Mancini erica template summer 2010 [modalità compatibilità]
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Donne e ben-essere: la salute riproduttivaIndagine nei Consultori Familiari pugliesi
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARIFACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA
DOTTORATO DI RICERCA IN AMBIENTE, MEDICINA E SALUTE (XXV CICLO)
Indirizzo Pedagogia delle Scienze della SaluteCoordinatore: Chiar.mo Prof. Leonardo Soleo
Tutor: Chiar.ma Prof.ssa A.M.VolpicellaDottoranda: Dott.ssa Erica Mancini
Dove va la pedagogia?V EDIZIONE SUMMER
SCHOOLTRENTO 2010
LA PROMOZIONE DELLA SALUTE
DELLE DONNE
rappresenta
“ (…) l’indicatore più efficace per valutare l’impatto delle politiche
nazionali sulla salute e per rimuovere tutte le condizioni di
disuguaglianza economiche, sociali ma anche di genere,
in quanto coinvolge non soltanto la qualità dei servizi
ma anche la qualità del modello sociale complessivo di riferimento” 1.
Le ricerche sensibili al genere devono
“(…) considerare i ruoli e le responsabilità di donne e uomini
nella società, la loro posizione sociale, le regole sociali che
governano i comportamenti maschili e femminili, perché
hanno un effetto sulla salute ed il benessere” 2.
1 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n.150 del 26/09/2008, p. 16801
2 Ministero della Salute, Lo stato di salute delle donne in Italia. Primo rapporto sui lavori della Commissione “Salute delle donne”, Roma, 2008,
p.33.
ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’
� Il Dipartimento Gender Women and Health dell’O.M.S.,
promuove un approccio di genere alla salute.
� Il Gender Mainstreaming dell’O.M.S. si articola nei seguenti punti:
1. definire strategie nazionali per affrontare le questioni di genere
nelle politiche sanitarie e nei programmi di ricerca;
2. garantire l’inserimento di una prospettiva di genere all’interno di
tutti i livelli di assistenza sanitaria;
3. aumentare le conoscenze circa gli effettivi impatti delle
disuguaglianze tra i sessi sui problemi di salute;
4. promuovere la formazione del personale sanitario in relazione
alle problematiche legate all’appartenenza di genere.
5. promuovere la formazione e la sensibilizzazione a livello sociale
nei confronti di tematiche quali genere, donne e salute3.
3 Cfr. World Health Organization, Strategy for integrating gender analysis and actions into the work of WHO, WHO Press, Geneva,
2009 (trad. a cura della sottoscritta).
LIBRO BIANCO DELL’O.N.Da
� Il Libro Bianco dell’O.N.Da4, La salute della donna. Stato di salute e assistenza nelle regioni italiane, fotografa lo stato di salute delle
donne italiane.
Criticità:
1. Stili di vita (tabagismo, abuso di alcool, obesità)
2. Tumori (polmone, mammella, collo dell’utero)
3. Malattie cardiovascolari
4. Salute sessuale e riproduttiva (HIV, IVG)
5. Salute materno-infantile (parto cesareo)
6. Salute mentale (depressione, demenza di Alzheimer)
7. Disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia)
8. Osteoporosi
9. Malattie autoimmuni (artrite reumatoide)
4 Cfr. O.N.Da, La salute della donna. Stato di salute e assistenza nelle regioni italiane. Libro Bianco 2009, Franco Angeli, Milano, 2009
IL PROGETTO DI RICERCA
Il Progetto di ricerca prende le mosse da una recente indagine sui
Consultori Familiari effettuata dalla Regione Puglia i cui risultati
sono illustrati nella D.G.R. n.735 del 15/03/20105
5 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n.61 del 07/04/2010
D.G.R. n.405 del 17 marzo 2009
� La D.G.R. n.405/2009 approva il “Programma di riorganizzazione della rete consultoriale pugliese” elaborato sulla base delle indicazioni contenute nel Piano Regionale di Salute 2008/2010.
� Il Programma è incentrato su due principali obiettivi:
1. potenziare l’offerta socio-sanitaria a carattere multidisciplinare;
2. promuovere lo sviluppo di figure professionali specifiche.
� Il Programma ha individuato un modello organizzativo e strutturale a “geometria variabile”.
a. Consultori Familiari
b. Punti di Accoglienza
c. Consultori Familiari Interdistrettuali
D.G.R. n. 735 del 15 marzo 2010
� A seguito dell’approvazione della D.G.R. 405/2009, la Regione
Puglia ha effettuato, insieme ai referenti individuati da ciascuna ASL,
una ricognizione di tutte le strutture consultoriali presenti sul territorio
pugliese in relazione alle sedi, alla dotazione di personale ed alle principali
attività.
� Le singole ASL hanno elaborato proposte di riorganizzazione dei
consultori tenendo conto di quanto contenuto nella D.G.R. 405/2009.
� Sulla base delle proposte di riorganizzazione della rete consultoriale
presentate dalle ASL e della ricognizione regionale, la D.G.R. 735/2010
approva il “Progetto di riorganizzazione della rete consultoriale
pugliese”.
IPOTESI DI PARTENZA
I Consultori Familiari pugliesi sembrerebbero inadeguati per i
seguenti motivi:
- cattiva distribuzione sul territorio;
- limitata efficienza dovuta all’insufficienza di risorse finanziarie e
strumentali;
- limitata efficienza dovuta alla scarsità di risorse professionali;
- carenza di adeguate ed efficaci azioni di pubblicizzazione dei
servizi offerti.
1. Una percentuale consistente delle donne pugliesi che intende
interrompere la gravidanza preferisce ancora ricorrere alle strutture
private anche quando sul territorio è presente il servizio pubblico.
(Istituto di cura pubblico 54,0%; Clinica conv.autorizzata 46,0%)6
6 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Relazione del Ministro della Salute sull’attuazione della legge contenente norme per
la tutela sociale della maternità e per l’interruzione volontaria di gravidanza (Legge 194/78), 6 agosto 2010 (tabella n.23)
2. Le donne pugliesi che intendono effettuare l’interruzione
volontaria della gravidanza si rivolgono, preferibilmente, per
la documentazione/certificazione al medico di fiducia ed al
servizio ostetrico/ginecologico per aggirare le procedure
previste dalla L. 194/78.
(C.F. 13,4%; medico di fiducia 50,5%; servizio ostetrico/ginecologico 34,1%)7
3. Il ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza e, in particolare
il fenomeno della recidività dell’IVG, sono in correlazione positiva
con situazioni di disagio economico e culturale.
Recidività
Il 67,0% delle donne pugliesi effettua una IVG in assenza di una precedente IVG
Il 20,1% delle donne pugliesi effettua una IVG in presenza di 1 precedente IVG8
7 Ivi, (tabella n.16)
8 Ivi, (tabella n.15)
Titolo di studio
(Lic.media inferiore 48,9%; Lic.media superiore 34,4%; Laurea 9,1%)9
Occupazione
(Occupata 34,4%; Disoccupata 12,9%; Casalinga 38,9; Studentessa 12,6%)10
4. La presenza della figura professionale del Pedagogista all’interno dell’équipe
consultoriale, potrebbe assicurare interventi di informazione, formazione e
sensibilizzazione, azioni di cui gli utenti avvertono il bisogno.
L. n.405/75 (art.3) L.R. n.30/77 (art.6)
9 Ivi, (tabella n.9)
10 Ivi, (tabella n.10)
AZIONI/STRUMENTI/TEMPI DELLA RICERCA
I FASE
� Ricerca teoricaSaranno oggetto di studio:
a) l’evoluzione del processo che conduce al riconoscimento ed alla
tutela dei diritti riproduttivi nei documenti internazionali;
b) la nascita e l’applicazione dell’approccio di genere in ambito
sanitario;
c) le riforme degli anni Settanta in Italia, la nascita del Consultorio
Familiare e l’applicazione della L.194/78;
d) l’evoluzione del fenomeno dell’IVG quale indicatore efficace per
la valutazione dell’effettiva realizzazione del diritto di ogni
donna a “vivere in salute”.
Questa fase della ricerca sarà condotta attraverso la consultazione di
testi, documenti, articoli ed indagini statistiche (OMS, Ministero della
Salute, Istat, F. Zancan,etc..).
AZIONI/STRUMENTI/TEMPI DELLA RICERCA
II FASE
� Indagine ricognitiva sul campoIndagine sul territorio volta a verificare la “qualità” dei servizi pubblici
e privati offerti alla popolazione e, in particolar modo, alle donne
attraverso:
a) analisi dettagliata e critica della ricerca effettuata dalla Regione
Puglia per verificare la congruenza degli elementi evidenziati
con i parametri di qualità stabiliti dall’O.M.S.;
b) questionari strutturati (con il supporto di medici, psicologi,
sociologi, pedagogisti) per indagare il numero dei servizi
offerti dai C.F. pugliesi pubblici e privati nonché la distribuzione
dei C.F. sul territorio;
c) interviste in profondità al Dirigente del Distretto, al Dirigente
responsabile della struttura consultoriale, ai medici, psicologi,
assistenti sociali dei C.F.;
d) verifica dell’esistenza di sinergie tra servizi pubblici e privati.
AZIONI/STRUMENTI/TEMPI DELLA RICERCA
III FASE
� Analisi di best practices. Elaborazione di un modello di azione
pedagogica per il Consultorio Familiare.
a) analisi di un modello di organizzazione consultoriale al cui
interno sia realizzata la funzione pedagogica prevista dalla
L. n.405 del 29/07/1975 “Istituzione dei Consultori Familiari”,
art.3 (confronto tra una regione del Nord Italia e la Regione
Puglia);
b) individuazione di un profilo di competenze caratterizzante la
figura professionale specifica del Pedagogista esperto in
“Scienze della salute”.
AZIONI/STRUMENTI/TEMPI DELLA RICERCA
IV FASE
� Conclusione del lavoro di ricerca:
a) elaborazione definitiva dei dati raccolti durante la ricerca;
b) redazione della tesi.
BIBLIOGRAFIA
� Bernacchi E., Tra eguaglianza e differenza: i diritti della donna nelle convenzioni per la
tutela della persona, Ed.scientifica, Napoli, 2000.
� Castelli L., Pintus P., Manuale operativo del consultorio familiare, Franco
Angeli, Milano, 2007.
� Facchi A., Breve storia dei diritti umani, Il Mulino, Bologna, 2007.
� Flores M., Storia dei diritti umani, Il Mulino, Bologna, 2008.
� Frabboni F., Pinto Minerva F., Introduzione alla Pedagogia Generale, Ed.Laterza,
Roma-Bari, 2003.
� Ingrosso M., Ecologia sociale e salute: scenari e concezioni del benessere nella società
complessa, Franco Angeli, Milano, 1994.
BIBLIOGRAFIA
� O.N.Da, La salute della donna. Stato di salute e assistenza nelle regioni italiane. Libro
Bianco 2009, Franco Angeli, Milano, 2009.
� O.N.Da, La salute della donna. Proposte, strategie, provvedimenti per migliorarla. Libro
Verde, Franco Angeli, 2008.
� O.N.Da, La salute della donna. Stato di salute e assistenza nelle regioni italiane. Libro
Bianco, Franco Angeli, Milano, 2007.
� Scirè G., L’aborto in Italia. Storia di una legge, Bruno Mondadori, Milano, 2008.
� Thébaud F. (a cura di), Storia delle donne in Occidente. Il novecento, Laterza, Roma-
Bari, 2007.
� Volpicella A.M., La famiglia. Una realtà complessa, Pensa Multimedia, Lecce,
2008.
DOCUMENTI
� Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n.61 del 07/04/2010.
� Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n.150 del 26/09/2008.
� Deliberazione della Giunta Regionale n.735 del 15 marzo 2010.
� Deliberazione della Giunta Regionale n.405 del 17 marzo 2009.
� Deliberazione della Giunta Regionale n.483 del 31 marzo 2008.
� D.m. 24 aprile 2000 “Progetto Obiettivo Materno Infantile (POMI)”.
� Legge n.405 del 29 luglio 1975 “Istituzione dei consultori familiari”.
� Legge Regionale n.30 del 5 settembre 1977 ““Istituzione del servizio diassistenza alla famiglia e di educazione alla maternità e paternitàresponsabili”.
DOCUMENTI
� Legge n.194 del 22 maggio 1978 “Norme per la tutela sociale della maternità
e sull’interruzione volontaria della gravidanza”.
� Marques-Pereira B., Individuazione. Donne e diritti riproduttivi, La Rivista delle
Politiche sociali, fascicolo 2, 2009.
� Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Relazione delMinistro della Salute sull’attuazione della legge contenente norme per la tutela sociale dellamaternità e per l’interruzione volontaria di gravidanza (Legge 194/78), 6 agosto 2010.
� Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Relazione delMinistro della Salute sull’attuazione della legge contenente norme per la tutela sociale dellamaternità e per l’interruzione volontaria di gravidanza (Legge 194/78), 29 luglio 2009.
� Ministero della Salute, Lo stato di salute delle donne in Italia. Primo Rapporto suilavori della Commissione “Salute delle donne”, Roma, 2008.
DOCUMENTI
� O.N.U., Dichiarazione di Pechino, Quarta Conferenza Mondiale sulle donne,
Pechino, 1995.
� O.N.U. Dichiarazione e Programma d’Azione del Cairo, Conferenza Internazionale
su Popolazione e Sviluppo, Il Cairo, 1994.
� O.N.U., Dichiarazione e Programma d’Azione di Vienna, Conferenza Mondiale sui
diritti umani, Vienna, 1993.
� Sentenza della Corte Costituzionale n. 27 del 18 febbraio 1975.
� World Health Organization, Women and Health: today’s evidence tomorrow’s agenda,WHO Press, Geneva, 2009.
DOCUMENTI
� World Health Organization, Strategy for integrating gender analysis and actions intothe work of WHO,WHO Press, Geneva, 2009.
� World Health Organization, Reproductive health strategy, WHO Press, Geneva,2004.
WEBGRAFIA
� www.fondazionezancan.it
� www.istat.it
� www.regione.puglia.it
� www.salute.gov.it
� www.who.int