Malattie infiammatorie croniche intestinali clinica e ... Vailati - Ruolo della clinica e del... ·...
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Malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD)
• colite ulcerosa (UC): infiammazione limitata alla mucosa
• Morbo di Crohn (CD): infiammazione transmurale
Disordini infiammatori cronici ad eziologia non nota a carico del tratto gastrointestinale con episodi di riacutizzazione e remissione.
Ipotesi patogenetica: fattori ambientali (infezioni, in soggetto con predisposizione genetica – HLA.
Colite ulcerosa
Complicanze:
-Megacolon tossico (mortalitàelevata, chirurgia)-CRC (durata di malattia, estensione di malattia)
Colite ulcerosa - clinicaDiarrea ematica (anche notturna), tenesmo, urgenza, dolore addominale, mucorrea
Sintomatologia sistemica (febbre, malessere, calo ponderale)
Manifestazioni extraintestinali: fegato 5% (CSP, epatite autoimmune), articolazioni 20% (artrite sieronegativa grandi articolazioni, sacroileite, spondilite anchilosante), occhio 5% (uveite, sclerite, episclerite), cute 5% (eritema nodoso, pioderma gangrenoso).
M. di Crohn - clinicaDolore addominale (crampiforme nelle localizzazioni ileali), diarrea (spesso senza sangue)
Sintomatologia sistemica (febbricola, malessere, calo ponderale)
Malattia perianale (fistole, ascessi)
Manifestazioni extraintestinali (> con interessamento colico): fegato, articolazioni, occhio, cute.
Complicanze – M. di Crohn
Occlusione intestinale da stenosi
Formazione di fistole: entero-enteriche, enterovescicali, entero-cutanee, entero-vaginali.
Ascessi
Malassorbimento (localizzazione ileale – Sali biliari, vitamina B12, iperossaluria): litiasi colecistica e renale
CRC (malattia di lunga durata).
Laboratorio - IBD
� Esami ematochimici
� Biomarkers
� Coprocolture
� Es. parassitologico
� Markers fecali di flogosi
Esami ematochimici e Biomarker
� Emocromo
� PCR (± VES), correlazione con
attività di malattia, rischio di riattivazione.
� Elettroliti plasmatici
� Funzionalità renale
� Funzionalità epatica
Biomarker
-pANCA (65% UC; <10%
CD)
-ASCA
Coprocolture e parassitologico
Coprocolture:
�Salmonella
�Shigella
�Campylobacter
�Yersinia
�Clostridium difficile
Esame parassitologico su feci
Leucociti fecali
• Sensibilità e specificità molto variabile (20-90%)• Bassa accuratezza diagnostica (non superiore a 70%).• In associazione con FOBT+ → diarrea di origine batterica
Limitato utilizzo nella pratica clinica
Lattoferrina fecale
Marcatore leucociti fecaliSensibilità e specificità nella distinzione tra diarrea funzionale ed infiammatoria del 90-100%
tuttavia
Diffusione limitata sul territorio
Calprotectina fecale
Proteina citosolica dei GB, soprattutto neutrofili (Ca-Zn binding; 36.5 kDa)
Funzione: attività antimicrobica
Correla quantitativamente con la migrazione di GB verso il tratto GI
Limite superiore di normalità attuale: 50 mcg/g
Proteina stabile nelle feci (fino a 7 giorni a T ambiente), necessità di piccolo
campione di feci per il dosaggio (5g).
Marcatore infiammazione intestinale
Diagnosi IBDDiscriminare pazienti con IBD vs IBS (Von Roon et al 2007.)
Sensibilità 95%Specificità 91%
Forse migliore soglia di discriminazione a 100 mcg/g
Valore diagnostico superiore a ASCA/ANCA, PCR, VES
Ridurre il numero di procedura diagnostiche invasive (colonscopia: discomfort, time-consuming, costi).
Mindemark et al 2012: riduzione del 50% delle CSP con valore soglia a 50 mcg/g e 67% con valore di 100 mcg/g → risparmio di 1,57 e 2,13 milioni euro/anno.
Calprotectina fecale marcatore non specifico di IBD:
- infezioni gastrointestinali acute- enteropatia da FANS- altri farmaci (PPI?)- diverticolite (?)�- celiachia (?)
Miglior marcatore in grado di discriminare in maniera affidabile tra malattia attiva/inattiva (valori soglia differenti – 200 mcg/g).
Non permette localizzare il sito di flogosi (CD ileale vs colico).
Normalizzazione dei valori è buon indice di guarigione mucosa.
Non utile come screening per CRC
Servono ancora studi per:- valutare se CPF correla con estensione di malattia- capacità di predire riacutizzazioni