L’Euro - web.uniroma1.it L'Euro la... · 1992 Maastricht definito il percorso per moneta unica e...
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Sapienza Università di RomaDipartimento di Scienze Sociali ed Economiche
Prof. Umberto Triulzi
Roma, 13 Marzo 2018
L’Euro. La moneta degli europei?
1. La percezione dell’Euro
In molti paesi l’introduzione dell’euro ha provocato un forte aumento dei prezzi
In Italia tra il 2001 ed il 2002 i prezzi dei prodotti alimentari sono cresciuti del 30 per cento
Oggi una buona parte dell’opinione pubblica italiana ma anche europea, guarda con estrema sfiducia all’euro
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L’adattamento all’euro
Giovani Genitori Anziani
nessuna o poche difficoltà
difficoltà media estrema difficoltà
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Percentuale di favorevoli e contrari alla moneta unica nei paesi dell’Unione Europea (Autunno 2013)
Contrari Favorevoli
L'introduzione dell'euro è stata una vera e propriarivoluzione
In pochi mesi è stata sostituita una moneta, la lira, il simbolo più concreto ed evidente dello Stato unitario, che
esisteva da più di 140 anni
Il rapporto di cambio lira/euro, fissato a 1.936,27 lire per 1 euro, ha costretto a una conversione non facile che ha
prodotto “arrotondamenti” non giustificati dei prezzi dei prodotti
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Espediente quasi necessario per non uscire pazzi nel trasformare i prezzi da lire in euro
1 € = 2.000 £
BENEFICI
2.000/1936,27= +3,2% l’incremento rispetto al cambio ufficiale (1 €= 1936,27£)
+2,8% l’aumento reale dei prezzi (ottobre 2002)
+6% è l’inflazione percepita dai cittadini, di molto superiore a quella reale.
PROBLEMI
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Il risultato è stato una percezione assolutamente distorta dell'euroSi può dire che siamo partiti con il piede (informazioni e strumenti di controllo) sbagliato.
Dimensione e Cromaturabanconote e monete
10 euro sembrano 1000 lire
La moneta di 2 euro somiglia alle
vecchie 500 lire ma vale circa 4 volte di
più
I 50 cent sono più piccoli delle 50 lire, ma valgono ben 20volte di più, quasi
1000 lire
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2. I 19 paesi dell’Eurozona
Belgio GermaniaIrlanda SpagnaFranciaItaliaLussemburgo Paesi Bassi Austria Portogallo Finlandia
Grecia
Slovenia
Cipro Malta
Slovacchia
Estonia
Lettonia
Lituania
Ingresso€
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L’euro nel mondo
Caraibi(Guadalupa,
Martinica e Saint-Barthélémy)
Costa settentrionale dell’Africa
(Ceuta e Melilla)
Oceano Indiano (Mayotte e Réunion)
Oceano Atlantico (Azzorre, Canarie,
Madeira, Saint Pierre e Miquelon)
America latina(Guyana francese)
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€URO CIRCOLA
Come moneta Nazionale Come valuta de facto
Monaco, San MarinoCittà del Vaticano e Andorra
Kosovo e
Montenegro
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L’Euro è la seconda valuta più importante al mondo dopo il dollaro
6 nuovi Stati membri non hanno ancora soddisfatto le condizioni per l’adozione della moneta unica:
Bulgaria, Croazia,
Polonia, Repubblica ceca,
Romania, Ungheria
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Quali Paesi non hanno adottato L’euro?
UNIONE EUROPEA ≠ UNIONE ECONOMICA E MONETARIA
Danimarca e Regno Unito hanno ottenuto l’opting-out, la deroga che li esonera dalla partecipazione all’area dell’euro
La Svezia, con un referendum nel 2003, ha detto no alla moneta unica
3. Il percorso dell’euro
1957 CEE: creare il mercato comune
europeo
1969 Convegno dell’Aja : avvio
l’UEM
1972 Il Serpente monetario
1979 Istituito il Sistema Monetario
Europeo (SME)
1992 Maastricht definito il percorso
per moneta unica e BCE
1996 Approvato il Patto di stabilità e
crescita inserito nel Trattato di
Amsterdam (1997)
1999 Nasce l’UEM. L’euro unità
monetaria «virtuale
2002 L’euro valuta corrente: emessi 8
miliardi di banconote e 38
miliardi di monete
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Tutti i Paesi dell’UE possono adottare l’€uro
se rispettano le 5 condizioni di Maastricht: 1. Deficit/Pil 3%2. Debito pubblico/Pil 60%3. Tasso di inflazione (non superiore 1,5%
rispetto ai 3 paesi più virtuosi) 4. Tasso di interesse a lungo termine (non
superiore al 2 % rispetto ai 3 paesi piu virtuosi)5. Tasso di cambio (stabile)
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La moneta unica è un logico complemento della libera circolazione delle merci, dei capitali e di tassi di cambio fissi
La dimensione e la forza dell’area dell’euro la rendono meno vulnerabile agli shock economici esterni, come le improvvise
impennate del prezzo del petrolio o le turbolenze dei mercati valutari.
La moneta unica favorisce:1. la trasparenza dei prezzi2. elimina i costi di cambio3. facilita gli scambi internazionali 4. conferisce all’UE una posizione
di maggiore forza sulla scena mondiale.
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4. Chi gestisce l’euro
EUROSISTEMA
BANCA CENTRALE EUROPEASISTEMA EUROPEO DELLE
BANCHE CENTRALI
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OBIETTIVI
mantenere la stabilità dei prezzi (tenendo sotto controllo l'inflazione) specialmente nei
paesi dell'area dell'euro
mantenere stabile il sistema finanziario, assicurando che i
mercati finanziari e le istituzioni siano controllati in
modo appropriato
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Gli organi decisionali della BCE
Il Comitato esecutivo6 membri (Presidente, Vicepresidente e altri quattro membri); mandato di otto anni; nominati con un dai leader dell'area dell'euro; coordina la gestione quotidiana
Il Consiglio direttivostabilisce la politica monetaria dell'eurozona e fissa i tassi di interesse applicabili ai prestiti erogati dalla BCE alle banche commerciali. È composto dai membri del comitato esecutivo e dai governatori delle 19 banche centrali nazionali dell'area dell'euro
Il Consiglio generaleconcorre all'adempimento delle funzioni consultive e di coordinamento della BCE e ai preparativi necessari per l'allargamento futuro dell'area dell'euro. Comprende il presidente e il vicepresidente della BCE e i governatori delle banche centrali nazionali dei 28 paesi dell'UE.
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L’indipendenza della BCE
La BCE è la banca centrale più indipendente al mondo
Non può, al pari della Fed o della banca centrale dell’Inghilterra, sollecitare o accettare istruzioni da organismi esterni.
Le recenti decisioni assunte dal Consiglio direttivo della BCE , l’acquisto di titoli del debito pubblico dei paesi dell’UEM nel mercato secondario, ne sono la testimonianza
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La politica fiscale e di bilancio (tassazione e spesa) rimangono di competenza dei
singoli governi nazionali, anche se devono uniformarsi a norme approvate di
comune accordo in materia di finanze pubbliche e consolidamento del debito
(Patto di stabilità e crescita).
I governi nazionali conservano la piena sovranità sulle politiche strutturali (lavoro,
pensioni, mercati dei capitali) anche se accettano di coordinarle al fine di
conseguire gli obiettivi comuni della stabilità, della crescita e dell’occupazione
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5. I BENEFICI DELL’EURO
1. valuta stabile2. l’inflazione e tassi di
interesse ai minimi storici 3. stabilità del cambio
significa maggiori opportunità di acquisto
4. prezzi facilmente comparabili
5. ampia gamma scelta di fornitori
6. maggiore protezione da shock esterni
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Il tasso d’inflazione nella zona euro è stato di circa 2 % all’anno dall’introduzione dell’euro. Un tasso sorprendentemente stabile e basso, se pensiamo ai tassi del 20 % e oltre che alcuni Stati membri dell’Unione europea (UE) hanno conosciuto negli anni 70 e 80.
Viaggiare all’interno della zona euro è diventato molto più semplice
L’euro è accettato in molti paesi al di fuori della zona euro: si stima che, in termini di valore, il 20-25 % delle banconote in euro circolano al di fuori della zona euroRischi ridotti e costi minori incoraggiano gli scambi e gli investimenti transfrontalieri
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L’UE è una delle regioni economiche più importanti a livello mondiale e l’euro è sempre più utilizzato per operazioni del
commercio internazionale grazie alla sua forza e alla fiducia che ispira
Ciò consente alle imprese della zona euro di pagare ed essere pagate in
euro, le rende meno vulnerabili alle fluttuazioni valutarie a livello
mondiale e le agevola negli scambi commerciali
con i paesi partner.
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6. La crisi più recente e l’euro
L’origine della crisinasce nell’estate del 2007 negli Stati Uniti ma si è rapidamente estesa in tutti i principali paesi avanzati ed emergenti
Le causesquilibri macroeconomici, liberalizzazione
dei movimenti di capitale e allentamento delle regole, politiche monetarie espansive, innovazione finanziaria, debole sorveglianza
Le reazioni internazionali
Gli Organismi internazionali e i paesi del G-20 si sono rapidamente attivati per sostenere i sistemi bancari e le economie dei paesi più colpiti dalla crisi economico-finanziaria
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La reazione dell’UE
La crisi finanziaria e del debito sovrano ha evidenziato limiti e debolezze della governance economica dell’UEM.
l’Unione europea ha rafforzato le regole e le procedure per coordinare le politiche economiche e di bilancio dei paesi membri
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Il Patto di stabilità e crescita (1997): prima modifica nel 2005 e suo rafforzamento nel 2011.
l paesi membri dell’UEM sottopongono i piani di bilancio nazionale al controllo preventivo della Commissione europea (Semestre europeo).
Rigorosi meccanismi di sorveglianza sia sulle politiche di bilancio che sugli squilibri macroeconomici sono stati introdotti per verificare che i paesi della zona euro rispettino gli impegni concordati con l’UE.
Se uno stato disattende i propri obblighi, viene aperta una procedura di infrazione e se il paese non attua nei tempi concordati le raccomandazioni del Consiglio dell’UE sono previste sanzioni finanziarie.
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Nuovo Sistema di GovernanceEconomica
Semestre Europeo
meccanismo per
il coordinamento ex
ante delle politiche
economiche nazionali
Patto Euro Plus
impegna gli Stati membri dell'area euro e alcuni altri
Stati aderenti a porre in essere
ulteriori interventi in materia di
politica economica
Fiscal Compact
Trattato per il coordinamen
to delle politiche di
bilancio entrato in vigore il 1°
gennaio 2013
Patto di stabilità
il Six pack del 2011 e il Twopack del 2013
Sorveglianza sugli squilibri macroecono
mici
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7. Le critiche avanzate alla nuova governance dell’UE
La crisi che alcune economie dell’UEM stanno attraversando, pensiamo alla Grecia ma anche a Spagna, Portogallo e Italia, sta mettendo a rischio la stessa esistenza dell'euro
La crisi ha dimostrato i limiti del Patto di stabilità e crescita, e cioè una interpretazione troppo “rigida” dei parametri relativi ai disavanzi di bilancio e una attenzione insufficiente ai problemi della crescita economica e dell’occupazione.
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Per ridare coerenza al progetto di integrazione dei paesi dell'eurozona, occorre proporre un nuovo approccio di governance europea che, pur riaffermando la necessità delle politiche di rigore, consenta ai paesi con deficit di bilancio eccessivi e con livelli nulli o negativi del PIL, di potere effettuare gli investimenti necessari a ridare competitività ai sistemi produttivi e a rilanciare la crescita.
Mantenere le regole di Maastricht, anche rendendole più flessibili, in un quadro europeo drammaticamente peggiorato e senza certezze sul futuro, pregiudica, come sta già avvenendo nei paesi dell'eurozona, le possibilità di ripresa nel medio periodo.
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8. L’architettura dell’euro è da completare
Oltre alla moneta unica
Unione Bancaria: il primo pilastro, il
Meccanismo di vigilanza unico attribuito alla BCE, è stato introdotto a novembre 2014, ma non sono ancora operativi il Meccanismo unico di risoluzione delle crisi e il Fondo unico di risoluzione
Unione fiscale: un argomento inviso a molti
paesi membri e nel quale il Consiglio decide ancora all’unanimità
Maggiore coordinamento delle politiche
economiche europee e nazionali.
Bisogna ridefinire un nuovo rapporto tra l’UE, i paesi dell’Eurozona ed i propri cittadini, ristabilendo e riorientando il dibattito sul futuro dell’Europa con la società civile su basi nuove, uscendo dai luoghi comuni e dalle diatribe attuali tra nord-sud, pro Euro e anti Euro, squadra dell’austerità (Germania) e squadra degli sprechi (Grecia).
Creare un esecutivo, un vero e proprio « governo » della zona Euro, con un proprio bilancio e in grado di prendere decisioni rapide in caso di
crisi (sono occorsi 18 mesi per decidere come aiutare la Grecia) e di
sostenere i processi di riforma degli Stati membri.