L’evoluzione delle fontane pubbliche: dall’antichità ai ... · LISCIA O GASSATA? LE NUOVE...
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LISCIA O GASSATA? LE NUOVE FONTANE Tortona (AL), 8 giugno 2010Dott. Giorgio Temporelli - coordinatore scientifico Fondazione AMGA - [email protected]
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eL’evoluzione delle fontane pubbliche: dall’antichità ai giorni nostri
Fontana Tritone XVII sec. (Roma)
LISCIA O GASSATA? LE NUOVE FONTANE Tortona (AL), 8 giugno 2010
Periodo (anni)
10 1000 100000 10000000 1E+09 1E+11- 10.000.000 - 1.000.000 - 100.000 - 10.000 - 1.000 - 100 - 10 OGGI
- 3.000.000 - 3.000 XIX SEC. XX SEC
nessuna
dighe canali
acquedotti terme
fontane
Inquinam. microbiol.
(tifo, colera, patogeni
emergenti)
Inquinam. chimico (metalli,
radioattività, DPBs;
disruptoriendocrini)
Conoscenze sulle acque
In scala lineare fissando 2cm = 100 anni, il grafico diventerebbe più lungo di 200 metri
Evoluzione delle conoscenze sulle acque (1/3)
1990Disruptori endocrini
1980Patogeni emergenti
1970Sottoprodotti disinfezione
1960Piogge acide
1940Radioattività antropica
1930Microinquinanti organici
1910Contaminazione da metalli
fine XIX sec.Inquinamento microb.
Conoscenza (decennio)
Problema
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Dopo 2000 anni cosa è cambiato?
Evoluzione delle conoscenze sulle acque (2/3)
Partiamo dall’inizio……….
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NellNell’’antichitantichitàà (fino a tempi recenti) i concetti dominanti che definivano un(fino a tempi recenti) i concetti dominanti che definivano un’’acqua potabile acqua potabile erano i seguenti:erano i seguenti:
1. L’acqua deve essere limpida, inodore e incolore (oggi sappiamo che la maggior parte delle sostanze pericolose non è organoletticamente percepibile.....)
2. Le acque maleodoranti erano considerate contaminate3. I metalli a contatto con l’acqua possono indurre contaminazione (Vitruvio –
piombo)4. La luce ed il calore possono alterare la qualità dell’acqua, da cui la necessità di
conservare l’acqua in cisterne
Evoluzione delle conoscenze sulle acque (3/3)
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Il flusso di acqua potabile erogato a Roma era impressionante: 500.000 m3/giorno che, per una popolazione di circa 1 milione di abitanti, corrispondono a 500 l/giorno/procapite, anche se la maggior parte di tale flusso era destinato ad alimentare le fontane pubbliche e non direttamente le abitazioni
I romani concepirono ed attuarono il servizio idrico integrato, proprio come quello che intendiamo oggi. La gestione delle acque comprendeva: captazione, trattamento, distribuzione e smaltimento. Le fonti venivano scelte soprattutto in base alla qualità e non alla comodità…….
Fontana dell’Acqua Paola, costruita da Papa Paolo V nel 1612 nel punto terminale dell’acquedotto romano “Traiano”, riattivato per fornire approvvigionamento idrico al
rione di Trastevere dopo la “pausa medioevale”
11 grandi acquedotti1352 fontane di strada11 grandi terme1000 bagni pubblici144 latrine pubbliche2 naumachie
I NUMERI DELL’ACQUA A ROMA IMPERIALE
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In prossimità di una valle il condotto la superava generalmente utilizzando ponti canale o sifoni.
Ponte sifone “Veilino” 1842 (GE)Pont du Gard I sec d.C. (Nimes)
Torre idraulica facente parte del triplo sifone dell’acquedotto romano di Aspendos (Turchia)
Il trasporto e la distribuzione delle acque
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Castello di distribuzione - Nimes
Per risanare le estese zone paludose che circondavano Roma e, successivamente, per drenare gli scoli e gli spurghi cittadini, venne costruito, nella seconda metà del VII secolo a.C., un imponente collettore fognario: la Cloaca Maxima
La distribuzione e lo smaltimento delle
acque
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Le cisterne sono state il sistema più utilizzato, dall’antichità sino ai giorni nostri, per raccogliere, conservare e distribuire l’acqua.
Tra le più importanti costruite in epoca romana quelle adibite all’alimentazione di importanti centri termali, (es. Terme di Caracalla 10.000 m3), o quelle usate per la raccolta delle acque piovane nelle ville con il sistema impluvium/compluvium
Tra i più grandi serbatoi realizzati in epoca bizantina la cisterna Yerebatan (80.000 m3), fatta costruire dall’imperatore Giustiniano nel 532 d.C. ed utilizzata sino al XVI secolo allo scopo di conservare, in caso di assedio, un’adeguata riserva idrica. Assai diffuse furono le cisterne in epoca medioevale
Pozzo di accesso ad una cisterna sotterranea per la raccolta di acqua
piovana nella città medioevale di San Gimignano (SI)(Fonte: F. Mantelli)
Cisterna romana in prossimitàdell’acquedotto Felice - ROMA
Cisterna medioevale di Fontane Marose (GE) contenente circa 1000 m3
(Fonte: Centro Studi Sotterranei)
La raccolta delle acque: LE CISTERNE
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La raccolta delle acque: (impluvium-compluvium)
La pianta delle case signorili greche e romane, con i due cortili interni (atrio e peristilio) era straordinariamente adatta alla raccolta dell’acqua piovana. Dai tetti relativamente piatti e pendenti verso il cortile interno (compluvium), l’acqua piovana fluiva, direttamente oppure attraverso grondaie e doccioni, in una vasca al centro del cortile stesso, ossia nell’impluvium . L’impluvium, a parte il suo valore ornamentale, serviva ad una prima decantazione delle acque, che abbandonavano sul fondo di questo bacino le impurità più grosse che avevano raccolto sui tetti. Il peristilio, un canaletto periferico di pietra o di mattoni dotato di pendenza, conduceva l’acqua ad una vaschetta di decantazione, nel fondo della quale si apriva il condotto per la cisterna. Da qui l’acqua scorreva in cisterne sotterranee per depurarsi in bacini di sedimentazione.
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Fontane uso potabile/decorativo
Fontana XVII sec. alimentata dall’acquedotto Mediceo di Pitigliano (GR)
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Fontane uso potabile/decorativo
Nel 1861 al centro di P.za Colombo (GE) venne collocata la fontana di marmo originariamente sistemata (dal 1646) sul Ponte Reale, che collegava Palazzo reale direttamente al mare, per uso decorativo. La fontana venne trasferita per far fronte alle esigenze di approvvigionamento idrico per il mercato ortofrutticolo. La fontana è oggi tornata al suo uso originario, quello decorativo, e le sue acque sono considerate NON potabili
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Acqua potabile: 1°consumatori europei e 3°mondo (ISTAT, 2005)
- acqua erogata: 254 litri/persona/giorno- volume globale erogato: 5,45 miliardi di m3/y
però < 1 % di questo volume viene usato come bibita, il resto per altri scopi domestici. Inoltre sono molti coloro che bevono acqua minerale perché l’acqua del rubinetto “sa di cloro”
Acqua in bottiglia: 1°consumatori al mondo (BEVERFOOD, 2009-10)
• CONSUMO PRO CAPITE/ANNO: 196 litri• PRODUZIONE: 12,4 miliardi litri• NUMERO DI FONTI: 192• NUMERO MARCHE COMMERCIO: 304
Il problema non è l’acqua minerale in sé, ma sopratutto l’impatto ambientale dovuto alla produzione-trasporto-smaltimento delle bottiglie in PET
CONSUMI OGGI
pro e contro
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I numeri (ITALIA 2007)12.400.000.000 LITRI 80% confezionato PET (20% vetro)
6.400.000.000 bottiglie PET da 1,5 L aventi massa circa 40g/cad
La produzione delle bottiglie:
500.000 Tonn petrolio (2 kg/LH2O) + 450.000 Tonn.CO2 (67g/bott)
Il trasporto delle bottiglie:
18% su treno + 82% su gomma
La produzione dei rifiuti:
255.000 Tonn PET (64.000 km; 25 km2; 1.800.000 m3)
74% discarica 26% riciclo (2005)
Una criticità ambientale: l’entità del fenomeno PET
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• L’acqua che sgorga dalle sorgenti di montagna o da luoghi che crediamo essere incontaminati potrebbe, a fronte di un’analisi chimico-fisica-microbiologica, risultare NON potabile
• L’averla bevuta da tempo senza mai avere avuto problemi non è garanzia di sicurezza e salubrità, molti elementi tossici sono insapori e manifestano effetti dopo molti anni di consumo continuativo
•Le problematiche dovute all’inquinamento microbiologico sono immediate
•Nell’imbottigliamento “fai da te” un’ulteriore criticità è data dall’imbottigliamento stesso, ovvero dal contenitore e dalle modalità di riempimento e conservazione
Imbottigliamento “fai da te” (1/3)
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Anche zone ad elevata naturalità possono presentare contaminazioni, ad es. elevate concentrazioni di bovini possono trasmettere inquinamento, sia biologico sia chimico, ad acque sorgive anche molto lontane dall’area di assorbimento
Imbottigliamento “fai da te” (2/3)
(Fonte: F. Mantelli)
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Mescita di acque minerali in prossimità di stabilimenti di imbottigliamento
Imbottigliamento “fai da te” (3/3)
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Acque sorgive, di ottima qualità, ad uso pubblico
In alcune città fontanelle pubbliche erogano, in continuo, acqua in abbondanza e di ottima qualità, che non richiede alcun processo di affinamento. In queste circostanze la ricerca di sorgenti l’imbottigliamento “fai da te” è una pratica che non ha senso di esistere, cosìil consumo di acqua in bottiglia
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Dalle acque di rete alle ecofontanelle
Oggi l’acque che viene erogata dai nostri rubinetti è soggetta a controlli restrittivi e deve soddisfare, sino al punto di erogazione, determinate caratteristiche (l’Allegato I del D.Lgs31/2001 prevede la conformità a 55 PARAMETRI):
5 microbiologici28 chimici 20 indicatori 2 radioattività
Le acque di rete sono salubri e pulite, talvolta migliorabili, soprattutto dal punto di vista “emozionale”.
Grazie alla ricchezza di fonti idropotabili di buona qualità e ad una tecnologia di trattamento al punto d’uso oggi disponibile, è possibile offrire al consumatore un’acqua non solo igienicamente perfetta ma anche impeccabile dal punto di vista organolettico
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Oggi sono molte le amministrazioni comunali che, di concerto con il gestore d’acquedotto, hanno sposato l’iniziativa dei CHIOSCHI DELL’ACQUA O CASE DELL’ACQUA O ECOFONTANELLE, così chiamati a seconda della struttura che presentano. Veri e propri punti di distribuzione di acqua da bere di elevata qualità offrono un’alternativa alle classiche acque minerali, erogando acqua di acquedotto affinata con processi difficilmente attuabili su vasta scala (filtri sedimenti, carbone, UV, ecc)
L’acqua erogata dalle ecofontanelle garantisce le caratteristiche igieniche della tradizionale acqua di rete, alle quali aggiunge la possibilità di essere fresca, gasata e il caratteri organolettici migliori
Scopo principale della casetta dell’acqua è, quindi, quello di allinearsi con una coscienza civica volta verso la sensibilizzazione delle tematiche ambientali, offrendo un prodotto di elevata qualità e permettendo indirettamente una sensibile riduzione della produzione ed uso del PET utilizzato per i contenitori di acqua minerale
Le ecofontanelle