Lezioni II anno CdL Fisioterapia I.RIABILITAZIONE FRATTURE OSTEOPOROTICHE (FEMORE) (25/10/07)...
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Lezioni II anno CdL FisioterapiaLezioni II anno CdL FisioterapiaI. RIABILITAZIONE FRATTURE
OSTEOPOROTICHE (FEMORE) (25/10/07)II. RIABILITAZIONE FRATTURE
OSTEOPOROTICHE (POLSO; VERTEBRE) (31/10/07
III. RIABILITAZIONE LOMBALGIA E CENNI DI MEDICINA MANUALE (8/11/07)
IV. SCALE DI VALUTAZIONE NELLE MALATTIE DELL’APPARATO LOCOMOTORE (15/11/07)
V. RIABILITAZIONE ARTROSI ARTO INF.(6/12/07)
Francesca CecchiFrancesca CecchiFondazione Don C.Gnocchi ONLUS IRCCS, FirenzeFondazione Don C.Gnocchi ONLUS IRCCS, Firenze
RIABILITAZIONE DELLE RIABILITAZIONE DELLE FRATTURE OSTEOPOROTICHEFRATTURE OSTEOPOROTICHE
OSTEOPOROSI
Diminuzione della massa ossea da deterioramento microarchitettonico del tessuto osseo stesso, con conseguente aumento del rischio di fratture.Dal Greco ‘ossa’ e ‘poro’ : la struttura ossea diventa porosa e fragile
Squilibrio del metabolismo osseo : la funzione di riassorbimento prevale su quella di neodeposizione
Sintomatologiageneralmente silente
fino alla frattura
•Attività fisica•Farmaci•Stile di vita (dieta, fumo, alcool)
Esame clinico (anamnesi,esame obiettivo)Indagini strumentali(misurazione massa ossea)
Indagini di laboratoriomarkers di rimodellamento osseo valutazione metabolismo
Dia
gn
osi
Definizione
Eziopatologia
Quadro clinico
Terapia Tre fattori cardineanche della prevenzione
FRATTURE OSTEOPOROTICHE
• Osteoporosi: 10-20% >80. Fattori di rischio: età, sesso F; menopausa precoce, magrezza; sedentarietà, fumo, alcool: postmenopausa:1/3 F ha OP
• l’osso porotico è più fragile: anche un piccolo impatto può provocare una frattura patologica
• a 70 aa: 1/2 F ha almeno 1 frattura da OP• a 50 aa, il rischio di avere una frattura da
osteoporosi nel periodo successivo della vita è 40% nella donna e 13% nell’uomo
FRATTURE OSTEOPOROTICHE
• rarefazione dell’osso trabecolare (corpi vertebrali) favorisce il collasso per microfratture con deformità a cuneo o a vertebra di pesce
• indebolimento dell’osso lungo corticale predispone a frattura post-trauma: le più frequenti polso e femore
• LA FRATTURA DI FEMORE è quella correlata al piu’ alto rischio di invalidita’ permanente
Incidenza delle principali fratture Osteoporotiche nei due sessiN
umer
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ttur
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r 10
0.00
0 pe
rson
e
FemmineFemmine MaschiMaschi FemoreFemoreVertebreVertebreRadio distaleRadio distale
50-54
0
500
1000
1500
2000
2500
3000
50-5455-59 55-5985+ 85+75-79 75-7965-69 65-69
60-54 60-5480-84 80-8470-74 70-74
Riggs BL, Melton LJ III, N Engl J Med, 1986
Trattamento delle frattureGENERALITA’
• Riduzione: manipolazione dell’osso per restituire il corretto posizionamento anatomico– Conservativa– Chirurgica
• Immobilizzazione:mantiene l’osso in posizione corretta fino al consolidamento della frattura– Conservativa (fasciatura; gesso; tutore)– Chirurgica (fissatori esterni;mezzi di sintesi)
• Riabilitazione: restituzione della massima autonomia funzionale
RIABILITAZIONE DELLA RIABILITAZIONE DELLA FRATTURA DI FEMORE FRATTURA DI FEMORE
Metodologia e ObiettiviMetodologia e Obiettivi
FRATTURA DI FEMOREEPIDEMIOLOGIA E FATTORI DI RISCHIO
• Il rischio di frattura di femore si correla al grado di osteoporosi e al rischio di cadute
• a 50 aa, il rischio di avere una frattura di femore nel periodo successivo della vita è 17,5% nella donna e 6% nell’uomo
• tassi di incidenza aumentano esponenzialmente dai 65 in poi, raddoppiandosi circa ogni 5 aa (150-490/100.000 nelle donne 80+)
• mortalità: 15-25%• disabilità motoria: 60% (20% perde deambulazione
autonoma)• costi (Italia): 205.000.000 Euro/anno
osteosintesi protesi
età biologicadeam bulazione pre-frattura
vitalità testa fem orestabilità m eccanica della frattura
RIDUZIONE-IMMOBILIZZAZIONE:RIDUZIONE-IMMOBILIZZAZIONE:INTERVENTOINTERVENTO
planning preoperatorioplanning preoperatorio
ESTREMO PROSSIMALE FEMORE ESTREMO PROSSIMALE FEMORE
SEDE DI FRATTURASEDE DI FRATTURA
• a: basicervicale
• b: mesocervicale
• c: basicervicale
• d: pertrocanterica
• e: intertrocanterica
SCOMPOSIZIONE – INCLINAZIONE RIMASCOMPOSIZIONE – INCLINAZIONE RIMA
GardenGarden -- PauwelsPauwels
OSTEOSINTESIOSTEOSINTESI
VITI CEFALICHE – DHS – CHIODO GAMMA
PROTESIPROTESI
VANTAGGI:– Stabilità precoce– Ottimi risultati
meccaniciSVANTAGGI:
– Costo– Durata
CEMENTO?
• CEFALICA – BIARTICOLARE -TOTALECEFALICA – BIARTICOLARE -TOTALE
PROTESIPROTESI
VIA DI ACCESSOVIA DI ACCESSO
• LOCUS MINORIS RESISTENTIAE PER LUSSAZIONE
• Posteriore: per via smussa tra il grande e il medio gluteo
• Anterolaterale: tra il tensore della fascia e il medio gluteo
• Laterale: tra il tensore della fascia e il medio gluteo
RIABILITAZIONERIABILITAZIONEDOVE?DOVE?
FASE PRECOCEFASE PRECOCE: : RICOVERO IN ORTOPEDIARICOVERO IN ORTOPEDIA
FASE INTERMEDIAFASE INTERMEDIA::
-SUL TERRITORIO-SUL TERRITORIO
-RIABILITAZIONE INTENSIVA IN -RIABILITAZIONE INTENSIVA IN REGIME DI RICOVEROREGIME DI RICOVERO
FASE TARDIVAFASE TARDIVA:: SUL TERRITORIOSUL TERRITORIO
RIABILITAZIONE DOMICILIARERIABILITAZIONE DOMICILIAREQUANDO?QUANDO?
PAZIENTE CLINICAMENTE STABILEPAZIENTE CLINICAMENTE STABILE
BUON SUPPORTO FAMILIARE E SOCIALEBUON SUPPORTO FAMILIARE E SOCIALE
AMBIENTE DOMESTICO ADEGUATOAMBIENTE DOMESTICO ADEGUATO
POSSIBILITA’ DI GARANTIRE LA POSSIBILITA’ DI GARANTIRE LA CONTINUITA’ TERAPEUTICA (PRESA IN CONTINUITA’ TERAPEUTICA (PRESA IN CARICO SUL TERRITORIO IN TEMPI CARICO SUL TERRITORIO IN TEMPI BREVI)BREVI)
RIABILITAZIONE DOMICILIARERIABILITAZIONE DOMICILIARE
VANTAGGI: VANTAGGI:
PRECOCE REINSERIMENTOPRECOCE REINSERIMENTO
MAGGIOR COINVOLGIMENTO DELA PAZIENTE E MAGGIOR COINVOLGIMENTO DELA PAZIENTE E DEI FAMILIARI NELLA TERAPIADEI FAMILIARI NELLA TERAPIA
INTERVENTO RIABILITATIVO PERSONALIZZATOINTERVENTO RIABILITATIVO PERSONALIZZATO
COSTI RIDOTTICOSTI RIDOTTI
SVANTAGGI: SVANTAGGI:
MINORE POSSIBILITA’ DI MONITORAGGIOMINORE POSSIBILITA’ DI MONITORAGGIO
MINORI FACILITAZIONI PER ESERCIZI PIU’ MINORI FACILITAZIONI PER ESERCIZI PIU’ AVANZATI RISPETTO A PALESTRAAVANZATI RISPETTO A PALESTRA
RIABILITAZIONE INTENSIVARIABILITAZIONE INTENSIVA
•VMD, approccio globaleVMD, approccio globale
•Prevenzione e gestione complicanze e Prevenzione e gestione complicanze e comorbiditàcomorbidità
•Contatti con il chirurgoContatti con il chirurgo
•ImpostazioneImpostazione e e verifica verifica del programma del programma di riabilitazione in équipedi riabilitazione in équipe
•ModulazioneModulazione del programma in base a: del programma in base a: Rx; dolore; clinicaRx; dolore; clinica
2. posizionamenti (prevenzione decubito e lussazione)3. trasferimenti (ausili; aiuto e sorveglianza)4. abbigliamento5. letto: attribuzione6. sonno (stati confusionali; dolore)7. decubiti8. diuresi (ev.rimozione catetere; padella; prev decubiti) 9. medicazione ferita10.prevenzione TVP 11.preparazione idroterapia 12.educazione del paziente (compliance/concordance)13.lavoro in équipe
VALUTAZIONE VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE:MULTIDIMENSIONALE:
scheda infermieristica
4. Abbigliamento: tuta larga; scarpe chiuse con suola antiscivolo
5. Letto: attribuzione del letto:comodino dalla parte operata; accesso dalla parte operata (meglio il letto centrale); cancellini solo se pz confuso o demente, previo coinvolgimento del medico e informazione dei familiari: NON usare i cancellini per spostarsi nel letto, rischio di lussazione!
6. Sonno: spesso è disturbato da dolore e da confusione mentale.Il dolore nel postoperatorio è soprattutto nel movimento, generalmente il paziente ha una terapia di base nei primi giorni e poi una al bisogno- comunicazione non verbale del dolore in pazienti afasici o dementi-: il dolore non trattato compromette il recupero (Feldt, Orthop Nurs 2000).
7. Stato confusionale: è spesso presente nel postoperatorio e predice il recupero. Screening cognitivo, consulenza psicogeriatrica e protocollo per il controllo del dolore riducono il delirio postoperatorio come intensità e durata e predicono un migliore recupero funzionale (Milisen et al. JAGS, 2001); la contenzione si usa rara mente, sempre previo coinvolgimento del medico e informazione dei familiari .
Educazione del paziente: E’importante la differenza tra compliance,
concordance e adhesionAl paziente va insegnato ad:
utilizzare gli ausili per la mobilitàadottare le misure di sicurezza atte a ridurre il rischio di lesioni
Criteri di risultato:sarà in grado di descrivere le motivazioni degli interventi
dimostrerà le misure atte ad aumentare la mobilità (L. Juall Carpenito, 1996)
VALUTAZIONE VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALEMULTIDIMENSIONALE
AUTONOMIA PREMORBOSAAUTONOMIA PREMORBOSA
PROBLEMATICHE ABITATIVE PROBLEMATICHE ABITATIVE E/O SOCIALIE/O SOCIALI
PROBLEMI COGNITIVI (DEMENZA, STATO PROBLEMI COGNITIVI (DEMENZA, STATO CONFUSIONALE); CONFUSIONALE);
ALTERAZIONI TONO UMORE ALTERAZIONI TONO UMORE (DEPRESSIONE; PHOBIC FEAR OF (DEPRESSIONE; PHOBIC FEAR OF
FALLING)FALLING)
VALUTAZIONE VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALEMULTIDIMENSIONALE
MOBILITA’ (FIM; BARTHEL INDEX)MOBILITA’ (FIM; BARTHEL INDEX)
SCALE SPECIFICHE (ES. HARRIS SCALE SPECIFICHE (ES. HARRIS HIP SCALE)HIP SCALE)
DOLORE (VAS; Mc GILL)DOLORE (VAS; Mc GILL)
INDICAZIONI CHIRURGICHE SU CARICO E ROMINDICAZIONI CHIRURGICHE SU CARICO E ROM
VALUTAZIONE FISIOTERAPICAVALUTAZIONE FISIOTERAPICA
MOBILITA’ (ROM)MOBILITA’ (ROM)
Harris Hip scale (0-100)Harris Hip scale (0-100)
FUNZIONE:FUNZIONE:DEAMBULAZIONEDEAMBULAZIONE (ZOPPIA, SOSTEGNO, (ZOPPIA, SOSTEGNO,
DISTANZA PERCORSA)DISTANZA PERCORSA)
ATTIVITA’ATTIVITA’ (GRADINI, SCARPE E CALZE; (GRADINI, SCARPE E CALZE; STAZIONE SEDUTA, MEZZO TRASP PUBBLICOSTAZIONE SEDUTA, MEZZO TRASP PUBBLICO
DOLORE (0-44)DOLORE (0-44)
Progetto riabilitativo individualeProgetto riabilitativo individualeProgetto riabilitativo individualeProgetto riabilitativo individuale
Valutazione Valutazione globaleglobale del pazientedel paziente
valutazione tecnica valutazione tecnica dell’ dell’ interventointervento•PosizionamentiPosizionamenti
•TrasferimentiTrasferimenti
•Direzione del Direzione del movimento nel movimento nel trattamento passivotrattamento passivo
•Tipo di trattamentiTipo di trattamenti
•Tipo di eserciziTipo di esercizi
•Tempi di concessione Tempi di concessione del del caricocarico
RIABILITAZIONE OSTEOSINTESIRIABILITAZIONE OSTEOSINTESI
Ripresa Ripresa gradualegraduale carico e deambulazione carico e deambulazione
(cammino con canadesi intorno ai 40 giorni)(cammino con canadesi intorno ai 40 giorni)
Riverticalizzazione Riverticalizzazione precoceprecoce (II-IV giornata) salvo eccezioni: (II-IV giornata) salvo eccezioni: frattura instabile; demenza; complicanzefrattura instabile; demenza; complicanze
Frequenti problemi meccanici, ma Frequenti problemi meccanici, ma no restrizioni di ROM rispetto a no restrizioni di ROM rispetto a
PT!PT!
RIABILITAZIONE PROTESIRIABILITAZIONE PROTESI
Riverticalizzazione in II-IV giornata, con Riverticalizzazione in II-IV giornata, con ripresa rapida del carico e della ripresa rapida del carico e della deambulazionedeambulazione
Prevenzione della lussazione:Prevenzione della lussazione:educazione del paziente e degli educazione del paziente e degli
operatorioperatorimodifiche ambientalimodifiche ambientali (cuneo, alza water, (cuneo, alza water,
infilacalze, calzascarpe, alzarsi, scale Sali as, infilacalze, calzascarpe, alzarsi, scale Sali as, scendi ao)scendi ao)
Risparmio iniziale dei muscoli sezionati Risparmio iniziale dei muscoli sezionati nel rinforzo muscolarenel rinforzo muscolare
RIABILITAZIONE PROTESIRIABILITAZIONE PROTESIRIPRESA DEL CARICO:RIPRESA DEL CARICO:OPINIONI MOLTO DIVERSEOPINIONI MOLTO DIVERSEVARIABILITA’ A SECONDA DEL TIPO DI VARIABILITA’ A SECONDA DEL TIPO DI IMPIANTO, DELLA QUALITA’DELL’OSSO, IMPIANTO, DELLA QUALITA’DELL’OSSO, DEL DOLORE, DELLA COLLABORAZIONE DEL DOLORE, DELLA COLLABORAZIONE DEL PAZIENTEDEL PAZIENTE
Cameron e Brotzman (2005):Cameron e Brotzman (2005):
Cementate:Cementate: come tollerato con deambulatore 6 set, poi canadese. Non cementate: come tollerato con deambulatore 6 set, poi canadese. Non cementate: sfiorante con deambulatore 6-12 sett, poi bastone 4-6 mesisfiorante con deambulatore 6-12 sett, poi bastone 4-6 mesi
Prtotocolli accelerati: come tollerato con 2 canadesi dalla II set, 1 canadese dalla Prtotocolli accelerati: come tollerato con 2 canadesi dalla II set, 1 canadese dalla 3- 4 set3- 4 set
Protocollo di riabilitazioneProtocollo di riabilitazione
• Educazione-ergonomiaEducazione-ergonomia
• Mobilizzazione articolareMobilizzazione articolare• Rinforzo muscolare:Rinforzo muscolare:
esercizi isotonici, isometrici, isocinetici esercizi isotonici, isometrici, isocinetici (kinetron), a catena cinetica chiusa, (kinetron), a catena cinetica chiusa, puleggioterapiapuleggioterapia
• Ripresa graduale del carico Ripresa graduale del carico e della deambulazione: e della deambulazione: esercizi di equilibrio e postura, cammino esercizi di equilibrio e postura, cammino con ausili, ostacoli, piano inclinato, scale, con ausili, ostacoli, piano inclinato, scale, idrokinesiterapiaidrokinesiterapia
PALESTRAPALESTRA
• Lettini per puleggioterapia
• Bilance per il feed-back sul controllo del carico
• Parallele con percorso a ostacoli variabili
IDROKINESITERAPIAIDROKINESITERAPIA
• Vantaggi:– Lavoro in scarico
parziale– Effetto termico
• Svantaggi:– Costi– Difficoltà di
utilizzo
• Controindicazioni
RIABILITAZIONE OSTEOSINTESIRIABILITAZIONE OSTEOSINTESIprotocollo genericoprotocollo generico
Set 2-4: forza; ROM; forza aa sup:Set 2-4: forza; ROM; forza aa sup:stretchingstretchingAROM:hfl, ext, abd, add; mini-squats; wall slides, pelvic tilt; AROM:hfl, ext, abd, add; mini-squats; wall slides, pelvic tilt; es aa supes aa sup
Set 1: standing; trasf l-p e al bagno con Set 1: standing; trasf l-p e al bagno con deamb; controlo musc; ROM:deamb; controlo musc; ROM:
Es isometrici (QDRC; Glutei)Es isometrici (QDRC; Glutei)
AROM: Heel slides, ankle pumpsAROM: Heel slides, ankle pumps
Set 5-8: Ritorno a autonomia premorbosa:Set 5-8: Ritorno a autonomia premorbosa: ES fase 2 (ev contro res) ES fase 2 (ev contro res)
es.aerobici (4aa); superf.irreges.aerobici (4aa); superf.irreg
RIABILITAZIONE PTARIABILITAZIONE PTAprotocollo genericoprotocollo generico
Set 2-4: forza; ROM; forza aa sup:Set 2-4: forza; ROM; forza aa sup:stretchingstretchingAROM:hfl, ext, abd, add; mini-squats; wall slides, pelvic tilt; AROM:hfl, ext, abd, add; mini-squats; wall slides, pelvic tilt; es aa supes aa sup
Set 1: standing; trasf l-p e al bagno con Set 1: standing; trasf l-p e al bagno con deamb; controlo musc; ROM:deamb; controlo musc; ROM:
Es isometrici (QDRC; Glutei)Es isometrici (QDRC; Glutei)
AROM: Heel slides, ankle pumpsAROM: Heel slides, ankle pumps
Set 5-8: Ritorno a autonomia premorbosa:Set 5-8: Ritorno a autonomia premorbosa: ES fase 2 (ev contro res) ES fase 2 (ev contro res)
es.aerobici (4aa); superf.irreges.aerobici (4aa); superf.irreg
COMORBIDITA’: COMORBIDITA’: ricadute sul percorso riabilitativoricadute sul percorso riabilitativo
• Cardiopatia
• BPCO
• Insufficienza venosa
• Artrosi
• AR
• Sindromi Extrapiramidali
• Emiplegia
• Demenza
PRIMARIOPRIMARIO::rapido recupero dell’autonomia nelle rapido recupero dell’autonomia nelle
attività quotidiane e nel camminoattività quotidiane e nel cammino
SECONDARIOSECONDARIO::recupero articolare e muscolarerecupero articolare e muscolare
ARTICOLARITA’ FUNZIONALE
RIABILITAZIONE GERIATRICARIABILITAZIONE GERIATRICA
PRIORITA’ NEGLI OBIETTIVIPRIORITA’ NEGLI OBIETTIVI
APPROCCIO GLOBALEAPPROCCIO GLOBALE
ambienteambientefisicofisico
ambiente ambiente sociofamiliaresociofamiliare
““fear of falling”fear of falling”
motivazionemotivazione
cadutecadute
comunicazionecomunicazione
CONCLUSIONICONCLUSIONI
2. Formazione degli 2. Formazione degli operatori in senso operatori in senso geriatricogeriatrico
1.1. Competenza tecnica e Competenza tecnica e aggiornamento sui aggiornamento sui trattamenti chirurgici e trattamenti chirurgici e i protocolli riabilitativii protocolli riabilitativi