MARCO GALLERI s trategia o rganizzazione comunicazione m arketing

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MARCO GALLERI strategia organizzazione comunicazione marketing Il Poggio 58036 Sassofortino (GR) tel. & fax 0564.567.118 mobile 333.2456.338 www.marcogalleri.it [email protected] 1 IL TEMPO DELL’ATTESA Quinta parte: i costi dell’attesa Estratti commentati da Saper Aspettare di Fabio Paglieri (Il Mulino, 2014) Edizione del maggio 2014

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MARCO GALLERI

strategiaorganizzazione comunicazione

marketing

Il Poggio 58036 Sassofortino (GR) tel. & fax 0564.567.118 mobile 333.2456.338 www.marcogalleri.it [email protected]

IL TEMPO DELL’ATTESA

Quinta parte: i costi dell’attesa

Estratti commentati da Saper Aspettare di Fabio Paglieri(Il Mulino, 2014)

Edizione del maggio 2014

2MARCO GALLERI Teoria e Pratica d’Azienda. www.marcogalleri.it

Questo recente e bel libro (2014) arricchisce i miei corsi sulla gestione del tempo.Molti approfondimenti sono disponibili nell’Archivio del mio sito.

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1. L’attesa è l’anima del commercio2. Scontare il futuro

3. Conflitti intrapersonali e viscerali4. Viaggi mentali e credenze

5. I costi dell’attesa6. Le quattro vie della procrastinazione

7. Imparare a migliorarsi

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INDICE DELL’INTERA SERIE

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• Queste presentazioni sono tratte e commentate da “Saper aspettare” di Fabio Paglieri (Il Mulino, 2014)

• Il testo riordina gli studi sulla gestione del tempo nella prospettiva dell’attesa, aspetto strategico cruciale e particolarmente critico nel periodo del tempo X; quello che intercorre tra l’istante della presa di decisione e l’avvio della sua attuazione.

• Nelle prossime due diapositive la sintetica descrizione del mio metodo, con evidenziato il tempo X.

• Nel complesso il libro si rivela molto interessante per comprendere le trappole psicologiche.

• Dal punto di vista critico: è riportato un esperimento infondato (proiezione a 40 anni) e le conclusioni sono piuttosto scontate, ma resta una lettura consigliabile.

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Premessa

Marco Galleri aprile 2012 5

Cornici temporaliÈ una originale rielaborazione del modello di Fontana, utile per

comprendere che il processo di soluzione dei problemi:

• Ha fasi di durata diversa,• Ha tre cornici temporali,• Alcuni esiti successivi alla soluzione del problema sono stati

immaginati,• Esiste un tempo X che è spesso cruciale per il riorientamento della

decisione.• La regola aurea della pianificazione è utile, perché previene gravi

dimenticanze, così come i quattro modelli di gestione che chiariscono le alternative tra cui si può scegliere. Li troveremo più avanti.

Nella diapositiva seguente lo schema. La descrizione completa su Il tempo per le decisioni importanti, FrancoAngeli, 2007.

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a b c d e

Si avvia l’attività di preparazione della decisione

Istante della presa di decisione

Inizia l’attuazione

della decisione

Terminano gli effetti

della decisione

Gli esiti successivi sono stati immaginati

PREPARAZIONE ANTICIPO EFFETTI

CORNICE TEMPORALE DELLA DECISIONE

CORNICE TEMPORALE DELLA PREVISIONE

ATTESE

FOCUS ANALISI SVILUPPO TEMPO X ESECUZIONE VERIFICA REVISIONE CONSOLIDAMENTO

o MIGLIORAMENTO

Prima parte del problem solving:

decision making

Seconda parte del problem solving

(se possibile fare una prova)

Eventuale

riorientamento

Nuovo problem solving

tattico o strategico

CORNICE TEMPORALE DEL PROBLEMA

0

Il problema è che abbiamo poco spazio

Ci informiamo, riflettiamo e decidiamo

Trasferimento nella nuova sedeCambieremo

sede, è confermato

Nuova linea di produzione nuova sala espositiva nuovi

uffici per i soci

C’è un problema

PERCEZIONE

Marco Galleri aprile 2012MARCO GALLERI Teoria e Pratica d’Azienda. www.marcogalleri.it

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INDICE DI QUESTA PRESENTAZIONE

MARCO GALLERI Teoria e Pratica d’Azienda. www.marcogalleri.it

• L’incongruenza umana• Teoria e pratica

• tre tipi di costi psicologici• Il gusto amaro del rimpianto

• Un dilemma insolubile• Inversione temporale del rimpianto• Ridefinizione affettiva degli errori

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• La stessa persona è disposta ad attendere per settimane pur di avere qualche euro in più poi non riesce ad aspettare neanche pochi secondi quando si tratta di triplicare una piccola quantità di cibo.

• In ripetuti studi, si è osservato che la propensione ad aspettare in compiti di scelta intertemporale basati su questionari è in media 100.000 volte maggiore di quella mostrata in compiti di scelta intertemporale di tipo operante.

• Questa differenza va ben oltre la significatività statistica: è come se i soggetti, in realtà, non stessero affatto rispondendo allo stesso tipo di scelta.

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L'incongruenza umana

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• Ai soggetti veniva chiesto (ripetutamente) di scegliere fra 20 centesimi disponibili subito e 60 centesimi disponibili dopo un ritardo di 80 secondi.

• La propensione all'attesa rimaneva lontanissima dalla loro tolleranza al ritardo misurata con un classico questionario di scelta intertemporale.

• Nel questionario, tutti erano disposti ad attendere 14 giorni per raddoppiare un premio monetario (da 10 a 20 euro), eppure il 39% delle volte si rifiutavano di aspettare gli 80 secondi necessari a triplicare la ricompensa monetaria nel compito operante (da 20 a 60 centesimi).

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Teoria e pratica

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• L'attesa coinvolta nei due compiti ha costi assai diversi, e sono questi a produrre scelte così discordanti nei soggetti.

• La differenza fra questionari e compiti operanti di scelta intertemporale sta proprio nei costi dell'attesa.

• Mentre i ritardi contemplati da domande su questionario (es. "Preferisci 30 euro oggi o 45 euro fra 3 mesi?”) lasciano liberi di fare ciò che si crede durante l'attesa e non espongono a noia o disagio,

• al contrario i ritardi nei compiti operanti sono “vissuti sulla propria pelle” con costi assai più elevati.

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Questionari e compiti operanti

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• Anche se si tratta di pochi secondi, durante quel tempo il soggetto sperimentale non può fare null'altro, si annoia e spesso si sente in imbarazzo, perché sa che lo sperimentatore, presente o meno che sia, è testimone della sua attesa.

• Tutto questo fa sì che aspettare in compiti operanti sia molto più oneroso, tanto per i soggetti umani quanto per altri animali: la propensione all'attesa in tali circostanze è assai più ridotta di quella misurata con questionari.

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Il costo della noia

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• Nelle scelte tramite questionario, il soggetto sceglie di posporre un guadagno, mentre nei compiti operanti bisogna aspettare a tutti gli effetti per poterlo ottenere.

• A parità di ricompensa e ritardo, posporre è molto più facile che aspettare, proprio per la radicale differenza nei costi associati a queste forme di attesa.

• Quando si sceglie di posporre una ricompensa o un evento, ciò non pone grossi vincoli alle attività che si possono realizzare nel tempo intercorrente.

• Aspettare, in senso stretto, è una cosa ben diversa, che impone limitazioni più o meno severe alle azioni del soggetto durante l'attesa.

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Due attese diverse

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Nel valutare la convenienza di un'opzione, bisogna anche prendere in considerazione ciò cui dobbiamo rinunciare per ottenerla. Vi sono almeno tre tipi di costi associati alla ricompensa ritardata in una scelta intertemporale:

1. costi opportunità della ricompensa, 2. costi opportunità del ritardo,

3. e costi diretti dell'attesa.

Tre tipi di costi immateriali

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• Nel caso delle scelte intertemporali, due tipi di costi opportunità sono rilevanti: quelli associati alla ricompensa e quelli associati al ritardo.

• La ricompensa comporta costi opportunità in quanto non viene ottenuta subito, bensì rimandata nel tempo.

• Per esempio, se si accetta una vacanza premio che però non sarà disponibile prima dell'anno prossimo, l'impossibilità di goderne nel tempo intercorrente rappresenta il costo opportunità associato a quella ricompensa.

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Costo opportunità della ricompensa

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• I costi opportunità del ritardo invece si riferiscono a tutto ciò che si rinuncia a fare, in quanto impegnati ad aspettare.

• Per esempio, essere bloccati in coda in autostrada impedisce di realizzare nel frattempo altre, più piacevoli attività.

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Costi opportunità del ritardo

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• Infine, l'attesa ha anche costi diretti: alcune attese possono essere, se non piacevoli da sopportare, quanto meno indolori,

• ma altre ci risultano poco tollerabili in quanto foriere di noia, disagio, irritazione - tutti costi diretti di un'attività spesso oggettivamente sgradevole.

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Costi diretti dell’attesa

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• Essere compulsivi è forse altrettanto problematico che essere impulsivi.

• A dispetto di quanto suggerisce la celebre fiaba della cicala e della formica, forse anche quest'ultima rimpiange talvolta di non essersi mai concessa un minuto di libertà.

• È dimostrato che anche le persone eccessivamente virtuose tentano di mettersi nelle condizioni in cui son costrette a concedersi qualche piacere effimero.

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Il gusto amaro del rimpianto

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• "Preferisci fare una vacanza del valore di 1.000 euro fra un anno, oppure ricevere 1.000 euro fra un anno?”

• I “virtuosi” preferivano la ricompensa non monetaria in quanto garantiva loro lo svago che, ricevendo i soldi, si sarebbero probabilmente negati.

• Quando, invece, la scelta era fra alternative immediate, la loro intransigente virtù impediva di scegliere lo svago, e questi soggetti optavano sistematicamente per la somma in denaro.

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Troppo virtuosi

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• All’inverso, questo è esattamente il tipo di dilemma che affligge anche gli impulsivi.

• È questo rapporto a senso unico fra preferenze in conflitto a determinare un problema di autocontrollo in entrambe le tipologie.

• Benché il contenuto delle preferenze cambi, è sempre ciò che si vuole fare qui e ora (moderarsi per la formica, spassarsela per la cicala) a fare la voce grossa,

• Così ai soggetti non resta che studiare stratagemmi per ovviare a questa "prepotenza del presente”; se falliscono, insorge un acuto rimpianto.

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Troppo impulsivi

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• Al di là dei problemi specifici di chi eccede in disciplina, è la natura stessa della scelta a definire una situazione in cui, qualunque cosa si faccia, si rinuncia a qualcosa.

• Chi opta per la gratificazione immediata, rinuncia a perseguire un obiettivo di lungo termine, e in futuro potrebbe rimpiangere di averlo fatto e rimproverarsi la propria mancanza di autocontrollo: questo è, essenzialmente, il rimpianto dell'impulsivo.

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Un dilemma insolubile

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• Ma anche chi tiene duro e sceglie di aspettare inevitabilmente rinuncia alla gratificazione immediata, e anche di ciò, è possibile a ben diritto rammaricarsi: questo, in sintesi, è il rimpianto del virtuoso.

• Dunque il rimpianto è, in queste scelte, inevitabile, giacché entrambe le opzioni comportano una rinuncia.

• La nostra percezione dei relativi rimpianti tende a cambiare nel tempo.

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Rimpianti viziosi e virtuosi

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• Mentre nell'immediato l'incapacità di moderarsi produce più rammarico della rinuncia alla gratificazione immediata, tale rapporto si inverte col passare del tempo.

• Negli anni si diventa sempre più indulgenti verso i propri fallimenti nel perseguire progetti di lungo periodo, e al contrario si magnifica il rimpianto per le occasioni in cui ci si sarebbe potuti rilassare, e invece non lo si è fatto.

• Questo significa che, a parità di altre condizioni, nel lungo periodo la capacità di tenere fede a progetti di lungo termine (virtù) produce più rammarico dell'indulgere in distrazioni e tentazioni (vizio).

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Inversione temporale nell'intensità del rimpianto

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• Ciò che avviene è una ridefinizione affettiva di ciò che conta come errore in tali scelte.

• Infatti, se da un lato il rimpianto per lo scarso autocontrollo si attenua, quello associato agli eccessi di disciplina si acuisce.

• E questo avviene anche in persone giovani o di mezza età.

• Queste dinamiche temporali del rimpianto gettano qualche dubbio sull'idea che saper aspettare sia sempre la cosa migliore da fare, quando ciò comporta rinunce nell'immediato.

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Ridefinizione affettiva degli errori

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• Una maggiore propensione all'indulgenza verso la gratificazione immediata si verifica ogni qualvolta i partecipanti vengono spinti ad anticipare il loro giudizio sulla scelta attuale a distanza di molti anni.

• Ad esempio, quando ai soggetti veniva chiesto, prima di scegliere, di immaginare come si sarebbero sentiti rispetto alla loro scelta 40 anni dopo, questo li spingeva poi a optare con maggiore frequenza per ricompense immediate e “viziose” (es. acquistare subito un bene di lusso), rispetto a premi ritardati e “virtuosi”.

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Meglio subito

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Secondo Jaques (1977)Secondo un approfondito studio di Eliot Jaques (La forma del tempo, CTS) la massima capacità di immaginarsi nel futuro è di dieci anni.Un test che prevede un orizzonte temporale di 40 anni è perciò mal fondato.Gli approfondimenti sono nell’Archivio del mio sito.

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• In punto di morte, difficilmente capiterà di rammaricarsi per la poca dedizione mostrata sul lavoro, mentre è probabile che si rimpianga di non avere prestato maggiore attenzione ai propri desideri, effimeri o meno che fossero.

• Con le dovute cautele, vale la pena tenere presente anche questo punto di vista.

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Te li porti nella tomba?

27MARCO GALLERI Teoria e Pratica d’Azienda. www.marcogalleri.it

• Il procrastinatore infelice• Quattro meccanismi tipici• Predisporre sotto-scadenze

• Due lezioni• Fare altre cose, ma utili• Un dolce addio ai sogni

• L’ultima possibilità: la forza di volontà

INDICE DELLA PROSSIMA PRESENTAZIONE

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ANALISI STRATEGICHEPIANI D’AFFARI E OPERATIVISOLUZIONI ORGANIZZATIVE

SELEZIONE E GESTIONE DEI COLLABORATORISUCCESSIONE GENERAZIONALE

RICERCHE DI MERCATOCOSTRUZIONE DELL’IMMAGINE

CORSI PER IMPRENDITORI

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Grazie per l’attenzione