Luglio 2013 RELAZIONE DI SINTESI SULLA QUALITA’ DELL’ARIA ... · RELAZIONE DI SINTESI SULLA...
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Luglio 2013
RELAZIONE DI SINTESI SULLA QUALITA’ DELL’ARIA A VEN EZIA
E SUL CONTRIBUTO DEL TRAFFICO PORTUALE
La presente relazione raccoglie sinteticamente i dati relativi all’attività di monitoraggio della qualità
dell’aria svolta negli anni dal Dipartimento Provinciale di Venezia e le stime relative alle emissioni ed
alle immissioni elaborate dal Servizio Osservatorio Aria dell’Area Tecnico-Scientifica, nell’ambito del
Progetto APICE all’interno del Programma di Cooperazione Transnazionale del Mediterraneo.
Qualità dell’ aria a Venezia centro storico
In Fig. 1 sono riportati i trend dei parametri che solitamente risultano più critici (a livello sia comunale
che provinciale e regionale) della qualità dell’aria, rilevati a Venezia - Sacca Fisola.
I valori limite fissati dalla normativa (D.Lgs. 155/2010) sono generalmente rispettati per tutti gli
inquinanti monitorati, ad eccezione del parametro “numero di giorni/annuo di superamento del valore
limite giornaliero del PM10”; per detto parametro, il valore rilevato a Sacca Fisola risulta comunque
meno critico di quello rilevato nelle altre stazioni della città ed in particolare nella stazione di fondo
urbano della terraferma, posizionata a Venezia Mestre, in Parco Bissuola.
La stazione di Sacca Fisola è inserita da anni nella Rete regionale di Monitoraggio della Qualità
dell’Aria, come stazione di fondo urbano – insulare, in grado di registrare significativamente le
concentrazioni di fondo degli inquinanti nel centro storico.
Ad integrazione delle rilevazioni presso la stazione di Sacca Fisola, sono state effettuate alcune
campagne di misura.
Nel 2012, nell’area di S. Basilio le misure hanno evidenziato come il traffico portuale ed il traffico
acqueo locale possano, localmente, contribuire a determinare condizioni di superamento dei livelli di
qualità dell’aria fissati dalla normativa. Infatti la concentrazione media di PM10 rilevata a San Basilio nel
periodo estivo, superiore a quella rilevata in altre stazioni della rete di monitoraggio, ha portato ad una
media dei due periodi di monitoraggio (estivo ed invernale) analoga a quella misurata in stazioni di
traffico veicolare della terraferma, in cui pesano invece le concentrazioni medie elevate del periodo
invernale.
Infine, saltuariamente, come documentato da alcuni esposti, in presenza di specifiche situazioni
meteorologiche, si possono determinare situazioni puntuali di disagio per alcune abitazioni direttamente
interessate dalla diffusione del pennacchio dai camini di navi passeggeri in manovra o stazionamento.
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Fig. 1: trend dei principali inquinanti rilevati a Venezia – Sacca Fisola.
NO2: media annuale
3935 37 36 36 35 34 34 32
0
20
40
60
80
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
µg/m
3
Sacca Fisola (BU) valore limite annuale + MT (DM60/02 e Dlgs 155/10)
PM10Concentrazione media annuale dal 2004 al 2012 a Sac ca Fisola
4240
38
43
36 3532
38
34
0
10
20
30
40
50
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
µg/m
3
Sacca Fisola (BU) valore limite + MT (DM60/02 e Dlgs 155/10)
PM10Numero di giorni di superamento del valore limite g iornaliero di 50 µg/m3 dal 2004 al 2012 a Sacca Fis ola
82
96
73
101
59 6152
7971
0
35
70
105
140
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
gior
ni
Sacca Fisola (BU) n. superam. consentiti del limite giornaliero valid o dal 2005
3
O3: numero di giorni di superamento della soglia di informazione a Sacca Fisola (Dlgs 155/10)
0 1
9
02
0 0 0 00
10
20
30
40
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
gior
ni
O3: numero di giorni di superamento del valore obie ttivo per la protezione della salute umana (Dlgs 155/10)
10
37
78
46 44
2332
38
20
0
20
40
60
80
100
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
gior
ni
Sacca Fisola (BU) giorni consentiti di superam. come media di 3 anni
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Contributo del traffico portuale ed acqueo locale alla qualità dell’aria, a seguito dello studio APICE (2011).
Emissioni (esclusa la fase di crociera oltre le bocche di porto, esterna al territorio comunale)
Anno 2011 PM (PM10=PM2.5) (t/anno)
NOx (t/anno) SO2 (t/anno)
Manovra e stazionamento Grandi Navi passeggeri (> 40000 gt)
46 589 136
Manovra e stazionamento altre navi passeggeri solo via Lido
22 257 61
Manovra e stazionamento altre navi (principalmente merci e miste)
108 2049 338
Totale Porto 176 2895 535 Traffico acqueo locale (mezzi pubblici e privati)
85 525 0.8
Volendo rappresentare il contributo dei valori emissivi sopra riportati rispetto alle altre fonti emissive del
Comune di Venezia, si riporta la ripartizione percentuale delle emissioni annuali di PM2.5, parametro
oggetto specifico dello studio APICE, sottolineando che trattasi di stime con un certo margine
d’incertezza e soggette ad aggiornamento periodico.
Fig. 2: ripartizione % delle emissioni annuali di PM2.5 nel Comune di Venezia (fonte: progetto APICE 2010/11)
Riscaldamenti domestici
(M2),
5%
Altro (M9-M10-M11)
1% Produzione di energia
(M1)
20%
Industria (M3-M4-M6)
12%
Trasporto stradale (M7)
15%Altri trasporti (M8)
2%
Traffico acqueo locale
(M8)
14%
Traffico portuale
passeggeri (M8)
12%
Traffico portuale
commerciale (M8)
19%
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Immissioni (concentrazioni in aria ambiente)
La qualità dell’aria che respiriamo è il risultato di complesse reazioni che avvengono in atmosfera, a
partire dagli inquinanti primari emessi da tutte le sorgenti esistenti; la diffusione, il trasporto e la
trasformazione chimica dipendono dalle condizioni meteo climatiche e dal mix di inquinanti presenti in
atmosfera.
Nello specifico, l’inquinamento da polveri sottili si caratterizza per la scala interregionale di diffusione,
trasporto e formazione chimico-fisica. In particolare in pianura Padana, tipicamente nel periodo
invernale, si registrano frequentemente livelli di concentrazione di PM10 e PM2.5 simili, con andamenti
temporali praticamente coincidenti, dal Piemonte al Veneto.
Data la natura principalmente secondaria delle polveri atmosferiche PM10 e PM2.5, la valutazione del
peso delle sorgenti deve essere fatta non solo considerando le “torte delle emissioni” primarie di polveri
e dei gas precursori, ma anche la relativa “torta delle concentrazioni”. Esistono attualmente diverse
tecniche modellistiche per valutare l’apporto di ogni sorgente sulle concentrazioni di polveri (source
apportionment). Il più recente esempio nel caso del Comune di Venezia di applicazione di tali tecniche
sul PM2.5 è relativo agli studi effettuati in ambito al Progetto APICE.
Il progetto APICE ha previsto in particolare l’applicazione di un modello matematico (modello
fotochimico CAMx), indicato a livello internazionale e nella normativa nazionale, in grado di simulare il
trasporto, la dispersione e la formazione del particolato a partire dai precursori, in due scenari temporali
diversi: l’estate del 2011 (da giugno ad agosto) ed il periodo tardo-autunnale (metà novembre – metà
dicembre) sempre del 2011.
A differenza delle emissioni in cui il massimo dettaglio si raggiunge a scala comunale, la valutazione
dell’apporto di ogni sorgente sulle concentrazioni varia da punto a punto nel territorio, seguendo la
risoluzione del modello. Nel caso dell’applicazione per APICE la risoluzione è di una griglia di 1 km x 1
km. Di seguito si presentano alcuni risultati ottenuti.
Nel PERIODO ESTIVO, in cui il vento trasporta nell’area di indagine masse d’aria provenienti
principalmente dal 1° e 2° quadrante, il contributo del solo traffico portuale sulle concentrazioni di PM2.5
rilevate a Sacca Fisola (stazione di fondo rappresentativa del centro storico veneziano) è pari a circa
l’8%.
Sulla stessa stazione, le altre sorgenti emissive presenti nell’area del nord-est italiano contribuiscono per
circa il 36%; tutte le sorgenti esistenti al di fuori dell’area del nord-est italiano (boundary conditions) e
le sorgenti di origine naturale contano su Sacca Fisola per oltre il 50%.
In tale periodo, guardando l’intero territorio comunale, i massimi si stimano in prossimità dell’area
industriale di Porto Marghera, in cui il contributo del traffico portuale aumenta fino al 15% circa.
Si ricorda che nel periodo estivo i livelli di concentrazione di PM10 misurati e stimati con il modello
sono ampiamente inferiori al limite giornaliero di protezione della salute e che il PM2.5 è mediamente
pari al 75% del PM10.
Nel PERIODO TARDO-AUTUNNALE, in cui il vento proveniva prevalentemente dal 4° quadrante,
portando nel territorio comunale masse d’aria cariche in gran parte di inquinanti emessi nella pianura
veneta, il contributo del traffico portuale sulle concentrazioni di PM2.5 rilevate a Sacca Fisola è pari a
circa il 2%.
Sulla stessa stazione, le altre sorgenti emissive presenti nell’area del nord-est italiano contribuiscono per
circa il 66%; tutte le sorgenti esistenti al di fuori dell’area del nord-est italiano (boundary conditions) e
quelle di origine naturale contano su Sacca Fisola per il restante 30% circa.
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In tale periodo, guardando l’intero territorio comunale, i massimi si stimano in prossimità dell’area
industriale di Porto Marghera, in cui il contributo del traffico portuale aumenta fino al 4% circa.
Si ricorda che, in tale periodo, i livelli di concentrazione di PM10 sono mediamente circa 3 volte più
elevati rispetto al periodo estivo, con diversi superamenti del limite giornaliero, e che il PM2.5
corrisponde a più del 90% del PM10.
La successiva Fig. 3 riporta i corrispondenti grafici dedotti dalla recente pubblicazione della Regione
Veneto relativa al Progetto APICE.
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Comparazione dei risultati modellistici con altri studi
I risultati dell’approccio con modello fotochimico CAMx (sviluppato a partire dalle emissioni di Fig. 2)
utilizzato nel Progetto APICE, sono coerenti con i risultati di uno studio del Dipartimento di Scienze
Ambientali dell’Università di Venezia, CNR e Autorità Portuale di Venezia, concluso nel 2010. Tale
studio ha valutato il contributo del traffico portuale sulle concentrazioni di polveri (PM10 e PM2.5), oltre
che di idrocarburi policiclici aromatici, basandosi su dati di concentrazione rilevati in tre siti lungo il
canale della Giudecca, dati di direzione e velocità del vento e dati relativi ai transiti delle navi. I risultati
mostravano che in estate il contributo diretto del traffico portuale alle concentrazioni di PM10 e PM2.5
rilevate nei tre siti va dal 2% all’8%. A Sacca San Biagio il contributo del traffico portuale risultava in
estate pari al 7-8%, come valutato per la vicina stazione di Sacca Fisola nell’ambito del progetto APICE,
con un approccio metodologico completamente diverso.
Previsioni e mitigazioni
Lo studio APICE ha anche effettuato previsioni al 2020, sulla base delle conoscenze ad oggi disponibili,
oltre che analisi dei possibili effetti di varie azioni che possono essere adottate per mitigare l’impatto del
traffico portuale.
Tra queste, l’effetto più significativo appare quello dell’utilizzo di gasolio marino (carburante con tenore
di zolfo inferiore allo 0.1%) al posto dell’olio combustibile residuo, per tutte le navi (passeggeri e
merci), anche in fase di manovra, fin dall’ingresso in laguna alle bocche di porto.
Non costituiscono oggetto della presente relazione altre valutazioni riguardanti la sicurezza del traffico
portuale, il moto ondoso ed eventuali processi erosivi, nonché aspetti urbanistici, paesaggistici, sociali
ed economici di competenza di altri soggetti.
ARPAV
Area Tecnico-Scientifica - Direttore: dr. Paolo Rocca
Servizio Osservatorio Aria – Dirigente: dr. Salvatore Patti
Dipartimento Provinciale di Venezia – Direttore: dr. Renzo Biancotto
Servizio Stato dell’Ambiente – Dirigente: dr.ssa Luisa Vianello