Lezione1

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Il Gigante de lAlpi Otto power point di Augusta Vittoria Cerutti per meglio conoscere il Monte Bianco

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“Il Gigante de l’Alpi “ Otto power point di Augusta Vittoria Cerutti per meglio conoscere il Monte Bianco

I – Posizione geografica e dimensioni del Monte Bianco

Giosuè Carducci, in una sua ode, così salutava questa grandiosa visione : Salve o pia Courmayeur , che l’ultimo riso d’Italia al piè del Gigante de l’Alpi rechi

soave! (Catena del Monte Bianco e conca di Courmayeur dalla Testa di Arpy –foto A,V,Cerutti )

• Quando si attraversano le Alpi in aereo la visione del Monte Bianco si impone in tutta la sua grandiosità: anche da terra, però, a grande distanza la mole del Gigante sovrasta ogni altra montagna .

• La foto in alto, ci mostra all’orizzonte il versante sud, visto dal Col de Joux, alla distanza di circa 60 chilometri.

• In quella in basso, il versante nord si profila a una distanza ancora maggiore, sulla città di Ginevra.

• La vetta del Monte Bianco fa parte di un grandioso massiccio che occupa una superficie di ben 560 Kmq e si stende per una lunghezza di circa 65 chilometri in direzione sud-ovest – nord-est fra Italia, Francia e Svizzera. Le sue dimensioni sono tali da renderei impossibile una visione complessiva del Massiccio , ma il preciso plastico , creato alcuni decenni fa, da Alessio Nebbia, geniale pittore e scultore, ce lo presenta in modo assai realistico. La cresta spartiacque ha una altezza media di 3600 m s.l.m., quindi ben superiore al limite climatico delle nevi persistenti che, di conseguenza, ammantano tutta la parte più elevata della catena Su questa cresta si elevano una trentina di vette che raggiungono l’altitudine di 4000 o la superano anche di varie centinaia di metri Profonde valli delimitano il massiccio a nord-ovest e a sud-est. Fra questi solchi la larghezza del grande rilievo è mediamente di 14 chilometri. Data la grande altitudine della cresta spartiacque, i versanti risultano assai ripidi, soprattutto quello italiano la cui pendenza è di circa il 50% . Essi sono incisi da vasti circhi glaciali, e da vere e proprie valli interne occupate da ghiacciai vallivi come quelle del Miage, e della Mer de Glace .

•  L’immagine mostra la più antica raffigurazione cartografica del Monte Bianco; risale al 1786, è firmata da M.A.Pictet ed è contenuta nella famosissima opera di H.B.De Saussure Voyage dans les Alpes .

•  Per la prima volta nella storia della cartografia un grande complesso montuoso viene illustrato con tanta precisione. I nomi delle località, dei corsi d’acqua, delle vette, dei ghiacciai, fino ad allora tramandati solo oralmente vengono fissati su questa carta e adeguatamente posizionati . Per rappresentare il rilievo, nel XVIII secolo non si conosceva ancora la tecnica delle curve di livello ma si usava comunemente il simbolo dei coni di talpa . In questa carta, invece il disegno delle montagne è suggestivo e l’ombreggiatura dà all’insieme un aspetto realistico

•  Si deve all’ inglese Edward Whymper, famosissimo alpinista e bravo disegnatore, la sottostante carta della Catena del Monte Bianco pubblicata nel 1871 e rimasta per molto tempo insuperata per la precisione del disegno e della toponomastica.

•  Il massiccio risulta chiaramente delimitato a sud dal vallone des Glaciers, dalle valli italiane Veny e Ferret, nonché dalla val Ferret svizzera; a est dal vallone di Champex; a nord dalle valli del Trient. dell’Eau Noire e dell’ Arve; a ovest dalla valle del Bon-Nant

Il versante sud visto dalla Val Veny con i ghiacciai di Freney e di Brouillard; in primo piano la lingua valliva del ghiacciaio del Miage ( foto A.V.Cerutti )

Una visione invernale del versante sud dalla Val Ferret italiana (foto A.V.Cerutti)

Il versante svizzero dalla sommità della Breya, sopra il lago di Champex (foto A.V.Cerutti)

Un tratto del versante settentrionale: oltre al Monte Bianco propriamente detto all’estrema destra, sono inquadrate, al

centro, le Aiguilles de Chamonix , e la valle glaciale della Mer de Glace con lo sfondo dell’ Aiguille du Géant e le Grandes Jorasses

• L’altitudine della vetta del Monte Bianco, propriamente detto, secondo le carte topografiche dell’Istituto Geografico Militare Italiano è di 4810 m.s.l.m.; secondo quelle francesi di 4807m. Si tratta di valori convenzionali ufficializzati ormai da circa un secolo.

•  Nel 2001 il rilevamento satellitare condotto dell’ Institut Géographique National de France, diede come risultato la quota di m 4810,30. Nel 2003, con la stessa procedura, si ottenne una altitudine di 4808,40. In realtà l’altitudine della vetta, da giorno a giorno può variare anche di alcuni metri a causa della neve che ammanta la cima, neve che mantenendosi sempre farinosa, viene spostata e ridistribuita in grande quantità dai venti secondo la direzione in cui essi spirano.

•  La valle d’Aosta e il Monte Bianco visti dal Satellite

• La posizione del Monte Bianco nei confronti dell’Europa è certamente molto importante .Esso si trova sulla retta che unisce Roma con Parigi e Londra. Il vantaggio che questa posizione presenta , potè essere utilizzato dalla rete stradale europea solo dopo l’apertura dal traforo, che avvenne nel 1965. Prima, l’altezza e la dimensione del massiccio avevano sempre costituito un ostacolo insormontabile. Le antiche vie degli scambi commerciali preferivano aggirare il Monte Bianco servendosi delle grandi valli che lo delimitano e che portano le sue acque dal versante italiano al Po, da tutti gli altri, al lago di Ginevra e al Rodano .

•  La vetta del Monte Bianco appartiene al territorio Italiano o a quello Francese? •  Nel 1713 il trattato di Utrecht stabilì, come principio di politica internazionale, che, in presenza di un rilievo, i confini di

stato avrebbero dovuto seguire la linea dello spartiacque. Il principio è tutt’ora valido ed è seguito dalla cartografia ufficiale italiana che segna il confine fra Italia e Francia sulla vetta più alta del Monte Bianco, ( linea punteggiata rossa ) assegnando il versante sud-est al territorio italiano, quello nord-ovest al territorio francese. E’, con esattezza, la posizione del confine che compare nella carta topografica unita alla Convenzione di Torino del 7 marzo 1861, con cui la Savoia viene ceduta alla Francia; tale documento, sottoscritto dai plenipotenziari italiani e francesi, ha tutt’ora pieno riconoscimento internazionale.

•  La cartografia francese, però, non si attiene ad esso ma al trattato di pace del 1796 imposto da Napoleone Bonaparte al sovrano sabaudo. In esso, il Generale stabiliva , unilateralmente, che “I confini fra Stato Sardo e Francia saranno stabiliti su una linea determinata dalle vette e dagli alti plateau. i più avanzati verso il Piemonte. Nella zona del Monte Bianco venne individuato come “ vetta più avanzata verso il Piemonte” il Monte Bianco di Courmayeur”, cima di una ventina di metri più bassa della maggiore, facente totalmente parte del versante italiano. Nella illustrazione , il confine “Napoleonico” , è segnato con linea blu. Esso include completamente nel territorio francese la vetta più alta e il ghiacciaio che l’avvolge , compresi i tratti, punteggiati in rosso, del suo versante meridionale

•  Il turbine napoleonico sconvolse l’Europa fra il 1794 e il 1815. Negli anni del suo splendore,il Generale, per finalità strategiche, aveva creato il corpo degli Ingegneri Geografi Militari. Questo corpo produsse carte topografiche eccellenti , anche della zona del Monte Bianco, naturalmente con i confini segnati secondo la norma napoleonica. Con il tramonto delle fortune del Generale, in tutta Europa vennero abrogate le delimitazione degli stati imposte dal conquistatore. Il Congresso di Vienna (1815) restituì la Savoia allo Stato Sardo e pertanto il confine del Monte Bianco perdette , fino al 1861, il carattere di Confine di Stato . Tuttavia, per la zona del Monte Bianco, le carte napoleoniche restarono la base della successiva cartografia francese, fino ai nostri giorni , ignorando il documento cartografico del 1861,che pur è parte integrante della Convenzione di Torino per la cessione della Savoia alla Francia .

•  Nella illustrazione a destra sono state sovrapposte le recenti carte topografiche ufficiali dei due paesi : la linea rossa è il confine segnato nella Carta dell’ Istituto Geografico Militare Italiano; la linea blu è quella dell’ Institut Géographique National de France. La discrepanza topografica è evidentissima.

Tramonto sul Gigante de l’Alpi ( foto A.V.Cerutti ) Fine della prima sezione