marzo 1999

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AMICI DI GESU’ CROCIFISSO n. 78: marzo 1999 “Voi siete miei Amici” Gv 15,14 La Passione di Gesù continua: “E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». E la voce: «Io sono Gesù, che tu perseguiti! “ (At 9,3- 5). “Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me” (Mt 25,40). “Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte” (1Cor 12,26-27). Per la comprensione - Nella meditazione precedente abbiamo riflettuto che come cristiani siamo chiamati a partecipare alla passione di Gesù, a completare in noi quello che manca ai patimenti di Cristo (Col. 1,14). Ma la fede ci dà la certezza che anche Cristo partecipa ai nostri patimenti: - Gesù, “uomo dei dolori che ben conosce il patire...., si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori” (Is 53,3-4). - Egli si è fatto uomo, si è fatto nostro fratello, “per rendersi in tutto simile ai fratelli... Infatti proprio per essere stato messo alla prova ed avere sofferto personalmente, è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova” Eb 2, 17-18). - Gesù ha sofferto prima di noi e più di noi; ma Egli è intimamente unito a noi, specialmente quando siamo nella prova, è presente in ogni uomo che soffre. Rifletti - Gesù ora è il Signore, è il risorto, è il vivente, è il re della gloria. Non può soffrire più personalmente. Tuttavia la passione di Gesù continua, perché Egli continua a soffrire nei suoi discepoli. Per questo Biagio Pascal poteva scrivere: “Gesù sarà in agonia fino alla fine del mondo”. - Noi formiamo un corpo solo con Cristo, siamo membri del suo “Corpo mistico”: Cristo vive in noi, partecipa alle nostre gioie e ai nostri dolori. - Quando Gesù appare sulla via di Damasco a Saulo, che perseguita a morte i cristiani, non gli dice: “Perché perseguiti i cristiani?”, ma gli dice: “Perché mi perseguiti?”: Egli si identifica con i cristiani perseguitati. - La scienza ha fatto molto per sconfiggere il dolore: ma il dolore, sconfitto in un campo, rispunta più rigoglioso in un altro: malattie sempre nuove, divisioni, odi, ingiustizie, guerre sempre più atroci, con schiere innumerevoli di profughi, di senza tetto, di affamati, di mutilati, di morti. - La semplice ragione umana non può capire il perché di tanto dolore. Solo la contemplazione del Cristo Crocifisso ci può aiutare a capire che il dolore può essere trasformato in grazia. Gesù non ci ha lasciato una teoria sul dolore: Egli ha sofferto più di tutti gli uomini e si è detto vicino a tutti coloro che soffrono, partecipe dei loro dolori. Ma Egli, risorto e glorioso per sempre, dona la speranza a tutti coloro che soffrono. - Se Dio può avere una preferenza, l’ha per coloro che soffrono, per coloro che sono con Lui sulla croce. - “Nella prospettiva di fede, chi soffre sa di essere partecipe di quella misteriosa “agonia che durerà fino alla fine del mondo” e che aiuta a maturare come uomini e come cristiani; chi viene poi in soccorso dei sofferenti, percepisce di cooperare con Cristo alla salvezza dell’uomo, attraverso quel misterioso influsso, che trova la sua espressione nella “comunione dei santi” (Nesti). - Riflettendo a quanto Gesù ha sofferto per noi, dobbiamo sentire il bisogno di rispondere con la gratitudine, con l’amore, con la generosità, con il ricordo amoroso della sua passione. Gesù Crocifisso ora non soffre più, ma ci invita a riconoscerlo e confortarlo in coloro che soffrono: “ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me”. - Il grande miracolo del volontariato e della carità cristiana deve attingere sempre più inventiva ed energia dalla contemplazione di Gesù Crocifisso, dalla fede, che ci fa riconoscere Gesù che soffre ancora nei Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.

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n. 78: marzo 1999 “Voi siete miei Amici” Gv 15,14 Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software http://www.foxitsoftware.com For evaluation only. fratelli. In ogni gesto di carità ci deve risuonare nel cuore la parola del Signore: “L’hai fatto a me”. Saremo veri “amici di Gesù Crocifisso” nella misura che siamo “amici dei crocifissi”. Generated by Foxit PDF Creator © Foxit Software http://www.foxitsoftware.com For evaluation only.

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AMICI DI GESU’ CROCIFISSO n. 78: marzo 1999 “Voi siete miei Amici” Gv 15,14

La Passione di Gesù continua: “E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». E la voce: «Io sono Gesù, che tu perseguiti! “ (At 9,3-5). “Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me” (Mt 25,40). “Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte” (1Cor 12,26-27). Per la comprensione - Nella meditazione precedente abbiamo riflettuto che come cristiani siamo chiamati a partecipare alla passione di Gesù, a completare in noi quello che manca ai patimenti di Cristo (Col. 1,14). Ma la fede ci dà la certezza che anche Cristo partecipa ai nostri patimenti: - Gesù, “uomo dei dolori che ben conosce il patire...., si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori” (Is 53,3-4). - Egli si è fatto uomo, si è fatto nostro fratello, “per rendersi in tutto simile ai fratelli... Infatti proprio per essere stato messo alla prova ed avere sofferto personalmente, è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova” Eb 2, 17-18). - Gesù ha sofferto prima di noi e più di noi; ma Egli è intimamente unito a noi, specialmente quando siamo nella prova, è presente in ogni uomo che soffre. Rifletti - Gesù ora è il Signore, è il risorto, è il vivente, è il re della gloria. Non può soffrire più personalmente. Tuttavia la passione di Gesù continua, perché Egli continua a soffrire nei suoi discepoli. Per questo Biagio Pascal poteva scrivere: “Gesù sarà in agonia fino alla fine del mondo”. - Noi formiamo un corpo solo con Cristo, siamo membri del suo “Corpo mistico”: Cristo vive in noi, partecipa alle nostre gioie e ai nostri dolori. - Quando Gesù appare sulla via di Damasco a Saulo, che perseguita a morte i cristiani, non gli dice: “Perché perseguiti i cristiani?”, ma gli dice: “Perché mi perseguiti?”: Egli si identifica con i cristiani perseguitati. - La scienza ha fatto molto per sconfiggere il dolore: ma il dolore, sconfitto in un campo, rispunta più rigoglioso in un altro: malattie sempre nuove, divisioni, odi, ingiustizie, guerre sempre più atroci, con schiere innumerevoli di profughi, di senza tetto, di affamati, di mutilati, di morti. - La semplice ragione umana non può capire il perché di tanto dolore. Solo la contemplazione del Cristo Crocifisso ci può aiutare a capire che il dolore può essere trasformato in grazia. Gesù non ci ha lasciato una teoria sul dolore: Egli ha sofferto più di tutti gli uomini e si è detto vicino a tutti coloro che soffrono, partecipe dei loro dolori. Ma Egli, risorto e glorioso per sempre, dona la speranza a tutti coloro che soffrono. - Se Dio può avere una preferenza, l’ha per coloro che soffrono, per coloro che sono con Lui sulla croce. - “Nella prospettiva di fede, chi soffre sa di essere partecipe di quella misteriosa “agonia che durerà fino alla fine del mondo” e che aiuta a maturare come uomini e come cristiani; chi viene poi in soccorso dei sofferenti, percepisce di cooperare con Cristo alla salvezza dell’uomo, attraverso quel misterioso influsso, che trova la sua espressione nella “comunione dei santi” (Nesti). - Riflettendo a quanto Gesù ha sofferto per noi, dobbiamo sentire il bisogno di rispondere con la gratitudine, con l’amore, con la generosità, con il ricordo amoroso della sua passione. Gesù Crocifisso ora non soffre più, ma ci invita a riconoscerlo e confortarlo in coloro che soffrono: “ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me”. - Il grande miracolo del volontariato e della carità cristiana deve attingere sempre più inventiva ed energia dalla contemplazione di Gesù Crocifisso, dalla fede, che ci fa riconoscere Gesù che soffre ancora nei

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fratelli. In ogni gesto di carità ci deve risuonare nel cuore la parola del Signore: “L’hai fatto a me”. Saremo veri “amici di Gesù Crocifisso” nella misura che siamo “amici dei crocifissi”. Confronta - Meditiamo questa parabola: “Ero uscito di casa, per saziarmi di sole e trovai un uomo che si dibatteva nel dolore della crocifissione. Mi fermai e gli dissi: “Permettimi che io ti aiuti a staccarti dalla croce”. Ma Lui rispose: “Lasciami dove sono; lasciami i chiodi nelle mie mani e nei miei piedi, le spine intorno al capo, la lancia nel cuore. Io da solo non scendo dalla croce, fino a quando sopra vi spasimano i miei fratelli, fino a quando per staccarmi non si uniranno tutti gli uomini “. Gli dissi: “Che cosa vuoi che io faccia per te?”. Mi rispose: “Va per il mondo e dì a tutti coloro che incontrerai che c’è un uomo inchiodato sulla croce”. - Guardiamo i Santi: i Santi, eroi della carità, che hanno riconosciuto e amato il Crocifisso nei “crocifissi”, i Santi, vittime volontarie per la salvezza dei fratelli. - Facciamo in modo che queste parole del Vangelo: “L’hai fatto a me... Non l’hai fatto a me” , risuonino sempre nella nostra mente e nel nostro cuore, ogni volta che siamo chiamati a compiere un gesto di amore. - Siamo sempre concretamente vicini a coloro che soffrono, ai “crocifissi” nel corpo e nello spirito, incominciando da quelli che abbiamo in casa nostra.

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ECHI DELLA CONSACRAZIONE (continua)

La mia croce non è più tanto pesante “Da qualche anno faccio parte anch’io di questa grande famiglia degli Amici di Gesù Crocifisso. Ho avuto molti dubbi, prima di aderire, non sentendomi all’altezza di fare la Consacrazione Solenne a Gesù Crocifisso. Ma forse oggi Gesù mi ha chiamata, perché sento il desiderio di fare questo passo. Questo cammino intrapreso con molta cautela oggi mi dà gioia e pace, cose penso che si raggiungono attraverso l’esperienza di comunità, la misericordia e l’amore grande del mio Gesù che ti fa abbracciare la tua croce. Con Lui nel cuore, la mia croce non è più tanto pesante: è una prova che Lui mi ha dato con tanto amore e mi ha aiutato a portarla. Ogni giorno più sento che Lui mi sta vicino, unito alla meravigliosa Mamma Celeste, che sempre intercede per noi e ci fa vedere tutto sotto una luce di amore e di pace. Grazie, padre, per questa esperienza di vita, che ha rafforzato la mia fede, speranza e carità e l’amore per i fratelli”. La grazia di perseverare “Signore, ti chiedo la grazia di perseverare in questo cammino per tutta la vita. In questi anni Gesù Crocifisso mi ha dato tanta forza e coraggio per accettare con amore le piccole sofferenze della famiglia, perché pensando a Lui, che è morto in croce per i nostri peccati, mi dà tanta pace e gioia”. Il “semino” di Gesù “Sono tanto contenta di poter fare anch’io in questo anno la consacrazione degli Amici di Gesù Crocifisso. Desidero tanto unirmi ancora di più a Gesù e ricambiare con tanti atti di amore quello che Egli ha fatto per noi. Desidero rafforzare quel “semino” che Gesù alcuni anni fa ha messo nel mio terreno incolto e arido. So che quel semino è costato a Gesù tante sofferenze; per questo spero che possa crescere e portare molto frutto”. La mia vita è cambiata “In questi due anni , che sono iscritto agli Amici di Gesù Crocifisso, la mia vita è cambiata. Meditando la Passione di Gesù, ho imparato che cosa significa amare, riscoprendo la gioia nell’aiutare il prossimo. Per questo sento il bisogno di fare la mia Consacrazione a Gesù, perché mi dia più forza nell’amare e nell’essere umile”. Fare crescere il progetto di Gesù “Con grande gioia, ma anche con molta responsabilità, sento di voler fare questa Consacrazione. Ancora una volta devo rispondere sì a Gesù, perché piano piano e a modo suo mi porta a fare la sua volontà. Basta guardarlo docilmente, non solo con gli occhi, ma con il cuore, per stabilire un contatto di amore, con il quale Gesù ci penetra dentro e ci fa sentire ciò che è giusto e quello che dobbiamo fare. Con il suo incoraggiamento e il suo aiuto, caro padre, riusciremo a fare crescere e compiere il progetto di Gesù per questo gruppo di Amici”. Ero sola e disperata “O Gesù, oggi è per me un giorno bellissimo, perché rinnovo la mia consacrazione a Te, Amico mio Crocifisso, abisso di carità e di misericordia. Quattordici anni fa ero sola e disperata, per il brutto periodo che stavo attraversando. Tu hai messo sul mio cammino un aiuto validissimo, una guida spirituale. Con i suoi insegnamenti sono riuscita ad accettare tutte le mie sofferenze con amore e a offrile a Te per la conversione mia e della mia famiglia. Grazie, Gesù! In questo primo anno di consacrazione ho cercato di vivere con responsabilità gli impegni che essa mi richiede. Aiutami, Gesù mio Crocifisso, ad essere una tua vera Amica. Ti affido la persona che mi sta più a cuore. Tu conosci tutte le sue sofferenze. Aiutala, Signore e illuminala, perché non si allontani mai da Te”. Rafforzala mia fede “Gesù, fa che nel mio cuore di faccia un po’ di silenzio, affinché io possa ascoltare la tua voce, che mi dà gioia e speranza, perché solo Tu sei il nostro Salvatore. O Gesù, il mio cuore talvolta è molto provato e disorientato da questo mondo dove sembra tutto permesso e fa credere che non esiste più il peccato:

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questo mi fa molto soffrire. Gesù, rafforza la mia fede, tante volte messa a dura prova dai mali misteriosi che affliggono la mia famiglia. Offro a Te questa mia sofferenza, perché si faccia sempre la tua volontà. Ti ringrazio per tutto ciò che mi hai donato e che mi doni continuamente, anche se non sono degno di essere tuo Amico”. Il mio cuore cerca sempre più il Signore “Ringrazio Dio di avermi chiamata a far parte di questo movimento laicale passionista, insieme a mio marito. Dopo aver fatto la mia prima consacrazione, sento che ogni giorno che passa il mio cuore cerca sempre più l’amato Gesù, il mio Signore amico e confidente. Comprendo che Gesù è morto e risorto perché tutti noi, guardando alla sua croce, fossimo attirati da Lui. Ora che si avvicina la data del rinnovo della consacrazione, prego con fervore lo Spirito Santo che mi aiuti a fare un cammino spirituale sempre più autentico, a fissare lo sguardo su Gesù Crocifisso e le sue sante Piaghe, a farmi condurre per mano dalla Vergine Santa, a gustare fin da questa terra la gioia di stare con Dio che è Amore”. Olio per la lampada “E’ trascorso un anno dalla Consacrazione e con tanto entusiasmo sono a chiedere l’ammissione per poterla rinnovare. Ho fatto un po’ il punto sulla situazione e con rammarico mi sono accorta dei miei limiti sulle promesse fatte e non mantenute, specialmente nel mettere il Signore al primo posto. Penso al Padre celeste, a tutte le sue attenzioni verso di me, al suo immenso amore, a tutte quelle volte che mi ha accompagnata nel mio cammino, senza stancarsi mai, a tutte le grazie che mi ha concesso. E in cambio che cosa mi ha chiesto? “Quel poco di olio per tenere accesa la mia lampada”. Voglio ora essere più coerente con gli impegni che mi sono assunta. Chiedo l’aiuto della Mamma celeste, per essere una vera Amica di Gesù Crocifisso, perché solo unita alla sua croce potrò avere la forza necessaria per conformarmi al suo stile”. Ti dono tutto “Tu sei, o Gesù, tutto il bene che mi resta, la mia unica eredità, tutta la mia ricchezza. Che voglio di più? Sei Tu ciò che ambisco, perché non voglio vivere per me stessa. Dimmi se vi è qualcosa che debbo ancora lasciare per piacerti e concedimi la forza di farlo. Prendi Tu possesso di quanto sono e possiedo. Ti dono i miei affetti e i miei desideri, rinuncio a ogni consolazione e mi impegno a non cercare che Te, perché, avendo Te, ho tutto”. Essere sempre più Amica “Avrei piacere di fare la Consacrazione Solenne, anche se ho dei dubbi, perché non mi sento all’altezza di parteciparvi, come non mi sento all’altezza di molte altre cose che mi vengono chieste di fare. So pure che se non mi impegnerò un po’ di più, non crescerò mai spiritualmente, nonostante la responsabilità di essere Amica di Gesù Crocifisso. Perciò metto tutto nelle mani di Gesù e della sua e mia carissima Mamma Maria e lascio la decisione a te, che mi conosci e mi saprai dare la risposta giusta. Mi impegno fin da stasera ad essere sempre più Amica di Gesù Crocifisso, nel vero senso della parola”. Ti offro tutta me stessa “Con profonda umiltà ringrazio il mio Dio, che mi ha chiamata in questa comunità, che mi aiuta a immergermi nella meditazione, lodando con confidenza Gesù, le sue preziosissime piaghe, il suo viso sofferente, che emana amore e consolazione. Signore, io ti amo! Tu sai già tutto quello che vorrei dirti; mi sono abbandonata sul tuo Cuore. Ti offro tutta me stessa e mi consacro a Te, mio Amore Crocifisso”. Ci voleva questo Stop “Dopo due giorni dalla mia consacrazione a Gesù Crocifisso, è arrivato lo Stop! Sono caduta, procurandomi una frattura alla caviglia; dovrò stare per circa due mesi ingessata, senza camminare affatto. Mi creda, nell’avvicinarsi delle feste, ero sempre tanto occupata, facendo cappelletti, pasta al forno, tagliolini, pastine, per me e per gli altri, pensando solo al corpo. Invece questo piccolo incidente, mi rende veramente serena, come se stessi facendo una cura per lo spirito, pregando, riflettendo e meditando il Crocifisso. Sono certa che ci voleva questo Stop! Passo le giornate vicino al fuoco, con la fiamma sempre viva, quasi da paragonare quanto è vivo il mio amore per Gesù Crocifisso e per il nostro

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Gruppo. Grazie, per averlo fondato e per averci affiancato il P. Adalberto, così grande e generoso. Grazie, per avermi imparato a pregare”. E’ cambiato tutto nella mia vita “Dopo la mia consacrazione, è cambiato un po’ tutto nella mia vita, come se si fosse alleggerito un grande peso; qualcosa sta cambiando, specialmente riguardo a mio marito. Lo sento un po’ più responsabile del suo compito di padre e di marito. Credo fermamente a quello che sta avvenendo, perché “a Dio nulla è impossibile”; anche perché io sono andata incontro a Gesù con tutto il cuore, la mente, l’anima e il corpo, cioè nella totalità del mio essere, senza riserva, con tanta fiducia in Lui, avendo la certezza che qualcosa avrebbe fato per me.... Come vedi, Dio non divide mai i cuori delle persone, ma per mezzo del Figlio suo Crocifisso, della sua passione, morte e risurrezione, ci fa diventare una cosa sola con Lui e tra noi. Grazie di cuore, per quello che hai fatto per me...”. Ho atteso 50 anni! ”Ho fatto passare qualche giorno prima di scriverti, per dire quello che ho provato il giorno della mia consacrazione a Gesù Crocifisso; ho fatto così, perché volevo vedere, se tutta la gioia che era in me, era solo fuoco di paglia. Non è stato fuoco di paglia, ma una cosa vera e reale. Ho capito tutto questo facendo la meditazione sulla passione di Gesù. Sento che una cosa tanto forte entra dentro di me e i miei occhi si riempiono di lacrime. Sono lacrime di dolore, pensando a quanto ha sofferto Gesù per me, ma sono pure lacrime di gioia, perché sento che il mio caro Gesù sta vicino a me. Quanto tempo è passato! Sembrava che questo giorno non dovesse arrivare mai: ho atteso questo giorno da quasi 50 anni! Da questo potrai capire che cosa è stato questo giorno per me. Non riuscivo a parlare, ero tanto emozionato, anche perché ho rivissuto il giorno in cui incominciai il mio noviziato da Passionista, che poi dovetti lasciare. Non dimenticherò mai quel giorno, perché ha lasciato un segno dentro di me, il segno della passione di Gesù. Adesso che sono Passionista, rivivo quei giorni con gioia. Per la mia salute, credevo di non arrivare a questo giorno, ma Gesù mi ha ascoltato, perché gli ho offerto tutte le mie sofferenze, unendole alla sua passione e Lui mi ha premiato, dandomi la forza di arrivare a questo giorno, per consacrarmi a Lui. Io però ho fatto un dono a Gesù: gli ho detto “grazie!” e poi ho spalancato le porte del mio cuore: così potrà venire ed entrare quando Lui vuole, per fare di me quello che Lui desidera. “Mi hai chiamato, Gesù, ecco io vengo per fare la tua volontà”. Grazie, padre; pregherò per te e per il nostro movimento, perché nascano tanti fiori profumati, per ingrandire sempre più gli Amici di Gesù Crocifisso”. Giuseppe A 90 anni! “Ho partecipato indegnamente, ma con tanto amore, al giorno indimenticabile del rinnovo della consacrazione solenne a Gesù Crocifisso, mentre sto per compiere 90 anni. Quando ci rivolgiamo a Te, Signore, si prova grande gioia e grande felicità. La parole non riescono a dire, né lo scritto ad esprimere che cosa significhi amare veramente Te, o Gesù. Ti cambia la vita! Tutto è nulla, perché ami il Tutto, sopporti cose incredibili, sempre per amore, per mantenere pace e cordialità. Gesù, a Te tutto l’amore, fiduciosi della tua eterna gloria. A te, padre, che con la tua dolcezza sai aprire i cuori, una saluto e una preghiera. Il Signore ti colmi delle sue grazie”. Bianca

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TESTIMONIANZA

“LA PASSIONE DI GESU’ è il mezzo più efficace per convertire le anime più ostinate, per sterminare i vizi, piantare la vera pietà e incamminare le anime a grande santità. E’ una ricchissima miniera di ogni virtù e di ogni bene. E’ il mezzo necessario per confortare e fortificare lo spirito. E’ la via più sicura ed il mezzo più efficace per farsi santi; è la via regia . E’ la porta che conduce all'intima unione con Dio, alla più sublime contemplazione. Il cuore vi fa ali dì fuoco per volare a Dio. L'anima vi succhia la dolcezza ineffabile del santo Amore, arrivando poi a bere l'Amore divino a fiumi, a mari: ma a mari ... dì fuoco!. E’ la Scuola Divina, ove s'impara l'altissima scienza della santità. In questa scuola divina potremo imparare: a essere umili di cuore, amanti del proprio disprezzo, amanti del patire, a essere dolci e mansueti, pieghevoli e obbedienti, a essere uomini di grande orazione. Non perdete di vista la Passione di Gesù, portate le pene dello Sposo divino come “fascetto di mirra” sull'altare del vostro cuore: gusterete quanto siano dolci i frutti di quest'albero di vita: la Croce. In mezzo alle occupazioni è necessario confortare e fortificare lo spirito ai piedi del Crocifisso, nella meditazione delle sue santissime pene. Una delle grandi grazie che Dio fa ad un'anima è la frequente impressione della sua Passione in nuda fede”. (Dalle LETTERE di S. Paolo della Croce)

NOTIZIE

1. Ritiri mensili: 11 aprile; 09 maggio; 06 giugno: Consacrazione Solenne. 2. Ricordiamo al Signore: Bonzani Anna di Macerata: def. 9-2-1999 - NB. Per gli Amici il C. C. P. è sempre il seguente: 13944624, intestato a PP. Passionisti - 62010 Morrovalle MC. Ringrazio per le offerte inviate per le spese di stampa.

P. Alberto Pierangioli

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