L'Italia di Crispi e Giolitti
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Transcript of L'Italia di Crispi e Giolitti
150° anniversario dell'Unità d'Italia
- Nazione, libertà, indipendenza, unità- I protagonisti del processo di unificazione- "Fatta l'Italia, bisogna fare gli Italiani"- Tra Statuto e Costituzione- Ricchi e poveri, industrie e partiti, Crispi e Giolitti- Da Nicolò Tron ad Adriano Olivetti- Tra boom economico e Centro-sinistra- Gli anni del terrorismo e di tangentopoli
Le due Italie: prima dell'Unità
nazione come indipendenza
monarchia costituzionale
liberalismo
iniziativa dall'alto
Carlo Alberto
(Camillo Cavour → )
partito d'ordine
nazione come unità
repubblica
democrazia
insurrezioni popolari
Giuseppe Mazzini
(Giuseppe Garibaldi ← )
partito d'azione
Le due Italie: l'Unità
nazione come indipendenza
monarchia costituzionale
liberalismo
iniziativa dall'alto
Carlo Alberto
(Camillo Cavour → )
partito d'ordinepiemontesizzazione
nazione come unità
repubblica
democrazia
insurrezioni popolari
Giuseppe Mazzini
(Giuseppe Garibaldi ← )
partito d'azioneconquista di Roma
Le due Italie: dopo l'Unità
partito d'ordine
governi della Destra Storicafino al 1876
accentramentoimposte indirette
pareggio del bilancio
liberoscambismo
partito d'azione
governi della Sinistra Storica fino agli inizi del Novecento
riforma elettorale (elettori dal 2,2 al 6,9%)riforma scolastica (analfabetismo dal 78 al 67%)inchiesta agrariaabolizione tassa sul macinato
protezionismo
i partiti :
partito d'elite
ristretta base elettorale
interessi omogenei
ridotta struttura organizzativa
ruolo ed importanzapost-elettorali
partito di massa
ampia base elettorale
precisa connotazione sociale ed interessi particolari
struttura organizzativa e presenza permanente
ruolo ed importanzapre-elettorali
protezionismo e fattori dell'industrializzazione
● disponibilità di materie prime e fonti di energia
disponibilità di capitalisviluppo del commercio e delle infrastrutture
ricerca scientificaborghesia al governo (programmi pre-unitari)
agricoltura intensiva (e disponibilità manodopera
protezionismo e fattori dell'industrializzazione
● disponibilità di materie prime e fonti di energia
● disponibilità di capitali● sviluppo del commercio e delle infrastrutture
● ricerca scientifica● borghesia al governo (programmi pre-unitari)
agricoltura intensiva (e disponibilità manodopera
protezionismo e fattori dell'industrializzazione
● disponibilità di materie prime e fonti di energia
● disponibilità di capitali● sviluppo del commercio e delle infrastrutture
● ricerca scientifica● borghesia al governo (programmi pre-unitari)
● agricoltura intensiva (e disponibilità manodopera)
Industrializzazione in Italia
● avvenuta rapidamente solo grazie il protezionismo introdotto dalla Sinistra Storica (a
partire dal 1876)
● secondo il modello tedesco: “industrializzazione derivata”, industrializzazione dall'alto (a partire
dall'industria pesante), forte intreccio stato-banche-esercito
Grande industriale e imprenditore padovano, finanziere, patriota, uomo politico prima deputato e poi senatore del Regno, consigliere della
Corona.
Vincenzo Stefano Breda(Limena, 1825 – Ponte di Brenta, 1903) fondò la "Società Veneta per
Imprese e Costruzioni Pubbliche" nel 1872.
La società costruì sia in Italia che all'estero ferrovie, tramvie, strade nazionali, fortificazioni, ponti, porti, opere idrauliche, edifici pubblici e
privati. Fra i più importanti lavori eseguiti vanno ricordati: la costruzione del Palazzo del Ministero delle Finanze, dei porti di Genova, Palermo e
Licata, gli acquedotti di Venezia, Napoli e Padova.
Nel 1884 nacque uno stabilimento siderurgico per provvedere ai fabbisogni bellici del Regno d'Italia, emancipandolo dall'estero.
Nacque cosi la "Società degli Alti Forni, Fonderie ed Acciaierie di Terni" che, in pochi anni di attività, rispose egregiamente alle esigenze
dell'esercito e della Marina da guerra italiana.
protezionismo e crisi dell'agricoltura di mercato meridionale
● crescente difficoltà per l'esportazione di vino, olio, agrumi
● “rafforzamento” dell'agricoltura estensiva (cereali)
conseguenzedell'industrializzazione
e della crescente questione meridionale
dai partiti d'elite (Destra e Sinistra Storiche)ai partiti di massa (es. il Partito Socialista Italiano)
Emergere della questione socialee richieste di legislazione sociale:
● norme per la regolamentazione di orario di lavoro, età e ferie
● interventi per previdenza ed assistenza medica
● regolamentazione dei patti agrari
(differenziazione nel Psi tra massimalisti e riformisti)
le risposte politiche:
democrazia autoritaria di Francesco Crispi:
la questione sociale come questione di ordine pubblico
le conquiste coloniali come valvola di sfogo
democrazia industriale di Giovanni Giolitti:
realizzare la legislazione sociale con l'accordo tra gli industriali più aperti ed i socialisti più moderati
(aveva capito l'importanza dei partiti di massa)
governi Crispi (1887 - 1896):
1887 l'Africa come “polmone d'Italia”
1889 monumento a Giordano Bruno
1890 il Codice Zanardelli abolisce la pena di morte
1894 sciolto il Partito Socialistachiusura di 284 organizzazioni operaie
governi Giolitti (1903 - 1914):
“né rivoluzione, né reazione”
legislazione sociale (tutela invalidità, vecchiaia, riposo festivo, infortuni, lavoro femminile ed
infantile)
decollo industriale e grandi banche
1906 C.G.L. (384.000 iscritti)
a capo di un partito d'elite, i liberali, Giolitti aveva bisogno di una forte alleanza con un partito di
massa:
i socialisti rifiutano (divisioni interne)i cattolici aderiscono solo nel 1913trova l'appoggio dei nazionalisti ...
Bassano
1889 illuminazione elettrica, al posto di 134 fanali a petrolio
1898 acquedotto pubblico
1890 Patronato San Giuseppe ed ipotesi per il nuovo Duomo (ampliare San Francesco o San
Giovanni … Tempio Ossario)
1908 Viale Venezia e cavalcavia
1910 Scuole Mazzini e ferrovia