m STATALE coMPRENSrvo rsrrruro

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rsrrruro coMPRENSrvo STATALE m coN sED€ tN vtA F.Dt BENEDFTTO 830i0 MONT|MtLET|O aV) SCUOL\ DÉLL'IN€ANZIA,PRIMARIA f SICONDARIA DI TGRADO SEZ,ASS. MONfgFUSCO,PI€TRAOETUSI E fORRT LE NOC -C. F.92057680644-rE1.0825 963015 FAX 0825968699 E,MAtL:AVtC8520OV@tSTRU ZIONÉ.tT-AVtC8S2O0V@ PÉC.ISTRU ZIONE.tT S ITO W EB : WWW I CAM B RASI N I VE NTI CAN O.A RG CO D I CE U N IVOCO : U F P XAS ,.-l e*t." 1l'5{"f. Montemiletto, 23 gennaio 2018 Ai docenti tutti Scuola Primaria e Scuola Secondaria Alla particolare attenzione dei docenti classi quinte - Scuola Prima ria e classi terze Scuola secondaria ATTI SITO WEB Oggetto: Linee guida per la certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione. Si invita le SS.LL a prendere visione della circolare inerente all'oggetto, pubblicata sul sito Web - Area docenti . Cord ia lità. ll D irige nt?,kùl{stico Dott.ss94\ P9lsaro

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SCUOL\ DÉLL'IN€ANZIA,PRIMARIA f SICONDARIA DI TGRADO SEZ,ASS. MONfgFUSCO,PI€TRAOETUSI E fORRT LE NOC

-C. F.92057680644-rE1.0825 963015 FAX 0825968699 E,MAtL:AVtC8520OV@tSTRU ZIONÉ.tT-AVtC8S2O0V@ PÉC.ISTRU ZIONE.tT

S ITO W EB : WWW I CAM B RASI N I VE NTI CAN O.A RG CO D I CE U N IVOCO : U F P XAS,.-le*t." 1l'5{"f. Montemiletto, 23 gennaio 2018

Ai docenti tuttiScuola Primaria e Scuola Secondaria

Alla particolare attenzione dei docenti classi quinte -Scuola Prima ria

e classi terze Scuola secondaria

ATTI

SITO WEB

Oggetto: Linee guida per la certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione.

Si invita le SS.LL a prendere visione della circolare inerente all'oggetto, pubblicata sul sito Web - Areadocenti .

Cord ia lità.

ll D irige nt?,kùl{sticoDott.ss94\ P9lsaro

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LINEE GUIDAPER LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NEL PRIMO

CICLO DI ISTRUZIONE

Premessa

Le Linee Guida allegate a suo lempo alla C.M. n. 3 del 13.02.2015 hanno fbn:ito indicazioniper accompagnale le scuole deì primo ciclo ad effettuare la cenifìcazione delle competenze rlledian-te I'adozione di un modello che e stato sperimentato negli anni scolastici 20 I 4i20 I 5 e 201 5/20 I 6.

La nota prot. n. 2000 del 23 febbraio 201 7 estendeva la sperimentazione anche all'anno sco-lastico 2016/2017. fomiva un modello sperimentale con alcune modifiche. suggerite dalle scuoleche avevano effettuato Ia sperimentazione nei due anni sopracitati- e riproponeva le Linee Guida.leggermente revisionate.

Le presenti Linee Guida tengono conto delle innovazioni introdotte con il D.lvo n. 62 del l3aprile 2017 e con idecreti ministeriali attuativi: il D.M. 741 e i1 D.M. 742 del 10 ottobre 2017.

Il D.M. 741. in particolare. tratta la struttura dell'esame di stato al termine del primo ciclo: ilD.N4.742 licenzia i modelli definitivi di certificazione delle competenze al lermine della scuolaprimaria e della scuola secondaria di primo grado. che entrano a regime in tutte le scuole del primociclo dal corente anno scolastico 2017l18- I due decreti sono accompagnati dalla nota tvllUR n.1865 del I 0 ottotrre 2017 che ne lbrnisce alcuni elementi interpretativi eoperarivi.

Il documento di cerlificazione delle competenze. che la scuola è tenuta a rilasciare alla finedella classe quinta di scuola primaria e alla fine della classe terza di scuola secondaria di primo ura-do. è consegnalo alla famiglia dell'alunnole. in copia. alf isrituzione scolastica o formativa del ci-clo successivo.

La certificazione delle competenze. che accompagna il documento di valutazione degli ap-prendimenti e del comportamento degli alunni, rappresenta un atto educativo legato ad un processodi lunga durata e aggiunge infonnazioni utili in senso qualitatir.'o in quanto descrive irisultati delprocesso formativrr. quinquennale e triennale. anche in vista della ulteriore certificazione dellecompetenze al termine dell'obbiigo di istruzìone del secondo ciclo. Tale operazione. penanto. pjul-

Ogni volta che nel testo si parla di alunno o di studente. al maschile, ci si riferisce owiamente anche alle alunne e allestudentesse. Il richiamo è volto a sottoljneare Ia specificità della competenza. che si radica nella struttura della persona.

caratterizzata anche da una specifica identità di gcnere.

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tosto che come semplice trasposizione degli esiti degli apprendimenti disciplinari" va intesa comevalutazione complessiva in ordine alla capacità degli allievi di utilizzare i saperi acquisiti per af-frontare compiti e problemi. complessi e nuovi. reali o simulati.

Con la cenificazione si vuole richiamare l'attenzione sul nuovo costrutto della competenza.che impone alla scuola di ripensare il proprio modo di procedere. suggerendo dì utilizzare gli ap-prendimenti acquisiti nell'ambito delle singole discipline all'intemo di un piir globale processo dicrescita individuale. I singoli contenuti di apprendimento rimangono i mattoni con cui si costruiscela competenza personale. Non ci si può quindi accontentare di accumulare conoscenze! ma occorretrorare il modo di stabiìire reìazionì rm esse e con iì mgldpfal fine 9li elaboraFlòIuz-ì6iìii-f,i6EÉÀ-i òiìé-la vita reale pone quotidianamente. Progettare l'ani'vità didattica in funzione delle compe-tenze e della loro certificazione richiede una professionalità docente rinnovata e attenta alle doman-de- anche e soprattutto implicite. che possono venire dagli alunni.

Se intesa in questa prospettiva di complessivo rinnovamento didattico. la valutazione e ceni-ficazione delle competenze possono costituire un'occasione importante per realizzare I'autonomiadelle scuole e valorizzare la creatività e la responsabilità professionale degli insegnanti.

La certificazione è strumento utile per sostenere e orientare gli alunni nel loro percorso diapprendimento dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado e, successivamente, sinoal conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica professionale.

La formulazione di una cenificazione di competenze fondata su evidenze. presuppone unaprogettazione curricolare e una pianificazione dell'offerta didattica e degli ambienti di apprendi-mento tali da mettere I'allievo in situazione e in azionc per acquisire conoscenze e abilità attraversoì'esperienza. ma anche per riflettere metacognitivamente e sviluppare metodi per acquisire informa-zioni. trasformare la realtà. generalizzare quanto appreso. E' inoltre indispensabile che gli allievipossano collaborare e interagire tra di loro per sviluppare atteggiamenti partecipativi, collaborativied empatici.

L'osservazione deglì alunni in contesti d'apprendìmento così concepitì. permetterà anche

una valutazione del profiuo piìr ricca e articolata, che terrà conto non solo delle conoscenze e delleabilità piir semplici o di come l'allievo risponde ai compiti e agli esercizi scolastici. La valutazionedi profitto- quindi in questa prospettiva. si avvicinerebbe. pur non sovrapponendosi completamente.alla valutazione delle competenze e le votazioni in decimi potrebbero corrispondere, come recita ilD. lvo 6212()17. all'art. 2. a "dif/èrenti livelli di apprendimento'', che richiedono di essere descrittinella loro progressione qualitativa

l. Lo scenario culturale e pedagogico

La valutazione e certificazione delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione si

legano strettamente alle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primociclo di istruzione. emanate con DM l611 l/2012,n.254.

È durqu. impofiante collocare questa procedura nel quadro della proposta culturale e peda-gogica che emerge dalle lndicazioni stesse. di cui si presuppone una conoscenza approfondita. nonsolo per le parti disciplinari che interessano i singoli docenti. ma anche per Ia parte generale che

contiene il quadro teorico in cui il processo di insegnamentolapprendimento si inserisce.

1 .1 . La ktgica delle Indicazioni 20I2

ln tale prospettiva si richiama anzitutto ciò che le Indicazioni affermano in modo specifico

in materia di certificazione delle competenze:

La scuola lnalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel profiJo delìostudenle al termine del primo ciclo. fondamentali per Ia crescita personale e per la partecipazionesociale. e che saranno oggetto di certificazione.

Sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale. spetta all'autonomja didattica delle conruni-tà professionali progettare percorsi per la promozione. Ia rilevazione e Ia valutazione delle com-petenze. ParticoÌare aflenzione sarà posta a come ciascuno studenle mobilila e orchesta le pro-prie risorse - conoscenze. abilìtà- atteggiamenti. emozioni - per affromare efficacemente le situa-zioni che la realtà quotidianamente propone, in relazione alle proprie potenzialità e attìtudini.

Solo a seguito dÌ urra regolare osservazione. documentazione e valutazione delle competenze èpossibile la loro certificazione. al termine della scuola primar'ìa e della scuola secondarìa di primogrado" atlmverso imodelli che venanno adottati a livello nazionale. Le cenificazioni nel primociclo descrivono e attestano la padronanza delle competenze progressìr'amente acquisite. soste-nendo e orienlando cli studenti verso la scuoia del secondo ciclo'.

1.2. Cultura. scuola. personctPer assicurare un percorso coerente e condiviso. nel rispetto dell'autonornia delle singole isti-

tuzioni scolastiche e della libeÉà e responsabilità professionale dei docenti. è indispensabiJe tenerepresente l'intera proposta teorica delle Indicazioni.

Nelle pagine ìnizialj del lesto sj trovano alcune considerazioni importanti per contestualizza-re l'azione educativa della scuola e dei docenti nel quadro dell'attuale scenario culturale di com-plessità e pluralità. che impone di essere consapevoli che «o.ggl l'apprendimento scolastico è solouno dellc tonte esperienze di .formazione che i hambini e gli adoLescenti yivono e per acquitirecompeten:e spccifiche spesso non vi è bi,sogno dei conlesti scolosticit' (p. 7). Ciononostante. lascuola continua ad essere «invet;tito da uno domandct che comprende. insiente. l apprendimenb e"il saper stare el mondo" (p. 7). Di conseguenza. <ie trasmi.ssioni standardizzote e normqtive dellecotloscenze, chc conntnicano conlenuli invo"ianti pensati per indiùdui medi non sono più adeguo-le» (p. 8).

In uno scenario così complesso e variegato la scuola può trovare un rilèrimento unitario nel-la solida formazione della persor'ìa che apprende. sicché «/o stud.ente à posto ul centro dell'a:ioneeducativa in tutti isuoi ospetti: cognitiNi, olfèfiiti. relu:ionali. corporei, astetici, elici, spirituali. re-ligiosi. ln questo prospettiva. idocenti dovranno pensare e realizzore i loro progetli educativi c di-dutlici non per indiyidui aslratti, ma per person( che vivono qui e ora. chc solletano pracise do-monde e.sistenziali, che vanno alla ricerca di orizzonti di signi/icato» (p. g).

Acquista così un ruolo decisivo la prospettiva di un nuovo umanesimo verso il quale l'interaumanità, in una dimensione globalizzata, sembra essere avviata. Gli insegnanti sono invitati a supe-rare barriere disciplinari o settoriali e ad aprìrsi con curiosilà e fiducia alle suggestioni e agli stimolidella cultura contemporanea, imparando - essi per primi - a lavorare insieme. costituendo una co-munità professionale unita dalla finalità educativa della scuola.

Nella stessa prospettiva educativa. volta alla comprensione e soluzione dei problemi cheI'umanità attraversa. anche rispetto alla sua relazione con l'ambiente. si ctrlloca i'Agenda ONU2030 che. in particolare nell'Obiettivo 4. tratta i Traguardi per una istruzione di qualità. Le finaliràeducative indicate nell'Asse 4 per una educazione allo sviluppo sostenibile si proponeono di:

- garantire istruzione di qualità per tutti i bambini, i ragazzi e i giovani e accesso ai sìstemidi istruzione fino ai livelli piu alti;

- incremenlare le competenze scientifiche e anche tecnico-professionali della popolazione;- eliminare le dìsparità di genere e garantire l'accesso alì'istruzione c alla lormazione an-

che alle persone più vulnerabili:- carantire che tutta la popolazione giovane e gran parte di quella adulta acquisisca suffi-

cienti e consolidate compelenze di base linguistiche e logico-rnatematiche:- garantire che tutti igiorani acquisiscano competrnze per Io sviluppo sostenibile- anche

tranrite un'educazione volta ad uno sviluppo e uno stile di vita sostenibile. ai dirittj r-rma-

2 lndica:ìoni nd:io ali ?at il curricolo dcllct scltold dell infan:ia e dal printo ciclo d i.ttt'tt.ione. in "Annali dellaPubblica lstruzione". L\XXVl . Numero speciaìe 1012. pp. 19-20. N-elle successive citazioni del documento si riportadirettamenre nel testo. tra parentesi. il rinvio alla pagina di questa edizìone.

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ni, alla parità di genere. alla promozione di una cultura pacifica e non violenta, alla citta-dinanza globale e alla valorizzazione delle diversità culturali e del contributo della cultu-ra allo sviluppo sostenibilel

- Costruire e potenziare le strutture dell'istruzione che siano sensibili ai bisogni dell'infan-zia. alle dìsabilità e alla paritÈr di genere e predisporre ambìenti dedicati all'apprendimen-to che siano sicuri. non violenti e inclusivi per tufii.

Iprìncipi enunciati dall'Agenda 2030 sono del tutto coerenti con la nostra Costituzione e

sono riconducibili. in termini di progettualità curricolare. alle otto competenze chiave europee e aiTraguardì delle lndicazioni Nazionali.

1.3. Cttrricolo L \(uolo d(ll outonontiu

Par raggiungere tali finalità generali «/c scuole sono chiomate u alaborare il proprio currr-colo esercitando cosi una parte decisit'o dell'autonomia che La Repttbblica attribuisce /oro» (p. l3).ll curricolo diviene perciò lo strumento principale di progettazione con cui le scuole possono ri-spondere alla domanda educatìva degli alunni e delle ìoro famiglie.

La caratteristica fondarnentale del curricolo è la sua progettualità. ossia la capacità di indivi-duare con chiarezza ifini complessi del percorso di apprendimento. ben delineati tra l'altro dal pro-filo di competenze attese al termine del primo ciclo. cercando di raggiungerli usando flessibilmentecome rnezzi le discipline. i traguardi per Io svilLrppo delìe competenze e gli obìettivi di apprendi-mento indìr ìduati nelle Indir'rt:ioni.

Il curricolo di istituto è perciò «erpress ione della libertìt cl'insagnontento e dell autorunùctscola,st ico>t e la sua costruzione è un <<proccsso ottt"ovet'so il quale .si s'ilupJ;ano a organi::ono laricercu c Iinnoyazione educativa» (p. l7). Esso è esplicitato all'interno del Piano dell'otÈrta for-mativa. come previsto dal DPR n.27511999. all'art. 3. c. 1. ed è fortemente condizionato dal conte-sto umano e sociale in cui Ia singola scuola si trova ad operare.

ll processo di revisione e aggiomamenlo del Piano dell'offena formatìva di ciascuna istitu-zione scolastica costituisce pertanto un'esìgenza prioritaria che emerge nella rivisitazione della di-dattica. della valutazione e. in generale, del curricolo. anche nella sua dimensione diacronica.

In tale ottica è pertanto oppoftuno definire e condividere. in verticale. sia i traguardi di com-petenze irrinunciabili alla fine della scuola primaria e alla fine della scuola secondaria di primo gra-do. sia icriteri e le modalità di valutazione delle competenze stesse.

Pare anche utile inquaù'are il prqfilo atrcso e i Traguardi di svilupptt entro I orizzonte diriferimento dato dalle compclenze chiqt,e europee. la padronanza delle quali allo.line si è chiamatia certi/icare. Lt' competen:e chiave rapltresetiano. del resto, anche tn elemenlrt di continltilu, poi-ché anche il D.l.l 139/07 e i DPR 87,88, 89 del 2()10 di riordino del secondo ciclo le ossutnono c<t-

me .finolità.formativa di riferimento. pur declinandole in dimensioni slteci/iche, .làcilmente ricondu-cibili. comunque. olle competcnze europee.

Il principio di continuità attraversa le scelte delle nuove Indicuziom. Lo evidenziano. da un

lato. la sequenzialità e la progressione/gradualità dei traguardi per lo sviluppo delle competenze e

degli obiettivi disciplinari alla fine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado.

Lo richiamano. dall'altro. iriferimenti alla necessaria prosecuzione nel secondo ciclo, che richiedepertanto l'avvio e/o il raflòrzamentc, di una reciproca conoscenza- dì dialogo e di collaborazionecon Ie ìstituzioni scolastiche e formative del secondo ciclo. anche in prospettiva di orientamento.

AIlo stesso principio di continuità educativa tra scuola primaria e scuola secondaria di primogrado conducono le scelte organizzalive del sislema nazionale con )a genera)izzazione degli istiruticomprensivi e la coerente scelta della yerticalità nella costruzione del currìcolo.

1.1. ll Profilo dcllo sttdenre

Elemento qualificante delie vigenti Indic'uzioni è il Profilo dello studente che si articoìaesplicitamente nelle competenze che si auspica 1'alunno abbia maturato al temine del primo ciclodi istruzione.

Dal momento c.l1e <dl conseguimento delle compelenze delineate nel profilo costituisceI'obiettivo generale del sistema educativo e.formativo italiano>> (p. l5). le medesime competenzesonr: presentj nel modello di certificazione da rilasciare al termine della scuola primaria e a! temri-ne del primo ciclo. Il riferimento al protìlo è dunque il modo per rendere tangibile la dichiarata cen-tralita dello studenre.

Un'attenta lettura del Profilo consente di ricondurre facilmente le competenze ivi descrittealle competenze chiave per I'apprendimento permanente individuate dalla Raccomandazione delParlamento europeo e del Consiglio dei l8 dicembre 2006. Come si vedrà piu avanti. è infatti possi-bile trovare una corrispondenza tra ciascuna competenza chiave europea e uno o piit enunciati delProfi lo. cftepossono olf"irne un'utile descrizione -

2. Natura e ruolo delle competenze

2.l. L azione didattica: dalla progettazione alla certilicozione

Dalla lettura dei documenti sopraelencati si ricava che la competenza si presenta come uncostrutto sin(etico. nel quale confluiscono diversi contenuti di apprendimento - formale. non forma-le ed informale - insieme a una varielà di fattori individuali che attribuiscono alla competenza uncarattere squisitamente personale. Spetta agli insegnanti monitorarc continuanÌente il grado di matu-razione delle competenze di ciascun alunno per valorizzarle e favorime lo sviluppo.

Spostare l'attenzione sulle competenze non significa trascurare il ruoio determinante che tut-ti irisultati di apprendimento. identificati principalmente nelle conoscenze e nelle abilitè1. svolgonoin funzione di esse. Non è infattì pensabile che si possano formare delle competenze in assenza diuna sicLrra padronanza delle strumentalità di base. La compelenza costituisce il livello di uso consa-pevole e appropriato di tutti gli oggetti di apprendimento. ai quali si applica con effettì elaborativi,metacognitivi e motivazionali. in grado di favorirne l'acquisizione.

La certificazione delle competenze richiede. pertanto. un'azione didattica incisiva e specilìcae una corretta e diffusa cultura della valutazione. Ciò l'uol dire adeguare le tre operazionì che so-stanziano l'insegnamento: progetta.zione. atlività didattica in classe. valutazione. La progettazìonedeve partire dai traguardi per io sviluppo delle competenze. dichiarati <<prescrittivi» clalle lndica:io-nl, e dagli obiettivi di apprendimento previsti per ciascuna disciplina. L'azione didattica non puòlimitarsi ad una prospettiva esclusivamente disciplinare; i contenuti. proprio per abituare gli alunni a

risolvere situazioni problematiche complesse e inedite. devono essere caratierizzali da maggiore tra-sversalità ed essere soggetti ad un'azione di ristrutturazione continua da parte degli alunni. facendoricorso anche a modalità di apprendimento cooperativo e laboratoriale, capaci di trasformare la clas-se in una piccola comunità dj apprendimento.

Ai fini dello svih.rppo delle competenze. la modalità più efficace è quella che vedel'apprendimento situato e distribuito, collocato cioè in un contesto il più possibìle reale e ripartitotra più elementi e fattori di comunicazione (materiali cartacei. vinuali. conrpagni. insesnanle. conte-sti esterni e interni alla scuola. ecc.).

Si rende, pertanto. necessario ripensare iÌ modo di "lare scuoìa", integrando la didattica deicontenuti e dei saperi - riferiti ai nuclei fondanti delle discipline - con modalità interallive e costrut-tive di apprendimento. Fondando il proprio insegnamento su esperienze significative che mettono insioco contenuti e procedure che consentano di "imparare facendo". i docenti rendono l'alunno pro-tagonista del processo dì acquisizione delle competenze. Una padronanza delle competenze di base

richiede la riscopefia dei nuclei fondanti delle discipline e del loro valore formativo. attraveso scel-

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te didattiche che saranno orientate al potenziamento della motivazione e dell'interesse degli alunni e

richiedono una fbfie integrazione deile discipiine. più volte richiamata dalle lndicazioni na:ionali:«Le discipline. così come noi le conosciamo. sono slote sloricomente separate I'uno

dall altra da con/ìni conven:ionali che non hanno alcun risconn'<t con ['u ilarieta tipico dei pro-cessi di opprendimento. Ogni persona. ct scuctla cctme nella ùta, imporo infani afingendo libera-mente dallo suo esperienza, dalle conoscenze o dalle discipline, elaborandole con un ottiyilà conti-nuo e oulonoma. Oggi, inoltre, le stesse Jbndomento delle discipline sono caratterÈrate daun intrinseco compLessità e da vaste aree di connessione che rendono improponibili rigide separa-zioni» (p. 171.

Per l'acquisizione di ciascuna competenza, dunque. sono coinvolte tutte le discipline che.però. non intervengono in modo generico bensì con itraguardi di sviluppo delle competenze che se-condo le lndicazictni <<tappresentono clei riferimenti ineludihili per gli insegnonti, indicano pisteculturali e didattiche da percorrere e oiulano a.fìnali::ure l azione educotit'a allo sviluppo integ?'a-le dell allievo. Nella scuoLa del primo ciclo i trogrardi costituiscono criteri per lo yaluta:ione dellecotnpetcnze attese e. nello loro scansione temporale. sono prescrittiNi, impegnando cosi le i.stttu:io-ne scolastiche afinché ogni alunno possa conseguirli, a garanzia dell'unitìt del sistemo nazionale e

della qttaLitit del servizio. Le scuole hanno la libertit e La responsuhilitù di organizzarsi e di sceglie-re l itincrario piìt opporluno per consantire ogli studenti il miglior conseguimento dei risultati>» (1:.

18).Per giuneere. infine. alla cefiificazione delle compelenze biso-una prima di tutto valutarle.

Per questa operazione, però. non si possono utilizzare gli strumenti comunemente usatj per la rile-vazione delle conoscenze: se I'oggetto da valutare è compìesso. altrettanto complesso dovrà essere

il processo di valutazione. che non si può esaurire in un solo momento circoscritto e isolato. ma de-vc prolungarsi nel tempo attraverso una sistcmarica ossen azione degli alunni di fronte aile dii,ersesituazioni che si presentano loro.

2.2. Lct culturo delLct valLrtazioneLa certificazione delle compelenze non rappresenta un'operazione terminale autonoma. ma si coìlo-ca all'inrcrno dell'intero processo di valutazione degli alunni e ne assume le finalità. Il D. Leg.vo n.

6212017 ha evidenziato Ia natura della valutazione cogliendone ìe molteplici e rilevanti funzioni:''La valutazione ha per oggetto il processo e i risultali di apprendimenlo degli olunni dclle

isliutzioni st'olastiche del sistenn no:ionale di i.ttruzionc z' forma:ionc. hrr essen;ialnrcnte finalità-fbrmativa, concorre al miglioramento degli oppre ndimenti e al succes,ro Jòrmatit'o degli altmni, do-cumentut lo sviluppct dell'idtntitìt personale e prontuo,"e la auto't'alultrzione di tittscuno in rela:knealle acquisizioni tli conoscenze, abilito e compelenze ".

La valutazione rappresenn. quindi- una dimensione importante de Il'insegnamento perchéincide notevolmente sulla formazione della persona, contribuisce a determinare la costruzionedell'identità nei ragazzi. può far crescere la fiducia in sé quale presupposto della realizzazione e del-la rìuscita nella scuola e nella vita. Gestire bene ìa valutazione è fattore di qualità dell'insegnante e

della sua stessa azione educativa e didattica. Per tare cio è necessario prima di tutto avere presenti ledivelse tunzioni da assesnare alla valutazione e perseguirìe in equìlibrio senza sbilanciamenti versol'una o I'altra.

Alla tradizionale fur.rzione sommativa che mira ad accertare con r.'ari strumenti di verifica ilpossesso di conoscenze. abilità e competenze" concentrandosi sul prodotto finaledell'insegnarrento/apprcndimento. si accourpagna la valutazione tòrmativa che intende sostenere e

potenziare il processo di apprendimento dell'alunno. I-a valutazione diventa formatjva quando si

concentra sul processo e raccoglie un ventagljo di intbrmazioni che, ofTene all'alunno. contribui-scono a sviluppare in lui un'azione di autoorientamento e di aulovalutaz ione. Orientare signìficaguidare l'alunno ad esplorare se stesso. a conoscersi nella sua inlerezza- a riconoscere le proprie ca-pacità ed i propri )imiti. a conquistare ìa propria identità. a migliorarsi contirìuamente.

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Affinché quesm azione di miglioramento possa essere irtraprcsa dall'alunno diventa indi-spensabile la funzione proattiva della valutazione. che è tale quando meÉe in moto gli aspetti moti-vazionali che sorreggono le azioni umane. La valutazione proattiva riconosce ed evidenzia i pro-gressi. anche piccoli. compiutì dall'alunno nel suo cammino" gratifica ipassi effettuati. cerca di farcrescere in lui le "emozioni di riuscita" che rappresentano il presupposto per le azioni successive.

Le informazioni raccolte durante il processo sono utili anche per effettuare una verifica dellaqualità del lavoro svolto dall'insegnarrte e per attivare er entuali ageiustamenti del percorso: la valu-tazione in questo modo diventa formativa anche per I'insegnante.

Al termine del processo l'alunno avra costruito dentro di sé una biografia cognitiva che nonsempre I'insepnante riesce a cogliere e che si esplìcita meglio se è Io stesso alunno a raccontarla. Lanarrazione di un percorso di apprendimento da parte dell'alunno costituisce un'occasione straordi-naria pcr insegnare agli studenti in modo ind ividu a'lizzato t riflettere sui loro lavori e per svilupparein loro una strutnrra cognitiva piir ricca e critica. La valutazione in questo modo assume anche unafunzione metacognitiva.

Insieme a questa imprescindibiie lunzione formativa è evidente che" al tenrine di una attivi-tà didattica centrata su specificì obiettivi di apprendimento. sarà opportuno effettuare prove di valu-tazione con funzione misurativa e sommativa. Mantenere in equilibrio le diverse funzioni della va-lutazione, senza trascurarne o enfatiz.zarne alcuna e senza confondere i diversi oggetti della valuta-zione (conoscenze o competenze). rappresenta. unitamente al corretto uso di diversi strumentì valu-tativi, un elemento di qualità dell'intera azione formativa e didattica degli insegnanti, da cui discen-de Ia qualilà deeli apprendimcnti.

).3. I prcsupposti dello certifi,o:iont

Aj sensi della normativa richiamata in premessa e in particolare del D. Lvo n.6212017 gliinsegnanti sono chiamati a valutare gli apprendimenti. in termini di conoscenze c abilità- il compor-tanìento e a certificare le competenze. L'operazione di certificazione. in quanto per sua natura ter-minale. presuppone il possesso di una serie di informazionì da cui fàr discendere l'apprezzamento e

l'attribuzione del livello raggiunto. Si tratta di accertare. come già detto. se ì'alunno sappia utilizza-re Ie conoscenze e le abilità acquisite nelle diverse discipline (gli apprendimenti) per risolvere situa-zioni problematiche complesse e inedite. mostrando un progressivo sviluppo di autonomia e respon-sabilitir nello svolgimento del compito. Tale capacità non può prescindere dalla verifica e valutazio-ne dell'avvicìnamento dell'alunno aì traguardi per lo sviluppo delle conrpetenze. previsti per Je sin-gole discipline dalle lndica:irtn i.

Per questi motiyi la certificazione delle competenze assume come suc camneristiche pecu-Iiari la complessità e la processualità. Complessità in quanto prende in considerazione i diversiaspetti della valutazione: conoscenze, abilitèr. traguardi per lo sviluppo delle competenze. attegsia-rnenti da utilizzare in un contesto problernatico e più articolato rispetto alla semplice ripetizione e

riesposizione dei contenuti appresi. Processualilà in quanto tale operazione non può essere confinatanell'ultimo anno della scuola primaria e della scuola secondaria di primo ffado- ma deve sostan-ziarsi con ìe evidenze raccolte e docurrrentate in tutti gli annì precedenti.

È quanto mai opportuno che negli anni intermedi (prima. seconda. terza e quafta della scuolaprimaria e prima e seconda della scuola secondaria di primo grado)si proceda. attraverso strumentiche le singole scuole nella loro aulonomia possono adottare. ad apprezzue il grado di avlicinamcn-to degli alunni ai traguardi di competenza fissatì per ciascuna disciplina e alle competenze delineatenel modello di certificazione. Gli esiti delle verifiche e valutazioni effettuate nel corso degli anniconfluiscono, legittimandola. nella certificazjone del)e competenze da eflèttuare al termine dellascuola primaria e della scuola secondaria di primo grado. Tale operaz:ione è necessaria non solo perdare coerenza e legittimazione alla cenificazione finale. ma anclie per fornire alle tàmiglie e aglialunni. durante tutto il percorso di acquisizione delle competenze. infonnazioni utili ad assumere laconsapevolezza del livello raggiunto e soprattutto ad attivare. qualora necessario, azioni e procedure

finallzzate a migliorare il processo di acquisizione. Sarebbe riduttivo inlormare le famigìie e glialunni solo con la certificazione rilasciata al termine della scuola primaria e della scuola secondariadì primo grado.

2.4. Gli strumenti per valulare le competenze

L'apprezzamento di una competenza- in uno studente come in un qualsiasi soggetto, non è

impresa facile. Preliminarmente occorre assulrere Ia consapevolezza che le prove utilizzate per Ia

valutazione degli apprendimenti non sono affatto adatte per la va)utazione detle competenze. È- or-rnai condiviso a livello teorico che la competenza si possa accertare facendo ricorso a compiti direaltà (prove autenliche. prove esperte, ecc.), osservazioni sistematiche e autobiografie cognitive.

I compìti di realtà si identificano nella richiesta rivolta allo studente di risoìr'ere una situa-zione problematica. complessa e nuova. quanto più possibile r.icina al mondo reale, utilizzando co-noscenze e abilità già acquisite e trasferendo procedure e condotte cognitive in contesti e ambiti diritèrimento moderatamente diversi da quelli resi familiari dalla pratica didattica. Pur non escluden-do prove che chiamino in causa una sola disciplina. si ritiene opportuno privilegjare prove per Ia cuirisoluzione I'alunno debba richiamare in forma integrata. componendoli aulonomamente. più ap-prendimenti acquisiti. La risoluzione della situazione-problema (compito di realtà) viene a costituireil prodotto finale degli alunni su cui si basa la valutazione dell'insegnante. Tali tipologie di provenon risultano completamente estranee alla pratica valutativa degli insegnanti in quanto venivano inpane già utilizzate nel passato. E da considerare oltretutto che i vari progetti presenti nelle scuole(teatro. coro. ambiente. legalità. intercultura. ecc.) rappresentano signitìcativi percorsi di realtà e

prove autentiche aventi caratteristiche di complessità e di trasversalità. I progeui svolti dalle scuoleentrano dunque a pieno titolo nel ventaglio delle prove autentiche e le prestazioni e i comportamenti(ad es. piir o meno collaboratìvi) degli alunni al loro intemo sono elementi su cui basare la valuta-zione delle competenze.

Compiti di reaìtà e progetti pero harrno dei limitj in quanlo per il Ioro tramìte noi possianlocogliere la manifestazione estema della competenza. ossia la capacità dell'allievo dì portare a ter-mine il cornpito assegnato con la presentazione del prodotto finale. ma veniamo ad ignorare tutto ilprocesso che compie l'alunno per arrivare a dare prova della sua competenza. Per questi motivi- perverificare il possesso di una competenza è necessario fare ricorso anche ad osservazioni sistemati-che che permettono agli insegnanti di rilevare il processo. ossia le operazioni che compie l'alunnoper interpretare correttamente il compito, per coordinare conoscenze e abilità già possedute. per ri-cercame altre, qualora necessarie. e per valorizzare risorse esteme (libri. tecnologie. sussidi vari) einteme (impegno. determinazione. collaborazioni dell'insegnante e dei compagni).

Gli strumenti attraverso cui elÈttuare le osservazìonì sistematiche possono essere diversigrielie o protocolli strunurati- semisrrutlurali o non strutturati e partecipati. queslionari e interviste -ma devono riferirsi zrd aspetti specifici che caratterizzano la prestazione (indicatori di competenza)quali:- autonomia: è capace di reperire da solo strumenti o nrateriali necessari e di usarli in modo effi-

cace:- rela:ione: jnteragisce con i conrpagni. sa esprimerc e infondere fiducia. sa creare un clìma pro-

positivo;- portecipazione: collabora. lonnula richìeste di aiuto. offre il proprio contributo:- responsabilità: rispetta i temi assegnati e le fasi previste del lavoro. porta a termine Ia consegna

riceyuta:- .flessihil.ità. re.silien:a e creutiyilà: reagisce a situazionì o esigenze non previsle con proposte e

soluzioni finzionali e all'occorrenza divergenti. con utilizzo originale di rnateriali. ecc.:

- consopevolei:d: è consapeYole degli etfetti dclle sue scelte e delle sue azìoni-

Le osservazjoni sistematiche- in quanlo cÒndotte dali'ìnsegnante. non consentono di coglìere

inleramente altri aspetti che caratterizzano il processo: il senso o il significato attribuito dall'alunno

8

al proprio lavoro. Ie intenzioni che lo hanno guidato nello svolgere l'attir ità. le emozioni o gli statiaffettivi provati. Questo mondo inteliore può essere esplicitato dall'alunno mediante la narrazionedel percorso cognitivo cornpiuto. Si tratta di far raccontare allo stesso alunno quali s(rno stati gliaspetti piir interessanti per Iui e perché- quali sono state le difficoltà che ha incontralo e in che modole abbia superate. fargli descrivere la successione delle operazioni compiute evìdenziando gli erroripiu lrequenti e ipossibili miglìoramenti e. infine. far esprimere l'autovalutazione non solo del pro-dotto- ma anche del processo produttivo adottato. La valutazione attraverso la narrazione assumeuna funzione riflessiva e metacognitiva nel senso che guida il soggetto ad assumere la consapevo-lezza di come avviene l'apprendimento.

Una volta compiute nel corso degli anni le operazioni di valutazione delle competenze conglì strunenti indicati" al telmine del percorso di studio primario e secondario di primo srado - sipott'à procedere alla lolo certificazione mediante gli appositi modelli minisreriali.

2.5. Finolità della cert ifica:ione

Con rifèrimento a quanto previsto a conciusione deiÌ'obbligo di ìstruzione ed in continuitàtra scuola primaria e scuola secondaria di primo grado. la certificazione pone attenzione non soloalla dimensione educativa. ma anche a quella orientativa della scuola del primo ciclo. Pertanto nellaredazione del documento sono assunti quali principì di riferimento:

- kt pro.spettivo orientati\'o (cfr. Linea guida in materio di orientomento lungo tuttct l arco dellavlta. di cui alla CM n. 4312009 - e Linee guida nazionali per I orientamento permonenle, di cuialla nota 1912/2011. prot.4232). da cui deriva la scelta di certificare le competenze. nell'otticadella valutazjone autentica basata sul criterio dell'attendibilità. ovvero su prestazìoni reali edadeguate che possano orientare l'alunno nel suo percorso scolastico e soplattutto contribrrire allaconoscenza di sé. delle proprie attìtudini. talenti e qualità personali. La prospettiva orientalìvaconsidera implicitamente ed esplicitamente l'apprendimento disciplirrare. l'apprendimento fbr-maie. infomale. non lormale:

- lu prosp?tlira di conlinuità. da cui consegue la scelta di mantenere I'impiantc. strutturale dellacerlificazione all'intenro del primo ciclo. ìn vista di una opponuna connessione anche con Ieprescrizioni in materia dì adempimento deìì'obblìgo di istruzione. come previsto dal DM n.13912007.

La certificazione delle competenze a conclusione della scuola primaria e del primo ciclo diistruzione rappresenta dunque:

per gli alunni e le loru ./aniglie' un documento leggibiìe e comparabile per la sua trasparenza:. una descrizione degli esiti del percorso formativo;. un insieme di elenrenti espliciti sulla base dei quali gli alunni stessi si possano orientare ed

effettuare scelte adeguate:

per le istillt:ioni scola.stiche chc cerlificctno. Ia descrizione di risultati coerenti con un quadro cornune nazionale ed europeo. nel rispetto

dell'autonoma progettazione delle singole scuole:. la qualificazione flnale del primo ciclo che corrisponde al primo livello EQI.. secondo i

re/èren:ì ul i it al iani :

. la formulazione dì giudizi basatì su esiti comprensibili e spendibili anche in altri contestieducativi;

. una risposta alla domanda di qualità. dì trasparenza e di rendicontazione dei risultati diapprendimento e dell' offerta formativa:

. un rraggiore riconoscimento sul territorio:

per le istitu.iotli scolasriche che accolgono I'alunno. un elemento utile per un'efficace azione dì accompa-cnamento dell'alunno in ingresso;

' un elemento per favorire la continuità dell'offerta fomativa- atttaverso la condivisione dicriteri/metodologie tra i diversi gradì di scuola.

3. Il docurnento di certificazione delle competenze

3.I . Strutturo del cloatncnto

Il modello nazionale di certificazione allegato a[ D.M. n. 142i201'7 è coerente con il Profilodello studente al termine del primo ciclo di istruzione. delineato nelle lndica:ioni na:ionali. inquanto esplicita. in relazione più o meno diretta aìle discipline del cun'icolo. Ia traduzione delle sin-eole competenze chiave fissate dalla Raccomandazione europea del 2006 in esperienza concretadello studente.

Il modello fa rilerimenh alle competenze chìave europee del 2006- artìcolate in dettagliodalle competenze previste daì Profilo finale dello studente. ridotte però nel numero e semplificatecome richiesto dalle scuole che hanno sperimentato negli anni scolasticì 20142015.2015/2016.2016t20t7.

ll documento. proposto in duplice versione per la scuola primaria e per la scuola secondariadi primo grado. risulta articolato in una prima parte (f'rontespizio). che descrive i dati dell'alunno. laclasse frequentata e i livelli da attribuire alle singole competenze. e una seconda pane suddivisa intre colonne per ia descrizione analitica delle conlpetenze:

- Ia prima colonna ripofia le competenze chiave europee. assumendo le ragioni indicate dallc lr-dica:ioni na:ionali. ll .silten«.scolctstico italiono asstrma come oriz:onta di riferimenlo versocui tendere il quadro delle compelenze-chiave per l'apprendimento permonenle definite dalParlantenlo europeo e dctl Con.siglio dell Linionc europcq (Racconrundazione clal l8 dicemhre2A0(t)[...J. Quesle sono il punrc di arrivo odierno di un ta.tto conf)'onlo scientific'o t culÌurale.sulle compcten:e utili per Io vito al quole l'halia ha althtomente porlecipato» (pp. l3-15) e co-stituiscono l'<<orizzonte di ri/erimento verso cui lendere>». nel rispetto della <<diversita di obieni-ri speci,fici. di contenuti e di nelodi di insegnamento>t 1p. I 5) di ogni Paese;

- la seconda colonna ripoda le competenze indicate dal Profilo finaie dello studente, ridotte nelnumero e sernplificate iinguisticamente al fine di consentire una agevole letlìrra e jnterpretazio-

nc da parte delle famiglie e degli stessi alunni. La scelta di prevedere le competenze del Profilo.come articolazione delle competenze chiave europee. e derivata dal giusto risalto che le lndica-zkni nazionaLi assegnano al Profilo asserendo che esso <<descriw. in fornru essenziale, le com-peten:e riferirc allc di.rcipline di insegnontento e al pieno asercizio dello cittadinonzct che unragazzo dete mostrore di pos:edere al terntine del primo cit'lo di isn"ttzione. Il conseguimentctdelLe competenze dalineate nel pro/ìlo costitltisce lobiertivo generaLe dal sistema educaliro e

.lòrmotiro italiano»t (p. l5). Uno spazio apefio consente ai docenti dì segnalare eventualì compe-tenze significative che l'alunno ha avuto modo di evidenziare. anche in situazioni di apprendi-mento non fbrmale e infonr, ale;

- la terza colonna riporta infine i livelli da attrìbuìre a ciascuna comnetenza. E stata ripropostal'opzione di quattro livelli- condivisa ed apprezzata dalle scuole che hanno sperimentato il mo-

dello per un triennio. in quanto accogìie la dinrensione prornozionale e proattiva che la cenifica-zione assunre nel p nro ciclo.

I livelli sono descritti nel urodo seguente:

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A Avon:olo

B Intermedio

C - Base

D - lniziale

L'aìunno/a svolge compiti e risolye problenri complessi. mostrando padronanza

nell'uso delle conoscenze e delle abilità: propone e sostiene le proprie opinioni e

assume in modo responsabile decisioni consapevoli.

L'alunno,'a svolge compitì e risolve problemi in siluazioni nuovc. compie scelle

consapevoli. mostrando di saper utilizzare Ie conoscenze e le abilità acquisite.

L'alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuoì,e. mostrando di pos-

sedere conoscenze e abiljtà fondamentali e di saper applicare basilarì regole e

procedure apprese.

L'alunno/a- se opportunamelrte guidato,la" svoìge compiti semplici in situazioni

note.

3.2. Modalitit di compila:ione del documenkt

Per la scuola primaria il documento dì certificazione delle compelenze. a firma del dirisentescolastico. è redafto dagli insegnanti a conclusione dello scrutìnio finale della classe quinta. Relati-vamente alla secondaria di primo grado. viene redatto dal consiglio di classe in sede di scrutinio fi-nale soio per gli studenti ammessi all'esame di Stato e consegnato alle famiglie degli alunni che ab-hiano soslenuto l'csame stcsso con esilo positìr o.

ll modello nazionale per gli alunnÌ con disabilità oeftificata viene compilato" con gli opportuni ade-guamentì- per renderlo coerente con gli otriettivi previsti dal piano sdugsliy6 indiv idualizzato (PEl).11 D.N4.712/17. sia per la cerlificazjo:re al 1en:rine della scuola primaria. che per quella al terminedel primo ciclo. recita: ''Per lc alunne e' gli alunni con disabilita. LertilicatLt ai sensi della leggen.10a,'1992, il rnodello nazicnaLe pui, esscrc L|LL ottrpLlSttd to, ttvL'nL'Ìess(l'io, dq una nota esplic:aritu clrc rap-porli il siguilìcato degli entnciati di conpeterco qgli obietfivi specifici del piano educativo indit'iduqlizzq-/r/." Ciò significa. ad esempio. che possono essere allegati al modello dei descrittori (es. rubriche.griglie) che declinano la padronanza delle conrpetenze chiave. descritte dalle dirnensioni del Profilo.in coerenza con il PEl. nei quattro lìvelli previsti dalla certifìcazione.

Per gli alunni con disturbi specifici dell'apprendimento (DSA). dispensati dalle prove scrittein lingua straniera, si fa riferimento alla sola dimensione orale di tali discipline. Per gli alunnì conDSA. esonerati dall'insegnamento della lingua stranìera, ai sensi del decreto ministeriale i2luglio201 I. non viene compilata la relativa sezione.

Poiché la certificazione delle competenze e defìnita in sede di scrutinio finale. non è rilascia-ta alle alunne e agli alunni che partecipano all'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzi,.r-ne in qualità di candidati privatisti (nota MILIR n. 186,s del I0 offobre 2017).

3.3. Se:ione riser-vala ogli csiti delle prote ntt:ionali

Il D. Ivo 62117. all'art.9. c.3. lettera L prescrive che la certiticazione al tcrmine del primo ciclo re-chi "indicazione. in.frtrmu descrittiva. del livelb roggiunlo nclle prove a caratlcr. rut:ionole tli t'uioll'rn'ticrtlo 7. disintanlante lter cia.scuno di,sciplinu oggatto tlellu rilcvatione e ccrti;/icazione sulleohililà di comprensione e ttso dellu lingua inglese."ll D.M.712117. atl'an. 4. c. 2 e 3. precisa che la certificazione al ternrine del primo cìclo "ò inregra-to du un{t sc:ione. predisposlo r red(lto tt tut"o tli INI''ALSI the dcsct'ive i lit,elli tonscguitidall alunna e dall'alunnrs nclle prove na:ionuLi di italiano e matcmatica. Il ntotlello ò. altrcsi inre-

1I

grato do una uheriore sezione. prL,disposta e redott(l o cura di INI/ALSI che certifica le abilitìt dicomprensione e uso della linguo inglese ad csito dellu lrota sct ittu ttu:ionule. di cui all'articolo 7,

comma 3. del decreto legislativo n. 62/2017."Ciò significa che alla famiglia. al termine dell'esame di Stato vengono consegnati:

l. l'aftestato di superamento dell'esame sostìtutivo del diploma:2. la cenificazione delle competenze redatta dal Consiglio di Classe e sottoscritta dal Dirigente

Scolastico:3. la sezione predisposta e sottoscritta da INVALSI che attesta. mediante descrittori. il livello

conseguito dagli allievi nelle prove nazionali di jtaliano, matematica4. la sezione predisposra e sottoscritta da TNVALSI che certifica i livelli di comprensione ed

uso della lintua inglese nella pror,a nazionale.

Si allega un quadro riassuntivo della nonr,ativa sulle competenze

12

ALLEGATO

rL QUADRO NORMATM

La nozione di competenza. insieme alla procedura della sua cefiilìcazione. entra a lar parte del ìessi-co scolastico italiano verso la fine degli scorsi anni '90. Dj competenze si parla, infatti. per la prima volta -ma al di fuori del prinro ciclo - nella legge n. 42-5/1997. che jstitujsce i1 nuovo esarte di Stato conclusivo deicorsi di istruzione secondaria superiore. Per il primo ciclo. e per tutto il sisterna educativo di istruzione e difornazione. i primi rilèrimenti si trovano invece nel Regolamento dell'autononrja scolastica di cui al DPR n.

27 5/1999.In estrenìa sirrtesi si può ripercorrere la genesi della certilìcazìone deJle competenze richiesta alle

scuole attraveso alcune tappe principali della piu recente produzione normatìr a.

1. DPR n. 2 t-5,'l999; certificazione e qualitòL'art. 21 delìa legge n. 59/1097. istitutiva dell'aulonomia. fissa per ìe scuole «l'obbli-so dj adottzx'e

procedure e strumenli di verjfica e valutazione della produttività scolastica e del raggiungimento degli obiel-tivi». dato che un sistema ibndato sull'autonoma progeltualità delle scuole deve rendere conto delia qualitàdel proprio servizio. Per assicurare tale verifica il Regoiamento dell'autonomia. DPR n. 27511999. prevede

fin dall'ìnizio I'istitùzione di una procedura di rjlevazìone (art. l0). al cui intemo si colloca anche la prer'ì-

sione di <inuoyi modelli per le certificazioni, ie quali indicano le conoscenze, le competenze. le capacità ac-quisite e i crediti formativi riconoscibili». Con la:nodulistjca proposla in allegato alle presenti Ljnee guida si

soddisfa oggi quella richiesta.

2. D. Lgs n. 59i20()1. certilìcazione e primo cicloLa legge n. 53,?001. istituendo l'attuale sistema educaÌìvo di istrLrzione e formazione. si fa carico

dell'esigenza di certificazione. limitandola però alle sole cornpetenze (aft. 3. c. l. lett. a). I regolatnento a1-

tuati\,o per ìl prinro cic)o. D. Lgs n. ,s9,12004. co»lènna lale obietij\o con djsrinic forme di cenjficazione deì-

le competenze nella scuola primaria (art. 8. c. 1) e nella scuola secondaria dì prinro erado (art. 11. c. 2). Inentrambi i casi. in attesa della moduJistica nazionale. ò temporaneamente rimessa aÌÌe singolt- scuolel'elabolazione dei rispettivi modellj di certificazione.

3. Dl,l n. 139,12007; certifìcazione e ohbligo di istuzioneCon il nuovo obbligo di istruzione. introdotto dalla legge n. 296/2006. art. l. c. 6:3. e attuato dal DM

n. 13912001. si esteÌìde la procedura di certificazione anche al termine del percorso decennale di istruzioneobbligatoria. Stante Ia natura della proposra didanica formulata per ie co:rpetenze e le competenze chiave dicittadinanza nel documento tecnico allegato al Regolamento. la certifica;zione è relativa ai saperi e alle com-petenze che assicurano l'equìvalenza lbrmativa dej diversj percorsi frequenlati.

Con il DM n.9/2010 è emanato un modello di certificazìone che prevede la valulazione dei livelliacquisiti rrelle diverse competenze re)ative agli assi culturali individuati dal citato documento lecnjco. Iì taleoccasione le competenze chiave di cittadinanza non sono oggetto di certìficazione diretta. ma costituiscono ilquadro di riferimento per la cenificazione de)ìe compelenze dì base.

1. Leggt n. I69,2001ì. c€rti/ìca:ione e t,otu) tutmericoLa legge n. 169/2008, art. 3. nel quadro di un intervento complessivo sulle modalità di valutazione

scolastica dà nuo!,o rilievo alla procedura di certificazione delle competenze estendendo anche ad essa I'usodel voto numerico in decìrni al termine della scuola primaria e al temine deila secondaria di primo grado. [,amedesima legge prevede ì'emanazione di un Relrolamento che coordinì le norme vìgenti in materìa di valu-tazione degìi studenti.

5. DPRn. 122t2009: modulira di cerrìficazionell Regolamenlo della valutazione. richiesto dalla leggc n. ì69/?008. è emanato cor'r DPR n. I l2l2009.

Esso dedica I'intero anicolo 8 alla certificazione delle competenze. prevedendo chc le comPetenze al terntine

della scuola primaria siano «descrite e certificaie». e che al tennine della scuola secondaria dì prìnto grado

siano «accompagnale anche da valutazione in decirni». Piir in generale. le certificazioni delle compctenze re-

l3

lative ai djversi ordini e gradi di islruzione devono tenere conto anche delle indicazioni lornitedall'INVALSI e dalìe principali riìel'azioni internazionali.

6. DùIn. 251,2()12. certi/icuzi<trrc e htdica:ioniLa cenificazione delle competenze lrova ampio riscontro nelle -lndicazioni nazionali per il curricolo

della sctu q tlall i4fanziu e clel pritno cìclo di istru:iurc. ln esse viene ribadilo ]'ìmpe!:no ad emanare una

modulistica nazionale. sollecitando le scuole a «progetlare percorsì per la promozione, la rilevazione e la va-Iutazione delle competenze» (p. l9).

7. D Lgs n. I 3 '201 J. sistenq tru;ionctle di c'ertiJicu:ioncSj deve infine ricordare la costituzione di uno specifico Sistema nazionale dj certitìcazione delle

competenze" regolan'rentato dal D. Lgs n. 13/2013- che riconosce anche alle scuole. insieme acl altri enti pub-blicj titolad o enti titolati. il compito di ceftìficare «le competenze acquisite dalla persona in contesti formali-non ibrmali o informali. ilcui possesso risuìti conrprovabile attraverso riscontri e prove), (an. 3. c. 1). Quesledisposizioni riguardano direttamente solo le scuole del secondo ciclo. ma sono citate per licordare la prospet-tiva in cui si inseriscono le prime cedificazioni delle competenze eiletfuate nel corso del prìmo ciclo.

8. Leggt, rt. 10', )Al5La delega conlenuta nella legge n. 107 del 13 luglio 2015. all'articolo l" comma I81. left. i) preve-

de. "la revisiont clclle mttcldlitò di talula:ioue e certi/ica:ionc della ct»tpeten;e dcgli studenti del primr, ci-clo di istt uzicne, mettendo in rilierct la funzione .fr»-mativu e di orienlan?enlo della vtlula:ione, e delle moda-lità <li syolgintenlo tlell'esane tli ,\lttto conc'lusitt, del priuo ciclo".

9. Picno n.lrioule' cli fonna:ioru (.DM rt.797't2016)ll Piano nazionale di formazione ponc 1ra le priorìtà del prossimo triennìo (20l6-20 19) i seguentì temi che si

(j(ìrnt'nùno allr ceni tic:ziore dcl lc conrpelenze:a)Didattica per compelenze. innovazione metodologica e cornpetenze di base: 'Za didqltico per cot petenze

sempre piit ma reperire, selezionare e organizzare le conctscenze necessLtric u risolverc problenti di titu lter-.sr»rule L luw»'aliva:b) Valutazione e miglioramento: " fqlutazi one .fitnttql i\'q c sommati|a. compiti di reahù e vtlulaziorrc qutan-

ticL{, cerlifìcd:ia e tlelle corupetcnze. Dc.t.ssier e portfitlio"

10. Decrelo Legislotivo n. 62 del Ì3 aprile l0l1Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a normadell'articolo l. commi 180 e l8l. lettera i). de)ìa legge l3 luglìo ?01-i. n. 107. ll Decreto le-sislativo dà altua-zione alla deìega della l. 107/15 disciplinando la vaiutazione nel prino ciclo di istruzione: la strutturadell'esame di Stato al ternìine del prìnro e del secondo ciclo di istruzjo»e: Ia cerlitìcazione delle competenzenella scuola primaria e secondaria di primo gradol le prove nazionali INVALSt. integrate datla prova di lin-gua inglese. nel primo ciclo e nell'ullinro aruro del secondo. Il D. lvo 62/2017 sosìitujsce le disposizioni delDPR 122109 riguardanti Ia valulazione nel p mo ciclo dì ìstruzione.

ll. D.M 741 del 03 ottobrc 2017Ii D.M. n. i1li20l7 discipiina nel dettaglio la strunura dell'esanre dì Slato al termjne del ;rrimo ciclo di

isrruzione.

12. D.lul. 712 del A3 \lohre 2017Il D.M. n. 712/20]l ," disciplina la ccnilicazione <ìelle con'ìpelenze al tenrine della scuola primarìa e deJ prinro

ciclo di istruzìone e licenzia i rnodelli nazjonali di ccnificazione che entrano a regime nell'a.s. 2017/18. Di-sciplina- inoltre. la sezione integrativa predisposta da lN\/ALSI sui Ijvclli conseguiti dall'alunno nelle provenazionalì di italiano, matenratìca e inslese.

13. Ntta pror. n. 1865 del 10 otlobre 20liLr rrr,rt.r nrinistrrirle ae corrrpr_lna il D.\'1. 7J I e il D.M. --Jl cor cornrncnti. irrrerprelazioni e Dote opcrrti\ c

sul tema della valutazione nel primo ciclo. sull'esame dj Stato e sulla certificazione delle competenze.

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