Marino Marini · Quasi tutti i giorni accompagnavo Marino a Pistoia o in tipografia; la simpatia...
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Marino Marinidal colore alla forma
sculture, tecniche miste, disegni e opere grafiche 1929-1980
IntroduzioneGiorgio Guastalla
A cura diMarco e Laura Guastalla
Guastalla Centro ArteEdizioni Graphis Arte
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Con questa mostra intendo riallacciarmi ad una tradizione ini-ziata con Marino vivente, che ci invogliava a organizzare nel-
la nostra galleria sue mostre personali in occasione di ricorrenze ed eventi per lui importanti; le due grandi esposizioni organiz-zate a Pistoia nell’ambito delle celebrazioni di “Pistoia Capitale italiana della cultura 2017”, Passioni visive a Palazzo Fabroni, organizzata dalla Fondazione Marino Marini e dalla Fondazione Solomon R. Guggenheim di Venezia (che in seguito ospiterà la stessa esposizione) e Mirò e Marino, i colori del Mediterraneo presso il Museo Marino Marini, Palazzo del Tau, dove abbiamo contribuito con il prestito delle litografie originali di Mirò, ci hanno motivato a continuare questa consuetudine. Ricordo la mostra del 27 febbraio 1976, giorno del 75° comple-anno di Marino e della sorella gemella Egle; in quella occasione presentammo il volume “Commenti poetici ispirati dalle opere di Marino” esponendo tutte le opere originali riprodotte in quel volume di poesie della sorella Egle.Ascoltammo in galleria una lunga intervista alla radio italiana in cui Marino spiegava le sue origini artistiche che definiva prove-nienti dagli Etruschi: “il mio amore della realtà lo devo forse agli Etruschi; una realtà che appare in forme che hanno lo spesso-re dell’elementare e sulle cui superfici gioca la luce. La sempli-ficazione può, visibilmente scostarsi dalla natura, ma ad essa riconduce perché tende all’essenziale”. Alla domanda dell’inter-vistatore su Michelangelo, rispondeva che semmai i suoi riferi-menti potevano essere Giovanni Pisano e Donatello, che come gli etruschi rappresentavano per lui un punto di partenza ed aprivano ad una riflessione sul suo lavoro, mentre Michelangelo era un punto di chiusura, chiude un’epoca e non permette di continuare: “anche Michelangelo mi ha sempre interessato ma con lui, così enorme, inizia una grande decadenza. C’è stata anche la civiltà dei gotici. Essi sono italici, ma è una civiltà pura la loro. Mentre Donatello già entra nel fatto umano più preci-so. Giovanni Pisano: c’è in lui tanto il preciso quanto il grande impreciso e in arte il grande impreciso è molto più importante del preciso”. Come ben scrive Maria Teresa Tosi “Marino ha si-curamente seguito con emozione il ritrovamento dell’Apollo di Veio avvenuto nel 1916 e come tanti della sua generazione lo ha probabilmente investito di molti significati simbolici oltre che storico-artistici. Durante i suoi anni giovanili ha visitato il Museo archeologico Nazionale di Firenze, dove frequentava l’Accade-
I miei maestri sono la natura, cioè la verità: tutto quello che è apparizione sulla terra,
tutto quello che è creato, quelli sono i miei maestri.
(Marino Marini)
Marino con Giorgio Guastalla alla inaugurazione della sala Marino
al Museo di Monaco di Baviera, 30 luglio 1976
Arrivo della scultura Grande Miracolo, nella Piazza del Comune a Pistoia, 1979
Marino al lavoro, Germinaia, Forte dei Marmi, Versilia, 1973
Un omaggio a Marino in ricordo di un’amicizia insostituibile
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mia di Belle arti insieme alla sorella Egle, e in quella città dove si sentiva “soggiogato da tanta bellezza” ha sicuramente costruito le proprie basi, il proprio pensiero critico ed estetico. Insieme a Pistoia, culla dolcissima dei primi anni formativi, Firenze gli ha donato un senso viscerale di appartenenza ad una “toscanità dell’anima”: essere “etrusco” significa per Marino asciuttezza e essenzialità, primitivismo. Lo stesso primitivismo che riconosce nella Grecia arcaica, sintesi di Mediterraneo, una forma che egli riassume come cilindrica, un sole in terra” .1 Nella mostra attuale di Pistoia, i curatori Barbara Cinelli e Flavio Fergonzi hanno esposto accanto alla scultura di Marino “Popo-lo” del 1929 un Coperchio di cinerario etrusco con defunto del IV secolo a.C, che ben dimostra l’ispirazione iniziale di Marino legata appunto alla scultura e al mondo etrusco.Quel giorno dell’ormai lontano 1976 Marino pensava di ricevere gli auguri delle autorità italiane, ma ebbe solo quello del Presi-dente della Repubblica tedesca, oltre a quelli dei suoi familiari e dei suoi amici, ma fu ugualmente contento dell’esposizione, della grande folla presente, della presentazione del libro e della giornata con la compagnia della sorella Egle, della moglie Ma-rina e nostra, anche se ebbe un lieve malore da cui presto si riprese: Marina ci disse che questo era successo altre volte nei momenti di grande emozione.Nel 1979 Marino mi chiama per affidare alle nostre edizioni Graphis arte il catalogo per l’inaugurazione del Centro di Docu-mentazione dell’opera di Marino Marini, nelle sale del Comune di Pistoia: fu un lavoro faticoso perché il tempo a disposizione era brevissimo e il volume catalogo doveva essere pronto per l’inaugurazione, ma anche appassionante perché lavorammo fianco a fianco con Marino che volle seguire tutte le fasi della preparazione dell’esposizione e del catalogo le cui foto erano di Aurelio Amendola.Quasi tutti i giorni accompagnavo Marino a Pistoia o in tipografia; la simpatia che si era instaurata con l’allora Sindaco di Pistoia Renzo Bardelli convinceva Marino ad incrementare la donazione inizialmente prevista soltanto con opere su carta. Mi chiedeva consiglio anche riguardo all’idea di allargarla a pezzi unici, idea questa da me caldeggiata e così la prima donazione si arricchì con opere come il grande Miracolo, il ritratto in scultura di Stra-vinskij, la Giovinetta e il grande dipinto L’Incontro. Marino era contento e molto compreso dal seguito e dall’attesa che que-sto ritorno nella sua città natale creava nei suoi concittadini. Il grande Miracolo rimase esposto per molti giorni nella piazza del Comune e ci fu una processione continua di persone ad ammi-rarlo: spesso accompagnavo Marino a Pistoia e faceva piacere vedere come il grande artista celebrato in tutto il mondo fosse così contento del tributo dei suoi concittadini. Mi viene in mente pensare come un altro grande artista, Amedeo Modigliani, del
Copertina del catalogo per l’inaugurazione del centro Marino Marini con la scultura Grande Miracolo davanti al Palazzo Comunale di Pistoia, 1979 1 Arte Dossier ottobre 2017 pag.36
Mostra presso la Galleria Guastalla a Livorno in occasione della presentazione del volume di Egle Marini, 1976
Marino con l’opera Una forma in un’idea, 1966
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quale dirigo la Casa Natale-museo a Livorno, non abbia avuto in vita tale considerazione dai suoi concittadini né tantomeno dai suoi colleghi artisti, che gli consigliarono di gettare nel Fosso di Livorno le sue pietre scolpite; la ricerca di queste sue opere con il dragaggio di questo canale e il ritrovamento di tre scultu-re false che ingannarono i più importanti critici d’arte di allora, sono diventate un’icona delle più grandi beffe di tutti i tempi. Nello studiare l’opera di Modigliani ho potuto comprendere per-ché Marino ammirasse tanto questo grande artista: le affinità e le motivazioni artistiche di questi due artisti si assomigliano. Come Modigliani nel ritrarre i suoi personaggi cerca l’essenza interiore, psicologica più che la somiglianza del momento, tanto da far-gli esclamare a una gentile signora che protestava per il ritardo: “debbo prima entrare nel tuo personaggio ed a quel punto basta staccare il ritratto dalla mia testa ed in poco tempo sarà pronto”, così scriveva Marino a proposito del ritratto di Igor Stravinskij, attualmente esposto nella mostra a Palazzo Fabroni di Pistoia, “mi trovavo a New York, avevo una grande esposizione. Ad un certo momento c’è un personaggio piccolo, silenzioso, rasenta le statue e comincia a toccarle. Ho pensato subito ad un per-sonaggio interessante. Non ci si dimostra mai così, non si vede mai uno così pieno d’amore. Domando chi è: - Igor Stravinskij. - Perfetto. Ci incontriamo, parliamo, e lui mi dice: -perché non fare un mio ritratto? - Maestro, subito! - Immediatamente mi metto al lavoro, cerco di capire la sua personalità. C’era da capire la sua personalità interiore, il suo mondo interiore, inquieto, sensibile, nervoso e piano piano stando con lui ho capito il personaggio e ho creato questa forma con questo spirito. E perché è viva? Per-ché creata sullo spirito intimo di questo grande personaggio”. Modigliani e Marino si sentono toscani ed ambedue trovano le loro origini in artisti come i Pisano, Tino da Camaino o i trecentisti senesi. A tal proposito Marino faceva rilevare che nelle discus-sioni con il suo amico Arturo Martini gli diceva sempre: “Arturo tu sei nato nel Veneto: che fregatura! Era evidente un mondo lette-rario che veniva dalla tradizione della scultura italiana attraverso i giardini veneti, ma che faceva contrasto con Giovanni Pisano, Tino da Camaino, Donatello e Michelangelo. Questo è il silenzio. E là c’è la parola. Ma la vera scultura è silenzio”.Il Centro di Documentazione dell’opera di Marino, inaugurato il 23 giugno 1979, rappresentò il primo riavvicinamento con la sua città natale e Marino volle che vi fossero rappresentate le sue cinque forme di espressione figurativa: la grafica, il disegno, la pittura, il ritratto e la scultura, con una intima, logica e conse-quenziale relazione tra di esse che lui stesso aveva indicato. Il Catalogo da noi pubblicato per le nostre edizioni Graphis Arte, ebbe l’approvazione e il riconoscimento di Marino: conteneva una lunga intervista di Lorenzo Papi, in cui Marino affrontava tutti i temi del suo lavoro, del suo pensiero, della sua etica, era insomma il suo testamento spirituale, tuttora indispensabile per chiunque voglia studiare l’Artista. Contestualmente all’apertura dell’inaugurazione del Centro di documentazione a Pistoia, Ma-
Marino con Giorgio Guastalla e il sindaco di Pistoia Renzo Bardelli, alla inaugurazione
del centro di documentazione, Palazzo Comunale di Pistoia, 23 giugno 1979
Marino con Henry Moore alla Germinaia, Forte dei Marmi, Versilia, 1965
Marino dipinge il quadro Loraine alla galleria Guastalla Livorno, 1979
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rino volle esporre una serie di dipinti inediti per una personale nella galleria di Livorno mia e di mio fratello, il 30 giugno 1979. Pur già sofferente Marino partecipò personalmente ai due ver-nissages e a Livorno, sua ultima uscita in pubblico, fu l’occasio-ne per rivedere e abbracciare nostro zio Gino Belforte, proprie-tario insieme a mio nonno della galleria Bottega d’arte, dove era stata organizzata la sua prima mostra nel 1923, documentata dal prezioso Bollettino di Bottega d’arte, nel quale venivano indi-cati i titoli delle opere esposte: i dipinti sono opere dal vero, così come i titoli lasciano intendere, Dalla Piazza Garibaldi (Livorno), Fossi (Scali livornesi), Scogliera d’Ardenza, Impressione dall’al-to, Santa Croce-impressione, com’era nella tradizione dei pittori macchiaioli e dei loro allievi. Lo stesso Marino mi ricordava come con l’inizio dell’estate la sua famiglia si trasferiva a Livorno, allora definita La perla del Tirreno, per le bagnature di mare così come era in uso all’inizio del secolo per ogni buona famiglia borghese; frequentava l’am-biente dei pittori livornesi post macchiaioli che si muovevano nell’ambito della lezione di Giovanni Fattori e che come dimo-strano i dipinti su citati, influenzarono la sua pittura giovanile. Ricordando questo periodo, diceva Marino “si andava ai famosi Bagni Pancaldi e adesso non so più se la Rotonda Palmieri la ricordo com’era nella sua banale realtà oppure come l’ho vedu-ta e amata, più o meno alla stessa epoca, attraverso il piccolo quadretto di Fattori. Come la capivo! Finchè non ho avuto la fortuna di guardarmeli nel loro ambiente naturale sotto il cielo di Parigi, lungo le rive della Senna, non mi riusciva invece di capire la pittura degli Impressionisti. Per me, come per tutti noi italiani, il cielo è blu e il blu è blu. Come nei quadri dei Macchiaioli. Que-sto prato, questi alberi, questo cielo non sembrano dipinti da Fattori? Per il colore, ma anche per il taglio. Fattori o, magari più in là Paolo Uccello. Le forme definite, nette; quelle della nostra migliore tradizione che sembrano tagliate con una lama”. La prima mostra del 1923 e l’ultima del 1979 sembrano definire il percorso ideale di questo grande artista di fama mondiale e pur sempre legato alla sua terra, la Toscana, dalla quale ha sem-pre tratto ispirazione.L’attuale Fondazione Marino Marini nel Palazzo del Tau, magi-stralmente diretta da Maria Teresa Tosi, ha visto ampliarsi quel primo allestimento nel Palazzo Comunale, grazie alle importanti donazioni della Signora Marina Marini, moglie indimenticabile di Marino stimolata dalla passione e dalle offerte dell’allora Sinda-co Vannino Chiti, che aveva capito con quale dedizione la Città natale aveva accolto l’opera e la memoria storica del suo gran-de concittadino. Per l’inaugurazione del nuovo allestimento della Fondazione Marino Marini nel Palazzo del Tau il 15 aprile 1990, pubblicammo per le nostre edizioni Graphis Arte il Catalogo Ra-gionato di tutta l’opera grafica di Marino, Incisioni e litografie 1919-1980 con i testi di Giorgio e Guido Guastalla e di Mario De Micheli. Nelle visite che spesso facevo alla Signora Marina, trasferitasi nel frattempo a Pistoia, mi rendevo conto quanto la
Marino alla inaugurazione della mostra Dipinti inediti con Giorgio Guastalla, Galleria Guastalla Livorno, 30 giugno 1979
Marino alla stamperia Graphis Arte Livorno, mentre lavora al torchio litografico, giugno 1979
Marino con cavallo, in spiaggia a Forte dei Marmi, Versilia (foto A. Amendola)
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presenza del Museo del Tau, dove Marina andava tutti i giorni, l’ambiente familiare creatole dalla Dottoressa Tosi, abbia contri-buito in seguito al lascito di tutto il suo patrimonio personale e delle opere del marito alla sua città natale.In quel periodo Marino veniva spesso a Livorno per lavorare alle sue litografie originali nel nostro atelier: vi aveva ritrovato il tecnico, venuto da Parigi, della famosa stamperia Mourlot (quella di Pi-casso, Chagall, Mirò, Matisse e tanti altri) e con il quale aveva già lavorato a Parigi. Arrivava presto di buon mattino per lavo-rare sulle lastre litografiche tutto il giorno; durante la breve pau-sa pranzo spesso gli facevamo trovare il suo piatto preferito: le triglie alla livornese. Era sorprendente vedere il rigore con cui lavorava e l’invenzione che portava anche nella tecnica litogra-fica: in quel periodo sono nate importanti opere grafiche quali Magia, Immaginazione di colore, il Grande Teatro delle masche-re, Orfeo, Orizzonte e Piccolo Cavaliere presenti in questa no-stra esposizione. Lavorava assiduamente, poi ad un certo punto sentiva la necessità di fermarsi per riflettere sul lavoro svolto in fieri, in attesa di maturare la conclusione, che a volte giungeva anche dopo diversi giorni, prima di arrivare al Bon à tirer.Purtroppo nel periodo seguente all’inaugurazione del Centro di documentazione di Pistoia e la nostra mostra, le condizioni di Marino si aggravarono. Io sono stato uno dei pochissimi ami-ci ammessi alle visite al grande maestro gravemente malato, in ciò favorito dalla vicinanza con la casa di Viareggio; posso oggi ricordare quanto sconforto e tristezza ha rappresentato per me quel periodo di visite frequenti in cui vedevo spengersi la vita terrena di Marino, cercando di dare un aiuto nell’organizzazione che una tale situazione comportava.Dopo la scomparsa di Marino la Signora Marina ha continuato una collaborazione con noi, partecipando attivamente alle esposizioni seguenti come quella per l’inaugurazione della Galleria Guastalla di Forte dei Marmi, o quelle del 2002 e del 2008 nell’attuale gal-leria Guastalla Centro Arte condotta dai miei figli Laura e Marco.In questa mostra sono presenti opere dal 1929 al 1980, in una ideale piccola antologica dove sono rappresentate tutte le tecni-che di Marino e tutti i suoi soggetti, i cavalli, i cavalli e i cavalieri, le pomone, gli acrobati, i danzatori, i giocolieri.Le quattro monumentali sculture in rilievo eseguite in gesso da Marino nel 1938 per il concorso di idee per la decorazione dell’Arengario a Milano (il concorso fu poi vinto da Arturo Marti-ni) rappresentano un’importante testimonianza della grandezza artistica di Marino: Il saggio di Maria Teresa Tosi, direttrice del-la Fondazione-Museo Marino Marini di Pistoia, relativo a que-ste quattro opere spiega con competenza critica l’importanza di questi rilievi, fra i pochi eseguiti dal nostro artista su com-missione. Marino sosteneva che aveva necessità di esprimere quello che gli interessava con estrema libertà e per il suo rifiuto di eseguire ritratti o opere su commissione si era attirato an-che, suo malgrado, qualche inimicizia. Personalmente ho assi-stito al suo rifiuto di eseguire il ritratto del Presidente americano
Marino al lavoro nella stamperia Graphis Arte, Livorno 1979
Mostra Marino Guastalla Centro Arte, Maria Teresa Tosi , Direttrice Fondazione
Marino Pistoia, Alessandro Cosimi Sindaco di Livorno, 17 maggio 2008
Marino e Marina alla Germinaia, Forte dei Marmi, Versilia, 1972
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John Kennedy a distanza di qualche anno dalla sua scomparsa. Ricordo con quanta insistenza il suo mercante americano, Pierre Matisse, (figlio di Henry Matisse e gallerista di Picasso, Chagall, Mirò, Bacon ecc…) si adoperasse perché Marino realizzasse in scultura questo ritratto tanto desiderato dalla famiglia Kennedy, ma non ci fu niente da fare, perché Marino spiegava che non po-teva ritrarre una persona che non aveva conosciuto, perchè que-sto avrebbe contravvenuto a tutta la concezione del suo lavoro che tendeva a capire nel ritratto la personalità interiore, inquieta, sensibile, insomma lo spirito intimo, la sua poesia, come diceva lui stesso.Le due piccole sculture in bronzo Piccolo miracolo del 1955 e Piccola composizione del 1956 sono esempi di opere del pe-riodo maturo, così come le tecniche miste Gentiluomo a cavallo del 1944 e Composizione del 1947 rappresentano l’evoluzione dell’Artista nel dopoguerra con una compiuta sicurezza nel com-binare le sue idee e forme, mentre i Giocolieri, i Cavalli, i Cavalli e Cavalieri degli anni ’50 rappresentano il suo periodo più noto con la conquista dello spazio in cui si muovono le forme. Opere come Composizione del 1960 o Ribaltamento del 1972 e Circo del 1978 stanno a dimostrare la continua evoluzione del nostro artista verso forme innovative, più libere e meno figurative.La mostra prosegue con una cospicua serie di opere grafiche ori-ginali, disciplina questa molto seguita da Marino, che lo colloca fra i più importanti incisori del ‘900: è raro trovare nel panorama arti-stico del Novecento un artista che si esprime con la stessa libertà e autenticità nella scultura, nella pittura, nel disegno, nell’incisione e nella litografia. L’album Personnages du Sacre du Printemps con 8 litografie originali a colori tirate nel celebre atelier Mourlot di Parigi per le edizioni XX Siècle, viene pubblicato nel 1974 ripren-dendo la scenografia e i costumi realizzati per l’opera di Stra-vinskij su richiesta del soprintendente della Scala Paolo Grassi. Gli album From color to form del 1969, Chevaux et cavaliers del 1972, le incisioni della serie Imagines, Adamo ed Eva, Geometria, dimostrano la maestria di Marino anche in questa tecnica. La scomparsa di Marino il 6 Agosto 1980 e poi nel 2008 quello della moglie Marina hanno rappresentato per me una perdita affettiva e culturale insostituibile. Al vernissage della mostra a Palazzo Fabroni, lo scorso settem-bre ho incontrato con piacere gli amati nipoti Loraine e Paolo Pedrazzini; quest’ultimo, attuale Presidente della Fondazione Marino Marini di Pistoia, mi ha chiesto di scrivere conversazioni, episodi, ricordi dei miei rapporti con Marino perché ha inten-zione di pubblicare un volume con le testimonianze di chi lo ha conosciuto e frequentato. È mia intenzione esaudire questa sua richiesta, che reputo importante per far conoscere Marino come personaggio: uomo assoluto, rigoroso, giusto, generoso anche nella vita privata, oltrechè sommo artista.
Giorgio GuastallaLivorno, 25 novembre 2017
Giorgio Guastalla con i nipoti di Marino, Loraine e Paolo Pedrazzini alla inaugurazione della mostra Passioni visive, Palazzo Fabroni, Pistoia, 17 settembre 2017
Marino con l’opera Composizione ideale alle cave di Henraux a Querceta, 1971
Marino con Egle alla Germinaia, Forte dei Marmi, Versilia, 1958
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I quattro rilievi in gesso per l’Arengario a Milanodi Maria Teresa Tosi
I quattro rilievi in gesso destinati alla decorazione dell’A-rengario di Milano, “edificio prospiciente il Duomo desti-nato agli organi del lavoro corporativo che avrebbe dovu-to contenere un grande salone per le adunanze”, furono realizzati da Marino Marini nel 1938.Il palazzo fu progettato negli anni Trenta dagli architetti Piero Portaluppi, Giovanni Muzio, Pier Giulio Magistretti e Enrico Griffini nell’ambito di un più ampio progetto di rifa-cimento e abbellimento della stessa Piazza del Duomo. Parteciparono al concorso di idee per la decorazione del-lo stesso oltre a Marino Marini, Arturo Martini, Giacomo Manzù, Francesco Messina insieme ad altri artisti. Il tema del concorso era la celebrazione dei fasti del fascismo nella città di Milano, in quanto le autorità di regime che sovrintendevano alla realizzazione dell’Arengo avevano ideato un progetto allegorico per dimostrare la grandez-za del fascismo e le sue fastose origini, rintracciabili nelle radici storiche italiane.“L’Arengo, elemento architettonico e scultorio, rappre-senterà un fulcro di preziosità monumentale, il suo valore simbolico sarà accresciuto dalle decorazioni e dalla ma-teria. Sarà una sorta di “parlera” medioevale. La figura (dell’oratore) dovrà spiccare staccata sul fastigio della tribuna, protesa verso il popolo, contro lo sfondo di fatidi-che decorazioni scultoree”.L’edificio consiste tuttoggi in due volumi architettonici, al-quanto arretrati rispetto al margine di Piazza del Duomo, posti di fronte alla Galleria Vittorio Emanuele per riequili-brare l’intera struttura architettonica della Piazza.Il concorso di idee fu vinto da Arturo Martini che realizzò cinque bassorilievi in marmo tuttora visibili sulla facciata dell’edificio con la rappresentazione delle storie riguar-danti: L’Editto di Costantino, Sant’Ambrogio, il Carroccio, gli Sforza e San Carlo Borromeo.Marino Marini nel 1938, pur essendo già maturo e pie-namente padrone della materia e del proprio mestiere di scultore, si era cimentato raramente nella tecnica del rilievo. Erano precedenti a questi quattro rilievi in gesso, dieci piccoli bozzetti “preparatori” con gli stessi soggetti figurativi, andati successivamente distrutti.Conoscendo la personalità artistica di Marino ci sem-bra che la realizzazione di queste opere sia stata per lui un’impresa titanica, vista la sua incapacità di raccontare storie e di collocare i personaggi in un contesto spazio-temporale limitato e ben definito.Le sue figure infatti appaiono sempre quali entità emer-genti da uno spazio mai delimitato né caratterizzato da un qualcosa di decorativo o definito che fornisca all’os-servatore alcun dato legato ad una realtà oggettiva.
L’apparente “confuso e ambiguo allegorismo” che ad una prima superficiale lettura può apparire dai bassorilievi non è altro che una caratteristica fondamentale dell’arti-sta, incapace di scadere nell’aneddotico e dunque co-stretto a riunire simultaneamente i contenuti su più livelli spazio/temporali.Ogni scultura, a ben guardare, tratta un insieme di tema-tiche tutte altamente simboliche e significanti, riunite in un’unica contemporaneità descrittiva.La prima impressione che balza agli occhi è il modo con cui Marino ha rivisitato i temi obbligati del concorso, epu-randoli dalla retoricità e dalla fastosità del periodo per ri-allacciarsi all’iconografia artistica toscana in generale e pistoiese in particolare; egli inoltre, in questi lavori, non abbandona mai ostinatamente le sue tematiche principali quali la figura equestre, il nudo femminile e il ritratto. Mari-no in ogni pannello chiama in aiuto tutta la storia artistica della sua terra d’origine, rievocando e rielaborando i rilievi del pulpito di Giovanni Pisano nella Chiesa di Sant’Andrea, del pulpito di Guido da Como in San Bartolomeo, delle architravi di Gruamonte o del pulpito di Fra Guglielmo da Pisa realizzato per la Chiesa di San Giovanni Fuorcivitas.Per un’analisi più approfondita dei vari pannelli possiamo dire che nel primo (secondo la numerazione che troviamo nel Catalogo ragionato della scultura di Marino Marini, 1996) è possibile rintracciare nella grande figura centra-le, una probabile interpretazione della virtù o della giu-stizia fascista che sovrasta il male, realizzata però come un’antica dea, probabilmente legata alla natura in quanto due alberi si ergono ai suoi lati. La donna incoronata e solennemente seduta in trono viene sostenuta da un ser-pente, antica divinità ctonia legata al culto di madre terra; ci sembra che in questo caso il serpente perda tutta la sua simbologia negativa, legata al peccato, per assume-re il suo antico significato positivo. Ancora sotto a que-sta composizione possiamo vedere il leone che ricorda moltissimo quelli che sorreggevano le basi delle colonne dei pulpiti romanici e seduto sopra un giovane nudo, in atteggiamento pensoso, forse metafora dell’umanità.La figura femminile torna anche nel secondo pannello le cui caratteristiche sono però ben diverse da quella prece-dente. Qui il nudo femminile è palesemente Pomona, dea etrusco/romana addetta alla maturazione dei frutti, tanto amata da Marino da divenire la sua più importante decli-nazione del tema del nudo. Sono presenti in questa figura infatti tutti gli attributi dell’iconografia mariniana, le forme morbide, i piedi ben radicati a terra, il panneggio morbi-damente scolpito intorno al corpo, lo sguardo che vede lontano, la mano che coglie distrattamente un frutto. Com-
BREVE ANTOLOGIA CRITICA
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pare il cavaliere, con il suo cavallo al trotto, composizione classica in cui la figura equestre è in piena armonia e il ca-valiere è comodamente seduto sull’animale. Qui è ancora presente la sua visione più armonica della figura equestre, siamo ben lontani, in questo caso, dalla disperazione dei Miracoli e dei Gridi della sua produzione successiva.Sopra al ramo che sovrasta i due soggetti sta distesa un’altra figura femminile, ancora diversa dalle precedenti, più umana, con lunghi capelli, protesa con le braccia di-stese in avanti verso il cavaliere, come volesse indicargli il cammino. Si tratta di tre figure positive, armoniche e ric-che di energia vitale, quasi un inno alla giovinezza, tema tanto caro alla filosofia fascista.Negli ultimi due pannelli, campeggiano al centro due nudi maschili, l’uno più mosso con le braccia levate e la testa coronata di alloro, l’altro più statico con una fascia in vita ed emergente da una sorta di sepolcro. In entrambi ai lati stanno dei cavalli: nel primo pannello questi sembrano cercare un movimento perpetuo e ricordano le formel-le del Pisano in cui la dinamicità del movimento diviene protagonista e ricrea artificialmente la simultaneità delle azioni. Anche gli angeli che attorniano la figura maschile
sul lato sinistro sono presi in un vortice dinamico e solo le aquile, sulle loro teste, sembrano fisse e statiche.Il secondo pannello invece ricorda i bassorilievi paleocri-stiani, dove tutto è silenzio e staticità oppure come non pensare ai sarcofagi etruschi più arcaici, dove il busto del defunto emerge dall’urna che contiene le sue ceneri.Le figure maschili torreggianti, i cavalli da sempre com-pagni dell’uomo nella guerra, le aquile quale simbolo del potere imperiale possono far dedurre che in questi ultimi due pannelli Marino abbia voluto fare un tributo all’ener-gia vitale e alla voglia di conquista.Detto tutto questo purtroppo non è rimasta nessuna an-notazione dell’artista che ci spieghi in maniera chiara la simbologia cui lui si è riferito. Dobbiamo pertanto limitarci a dare una nostra interpretazione soggettiva tratta dalla conoscenza dei suoi temi di riferimento e rilevare come indubbiamente sia riuscito a trattare in maniera originale, secondo le sue convinzioni, temi e simboli costrittivi e re-golati secondo schemi già prefissati.
Maria Teresa TosiDirettrice Fondazione Marino Marini Pistoia
La Pomona agli Uffizidi Arturo Bassi
Dal 29 aprile 1974 uno dei tre esemplari della celebre Pomona acefala di Marino Marini – la più personale forse, di questa singolare serie di nudi femminili – può esse-re ammirata nel salone del Buontalenti alla Galleria degli Uffizi a Firenze. È la prima volta che un’opera moderna penetra in questo santuario ricco di tanti capolavori del Cimabue, di Giotto, di Piero della Francesca, Leonardo, Michelangelo e Raffaello. Alle sculture raccolte da Loren-zo il Magnifico (non esclusa la famosa Venere de’ Medici) si è aggiunto così un nuovo capolavoro. Un po’ come il classico Davide di Michelangelo si inserì a suo tempo nella piazza medioevale della Signoria.A proposito delle Pomone cui nessun altro artista ha mai reso un così grande omaggio, Patrick Waldberg osserva giustamente nel suo saggio su Marino Marini che “La se-rie dei nudi femminili chiamate dall’artista le Pomone, cor-risponde a un sogno della giovinezza. Più tardi, Cavalieri, Guerrieri, Miracoli e Gridi hanno l’impronta della maturi-
tà e vi irrompe un’infelice consapevolezza... Si guardino dunque queste Pomone di Marino, che ora allargandosi nei fianchi come anfore, ora agili e leggere, poggiano lie-vemente: non si potrebbero immaginare erette ai confini di qualche frutteto, per far sognare i pastori sotto il cielo stellato del Lazio? Hanno la pienezza degli alberi da frutto che esse proteggono e possono essere pesanti come il sonno oppure sveglie, pronte a trasalire, sublimate dall’e-stasi del cuore. In queste immagini successive Marino incarna la donna nella sua eterna giovinezza…”.
Artefici di questo avvenimento straordinario sono stati il soprintendente ai monumenti, architetto Nello Bempo-rad, il direttore degli Uffizi, professor Luciano Berti e il sin-daco Luciano Bausi.Mi sia concesso di trarre qualche vanto per la mia mode-sta collaborazione (dall’inizio delle trattative alla colloca-zione dell’opera), generosamente approvata dal Maestro.
Nell’ombra serenadi Egle Marini
...Marino come congegno chiuso – a parte il carattere – ancora come quando, da ragazzo, alle parole preferiva le immagini, non permeabile si svolgeva in sé, da sé.Può darsi che, dalle pupille, un brulico gli scenda sulla faccia acuendo una sensibilità, che impercettibilmente si riflette e termina fra le dita della mano. Ai programmi egli antepone qualcosa che sembra originato lontano e arri-
vargli come un messaggio. Lo sviluppo dell’idea rimane segreto, vagliato per altre vie, non toccato, non sottratto ad insondabile processo. “…I progetti non si descrivo-no; descriverli vuol dire perderli”.Sottilmente inserita sul nascere, la emotività difesa dal passo fascinoso delle Pomone, erompe intiera in occa-sione del raduno di opere a Palazzo Venezia, a Roma,
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dove quelle potenti creature, a convegno,si impongono improvvise e immense, pulsanti di forza reclusa, a con-fronto e a contatto, ad alitarsi in faccia il calore che le imbeve, in un dialogo di slanci e reticenze. Esse furono le depositarie dell’accenno di un’ombra nel periodo sereno di prima; sono diventate il sorriso dell’ombra di dopo.
Nuda e tragica, la forma si fende nei cavalieri folgorati e nei cavalli dei “Miracoli” – terrorizzati angeli tesi, a tremare lungo lo scheletro – su cui il fuoco imperverserà ancora, modellando colature e rosticci...
(Estratto da XX Siècle, 1974)
Marino Marini, pittoredi Patrick Waldberg
...Nell’opera di Marino la pittura ha un posto abbastan-za importante per meritare un esame particolare. Si può dire che pittura e scultura corrispondono generalmente l’una all’altra, ma sembra inoltre che, cronologicamente, la pittura preceda la scultura. D’altro canto, se si osserva il complesso dell’opera dipinta, vi si ritrova la stessa co-esistenza dell’anima antica e del palpito moderno come nell’opera scolpita, ma con una libertà ancor più grande nella ricerca. Tale differenza dipende da cause assai na-turali. La scultura che si erge in uno spazio tridimensiona-le, ubbidisce a certe leggi di equilibrio che mantengono le forme entro certi limiti. Su una superficie dipinta invece nulla impedisce alle forme di scatenarsi e di sfidare ogni legge. L’attaccamento profondo e l’interesse primordia-le che Marino ha della pittura sono dimostrati dalle sue stesse parole.“Per me” ha detto “concepire una forma vuol dire perce-pire un colore: visione del colore, ardore della vita, ardore
della forma. Proprio nel colore ho cercato il punto di par-tenza di ogni idea che stava per divenire realtà. Dipinge-re significa collocarsi nella poesia dell’azione e l’azione compiendosi diventa vera”.In generale, quanto si è detto sulla scultura di Marino, sui suoi rapporti con l’anima etrusca, sulla fusione che avviene in essa di ritmi molto antichi con un sentimento immediato del mondo visibile, tutti questi elementi carat-teristici dell’arte mariniana si ritrovano nella pittura, tranne il fatto che la fantasia plastica vi si manifesta come pre-corritrice in modo più accentuato. Ancora una volta que-sta accelerazione del dramma, percettibile nella pittura, deriva forse dalla libertà che è un privilegio di questa arte bidimensionale. Ma crederei piuttosto che Marino si sia valso sistematicamente della pittura come di un mezzo di esplorazione - un sondaggio - di nuove vie nella scultura...
(Estratto da XX Siècle, 1974)
Litografiedi Douglas Cooper
...Quando Marini traduce le sue visioni delle cose in termini di litografia, egli è tornato semplicemente ad un’antica passione, ad un’espressione tecnica ben fa-miliare che egli sa come usare, con tale abilità e brio da ottenere non soltanto un bellissimo effetto pittorico ma una più chiara e significativa formulazione delle sue idee di quanto non accada normalmente in un disegno preparativo di uno scultore. È ovvio che tali litografie non sono paragonabili come importanza alle sculture di Marini e l’artista stesso non desidererebbe che fossero considerate come tali, d’altra parte sarebbe ingiustifi-cato ridurle a semplici pièces d’occasion poiché dietro la loro creazione si cela una seria motivazione artistica ed esistono di per sé come opere d’arte complete ed indipendenti. Molti fra i più grandi pittori moderni - De-gas, Renoir, Gauguin, Matisse, Picasso e Modigliani ad esempio - hanno ritenuto necessario per i loro scopi creativi, di trasporre le loro rappresentazioni figurative bidimensionali in forme solide tridimensionali. Così fa-cendo, spesso, sono stati portati a dare un importante ed inatteso contributo nel campo della scultura. Nel nostro caso, al contrario, è uno scultore che sconfina – paragonabile in ciò a Maillol, Laurens e Giacometti – per ridurre la sua concezione tridimensionale delle forme
nello spazio, ai concetti bidimensionali della pittura e dà prova di abilità nel conservare la realtà di quello che ha visto nello stesso tempo che esegue una composizione singolarmente pittorica. Tra le più notevoli caratteristiche delle litografie di Marini desidererei mettere in evidenza l’uso audace del colore, la vitalità vibrante della linea e l’uso vigoroso del mezzo. Non vi sarebbe motivo di pretendere che queste lito-grafie costituiscano un importante contributo alla pittura moderna, che esse si segnalino per la loro disposizione pittorica rivoluzionaria o che rivelino improvvisamente delle profondità indiscusse di significato. Ma non pos-so evitare di essere sbalordito e affascinato dall’abilità e sensibilità dimostrate da Marini quando, terminati i suoi giochi con le forme piatte, quasi astratte, ci presenta una composizione animata avente un significato rap-presentativo ed emotivo. Da queste litografie emana un senso di pathos e di gaiezza, di suggestioni e sensua-lità colorita da un lato dall’evocazione di un elemento comico e dall’altro dal presentimento di una sciagura sovrastante. È questa la corda tesa che Marini percorre con eleganza tutta italiana…
(Estratto da Marino Marini, Silvana Editoriale d’Arte, Milano 1959)
12 MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
SCHEGGE DAI PENSIERI DI MARINO MARINI
”Il periodo di via degli Artisti, a Firenze, è un periodo un poco oscuro..., vago; corrisponde ad un mio momento complesso, carico di fermento. Vi sono questioni non definite... Un sacco di cose che devono venire e forse una natura che non riesce a digerirle: quindi una sovrapposizione di idee, di sentimenti, di sensibilità e di limitazioni; valore delle cose reali, valore delle cose che tu puoi pensare, immaginare. Qui inizia un certo periodo pittorico, ma tutto un po’ sormontato, l’una cosa sull’altra e non chiare. Si chiariscono quando entro nella vita, cioè quando mi sposto a nord, a Milano, città europea, perché vi si vive lo stesso clima della grande Europa. Gli uomini vivono diretti da una legge moderna, con una propria responsabilità di lavoro, vi percepisci il mondo reale, il mondo della verità: il mondo che vale”.
“L’elemento cavaliere è per me una cosa viva, serve ad immaginare e a raccontare. La poesia la trova quando si inserisce nella vita umana; l’elemento cavaliere subisce, si trasforma attraverso questa immagine poetica”.Nel 1950 Marino si reca negli U.S.A. e una sua grande esposizione a New York lo afferma definitivamente come uno dei più grandi artisti del secolo.“...Entrando a New York (questa città ultra moderna, così raffinata, con la sua superstruttura di stile, di realismo stilistico che potrebbe essere anche quello delle sue donne, fatte dalla città) hai la sensazione di una umanità che vive proprio come in barattoli: cioè un’umanità che non ha nessun rapporto con la natura, perchè New York è tal-mente grande che avanti di sentire l’odore di una foglia devi sorpassare chilometri di cemento armato, quindi sei relegato in queste sagome di architettura. Ne sorte fuori un tipo di umanità artificiale e artificiosa, tra la raffinatezza delle case di bellezza e un certo stile dell’architettura che è tutta speciale e che non esiste più in Europa. Lì ti dà il senso di uno stile sullo stile, di una raffinatezza che diventa anche di un certo «primitivo»: una bellezza magari fredda, ma piena di idee vive. Mi ha fatto pensare alla musica di Stravinskij, mi ha fatto pensare a Mondrian, mi ha fatto pensare a tutto un mondo diverso dal nostro, ad un mondo immediato: immediato, diabolico quasi direi, non con la tradizione paterna dell’Europa, il romanticismo d’Europa che ti fa camminare adagio con tutti i suoi dubbi, ma di immediata realizzazione fantasiosa, teatrale, fresca. Ed è poi lì che nascono queste emozioni, questo tipo di danzatrici stilistiche e nervose.Inoltre tutti i piccoli bozzetti dei giocolieri, nascono in questo clima perfetto ed imperfetto: a New York l’umanità s’«inverte» e si mescola rimanendo di un grande stile”.
“I Cavalieri che cadono rappresentano i «Miracoli». Quando si parla di Miracoli è per me non definire una forma o una linea; tutto rimane in una immaginazione più lirica, più poetica, tutto deve restare nel senso infinito delle cose. L’idea dei Miracoli è la loro distruzione: questa idea infuocata, la poesia di questo Cavaliere che ad un certo mo-mento si distrugge. Egli vuole andare in cielo; vuole bucare la crosta terrestre, o vuole addirittura andare nello spa-zio, non riesce a stare tranquillo in mezzo agli uomini che sono falsamente tranquilli; tenta di scappare: va o finisce per distruggersi, finisce per essere distrutto da questo fatto... il Cavallo ad un certo momento cade ed il Cavaliere si perde, come nel «Miracolo» del 1954.Direi proprio che siamo nel momento della tragedia ancora umana; poi, nell’ultimo periodo, la tragedia c’è ma non è così terrena: è quella di un fossile, di un elemento bruciato, che si ricostruisce, l’elemento ritorna architettonica-mente strutturale, altrimenti è la morte”.
“C’è tutta la storia dell’umanità e della natura nella figura del cavaliere e del cavallo, in ogni epoca. Da bambino io osservavo questi esseri, uomo e cavallo, ed erano per me un punto interrogativo. All’inizio vi era «armonia» tra essi, ma alla fine, a contrastare questo tutt’uno, arriva violento il mondo della macchina, un mondo che lo cattura in maniera drammatica, ma non meno viva e vitalizzante”.
“Gli elementi della mia arte non contano: ognuno ha i propri amori. Quello che conta è realizzarsi nel campo dell’ar-te. Ho sempre avuto bisogno di dipingere e non comincio mai una scultura avanti di avere indagato pittoricamente la sua essenza. Un artista non può pensare di avere sbagliato se un tormento spesso lo assale e proprio grazie a questo tormento si salva. Se non c’è tormento non c’è artista. Concepire una forma per me è accorgersi del colore; è visione di colore, dipingendo è mettersi nella poesia del fatto, e il fatto, nel fare, diventa vero”.
(Estratto dal volume Centro di documentazione dell’opera di Marino Marino. Intervista di Lorenzo Papi, Edizioni Graphis Arte Livorno, 1979)
13MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
1. Bozzetto per l’Arengario a Milano, 1938scultura in rilievo, gesso, cm 137x144
14 MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
2. Bozzetto per l’Arengario a Milano, 1938scultura in rilievo, gesso, cm 137x142
15MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
3. Bozzetto per l’Arengario a Milano, 1938scultura in rilievo, gesso, cm 134x143
16 MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
4. Bozzetto per l’Arengario a Milano, 1938scultura in rilievo, gesso, cm 136x143
17MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
5. Piccolo miracolo, 1955bronzo policromo e cesellato, cm 19,5x23,6x9,3
18 MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
6. Piccola composizione, 1956bronzo, cm 32x19x9,5
19MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
7. Miracolo, 1956 bronzo, cm 44,5x23x22,2
Nella pagina seguente8. Gentiluomo a cavallo, 1944
tempera, pastello e china su carta, cm 34,4x26
20 MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
21MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
9. Cavallo e cavaliere, 1947tecnica mista, cm 40,5x32,5
22 MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
10. Cavaliere, 1947china e tempera su carta, cm 51,5x41
11. Cavallo, 1949inchiostro e tempera su carta cm, 49x34,5
23MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
12. Pomona, anni ‘40tecnica mista su carta, cm 33x25
13. Cavallo e cavaliere, (1949-50)tecnica mista su carta, cm 49,5x34,6
24 MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
14. Giocoliere e cavalli, 1950inchiostro, lapis e tempera su carta, cm 49,8x34,7
15. Giocoliere e cavalli, 1950inchiostro, china e tempera su carta, cm 49x33
25MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
16. Cavallo e giocoliere, 1951pastello e inchiostro su carta riportato su tela, cm 49,5x34,5
26 MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
17. Due acrobati con un cavallo, 1950tempera e tecnica mista su carta, cm 57x42,5
27MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
18. Cavallo e cavaliere, 1952acquerello, gouache e olio su carta intelata, cm 35x50
28 MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
19. Cavallo, 1952tempera, vernice, lacca su carta colorata, cm 31,7x23,5
29MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
20. Cavallo e cavaliere, 1952tecnica mista su carta, cm 43,3x35,8
Nella pagina seguente21. Cavallo, 1953
tempera su carta, cm 62x43
30 MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
31MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
22. Cavalli, 1953tecnica mista su carta intelata, cm 43x63
32 MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
23. Giocolieri e cavallo, anni ‘50tecnica mista su carta intelata, cm 55x42,5
33MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
24. Composizione, 1960tempera su cartoncino, cm 62x90
34 MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
25. Studio per Idea e spazio 1962-63inchiostro, smalti, vernice tipografica e collage su carta, cm 51x38
26. Cavaliere, 1969tempera su carta, cm 52x39
35MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
27. Ribaltamento, 1972collage e gouache su carta intelata, cm 39,5x52,1
Nella pagina seguente28. Il Circo, 1978
tempera su carta intelata, cm 76x56,8
36 MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
37MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
DISEGNI
29. Paesaggio, 1929penna e inchiostro nero su carta, cm 17,2x26,5
32. Nudo seduto, 1940china su carta, cm 38x27
31. Studi di figure a cavallo, anni ’40penna, inchiostro e tempera su carta, cm 26,5x17,2
30. L’amazzone, 1943china su carta rosa, cm 21x29,5
38 MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
LITOGRAFIE
33. From color to form II, 1969litografia originale a colori, cm 39,5x52
34. From color to form III, 1969litografia originale a colori, cm 40,5x53
35. From color to form VIII, 1969litografia originale a colori, cm 39,5x52
36. From color to form IX, 1969litografia originale a colori, cm 39,5x52
39MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
Chevaux et cavaliers, 1972Album di 8 litografie originali a colori, su carta cm 50x65 50 esemplari + XXX numerati e firmati a matita dall’artista
37. n.I, cm 38x50 38. n.II, cm 37,8x50 39. n.III, cm 38,5x49,5
40. n.IV, cm 37x50,5 41. n.V, cm 37,8x50 42. n.VI, cm 37x50
43. n.VII, cm 37x49,5 44. n. VIII, cm 39,5x52
40 MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
Personnages du sacre du printemps, 1974Album di 8 litografie originali a colori, su carta cm 65x5050 esemplari + XXXV numerati e firmati a matita dall’artista
45. n.I, cm 52x39,5 46. n.II, cm 52x39 47. n.III, cm 52x39,5
48. n.IV, cm 52x39,5 49. n.V, cm 52x39,5 50. n.VI, cm 52x39,5
51. n.VII, cm 51x39,5 52. n.VIII, cm 52x39,5
41MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
53. Arciere viola, 1977litografia a colori cm 54x45Edizioni Graphis Arte
55. Magia, 1979litografia a colori cm 63x43 Edizioni Graphis Arte
54. L’immaginazione, 1966-1978litografia a colori cm 48x39,5Edizioni Graphis Arte
56. Immaginazione di colore, 1979litografia a colori cm 60x43,5 Edizioni Graphis Arte
57. Orizzonte, 1979-1980litografia a colori cm 71,5x52 Edizioni Graphis Arte
58. Piccolo cavaliere, 1979-1980litografia a colori cm 35x24 Edizioni Graphis Arte
42 MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
59. Il grande teatro delle maschere, 1979litografia a colori cm 59x66,5 Edizioni Graphis Arte
60. Orfeo, 1979litografia a colori cm 58x71,5 Edizioni Graphis Arte
43MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
INCISIONI
61. I tre acrobati, 1970acquaforte cm 41,9x36,6
62. Miracolo, 1970acquaforte cm 38,6x26,6
63. Scomposizione, 1970acquaforte cm 41,7x36,6
64. Contemplativi, 1970acquaforte cm 41,7x29,7
65. Allucinazione, 1970acquaforte cm 42,2x36,6
66. Il teatro, 1970acquaforte cm 38,6x27,6
68. La caduta, 1973acquaforte, puntasecca e acquatinta a colori cm 29,5x28Edizioni Graphis Arte
67. Omaggio a Dürer, 1971-76acquaforte cm 44,5x36,5 Edizioni Graphis Arte
44 MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
71. Tre cavalli, 1977acquaforte e acquatinta a colori cm 51,5x39,5 Edizioni Graphis Arte
69. Dancer I, 1977acquaforte e acquatinta a colori cm 49,5x36,5 Edizioni Graphis Arte
70. Acrobata, 1977acquaforte e acquatinta a colori cm 49,5x36,5 Edizioni Graphis Arte
45MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
Catalogo delle opere
SCULTURE
1. Bozzetto per l’Arengario a Milano, 1938Scultura in rilievo gesso, cm 137x144Eseguita per l’Arengario a Milano
Esposizioni:Marino Marini Cavalli e cavalieri, Pistoia - Museo Marino Marini Palazzo del Tau, 2006 - 2008. Marino Marini Il segno, la forma l’idea, Guastalla Centro Arte, Livorno 2008
Pubblicazioni:Filippo De Pisis, Marino Marini, pittori e scultori italiani contemporanei, Edizioni della Conchiglia, Milano 1941; H.Read, P.Waldberg, G. San Lazzaro, Marino Marini, Catalogo ragionato della scultura, Silvana Editoriale, 1970; Carlo Pirovano, Marino Marini scultore, Electa editrice Milano, 1972;Catalogo ragionato della Scultura, Skira 1998, n° 7/a pagina 340; Maria Teresa Tosi, Ambra Tuci, Lucia Gai Marino Marini Cavalli e cavalieri, Edizioni del Comune di Pistoia, 2006. Marino Marini Il segno, la forma l’idea, 2008, Guastalla Centro Arte, Livorno
2. Bozzetto per l’Arengario a Milano, 1938Scultura in rilievogesso, cm 137x142Eseguita per l’Arengario a Milano
Esposizioni:Marino Marini Cavalli e cavalieri, Pistoia - Museo Marino Marini Palazzo del Tau, 2006 - 2008. Marino Marini Il segno, la forma l’idea, Guastalla Centro Arte, Livorno 2008
Pubblicazioni:Filippo De Pisis, Marino Marini, pittori e scultori italiani contemporanei, Edizioni della Conchiglia, Milano 1941; H.Read, P.Waldberg, G. San Lazzaro, Marino Marini, Catalogo ragionato della scultura, Silvana Editoriale, 1970; Carlo Pirovano, Marino Marini scultore, Electa editrice Milano, 1972;Catalogo ragionato della Scultura, Skira 1998, n° 7/b pagina 340; Maria Teresa Tosi, Ambra Tuci, Lucia Gai Marino Marini Cavalli e cavalieri, Edizioni del Comune di Pistoia, 2006. Marino Marini Il segno, la forma l’idea, 2008, Guastalla Centro Arte, Livorno
3. Bozzetto per l’Arengario a Milano, 1938Scultura in rilievogesso, cm 134x143Eseguita per l’Arengario a Milano
Esposizioni:Marino Marini Cavalli e cavalieri, Pistoia - Museo Marino Marini Palazzo del Tau, 2006 - 2008. Marino Marini Il segno, la forma l’idea, Guastalla Centro Arte, Livorno 2008
Pubblicazioni:Filippo De Pisis, Marino Marini, pittori e scultori italiani contemporanei, Edizioni della Conchiglia, Milano 1941;
H.Read, P.Waldberg, G. San Lazzaro, Marino Marini, Catalogo ragionato della scultura, Silvana Editoriale, 1970; Carlo Pirovano, Marino Marini scultore, Electa editrice Milano, 1972;Catalogo ragionato della Scultura, Skira 1998, n° 7/c pagina 340; Maria Teresa Tosi, Ambra Tuci, Lucia Gai Marino Marini Cavalli e cavalieri, Edizioni del Comune di Pistoia, 2006. Marino Marini Il segno, la forma l’idea, 2008 Guastalla Centro Arte Livorno
4. Bozzetto per l’Arengario a Milano, 1938Scultura in rilievogesso, cm 136x143 Eseguita per l’Arengario a Milano
Esposizioni:Marino Marini Cavalli e cavalieri, Pistoia - Museo Marino Marini Palazzo del Tau, 2006 - 2008. Marino Marini Il segno, la forma l’idea, Guastalla Centro Arte, Livorno 2008
Pubblicazioni:Filippo De Pisis, Marino Marini, pittori e scultori italiani contemporanei, Edizioni della Conchiglia, Milano 1941; H.Read, P.Waldberg, G. San Lazzaro, Marino Marini, Catalogo ragionato della scultura, Silvana Editoriale, 1970; Carlo Pirovano, Marino Marini scultore, Electa editrice Milano, 1972;Catalogo ragionato della Scultura, Skira 1998, n° 7/d pagina 340; Maria Teresa Tosi, Ambra Tuci, Lucia Gai Marino Marini Cavalli e cavalieri, Edizioni del Comune di Pistoia, 2006. Marino Marini Il segno, la forma l’idea, 2008, Guastalla Centro Arte, Livorno
5. Piccolo miracolo, 1955bronzo policromo e cesellato cm 19,5x23,6x9,3Firmato a tergo in basso M.M. 6/6Esposizioni: Marino Marini mitografia-Galleria dello Scudo Verona 1994Provenienza: collezione Marini
Pubblicazioni: L’oeuvre complet di Patrick Waldberg G. Di San Lazzaro Herbert Read. Societè internationale d’art XXe Siècle, Paris 1970Marino Marini scultore Carlo Pirovano, Electa editrice Milano, 1972Mitografia, Carlo Pirovano, Edizioni Galleria dello Scudo Verona, 1994Catalogo ragionato della scultura, Fondazione Marino Marini Pistoia, Skira editore Milano, 1998
6. Piccola composizione, 1956bronzo cm 32x19x9,5fusione in 3 esemplari
Esposizioni:Marino Marini, Bologna - Galleria Forni, a cura di C. Pirovano,1990; Marino Marini.Sculptures et dessins, Arles - Musée Réattu et Espace Van Gogh 1995; Lisbona, Musée du Chiado, 1995; Marino Marini, Comune di Chiavari - Centro per l’Arte
46 MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
Contemporanea di Palazzo Rocca, 2000; Marino Marini, Milano - Studio Guastalla, 2002; Marino Marini, Livorno - Guastalla Centro Arte Esposizione antologica 2002. Marino Marini Il segno, la forma l’idea, Guastalla Centro Arte, Livorno 2008
Pubblicazioni:1970, H. Read, P. Waldberg, G. San Lazzaro, Marino Marini Catalogo ragionato della scultura, Silvana Editoriale, n. 343; 1972, C. Pirovano, Marino Marini scultore, Electa, n. 349; 1997, M. Meneguzzo, Marino Marini.Cavalli e cavalieri, Skira, n. 94 1998, Marino Marini, Catalogo ragionato della scultura, Skira, n. 418. Marino Marini, Milano - Studio Guastalla, 2002; Marino Marini, Livorno - Guastalla Centro Arte Esposizione Antologica, 2002. Marino Marini Il segno, la forma l’idea, 2008, Guastalla Centro Arte, Livorno
7. Miracolo, 1956 bronzo cm 44,5x23x22,2Provenienza: Collezione privata
Esposizioni:Zurich 1962, Tokyo 1978, Lugano 1981, Ascona 1988, Roma 1991, Toronto 1998
Pubblicazioni: Waldberg-Read- G.Di San Lazzaro 1970; Pirovano 1972; Marino Marini 1978; Marino Marini Catalogo ragionato della scultura, Skira
TECNICHE MISTE
8. Gentiluomo a cavallo, 1944tempera, pastello e china su carta cm 34,4x26firmato e datato in basso a destraCollezione privata
9. Cavallo e cavaliere, 1947tecnica mista cm 40,5x32,5firma in basso a destracollezione privata
10. Cavaliere, 1947china e tempera su carta cm 51,5x41firmato in basso a destra, datato in basso a sinistraCollezione privata
11. Cavallo, 1949inchiostro e tempera su carta cm 49x34,5firmato e datato in basso a sinistraCollezione privata
12. Pomona, anni ‘40Tecnica mista su carta cm 33x25Provenienza: Galleria del Secolo, Roma; Quarto Platano, Forte dei Marmi
13. Cavallo e cavaliere, (1949-50)Tecnica mista su carta, cm 49,5x34,6firma in basso a destraProvenienza: collezione privata, Firenze
14. Giocoliere e cavalli, 1950inchiostro, lapis e tempera su carta cm 49,8x34,7firmato e datato in basso al centroProvenienza: collezione privata
15. Giocoliere e cavalli, 1950inchiostro, china e tempera su carta cm 49x33firmato e datato in basso al centroProvenienza: Collezione privata
16. Cavallo e giocoliere, 1951pastello e inchiostro su carta riportato su tela cm 49,5x34,5firmato in basso a destraProvenienza: Tornabuoni Arte Firenze; Guastalla Centro Arte Livorno; Hannover gallery Londra
Pubblicazioni: Arte moderna e contemporanea, antologia scelta 2017, Catalogo di mostra Tornabuoni Arte, Firenze 2016
17. Due acrobati con un cavallo, 1950tempera e tecnica mista su carta, cm 57x42,5Provenienza:Bucholz Gallery (Curt Valentin), New YorkMartha Jackson Gallery, New York
Esposizioni/Pubblicazioni:Marino Marini Il segno, la forma l’idea, Guastalla Centro Arte, Livorno 2008
18. Cavallo e cavaliere, 1952acquerello, gouache e olio su carta intelata, cm 35x50Provenienza: W.J. Polk. Inc. St. Louis; Marisa del Re Gallery, New York.
Esposizioni/Pubblicazioni:Marino Marini, Milano - Studio Guastalla, 2002. Marino Marini, Livorno - Guastalla Centro Arte. Esposizione antologica 2002. Marino Marini Il segno, la forma l’idea, Guastalla Centro Arte, Livorno 2008
19. Cavallo, 1952tempera, vernice, lacca su carta colorata cm 31,7x23,5Provenienza: Mr and Mrs G. Short, Wichita, Kansas.
Esposizioni/Pubblicazioni:Marino Marini, Milano - Studio Guastalla, 2002 Marino Marini, Livorno – Guastalla Centro Arte, Esposizione antologica, 2002Marino Marini Il segno, la forma l’idea, Guastalla Centro Arte, 2008.
20. Cavallo e cavaliere, 1952tecnica mista su carta, cm 43,3x35,8Provenienza: Mr. And Mrs. G. Short, Wichita, Kansas.
Esposizioni/Pubblicazioni:Marino Marini, Milano - Studio Guastalla,2002 pag. 24; Marino Marini, Livorno - Guastalla Centro Arte. Esposizione antologica 2002. Pag.32. Marino Marini Il segno, la forma l’idea, Guastalla Centro Arte, Livorno 2008
21. Cavallo, 1953tempera su carta cm 62x43firmato e datato in basso a destraProvenienza: Collezione privata
47MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
22. Cavalli, 1953tecnica mista su carta intelata cm 43x63firma in basso a destraProvenienza: Collezione privata
23. Giocolieri e cavallo, anni ‘50Tecnica mista su carta intelata cm 55x42,5Provenienza: Guastalla Centro Arte, LivornoCollezione Privata, Firenze
24. Composizione, 1960tempera su cartoncino cm 62x90firmato in basso a destra, datato in basso a sinistra Provenienza: Collezione privata
25. Studio per Idea e spazio,1962-63inchiostro, smalti, vernice tipografica e collage su carta cm 51x38Provenienza: collezione privata, Firenze
26. Cavaliere, 1969tempera su carta cm 52x39firmato in basso a destra e sul retroProvenienza: Collezione privata
27. Ribaltamento, 1972collage e gouache su carta intelata cm 39,5x52,1
Esposizioni/Pubblicazioni:Marino Marini, Comune di Chiavari - Centro per l’Arte Contemporanea di Palazzo Rocca, 2000.Marino Marini, Milano - Studio Guastalla, 2002Marino Marini, Livorno – Guastalla Centro Arte. Esposizione antologica 2002;Marino Marini Il segno, la forma l’idea, Guastalla Centro Arte, Livorno 2008
28. Il Circo, 1978tempera su carta intelata, cm 76x56,8
Esposizioni/Pubblicazioni:Marino Marini, La forma del colore, Palazzo Fabroni, Pistoia 2001 a cura di Maria Teresa Tosi e Marco Bazzini.Marino Marini Il segno, la forma l’idea, Guastalla Centro Arte, 2008
DISEGNI
29. Paesaggio, 1929Penna e inchiostro nero su carta cm 17,2x26,5Provenienza: Brook Street Gallery, Londra, Dr. J.A. Horinat.
Esposizioni/PubblicazioniMarino Marini, Milano - Studio Guastalla, 2002; Marino Marini, Livorno - Guastalla Centro Arte. Esposizione antologica 2002; Marino Marini Il segno, la forma l’idea, Guastalla Centro Arte, Livorno, 2008
30. L’amazzone, 1943china su carta rosa cm 21x29,5
Pubblicazioni:Egle Marini Commenti poetici ispirati dalle opere di Marino,
1975, Graphis Arte Livorno, Toninelli Arte Moderna Milano;Marino Marini Il segno, la forma l’idea, Guastalla Centro Arte, Livorno, 2008
Esposizioni:Marino Marini, Guastalla Graphis Arte, Livorno 1976 Marino Marini Il segno, la forma l’idea, Guastalla Centro Arte, Livorno, 2008
31. Studi di figure a cavallo, anni ’40penna, inchiostro e tempera su carta cm 26,5x17,2Provenienza: Brook Street Gallery, London, Dr. J.A. Horinat.
Esposizioni/pubblicazioni:Marino Marini, Milano - Studio Guastalla, 2002;Marino Marini, Livorno - Guastalla Centro Arte. Esposizione antologica 2002; Marino Marini Il segno, la forma l’idea, Guastalla Centro Arte, Livorno, 2008
32. Nudo seduto, 1940china su carta cm 38x27
Esposizioni/pubblicazioni:Marino Marini, Comune di Chiavari – Centro per l’Arte Contemporanea di Palazzo Rocca. 2000;Marino Marini, Milano - Studio Guastalla, 2002;Marino Marini, Livorno - Guastalla Centro Arte. Esposizione antologica 2002;Marino Marini Il segno, la forma l’idea, Guastalla Centro Arte, Livorno, 2008
LITOGRAFIE
33. From color to form II, 1969Litografia originale a colori cm 39,5x52su carta cm 50,5x6550 esemplari numerati e firmati Editore: Sociètè International d’Art XX Siècle, Parigi
Pubblicazione: Guastalla Catalogo ragionato dell’opera grafica, Graphis Arte Livorno, 1990
34. From color to form III, 1969Litografia originale a colori cm 40,5x53Per gli altri dati vedi la n.33
35. From color to form VIII, 1969Litografia originale a colori cm 39,5x52Per gli altri dati vedi la n.33
36. From color to form IX, 1969Litografia originale a colori cm 39,5x52Per gli altri dati vedi la n.33Chevaux et cavaliers, 1972Album di 8 litografie originali a colori, su carta cm 50x65 50 esemplari + XXX numerati e firmati a matita dall’artista Editore: Société International d’Art XX Siécle, Parigi
Pubblicazione: Guastalla Catalogo ragionato dell’opera grafica, Graphis
48 MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
Arte Livorno, 199037. n.I cm 38x5038. n.II cm 37,8x5039. n.III cm 38,5x49,540. n.IV cm 37x50,541. n.V cm 37,8x5042. n.VI cm 37x5043. n.VII cm 37x49,544. n. VIII cm 39,5x52
Personnages du sacre du printemps, 1974Album di 8 litografie originali a colori, su carta cm 65x5050 esemplari + XXXV numerati e firmati a matita dall’artistaEditore: Société International d’Art XX Siécle, Parigi
Pubblicazione: Guastalla Catalogo ragionato dell’opera grafica, Graphis Arte Livorno, 199045. n.I cm 52x39,546. n.II cm 52x3947. n III cm 52x39,548. n.IV cm 52x39,549. n. V cm 52x39,550. n.VI cm 52x39,551. n. VII cm 51x39,552. n.VIII cm 52x39,5
53. Arciere viola, 1977litografia a colori cm 54x45.Edizioni Graphis Arte, Livorno e Toninelli Arte Moderna, Milano.Tiratura: 75 esemplari su carta Arches cm69x54 firmati e numerati + L esemplari su carta Arches cm 76x54 firmati e numerati + 10 prove d’artista.
Pubblicazione:Guastalla Catalogo ragionato dell’opera grafica, Graphis Arte Livorno, 1990
54. L’immaginazione, 1966-1978litografia a colori cm 48x39,5Edizioni Vertice Editoriale d’arte, Livorno, 1978Tiratura: 90 esemplari numerati e firmati di cui 10 esemplari su cartaArches cm 67,5x54,2, L esemplari numerati e firmati + 10 prove d’artista su carta Arches cm 67,5x54,2.
Pubblicazione: Guastalla Catalogo ragionato dell’opera grafica, Graphis Arte Livorno, 1990
55. Magia, 1979litografia a colori cm 63x43 su carta Arches cm 76x56Edizioni Graphis Arte, LivornoTiratura: 75 + L esemplari numerati e firmati dall’artista + 20 prove d’artista
Pubblicazione: Guastalla Catalogo ragionato dell’opera grafica, Graphis Arte Livorno, 1990
56. Immaginazione di colore, 1979litografia a colori cm 60x43,5 su carta Arches cm 76,5x56,5.Edizioni Graphis Arte, Livorno.
Tiratura: 75 + L esemplari firmati e numerati + 20 prove d’artista.
Pubblicazione: Guastalla Catalogo ragionato dell’opera grafica, Graphis Arte Livorno, 1990
57. Orizzonte, 1979-1980litografia a colori cm 71,5x52 su carta Arches cm 84x63,5.Edizioni Graphis Arte, Livorno.Tiratura: 75 + L esemplari firmati e numerati + 20 prove d’artista. Tutti gli esemplari sono firmati M.M. a matita blu.Sul retro dichiarazione di autenticità della Signora Marini.
Pubblicazione: Guastalla Catalogo ragionato dell’opera grafica, Graphis Arte Livorno, 1990
58. Piccolo cavaliere, 1979-1980litografia a colori cm 35x24 su carta Arches cm 63,5x45,5.Edizioni Graphis Arte, Livorno.Tiratura: 75 + L esemplari firmati e numerati + 20 prove d’artista. Tutti gli esemplari sono firmati M.M. a matita blu.Sul retro dichiarazione di autenticità della Signora Marini.
Pubblicazione: Catalogo ragionato dell’opera grafica Guastalla, Graphis Arte Livorno, 1990
59. Il grande teatro delle maschere, 1979litografia a colori cm 59x66,5 su carta Arches cm 63,5x78.Edizioni Graphis Arte, Livorno.Tiratura: 125 + LXXV esemplari firmati e numerati + 20 prove d’artista.Questa litografia fu eseguita in occasione dell’inaugurazione presso il Palazzo Comunale di Pistoia del Centro di Documentazione Marino Marini.
Pubblicazione: Guastalla Catalogo ragionato dell’opera grafica, Graphis Arte Livorno, 1990
60. Orfeo, 1979litografia a colori cm 58x71,5 su carta Arches cm 63x84.Edizioni Graphis Arte, Livorno.Tiratura: 75 + L esemplari firmati e numerati + 20 prove d’artista.
Pubblicazione: Guastalla Catalogo ragionato dell’opera grafica, Graphis Arte Livorno, 1990
61. I tre acrobati, 1970Acquaforte cm 41,9x36,6 su carta cm 65x50Edizioni Propylaen, BerlinoTiratura: 40 + XX numerati e firmati
Pubblicazione: Guastalla Catalogo ragionato dell’opera grafica, Graphis Arte Livorno, 1990
62. Miracolo, 1970Acquaforte cm 38,6x26,6 su carta cm 65x50Edizioni Propylaen, Berlino
49MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
Tiratura: 40 esemplari + XX numerati e firmati
Pubblicazione: Guastalla Catalogo ragionato dell’opera grafica, Graphis Arte Livorno, 1990
63. Scomposizione, 1970Acquaforte cm 41,7x36,6 su carta cm 65x50Edizioni Propylaen, BerlinoTiratura: 40 esemplari + XX numerati e firmati
Pubblicazione: Guastalla Catalogo ragionato dell’opera grafica, Graphis Arte Livorno, 1990
64. Contemplativi, 1970Acquaforte cm 41,7x29,7 su carta cm 65x50Edizioni Propylaen, BerlinoTiratura: 40 esemplari + XX numerati e firmati
Pubblicazione: Guastalla Catalogo ragionato dell’opera grafica, Graphis Arte Livorno, 1990
65. Allucinazione, 1970Acquaforte cm 42,2x36,6 su carta cm 65x50Edizioni Propylaen, BerlinoTiratura: 40 esemplari + XX numerati e firmati dall’artista
Pubblicazione: Guastalla Catalogo ragionato dell’opera grafica, Graphis Arte Livorno, 1990
66. Il teatro, 1970Acquaforte cm 38,6x27,6 su carta cm 65x50Edizioni Propylaen, BerlinoTiratura: 40 esemplari + XX numerati e firmati
Pubblicazione: Guastalla Catalogo ragionato dell’opera grafica, Graphis Arte Livorno, 1990
67. Omaggio a Dürer, 1971-76Acquaforte cm 44,5x36,5 su carta cm 65,8x50,3Edizioni Graphis Arte, LivornoTiratura: 90 esemplari numerati e firmati
Pubblicazione: Guastalla Catalogo ragionato dell’opera grafica, Graphis Arte Livorno, 1990
68. La caduta, 1973Acquaforte, puntasecca e acquatinta a colori cm 29,5x28 su carta Magnani cm 69,8x50Edizioni Graphis Arte, LivornoTiratura: 90 esemplari numerati e firmati
Pubblicazione: Guastalla Catalogo ragionato dell’opera grafica, Graphis Arte Livorno, 1990
69. Dancer I, 1977acquaforte e acquatinta a colori cm 49,5x36,5su carta Arches cm 72,5x56,5Edizioni Graphis Arte, Livorno e Toninelli Arte Moderna, Milano 1980Tiratura: 90 esemplari numerati e firmati con matita blu M.M.Sul retro dichiarazione di autenticità di Marina Marini.
Pubblicazione: Guastalla Catalogo ragionato dell’opera grafica, Graphis Arte Livorno, 1990
70. Acrobata, 1977acquaforte e acquatinta a colori cm 49,5x36,5su carta Arches cm 72,5x57,5Edizioni Graphis Arte, Livorno e Toninelli Arte Moderna, Milano 1981Tiratura: 90 esemplari + L numerati con firma a timbro. Sul retro dichiarazione di autenticità di Marina Marini
Pubblicazione: Guastalla Catalogo ragionato dell’opera grafica, Graphis Arte Livorno, 1990
71. Tre cavalli, 1977acquaforte e acquatinta a colori cm 51,5x39,5su carta Arches cm 72x56,5Edizioni Graphis Arte, Livorno e Toninelli Arte Moderna, Milano 1981Tiratura: 90 + L esemplari numerati con firma a timbro. Sul retro dichiarazione di autenticità di Marina Marini
Pubblicazione: Guastalla Catalogo ragionato dell’opera grafica, Graphis Arte Livorno, 1990
Marino presso la Galleria Guastalla, Livorno ottobre 1973
50 MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
1901Marino Marini nasce il 27 febbraio a Pistoia da famiglia agiata. Ha una sorella gemella, Egle, poetessa che più volte ha scritto sulla sua arte.
1917Si iscrive con la sorella all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove frequen-ta il corso di Disegno e di Pittura tenuto da Galileo Chini e dove, come lui stesso racconta negli anni Cinquanta a Raffaele Carrieri, incontra Rodin in visita alla città.
1919Compie il primo viaggio a Parigi dove viene in contatto con le nuove ten-denze artistiche.
1920Si interessa alla pittura e all’incisione. Si riconosce in alcune delle sue opere di questo periodo – le Vergini (Museo Marini, Firenze) – l’influenza dell’arte antica italiana.
1922Sempre all’Accademia di Firenze si iscrive alla cattedra di Scultura.
1923Comincia la lunga serie delle esposizioni. Partecipa alla II Biennale roma-na e a una mostra collettiva a Livorno in cui espone 5 scorci della città.
1926Prende uno studio a Firenze, ai piedi della collina di Fiesole. Si classifica al II posto nel Concorso del Monumento ai Caduti della città di Pistoia vinto dalla scultore Silvio Canevari.
1927Partecipa con numerose opere alla III Esposizione Internazionale delle Arti Decorative a Monza dove incontra per la prima volta Arturo Martini.
1928È presente alla Biennale di Venezia con due bronzi e partecipa all’espo-sizione del Gruppo del Novecento Toscano alla Galleria Milano con dieci opere, fra cui alcune terrecotte. Il cieco (oggi alla Galleria di Arte Moderna di Firenze) segna una sua prima ricerca sulla scultura di Medardo Rosso.
1929In questo anno lascia Firenze per Milano dove è chiamato da Arturo Mar-tini a sostituirlo nell’insegnamento presso l’ISIA di Monza.Espone con altri artisti italiani, fra i quali Carrà, De Chirico, Sironi, Modi-gliani e Martini, alla Società delle Belle Arti di Nizza e alle Edizioni Buona-parte a Parigi. Alla II mostra del Novecento italiano presso il Palazzo della Permanente di Milano presenta sei opere. La sua scultura in terracotta, Il Popolo, è una rivelazione per la critica e segna il definitivo riferimento con l’arte etrusca. Nello stesso anno esegue il ritratto dell’amico Alberto Magnelli e un primo autoritratto in gesso policromo.
1930Soggiorna a Parigi dove ritrova molti amici quali Campigli, De Chirico e Severini e incontra l’arte di Picasso, Maillol, Braque, Laurens e Lipchitz. Partecipa a un’esposizione a Firenze con otto pitture e nove sculture e alla Biennale di Venezia con tre sculture e una pittura. Realizza l’Ersilia, una scultura lignea che segna una tappa importante nel suo percorso creativo e che riprenderà per una seconda versione nel 1949.
1931Nuovo soggiorno a Parigi dove incontra Tanguy, De Chirico, Kandinskij e Gonzàlez.
1932È l’anno dei riconoscimenti ufficiali: espone disegni e sculture prima a Milano poi a Roma. Diviene membro onorario dell’Accademia Fiorentina di Belle Arti.
1934Durante un viaggio in Germania visita la cattedrale di Bamberg nella quale ha modo di ammirare la statua equestre di Enrico II (XIII secolo). Questo cavaliere ‘gotico’, che lo impressiona profondamente, è una delle fonti per i suoi cavalieri.
1935Partecipa alla II quadriennale di Roma dove vince il primo premio. Una sala è dedicata a sei delle sue opere. Le sue fonti, l’arte etrusca e l’arte romana, sono allora evidenti. Realizza un secondo autoritratto in bronzo e inizia il tema delle Pomone, divinità etrusca che simboleggia la fecondità della terra.
1936Viene pubblicata dalle Editions des Chroniques du Jour (Parigi) la prima monografia a lui dedicata, con un’introduzione di Paul Fierens. Partecipa alla XX Biennale di Venezia con nove opere. In questo periodo comincia la serie dei Cavalieri.
1937Compie numerosi viaggi in Italia e in Europa. Durante un nuovo soggiorno a Parigi frequenta numerosi artisti: Kandinskij, Tanguy, Maillol, Picasso, Braque, Laurens, Magnelli, De Chirico.Vince il Gran Prix all’Esposizione Universale di Parigi. Una scultura in le-gno, Il pugile, del 1935, entra nelle collezioni nazionali francesi.
1938Il 14 dicembre sposa Merceds Pedrazzini che da allora chiamerà Marina quasi a sottolineare l’intenso legame che li unirà per tutta la vita. Partecipa alla Biennale di Venezia con due ritratti.Esegue 4 grandi bozzetti in gesso a rilievo per il concorso di idee per la decorazione dell’Aremgario di Milano.
1939Partecipa alla III quadriennale di Roma con cinque opere ed espone in dicembre alla Galleria Barbaorux a Milano.
1940Lascia l’insegnamento a Monza e diviene professore alla Facoltà di Scul-tura dell’Accademia di Torino.
1941Diviene titolare della cattedra di Scultura dell’Accademia di Brera a Mi-lano.
1942Realizza un terzo autoritratto in gesso policromo. Espone in novembre alla Galleria dello Zodiaco a Roma una selezione di disegni. La distruzione durante un bombardamento del suo atelier a Monza e del suo appar-tamento a Milano portano alla perdita di numerose opere. In dicembre, si rifugia con la moglie a Tenero, nei pressi di Locarno, dove continua a lavorare.
1943Si reca frequentemente a Zurigo e a Basilea. Qui ritrova numerosi artisti, tra i quali Giacometti, Banninger, Wotruba, Germaine Richier e Haller. Si avvicina alle tecniche litografiche e modella alcune Pomone, un ritratto in bronzo di Marina e il famoso Arcangelo che segna la nascita della serie dei Miracoli.
1944Partecipa con Wotruba e Germaine Richier alla grande Esposizione al Kunstmuseum di Basilea.
1945Espone ancora con Wotruba e Germaine Richier alla Kunsthalle di Berna, poi a Zurigo.Realizza il ritratto in bronzo di Germaine Richier e quelli in terracotta poli-croma di Manuel e Ulrich Gasser che dopo trenta anni saranno donati alla Kunsthaus di Zurigo.
1948Torna a Milano e riprende l’insegnamento a Brera. Ha il suo atelier in piaz-za Mirabello dove lavorerà per tutto il resto della vita. Realizza un ritratto di Carrà e uno di Marina in gesso policromo. È un anno decisivo per l’artista che compie numerosi viaggi e partecipa alla Biennale di Venezia, anche in qualità di membro della giuria, dove avrà una sala personale. Conosce Henry Moore e da questo momento una profonda amicizia li unirà. Incon-tra un importante mercante, Curt Valentin, che si innamora delle sue ope-re tanto da acquistarne un gran numero e divenire il suo agente negli Stati Uniti dove organizzerà numerose esposizioni. A partire da quest’anno la sua produzione pittorica aumenta considerevolmente. Viene pubblicata da Il Milione la monografia con un saggio introduttivo di Raffaele Carrieri.
1949partecipa all’importante esposizione Twentieth Century Italian Art organiz-zata al Museum of Modem Art di New York da Romeo Toninelli. Espone alla Galleria dell’Obelisco di Roma presentato in catalogo da Palma Bu-carelli. Incontra inoltre Peggy Guggenheim, che acquista un esemplare in bronzo dell’Angelo della città installandolo davanti all’attuale museo omonimo sul Canal Grande a Venezia.
1950Curt Valentin organizza nella sua galleria, la Buchholz Gallery, la prima esposizione di Marini a New York con disegni, litografie e ventotto scul-ture. L’artista soggiorna negli Stati Uniti da febbraio a giugno. In questa occasione conosce Stravinskij, del quale realizzerà subito il ritratto (una seconda versione verrà eseguita nel 1951), Arp, Beckmann, Feininger, Dalì e Mies van der Rohe. Kaufmann proprietario della Bear Run Hou-se, capolavoro di Frank Lloyd Wright, acquista un esemplare de l’Angelo della città e lo pone nei pressi della cascata vicina alla sua abitazione. Al ritorno dagli Stati Uniti, Marino si ferma a Londra dove rivede Henry Mo-ore. La Hanover Gallery gli dedica un’esposizione. È nominato membro onorario dell’Accademia Reale Fiamminga di Bruxelles.
Note biografiche(a cura di Maria Teresa Tosi)
51MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
1952Riceve il Gran Premio Internazionale di Scultura alla Biennale di Venezia. Gli viene nuovamente dedicata una sala con dodici sculture e sei dipinti. Lavora a sei litografie a Parigi nell’atelier di Fernand Mourlot. Incontra Masson, Braque, Ungaretti e Brancusi. I Miracoli monopolizzano tutta la sua attenzione ma continua la serie dei ritratti, fra cui quello in bronzo di Curt Valentin (una seconda versione verrà realizzata nel 1954).
1953Numerose esposizioni vengono allestite in Europa: a Goteborg, Stoccol-ma, Copenaghen e Oslo. Lo stesso avviene negli Stati Uniti, a Cincinnati e a New York nella galleria di Curt Valentin, poi al Museo d’Arte Moderna, dove partecipa all’esposizione “The Sculpture in Twentieth Century”. Esce la seconda edizione della monografia de Il Milione la cui introduzione è affidata a Umbro Apollonio.
1954Ottiene il Gran Premio dell’Accademia dei Lincei di Roma. Nel periodo estivo si trasferisce con la moglie nella villa da lei disegnata, la Germinaia, presso Forte dei Marmi dove tra gli altri incontra Pablo Neruda. Qui muo-re Curt Valentin, una grave perdita per l’artista. Pierre Matisse diventa il nuovo mercante di Marino per gli Stati Uniti.
1955Esposizioni personali in Germania, in Francia (esposizione di litografie alla galleria Berggruen di Parigi), Olanda e Stati Uniti (New York). Partecipa alla prima edizione di Documenta, Kassel con cinque bronzi.
1956Esposizioni personali a Londra e a Los Angeles. Partecipa all’Esposizione internazionale di scultura contemporanea al museo Rodin a Parigi. Affron-ta in quest’anno il nuovo tema del Guerriero.
1957Esposizioni personali a Dusseldorf e a New York.
1958Espone alcune opere insieme a Giacometti, Matisse, Moore presso l’Ha-nover Gallery di Londra. La Bayerische Staatsgemaldesammlung di Mo-naco acquista per le sue collezioni un Grande Miracolo.
1959Realizza il Monumento Equestre in bronzo per la città dell’Aja in memoria degli orrori della guerra. È la più grande opera in bronzo realizzata dall’ar-tista (altezza 6 metri). Lo zoccolo porta l’iscrizione: “si costruì, si distrusse e un canto desolato restò sul mondo”. Partecipa alla seconda edizione di Documenta a Kassel anche nella sezione della pittura con tre dipinti e sette bronzi.
1960Il Germanisches Nationalmuseum di Norimberga acquista un Grande Guerriero. Viene collocato a Rotterdam il Grande Miracolo del 1953, in ricordo di tutti i caduti in guerra.
1961Esegue il ritratto di Henry Miller che realizza, come quello di Henry Moore, a Forte dei Marmi.
1962La Kunsthaus di Zurigo presenta un’importante retrospettiva riunendo più di duecento opere dell’artista.Realizza il ritratto di Marc Chagall e di Henry Moore. Moore donerà que-sto ritratto alla National Portrait Gallery di Londra.
1963Presenta per la prima volta un’ampia selezione di dipinti alla Galleria To-ninelli di Milano, per l’occasione viene pubblicata la monografia curata da Franco Russoli. Con alcune sculture è presente all’Esposizione Calder – Marini presso la Galleria d’Arte Moderna di Basilea. Realizza nell’atelier di Arp il ritratto dell’artista.
1964Grande esposizione di dipinti al Museo Boymans Van Beuningen di Rot-terdam. Partecipa alla terza edizione di Documenta, Kassel.
1966Importante esposizione di sculture, dipinti e disegni a Palazzo Venezia a Roma curata da Giovanni Carandente.
1967Si reca a Berlino per incontrare Mies van der Rohe, che sta sovrintenden-do alla costruzione della Nationalgalerie, e ne realizza il ritratto commis-sionato per il museo stesso.
1968Riceve a Gottinga la più alta onorificenza tedesca con la nomina a mem-bro dell’Orden pour le Mérite fur Wissenschaften und Kunst. Questa onorificenza di cui Marino era molto orgoglioso, era stata concessa in precedenza solo a due grandi italiani Alessandro Manzoni e Giuseppe Verdi. Lavora prevalentemente la pietra ma la pittura resta tra i suoi mag-giori interessi.
1969Esposizione “From Colour to Form” alla Bibliothèque Nationale di Parigi.
1971Creazione dell’Idea del Miracolo.
1972Diviene cittadino onorario della città di Milano. In questo anno viene pre-sentata al Centro Studi Piero della Francesca una retrospettiva della sua opera, dedicata ai personaggi del XX Secolo. Marino e Marina fanno dono al Comune di Milano di un’importante collezione di opere, sculture (so-prattutto ritratti), pitture e disegni. Realizza, su richiesta del soprintenden-te della Scala Paolo Grassi, la scenografia e i costumi per Le Sacre du Printemps di Stravinskij.
1973Inaugurazione del Museo Marino Marini all’interno della Galleria d’Arte Moderna di Milano.
1974Due grandi sculture sono donate ai Musei d’Arte Moderna del Vaticano, un Miracolo in pietra, donato da Gianni Agnelli, e un Cavaliere in legno policromo proveniente dalla collezione Battiato.
1975Esposizione a Milano, al Castello Sforzesco, di ventuno dipinti degli anni giovanili.
1976La Staatsgalerie Moderner Kunst di Monaco gli dedica una sala perma-nente di sculture e dipinti. Nello stesso anno i Musei di Stato della Baviera organizzano una antologica della produzione grafica, che verrà portata anche a Torino e a Parigi.
1977Realizza la sua ultima scultura, un ritratto di Oskar Kokoschka, iniziato nel 1976.
1978Esposizione itinerante di sculture e di pitture dai musei giapponesi di Tok-yo, Yamagata, Sapporo, Kobe e Kumamoto. In questo stesso anno dona al Museo d’Arte Moderna di Parigi un Cavaliere in bronzo.
1979Inaugurazione nel palazzo comunale di Pistoia di un Centro di Documen-tazione sull’opera di Marino Marini comprendente una biblioteca, una fo-toteca, una videoteca, e molte sculture fra cui un Grande Miracolo.
1980Muore il 6 agosto a Viareggio.
1988Apertura a Firenze, nell’antica chiesa di San Pancrazio, del Museo Marino Marini con una donazione di opere di scultura e di pittura, di cui una parte proviene direttamente dalla collezione di Marina Marini.
1990Inaugurazione della Sala delle Arti Liberali degli Appartamenti Borgia a Città del Vaticano in seguito a una cospicua donazione di opere da parte di Marina Marini.
Apertura della Fondazione Marino Marini nel Palazzo del Tau a Pistoia destinata ad assicurare la conservazione e la diffusione della sua opera.
52 MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
1970Abram H. Hammacher, Marino Marini Sculptures, paintings, draw-ings, ed. Hanry N. Abrams, Inc. Publishers, New York (19712; 1971 trad. inglese Thames and Hudson, London; 1972 trad. tedesca Cari Schù nemann-Verlag, Bremen)Patrick Waldberg - Herbert Read - Gualtieri di San Lazza ro, L’OEuvre complète de Mari no Marini, ed. XXe Siècle, Pa ris (trad. italiana Sil-vana Edito riale d’Arte, Milano; trad. ame ricana Tudor Publishing Co., New York; 1971 trad. america na ed. Harry N. Abrams, Inc. Publish-ers, New York; 1971 trad. tedesca Gesamtkatalog, Propylàen Verlag, Berlin)
1972Kenjiro Azuma, Marino Mari ni, Heibonsha Ltd. Publishers, TokyoErnesto Caballo, Marino Mari ni - Diario Fotografico raccon tato da Marina, con pensieri di Marino e liriche di EgIe Ma rini, Albra Editrice, Torino (1976 edizione tascabile Al bra; 1977 trad. inglese A. Zwem-mer, London)Carlo Pirovano, Marino Ma rini - Scultore, ed. Electa, Milano
1973Mercedes Precerutti Garbe ri, Marino Marini alla Galle ria d’Arte Mo-derna di Milano, ed. Comune di Milano, Milano
1974Enzo Carli, Marino Marini - Acqueforti 1914-1970, catalo go a cura di G. Guastalla e L. Toninelli, Edizione Graphis Arte, Livorno; Toninelli Arte Moderna, Milano (1977 trad. inglese Rizzoli lnternational Publi-cations, Inc.)Hommage a Marino Marini, ed. XXe Siècle, Paris (trad. ita liana Silva-na Editoriale d’Ar te, Milano)
1975 Commenti poetici ispirati dalle opere di Marino, poesie di Egle Mari-ni, Graphis Arte Livorno – Toninelli Arte Moderna, Milano
1976Marino Marini. Opera grafica completa 1914-1975, catalogo a cura di G. Guastalla e L. To ninelli, Edizione Graphis Arte, Livorno; Toninelli Arte Mo derna, Milano
1978Marino Marini, ed. C.S.C., Japan
1979Cavalli e Cavalieri di Marino Marini (testo di Piero Bianco ni), a cura di S. Grandini, Edi tore Giulio Topi, LuganoMarino Marini introduzione di Lorenzo Papi, a cura di Giorgio e Gui-do Guastalla, Centro di Documentazione dell’Opera di Marino Marini, Comune di Pistoia, Edizioni Graphis Arte, LivornoMarino Marini - Dipinti inedi ti, introduzione di G. Gua stalla, Edizioni Graphis Arte, Livorno
1980Marino Marini, introduzione di Ernesto Caballo (testi di Masayoshi Homma, Kenjiro Azuma), ed. Albra, Torino
1981Kenjiro Azuma, Marino Mari ni, ed. A. Zwemmer, London Erich Steingràber, Marino Marini - Disegni Inediti, 1940-1950, ed. Albra, Torino
1983Marino Marini - Bibliografia per Immagini, introduzione di Erich Stein-gràber, Priuli e Ver lucca Editori, Ivrea
1984Mercedes Precerutti Garberi (a cura di), Marino Mari ni, Guida al Mu-seo - Galle ria d’Arte Moderna Milano,A. Mondadori Editore, Milano
1987Marino Marini - Impressioni di Lorenzo Papi, Priuli e Ver lucca Editori, IvreaMarino Marini pittore, prefa zione di Erich Steingràber (te sto di Loren-zo Papi), Priuli e Verlucca Editori, Ivrea
Monografie (selezione)
1936Paul Fierens, Marino Marini, Art ltalien Moderne, Chroniques du Jour, Paris, Ulrico Hoepli Editore, Milano
1937Lamberto Vitali, Marino Mari ni, Arte Moderna Italiana n. 29, serie B scultori n. 7, Ulrico Hoepli Editore, Milano
1941Filippo De Pisis, Marino Mari ni, Pittori e scultori italiani contempora-nei, Edizioni della Conchiglia, Milano
1944Gianfranco Contini, 20 Scultu re di Marino Marini, “Quader ni della Collana di Lugano”, ed. Collana, Lugano
1946Lamberto Vitali, Marini, Qua derni d’Arte n. 1, Edizioni U, Firenze
1948Raffaele Carrieri, Marino Ma rini scultore, Monografie di artisti italiani contemporanei, ed. del Milione, Milano
1950Enzo Carli, Marino Marini, Ar te Moderna Italiana n. 29, UI rico Hoepli Editore, Milano
1953Umbro Apollonio, Marino Marini scultore, ed. del Milio ne, Milano (tra-duzione ingle se 2ª edizione rinnovata, 1958 3ª edizione rinnovata, 1960 traduzione tedesca del solo testo)
1954Sinagra (Egle Marini), Marino, sei tavole a colori, ed. del Mi lione, Mila-no Eduard Trier, Marino Marini, ed. Galerie der Spiegel, Kòln
1958EgIe Marini, Gedichte mit Zei chnungen von Marino, Fischer Verlag, Frankfurt am Main
1959Douglas Cooper, Marino Ma rini (trad. inglese), Silvana Editoriale d’Ar-te, Milano EgIe Marini, Marino Marini, Verlag der Arche, Zùrich
1960Pier Maria Bardi, Marini - Graphic work and Paintings, Harry N. Abrams, Inc. Publi shers, New YorkWerner Hofmann, L’Opera grafica di Marino Marini, ed. Il Saggiatore, Milano (trad. te desca Verlag Gerd Hatje, Stuttgart)
1961Helmut Lederer - Eduard Trier, Marino Marini, Verlag Gerd Hatje, Stuttgart (trad. francese Editions du Griffon, Neuchàtel; trad. ameri-cana ed. Praeger, New York; trad. inglese ed. Tha mes and Hudson, London; trad. italiana ed. Garzanti, Milano) EgIe Marini, Marino Mari-ni. Ein Lebensbild, ein Gespràch mit seiner Schwester EgIe, ed. Fis-cher Bucherei, Frankfurt am Main
1963Franco Russoli, Marino Marini — Pitture e Disegni, ed. Toni nelli Arte moderna, Milano (trad. americana ed. Harry N. Abrams, Inc. Publish-ers, New York; trad. inglese ed. Tha mes and Hudson, London; trad. tedesca Verlag Gerd Hatje, Stuttgart) (cit. Russoli 1963b)
1966Giovanni Carandente, Le lito grafie di Marino Marini, ed. Toninelli, Mi-lano (1968 trad. americana Harry N. Abrams, Inc. PubIishers, New York) (cit. Carandente 1966) Giovanni Carandente, Marino Marini, “I Maestri della scultu ra”, ed. Fratelli Fabbri, Milano (cit. Carandente 1 66b)
1968Alberto Busignani, Marino Marini, I maestri del Novecen to, ed. Sadea Sansoni, Firenze Werner Haftmann, Marino Marini - Werk Ausgabe, Cari Schùne-mann-Verlag, Bremen
53MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
1988Carlo Pirovano (a cura di), Marino Marini - Catalogo del Museo San Pancrazio di Fi renze (contributi di Gianfran co Contini, Werner Haft-mann, Abram H. Hammacher, Erich Steingràber), ed. Electa, Mila no
1990Marino Marini, Catalogo ra gionato dell’opera grafica, In cisioni e Li-tografie, 1919-1980 (testo di Mario De Micheli), a cura di Giorgio e Guido Gua stalla, Edizioni Graphis Arte, Livorno (1993 trad. inglese Le slie J. Sacks Editions, Livorno) Mario De Micheli (a cura di), Marino Marini, Catalogo del Centro di Documentazione del l’Opera di Marino Marini, ed. del Comune di Pi-stoia, Pistoia
1991Giorgio e Guido Guastalla (a cura di), Marino Marini Et chings and Lithographs (testi di Erich Steingräber, Daniel Berger, Giovanni lova-ne), Shorewood Japan Co. Ltd (trad. tedesca Edition Depel mann, Langenhagen)Marina Marini, Con Marino, ed. Bompiani, MilanoGiovanni Testori, Marino Ma rini visto da Giovanni Testori, ed. Fratelli Fabbri, Milano
1993Sam Hunter - David Finn, Ma rino Marini The Sculpture, Harry N. Abrams Inc. Publi shers, New York (trad. italiana ed. Fratelli Fabbri, Milano)
1994Sergio Grandini, Ricordo di Marino Marini (edizione fuori commercio), Lugano
1996Marino Marini - Sono etru sco. Confessioni e pensieri sull’arte, a cura di Staffan Nihlén, Ed. I quaderni di via del vento, Pistoia
1997Marco Meneguzzo, Marino Marini - Cavalli e Cavalieri, Skira editore, Milano (cit. Me neguzzo 1997)Marco Meneguzzo, Marino Marini - Il Museo alla Villa Reale di Milano, Skira editore, Milano (cit. Meneguzzo 1997)
1998Catalogo Ragionato della scultura, saggio introduttivo di Giovanni Carandente, Skira Editore, Milano 1998
2001Marino Marini. La Forma del colore, a cura di Marco Bazzini e Maria Teresa Tosi, Siena maschietto&musolino
2002 Marino Marini Sculture 1939-1965 Yorkshire Sculpure Park, Wake-field, EnglandMarino Marini sculture, dipinti, tempere, disegni, litografie e incisioni 1929-1980, testo di Giorgio Guastalla, Livorno, Guastalla Centro Arte Marino Marini. Skulptur Malerei Zeichnung, a cura di Ferdinand Ullrich e Hans-Jürgen Schwalm, RecklinghausenMarino Marini. L’origine della forma. Sculture e dipinti, a cura di Erich Steingräber e Alberto Fiz, Cinisello Balsamo, Milano, Silvana Edito-riale
2003Marino Marini & il teatro, a cura di Marco Bazzini e Maria Teresa Tosi, Pistoia, Comune di Pistoia, Fondazione Marino Marini, Marino e la sua città, a cura di Ambra Tuci e Maria Teresa Tosi, Pisto-ia, Comune di Pistoia, Fondazione Marino Marini
2004 Marino Marini & il Ritratto, a cura di Maria Teresa Tosi, Pistoia, Comu-ne di Pistoia, Fondazione Marino Marini
2005Marino Marini & il Nudo, a cura di Maria Teresa Tosi, Pistoia, Comune di Pistoia, Fondazione Marino Marini, Marino Marini & il Teatro, a cura di Maria Teresa Tosi, Credit Suisse Locarno (Svizzera)
2006Marino Marini: Cavalli e Cavalieri, a cura di Maria Teresa Tosi, Pistoia, Comune di Pistoia, Fondazione Marino Marini
2008Marino Marini. Il segno la forma l’idea, Guastalla Centro Arte, Edizioni Graphis Arte, Livorno
2017Marino Marini. Passioni visive, Pistoia. Maria Teresa Tosi, Barbara Ci-nelli, Flavio Bergonzi, Silvana Editoriale
Marino Marini, Barbara Cinelli, Giunti Editore, Firenze Milano
Marino con l’asino Giovannino alla Germinaia, Forte dei Marmi, Versilia, 1954
Marino e Marina
54 MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
Esposizioni permanenti(a cura della Fondazione Marino Marini, Pistoia)
1973Milano, Galleria d’Arte Moderna, Museo Marino Marini (trasferita nel 2010 al Museo del Novecento, Milano)
1979Pistoia, Centro di Documentazione Marino Marini
1981München, Sala permanente alla Staatsgalerie Moderner Kunst
1988Firenze, ex chiesa di San Pancrazio, Museo Marino Marini
1990Città del Vaticano, Sala delle Arti Liberali degli Appartamenti Borgia Pistoia, Palazzo del Tau, Fondazione Marino Marini. Costituita dal 1983 allo scopo di assicurare la conservazione, la tutela e la valoriz-zazione dell’opera e del patrimonio artistico di Marino Marini.
Principali esposizioni
1923Roma, II Biennale Romana.
1927Firenze, III Esposizione del Sindacato Regionale Toscano delle Arti del Disegno, aprile - maggio.
1928Firenze, I Mostra regionale d’arte toscana.
1953New York, Curt Valentin Gallery, Marino Marini, 27 Ottobre - 21 no-vembre (cit. New York, 1953 a).New York, Museum of Modern Art, Sculpture of 20th century, 29 aprile - 7 settembre (cit. New York 1953 b).
1956London, The Hannover Gallery, Marino Marini sculpture and draw-ings, 3 maggio - 16 giugno (cit. London 1956 b).
1958New York, Pierre Matisse Gallery, Marini – Sculptures and Paintings, 11-29 marzo.
1962Zurich, Kunsthaus, Marino Marini, 23 gennaio - 25 febbraio.
1966Roma, Palazzo Venezia, Mostra di Marino Marini, 10 marzo - 10 giu-gno.
1972Milano, Centro studi “Piero della Francesca”, Marino Marini - Perso-naggi del XX secolo, 18 gennaio - 15 aprile.
1976Livorno, Galleria Graphis Arte, Mostra di disegni pubblicati nel volume di Egle Marini Commenti poetici ispirati dalle opere di Marino
1978Tokio, The National Museum of Modern Art, Marino Marini, 15 aprile - 4 giugno.
1979Livorno, Galleria Graphis Arte, Marino Marini - Dipinti inediti 1950/65, 30 giugno 1979.
1980Perth, The Art Gallery of Western, Marino Marini, Etchings and litho-graphs, ottobre.
1981Lugano, Galleria Pieter Coray, Marino Marini - “Gli anni del Ticino”- sculture, disegni, ottobre - dicembre.
1982Campione d’Italia, Galleria Civica, Marino Marini, marzo - maggio.Osaka, Contemporary Sculpture Center, Marino Marini, 10 - 30 set-tembre.Siena, Palazzo Pubblico, Marino Marini, 6 maggio - 7 luglio.
1983Venezia, Palazzo Grassi, Marino Marini – Sculture, pittur,e disegni dal 1914 al 1977, 28 maggio - 15 agosto.
1984Munchen, After Herkulessaal, Marino Marini (1901-1980).
1986Lugano, Galleria Pieter Coray, Marino Marini, Segno e forma, disegni e gouaches, 1934-1974, aprile-giugno.Con Marina Marini e la tomba di Marino a Pistoia, 1983
Marino alle Cave di Henraux, Querceta (foto A. Amendola)
55MARINO MARINIDAL COLORE ALLA FORMA
1989Milano, Palazzo Reale, Museo Marino Marini, Marino Marini, ottobre 1989 - gennaio 1990.
1990Bologna, Forni Galleria d’Arte, Marino Marini, ottobre.Cesena, Rocca Malatestiana, Marino Marini - Opere, 6 luglio - 16 settembre.
1991Lugano, Galleria Pieter Coray, Marino Marini - Ritratti, sculture, opere su carta, aprile - giugno.Roma, Villa Medici, Marino Marini - Antologica 1919 - 1978, 7 marzo - 19 maggio.Trento, Castel Ivano, Marino Marini, 18 luglio - 30 agosto.
1993Paris, Galerie Philip, Marino Marini, ottobre - dicembre.
1994Paris, Place Vendòme, Marino Marini, 31 marzo - 24 maggio.Verona, Galleria dello Scudo, Marino Marini. Mitografia – sculture e dipinti 1939 - 1966.
1995Arles, Musée Rèattu et Espace Van Gogh, Marino Marini – Sculptures et dessins, 5 marzo - 18 giugno.Sagamihara City, Light art Greenery Art Museum, Marino Marini pit-tore, 7 ottobre - 26 novembre.Wien, Haus der Kunst, Marino Marini – Gemalde, Skulpturen, Zeich-nungen, 18 maggio - 17 settembre.
1996Pistoia, ex Convento del Tau, Marino Marini - Composizioni astratte, 23 febbraio - 18 marzo (cit. Pistoia 1996)Pistoia, Piazza del Duomo, Marino Marini - Guerrieri e Gridi, 18 mag-gio - 23 giugno (cit. Pistoia 1996).
1997Hakone, The Hakone Open Air Museum, Marino Marini. Sculture, di-pinti, disegni, 17 maggio - 27 luglio (cat.)Oita, Oita Prefectural Art Hall, Marino Marini Sculture, dipinti, disegni, 14 agosto - 26 settembre (cat.)Tokyo, Station Gallery, Marino Marini Sculture, dipinti, disegni, 22 no-vembre - 25 gennaio 1998 (cat.)Wakayama, The Museum of Modem Art, Marino Marini. Sculture, di-pinti, disegni, 4 ottobre - 3 novembre (cat.)
1998Toronto, Istituto Italiano di Cultura, Marino Marini. Sculptures, Paint-ings and Drawings from 1920-1970, 27 maggio - 21luglio (cat.)Milano, Biblioteca del Senato, Marino Marini Le opere e i libri, (cat.)Pietrasanta, Chiostro di Sant’Agostino, Marino Marini Miti ed Eroi, 13 agosto - 30 settembre (cat.)Rovereto, Improvvisazione Prima Galleria d’Arte, Marino Marini Scul-ture e dipinti, 19 dicembre - 31 gennaio 1999 (cat.)Roma, Palazzo delle Esposizioni, Il futuro alle spalle - Italia - Francia L’arte tra le due guerre, 22 aprile 22 giugno (cat.)
1999Locarno, Casa Rusca, Museo Cantonale del Ticino, Marino Marini, 27 marzo - 15 agosto (cat.)Londra, European Academy for the Arts, Marino Marini, 6 ottobre - 21 novembre (cat.)Lucca, Fondazione Ragghianti, Complesso monumentale di San Mi-cheletto, Tempo sul tempo C. L. Ragghianti e il carattere cinemato-grafico della visione, 28 novembre - 30 gennaio 2000 (cat.)Teramo, Museo Civico, (cat.)Stoccolma istituto di cultura italiana, segno e colore di Marino Marini, 31 maggio - 24 giugno
2000Chiavari, Centro per l’Arte Contemporanea di Palazzo Rocca, Marino Marini, 22 aprile - 21 maggio (cat.) Aix en Provence, Galerie d’Art du Conseil General, Quattro tempi e quattro aspetti dell’arte italiana del XX secolo, 5 ottobre - 21 dicem-bre (cat.)
2001Pistoia, Palazzo Fabroni, Marino Marini La forma del colore, 24 feb-braio - 22 Aprile (cat.)
2002Milano, Studio Guastalla (cat.)Livorno, Guastalla Centro Arte Marino Marini Sculture, dipinti, tem-pere e opere grafiche, 26 Ottobre -15 Dicembre (cat.)Wakefield, Yorkshire Sculpture Park, Marino Marini Sculptures 1939-1965, 9 Agosto - 17 Novembre (cat.)
2003 Pistoia, Museo Marino Marini, Palazzo del Tau, Marino Marini e il Tea-tro, 22 marzo – 31 agostoAosta, Museo Archeologico Regionale, Marino Marini L’origine della forma. Sculture e dipinti, 21 giugno – 26 ottobreRecklinghausen, Kunsthalle Recklinghausen, Stadtische Museen Heilbronn, Marino Marini Skulptur Malerei Zeichnung, 4 maggio - 22 giugno 29 giugno - 7 settembre
2004 Pistoia, Museo Marino Marini, Palazzo del Tau, Marino Marini e il Ri-tratto, 3 aprile - 4 settembre
2005Pistoia, Museo Marino Marini, Palazzo del Tau, Marino Marini e il Nudo, 4 giugno – 31 dicembreLocarno (CH), Credit Suisse, Marino Marini e il Teatro, 11 luglio-26 agosto
2005/2006Città del Messico, Museo Nacional de San Carlos, Marino Marini, 4 Dicembre -17 Febbraio
2006Kistefos (Oslo), Kistefos - Museet, Marino Marini, 21 Maggio - 27 SettembreAtene, Glittoteca Nazionale presso il Museo Alexandros Soutzos, Marino Marini an archaic sculptor of Modern Art , 27 Giugno - 30 OttobreBerlino, Kunst-Raum Marie-Elisabeth-Lüders-Haus, Kunst Im Deutschen Bundestag - Marino Marini Miracolo, 21 Settembre 2006 - 7 gennaio 2007Pistoia, Museo Marino Marini – Palazzo del Tau, Marino Marini Cavalli e Cavalieri, 15 dicembre 2006 – 30 settembre 2007
2007 Seoul (Corea), National Museum of Art Deoksugung. Marino Marini: Waiting for Miracle, 13 febbraio-22 aprile
2008Livorno, Guastalla Centro Arte Il segno la forma l’idea, 17 maggio-17 luglio (cat.)
2012Nuoro, Museo d’arte moderna, Marino Marini. Cavalli e cavalieri.
2014Mamiano di Traversetelo, Fondazione Magnani Rocca, Manzù/Mari-no, gli ultimi moderni.
Di questo volume
eDito in occasione Dell’esposizione
Marino Marini dal colore alla forMa
presso Guastalla centro arte
eDizioni Graphis arte livorno
è stata eseGuita una tiratura Di 500 esemplari
stampati presso la tipoGrafia BanDecchi&vivalDi Di ponteDera
i primi 50 esemplari
numerati Da 1 a 50 contenGono una tecnica mista oriGinale
“omaGGio a marino marini”appositamente eseGuita Dall’artista
Bruno ceccoBelli
livorno
25 novemBre MMXVII