LIM, un nuovo medium per inse- L · software in dotazione con la LIM sul proprio computer. Il...
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Maria Grazia Ottaviani
La LIM, un nuovo medium per inse-
gnare ai nativi digitali
a Scuola italiana ha avviato in
questi ultimi anni progetti speri-
mentali, tra i quali il progetto
«Cl@sse 2.0»)1, con l’intento di
creare non solo un nuovo concet-
to di aula scolastica, ma di innovare la
tica tradizionale avviando percorsi di forma-
zione e aggiornamento di tecnodidattica per i
docenti delle scuole di ogni ordine e grado.
Gli investimenti in termini di risorse umane e
finanziarie, dotando molte scuole di LIM, La-
vagne Interattive Multimediali, ha in partico-
lare l’obiettivo di verificare il reale contributo
che l’utilizzo quotidiano delle tecnologie in-
formatiche nella didattica possa avere sul suc-
cesso formativo degli studenti.
Il problema è che l’innovazione tecnologica e
l’acquisizione delle competenze tecnologiche
specifiche, nonché della padronanza dello
strumento, vanno in modalità asincrona, nel
senso che quando il mondo della scuola sa-
rebbe pronto per utilizzare con competenza le
tecnologie informatiche su vasta scala,
l’innovazione tecnologica è andata avanti, e si
è sempre alla rincorsa di un ideale punto di
incontro sincrono. Sarà così anche per la
LIM...
Quali sono le reazioni dei docenti a tale
rivoluzione?
Ogni innovazione tecnologica che fa la sua
comparsa nella scuola è un’opportunità per
una riflessione complessa e multi referenziale.
1 Negli anni precedenti, vi sono stati altri progetti sperimen-
tali relativi all’uso delle tecnologie informatiche nelle prati-che didattiche: «Apprendere Digitale» nel 2005, «DiGiScuo-la» nel 2006, «Innova-scuola-primaria» nel 2008, «Progetto Scuola Digitale», nel 2009.
I docenti cercano di affrontare la sfida tecno-
logica con buona volontà ma anche con un
pizzico di scetticismo.
Le reazioni dei docenti nei confronti
dell’utilizzo della LIM, infatti, sono molto va-
rie.
Vi sono docenti entusiasti, che hanno già
completato percorsi di addestramento per
l’uso di questo nuovo strumento e hanno già
«adattato» la loro programmazione e la loro
metodologia; altri, invece, sono molto diffi-
denti, scettici… sono coloro che, forti di anni
di esperienza maturata con una didattica quo-
tidiana di tipo tradizionale, percepiscono criti-
cità non indifferenti verso la LIM (insicurezza
tecnologica, frammentarietà didattica, incer-
tezza verso le tecnologie in genere).
Alcuni vedono nell’uso massiccio delle tecno-
logie nella didattica la soluzione ai problemi
educativi che ci sono nella scuola di oggi; al-
tri invece, non riescono ad abbandonare le lo-
ro sicurezze (il gesso, la lavagna e la carta) e
pensano che la lavagna sia un ulteriore pro-
blema da risolvere.
Ma quale può essere l’atteggiamento giusto
tra chi esalta la LIM e chi la osteggia?
Sono sicuramente due posizione estreme.
L’atteggiamento giusto è quello che riesce a
trovare un punto di equilibrio naturale e sere-
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no tra la metodologia tradizionale e la tecno-
logia.
Il docente dovrebbe riuscire a integrare la pa-
dronanza tecnologica del nuovo strumento, la
conoscenza/consapevolezza degli obiettivi di-
sciplinari da raggiungere, e la capacità di uti-
lizzo e rielaborazione delle risorse didattiche
digitali disponibili.
Mentre l’acquisizione delle abilità e compe-
tenze tecnologiche di utilizzo della lavagna si
ottengono con l’addestramento e la partecipa-
zione a corsi di formazione sull’uso della
LIM, la padronanza tecnologica invece, ri-
chiede tempi diversi.
È necessario un uso quotidiano dello strumen-
e la non disponibilità fisica to nella didattica
della lavagna in ogni classe è un aspetto mol-
to importante che influenza l’approccio e giu-
stifica l’atteggiamento scettico di molti do-
centi verso l’uso della LIM.
L’uso quotidiano della LIM presenta sicura-
mente delle criticità che vanno ad aggiungersi
alle problematiche relative agli aspetti anzi-
detti (limiti nelle competenze tecnologiche,
scarsità di materiali digitali disponibili, …).
Non è facile trovare un punto di equilibrio per
gestire le dimensioni cognitive e gli atteggia-
che lo studente dimostra nei menti emozionali
confronti della comunicazione multimediale e
degli effetti speciali che la LIM propone, in
particolare.
La LIM senza la LIM…
Uno degli accorgimenti più utili per affrontare
e risolvere questa criticità è l’installazione del
software in dotazione con la LIM sul proprio
. Il programma funziona, infatti, an-computer
che senza la LIM e il docente potrebbe pren-
dere confidenza con lo strumento ed esplorare
le potenzialità a disposizione nei tempi e nei
luoghi a lui più consoni, in tranquillità; anche
con la possibilità di sbagliare e di prevedere
possibili situazioni critiche che si potrebbero
verificare durante la lezione in classe.
Quali trasformazioni sta apportando la
LIM in classe nel ruolo del docente?
L’utilizzo della LIM suggerisce al docente di
riflettere sulle teorie pedagogiche a cui fa rife-
rimento per insegnare; la teoria pedagogica di
tipo cognitivista, dove l’apprendimento viene
inteso come un processo di elaborazione in-
terna ed individuale del discente, forse non
risponde più efficacemente ai nuovi stili co-
gnitivi e alle nuove modalità di relazione e di
comunicazione degli studenti di oggi, detti
“nativi digitali”.
La trasmissione della conoscenza dal docente
al discente ora avviene ambienti di apprendi-
in cui gli equilibri nella classe vanno mento
ripensati e riprogettati.
La , in cui teoria pedagogica costruttivista
l’apprendimento avviene attraverso un me-
dium o diversi media, si contestualizza in am-
bienti in cui autenticità e condivisione della
conoscenza e dei temi proposti sostengono
l’azione autonoma e responsabile dell’alunno
e della classe.
; esso Il ruolo del docente dovrebbe evolversi
dovrebbe diventare ideatore e regista di am-
bienti di apprendimento in cui la conoscenza
va negoziata, condivisa, manipolata, riprodot-
ta, rielaborata nel gruppo classe e un utilizzo
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competente della LIM certamente è in grado
di rispondere a situazioni anche di emergenza
educativa, di motivazione allo studio, di di-
spersione scolastica.
Il docente che utilizza la lezione, che risulta
co-costruita dal docente e dagli studenti, si
plasma attraverso varie modalità comunicati-
ve; la visualizzazione dei contenuti disciplina-
ri avviene con un nuovo codice, utilizzando
immagini, foto, mappe, grafica, elementi mul-
timediali (audio e video) che stimolano in-
dubbiamente l’attenzione della classe e pos-
sono incidere positivamente sull’aspetto mo-
tivazionale, anche su studenti con difficoltà di
attenzione o poco motivati alla proposta edu-
cativa svolta con tecniche metodologiche tra-
dizionali.
Quali trasformazioni può apportare la
LIM nella nostra didattica tradizionale?
Sarebbe opportuno utilizzarla per ogni pro-
posta educativa o solo in alcuni momenti e si-
tuazioni specifiche? Quando sarebbe il caso di
tenerla spenta? È indicata per la spiegazione,
per il recupero, per la verifica? Il suo utilizzo
è indicato per l’insegnamento di alcune disci-
pline o si presta alla trasmissione o alla co-
struzione delle conoscenze di tutte le discipli-
ne? È adatta solo per studenti o anche per
adulti in formazione continua?
L’impostazione didattico-metodologica del
docente influisce sull’uso della LIM.
Docenti che privilegiano una modalità di tipo
e dove la trasmissivo o sequenziale dei saperi
conoscenza viene trasferita (metafora della
spugna), prevedono un uso della LIM a rin-
forzo della loro esposizione. Il ruolo del do-
cente è un ruolo attivo e quasi esclusivo nel
dialogo educativo. La LIM sarà utile quindi
per visualizzare video ed immagini esplicative
dell’argomento; i materiali digitali dovranno
essere ben selezionati e preparati, per avere
una certa garanzia di risultato atteso della le-
zione.
Vi sono docenti che sperimentano una scoper-
, ta guidata e collaborativa della conoscenza
che risulta così costruita o co-costruita. La
LIM può essere utilizzata per realizzare map-
pe concettuali utili per esplorare nuovi argo-
menti o per riassumere contenuti già presenta-
ti ed approfonditi.
Ma spesso i docenti utilizzano entrambi gli
approcci didattici a seconda dei contenuti di-
sciplinari da insegnare, dei contesti ambientali
in cui si trovano ad operare.
La LIM ha indubbiamente molte potenzialità
, potrebbe, ad es., essere usata dal educative
docente per potenziare l’esposizione,
l’espressione, la negoziazione, la condivisio-
ne, la rielaborazione di ipotesi in modalità in-
terattiva di gruppo con la classe.
Avvengono sicuramente trasformazioni signi-
ficative che riguardano l’uso dei linguaggi
nella comunicazione docente-studente ed il
setting d’aula.
La lavagna privilegia una modalità comunica-
tiva di tipo visivo, in grado di raggiungere con
naturalezza i «nativi digitali». Ma tale canale
di trasmissione non è sufficiente per definire
gli apprendimenti dei contenuti disciplinari; il
docente deve mantenere integri gli altri canali,
necessari per raggiungere gli obiettivi forma-
tivi e sviluppare anche competenze di tipo tra-
sversale, e in particolare la meta competenza,
l’imparare ad imparare.
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L’insegnante deve quindi continuare anche a
comunicare e a trasmettere conoscenze utiliz-
utili anche per zando più codici e linguaggi,
far acquisire un metodo di studio in grado di
raggiungere risultati efficaci. Al linguaggio
multimediale, visivo o sonoro, devono conti-
nuare a esistere e coesistere il codice orale, la
lettura, la rielaborazione scritta dei contenuti,
la sintesi, l’analisi, l’astrazione, insomma bi-
sogna continuare a insegnare ai giovani che lo
studio passa dalla fatica e richiede tempo.
Gli obiettivi che un docente si prefigge di
con il suo utilizzo potrebbero es-raggiungere
sere diversi:
- la presentazione di un argomento-
attorno a cui sviluppare delle ri-problema
flessioni cognitive con vari strumenti e
tecniche (video, sequenze di pagine con
testo, immagini, contenuti interattivi e
link ad URL di approfondimento, attività
preparate in modalità InkAware con
software diversi da quello dedicato, map-
pe mentali, ecc);
- trattato per te-la sintesi di un argomento
stare il livello di preparazione per un suc-
cessivo step di verifica degli apprendi-
menti;
- la creazione di una «memoria storica del-
memorizzando le lezioni «pla-la classe»,
smate» con gli studenti e da riutilizzare in
seguito a seconda delle necessità (condi-
visione dei materiali digitali in una co-
munità di docenti, produzione di materia-
le cartaceo o digitale editoriale, semplice
fruizione per gli studenti per attività di
recupero o consolidamento delle cono-
scenze-competenze).
possono essere salvate e Le lezioni realizzate
riutilizzate successivamente per attività di ri-
passo, recupero o approfondimento, pubblica-
te nel blog della scuola per la consultazione
asincrona da casa da parte dello studente, o
inviata agli studenti assenti o, anche, possono
diventare LO da condividere in comunità di
apprendimento o reti di scuole che stanno spe-
rimentando una nuova realtà educativa.
, la LIM Per quanto riguarda il setting d’aula
s’interpone tra il docente e la classe. Si pos-
sono correre due rischi: che la LIM assorba
completamente l’attenzione degli studenti,
escludendo il docente; o viceversa, che la
LIM assorba il docente, escludendo
l’interazione tradizionale con la classe. Questa
triangolazione deve essere abilmente gestita
dal docente.
Questa criticità potenziale potrebbe essere su-
perata stimolando l’uso della LIM da parte di
tutti i docenti del consiglio di classe, per le
varie discipline, in modo tale che la spettaco-
larizzazione della lezione possa passare in se-
condo piano poiché subentra l’abitudine per
un uso collettivo e condiviso, dunque quoti-
diano. Con tale tipologia di programmazione
interdisciplinare, lo studente sarà facilitato a
concentrarsi sui contenuti e sui processi co-
gnitivi in atto.
possiamo dire che mancava, Per concludere
fino ad oggi, una produzione di materiali digi-
tali disciplinari quantitativamente e qualitati-
vamente sufficiente sul mercato editoriale, a
cui attingere per cominciare a pensare ad una
didattica innovativa.
Il progetto editoriale “L’Immaginazione in
autrici Rosaria Gianino e Maria Gra-classe”,
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zia Ottaviani pubblicato dall’Ed. La Scuola,
rappresenta un importante strumento innova-
tivo, semplice e versatile rivolto agli inse-
gnanti, costituito da cinque volumi accompa-
gnati da CD-Rom.
Le autrici hanno voluto creare una guida che
aiuti ogni docente a creare da solo le sue le-
zioni, a manipolare i contenuti disciplinari, a
destrutturarli e adattarli al contesto educativo
in cui opera.
Maria Grazia Ottaviani, docente informatica ITES
“Einaudi” – Verona