Lezione didattica per competenze - Dirscuola...Valutare e certificare Prima di certificare le...
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Lezione
didattica per competenze
TECNICHE DIDATTICHE
PER SVILUPPARE LE
COMPETENZEPinella Giuffrida
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OPERIAMO DAVVERO PER COMPETENZE?
Dal RAV
punti qualificanti della didattica
Si svolgono attività laboratoriali nelle classi?
Si programmano supporti didattici nelle
classi?
Si programma per gruppi di livello all'interno
delle classi?
Si programma per gruppi di livello per classi
aperte?
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In concreto: quale didattica?
Tutta quella didattica e quelle strategie che non siano soltanto
“spiegazione e interrogazione” ma che siano di “costruzione”
Strategia base
☺ CONVERSAZIONE CLINICA
Tecniche didattiche
☺ COOPERATIVE LEARNING ☺ DESIGN THINKING
☺ FLIPPED CLASSROOM ☺DIDATTICA DIGITALE
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LA METACOGNIZIONELavorare sulla consapevolezza delle strategie
-Occorre che il docente fornisca esempi e
modelli prima dell'esecuzione del compito
-Occorre che le strategie siano proposte e non
imposte
- Occorre far valutare l'efficacia "a caldo", subito
dopo l'esecuzione
LA CONVERSAZIONE
CLINICACOSA DEVO PREPARARE PRIMA?
Mappa concettuale
Percorso con domande stimolo
Blocco appunti con finestre per ogni studente
Oppure registratore
E POI?
Inizia la conversazione clinica: guido gli studenti nella co-costruzionedella conoscenza
Poi si va a sintesi e si ripassa a casa.
Didattica laboratoriale
1. Laboratorio come
luogo per recuperare la
proceduralità delle
conoscenze
2. Laboratorio come
luogo di applicabilità
delle conoscenze
3. Laboratorio come
luogo di risoluzione di
problemi
4. Laboratorio come luogo
di ricerca
5. Laboratorio come luogo
di socializzazione
6. Laboratorio come luogo
di sperimentazione
dell’etica
NON UNO DI MENO
COOPERATIVE LEARNING
Cooperative learning nei gruppi di livello e nei gruppi eterogenei
COOPERATIVE LEARNING
Gruppi di livelloCOSA DEVO PREPARARE PRIMA?
Unità di apprendimento che abbia: Stessi obiettivi a tre diversi livelli Tre percorsi diversi (attività di diversa complessità)
E POI?si lavora a tre distanze diverse: Un gruppo con supporto direttoUn gruppo con supporto mediatoUn gruppo autonomo con controllo a distanza
INFINE si sintetizza insiemePOI si ripassa a casa
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COOPERATIVE
LEARNING
Gruppi eterogenei
COSA DEVO PREPARARE PRIMA?
Tre percorsi di apprendimento (attività di uguale complessità)
che diano la possibilità agli studenti nel singolo gruppo di interagire e di aiutarsi
a vicenda Stessi obiettivi in tre diversi contesti/dimensioni
E POI?
Ricostruzione degli “esiti” dei tre gruppi
Valorizzazione dei “meno pronti”
ricostruzione dell’intero percorso nel grande gruppo
INFINE
Si ripassa a casa
PEER TO PEERConsegne per due o tre studenti
Da aggregare in un’unica lezione
Il più pronto supporta l’altro o gli altri due
durante il lavoro
Ri-co-struzione di gruppo della lezione
Flipped classroom - CLASSI
CAPOVOLTE
Si studia a casa
A scuola si ricostruisce la lezione
COSA DEVO PREPARARE PRIMA?
Link per la ricerca sul web – lezione da condividere sul web
Ipertesti per lo studio da soli o in gruppo
E POI?
Relazione di uno o più studenti
Co-costruzione della conoscenza
Flipped classroom
e repository
Flipped classroom
google drive e la didattica
Indire: learning spaces 1+4 il
manifesto indire
Design Thinking
Il Design Thinking permette agli
insegnanti di sviluppare negli studenti
qualità come l’empatia, la capacità di
lavorare in gruppo e di strutturare le idee
con la collaborazione delle idee degli altri.
David Kelley (Professore alla Stanford University e fondatore dell’azienda
di Design IDEO) sintetizza così il Design Thinking: lo human-centred
approach, la multidisciplinarità e la collaborazione, la creatività e la
propensione per le “wild ideas” che permettono di andare oltre i limiti
della conoscenza, per un approccio innovativo alla didattica
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Design Thinking
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Il processo del Design Thinking in
classe consiste nell’adeguamento
delle competenze professionali
degli insegnanti alle esigenze di
innovazione derivanti dalla veloce
diffusione delle tecnologie, la
volontà di dotare gli studenti di
strumenti per affrontare il costante
aumento delle informazioni
disponibili per renderli cittadini
consapevoli.
Design Thinking
“Un nuovo modo di pensare le pratiche
didattiche che scommette sull’empatia degli
insegnanti: un docente sa infatti dove puntare
lo sguardo, conosce il bisogno di cambiamento
del contesto in cui agisce, ma ha bisogno anche
di strumenti e di metodi che diano intenzionalità
e rigore per uscire dall’estemporaneità e
produrre un cambiamento stabile”.
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Le sei fasi del Design
partecipativo
1. identificare (l’opportunità),
progettare,
sviluppare il “prototipo”,
confrontarsi,
migliorare e diffondere
presentare (l’idea di progetto).
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Design Thinking
1. Identificare l’opportunità
(generazione di idee)Sul concetto di “gruppo di lavoro” si crea una perfetta
intersezione tra tecnologia, business e valori umani. In questa
prima fase in aula, insegnanti e studenti vengono suddivisi in team
multidisciplinari. Ciascun team deve individuare un problema attuale
e cruciale che riguardi la propria scuola, raccolta fondi per
implementare il budget dell’istituto, attenzione all’ambiente,
efficienza energetica, inclusione sociale. Una volta identificato il
problema, si fa un esercizio: ciò che fino a ieri è stato concepito
come una minaccia si trasforma in un’opportunità per la
risoluzione del problema
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Design Thinking
2. Progettare (una fucina di idee)
“Nessuna idea è troppo stupida”, questo è il
mantra del secondo step nel processo del
Design Thinking. Partendo da questa frase, i
gruppi multidisciplinari di studenti iniziano a
scrivere su post-it colorati idee in piena
libertà.
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Design ThinkingI post-it vengono attaccati
alla lavagna in modo che
tutti possano leggerli, e si
possa approfondire “lo
scambio di idee” necessario
per capire cosa c’è e cosa
manca al fine di maturare
una soluzione partecipativa
e comune. La
visualizzazione di idee
attraverso lo sketching, nel
Design Thinking, ha un
ruolo centrale, perché
fornisce una memoria
temporale ed esterna per
tentativi di idee, e supporta
il dialogo tra coloro che
“progettano”
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Design Thinking
3. Il prototipo“Prototipare velocemente” è un’altra maniera di visualizzare e
testare nuove soluzioni. Dal momento che il progettista non ha
mai informazioni sufficienti su un progetto e probabilmente mai
quelle fondamentali, la prototipazione veloce permette di testare i
dettagli di un primo prodotto, le loro forme e le loro sfumature.
Inoltre, il fatto che i materiali per questo tipo di prototipazione siano
poco costosi e grezzi, immette nell’ottica dei fallimenti
precoci. L’apprendimento e l’accettazione di questi fallimenti
ed errori sono elementi fondamentali da trasferire in aula agli
studenti. I thinker design si sentono a loro agio
nell’incertezza.
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Design Thinking
4. Feedback (il confronto)
Una parte importante nel processo del Design
Thinking è data dal feedback. In questa
fase insegnati, genitori, dirigenti scolastici, tutte
le parti interessate testano il progetto degli
studenti esprimendo un feedback circa la sua
utilità sul mercato e la sua propensione al
business. Gli studenti raccolgono da parte degli
esperti un’opinione su ciò che funziona e ciò
che può essere migliorabile.
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Design Thinking
5. Perfezionamento e diffusione
In base al feedback ricevuto, gli studenti
sono guidati dai loro coach/ insegnanti a
rendere il progetto sempre più perfettibile,
e una volta raddrizzato il tiro, con quella
che ritengono la soluzione migliore,
potranno lanciarlo sul mercato e testarne
così la commerciabilità. 23
Design Thinking
6. Presentare il pitch
La presentazione al pubblico del progetto
rappresenta la fase finale del processo del
Design Thinking. Quella in cui il team di
studenti multidisciplinari elegge la persona più
empatica, più comunicativa e con una spiccata
propensione alla socialità, per rappresentare al
meglio il suo pitch. Essere esaustivi e
persuasivi in pochi minuti nella speranza di
convincere l’interlocutore a finanziare la loro
idea di progetto! 24
Certificazione delle
competenzeNella scuola secondaria di secondo grado, è stato
introdotto, con il D.M. 9 del 27. 1. 2010, un Modello di
certificazione dei saperi e delle competenze acquisite
dagli studenti al termine dell’obbligo di istruzione.
La certificazione è strutturata in termini di competenze
di base, articolate secondo gli assi culturali del D.M.
139/2007 – asse dei linguaggi, matematico, scientifico –
tecnologico, storico-sociale – in linea con la
raccomandazione del Parlamento Europeo e del
Consiglio del 18 Dicembre 2006, sulle competenze
chiave di cittadinanza25
Valutare e certificare
Prima di certificare le
competenze è necessario
valutarle
Prima di valutarle è
necessario promuoverle:
gli insegnanti hanno il
dovere di valutare ed
eventualmente di
certificare solo ciò che
hanno cercato con forza di
sviluppare.
Per sviluppare le
competenze è necessario
sapere quali siano:
adesso lo sappiamo: le
competenze indicate
dalle Indicazioni del 2012
Per sviluppare le
competenze è necessario
sapere come fare
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Valutare prima di certificare
l’apprendimento è il
risultato di una
costruzione;
il soggetto prende parte
attiva a tale costruzione;
la costruzione avviene
attraverso un processo di
autoregolazione continua;
Quando l’insegnante
valuta il prodotto finale
ignora il processo logico
ed emotivo compiuto
dall’alunno;
quando osserva il
processo e raccoglie
informazioni coglie alcune
manifestazioni (quelle
visibili) del vissuto logico
ed emotivo
dell’apprendimento
compiuto.27
COME VALUTARE LE COMPETENZE
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Quali prove?
Le competenze si rilevano e si accertano con
proveche propongono
situazioni problematicheAPERTE
VALUTAZIONE AUTENTICA O ALTERNATIVA
Dalla valutazione autentica
apprendiamo
se gli studenti possono in modo intelligente
usare ciò che hanno appreso
in situazioni
nuove
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COMPITO DI REALTA’ Richiede agli studenti il recupero delle loro conoscenze precedenti
Stimola l’impiego di processi cognitivi complessi quali: ragionamento,
transfer, pensiero critico, pensiero divergente
Riguarda contesti reali e significativi
Prevede differenti percorsi di soluzione
Sfida le capacità degli alunni
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ESEMPI DI COMPITI DI REALTA’…
RIFLETTIAMO
Progetta un opuscolo guida, utile ad un ragazzo che
abbia intenzione di visitare un luogo storicamente
rilevante della tua realtà cittadina, avvalendoti delle
risorse messe a disposizione (testi, cartine, fotografie,
internet ecc.)
Utilizzando immagini, slogan, parole, ecc. realizza una
campagna informativa su “L’acqua e il suo valore”.
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Scrivi le istruzioni di funzionamento della
macchina erogatrice delle bibite.
Organizza la visita ad uno dei Musei del
Centro storico della tua città: scegli la
destinazione, spiegando i motivi della tua
scelta, individua e descrivi il percorso scuola-
museo.
Organizza un viaggio a … per un gruppo di
persone che chiede …33
LE OSSERVAZIONI SISTEMATICHE
permettono di rilevare il processo, ossia
la capacità dello studente di interpretare
correttamente il compito assegnato, di
coordinare conoscenze, abilità e
disposizioni interne in maniera valida ed
efficace, di valorizzare risorse esterne
eventualmente necessarie o utili …
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OSSERVAZIONE SISTEMATICA: modalità
Le modalità di osservazione
• devono riferirsi ad aspetti specifici che
caratterizzano la prestazione (indicatori
di competenza)
• devono prendere in considerazione una
pluralità di prestazioni
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OSSERVAZIONE SISTEMATICA
STRUMENTI OSSERVATIVI :
griglie strutturate che indicano il
comportamento in modo globale
griglie strutturate che indicano il
comportamento con la frequenza
(MAI, QUALCHE VOLTA, SPESSO, SEMPRE)
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Creare rubriche di valutazione
Le competenze vanno valutate le
attraverso rubriche di valutazione che
vanno costruite dai docenti.
Per farlo può venirci in aiuto uno strumento
RUBISTAR
http://rubistar.4teachers.org/index.php
ESEMPI DI RUBRICHE
Rubrica di valutazione del prodotto
Rubrica di valutazione del prodotto e del
processo
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Pinella [email protected]