanno rinnovato l’adesione alla nostra Associazione per l’anno 2016.

Si ricorda che l’ANUPSA è una Associazione di volontariato “no profit” che non ha alcuna finalità di lucro, ma solo quella sociale di aggregazione e protezione dei suoi associati. Essa rappresenta luogo d’incontro per discutere le problematiche amministrative e pensionistiche dei Soci e delle Vedove. Conservare le tradizioni ed i valori degli Ufficiali che hanno svolto il servizio nelle Forze Armate. Coloro che intendessero aderire al sodalizio o rinnovare l’iscrizione, possono versare la quota sociale di € 45,00 con le seguenti modalità: - direttamente in Segreteria(obbligatorio per i nuovi Soci): - tramite il c/c postale n. 18826370 intestato a “ANUPSA Gr. Verona”, Stradone Porta Palio, 47/D, 37122

VERONA. - mediante bonifico su IBAN : IT61U0760111700000018826370, intestato “ANUPSA Gr. Verona”.

Suggerimenti e Proposte

A tutti i Soci rivolgiamo l’invito a fornirci un parere circa il gradimento del nostro “Notiziario”. Inoltre invitiamo coloro che intendono inviare articoli, poesie, curiosità ecc., di utilizzare la posta elettronica e-mail agli indirizzi [email protected] o [email protected]

Convenzioni Tagliando riservato alle Associazioni delle Forze Armate. Con il presente verrà applicato lo sconto del 10% sulle tariffe standard per qualsiasi tipo di riparazione o intervento tecnico su: Personal computer, Notebook, Stampanti. Orario continuato dal lunedì al venerdì Dalle 08:45 alle 18:45

Piazzetta Santo Spirito, 13 37122 - Verona

Trasferimento del Gruppo ANUPSA Mantova La Presidenza Nazionale dell’ANUPSA ha disposto che il Gruppo ANUPSA di Mantova transiti, a partire dal 1° Giugno 2016, nel Gruppo ANUPSA di Verona. Il Presidente, il Consiglio Direttivo e i Soci tutti sono lieti di accogliere i Colleghi, le Signore e i Simpatizzanti di Mantova e rivolgono un sincero e sentito benvenuto.

La Sede resterà chiusa da Sabato 02 Luglio a Domenica 11 Settembre 2016

Si ricorda, comunque, che sarà sempre in funzione il servizio “SEGRETERIA TELEFONICA / FAX”

per esigenze importanti ed urgenti

NOVITA’

A.N.U.P.S.A.

GRUPPO DI VERONA

Data chiusura 10 Maggio 2016

Siamo su Internet! Visitate il nostro sito

Web al seguente indirizzo:

www.anupsa.it

Presidente Renzo Pegoraro Direttore Responsabile Francesco Gueli Vice Direttore Elio Sgalambro Redazione Vincenzo Dorrucci Rosario Privitelli Grafica e impaginazione Stefano Zona Segretario di Redazione Fotografia

Gaetano Marguglio Stefano Zona

Reg. Tribunale di Verona n. 1631 del 19.12.2004

Sede Str. Porta Palio, 47/D

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Orari di apertura Lunedì 10:00 - 12:00 Giovedì 10:00 - 12:00

Venerdì 10:00 - 12:00